IL SILENZIO DELLA SANTA SEDE E LA SUA CENTRALE DI ASCOLTO

IL SILENZIO DELLA SANTA SEDE E LA SUA CENTRALE DI ASCOLTO

di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di banche e finanza)

La Santa sede è informata prima e meglio di tutti noi. Il potentissimo staterello gestisce una centrale di analisi e ascolto collocata in una ben precisa strada di Roma. È collocata in un palazzo ottocentesco, poco appariscente, dove sono in funzione un apparato di altissima tecnologia con centinaia di schermi e un insieme di attrezzature cibernetiche di decima generazione. La strumentazione è utilizzata da circa 1.500 sacerdoti e laici di tutto il pianeta. Molti di loro provengono dalla scuola di tecnologia diplomatica dell’Università Gregoriana di Roma. Un corso che ebbe fra i suoi illustri e preparatissimi docenti il cardinale Benelli, ex capo della Segreteria di Stato, che seguì le orme della tattica di Giovanni XXIII maturata in Bulgaria.
La struttura è focalizzata sull’ascolto di oltre un migliaio di lingue. È il luogo dove sono elaborati, ventiquattrore su ventiquattro, i rapporti riservatissimi che vanno immediatamente sul tavolo del segretario di stato e del pontefice. Sanno tutto, ma tacciono.
Le linee guida della S. Sede non sono dettate dallo spirito divino. Le regole sono elencate minuziosamente dalla costituzione vaticana aggiornata il 26 novembre 2000. Sono in pochissimi a sapere che il testo della costituzione vaticana non parla di Dio. Il testo è un manuale per gestire lo Stato in caso di sede vacante. Una struttura millenaria ridotta ad un ministero. Tale “omissione” non è inquietante? Questa impostazione risente della visione “laica” avanzata dai 70 e più cardinali aderenti ad obbedienze esogene? Il testo integrale della costituzione vaticana è visionabile qui:
https://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/sp_ss_scv/informazione_generale/legge-fondamentale_it.html
Il Vaticano dispone di proprio corpo diplomatico, di una propria rete spionistica, ma anche dei servigi di una notissima “Comunità”. Una struttura in crescita vertiginosa, con enormi capitali e sede a Roma. Si avvale di un proprio apparato diplomatico che agisce sopra e malgrado l’Italia. La presenza dilagante di questa Comunità suscita non pochi malumori da parte degli altri ed antichi ordini religiosi che, con immane pazienza, studiano con pazienza e in silenzio la vendetta finale. Ordini di fatto accantonati dalla politica dell’attuale pontefice principalmente imperniata sull’immigrazionismo. La ricerca di possibili strade per tutelare milioni e milioni di cristiani massacrati e perseguitati in tutto il mondo rimane in ombra. Poco sappiamo sull’ampiezza e sui risultati rivenienti da una strategia di tutela dei cristiani nel mondo, a causa di una totale opacità della operatività della Segreteria di Stato vaticana in materia. Qualcosa è emerso quando è stato comunicato che il cardinale capo della conferenza episcopale italiana, uomo proveniente dai ranghi della ridetta “Comunità”, era stato nominato negoziatore per il conflitto ucraino. Il successo, in apparenza, è stato un fallimento con risultati trascurabili se non quello di riportare, invano, a livelli apprezzabili, il Vaticano alla ribalta internazionale. Non a caso, non se ne parla più.
La crescente marginalità dell’attuale pontificato, che da tempo continua ad enfatizzare ossessivamente l’immigrazionismo fondato su una apertura totale e senza condizioni dei confini europei ai flussi di cosiddetti migranti, ha l’appoggio totale del gruppo politico dem italiano e dei suoi sodali nazionali ed atlantici.
Il risultato di questa strategia globalista, che pone in secondo piano la tutela dei cristiani, ha trasformato la Santa Sede in una ONG (Organizzazione Non Governativa) per la prima volta in duemila anni di storia. La posizione immigrocentrica ha eliminato qualsiasi dibattito dottrinale interno. La teologia è scomparsa. Dimenticato il grandioso patrimonio culturale accumulato nei venti secoli di vita.
L’uso militare, minuzioso e dilagante dell’accusa di pedofilia ha avuto lo scopo di eliminare totalmente qualsiasi forma di dissenso sia pure avanzato dai potenti ordini religiosi colpiti dalle costituzioni papali emesse nel 2022. Gli Ordini sono stati di colpo privati della possibilità di amministrare in autonomia le proprie risorse centralizzate dentro lo IOR (Istituto Opere di Religione) frettolosamente entro il 31 ottobre dello scorso anno. Probabilmente, il sommo pontefice è stato informato dall’efficientissimo noto Servizio, collocato nell’antico palazzo romano, su qualche evento imminente di cui i cittadini di tutto il mondo, e men che meno gli italiani, sono stati tenuti all’oscuro.
Si stima che il totale delle somme concentrate nel ridetto IOR siano di duemila miliardi di euro. A questi valori va aggiunto l’immenso ammontare complessivo di mercato degli innumerevoli beni immobiliari sparsi in tutto il pianeta. Non vanno dimenticati i valori di compenso dei portafogli finanziari intermediati dalle maggiori banche dalle principali strutture finanziarie del mondo. La vicenda del palazzo di prestigio acquistato a Londra è stata posta alla ribalta per avvertire “qualcuno”, se consideriamo il costo ragguardevole dell’immobile, ma del tutto irrilevante, se rapportato al titanico valore complessivo dei valori immobiliari di proprietà. Non è la prima fuga di notizie. Ricordiamo il “Caso Estermann” lo strano suicidio del comandante delle guardie svizzere che fu immediatamente occultato dalla gestione opaca del potentissimo staterello (https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/opinioni/12042-la-strage-delle-guardie-svizzere-del-1998.html). Ancora è un mistero totale la scomparsa di Emanuela Orlandi. Un caso inquietante che conferma e celebra la gestione totalmente oscura della Santa Sede minandone prestigio e credibilità internazionale. Misteriosa è la dinamica reale della eclisse pontificale di Benedetto XVI e del rapidissimo subentro dell’uomo argentino appoggiato da non chiarite “manine” atlantiche” che ne hanno determinato la linea operativa non precisamente cristiana in senso storico, filosofico e teologico. Misteriosa la vicenda della Mafia di San Gallo e del suo potere. Misteriosa la trama operativa della esautorazione dell’Ordine di Malta. Tutto questo sembra far capire i reali “mandati ad agire” di questo pontificato tutto orientato ad un progressivo smantellamento di assetti millenari, senza tuttavia comunicare una possibile alternativa.
Questo piccolo Stato è a conoscenza di numerosi fatti e misfatti ma tace su tutto, come una pesante pietra che copre tombe e portoni. Una onesta analisi storica, sociale ed economica certificherà che la bimillenaria istituzione residente in territorio nazionale ha di fatto ostacolato, ritardato, deviato il normale sviluppo democratico del nostro Paese. Questo è un altro argomento con il quale gli italiani non hanno fatto i conti, assieme ai misteri del nostro travagliato dopoguerra che ha ridotto il nostro martoriato Paese ad una colonia di terzo ordine.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti coloro che non intendono girare la testa da un’altra parte. La maggioranza continuerà a fare la finta tonta credendo, invano, di ripararsi al sicuro.