LA CARNEFICINA DI GAZA E IL VILE SILENZIO DEL MONDO
Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza)
Fonte immagine: Dopo un bombardamento israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, 12 ottobre 2023. (Abed Rahim Khatib, Picture-Alliance Dpa-Ap-LaPresse) https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2023/10/13/gaza-rifugiati-egitto
In prima mattina il canale 48 DTT RAI sulle notizie scorrevoli di oggi, 4 novembre 2023, riporta la morte di circa 9000 palestinesi di cui 3o00 bambini. E non sappiamo se il noto canale ha diffuso dati per difetto.
Quanto deve ancora durare questa mattanza?
Quanta gente deve ancora essere trucidata per soddisfare l’immenso Ego di Israele?
Perfino i germanici non arrivarono a tanto con la rappresaglia delle fosse ardeatine dove furono uccisi 10 italiani per ogni militare tedesco inerme perché componente della banda musicale. Dieci e non oltre. La proporzione di Israele è di uno a 55, secondo le cifre dichiarate dalla RAI, molto probabilmente dichiarate per difetto.
Questa risposta violenta di Tel Aviv convincerà quasi cento milioni di arabi ad andare a cuccia e a non ribellarsi più? Convincerà un’intera regione e i vari Paesi confinanti a subire gli ordini delle Armate ebraiche? Se niente è per sempre, quanto durerà questo impero israeliano?
Salvo qualche eccezione, subito tacciata come antisemitismo come parimenti accadde per i dubbiosi del Covid etichettati e perseguitati come complottisti, la maggioranza dei canali e dei notiziari, compreso il nostro governo, si è rapidamente schierata con Israele senza porre in discussione i metodi feroci delle sue armate.
Lo Stato ebraico, che ha il Dio degli eserciti dalla propria parte, ha sempre ragione anche dopo aver commesso questo massacro? Sia pure aggredita, ufficialmente a sorpresa (ma c’è molto da chiarire su molti dettagli omessi nelle narrazioni ufficiali), ha diritto di agire in modo così sproporzionato? Siamo ad un rapporto di uno a 50/60 per ogni israeliano! Un conteggio che tende ad aumentare.
All’interno di questo caos pilotato che ha altri fini rispetto al violentissimo annientamento del popolo di Gaza. È di ieri sera la notizia la proposta di Israele affinché la Banca Mondiale conceda all’Egitto una riduzione del 50% del debito pubblico se si prende i due milioni di deportati che, diversamente, andrebbero a morte sicura nel deserto del Sinai.
Ecco un esempio plateale di banche usate come arma di ricatto politico e della presenza quasi totalitaria di ebrei nel mondo della finanza e del settore subalterno delle banche. In questo caso dov’è l’attenzione ossessiva e autistica orientata al conseguimento del profitto? Lo sconto elimina di fatto una grande parte delle entrate delle banche prestatrici, ma nessuno trova da obiettare. Israele propone – cioè ordina in modo esecutivo – alla Banca Mondiale di abbattere il debito: https://www.rainews.it/articoli/ultimora/Israele-propone-alla-Banca-Mondiale-di-cancellare-una-parte-del-debito-allEgitto-in-cambio-dellaccoglienza-dei-profughi-palestinesi-df8f1374-13ff-4039-8e3b-879febf135e6.html Si tratterebbe di un esodo forzato.
I palestinesi non intendono andare in Egitto per una serie complicata di motivi storici: https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2023/10/13/gaza-rifugiati-egitto. Ancora continuiamo a nascondere o a sottovalutare la presenza sionista nei consigli di amministrazione del 95% delle banche e delle istituzioni finanziarie, nel governo degli Stati uniti e massicciamente presenti nelle maggiori piazze finanziarie del pianeta? La proposta/ordine israeliana evidenzia il fatto che da decenni è Israele a dettare le linee geopolitiche degli Usa grazie alla sua presenza nei punti nodali del paese nordamericano, il cui governo attuale è costituito da ebrei che non operano certo contro i fratelli della terra promessa: http://www.archiviostorico.info/libri-e-riviste/441-la-teocrazia-americana
Anche l’Egitto ha espresso forti dubbi per vari motivi: il primo è l’impedimento fondato sul substrato storico accennato; il secondo è il timore che una massa di due milioni di persone possa diventare un elemento di squilibrio sociale all’interno di un Paese da vari decenni afflitto da un altissimo tasso di povertà; il terzo è la certezza di avere in casa varie centrali terroristiche che continuerebbero ad agire contro Israele; il quarto, con terroristi in azione dal proprio territorio, gli egiziani sarebbero ritenuti complici e quindi soggetti a ritorsioni militari israeliane che rimanderebbero ai ricordi militari della guerra dei sei giorni 5 giu 1967 – 10 giu 1967: https://www.ilpost.it/2017/06/05/guerra-dei-sei-giorni/.
Rimane aperta la questione della illegittimità della deportazione di un intero popolo contrario ai principi dei diritti umani e di tutti i trattati mondiali. Una infrazione che, salvo rare eccezioni, non è stata denunciata pubblicamente dall’ONU sempre più inutile, dai partiti nazionali ed europei che si definiscono democratici, dalle organizzazioni umanitarie, dai burocrati dell’Ue che parlano molto ma realizzano pochissimo. Anche le diverse organizzazioni mondiali hanno agito allo stesso modo. Le massonerie italiane si sono allineate. Il GOI – Grande Oriente d’Italia ha diffuso un comunicato allineato leggibile qui: www.grandeoriente.it/solidarieta-del-grande-oriente-ditalia-alla-gran-loggia-dello-stato-di-israele/ . Nel sito ufficiale dell’obbedienza ALAM non appare alcun comunicato su Gaza ma, come avviene nel Goi, appare un comunicato di sostegno all’Ucraina https://www.granloggiaditalia.eu/2022/04/08/una-rete-per-sostenere-il-popolo-ucraino/ . Il distretto 108 Italia dei Lions fino ad oggi tace totalmente sugli eventi di Gaza, ma ha parlato diffusamente dell’Ucraina https://www.lions.it/2022/04/19/il-distretto-di-milano-citta-metropolitata-per-lucraina/ . Il Rotary International rilascia un comunicato diligente e senza opinioni: https://www.rotary.org/it/our-causes/promoting-peace dove non c’è traccia della carneficina in corso. Lo SMOM. Sovrano Militare Ordine di Malta riporta un comunicato sulla situazione in Palestina: https://www.orderofmalta.int/it/notizie/intervista-ambasciatrice-ordine-malta-palestina-michele-bowe/ con totale oscuramento sulle violazioni dei massacri in corso perché datato 19 ottobre 2023. La nostra Presidenza del Consiglio pubblica rapidamente un comunicato confermante l’allineamento acritico e rapidissimo ad Israele: https://www.governo.it/it/articolo/palazzo-chigi-si-illumina-con-la-bandiera-di-israele/23827 .
L’elencazione precedente è indicativa ma non esaustiva. Ma conferma una comune lentezza di tutte le istituzioni nelle dichiarazioni sui morti dei civili a Gaza. Una lentezza che non era presente nelle prontissime e velocissime dichiarazioni di solidarietà in favore dell’Ucraina. Come al solito abbiamo il doppiopesismo, una doppia morale per la quale ogni morto israeliano vale almeno 60 civili palestinesi.
Sui metodi adottati il piccolo tiranno di Braunau Am Inn, Austria, ne sarebbe molto compiaciuto.
Riflettiamo …