LE ZONE OSCURE DEL CALCIO ITALIANO

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LE ZONE OSCURE DEL CALCIO ITALIANO

Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di finanza e banche)

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Ogni anno il calcio italiano catalizza le tensioni dei connazionali, crea consensi più forti dei partiti, occupa quasi la metà del tempo televisivo di tutte le reti e dei periodici cartacei, della rete internet. Una massa suddivisa in agguerrite tribù sparse in tutta la penisola. Una partecipazione caratterizzata da propri rituali, con storie colorite ma anche indegne quando generano odio e barricate. Il calcio è nobilitato da forme di eroismo sportivo che dovrebbero essere un esempio positivo e costruttivo per i contemporanei e soprattutto per i successori.

Esiste tuttavia un’area occulta che si muove nel retrobottega. Si tratta di una zona opaca che racconta di finanziamenti miliardari in euro e dollari; di arbitraggi pilotati; di tifoserie controllate da abili capibastone; di eventi criminali sfociati in cruenti omicidi; di una enorme massa di danaro di provenienza mafiosa; di canali di riciclaggio; di eccesso di calciatori stranieri perché fanno spettacolo e grazie all’idea che siano più capaci dei giocatori italiani; della crescente presenza di società proprietarie straniere, segno che la montagna di danaro suscita gli appetiti affaristici di magnati non italiani. Di tutto di più, insomma.

Frequenti sono le vittorie dei soliti tre club Juventus, Milan, e Inter costretti a vincere continuamente per mantenere a livelli alti gli introiti pubblicitari rivenienti da ogni partita vittoriosa. Al contrario, ogni sconfitta provoca perdite finanziarie o mancati incassi, ripercussioni pesanti sui titoli azionari e provoca infausti nervosismi dei miliardari che hanno investito e vogliono risultati veloci, ravvicinati e continui. La numerosità delle vittorie crea zone d’ombra sulla conduzione regolamentare di queste partite. Per metterci una pezza a questa ombra sono stati inventati macchinari che controllano lo svolgimento delle prodezze calcistiche, hanno modificato i regolamenti, allestito riunioni fiume per sedare critiche sempre più stringenti intorno alle modalità di svolgimento dei campionati. Abbiamo il triste spettacolo delle squadre che non fanno parte che “cerchio magico” e relegate in una specie di purgatorio dove non crescono e non crepano. Casualmente, ci si accorge che i club collocati nella parte sbagliata sono in maggioranza del centro sud dell’Italia. Possiamo affermare, con queste premesse, che ci troviamo di fronte ad un mondo drogato da interessi sempre più stranieri, da una montagna di soldi che attirano le mafie, da tifoserie usate come grimaldelli per far saltare risultati imprevisti, dal ricorso ai cori razzisti per annullare gli incontri?

Possiamo manifestare sospetti su alcune manifestazioni di ribellione alle quali gli “organismi federali” hanno risposto con il tortuoso utilizzo di pareri arbitrali per danneggiare i “dissidenti” in termini di ricavi pubblicitari e di biglietti? Qualcuno ricorderà gli scandali clamorosi della federazione europea per corruzione e gestione truccata dei campionati definendo a tavolino chi doveva vincere e chi doveva essere stroncato. Non parliamo quindi di un male italiano!

Queste squadre sbaragliano i loro avversari italiani ma poi sono sconfitte senza complimenti nei tornei internazionali. Per giunta, le loro eliminazioni accadono agli inizi dei gironi, con poche squadre che neanche arrivano in semifinale.

La ripetitività di questi risultati scadenti all’estero e molto brillanti all’interno fa dubitare che non sono gli squadroni che fanno credere di essere. I loro risultati sono lontani da quelli dei club europei come  e altre che possono vantare numerose vittorie. Un’eccezione il Milan che si colloca ai livelli superiori con 14 vittorie: https://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/026c-12fad7f9ea4d-ad1f4b2b044d-1000–palmares-uefa-le-squadre-piu-titolate-d-europa/

Senza intrappolarsi dentro acrobazie semantiche e retoriche spesso presenti nelle cronache sportive, la indiscutibile verità è costituita dai risultati molto differenti tra fronte interno e le aree internazionali.  Sarebbe urgente riscrivere la morfologia del calcio nazionale, sostituire i vertici di tutti gli “organismi” coinvolti nello svolgimento più corretto possibile delle stagioni calcistiche. Una pulizia coraggiosa per bonificare uno scenario che si poggia su una mefitica palude collosa di collusioni, ricatti reciproci, investimenti bancari non sempre valutati correttamente e di magnati sempre più non italiani. L’appoggio della polizia tributaria dovrebbe facilitare questo compito non più rinviabile affinché ci siano risparmiate scene criminali del recente passato. Solo così potranno emergere eccellenze italiane che renderanno inutili e rari i costosissimi reclutamenti esteri. Non è più dilazionabile una normativa più snella con una operatività di poche strutture che elimini numerose sovrapposizioni.

Nihil difficile volenti (sentenza ispirata da Cicerone)

 

Fonte immagine: https://www.bagnodiromagnaturismo.it/-/campo-di-calcio-c-o-body-art-village-campi_sportivi

Fonte: https://www.lapekoranera.it/2024/01/28/le-zone-oscure-del-calcio-italiano/