NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 10 MAGGIO 2018
A cura di Manlio Lo Presti
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Esergo
Le Persone voglio sì essere sorprese,
ma solo con ciò che già si aspettano
RONALD JACCARD, Dizionario del perfetto cinico, Excelsior 1881, 2009, pag. 39
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EVENTO
IN EVIDENZA
Moni Ovadia: “Ci sarebbe da circondare il Parlamento. È necessaria una rivoluzione”
intervista a Moni Ovadia di Giacomo Russo Spena
“Il Paese è sotto ricatto dei politici, delle loro smanie personali. Ci sarebbe da circondare subito il Parlamento e urlare: fuori dai coglioni, tutti!”. Moni Ovadia è sconcertato, desolato e raggelato. Ma anche preoccupato. “La gente non si rende conto della gravità della situazione – spiega – Una volta i nostri politici erano nani sulle spalle di giganti, ora abbiamo omuncoli sulle spalle di ominicchi”. Una classe dirigente, secondo lui, da azzerare, dove nessuno ha una visione di società: “Passano il tempo a starnazzare nei talk show o a cercare accordi di potere, in questo teatrino nessuno ha più un progetto di società per rilanciare il Paese”.
La sentiamo alquanto alterato. Ma con chi ce l’ha?
Continua qui: http://temi.repubblica.it/micromega-online/moni-ovadia-ci-sarebbe-da-circondare-il-parlamento-e-necessaria-una-rivoluzione/
Siria, perché Putin non reagisce agli attacchi di Israele contro l’Iran
Lorenzo Vita – 9 maggio 2018
Israele continua a colpire in Siria, Paese alleato della Russia e in cui Vladimir Putin ha investito soldi, uomini e buona parte della sua politica estera. L’ultimo attacco, quello di stanotte, ha visto bersagliata dai jet israeliani una base a sud di Damasco considerata un deposito di missili iraniani o di Hezbollah. Le notizie sono ancora poche e contraddittorie. Ma Israele non ha negato di aver realizzato il raid. E anche questa volta, ci sono stati dei morti.
Dopo questo radi, la domanda che tutti iniziano a porsi è perché Putin non reagisce. Israele, così come l’Occidente nell’ormai noto attacco alle basi siriane ritenute coinvolte nel presunto arsenale chimico di Bashar al Assad, colpisce ormai da mesi in territorio siriano. Prima con cautela. Adesso quasi a voler dimostrare di poter agire indisturbato. E ci si domanda perché Mosca, alleato fondamentale di Damasco, non attivi più i suoi sistemi di difesa aerea né tuoni, come faceva prima, contro i recenti raid di Tel Aviv.
La questione in realtà è molto più profonda di quanto possa sembrare. E la Russia, in particolare Putin, si trova a dover affrontare un momento estremamente delicato in cui si innescano strategie e rapporti internazionali potenzialmente conflittuali. È un tempo di scelte che la guerra al terrorismo aveva rimandato, ma che adesso, con la fine dello Stato islamico, stanno lentamente tornando a galla. E Mosca deve decidere, controvoglia, da che parte stare.
Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/siria-israele-iran-putin/
70° anniversario di Israele, la lettera di denuncia di 32 ebrei italiani
Pubblichiamo la lettera aperta sottoscritta da 32 personalità del mondo ebraico italiano a proposito dell’operazione di immagine organizzata in occasione del 70°anniversario della nascita dello Stato di Israele, operazione che coinvolge anche il nostro paese con la partenza del Giro d’Italia con grande risonanza mediatica da Gerusalemme.
Nel prossimo maggio lo Stato d’Israele compirà 70 anni. Se per molti ebrei la memoria del maggio ‘48 sarà quella di una rinascita portentosa dopo la Shoà e un’oppressione subita per molti secoli, i palestinesi vivranno lo stesso passaggio storico ricordando con ira e umiliazione la Nakba, la “catastrofe”: famiglie disperse, esistenze spezzate, proprietà perdute, il tragico inizio dell’esodo di una popolazione civile di oltre settecentomila persone.
Molto problematica è in particolare oggi la situazione di Gerusalemme, città che Israele, dopo averne annesso la parte orientale, celebra come “capitale unita, eterna e indivisibile”. Tale statuto, oltre a non essere riconosciuto dalla stragrande maggioranza dei governi mondiali, secondo i dettami dell’Accordo di Oslo del 1993 doveva essere oggetto di negoziati fra le parti in causa.
Gerusalemme Est resta quindi, secondo le norme internazionali, una città occupata con i suoi 230.000 ebrei che vi abitano in aperta violazione delle suddette norme.
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ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Todo modo: genesi del film che “anticipò” l’assassinio di Aldo Moro
6 aprile 2018 da Federico Dezzani
Quarant’anni fa si consumava il delitto cardine dell’Italia repubblicana: il rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e la sua esecuzione da parte delle Brigate Rosse. Con la morte di Moro fu definitivamente stroncato il disegno di portare il PCI al governo, il “compromesso storico” che Moro aveva meticolosamente intessuto e che nel marzo del 1978 era sul punto di concretizzarsi. L’ipotesi di un governo DC-PCI era da scongiurare ad ogni costo, non soltanto perché avrebbe messo in forse la permanenza dell’Italia della NATO ma anche, e forse sopratutto, perché avrebbe rafforzato il suo ruolo nel quadrante mediterraneo, ponendo su basi più solide la politica estera di Moro. Contro questa eventualità si scagliò, nel corso degli anni ‘70, il mondo culturale liberal e anglofilo: con “Todo Modo”, uscito nelle sale in vista delle elezioni del 1976, si inscenò persino l’esecuzione del presidente della DC.
Il compromesso storico ucciso al cinema
Continua qui: http://federicodezzani.altervista.org/todo-modo-la-genesi-del-film-che-anticipo-lassassinio-di-aldo-moro/
Con “Colazione da Tiffany” Capote reinventò il lusso
Stefano Zecchi – Mar, 08/05/2018
Perché da Tiffany? Perché sai che quello è il miglior posto al mondo in cui non può accadere nulla di male. Dice così l’affascinante, inquieta Holly di Colazione da Tiffany.
Compie sessant’anni il romanzo di Truman Capote, scritto nel 1958, che ebbe un successo strepitoso grazie al film (uscito nelle sale tre anni dopo) del regista Blake Edwards, con Audrey Hepburn protagonista. Un film infedele al libro di Capote, che, con il tradimento, è riuscito, in una volta sola, a creare tre miti: quello di un’attrice in grado d’essere magicamente di una bellezza innocente e, insieme, di una maliziosa sensualità; quello del marchio Tiffany; quello del lusso più elegante e colto.
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/colazione-tiffany-capote-reinvent-lusso-1523506.html
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
“#MeToo è un’isteria collettiva”. Polanski fa causa agli Oscar dopo l’espulsione
Il noto regista polacco non le manda a dire al movimento femminista. E rilancia sulla decisione dell’Academy: “Hanno violato la legge”
By Gabriele D’Angelo – 9 MAGGIO 2018
“#MeToo è un’isteria collettiva, una totale ipocrisia sostenuta solo per paura”. Così Roman Polanski ha definito il movimento femminista, in un’intervista al magazine Newsweek Polska. Una bomba sganciata pochi giorni prima che l’Academy lo espellesse dagli Oscar assieme a Bill Cosby, a seguito delle accuse di violenza sessuale su una minore arrivate nei suoi confronti.
I riti del potere celebrano la morte di Alfie – di Elisabetta Frezza
Maurizio Blondet 8 maggio 2018 5 commenti
Alla rabbia e al dolore in cui abbiamo galleggiato mentre veniva allestito il patibolo per un bambino che, senza voce, implorava la grazia perché aveva voglia di vivere, segue la tentazione della stanchezza e della rassegnazione. Pare che ora non ci sia più nulla da fare se prima nulla si è potuto di fronte a un orrore così enorme proiettato in mondovisione a beneficio di una platea inebetita, coi posti in prima fila riservati alle autorità compiacenti. Autorità scientifiche, politiche e giudiziarie, morali e religiose.
Il film che la regia ci ha imposto di vedere era già stato approvato dal Potere del mondo quale necessario rito di passaggio per un’umanità straniata che deve autoannientarsi in tempi compressi. Evidentemente, è deciso che non si può più indugiare. E tutto assume i contorni sinistri di un cerimoniale blasfemo, ricamato nei minimi dettagli e cadenzato dai rintocchi di un orologio funesto costruito chissaddove per manomettere i ritmi inviolabili della vita e della morte stabiliti da Dio. I protagonisti di questa macabra messinscena indossano, insieme al ghigno beffardo di chi è inebriato dal delirio di onnipotenza, la divisa richiesta per le occasioni ufficiali. Vestono il camice e il doppiopetto, la toga e la parrucca, la tonaca e lo zucchetto.
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/i-riti-del-potere-celebrano-la-morte-di-alfie-di-elisabetta-frezza/
CONFLITTI GEOPOLITICI
Perché i marines hanno chiesto due elicotteri russi per addestrarsi
9 MAGGIO 2018 – Davide Bartoccini
Tutto, pur di essere addestrati ai massimi livelli e conoscere fino in fondo ogni potenziale minaccia che potrebbe manifestarsi sul campo di battaglia: anche procurarsi a viso aperto i mezzi del nemico. Un recente rapporto pubblicato dal Marine Corps Times, firmato dal giornalista Kyle Rempfer, ha rivelato che l’U.S. Marine Corps Air Ground Task Force Training Command ha già inoltrato la richiesta per l’acquisto o la fornitura tramite alcuni appaltatori di due elicotteri di produzione russa: l’elicottero d’attacco Mil Mi-24 – nome in codice Nato “Hind” e di un elicottero da trasporto multiplo Mil Mi-17 – nome in codice Nato “Hip”. Entrambi gli elicotteri da guerra, derivati da versioni precedentemente prodotte e in forza all’Unione Sovietica, dovrebbero servire come ‘velivoli di simulazione’ per preparare al meglio le unità in addestramento alla minacce espresse delle forze avversarie.
“L’elicottero d’attacco [Mi-24], a causa delle sue dimensioni, profilo di volo, potenza di fuoco e capacità di manovra difensive, costituisce una minaccia unica che crea una forza avversaria realistica, dissimile e credibile” scrive il giornalista nel suo report; e tecnicamente ogni analista non può che confermare questa verità, rispetto a uno degli elicotteri d’attacco più celebri della storia.
Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/perche-marines-chiesto-due-elicotteri-russi-addestrarsi/
CULTURA
Siamo un Paese di ignoranti. Ed è questo il primo problema dell’Italia
Il rapporto sulla conoscenza in Italia dell’Istat è una fotografia talmente brutale dei nostri problemi con cultura e sapere da lasciare sconfortati. Bisognerebbe prenderne atto e ripartire da lì, ma a quanto pare preferiamo far finta che il problema non esista
Se aveste una sola scelta, se vi chiedessero qual è IL problema dell’Italia, uno solo, cosa rispondereste? Pensateci bene. Probabilmente il molti parlerebbero di tasse e burocrazia, altrettanti di mafia e corruzione, qualcun altro punterebbe il dito sugli stranieri o sull’Europa, qualcun altro ancora direbbe la disoccupazione. Nessuno – o pochissimi, perlomeno – parlerebbero di scuola, formazione e conoscenza. Eppure è proprio lì che sta il problema dei problemi, quello che genera tutti gli altri: che siamo un Paese che non produce conoscenza, che non trasmette conoscenza e che non sa che farsene di quella che ha. E delle due, una: o non ce ne rendiamo conto. O, peggio, ce ne vergogniamo talmente tanto da negarlo.
Continua qui: http://www.linkiesta.it/it/article/2018/02/24/siamo-un-paese-di-ignoranti-ed-e-questo-e-il-primo-problema-dellitalia/37240/
DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI
I migranti salvati dall’Ong sbarcheranno in Italia
Dopo un’odissea lunga 30 ore, la guardia costiera indicherà alla nave Aquarius un porto sicuro per lo sbarco
Luca Romano – Mar, 08/05/2018
La nave Aquarius dell’Ong Sos Mediterranèe avrebbe ricevuto indicazioni dalla guardia costiera italiana per un porto sicuro di sbarco dove approderà con i 105 migranti a bordo.
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-migranti-salvati-dallong-sbarcheranno-italia-1524017.html
La rivolta degli italiani contro il “villaggio dell’islam”
La comunità islamica acquista un ex macello di 2mila metri quadri a Casalgrande. I giornali parlano di “villaggio dell’islam”. Residenti sulle barricate
Giuseppe De Lorenzo – Mer, 09/05/2018
La sala della scuola elementare di paese è piena fino all’orlo. All’esterno urla irritata una folla di persone rimaste senza posto. A Casalgrande, piccolo comune tra Sassuolo e Reggio Emilia, non si era mai vista una partecipazione così ampia ad un incontro col sindaco.
La calca e le proteste fanno tornare alla mente le barricate erette nel 2016 dai cittadini di Goro e Gorino contro l’arrivo dei migranti. Solo che qui non ci sono profughi da respingere, ma il progetto dei musulmani di creare in paese quello che è già stato rinominato il “villaggio dell’islam“. Un’enorme “centro polifunzionale” interamente finanziato dalle donazioni dei fedeli di Allah (guarda il video).
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rivolta-degli-italiani-contro-villaggio-dellislam-1524530.html
RECORD DI AFRICANI IN ITALIA, LAUREATI VANNO IN USA DA NOI SOLO ANALFABETI
Gli Stati Uniti, il Regno Unito, Francia, Italia e Portogallo da soli accolgono il 40% degli immigrati regolari (esclusi i clandestini) provenienti dall’Africa sub-sahariana, secondo uno studio del Pew Research.
27 aprile 2018
Secondo questo studio, basato su numeri di Eurostat e del censimento USA del 2015, che non tiene conto degli sbarchi nel biennio 2016-2017, la Francia ospita circa 1 milione di immigrati provenienti dall’Africa Nera, provenienti principalmente dalle sue ex colonie, in particolare dal Senegal, dalla Costa d’Avorio e dal Madagascar. Il Regno Unito 1,2 milioni, l’Italia 370.000 e gli Stati Uniti 1,5 milioni. In proporzione alla loro popolazione, sono la Francia e il Regno Unito (1,5%) a riceverne di più, dietro al Portogallo (3%). Altri emigranti dell’Africa subsahariana preferiscono altri paesi africani ad altri paesi europei come la Svizzera, la Spagna o la Germania.
Continua qui: http://www.tgquotidiano.net/2018/04/27/record-di-africani-in-italia-i-nostri-laureati-in-fuga-mente-importiamo-analfabeti/
Poliziotto difende il capotreno: i nigeriani lo pestano a sangue
Un agente della polizia è stato picchiato selvaggiamente e lasciato a terra in una pozza di sangue da un gruppo di immigrati nigeriani
Franco Grilli – Lun, 07/05/2018 – 09:15
Ancora violenze a bordo dei treni. Un agente della polizia è stato picchiato selvaggiamente e lasciato a terra in una pozza di sangue da un gruppo di immigrati nigeriani: voleva difendere il capotreno.
Il pestaggio si è consumato sul regionale partito da Porta Garibaldi a Milano e diretto a Lecco. Come ricostruisce il Corriere della Sera, di fatto all’altezza di Arcore il capotreno ha fatto il suo solito giro per controllare i biglietti.
I nigeriani non la prendono bene e uno di loro inizia ad insultare il controllore. A bordo del treno c’era un poliziotto che ha immediatamente cercato di calmare il nigeriano. Immediata la reazione di un altro gruppo di nigeriani che ha difeso l’immigrato dall’agente. A questo punto scatta il vero e proprio pestaggio: hanno immobilizzato il capotreno e picchiato con violenza il poliziotto che presta servizio nella squadra volante della Questura di Lecco.
VIDEO QUI: http://www.ilgiornale.it/video/milano/milano-paura-delle-donne-sui-treni-c-lanarchia-1517531.html
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/poliziotto-difende-capotreno-i-nigeriani-pestano-sangue-1523134.html
Immigrazione, Juncker attacca gli Stati: “Nuove regole proposte due anni fa…”
Politica – Emanuele Bonini
8 maggio 2018
Il presidente della Commissione europea ricorda come funziona in Europa. “La Commissione propone, gli Stati decidono”. Critiche per assenza di intese e ritardi nello stanziamento di fondi. “Non è vero che non siamo ambiziosi”
Bruxelles – Se le politiche di gestione del fenomeno migratorio sono insufficienti è colpa degli Stati membri, colpevoli di essere ambiziosi forse a parole ma non certamente nei fatti. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, rivendica quanto fatto finora dall’esecutivo comunitario, e tiene a distribuire responsabilità e, di conseguenza, colpe.
“La Commissione propone, gli Stati decidono”, ricorda Juncker parlando davanti al Parlamento vallone. Sulla base del principio su cui si fonda il funzionamento dell’Ue, per Juncker va tenuto a mente che “la Commissione ha presentato la proposta di riforma del sistema comune di asilo due anni fa”. Dopo due anni non è stato fatto nulla. “Il Consiglio tenta di trovare un accordo”.
Continua qui: http://www.eunews.it/2018/05/08/immigrazione-juncker-attacca-gli-stati-nuove-regole-proposte-due-anni/104677
ECONOMIA
Risposta di Bagnai e Borghi a una fake news del Corriere
Maurizio Blondet 7 maggio 2018
Federico Fubini aveva azzardato un paragone da incompetente fra Italia e Argentina:
5 maggio 2018
La drammatica lezione dell’Argentina per chi è contro l’euro
di Federico Fubini
….Due giorni fa la banca centrale argentina ha dovuto alzare i tassi d’interesse al 40% — più 13% solo nell’ultima settimana — e per una volta non si può neanche dare la colpa ai politici locali. Il leader oggi è Mauricio Macri, che mantiene il Paese su una rotta di buon senso, riforme e prudenza. Ma negli Stati Uniti i tassi d’interesse stanno salendo, perché la Federal Reserve continua ad alzarli e la riforma fiscale di Donald Trump produrrà migliaia di miliardi dollari di debito in più. I grandi flussi di capitali tornano verso i titoli di Stato americani perché rendono e renderanno sempre di più, quindi iniziano a uscire dai luoghi più rischiosi e fragili del mondo. Di qui il crollo del peso argentino e il disperato tentativo delle autorità di fermare la fuga dei capitali.
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/risposta-di-bagnai-e-borghi-a-una-fake-news-del-corriere/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
“Siamo nelle mani di Salvini”, disse l’importante banchiere. “Liquidarlo non sarà indolore”
Maurizio Blondet 9 maggio 2018 15 commenti
L’articolo è del 6 maggio, su Italia Oggi. Firmato da Giuseppe Turani, giornalista economico di lunghissimo corso, sempre interprete dei poteri forti diciamo così progressisti. “Siamo nelle mani di Salvini”, è il titolo dell’articolo.
A parlare è un “importante banchiere” con cui Turani è a colazione a Milano. L’importante banchiere: «La mia prima preoccupazione è che Berlusconi non riesca a tenere a freno Salvini e che alla fine si faccia un governo Di Maio-Salvini. Sarebbe una catastrofe».
Turani: Ma sarebbero subito bloccati dall’Europa e dai mercati, per fortuna c’è lo spread, che potrebbe rimettersi a volare
Risposta. Non credo a questi automatismi. Sono tutte cose che richiedono tempo. Per essere realizzate e per trovare delle alternative. Non si tratta di passaggi semplici.
Turani: Ma cosa vuole che combini un governo, eventuale, Di Maio-Salvini.
- Sa, all’inizio possono fare tante cose demagogiche per procurarsi il favore popolare. E questo renderebbe ancora più difficile una loro liquidazione. Liquidazione che dovrebbe avvenire comunque per vie extra-parlamentari. Insomma, se arriva un governo populista, che fa cose populiste e che ha i voti in parlamento, poi toglierselo di torno non sarà una cosa semplice, e nemmeno indolore.
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/siamo-nelle-mani-di-salvini-disse-limportante-banchiere-liquidarlo-non-sara-indolore/
Siamo in mano a Matteo Salvini
Che sfugge a Berlusconi perché non gli deve niente
di Giuseppe Turani Uomini & Business
Colazione milanese con un importante banchiere. «La mia prima preoccupazione è che Berlusconi non riesca a tenere a freno Salvini e che alla fine si faccia un governo Di Maio-Salvini. Sarebbe una catastrofe».
Domanda. Ma sarebbero subito bloccati dall’Europa e dai mercati, per fortuna c’è lo spread, che potrebbe rimettersi a volare
Risposta. Non credo a questi automatismi. Sono tutte cose che richiedono tempo. Per essere realizzate e per trovare delle alternative. Non si tratta di passaggi semplici .
Continua qui: https://www.italiaoggi.it/amp/news/siamo-in-mano-a-matteo-salvini-2236812?__twitter_impression=true
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
IL GRANDE FLOP DEI CENTRI PER LʼIMPIEGO
COSTANO BEN 600 MILIONI DI EURO LʼANNO MA TROVANO LAVORO SOLO AL 3% DEI RICHIEDENTI, INDOVINA CHI PAGA?
6 maggio 2018
Flop dei Centri per l’impiego in Italia. Dovevano essere riorganizzati e potenziati come scritto nell’ultima riforma del lavoro ma è rimasto tutto sulla carta. Infatti, nonostante una spesa di 600 milioni di euro l’anno, distribuita tra i 556 Cpi sparsi sul territorio, solo il 3% dei disoccupati che si rivolge agli uffici di collocamento riesce a trovare un impiego. Una media irrisoria rispetto ai numeri di Francia e Germania che superano il 20%. Secondo l’Istat, all’anno, almeno 2 milioni e mezzo di persone vi si rivolgono.
Come scrive il Messaggero una produttività davvero bassa se si pensa che gli operatori sono 8mila e riescono a collocare solo 4 occupati l’anno. I Cpi sono passati a essere controllati dalle Province alle Regioni, e ora nel limbo del Jobs act.
La Selezione del Personale: Sempre più una questione di cultura
Set 24, 2015 | Risorse umane: articoli e news
Un modo di operare tipico di SCR nel corso delle selezioni seguite è la valutazione della corrispondenza delle caratteristiche personali e delle aspettative dei candidati con la cultura organizzativa dell’azienda che ha commissionato la selezione. Secondo la multinazionale di consulenza direzionale Accenture, che elaborò nel 2011 un rapporto sulla crisi delle competenze professionali, la previsione delle performance nei candidati deve far riferimento alla “sintonia culturale con l’organizzazione”. D’altra parte, per attirare e mantenere i migliori talenti, le aziende più sensibili alle risorse umane curano non solo gli aspetti retributivi del lavoro, ma sempre più anche quelli legati alla valorizzazione dell’esperienza di lavoro in azienda e la trasmissione di un forte senso di appartenenza negli impiegati.
Continua qui: http://scrconsulenza.it/la-selezione-del-personale-sempre-piu-una-questione-di-cultura/
LA LINGUA SALVATA
schiat-tà-re (io schiàt-to)
SignCrepare, scoppiare
etimo incerto; forse dall’ipotetica voce del latino parlato exclappitare ‘scoppiare’, di origine onomatopeica.
Siamo davanti a una parola diffusa e tornita, di registro popolare: tutti i suoi significati che troviamo annoverati sui dizionari sono riconducibili al crepare e allo scoppiare. Anzi, è probabile che qui lo stesso significato di crepare sgorghi figuratamente da quello di scoppiare (chi scoppia muore) – anche se l’etimologia dello schiattare è delle più oscure. Per certo ha un suono evocativo, che sa dipingere con notevole efficacia uno squarcio – uno squarcio, non uno schianto, non uno strappo – improvviso, magari determinato da una pressione interna. E sono proprio i significati figurati con cui sono richiamati pressione e squarcio a offrirci lo scorcio più interessante.
La pressione resta evidente nello sforzo di sopportazione, di contenimento il cui limite è lo schiattare: ovviamente alla fine del pranzo opulento non posso mangiare più nemmeno un biscotto se no schiatto, ma anche il concorrente che schiatta dall’invidia ce lo immaginiamo alterato come se stesse per esplodere, anche quando annaspiamo quasi schiattando dal caldo vorremmo una valvola di sfogo – si scoppia di caldo, non di freddo.
In tutti questi usi possiamo leggere lo schiattare sia come un esplodere sia come un crepare, perché il passo è davvero breve. Ma una cosa va notata: se lo schiattare non vuole essere un’iperbole scherzosa e intende davvero un morire, ecco, non è molto rispettoso, e invita un’ironia salata. Vista la rapacità con cui i conoscenti si buttano su un’eredità supponiamo non vedessero l’ora che la vecchia schiattasse, mentre lo zio si arrabbiava così tanto con tutti che alla fine è schiattato e pace a lui.
https://unaparolaalgiorno.it/significato/S/schiattare
PANORAMA INTERNAZIONALE
Deputata polacca scrive a Juncker: Il suo alcolismo è un problema per gli interessi europei
1 aprile 2017
Una deputata della Camera bassa del parlamento polacco ha scritto una lettera al gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per denunciare “un problema che riguarda l’intera comunità europea”, ovvero la “chiara dipendenza dall’alcol” dello stesso Juncker.
Krystyna Pawłowicz, deputata del PiS, il partito di governo in Polonia, nello scritto sostiene che l’alcolismo di cui soffrirebbe Juncker “fa nascere una serie di problemi per gli interessi europei, e minaccia la sua autorità e affidabilità”. L’episodio che ha portato la deputata a redigere la lettera si è verificato durante il ricevimento dei capi di Stato e dei presidenti delle istituzioni europee con Papa Francesco, in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati a Roma. In quell’occasione, Juncker “ha tenuto un comportamento particolarmente sgradevole” scrive Pawłowicz. Alcune foto, circolate su diversi media polacchi, mostrano il presidente della Commissione europea semi addormentato sulla sua sedia durante il discorso del Papa. “Come un uomo ubriaco al parco”, dice un commento impietoso su Twitter:
L’Iran allontana Usa e Europa come mai prima d’ora (e per noi è una grande occasione)
La rottura unilaterale dell’accordo tra Washington e Teheran, decisa da Donald Trump, pone l’Europa di fronte a una scelta decisiva: continuare a fare la mosca cocchiera di un alleato sempre più scomodo e distante? Oppure rivendicare, finalmente, la propria autonomia? La seconda che hai detto
di Francesco Cancellato – 9 maggio 2018
Altro che stagno: l’Oceano Atlantico, quei 6672 chilometri che separano la sponda europea con quella degli Stati Uniti d’America raramente è stato così largo e profondo, forse mai. Colpa di Donald Trump e della sua decisione di stracciare l’accordo con l’Iran – fine delle sanzioni in cambio della fine dell’arricchimento dell’uranio a fini militari -, che per la prima volta vede tutta l’Unione Europea, Regno Unito compreso, contrapporsi alla scelta americana.
«Francia Germania e Gran Bretagna si rammaricano per la decisione americana di uscire dall’accordo sul nucleare iraniano», ha twittato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha aggiunto che lavorerà «per un nuovo accordo più ampio con l’Iran».
Continua qui: http://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/09/liran-allontana-usa-e-europa-come-mai-prima-dora-e-per-noi-e-una-grand/38036/
POLITICA
Il governo «neutrale» del Quirinale è un’offesa alla Costituzione
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero, 09/05/2018
Fino a lunedì sera si era comportato bene. Stiamo parlando del presidente della Repubblica, che sin dal 4 aprile – giorno in cui hanno avuto inizio le consultazioni al Colle – ha dimostrato imparzialità. Con i due mandati esplorativi ha deciso di seguire la strada tracciata dal partito che ha preso più voti accettando, da democristiano, la tecnica dei due forni, cioè verificare se vi fosse la possibilità di un’intesa di governo prima tra M5S e Centrodestra e poi tra M5S e Pd. Falliti entrambi i tentativi, l’inquilino del Colle ha avviato lunedì un terzo giro di consultazioni al Quirinale. Corretto. Ma in serata avviene lo strappo.
Continua qui: https://paolobecchi.wordpress.com/2018/05/09/il-governo-neutrale-del-quirinale-e-unoffesa-alla-costituzione/
SARA’ IL SOLITO GOVERNO PD – golpista (ma il pericolo sono i populisti)
Maurizio Blondet 8 maggio 2018 78 commenti
Tutti i media a suonare il violino: la nobile ansia di Mattarella, la bella pazienza di Mattarella, la saggezza di Mattarella, la sensibilità istituzionale di Mattarella….Il trucco è perfettamente riuscito. “Mattarella ha deciso di darsi l’incarico, ingerendosi pesantemente nell’indirizzo politico della maggioranza”, come scrive Mario Esposito, docente di diritto costituzionale alla Luiss (1). Praticamente, un golpe. “L’ennesimo ricorso allo stato di necessità come fonte di diritto”, per il professor Esposito.
Spieghiamo: come nelle monarchie “il re regna ma non governa”, nella nostra costituzione, il capo dello Stato si limita a “nominare” il governo – adesso invece Mattarella si occupa direttamente della sua “formazione”, scegliendo lui, invece di partiti che hanno avuto il mandato dai cittadini, presidente del consiglio e ministri (2). E dando loro il mandato cogente, per giunta: dev’essere “un governo di garanzia e nel rispetto dei vincoli europei”. I vincoli europei, se rispettarli o no, è esattamente quello che è da discutere, è scelta politica. Chiamare “neutrale” un simile governo è violenza giuridica e soperchieria intellettuale. Mattarella formerà un governo che obbedirà a tutto quel che “ci chiede l’Europa”, austerità, saccheggio dei risparmi, aggravi fiscali eccetera. Come quelli di prima, dal 2011 in poi; come il governo Monti-Bersani,il governo Renzi, il governo Gentiloni. Non a caso, il PD ha già detto che voterà questo governo neutrale.
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/sara-il-solito-governo-pd-golpista/
SCIENZE TECNOLOGIE
Evoluzioni della cittadinanza digitale: dall’umano al postumano
Marco Scialdone Avvocato, fellow IAIC – 9 MAGGIO 2018
“La nostra epoca è caratterizzata da una importante trasformazione che indica il passaggio da forme soggettive e umanistiche di interazione e cittadinanza a forme digitali, algoritmiche e info-ecologiche di partecipazione e dell’abitare. È necessario cambiare la nostra concezione del sociale e prepararci ad abitare le info-ecologie e le reti del mondo che viene.”
Così inizia il Manifesto per la cittadinanza digitale che docenti, ricercatori e centri di ricerca di diversi paesi hanno sottoscritto e pubblicato in rete in questi giorni.
Il testo è diviso in quattro parti e ha come obiettivo presentare un campo di ricerca, di studi e di riflessione sui cambiamenti apportati dal web e dalle reti digitali alla partecipazione, ai processi decisionali e alla politica in generale.
STORIA
Ferdinando Imposimato: “Aldo Moro ucciso dalle Br per volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Nicola Lettieri”
10/07/2013
“L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”. Ferdinando Imposimato, al tempo giudice istruttore della vicenda del sequestro e dell’uccisione di Moro, era intervenuto sul Caso Moro. Vale la pena leggere le sue parole.
Aldo Moro – Via Caetani – ANSA
“Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti – aveva detto – li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”.
“Quei politici – continuava Imposimato – sono responsabili anche delle stragi: da Piazza Fontana a quelle di Via D’Amelio.
“Ecco le violenze giapponesi contro le donne coreane”
Nel romanzo «Figlie del mare» rivive il dramma delle 200mila ragazze deportate e violentate
Matteo Sacchi – Ven, 04/05/2018
Si chiama Mary Lynn Bracht ed è una scrittrice statunitense di origini coreane. Il suo romanzo d’esordio, appena tradotto in italiano da Longanesi si intitola Figlie del mare (pagg. 372, euro 18,60). Racconta una storia molto dura, quella della sedicenne Hana, che nel 1943 – la Corea era occupata dalle truppe giapponesi – viene rapita da un soldato giapponese e trasformata in una schiava sessuale. Questo fatto getterà un’ombra terribile su tutta la sua famiglia e condizionerà per decenni anche la vita della sorella più piccola Emi. Anche perché Hana si è fatta catturare nel tentativo proprio di salvare lei. Ma se la vicenda del romanzo è immaginaria va subito detto che è in un certo senso la summa di quello che davvero è capitato a circa 200mila donne coreane e alle loro famiglie. Ci siamo fatti raccontare la vicenda, poco nota in Occidente, direttamente dall’autrice.
Cosa è successo in Corea tra il 1910 e il 1945?
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/ecco-violenze-giapponesi-contro-donne-coreane-1522122.html
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