NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 27 LUGLIO 2018
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
La Democrazia sostituisce l’incarico affidato da pochi corrotti
Con l’elezione da parte di molti incompetenti (George Bernard Shaw)
ROLAND JACCARD, Dizionario del perfetto cinico, Excelsior 1881, pag. 46
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.
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IN EVIDENZA
Cannibalismo e corpi smembrati, foto choc nel telefono di eritreo arrestato da Pm Palermo
Pubblicato il: 22/07/2016
RILETTURA DI UNA NOTIZIA VOLUTAMENTE “DIMENTICATA”
Fotografie con scene di cannibalismo, pezzi di corpi smembrati, filmati che ritraggono profughi consegnati nel deserto ai loro aguzzini, che poi li uccideranno. Sono alcune delle immagini raccapriccianti trovate dai magistrati di Palermo sul telefono cellulare dell’eritreo arrestato a maggio in Sudan ed estradato a giugno in Italia con l’accusa di essere tra i trafficanti di esseri umani più pericolosi. Secondo i Pm guidati dal Procuratore Francesco Lo Voi.
Si tratterebbe di Mered Medhanie Yedhego di 35 anni, ma l’uomo sostiene che ci sia stato uno scambio di persona. Ma il pool che coordina l’inchiesta, il Procuratore aggiunto Maurizio Scalia con i pm Gery Ferrara e Claudio Camilleri, ribadisce che si tratta proprio del trafficante che ha organizzato per anni il trasferimento di migliaia di profughi dall’Africa all’Italia, in cambio di milioni di dollari.
Le fotografie e i video sono stati inseriti nella memoria depositata dai magistrati al Gup Alessia Geraci. “Nella chat intrattenuta con l’utente Efii risulta l’invio di immagini ritraenti delle scene di cannibalismo, nonché dei filmati scaricati da Youtube che verosimilmente riprendono dei migranti presi in consegna nel deserto da alcuni trafficanti armati“, scrivono i magistrati nella memoria. Un accertamento che “assume un pregnante rilievo”, come dicono i Pm, soprattutto dopo le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Weharabi Atta, ex trafficante di esseri umani. Nel corso dell’interrogatorio reso l’11 maggio di un anno fa, Atta aveva riferito che “lungo la strada del Sinai i migranti che non hanno avuto la possibilità di corrispondere le somme pattuite vengono sistematicamente uccisi dalle organizzazioni criminali dedite al traffico di uomini al fine di estrarne gli organi avvalendosi di soggetti soprannominati ‘medici Sahara’”.>
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ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Luigi Ghirri, il paesaggio dell’architettura
Ilaria Bombelli – 10 LUGLIO 2018
Pur restando un po’ ai bordi, le oltre 350 fotografie di Luigi Ghirri esposte alla Triennale di Milano portano sempre il paesaggio alla ribalta.
Luigi Ghirri, Trani, 1986. © Eredi di Luigi Ghirri / Courtesy Editoriale Lotus
C’è una fotografia di Luigi Ghirri che ha dell’audace. Si vede un’automobile in corsa e, sullo sfondo di un paesaggio pianeggiante, inquadrato dal finestrino posteriore della vettura – lo si distingue appena – ecco apparire il cubo rosso del cimitero monumentale di San Cataldo, siamo appena fuori Modena, opera architettonica incompiuta fra le più distintive di Aldo Rossi. La macchina sfreccia, il camposanto appare, scompare subito. Ghirri, lo s’immagina anche lui in auto, guarda dentro l’obiettivo della sua macchina fotografica, e scatta. Per un istante tutto si allinea. In tempi successivi, o precedenti a questo scatto, Ghirri si sarebbe messo a girare tutt’intorno all’ossario, di mattina, di pomeriggio, restituendone la muta mole, il suo ergersi silente nell’ampia pianura, ed, entratovi, e quasi con la testa dentro le tombe vuote, a fotografare il paesaggio di fuori, fazzoletti quadrati, della stessa misura dei loculi, di cielo e di prato.
Continua qui: https://www.domusweb.it/it/architettura/2018/07/10/luigi-ghirri-il-paesaggio-dellarchitettura.html
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Ryanair rimborserà i voli cancellati ma si apre la polemica
Ryanair ha deciso di rimborsare i voli che ha annullato a causa di uno sciopero europeo del personale di bordo che ha portato alla cancellazione di quasi 600 voli
Nicola De Angelis – 26/07/2018
La compagnia di volo irlandese Ryanair ha deciso di rimborsare i circa 600 voli che ha cancellato durante lo sciopero generale europeo del personale di bordo ma è montata la polemica per una “compensazione pecuniaria”
La compagnia low cost fa sapere che tutti i passeggeri coinvolti, che hanno subito la cancellazione del volo, hanno ricevuto una mail o un sms nel quale si chiedeva se si volesse procedere con l’imbarco in un nuovo volo (successivo a quello cancellato) oppure se si volesse ricevere un risarcimento del prezzo del biglietto. L’accusa che è stata rivolta a Ryanair è stata di non aver accettato di elargire una “compensazione pecuniaria” ai passeggeri che hanno dovuto subire il disagio della cancellazione del volo. La contestazione questa volta non arriva da un’associazione di categoria ma direttamente dall’Ente dell’Aviazione Britannica (Caa).
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/economia/ryanair-rimborser-i-voli-cancellati-si-apre-polemica-1558465.html
Modella scatta un selfie con il papà appena morto e la pubblica sui social: travolta dagli insulti
di Federica Macagnone – 20 luglio 2018
Suo padre era morto da pochi istanti in un letto d’ospedale davanti a lei, ma questo non le ha impedito di scattare quella foto, ossessionata com’è dalla sua immagine sui social, e postarla su Instagram e Facebook. Dopo essersi specchiata e aver controllato che il trucco e i capelli fossero a posto, si è messa in posa, glamour come sempre, con un broncio tra il sexy e il dispiaciuto, ha scattato inquadrando il padre alle sue spalle e ha pubblicato, aggiungendo una didascalia che recita “Papà … riposa in pace”, con tanto di cuore spezzato e faccine piangenti. Un’immagine che, come era prevedibile, ha mandato su tutte le furie una marea di utenti, allibiti per come Jelica, in un momento così tragico, avesse anche solo potuto pensare di scattare e postare quella foto: i più moderati l’hanno definita “malata”.
Continua qui: https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/modella_serba_selfie_travolta_insulti_20_luglio_2018-3867593.html
Marchionne, Romiti, Valletta e la famiglia Agnelli
Marchionne, come tutti i suoi predecessori, non ha difeso gli interessi del lavoro o del paese, ma quelli della proprietà della famiglia Agnelli.
26 luglio 2018 di Giorgio Cremaschi
Sergio Marchionne è stato un funzionario del capitale ed in particolare della famiglia Agnelli, in assoluta continuità con la storia dell’azienda e della sua proprietà. Così vanno giudicati la sua opera e gli effetti di essa, oltre il rispetto che sempre si deve di fronte alla morte dolorosa e prematura di una persona.
Nel dopoguerra il gruppo Fiat e la famiglia Agnelli hanno usufruito di tre manager che hanno fatto la storia dell’azienda e segnato quella del paese. Il primo fu Vittorio Valletta, che assunse il potere assoluto in Fiat nel 1945, dopo che il proprietario dell’azienda e capostipite della famiglia, il senatore del regno Giovanni Agnelli, fu epurato per la sua smaccata identificazione e collaborazione col regime fascista.
Valletta fu il primo dei manager che salvarono la Fiat e soprattutto la famiglia proprietaria. La salvò dall’esproprio per collaborazionismo coi nazisti, esproprio che invece toccò alla Renault in Francia, e poi la rilanciò facendo dell’azienda uno dei grandi motori dello sviluppo industriale del paese. Per realizzare questo obiettivo Valletta perseguì la sottomissione totale degli operai ai ritmi più feroci dello sfruttamento, usò le risorse del paese e in particolare l’immigrazione di massa al nord, ed infine fece della persecuzione contro la Fiom e i suoi militanti la propria bandiera. Con le discriminazioni, i reparti confino, i licenziamenti ed anche con strumenti eversivi, come le schedature e lo spionaggio delle persone, usando persino apparati dello stato deviati che poi sarebbero stati coinvolti nella strategia della tensione degli anni 70. Per questa sua scelta ferocemente antisindacale e autoritaria Valletta divenne un emblema della politica e dei governi degli anni 50.
CONFLITTI GEOPOLITICI
Cina in divisa in Africa per difendere il suo business
L’ intervista a Maddalena Procopio, esperta di relazioni sinoafricane presso l’ISPI
di L. F. su 26 luglio 2018
Il continente nero ha rappresentato per la Cina, e per il Partito Comunista, uno sbocco naturale dove promulgare i principi della dottrina maoista, dell’anticolonialismo e il supporto ai movimenti militari di liberazione. Dal 1949 a oggi la dottrina si è modificata drasticamente: economia, benessere e sviluppo delle nazioni africane hanno soppiantato i vecchi diktat.
Un esempio della presenza militare cinese in Africa è Gibuti. Ma quali sono gli obiettivi della Cina di Xi Jinping in Africa, un continente che vede sempre meno impegnarsi economicamente Russia e Stati Uniti d’America? Abbiamo intervistato Maddalena Procopio, esperta di relazioni sinoafricane presso l’ISPI di Milano e in alcuni think tank europei.
Nel corso degli ultimi anni il rapporto tra Cina e il continente africano si è intensificato sia dal punto di vista civile che militare. A che cosa si deve questa crescita?
Allora, l’ambito della sicurezza è arrivato abbastanza tardi nelle relazioni sinoafricane degli ultimi 15 anni dall’istituzione del Forum China Africa Cooperation nel 2000. Il riconoscimento di questioni militari è arrivato solamente nel 2012, quindi abbastanza tardi.
Diciamo che la prima motivazione che ha spinto la Cina ad interessarsi a questioni militari è stata una maggiore consapevolezza, oltre che una necessità, di difendere i propri interessi e i propri cittadini. Per interessi dico anche compagnie sia statali, state owned enterprises, sia private nel territorio africano, dato che nell’ultimo caso la Cina si è resa conto che non poteva avere lo stesso controllo che aveva sulle compagnie statali, sia per le attività che svolgevano sia per le relazioni con i locali.
Continua qui: http://www.lindro.it/cina-in-divisa-in-africa-per-difendere-il-suo-business/
Africa, la carestia è un disastro per Ue
24 FEBBRAIO 2017 – Michele Crudelini RILETTURA
Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme carestia per diversi Paesi dell’Africa sub-sahariana. Tre agenzie dell’Onu insieme al governo del Sud Sudan hanno dichiarato la presenza di carestia in due zone del Paese. Come riportato da Al Jazeera ci sono attualmente 100mila persone direttamente colpite da questa crisi alimentare. Sarebbero invece ben 5.5 milioni i sud sudanesi, il 50% della popolazione, a rischiare una condizione di insicurezza alimentare nei prossimi mesi. Le prime vittime di questa catastrofe alimentare sono ovviamente le fasce più deboli della popolazione, come i bambini. Sono 250mila quelli che rischiano la vita a causa della malnutrizione. La condizione del Sud Sudan appare dunque più che allarmante. Dati simili non si vedevano infatti dal 1998, uno degli anni più violenti della guerra civile.
Carestie causate da conflitti armati
Sembrerebbe dunque che un ritorno di tensione e conflitti sia la causa principale di questa carestia. Cibo e acqua ci sono, ma come avviene in questi casi, sono monopolizzati dalle bande armate. Inoltre il governo ha limitato la libertà di movimento delle persone nel Paese. Viene così ostacolato l’accesso a zone dove il cibo c’è ancora. Le stesse Nazioni Unite hanno poi rilanciato l’allarme carestia in Nigeria, Yemen e Somalia.
In questo caso si tratta di 1.4 milioni di persone che rischiano la vita per malnutrizione in questi tre Paesi. La fame sta colpendo quasi mezzo milione di bambini in Yemen.
Continua qui: http://www.occhidellaguerra.it/carestia-africa/
CULTURA
Da Flaubert a Nabokov. I capolavori scampati al politicamente corretto
Alcune opere celebri non sarebbero mai state «autorizzate» da Facebook e da Hollywood
Massimiliano Parente – 24/07/2018
«Era un buon lavoro come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi negri che avessero il cuore al posto giusto» scrisse Mark Twain in Viaggio in paradiso (ma di negri sono pieni tutti i romanzi di Twain, a partire dal famoso Le avventure di Huckleberry Finn, senza contare Faulkner e McCarthy).
Mentre se lo avesse scritto oggi su Facebook sarebbe stato bloccato, come è successo a me, bloccato per un mese, per aver usato «negro» (per difendere i negri tra l’altro) e, altro mese, «frocio» (per difendere il gay pride).
Potreste mettere nel vostro status anche una citazione del Tristram Shandy di Laurence Sterne: «I negri hanno un’anima», e Facebook vi metterebbe in punizione. Certo, bisognerebbe spiegare a Zuckerberg che «negro» non è la traduzione italiana della parola spregiativa «nigger», la quale costò a Agatha Christie la censura del titolo Dieci piccoli indiani (l’originale era Ten little niggers). E che non è cambiando le parole che si cambia la mentalità, come spiegano scienziati del livello di Steven Pinker contro la censura del politicamente corretto.
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/flaubert-nabokov-i-capolavori-scampati-politicamente-1557049.html
Saviano, un controappello: preferisco continuare a scrivere
Paolo Gambi – 25 luglio 2018
Basterebbe ascoltare quel fringuello che cinguetta nella nostra testa, e che si chiama “buon senso” per capire che l’appello di Saviano agli intellettuali andrebbe solo ignorato. Ma da modesto scrittore che si è sentito chiamato in causa vorrei sommessamente rispondere con un breve controappello scritto con il cuore immerso in un misto di noia e rabbia.
Un controappello che ha bisogno di un’unica parola per raccontarsi: BASTA.
Basta innanzitutto a questo modo di intendere la cultura. La cultura e l’arte raccontano il reale, non cercano di piegarlo a questa o quella visione del mondo. Per cambiare la società c’è la politica. Se Saviano vuole sconfiggere la visione del mondo di Salvini si candidi alle prossime elezioni e prenda più voti di Salvini. Così funziona la democrazia, popolare o populista che dir si voglia. E lasci raccontare storie a chi vuol fare lo scrittore.
Basta poi a quest’idea che chi fa cultura debba per forza aderire all’ideologia globalista, egalitarista e pure terzomondista. Personalmente ho scritto 25 libri ma non per questo trovo che un rimescolamento caotico di popoli e culture sia un gran bell’evento senza problemi enormi da dover gestire. Quindi non per forza chi scrive libri o ha un blog deve considerare questo Governo una congrega di Mangiamorte o pensare che Salvini sia Thanos. Anzi. E comunque questo non dovrebbe c’entrar nulla con l’essere scrittori o intellettuali.
Continua qui: http://blog.ilgiornale.it/gambi/2018/07/25/saviano-un-controappello/
CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE
I sospetti degli 007 di Atene: dietro i roghi ci sono i turchi
Il premier ellenico parla di “minacce asimmetriche” per destabilizzare il Paese. E fare affari miliardari
Francesco De Palo – 26/07/2018
Atene Ufficialmente l’ambasciatore americano ad Atene, Geoffrey Pyatt, ha partecipato al briefing di ieri sera presso il ministero della Difesa solo per parlare di droni e di assistenza logistica ai soccorsi ellenici impegnati nel post roghi.
Ma fonti militari fanno trapelare dell’altro.
Il primo ad avanzare sospetti su chi ha causato i 47 focolai che hanno fatto quasi 100 vittime, era stato il premier in persona: Alexis Tsipras, appena rientrato dalla visita in Bosnia Erzegovina che aveva interrotto per recarsi di persona sui luoghi della tragedia. Aveva parlato di «minaccia asimettrica» verso la Grecia.
Che significa? Le stesse parole erano state usate dal premier conservatore Kostas Karamanlis nel 2007, in occasione di un agosto tempestato da 12 giorni di incendi consecutivi. Allora gli sguardi dell’intelligence ellenica erano stati puntati contro commandos kosovari: troppo amico di Putin l’ex premier di Nea Dimokratia, che pochi mesi dopo sfuggì ad un
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/politica/i-sospetti-degli-007-atene-dietro-i-roghi-ci-sono-i-turchi-1557983.html
DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI
Migranti, forzata la barriera di Ceuta: battaglia con polizia, 154 feriti. “In 600 sono riusciti a entrare in Spagna”
www.ilfattoquotidiano.it – 26 luglio 2018
Un gruppo di oltre 800 persone ha scavalcato la doppia recinzione di sette metri di altezza e si è scontrato con gli agenti marocchini e la Guardia Civil spagnola. Secondo la Croce Rossa, 132 persone sono rimaste ferite tra i migranti. Oltre a loro anche 22 agenti. Chi è riuscito a passare si è diretto al centro di accoglienza locale
Un gruppo di oltre 800 migranti ha forzato la barriera nell’enclave spagnola di Ceuta, scavalcando la doppia recinzione di sette metri di altezza e ingaggiando una battaglia con la polizia marocchina e la Guardia Civil spagnola che ha provocato secondo la Croce Rossa 132 feriti. La polizia spagnola parla anche di 22 agenti rimasti feriti e riferisce che oltre 600 migranti sono riusciti effettivamente a entrare in territorio spagnolo. Sarebbe il più grande sconfinamento da quando, nel febbraio 2017, oltre 850 migranti riuscirono ad entrare nell’enclave in quattro giorni.
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FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Tesoro, associazioni dei risparmiatori contro il nuovo dg Rivera: “Ha scritto le leggi per la risoluzione di Etruria & c”
Durante la gestione di Pier Carlo Padoan è stato responsabile della direzione Sistema bancario e finanziario. Vittime Salvabanche: “Una beffa, è stato l’esecutore delle politiche del governo precedente”
di Fiorina Capozzi | 25 luglio 2018
Per le associazioni dei risparmiatori la nomina di Alessandro Rivera alla direzione generale del Tesoro è un boccone difficile da mandare giù. Perché se è vero che sono in pochi a conoscere personalmente Rivera, è altrettanto vero che tutti hanno ben chiaro il ruolo che ha ricoperto al Ministero delle finanze durante la gestione di Pier Carlo Padoan: in quel periodo, Rivera, aquilano, classe 1970, è stato responsabile della direzione Sistema bancario e finanziario, quella che ha contribuito a scrivere le leggi per la risoluzione di Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti e delle banche venete. Norme che hanno bruciato i risparmi di tanti piccoli investitori. La nomina di Rivera crea anche un certo disappunto all’interno del Comitato per l’educazione finanziaria in cui siede l’Adusbef accanto a rappresentanti del governo fra cui il Tesoro.
“Alessandro Rivera, già capo della Sga (la bad bank del banco di Napoli usata poi per il “salvataggio” delle venete, ndr) diventa ora direttore generale del Tesoro – commenta Antonio Tanza, presidente dell’Adusbef – Le famiglie in difficoltà apprendono la ferale notizia e ringraziano il governo del cambiamento. Inizia la macelleria dei Non performing loans (Npl, crediti inesigibili, ndr). Adusbef si batterà nei tribunali per i cittadini beffati dalle promesse elettorali non mantenute”. Il riferimento del numero uno dell’associazione è alla procedura inaugurata dal governo Renzi per il recupero veloce di crediti che hanno a garanzia immobili. “Se una famiglia non riesce a pagare le rate del mutuo – precisa – la banca gli toglie la casa e la vende a prezzi stracciati senza tener conto delle difficoltà del creditore. Il tutto solo in nome del risanamento dei bilanci bancari, non certo dell’equità, della giustizia o delle famiglie italiane”. Ecco perché, come spiega Tanza, “all’Adusbef questa nomina, vicina più alle banche che ai risparmiatori, non piace affatto.
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Banche, i manager devono dare ascolto alla ‘realtà parallela’
Consulente di direzione, giornalista e saggista
21 luglio 2018
“Frittole, nel mille e quattrocento quasi mille e cinque” è il luogo (un immaginario bosco) e il tempo (1492) in cui si ritrovano, catapultati da un paesino toscano di fine Novecento, il bidello Mario (Massimo Troisi) e il professor Saverio (Roberto Benigni) nel film culto del 1984 Non ci resta che piangere. Un esilarante ritorno al passato che lascia sbigottiti i due protagonisti che fanno fatica a vivere in un contesto in cui gli stessi protagonisti dello sviluppo dei secoli successivi (Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo) non riescono poi a comprendere elementari e semplici meccanismi del Novecento (mitica la scena di Leonardo che non riesce a capire il gioco della scopa con le carte napoletane).
È la sensazione che ho provato leggendo un comunicato elaborato congiuntamente dalle segreterie nazionali dei principali sindacati del settore bancario presenti in Unicredit. Leggetelo attentamente. Stiamo parlando della banca il cui amministratore delegato, J.P. Mustier, ha avviato una profonda ristrutturazione organizzativa e culturale.
Continua qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/21/banche-i-manager-devono-dare-ascolto-alla-realta-parallela/4505528/
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
Pensioni, Salvini e il piano per alzare le minime/ “Togliere la sociale ai migranti, ci costa un miliardo”
Pensioni, Salvini e il piano per alzare le minime: “Togliere la sociale ai migranti, ci costa un miliardo di euro all’anno. Le nuove dichiarazioni del ministro dell’interno
23 luglio 2018 Davide Giancristofaro Alberti
Manovre fiscali che permettano di vedere fin da subito una netta inversione di tendenza dell’Italia. E’ questo l’obiettivo del governo in vista dei prossimi mesi. A proferirlo è il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che dopo aver donato il sangue all’Avis si è intrattenuto con alcuni giornalisti presenti, fra cui quelli de Il Giornale: «Già da quest’anno – dice – dovranno essere dei segnali concreti a prescindere dalla situazione economica internazionale su lavoro, tasse, pensioni ed Equitalia. La manovra economica sarà in autunno – prosegue – quindi i provvedimenti economici dovranno entro quest’anno dare un segnale di inversione di tendenza, dovremmo almeno cominciare le riforme che ci siamo impegnati a fare».
LA PENSIONE SOCIALE AI MIGRANTI COSTA UN MILIARDO DI EURO
Obiettivo, oltre ad abbassare le tasse, innalzare le pensioni minime, e per farlo bisognerà
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MATTARELLA, “NO A FAR WEST IN ITALIA” “Su migranti segnali positivi da Ue”
Mattarella: “Italia non sia Far West, è barbarie”. Il presidente della Repubblica ha commentato il caso della bimba rom. E poi aggiunge: “Finalmente segnali positivi da Ue su migranti”
26 luglio 2018 – agg. 26 luglio 2018, 19.50 Silvana Palazzo
È stato ampio ed articolato l’intervento realizzato oggi dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale. Ha parlato della situazione in Italia, che rischia di trasformarsi in un vero e proprio Far West, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca che lo hanno particolarmente scosso. Ma ha parlato anche del web e degli usi impropri che spesso se ne fanno, per poi trattare, in ultimo, di un tema particolarmente sentito e oltremodo delicato, ovvero la questione legata ai migranti. “Sessantacinque milioni di profughi nel mondo danno la misura di un fenomeno epocale. Tante volte l’Italia ha chiesto all’Ue responsabilità e leggiamo finalmente segnali positivi da parte di diversi Paesi dell’Unione”, ha commentato il Presidente della Repubblica Mattarella. “Passo dopo passo serve un piano di interventi dell’Unione per governare il fenomeno e non subirlo”, ha poi aggiunto. Quindi ha detto la sua sulla reputazione di un Paese, che a suo dire non dovrebbe essere intaccata in alcun modo dagli interessi di parte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALLARME INTERNET: “USO DISTORTO, VIRUS DA CONTRASTARE”
L’Italia sempre più simile ad un far west: è questa la denuncia del capo dello Stato, Sergio Mattarella che, partendo da un fatto di cronaca, quello relativo alla sparatoria dal balcone culminata con il ferimento di una bambina di un anno, ha riferito il suo monito nel corso della cerimonia del Ventaglio al
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PANORAMA INTERNAZIONALE
Bufera sul Vaticano per presunti scandali sessuali: ecco i coinvolti
Il Vaticano nella bufera per una serie di situazioni spinose. Dal cardinale McCarrick al caso cileno, dal vescovo Pineda alla “tragedia” australiana
Giuseppe Aloisi – 25/07/2018
Il Vaticano sembra vivere una fase complessa. Papa Francesco è chiamato a risolvere una serie di situazioni spinose. La scorsa settimana, come segnalato anche da la Crux, sono emerse non poche vicende legate a presunti scandali sessuali.
Quella più eclatante riguarda il cardinale Theodore McCarrick, che risulta essere tra le più alte cariche ecclesiastiche mai accusate di abusi ai danni di minori. Questa mattina, come riportato da Vatican Insider, è intervenuto sul caso il presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori: quel cardinale cappuccino Sean O’Malley, già balzato alle cronache durante la ‘polemica cilena’ relativa alle responsabilità del vescovo Barros, che si è dimesso in seguito alla presentazione in Santa Sede del dossier stilato da monsignor Scicluna. Bergoglio, una volta rientrato dalla visita cilena, aveva optato per inviare il “plenipotenziario” del Vaticano per la lotta alla pedofilia nella nazione sudamericana. Una ‘mossa’ che pare aver prodotto effetti decisivi. La giustizia del Cile, nel frattempo, ha proceduto con l’iscrivere nel registro degli indagati quasi 160 membri della Chiesa cattolica. L’inchiesta, manco a dirlo, avrebbe a che fare soprattutto con accuse di abusi ai danni di minori. L’intero episcopato cileno, già qualche settimana fa, aveva rimesso il suo mandato nelle mani del pontefice argentino, che sta accettando le dimissioni degli uomini ritenuti responsabili. Dalle parti di piazza San Pietro, insomma, c’è l’intenzione di “fare pulizia”.
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bufera-sul-vaticano-presunti-scandali-sessuali-ecco-i-1557716.html
POLITICA
Strategie di trincea
DI TRUMAN – 4 aprile 2018 RILETTURA
Alcune note su come le strategie influenzano la formazione del governo italiano.
Una premessa sulla strategia: la strategia è necessariamente nascosta, perché se è visibile funziona ben poco.
Solo chi è forte può permettersi di mostrarne degli elementi, questo può essere il caso di chi ha grandi forze disponibili (ad es. le masse popolari) ma è più utile evitare di mostrare le proprie forze, perché potrebbero essere attaccate.
E allora non aspettatevi di vedere con facilità le strategie.
Vediamo come ciò si potrebbe applicare nel caso italiano.
Gli schieramenti in gioco
Da una parte c’è Napolitano, Renzi, Gentiloni, Mattarella, la BCE, legati a poteri economici e logge massoniche.
Qui ci sono i saperi antichi delle logge più nascoste, ma anche saperi nuovi che muovono le forze economiche.
Fortemente legato a queste forze c’è Berlusconi con Forza Italia e le sue aziende ed i suoi mass media.
Il legame credo consista in un patto del Nazareno 2.0, nel quale il sostegno continuativo e incondizionato al PD viene portato alla luce del sole.
Su un fronte grosso modo contrapposto c’è Di Maio, legato alle masse che seguono i 5S.
Continua qui: https://comedonchisciotte.org/strategie-di-trincea/
L’Europa e le false credenze della Sinistra
di Alessandro Somma
Tragedia greca
L’Unione europea ha finalmente dichiarato la conclusione del programma di assistenza finanziaria imposto alla Grecia nel maggio del 2010. In questi otto anni il Paese ha ricevuto prestiti per 243 miliardi di euro dai fondi Salva-Stati, e per 32 miliardi di Euro dal Fondo monetario internazionale. In cambio ha realizzato centinaia di riforme strutturali con le quali ha tagliato la spesa sociale per l’istruzione, la sanità e le pensioni, ridimensionato la pubblica amministrazione, privatizzato i beni pubblici e le principali infrastrutture, liberalizzato i servizi, precarizzato il lavoro e indebolito il sindacato.
La dimensione della macelleria sociale provocata da queste misure si coglie dai dati che documentano l’esplosione della povertà, la compressione dei salari e delle pensioni, la crescita della disoccupazione soprattutto giovanile, la perdita dei posti di lavoro nel settore pubblico, la condizione miserevole in cui è ridotta la sanità e il sistema della sicurezza sociale nel suo complesso. Anche i parametri economici documentano in modo incontrovertibile l’insuccesso della cura imposta dall’Europa: il deficit è stato annullato e anzi il Paese è ora in surplus, ma al prezzo di un rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo passato dal 146% dell’anno in cui la Troika è giunta ad Atene, al 178,6% di adesso. Sono cresciuti anche la pressione fiscale e l’ammontare dei prestiti in sofferenza delle banche, mentre sono calati la competitività e il potere di acquisto.
Continua qui: http://temi.repubblica.it/micromega-online/leuropa-e-le-false-credenze-della-sinistra/
Le macerie della sinistra, tra nazionalismo e neoliberismo
di Bruno Montesano – 4 luglio 2018
Il voto delle comunali ci restituisce un paese che continua nella sua discesa a destra. La sinistra si dibatte tra prosecuzione della linea neoliberale e ripensamenti nazionalisti. Intellettuali e movimenti politici radicali non sono esenti da ciò. Così, mentre i “sovranisti” di sinistra di Senso Comune si perdono in richiami alla patria e in tentativi maldestri di risemantizzare il linguaggio del nuovo tempo populista, il governo giallo-verde porta sempre più in là la provocazione xenofoba, negando fattualmente ogni possibilità di dare un senso altro a idee e pratiche proprie della destra peggiore. Sulla pagina Facebook di questo collettivo alfiere del populismo di sinistra, animato da diversi ricercatori universitari – spesso ance molto bravi -, recentemente è uscito un fotomontaggio caricaturale di una prima pagina di Repubblica, con cui si sostiene che il progetto dei liberal cosmopoliti sarebbe quello di svendere il paese a potenze straniere – come se le élite nazionali fossero invece una garanzia -, di sostituire diritti sociali con diritti civili – perché evidentemente si crede che i lavoratori siano tutti maschi eterosessuali bianchi – e di favorire la perdita e la sostituzione della cittadinanza
Continua qui: http://gliasinirivista.org/2018/06/le-macerie-della-sinistra-nazionalismo-neoliberismo/
SCIENZE TECNOLOGIE
Donzelli (Fratelli d’Italia) contro la dieta proteica di Panzironi: «È pericolosa»
Antonio Marras – 26 luglio 2018
E già nel mirino dell’Ordine dei Giornalisti, con una prima sospensione poi revocata, ma anche l’Ordine dei medici è sul piede di guerra e dopo le denunce delle Iene potrebbe procedere per “esercizio abusivo della professione medica” e per la verifica “degli aspetti antiscientifici ed eventualmente pericolosi per la salute del suo metodo”. Intanto, lui, Adriano Panzironi, continua a utilizzare i canali tv a pagamento per promuovere le sue diete da “eterna giovinezza” col rischio che da casa chi le segue – nella speranza di vivere davvero più a lungo – finisca invece per lasciarci la pelle. Il suo nemico sono i carboidrati, il suo slogan, che dà il titolo al suo libro, è “Vivere 120 anni” assumendo proteine e roba di supporto. Panzironi, per esempio, suggerisce un integratore suo, venduto con il fratello, “che – sostiene – ha un ruolo essenziale nel sistema immunitario della cura del cancro, ma lo Stato non ha interesse a curare con la vitamina E…», è uno dei messaggi che il giornalista lancia in tv. E in tanti rischiano di abboccare a quelle che a tutti gli effetti sembrano delle cure nutrizionali “alternative”.
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STORIA
Da Mussolini a Salvini, l’eterno 25 luglio italiano Barnum Italia. Leoni, funamboli, ippopotami e pagliacci
di Gabriele Paci su 25 luglio 2018
Il 25 luglio (1943) è stata una data tragica per l’Italia. Da un lato salvifica per la rimozione del Regime Fascista, sostanzialmente e storicamente segnando però la ipostatizzazione (Treccani: «Personificare, rappresentare in modo concreto ciò che è astratto o ideale») del ‘carattere degli italiani’. Ché in quel tradimento del Re verso il traditore Mussolini c’era tutto il senso di una mancanza di lealtà, in primo luogo verso le regole, e del coraggio delle proprie azioni che come noto (Manzoni e il suo Don Abbondio insegnano) chi non ce l’ha non se lo può dare. Anche se, volendo e con un po’ di amor proprio e dignità, chi non ce l’ha potrebbe quantomeno provare a darselo.
‘Truffa in atti illeciti’ è comportamento specifico all’interno del cruciale reato di Truffa normato dal Codice Penale (attualmente Articolo 640) con cui si definisce la fattispecie nella sua generalità. La giurisprudenza prevalente ne prevede ormai la costante punibilità. E di ‘Truffa in atto illecito’ fu intessuto tutto il rapporto tra Re Vittorio Emanuele III (di Savoia) e l’autoproclamato ‘Duce degli italiani’. Saranno poi in molti a mettere in atto nel passare degli anni e dei decenni comportamenti che quel ‘carattere degli italiani’ definivano e definiscono. Sino a Silvio Berlusconi, con il corruttore di Arcore (non ancora divenuto ‘l’Eretto di Arcore’ se non per la propria stretta
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