Adesso, parte la vendetta contro l’Italia
Manlio Lo Presti – 28 maggio 2019
Non sono ancora finiti i commenti sui risultati delle votazioni europee e già da subito dobbiamo prepararci ad una serie di ritorsioni dell’unione europea. Non hanno sfondato i partiti che vogliono opporsi ad una Europa centralizzata che decide su tutto in nome e soprattutto contro gli oltre 400.000.000 di cittadini.
Sono partite le grandi manovre per la elezione dei commissari e del presidente. Saranno subito approntate alleanze per la continuità e perché non cambi proprio nulla: una facile previsione!
Invece di trovare soluzioni alle ragioni di un così esteso segnale di disagio espresso con il voto dei cosiddetti sovranisti, il ristabilimento delle linee guida per una Europa dirigista porterà alla delineazione di una politica depressiva, repressiva da parte di una maggioranza più incattivita che si vorrà vendicare contro tutti coloro-che-non-hanno-votato-nel-modo-giusto.
Vietato uscire da questo immenso campo di concentramento che è da tempo l’unione europea.
Per ogni Paese con forti spinte sovraniste saranno riservati trattamenti repressivi ed eversivi stabiliti caso per caso.
Per l’Italia, partiranno le
- solite sarabande dello spread,
- le multe di miliardi per sforamento del bilancio,
- le epurazioni giudiziarie ed orologeria.
Sanzioni che non sarebbero state attivate con una maggioranza PD e suoi satelliti.
Ci sarà, guarda caso, una sequenza infernale di naufragi di donne e bambini vicino alle coste italiane per rendere indicibile la pressione sul governo italiano che tenterà di resistere e di farlo passare – invano – per una questione europea.
Il mantenimento della chiusura dei porti farà scattare le visite ispettive dell’ONU (che però non fa nulla per i massacri israelo-palestinesi, per lo Yemen, per i conflitti siriani, per i 300.000 cristiani uccisi, per gli oltre 50 conflitti regionali che uccidono milioni di persone, per l’uso indiscriminato di milizie private per i genocidi attuati per conto di governi che non vogliono apparire, ecc.).
Ci sarà un tentativo del Colle di mettere in piedi il centocinquantaseiesimo-governo-tecnico-fate-presto.
Un tentativo che la Meloni ha già sterilizzato avvertendo l’effervescente inquilino del Colle che una maggioranza alternativa già esiste e di non provarci nemmeno.
Insomma, se l’Italia continua a resistere,
1) per tentare di cercare una propria strada per lo sviluppo,
2) per la lotta alla disoccupazione,
3) per fronteggiare la crisi delle nascite senza dover importare 2.000.000 di africani con la forza,
potrebbe riprendere con più forza il piano eversivo delle vastissime autonomie regionali, fino alla frammentazione del territorio nazionale.
Potrebbe ripartire la sequenza di morti in mare (sempre donne incinta e bambini urlanti).
Potrebbe ripartire una sequenza di
attentati con migliaia di morti nelle metro, nelle scuole (prima che chiudano), nei supermercati.
Ripartiranno con più ferocia le indagini giudiziarie contro i vertici dei partiti vincitori.
Aumenteranno le sanzioni europee e i controlli soffocanti su banche, mercati, borsa, forze militari, spese sanitarie.
Aumenteranno i suicidi per crisi economica
Aumenterà la disoccupazione fino a 20.000.000 di persone
Aumenterà la popolazione sotto la soglia di povertà
Aumenterà il disastro sanitario in favore di farmaceutiche ed assicurazioni private
– Aumenteranno i naufragi in mare, sempre di donne e bambini piangenti
Aumenterà il dominio delle 8 mafie dimostrando che queste strutture criminali sono telecomandate dal DEEP STATE DE’ NOANTRI che le usa per reprimere ogni tentativo italiano di diventare un Paese civile e libero.
Nel caos indotto da tali situazioni, il Colle avrebbe tutte le ragioni per invocare lo stato di emergenza nazionale con la sospensione delle libertà civili, giusto il tempo per distruggere il nostro Paese in pieno stile sudamericano o greco.
P.Q.M.
Il Piano di sterminio e di demolizione dell’Italia deve essere ripreso e concluso in fretta, per non dare il tempo di reagire.
Una nuova edizione del FATE PRESTO di infausta memoria, con tanto di supertecnici che faranno tutto il contrario di quello che andrebbe realizzato per creare occupazione e sviluppo:
attenzione ossessiva ai conti ma aumento delle spese militari,
nessuna risposta alla domanda di democrazia dei popoli,
nessuna soluzione per i bisogni economici della popolazione,
precarizzazione totalitaria,
sanità totalmente privatizzata da assicurazioni e Big Pharma,
sequestro in massa di milioni di abitazioni private per allocare i milioni di c.d. immigrati,
salari bassissimi
patrimoniale salatissima per far svendere le case degli italiani a finanziarie nordeuropee,
interventi pilotati dall’alto solo quando vi sono avvisaglie di rivolta, ma NON SOLUZIONI!
debito pubblico da pagare con tagli sociali sanguinosi,
repressione giudiziaria,
immigrazione incontrollata.
Secondo le strategie repressive di questa Europa concentrazionaria, l’Italia deve rimanere sottomessa, deve essere saccheggiata delle sue ultime eccellenze industriali, dissanguata dei suoi risparmi che superano quelli di tutta l’Europa messa insieme (vedi le manovre di fusione di Unicredito con banche tedesche).
Alla fine del piano, il nostro Paese diventerà una landa desertificata del IV mondo e può ricevere, senza la forza di opporsi, 2/5.000.000 di cosiddetti immigrati nordafricani che, in prima battuta, saranno accolti nelle aree sterilizzate dalla cosiddetta xylella in Puglia (una malattia nata dal nulla ad hoc e casualmente sincronizzata con queste strategie).
Un piano di immigrazione forzata che i poteri europei non hanno mai abbandonato.
Con il ripristino di una maggioranza che garantirà la continuità strategica e politica dell’unione europea, non ci sono speranze per il nostro Paese.
Prepariamoci a fronteggiare una violentissima tempesta
Mediatica
Giudiziaria
Di bilancio
Immigrazionista,
Di fuga di capitali
Di eliminazione progressiva del risparmio italiano.
di svendita quasi totalitaria delle case di proprietà
dei cittadini incapaci di pagare una tassa patrimoniale volutamente alta per costringere la popolazione stremata a svendere le proprie case alle finanziarie nordeuropee, quasi tutte di proprietà di un ben noto ed antichissimo ceppo etnico-finanziario.
Ho esagerato? Non credo se le cose rimarranno le stesse e pervase da adesso in poi da un maggiore spirito di vendetta dei vertici europei contro l’Italia che ha avuto la sfacciataggine di non-votare-nel-modo-giusto!
Ne riparleremo molto presto.
Intanto, prepariamo i sacchi di sabbia davanti alle porte di casa …
SI VIS PACEM PARA BELLUM
(Vegezio, 400 d.C.)