RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 17 SETTEMBRE 2019

RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 17 SETTEMBRE 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Scaccia ogni opinione. Sei salvo ormai.

E del resto chi ti impedisce di scacciare in questo momento

ogni opinione?

MARCO AURELIO, Ricordi, Rizzoli, 1993, pag. 213

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

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La redazione provvederà doverosamente ed immediatamente alla loro rimozione dal blog.

 

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SOMMARIO

I NUOVI PARTITINI DEL GOVERNO Badoglio 2.0

DOPO LA MANIFESTAZIONE, SCATTA LA STRATEGIA DELLA TENSIONE. 1

Vertici Atlantia mai convocati

Promesse verbali di Macron e Merkel sui migranti-paganti

Migranti, accordo con Germania, Francia e Malta: sanzioni a chi rifiuta quote e partenze immediate 1

Sei tesi sui porti aperti 1

GIO PONTI, LEZIONI DI DESIGN. 1

C’E’ DEL METODO IN QUESTA FOLLIA. 1

Chi sta facendo a pezzi i bambini? 1

Lega, M5S e massoneria

C’è una Bibbiano da scongiurare e che non possiamo ignorare

Ralf Dahrendorf, primo tra i liberal-sovranisti 1

L’intellettuale militante 1

Gli intellettuali di oggi sono stupidi, ma anche ingrati 1

DALLA RUSSIA COI SERVIZI (DEVIATI) 1

MUOS Niscemi -1 – Protocollo Niscemi 1

L’INTOLLERANZA DEI TOLLERANTI AVANZA. 1

PATTI CHIARI E AMICIZIA LUNGA. IL MISTERO DELLA MANOVRA “NON RESTRITTIVA” 1

Ma oltre i migranti ci sono i restanti 1

La disinformazione sulla nave albanese affondata nel 1997 1

L’era dei robot e la fine del lavoro

E’ tornato il papagno . Stavolta contro Salvini

Governo in due settimane   Governo Conte bis alle prese con le nomine in scadenza 1

Sempre più morti per errori medici  

Il nostro 25 aprile

 

 

 

EDITORIALE

I nuovi partitini del governo Badoglio 2.0

Manlio Lo Presti – 17 settembre 2019

Abbiamo assistito al giuramento di un totale di sottosegretari più alto di quello del governo precedente con una quota di donne inferiore.

Come avviene da millenni nella storia umana, ci sarà stata una profusione di fraterne coltellate alla schiena, voltafaccia, rinunce da compensare con uno dei 400 incarichi da rinnovare a breve e qualche sottosegretario in più per pagare i piccoli raggruppamenti.

La vendetta degli esclusi non si farà attendere, specialmente sul versante dei toscani totalmente esclusi dalla greppia.

Cosa fa il troll fiorentino? Si inventa un partitino solo dopo aver fatto tappa in Inghilterra e, appena disceso da Fiumicino, riferiscono che abbia chiamato Conte per annunciare la creazione di un nuovo gruppo politico che però sosterrà lealmente l’attuale maggioranza.

L’astutissimo fiorentino sosterrà il governo il quale non sarà tuttavia immune dal fatale strale #staisereno che potrebbe farlo cadere se il nuovo capobastone toscano non fosse accontentato nelle sue richieste che verranno.

Nel frattempo, il nuovo gruppo sarà componente di diritto di tutti gli organismi parlamentari, come detta il Regolamento. Avrà un proprio finanziamento, proprie stanze e, soprattutto, non dovrà rendere conto a nessuno del suo operato, finalmente libero – dice – di combattere con più determinazione il salvinismo.

Mentre il palazzo va in fiamme quali sono le priorità dei partiti di maggioranza? Sono gli immigrati (grazie alle prospettive di guadagni faraonici in vista) e una legge elettorale che escluda il centrodestra.

Dei problemi strutturali, economici, sociali, di sicurezza indotti anche dalla invasione forzata di criminali nordafricani e di componenti di forze speciali pronte a sparare alla popolazione italiana non appena ricevono ordini.

Una prospettiva apocalittica reale e ripetutamente illustrata ai politici dai nostri servizi segreti, ovviamente e deliberatamente ignorati perché LO SPETTACOLO DEI MIGRANTI-PAGANTI DEVE ANDARE AVANTI ANCHE SE PROVOCA DANNI ALLA POPOLAZIONE CIVILE!!!!!!!!!!!!

Questo governo non è riuscito ad ottenere un accordo solido sulla ripartizione dei MIGRANTI-PAGANTI, ma solo vaghe disponibilità ad accogliere solamente il 25% degli IMMIGRATI REGOLARI che sono al massimo il 9% degli sbarcati in Italia e cioè

2,25 MIGRANTI-PAGANTI-REGOLARI SU 100

 

E pure questi 2 migranti virgola 25 perfino per favore!

L’elefante ha defecato un topolino mentre i francesi continuano a scaricare migranti a Ventimiglia, alla faccia della fasulla manifestazione di collaborazione …

P.Q.M.

Se queste sono le premesse, aspettiamoci una grave stagione di

GUERRA CIVILE A BASSA INTENSITA’ SUL TERRITORIO ITALIANO

CHE DURERA’ IL TEMPO DI SVENDERE LE CASE DEGLI ITALIANI

ESPORTARE IL RISPARMIO DEGLI ITALIANI CON FUSIONI BANCARIE AD HOC CON LA GERMANIA,

SVENDERE LE ULTIME IMPRESE VALIDE

Poi ci sarà il contingentamento di primi 10.000.000 di MIGRANTI-PAGANTI su aree attrezzate nelle zone del terremoto i cui terreni sono stati acquistati a tre soldi da operatori di cui non si sa nulla.

Nel frattempo, avremo:

GOVERNO SILENTE,

OPPOSIZIONI SILENTI,

AVATAR DEL COLLE SILENTE

UNIONE EUROPEA SILENTE

 

Francamente, non vedo prospettive favorevoli.

MA TUTTO VIENE DECISO SEMPRE

NELL’INTERESSE DEGLI ITALIANI,

OVVIO!!

 

Ne riparleremo …

 

 

 

IN EVIDENZA

DOPO LA MANIFESTAZIONE, SCATTA LA STRATEGIA DELLA TENSIONE

Maurizio Blondet  10 Settembre 2019

(Il vostro vecchio cronista sa per esperienza – dalle gigantesche manifestazioni di popolo della Maggioranza Silenziosa, 1971 – che, dopo, scatta la strategia della tensione. Allora furono attentati “neri” di cui furono incriminati giovani organizzatori di quei successi di piazza, costretti alla latitanza e quindi alla sparizione politica; delitti da cui furono prosciolti perché del tutto inventato, ma decenni dopo).

 

Il Senatore PD Davide Faraone (nella Commissione di Vigilanza Rai) ci ha provato, pubblicando questa foto, secondo lui i manifestanti in piazza lunedì:

 

 

Ci provano sempre.

 

https://www.maurizioblondet.it/dopo-la-manifestazione-scatta-la-strategia-della-tensione/

 

 

 

Vertici Atlantia mai convocati

Lisa Stanton 13 09 2019

 

Che Toninelli in un anno non avesse neppure convocato i vertici di Atlantia per spiegazioni pareva strano a molti.

 

Ora invece tutto è più chiaro:

 

PD e M5s erano a conoscenza dell’opera di depistaggio ma avevano preteso il silenzio della magistratura in cambio del silenzio sugli scandali dell’ordine giudiziario.

 

Un po’ quel che la magistratura ha chiesto a Grillo: il sostegno all’affaire M5s – PD in cambio del silenzio sullo stupro di gruppo alla diciannovenne milanese.

 

È triste per i parenti delle vittime e per gli italiani, ancora una volta ingannati.

 

Di questo passo, Salvini supererà il Cav. Pompetta per incriminazioni.

 

Probabilmente la sua carriera politica finirà anzitempo.

 

Amen

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2643740188977574&id=100000248554468

 

 

 

Promesse verbali di Macron e Merkel sui migranti-paganti

Lisa Stanton 14 09 2019

 

Merkel e Macron non hanno fatto alcuna promessa verbale di ridistribuire gli immigrati irregolari.

 

Hanno solo detto che verificheranno che sussistano le condizioni per trattenere il 10% dei richiedenti asilo

il cui status di rifugiati sia stato verificato e dichiarato.

 

Come sapete, a differenza del resto d’Europa in Italia lo status di rifugiato lo si ottiene con una semplice dichiarazione dell’interessato di essere perseguitato nel proprio paese perché cannibale o gay, musulmano o di etnia minoritaria.

Ciononostante,

 

il numero di rifugiati è intorno al 6% del totale degli stranieri sbarcati.

 

Neppure uno dei clandestini che giungeranno numerosi nel paese sarà ripartito con Francia e Germania perché le loro leggi non lo consentono.

 

Tra gli altri paesi, circa la metà ha detto no, altri hanno detto ni e la Francia, nostro tradizionale alleato leale e collaborativo, la stessa sera della fiducia al Governo ha scaricato a Ventimiglia dai container della gendarmeria qualche centinaio di immigrati.

 

Vi meritate tutto!

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2644836692201257&id=100000248554468

 

 

 

 

 

Migranti, accordo con Germania, Francia e Malta: sanzioni a chi rifiuta quote e partenze immediate

Il testo del patto a 4 arriverà al vertice dei ministri dell’Interno Ue il prossimo 23 settembre a Malta. Contrari i Paesi del Gruppo di Visegrad; la ritrosia di Vienna e nel Nord Europa

di Fiorenza Sarzanini – 15 settembre 2019 | 00:03

 

Dieci giorni di tempo per un’intesa che renda automatica la distribuzione dei migranti. Su questo lavora l’Italia in vista della riunione con i ministri dell’Interno dell’Unione europea che si svolgerà a La Valletta il 23 settembre. Sarà la prima uscita ad un vertice internazionale della titolare del Viminale Luciana Lamorgese, ma sarà soprattutto il banco di prova per quell’accordo sul quale si stanno già impegnando anche i governi di Germania, Francia e Malta.

L’obiettivo è dichiarato: fissare quote di accoglienza per ogni Stato, chi non accetta otterrà meno soldi. Una linea rilanciata ieri dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli che ha parlato esplicitamente di «risorse condizionate alla solidarietà». Con una clausola ulteriore: i trasferimenti dovranno essere effettivi e soprattutto immediati. Dunque, subito dopo l’identificazione effettuata nel porto di sbarco, gli stranieri saranno portati nei luoghi di destinazione.

La Libia e le partenze

Secondo le ultime analisi dell’intelligence gli stranieri che in Libia attendono di imbarcarsi potrebbero essere tra i 5000 e gli 8000. Gli accordi di cooperazione con le autorità locali rimangono fragili e comunque subordinati all’entità degli aiuti che il nostro Paese è disponibile a concedere. Ma in ogni caso nulla potrà convincere i migranti a non tentare

 

Continua qui:

 

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_settembre_15/quote-paesie-partenze-immediatenell-accordo-la-uesanzioni-chi-rifiuta-60d44fbc-d71a-11e9-ab72-4c8b2c66efe5.shtml?refresh_ce-cp

 

 

 

 

Sei tesi sui porti aperti

Marcello Veneziani, La Verità 30 giugno 2019

Vorrei dire sei cose oltre la vicenda Sea Watch, la retorica, gli odi e gli slogan.

La prima: se si stabilisce il principio che ogni uomo ha diritto di decidere unilateralmente quando, come e dove vivere senza considerare norme, confini, stati e popolazioni, salta ogni ordinamento giuridico, si polverizza ogni sovranità nazionale e statale, si cancella ogni limite e frontiera, ogni tutela e ogni garanzia per i cittadini regolari di quei paesi che hanno diritti e doveri, lavorano e pagano le tasse. Il sottinteso di quella pretesa è che non va applicata una procedura eccezionale per dare asilo a profughi che fuggono da guerre e da acclarate situazioni d’emergenza ma va accolto chiunque decida di mettersi in viaggio, in navigazione. E nemmeno “una tantum” ma ogni volta che accade.

La seconda. È assurdo riconoscere a un’organizzazione privata, a una Ong, come la Sea Watch, il privilegio extraterritoriale e sovrastatale di decidere verso quale paese dirigersi per far sbarcare i migranti raccolti e di assegnarli così ai paesi con decisione autonoma, unilaterale, in virtù di un imperativo umanitario, assumendo di propria iniziativa e senza alcun titolo per farlo, il ruolo di tutori e mediatori dei migranti. Anche in questo caso non si tratta di una situazione eccezionale, di un’emergenza fortuita da fronteggiare, ma di una prassi ormai consolidata, programmata e reiterata. Non è un imprevisto capitato sulla rotta ma è il “mestiere” che alcune imbarcazioni hanno deciso di ingaggiare, a prescindere dagli stati, dai popoli e dai territori.

La terza: non c’è nessun potere legittimato democraticamente, consolidato dall’esperienza storica e dalla vita dei popoli, che risponde direttamente alla cittadinanza, la rappresenta e la tutela, oltre lo Stato nazionale libero e sovrano. Ed è giusto che sia lo Stato nazionale sovrano a decidere in ultima istanza, sulla base dei suoi ordinamenti, come ha coerentemente

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https://www.marcelloveneziani.com/articoli/sei-tesi-sui-porti-aperti/

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

GIO PONTI, LEZIONI DI DESIGN 

AL MAXXI LA GRANDE RETROSPETTIVA SUL GENIALE ARCHITETTO: “IL SUO LAVORO SI PUÒ DEFINIRE SOLO PER NEGAZIONI: NON È CLASSICO, NÉ MODERNO. FORSE, PONTI È STATO L’ULTIMO INTELLETTUALE DEL 900”

Valeria Arnaldi per il Messaggero16 SET 2019 18:35

 

 

L’ANNIVERSARIO

«Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’ edilizia è l’ arte», affermava Gio Ponti, milanese classe 1891, architetto, designer, art director, nonché scrittore e critico, che ha firmato strutture simbolo dell’ architettura italiana moderna, come il grattacielo Pirelli a Milano e la concattedrale di Taranto, e ha contribuito allo sviluppo del design di produzione nazionale, con l’ attività per Richard-Ginori, Christofle, Fontana e altri, senza dimenticare la rivista Domus, che fondò nel 1928 e diventò riferimento per il dibattito su architettura e design nella seconda metà del Novecento.

 

LO SPAZIO ABITATO

Proprio nell’ arte, o meglio forse nelle arti, come punto di vista, strumento di osservazione e metro di validità progettuale, è il cuore della sua filosofia di un’architettura capace di unire tradizione e tecnologia, radici e prospettive, solidità e leggerezza. E soprattutto, della sua idea dell’architetto come figura in grado di muoversi di scala in scala – Dal Cucchiaio alla Città, secondo la nota espressione di Ernesto Rogers – fondendo estetica e comfort in una rilettura e riscrittura dello spazio abitato, inteso sia come casa, sia come città.

 

L’ urbe ideale, nella sua concezione, è quella «la cui immagine sia confortevole agli occhi e alla vita». L’ architetto cui guarda Ponti e, più ancora, che Ponti incarna, è di fatto una figura di ispirazione rinascimentale che spazia tra linguaggi e codici espressivi nel nome di un più alto sentimento di creatività, non solo diffusa ma, ben più rilevante, da diffondere.

 

LA LEZIONE

A quarant’ anni dalla sua morte, avvenuta a Milano il 16 settembre 1979, quella visione che dell’Italia, con i suoi canoni, ha saputo fare fondamento e modello, si dimostra lezione profondamente attuale ma non ancora completamente indagata, specie nella visione architettonica. «Ponti è stato un unicum nella storia del 900 italiano e non solo in quella dell’architettura: ha attraversato il secolo con la straordinaria capacità di mettere insieme linguaggi delle diverse discipline legate alla creatività, dalle arti applicate

 

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https://www.dagospia.com/rubrica-31/arte/gio-ponti-lezioni-design-nbsp-ndash-lsquo-rsquo-non-213809.htm

 

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

C’E’ DEL METODO IN QUESTA FOLLIA

Maurizio Blondet  16 Settembre 2019

“Abortire come gioco erotico”

(Gianluca Marletta): C’è chi fa dell’aborto un divertimento: l’ultima moda kinky (dove per kinky si intendono “pratiche sessuali non convenzionali) è concepire un figlio per poi abortire.

Una testimonianza: “La mia ragazza ama essere messa incinta e le piace l’aborto”.

Lui gode di quelle gravidanze che durano più o meno 20 settimane: “Lei non ha mestruazioni ed è sessualmente molto attiva”

https://www.provitaefamiglia.it/blog/FLASH-ultima-moda-kinky-gravidanza-per-aborto?fbclid=IwAR3KHcCr2A8DI5L8_A1LvtSVOngGErCyfIRLsAQzykpud8IfbqHwTjub2NY

 

 

 

Chi sta facendo a pezzi i bambini?

Marcello Pamio – Pubblicato16 Settembre 2019

 

La StemExpress è una società che pochissime persone conoscono, eppure merita tutto il nostro interesse…Si tratta del principale fornitore di «materiale biologico umano», cioè midollo osseo, sangue cordonale, sangue periferico, sangue materno, cellule primarie nonché teste di feti.

Riescono ad offrire un servizio completo ai propri ricchi clienti, dall’ordine alla consegna, garantendo la massima purezza e qualità dei campioni umani.
I loro clienti sono case farmaceutiche e università che useranno quei campioni per condurre ricerche e studi, per testare applicazioni e farmaci o per creare nuovi dispositivi diagnostici e chirurgici.

Nonostante sia nata da pochissimi anni (2010), la società sta cambiando l’intero settore globale, accelerando la ricerca e le sperimentazioni cliniche grazie all’implementazione dei loro centri di raccolta delle cellule staminali, ai laboratori di produzione cellulare e creando soprattutto la più grande rete globale di ospedali e cliniche tutte collegate tra loro.
Nel sito ufficiale si vantano dicendo che «riducendo il tempo necessario per raccogliere campioni o isolare le cellule primarie, possiamo aiutare a ridurre mesi e persino anni di un progetto».

La loro mission sarebbe quella di aiutare il mondo intero a guarire da tutte

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https://disinformazione.it/2019/09/16/chi-sta-facendo-a-pezzi-i-bambini/

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Lega, M5S e massoneria

Due parole sul contratto di governo e il divieto di essere affiliati alla massoneria

Da Paolo Franceschetti -15 Giugno 2018

A pagina 8 dell’accordo di governo stipulato tra Lega e M5S c’è un punto che ha colpito la mia attenzione: il divieto di incarichi di governo per persone appartenenti alla massoneria. Un punto demagogico e populista, che dimostra, nel migliore dei casi, l’ignoranza di chi ha redatto l’accordo, nel peggiore una vera e propria malafede. Vediamo perché:

  • In massoneria esiste la possibilità di essere iscritti a logge cosiddette coperte, in cui il nome dell’affiliato è tenuto segreto e quindi nessun documento, firma, o lista, potrà mai provare la sua appartenenza alla massoneria (dall’indagine Why Not, effettuata da De Magistris, ad esempio, venne fuori che Prodi e altri membri illustri del governo erano iscritti a una loggia di San Marino, considerato uno stato estero).
  • La massoneria non è un’associazione segreta, quindi l’esserne affiliati non viola alcuna legge dello stato; tale esclusione è, quindi, anche costituzionalmente illegittima: l’esclusione dagli incarichi di governo avrebbe dovuto essere correttamente formulata prevedendo l’esclusione per iscritti a logge coperte, o deviate, o comunque con un intento palesemente criminale (ma in tal modo sarebbe sorta una contraddizione evidente, perché chi è iscritto ad organizzazioni criminali non lo va certo a dire in giro, e quando viene scoperto deve essere buttato fuori non tanto per la sua affiliazione, ma per i crimini commessi).

 

  • Vi sono ordini e associazioni, di stampo massonico, ma non considerate tali; Opus DeiCavalieri di Malta, ordini cavallereschi… non si capisce perché il divieto non valga anche per queste associazioni; esistono inoltre organizzazioni esoteriche, di stampo non massonico, molto più pericolose della massoneria stessa, come abbiamo da sempre detto in questo sito.

 

  • La massoneria ha fatto la storia d’Italia degli ultimi due secoli; Garibaldi, Mazzini, Cavour, tanto per fare degli esempi, erano massoni; la maggior parte dei padri costituenti del ’47 erano massoni. C’è una contraddizione

 

Continua qui:

 

https://petalidiloto.com/2018/06/lega-m5s-e-massoneria.html

 

 

 

 

 

 

C’è una Bibbiano da scongiurare e che non possiamo ignorare

Lisa Stanton 16 09 2019

 

C’è una Bibbiano da scongiurare e che non possiamo ignorare, come vorrebbero il PD (che l’ha creata) ed il M5S (che rimane silente).

 

Non è solo quello che è successo, che è accertato e che fa rabbrividire ogni persona normale, ma ciò che continua ad accadere in ogni parte d’Italia sotto gli occhi di tutti.

A Torre Annunziata due bambini, di uno e due anni, sono stati sottratti ad una famiglia indigente ed ora si trovano in una casa-famiglia, ma la prossima settimana potrebbero essere dati in adozione. I giovani genitori sono disperati e chiedono a Di Maio di aiutarli.

Lo Stato dà 170€ al giorno alla famiglia adottiva per ogni bambino rubato, non potrebbe darne 50 ai genitori naturali?

Sono inoltre cominciate le richieste dei Comuni al Tribunale dei minori per la perdita della potestà genitoriale dei coniugi che non sottostanno all’obbligo di vaccinare i propri bambini.

 

Quest’anno sono almeno 80.000 i piccoli che, perfettamente sani,

sono allontanati dalle scuole materne e primarie

perché non hanno fatto le decine di punturine inutili e/o dannose,

ma obbligatorie.

 

Sul punto l’articolo 3-bis, L.119/2017 è chiarissimo: nessuno può subordinare la frequenza scolastica all’effettuazione delle vaccinazioni. Vale la richiesta di appuntamento all’ASL entro il 10 luglio.

I genitori responsabili debbono reagire di fronte a questi atti illegittimi!

Sappiate che il Dirigente non può in alcun modo interpretare la norma, che è chiarissima.

Contrapporsi a tali atti illegittimi si fa con azione giudiziaria civile congiunta da parte dei genitori per la riammissione con revoca della decadenza e contestuale richiesta di risarcimento del danno.

Trattandosi di un abuso d’ufficio, si consiglia di presentare anche un esposto/denuncia

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2649174091767517&id=100000248554468

 

 

 

 

 

CULTURA

Ralf Dahrendorf, primo tra i liberal-sovranisti

di Corrado Ocone – 17 SETTEMBRE 2019

Qualche giorno fa, il 17 giugno per la precisione, è stato il decimo anniversario della morte di Ralf Dahrendorf, sicuramente uno dei massimi e più noti pensatori di ispirazione liberale del secondo dopoguerra (era nato ad Amburgo il primo maggio 1929 e morì a Colonia: tedesco poi naturalizzato inglese, fu nominato lord dalla regina).

 

È sorprendente che dell’anniversario quasi nessuno si sia ricordato, e non solo in Italia. O meglio strano non è visto che Dahrendorf, in un periodo storico di “pensiero facile” quale è l’attuale, smentisce quella equazione da pensiero mainstream per cui i liberali non possono non essere europeisti e devono per forza essere fautori di “più Europa”. Dahrendorf, fra l’altro, aveva vissuto dall’interno i processi della costruzione europea, quindi parlava dall’alto dell’esperienza pratica e non solo delle sue riflessioni teoriche: dal 1970 al 1974 (anno in cui si dimise) aveva ricoperto il ruolo di Commissario europeo al commercio prima e alla ricerca scientifica e all’educazione poi. Eppure egli non solo maturò uno scetticismo di fondo verso il processo di integrazione, mettendo in evidenza proprio quei limiti strutturali della costruzione europea che noi oggi osserviamo, ma previde addirittura gli sviluppi che poi ci sono stati e che hanno condotto all’impasse attuale. Egli dimostrò come proprio col liberalismo cozzavano presupposti e metodi della costruzione europea.

Particolarmente indovinato è stato perciò il titolo di un incontro in ricordo di Dahrendorf svoltosi ieri nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati: Per riformare l’Ue il problema non è la disuguaglianza, è favorire la diversità individuale. Organizzato da un gruppo di sigle liberali, al dibattito hanno preso parte, moderati da Roberto Arditti, Giuseppe Abbonizio, Costanza Hermanin, Mario Lupo, Raffaello Morelli, Giovanni Orsina, Pietro Paganini e (in videoconferenza da Milano) Danilo Taino.

Dall’incontro è emerso con chiarezza che l’Unione europea qualche problemino non da poco ai liberali li crea, e proprio perché è una macchina affossatrice di quelle diversità che si sono coagulate storicamente nelle

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http://www.lintraprendente.it/2019/06/ralf-dahrendorf-primo-tra-i-liberal-sovranisti/

 

 

 

 

 

L’intellettuale militante

Pubblicato il 8 Settembre 2019 di Henri Barbusse

 

Henri Barbusse (1873-1935) è stato uno scrittore francese, noto per romanzi importanti quali L’Enfer (1908) e Le Feu (1916). Ma soprattutto, alla testa del movimento Clarté, è stato un militante e promotore della sinistra intellettuale europea dopo la Prima guerra mondiale. Riportiamo il primo capitolo del suo Le Couteau entre les dents (1923), ricco di spunti di discussione ancora attuali e precedenti l’adesione finale dell’autore allo stalinismo.

Abbiamo spesso, i miei compagni ed io, parlato agli intellettuali del loro dovere sociale. Mi accingo a farlo oggi con accresciuto fervore. Al punto in cui siam giunti della mischia delle cose e delle idee, bisogna parlare sempre più chiaramente, sempre più fortemente, e, secondo la vecchia espressione alla quale l’intensità degli avvenimenti dà tutto il suo vigore originario, ognuno di noi deve assumere le sue responsabilità. Gli intellettuali – parlo di quelli che pensano, non dei giocolieri e dei ciarlatani, parassiti e sfruttatori dello spirito – sono i traduttori dell’idea nel caos della vita. Sieno essi dotti, filosofi, critici o poeti, il loro compito eterno è di fissare e di mettere in ordine la verità innumerevole, per mezzo di formule, di leggi e di opere. Essi ne individuano le linee, le direttive; essi hanno il dono quasi divino di chiamare finalmente le cose col loro nome. Per essi, la verità si confessa, si ordina e si aumenta e da essi esce fuori il pensiero organizzato, a rettificare e a dirigere le credenze ed i fatti. Per questa sublime utilità, i lavoratori del pensiero sono sempre all’inizio di quel dramma interminabile che è la storia degli uomini.

Il loro primo dovere è oggi di applicarsi tutti a questo dramma umano che precipita verso nuovi scioglimenti. L’onestà professionale comanda loro di comprenderlo in tutta la sua grandezza, di sollevarsi tutti al disopra delle considerazioni accessorie nelle quali tanti spiriti restano ancora impaniati, per discernere le alte semplicità che si delineano e iniziare di là l’opera effettiva del pensiero. Certo, non è facile alzare la testa fuori delle contingenze che si succedono vertiginosamente, strapparsi al

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https://www.carmillaonline.com/2019/09/08/lintellettuale-militante/

 

 

 

 

 

 

Gli intellettuali di oggi sono stupidi, ma anche ingrati

17/06/2019 Massimo Bordin

«Siamo di fronte ad un processo di marcescenza di un’intera generazione di intellettuali». Con queste parole, il filosofo torinese Costanzo Preve fotografava con chiarezza e distinzione gli intellettuali occidentali. Dopo essersi adattati alle peggiori nefandezze del Novecento, gli intellettuali per Preve si sono adagiati al più opportunistico nichilismo, irridendo a tutti colori i quali, sulla scia della filosofia antica, ma anche di Kant e di Hegel, sostengono invece ancora che il mondo abbia un senso. Il nocciolo della questione, per Preve, consiste nel fatto che gli intellettuali hanno fatto diventare teoria filosofica una delusione personale. Detto diversamente, l’acidità, il sarcasmo, il pessimismo di gran parte degli intellettuali non sarebbero altro che il frutto del loro personale fallimento, che però in modo imperdonabile avrebbero assolutizzato. Inoltre, questi intellettuali avrebbero occupato in modo “militare” l’editoria, le università e le scuole, facendo così passare per buono il loro messaggio antiveritativo in cui tutto viene relativizzato in modo assoluto. Le posizioni degli intellettuali di queste ultime generazioni, per Preve, sono dunque nichilistiche, ma anche opportunistiche, perché non portano alla lacerazione di sé, al dubbio, alla ricerca incessante, ma al disincanto consolatorio e all’inutile trastullo del proprio potere mediatico che consente però loro di vendere al mercato i loro prodotti concettuali i quali, nella maggior parte dei casi, sono un’apologia mascherata dello status quo.

Questa lettura del culturame fatta da Preve si aggrava dal fatto che questi intellettuali sono mediamente meno dotti delle generazioni precedenti, laddove effettivamente esisteva e si poteva facilmente riscontrare

Continua qui:

http://micidial.it/2019/06/gli-intellettuali-di-oggi-sono-stupidi-ma-anche-ingrati/

 

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

DALLA RUSSIA COI SERVIZI (DEVIATI)

14.07.19 Marco Della Luna

 

Un recente sondaggio dice che il 58% degli italiani ritiene grave la storia dei soldi promessi dai russi alla Lega per la campagna elettorale europea di quest’anno. Ciò dimostra ulteriormente che l’inconsapevolezza è la regina della democrazia come oggi praticata.

Infatti, posto che il problema di questo ipotetico e non avvenuto finanziamento è quello dell’interferenza straniera nella politica italiana, cioè della tutela dell’indipendenza politica italiana, allora ogni non-idiota sa che questa indipendenza non esiste dalla fine della II GM:

  1. a) l’Italia dal 1945 è militarmente occupata dagli USA con oltre 100 basi sottratte al controllo italiano;
  2. b) gli USA hanno allestito, armato e finanziato in Italia la Gladio, un’organizzazione paramilitare illecita con fini di condizionamento politico;
  3. c) la DC e il PCI hanno sempre preso miliardi rispettivamente dagli USA e dall’URSS, dati per condizionare la politica italiana; in particolare l’URSS assicurava al PCI percentuali su determinati commerci;
  4. d) il PCI riceveva questi soldi mentre l’URSS teneva puntati contro l’Italia i missili nucleari;
  5. e) il PCI, in cui allora militava il futuro bi-presidente della Repubblica G.N., accettava la guida del PCUS di Stalin;
  6. f) diversi leaders politici italiani hanno sistematicamente svenduto a capitali stranieri i migliori assets nazionali;
  7. g) moltissimi leaders politici e statisti italiani hanno sistematicamente e proditoriamente ceduto agli interessi francotedeschi e della grande finanza in fatto di euro, fisco, bilancio, immigrazione; in cambio hanno ricevuto

 

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http://marcodellaluna.info/sito/2019/07/14/dalla-russia-coi-servizi-deviati/

 

 

 

 

MUOS Niscemi -1 – Protocollo Niscemi

Nero su bianco si è sentenziato che il MUOS è legittimo e non lede il diritto di nessuno. dobbiamo evitare che la rabbia si trasformi in rassegnazione.

 

26 febbraio 2019megachip.infodi Giovanni Rodini.

 

 

 

Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più,

ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale

che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.

La barchetta beccheggiò, s’inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio

i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta…

 

“It” (Incipit), Stephen King.

 

Con gli aeroplanini e le barchette di carta devono aver giocato a lungo anche i bambini di Niscemi. Forse lo fanno ancora, cercando di far durare il più a lungo possibile il volo dei primi e la navigazione delle seconde. I giochi dell’infanzia sono giochi a metà e perfino la durata e l’eleganza dei loro lanci contribuirà a separare i migliori dagli scarsi, chi verrà lodato da chi verrà sbeffeggiato.

 

Tra gli adulti le cose non vanno diversamente: spesso è con viaggi di carta che si decide chi prospera e chi soccombe. Con la carta che serve per stampare una sentenza, per esempio; la sentenza n. 21/2019 del CGA Sicilia sul MUOS di Niscemi, più precisamente.

 

Le ventidue pagine con cui la magistratura siciliana ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dai cittadini avverso la pronuncia del TAR siciliano del 2016, ha prosciugato i procedimenti esperibili sul piano amministrativo. Nero su bianco si è sentenziato che il MUOS è legittimo e non lede il diritto di nessuno.

 

Non importa se il complesso di parabole satellitari dista solo sei chilometri dal centro cittadino e meno di duecento metri dalle prime costruzioni abitate; non importa se quell’area si trova nel bel mezzo della riserva naturale della Sughereta di Niscemi; non importa nemmeno se manca del tutto una seria analisi del rischio e dell’impatto ambientale; e, pare banale solo scriverlo, ancora meno importa se gli abitanti della zona si sono opposti con ogni mezzo e maniera.

 

Nulla importa perché la magistratura ha visto bene di considerare il complesso del MUOS come un nuovo quartiere del piccolo comune in provincia di Caltanissetta. Una borgata speciale che si aggiunge a quello che già c’era, una porzione di paese che non è immobile ma ha il dono di fluttuare e, silenziosa, s’irradia tra le strade e dentro le case di tutta Niscemi. Il nuovo

 

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https://megachip.globalist.it/legalita/2019/02/26/muos-niscemi-1-protocollo-niscemi-2037974.html

 

 

 

 

L’INTOLLERANZA DEI TOLLERANTI AVANZA

Maurizio Blondet  13 Settembre 2019

Facebook blocca la caporedattrice di Sputnik Margarita Simonyan

Facebook ha bannato la caporedattrice di Sputnik e RT Margarita Simonyan.

Lo ha comunicato lei stessa con un post su Twitter, definendo il gesto “censura”.

Lei:

“Viviamo in un paese dove senza nessun ostacolo viene attuata la censura americana. Chi è più giovane e vive sui social network pensa che sia nella normalità delle cose, mentre chi è più anziano e “dirige le danze” spesso non capisce di cosa si sta parlando”

Su Twitter Margarita Simonyan è seguita da 561mila followers.

BANNATI DA FACEBOOK?

(Giulietto Chiesa)

Qualche frequentatore di questa mia pagina mi scrive inquieto che Margarita Simonian (direttrice di RT) si è vista chiudere la sua pagina Facebook. E mi e si chiede: “Toccherà anche a noi?”
La risposta è: sì. E anche abbastanza presto. È in atto un’offensiva in grande stile. Censoria, f

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https://www.maurizioblondet.it/lintolleranza-dei-tolleranti-avanza/

 

 

 

 

ECONOMIA

PATTI CHIARI E AMICIZIA LUNGA. IL MISTERO DELLA MANOVRA “NON RESTRITTIVA”

16 SETTEMBRE 2019 – Claudio Quarantotto

  1. Una riflessione sintetica sui saldi prevedibili della manovra per il 2020.

Partiamo dalla situazione attuale che, entro poche settimane, dovrebbe essere resa nota attraverso la nota di aggiornamento al DEF.

Il deficit tendenziale per il 2019, scaturente dalla trattativa per l’uscita (peraltro temporanea; cioè, espressamente definita at this stage” nella nota del 3 luglio scorso dalla Commissione) dalla procedura di infrazione per violazione della regola del DEBITO (non del deficit-disavanzo), viene accreditato dalla Commissione, sempre salva ulteriore attenta sorveglianza, al 2,04.

Ciò esattamente in linea con il saldo dichiarato in sede di approvazione condizionale della manovra a dicembre 2018; questo risultato di millimetrica compliance, come sottolinea sempre la Commissione, è dovuto all’adozione da parte dell’allora governo del decreto-legge di assestamento di bilancio, implicante una correzione fiscale “for 2019 amounting to €7.6 billion or 0.42% of GDP in nominal terms“.

 

  1. Quanto tale consolidamento, sia pure a legislazione vigente, possa incidere (negativamente) sulla crescita nella seconda parte dell’anno, ancora non sappiamo.Quel che sappiamo è che il secondo trimestre ha registrato per l’Italia una crescita pari a 0, che peraltro si riflette in un decremento del PIL anno su anno (su base giugno) dello 0,1% (così il bollettino Istat pubblicato il 30 agosto).

Il trend espansivo dell’azione fiscale, dunque, sia in termini di spesa pubblica che di prelievo tributario nel loro complesso, risulta perciò “certificato”, per l’esercizio in corso, come nullo, ovvero, a rigore, come orientato a un leggero consolidamento; essendo il deficit per il 2018 ormai assestato a 2,1 (un trend 2019 oggettivamente pro-ciclico, sia pure in misura lieve, in una fase di stagnazione manifestatasi almeno a partire dall’ultimo trimestre del 2017).

 

  1. Anzi, la solerzia fiscale nell’attenersi ai saldi e alle correzioni imposte dalla trattativa con la Commissione (sia a dicembre che a giugno), secondo le “fonti” del MEF riprese da Reuters il 2 settembre scorso, farebbe attestare il deficit per il 2019 (addirittura) all’1,9%.

Se tale stima informale sarà confermata lo sapremo appunto con il NADEF il 27 settembre; ma in quella sede si forniranno altri dati, tra cui, non secondario, quello relativo alla misteriosa crescita stimata per il 2019; stimata ma non necessariamente ottenuta e, tantomeno, giustificabile con evidenza lineare, a fronte di un aggiustamento fiscale di 0,42% del PIL, rispetto agli stanziamenti effettuati con la manovra approvata a dicembre.

Circostanze, queste ultime, che, a rigore di logica elementare, potrebbero rompere

 

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http://orizzonte48.blogspot.com/

 

 

 

 

 

IMMIGRAZIONI

Ma oltre i migranti ci sono i restanti

MV, La Verità 14 luglio 2019

 

Ero l’altro giorno a Otranto nella piazza dedicata “all’umanità migrante”, dove campeggia un monumento in forma di barca dedicato ai migranti. E mi sono detto: ma all’umanità restante nessuno dedica niente, piazze, monumenti, prediche, premure? Non c’è settimana che Papa Bergoglio non si preoccupi dei migranti che ritiene un’umanità speciale; a loro dà priorità e dedica l’evangelico “Prima gli ultimi”. E non c’è Dem, progressista, radicale, cattosinistro, ogni santo giorno, che non consideri bestie, razzisti, subumani e disumani coloro che non ritengono assoluto e illimitato il diritto di migrare e il dovere di essere accolti. Al Papa e ai pro-migranti vorrei dire: i veri ultimi non sono i migranti. Sono i restanti. Sono cioè i miliardi di “dannati della terra”, come li chiamava Franz Fanon, che vivono nella miseria più nera e non hanno la forza, la possibilità, la voglia e le risorse per partire. Perché, come sapete, gran parte dei migranti pagano e anche tanto, tremila euro per imbarcarsi e venire da noi. Più di un volo aereo di prima classe. Spendono i risparmi di una vita e di una famiglia o il frutto di attività, a volte illecite se non criminali. Ma hanno l’energia, le conoscenze, le possibilità per espatriare. La stragrande maggioranza resta lì per sempre, vecchi, bambini denutriti, malati, e quanti non hanno la minima possibilità o cognizione di andarsene. O che pensano sia giusto, naturale, un destino necessario, morire dove si è nati e dove sono i loro avi. Sono loro i veri ultimi della terra. Sono loro quelli che stanno peggio. E noi, invece, a vostro giudizio, dovremmo preoccuparci solo di coloro che partono ed elogiarli perché si sradicano, abbandonano la loro gente, mettono a repentaglio la vita loro e altrui? Torniamo alla realtà, torniamo sulla terra.

Le migrazioni in un mondo così affollato come mai era accaduto, non sono una priorità assoluta e un bene assoluto. Anzi, sappiamo che le migrazioni sono un male per coloro che restano, perché vedono prosciugati i loro paesi di giovani energie, abbandonati. Sono un male per coloro che li ricevono, perché i guai, i problemi, le devastazioni che producono sono di gran lunga superiori ai benefici che arrecano. E non solo sul piano materiale, pratico, ma anche spirituale, morale, identitario, psicologico. Chi arriva da mondi lontani, da società remote dalla nostra cultura, dalla nostra civiltà, dalle nostre tradizioni civili e religiose, dal nostro ordinamento giuridico, produce più lacerazioni e traumi che positive contaminazioni e impulsi dinamici. I costi sono immensi

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https://www.marcelloveneziani.com/articoli/ma-oltre-i-migranti-ci-sono-i-restanti/

 

 

 

 

La disinformazione sulla nave albanese affondata nel 1997

Chi usa la tragedia della Katër i Radës per dimostrare che nel 1997 nessuno criticò a Prodi e Napolitano a differenza di Salvini con il caso della Sea Watch 3 manipola i fatti. Ci furono condanne e risarcimenti. Un governo, allora come oggi, non può fare ciò che vuole.

Michelangelo Coltelli – 15 luglio 2019

C’è una storia, di cui su Butac avevamo parlato a gennaio, che sta ritornando a girare su tante pagine Facebook legate a gruppi estremisti di vario genere oltre che a pagine supporter dell’attuale governo. La storia è sempre la stessa, ma viene condivisa sui social con video come questo:

VIDEO QUI: https://www.lettera43.it/migranti-kater-i-rades-disinformazione/

O post di questo tono:

«Severo, ma giusto! QUALCUNO HA MAI SENTITO PARLARE DI NAMIK XHAFERI? No? Peccato. Era il capitano di una nave carica di migranti, che fuggivano da un Paese in preda all’anarchia e sull’orlo di una guerra civile. Cercò di entrare nelle acque territoriali di un Paese straniero, raistaxefobo e disumano che rifiutò di accoglierli, anche se possedeva il porto sicuro più vicino. Lui non si perse d’animo e sfidò il blocco navale ma una corvetta, eseguendo gli ordini di quel governo fassta, speronò la sua nave, affondandola e provocando LA MORTE di 83 esseri umani. Naturalmente, diedero la colpa a lui e anche un po’ al capitano della corvetta, perché nei paesi governati da dittatori pagano sempre i pesci piccoli. Fu arrestato e si fece quasi quattro anni di carcere. Il capitano della corvetta solo la metà. Non fu mai considerato un eroe, da nessuno. Solo un criminale. Nessuno fece raccolte di fondi per pagargli le spese legali, nessun politico di nessun partito andò ad abbracciarlo e ad applaudirlo. Era il capitano della Katër i Radës, affondata il 28 marzo del 1997 dalla corvetta Sibilla nel Canale di Otranto. Il governo fasta, raista e xefobo era guidato da un uomo

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https://www.lettera43.it/migranti-kater-i-rades-disinformazione/

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

L’ERA DEI ROBOT E LA FINE DEL LAVORO

Un bene o un male per l’umanità?

di Fabio Chiusi21 Marzo 2016

Hanno collaborato: Andrea Zitelli e Tommaso Tani

È un giorno qualunque, nell’era dei robot, e il lavoratore tipo esce di casa per recarsi in ufficio. Le macchine, per strada, si guidano da sole. Il traffico pure: si dirige da sé. Lo sguardo può dunque alzarsi sopra la testa, dove, come ogni giorno, droni consegnano prodotti e generi alimentari di ogni tipo – oggi, per esempio, il pranzo suggerito dal frigorifero “intelligente”. Sul giornale – quel che ne resta – gli articoli sono firmati da algoritmi. Giunto alla pagina finanziaria, il nostro si abbandona a un sorriso beffardo: il pezzo, scritto da un robot, parla delle transazioni finanziarie compiute, in automatico, da altri algoritmi.

Entrato in fabbrica, poi, l’ipotetico lavoratore di questo futuro (molto) prossimo si trova ancora circondato dall’automazione; per la produzione, ma anche per l’organizzazione, la manutenzione, perfino l’ideazione del prodotto: a dirci cosa piace ai clienti, del resto, sono ancora algoritmi. Quel che mi resta, pensa ora senza più sorridere, è coordinare robot, o robot che coordinano altri robot. Finché ne avranno bisogno.

Ma per quanto ancora? Per rispondere, basta tornare al presente. Nei giorni scorsi, l’intelligenza artificiale di Google chiamata ‘AlphaGo’ ha umiliato il campione Lee Sedol in uno dei giochi più complessi, astratti, e dunque tipicamente umani – così pensavamo – mai esistiti: il millenario Go.

Secondo gli esperti, sbalorditi, alcune mosse hanno esibito un comportamento non solo “creativo”, ma in un caso, secondo Wired, addirittura geniale in un modo del tutto incomprensibile a giocatori in carne e ossa. Peggio: il campione battuto dalla versione precedente di quella intelligenza sintetica ora scala le classifiche proprio grazie a ciò che sta imparando dalla macchina. E questo, dicono a Google, è solo l’inizio. Quando si parla di automazione, robot e lavoro, dunque, la questione ci riguarda tutti – senza distinzione tra operai, impiegati, intellettuali o manager d’azienda. Nessuno è più immune dal rischio di vedersi sostituito da una macchina.

 

Dice un sondaggio appena pubblicato dal Pew Research Center che gli interpellati statunitensi ne sono consci: due terzi immaginano che, entro i prossimi 50 anni, gran parte delle occupazioni attualmente svolte da esseri umani finiranno per essere assegnate a computer e intelligenze artificiali. Il rischio è tuttavia che pecchino di ottimismo quando aggiungono di ritenere – e in massa, l’80% – che «il loro lavoro rimarrà in buona parte immutato e continuerà a esistere nella forma attuale» tra mezzo secolo.

Sempre più analisi, infatti, sottolineano che lo scenario potrebbe essere presto ben diverso. Secondo i ricercatori di Oxford, Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne, il 47% dei lavori negli Stati Uniti è già a rischio computerizzazione – e un ulteriore 13% vi si potrebbe aggiungere, nota McKinsey, quando le macchine diverranno capaci di “comprendere” e processare davvero il linguaggio naturale. Per l’Europa, poi, le percentuali ottenute rielaborando quei dati sono perfino più elevate.

 

Da qui le profezie di sventura. Per il docente della Rice University, Moshe Vardi, per esempio, entro i prossimi 30 anni i robot potrebbero portare a tassi di disoccupazione superiori al 50%. «Se le macchine sanno fare tutto», chiede Vardi, «che resta agli umani?»

Qualche istituzione se l’è chiesto. La Commissione britannica per ‘Impiego e Competenze’, per dirne una, ne ha ricavato un rapporto intitolato ‘The Future of Work: Jobs and Skills in 2030’. Uno studio che, fin dall’inizio, sottolinea come sul tema si sia passati dalla promessa di orari di lavoro ridotti e di più tempo libero, alla realtà in cui lavoro e tempo libero finiscono per confondersi, troppo spesso senza che sia più possibile distinguerli. Altri soggetti istituzionali, invece, devono ancora cominciare a problematizzare la questione. E sarebbe ora lo facessero, governo e sindacati in testa. A partire dall’Italia, dove manca qualunque elaborazione. E, di conseguenza, è inutile chiedersi se siano stati previsti e valutati i diversi scenari possibili; figurarsi le relative proposte di soluzione in termini di policy-making.

Alle origini del cyber-lavoro

E dire che il problema si pone in questi esatti termini, anche a livello mediatico e di massa, fin dagli anni ’60. «L’automazione è davvero qui, i posti di lavoro diminuiscono», scriveva – echeggiando le cronache odierne – la prima

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https://storie.valigiablu.it/robot-e-lavoro/

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

È TORNATO IL PAPAGNO. STAVOLTA CONTRO SALVINI? 

BERGOGLIO: ”CI SONO POLITICI, PRETI E VESCOVI CHE SI MERITANO DI ESSERE INSULTATI”, DICE IL PONTEFICE A SANTA MARTA, PARLANDO DI ”ROSARIO DI INSULTI E DI PAROLACCE, DI SQUALIFICAZIONE. ANCHE DURANTE LA CRISI DI GOVERNO, CHI DI NOI HA PREGATO PER I GOVERNANTI?”

Enzo Bonaiuto per www.adnkronos.com16 SET 2019 19:35

 

 

“Pregare per i politici di tutti i colori, tutti! Pregare per i governanti; e anche i governanti, responsabili della vita di un Paese, devono pregare per il loro popolo”. E’ quanto chiede Papa Francesco, nell’omelia della messa celebrata nella domus Santa Marta in Vaticano, la prima dopo la pausa estiva. “C’è chi afferma che la politica è sporca – riconosce il Pontefice -. Può essere sporca come può essere sporca ognuna delle professioni, ognuna: siamo noi a sporcare una cosa, ma non è la cosa in sé che è sporca”, spiega.

 

“Ci sono politici, ma anche preti e vescovi, che sono insultati, qualcuno se lo merita, ma ormai è come un’abitudine”, osserva il Papa, parlando di “rosario di insulti e di parolacce, di squalificazioni. Sono sicuro che non si preghi per i governanti, anzi: sembrerebbe che la preghiera ai governanti sia insultarli. E così, va la nostra vita nei rapporti con

 

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https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/tornato-papagno-stavolta-contro-salvini-bergoglio-213801.htm

 

 

 

POLITICA

Governo in due settimane

Lisa Stanton 13 settembre 2019

 

Partito, in sole due settimane, un Governo con 22 ministri e 43 viceministri e sottosegretari: dalla lettura del suo programma verbale emerge una grandinata di proposte fondate sulla “legalità'”, il “green” e l’inclusione.

Anzitutto è tornato in scena il baratto di Renzi: se l’Italia accoglie almeno 100.000 profughi l’anno che fuggono dalla guerra e dai cambiamenti climatici, L’europa redistribuirà 1/10 degli aventi diritto all’asilo (che sono 1/10 dei clandestini che giungono nel paese) e in più darà un paio di miliardi di flessibilità.

Il M5S intende premiare 500.000 stranieri irregolari col RdC per dare continuità alle politiche sull’immigrazione degli scorsi anni, ad esempio le pensioni sociali riconosciute all’80% degli extracomunitari, molti dei quali tornati nei paesi d’origine. Mentre Conte in persona ha garantito 7 miliardi per l’integrazione di Rom e Sinti (che vuol dire quasi 200.000 voti).

Per il pareggio di bilancio, sarà comunque necessario alzare l’IVA, tassare il contante, l’Identità digitale per tutti e la ratifica del CETA e delle colture OGM.

Saranno tassati i poveri, coloro cui è stato imposto l’utilizzo del bancomat

per prelevare i soldi di stipendi/salari/pensioni accreditati sui c/c.

È un giro che rende 58mld l’anno al circuito bancario.

 

La misura è presentata come lotta alla corruzione e all’evasione, ma anche le pietre ormai sanno che in Italia i principali evasori sono

 

industriali (33,2%)

bancari e assicurativi (30,7%),

commercianti (11,8%),

artigiani (9,4%),

professionisti (7,5%)

lavoratori dipendenti (7,4%).

 

Non è previsto alcun controllo fiscale nei confronti delle Multinazionali, dei giganti del Web e dell’E-commerce.

D’altra parte, per chi ancora non lo sapesse, dalla svolta della Bolognina il PCI/PdS/DS/PD ha giurato di essere il Robin Hood dei ricchi.

L’ora di educazione civica, unica proposta valida dell’ex ministro Bussetti, è stata congelata: Educare i bambini al rispetto dello Stato e dei cittadini “metterebbe in crisi il calendario scolastico.”

Meglio l’utilissima scuola-lavoro e l’indottrinamento all’ideologia gender.

Il liberismo ha il mito della governabilità per cui vuole concentrare i suoi poteri sull’esecutivo e sulla “stabilità”. Il Parlamento, sempre più esautorato dei suoi poteri costituzionali, sarà quindi assente dalle prossime scelte politiche.

La stabilità per Essi (epopea inaugurata da Monti) è la precarietà per i ceti subalterni, ormai la maggioranza della popolazione.

 

Le vittorie del Governo saranno celebrate dall’Informazione, che resta il maggior problema in Italia.

Il suo puntello “legale” la Magistratura, che dal 1992 non rinuncia a ritagliarsi un suo ruolo politico:

avete più sentito parlare degli scandali del CSM e dell’ANM?

 

In un contesto simile i politici, specie i parlamentari e la gran parte dei ministri, possono considerarsi irrilevanti se non fossero un costo in tempi di tagli

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2643464762338450&id=100000248554468

 

 

 

 

Il governo Conte bis alle prese con le nomine in scadenza

Dalle Authority, prima fra tutte quella della Privacy, a Sace, passando per Ansaldo Energia e i Team innovazione. Per arrivare, nel 2020, alle Partecipate. Gli incarichi da rinnovare e che potrebbero mettere a dura prova la tenuta dei giallorossi.

Carlo TerzanoTwitter16 Settembre 2019 

Matteo Salvini, dai banchi dell’opposizione, lo grida da giorni: quello giallorosso è un «governo delle poltrone». E in un certo senso non ha torto visto che il Conte bis dovrà assegnarne diverse dopo la “spartizione” tra sottosegretari e viceministri. Il caso e i complessi calendari che regolano la durata delle governance vogliono infatti che, nell’immediato, scadano diversi incarichi di spicco: circa 70 solo in autunno, persino diverse centinaia nel 2020. Un ulteriore banco di prova per la tenuta della maggioranza.

OCCHI PUNTATI SUL GARANTE DELLA PRIVACY

Partiamo dalle varie Autorità di garanzia. È già scaduto da tempo (il 19 giugno scorso) il mandato di Antonello Sorogarante della Privacy. Sostituirlo non sarà facile dato che Pd e M5s hanno avuto frizioni quando l’Authority comminò una multa per la vulnerabilità e la scarsa trasparenza della piattaforma di voto Rousseau.

LEGGI ANCHE:La storia di Rousseau tra dubbi, soldi e storture

«Il garante della Privacy è un politico del Pd, l’Autorità indipendente non può

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https://www.lettera43.it/nomine-governo-conte-bis-cdp-partecipate/

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

Sempre più morti per errori medici…

Marcello Pamio – 16 SETTEMBRE 2019

 

Nel mondo più di 138 milioni di pazienti vengono danneggiati ogni anno, e di questi ben 2,6 milioni se ne vanno aldilà della soglia per colpa dei medici…

A denunciarlo qualche giorno fa proprio l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS).

Errori nella diagnosi, nelle prescrizioni e trattamenti, e l’uso inappropriato dei farmaci sono le tre principali cause che provocano danni anche mortali nei pazienti: così il coordinatore della sicurezza dei pazienti dell’OMS, il dottor Neelam Dhingra-Kumar ha detto venerdì 13 settembre 2019 in una conferenza stampa.

Quindi utilizzo sbagliato di farmaci, errori nelle trasfusioni di sangue, nell’utilizzo dei Raggi X, nelle operazioni chirurgiche, ecc.

Simili errori «si verificano perché i sistemi sanitari non sono progettati in modo adeguato per affrontare questi errori e imparare da essi», ha detto l’esperto, ammettendo che molte strutture mediche nascondono tali errori, il che spesso non solo impedisce di prendere provvedimenti per evitare che tali errori si ripetano in futuro, ma anche impedisce un conteggio corretto degli errori medici.

Non a caso le cifre fornite dall’OMS si riferiscono SOLO a paesi con uno stato economico medio e basso (cioè dove vive l’80% della popolazione globale), quindi il numero reale è molto ma molto più alto,

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https://disinformazione.it/2019/09/16/sempre-piu-morti-per-errori-medici/

 

 

 

STORIA

IL NOSTRO 25 APRILE

Va in scena l’eterno ritorno di un rito falso, tra bandiere rosse, falci, martelli e centri sociali. Noi siamo per festeggiare la libertà, e i veri liberatori. Ecco la bandiera che dovrebbe spopolare oggi

di Giovanni Sallusti

Sotto con l’ipocrisia della Repubblica, anche oggi. Sotto con un rito falso, fabbricato sette decenni fa e tuttora vivo, vegeto e in buona salute. Non abbiamo bisogno di aspettare il tardo pomeriggio, di appuntarci l’attualità di giornata: le celebrazioni del 25 aprile sono l’eterno ritorno dell’uguale, il tarocco storico elevato a religione di Stato, e di piazza. Fateci caso, guardatevi intorno, oggi. Bandiere rosse, falci, martelli e richiami proletari fuori tempo massimo assortiti, sigle estremiste, avanguardiste, cagnara organizzata da centri sociali che hanno lo stesso livello di tolleranza, nullo, di chi allora stava dalla parte sbagliata. Ovunque, vessilli dell’Anpi, associazione vetusta e gloriosa che mantiene la memoria dei partigiani, ma nessuna memoria è neutra, e quella è la memoria di certi partigiani, non dei monarchici e dei badogliani, per intenderci. Soprattutto nessun partigiano, monarchico, badogliano, azionista, comunista, solitariamente eroico, ce l’avrebbe mai fatta. A spazzare via il nazifascismo, intendiamo. Perché è questo, il gigantesco irrisolto, l’occultato, la menzogna collettiva, che il Giornalista Collettivo ovviamente propaga e amplifica, per sentirsi parte del bel mondo. Non sono stati i partigiani, va bene? Non provate a camuffare le nostre parole come fate con le vostre liturgie, nessuno nega il coraggio, in alcuni casi davvero titanico, lo spessore umano, la sostanziale giustezza della posizione (scremato chi inneggiava all’Unione Sovietica paradiso dei popoli, però). Ma tecnicamente, non sono stati loro a liberarci, né avrebbero potuto, e come tutti gli eroi veri erano i primi a saperlo, tanto che ogni volta che il fronte s’impantanava, che gli Alleati rinculavano, s’immergevano nelle loro montagne, consci di non avere alcuna autonomia operativa, né tantomeno militare.

Gli Alleati, ho detto, diciamo oggi, nel nostro piccolo, contro il travestimento (quasi) unanime. Viva la Liberazione, non c’è dubbio, il fascismo è scempio della libertà, non esisteva la nozione stessa di individuo, in quell’Italia totalitaria e corporativa, figuratevi se non strilliamo viva la Liberazione. Ma, insieme e con più forza, strilliamo: onore ai veri Liberatori. Questa, è la bandiera d’un 25 aprile vero, quella che mettiamo oggi in pagina, e non a caso è la bandiera d’uno Stato

Continua qui:

http://www.lintraprendente.it/2019/04/il-nostro-25-aprile/

 

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