NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 20 NOVEMBRE 2019

https://www.ilpost.it/2017/06/28/peste-bubbonica-polmonare/

NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 20 NOVEMBRE 2019

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

Sostengo che il mondo è quasi impossibile,

ma è nel quasi che io vivo la mia giornata.

MANLIO SGALAMBRO, Del delitto, Adelphi, 2009, pag. 120

 

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SOMMARIO

 

Il retrobottega

Italia svenduta a compratori esteri

Cordone sanitario” contro Salvini al Parlamento Ue: ai sovranisti niente poltrone?

Strasburgo. Debutta il nuovo Parlamento Ue. Cordone sanitario anti-populisti 1

GUERRA ALL’ITALIA/ Sapelli: così ci portano via industria e banche 1

Il giallo della notte in cui Conte ha cambiato il Mes 1

Fondo salva-Stati, M5S chiede vertice. Salvini a Conte: «Venga a riferire in Aula». 1

Meccanismo europeo di stabilità. 1

Cyberspionaggio, parla Occhionero: “Volevano incastrarmi nel Russiagate”. 1

Santa Incontinenza: I misteri delle torri di Tarquinia. 1

Una tragedia silenziosa

Mediocrazia: la rivincita dei mediocri 1

La libertà al tempo dell’Intelligenza Artificiale 1

Il caso Post di Cucchi

L’accoglienza e la tolleranza

Un Paese muore se non ama conservare 1

PROPAGANDA , PERCEZIONE E REALTA’

Dissesto Italia: i soldi per mettere in sicurezza il paese ci sono, ma chissà perché non li usiamo 1

I berlusconiani e il MOSE

USA PER LA TERZA GUERRA MONDIALE- LE CONTROMISURE DI MOSCA. 1

Vladimir Putin riassume il nuovo ordine mondiale i 5 parole

Remo Bodei presenta l’‘Etica’ di Baruch Spinoza. 1

Sopraffazione

Il caso Link Campus 1

Ecco perché Facebook (e la Silicon Valley) sono rischiosi per la democrazia 1

Cyber spionaggio, le istruzioni per capire se siete infettati da Eye Pyramid. 1

La ditta di ceramica spostata in Armenia, ma gli 11 dipendenti se la comprano ed è un successo 1

Walter Stahel, papà dell’economia circolare: “Addio globalizzazione, è l’ora della performance economy” 1

I giganti del web sfidano le banche centrali

Fusioni banche europee: Deutsche Bank è pronta 1

Primi regali del nuovo governo alle banche d’affari

I centri di accoglienza cacciano i senzatetto italiani

L’inganno della Germania sui migranti

Pensioni a rischio: non ci dicono la verità

RINALDI CONTRO LA CENSURA: domanda specifica al commissario europeo sui casi di censura 1

In Cina è stato confermato il terzo caso di peste in pochi giorni 1

La peste c’è ancora. 1

Italiani, odiate il vostro Paese!

Chi sono le “sardine”: storia di un movimento e del suo nome 1

Squadrismo

Quando la scienza non basta:

Intelligenza Artificiale: tra approcci attuativi, etica e semantica 1

 

 

EDITORIALE

Il retrobottega

Manlio Lo Presti – 20 novembre 2019

 

La vicenda delle trattative dell’attuale governo da parte del suo capo Badoglio 2.0 conferma che la sua esistenza ha lo scopo di prendere tempo allo scopo:

 

  • di non decidere nulla di efficace e risolutivo,
  • di firmare di nascosto trattati nettamente sfavorevoli alla popolazione italiana (caso MES, le oscure manovre sulla università privata LINK CAMPUS, la sceneggiata dell’ILVA, le pericolosissime vicende legate alla guerra di spie per la eliminazione politica di Trump (quella fisica è stata tentata decine di volte) – cfr. il caso Occhionero triturato dalla ferocissima contesa, ecc.)
  • di rinviare le decisioni sugli oltre 400 contratti di lavoro non rinnovati per i quali pende una possibile disoccupazione di oltre 500.000 lavoratori
  • di proseguire le oscure manovre degli sbarchi di masse di migranti-paganti sulle nostre coste per mare, per terra, per aria. Opaca la contabilità di questi flussi, opaca la ricaduta in termini epidemico-sanitari, oscura la ricaduta in termini di ordine pubblico (svuotamento delle carceri nordafricane di individui che sciamano nel nostro territorio, oscure le implicazioni in termini di sicurezza nazionale sulla importazione di terroristi di forze paramilitari che sono pronte a seminare panico e vittime allo scattare di un cero “comando pilotato dall’esterno”. I Servizi segreti italiani sanno tutto e hanno riferito notizie che – come nella nostra lunga tradizione – sono totalmente ignorati dal Badoglio 2.0 che obbedisce ad altre direttive euro-atlantiche
  • di ritardare il voto popolare che sarebbe fortemente orientato a destra prolungando questo governo per arrivare a rieleggere il prossimo avatar del Colle targato PD. Anche in caso di caduta – sempre pilotata – di questo governo, è pronta la soluzione del SUPERTECNICO-FATE-PRESTO, sostenuto da una nuova STAGIONE DELLE BOMBE con migliaia di morti, necessari a fiaccare la resistenza popolare e a seminare terrore
  • ad eseguire con maggiore velocità le svendite all’estero di tutte le aziende valide rimaste ancora italiane
  • ad incrementare l’escussione delle garanzie ipotecarie della massa imponente di crediti inesigibili (ora chiamati sterilmente e furbescamente Non Performing Loans – N.P.L.), REPENTINAMENTE DIVENTATI TALI CON LA FORZATA APPLICAZIONE DEI PROTOCOLLI “BASILEA I, II, III, IV, ecc. ecc. ecc. ecc. in mano alle banche volutamente messe in crisi. L’incremento vertiginoso delle aste delle case e dei beni industriali ha avuto l’immediato effetto di far cadere verticalmente la quotazione dei beni immobili così più facilmente depredabili dalle solite “finanziarie nordeuropee” mediante l’alacre operato di legioni di avvocati, di commercialisti e di ampie frange di magistrati collusi, alcuni dei quali sono stati incriminati. Tutto questo per intercettare il titanico flusso di percentuali e tangenti conseguenti sulla pelle degli italiani demmerda!!!!!!!!!!!!!!

 

 

TUTTO CIO PREMESSO

 

Non ritengo che ci siano le premesse per l’esercizio di democrazia con la eliminazione del diritto di voto con i buoni uffici degli alti comandi euro-atlantici.

Il nostro martoriato Paese deve sprofondare nel caos per essere

  • svuotato dei beni immobiliari, con l’applicazione di pesantissime patrimoniali ed escussione massiva delle ipoteche
  • svuotato di oltre 4.250 miliardi di risparmi, in corso di trasferimento all’estero (leggi Germania) mediante una sequenza infernale di fusioni per acquisizione di nostre banche – con il silenzioso ed eversivo appoggio delle Autorità di controllo nazionali (Bankitalia, Consob, Ministero del tesoro, Corte dei Conti, Confindustria, ecc. ecc. ecc.)
  • svuotato del sistema sanitario pubblico, i cui flussi vanno verso le assicurazioni private in gran parte estere
  • campo di applicazione dell’eutanasia di massa anche per motivi personali, una normativa apparentemente umanitaria ma in realtà appoggiata dalle assicurazioni che pagheranno i costi della morte assistita. Il suicidio assistito “libertario”, “progressista” e “umanitario” di massa consentirebbe un consistente risparmio di erogazioni pensionistiche pubbliche e private e il disboscamento di una parte di popolazione-spazzatura che produce costi sanitari e monetari!!!!!!!!!!!!

 

P.Q.M.

 

Ho la vaga impressione che il nostro futuro non sarà facile.

 

Rendersene già conto sarà un primo passo per iniziare un piano di resistenza, in attesa che la Megamacchina imploda per collasso interno generato dalla lotta fra fazioni interne, ciascuna con l’intento di acchiappare una fetta di soldi maggiore.

 

Tucidide dixit

 

Gibbon dixit

 

Aspettiamo sul fiume Gange.

 

È forse possibile che il collasso sia più imminente di quanto si pensi!

 

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

Italia svenduta a compratori esteri

Lisa Stanton 14 11 2019

 

Un elenco per difetto dei Marchi italiani ceduti all’estero dal 2008 dall’ingresso nel regime di cambi fissi, poi nell’euro.

 

Sono circa un migliaio:

 

Acqua di Parma (LVMH) Francia

Algida (Unilever) Inghilterra

Ansaldo Breda (Hitachi) Giappone

Ansaldo STS (Hitachi) Giappone

Benelli (Qianjiang Group Co. Ltd) Cina

Bertolli (Unilever / Deoleo) Inghilterra   / Spagna

Birra Peroni (Asahi Breweries) Giappone

Bnl (BNP Paribas) Francia

Bottega veneta (Kering) Francia

Brioni (Kering) Francia

Buitoni (Nestle via Newlat) Svizzera

Bulgari (LVMH) Francia

Cademartori (Lactalis) Francia

Carapelli (Deoleo) Spagna

Cariparma (Crédit Agricole) Francia

Coccinelle (E-Land Europe) Corea del Sud

Compagnia Italiana Forme Acciaio SPA (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) Cina

Conbilel (Oaktree Capital Management) Stati Uniti

Cova (LVMH) Francia

De Tomaso (Ideal Team Ventures Limited) Cina

Dietor (Katjes International Gmbh) Germania

Dietorelle (Katjes International Gmbh) Germania

Dodo (Kering) Francia

Ducati [Audi (via Lamborghini Automobili)] Germania

Edison (Électricité de France) Francia

Energie [Crescent HydePark (via Miss Sixty)] Cina , Singapore

Eridania (Cristal Union) Francia

Fendi (LVMH) Francia

Ferretti (Weichai Power) Cina

Fiat Ferroviaria (Allstorm) Francia

Fiorucci [Janie e Stephen Schaffer (privati)] Inghilterra

Galatine (Katjes International Gmbh) Germania

Galbani (Lactalis) Francia

Gelati Motta (Froneri International) Inghilterra

Gianfranco Ferré (Paris Group International LLC) EAU

Grom (Unilever) Inghilterra

Gruppo Gancia (Russian Standard) Russia

Gucci (Kering) Francia

Indesit (Whirpool) Stati Uniti

Invernizzi (Lactalis) Francia

Italcementi (HeidelbergCement) Germania

Krizia (Marisfrolg Fashion Co.Ltd) Cina

La Perla [Sapinda (Lars Windhorst)] Germania

La Rinascente (Central Group) Thailandia

Lamborghini (Audi) Germania

Lanificio Cerruti (Njord Partners) Inghilterra

Locatelli (Lactalis) Francia

Loro Piana (LVMH) Francia

Lumberjack (Ziylan) Turchia

Magneti Marelli (Calsonic Kansei) Giappone

Mandarina Duck (E-Land Europe) Corea del Sud

Merloni [Whirpool (via Indesit)] Stati Uniti ????

Mila Schon (Itochu Corporation) Giappone ????

Miss Sixty (Crescent HydePark) Cina ????, Singapore ????

Nastro Azzurro [Asahi Breweries (Gruppo Peroni)] Giappone

Nocrineria Fiorucci (Campofrio Food Group) Spagna

Parmalat (Lactalis) Francia

Perugina (Nestlè) Svizzera

Pininfarina (Mahindra Group) India

Pirelli (Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) Cina

Poltrona Frau (Haworth Inc.) Stati Uniti

Pomellato (Kering) Francia

Pucci (LVMH) Francia

Richard Ginori [Kering (via Gucci)] Francia

Safilo (Hal Investments) Olanda

Saila (Katjes International Gmbh) Germania

Saiwa (Mondel?z International) Stati Uniti

San Pellegrino (Nestlè) Svizzera

Sasso (Deoleo) Spagna

Sergio Tacchini (Hembly International Holdings) Cina

Sperlari (Katjes International Gmbh) Germania

Splendid (Jacobs Douwe Egberts) Olanda

Star (GBfoods) Spagna

Telecom Italia (Elliott Management Corporation) Stati Uniti

Valentino (Mayhoola for Investments Spc) Qatar

Valle degli Orti (Frosta) Germania

Versace (Capri Holdings) Stati Uniti

Wind [VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings Limited, Bermuda (Regno Unito) / Isole Cayman (Cina)]

 

https://www.facebook.com/100000248554468/posts/2774041249280800/

 

 

 

 

Cordone sanitario” contro Salvini al Parlamento Ue: ai sovranisti niente poltrone?

È l’ipotesi che circola in queste ore a Bruxelles. I principali gruppi politici avrebbero stretto un’intesa per far fuori Identità e democrazia, la formazione guidata dalla Lega, dai posti chiave dell’Eurocamera

Dario Prestigiacomo – 27 giugno 2019 14:31

 

“Cordone sanitario” contro Salvini al Parlamento Ue: ai sovranisti niente poltrone?„

Stando al manuale Cencelli di Bruxelles, dovrebbero poter presiedere due commissioni, tra cui quella all’Agricoltura molto cara a Italia e Francia. Ma un accordo tra i quattro principali gruppi politici potrebbe portare a una sorta di “cordone sanitario” nei confronti di Identità e democrazia, la formazione europea guidata dalla Lega di Matteo Salvini e di cui fa parte anche il Rassemblement national di Marine Le Pen. Escludendo così i sovranisti dai posti chiave del nuovo Parlamento Ue.

Il metodo d’Hondt

È l’ipotesi che circola in queste ore nei corridoi dell’Eurocamera, dove sono in corso i negoziati per l’elezione del prossimo presidente dell’Aula, dei suoi vicepresidenti e dei presidenti delle commissioni parlamentari.  Per prassi, le cariche principali del Parlamento vengono attribuite tra i gruppi con il metodo di ripartizione D’Hondt. Secondo uno schema che è stato preparato in vista del voto della sessione costitutiva della plenaria il 2 luglio a Strasburgo, al gruppo Identità e democrazia dovrebbero andare due presidenze di commissione, nello specifico Agricoltura e Giuridica. Al gruppo di estrema destra dovrebbero anche andare nove vicepresidenze nelle diverse commissioni parlamentari.

Ma lo schema potrebbe non essere rispettato. I popolari del Ppe, i socialdemocratici del gruppo S&D, i liberali di Renew Europe e i Verdi avrebbero infatti trovato un’intesa per arginare la folta pattuglia di eurodeputati del cosiddetto fronte sovranista. Ossia il “cordone sanitario” citato sopra. I quattro gruppi, salvo sorprese dell’ultima

Continua qui: https://europa.today.it/attualita/cordone-sanitario-salvini-parlamento.html

 

 

 

 

 

 

Strasburgo. Debutta il nuovo Parlamento Ue. Cordone sanitario anti-populisti

Giovanni Maria Del Re, Bruxelles martedì 2 luglio 2019

Ma l’elezione del presidente slitta a domani. M5s resta senza gruppo

Il caos sulle nomine Ue a Bruxelles getta un’ombra sul Parlamento Europeo, che oggi ha la sua sessione inaugurale. Lo stallo sulle nomine ha già provocato una prima modifica dei lavori della prima sessione: l’elezione del presidente dell’Assemblea è slittata a domani. Il Parlamento Europeo (alla seconda sessione di luglio, che si tiene a metà mese) dovrà infatti confermare il presidente designato della Commissione Europea, e vuole conoscere l’intero pacchetto di nomine. Non mancano anche voci di un possibile rinvio del voto alla seconda sessione, nel caso i leader non riescano neppure oggi a mettersi d’accordo sulle ‘alte cariche’ Ue. Rinviati alla prossima sessione pure gli interventi dei leader della presidenza di turno Ue rumena appena terminata e di quella finlandese appena iniziata.

Il nuovo parlamento, rimasto a 751 eurodeputati (scenderà a 705 dopo la Brexit), è più frammentato del precedente, anche se gli europeisti hanno la vasta maggioranza. I Popolari hanno 182 seggi, i Socialisti 154, i Liberali (ora «Renew Europe», con i macroniani) 108, i Verdi 75, i Conservatori 41, la destra euroscettica guidata dalla Lega (seconda delegazione dietro i tedeschi di Cdu/Csu) e dal Rassemblement National di Marine Le Pen (il gruppo si chiama Identità e Democrazia, in sigla Id) 73, gli altri sono non iscritti (con molti meno fondi e scarsa influenza), tra cui M5S, che non sono riusciti a trovare un gruppo. Il loro originario, l’Europa delle libertà e della democrazia diretta, non ha più i numeri, e nessun altro gruppo da loro contattato (Verdi, Liberali, Conservatori) li ha accolti.

L’Italia conta 73 eurodeputati, di cui 28 della Lega, 19 del Pd, 14 M5S, 7 di Forza Italia (Ppe) e 5 Fratelli d’Italia (che aderiscono ai Conservatori). Il leghista Marco Zanni è stato eletto presidente del gruppo Id, l’esponente di FdI Raffaele Fitto co-presidente del gruppo dei Conservatori, Roberto Gualtieri (Pd) tra i 9 vicepresidenti dei

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GUERRA ALL’ITALIA/ Sapelli: così ci portano via industria e banche

Maurizio Blondet  31 Ottobre 2019

[…]

Ecco la parola chiave: l’Italia è quell’insediamento umano percorso da insediamenti umani non stabili in entrata e in uscita, oggetto della ragion di Stato, di complessi di potenza che sono oggi affollati alla culla del neonato Governo.

Lo Stato Vaticano in primis, di cui il capo del Governo è interessantissimo esponente di fatto, e poi lo Stato francese e quello tedesco che si sono susseguiti nella persona dei loro Presidenti in visite quasi l’una al confine istituzionale con l’altra, a render manifesto il complesso di molteplici interessi che quelle ragion di Stato mettono e metteranno in

Continua qui: https://www.ilsussidiario.net/news/guerra-allitalia-sapelli-cosi-ci-portano-via-industria-e-banche/1928073/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giallo della notte in cui Conte ha cambiato il Mes

Federico Giuliani – 18 NOVEMBRE 2019

La polemica sul Fondo salvastati inchioda Giuseppe Conte, accusato di aver avallato una riforma per cambiare il Mes, cioè il Meccanismo europeo di stabilità, senza aver avvisato il parlamento. L’indiscrezione ha provocato le ire dell’opposizione, a cominciare da Matteo Salvini, che in una diretta Facebook si è scagliato contro l’”Avvocato del popolo”: “Pare che Conte abbia firmato, di nascosto, magari di notte, un accordo in Europa per cambiare il Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità).

Vogliamo chiedere a lui e all’ex ministro Tria se, senza l’autorizzazione del Parlamento e della Lega che era alleato di governo, abbiano dato l’ok dell’Italia, e sarebbe alto tradimento, per trasformare il Fondo salva-Stati in un fondo ammazza-Stati”.

Il leader leghista rincara poi la dose, sottolineando i rischi per il popolo italiano derivanti da un simile accordo e arrivando addirittura di parlare di galera per alto tradimento per lo stesso Conte: “Sarebbe un’enorme fregatura per il popolo italiano e i risparmiatori. Rischia di essere un crimine nei confronti di lavoratori e risparmiatori.

Se qualcuno ha firmato lo dica adesso, si ponga rimedio prima che

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Fondo salva-Stati, M5S chiede vertice. Salvini a Conte: «Venga a riferire in Aula»

 

Martedì 19 Novembre 2019

Il leader della Lega Matteo Salvini attacca il premier Conte sulle modifiche del Fondo salva-stati europeo (Mes) e chiede che riferisca in Parlamento. Anche il M5S è critico su una riforma che potrebbe essere «peggiorativa» e chiede un vertice di maggioranza. Ma il presidente del consiglio, che respinge le polemiche, punterà al rinvio della riforma nel consiglio Ue di dicembre. Il ministro Gualtieri sarà in audizione il 27 novembre in Commissione Finanze al Senato. Ancora tensioni nella maggioranza sulla manovra di bilancio, con il presidente Mattarella che invita a superare le divisioni e a trovare «una convergenza» sugli obiettivi. In serata previsto un vertice sulla riforma della giustizia.

L’attacco M5S. «Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio. La discussione sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati) deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all’oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa.

 

Continua qui:

https://www.ilmessaggero.it/economia/news/fondo_salva_stati_mes_di_maio_cinque_stelle_ultime_notizie-4873054.html

 

 

 

 

Meccanismo europeo di stabilità.

Cos’è il Mes e perché è scoppiata la polemica

Martedì 19 Novembre 2019

Il meccanismo europeo di stabilità (Mes), il cosiddetto fondo salva-Stati, è uno dei pilastri dell’Unione europea per garantire la stabilità finanziaria di Eurolandia, creato per far fronte agli choc innescati dalla crisi del debito sovrano nell’Eurozona e utilizzato nel salvataggio della Grecia. In sostanza serve per fornire assistenza ai paesi della zona euro in difficoltà finanziarie. Da un paio d’anni è in corso un negoziato per creare un Fondo monetario europeo (Fme) basato sulla struttura già esistente del Mes.

Il 2 febbraio 2012 i paesi della zona euro hanno firmato il trattato intergovernativo che ha istituito il Mes, meccanismo. In base alle intese, il Mes è un’organizzazione intergovernativa regolata dal diritto pubblico internazionale, con sede in Lussemburgo. I suoi azionisti sono i paesi della zona euro. Il Mes, che prosegue l’opera del suo predecessore, il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Fesf), istituito nel 2010, emette strumenti di debito per finanziare prestiti e altre forme di assistenza finanziaria nei paesi della zona euro.

Più nel dettaglio il Mes è autorizzato a: concedere prestiti, acquistare titoli di debito; fornire assistenza finanziaria e sotenere la ricapitalizzazione di banche e istituzioni finanziarie prestiti ai governi. Per “stabilizzare£ la zona euro, il Mes mette a disposizione risorse finanziarie ai Paesi in difficoltà ma solo a condizione che sia rispettato un piano di risanamento economico elaborato sulla base di un’analisi di sostenibilità del debito pubblico compiuta, nella versione attuale, dalla Commissione europea insieme al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea.

Il 6 dicembre 2017 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte sul futuro dell’Unione che mira a migliorare la resilienza e l’integrazione dell’area euro, affrontando anche alcune criticità emerse con l’esplosione della crisi economico-finanziaria degli ultimi anni. Tra le proposte contenute nel pacchetto, oltre a quella di istituire un ministro europeo dell’economia e incorporare il Trattato Fiscal Compact nell’ordinamento giuridico dell’Ue, c’è anche quella per l’istituzione di un Fondo monetario europeo (Fme). L’organismo sarebbe basato sulla struttura ormai consolidata del Mes ma ancorato all’ordinamento giuridico dell’Ue.

Nella Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Ue per il 2019, il Governo afferma, con riferimento alla riforma del Mes, che «l’Italia sarà favorevole ad iniziative volte a migliorare l’efficacia degli strumenti esistenti, rendendone possibile l’utilizzo ed evitando l’attuale effetto “stigma”, ma si opporrà all’affidamento al Mes di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea».

La polemica. La Lega accusa il governo di aver accettato una modifica del meccanismo del salva stati peggiorativa per l’Italia. «Vorrei chiedere a Conte se nei mesi passati ha firmato, magari di nascosto o di notte, un accordo in Ue per cambiare il Mes e cioè il fondo salva Stati in fondo ammazza Stati, chi ha voglia chieda a Conte se, senza autorizzazione del Parlamento e ovviamente della Lega, ha dato l’ok dell’Italia e sarebbe alto tradimento a trasformare il fondo salvastati in un fondo ammazza stati che mette a rischio il risparmio degli italiani o i titoli se ciò è avvenuto rischia di essere un crimine contro il popolo italiano. Se qualcuno lo ha fatto lo dica prima che sia tardi e si ponga rimedio altrimenti sarà alto tradimento e per i traditori il posto giusto è la galera», ha sostenuto Salvini.

La revisione del Trattato sul Mes «non è stato ancora sottoscritta», «nessuna firma né di giorno né di notte», ha replicato Palazzo Chigi, ricordando che quando il leader leghista era vicepremier il

Continua qui: https://www.ilmessaggero.it/economia/news/mes_cos_e_meccanismo_europeo_stabilita_ultime_notizie-4873046.html

 

 

 

 

 

Cyberspionaggio, parla Occhionero: “Volevano incastrarmi nel Russiagate”

Nell’inchiesta di Report, “Infiltrato Speciale”, in onda domani sera, parla l’ingegnere informatico condannato in primo grado per cyberspionaggio ed evoca il complotto internazionale. “Sospetto che ci sia il coinvolgimento del governo italiano”

17 novembre 2019

Giulio Occhionero ha una spiegazione, per il ginepraio in cui è finito. Il complotto internazionale. Sostiene che lo volevano coinvolgere nientemeno che nel Russiagate, nella storia delle e-mail trafugate a Hillary Clinton allora candidata alla presidenza americana, nel tentativo, dunque, di incastrare Donald Trump. “Nel gennaio 2017 trovare le email avrebbe automaticamente definito trovare il ladro delle email, e ricondurre quel ladro all’amministrazione Trump sarebbe stato uno strumento di pressione fortissimo o per farlo dimettere o per avviare una procedura di impeachment”, dichiara l’enigmatico Occhionero, arrestato nel gennaio del 2017 per cyberspionaggio, e per tale reato condannato a Roma (in primo grado) a cinque anni di carcere. “Noi riteniamo che questa fosse la materia in discussione tra la procura di Roma, l’Fbi, e il Dipartimento di giustizia. Io sospetto che ci sia un coinvolgimento del governo italiano”.

L’intervista a Giulio Occhionero fa parte della lunga inchiesta di Report, “Infiltrato speciale”, firmata da Paolo Mondani e in onda domani sera su Rai Tre. Il servizio televisivo ruota tutto attorno

 

Continua qui: https://www.repubblica.it/cronaca/2019/11/17/news/anticipazione_report_inchiesta_occhionero-241280751/

 

 

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Santa Incontinenza: I misteri delle torri di Tarquinia

Pubblicato il 17 Novembre 2019 di Marco Vallesi

 

In geometria dei solidi si direbbero “prismi retti a base quadrata”; in architettura, “torri”. Prismi molto snelli, alti, anzi altissimi. Ed è proprio grazie alla “rettitudine”, perfettamente rispettata grazie ai lunghissimi fili a piombo che le maestranze medioevali devono aver usato, sono lì, ancora in piedi e svettanti sui tetti del centro storico tarquiniese e sulla collina.

La sfida alla gravità che rappresentano con quella affascinante commistura di eleganza ed austerità mi ha sempre affascinato, forse più di quanto abbiano fatto gli altri pur cospicui monumenti del territorio. Ogni volta che camminando ne incontro una, di quelle che ti offrono uno spigolo per strada, non resisto allo stimolo di appoggiare un occhio, come si fa con il mirino di un fucile, per traguardare quel filo che corre dritto verso il cielo in cui si perde.

E così, quell’enorme canna di pietra diventa strumento di riflessioni e pensieri, di contemplazione e interrogativi. C’è da dire che il mio affetto per queste strutture slanciate è costituito, in massima parte, da una generale curiosità sul perché tanta abilità e ingegno siano stati riversati su queste icone verticali che sembrano, così come ci son state raccontate, fini a se stesse o, al limite, a rappresentare il potere del committente.

Certo è che stiamo parlando delle torri vere e proprie ossia quelle che non sono campanili o fortificazioni – detti maschi – lungo la cinta muraria. Quelle, cioè, che si trovano concentrate nell’area del centro storico posta, salendo, a sinistra del corso Vittorio Emanuele. Stando a fonti comunali del 1878 riportate in “CHIESE, PALAZZI E TORRI DELLA CITTÀ DI TARQUINIA” curato da Bruno Blasi, “ne risultarono ben 38”.

E chissà se questo numero sia, in effetti, quello giusto per contare,

 

Continua qui: https://www.lextra.news/santa-incontinenza-i-misteri-delle-torri-di-tarquinia/

 

 

 

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

Una tragedia silenziosa

Tizi Di Stefano 29 09 2019

 

C’ è una tragedia silenziosa che si sta sviluppando oggi per oggi nelle nostre case, e riguarda i nostri più preziosi gioielli: i nostri figli. I nostri figli sono in uno stato emotivo devastante! Negli ultimi 15 anni, i ricercatori ci hanno regalato statistiche sempre più allarmanti su un aumento acuto e costante di malattia mentale infantile che ora sta raggiungendo proporzioni epidemiche:

 

Le statistiche non mentono:

  • 1 SU 5 bambini ha problemi di salute mentale
  • Si è notato un aumento del 43 % SULL’ ADHD
  • Si è notato un aumento del 37 % nella depressione adolescente
  • Si è notato un aumento del 200 % sul tasso di suicidi nei bambini tra i 10 e i 14 anni

 

Cosa sta succedendo e cosa stiamo facendo di sbagliato?

 

I bambini di oggi sono su-Stimolati e su-regalati di oggetti materiali, ma sono privati dei fondamentali di un’infanzia sana, come:

 

  • Genitori emotivamente disponibili
  • limiti chiaramente definiti
  • Responsabilità
  • Nutrizione equilibrata e un sogno adatto
  • Movimento in generale ma soprattutto all’aria aperta
  • Gioco creativo, interazione sociale, opportunità di gioco non strutturati e spazi per la noia

 

Invece, questi ultimi anni li abbiamo riempiti di:

 

  • Genitori distratti digitalmente
  • Genitori indulgenti e permissivi che lasciano che i bambini “Governino il mondo” e siano quelli che mettono le regole
  • Un senso di diritto, di immeritatamente tutto senza guadagnarselo o essere responsabile di ottenerlo
  • sonno inadeguato e nutrizione squilibrata
  • Uno stile di vita sedentario
  • Stimolazione senza fine, babysitter tecnologiche, gratificazione istantanea e assenza di momenti noiosi

 

Cosa fare?

Se vogliamo che i nostri figli siano individui felici e sani, dobbiamo svegliarci e tornare alle basi. È ancora possibile! Molte famiglie vedono miglioramenti immediati dopo settimane di implementare le seguenti raccomandazioni:

 

  • Imposta i limiti e ricorda che sei il capitano della nave. I vostri figli si sentiranno più sicuri sapendo che avete il controllo del timone.
  • Offri ai bambini uno stile di vita equilibrato pieno di ciò che i bambini hanno bisogno, non solo di quello che vogliono. Non aver paura di dire “no” ai tuoi figli se quello che vogliono non è quello di cui hanno bisogno.
  • Fornisci alimenti nutritivi e limita il cibo spazzatura.
  • Passa almeno un’ora al giorno all’aperto facendo attività come: ciclismo, camminata, pesca, osservazione degli uccelli / insetti
  • Godetevi una cena familiare quotidiana senza telefoni intelligenti o tecnologia che li distragga.
  • Giocate giochi da tavolo come famiglia o se i bambini sono molto piccoli per giochi da tavolo, lasciatevi trasportare dai vostri interessi e permettete che siano loro a condurre in gioco
  • Coinvolgi i tuoi figli in qualche compito o lavoro della casa secondo la loro età (piegare i vestiti, ordinare i giocattoli, appendere i vestiti, sistemare i viveri, mettere il tavolo, dare da mangiare al cane ecc.)
  • Implementare una routine di sonno coerente per garantire che il tuo bambino dorma abbastanza. Gli orari saranno ancora più importanti per i bambini di età scolastica.
  • Insegnare responsabilità e indipendenza. Non li proteggere in eccesso contro ogni frustrazione o ogni errore. Sbagliare li aiuterà a sviluppare resilienza e impareranno a superare le sfide della vita,
  • Non caricare lo zaino dei vostri figli, non portate i loro zaini, non portategli il compito che si sono dimenticati, non gli sbucciate le banane né le arance, se lo possono fare da soli (4-5 anni). Invece di dare loro i pesci, educateli a pescare.
  • Educateli ad aspettare e a ritardare la gratificazione.
  • Fornisci opportunità per la “noia”, visto che la noia è il momento in cui la creatività si sveglia. Non vi sentite responsabili di tenere sempre i bambini divertiti.
  • Non usare la tecnologia come una cura per la noia, né la offrite al primo secondo di inattività.
  • evitare l’uso della tecnologia durante i pasti, nelle automobili, nei ristoranti, nei centri commerciali. Usa questi momenti come opportunità per socializzare allenando così i cervelli a saper funzionare quando saranno in modalità: “noia”
  • aiutarli a creare un “vasetto della noia” con idee di attività per quando sono annoiati.
  • è emotivamente importante per connettersi con i bambini insegnare loro auto-regolazione e abilità sociali:
  • Spegnere i telefoni di notte quando i bambini devono andare a letto per evitare la distrazione digitale.
  • diventa un regolatore o un allenatore emotivo dei suoi figli. Educateli a riconoscere e a gestire le proprie frustrazioni e rabbia.
  • Educateli a salutare, a prendere turni, a condividere senza rimanere senza nulla, a dire grazie e per favore, a riconoscere l’errore e scusarsi (non li obbligate), siate modello di tutti quei valori che inculcate loro.
  • collegati emotivamente – sorrisi, abbracci, baci, solletichi, lettura, danza, salti, giocate con loro.

 

Articolo scritto dal dott. Luis Rojas Marcos psichiatra.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=669567043510720&id=653944098406348

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2395628283887315&id=100003205012014

 

 

 

 

Mediocrazia: la rivincita dei mediocri

25 Ottobre 2019

 

“Lei non ha capito niente perché è un uomo medio. Un uomo medio è un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista.”

(Pier Paolo Pasolini)

 

Se ne sono accorti anche Oltreoceano. Un nuovo modello socioeconomico si è affermato e trova nel mondo del lavoro e della politica la sua massima espressione; non fa leva sulla capacità e l’impegno del singolo ma sulla sua attitudine al conformismo. È la “mediocrazia”, la rivincita del mediocre, la sua incontrastata affermazione. A sdoganare il termine è il sociologo canadese Alain Deneault, che nel suo saggio “Mediocratie” analizza l’ascesa dell’“uomo medio”, l’individuo mediano, sempre incline a collocarsi al centro, a metà tra gli incompetenti e i supercompetenti.

Per la preservazione di un ordine precostituito – sia esso inteso nello specifico come ambiente lavorativo o più in generale, e a ricaduta, come sistema socio-economico – il talento e la competenza rappresentano una minaccia; per la conservazione dello status quo è necessaria, e non solo preferibile, un’accettazione acritica e passiva delle regole e delle convenzioni.

Allo stesso tempo, la totale incompetenza e incapacità porterebbero a delle inevitabili inefficienze. E proprio qui viene fuori la figura del mediocre, un individuo mediamente preparato e competente, naturalmente incline a conformarsi al sistema, alle sue regole implicite e tacite. Non un emerito inetto dunque, piuttosto un “idiòtes”, quell’individuo incapace per indole di interessarsi alla vita pubblica, di saper rapportare le logiche e le ripercussioni delle proprie azioni in un contesto di più ampia portata. Quelle persone in grado di tacere e omettere informazioni che possano rivelarsi deleterie per i propri

 

Continua qui: https://ilariabifarini.com/meritocrazia-la-rivincita-dei-mediocri/

 

 

 

 

 

 

 

 

La libertà al tempo dell’Intelligenza Artificiale

di Nicolò Bellanca – 23 ottobre 2019



Ha ancora senso trarre ispirazione, nelle nostre azioni etiche e politiche, dall’idea della libertà umana? Ha ancora senso, nell’epoca delle macchine intelligenti e dell’analisi biochimica dei nostri processi decisionali? Iniziamo evocando alcune semplici definizioni e alcuni punti del dibattito in corso di svolgimento. L’Intelligenza Artificiale (IA) esiste quando una macchina si comporta in modi che chiameremmo intelligenti se a comportarsi così fosse un essere umano.[1] Su uno degli aspetti più importanti dell’intelligenza umana, la capacità di apprendere, i computer si stanno rivelando, negli ultimi anni, altrettanto validi, o migliori, di noi in compiti come il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica o l’identificazione delle malattie dalle analisi radiografiche.[2]

Queste formidabili prestazioni sono consentite dall’affermarsi del machine learning. A lungo i computer sono stati programmati unicamente mediante algoritmi: sequenze di istruzioni che indicano come risolvere un problema. Tuttavia, per molti dei problemi che contano nella vita – camminare, nuotare, andare in bicicletta, riconoscere un viso o capire una parola detta o scritta – non siamo in grado di scrivere un preciso algoritmo. L’IA sta superando questa difficoltà mediante un approccio basato su esempi. Esaminando molti casi di risposta ad una certa classe di problemi, il computer procede ad una generalizzazione che gli permette di affrontare anche situazioni parzialmente nuove e differenti: esso impara ad imparare sotto la supervisione di un umano, effettuando una fase di “allenamento” al termine della quale manifesta intelligenza, intesa come capacità di realizzare fini complessi, ovvero di risolvere problemi.[3] Quest’anno, ad esempio, il programma informatico Pluribus ha battuto a Texas hold’em, una delle specialità più diffuse del poker, cinque giocatori professionisti. Gli aspetti più notevoli sono stati che il programma si è allenato giocando contro sé stesso, partendo da zero, ossia senza analizzare partite già giocate; e che a poker non sappiamo quali carte hanno in mano gli avversari e non c’è un solo vincitore, ossia si tratta di un gioco più vicino degli scacchi (nel quale conosciamo la disposizione dei pezzi sulla scacchiera e, alla fine, vi è un solo vincitore) al mondo reale.

Questi straordinari avanzamenti presentano nondimeno limiti e difficoltà di controllo. Anzitutto, con i metodi di machine learning i computer apprendono quasi soltanto dai dati che noi gli procuriamo; se questi dati sono distorti, la macchina apprende in modo distorto. Ma, ovviamente, la collocazione sociale della macchina non è neutra: se essa fosse programmata da tecnici dell’esercito russo, che le fornissero le informazioni di base per interagire con il popolo ceceno, possiamo supporre che alla fine la macchina opererebbe lungo linee conformi alla visione e alle intenzioni di Putin.

In secondo luogo, l’IA funziona come un processo di ottimizzazione, capace di usare i mezzi disponibili per ottenere determinati fini. Se il fine che assegniamo alla macchina non è formulato assieme a tutti i vincoli e alle regole contestuali che per noi sono importanti (non provocare sofferenza, non essere sleale, …), gli esiti possono essere perversi. Immaginiamo che un robot-sitter senta i bambini lamentarsi per la fame, che il frigorifero sia vuoto e che per casa circoli un gatto: la macchina potrebbe non tenere conto che per noi il valore sentimentale del gatto supera il valore nutritivo.[4] Tuttavia, di fronte a situazioni cangianti e incerte, spesso non siamo in grado di individuare tutti i vincoli e le regole contestuali; inoltre, siamo divisi tra noi, e quello che è un vincolo decisivo per un gruppo umano, può non esserlo per un altro.

In terzo luogo, l’efficacia crescente dell’IA comporta che le macchine riescano a svolgere tante funzioni meglio di noi: ad esempio, il navigatore satellitare che usiamo in automobile e perfino muovendoci a

 

Continua qui: http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-liberta-al-tempo-dell%e2%80%99intelligenza-artificiale/

 

 

 

 

 

Il caso Post di Cucchi

Walter Buscema 16 11 2019

 

Rimango basito di come le persone non siano disposte ad accettare idee diverse dalle loro.

Nessuno può avere la presunzione di essere detentore di verità ed è comunque un Diritto di tutti anche avere opinioni sbagliate.

Non concordare con un’idea altrui o su un più banale post non autorizza NESSUNO A OFFENDERE LA PERSONA CHE HA ESPRESSO UNA SUA PERSONALISSIMA OPINIONE CONDIVISIBILE O MENO.

Nel caso de quo, ho espresso un mio dubbio sul contegno di Ilaria Cucchi e si sono scatenati commenti poco carini o quantomeno non consoni ai cd “buoni costumi”.

Ritengo che sia troppo facile proclamarsi “tollerante” o persona di buoni costumi per poi trascendere se una persona esterna un pensiero non in linea con il proprio pensiero.

Allora sulla mia bacheca non tollererò più persone non disposte a tollerare un mio pensiero sbagliato o meno che sia e che nel disaccordo trascendono le buone maniere o pretendono di censurarmi.

Come Uomo adulto, mediamente istruito e fornito di un minimo di buon senso, so valutare se come e quando esternare un mio pensiero e sono in grado di autoregolamentarmi.

Per tale ragione non accetto censure al mio pensiero da parte di terzi che nemmeno mi conoscono nella vita reale.

Ecco vi consiglio un piccolo esercizio: aprite la vostra mente oltre la vostra ristretta prospettiva e magari potrete aprirvi a visioni ALTRE DA VOI, riservandovi sempre la possibilità di tenervi bellamente stretta la vostra, se vi piace di più e se vi fa sentire più sereni con voi stessi.

Del resto, se non sono libero di dire quello che penso (sbagliato o giusto che sia) su una banalissima pagina fb è veramente la fine della DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTÀ DI PENSIERO a cui non rinuncerò mai vi piaccia o no.

In conclusione, quanti di voi trovino fastidiose o inaccettabili le mie esternazioni possono tranquillamente cancellarmi dai propri contatti assicurandovi sin d’ora che non finirò in analisi per questo 🙂

 

https://www.facebook.com/1641624691/posts/10218013257036614/

 

 

 

 

L’accoglienza e la tolleranza

Rosanna Ruscito 14 11 2019

 

Oggi riunione a scuola per il progetto “partnership educativa” che coinvolge genitori e insegnanti.

 

Tema del primo incontro “L’accoglienza e la tolleranza”

… ospite Hillary Sedu …

 

Ne parlavo con mio marito osservando che la premessa è sbagliata, perché si parte dal presupposto che il popolo italiano non sia accogliente e tollerante (e gli si debba insegnare ad esserlo), mentre storicamente lo è, anzi il problema è che è sempre stato troppo tollerante e incline a adattarsi a qualsiasi cosa.

 

Certo ultimamente se gli ospiti uccidono, stuprano, accoltellano ecc. si tende a perderla un pochino la tolleranza …

 

Mio marito mi prega di non andare per il bene di mia figlia …

 

https://www.facebook.com/1017751441/posts/10216406202960472/

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Un Paese muore se non ama conservare

Marcello Veneziani, La Verità 16 novembre 2019

 

Venezia, Taranto, Alitalia. Un paese vecchio e malato assediato dal cielo, dal mare e dalla terra, senza strategie difensive né protezione. Provate ad allontanarvi per un momento dai singoli guai citati e guardateli da più lontano, nel loro insieme. Un paese morente, incapace di reagire, con una storia ormai lunga d’incapacità e corruzione, malgoverno e malaffare alle spalle, una finzione di governo di figuranti. Ero bambino quando lessi sul settimanale dei miei genitori, La Domenica del Corriere, una stanza di Indro Montanelli che denunciava la morte di Venezia, sommersa dall’acqua e dall’incuria. È passato oltre mezzo secolo da allora e vedo le immagini di San Marco passata da Basilica a sommergibile. Ero ragazzo e leggevo dei deficit pazzeschi di Alitalia, gli stipendi assurdi e intoccabili per via dei sindacati, gli sprechi e le liquidazioni sontuose di chi aveva affossato l’azienda. Avevo il fazzoletto al naso quando passavo decenni fa dal quartiere Tamburi a Taranto, dove dominava l’Acciaieria coi suoi altiforni minacciosi; ma era la più grande d’Europa, dicevano, era un’azienda strategica per l’Italia e per il sud, dava lavoro a migliaia di persone.

Sono trascorsi gli anni, i decenni, e vedi che nessuno di quei guai è stato risolto, ma tutto sembra aggravato, sul punto di finire. E vi risparmio il quadro generale, le ottocento aziende che hanno lasciato l’Italia, l’orrendo spettacolo di morte degli ulivi nel Salento, un paesaggio doloroso da inferno dantesco, da Pier delle Vigne; o la scomparsa degli aranceti in Sicilia. Il poeta Andrea Zanzotto sospirava: “dai campi di sterminio siamo arrivati allo sterminio dei campi”. Un bel paesaggio una volta distrutto non torna più: ma quel paesaggio non era solo un capolavoro d’arte e natura, ma era anche una risorsa primaria, campo di lavoro per faticatori e di produzione…

Non ripeterò i nomi dei colpevoli di ieri e degli incapaci di oggi, non la butterò sul penale e nemmeno lo userò come argomento politico pro o contro qualcuno. Anche perché le colpe si spalmano lungo i decenni e i partiti, in un arco penoso e largo che comprende quasi tutte le forze che sono state al governo, seppur con diverso grado di responsabilità. Diciamo che un passato così oneroso, in cui sono coinvolti i fallimenti della prima e della seconda repubblica, non meritava le comiche finali di un governo senza conducente, con un gagà che usa solo la perifrastica – stiamo per fare – sapendo che non sarà in grado di fare un tubo.

Proviamo a innalzarci di un piano, lasciamo da parte gli scatenati insulti della gente, la gogna e la caccia ai complici del mare, dei nubifragi, dei batteri, dei veleni. E poniamoci una questione grande, alta,

Continua qui: https://www.marcelloveneziani.com/articoli/un-paese-muore-se-non-ama-conservare/

 

 

 

 

 

 

 

PROPAGANDA, PERCEZIONE E REALTÀ

24 ottobre 2019

«Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità», «Me la ricordo l’Italietta della liretta!», «Siamo un Paese di corrotti e lavatavi», «La Germania è più virtuosa e credibile, è la locomotiva d’Europa», «L’Europa ci ha regalato 70 anni di pace», «L’Italia è un Paese di analfabeti funzionali», «Il debito pubblico è un fardello sulle spalle delle generazioni future», «Lo Stato è come una famiglia», «In Italia usano tutti il contante perché è un Paese di evasori».

E si potrebbe andare avanti a lungo.

I luoghi comuni che servono a giustificare le politiche deflattive, di austerità, quelle che aumentano le disuguaglianze, nascono da una propaganda che punta principalmente su una vuota esterofilia e un autorazzismo colpevolizzante.
È soprattutto caratterizzata, la propaganda liberale, da una scarsissima aderenza alla realtà. Spesso nulla. Al punto di arrivare addirittura a stravolgerla.
Ci hanno fatto talmente tanto il lavaggio del cervello che ci pisciano in testa, ci dicono che ci stanno pisciando in testa, ma noi diciamo che piove perché mica siamo complottisti…
IL DEBITO PUBBLICO E LE GENERAZIONI FUTURE
Non ci giro intorno. Al netto delle passività con l’estero, il deficit dello Stato corrisponde, per mera identità contabile, al credito del settore privato.
Cioè alla ricchezza di famiglie, imprese e settore bancario nazionale .
Il debito pubblico è una ricchezza non solo per chi detiene titoli di Stato italiani (storicamente uno dei principali beni rifugio, insieme al mattone, per le famiglie italiane), ma per tutti noi che usufruiamo quotidianamente di ciò che con quel debito è stato realizzato nel corso degli anni (autostrade, ferrovie, reti elettriche e telefoniche, scuole, ospedali) e dei servizi resi dai dipendenti pubblici.
Inoltre, tecnicamente, il debito pubblico non si ripaga, si rinnova con l’emissione di nuovi titoli di stato. Non esiste nessuna generazione futura di nessun Paese che dovrà ripagare il debito pubblico.
Anzi a dirla tutta è il contrario, è il basso debito pubblico che ruba il futuro alle prossime generazioni. Non è un caso infatti se tra i Paesi più ricchi e sviluppati ci siano quelli col debito pubblico più alto (USA, Cina, Italia, Giappone, Francia) mentre quelli con debiti particolarmente bassi sono, di solito, Paesi del terzo mondo.
Non ha neanche senso il paragone della gestione dello Stato come una famiglia. Conoscete famiglie che emettano moneta e tassino gli abitanti del loro quartiere? Ecco.
Solo all’interno dell’Eurozona e del franco CFA gli Stati si sono effettivamente ridotti al livello delle famiglie costrette a indebitarsi quando hanno bisogno di più soldi di quanti ne entrino col reddito (le tasse nel caso dello Stato).
Ma nel mondo normale uno Stato può finanziarsi quando vuole e non corre rischio di fallire. Lo ha detto addirittura la BCE «Se il debito pubblico è denominato nella valuta nazionale, non esiste il rischio di default» ¹.
UN PAESE DI CORROTTI ED EVASORI
È un problema tipicamente italiano. Italienischer selbsthass, lo chiamano i tedeschi. Un odio di se e del proprio Paese tipicamente nostrano.
Un problema affatto recente se già Mattei nel 1961² constatava

 

Continua qui: https://augustoanselmo.blogspot.com/2019/10/propaganda-percezione-e-realta.html

 

 

 

 

 

 

 

Dissesto Italia: i soldi per mettere in sicurezza il paese ci sono, ma chissà perché non li usiamo

Oltre dieci miliardi previsti dal piano del governo Conte sono bloccati da un sistema inefficiente. Nel 2019 il ministero dell’Ambiente ha speso un decimo di quanto stanziato. Lo shock proposto da Renzi

19 novembre 2019

 

Servono 40 miliardi per salvare tutta l’Italia dal dissesto idrogeologico. Ma tutti questi soldi lo Stato non li ha. Ci sono però una decina di miliardi che i governi hanno stanziato negli ultimi anni che potrebbero sistemare in gran parte il nostro Paese, ma questi finanziamenti vengono spesi poco e male. Perché? Burocrazia, incapacità dei Comuni nell’elaborare i progetti, iter infiniti e vertenze impediscono di rimettere a posto i ponti, le strade e le scuole danneggiate dal maltempo. Un sistema inefficiente che costringe a riparare invece di prevenire. A denunciarlo è la Corte dei Conti in un referto del 31 ottobre in cui segnala che «le risorse effettivamente erogate alle Regioni a partire dal 2017 rappresentano solo il 19,9 per cento dei 100 milioni di euro in dotazione» al Fondo Progettazione. Creato nel 2015, quel fondo serve per progettare le opere pubbliche anti dissesto, ma gli ultimi dati disponibili dicono che solo il 10% delle opere potenziali avevano un progetto concreto. Senza, non possono partire i cantieri. Le cause? Procedure inadeguate, revisioni di progetti approvati e procedure di gara non svolte, scarso monitoraggio, assenza di comunicazione tra Stato e Regioni, spesso in competizione tra loro. E soprattutto la difficoltà delle amministrazioni nazionali e locali di svolgere le funzioni ordinarie che ha portato al «ricorso ripetuto alle gestioni commissariali».

Tutto questo secondo la Corte dei Conti si è tradotto in una «mera raccolta di richieste di progetti e di risorse, talvolta non omogenee, senza addivenire ad una vera e propria programmazione strategica del settore». Secondo la Corte servirebbe almeno un sistema unitario di banca dati di gestione del fondo. E più

Continua qui:

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/19/dissesto-idrogeologico-governo-veneto-venezia-pisa-firenze/44409/

 

 

 

 

 

I berlusconiani e il MOSE

Francesco Erspamer 16 11 2019

 

Berlusconi e i berlusconiani (incluso Galan, per 15 anni presidente della Regione Veneto e condannato per corruzione proprio in riferimento alla costruzione del Mose) e i loro alleati leghisti, imputano al M5S l’inondazione di Venezia. E approfittano biecamente delle sofferenze della popolazione e dei danni al patrimonio artistico per chiedere procedure di emergenza che diminuiscano i controlli e favoriscano sprechi e mazzette.

Ovvio: sono i partiti della Casta, dei rampanti e del consumismo come unico scopo dell’esistenza; finché ci sarà qualcosa da sfruttare o depredare lo faranno e chissenefrega dei posteri tanto non votano alle prossime elezioni. Ovvio anche che i loro giornali spaccino le loro clamorose menzogne come dati di fatto e che la stampa cosiddetta indipendente, tipo il “Fatto quotidiano”, le discutano ma sempre dando ad esse credibilità e in sostanza legittimandole.

Invece, delle responsabilità della destra, che governa il Veneto ininterrottamente dalla fine del fascismo (è una regione che è stata “bianca”, poi “blu” e adesso “verde”), si parla solo su blog che non legge nessuno o a mezza voce, come se si trattasse di un’opinione uguale a qualsiasi altro. È questo il vero problema: non la disinformazione dei liberisti ma la totale assenza di una controinformazione degli antiliberisti e del M5S in particolare.

Meglio dunque ricordare che in un sistema liberista:

1) ciascuno può dire quello che gli pare senza subirne le conseguenze; la libertà individuale è sacra mentre le responsabilità collettive sono inesistenti e il bene comune un concetto dimenticato come quelli di onore, dignità, solidarietà, onestà;

2) chi ha soldi possiede o controlla l’informazione e quindi la sua propaganda raggiunge e convince molte più persone rispetto a chi sostiene posizioni opposte ma non è ricco o non ha il sostegno delle lobby;

3) è di conseguenza inutile lamentarsi per l’assenza di una stampa obiettiva, di istituzioni “super partes” e di un popolo capace di informarsi malgrado le difficoltà e desideroso di valutare gli eventi razionalmente;

4) no, non è che non ci siano fatti ma solo interpretazioni, come sosteneva provocatoriamente Nietzsche; è che le interpretazioni vincenti sono fatti.

La conclusione è che un sistema liberista e liberal lo si deve contrastare e lo si può sconfiggere solo a livello mediatico, investendo in questa battaglia tutte le proprie energie e risorse. Dopo averlo annientato si potranno ricostruire le regolamentazioni anti-trust e i codici deontologici che in futuro proteggano il pluralismo e impediscano il monopolio del denaro; e si tornerà allora a fare politica e a basare la democrazia sul confronto fra diversi programmi o ideologie, nel rispetto di leggi garantite da istituzioni sufficientemente neutrali. In questo momento si tratta soltanto di prevalere con qualunque mezzo, come in guerra. Perché per i liberisti è una guerra e far finta di non capirlo significa perderla nel modo peggiore, cioè senza combatterla.

 

https://www.facebook.com/100003196950060/posts/2477414385708436/

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

USA PER LA TERZA GUERRA MONDIALE- LE CONTROMISURE DI MOSCA

Galentino Fenti Riccardo 18 Novembre 2019

 Il 13 maggio 2010 nello storico Santuario portoghese di Fatima, Sua Santità Papa Benedetto XVI pronunciava un‘omelia memorabile che getta luce sull’intera stagione della seconda Guerra fredda scaturita nel 2004 con l’annessione dei Paesi Baltici alla NATO. Vorrei richiamare subito l’attenzione dei lettori su di un passaggio cruciale:

“Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» (Gen 4, 9). L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo… Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?» (Memorie di Suor Lucia, I, 162).”

Ecco, l’espressione del Pontefice “L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo” riassume perfettamente la concatenazione di eventi che hanno caratterizzato due stagioni di confronto serrato tra le Superpotenze: dal 1946 al 1990 e dal 2004 ad oggi. Il Novecento aveva già prodotto due Guerre mondiali: 37 milioni di morti complessivi stimati nella prima (senza contare i 100 milioni di morti a causa della “spagnola” ovvero la pandemia influenzale causata dal virus A sottotipo H1N1) e 55 milioni nella seconda (20 milioni solamente in URSS).

Nel quadro storico contemporaneo il continente europeo non è purtroppo al riparo dalle condizioni di possibilità di un terzo conflitto globale, per varie ragioni geopolitiche: la contrazione dell’economia, la denatalità, il declino della classe media italiana e un clima diffuso di pessimismo. Impressiona in un certo qual modo l’incapacità dell’Europa di contare veramente in politica estera. Una notizia recente ha catturato la mia attenzione e spiega in modo illuminante il problema: riguarda questa volta gli Stati Uniti d’America, i quali hanno trasferito le bombe atomiche a gravità B 61 custodite nella base NATO di Incirlik in Turchia verso la Lituania per effettuare esercitazioni congiunte con altri Paesi membri dell’Alleanza Atlantica in un’operazione congiunta denominata “Steadfast Noon” 2019.

Le esercitazioni si sono svolte a ridosso del confine russo tramite bombardieri B 52 e Tornado tedeschi, in uno scenario di attacco nucleare nei confronti della Federazione russa, in primis nel saliente

Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/usa-per-la-terza-guerra-mondiale-le-contromisure-di-mosca/

 

 

 

 

 

 

 

 

Vladimir Putin riassume il nuovo ordine mondiale in 5 parole

Tyler Durden – Sab, 16/11/2019

Il presidente russo Vladimir Putin ha riassunto succintamente lo spostamento delle placche tettoniche della geopolitica.

 

 

Prima ha spiegato lo status quo …

 

“Il dollaro godeva di grande fiducia in tutto il mondo. Ma, per qualche ragione, ora viene utilizzato come arma politica per imporre restrizioni”.

Quindi Putin ha spiegato le conseguenze …

“Molti paesi si stanno ora allontanando dal dollaro come valuta di

 

Continua qui: https://sadefenza.blogspot.com/2019/11/vladimir-putin-riassume-il-nuovo-ordine.html

 

 

 

 

 

 

 

CULTURA

Remo Bodei presenta l’‘Etica’ di Baruch Spinoza

di Remo Bodei da “La Biblioteca di MicroMega

 

Dio, ossia la Natura, è per Spinoza ovunque, in noi e nell’universo che ci circonda. Il mondo non è creato da un Dio personale e non esiste nessuna Provvidenza. Il suo dio non è un surrogato più sofisticato delle divinità adorate dalle religioni positive: a causa della sua essenza impersonale, risulta privo di qualsiasi progetto di governo intelligente del mondo. Ma questa assenza non si traduce affatto in disperazione: la solidarietà con la natura che vive in ogni cosa, il sapersi inseriti in una fitta rete di legami causali necessari, la presa di congedo dal finalismo provvidenzialistico offrono al contrario serenità e gioia. Per questo l’Etica di Spinoza è oggi più che mai testo di riferimento di ogni pensiero materialista, scientifico e laico.

  1. L’Etica di Spinoza, con il suo procedere per assiomi, proposizioni, corollari (secondo il modello della geometria di Euclide) può apparire qualcosa di scheletrico, algido, formato da una sequenza, certo coerente, di concetti essiccati, quasi fosse un erbario, dove ciò che è stato vivo viene catalogato con ordine. Così quest’opera è stata vista, ad esempio, da Borges, che – dopo aver dedicato al suo autore due sonetti – lo ha definito «una figura patetica», riprendendo le idee di Unamuno, che aveva parlato della formidable tragedia dell’Etica e definito Spinoza, pobre judio desesperado de Amsterdam, un povero disperato ebreo di Amsterdam,e terrible intellectualista, aggiungendo che il suo amore è un concetto, la sua eternità un inganno e che «niente è più triste, niente più desolato, niente più antivitale di questa felicità, di questa beatitudo spinoziana, che consiste nell’amore intellettuale di Dio».

In realtà, tutta l’Etica è rivolta alla laetitia, che deriva dall’aver combattuto e sconfitto la tristitia, la quale invece deriva dall’idea di caducità. Sentimus experimurque nos aeternos esse, avvertiamo, invece, in noi e nel mondo, pur senza poterla dimostrare, la presenza di una pienezza di vita fuori del tempo, l’eternità, appunto. La solidarietà con la natura che vive in ogni cosa, il sapersi inseriti in una fitta rete di legami causali necessari, la presa di congedo dal finalismo provvidenzialistico offrono serenità e gioia. Ci rendiamo conto del fatto che l’uomo non è un autonomo «impero in un impero», ma partecipa, in maniera inseparabile, con la mente e con il corpo, alle vicissitudini del Tutto (per Spinoza ha, quindi, torto Cartesio a sostenere l’esistenza di due sostanze separate, la res cogitans e la res extensa). L’uomo deve rendersi conto di non essere il centro dell’universo, ma deve, insieme, sforzarsi di trasformare il mondo nella sua casa e non in un albergo, per non essere, con le parole che Pascal trae dalla Bibbia, il ricordo fugace dell’ospite di un solo giorno (unius diei hospitis memoria praetereuntis).

  1. Quando si parla di Spinoza e del suo concetto di natura, viene subito in mente, come se fosse uno slogan, il motto Deus sive natura. Ma cosa si intende e quali implicazioni ha questa frase che contiene

 

Continua qui:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/remo-bodei-presenta-l%e2%80%99%e2%80%98etica%e2%80%99-di-baruch-spinoza/

 

 

 

 

 

 

Sopraffazione

(da “Il Manifesto della Sociosofia”)

Mario Haussmann 7 11 2019

 

I poveri diavoli che gestiscono il mefistofelico establishment si sono scavati la fossa da soli. Per quanto questi psicopatici, egomaniaci ritardati mentali tentino ancora di salvare il loro piano inferendo dei colpi traumatici alla società, il loro progetto menzognero contiene in partenza i semi dell’autodistruzione. Quindi si può affermare che tutto il sistema innaturale dei governi ombra che agiscono dietro le quinte nazionali e internazionali è prossimo a naufragare clamorosamente. Con ogni nuova persona che prende atto dei fatti, il mondo di sopraffazione e dominio dei dinosauri della finanza si sgretola sempre più. Evidentemente l’epoca delle iene umane sta per finire.

Non bisogna dimenticare che gli ordinamenti del potere sono resi possibili solo dalla collaborazione delle masse. Gli illusi sono disposti a fare qualsiasi cosa per la sopravvivenza, per un tozzo di pane. Ma ogni persona uscita dall’ipnosi riconosce che la legittima sovranità appartiene al popolo soltanto. E un essere umano risvegliato si rifiuta di collaborare all’ingiustizia, per quanto lo possano voler pagare per questo. Henry George fu l’ispiratore di una filosofia economica secondo la quale ognuno ha il pieno diritto di appropriarsi di tutto quello che produce con il proprio lavoro e di goderne i frutti, mentre la Terra, il suo suolo e i tesori che questo contiene appartengono a tutta l’umanità. Egli scrisse: «Con qualsiasi forma di governo il potere politico si trova in ultima istanza solo nelle mani della massa. E in realtà non sono i re o gli aristocratici, non i latifondisti o i capitalisti che rendono ovunque schiavo il popolo. Il popolo viene reso schiavo dalla propria ignoranza».

La massa del popolo ha sempre e dovunque il potere di intimidire i potenti e i governanti, su questo fatto non può esserci alcun dubbio. Ogni governo, che lo voglia o no, deve prendere in considerazione la potenza del popolo. Se il popolo è ignorante e non conosce nemmeno i mezzi che vengono utilizzati per incatenarlo, è facile manipolarlo e strumentalizzarlo in modo che non costituisca alcun pericolo per chi lo domina.

Ma persone avvedute e informate, a conoscenza di fatti, persone e meccanismi, intimidiscono enormemente i governanti. Dunque, con la diffusione delle conoscenze fondamentali la massa acquisisce la capacità di influire nella vita politica. Questo mette paura a coloro che speculano sull’ignoranza della gente. Quindi, l’elevazione culturale dei singoli individui è l’arma decisiva del cambiamento, quella che costringe l’élite dirigente a cambiare sistema o a cambiare mestiere.

I centri di potere visibili possono esistere soltanto finché ci sono abbastanza gonzi che ci credono, mentre quelli occulti esistono solo fintantoché nessuno li conosce. Rudolf Steiner diceva: «Ebbene, si tratta dunque del fatto che troverete sempre un’occasione per smascherare questa gente come dei bugiardi». Confrontando i potenti con la verità, essi sono costretti a mostrare il loro volto. E come diceva l’ex cancelliere della repubblica federale tedesca Helmut Schmidt, «Chi non sopporta la critica, ha qualcosa da nascondere».

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1256035411235588&id=100004874220152

 

 

 

 

CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE

Il caso Link Campus

 

di Ugo Scuro – 11 ottobre 2019

 

L’Università degli Studi Link Campus University è balzata agli onori della cronaca per le dichiarazioni di George Papadopoulos, consulente politico americano, alla Verità, su un presunto ruolo di personaggi italiani della politica e dei servizi segreti nel conflitto tra Repubblicani e Democratici americani, con effetti riflessi nell’elezione a sorpresa di Trump.

Si vedrà se si tratta di una tempesta in un bicchier d’acqua, destinata a placarsi con rinnovati compromessi politici, oppure no. Di certo, Renzi, chiamato direttamente in causa da Papadopoulos, non se la terrà e ha già annunciato iniziative giudiziarie a largo spettro.

La materia, però, non è soltanto giudiziaria. Sconfina, quanto meno, nella politica e nell’attività di intelligence, ambedue sottratte, in una certa misura, al sindacato dei giudici.

Quindi, le polemiche sembrano destinate a lievitare, coinvolgendo, nel bene e nel male, le attività dell’Università, presieduta da Vincenzo Scotti, democristiano di lungo corso, più volte ministro, prima del cambio. Nel bene, perché comunque è pubblicità. Nel male, perché l’eventuale coinvolgimento diretto di rappresentanti

Continua qui: http://www.nuovomille.it/politica/caso-link-campus

 

 

 

 

 

Ecco perché Facebook (e la Silicon Valley) sono rischiosi per la democrazia

Con “Zucked” Roger McNamee – investitore e ex consigliere di Zuckerberg – ricostruisce le tappe fondamentali che hanno portato il social network a essere un luogo dove i nostri comportamenti sono un pericolo per il vivere sociale

16 novembre 2019

 

Due dei momenti chiave degli ultimi anni sono le audizioni di Mark Zuckerberg davanti alle commissioni del Congresso degli Stati Uniti. La prima volta, quella a suo modo storica tra il 10 e l’11 aprile 2018, in relazione all’enorme scandalo relativo allo sfruttamento dei dati da parte di Cambridge Analytica (un vero momento di passaggio tra il prima e il dopo per la reputazione del più importante social network del pianeta); la seconda volta il 24 ottobre 2019, quando il fondatore di Facebook è stato pungolato non da un manipolo di deputati boomer su questioni che conoscono in modo sommario, ma da Alexandria Ocasio-Cortez, parlamentare millennial che fonda su un uso consapevole dei social una buona fetta del dialogo con il suo elettorato di riferimento (e non). In quei momenti Facebook entra veramente nell’agenda pubblica della politica e costringe tutti — sia chi lo usa, ma soprattutto chi lo gestisce — a fare i conti con i problemi e i rischi che negli ultimi anni ne hanno minato la credibilità e hanno generato tonnellate di analisi sui rischi a lungo termine che un uso disinvolto dei dati, della privacy e dell’emozione come motore della costruzione del consenso dentro la cornice del capitalismo delle piattaforme (secondo la definizione di Nick Scrncek) e la logica del capitalismo della sorveglianza (per riprendere Shoshanna Zuboff) comporta per la democrazia e per la vita delle persone.

Alla ormai considerevole bibliografia su come i social network (e in particolare Facebook, anche se fra poco immaginiamo sarà il momento di Instagram e di tiktok) ci stanno fottendo il cervello si aggiunge Zucked. Come aprire gli occhi sulla catastrofe di Facebook (Nutrimenti, traduzione di Ilaria Oddenino), una sorta di indagine/memoir scritta da Roger McNamee. L’elemento interessante di questo libro, però, non sta tanto nelle cose che si scrivono — niente che chi abbia seguito un minimo il dibattito non sappia già — bensì nella natura dell’autore. McNamee non è un giornalista; non è un data scientist; non è un politico. È, anzi, un investitore, un capitalista che di mestiere genera soldi dai soldi. Quel tipo di personaggio che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni che da un lato ti dice quanto è stato hippie nella sua gioventù con la chitarra e i concerti dei Grateful Dead (e infatti ad un certo punto finisce a valorizzare il catalogo della band di Jerry Garcia ed è talmente rock’n’roll che crea una società di investimenti di nome Elevation con Bono degli U2) e quanto sia lontano dall’ideologia libertaria aynrandiana dei cattivi come Peter Thiel; dall’altro, invece, rispetta in tutto e per tutto quella sorta di slancio vitale rappresentato dall’Ideologia Californiana (in sintesi: come la controcultura e la Summer of Love sono diventati i motori della nuova

 

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/16/zucked-privacy-facebook-nutrimenti-zuckerberg-mcnamee/44349/

 

 

 

Cyber spionaggio, le istruzioni per capire se siete infettati da Eye Pyramid

OFCS VI PROPONE L’ELENCO DI INDIRIZZI EMAIL PER ANALIZZARE I VOSTRI SERVER DI POSTA

11/01/2017

In queste prime ore dalla scoperta del software spione, ideato e gestito sembra dai due fratelli Occhionero, già molte sono le notizie e gli articoli che si rincorrono sulla stampa e nei tg. Ma quasi tutte raccontano di come sia possibile una infezione di tale portata così duratura nel tempo.

Poche, invece, ancora sono le informazioni su come capire se siamo stati infettati o, per utilizzare un termine più appropriato, attenzionati da questo software. Leggendo l’ordinanza del Tribunale, che già circola in rete, però ci sono già i primi elementi per fare dei controlli sui PC Windows di casa o aziendali.

Eye Pyramid è un APT, scritto in VB.NET per sistemi Windows in vita dal 2010 sino ad oggi(!) ed utilizza la libreria commerciale per la gestione della posta elettronica denominata MAILBEE.NET.DLL, per fare esfiltrazione di dati. Basta quindi fare una ricerca pervasiva sul disco, per capire se esiste o meno quest’ultima. Ma la sua presenza non è necessariamente un segno di compromissione, perché la libreria è appunto commerciale. Però, ed è qui il paradosso, il numero di licenza è intestato proprio ai fratelli Occhionero (quale spione commetterebbe questo errore marchiano?) e sembrerebbe iniziare, sempre dagli atti, con la sequenza alfanumerica MN600-D8102T401003102110C5114. Quindi se accertiamo la presenza della libreria, dobbiamo controllare nel registro di windows che la licenza combaci. Se c’è allora possiamo preoccuparci!

Altri elementi assai importanti sono le e-mail di destinazione dei dati esfiltrati, anche questi indicati nell’ordinanza. Li elenchiamo per un controllo che però è possibile più in realtà aziendali

Continua qui:

https://ofcs.report/internazionale/difesa-e-sicurezza-nazionale/cyber-spionaggio-le-istruzioni-capire-siete-infettati-eye-pyramid/

 

 

 

 

 

 

ECONOMIA

La ditta di ceramica spostata in Armenia, ma gli 11 dipendenti se la comprano ed è un successo

18 novembre 2019

 

Città di Castello, i lavoratori che erano stati licenziati rilevano macchinari e affittano la sede con i soldi del Tfr: riconquistati i vecchi clienti e i conti vanno a gonfie vele

Il marchio della nuova fabbrica se lo portano dietro ovunque con tanto di slogan «Tutti per uno, un sogno per tutti». «Ce lo siamo tatuato sul braccio — racconta con un sorriso Chiara Bastianelli, 37 anni, decoratrice — perché è il simbolo della nostra rinascita e del lavoro che adesso nessuno ci potrà più togliere». Già, perché un anno fa quel lavoro stava per svanire. La proprietà di Ceramisia, fabbrica di Città di Castello, aveva convocato operai e impiegati e aveva annunciato loro la decisione di delocalizzare in Armenia (dove poi la proprietà ha realmente aperto una nuova azienda). «Praticamente un licenziamento — ricorda Pierpaolo Dini, 52 anni, sposato con tre figli — tant’è che io avevo già pensato al mio incerto futuro, forse sarei tornato a fare il contadino. E invece…».

Quell’assemblea disperata

E invece ecco l’idea di Marco Brozzi, 44 anni, un altro lavoratore innamorato del mestiere e della fabbrica. «Ragazzi rinunciamo alla disoccupazione e al Tfr — propone durante una assemblea disperata — e quei soldi li investiamo per comprarcela questa azienda». «Comprarcela?». I colleghi di lavoro si guardano negli occhi, qualcuno si mette a ridere, altri hanno una smorfia di dolore. «Ma sotto sotto ci crediamo tutti — ricorda Dini — anche perché in quel momento era l’unica cosa da fare». Partono le trattative con la proprietà (la famiglia Polidori, in Umbria conosciuta anche per l’impegno politico di Catia, parlamentare di Forza Italia), i sindacati e la Coop appoggiano l’idea dei lavoratori che formano una cooperativa e nominano Brozzi presidente.

Le paure e il successo

Qualcuno continua ad essere perplesso. «All’inizio ero spaventata — ammette Chiara Bastianelli —. Poi a casa ho guardato mio figlio e ho pensato che un po’ di coraggio glielo dovevo. Anche perché con

 

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https://www.corriere.it/cronache/19_novembre_18/ditta-ceramicaspostata-armeniama-11-dipendentise-comprano-4a6d9d32-0a3c-11ea-bb7c-d14e3a07c9b7.shtml

 

 

 

 

 

 

DI ILVA E DI IRI: UNA CLASSE POLITICA DA RESETTARE

Gilberto Trombetta 15 11 2019

 

Le regole europee sono uguali per tutti, ma per qualcuno sono un po’ più uguali.

 

Si potrebbe riassumere così una delle tante disfunzionalità dell’Unione Europea.

 

Perché la Commissione, come abbiamo visto, lascia eludere o interpreta le regole per gli amici, mentre le applica rigidamente per tutti gli altri.

 

Ne abbiamo un esempio molto recente con le vicende bancarie: ciò che all’Italia era stato precluso, come nel caso Tercas* e che avrebbe risparmiato a piccoli azionisti, a obbligazionisti e correntisti italiani, uno shock terribile, è invece stato consentito alla Germania**.

 

Ma è davvero tutta colpa di UE ed euro? Ovviamente no.

 

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una classe politica inadeguata, nella migliore delle ipotesi, o di venduti, nella peggiore.

 

L’articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea – quello che inquadra e regola gli aiuti di Stato – è composto di tre commi.

 

Il 1° contiene la nozione di aiuto di Stato “incompatibile”. Il 2° prevede delle deroghe de iure alla incompatibilità. Il 3° prevede delle ipotesi in cui la Commissione Europea può discrezionalmente dichiarare compatibile l’aiuto.

 

Nel paragrafo D del secondo comma sono chiariti quali aiuti di Stato siano consentiti “de iure”, evitando cioè le valutazioni discrezionali della Commissione Europea.

 

«Gli aiuti concessi a settori ritenuti strategici e fondamentali da ciascuno Stato in base ad un’agenda quinquennale, comunicata alla Commissione, e giustificati dall’interesse a impedire l’aggravarsi di una rilevante alterazione strutturale peggiorativa della produzione e dell’occupazione, in modo da prevenire un grave turbamento dell’economia dello Stato membro e armonizzare i livelli di crescita sostenibile e inclusiva all’interno dell’Unione» ***.

 

Una specificità che si adatterebbe perfettamente al caso ILVA.

 

Una dimostrazione plastica, l’ennesima, che il problema sono sì UE ed euro, ma anche una classe politica, la peggiore mai avuta, che non si è mai battuta per l’interesse nazionale.

 

NOTE

 

* https://www.huffingtonpost.it/2019/03/19/lerrore-di-bruxelles-ha-fatto-fallire-le-quattro-banche-la-corte-ue-decisione-della-commissione-su-tercas-va-annullata_a_23695567/

** https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/prima-pagina/dettaglio/germania-ok-commissione-ue-a-salvataggio-dalla-banca-nordlb-nRC_13112019_1243_305170880.html

*** https://orizzonte48.blogspot.com/2019/11/una-piccola-modifica-cooperativa-del.html

 

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3054083264816232&id=100006437640578

 

 

 

 

 

 

 

Walter Stahel, papà dell’economia circolare: “Addio globalizzazione, è l’ora della performance economy

  • Matteo Vegetti – 18/11/2019
  •  dei padri dell’economia circolare, spiega in questa intervista a Business Insider i principi di questo modello e le ragioni per cui ha senso anche a livello economico.
  • Stahel offre anche preziosi suggerimenti alle imprese interessate a operare in questo settore estremamente promettente.
  • Per leggere un capitolo chiave del suo ultimo libro, Economia circolare per tutti (Edizioni Ambiente), disponibile per il download gratuito esclusivamente per i lettori di Business Insider, clicca qui.

 

 

Walter Stahel, architetto svizzero di 73 anni, è considerato uno dei padri dell’economia circolare: molti gli attribuiscono l’introduzione dello stesso termine circular economy, negli anni Settanta. Nei decenni successivi, mediante le sue riflessioni e il suo lavoro ha dato un contributo determinante allo sviluppo delle teorie sulla sostenibilità. Negli anni ha svolto vari ruoli di rilievo per la Commissione Europea, ha partecipato a numerosi think-tank e ha scritto libri fondamentali come The Performance Economy ed  Economia circolare per tutti, pubblicato quest’anno da Edizioni Ambiente.

Stahel insegna oggi alla University of Surrey e continua a far sentire la sua influente voce, collaborando fra l’altro con la prestigiosa Ellen Mac Arthur Foundation. In questa intervista concessa a Business Insider, oltre a spiegare i principi del modello che propone e le ragioni per cui ha senso anche a livello economico, offre preziosi suggerimenti alle imprese interessate a operare in questo settore estremamente promettente.

DOWNLOAD GRATUITO: Per leggere un capitolo chiave del suo ultimo libro, offerto in esclusiva ai lettori di Business Insider, clicca qui.

In quella che lei chiama performance economy, i produttori mantengono la proprietà dei beni e ne vendono l’utilizzo come servizio. Pensa che il passaggio a questo sistema sia davvero fattibile?

In parte, viviamo già in un’economia della performance. Ogni volta che prendete un taxi o prenotate un albergo, un volo aereo o un biglietto del treno, ciò che state acquistando è l’utilizzo dell’oggetto, non l’oggetto stesso. E il fleet manager — il gestore della flotta, cioè la compagnia aerea o il tassista — vi garantisce che viaggerete in tutta sicurezza. Lo stesso vale per i parchi comunali, le sale da concerti, gli stadi e così via. In tutti questi cosiddetti spazi pubblici, si compra l’utilizzo di qualcosa per un determinato periodo di tempo.

se vendi a qualcuno un risultato garantito, e sei in grado di offrirlo senza consumare risorse, realizzi un profitto maggiore di prima. In questo senso la performance economy va ben oltre la circular economy.

Si può applicare questo modello anche agli oggetti immaterialiNovartis per esempio vende oggi la performance di alcuni dei suoi costosissimi farmaci contro il cancro. Il medicinale viene somministrato al paziente, ma se i risultati promessi non vengono riscontrati dai medici che l’hanno in cura, Novartis ne rimborsa il costo — e stiamo parlando di circa mezzo milione di dollari per paziente.

Altri esempi sono Michelin, che vende pneumatici come servizio o in modalità pay-per-mile, o Rolls Royce che vende ore di volo alimentate dai suoi motori per jet.

Sembra il sistema ideale. Perché non stiamo assistendo a un’adozione di massa?

In realtà c’è qualcosa che può andare storto in questo sistema. In tutti i casi che ho citato, la performance economy funziona perché l’attore economico incaricato mantiene la proprietà del bene, ma anche il controllo; in questo modo può evitare gli abusi, che possono degenerare perfino in vandalismo. Se noleggi un’auto, quando

Continua qui:

https://it.businessinsider.com/walter-stahel-papa-delleconomia-circolare-addio-globalizzazione-e-lora-della-performance-economy-chi-lo-capisce-fara-grandi-profitti/

 

 

 

 

 

 

FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI

I GIGANTI DEL WEB SFIDANO LE BANCHE CENTRALI

Alberto Micalizzi 3 11 2019

 

La settimana scorsa nel TgTalk4 di Byoblu abbiamo commentato la notizia che le banche centrali stanno introducendo sistemi di pagamento digitali. Specificai che si tratta della risposta alla minaccia che avvertono dalle grandi corporations e dai giganti del web che stanno diventando “light banks”, banche virtuali che trasformano i sistemi di pagamento digitale in vere e proprie monete private utilizzabili all’interno dei propri circuiti commerciali e delle proprie communities.

 

È in atto un salto di paradigma monetario: strutture di emissione di moneta per club, frammentate e distribuite trasversalmente all’interno di comunità globali, guidate da grandi circuiti commerciali che competono per accaparrarsi gli utilizzatori delle proprie monete e sfuggono alle politiche monetarie delle banche centrali.

 

È il futuro che abbiamo alla porta.

 

Guardate la figura sotto: Facebook, Amazon, Snapchat, Wechat Google e tanti altri … tutte già in pole position con licenze bancarie in tasca e strategie di entrata nel mondo delle monete digitali. Nessuno potrà fermarle, neanche le blasonate banche centrali sistemiche come FED, BCE, BoE, BoC che infatti stanno dotandosi di contromisure per partecipare al nuovo paradigma.

 

 

Laconico il commento apparso pochi mesi fa sul Financial Times da parte di un banchiere centrale: “Se non puoi combatterli, unisciti ad essi”.

 

Capite perché provo (sincera) tenerezza per chi vorrebbe nazionalizzare la Banca d’Italia e ripeto da tempo che il tradizionale principio di “sovranità monetaria” va profondamente ridefinito?

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=422694545062350&id=100019654247436

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fusioni banche europee: Deutsche Bank è pronta

Luca Fiore – 18 Novembre 2019

 

Andamento positivo per le azioni Deutsche Bank dopo i segnali di apertura arrivati dal management dell’istituto.

Nell’ambito dell’atteso, e sempre più imminente, piano di fusioni delle banche europee, Deutsche Bank si è detta pronta a partecipare.

Non solo. L’istituto con sede a Francoforte ha fatto sapere che una fusione con un altro istituto europeo è più probabile di un’operazione condotta con un istituto domestico.

Poco dopo l’avvio delle contrattazioni a Wall Street, e dopo aver toccato un massimo di seduta a 6,687 euro, le azioni Deutsche Bank passano di mano a 6,597 euro, +0,32% rispetto al dato precedente.

Nonostante un rialzo del 6,7 per cento messo a segno negli ultimi tre mesi, le azioni Deutsche Bank rispetto a un anno fa valgono il 23,6% in meno.

Deutsche Bank: von Rohr, pronti a fusioni con banche europee

Una fusione? È più probabile che avvenga con un’altra banca europea che con un altro istituto tedesco.

È quanto ha detto il vice Amministratore delegato della banca

Continua qui: https://www.money.it/Deutsche-Bank-consolidamento-fusioni-banche-europa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PRIMI REGALI DEL NUOVO GOVERNO ALLE BANCHE D’AFFARI

Alberto Micalizzi 3 11 2019

 

Mentre i rotocalchi del mainstream propinano giornalmente la solita propaganda ingannevole, il deep-state della Repubblica Italiana – su input del Governo appena insediatosi – lavora alacremente per gli interessi delle grandi banche d’affari internazionali.

 

Il caro amico Cosimo Massaro mi ha sottoposto questo documento di pochi giorni fa, emesso dal Ministero dell’Economia, che riporta i dati di un recente indebitamento del Tesoro in dollari USA per 2,5 miliardi, al tasso del 2,375%, da rimborsare a 5 anni, e rivolto ad investitori istituzionali esteri.

 

Che rilievi si possono fare?

 

1) Anzitutto, che l’operazione non ha alcun senso economico per un Paese come l’Italia che non ha alcuno sbilancio di saldi commerciali da richiedere approvvigionamento di dollari (tant’è che nel comunicato si parla di “necessità generali”…);

 

2) Il tasso applicato del 2,375% è straordinariamente alto se si pensa che nell’asta di Ottobre il BTP a 5 anni è stato emesso con un rendimento di 0,26% (BTP IT0005386245);

 

3) L’emissione è a sconto (99,7 anziché 100) e la differenza è chiaramente il guadagno diretto e immediato per i tre collocatori che sono JP Morgan, Barclays e HSBC.

 

Che dire? Altri €312,5 milioni netti (su 5 anni) regalati alle banche d’affari, senza alcun senso economico per la popolazione italiana…

 

Invece di spostare il debito pubblico dall’estero alle famiglie italiane, favorendo quel riciclo fisiologico tra risparmio e investimento pubblico, la nuova compagine di Governo compie atti onerosi per la popolazione e privi di qualsiasi senso economico, nel silenzio complice della grande fabbrica della menzogna che è il mainstream italiano.

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=416993268965811&id=100019654247436

 

 

 

 

 

 

 

IMMIGRAZIONI

I CENTRI DI ACCOGLIENZA CACCIANO SENZATETTO ITALIANI: “SOLO PROFUGHI”

17 novembre 2019

C’è differenza tra un clandestino che ha presentato domanda di asilo in Italia e un senzatetto italiano? Certamente sì. Il primo viene mantenuto in centri di accoglienza per anni, il secondo, invece, no.

E se, disperato, chiedi aiuto, ti cacciano. Non ci credete? Allora vi raccontiamo una storia. Vera.

Quella di un pizzaiolo disoccupato di 60 anni che è stato cacciato da un centro d’accoglienza milanese per fare posto ai ‘profughi’ e picchiato dagli immigrati. Lui, e altri 9 senzatetto italiani che avevano cercato riparo, la gelida notte del dicembre di tre anni fa, in una caserma riadattata a centro di accoglienza:

«Insieme a noi c’erano anche i volontari dell’associazione onlus Pro Tetto» spiega Sabrina Geraci, presidente di Milano Sicura e titolare di un panificio attraverso il quale spesso sfama i clochard. Tutti i volontari, una decina di persone, hanno passato alcune ore in presidio davanti alla caserma. Dopo aver accertato che nei dormitori pubblici i posti erano tutti esauriti, infatti, avevano chiesto ad alcuni funzionari della caserma che venissero fatti entrare tre clochard, tutti italiani, intirizziti dal freddo e desiderosi di un giaciglio.

«Mandandoci via, ci hanno risposto che quel luogo era riservato esclusivamente agli stranieri – spiega la Geraci -. A noi sarebbe bastato che avessero offerto a quei poveretti un posto per dormire, non per forza dentro la caserma, ma comunque in un luogo caldo. A quel punto, però, è arrivata la polizia, ci ha identificati e certo non ci ha risolto

Continua qui:

https://voxnews.info/2019/11/17/ospitiamo-95-755-immigrati-in-centri-accoglienza-che-cacciano-senzatetto-italiani-per-voi-non-ce-posto/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’inganno della Germania sui migranti

Mauro Indelicato – 18 NOVEMBRE 2019

La Germania potrebbe a breve proporre un documento in grado di ridisegnare i sistemi d’asilo e d’accoglienza in Europa. Lo si è appreso da un articolo del quotidiano tedesco Die Welt, lo stesso che nei giorni scorsi ha diffuso l’indiscrezione secondo cui Berlino e Roma avrebbero raggiunto un accordo per permettere il ritorno in Italia dei migranti espulsi dalla Germania. Il documento, se confermato, proverebbe le preoccupazioni tedesche relative al fenomeno migratorio.

La proposta tedesca

Secondo Die Welt, il governo di Angela Merkel, con in testa il ministro dell’Interno Horst Seehofer, sarebbe pronto a presentare una proposta che nei fatti supererebbe, almeno in parte, il principio di Dublino. Quest’ultimo è quello che, nel corso degli anni, ha causato più grattacapi ai Paesi di primo transito, Italia in primis. Esso infatti prevede che a farsi carico dell’accoglienza e dell’esame della domanda d’asilo, sia il paese dove il migrante è approdato. Adesso il meccanismo potrebbe variare: il governo tedesco infatti vorrebbe proporre la fondazione di un‘Agenzia europea che si occupi dell’esame delle domande d’asilo prima che i migranti arrivino nel territorio dell’Ue.

Si tratterebbe dunque di un apposito ente europeo volto ad esaminare le domande di protezione da parte dei migranti direttamente alle frontiere esterne. Bruxelles si accollerebbe in senso comunitario l’onere più importante relativo all’approdo di nuovi migranti nell’Ue, con i confini idealmente spostati verso le frontiere esterne della comunità europea. Fino ad oggi invece, a fare da guardia al resto d’Europa sono sempre stati i paesi di primo approdo. Sempre secondo Die Welt, la proposta tedesca riguarderebbe anche il respingimento immediato per le domande d’asilo considerate irricevibili. “La protezione dei confini esterni dell’Ue – ha dichiarato domenica il ministro dell’interno tedesco – deve essere migliorata

Continua qui: https://it.insideover.com/migrazioni/linganno-della-germania-sui-migranti.html

 

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Pensioni a rischio, non ci dicono la verità

di Leopoldo Gasbarro – 17 novembre 2019

Perché in Italia sulle pensioni non ci dicono la verità? Oggi voglio toccare un tema scottante, ma voglio farlo, perché vorrei far comprendere a tutti ciò che sta accadendo ed il rischio che ci stiamo prendendo. Sulla crisi dei sistemi pensionistici dovrebbero mettere i cartelli in autostrada, nelle scuole, nelle piazze. Dovrebbero spiegare alle persone ciò che sta accadendo e quanto inciderà sul nostro futuro e che quello di cui ci stiamo preoccupandoci oggi non è nulla rispetto a ciò che sta per accadere. Partiamo dalla cronaca di ieri. Ansa – Al Circo Massimo a Roma, la manifestazione nazionale indetta dai sindacati dei pensionati: “Invisibili no! Siamo sedici milioni”. Il numero dei pensionati e delle pensionate in Italia.  Al centro dell’iniziativa, che segue quella del primo giugno scorso in piazza San Giovanni:

1) la rivalutazione delle pensioni

2) l’allargamento della 14esima,

3) la riduzione delle tasse all’insegna di un fisco più equo, 4

4) la legge sulla non autosufficienza.

I sindacati parlano di una manovra “insufficiente che non dà risposte ai pensionati”. Anzi, che si è rivelata “una beffa”, vista la mini-rivalutazione da “nemmeno 50 centesimi al mese” inserita in legge di Bilancio. Queste notizie saranno sempre più all’ordine del giorno, come i tagli che si susseguiranno nei prossimi anni. Mio padre è andato in pensione nel 1995. La sua pensione era addirittura leggermente più alta rispetto all’ultimo stipendio. A distanza di 20 anni, oggi ne prenderebbe il 32% in meno.

Ma cosa sta, invece, mettendo a rischio davvero il sistema previdenziale, non solo italiano, ma anche di tutti quei Paesi che come l’Italia stanno guardando al futuro previdenziale con patema d’animo? I nuovi scenari demografici. Viviamo di più, molto più di prima e parallelamente facciamo meno figli. La prima sembra essere una buona notizia e lo è davvero, ma se la leghiamo alla seconda diventa devastante dal punto di vista della sostenibilità dei sistemi previdenziali.

Vi faccio un esempio: l’uomo più anziano d’Italia (e d’Europa) vive a Bassano del Grappa ed ha 110 anni. Da quanto prende la pensione questo ex carabiniere? Sono almeno 45 anni, sempre che non sia andato in pensione prima. Allora, aumentando sempre di più gli anziani, aumentando sempre di più la lunghezza della vita e non avendo

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PANORAMA INTERNAZIONALE

RINALDI CONTRO LA CENSURA: domanda specifica al commissario europeo sui casi di censura

 

Intervento del Parlamentare Europeo Antonio Maria Rinaldi al commissario per gli affari costituzionali Jurova, che si occupa anche della libertà dei media, sui casi di censura sui social media. Sappiamo che numerosi profili, perfettamente legittimi, come quello di CPI; o di Arsenale K, sono stati oscurati e cancellati in modo arbitrario da Facebook o da Twitter senza che fosse commesso nessun illecito. Il Professor Rinaldi pone in luce questo elemento, chiedendo alla commissaria una risposta chiara.

La risposta del membro della commissione è parzialmente chiara, e dà un

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In Cina è stato confermato il terzo caso di peste in pochi giorni

  • LUNEDÌ 18 NOVEMBRE 2019

 

Le autorità della Mongolia Interna, in Cina, hanno confermato che a un uomo di 55 anni è stata diagnosticata la peste bubbonica, il terzo caso di peste confermato in Cina dopo i due casi di peste polmonare diagnosticati a Pechino su due pazienti provenienti dalla Mongolia Interna.

Le autorità hanno detto che il nuovo paziente ha contratto la peste dopo aver mangiato un coniglio selvatico e hanno aggiunto che per ora non ci sono prove che leghino questo caso di peste ai due

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2019/11/18/cina-peste-2/

 

 

 

 

 

 

 

La peste c’è ancora.

 

Se ne parla poco e sembra un ricordo del Medioevo, ma è una malattia di cui si muore anche oggi: nel New Mexico ci sono stati tre casi da inizio anno (ma niente paura)

  • MERCOLEDÌ 28 GIUGNO 2017

 

 Un “medico” con la classica maschera a forma di becco, nel quale erano inserite

spezie che si pensava purificassero l’aria evitando i contagi da peste, in una stampa

di metà Seicento (Hulton Archive/Getty Images)

 

Dall’inizio dell’anno in New Mexico, negli Stati Uniti, sono stati registrati tre casi di peste, una malattia solitamente associata alle grandi epidemie del Medioevo e che oggi è piuttosto rara, soprattutto nei paesi occidentali. Due donne, una di 52 e una di 62 anni, sono state ricoverate in ospedale a Santa Fe, dove sono state sottoposte a trattamenti con antibiotici per fermare l’infezione.

 

In precedenza, un uomo di 63 anni era stato sottoposto a un breve ricovero sempre a causa della peste. In New Mexico non c’è naturalmente un’emergenza sanitaria per la peste e nulla di comparabile alle epidemie del passato, ma le autorità sanitarie non vogliono sottovalutare il problema, considerato che alcuni isolati casi della malattia sono segnalati ogni anno. Grazie ai farmaci la peste è meno letale rispetto a qualche secolo fa, ma deve comunque essere trattata il prima possibile, per evitare complicazioni che in alcuni casi possono portare alla morte.

Cos’è la peste
La peste è una malattia infettiva causata dal batterio Yersinia pestis, che viene in contatto con l’uomo per via diretta attraverso la puntura delle pulci dei ratti, o per via indiretta se si viene morsi da un ratto o da un altro roditore infestato dalle pulci. Anche se in forma minore, le pulci e i pidocchi dell’uomo possono a loro volta portare al contagio tra individui. I sintomi della peste dipendono molto dalle aree in cui si concentrano le colonie di batteri nell’organismo: può essere polmonare, bubbonica e setticemica.

La peste polmonare ha un periodo di incubazione (cioè l’intervallo di tempo tra il momento del contagio e quello in cui si manifestano i sintomi) che varia a seconda delle persone e va da 1 a 7 giorni. I sintomi più ricorrenti sono abbassamento della temperatura corporea, difficoltà a respirare, tosse, debolezza. Se la malattia non viene trattata per tempo, a questi subentrano gravi problemi neurologici ed edema polmonare acuto (accumulo di liquidi nei polmoni) che causa la morte. È l’unico tipo di peste che può essere facilmente trasmesso da persona a persona per via aerea.

La peste bubbonica, invece, ha un periodo di incubazione tra i 2 e i 12 giorni. I sintomi compaiono improvvisamente e in modo piuttosto violento: febbre molto alta, mal di testa, nausea, dolore alle articolazioni, vomito e debolezza diffusa. La malattia causa l’infiammazione e il rigonfiamento delle ghiandole (linfonodi) nell’area inguinale e sotto le ascelle. Si gonfiano a tal punto da formare bubboni (da qui il nome della malattia). Se non viene trattata per tempo,

 

Continua qui: https://www.ilpost.it/2017/06/28/peste-bubbonica-polmonare/

 

 

 

 

 

 

 

POLITICA

Italiani, odiate il vostro paese!

Federica Francesconi 17 11 2019

 

Questo è il comandamento iniettato in 70 anni dalle élites globaliste agli italiani a dosi sempre più letali, fino all’autoannientamento e all’oblio degli ideali e dei valori di cui come popolo potremmo essere degni eredi.

Ci spingono a odiare il passato glorioso dell’Italia.

 

A questo scopo sono stati eliminati dai curricola scolastici materie fondamentali come la storia dell’arte e, in previsione, il greco e il latino.

 

Giammai gli italiani devono conoscere ed amare il patrimonio culturale e spirituale delle generazioni che li hanno preceduti!

 

L’Impero Romano è fascista, l’Umanesimo è roba per intellettualoni fuori dalla realtà, concepita ad uso e consumo di una massa di zombie privati della loro anima.

 

Ci spingono a non onorare e a disprezzare ricorrenze ed eventi tragici della storia del Paese. Il 4 novembre? Un rigurgito dell’estremismo nazionalista. Nassiriya? Una tragedia in cui 25 militari se la sono andati a cercare per riempire il portafoglio di bigliettoni.

 

Ci proibiscono di andare fieri dell’italianità, cioè della nostra essenza più autentica di popolo, in quanto cozza con l’ideologia globalista tanto cara alle élites, che disprezzano le identità nazionali e vorrebbero sostituirle con il nichilismo, vero piede di porco del neoliberismo. 

 

Ci impediscono, grazie al pareggio di bilancio e ad altre diavolerie imposte dalla dittatura UE, di essere concretamente solidali verso i nostri connazionali in difficoltà.

 

Secondo i dati dell’ISTAT in Italia ci sono

 

5 milioni i poveri assoluti,

10 milioni i poveri relativi, cioè molto vicini alla soglia di povertà.

 

Per le élites queste persone sono solo foglie morte,

che il vento neoliberista spazzerà via il prima possibile.

 

L’indifferenza e l’egoismo che molti italiani manifestano verso i loro connazionali in difficoltà sono anche la conseguenza dell’odio feroce per la Patria. Così essere patriottici e nazionalisti è diventato uno stigma, una colpa da punire con il marchio indelebile del fascismo. Se ami il tuo paese e ti attivi per difenderlo dai tentacoli della piovra mondialista sei un fascista e come tale devi essere zittito.

 

L’anti-italianità è la malattia del secolo che colpisce gli italiani.

 

Una nutrita schiera di untori, di cui alcuni esemplari abbiamo potuto ammirare a Bologna qualche giorno fa mentre lanciavano sardine, diffonde a macchia d’olio la peste dell’anti-italianità. Imbecilli senza speranza di recupero, utili idioti del nemico, costoro con la loro ideologia antiitaliana stanno portando il Paese verso il baratro. I loro figli e i loro nipoti li malediranno, giacché gli hanno negato un futuro di riscatto e dignità.

 

A noi minoranza che ama la Patria senza paura e senza tentennamenti spetta il compito di tenere alto il vessillo dell’Italia, colpita da più parti ma il cui cuore non smetterà di pulsare finché anche uno solo di noi resterà in piedi a combattere. “Forza onore e coraggio” sarà il contro-slogan che opporremo allo slogan mondialista “odiate il vostro paese”.

 

https://www.facebook.com/1165264657/posts/10217614565413695/

 

 

 

 

 

 

Chi sono le “sardine”: storia di un movimento e del suo nome

Dai social alla piazza la rapida parabola del nuovo movimentismo anti Lega con mille dubbi ed i soliti slogan anti-Salvini

Prima Bologna, poi Modena. È la breve ma già rumorosa storia delle “sardine”, il movimento di protesta anti Salvini che sta cercando di porsi come argine al centrodestra nelle prossime elezioni regionali in programma in Emilia a fine gennaio. “Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”. Parola di Mattia Santoni, 32 anni, laureato in scienze politiche e collaboratore per una rivista legata a Romano Prodi, uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle sardine.

Da dove nasce il movimento delle sardine

Un’idea, come ha spiegato il giovane al Resto del Carlino, nata nel corso di una notte insonne insieme a tre amici:

Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere, 

Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista  

Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica.

Santoni non poteva accettare che nella rossa Bologna la Lega di Matteo Salvini facesse campagna elettorale a sostegno della candidatura di Lucia Borgonzoni alla poltrona di presidente della regione Emilia Romagna in opposizione al presidente uscente, il piddino Stefano Bonaccini.

Da qui l’idea che all’appuntamento leghista per il 14 novembre al Paladozza venisse contrapposta una sorta di manifestazione flash mob di piazza in funzione anti-Lega.

“Volevamo essere almeno uno in più di loro, la mattina dopo ci siamo sentiti e abbiamo organizzato tutto velocemente” ha ricordato ancora Santoni.

Perché “sardine”

Il nome “sardine” nasce dall’idea di stare tutti stretti stretti come sardine in una scatola a dimostrazione che la piazza antileghista è forte e numerosa. Vicini e silenziosi come pesci per abbassare i toni da quella che via Facebook è stata definita “retorica populista”.

L’invito – definitivo – recitava: “Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua

Continua qui: https://www.panorama.it/news/politica/sardine-storia-movimento-nome-lega-salvini/

 

 

 

 

 

 

SQUADRISMO

Giovanni bernardini 15 11 2019

 

Ieri c’è stata una manifestazione leghista a Bologna, ed una contromanifestazione di coloro che NON volevano che Salvini fosse presente in città. Ovviamente la contromanifestazione è stata caratterizzata da scontri ed incidenti causati dai teppisti dei centri sociali. Pare che alcuni di questi abbiano impedito ad alcuni pullman della lega di raggiungere il palasport in cui si teneva la manifestazione con Salvini.

Ma, a parte gli scontri, è ora di porsi alcune domande, e, se possibile, di rispondere alle stesse.

È “normale” indire una manifestazione per protestare contro la presenza in città di un leader politico? Ogni leader ha o non ha il diritto di andare nella città che vuole per partecipare a tutte le manifestazioni legali che vuole? È ammissibile che qualcuno pretenda che il leader di un partito assolutamente legale non possa partecipare a manifestazioni elettorali? È “democratica” la pretesa di impedire la campagna elettorale del primo partito italiano? (Se fosse l’ultimo il discorso non cambierebbe).

La pretesa di impedire a qualsiasi partito di svolgere la propria campagna elettorale ha un nome: si chiama squadrismo. Altro che “antifascismo”, altro che “difesa della democrazia”.

Persone come i manifestanti di Bologna prima definiscono “fascista” chiunque non condivida i loro deliri, poi, visto che sono in moltissimi a non condividerli, parlano di “marea nera” montante, infine organizzano contro questa presunta “marea” manifestazioni squadristiche.

I manifestanti di Bologna probabilmente neppure se ne rendono conto, ma la loro è la logica della guerra civile. O si accetta il confronto civile, democratico, e allora NON si può cercare di impedire ad altri di svolgere attività politica pubblica, o non si accetta questo tipo di confronto, si scende sul terreno della violenza, ed allora ogni degenerazione diventa possibile, si entra in una spirale i cui esiti sono imprevedibili.

Cosa ne pensano di tutto questo i signori Di Maio, Renzi e Zingaretti? Se fossero persone responsabili condannerebbero senza se e senza ma qualsiasi tentativo di limitare, in qualsiasi modo, la campagna elettorale di qualsiasi partito.

Non credo che lo faranno.

Una chiara assunzione di responsabilità democratica potrebbe far perdere loro il voto di qualche estremista di sinistra e loro di voti ne hanno sempre meno…

 

https://www.facebook.com/100000697543272/posts/2830322887000935/

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

 

Quando la scienza non basta: così l’industria del tabacco fece sembrare inattendibili le ricerche sul legame tra fumo e cancro

Nel libro “L’era della disinformazione”, gli autori Caitlin O’Connor e James Weatherall spiegano come nascono e si diffondono le false credenze nella società: non solo fake news, ma convinzioni che contagiano anche gli specialisti. Una storia esemplare: la contropropaganda dei produttori di sigarette

18 novembre 2019

 

Nel dicembre del 1952, il Reader’s Digest pubblicò un articolo intitolato “Cancer by the Carton”, che presentava le evidenze crescenti di un legame tra il fumo di sigaretta e il cancro ai polmoni. L’articolo non usava mezzi termini: le morti causate dal cancro ai polmoni erano aumentate di un fattore 10 dal 1920 al 1948 e il rischio di contrarre il cancro nei fumatori di età superiore ai quarantacinque anni aumentava in modo direttamente proporzionale al numero di sigarette fumate. L’articolo citava un ricercatore che ipotizzava che il cancro del polmone sarebbe diventato a breve la forma di tumore più diffusa tra gli esseri umani, precisamente a causa dell’«enorme aumento» del tasso di tabagismo pro-capite negli Stati Uniti e altrove. La cosa forse più importante – quanto meno dal punto di vista dell’industria del tabacco – era che, secondo l’articolo, l’incremento dei casi di cancro del polmone era «prevenibile» e ciò significava che si dovesse informare il pubblico dei pericoli del fumo.

L’articolo rappresentò una sorta di giorno del giudizio per le relazioni con il pubblico dell’industria del tabacco. A quel tempo, il Reader’s Digest aveva una diffusione di alcune decine di milioni di copie ed era una delle pubblicazioni più lette al mondo. Il titolo incisivo, lo stile chiaro e sobrio e la valutazione inequivocabile dell’evidenza scientifica ebbero un impatto maggiore di quanto avrebbe potuto avere qualunque campagna di salute pubblica. L’articolo non lasciava spazio a dubbi: i fumatori si stavano lentamente suicidando.

Nel volgere di breve tempo furono disponibili ulteriori evidenze. Durante l’estate del 1953, un gruppo di medici dello Sloan Kettering Memorial Hospital completò una ricerca durante la quale dei topi vennero cosparsi di catrame di sigaretta. I topi svilupparono carcinomi maligni. Il loro studio fornì un legame diretto, profondo e causale tra un sottoprodotto noto del fumo e un tumore fatale, mentre gli studi precedenti avevano messo in evidenza solo una relazione statistica. La ricerca provocò una frenesia mediatica e comparvero articoli sulla stampa nazionale e internazionale (la rivista Time riportò la storia con il titolo “Beyond Any Doubt”). Quello stesso dicembre, furono presentati altri quattro studi

 

Continua qui: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/18/tabacco-scienza-ricerche-fumo-america/44399/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intelligenza Artificiale: tra approcci attuativi, etica e semantica

12/11/2019

 

È noto che l’intelligenza artificiale rappresenta, tra le tecnologie digitali, quella che avrà decisamente un’importanza strategica per lo sviluppo dell’economia digitale “data driven”, rappresentando una possibile soluzione a molte sfide della società, dal trattamento delle malattie alla riduzione al minimo dell’impatto ambientale dell’agricoltura.  

Lo sa bene l’Europa che ha provveduto alla costituzione dell’AI HLEG, un gruppo di 52 esperti di alto livello che è stato nominato dalla Commissione Europea e composto da rappresentanti del mondo accademico, della società civile e dell’industria.

Obiettivo dichiarato del Gruppo è in via generale il sostegno all’attuazione della strategia europea sull’intelligenza artificiale anche attraverso l’elaborazione di raccomandazioni sullo sviluppo di politiche relative al futuro e su questioni etiche, giuridiche e sociali relative all’intelligenza artificiale, comprese le sfide socioeconomiche.

L’IA HLEG esercita anche la direzione del forum multi-stakeholders denominato Alleanza europea dell’AI, che coinvolge in una discussione aperta tutti i portatori di interessi sui temi dello sviluppo dell’IA ed al suo impatto sull’economia e sulla società.

Al gruppo di esperti sono attribuite le linee guida etiche sull’intelligenza artificiale che, tra l’altro, hanno elaborato le linee guida che individuano i 7 requisiti per un’AI affidabile.

Più precisamente, si tratta dei seguenti declinati requisiti:

  • Azione e sorveglianza umane: promozione dello sviluppo di società eque sostenendo l’azione umana e la sua autonomia.
  • Robustezza e sicurezza: algoritmi sicuri, affidabili e sufficientemente robusti da far fronte a errori o incongruenze durante tutte le fasi del ciclo di vita dei sistemi di IA.
  • Riservatezza e governance dei dati: i cittadini dovrebbero avere il pieno controllo dei propri dati personali e nel contempo i dati che li riguardano non dovranno essere utilizzati per danneggiarli o discriminarli.
  • Trasparenza: dovrebbe essere garantita la tracciabilità dei sistemi di IA.
  • Diversità, non discriminazione ed equità: i sistemi di IA dovrebbero tenere in considerazione l’intera gamma delle capacità, delle competenze e dei bisogni umani ed essere accessibili.
  • Benessere sociale e ambientale: i sistemi di IA dovrebbero essere utilizzati per promuovere i cambiamenti sociali positivi e accrescere la sostenibilità e la responsabilità ecologica.
  • Responsabilità intesa anche come accountability: dovrebbero essere previsti meccanismi che garantiscano la responsabilità e l’accountability dei sistemi di IA e dei loro risultati.

Tali requisiti saranno sottoposti a un processo di sperimentazione

Continua qui: https://ofcs.report/cyber/intelligenza-artificiale-tra-approcci-attuativi-etica-e-semantica/

 

 

 

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