GLOBALISMO PROGRESSISTA
Nel suo libro THE ONCE AND THE FUTURE WORKER, Oren Cass spiega che se i conservatori vorranno essere coerenti dovranno curare particolarmente il lavoro, che tiene unita una comunità e che consente alla famiglia come istituzione di non disperdersi. […]
La minaccia al lavoro viene però anche dalla tecnologia distruttiva, che porta alla diffusione della “gig economy”: e qui non sarà affatto facile opporre resistenza.
Oren Cass combatte nettamente la soluzione più amata dai liberal della silicon Valley: il BASIC INCOME, il reddito di cittadinanza, cioè un assegno robusto distribuito a tutti all’interno di una società polverizzata, atomizzata, in cui l’individuo narcisistico spadroneggia.
Non a caso, il reddito di cittadinanza è amato dagli adepti del globalismo e dalla GAUCHE KEROSENE.
Cosa vogliono i globalisti progressisti? La distruzione della società e la sua sostituzione con un ordine in cui sono i cittadini desiderati dominino.
Ma poiché gli individui desideranti finiscono – proprio perché tali – per collidere fra di loro, questo Eden si trasformerebbe in una società dominata dalla criminalità e dall’ordine tirannico imposto da eserciti privati preposti a proteggere coloro che ce l’hanno fatta, una ristretta e corrotta oligarchia liberale.
MARCO GERVASONI, La rivoluzione sovranista, Giubilei Regnani, 2019, pag.144-145