RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
23 MARZO 2020
A cura di Manlio Lo Presti
CITAZIONE
La “sacralità” della cultura
La “sacralità” della cultura, questo mito che abbiamo messo in circolazione, si riallaccia al proposito degli illuminati francesi di sostituire i religiosi, di cui combattevano il monopolio educativo e le “superstizioni” ma accettavano l’investitura celeste, se non divina, e il compito di fare il buon pastore.
I religiosi sempre, gli illuminati quasi sempre,
erano convinti di possedere la verità assoluta che rende simili a Dio.
Come ha dimostrato Hayek anche l’idealismo di Hegel e il positivismo scientifico di Comte, pure in apparenza opposti, confluiscono entrambi nell’immenso serbatoio di superbia, dal quale attingeranno i totalitarismi del nostro dannato XX secolo.
Le masse furono accusate di non essere razionali, e forse non lo sono, ma l’esperienza ci ha mostrato, spero non del tutto inutilmente, quanto possa essere peggio il razionalismo acritico, privo di dubbi, dei pianificatori del destino altrui.
Sergio Ricossa, I pericoli della solidarietà, Rizzoli, 1993, pag. 72-73
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SOMMARIO
LA GUERRA PSICHICA ITALO-BOERA. Rivisitazione 2.0
VIRUS: SCATTA LA COLPEVOLIZZAZIONE DEI CITTADINI
Lagarde: Italia (cane) che affoga si bastona. Fanno gola i risparmi degli italiani
Perché proprio Bergamo? Una riflessione oltre la notizia
Conte spegne il Paese. Ma ora il mutuo chi lo paga?
L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ NON E’ UN ORGANO SANITARIO, BENSÌ UN ORGANO POLITICO
Ecco #LaVeritàdioggi
IL PAVONE AL GOVERNO
Contro il virus della paura
QUANTO È (E SARÀ) PROFONDA QUESTA CRISI?
Caro pensionato e soprattutto baby pensionato, il 27/3 ti pagheranno la pensione anticipatamente.
La storia del Forteto, la fattoria degli orrori di cui non si doveva parlare
Giorgia Meloni: «Dal Governo metodi di comunicazione da regime totalitario»
Dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC)
La Colonna infame, introduzione
La finestra di Overton: Come rendere accettabile una idea inaccettabile
Italia insolvente? Ecco che cosa rivelano le parole di Conte sul Mes
La Scuola e l’Economia nell’epoca dell’Unione Europea – VideoIntervista
C’È UN SOLO VERO BAZOOKA ECONOMICO CONTRO IL #CORONAVIRUS
SCENARI IMMINENTI: L’IPERINFLAZIONE E L’ESERCITO
Quando i mercati crollano i governi trovano centinaia di miliardi
Giorgia Meloni avverte Conte: «Su Mes pronti a scatenare l’inferno»
Coronavirus, la Francia continua a respingere i migranti a Ventimiglia
Sindaco Ventimiglia, i francesi portano migranti
Min. Economia francese: “Se l’UE lascia sprofondare l’Italia l’Europa non si rialzerà più”
Germania proteggerà aziende domestiche da acquisizioni straniere
CORONAVIRUS: SAPPIAMO VERAMENTE QUELLO CHE E’ SUCCESSO IN CINA?
CENSURA DI UN VIDEO DEL PROFESSOR DIDIER RAOULT
LE COSE DA FARE – per non uccidere il paese
Il migliore dei mondi impossibili
EDITORIALE
LA GUERRA PSICHICA ITALO-BOERA. Rivisitazione 2.0
Manlio Lo Presti – 23 marzo 2020
L’accadimento di rinnovato sapore palingenetico della c.d. pandemia lascia moltissimi punti oscuri sulla sua dinamica sinusoidale di nascita-evoluzione-espansione-sviluppo (1).
In Cina, sugli avvenimenti relativi al numero dei contagiati è buio totale, come ci si può aspettare da una struttura ossessivamente capitalistica ma sotto strettissimo, brutale e violento controllo di una cricca totalitaria confucio-maoista (2) che detiene il timone. Una élite selezionatissima che ha il monopolio della verità e il diritto di controllare ed educare le masse amorfe e ignoranti per il bene dell’umanità. (3)
In occidente non va meglio in termini di trasparenza offuscata da una melassa alluvionale di false informazioni, di finte contese fra scienziati che avanzano analisi in contraddizione fra loro, di politici collusi, venduti e ricattati che si atteggiano a novelli Churchill. Si sta facendo avanti una versione rinnovata e vellutata di dirigismo all’amatriciana che intima alle opposizioni di “collaborare” ma senza costruire un dialogo costruttivo con loro.
In virtù della solita collaudata URGENZA-FATE-PRESTO-NON-CI-SONO-ALTERNATIVE, le opposizioni, dunque, devono solo accettare e basta. La cooperazione, come scambio di esperienze, di opinioni e di intelligenze non deve esistere perché ostacola il manovratore-churchill-2.0.
Con questa pseudo-emergenza finto churchilliana, sono saltate nell’ordine:
- Eliminazione delle tutele della riservatezza dei dati personali aprendo al dossieraggio di massa, i cui dati saranno lucrosamente venduti ai colossi farmaceutici per i dati sanitari e alle banche ed istituzioni finanziarie detentrici di fondi pensione, per delineare nuovi schemi attuariali di morte da eseguire con il disboscamento intensivo della “spazzatura sociale” cioè degli umani anziani, malati, lungodegenti tramite un gigantesco utilizzo e il correlato finanziamento di milioni di eutanasie non terapeutiche (4);
- il controllo totalitario sulla circolazione dei cittadini, alla faccia della libera circolazione di persone, beni e servizi all’interno del nostro Paese e dentro la UE-CARCERE. PROBABILMENTE SONO PRONTI A SEDARE CON ATTENTATI SANGUINOSI E/O CON LA MOBILITAZIONE DI COLONNE CORAZZATE DA PESCARA, DA PALERMO E DA ALTRI LUOGHI NON CONOSCIUTI EVENTUALI TENTATIVI DELLA POPOLAZIONE ESASPERATA DI SCENDERE IN PIAZZA, SE TALE CARCERAZIONE PROSEGUIRÀ OLTRE RAGIONEVOLI LIMITI;
- raccolta di dati biometrici e uso pervasivo di apparecchiature di controllo a distanza (strumenti ottici, droni, ecc);
- raccolta di 5 miliardi di chiamate telefoniche al giorno per operazioni di PSICOPOLIZIA-pre-crimine, stile Minority Report, 1984, ecc. ecc. ecc.;
- l’impoverimento della intera popolazione che riceverà soldi e sostentamento SOLAMENTE DAL’ALTO e quindi revocabili perché non più diritti acquisiti derivanti dalla negoziazione fra parti sociali riconosciute, come previsto dai fondamenti della Responsabilità Sociale d’Impresa – RSI;
- limitazione più violenta dell’uso del contante, con chiusure infrasettimanali delle filiali bancarie, forse per tentare la eliminazione della corsa agli sportelli. Subdolamente è un modo per abituare la popolazione ad un progressivo restringimento e del sequestro finale dei propri risparmi, dell’uso delle cassette di sicurezza, del contante per la vita quotidiana; (4)
- uso totalitario della carta di credito che consente di raccogliere una immensa quantità di dati sugli stili di vita della popolazione (un altro pilastro del recente capitalismo di sorveglianza);
- eliminazione progressiva dei diritti politici e di partecipazione alla vita democratica del Paese, giustificato dal solito teorema FATE-PRESTO-NON-CI-SONO-ALTERNATIVE.
P.Q.M.
Saranno rapidamente decretati a colpi di DCPM, contro la volontà di un Parlamento oramai esautorato e disinnescato di corrotti inermi perché ricattati uno per uno:
- il prolungamento della detenzione di massa,
- LE BORSE VALORI CONTINUERANNO AD ESSERE APERTE ED IN FUNZIONE, per consentire durante la apposita prolungata detenzione totalitaria della popolazione, il compimento delle operazioni di saccheggio a due soldi dei patrimoni e dei risparmi degli italiani, dei marchi industriali prestigiosi;
- blocco operativo delle fabbriche e della distribuzione;
- controllo assoluto del territorio
- abolizione di qualsiasi spostamento che sarà esteso ad ulteriori casistiche ad oggi escluse, sempre per la logica FATE-PRESTO-NON-CI-SONO-ALTERNATIVE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nessuno, ripeto, NESSUNO, sta parlando – salvo qualche voce soffocata dalla censura di carta stampata web e reti TV unificate di terra di mare e di aria – dei costi rivenienti dall’utilizzo dei 25 miliardi in termini di libertà civili, di smantellamento dello Stato sociale, di controllo di un territorio nazionale a forte rischio di tripla secessione (5)
Diceva Churchill (quello vero che chiese di prolungare di due mesi i bombardamenti in Italia per produrre altri due milioni di morti) più o meno così:
L’Italia non deve MAI essere in condizioni di alzare la testa,
ma se è sul punto di crollare, noi interveniamo
NOTE
1) non ci è ancora nota la sua conclusione e possibile estinzione. Ancora c’è tanto caos da diffondere, tanta paura da incutere affinché le popolazioni siano sottomesse e senza la possibilità di capire cosa stanno preparando le gang totalitarie mondiali ai loro danni. Non ho mai visto, storicamente parlando, che dopo il caos ci sia stato un miglioramento per la gente comune. Semmai, come diceva continuamente il padre della biopolica Michel Foucault, si è sempre realizzata una nuova e più raffinata struttura di oppressione schiavistica. Una sorta di nuovo panoptikon ravvisabile, oggi, nel nuovo “capitalismo tecnetronico di sorveglianza di massa“
2) Sarebbe interessante studiarne i punti di convergenza con la corrente occidentale dem-globalista nordamericana e con la sua servile variante italiana cattocomunista globalista antifa neomaccartista meritocratica, ecc.
3) Pensandoci bene, questa formuletta libertaria e secolaristica è stata la foglia di fico teorica e pseudoculturale che – grazie possesso unilaterale della verità messianico-progressista – ha giustificato le tirannie e gli immensi stermini totalitari di massa del XX secolo, genocidi laici con centinaia di milioni di morti – si intende – mica quelli religiosi e spietati della santa inquisizione: forse sorge il sospetto che la storia si ripete, sia pure con le inevitabili varianti.
4) Ancora non si sono analizzate le implicazioni giuridiche, etiche, sociali ma soprattutto eugenetiche con scenari da Conferenza di Wannsee della sentenza assolutoria di Cappato per la vicenda dj Fabo;
5) potranno verificarsi le secessioni della Sardegna alla francia, della Sicilia agli USA e del Nordest industrializzato che diventerebbe uno staterello telecomandato dall’asse austrotedesco. Il rimanente troncone di un Paese ridotto ad una repubblica sudamericana finalmente potrà ricevere senza più ostacoli 15-20 milioni di africani devastatori e assetati di sangue, neoschiavi da tre euro al giorno e bacino elettorale delle compagini CATTOCOMUNISTE.
IN EVIDENZA
VIRUS: SCATTA LA COLPEVOLIZZAZIONE DEI CITTADINI
20 Marzo 2020
di Marco Bersani
Una delle strategie più efficaci messe in campo dai poteri forti durante ogni emergenza consiste nella colpevolizzazione delle persone, per ottenere dalle stesse l’interiorizzazione della narrazione dominante su ciò che accade, al fine di evitare qualsiasi ribellione verso l’ordine costituito.
É una strategia ampiamente messa in campo nell’ultimo decennio con lo shock del debito pubblico, presentato alle persone come la conseguenza di vite dissennate, vissute al di sopra delle proprie possibilità, senza alcuna responsabilità verso le generazioni future.
Lo scopo era evitare che la frustrazione per il peggioramento delle condizioni di vita di ampie fasce di popolazione si trasformasse in rabbia verso un modello che aveva anteposto gli interessi delle lobby finanziarie e delle banche ai diritti delle persone.
É una strategia che si sta ora dispiegando nella fase più critica dell’epidemia prodotta dal virus Covid19.
L’epidemia ha reso il re nudo e ha dimostrato tutti gli inganni della dottrina liberista.
Un sistema sanitario come quello italiano, fino a un decennio fa tra i migliori al mondo, è stato fatto precipitare sull’altare del patto di stabilità: tagli da 37 miliardi complessivi e una drastica riduzione del personale (-46.500 fra medici e infermieri), con il brillante risultato di aver perso più di 70.000 posti letto, che, per quanto riguarda la terapia intensiva di drammatica attualità, significa essere passati dai 922 posti letto ogni 100mila abitanti nel 1980 ai 275 nel 2015.
Tutto questo dentro un sistema sanitario progressivamente privatizzato e, quando anche pubblico, sottoposto ad una torsione aziendalista con l’ossessione del pareggio di bilancio.
É quasi paradigmatico che il re sia visto nudo a partire dalla Lombardia, considerata l’eccellenza sanitaria italiana e ora messa alle corde da un’epidemia che, nella drammaticità di queste settimane, ha dimostrato l’intrinseca fragilità di un modello economico-sociale interamente fondato sulla priorità dei profitti d’impresa e sulla preminenza dell’iniziativa privata.
Può essere messo in discussione questo modello, con il rischio che, a cascata, l’intero castello di carte della dottrina liberista crolli? Dal punto di vista dei poteri forti, è inaccettabile.
Ed ecco scattare la fase della colpevolizzazione dei cittadini.
Non è il sistema sanitario, de-finanziato e privatizzato, a non funzionare; non sono i folli decreti che, da una parte, tengono aperte le fabbriche (e addirittura incentivano con un bonus la presenza sul lavoro), e dall’altra riducono i trasporti, facendo diventare le une e gli altri luoghi di propagazione del virus; sono i cittadini irresponsabili che si comportano male, uscendo a passeggiare o a fare una corsa al parco a inficiare la tenuta di un sistema di per sé efficiente.
Questa moderna, ma antichissima, caccia all’untore è particolarmente potente, perché si intreccia con il bisogno individuale di dare nome e cognome all’angoscia di dover combattere con un nemico invisibile: ecco perché indicare un colpevole ( “gli irresponsabili”), costruendogli intorno una campagna mediatica che non risponde ad alcuna realtà evidente, permette di dirottare una rabbia destinata a crescere con il prolungamento delle misure di restrizione, evitando che si trasformi in rivolta politica contro un modello che ci ha costretto a competere fino allo sfinimento senza garantire protezione ad alcuno di noi.
Continuiamo a comportarci responsabilmente e facciamolo con la determinazione di chi ha da sempre nella mente e nel cuore una società migliore.
Ma iniziamo a scrivere su tutti i balconi “Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema”.
Fonte:https://www.italia.attac.org/virus-scatta-la-colpevolizzazione-dei-cittadini/
Lagarde: Italia (cane) che affoga si bastona. Fanno gola i risparmi degli italiani
di Claudio TognaMondo13 MARZO 2020
Ieri con grande stupore del nostro brav’uomo Conte, del sempre eurottimista Presidente Mattarella e di tutta la compagine governativa a guida del “pezzentismo” pentastellato Christine Lagarde Presidente della BCE (Banca Centrale Europea) ha affermato, papale papale, “non siamo qui per chiudere gli spread.”
Come dire non è mio compito occuparmi di quel che succede ai titoli di stato del paese maggiormente colpito dalla epidemia ovvero l’Italia. Immediatamente le truppe ascare della politica e dell’informazione governativa e/o paragovernativa si sono, all’unisono manco fossero il coro dello Zecchino d’Oro, affrettati a dichiarare che la Lagarde ha affondato sì le borse (Milano -17%, spread a 273) ma lo ha fatto involontariamente con una “gaffe”.
Ma è veramente così? Si può, fondatamente, ritenere di no sulla base di un ragionamento semplice semplice comprensibile anche al governo. Come insegnava Mao, che se ne intendeva, in politica ed in economica “cane che affoga si bastona”,
Ora è chiaro che la brutalità machiavellica della “real politik” rimane tutta e la Lagarde, fine statista, lo sa benissimo. Altro che gaffeur.
La Lagarde ha sferrato il suo attacco all’Italia, il cane che affoga, nel momento più propizio per raggiungere una serie di obiettivi da tempo perseguiti dall’asse franco-tedesco ma ad oggi non potuti attuare in forza del successo elettorale della Lega e di Fratelli d’Italia. In buona sostanza l’asse franco-tedesco ritiene un pericolo per l’Europa l’alto debito pubblico italiano che non dà segni di diminuzione.
A fronte di tale debito pubblico esiste una maggiore massa liquida monetaria formata dal risparmio di tutti gli italiani che, secondo la logica franco-tedesca, dovrebbe essere utilizzata integralmente per abbattere il debito pubblico e stabilizzare l’area euro.
Si tratterebbe in sostanza di estendere il bail-in bancario (e cioè l’atroce principio per cui il fallimento delle banche è pagato dai correntisti) ad un bail-in da debito pubblico mediante un esproprio forzoso dei conti correnti dei privati e delle aziende al fine di abbattere il debito pubblico. Accanto a questo tema finanziario esiste il problema della competitività italiana in tema di export concorrente della Francia e della Germania sui prodotti dell’agroalimentare, del lusso e della manifattura.
Far affogare ora l’Italia significherebbe da una parte eliminare un temibile concorrente dai mercati e dall’altra, una volta desertificato l’apparato economico industriale italiano, comprarlo a prezzo di saldo al fine di rendere l’Italia dal punto di vista economico strutturale un land meridionale della Germania, grossomodo il lombardo veneto, e della Francia (Piemonte e Valle d’Aosta).
Il resto d’Italia è ritenuto a livello europeo irrecuperabile sia sotto il profilo della arretratezza strutturale sia per la presenza endemica delle criminalità organizzate mafia, camorra, ndrangheta e per di più porto di riferimento di tutti i diseredati del mondo.
Di tal chè nell’Italia del Sud potrebbero essere “parcheggiati” stile Turchia tutti i migranti economici non sufficientemente scolarizzati mentre quelli altamente scolarizzati potrabbero essere assorbiti dall’Europa continentale. Calcolo cinico? Forse.
Ma all’Europa un premier come questo ed un governo come questo quando gli ricapita più? Il timore dell’Europa è che con Meloni e Salvini la musica possa cambiare essendo i due leader tutt’altro che disposti a fare gli utili idioti dell’Europa. Ed anche Mattarella è alla fine del mandato.
Ed uno come questo dove lo trovano più? Il fatto che lo stesso Presidente Mattarella abbia, per la prima volta a memoria d’uomo, alzato la voce con l’Europa fa capire tante cose. Ma vi prego Salvini e Meloni. Portatevi via Giuseppi.
Ora è già tardi.
Fonte:https://loccidentale.it/lagarde-italia-cane-che-affoga-si-bastona-fanno-gola-i-risparmi-degli-italiani/
Perché proprio Bergamo? Una riflessione oltre la notizia
19 Marzo 2020 – di Marco Noris
Se qualcuno, a Bergamo, potesse risvegliarsi da un lungo sonno durato solo un paio di settimane e si guardasse in giro, penserebbe che l’intera provincia stia affrontando le conseguenze di un improvviso e imprevedibile disastro o che tutto sia diventato un gigantesco set cinematografico per un B movie apocalittico.
Purtroppo non si sta girando nessun film, anzi, il cinema stesso è un ricordo, così come tutti gli altri luoghi di aggregazione collettiva dei quali, ormai, ci stiamo abituando a fare a meno.
La lunga fila dei mezzi dell’esercito che portano via dalla città le bare in eccesso che hanno riempito il grande cimitero cittadino, ci danno la sensazione di una guerra in corso contro un nemico, però, invisibile. È uno scenario pre-moderno che ricorda i tempi bui delle pesti medievali. Siamo nel pieno di una pandemia, l’intero pianeta è coinvolto come non si vedeva più dai tempi della terribile cosiddetta “Spagnola”, di un secolo fa.
Quello che però rimane da capire è perché Bergamo, oggi, per contagio e vittime sia diventata il centro mondiale del Covid-19.
Fino a pochi giorni fa #bergamoisrunning, era lo slogan in voga. Il 29 febbraio, Confindustria Bergamo pubblicava un accattivante e rassicurante video a tutti i suoi clienti esteri
Il presidente Stefano Scaglia, in una lettera inviata a quanti avevano rapporti di lavoro con le aziende bergamasche, testualmente affermava:
“Comprendiamo che potresti essere interessato ai potenziali rischi del Coronavirus Covid-19, ma abbiamo un messaggio importante da Bergamo per tutti i nostri partner. Oggi viviamo in un mondo globalizzato. Ciò significa che solo le soluzioni globali e le risposte globali sono le migliori. I casi di coronavirus sono stati diagnosticati in Italia come in molti altri Paesi. Le attuali avvertenze sanitarie dei dipartimenti governativi italiani indicano che il rischio di infezione è basso. I governi italiani e le agenzie responsabili hanno adottato misure di protezione immediate, al fine di prevenire nuovi casi…”
La bergamasca, come altre provincie lombarde, ha ovviamente innumerevoli rapporti imprenditoriali con l’estero ma la domanda che molti si fanno è perché proprio Bergamo e perché, in particolare in Val Seriana il virus ha colpito quasi tutte le famiglie, difficile avere parenti e conoscenti della valle che non abbiano avuto nessun malato o, purtroppo, nessun decesso in famiglia. La Val Seriana è famosa per il settore tessile sviluppato sin dal medioevo. I rapporti con la Cina, soprattutto in questo settore, sono costanti, anzi, alcune aziende della valle hanno vere e proprie sedi in Cina, anche nelle zone che sono state tra le prime colpite dal virus.
Ora, le domande che si fanno in molti sono: quanto queste aziende, i viaggi del personale e dei tecnici da e per la Cina hanno contribuito alla diffusione del virus? Quanto l’ottimismo della classe imprenditoriale orobica, o per dirla più direttamente, l’incoscienza motivata dal profitto, ha colpevolmente sottovalutato il problema fino a quando possibile? Quanto i viaggi dei tecnici e del personale sono continuati ad epidemia ormai conclamata anche, forse, eludendo blocchi aerei, passando per Bangkok o la Russia, per evitare i costi di inevitabili quarantene? Sono domande alle quali, oggi, non abbiamo risposta certa, notiamo correlazioni e coincidenze che non fanno una prova ma che, nel rispetto delle vittime, andranno verificate attentamente e chi ha colpevolmente sbagliato dovrà renderne conto.
Tutto ciò, però, è stato possibile e, in buona sostanza, lo è ancora, perché frutto di una situazione precisa, un’asimmetria strutturale, frutto di una politica e di una società che hanno accettato supinamente la supremazia degli interessi del capitale su quelli delle persone. Ancora oggi, il Decreto Cura Italia appena promulgato all’art. 41 recita: ai dipendenti pubblici e privati (anche dei servizi non essenziali) spetta un premio di 100 euro in proporzione ai giorni lavorati nel mese di marzo. Questo significa che invece, di chiudere tutto ciò che non è essenziale, viene riconosciuto un premio a chi lavora. Questo significa, sostanzialmente, incentivare il lavoro, creare una profonda asimmetria tra i cittadini costretti a rispettare le regole restrittive imposte dal contagio, e l’interesse del profitto, che viene invece tutelato a scapito della salute pubblica. Le immagine delle strade deserte sono agghiaccianti, così come lo è il contrasto delle immagine dei mezzi pubblici affollati che portano al lavoro le persone, le fabbriche ancora aperte e gli operai che lavorano con la stessa identica mascherina ormai inutile da due settimane. Oggi, le realtà lavorative italiane che non si occupano di servizi essenziali sono vere e proprie bombe dal punto di vista del contagio. Qualcuno sta cominciando a contare i lavoratori morti da Coronavirus contagiati nelle fabbriche. Certo, alcune fabbriche hanno chiuso, molte altre no, ma se lo Stato lascia discrezionalità all’impresa e non ai suoi cittadini dovremmo rivedere sui nostri dizionari la stessa definizione di democrazia e correggerla da governo del popolo a governo dell’impresa. Ormai, in Italia e in Occidente è così da troppi decenni, talmente tanti che nessuno mette in discussione questa cultura. Ad un Esecutivo che si rispetti, tra l’interesse di pochi e quello di tutti, dovrebbe essere molto chiaro quale scegliere.
Quando tutto ciò sarà finito, ci sarà un conto molto alto da pagare: se non vorremo essere ancora noi a pagarlo dovremo attrezzarci al meglio perché rapporti di forza e cultura politica subiscano un’autentica rivoluzione copernicana. Cominciamo a prepararci fin da ora.
Fonte:https://www.italia.attac.org/perche-proprio-bergamo-una-riflessione-oltre-la-notizia/
Conte spegne il Paese. Ma ora il mutuo chi lo paga?
È l’ora più buia, vero. Governata dal peggior governo della storia unitaria. Il Presidente del consiglio, che ormai emana più decreti che sospiri, annuncia una diretta facebook per le 22;45 ma ritarda di oltre mezz’ora. Nessuna conferenza stampa. Nessuna domanda. Nessun decreto ma solo un annuncio. Chiusura delle attività produttive nell’intero territorio nazionale, salvo quelle necessarie. Ma fino a quando? Non si sa. Con quali misure economiche per sostenere famiglie e imprese? Non si sa. Per ora si sa soltanto che, per effetto del decreto-legge di qualche giorno fa (cosiddetto “Cura Italia”), la sospensione del pagamento dei mutui prima casa è una grandissima presa per il culo. Soprattutto per le partite Iva.
Stando al decreto-legge infatti (art. 54), i lavoratori autonomi che volessero ottenere la sospensione delle rate del mutuo, dovranno autocertificare che nei tre mesi successivi al 20 febbraio 2020 vi è stata una riduzione di almeno il 33% del fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. Insomma, fino alla rata di giugno paga e stai zitto, anche se “ce la faremo”. Esci sul balcone e canta Azzurro, però non scordarti, cara partita Iva, di pagare il mutuo anche se non hai potuto lavorare.
Questo non è un governo. È un comitato di liquidazione.
https://conte-spegne-il-paese-ma-ora-il-mutuo-chi-lo-paga-di-g-palma/
L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ NON E’ UN ORGANO SANITARIO, BENSÌ UN ORGANO POLITICO
QUINDI NON PUÒ DENUNCIARE CERTI ABUSI
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che seguiva sin dall’inizio la vicenda, ha preso atto della diffusione della malattia al di fuori della Cina e l’11 e 12 febbraio scorsi ha organizzato, a Ginevra, un forum mondiale sulle ricerche e le innovazioni relative alla nuova epidemia. Con l’occasione, il direttore generale, dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha invitato, con parole estremamente misurate, alla collaborazione mondiale .
In tutti i suoi messaggi l’OMS ha sottolineato:
– il flebile impatto demografico dell’epidemia;
– l’inutilità della chiusura delle frontiere;
– l’inefficacia di guanti, mascherine (eccetto che per il personale sanitario), nonché di alcune “misure barriera” (per esempio, se tenersi a un metro di distanza dalle persone infette ha senso, non ce l’ha nel caso di persone sane);
– la necessità di alzare il livello d’igiene, soprattutto lavandosi le mani, disinfettando l’acqua e aerando gli spazi chiusi; infine, di utilizzare fazzoletti usa e getta o, in mancanza, di starnutire nell’incavo del gomito.
Ma l’OMS non è un’organizzazione sanitaria, bensì un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di problemi relativi alla salute. I suoi funzionari, benché medici, sono anche, e innanzitutto, politici. L’OMS non può quindi denunciare gli abusi compiuti da alcuni Stati.
Per di più, sin dai tempi dell’epidemia H1N1, l’OMS deve giustificare pubblicamente le proprie raccomandazioni. Nel 2009 fu infatti accusata di essere coinvolta negli interessi di grandi aziende farmaceutiche e di aver lanciato l’allarme frettolosamente e in modo sproporzionato [4]. Nel caso del COVID-19, invece, l’OMS ha usato il termine “pandemia” come ultima carta e soltanto il 12 marzo, dopo quattro mesi dall’inizio dell’epidemia.
https://www.facebook.com/rosanna.spadini?__tn__=%2CdCH-R-R&eid=ARDDLYWtYpCnPUm8TkWwcXUPh4CpWliyZQ1XxT46N28R_9Mx3iWKKaHBK_KQHCqAgJFbQJMMRGNZ-kWa&hc_ref=ARRv8gsDI9nw0ZZPclsjyLWjujLLHWZdCC93NekvjTl0swNsm3LrBr0bDVw8wSjRMBM&fref=nf&hc_location=group
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Ecco #LaVeritàdioggi
Strage! Ma regaliamo ospedali all’estero
Incredibile: qui non sappiamo dove mettere i malati e abbiamo mandato 300 letti con respiratori in Lussemburgo, che a oggi conta appena 8 morti e li userà per… prevenzione. Intanto Macron continua a scaricarci migranti a Ventimiglia. E il nostro governo tace.
La Lombardia rompe gli indugi e chiude tutto, dagli studi ai cantieri. Vietate anche le corse.
• Hanno fatto il disastro mascherine e prendono in giro chi si lamenta. Il ministro Boccia deve dimettersi.
• Le incertezze di Giuseppi generano il caos
Conte teme le decisioni drastiche e va a singhiozzo. Tenta di scaricare le responsabilità ma così tortura gli italiani.
• Un tappeto volante per evadere dalla prigionia
IL PAVONE AL GOVERNO
Tanta apparenza, poca sostanza, per un vanitoso disorganizzato
22 Marzo, 2020 posted by Leoniero Dertona
Ieri, come notava anche Dagospia, abbiamo visto un servizio pubblico, la RAI, piegato a ritrasmettere una trasmissione del governo italiano fatta su una piattaforma privata, Facebook. Una trasmissione praticamente inutile: da un lato le regioni del Nord più colpite avevano già annunciato le misure più dure, più restrittive rispetto a quelle annunciate dal governo, e parzialmente inutili, visto che la macchina produttiva, senza domanda, si stava già fermando.
Però Conte si è sentito in dovere di fare l’annuncio via Facebook, come , recentemente, sia Salvini sia la Meloni hanno fatto per comunicare con gli elettori. Solo che questi ultimi sono rappresentanti di partiti di opposizione, poco chiamati dalle TV mainstream, che ormai sembrano sempre più dei bollettini di guerra del governo. Al contrario Conte ha usato Facebook per pura vanità, perchè ha cercato di guadagnare qualche decina di migliaia di follower con una mossa francamente inutile, anzi umiliante per chi fa servizio pubblico, come la RAI. Parliamoci chiaro: a questo punto, quando questa emergenza sarà finita , cosa ci impedisce di chiudere tutta la baracca della TV pubblica che costa 100 euro per ogni cittadino italiano? Questo è il devastante messaggio risultante.
La trasmissione è stata quindi approssimativa e superficiale, come tutta la comunicazione e l’attività di questo governo. Iniziata con quasi un’ora di ritardo è stata più puntuale che precisa. Alla fine non si capisce che cosa , da oggi, sarà aperto o chiuso. Che cosa si potrà trovare nei supermercati e cosa no. La Carta Igienica ci sarà o no? Ed il liquidò per sturare gli scarichi, è essenziale o no? Se salta la luce in casa posso chiamare l’elettricista ? Questo verrà? Il packaging è essenziale, ma anche la manutenzione delle macchine, le filiere non sono state costruite in modo impermeabile. Soprattutto dal tre aprile cosa accadrà ai lavoratori autonomi ed alle partite? Avranno soldi sufficienti per ripartire o verranno abbandonate a loro stessi perchè, come si è letta da un votante del PD “Non in grado di competere sul mercato globale”. Perchè la Germania, in questo, è stata chiara, ed ha raddoppiato la spesa pubblica, l’Italia galleggia.
https://scenarieconomici.it/il-pavone-al-governo-tanta-apparenza-poca-sostanza-per-un-vanitoso-disorganizzato/
Contro il virus della paura
Nelle situazioni critiche non bisogna farsi prendere dal panico e dalla paura.
Tanto tempo fa, quando la parola “coronavirus” ancora non la sapeva nessuno, ho perso mio padre, morì di una polmonite atipica. Era un uomo sano, robusto, sportivo, non era anziano, aveva poco più di sessant’anni, aveva visto tante cose, aveva perfino combattuto nella Grande Guerra Patriottica (la Seconda guerra mondiale). Mi ha insegnato ad essere onesto, a non aver paura o, se hai paura, a superarla, perché è la cosa peggiore che esista, e perché uccide l’Umanità delle persone.
Non ero vicino a lui e quini non mi ricordo bene se quando è morto c’era una macchina per la respirazione artificiale o no. Solo allora scoprii che si può morire, con una percentuale di probabilità abbastanza bassa, per un’infiammazione ai polmoni. Ogni anno, la polmonite colpisce circa 450 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale, e ciò si traduce in circa 4 milioni di morti (l’1%).
Adesso che tutto il mondo sta impazzendo di paura e (quasi) di panico, io mi ricordo di mio padre, mi ricordo degli anni ’90 in Russia. All’epoca milioni di persone morirono non per il virus, ma a causa della rottura del sistema (il passaggio brusco dal socialismo al capitalismo, il cambiamento nei valori e nelle ragioni che muovevano le persone). Dopo la caduta dell’URSS la qualità della vita diminuì molto, molti si sentirono “gettati fuori dalla vita”, e questo influì sulla loro salute. Soffrirono di frustrazione specialmente gli uomini in età da lavoro. Molti di loro morirono di infarto, ischemia e alcolismo.L’età media degli uomini diminuì di più di 10 anni. In base a diversi calcoli, negli anni ’90 morirono prima del tempo tra 1 e 11 milioni di persone.
Anche adesso ci stiamo togliendo, con la paura, alcuni anni di vita, mentre azioni ingiustificate stanno uccidendo l’economia. Non ci rendiamo conto che la paura fa in modo che le malattie (gli infarti, i tumori, e anche il coronavirus) ci raggiungano più facilmente e con molta più probabilità. Postiamo sui social network le bare e le pagine dei necrologi sui giornali (qualcuno senza firma, qualcuno con la postilla “morti di coronavirus”), mandiamo alla gente messaggi spaventosi (notizie fake o reali, ormai è difficile capirlo), abbiamo paura noi stessi e costringiamo gli altri ad avere paura. Ci hanno chiuso in gabbia, ma noi ci sentiamo eroi e diffondiamo “informazioni importanti ed esclusive ricevute da un amico del vicino di casa”.
Gli eroi sono i medici e le infermiere che lottano contro il virus. Gli eroi sono coloro che provano a fare il proprio lavoro nonostante le difficoltà. Noi non siamo eroi se non stiamo cercando di guardare avanti e di inventarci qualcosa di utile all’umanità e che possa darci sostentamento nel nuovo mondo che si sta preparando, noi non siamo eroi se restiamo chiusi e abbiamo paura, se non proviamo a reagire.
Vorrei che non uscissimo soltanto sul balcone, che non facessimo soltanto i flashmob, che non ci limitassimo a guardare quanto è bella la primavera, ad ascoltare la musica, a leggere i libri… Vorrei soprattutto che studiassimo, che imparassimo a pensare a cosa potremmo fare nel nuovo scenario di un’economia che cade a pezzi.
Passare al nuovo mondo, quello digitale. Così come molte scuole e università stanno passando velocemente all’apprendimento a distanza, così a molti di noi toccherà cambiare professione.
E soprattutto vorrei che imparassimo a non avere paura, a non farci prendere dal panico. Il virus c’è, d’accordo, ma non è tanto spaventoso come a volte lo descrivono. Se non ci facciamo vincere dal panico, possiamo restare umani.
Per concludere vi lascio una parabola.
Un giorno un Pellegrino e la Peste si incontrarono lungo la strada.
– Dove stai andando? – chiese la Peste al Pellegrino.
– A La Mecca. E tu, Peste, dove stai andando?
– A Baghdad. Voglio portarmi via 5000 persone – rispose la Peste.
I due si separarono, e dopo un anno si incontrarono lungo la stessa strada.
– Mi hai mentito, – disse il Pellegrino alla Peste. – Avevi detto che volevi portarti via 5mila persone, ma te ne sei portate via 50mila!
– No, – rispose la Peste, – io ho detto la verità. Sono andata a Baghdad e mi sono portata via 5mila persone. Gli altri sono morti di paura.
https://it.sputniknews.com/opinioni/202003198881737-contro-il-virus-della-paura/
QUANTO È (E SARÀ) PROFONDA QUESTA CRISI?
20 marzo 2020
Quasi tutti i virologi che possiamo considerare “autorevoli” sono ormai concordi sulla gravità della situazione, vale a dire sulla natura estremamente pericolosa e virulenta del Covid-19, a questo punto anche quasi tutti coloro che solo alcuni giorni addietro si erano espressi in maniera totalmente anti-allarmistica, ad iniziare dall’infettivologo Bassetti e da altri medici e scienziati di pari livello che avevano, a sentire le loro dichiarazioni di allora, sottovalutato la cosa.
I numeri, sebbene non lo dimostrino ancora in questo momento, colpevole il clamoroso ritardo col quale l’Istituto Superiore della Sanità riesce a identificare i morti “per” Covid-19 e quelli “con” che in ogni caso non sarebbero morti (almeno non ora) se non avessero contratto tale virus e se avessimo avuto strutture sanitarie adeguate, dimostrano potenzialmente e in via previsionale che si tratta di una epidemia con letalità superiore alla norma.
Il che equivale a dire che sì, occorrono norme sanitarie, sociali ed economiche molto più importanti rispetto a quelle messe in campo in casi normali.
In merito a queste ultime, per quanto riguarda l’Italia (e l’Europa) si sono prese disposizioni a mio avviso (e non solo mio) inadeguate, sia dal punto di vista immediato, sia viste in prospettiva.
La nostra Sanità è al collasso per i motivi che ormai dovrebbero essere chiari a tutti, in primo luogo per i tanti tagli effettuati in passato in seguito alle privatizzazioni e alle varie spending rewiew scellerate imposteci dall’Europa. La quale, peraltro, sta dimostrando anche in questo caso di muoversi in ordine sparso, niente affatto comunitario e tanto meno sociale (chiusura frontiere, trattenimento di merci…).
Gli organi economici che ci governano inoltre, Banca Centrale Europea in primis, stanno mettendo in campo l’unica misura che non avrebbero dovuto scegliere, ovvero l’emissione di nuovo debito per tenere a bada i mercati (questi ultimi che ovviamente speculano sui morti: che questa è la sintesi). La Lagarde ha deciso di stampare moneta, o meglio aggiungere alcuni zeri su qualche computer, e utilizzare questo denaro fittizio per calmierare spread e Titoli di Stato. Con l’emissione di nuovo debito, che qualcuno – noi – dovremo pertanto ripagare.
In altre parole, invece di “accreditarci” tali somme per fronteggiare la crisi economica e sociale del momento e soprattutto quella che ne seguirà, ce le stanno “addebitando”. Comportandosi in pratica da strozzini.
Dunque la BCE ci “strozza”, e specula sulla situazione, sui morti e sulle ceneri che ne deriveranno, invece di aiutare.
Nei giorni scorsi, e tutt’ora, mi sono posto e mi sto ponendo domande sul “come” si stia reagendo a questa crisi sanitaria, sia nel nostro Paese sia in Europa, lasciando in secondo piano i pur tanti segnali che sto raccogliendo e che parlano di scenari geopolitici terribili in merito alle modalità, alle motivazioni e alle responsabilità dell’inizio e della divulgazione (probabilmente deliberata) di questa epidemia nel mondo. I documenti che ho raccolto non posso pubblicarli né posso trarre delle conclusioni perché al momento, per onestà intellettuale e dovere deontologico, non posso verificare alcune tesi pur suggestive e persuasive e dunque non posso trarne delle conclusioni (ribadisco: per ora).
Perché laddove si arrivasse invece a inquadrare la cosa come una deliberata scelta e mossa geostrategica da parte di qualche soggetto – come inizia a venire a galla da più parti – lo scenario complessivo sarebbe da mettere in una prospettiva completamente differente, non tanto per il conteggio dei morti, ma per la responsabilità di essi. Potrebbe valere la pena di arrivare a una nuova Norimberga. La Storia è piena, anche negli ultimi anni, di esempi analoghi, ovvero di operazioni messe in atto per un motivo falso con la complicità dei media che lo hanno veicolato e che poi si sono rivelate per la loro reale motivazione.
Solo per citare gli ultimi esempi recenti, sappiamo che l’invasione in Iraq non era per le armi di distruzione di massa (mai trovate), che quella in Afghanistan non era per l’attentato alle torri gemelle (nessun afghano coinvolto) e che quella in Libia non era per il semplice motivo di liberare un popolo dalla dittatura di Gheddafi (con quale diritto, poi) quanto per accaparrarsi risorse energetiche e posizioni geostrategiche. Operazioni – tutte – che hanno lasciato sul campo milioni di morti (con noi complici, sia chiaro).
Ecco, c’è il ragionevole sospetto – che ribadisco: per ora è solo tale – che anche questa epidemia derivi da operazioni di alcuni soggetti in guerra tra loro per rispettivi personali interessi. E che le persone, stavolta in Europa e nel resto del Mondo (dunque non solo in alcuni “remoti” Paesi come i casi che ho citato) ne stiano pagando le conseguenze. Ecco perché stavolta ce ne accorgiamo di più, perché stavolta gli iracheni, gli afghani e i libici “siamo noi”.
In questi casi – e con le notizie che per ora abbiamo – a chi se non a coloro che ci governano dobbiamo guardare per mantenere un senso critico riguardo a come si sta reagendo alla cosa e prevedere cosa potrà accadere in futuro?
Una cosa è certa: le misure messe in atto, e quelle che fatalmente arriveranno nel nostro Paese (già si paventa la riapertura delle scuole a settembre, i militari per le strade e pertanto il blocco totale sociale ed economico dell’Italia, solo per dire quello che ci riguarda da vicino) lasciano intuire facilmente che la crisi economica e sociale che ne seguirà sarà molto peggio di quella già subita (e non ancora scontata) del 2008. Che sappiamo bene da chi e da cosa è derivata, anche se allora ci ammannivano che le “nostre Banche non ne sarebbero state coinvolte”.
Con una aggravante: quella del 2008 fu una crisi finanziaria (con responsabili che hanno nomi e cognomi) poi trasferita all’economia reale. In questo caso invece accade il contrario: il contagio è innanzitutto nell’economia reale.
Scambiando delle opinioni personali ieri, Ferdinando Menconi mi ha fatto notare, con notevole memoria storica, che in genere i periodi post crisi sono molto prolifici, come ad esempio il ventennio ruggente che seguì la Spagnola del secolo scorso.
La differenza è che allora eravamo uno Stato sovrano, nacque l’Iri e tutte le ricostruzioni sociali che sappiamo, poi smantellate pezzo a pezzo negli anni post Seconda Guerra Mondiale (anche qui, sappiamo da chi, come e perché. E a loro dovremmo addebitare molti dei morti attuali per insufficienza di strutture sanitarie pubbliche).
In questo caso invece non siamo più sovrani, non possiamo più battere moneta, e non possiamo decidere autonomamente come risollevarci. Anzi siamo e saremo schiacciati dai debiti che ci sono e saranno imposti dalla Bce e dal Mes (quest’ultimo già invocato a gran voce da Conte senza alcun passaggio parlamentare).
Se non saremo in grado di tornare a essere sul serio sovrani, e/o se l’Europa e le sue istituzioni monetarie continueranno a vessarci in questo modo, il periodo post epidemia, con la nostra economia rasa al suolo dalle misure attuali, è facile prevedere che sarà tutt’altro che “ruggente”.
Qui s’inscrive l’analisi che sto portando avanti, guarda caso nello stesso solco di quella portata avanti per anni con la rivista Il Ribelle e che è stata, purtroppo, confermata punto per punto dai fatti.
È evidente che in questo momento si debba pensare a debellare l’epidemia. È sul come lo si sta facendo che devono essere fatti dei distinguo e dei ragionamenti. Ecco perché esorto a non guardare solo i numeri sanitari che ci vengono comunicati come un bollettino di guerra (con tutto il rispetto per chi ha perso i propri cari e per quelli che stanno soffrendo, chi nei letti degli ospedali, chi accanto a loro con le mascherine e i guanti).
Perché da quei distinguo e ragionamenti sul “come”, così come sull’eventuale individuazione di possibili responsabili, potrebbe nascere davvero qualche sentimento nazionale o federativo in grado di risollevarci. Laddove per risollevarci, naturalmente, io intendo liberarci da questa Europa dei Banchieri e dai suoi vassalli (media conniventi inclusi).
Capisco che sia difficile (e umanamente comprensibile) per chiunque spostare l’attenzione anche temporaneamente dall’evidenza dei fatti sanitari del momento, ma è necessario, se la volontà è veramente quella di reagire come popolo e come Nazione.
https://www.valeriolomonaco.it/giornale-di-steppenwolf/2020/3/20/quanto-e-sar-profonda-questa-crisi#disqus_thread
Caro pensionato e soprattutto baby pensionato, il 27/3 ti pagheranno la pensione anticipatamente.
Leonardo Peruzzi – 23 marzo 2020
Ricorda che se hai il bancomat non hai bisogno di venire in banca e quindi non ti verrà permesso di prelevare alla cassa. Nel caso specifico se userai il bancomat un disinfettante per la tua salute lo puoi portare da casa. Così come puoi evitare di venire ad imbacillare l’utente successivo indossando guanti che è notorio non servire ad un cazzo. Se il bancomat non ce lo hai, il prelievo lo puoi fare su appuntamento. Come è ovvio i tempi, dovendo entrare in banca uno alla volta, saranno notevolmente dilatati. Ti ricordo anche che che il giorno successivo all’accredito la pensione non sparisce dal tuo conto. Quindi puoi organizzare, tenuto conto del particolare momento, il tuo prelievo anche nei giorni successivi. Anche se serve a poco, per non dire un’altra parolaccia, per il rispetto nei confronti degli “altri” che non hanno il diritto di poter scegliere se servirti o meno, di indossare la mascherina quando entri in filiale e di rispettare le distanze di sicurezza. Ti ricordo anche che la mascherina in auto da solo serve solo a trattenere le caccole in caso di tamponamento. So che non capirai ….. allora ti rammento che per venire in banca devi fare l’autocertificazione. Tuteliamo gli anziani quelli veri …. che non hanno altra possibilità di sopravvivere, che non hanno parenti che possono aiutarli, che non hanno la dimestichezza con i sistemi di pagamento evoluti, gli altri la giratina in banca post mercato la possono tranquillamente rimandare a giorni migliori. Sono gli stessi anziani che per giunta sono a più alto rischio di lasciarci le penne.
https://www.facebook.com/leonardoperuzzi65?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARBZXoyZtr8ugKso31w77RfeBKd_JdM20oVkyS3llCEmRX4h9CUh9EVakedXSx-P4dRmW6lRDH87CICB&hc_ref=ARRXKV_odZrGe1dwihV0VV0ng_U_QM6tqZcy63WBjYVSn4QldfbiT7dvxvf7tdcIlvU&fref=nf
BELPAESE DA SALVARE
La storia del Forteto, la fattoria degli orrori di cui non si doveva parlare
20 settembre 2018 RILETTURA
Sulle ceneri della rivoluzione culturale del ’68, due hippy toscani, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi fondano una comunità agricola che accoglie in affido bimbi disagiati. Diventerà un’eccellenza educativa toscana e baluardo della nuova Sinistra. Ci vorranno 30 anni perché il suo fondatore mostri il suo vero volto, tra stupri di minori, percosse e violenze psicologiche.
Oggi il Forteto è una fiorente cooperativa agricola toscana a pochi chilometri da Firenze. Tra le mura della fattoria di Vicchio dove stagionano i formaggi e si distillano oli, un tempo paurosamente vicino hanno albergato storie di orrori di cui si è volutamente taciuto. Per la dolosa rinuncia delle istituzioni a ogni forma di controllo, per la cecità di un sistema malato che ha fatto gli interessi degli orchi. E non solo.
SOMMARIO
•
La storia del Forteto
•
Il Forteto e il Mostro di Firenze
•
Lo scandalo Forteto
•
Il Forteto: testimonianze
•
I dieci comandamenti del Forteto
•
Le vittime del Forteto a le Iene
•
Il Forteto e Matteo Renzi
La storia del Forteto
Tutto ha inizio nel 1977 a Farneto, piccolo comune in provincia di Perugia, dove 30 giovani occupano un casolare ai piedi delle colline. A guidarle sono due comunisti toscani, Rodolfo ‘Foffo’ Fiesoli, detto il ‘profeta’ per i suoi discorsi ispirati e Luigi Goffredi, ‘l’ideologo’ noto per le sue pionieristiche teorie ‘gender’. Ex sessantottini, hanno in mente di fondare una comunità pastorale che viva del lavoro della terra e segua un percorso esistenziale improntato al rifiuto dei legami biologici e alla ricerca della famiglia ‘alternativa’. Da comune hippy, la comunità diventa presto Cooperativa emergendo come eccellenza economica nel settore caseario. Si sposta a Vicchio, nel Mugello, in una grande fattoria da 500 ettari.
Il Forteto e il Mostro di Firenze
Nelle campagne dove il Mostro di Firenze semina morte, le coppie del Fortéto seminano benessere. Le teorie sulla famiglia, apprezzate soprattutto dalla sinistra toscana, guadagnano alla cooperativa la fiducia del Tribunale per i minorenni che alle coppie del Forteto, tutte rigorosamente senza figli, inizia a concedere l’affidamento di minori provenienti da situazioni di grande disagio che nessun altra struttura accettava di accogliere. Al Forteto, ad applaudire l’operosa convivenza di tante persone, arrivano anche le istituzioni locali e nazionali, e Fiesoli viene acclamato come il nuovo don Milani. Nel 1978, appena un anno dopo la nascita della comunità, sul leader e il suo braccio destro Goffredi, si abbatte una denuncia infamante: maltrattamenti, corruzioni di minore e atti di libidine violenta (per il solo Fiesoli). L’intellighenzia della Sinistra toscana insorge contro l’inchiesta del pubblico ministero, Carlo Casini. Sono in molti a pensare che Fiesoli sia stato ‘punito’ per le sue teorie alternative alla famiglia tradizionale. Tra questi si schiera anche il presidente del Tribunale di Firenze, Gian Paolo Meucci che, dopo il ritorno di Fiesoli in comunità gli assegna l’affido di un bimbo down. Un gesto di stima che vuole lavare via le macchie dalla reputazione del Forteto, ma lascia perplessi molti.
Lo scandalo Forteto
Nel 1985, nonostante la strenua difesa dell’allora giovane avvocato Giuliano Pisapia, ‘Foffo’ Fiesoli viene condannato con sentenza definitiva per pedofilia, ma neppure allora il sistema Forteto viene messo in discussione. La comunità continua a collezionare riconoscimenti e il ‘metodo’ Fiesoli, tra incensi e applausi, finisce teorizzato nei suoi libri. Quanto ai bastian contrari che hanno criticato la fattoria, ormai hanno ben chiaro un punto: il Forteto è intoccabile.
“
“No, non si doveva portare in televisione il nome Forteto”
Bruno Vespa
Il Forteto: testimonianze
Dove ha fallito il magistrato Carlo Casini, riesce invece la ferrea volontà di una mamma italo-belga. La donna, si rivolge alla Corte Europea per i diritti dell’Uomo che nel 1998 accoglie il suo ricorso contro il Tribunale di Firenze, reo di averle imposto di troncare ogni relazione con i figli ospiti del Forteto. La famiglia ‘funzionale’ del visionario Fiesoli, infatti, predicava la cancellazione dei legami con i genitori naturali. Ciò tuttavia, fuori dalla società distopica del Mugello, in quella dove i rapporti tra genitori e figli vengono normati dallo Stato, costituisce una violazione dei diritti umani. Una violazione che giudici minorili e servizi sociali avrebbero dovuto sanzionare ben prima, eppure. Alla fine Strasburgo condanna l’Italia a pagare una multa di 200 milioni di lire per quanto accaduto al Forteto.
I dieci comandamenti del Forteto
Tra l’impenetrabile fortezza di Fiesoli e il mondo esterno è calato un ponte levatoio. Grazie a denunce come questa sarà possibile raccogliere testimonianze scioccanti sulle regole ‘crudeli e incomprensibili’ del verde eden della famiglia alternativa, i cosiddetti ‘dieci comandamenti del Forteto’. Bambini abusati sessualmente, picchiati, allontanati dai genitori naturali e, in alcuni casi, persuasi addirittura a denunciarli per falsi abusi. Ragazzi che venivano allevati nel disprezzo dell’amore eterosessuale (non è un caso, del resto, che in vent’anni nessun bambino sia nato al Forteto). In tutte le testimonianze dei fuoriusciti in cima alla piramide delle turpitudini c’è lui: Rodolfo ‘Foffo’ Fiesoli, il ‘padre’ della pedagogia di Sinistra, che il 20 dicembre 2011 finisce in manette con l’accusa di atti di zoofilia e pedofilia.
Le vittime del Forteto a le Iene
Lo scandalo Fortéto scoppia con una portata dirompente, anche grazie al servizio del programma tv ‘Le Iene’. La regione Toscana – la stessa che ha versato finanziamenti per 1 milione di euro – istituisce una commissione di inchiesta che metta nero su bianco tutte le violazioni di Fiesoli: un fascicolo che fa tremare la dirigenza politica toscana. Nella relazione finale della Commissione d’inchiesta della Regione Toscana appaiono i nomi e cognomi dei politici locali e nazionali ascoltati a vario titolo per le attività del Forteto.
Il Forteto e Matteo Renzi
Ora che ha perso i suoi angeli la cooperativa finisce nel mirino dei media: il programma ‘Le Iene’ dedica tre scioccanti servizi alle testimonianze delle vittime. Percosse, abusi, sfruttamento del lavoro minorile, violenze sessuali da parte dei genitori affidatari sui figli: il vero volto del Forteto appare in tutta la sua spaventosa evidenza. Anche la politica, che sino ad allora aveva protetto l’eccellenza educativa toscana, si fa indietro: “I responsabili devono pagare” sentenzia Matteo Renzi, sindaco di Firenze che però poi, da premier, pochi mesi dopo, rifiuta di aprire un’inchiesta parlamentare e di commissariare la cooperativa. La condanna della magistratura per il solo Fiesoli, è arrivata solo nel 2017, quando la Cassazione ha confermato i 15 anni di carcere per abusi e maltrattamenti. Il teorema Forteto, però, ancora una volta, non si smentisce: dopo soli 7 mesi, il nuovo ‘Don Milani’ viene scarcerato perché la sentenza della Cassazione non è da considerarsi definitiva.
https://www.fanpage.it/attualita/la-storia-del-forteto/
Giorgia Meloni: «Dal Governo metodi di comunicazione da regime totalitario»
Il Presidente di Fratelli d’Italia: «Nessuno ha visto uno straccio di Decreto, serve chiarezza». Duro anche l’ex Premier Renzi: «Questa è una pandemia, non il Grande Fratello»
ROMA – «Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal Governo per l’emergenza coronavirus: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa. Tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione da parte di tutti noi». Lo afferma in una nota il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
«Gli italiani non sanno quali attività saranno aperte e quali chiuse domani, perché nessuno ha visto uno straccio di decreto. Non sanno nemmeno se devono andare al lavoro oppure no, se devono alzare la serranda della propria azienda oppure no. Ma che metodi sono? Non se ne può più! Chiediamo chiarezza e serietà», conclude.
Renzi: «No a show del Governo su Facebook»
«Ci aspettano ancora giorni difficili. Noi rispettiamo le regole del Governo sulla quarantena. Ma il Governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento. E si facciano conferenze stampa, non show su Facebook: questa è una pandemia, non il Grande Fratello». Lo scrive su Twitter il leader di Italia viva Matteo Renzi.
Stampa tagliata fuori
In una fase straordinaria, drammatica per il Paese, l’Associazione Stampa parlamentare chiede che sia assicurata la massima trasparenza e completezza sulle decisioni che il governo sta assumendo. E’ quanto si legge in una nota dell’Asp. «Sono in ballo i valori fondamentali della nostra comunità nazionale, per questo è essenziale che venga garantita agli operatori dell’informazione la possibilità di lavorare al meglio, in modo da assicurare ai cittadini un servizio accurato e approfondito. Riteniamo indispensabile che ci sia una comunicazione istituzionale idonea a garantire tempestività e completezza informativa – si prosegue -. Abbiamo sollecitato e poi apprezzato la soluzione – annunciata nei giorni scorsi da palazzo Chigi – di tenere conferenze stampa in collegamento video da remoto, in modo da conciliare le esigenze di sicurezza sanitaria e quelle del pluralismo informativo».
«Non possiamo dunque – si spiega – che esprimere il nostro forte disappunto per l’ennesima diretta sulla pagina personale Facebook del Presidente del Consiglio, che ha tagliato del tutto fuori i giornalisti, com’è accaduto negli ultimi dieci giorni, in cui non c’è stata occasione per sottoporre domande al premier. Giornalisti pure riconosciuti dallo stesso Conte tra le categorie «che ogni giorno compiono atti di grande responsabilità verso il Paese. Auspichiamo che situazioni del genere non si ripetano nei giorni a venire, rilanciando invece la richiesta che nel più breve tempo possibile si svolga una conferenza stampa per poter approfondire i nuovi provvedimenti, formula che riteniamo debba essere la norma, ancor più in un periodo così difficile».
Casini: «Voterò provvedimenti, ma comunicazione sia seria»
«Da patriota sosterrò col mio voto in Parlamento i provvedimenti che presenterà il presidente del Consiglio. Il dramma che vive l’Italia e la mia cultura politica mi impedirebbero un comportamento diverso. Ma poichè siamo ancora in democrazia intendo esprimere a voce alta il mio disagio per le modalità con cui ieri Conte si è rivolto al Paese: la TV pubblica ha bloccato per più di un’ora le trasmissioni di prima serata – collegandosi alla pagina Facebook del Premier – per un messaggio che poteva tranquillamente essere dato questa mattina. Gli italiani e le famiglie che stanno sacrificandosi meritano una seria comunicazione istituzionale, all’altezza dei momenti che viviamo». Lo scrive Pier Ferdinando Casini sul suo profilo Facebook.
https://www.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20200322-546212&utm_source=onesignal&utm_medium=push&utm_campaign=friends
Dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC)
Lisa Stanton – 20 MARZO 2020
“Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell’Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020; Viste le raccomandazioni alla comunità internazionale della Organizzazione mondiale della sanità circa la necessità di applicare misure adeguate; Considerata l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata incolumità connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno interessando anche l’Italia; Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento alla necessità di realizzare una compiuta azione di previsione e prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività presente sul territorio nazionale; Considerata la necessità di supportare l’attività in corso da parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di controllo alle frontiere aeree e terrestri”.
È la delibera del Consiglio dei Ministri pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 1° febbraio 2020, decisa nella riunione del 31 gennaio.
Sapevano tutto, sapevano in che condizioni era la Sanità pubblica, sapevano dall’OMS che in Europa era stata scelta l’Italia, sapevano che i punti d’innesco erano già presenti ed erano molteplici.
La morte di migliaia di italiani si poteva evitare, speriamo che servirà a qualcosa.
CULTURA
La Colonna infame, introduzione
22 MARZO 20200
La Storia della Colonna infame, originariamente concepita da Manzoni come parte di quel capolavoro che sarebbe poi stato I promessi sposi, assunse col tempo una consistenza autonoma, tale da renderla un’opera a sé. Non fu però un nuovo romanzo, come alcuni si attendevano, bensì un lucido resoconto storico minuziosamente documentato sulle fonti dell’epoca. Manzoni, raggiunta la piena maturità letteraria, era ormai convinto che nessun romanzo, per quanto radicato nella storia, potesse mai restituirne a pieno il senso: perché solo la storia serba in sé la verità necessaria a narrare se stessa.
Nella cornice della guerra europea in cui fu coinvolto il Ducato di Milano e dell’epidemia di peste che, diffusa dalle truppe tedesche, ne seguì nell’anno 1630, l’opera ricostruisce la vicenda del ‘processo agli untori’, ritenuti responsabili di ‘ungere’ deliberatamente i muri e le porte delle case milanesi per favorire la diffusione del contagio. Come mostra Manzoni, quella dell’‘unzione’ altro non fu che una fantasia popolare, alimentata però dalle autorità spagnole che reggevano Milano, tanto incapaci di fermare il contagio quanto interessate a usare la vicenda per fini politici.
Il ‘processo agli untori’ culminò per tanti uomini innocenti in una spirale di persecuzioni, di arresti, di torture e condanne a morte ordinate da una magistratura ormai perversamente innamorata della propria astratta, tragicamente infondata, tesi giudiziaria. In questa opera mai letta o riletta abbastanza, Manzoni addita dunque la responsabilità del tanto dolore aggiuntosi al dolore causato dalla peste non nell’insufficienza delle leggi, come volevano gli Illuministi, ma in coloro che con coscienza avrebbero dovuto applicarle, se solo non si fossero lasciati traviare dalla smania del colpevole a tutti costi, o, peggio ancora, dal loro misero tornaconto personale.
Introduzione
Ai giudici che, in Milano, nel 1630, condannarono a supplizi atrocissimi alcuni accusati d’aver propagata la peste con certi ritrovati sciocchi non men che orribili, parve d’aver fatto una cosa talmente degna di memoria, che, nella sentenza medesima, dopo aver decretata, in aggiunta de’ supplizi, la demolizion della casa d’uno di quegli sventurati, decretaron di più, che in quello spazio s’innalzasse una colonna, la quale dovesse chiamarsi infame, con un’iscrizione che tramandasse ai posteri la notizia dell’attentato e della pena. E in ciò non s’ingannarono: quel giudizio fu veramente memorabile.
In una parte dello scritto antecedente, l’autore aveva manifestata l’intenzione di pubblicarne la storia; ed è questa che presenta al pubblico, non senza vergogna, sapendo che da altri è stata supposta opera di vasta materia, se non altro, e di mole corrispondente. Ma se il ridicolo del disinganno deve cadere addosso a lui, gli sia permesso almeno di protestare che nell’errore non ha colpa, e che, se viene alla luce un topo, lui non aveva detto che dovessero partorire i monti. Aveva detto soltanto che, come episodio, una tale storia sarebbe riuscita troppo lunga, e che, quantunque il soggetto fosse già stato trattato da uno scrittore giustamente celebre (Osservazioni sulla tortura, di Pietro Verri), gli pareva che potesse esser trattato di nuovo, con diverso intento. E basterà un breve cenno su questa diversità, per far conoscere la ragione del nuovo lavoro. Così si potesse anche dire l’utilità; ma questa, pur troppo, dipende molto più dall’esecuzione che dall’intento.
Pietro Verri si propose, come indica il titolo medesimo del suo opuscolo, di ricavar da quel fatto un argomento contro la tortura, facendo vedere come questa aveva potuto estorcere la confessione d’un delitto, fisicamente e moralmente impossibile. E l’argomento era stringente, come nobile e umano l’assunto.
Ma dalla storia, per quanto possa esser succinta, d’un avvenimento complicato, d’un gran male fatto senza ragione da uomini a uomini, devono necessariamente potersi ricavare osservazioni più generali, e d’un’utilità, se non così immediata, non meno reale. Anzi, a contentarsi di quelle sole che potevan principalmente servire a quell’intento speciale, c’è pericolo di formarsi una nozione del fatto, non solo dimezzata, ma falsa, prendendo per cagioni di esso l’ignoranza de’ tempi e la barbarie della giurisprudenza, e riguardandolo quasi come un avvenimento fatale e necessario; che sarebbe cavare un errore dannoso da dove si può avere un utile insegnamento. L’ignoranza in fisica può produrre degl’inconvenienti, ma non delle iniquità; e una cattiva istituzione non s’applica da sé. Certo, non era un effetto necessario del credere all’efficacia dell’unzioni pestifere, il credere che Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mora le avessero messe in opera; come dell’esser la tortura in vigore non era effetto necessario che fosse fatta soffrire a tutti gli accusati, né che tutti quelli a cui si faceva soffrire, fossero sentenziati colpevoli. Verità che può parere sciocca per troppa evidenza; ma non di rado le verità troppo evidenti, e che dovrebbero esser sottintese, sono in vece dimenticate; e dal non dimenticar questa dipende il giudicar rettamente quell’atroce giudizio. Noi abbiam cercato di metterla in luce, di far vedere che que’ giudici condannaron degl’innocenti, che essi, con la più ferma persuasione dell’efficacia dell’unzioni, e con una legislazione che ammetteva la tortura, potevano riconoscere innocenti; e che anzi, per trovarli colpevoli, per respingere il vero che ricompariva ogni momento, in mille forme, e da mille parti, con caratteri chiari allora com’ora, come sempre, dovettero fare continui sforzi d’ingegno, e ricorrere a espedienti, de’ quali non potevano ignorar l’ingiustizia. Non vogliamo certamente (e sarebbe un tristo assunto) togliere all’ignoranza e alla tortura la parte loro in quell’orribile fatto: ne furono, la prima un’occasion deplorabile, l’altra un mezzo crudele e attivo, quantunque non l’unico certamente, né il principale. Ma crediamo che importi il distinguerne le vere ed efficienti cagioni, che furono atti iniqui, prodotti da che, se non da passioni perverse?
Dio solo ha potuto distinguere qual più, qual meno tra queste abbia dominato nel cuor di que’ giudici, e soggiogate le loro volontà: se la rabbia contro pericoli oscuri, che, impaziente di trovare un oggetto, afferrava quello che le veniva messo davanti; che aveva ricevuto una notizia desiderata, e non voleva trovarla falsa; aveva detto: finalmente! e non voleva dire: siam da capo; la rabbia resa spietata da una lunga paura, e diventata odio e puntiglio contro gli sventurati che cercavan di sfuggirle di mano; o il timor di mancare a un’aspettativa generale, altrettanto sicura quanto avventata, di parer meno abili se scoprivano degl’innocenti, di voltar contro di sé le grida della moltitudine, col non ascoltarle; il timore fors’anche di gravi pubblici mali che ne potessero avvenire: timore di men turpe apparenza, ma ugualmente perverso, e non men miserabile, quando sottentra al timore, veramente nobile e veramente sapiente, di commetter l’ingiustizia. Dio solo ha potuto vedere se que’ magistrati, trovando i colpevoli d’un delitto che non c’era, ma che si voleva(1) , furon più complici o ministri d’una moltitudine che, accecata, non dall’ignoranza, ma dalla malignità e dal furore, violava con quelle grida i precetti più positivi della legge divina, di cui si vantava seguace. Ma la menzogna, l’abuso del potere, la violazion delle leggi e delle regole più note e ricevute, l’adoprar doppio peso e doppia misura, son cose che si posson riconoscere anche dagli uomini negli atti umani; e riconosciute, non si posson riferire ad altro che a passioni pervertitrici della volontà; né, per ispiegar gli atti materialmente iniqui di quel giudizio, se ne potrebbe trovar di più naturali e di men triste, che quella rabbia e quel timore.
Ora, tali cagioni non furon pur troppo particolari a un’epoca; né fu soltanto per occasione d’errori in fisica, e col mezzo della tortura, che quelle passioni, come tutte l’altre, abbian fatto commettere ad uomini ch’eran tutt’altro che scellerati di professione, azioni malvage, sia in rumorosi avvenimenti pubblici, sia nelle più oscure relazioni private. “Se una sola tortura di meno,” scrive l’autor sullodato, “si darà in grazia dell’orrore che pongo sotto gli occhi, sarà ben impiegato il doloroso sentimento che provo, e la speranza di ottenerlo mi ricompensa(2) .” Noi, proponendo a lettori pazienti di fissar di nuovo lo sguardo sopra orrori già conosciuti, crediamo che non sarà senza un nuovo e non ignobile frutto, se lo sdegno e il ribrezzo che non si può non provarne ogni volta, si rivolgeranno anche, e principalmente, contro passioni che non si posson bandire, come falsi sistemi, né abolire, come cattive istituzioni, ma render meno potenti e meno funeste, col riconoscerle ne’ loro effetti, e detestarle.
E non temiamo d’aggiungere che potrà anche esser cosa, in mezzo ai più dolorosi sentimenti, consolante. Se, in un complesso di fatti atroci dell’uomo contro l’uomo, crediam di vedere un effetto de’ tempi e delle circostanze, proviamo, insieme con l’orrore e con la compassion medesima, uno scoraggimento, una specie di disperazione. Ci par di vedere la natura umana spinta invincibilmente al male da cagioni indipendenti dal suo arbitrio, e come legata in un sogno perverso e affannoso, da cui non ha mezzo di riscotersi, di cui non può nemmeno accorgersi. Ci pare irragionevole l’indegnazione che nasce in noi spontanea contro gli autori di que’ fatti, e che pur nello stesso tempo ci par nobile e santa: rimane l’orrore, e scompare la colpa; e, cercando un colpevole contro cui sdegnarsi a ragione, il pensiero si trova con raccapriccio condotto a esitare tra due bestemmie, che son due deliri: negar la Provvidenza, o accusarla. Ma quando, nel guardar più attentamente a que’ fatti, ci si scopre un’ingiustizia che poteva esser veduta da quelli stessi che la commettevano, un trasgredir le regole ammesse anche da loro, dell’azioni opposte ai lumi che non solo c’erano al loro tempo, ma che essi medesimi, in circostanze simili, mostraron d’avere, è un sollievo il pensare che, se non seppero quello che facevano, fu per non volerlo sapere, fu per quell’ignoranza che l’uomo assume e perde a suo piacere, e non è una scusa, ma una colpa; e che di tali fatti si può bensì esser forzatamente vittime, ma non autori.
Non ho però voluto dire che, tra gli orrori di quel giudizio, l’illustre scrittore suddetto non veda mai, in nessun caso, l’ingiustizia personale e volontaria de’ giudici. Ho voluto dir soltanto che non s’era proposto d’osservar quale e quanta parte c’ebbe, e molto meno di dimostrare che ne fu la principale, anzi, a parlar precisamente, la sola cagione. E aggiungo ora, che non l’avrebbe potuto fare senza nocere al suo particolare intento. I partigiani della tortura (ché l’istituzioni più assurde ne hanno finché non son morte del tutto, e spesso anche dopo, per la ragione stessa che son potute vivere) ci avrebbero trovata una giustificazione di quella. – Vedete? – avrebbero detto, – la colpa è dell’abuso, e non della cosa. – Veramente, sarebbe una singolar giustificazione d’una cosa, il far vedere che, oltre all’essere assurda in ogni caso, ha potuto in qualche caso speciale servir di strumento alle passioni, per commettere fatti assurdissimi e atrocissimi. Ma l’opinioni fisse l’intendon così. E dall’altra parte, quelli che, come il Verri, volevano l’abolizion della tortura, sarebbero stati malcontenti che s’imbrogliasse la causa con distinzioni, e che, con dar la colpa ad altro, si diminuisse l’orrore per quella. Così almeno avvien d’ordinario: che chi vuol mettere in luce una verità contrastata, trovi ne’ fautori, come negli avversari, un ostacolo a esporla nella sua forma sincera. È vero che gli resta quella gran massa d’uomini senza partito, senza preoccupazione, senza passione, che non hanno voglia di conoscerla in nessuna forma.
In quanto ai materiali di cui ci siam serviti per compilar questa breve storia, dobbiam dire prima di tutto, che le ricerche fatte da noi per iscoprire il processo originale, benché agevolate, anzi aiutate dalla più gentile e attiva compiacenza, non han giovato che a persuaderci sempre più che sia assolutamente perduto. D’una buona parte però è rimasta la copia; ed ecco come. Tra que’ miseri accusati si trovò, e pur troppo per colpa d’alcun di loro, una persona d’importanza, don Giovanni Gaetano de Padilla, figlio del comandante del castello di Milano, cavalier di sant’Iago, e capitano di cavalleria; il quale poté fare stampare le sue difese, e corredarle d’un estratto del processo, che, come a reo costituito, gli fu comunicato. E certo, que’ giudici non s’accorsero allora, che lasciavan fare da uno stampatore un monumento più autorevole e più durevole di quello che avevan commesso a un architetto. Di quest’estratto, c’è di più un’altra copia manoscritta, in alcuni luoghi più scarsa, in altri più abbondante, la quale appartenne al conte Pietro Verri, e fu dal degnissimo suo figlio, il signor conte Gabriele, con liberale e paziente cortesia, messa e lasciata a nostra disposizione. È quella che servì all’illustre scrittore per lavorar l’opuscolo citato, ed è sparsa di postille, che sono riflessioni rapide, o sfoghi repentini di compassion dolorosa, e d’indegnazione santa. Porta per titolo: Summarium offensivi contra Don Johannem Cajetanum de Padilla; ci si trovan per esteso molte cose delle quali nell’estratto stampato non c’è che un sunto; ci son notati in margine i numeri delle pagine del processo originale, dalle quali son levati i diversi brani; ed è pure sparsa di brevissime annotazioni latine, tutte però del carattere stesso del testo: Detentio Morae; Descriptio Domini Johannis; Adversatur Commissario; Inverisimile; Subgestio, e simili, che sono evidentemente appunti presi dall’avvocato del Padilla, per le difese. Da tutto ciò pare evidente che sia una copia letterale dell’estratto autentico che fu comunicato al difensore; e che questo, nel farlo stampare, abbia omesse varie cose, come meno importanti, e altre si sia contentato d’accennarle. Ma come mai se ne trovano nello stampato alcune che mancano nel manoscritto? Probabilmente il difensore poté spogliar di nuovo il processo originale, e farci una seconda scelta di ciò che gli paresse utile alla causa del suo cliente.
Da questi due estratti abbiamo naturalmente ricavato il più; ed essendo il primo, altre volte rarissimo, stato ristampato da poco tempo, il lettore potrà, se gli piace, riconoscere, col confronto di quello, i luoghi che abbiam presi dalla copia manoscritta.
Anche le difese suddette ci hanno somministrato diversi fatti, e materia di qualche osservazione. E siccome non furon mai ristampate, e gli esemplari ne sono scarsissimi, non mancherem di citarle, ogni volta che avremo occasion di servircene.
Qualche piccola cosa finalmente abbiam potuto pescare da qualcheduno de’ pochi e scompagnati documenti autentici che son rimasti di quell’epoca di confusione e di disperdimento, e che si conservano nell’archivio citato più d’una volta nello scritto antecedente.
Dopo la breve storia del processo abbiam poi creduto che non sarebbe fuor di luogo una più breve storia dell’opinione che regnò intorno ad esso, fino al Verri, cioè per un secolo e mezzo circa. Dico l’opinione espressa ne’ libri, che è, per lo più, e in gran parte, la sola che i posteri possan conoscere; e ha in ogni caso una sua importanza speciale. Nel nostro, c’è parso che potesse essere una cosa curiosa il vedere un seguito di scrittori andar l’uno dietro all’altro come le pecorelle di Dante, senza pensare a informarsi d’un fatto del quale credevano di dover parlare. Non dico: cosa divertente; ché, dopo aver visto quel crudele combattimento, e quell’orrenda vittoria dell’errore contro la verità, e del furore potente contro l’innocenza disarmata, non posson far altro che dispiacere, dicevo quasi rabbia, di chiunque siano, quelle parole in conferma e in esaltazione dell’errore, quell’affermar così sicuro, sul fondamento d’un credere così spensierato, quelle maledizioni alle vittime, quell’indegnazione alla rovescia. Ma un tal dispiacere porta con sé il suo vantaggio, accrescendo l’avversione e la diffidenza per quell’usanza antica, e non mai abbastanza screditata, di ripetere senza esaminare, e, se ci si lascia passar quest’espressione, di mescere al pubblico il suo vino medesimo, e alle volte quello che gli ha già dato alla testa.
A questo fine, avevam pensato alla prima di presentare al lettore la raccolta di tutti i giudizi su quel fatto, che c’era riuscito di trovare in qualunque libro. Ma temendo poi di metter troppo a cimento la sua pazienza, ci siam ristretti a pochi scrittori, nessuno affatto oscuro, la più parte rinomati: cioè quelli, de’ quali son più istruttivi anche gli errori, quando non posson più esser contagiosi.
LE TAVOLE SMERALDINE O TAVOLE DI THOT
Thot, l’antico Dio egiziano considerato inventore della scrittura e custode dei segreti meccanici di tutti i movimenti degli astri e del cielo.
vari appellativi aveva questa potente ed arcaica divinità, ‘il Tre Volte Grande’ dal quale deriverà poi il termine greco dello stesso Dio ‘Ermete Trismegisto’.
Figlio di Ra, suo consigliere, dio della Luna, della scrittura, della magia, della sapienza, della misura del tempo, della matematica e della geometria.
Era raffigurato con la testa dell’Ibis, a Thot era attribuita pure l’invenzione del calendario di 365 giorni.
Questa divinità, si porta appresso un mistero grandissimo, le sue tavole, che avrebbe scritto e nascosto.
Nesusno sa esattamente, ne cosa ci fosse scritto e ne dove lo stesso Dio li avesse celati.
Nei ‘Testi delle Piramidi’, Thot avrebbe riportato su queste tavole i segreti dei cieli, testi così sacri ed importanti da nasconderli poi in giro per la Terra, affinchè solo degne persone, in futuro li avrebbero potuti trovare.
C’è chi dice che siano al di sotto o dentro ad una segretissima camera dentro alla Sfinge ma fino ad ora non è stata trovata traccia di ciò.
I testi delle tavolette di Thot che più avanti presentiamo, si dice siano state scritte da un sacerdote-Re atlantideo, il quale, trascrisse molta della sua conoscenza in questi testi.
Si narra che esso fondò una colonia ove ora è l’Egitto circa 52000 anni fa e che lui stesso fu il costruttore della Grande Piramide, falsamente attribuita a Cheope.
Thot atlantideo governò sulla razza e colonia egiziana dal 52000 al 36000 a.C. quindi per bel 16000 anni, era dunque un immortale e data la sua immane saggezza, diventò il capo di molte colonoie atlantidee sulla Terra come quelle in sudamerica.
Le tavolette che Thot lasciò ai posteri, andrebbero lette e rilette centinaia di volte per essere puramente comprese nel loro messaggio primigeno altrimenti, con una lettura superficiale, si può solo essere abbagliati da un affascinante testo antico, senza coglierne la chiave di lettura e di interpretazione.
Nessuno sa dove siano stati ritrovati questi testi, ma apparvero per la prima volta attorno al medioevo europeo e furono tradotte solo nel 1925.
Il loro aspetto consiste in dodici tavole di smeraldo verde, formate da una sostanza creata tramite trasmutazione alchemica.
Non sappiamo quanto possano essere veritiere e soprattutto secondo quale tradizione antica possano parlare, fatto sta che sono molto interessanti.
Buona lettura!
LE TAVOLE
Tavola I – La Storia di Thoth, L’atlantideo
Io, THOTH, l’Atlantideo, Signore dei misteri, custode dei documenti, re possente, mago che vive di generazione in generazione colui che passò nelle sale di Amenti e guida per coloro che sono da venire, questi i documenti della saggezza possente della Grande Atlantide.
Nella grande città di KEOR sull’isola di UNDAL, in un tempo nel lontano passato, cominciai questa incarnazione. I possenti di Atlantide non vivono e muoiono come i piccoli uomini dell’età presente, ma piuttosto da eone a eone essi rinnovano la loro vita nelle Sale di Amenti dove il fiume dei flussi della vita scorre eternamente. Cento volte dieci sono disceso nel mondo scuro che conduce alla Luce, e altrettante volte sono asceso dall’oscurità nella Luce rinnovando la mia forza e potere.
Ora discendo solo una volta, e gli uomini di KHEM (Khem è l’Egitto antico) non mi conosceranno più. Ma in un tempo ancora da venire sorgerò di nuovo, possente e potente, richiedendo un resoconto di quello ho lasciato prima di me. Quindi fate attenzione, uomini di KHEM, se avete falsificato il mio insegnamento, perché vi getterò giù dalle Vostre alte terre nell’oscurità delle caverne da donde voi veniste. Non rivelate il mio segreto agli uomini del Nord o agli uomini del Sud affinché la mia maledizione non cada su di voi. Ricordatevi e tenete conto delle mie parole, perché certamente tornerò di nuovo e vi richiederò come avete sorvegliato i miei segreti.
Sì, tornerò anche da oltre il tempo e da oltre la volontà della morte, ricompenserò o punirò a secondo di come voi avete sorvegliato il mio segreto.Grande era il mio popolo nei giorni antichi, grande oltre la concezione delle piccole persone che ora mi sono intorno; conoscendo l’antica saggezza, cercando lontano nel cuore della infinita conoscenza che appartenne alla gioventù di Terra. Noi eravamo saggi con la saggezza dei Figli della Luce che dimoravano fra noi.
Forte era il nostro potere ricavato dal fuoco eterno. E di tutti questi, il più grande fra i figli degli uomini era mio padre, THOTME, custode del grande tempio collegamento tra i Figli della Luce che dimoravano nel tempio e le razze degli uomini che occuparono le dieci isole. Portavoce, dopo i Tre, dell’Abitante di UNAL, parlai ai Re con voce degna di rispetto che deve essere assecondata. Io crebbi là da bambino fino alla virilità, ricevendo da mio padre i più antichi misteri, fino a che crebbi nel fuoco della saggezza, fino a che bruciai in una fiamma che consuma. Niente desiderai se non il conseguimento della saggezza. Fino a che un grande giorno venne il comando dell’Abitante del Tempio davanti al quale venni portato.
Pochi v’erano fra i figli degli uomini che avevano guardato quella faccia possente ed erano vissuti, per questo i Figli della Luce non sono come i figli degli uomini, quando loro non sono incarnati in un corpo fisico.Io ero eletto fra i figli degli uomini, ricevetti dall’Abitante gli insegnamenti, così che i suoi scopi sarebbero stati adempiuti, scopi che ancora non erano stati concepiti nel grembo del tempo. Per lunghe ere abitai nel Tempio, imparando nient’altro che saggezza, finché io mi avvicinai alla Luce del grande fuoco. Mi insegnò, il percorso per Amenti, il mondo sotterraneo dove il grande re siede sul suo trono di forza. Profondamente mi inchinai di fronte ai Dio della Vita e al Dio della Morte e ricevetti come dono la Chiave della Vita. Io ero libero dalle Sale di Amenti, non legato alla morte ma al cerchio della vita.
Lontano viaggiai fino alle stelle fino a che spazio e tempo si annullarono. Allora avendo bevuto nella profonda coppa della saggezza, guardai nei cuori degli uomini e là trovai i misteri più grandi. Perché solamente nella Ricerca della Verità la mia Anima avrebbe potuto essere placata e la fiamma estinta. Vissi attraverso le ere, guardando quelli che intorno a me assaggiavano la coppa della morte e ritornavano nella Luce della vita. Gradualmente dai Regni di Atlantide passarono onde di coscienza che erano state uno con me, solamente per essere sostituite dalla nascita di una stella più piccola. In obbedienza alla legge, la parola del Signore fiorì. Gradualmente discesero nell’oscurità i pensieri degli Atlantidei, fino a che finalmente nella collera sorse dal suo AGWANTI (questa parola non ha equivalenti; vuole dire uno stato di distacco), l’Abitante pronunciando la Parola, chiamando il potere.
Dal profondo cuore della Terra, i figli di Amenti sentirono, e sentendo, direzionarono il cambiamento del fiore di fuoco che brucia eternamente, cambiando e spostandosi, usando LA PAROLA, finché quel grande fuoco cambiò la sua direzione. Sul mondo poi irruppero le grandi acque, affogando e affondando, cambiando l’equilibrio della Terra fino a che solamente il Tempio della Luce rimase in piedi sinistro sulla grande montagna di UNDAL che ancora sorge fuori dall’acqua; c’era ancora qualcuno che stava vivendo lì, salvato dall’irrompere delle acque. Mi chiamò poi il Signore e disse: raduna insieme a te la mia gente. Sceglili a seconda delle arti che hanno imparato e portali lontano attraverso le acque, finché arriveranno alla terra dei barbari pelosi che abitano le caverne del deserto. Esegui là il piano che sai.
Radunai quindi le persone e le imbarcai nella grande nave del Signore. Ci innalzammo nel mattino. Scuro sotto di noi giaceva il Tempio. Improvvisamente su lui insorsero le acque. Svanì dalla Terra, quando giunse il tempo, era il grande Tempio. Noi fuggimmo veloci verso il sole del mattino, fino a che sotto di noi giungemmo alla terra dei figli di KHEM.
Andando su tutte le furie, loro vennero con clave e lance, alzate con la rabbia di chi cerca di uccidere e distruggere i Figli di Atlantide. Poi io mi alzai di persona e diressi un raggio di vibrazione colpendoli finché si dispersero come frammenti di pietra della montagna. Poi io parlai loro con parole pacate, parlandogli della forza di Atlantide, dicendo che noi eravamo i figli del Sole e i suoi messaggeri. Atterriti dalla mia esibizione di scienza magica giacquero proni ai miei piedi, fino a quando li rilasciai. Dimorammo a lungo nella terra di KHEM, molto e molto tempo ancora. Fino a che, rispettando i comandi del Signore, che mentre dorme ancora vive eternamente, inviai i Figli di Atlantide, li inviai in molte direzioni affinché dal grembo del tempo la saggezza sorga di nuovo nei loro figli. Dimorai per molto tempo nella terra di KHEM, facendo grandi opere di saggezza. I figli di KHEM crebbero verso la Luce della conoscenza, irrorati dalle piogge della mia saggezza. Quindi distrussi il sentiero per Amenti così che io possa trattenere i miei poteri e far vivere di età in età il Sole di Atlantide, tenendo la saggezza, preservando i ricordi.
Una piccola parte dei figli di KHEM, conquistarono le persone intorno a loro, crescendo lentamente accrescendo la forza dell’Anima. Ora per un certo periodo mi allontano da loro nelle sale scure di Amenti, profondamente nelle viscere della Terra, di fronte al Dio dei poteri ancora una volta faccia a faccia con l’Abitante. Sorsi alta sull’entrata, una via d’accesso, un ingresso che conduce in giù ad Amenti. Ci vorrebbe del coraggio per sfidarlo, il piccolo portale di passaggio allo scuro Amenti. Alto sul passaggio, io, una piramide possente che usa il potere che supera la forza della Terra (la gravità). In un luogo sempre più profondo io forzai l’ingresso alla camera; quindi aprii un passaggio circolare che arrivò pressoché alla sommità. Là nell’apice, io posi il cristallo, spedendo il raggio nello spazio-tempo, delineando il percorso della forza al di fuori dell’etere, concentrandola sull’ingresso ad Amenti. Costruii altre camere e lasciai che tutto sembrasse apparente, ancora celate fra loro sono le chiavi di Amenti. Colui che con coraggio oserà sfidare i reami scuri, che sia prima purificato da un lungo digiuno.
Che giaccia nel sarcofago di pietra nella mia camera. Poi io gli rivelerò i grandi misteri. Presto lui seguirà la via dove l’incontrerò, anche nell’oscurità della Terra, io Thoth, Signore di Saggezza l’incontrerò e lo sorreggerò e abiterò per sempre con lui.Io costruii la Grande Piramide, progettata secondo il modello di forza della Terra, che brucia eternamente così che, possa resistere attraverso i secoli. In essa, io ho riposto la mia conoscenza della scienza magica, così che possa essere qui quando di nuovo tornerò da Amenti. Sì mentre dormo nelle Sale di Amenti, la mia Anima che erra libera si potrà incarnare, abitando fra gli uomini in questa forma o in un altra (Hermes, tre volte-nato). Io sono l’Emissario sulla Terra dell’Abitante, adempiendo ai suoi comandi così che molti potrebbero essere sollevati. Ora ritorno alle sale di Amenti, lasciando dietro di me parte della mia saggezza. Preservando e portando il comando dell’Abitante: alza sempre i tuoi occhi verso la Luce. Nel tempo certamente, sarai uno col Maestro, certamente sarai uno con la giustizia del Maestro, certamente sarai uno col Tutto.
Ora, parto da te. Segui i miei comandamenti, tienili e conservali, e sarò con te, ti aiuterò e ti guiderò nella Luce.
Ora di fronte a me si apre il portale. Io scendo nell’oscurità della notte.
Tavola II – Le Sale di Amenti
Profonde nel cuore della Terra giacciono le Sale di Amenti, lontano sotto le isole della sommersa Atlantide, le Sale della Morte e le Sale della Vita, bagnate nel fuoco dell’infinito Tutto.
Lontano nel tempo passato, persi nello spazio-tempo, i Figli della Luce guardarono giù sul mondo. Vedendo i figli degli uomini nelle loro catene, limitati dalla forza che venne da fuori. Loro sapevano che solamente liberandosi dalla servitù avrebbero potuto risorgere dalla terra al sole. Loro discesero e crearono corpi, prendendo la sembianza degli stessi uomini. I Padroni del tutto dissero dopo la loro formazione:
Noi siamo coloro che furono formati dalla polvere dello spazio e partecipi della vita dell’infinito Tutto; vivendo nel mondo come figli degli uomini, simili e anche dissimili ai figli degli uomini.
Poi da un luogo abitato, lontano, “al di sotto della crosta della terra, nei grandi spazi forgiati dal loro potere, spazi lontani dai figli degli uomini”.
Lì circondati dal potere delle forze, protetti dai disfacimenti della Sale della Morte. Poco alla volta, essi si posero in altri spazi, li riempirono con la Vita e con la Luce dal di sopra. Poi costruirono le Sale di Amenti dove loro avrebbero potuto abitare eternamente con la vita fino alla fine dell’eternità.
Trenta e due erano là i figli, figli della Luce che erano venuti fra gli uomini e avevano cercato di liberare dalle catene dell’oscurità coloro che furono legati dalla forza che venne dal di fuori.
Profondamente nelle Sale della Vita crebbe un fiore, fiammeggiando, espandendosi, conducendo indietro la notte. Posto nel centro, un raggio di grande potenza diede la Vita, diede la Luce riempiendo con il suo potere tutti quelli che gli si avvicinavano. Attorno ad esso posero i loro troni, due e trenta, collocazioni per ognuno dei Figli della Luce in modo che fossero bagnati nella radianza, riempita con la Vita dalla Luce eterna.
Là tempo dopo tempo loro posero i loro primi corpi creati, così che loro poterono riempirsi con lo Spirito della Vita. Cento anni ogni mille la fiamma di Luce che dà la Vita deve splendere davanti ai loro corpi. Affrettando il risveglio dello Spirito della Vita.
Là nel cerchio di eone in eone, siedono i Grandi Signori vivendo una vita non conosciuta fra gli uomini. Là nelle Sale della Vita loro giacciono dormendo; le loro Anime fluttuano libere attraverso i corpi degli uomini. Tempo dopo tempo, mentre i loro corpi giacciono dormendo, loro si incarnano nei corpi degli uomini. Insegnando e guidando oltre e verso l’alto, al di fuori dell’oscurità, nella luce.
Là nella Sala della Vita, riempita con la loro saggezza, sconosciuta dalle razze degli uomini, che vive per sempre al di sotto del fuoco freddo della vita, siedono i Figli della Luce.
C’è il tempo in cui loro risorgono, venendo dalle profondità per essere luci fra gli uomini, infiniti fra uomini limitati. Colui che progressivamente è cresciuto dall’oscurità, si alzò dalla notte nella luce, reso libero dalle Sale di Amenti, libero dal Fiore di Luce e di Vita.
Guidato poi, da saggezza e conoscenza, passa da uomo a Signore della Vita. Là lui può vivere come uno coi Maestri, libero dalle limitazioni dell’oscurità della notte. Fatto sedere nel fiore di radianza seduto fra i sette Signori dello Spazio-Tempo sopra di noi, aiutando e guidando attraverso la Saggezza infinita, lungo il sentiero attraverso il tempo, i figli degli uomini.
Insolitamente potenti, loro, velati dal loro potere, silenziosi, onniscienti, dirigendo la forza della Vita, diversamente dai figli degli uomini.
Sì, diversamente e anche Uno coi Figli della Luce. Custodi e osservatori della forza che incatena l’uomo, pronti ad sciogliere i legami quando la luce è stata raggiunta. Prima e più possente, siede la Presenza Velata, il Signore dei Signori, l’infinito Nove, al di sopra di ognuno dei Signori dei Cicli; Tre, Quattro, Cinque, e Sei, Sette, Otto, ognuno con la sua missione ognuno coi suoi poteri, guidando, dirigendo il destino dell’uomo.
Là siedono loro, possenti e potenti, liberi da tutto il tempo e dallo spazio.
Non sono di questo mondo loro, simili a lui, il Fratello più Anziano dei figli degli uomini.
Giudicando e pesando, con la loro saggezza osservano il progresso della Luce fra gli uomini. Là di fronte a loro fui condotto dall’Abitante, lo guardai unirsi con l’Uno sopra di Lui.
Poi da Lui venne una grande voce che disse:
Grande sei tu, Thoth, fra i figli degli uomini. Libero d’ora innanzi dalle Sale di Amenti, Signore della Vita fra i figli degli uomini.
Non assaggerai la morte tranne che tu lo voglia, bevi tu dalla Vita fino alla fine dell’Eternità. D’ora innanzi per sempre è Vita, per tuo volere.
D’ora innanzi la Morte sarà al tuo comando. Resta o parti come tu desideri.
Prendi la Vita nella forma che tu desideri, Figlio della Luce che è cresciuto fra gli uomini. Scegli il tuo compito, per tutti dovrai lavorare, non liberarti mai dal sentiero della Luce.
Ora sei avanzato di un passo sul sentiero verso l’alto, infinita è la montagna di Luce.
Ogni passo che tu fai ti innalza verso la montagna; tutto di te progredisce ma lontana è la meta. Sempre ci si avvicina alla Saggezza infinita, sempre prima che tu ti accresca verso la meta.
Ora ti sei liberato dalle Sale di Amenti per camminare mano nella mano coi Signori del mondo, con un unico scopo, lavorare insieme per portare la Luce agli figli degli uomini.
Poi dal suo trono venne uno dei Signori, prese la mia mano e mi condusse avanti, attraverso tutte le Sale della terra ignota e profonda. Mi condusse attraverso le Sale di Amenti, mostrandomi i misteri che non sono conosciuti dagli uomini. Mi condusse attraverso lo scuro passaggio discendente, nella Sala dove risiede la scura Morte. Vasta si estendeva nello spazio di fronte a me la grande Sala, circondata da mura di oscurità ma riempita di Luce. Di fronte a me sorse un grande trono di oscurità, su di esso era seduta una velata figura di notte. La grande figura seduta era più scura dell’oscurità, scura di un’oscurità che non era della notte.
Poi il Signore di fronte a lui fece una pausa e pronunciò la Parola che produce la Vita e disse:
Oh, Signore dell’oscurità, guida del sentiero che porta da Vita a Vita, di fronte a te porto un Sole del mattino. Non toccarlo mai col potere della notte. Non chiamare la sua fiamma all’oscurità della notte. Conoscilo, e guardalo, uno dei nostri fratelli, innalzato dall’oscurità nella Luce. Libera la sua fiamma dalla sua schiavitù, lascia che essa divampi libera attraverso l’oscurità della notte.
La figura alzò quindi la mano, sopravvenne una fiamma che crebbe in modo chiaro e brillante. Il velo dell’oscurità si abbatté indietro rapidamente, rischiarando la Sala dall’oscurità della notte. Poi crebbe nel grande spazio di fronte a me, fiamma dopo fiamma, dal velo della notte. Innumerevoli milioni emersero di fronte a me, alcuni fiammeggianti come fiori di fuoco. Altri vi erano che spandevano una fioca radianza che fluiva debolmente al di fuori della notte.
Alcuni vi erano che si affievolivano rapidamente; altri che crebbero da una piccola scintilla di luce. Ognuno circondato dal suo fioco velo di oscurità fiammeggiando ancora con una luce che non potrebbe mai essere estinta. Un viavai come lucciole in primavera, riempirono lo spazio con la Luce e con la Vita.
Poi si pronunciò una voce, possente e solenne dicendo:
Queste luci sono le anime fra gli uomini che crescono e si affievoliscono, esistendo per sempre, cambiando mentre vivono, attraverso la morte e la vita. Quando loro sono sbocciati, arrivati allo zenit di crescita nella loro vita, rapidamente spedisco il mio velo di oscurità, avvolgendo un cadavere nel sudario e cambiandolo in nuove forme di vita.
Fermamente diretti verso l’alto in tutte le ere, crescendo, espandendosi ancora in un altra fiamma che accende l’oscurità con un potere ancora più grande, estinto ma ancora acceso nel velo della notte. Così cresce l’anima dell’uomo sempre diretta verso l’alto, estinta ma ancora accesa nell’oscurità della notte.
Io, Morte vengo, e non rimango, perché la vita eternamente esiste nel Tutto; solamente un ostacolo, io nel sentiero, per essere conquistata rapidamente dalla luce infinita.
Alzati, o fiamma che brucia nell’interno, fiammeggia e conquista il velo della notte.
Poi nel mezzo delle fiamme nell’oscurità si avanzò uno che spinse indietro la notte fiammeggiando ed espandendosi, sempre più brillante, fino a che finalmente non era nient’altro che la Luce. Poi la mia guida parlò, la voce del Signore: guarda la Tua anima come cresce nella luce, ora liberata per sempre dal Dio della notte.
Lui quindi mi condusse attraverso molti grandi spazi riempiti coi misteri dei Figli della Luce; misteri dei quali l’uomo non potrà mai sapere finché anche lui, non sia un Sole della Luce. Poi Lui si volse indietro e mi condusse nella Luce della sala della Luce.
Io mi inginocchiai di fronte ai grandi Signori, Signori di tutte le ere. Lui quindi pronunciò parole di grande potere:
Tu sei stato liberato dalle Sale di Amenti. Scegli il tuo lavoro fra i figli degli uomini.
Poi io dissi:
O, grande Signore lascia che io sia un insegnante degli uomini affinché loro possano essere condotti e diretti verso l’alto, ci sono luci anche fra gli uomini; liberati dal velo della notte che li circonda e fiammeggianti con una luce che splenderà fra gli uomini.
Poi la voce mi disse:
Vai, come tu vuoi. Così sia decretato. Lui è Padrone del Suo destino, libero di prendere o di respingere come lui vuole. Prenda il potere, prenda la saggezza. Splenda come una luce fra i figli degli uomini.
Poi l’Abitante mi condusse verso l’alto. Io dimorai di nuovo fra i figli degli uomini, insegnando e mostrando parte della mia saggezza; Sole della Luce, un fuoco fra gli uomini.
Ora di nuovo percorro il sentiero discendente e cerco la luce nell’oscurità della notte.
Coraggiosamente proseguo, preservando i miei ricordi, che io possa essere guida ai figli degli uomini.
Tavola III – La Chiave della Saggezza
Io, Thoth, l’Atlantideo do la mia saggezza, do la mia conoscenza, do il mio potere. Liberamente do ai figli degli uomini.
Do affinché anche loro, possano avere la saggezza di splendere nel mondo dal velo della notte. Saggezza è potere e potere è saggezza, uno con l’altro, perfezionando l’intero.
Non essere orgoglioso, O uomo, della tua saggezza.
Parla con l’ignorante così come con il saggio.
Se uno viene da te pieno di conoscenza, ascolta e tienine conto, perché la saggezza è in tutti.
Non restare in silenzio quando qualcuno parla male della Verità, come la luce del sole splende sopra di tutto.
Perché colui che andrà al di sopra della Legge sarà punito, perché solamente attraverso la Legge viene la libertà degli uomini.
Quindi non aver paura perché la paura è una servitù, una catena che lega gli uomini all’oscurità.
Segui il tuo cuore durante la durata della tua vita.
Fa più di quanto ti è comandato.
Quando tu hai guadagnato ricchezze, segui il tuo cuore, perché tutto questo è di nessun profitto se il tuo cuore è stanco.
Non ridurre il tempo di ciò che segue il tuo cuore. È aborrito dell’anima.
Coloro che sono guidati non sviano, ma quello che hanno perso non lo possono ritrovare lungo un percorso diritto. Se tu vai fra gli uomini, fai da solo, ama, con l’inizio e la fine del cuore.
Se uno viene da te per un consiglio, lascia che lui parli liberamente, affinché la cosa per cui lui è venuto da te possa essere fatta.
Se lui esita ad aprire il suo cuore, è perché tu, il giudice, hai sbagliato.
Non ripeterti discorsi strani, né prestagli ascolto, perché è la parola di uno che non è in equilibrio.
Non parlare di questo, così che lui prima di te possa conoscere la saggezza.
Il Silenzio è di grande profitto.
Un’abbondanza di discorsi non dà nessun profitto.
Non esaltare il tuo cuore al di sopra dei figli degli uomini, affinché non sia portato al di sotto della polvere.
Se tu sei grande fra gli uomini, sii onorato per conoscenza e gentilezza.
Se tu cerchi di conoscere la natura di un amico, non chiedere al suo compagno, ma passa del tempo da solo con lui. Discorri con lui e esamina il suo cuore dalle sue parole e dal suo comportamento.
Quello che è finito nel ripostiglio deve venire fuori, e le cose che sono tue devono essere condivise con un amico. La conoscenza è vista dallo sciocco come ignoranza, e le cose che gli sono proficue dannose.
Lui vive nella morte. È perciò il suo cibo.
L’uomo saggio lascia che il suo cuore trabocchi ma mantiene il silenzio.
O uomo, ascolta la voce della saggezza; ascolta la voce della luce.
Ci sono misteri nel Cosmo che svelati riempirebbero il mondo con la loro luce.
Lascia che colui che vorrebbe essere libero dalle catene dell’antica oscurità divinizzi il materiale dall’immateriale, il fuoco dalla terra; perché sappi che come la terra discende alla terra, così anche il fuoco ascende al fuoco e diviene uno con esso.
Colui che conosce il fuoco che è dentro di lui ascenderà al fuoco eterno e vivrà eternamente in esso.
Fuoco, il fuoco interiore, è il più potente di tutte le forze, da esso derivano tutte le cose e penetra tutte le cose della Terra.
L’uomo si sostiene solo su ciò che resiste. Così l’uomo deve respingere la Terra, anche se non esiste.
Non tutti gli occhi vedono con la stessa visione, perché ad uno un oggetto appare di una certa forma e colore e ad un occhio diverso di un altro. Così anche il fuoco infinito cambia da colore a colore e non è sempre lo stesso da giorno a giorno.
Così, parlo io, THOTH, dalla mia saggezza perché un uomo è un fuoco che brucia brillando nella notte; sempre si estingue nel velo dell’oscurità, sempre si estingue nel velo della notte.
Per mezzo della mia saggezza ho guardato nei cuori degli uomini, li trovai prigionieri della schiavitù della lotta. Libera dalla fatica, il tuo fuoco, O fratello mio, affinché non sia seppellito nell’ombra della notte!
Ascolta, O uomo, e tieni conto di questa saggezza: dove cessano il nome e la forma? Solamente nella coscienza, invisibile, una forza infinita di brillante radianza.
Le forme che vengono create dallo splendore, le tue visioni, sono veramente effetti che seguono la causa. L’uomo è una stella confinata in un corpo, fino a che alla fine, viene liberato attraverso la sua lotta interiore. Solamente dall’affaticamento nella lotta la stella potrà rifiorire a una nuova vita. Per colui che conosce il principio di tutte le cose, la sua stella è libera dal regno della notte.
Ricorda, O uomo, che tutte le cose che esistono sono solamente un altra forma di quello che non esiste.
Tutto l’essere che è esistito si sta trasformando in un altro essere e tu non fai eccezione.
Considera la Legge, la Legge è per tutti.
Non cercare quello che è al di fuori della Legge, perché ciò esiste solamente nell’illusione dei sensi.
La saggezza arriva a tutti i suoi figli finché essi vanno verso la saggezza.
Attraverso tutte le età, la luce è rimasta celata.
Svegliati, O uomo, e sii saggio.
Ho viaggiato profondamente nei misteri della vita, chiedendo e cercando ciò che è nascosto.
Presta ascolto, O uomo e sii saggio.
Lontano al di sotto della superficie della terra, nelle Sale di Amenti, vidi misteri che sono nascosti agli uomini. Spesso ho viaggiato nell’ignoto e profondo passaggio, ho guardato la Luce che è la Vita fra gli uomini.
Là al di sotto dei fiori della Vita che sempre vive, io cercai i cuori e i segreti degli uomini. Lì io trovai quell’uomo ma egli viveva nell’oscurità, la luce del grande fuoco è nascosta all’interno.
Di fronte agli Dei dell’ignota Amenti io imparai la saggezza che portai agli uomini. Loro sono i Signori della grande Segreta Saggezza, portata da un futuro infinito. Loro sono Sette, gli Dei di Amenti i signori supremi dei Figli del Mattino, Soli dei cicli, Signori della Saggezza. Loro non sono fatti come i figli degli uomini? Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto e Nove sono i titoli dei Signori degli uomini.
Lontano dal futuro, amorfi eppure in formazione, loro divennero come insegnanti per i figli degli uomini. Loro vivono per sempre, eppure non viventi, non legati alla vita e liberi dalla morte. Essi regnano per sempre con infinita saggezza, limitati eppure liberi dalle scure Sale della Morte. Loro hanno in loro la Vita, eppure una vita che non è vita, liberi da tutto sono i Signori del Tutto.
Prima di loro venne il Logos, strumento del loro potere sopra ogni cosa. Vasta è la loro espressione, eppure nascosta nel piccolo, formata nella formazione, conosciuta eppure ignota.
Il Tre porta la chiave di tutta la magia ignota, lui è il creatore delle sale della Morte; mandando avanti il potere, avvolgendo un cadavere nel sudario dell’oscurità, legando le anime dei figli degli uomini; inviando l’oscurità, legando la forza dell’anima; dirigendo il negativo ai figli degli uomini.
Quattro è colui che scioglie il potere. Lui, Dio di Vita ai figli degli uomini. Di Luce è il suo corpo, di fiamma la sua espressione; liberatore delle anime dei figli degli uomini.
Cinque è il Signore, il Dio di tutta la Chiave magica è la Parola che echeggia fra gli uomini.
Sei è il Dio della Luce, il sentiero ignoto, percorso dalle anime dei figli degli uomini.
Sette è colui che è il Dio della vastità, Signore dello Spazio e chiave dei Tempi.
Otto è colui che ordina l’evoluzione; pesa e equilibra il viaggio degli uomini.
Nove è il padre, vasto nella Sua espressione, formando e cambiando dal fuori del Senza Forma.
Medita sui simboli che ti do, loro sono le Chiavi, nascoste dagli uomini.
Non andare sempre direttamente verso l’alto, O Anima del mattino.
Volgi i tuoi pensieri verso l’alto alla Luce e alla Vita. Cerca nelle chiavi dei numeri che ti do, luce sul sentiero da vita a vita.
Cerca con saggezza. Volgi i tuoi pensieri all’interno.
Non chiudere la tua mente al fiore della Luce.
Metti nel tuo corpo un immagine della forma-pensiero. Pensa ai numeri che ti condurranno alla Vita.
Chiaro è il sentiero per colui che ha la saggezza. Apri la porta al Regno della Luce.Versa la tua fiamma come un Sole del mattino.
Chiudi fuori l’oscurità e vivi nel giorno. Prenditi, o uomo! Come parte dell’essere, i Sette che sono non sono ciò che sembrano.
Apriti, o uomo! Hai la mia saggezza.
Segui il percorso nel modo che ti ho indicato.
Signori di Saggezza, Sole della Luce del Mattino e Vita per i figli degli uomini.
Tavola IV – La Nascita dello Spazio
Presta ascolto, o uomo, alla voce della saggezza, presta ascolto alla voce di THOTH, l’Atlantideo. Liberamente ti do la mia saggezza, raccolta dal tempo e dallo spazio di questo periodo; Signore dei misteri, Sole del mattino che vive per sempre, un figlio della Luce che splende luminoso, stella del mattino THOTH l’insegnante degli uomini, è di Tutti.
Molto tempo fa, nella mia infanzia, mi sdraiavo al di sotto delle stelle nella ormai da tempo sommersa ATLANTIDE, sognando i lontani misteri al di sopra degli uomini. Poi nel mio cuore crebbe una grande brama di conquistare il sentiero che conduce alle stelle. Anno dopo anno, cercai la saggezza e la nuova conoscenza, seguendo il sentiero, fino a che finalmente la mia Anima, in grande travaglio ruppe la sua schiavitù e si liberò dalla catene. Io ero libero dalla schiavitù della terra degli uomini. Libero dal corpo, brillai nella notte. Finalmente per me era aperto lo spazio stellare. Io ero libero dalla servitù della notte. Alla fine dello spazio cercai la saggezza, lontano oltre la conoscenza limitata dell’uomo. La mia Anima viaggiò liberamente lontano nello spazio, nel cerchio dell’infinita luce. Insolitamente, oltre la conoscenza, vi erano alcuni pianeti, grandi e giganteschi oltre i sogni degli uomini. Allora io trovai la Legge, in tutta la sua bellezza, che lavora attraverso e fra di loro come qui fra uomini. La mia anima balenò avanti attraverso la infinita bellezza, coi miei pensieri volai lontano attraverso lo spazio. Io rimasi là su un pianeta di bellezza.
Cambiamenti dell’armonia riempirono tutta l’aria. C’erano forme che si muovevano con ordine, grandi e maestose come le stelle della notte; crescendo in armonia, un equilibrio ordinato, simboli del Cosmo, come la Legge. Molte le stelle che passai nel mio viaggio, molte le razze di uomini sui loro mondi; alcuni che si sviluppavano verso l’alto come le stelle del mattino, altri che cadevano verso il basso nell’oscurità della notte. Ognuno di loro che lotta per andare verso l’alto, guadagnano le altezze e piombano nelle profondità, movendosi a volte nei regni della luminosità, vivendo attraverso l’oscurità, guadagnando la Luce.
Sappi, O uomo, che quella Luce è il tuo retaggio. Sappi che l’oscurità è solamente un velo. Sigillata nel tuo cuore è la luminosità eterna che aspetta il momento di conquistare la libertà, aspettando di lacerare il velo della notte. Ne trovai alcuni che avevano conquistato l’etere. Loro erano liberi nello spazio mentre ancora erano uomini. Usando la forza che è il fondamento di Tutte le cose, lontano nello spazio loro costruirono un pianeta, disegnato dalla forza attraverso la quale fluisce il Tutto; condensando, riunendo l’etere in forme che crebbero come loro vollero. Andando oltre la scienza, loro, fra tutte le razze possente in saggezza, i figli delle stelle. Per un lungo tempo feci una pausa e guardai la loro saggezza. Li vidi creare dal di fuori dell’etere delle gigantesche città rosa e oro. Formate dall’elemento primigenio, base di tutta la materia, il lontano flusso dell’etere. In un lontano passato, loro avevano conquistato l’etere, liberarono loro stessi dalla servitù della fatica; formavano con la mente solamente un immagine e rapidamente creavano, essi crebbero. Dopo, la mia anima avanzò velocemente, attraverso tutto il Cosmo, vedendo cose mai viste, cose nuove e vecchie; imparando che l’uomo è veramente nato dallo spazio, un Sole del Sole, un figlio delle stelle. Sappi, O uomo, che qualunque cosa abita in te, certamente è una con le stelle.
I tuoi corpi non sono nient’altro che pianeti che girano intorno ai loro soli centrali. Quando avranno guadagnato la luce di tutta la saggezza, saranno liberi di splendere nell’etere – uno dei Soli che splendono fuori dall’oscurità – un nato dallo spazio cresciuto nella Luce. Proprio come le stelle che nel tempo perdono il loro splendore e la luce passa da loro alla grande sorgente, così, O uomo, l’anima avanza lasciando indietro l’oscurità della notte. Formatasi dall’etere primitivo riempito con lo splendore che fluisce dalla fonte, limitata dall’etere circostante splenderà fino a che finalmente sarà libera.
Alza la Tua fiamma fuori dall’oscurità, vola fuori dalla notte e tu sarai libero. Io viaggiai attraverso la spazio-tempo, sapendo che finalmente la mia anima era libera, sapendo che ora potrà cercare di raggiungere la saggezza. Fino a che finalmente, passai ad un livello, nascosto dalla conoscenza, sconosciuto alla saggezza, che si estendeva oltre tutto ciò che noi sappiamo.
Ora, O uomo, quando ebbi questa conoscenza, la mia anima crebbe felice, perché ora ero libero. Ascolta, tu nato dallo spazio, presta ascolto alla mia saggezza: voi non sapete che anche voi sarete liberi. Tieni conto, O uomo, della mia saggezza perché ascoltando, anche tu, potrai vivere e essere libero. Tu non sei figlio della terra, ma figlio della Luce Cosmica e Infinita. Non sai, O uomo, del tuo retaggio? Non sai che veramente sei la Luce? Sole del Grande Sole, quando tu acquisisci la saggezza, veramente sarai consapevole della Tua parentela con la Luce.
A te ora do, la conoscenza, la libertà di camminare nel percorso che ho calcato e mostrarti veramente come con i miei sforzi, percorsi il sentiero che conduce alle stelle.
Ascolta, O uomo, e conosci la tua schiavitù, sappi come liberarti da questo fardello. Tu risorgerai fuori dell’oscurità, uno con la Luce e uno con le stelle. Segui sempre il percorso della saggezza. Solamente per mezzo di esso potrai risorgere. Il destino dell’uomo lo conduce sempre in avanti nelle Pieghe dell’Infinito Tutto. Sappi, O uomo, che tutto lo spazio è ordinato. Solamente per mezzo dell’Ordine puoi essere Uno col Tutto. Ordine e equilibrio sono la Legge del Cosmo. Seguile e sarai Uno col Tutto. Colui che segue il sentiero della saggezza, deve essere aperto al fiore della vita e deve estendere la sua coscienza fuori dell’oscurità, fluendo nel Tutto attraverso il tempo e lo spazio. Devi soffermarti nel Profondo silenzio, fino a che finalmente tu sarai libero dal desiderio, libero dalla brama di parlare nel silenzio. Conquista il silenzio, la servitù dalle parole. Astieniti dal mangiare finché non avrai dominato il desiderio per il cibo che è servitù dell’anima. Quindi giaci nell’oscurità. Chiudi i Tuoi occhi ai raggi della Luce. Centra la forza della tua Anima nella tua coscienza, liberandola dai legami della notte.
Poni in un posto della tua mente l’immagine del tuo desiderio. Raffigura il luogo che tu desideri vedere. Vibra indietro e avanti con il tuo potere. Svincola l’anima al di fuori della sua notte. Energicamente devi scuoterti con tutto il tuo potere fino a che finalmente la tua anima sarà libera.
La fiamma del Cosmo è possente oltre le parole, sospesa a livelli ignoti all’uomo; possente ed equilibrata, muovendosi nell’Equilibrio, musica di armonie, lontana oltre l’uomo. Parlando con la musica, canta coi colori, fiammeggia dall’inizio dell’Eterno Tutto. Voi siete una Scintilla della fiamma, O bambini miei, bruciando con i colori e vivendo con la musica. Ascolta la Voce e sarai libero. La libera Coscienza è fusa con il Cosmo, Uno con l’Ordine e subordinata al Tutto. Non hai saputo, O uomo, che la Luce brillerà fuori dell’oscurità, un immagine del Tutto.
Recita questa preghiera per il conseguimento o la saggezza. Prega per l’arrivo della Luce dal Tutto.
Possente Spirito della Luce che splende attraverso il Cosmo, attrai la mia fiamma più vicina in armonia con te.
Tavola V – L’abitante di Unal
Spesso io sogno della sepolta Atlantide, persa nelle età che sono passate nell’oscurità.
Eone su eone tu esistesti nella bellezza, una luce che splende attraverso l’oscurità della notte. Forte nel suo potere, dominando i nati dalla terra, Signore della Terra nel giorno di Atlantide. Re delle nazioni, padrone della saggezza che splende da SUNTAL, Custode del sentiero, abitava nel suo Tempio il Padrone di UNAL, Luce della Terra nel giorno di Atlantide. Padrone, Lui, da un periodo oltre noi, che viviamo in corpi fra gli uomini. Non come il nato dalla terra, Lui da oltre, Sole di un periodo, più avanzato degli uomini.
Sappi, O uomo, che HORLET il Padrone, non era mai uno coi figli degli uomini.
Lontano in un tempo passato, quando Atlantide iniziava a crescere nel potere, apparve uno con la Chiave della Saggezza e mostrò a tutti il sentiero della Luce. Lui mostrò a tutti gli uomini il percorso della realizzazione, in quale modo la Luce fluisce fra gli uomini. Controllando l’oscurità, conducendo l’anima dell’uomo verso l’alto ad altezze che erano tutt’uno con la Luce. Lui Divise i Regni in ripartizioni. Dieci erano loro, regnavano per mezzo dei figli degli uomini. Su un altro (regno), Lui edificò un Tempio, ma non costruito dai figli degli uomini. Lui chiamò la sua sostanza da Fuori dell’Etere, foggiò e formò le forme che Lui costruì con la Sua mente col potere di YTOLAN. Miglio su miglio coprì l’isola, spazio su spazio crebbe nella sua forza. Oscuro, eppure non nero, ma buio come lo spazio-tempo, profonda nel suo cuore è l’Essenza della Luce. Rapidamente il Tempio crebbe nella sua forma, foggiato e plasmato dalla Parola dell’Abitante, chiamato dall’amorfo in una forma. Lui costruì poi, per se stesso, grandi camere, le riempì con forme evocate dall’Etere, le riempì con la saggezza evocata dalla Sua mente. Lui era senza forma nel suo Tempio, allora Lui si formò nell’immagine di uomo. Abitando ancora fra loro ma non uno di loro, Lui era diverso e lontano dai figli degli uomini. Lui quindi scelse alcune persone, Tre che divennero i suoi messaggeri. Lui scelse i Tre tra i più evoluti affinché divenissero i suoi collegamenti con Atlantide. Loro erano i Messaggeri, che portavano il suo consiglio ai re dei figli degli uomini. Lui portò altri innanzi a sé e insegnò loro la saggezza; insegnanti, loro, per i figli degli uomini. Lui mise loro sull’isola di UNDAL come insegnanti della Luce agli uomini. Ad ognuno di coloro che fu scelto così, dovette insegnare per cinque anni e dieci.
Solamente così lui poté dare la conoscenza per portare la Luce ai figli degli uomini. Così essi entrarono a far parte del Tempio, un abitazione per il Maestro degli uomini. Io, THOTH ho cercato la saggezza, ho cercato nell’oscurità e ho cercato nella Luce. Bramoso nella mia gioventù viaggiai lungo il sentiero cercando di acquisire nuova conoscenza. Fino a che dopo molto sforzi, uno dei Tre mi portò la Luce. Lui mi portò i comandi dell’Abitante, mi chiamò dall’oscurità nella Luce. Lui mi portò di fronte all’Abitante nel profondo del Tempio di fronte al grande Fuoco. Là sul grande trono, io vidi, l’Abitante vestito di Luce e brillante nel fuoco. Io mi inginocchiai di fronte a quella grande saggezza e sentii onde di Luce che fluivano attraverso di me.
Io poi ascoltai la voce dell’Abitante:
O Oscurità, entra nella Luce. A lungo hai cercato il sentiero per la Luce. Ogni anima che allenta le sue catene sulla terra, presto verrà liberata dalla servitù della notte. Al di fuori dell’oscurità tu sei sorto, il traguardo della Luce appare più vicino. Qui tu ti tratterrai come uno dei miei figli, custode dei documenti, contenitore della saggezza, strumento della distante Luce. Pronto per fare ciò di cui si ha bisogno, preservatore della saggezza attraverso le età dell’oscurità che verrà presto sui figli degli uomini. Vivi qui e dissetati da tutta la saggezza. Segreti e misteri ti saranno svelati.
Poi io risposi, al Padrone dei Cicli, dicendo:
O Luce che discese tra gli uomini dammi la saggezza affinché possa essere un insegnante degli uomini. Dammi la Luce affinché possa essere libero.
Poi parlò di nuovo, il Signore:
Età dopo età tu vivrai con la Tua saggezza, Sì, quando le onde dell’oceano ondeggiano sopra Atlantide, portando la Luce, sebbene nascosta nell’oscurità, sii pronto a venire quando verrai chiamato. Ora va e impara la più grande saggezza. Cresci attraverso la Luce dell’infinito Tutto.
A lungo io abitai nel Tempio dell’Abitante, fino a che finalmente divenni Uno con la Luce. Quindi io seguii la strada per i livelli stellari, seguì poi il sentiero della Luce. Profondo nel cuore della Terra seguii il sentiero e imparai il segreto, al di sotto come al di sopra; imparando il sentiero alle Sale di AMENTI; imparando la Legge che equilibra il mondo. Per mezzo mia saggezza pervenni alle camere ignote della Terra, profondamente attraverso la crosta della Terra, nel sentiero nascosto da ere ai figli degli uomini. Mi fu svelato: mai più saggezza finché non arriverai a una nuova conoscenza: scoprii che tutto è parte di un Tutto, grande e ancora più grande di ciò che tutti noi sappiamo. Cercai il cuore dell’Infinità attraverso tutte le epoche. Profondamente e ancora più profondamente, io trovai ancora più misteri. Ora, guardando indietro attraverso le epoche, io so che la saggezza è illimitata, cresciuta sempre più grande in tutte le età, Uno con l’Infinità e più grande di tutto.
C’era una Luce nell’antica ATLANTIDE, e anche l’oscurità, che fu nascosta a tutti. Alcuni che erano arrivati in alto fra gli uomini caddero dalla Luce nell’oscurità,. Loro divennero orgogliosi a causa della loro conoscenza, loro erano orgogliosi del loro posto fra gli uomini. Profondamente loro scavarono nel proibito, aprirono l’ingresso che li condusse in basso. Cercarono di guadagnare più conoscenza ma portandola su dal basso. Colui che discende deve avere equilibrio, altrimenti viene catturato a causa della mancanza della nostra Luce. Loro poi, aprirono alla loro conoscenza, sentieri che sono vietati agli uomini. Ma, nel Suo Tempio, da cui Tutto vede, l’Abitante si collocò nel suo AGWANTI mentre, attraverso Atlantide, la Sua anima errava liberamente. Egli vedeva gli ATLANTIDEI che, con la loro magia, aprivano l’ingresso che avrebbe portato alla Terra un grande dolore. Velocemente fuggì la Sua anima, indietro al Suo corpo. Egli sorse dal Suo AGWANTI. Chiamò a Lui i Tre potenti messaggeri. Diede loro i comandi che sconvolsero il mondo. Rapidamente l’Abitante discese, profondamente al di sotto della crosta della Terra alle Sale di AMENTI. Poi chiamò a Lui i poteri dei Sette Signori; fu cambiato l’equilibrio della Terra. Atlantide affondò sotto le onde scure. Distrussero l’ingresso che era stato aperto; distrussero la via d’accesso che conduceva al disotto. Tutte le isole furono distrutte eccetto UNAL, e parte dell’isola dei figli dell’Abitante. Lui salvò loro affinché potessero essere gli insegnanti, Luci sul percorso per quelli che sarebbero venuti dopo, Luci per i piccoli figli degli uomini. Lui chiamò poi, a me THOTH, di fronte a lui e mi diede dei comandi su cosa avrei dovuto fare, dicendo:
Prendi tu, O THOTH, tutta la Tua saggezza. Prendi tutte le Tue conoscenze, Prendi tutta la Tua magia. Va avanti come un insegnante di uomini. Va tu a conservare le conoscenze fino a che col tempo la Luce crescerà fra gli uomini. Tu sarai la Luce attraverso tutte le età, nascosta finché sarà trovata da uomini illuminati. Su tutta la Terra, potremo dare il potere, indipendentemente dare o portare via. Raduna ora i figli di Atlantide. Prendili con te e fuggi verso gli uomini delle caverne. Vola alla terra dei Figli di KHEM.
Quindi radunai i figli di Atlantide. Nella nave spaziale portai tutti i miei documenti, portai i documenti dell’Atlantide sommersa. Radunai tutti i miei poteri, strumento di molta magia possente. Quindi ci innalzammo sulle ali del mattino. Alti noi ci innalzammo sopra il Tempio, abbandonando i Tre e l’Abitante, profondamente nelle Sale al di sotto del Tempio, chiudendo l’accesso ai Signori dei Cicli. Eppure ancora chi avrà la conoscenza, potrà aprire il percorso ad AMENTI. Velocemente poi noi fuggimmo sulle ali del mattino, fuggimmo alla terra dei figli di KHEM. Là col mio potere, li conquistai e li dominai. Li feci sorgere alla Luce, i figli di KHEM. Profondamente al di sotto delle rocce, seppellii la mia nave spaziale aspettando il tempo in cui gli uomini saranno liberi. Al di sopra della nave spaziale, eressi un marcatore nella forma di un leone con aspetto di uomo. Là al di sotto di quella immagine ancora resta la mia nave spaziale, pronta per essere portata quando ve ne sarà bisogno. Sappi, O uomo, che lontano nel futuro, invasori verranno dal fuori profondo. Quindi svegliati, tu che hai la saggezza. Prendi la mia nave e vinci tranquillamente. Profondamente al di sotto dell’immagine giace il mio segreto. Cerca e trova nella piramide che costruii. L’uno con l’altro è la Chiave; ciascuno è l’ingresso che conduce alla Vita. Seguite la Chiave d’accesso che lascio dietro a me. Cerca e la via d’accesso alla Vita sarà tua. Cerca nella mia piramide, profondamente nel passaggio che finisce in un muro. Usa la Chiave dei Sette, e ti si aprirà il passaggio.
Ora ti ho dato la mia saggezza. Ora a te ho dato il mio procedimento.
Segui il sentiero. Risolvi il mio segreto. A te ho mostrato il modo.
Tavola VI – La Chiave della Magia
Ascoltate, O uomini, la saggezza della magia. Ascoltate la conoscenza di poteri dimenticati.
Tanto tempo fa, nei giorni dei primi uomini, cominciò la guerra tra l’oscurità e la luce. L’uomo, proprio come ora, fu riempito con l’oscurità e con la luce; e mentre alcuni furono inclini verso l’oscurità, ad altri la luce riempì l’anima. Sì, è molto antica questa guerra, la lotta eterna tra l’oscurità e la luce. Ferocemente tutti lottarono attraverso le epoche, usando strani poteri sconosciuti agli uomini. Adepti sono stati riempiti con l’oscurità, lottando sempre contro la luce; ma altri ci furono che, riempiti con splendore, conquistarono l’oscurità della notte. In qualunque epoca o livello tu avessi potuto essere, certamente, sapresti della battaglia con la notte.
Lunghe Ere fa, I Soli del Mattino discesero trovando il mondo riempito dalla notte, là in quel passato, cominciò la lotta, l’antica epoca della Battaglia tra l’Oscurità e la Luce. Per così tanto tempo il mondo fu riempito dall’oscurità che solamente debolmente brillò la luce nella notte. Alcuni di loro, che erano padroni dell’oscurità, cercarono di riempire tutti con la loro tenebra: cercarono di attirare altri nella loro notte. Resistettero strenuamente, i padroni della luce: ferocemente lottarono l’oscurità della notte cercando di allentare le catene, le catene che legano gli uomini all’oscurità della notte. Loro usarono sempre la magia nera, portata tra gli uomini dal potere dell’oscurità, magia che avvolge l’anima dell’uomo nel sudario dell’oscurità. Si unirono insieme come in un associazione, i Fratelli dell’Oscurità, loro attraverso le ere, antagonisti dei figli degli uomini. Camminarono sempre segretamente e in incognito, plasmati, eppure non plasmati dai figli dell’uomo. Per sempre, loro camminarono e lavorarono nell’oscurità e nascosti dalla luce nell’oscurità della notte. Silenziosamente, segretamente usarono il loro potere, asservendo e legando l’anima degli uomini. Invisibilmente loro vengono, e invisibilmente loro vanno. Gli Uomini, nella loro ignoranza li chiamano da sotto.
Oscuro è il modo in cui viaggiano i Fratelli Scuri, scuri dell’oscurità, non della notte, viaggiando dalla Terra dell’al di là loro attraversano i sogni dell’uomo. Loro traggono il potere dall’oscurità intorno a loro per chiamare gli altri abitanti da fuori del loro livello, in modi che sono oscuri e invisibili dall’uomo. I Fratelli Scuri sono nella portata dello spazio mentale dell’uomo. Intorno a lui, loro chiudono il velo della loro notte. E’ durante la vita terrena che l’anima indulge nella servitù, limitata dalle catene del Velo della notte. Loro sono potenti nella conoscenza proibita, proibita perché è uno con la notte. Ascolta, O vecchio uomo, e tieni conto del mio avvertimento: sii libero dalla servitù della notte. Non cedere la Tua anima ai Fratelli dell’Oscurità. Tieni sempre il tuo volto rivolto verso la Luce. Non sai, O uomo, che il Tuo dolore, viene solamente dal Velo della notte. Sì uomo, presta attenzione al mio avvertimento: sforzati sempre verso l’alto, dirigi la Tua anima verso la Luce. I Fratelli Dell’Oscurità cercano per i loro fratelli quelli che viaggiarono sul sentiero della Luce. Essi sanno bene che quelli che hanno viaggiato lontano verso il Sole nel loro sentiero di Luce hanno un più grande potere di legare con l’oscurità i figli della Luce. Fa attenzione, O uomo, a colui che ti si presenta. Pesa con equilibrio se le sue parole sono di Luce. Perché ci sono molti che camminano nella Luce Oscura e non sono i figli della Luce. E’ facile seguire il loro sentiero, facile seguire il percorso che loro indicano.
Ma ancora, O uomo, presta attenzione al mio avvertimento: la Luce arriva solamente a chi si sforza. Duro è il sentiero che conduce alla Saggezza, duro è il sentiero che conduce alla Luce. Molte sono le pietre che puoi trovare nel Tuo sentiero: molte le montagne da scalare verso la Luce. Eppure sappi, O uomo, che colui che diverrà libero sarà sul sentiero della Luce. Perché sappi, O uomo, che la luce alla Fine dovrà vincere e l’oscurità e la notte sono cacciate dalla Luce. Ascolta, O uomo, e presta attenzione a questa saggezza; come l’oscurità, così anche è la Luce. Quando l’oscurità è bandita e tutti i Veli sono lacerati, fuori dall’oscurità balenerà la Luce. Come anche fra gli uomini esistono i Fratelli Scuri, così là esistono i Fratelli della Luce. Loro sono gli antagonisti dei Fratelli dell’Oscurità, cercando di liberare gli uomini dalla notte. Loro hanno poteri, possenti e potenti Conoscendo la Legge, rispettano i pianeti. Loro lavorano sempre in armonia liberando l’anima dell’uomo dalla servitù della notte. Segrete e ignote, sono anche le loro strade. Loro sono sconosciuti ai figli di uomini. Loro hanno sempre combattuto i Fratelli Scuri, conquistando il tempo senza fine. Ancora e sempre la Luce alla fine sarà padrona e porterà via l’oscurità della notte. Sì, uomini, abbiate questa conoscenza: sempre accanto a voi camminano i Figli della Luce. Loro sono Padroni del potere del Sole, sempre invisibili guardiani di uomini. Aperto a tutti è il loro sentiero, aperto a colui che camminerà nella Luce. Loro sono liberi dallo Scuro AMENTI, liberi dalle Sale, dove la Vita regna suprema. Loro sono Soli e Signori della mattina, Figli della Luce che splendono fra gli uomini. Loro sono come l’uomo eppure dissimili, nel passato loro non furono mai divisi. Loro sono stati Uno nell’Unicità eterna, in tutto lo spazio dall’inizio del tempo. Essi erano in alto uniti col Tutto Uno, derivati dal primo spazio, formato e informe. Essi hanno dato agli uomini dei segreti che li proteggeranno da ogni male.
Colui che potrà viaggiare nel sentiero del Maestro, potrà essere libero dalla servitù della notte. Lui potrà avere dominio sull’amorfo e sull’informe, potrà avere dominio sul fantasma della paura. Avendo la Conoscenza, lui potrà raggiungere tutti i segreti, viaggiando sul sentiero che conduce attraverso l’oscurità, tenga sempre di fronte a lui la luce della sua meta. Lui incontra Grandi Ostacoli nel sentiero, manifesto nella Luce del Sole. Ascolta, O Uomo, il Sole è il simbolo della Luce che splende alla fine della tua strada.
Ora ti svelo il segreto:
Quando incontrerai il potere scuro, vinci la paura della notte. Solamente con la conoscenza puoi vincere, solamente con la conoscenza puoi avere la Luce. Ora ti do la conoscenza, conosciuta dai Signori, la conoscenza che vince tutte le scure paure. Usa questo, la saggezza che ti do. Tu dominerai I Fratelli della Notte.
Quando ti arriva una sensazione, che ti conduce più vicino allo scuro cancello, esamina il tuo cuore e scopri se la sensazione è venuta da dentro. Se tu troverai l’oscurità nei tuoi pensieri, bandiscili dalla tua mente. Invia attraverso il tuo corpo un’onda di vibrazione, prima irregolare e poi regolare, ripetendo liberamente tempo dopo tempo fino alla liberazione. La Forza dell’Onda inizia nel centro del tuo cervello. Dirigila in onde dalla tua testa ai tuoi piedi. Ma se tu hai visto che il tuo cuore non è oscurato, stai certo che una forza è diretta a te. Solamente con la conoscenza tu potrai superarlo. Solamente essendo saggio puoi sperare di essere libero. La conoscenza porta saggezza e saggezza è potere.
Arrivaci ed avrai potere su tutti. Cerca dapprima un luogo ai limiti dell’oscurità. Disegna un cerchio intorno a te. Poniti eretto nel mezzo del cerchio. Usa questa formula, e tu sarai libero. Eleva le tue mani sullo spazio scuro intorno a te. Chiudi i tuoi occhi e disegna nella luce. Chiama lo Spirito della Luce attraverso il tempo e lo spazio e usa queste parole e tu sarai libero:
Riempi il mio corpo, Spirito di Vita riempi il mio corpo con lo Spirito della Luce. Vieni dal Fiore che splende attraverso l’oscurità. Vieni dalle Sale dove i sette Signori regnano. Li chiamo per nome, io, i Sette: Tre, Quattro, Cinque, e Sei, Sette, Otto – Nove. Per mezzo dei loro nomi li chiamo ad aiutarmi, liberatemi e salvatemi dall’oscurità della notte: UNTANAS, QUERTAS, CHIETAL, e GOYANA, HUERTAL, SEMVETA – ARDAL. Per mezzo dei loro nomi ti imploro, liberatemi dall’oscurità e riempitemi con la Luce.
Sappi, O uomo, che quando avrai fatto questo, tu sarai libero dalle catene che ti legano, getterai via le catene dei fratelli della notte. Non vedi che i nomi hanno il potere di liberare con la vibrazione le catene che ti legano? Usali allo scopo di liberare tuo fratello così anche che lui, possa uscire dalla notte. Tu, O uomo, sii di aiuto per liberare tuo fratello. Non lasciare che lui giaccia nella schiavitù della notte.
Ora a te, io do la mia magia. Prendila e pensa al sentiero della Luce.
La Luce è dentro di te, la Vita è dentro di te, il Sole ti può far entrare al livello superiore.
Gli Otto Dei detta anche Ogdoade
Tavola VII – I Sette Dei
Ascoltami O uomo, e tieni conto della mia Voce. Apri la tua Mente Spaziale e bevi dalla mia saggezza. Oscuro è il sentiero della Vita che tu percorri. Molti i trabocchetti sulla Tua strada. Cerca sempre di acquisire una più grande saggezza. Raggiungila e ci sarà la Luce sulla tua strada. Apri la Tua anima, O uomo, al Cosmo e lascia che esso fluisca come tutt’uno con la tua Anima. La Luce è eterna e l’oscurità è fugace.
Tu cerca sempre, O uomo, la Luce. Sappi che sempre nel momento in cui la Luce riempie il tuo essere, l’oscurità per te scomparirà presto. Apri la tua Anima ai Fratelli della Luminosità. Lascia che loro entrino e ti riempiano con la Luce. Solleva il tuo sguardo alla Luce del Cosmo. Volgi sempre il tuo volto alla meta. Solamente guadagnando la luce di tutta la saggezza, tu sarai uno con la meta Infinita. Cerca sempre l’eterno Unico. Cerca sempre la Luce nell’Uno. Ascolta, O uomo, presta ascolto alla mia Voce che canta la melodia della Luce e della Vita. In tutto lo spazio, la Luce è universale e circonda Tutti con i suoi simboli come fiamme. Cerca sempre e sempre nel velo dell’oscurità, in qualche luogo certamente troverai la Luce.
Nascosta e sepolta, perduta alla conoscenza dell’uomo, profondamente nel finito esiste l’Infinito. Perduto, ma esistente, fluente attraverso tutte le cose, vivente in Tutti è La Mente Infinita. In tutto lo spazio, vi è solamente Una saggezza. Attraverso un apparenza definita, vi è l’Uno nell’Uno. Tutto ciò che esiste avanza dalla Luce, e la Luce avanza dal Tutto. Tutto il creato è basato sull’Ordine: la Legge domina lo spazio dove l’Infinito abita. Dalla legge dell’equilibrio vennero i grandi cicli e si mossero in armonia verso la fine dell’Infinità. Sappi, O uomo, che lontano nello spazio-tempo, lo stesso Infinito cambierà. Ascolta e prendi nota della Voce della Saggezza: Sappi che eternamente Tutto è del Tutto. Sappi che attraverso il tempo tu potrai sempre perseguire la saggezza e trovare sempre più Luce sul sentiero. Sì, tu troverai questo sempre con la rinuncia, la tua meta ti si sottrarrà di giorno in giorno.
Molto tempo fa, nelle Sale di AMENTI, io, Thoth, stetti in piedi di fronte ai Signori dei cicli. Possenti, Loro nei loro aspetti di potere; possenti, Loro nella saggezza svelata. Condotto dall’Abitante, li vidi per la prima volta. Ma dopo io ero libero della loro presenza, libero di entrare nel loro conclave a volontà. Spesso viaggiai in giù per lo scuro sentiero alla Sala dove la Luce splende sempre. Io imparai dai Padroni dei cicli la saggezza portata dai livelli superiori. Essi si manifestarono in questo periodo come guide dell’uomo alla conoscenza del Tutto. Loro sono sette, possenti nel potere, parlando agli uomini attraverso di me con queste parole. Tempo dopo tempo, stetti in piedi di fronte a loro ascoltando parole che non vennero con il suono.
Una volta Loro mi dissero:
O uomo, vorresti tu acquisire la saggezza? Cercala nel cuore della fiamma. Vorresti tu avere la conoscenza per acquisire il Potere? Cercalo nel cuore della fiamma. Vorresti essere uno col cuore della fiamma? Allora cerca te stesso nella fiamma nascosta.
Molte volte mi parlarono, insegnandomi la saggezza non del mondo; sempre mostrandomi nuovi percorsi per lo splendore; insegnandomi la saggezza portata dai livelli superiori. Dandomi la conoscenza di come operare, imparando la Legge, l’ordine del Tutto. Mi parlarono di nuovo, i Sette, dicendo:
Noi veniamo, O uomo, da lontano oltre il tempo, Noi abbiamo viaggiato da oltre lo Spazio-tempo, sì, dal luogo della fine dell’infinito. Quando tu e tutti i tuoi fratelli erano senza forma, Noi già eravamo formati dall’equilibrio del Tutto. Noi non siamo come gli uomini, sebbene una volta anche Noi eravamo come uomini. Noi venimmo formati al di Fuori del Grande Vuoto in conformità con la Legge. Perché sappi che ciò che ha forma in realtà è amorfo in quanto ha solamente forma ai tuoi occhi.
I Sette mi parlarono di nuovo, dicendo:
Bambino della Luce, O THOTH, tu sei libero di viaggiare sullo splendente sentiero diretto verso l’alto, fino a che finalmente Tutto diviene Uno Al principio Noi venimmo formati secondo il nostro ordine: Tre, Quattro, Cinque Sei, Sette Otto–Nove. Sappi che questi sono i numeri dei cicli da cui Noi discendiamo fino all’uomo. Ognuno qui ha un dovere da adempiere; ognuno qui ha una forza da controllare. Ancora noi siamo Uno con l’essenza del nostro ciclo. Eppure Noi siamo, anche, coloro che cercano una meta. Lontano oltre la concezione dell’uomo, l’Infinità si estende in un qualcosa che è più grande del Tutto. Là, in un tempo che non è ancora tempo, noi Tutti diverremo Uno con il più grande del Tutto. Tempo e spazio stanno muovendosi in cerchi. Conosci la loro legge, e anche tu, sarai libero. Sì, sarai libero di muoverti attraverso i cicli – varcando i guardiani che abitano la soglia.
Poi mi parlò Colui detto Nove e disse:
Eoni ed eoni sono esistito, non conoscendo la Vita e non assaggiando la morte. Perché sappi, O Uomo, che lontano nel futuro, la vita e la morte saranno Uno col Tutto. Ognuno così perfettamente equilibra l’altro che nessuno dei due può esistere da solo nell’Unicità del Tutto. Negli uomini di questo periodo, la forza della vita è prorompente, ma la vita nella sua crescita diviene una con Tutti loro. Qui, io mi manifesto in questo Tuo periodo, eppure io sono là nel Tuo tempo futuro. D’altronde per me il tempo non esiste, perché nel mio mondo il tempo non esiste, perché Noi siamo senza forma. Noi non abbiamo Vita eppure esistiamo, più pieni, più grandi e più liberi di te. L’Uomo è una fiamma circondata da una montagna, ma Noi nel nostro periodo sempre saremo liberi. Sappi, O uomo, che quando tu sarai avanzato nel periodo che procede al di sopra, la stessa vita passerà nell’oscurità e rimarrà solamente l’essenza dell’Anima
Poi mi parlò il Signore dell’Otto dicendo:
Tutto ciò che Tu sai non è che una piccola parte. Tu non hai neanche sfiorato il Grande. Lontano nello spazio dove la Luce regna suprema, io venni nella Luce. Anche Io venni formato ma non come tu sei. La mia forma era fatta da un Corpo di Luce senza forma. Io non conosco la Vita e non conosco la Morte, tuttavia io sono padrone di tutto ciò che esiste. Cerca di trovare il passaggio attraverso le barriere. Percorri la strada che conduce alla Luce.
Mi parlò di nuovo il cosiddetto Nove:
Cerca di trovare il percorso per l’oltre. Non è impossibile crescere verso una coscienza superiore. Perché quando i Due saranno divenuti Uno e Uno è divenuto il Tutto, sappi che la barriera si è alzata, e tu potrai percorrere liberamente la via. Cresci dalla forma al senza forma. Tu puoi essere libero sul tuo cammino.
Io così ascoltai attraverso le ere, imparando la strada per il Tutto. Ora io innalzo i miei pensieri a Tutte le Cose. Prendendo nota e ascoltando quando chiamano.
O Luce, che tutto pervade. L’Uno che è il Tutto e il Tutto che è Uno, fluisci a me attraverso il passaggio. Entra così che possa essere libero. Fa che io sia Uno con l’Anima Universale, splendendo dall’oscurità della notte. Lascia che io sia libero in tutto lo spazio-tempo, libero dal Velo della notte. Io, un bambino della Luce, comando: sii libero dall’oscurità. Io sono senza forma per la Luce dell’Anima, senza forma eppure splendente della Luce.
Sappi che le catene dell’oscurità devono frantumarsi e cadere di fronte alla luce. Ora io ti do questa saggezza. Puoi essere libero, O uomo, vivendo nella luce e nella luminosità. Non girare il tuo volto dalla Luce. La Tua anima abita nei regni della luminosità. Tu sei un figlio della Luce. Volgi i tuoi pensieri all’interno non all’esterno. Trova dentro di te la tua Anima di Luce. Sappi che tu sei il Maestro. Tutto viene da dentro. Cresci nei regni della luminosità. Porta i tuoi pensieri verso la Luce. Sappi che tu sei uno col Cosmo, una fiamma e un Bambino della Luce. Ora ti do un avvertimento: non lasciare che il tuo pensiero si volga indietro. Sappi che la luminosità fluisce attraverso il tuo corpo. Non volgerti verso i Fratelli Oscuri che vengono dai Fratelli Neri. Ma tieni i tuoi occhi sempre rivolti verso l’alto, la tua anima in sintonia con la Luce.
Prendi questa saggezza e tienine conto.
Ascolta la mia Voce e obbedisci.
Segui il sentiero della luminosità e tu sarai Uno con il sentiero.
Tavola VIII – La chiave del Mistero
Dentro di te, O uomo, ho messo la mia conoscenza. Dentro di te ho messo la luce. Ascoltami adesso e ricevi la mia saggezza, che ho portato dai livelli dello spazio che sono al di sopra ed oltre.
Io non sono come un uomo, perché io liberamente vengo da diverse dimensioni e livelli. In ognuno io prendo un nuovo corpo. In ognuno io cambio la mia forma. Ora so che l’assenza di forma è ovunque vi sia una forma.
Grande è la saggezza del Sette. Potenti sono loro dall’al di là. Essi si manifestano con il loro Potere, ricolmo della forza che viene da Oltre.
Ascolta queste parole di saggezza. Ascoltale e falle tue. Cerca in loro l’assenza della forma. Il mistero non è altro che una conoscenza nascosta. Conosci e ti sarà svelata. Cerca la saggezza profondamente sepolta e sarai Maestro dell’oscurità e della luce.
Profondi misteri ti circondano, nascondono gli antichi segreti. Cerca attraverso le chiavi della mia saggezza. Sicuramente troverai la strada. La porta per il potere è segreta, ma chi la raggiunge l’otterrà. Guarda la Luce! O fratello mio. Apriti e la riceverai. Spingiti attraverso la valle dell’oscurità, supera l’abitante della notte. Mantieni il tuo sguardo verso la luce, e sarai Uno con essa. L’uomo sta cambiando in forme che non sono di questo mondo. Cresce col tempo verso il senza forma, un livello del Ciclo superiore. Sappi, che tu diverrai senza forma, prima di unirti alla luce.
Ascolta, O uomo, la mia voce, che ti narra dei sentieri della luce, che ti mostra la via per la realizzazione, quando tu sarai Uno con la Luce.
Cerca i misteri del cuore della Terra. Impara le leggi che lì esistono, che mantengono le stelle nel loro equilibrio, con le forze delle nebbie primordiali. Cerca la fiamma della Vita della Terra. Irrorata dal fulgore della sua fiamma. Segui il triplice sentiero, finché anche tu sarai Uno con la fiamma.
Parla con parole senza suono a chi abita al di sotto. Entra nel tempio dalla luce blu, ed immergiti nel fuoco della vita intera. Sappi, O uomo, che tu sei composito. Un essere fatto di terra e fuoco. Lascia che la tua fiamma brilli splendente. Sii solo fuoco.
La saggezza è nascosta nell’oscurità. Quando splendi con la luce dell’Anima, troverai la saggezza e nascerai nella luce, un Sole di Luce senza forma. Cerca sempre più saggezza. Trovala nel cuore della fiamma. Sappi che solo se ti sforzerai la Luce si potrà versare nella tua mente. Ora io ho parlato con saggezza. Presta ascolto alla mia voce ed obbedisci. Strappa via i veli dell’oscurità. Una Luce brilla sul sentiero.
Io parlo dell’antica Atlantide, parlo dei giorni del Regno delle Ombre. Parlo della venuta dei figli delle Ombre. Essi furono evocati dal di fuori da grandi profondità tramite la conoscenza degli uomini della terra, con lo scopo di ottenere grande potere. Lontano nel passato, prima che Atlantide esistesse, ci furono uomini che indagarono nell’oscurità, usando le arti magiche, richiamando esseri dalle grandi profondità al di sotto di loro. Essi giunsero in questo livello. Essi erano composti da un altra vibrazione senza forma, vivendo invisibili ai figli degli uomini della terra. Solo attraverso il sangue essi potevano prendere forma. Solo attraverso l’uomo essi potevano vivere nel mondo.
Nelle epoche passate essi furono vinti dai Maestri, ricacciati giù, nel posto da dove erano venuti. Ma ce ne furono alcuni che rimasero, nascosti in luoghi e livelli sconosciuti agli uomini. Essi vissero in Atlantide come ombre, ma a volte comparivano tra gli uomini. Sì, quando il sangue veniva offerto, essi venivano ad abitare tra gli uomini. Essi erano tra noi con l’aspetto di uomo. Teste di serpente quando l’incantesimo veniva sollevato, ma altrimenti dell’apparenza di uomini tra gli uomini. Essi si introdussero furtivamente nelle Assemblee, assumendo forme simili agli uomini. Uccidendo con le loro arti i capi dei Regni, assumendo il loro aspetto e regnando sugli uomini. Solo mediante la magia potevano essere scoperti. Solo mediante il suono poteva essere scoperto il loro volto. Essi vennero dal regno delle ombre per distruggere l’uomo e regnare al suo posto. Ma, sappiate, che i Maestri erano potenti maghi, capaci di alzare il velo dal volto del serpente, capaci di ricacciarlo indietro da dove era venuto. Essi vennero dagli uomini e gli insegnarono il segreto, la PAROLA che solo l’uomo può pronunciare, rapidamente essi alzarono il velo dal serpente e lo gettarono lontano dalla terra degli uomini.
Eppure, state attenti, il serpente vive in un luogo che può, talvolta, essere aperto al mondo. Non visti essi camminano tra gli uomini, nei posti dove il rito viene celebrato. Ancora, col passare del tempo, essi assumeranno sembianze umane. Essi possono essere evocati dal Signore che conosce il bianco o il nero. Ma solo il Maestro bianco può controllarli e braccarli vivi. Non cercate il regno delle ombre, perché sicuramente vi troverete il male. Perché solo i Maestri della luce potranno conquistare la paura delle tenebre.
Sappi, o fratello mio, che la paura è un grande ostacolo. Sii sempre Mastro della luce e l’oscurità svanirà presto. Ascoltami e tieni conto della mia saggezza, la voce della luce è chiara. Non cercare nella valle delle ombre e solo la luce apparirà. Presta ascolto, O uomo, alla profondità della mia saggezza, io parlo di conoscenze nascoste agli uomini. Io sono andato lontano nel mio viaggio attraverso lo spazio-tempo, fino alla fine dello spazio di questo ciclo. Sì, ho intravisto i segugi della barriera, che giacevano in attesa di colui che potrebbe oltrepassarli. In quello spazio dove il tempo non esiste, avvertii debolmente la presenza dei Guardiani dei Cicli. Che si muovevano solo attraverso i confini. Non essendo liberi dalla curvatura dimensionale.
Strani e terribili sono i limiti della barriera. Essi seguono la consapevolezza ai limiti dello spazio. Non pensare di sfuggire all’incarnazione, perché essi seguono con cura l’anima lungo i suoi limiti. Solo il cerchio ti potrà proteggere, salvarti dagli artigli degli abitanti dei limiti.
Una volta, in un tempo passato, io mi avvicinai alla Grande Barriera e vidi le sponde dove non esiste il tempo, la forma senza forma dei segugi della barriera. Sì, io li ho trovati nascosti nelle pieghe del tempo ed essi, fiutandomi da lontano, sorsero e suonarono la grande campana, che può essere ascoltata di ciclo in ciclo, e si mossero attraverso lo spazio verso la mia anima.
Io fuggii veloce di fronte a loro, tornando indietro da un tempo di impensabile fine. Ma essi mi seguirono, movendosi in strani modi, sconosciuti all’uomo. Sì, sulle grigie sponde della fine dello spazio-tempo io trovai i segugi della barriera, affamati delle anime che tentano di passare.
Io sfuggi attraversi i cerchi indietro nel mio corpo.
Fuggii e veloci essi mi seguirono. Sì, dopo di me, seguirono i divoratori, cercando il modo di divorare la mia anima. Si, o uomo, sappi che l’anima che sfida la barriera può essere catturata dai segugi da oltre il tempo, trattenendola finché il ciclo non è completato e lasciandola indietro quando la consapevolezza l’abbandona. Io entrai nel mio corpo, creai dei cerchi che non hanno confini, creai la forma dalla quale la mia forma fu formata. Posi il mio corpo nel cerchio e lasciai gli inseguitori nei cerchi del tempo. Ma, quando io sono libero dal mio corpo, io devo essere cauto di non muovermi verso i limiti, o la mia anima non sarà mai libera. Sappi che i segugi della barriera si muovono solamente lungo i limiti e mai attraverso la curvatura dello spazio. Solo movendoti lungo le curvature tu puoi sfuggirgli, perché sui limiti loro ti inseguiranno. O uomo, tieni conto del mio avvertimento. Cerca di non infrangere mai l’accesso per l’oltre. Pochi sono coloro che hanno avuto successo nel passare la barriera, fino alla Grande Luce che splende al di là. Perché sappi, che gli abitanti cercano sempre qualche anima da rendere schiava.
Ascolta, o uomo, e tieni conto del mio avvertimento. Cerca di muoverti lungo le curvature e non sui limiti. E se, mentre sei libero dal tuo corpo, credi di sentire un suono simile al latrato di una muta di cani ringhiare chiaramente e un suono simile ad una campana attraverso il tuo corpo, fuggi indietro al tuo corpo seguendo i cerchi e non cercare di entrare nella nebbia.
Quando tu rientrerai nella forma che abitavi, usa la combinazione del cerchio e della croce. Apri la tua bocca e usa la tua voce. Completa la PAROLA e tu sarai libero. Solo chi è riempito dalla LUCE può sperare di passare le guardie del sentiero. E allora si muoverà attraverso strane curvature e limiti che si sono formati in direzioni non conosciute dall’uomo.
Ascolta, o uomo, e tieni conto del mio avvertimento: non tentare di passare le guardie del sentiero.
Piuttosto cerca di ottenere la tua Luce e renderti pronto per passare sul sentiero.
La Luce è la tua ultima meta, o fratello.
Cerca e troverai sempre la luce sul sentiero.
Tavola IX – La chiave per essere liberi nello spazio
Presta attenzione, O uomo, ascolta la mia voce, che ti insegna la Saggezza e la Luce in questo Periodo; che ti insegna come bandire l’oscurità, che ti insegna come portare la Luce nella tua vita. Cerca, O uomo, di trovare il sentiero che ti conduce alla Vita Eterna come un Sole. Scaraventa via da te i veli dell’oscurità. Cerca di essere una Luce nel mondo. Fai di te stesso un vessillo per la Luce, un fuoco per il Sole di questo spazio. Volgi il tuo sguardo al Cosmo. Volgi il tuo sguardo alla Luce. Parla con le parole dell’Abitante, il Canto che richiama la Luce. Canta la canzone della libertà. Canta la canzone dell’anima.Crea l’alta Vibrazione che farà di te Uno con il Tutto. Mischiati con il Cosmo. Cresci Uno con la Luce. Sii un canale per l’equilibrio, un sentiero per la Legge di questo mondo. La Luce, O uomo, è la Grande Luce, che splende attraverso le ombre della carne. Tu sei libero di sorgere dall’antica oscurità, tu sei Uno con la Luce. Le ombre dell’oscurità ti circondano. La vita ti riempie con il suo flusso. MA ora, O uomo, devi sorgere e portare il tuo corpo lontano ai livelli che ti circondano e che anche sono Uno con te.
Guardati tutt’intorno, O uomo. Guarda il riflesso della tua propria luce. Sì, perfino nell’oscurità che ti circonda, trabocca fuori dal velo. Cerca sempre la saggezza. Non lasciare che il tuo corpo ti tradisca. Procedi sul sentiero dell’onda di Luce. Evita la via oscura. Sappi che la saggezza è permanente. Esistendo fin da quando la Grande Anima del Tutto ebbe inizio, creando l’armonia con la legge che esiste sul sentiero. Tieni conto, O uomo, dell’insegnamento della saggezza. Tieni conto della Voce che parla del tempo passato. Sì, io ti narrerò della conoscenza dimenticata, ti narrerò della saggezza celata nel tempo passato, perduta nell’oscurità che mi circonda. Sappi, O uomo, che tu sei il fine di tutte le cose. Solo che la conoscenza di questo è stata dimenticata, perduta quando l’uomo venne gettato nella prigionia, legato e incatenato dalle catene dell’oscurità. Tanto, tanto tempo fa, io abbandonai il mio corpo. Meravigliato io andai libero per la vastità dell’etere. Individuando i motivi che portarono l’uomo alla schiavitù.
Sappi, O uomo, che tu sei solo uno spirito. Il corpo è nulla. L’Anima è Tutto. Non lasciare che il tuo corpo sia una prigionia. Fuggi dall’oscurità e viaggia nella Luce. Fuggi dal tuo corpo, O uomo, e sarai libero, veramente una Luce che è Uno con la Luce. Quando tu sarai libero dalle catene dell’oscurità e viaggerai nello spazio come un Sole di Luce, allora saprai che lo spazio non è privo di vincoli ma effettivamente è racchiuso da angoli e curve. Sappi, O uomo, che tutto ciò che esiste è solo un aspetto della più Grande Cosa che deve giungere. La materia è un fluido che scorre come una corrente, cambiando costantemente da un aspetto all’altro. La conoscenza è sempre esistita attraverso tutte le epoche, niente è cambiato, sebbene sepolto nell’oscurità; niente è andato perduto, sebbene dimenticato dall’uomo. Sappi che attraverso lo spazio che tu abiti, vi sono altri che sono grandi come te stesso, interconnessi dal cuore della materia eppure separati nel loro stesso spazio. Una volta, in tempo da lungo dimenticato, Io THOTH, aprii il varco, penetrai in altri spazi ed imparai i segreti nascosti. Profondamente nell’essenza della materia vi sono nascosti molti segreti. Nove sono le dimensioni invalicabili e nove sono i cicli dello spazio. Nove sono le emanazioni della coscienza, e nove sono i mondi dentro ai mondi. Sì nove sono i Signori dei cicli che vengono da sopra e da sotto. Lo spazio e riempito da cose nascoste, perché lo spazio è diviso dal tempo.
Cerca la chiave per lo spazio-tempo, e tu aprirai il cancello. Sappi che nello spazio-tempo sicuramente esiste la consapevolezza. Benché sia nascosta alla nostra coscienza, essa esisterà ancora e per sempre. La chiave per i mondi all’interno di te la puoi trovare solo all’interno. Perché è l’uomo l’ingresso al mistero e il tramite per essere Uno con l’Uno. Cercati all’interno del cerchio. Usa la PAROLA che Io ti darò. Apri il passaggio al tuo interno e, sicuramente, anche tu, vivrai. Uomo, tu credi di aver vissuto, ma sappi che la vita è all’interno della morte. Perché, sicuramente, se tu sei schiavo del tuo corpo, per te non vi è vita. Solamente l’Anima è libera nello spazio, ha una vita che è veramente vita. Tutto il resto è solo schiavitù, una catena dalla quale liberarsi. Non credere che l’uomo sia nato dalla terra, sebbene, provenendo dalla terra, lo potrebbe essere. L’uomo è uno spirito nato nella luce. Ma, senza la conoscenza, non potrà mai essere libero. L’oscurità circonda il nato dalla Luce. L’oscurità cattura l’Anima.
Solo colui che sta cercando può sperare di essere mai libero.
Le ombre intorno a te stanno cadendo, l’oscurità riempie tutto lo spazio dinanzi alla Luce, O Luce dell’anima umana.
Riempite l’oscurità dello spazio. Voi siete figli della GRANDE LUCE. Ricordate e sarete liberi.
Non restate nelle ombre. La Luce sgorga dall’oscurità della notte, lascia che la tua anima sia, O NATO DAL SOLE, riempita dalla gloria della Luce, liberati dalle catene dell’oscurità, un Anima che è UNA con la LUCE.
Tu sei la chiave di tutta la saggezza. Dentro di te vi è tutto il tempo e lo spazio. Non vivere nella schiavitù dell’oscurità. Libera il tuo corpo di Luce dalla notte.
Grande Luce che riempi tutto il Cosmo, scorri completamente nell’uomo.
Fai del suo corpo una torcia che splenderà sempre tra gli uomini.
Lontano nel passato, cercai la saggezza, la conoscenza ignota all’uomo. Lontano nel passato io viaggiai nello spazio dove iniziò il tempo. Cercai sempre di aggiungere la conoscenza alla saggezza.
Eppure, io pensavo, solo il futuro potrà portare la chiave della saggezza.
Io viaggiai giù, nelle profondità di Amenti, per cercare la Grande Conoscenza.
Chiedo a voi, Signori dei Cicli, la via per la conoscenza che sto cercando.
Posi ai Signori questa domanda:
Dov’è la sorgente di TUTTO?
Rispose, con una voce potente, il Signore del Nove:
Libera la tua anima dal tuo corpo e vieni con me dinanzi alla Luce.
Io uscii dal mio corpo, una fiamma brillante nella notte. Stetti in piedi dinanzi al Signore, bagnato dal Fuoco della Vita. Io venni afferrato da una forza, grande oltre la conoscenza dell’uomo. Venni gettato in un abisso attraverso spazi sconosciuti all’uomo. Io vidi i forgiatori dell’ORDINE dal Caos e i confini della notte. Io vidi la Luce, sgorgare dall’armonia ed ascoltai il suono della Luce. Io vidi la fiamma dell’Abisso, emettere l’Ordine e la Luce.
Vidi l’Ordine sgorgare dal Caos. Vidi la Luce dare la Vita.
Quindi sentii la Voce.
Ascolta e comprendi. La fiamma è la sorgente di tutte le cose, contenendo potenzialmente ogni cosa. L’armonia che forma ogni cosa è la PAROLA e dalla PAROLA, viene la Vita e l’esistenza di tutto.
E ancora disse la Voce:
La Vita che è in te è la PAROLA. Cerca la Vita dentro di te ed avrai il potere di usare la PAROLA.
A lungo guardai la fiamma luminosa, che emanava dall’essenza del fuoco, realizzando che la Vita è Armonia e che l’uomo è Uno con il fuoco. Io tornai indietro nel mio corpo, e stetti in piedi di fronte al Nove, ascoltando la Voce dei Cicli, con una potente vibrazione, così parlo:
Sappi,O Thoth, che la Vita altro non è che la Tua parola con il fuoco. La Vita che tu cercavi prima altro non è che, come un fuoco, la parola nel mondo Cerca la via per la Parola e sicuramente il Potere sarà tuo
Quindi io chiesi al NOVE:
O Signore, mostrami il sentiero. Dammi la Via per la saggezza.Mostrami la via per la PAROLA.
Mi rispose, quindi, il SIGNORE DEL NOVE:
mediante l’equilibrio, tu troverai la strada. Hai visto che la PAROLA proviene dal Caos? Non hai visto che la LUCE viene dal Fuoco? Cerca nella tua vita questo equilibrio. Equilibra e ordina la tua vita. Reprimi tutto il Caos delle emozioni e tu raggiungerai l’equilibrio nella tua vita. L’ordine derivato dal Caos ti porterà la PAROLA della SORGENTE, la volontà del potere dei CICLI, e darà alla tua anima una forza che si espanderà liberamente attraverso le ere, un perfetto SOLE dalla SORGENTE.
Io ascoltai la Voce e ringraziai sinceramente nel profondo del mio cuore per queste parole.
Da sempre io avevo cercato l’Ordine che io avrei potuto generare con la Parola. Sappi che chiunque giunga a questo deve sempre essere nell’equilibrio, sebbene questo equilibrio non c’è mai stato e mai ci potrà essere. Prendi queste parole, O uomo, lascia che esse siano come una parte della tua vita. Cerca di conquistare questo equilibrio e sarai UNO con la PAROLA. Sforzati di guadagnare la Luce sul sentiero della Vita. Cerca di essere UNO con il SOLE. Cerca di essere solamente la Luce. Porta il tuo proprio pensiero verso l’unità della Luce con il corpo dell’uomo. Ricorda che tutto è Ordine dal Caos scaturito nella Luce.
Tavola X – La chiave del tempo
Ascolta, O uomo. Prendi la mia saggezza. Apprendi i profondi misteri nascosti dello spazio. Apprendi del pensiero che cresce nell’abisso, portando l’Ordine e l’Armonia nello spazio. Sappi, O uomo, che tutto ciò che esiste ha la sua esistenza solo a causa della LEGGE. Conosci la Legge e sarai libero e non sarai mai legato dalle catene della notte. Lontano, attraverso strani spazi, io ho viaggiato attraverso le profondità dell’abisso del tempo, finché alla fine tutto fu rivelato. Sappi che il mistero è mistero solo quando c’è una conoscenza non conosciuta dall’uomo. Quando tu avrai afferrato il nucleo di tutti i misteri, la conoscenza e la saggezza saranno sicuramente tue. Cerca e impara che nel Tempo c’è il segreto che ti può liberare da questo spazio. A lungo Io, con saggezza, ho ricercato la saggezza; sì, e la troverò alla fine dell’eternità perché so che sempre, avanti a me la meta che io cerco di raggiungere si muove indietro.
Perfino i Signori dei Cicli sanno che ancora non hanno raggiunto la meta, perché, con tutta la loro saggezza, sanno che la verità va sempre coltivata. Una volta, in un tempo passato, io parlai all’abitante. Domandandogli dei misteri del tempo e dello spazio. Ponendogli la domanda che sorgeva dal mio essere:
O Maestro, cos’è il tempo?
Quindi così mi disse, il Maestro:
sappi, O Thoth, che in principio vi era il VUOTO e la non esistenza, un non tempo, un non spazio e una non esistenza. E dentro la non esistenza arrivò un pensiero determinato, omnipervadente, e riempì il VUOTO. Non esisteva materia, solo forza, un movimento, una vibrazione un pensiero determinato che riempiva il vuoto.
E io chiesi al Maestro, dicendo: cos’è questo Pensiero eterno?
e rispose l’Abitante, dicendo:
all’inizio c’era il Pensiero eterno, e perché il pensiero sia eterno, deve esistere il tempo. Così all’interno dell’omnipervadente pensiero crebbe la Legge del Tempo. Sì, il tempo che esiste attraverso tutto lo spazio, fluttuando in un delicato, ritmico movimento che è eternamente in uno stato di stabilità. Il tempo non cambia, ma tutte le cose cambiano nel tempo. Perché il tempo è la forza che porta alla separazione degli eventi, ognuno nel suo proprio posto. Il tempo non è in movimento, ma tu ti muovi attraverso il tempo perché la tua coscienza si muove da un evento all’altro. Sì, nel tempo tuttavia esiste, tutto nel tutto, un’unica e sola esistenza. Sappi addirittura che sebbene nel tempo tu sei separato, eppure tu sei UNO, esistente in ogni tempo.
Quindi cessò la voce dell’Abitante, ed io mi allontanai a ponderare. Perché io sapevo che in quelle parole era posta la saggezza e la maniera per esplorare i misteri del tempo. Spesso io meditai sulle parole dell’Abitante. Quindi cercai di risolvere il mistero del tempo.
Io scoprii che il tempo si muove lungo strane direzioni. Sebbene solo mediante i mutamenti avrei potuto sperare di ottenere la chiave che mi avrebbe potuto dare l’accesso allo spazio tempo. Io scoprii che solo movendomi verso l’alto e nel modo giusto avrei potuto essere libero dal tempo e dal movimento. Io tornai indietro da fuori del mio corpo, movendomi nel modo che col tempo mi cambiò. Strane visioni ebbi nei miei viaggi, molti i misteri che mi si aprirono allo sguardo. Sì io vidi la nascita dell’uomo, imparai dal passato che non c’è niente di nuovo. Cerca, O uomo, di imparare il sentiero che conduce attraverso gli spazi che si sono formati indietro nel tempo. Non dimenticare, O uomo, con tutte le tue ricerche che la Luce è il traguardo che devi cercare di raggiungere. Cerca la Luce sul tuo sentiero e sempre per te la meta sarà stabile. Non lasciare mai che il tuo cuore si volga verso l’oscurità. Lascia che la tua anima splenda di Luce, un Sole sul sentiero. Sappi che la tua anima troverà sempre l’eterna luminosità, nascosta nella Luce, mai trattenuta dai legami dell’oscurità, sempre splenderà come un Sole di Luce.
Sì, sappi, che sebbene nascosta nell’oscurità, la tua anima, una scintilla della vera fiamma, esiste. Sii Uno con la più grande di tutte le Luci. Cerca la sorgente, la fine della tua meta. La Luce è vita, perché senza la Grande Luce nulla può esistere. Sappi che in tutta la materia formata, esiste sempre il cuore della Luce. Sì, perfino nella prigione dell’oscurità, esiste insita la Luce. Una volta io stavo eretto nella Sala di Amenti e sentii la Voce del Signore di Amenti, che diceva, con una tonalità che risuonava nel silenzio, parole di potere, vigorose e potenti. Esse intonavano la canzone dei Cicli, le parole che aprono l’accesso per l’Oltre. Sì, io vidi il grande portale aperto e guardai Oltre per un attimo. Vidi il moto dei Cicli, vasto come il pensiero della Sorgente li conduceva. Io quindi seppi che perfino l’infinito si muove verso un impensabile fine. Vidi che il Cosmo è Ordine e fa parte di un moto che si estende a tutto lo spazio, l’unione di un ordine dell’Ordine, che costantemente si muove nell’armonia dello spazio. Vidi il roteare dei Cicli come vasti cerchi attraverso il cielo. Seppi che tutto ciò che esiste cresce per incontrare un’altra esistenza in un altro lontano insieme di spazio-tempo. Quindi seppi che nelle parole c’è il potere di aprire livelli sconosciuti all’uomo. Sì, che perfino nelle parole giace nascosta la chiave che aprirà il sopra ed il sotto.
Ascolta, ora uomo, la parola che ti lascio. Usala e tu troverai il potere nel suo suono. Dì la parola “ZIN-URU” e troverai il potere. Ancora devi capire che l’uomo e di luce e la luce è dell’uomo.
Presta ascolto, o uomo, e senti del mistero che giace sotto al Sole. Sappi che tutto lo spazio è riempito da parole dentro le parole; sì, una nell’altra eppure separate dalla LEGGE. Una volta nella ricerca della saggezza profondamente sepolta, aprii la porta che divide LORO dall’uomo. Io chiamai dagli altri piani dell’esistenza, una che era la più buona delle figlie degli uomini. Sì, la chiamai da oltre lo spazio, per risplendere come una luce nel mondo degli uomini. Io usai il tamburo del serpente. Indossai abiti di porpora e oro. Posi sul mio capo la corona d’argento. Attorno a me un circolo di splendente cinabro. Alzai le mie braccia e gridai l’invocazione che apre il sentiero ai livelli dell’al di là, gridai ai signori dei Segni (astrologici) nelle loro dimore:
Signori dei due orizzonti, guardiani dei cancelli tremolanti, drizzatevi uno a destra e uno alla sinistra come la Stella che sorge dal suo trono e regola il suo segno. Sì, Tu, scuro principe di ARULU, apri gli cancelli della indistinta, nascosta terra, e lascia andare colei che tieni imprigionata. Ascoltate, ascoltate, ascoltate Signori oscuri e Signori splendenti, e per mezzo dei Vostri nomi segreti, nomi che io conosco e posso pronunciare, ascoltatemi e obbedite al mio volere.
Quindi accesi una fiamma tremante nel mio cerchio e la invocai da oltre gli spazi.
Figlia della Luce fa ritorno da ARULU. Sette volte e sette volte io sono passato attraverso il fuoco. Non ho mangiato cibo. Non ho bevuto acqua. Ti ho chiamata da ARULU dai Regni di EKERSHEGAL. Ti chiamo a comparire, Signora della Luce.
Quindi di fronte a me sorsero le scure figure; sì le figure dei Signori di ARULU. Si divisero di fronte me, e si avanzò la Signora della Luce. Ora Ella era libera dai Signori della notte, libera di vivere al Sole della terra, libera di vivere coma bambina della Luce.
Ascoltate e comprendete, o figli miei. La conoscenza è magia ed è la sola legge. Non abbiate paura del potere dentro di voi poiché esso segue la LEGGE come le stelle nel cielo. Sappi, riguardo all’essere senza conoscenza, che la magia è della saggezza e non della Legge. Ma sappi che per mezzo della tua conoscenza potrai sempre avvicinarti di più ad un posto vicino al Sole. Ascolta, figlio mio, segui il mio insegnamento. Sii sempre un ricercatore della Luce. Splendi nel mondo degli uomini tutto intorno a te, una Luce sul sentiero che brillerà fra gli uomini. Segui ed impara la mia magia. Sappi che tutta la forza è tua se lo vorrai. Non temere il sentiero che ti porta alla conoscenza, piuttosto evita la via scura. La Luce è Tua, O uomo, la puoi prendere. Getta via i legami e tu sarai libero. Sappiate che la vostra anima vive in catene causate dalla paura che vi rende schiavi. Aprite i vostri occhi e guardate la Grande Luce del Sole. Non abbiate paura perché tutto è vostro. La paura è il Signore dell’oscurità ARULU, a cui non avete mai contrastato la paura dell’oscurità. Sì sappi che la paura esiste perché è creata da coloro che sono legati dalla paura. Scuotetevi dalla vostra schiavitù, o figli, e camminate nella luce gloriosa del giorno. Non volgete mai i vostri pensieri verso l’oscurità e sicuramente sarete Uno con la Luce. L’uomo è solo ciò che crede di essere, un fratello delle tenebre o un figlio della Luce.
Camminate quindi nella Luce figli miei. Camminate sul sentiero che conduce al Sole. Ascolta ora, e tieni conto della mia saggezza. Usa la parola che ti ho dato. Usala e sicuramente troverai potere, saggezza e luce per camminare sulla strada. Cercala e troverai la chiave che ti ho dato e sarai sempre un figlio della Luce.
Tavola XI – La chiave del di sopra e del di sotto
Ascoltate e tenete da conto, O figli di Khem, delle parole che io vi do e che vi porteranno alla Luce. Sappiate, O uomini, che io conobbi i vostri padri, sì, i vostri padri, in un tempo molto lontano. Io sono stato immortale in tutte le epoche, vivendo tra di voi fin dall’inizio della conoscenza. Mi sono sempre sforzato di guidarvi in alto, verso la Luce della Grande Anima. Guidandovi fuori dall’oscurità della notte. Sappiate, O gente fra cui cammino, che io, Thoth, ho tutta la conoscenza e la saggezza conosciute dall’uomo fin dai giorni antichi. Sono stato il depositario dei segreti della Grande Razza, portatore della chiave che conduce alla vita. Vi ho portato fuori, o figli miei, anche dall’oscurità dei giorni antichi. Prestate ascolto adesso alle parole della mia saggezza. Prestate ascolto ora al messaggio che vi porto. Ascoltate le parole che vi do, e voi sorgerete dall’oscurità alla luce. Lontano nel passato, quando per la prima volta mi presentai a voi, vi trovai in caverne nella roccia. Vi innalzai con il mio potere e la mia saggezza, finché voi non brillaste come uomini fra gli uomini.
Sì, io vi trovai senza alcuna conoscenza. Solo pochi tra voi erano di poco superiori alle bestie. Alimentai la scintilla della vostra consapevolezza, finché alla fine voi brillaste come uomini. Ora vi parlerò di un antica conoscenza oltre la comprensione della vostra razza. Sappiate che noi della Grande Razza avevano e abbiamo conoscenze superiori a quelle dell’uomo. Noi portammo la saggezza delle razze nate dalle stelle, saggezza e conoscenza da lontano, oltre l’uomo. I maestri della saggezza discesero tra noi, così lontani da noi come io lo sono da voi. Prestate ascolto ora, mentre vi do la saggezza. Usatela e sarete liberi.
Sappiate che nella Piramide che io costruii, vi sono le chiavi che vi mostreranno la via per la vita. Sì, tracciate una linea dalla grande immagine che costruii, fino all’apice della piramide, costruita come una porta. Tracciatene un’altra dalla parte opposta con lo stesso angolo e direzione. Scavate lì e troverete ciò che vi ho sepolto. Lì troverete l’entrata sotterranea a segreti che vennero nascosti prima che voi foste uomini. Ora io vi narrerò dei cicli che si muovono in strani modi nel finito, perché l’infinito va oltre la conoscenza dell’uomo. Sappiate che vi sono nove cicli; sì, nove al di sopra e quattordici al di sotto che si muovono armoniosamente verso il punto di unione che esisterà in futuro.
Sappiate che i Signori dei Cicli sono unità di consapevolezza inviate dagli Altri per unificare questo con il Tutto. Essi sono più in alto della consapevolezza di tutti i Cicli, lavorando in armonia con la Legge. Loro sanno che col tempo Tutto sarà perfetto, non essendoci nulla al di sopra e nulla al di sotto, ma un Tuttuno in un perfetto Infinito, un armonia del Tutto con l’unità del Tutto. Profondamente al di sotto della superficie della terra, nelle Sale di Amenti, siedono i Sette, i Signori dei Cicli, sì, e qualcun altro, il Signore del di Sotto. Ebbene sappiate che nell’infinito non c’è niente al di sopra e niente al di sotto. Ma ogni cosa è sempre e sempre sarà l’Unità del Tutto quando Tutto sarà completato. Spesso io stetti di fronte ai Signori del Tutto. Spesso ho bevuto dalla fonte della Loro saggezza e riempii il mio corpo e la mia anima con la Loro Luce. Essi mi parlarono, narrandomi dei Cicli e della Legge che dà loro la ragione per esistere.
Sì, mi parlò il Signore del Nove, dicendo:
O Thoth, tu sei grande fra i figli della Terra, ma esistono misteri che tu non conosci. Sai che tu venisti da uno spazio-tempo al di sotto di questo e che viaggerai verso uno spazio-tempo superiore. Ma tu sai poco dei loro misteri, sai poco della saggezza che esiste oltre. Tu sai che la tua intera consapevolezza è solo una cellula nel processo della crescita. La consapevolezza sotto di te si espande in maniere differenti da quelle conosciute da te. Sì, Essa, sebbene in uno spazio-tempo al di sotto di te, cresce sempre in maniere differenti da quelle che sono parte del tuo sentiero.
Sappi che essa cresce come risultato della tua crescita ma non nello stesso modo in cui tu crescesti. La crescita che tu hai avuto ed hai nel presente, hanno portato ad essere cause ed effetti. Nessuna consapevolezza segue tale sentiero, altrimenti tutto potrebbe essere ripetitivo e vano. Ogni consapevolezza in ogni ciclo esiste per seguire il suo sentiero fino alla meta finale. Ognuno recita la sua parte nel Piano Cosmico. Ognuno recita la sua parte fino alla fine definitiva. Oltre i cicli, più grande è la conoscenza e l’abilità di fondersi con la Legge del Tutto.
Sappi che tu, nei cicli prima di noi, stavi lavorando in minima parte con la Legge, mentre noi, del ciclo che si estende all’infinito, manteniamo lo sforzo di rendere più grande la Legge. Ognuno ha la sua parte da recitare nei cicli. Ognuno ha il suo lavoro da completare nella sua maniera. Il ciclo prima di te non ti è ancora distante ma è formato soltanto dalla necessità di esistere. Perché sappi che la fonte della saggezza, che sgorga indietro nei cicli, è eternamente alla ricerca di nuovo potere da assimilare. Tu sai che la conoscenza si guadagna solo con la pratica, e la saggezza viene solo con la conoscenza, e questi sono i cicli creati dalla Legge. Essi sono mezzi per raggiungere la conoscenza per il disegno della Legge che è la Sorgente di Tutto. Il ciclo inferiore non è realmente inferiore, ma solo differente nello spazio e nel tempo. La consapevolezza là sta lavorando e provando meno cose rispetto a dove tu esisti. E sappi, che come tu stai lavorando nel grande, così anche al di sopra vi sono coloro che stanno lavorando come te sebbene con altre leggi. La differenza che esiste tra i cicli è solo la capacità di lavorare con la Legge.
Noi, che siamo esistiti in cicli anteriori, siamo coloro che per primi siamo usciti dalla Sorgente e nel passaggio attraverso lo spazio tempo abbiamo guadagnato la capacità di usare le Leggi più Grandi che sono distanti, oltre la concezione dell’uomo. Non vi è nulla di reale al di sotto di te, ma sono solo diverse manifestazioni della Legge. Guarda al di sopra o guarda al di sotto, troverai sempre la stessa cosa. Perché Tutto non è che una parte dell’Unicità che è alla Sorgente della Legge. La consapevolezza che è al di sotto di te fa parte di te stesso come anche noi siamo parte di te. Sì come un bambino senza la conoscenza che venne da te quando divenisti uomo. Paragona i cicli all’uomo nel suo viaggio dalla nascita alla morte, e guarda nei cicli al di sotto di te il bimbo con la sua conoscenza; e guarda te stesso come un bambino che cresce, avanzando nella conoscenza con il tempo che passa. Guarda, anche Noi, bambini cresciuti nella conoscenza e nella saggezza che è venuta con gli anni. Così sono anche,O Thoth, sono i cicli della consapevolezza, bambini nelle diverse fasi della crescita, eppure tutto deriva dall’Unica Sorgente, la Saggezza, e tutto alla saggezza ritorna.
Quindi Egli smise di parlare e rimase nel silenzio che viene dai Signori. Quindi mi parlò ancora, dicendo:
O Thoth, a lungo siamo rimasti in Amenti guardando la fiamma della vita nelle Sale. Eppure sappi, che Noi siamo ancora parte dei nostri cicli con la nostra Visione che si espande in loro ed oltre. Sì, sappi che fra tutto, nient’altro ci interessa se non la crescita che possiamo guadagnare per la nostra anima. Sappiamo che il corpo è passeggero. Le cose che gli uomini ritengono grandi non sono niente per noi. Le cose che noi cerchiamo non fanno parte del corpo ma sono solo il perfetto stato della nostra anima. Quando tu come uomo puoi imparare che alla fine niente conta di più che il progresso dell’Anima, allora tu veramente saresti libero da ogni legame, libero di lavorare in armonia con la legge. Sappi, O uomo, che tu potresti aspirare alla perfezione, perché solo essa ti può far raggiungere la meta. Sebbene tu dovresti sapere che niente è perfetto, eppure tu potresti essere la tua aspirazione e la tua meta.
Cessò ancora la voce del Nove, e le parole affondarono nella mia consapevolezza. Ora io cercai ancora più saggezza affinché potessi essere perfetto nella Legge con il Tutto. Velocemente io scesi alle Sale di Amenti per vivere nel freddo fiore della vita. Voi a cui io ho insegnato non mi vedrete più. Eppure io vivrò per sempre nella saggezza che ho insegnato. Tutto ciò che l’uomo è lo è a causa della saggezza. Tutto ciò che sarà lo sarà per l’effetto di questa causa. Ascoltate, ora, la mia voce e divenite più grandi dell’uomo comune. Volgete i vostri occhi verso l’alto, lasciate che la Luce riempia il vostro essere, siate sempre bambini della Luce. Solo sforzandovi potrete crescere al di sopra, al livello dove la Luce è Una con il Tutto. Siate i maestri di tutto ciò che vi circonda. Non siate mai controllati dalle conseguenze della vostra vita. Quindi create scopi sempre più perfette e col tempo sarete un Sole della Luce. Liberatevi, lasciate che la vostra Anima si innalzi sempre più verso l’alto, libera dalle catene e dai legami della notte. Volgete i vostri occhi al Sole nello spazio. Lasciate che sia per voi un simbolo di vita. Sappi che tu sei la Più Grande Luce, perfetta nella tua propria sfera, quando tu sei libero.
Non guardare dentro l’oscurità. Volgi i tuoi occhi allo spazio di sopra.
Lascia che la tua fiamma salga libera e tu sarai un figlio della Luce.
Presta ascolto, O uomo, alle parole della mia saggezza, presta ascolto alla voce di Thoth, l’Atlantideo. Io ho conquistato la legge dello spazio-tempo. Ho acquisito la conoscenza del futuro del tempo. Io so che l’uomo nel suo tragitto attraverso lo spazio-tempo potrà essere Uno con il Tutto. Sappi, O uomo, tutto il futuro è un libro aperto per chi sa leggere.
Tutti gli effetti derivano dalle loro cause come tutti gli effetti derivano dalla Causa Prima. Sappi che il futuro non è fisso o stabile ma varia a secondo di come le cause producono effetti. Guarda alla causa che ti condusse ad essere, e sicuramente vedrai che tutto è un effetto. Così, O uomo, stai certo che gli effetti che sono precedenti sono sempre cause di effetti sempre più perfetti. Sappi che il futuro non è fissato ma consegue sempre alla libera volontà degli uomini in quanto si muove attraverso i moti dello spazio-tempo verso la destinazione dove inizia un nuovo tempo.
L’uomo può leggere il futuro solamente mediante le cause che producono degli effetti. Cerca all’interno della causalità e sicuramente troverai gli effetti. Presta ascolto, O uomo, mentre io parlo del futuro, parlo degli effetti che seguono le cause. Sappi che l’uomo nel suo viaggio luminoso cerca sempre di sfuggire dalla notte che lo circonda, come le ombre che circondano le stelle del cielo e come le stelle nello spazio, egli, anche, brillerà dalle ombre della notte. Il suo destino lo condurrà sempre avanti finché sarà Uno con la Luce. Sì, sebbene la sua strada sia posta fra le ombre, dentro di lui arde sempre la Grande Luce. Sebbene la strada sia oscura tuttavia egli conquisterà le ombre che fluttuano intorno a lui come la notte. Lontano nel futuro io vedo gli uomini come i nati dalla Luce, liberi dall’oscurità che incatena l’Anima, viventi nella Luce senza i gioghi dell’oscurità che nascondono la Luce che è luce della loro Anima. Sappi, O uomo, che prima che tu raggiunga questo, molte delle ombre oscure cadranno nella tua luce, sforzandosi di spegnere con le ombre della notte la luce dell’Anima che si sforza per liberarsi. Grande è la lotta fra la Luce e l’oscurità, antica eppure sempre nuova. Eppure , so che un tempo, in un lontano futuro, tutto sarà Luce e l’oscurità cadrà.
Presta ascolto; O uomo alle mie parole di saggezza. Preparati e non sarai aggiogato dall’oscurità. Uomini sono sorti e uomini sono caduti quando nuove onde di sempre nuova consapevolezza sgorgano dal grande abisso sotto di noi verso il Sole della loro meta. Sì, figli miei, siete cresciuti da uno stato che era di poco superiore a quello delle bestie, finché ora voi siete i più grandi fra gli uomini. Eppure prima vi erano altri più grandi di voi. Eppure io vi ho narrato come altri prima di voi sono caduti. Così anche voi finirete. E sopra la terra dove ora io insegno, abiteranno dei barbari e faranno tramontare la Luce. L’antica saggezza verrà dimenticata, tuttavia essa sempre vivrà nascosta agli uomini.
Sì, nella terra che chiamaste Khem, razze sorgeranno e razze cadranno. Voi sarete dimenticati dai figli degli uomini. Tuttavia voi vi sarete mossi verso uno spazio stellare oltre questa esistenza dietro questo posto dove avete vissuto. L’Anima dell’uomo si muove sempre avanti, non legata ad alcuna stella. Ma si muove sempre verso la Grande Meta di fronte a lui dove si dissolverà nella Luce del Tutto. Sappiate che andrete sempre avanti, mossi dalla Legge della causa ed effetto finché alla fine entrambe diverranno Uno. Sì, Uomo, dopo che tu sarai andato, altri si muoveranno negli spazi che tu hai vissuto. La conoscenza e la saggezza saranno tutte dimenticate. E sopravvivrà solo una memoria di dei. Come per voi io sono un Dio per la mia conoscenza, così, anche voi, sarete gli dei del futuro a causa della vostra conoscenza, così distante da loro. Eppure sappi che attraverso tutte le epoche, l’uomo potrà accedere alla Legge, quando lo vorrà. Epoche da venire vedranno il risorgere della saggezza da coloro che erediteranno il vostro posto su questa stella. Essi torneranno nella saggezza e impareranno a bandire l’oscurità con la Luce. Essi dovranno sforzarsi grandemente attraverso tutte le epoche per guadagnare la libertà della Luce. Quindi giungerà fra gli uomini la grande guerra che farà tremare la terra e la scuoterà dal suo corso. Sì. Allora i figli delle tenebre apriranno le ostilità fra Luce e la notte. Quando gli uomini conquisteranno di nuovo l’oceano e voleranno nell’aria con ali come gli uccelli; quando egli avrà imparato ad imbrigliare la luce, allora inizierà il tempo della guerra. Grande sarà la battaglia di entrambe le forze, grande la battaglia fra l’oscurità e la Luce. Nazione insorgerà contro nazione usando le forze oscure per soggiogare la Terra. Armi di forza prosciugheranno l’uomo della Terra finché la metà delle razze umane sarà andata. Quindi giungeranno i Figli del Mattino e daranno il loro editto ai figli degli uomini, dicendo:
O uomini, cessate di lottare contro i vostri fratelli. Solo così potrete giungere alla Luce. Cessate nella vostra miscredenza. O fratelli miei, seguite il sentiero e sappiate che è giusto.
Allora gli uomini cesseranno la loro lotta, fratello contro fratello e padre contro figlio. Allora sorgerà l’antica casa del mio popolo dal suo posto sotto le scure onde dell’oceano. Allora si diffonderà l’Era della Luce con tutti gli uomini che cercheranno di raggiungere la Luce della meta. Allora i Fratelli della Luce regneranno sui popoli. Sarà bandita l’oscurità della notte. Sì, i figli degli uomini progrediranno in avanti e verso l’alto, verso la grande meta. Essi diverranno Figli della Luce. Le loro Anime saranno sempre fiamma della fiamma. Conoscenza e saggezza apparterranno all’uomo nella grande era perché si avvicinerà alla fiamma eterna, la Sorgente di tutta la saggezza, il posto dell’inizio, che tuttavia è Uno con la fine di ogni cosa. Sì, in un tempo che deve ancora nascere, Tutto sarà Uno e Uno sarà Tutto. L’uomo, una fiamma perfetta di questo Cosmo, si muoverà avanti, verso un posto nelle stelle. Sì, si muoverà addirittura al di fuori di questo spazio-tempo, in un altro oltre le stelle. A lungo mi avete ascoltato, O figli miei, a lungo avete ascoltato la saggezza di Thoth. Ora mi allontano da voi nell’oscurità. Ora io vado nelle Sale di Amenti, per abitare lì, nel futuro quando la luce tornerà fra gli uomini. Eppure, sappiate, che il mio spirito sarà sempre con voi, per guidare i vostri passi sul sentiero della Luce. Custodite i segreti che vi ho lasciato, e sicuramente il mio spirito vi sorveglierà durante la vita. Mantenete sempre i vostri occhi sul sentiero della saggezza. Mantenete sempre la luce come vostra meta. Non lasciate catturare la vostra anima dalla schiavitù dell’oscurità; lasciate che essa voli nella sua ascesa verso le stelle. Ora io parto per abitare in Amenti. Voi sarete miei figli in questa vita e nella prossima. Tempo verrà in cui, anche voi, sarete immortali, vivendo epoca dopo epoca come una Luce tra gli uomini. Sorvegliate l’accesso alle Sale di Amenti. Sorvegliate i segreti che ho nascosto tra di voi. Non lasciate che la saggezza sia gettata ai barbari. Dovrà essere tenuta segreta per coloro che cercano la Luce. Ora parto. Ricevete la mia benedizione. Prendete la mia strada e seguite la Luce.
Mescolate la vostra anima con la Grande Essenza.
Lasciate che la vostra consapevolezza sia Una con la Grande Luce.
Chiamatemi quando avete bisogno.
Usate il mio nome tre volte con la sequenza: Chequetet, Arelich, Volmalites.
Tavola XIII – La chiave della vita e della morte
Presta ascolto, O uomo, ascolta la saggezza. Ascolta la Parola che ti riempirà con la vita. Ascolta la Parola che bandirà l’oscurità. Ascolta la Voce che bandirà la notte. Ho portato mistero e saggezza ai miei figli: conoscenza e potere portati dall’antichità. Non sai che tutto verrà alla luce quando troverai l’unità con il Tutto? Tu sarai Uno con i Maestri del Misteri, i Conquistatori della Morte e i Maestri della Vita.
Sì, tu conoscerai il fiore della vita lo sviluppo della vita che splende nelle Sale. Nello Spirito scoprirai quelle Sale di Amenti e porterai indietro la saggezza che viveva nella Luce. Sappi che l’accesso al potere è segreto. Sappi che l’accesso alla vita passa attraverso la morte. Sì, attraverso la morte ma non come se tu conoscessi la morte, ma una morte che è vita, fuoco e luce. Desideri conoscere i profondi, nascosti segreti? Guarda nel tuo cuore dove la conoscenza è nascosta. Sappi che il segreto è nascosto dentro di te, la sorgente di tutta la vita e la sorgente di tutta la morte.
Presta ascolto, O uomo, mentre io ti racconto il segreto, ti rivelo l’antico segreto. Profondamente nel cuore della Terra è posto il fiore, la sorgente di vita che cela tutto nella sua forma. Sappi che la Terra vive in corpo come tu vivi nella tua propria forma. Il fiore di vita ha, come te, un posto per lo spirito e scorre attraverso la Terra proprio come il tuo scorre attraverso la tua forma. Dando la vita alla Terra e ai suoi figli, rinnovando lo spirito di forma in forma. Questo è lo spirito che dato la forma al tuo corpo, definendoti e formandoti dentro la tua forma. Sappi, O uomo, che la tua forma è duale, bilanciata nella dualità durante la sua formazione. Sappi questo: quando ti avvicini velocemente alla morte, è solo perché il tuo bilanciamento si è rotto. È solo perché una polarità è andata perduta. Sappi che il segreto della vita in Amenti è la capacità di restaurare queste polarità. Tutto ciò che esiste ha forma e vita a causa dello Spirito di vita nei suoi poli. Non vedi che nel cuore della Terra vi è l’equilibrio di tutte le cose che esistono ed esisteranno sulla superficie? La Sorgente del tuo Spirito è stata elaborata dal cuore della Terra, perché nella tua forma tu sei uno con la Terra. Quando tu hai imparato a controllare il tuo equilibrio, allora potrai modellare con l’equilibrio della Terra. Tu esisterai in questa forma finché la Terra esiste, un cambiamento nella forma, ci sarà solo quando anche la Terra cambierà. Non assaggiando la morte, ma unendoti con questo pianeta, trattenendo la tua forma mentre tutto passa.
Presta ascolto, O uomo, mentre io ti do il segreto così che tu, anche, non ti accorgerai del cambiamento. Sdraiati per un ora al giorno con la tua testa rivolta verso il polo positivo (Nord). Rivolgi un ora al giorno la tua testa verso il polo negativo (Sud). Mentre la tua testa è posizionata verso il nord, porta la tua coscienza dal torace alla testa. Quando la tua testa è posizionata verso il Sud, porta il tuo pensiero dal torace ai piedi. Portati in equilibrio una volta ogni sette, ed il tuo equilibrio tratterrà tutta la forza. Sì, se tu sei vecchio, il tuo corpo si rinfrescherà e diverrà come nella gioventù. Questo è il segreto dei Maestri per cui essi trattengono le dita della morte. Non trascurare di seguire il sentiero che ti ho mostrato. Perché quando sarai passato oltre i cento anni, trascurare questo significherà che la morte sta arrivando. Ascolta le mie parole e segui il sentiero. Acquisisci il tuo equilibrio e vivi la vita; ascolta, O uomo, e tieni conto delle mie parole.
Presta ascolto alla saggezza che ti do riguardo alla morte. Quando sarai alla fine del lavoro assegnato, tu potrai desiderare di passare questa vita, per passare al livello dove vivono i Figli del Mattino ed esistono come Figli della Luce. Passa senza dolore e passa senza dispiacere al livello dove c’è la Luce Eterna. Infine sdraiati con la testa rivolta verso Est. Ripiega le tue mani sulla Sorgente della tua vita (Plesso Solare). Poni la tua coscienza sulla sede della vita. Roteala e dividila a Nord e a Sud. Inviala verso il Nord. Invia l’altra parte verso il Sud. Abbandona la tua presa sul tuo corpo. Dinanzi alla loro forma volerà la tua scintilla d’argento, in avanti ed al di sopra del Sole del mattino, fondendosi con la Luce, unendosi con la sua Sorgente. Là splenderà finché sarà creato il desiderio. Quindi tornerà in un luogo nella forma. Sappi, O uomo, che in questo modo trapassano le grandi Anime, cambiando a volontà da vita a vita. In questo modo trapassa sempre l’Avatar, disposto alla sua morte così come egli ha volontà sulla sua vita. Presta ascolto, O uomo, bevi alla mia saggezza.
Impara il segreto che è il Maestro del Tempo. Impara come coloro che chiami Maestri sono capaci di ricordare le vite passate. Grande è il segreto, eppure facile da dominare, dandoti il controllo del tempo. Quando la morte ti si avvicina velocemente, non avere paura perché sai che tu sei il padrone della morte. Rilassa il tuo corpo, non opporti con tensione. Poni nel tuo cuore la fiamma della tua Anima. Quindi allontanalo velocemente ponendolo sul triangolo. Sospendi per un momento, quindi muoviti verso la meta. Questa, la tua meta, è il posto tra le sopracciglia. Il posto dove deve fluttuare la memoria della vita. Mantieni la tua fiamma qui, nel posto nel tuo cervello prima che le dita della morte afferrino la tua anima. Quindi, appena tu passi attraverso lo stato di transizione, certamente ti arriveranno anche le memorie della tua vita.
Allora il passato sarà uno con il presente.
Allora sarà fissata la memoria di tutto.
Tu sarai libero da tutte le involuzioni.
Le cose del passato vivranno nell’oggi.
Tavola XIV – Supplementare
Presta ascolto, O uomo, alla profonda saggezza nascosta, persa al mondo fin dal tempo degli Abitanti, persa e dimenticata dagli uomini di questa epoca. Sappi che questa Terra non è altro che un portale, sorvegliato da poteri sconosciuti agli uomini.
Sì, i Signori Oscuri nascondono l’ingresso che porta alla terra dei nati dal cielo. Sappi, che la strada che porta alla sfera di Arulu è protetta da barriere che possono essere aperte solo da uomini nati nella Luce. Sopra la Terra io sono la più antica fra le chiavi dei cancelli per la Sacra Terra. Io Comando, per mezzo dei poteri che sono dietro di me di lasciare le chiavi al mondo degli uomini. Prima che io parta, vi darò i segreti di come voi potrete sorgere dai legami dell’oscurità, gettare via le catene di carne che vi hanno incatenato, sorgere dall’oscurità alla Luce. Sappi, che l’anima deve essere purificata dalla sua oscurità, prima che possa varcare i portali della Luce. Così io ho prescritto fra di voi dei Misteri così che i Segreti possano sempre essere trovati. Sì, sebbene gli uomini possano cadere nell’oscurità, la Luce splenderà sempre come una guida. Profondamente nell’oscurità velata nei simboli, la via per il Portale potrà sempre essere trovata. L’uomo nel futuro negherà i Misteri, ma il ricercatore troverà sempre la via. Ora i vi comando di mantenere i miei segreti, dandoli solo a chi voi avete verificato, così che la purezza non possa essere corrotta, così che il potere della Verità possa prevalere.
Presta ascolto ora alla rivelazione del mistero. Presta ascolto ai simboli del Mistero che io vi do. Fate di questo una Religione perché solo così ne potrà permanere l’essenza. Ci sono Regioni tra questa vita ed il Grande Uno, percorse dalle Anime che viaggiano dipartendosi da questa Terra; Duat, la casa dei poteri dell’illusione; Sekhet Hetspet, la Casa degli dei. Osiride, il simbolo della guardia del portale, che manda indietro le anime degli uomini indegni. Al di dietro risiede la sfera dei poteri dei nati dal cielo, Arulu, la terra dove i Grandi sono passati. Là, dove è terminato il mio lavoro tra gli uomini, mi congiungerò ai Grandi della mia Antica Casa. Sette sono i compiti della Casa dei Potenti; Tre le guardie all’oscurità per ogni portale; quindici le strade che conducono a Duat. Dodici sono le case dei Signori delle Illusioni, che fronteggiano quattro strade, ognuna differente dall’altra. Quarantadue sono i Grandi Poteri, che decidono la morte di chi viaggia verso il Portale. Quattro sono i figli di Horus, due sono le guardie all’Est e all’Ovest; Iside, la madre che implora per i suoi figli, Regina della Luna, riflesso del Sole. Ba è l’essenza che vive per sempre. Ka è l’ombra che l’uomo conosce come vita. Ba non viene finché Ka non è incarnato. Questi sono Misteri da preservare attraverso tutte le epoche. Essi sono le chiavi della vita e della morte. Ascolta adesso del Mistero dei Misteri, impara del cerchio senza inizio e senza fine, la forma di colui che è Uno nel tutto. Ascolta e senti, torna indietro e mettilo in pratica, in questo modo viaggerai sulla strada che io ho percorso. Mistero nel Mistero, eppure chiaro ai nati della Luce, io ora ti rivelerò il segreto di tutto. Rivelerai il segreto agli iniziati, ma lascia che la porta sia completamente sbarrata contro i profani.
Nel Tre è il mistero, che viene dal Grande Uno. Ascolta, e la Luce scenderà in te.
Ai primordi, vi erano tre abitanti. Oltre a questi, niente esisteva. Questi erano l’equilibrio. Uno Dio, Uno Verità, Uno base della libertà. Dai Tre derivano i tre equilibri: tutta la vita, tutto il bene, tutto il potere.
Tre sono le qualità di Dio nella sua Casa di Luce: Infinito Potere, Infinita Saggezza, Infinito Amore.
Tre sono i poteri dati ai Maestri: trasmutare il male, assistere il bene, usare la discriminazione.
Tre sono le cose che inevitabilmente Dio deve compiere: manifestare Potere, Saggezza, Amore.
Tre sono i poteri che hanno creato ogni cosa: l’Amore Divino che possiede ogni conoscenza, la Saggezza Divina che conosce ogni possibile concezione, il Potere Divino ottenuto per mezzo della volontà di unione fra Divino Amore e Saggezza.
Tre sono i cerchi (stati) dell’esistenza: lo stato della Luce dove non abita nessun’altro che Dio, e solo Dio può attraversare; lo stato del Caos, da dove tutte le cose per natura risorgono dalla morte; lo stato di consapevolezza dove tutte le cose sbocciano dalla vita.
Tutte le cose animate hanno tre stati di esistenza: caos o morte, libertà nell’umanità e felicità del cielo.
Tre esigenze controllano tutte le cose: l’inizio nella Grande Profondità, lo stato del caos, la pienezza del cielo.
Tre sono i sentieri dell’Anima: uomo, libertà e luce.
Tre sono gli ostacoli: la mancanza di sforzo nell’ottenere la conoscenza, il non attaccamento a Dio, l’attaccamento al male.
Nell’uomo i tre sono manifesti. Tre sono i Re del potere interiore. Tre sono le camere dei Misteri, create eppure non trovate nel corpo dell’uomo.
Ascolta ora chi si è liberato, svincolato dalle catene della vita per la luce. Con la conoscenza si aprirà la sorgente di tutti i mondi. Sì.perfino i Cancelli di Arulu non possono essere sbarrati. Ancora presta attenzione, O uomo, a chi potrebbe entrare in cielo. Se tu non sarai meritevole, è meglio essere gettato nel fuoco. Conosci i celestiali passaggi attraverso la pura fiamma. Ad ogni rivoluzione dei cieli, essi si bagnano nelle fontane della Luce. Presta ascolto, O uomo, a questo Mistero: in un lontano passato, prima che tu nascesti come uomo, io abitai nell’antica Atlantide.
Là, nel Tempio, io bevvi dalla saggezza, versata dall’Abitante come una fontana di Luce. Mi diede la chiave per ascendere alla Presenza di Luce nel Grande Mondo. Stetti di fronte al Santo Uno, innalzato al trono nel fiore di fuoco. Egli era velato dai bagliori dell’oscurità, comunque la mia Anima fu frantumata dalla sua Gloria. Dinanzi ai piedi del suo Trono simile al diamante, scorrevano quattro fiumi di fuoco. Scorrevano attraverso canali di nuvole verso la terra dell’uomo. La stanza si riempì con Spiriti Celesti. Il Palazzo stellato era una meraviglia delle meraviglie. Sopra al cielo gli Spiriti formarono un arcobaleno di fuoco e luce. Cantarono la Gloria del Santo Uno. Quindi dal mezzo del fuoco venne una voce: guarda la Gloria della Causa Prima. Io guardai quella Luce, alta sopra tutte le oscurità, riflessa nel mio essere. Io compresi, come Egli fosse il Dio di tutti gli dei, lo Spirito del Sole, il Sovrano delle Sfere solari. C’è Uno, che è anche il Primo, che non ha inizio, che non ha fine; che ha fatto ogni cosa, che governa tutto, che è buono, che è giusto, che illumina e sostiene.
Quindi dal Trono, che riversava una grande radianza, circondando ed innalzando la mia Anima con il suo Potere, velocemente mi mossi attraverso gli spazi celesti, mi fu mostrato il mistero dei misteri, il cuore segreto del cosmo. Fui trasportato alla terra di Arulu, e stetti di fronte ai Signori nella loro Casa. Essi aprirono il varco, così potei dettare uno sguardo al caos primordiale. La mia Anima rabbrividì all’orribile visione, ritirandosi dall’oceano dell’oscurità. Allora io vidi la necessità delle barriere, vidi la necessità per i Signori di Arulu. Solo Loro, con il loro infinito equilibrio, possono stare sul percorso del fluente caos. Solo Loro possono guardare la creazione di Dio. Quindi io passai intorno alla pertinenza dell’otto. Vidi tutte le anime che avevano conquistato l’oscurità. Vidi lo splendore della Luce dove abitavano. Io rimasi a lungo tra di loro, ma mi trattenei anche a causa della via che avevo scelto, quando io stetti nelle Sale di Amenti e feci la mia scelta sul lavoro che avrei dovuto compiere. Io passai attraverso le Sale di Arulu, giù verso la Terra dove giaceva il mio corpo. Risorsi dalla terra dove avevo giaciuto. Stetti di fronte all’Abitante, diedi il mio pegno di rinunciare al mio Grande diritto finché non fosse completato il mio lavoro sulla Terra, finché non fosse passata l’era dell’oscurità.
Presta ascolto, O uomo, alle parole che ti darò. In esse troverai l’Essenza della vita. Prima che io torni alla Sale di Amenti, come me, anche tu, sorgerai alla Luce. Conservale e sorvegliale, celale nei simboli, così che il profano ne riderà e rinuncerà. In ogni terra, dai forma ai misteri. Rendi la strada difficile per i ricercatori che la calcheranno. In questo modo i deboli e gli insicuri saranno respinti. In questo modo i segreti saranno celati e sorvegliati, mantenuti fino al tempo in cui tornerà il giusto periodo. Attraverso le ere oscure, il mio spirito rimarrà nella terra profonda e nascosta, aspettando ed osservando. Quando saranno passate tutte le prove esteriori, chiamatemi a comparire per mezzo delle chiavi che vi ho lasciato. Quindi io, l’Iniziatore, vorrò rispondere, dalle Sale degli dei di Amenti. Quindi io riceverò l’Iniziato, dandogli le parole del potere. Ascolta e ricorda, queste parole di avvertimento:
non venire a me mancando nella saggezza, impuro nel cuore o con deboli propositi. Altrimenti io ti toglierò il potere chiamandoti a comparire dal luogo dove sto dormendo.
Ora torna indietro e raduna i tuoi fratelli, così che io possa impartirti la saggezza del sentiero della Luce, quando io me ne sarò andato. Vieni nella Camera di fronte al mio tempio. Non mangiare cibo prima che siano passati tre giorni. Là io ti darò l’essenza della saggezza, così che potrai splendere con potenza tra gli uomini. Là io ti darò i Segreti, di modo che anche tu, puoi salire nella Verità al Cielo degli Uomini dei, nell’essenza che tu sei.
Ora parti e lasciami mentre io raduno coloro che sanno ma non sanno come.
Tavola XV – Il Segreto dei Segreti
Ora riunitivi, figli miei, aspettando di ascoltare il Segreto dei Segreti che vi darà il potere di scoprire l’Uomo Dio, che vi darà la via per la vita eterna. Vi parlerò chiaramente dei Misteri Svelati. Non vi darò parole oscure. Aprite le vostre orecchie ora, figli miei. Ascoltate e obbedite alle parole che io vi do. Per primo parlerò delle catene dell’oscurità che vi tengono legati alla sfera della Terra. Oscurità e Luce sono entrambe della stessa natura, differenti solo nell’apparenza, perché ognuna sorse dalla Sorgente di tutto. L’oscurità e disordine. La Luce è ordine. L’oscurità trasmutata è luce della Luce. Questo, figli miei, deve essere il vostro proposito: trasmutare l’oscurità in Luce. Ascoltate ora del mistero della natura, le relazioni della vita con la Terra dove abita. Sappiate, che voi in natura siete triplici: fisico, astrale e mentale in uno. Tre sono le qualità di ognuna delle natura; nove in tutte, come in alto, così in basso.
Nel fisico ci sono questi canali: il sangue che si muove con moti vorticosi, reagendo con il cuore per provocare il suo battito. Il Magnetismo che si muove attraverso le vie nervose, portatore di energia alle cellule e ai tessuti. L’Akasha, che scorre attraverso i canali, sottili eppure fisici, completando i canali. Essi formano la struttura scheletrica, attraverso cui scorre l’etere sottile. Nel loro controllo giace il segreto della vita per il corpo. Abbandonato solo per volontà dell’adepto, quando è terminato il suo scopo di vita.
Tre sono le nature dell’Astrale, che è mediatore fra l’alto ed il basso. Non fisico, non spirituale, ma capace di muoversi in alto ed in basso.
Tre sono le nature della Mente, portatrice della volontà del Grande Uno. Arbitro della causa e dell’effetto nella vostra vita. Questa è formata in triplice essenza, diretta dall’alto dal potere del quattro.
Al di sopra ed oltre la natura triplice dell’uomo giace il regno del Sé spirituale. In esso vi sono quattro qualità, splendente in ognuno dei livelli dell’esistenza, ma tredici in uno, il numero mistico. I Fratelli sono impostati sulle qualità dell’uomo; ognuno dirigerà lo sviluppo dell’essere, ognuno sarà canalizzatore del Grande Uno. Sulla Terra l’uomo è in catene, imprigionato dallo spazio e dal tempo al livello della Terra. Circondando ogni pianeta, con un onda di vibrazione, legando la sua capacità di sviluppo. Eppure dentro l’uomo vi è la chiave del rilassamento, dentro l’uomo può essere trovata la libertà. Quando voi avrete liberato il Sé dal corpo, sorgerete dalle considerevoli catene del vostro livello terrestre. Dite la parola Dor-E-Lil-La. Allora per un certo tempo la vostra Luce si alzerà, e potrete liberamente passare le barriere dello spazio. Per il tempo di metà del Sole (sei ore), passerete liberamente le barriere del livello terrestre. Vedrete e saprete chi siete oltre voi. Sì, potrete passare per i mondi più alti. Guarderete le possibili altezze del vostro sviluppo, conoscerete i futuri terrestri della vostra Anima. Voi siete legati nel vostro corpo, ma per mezzo del potere potrete essere liberi. Questo è il segreto per mezzo del quale puoi sostituire l’incatenamento con la tua libertà.
Che la tua mente sia calma. E tranquillo sia il tuo corpo: consapevole solo della libertà dal corpo. Centra il tuo essere sul desiderio della tua meta. Pensa ancora ed ancora che tu potresti essere libero. Pensa a questa parola : La-Um-I-L-Ganoover e lasciala risuonare nella tua mente. Muoviti con il suono verso il posto del tuo desiderio. Libero dai legami del corpo per mezzo della tua volontà.
Ascolta mentre io ti do il più grande dei Segreti: come tu puoi entrare nella Sale di Amenti, entrare, come io feci, nel palazzo degli immortali.
Giaci nella quiete del tuo corpo. Calma la tua mente di modo che nessun pensiero ti disturbi. Devi essere puro nella mente e nei propositi, altrimenti potrà venire solo il fallimento. La visione di Amenti è quella che vi ho narrato nelle mie Tavole. Brama di essere lì con la pienezza del cuore.resta di fronte ai Signori con l’occhio della tua mente. Pronuncia (mentalmente) le parole di potere che ti do: Mekut-El-Shab-El Hale-Sur-Ben-El-Zabrut Zin-Efrim-Quar-El. Rilassa la tua mente ed il tuo corpo. Quindi stai certo che la tua Anima verrà chiamata.
Ora io ti do la chiave per Shamballa, il luogo dove i miei fratelli vivono nell’oscurità: oscurità ma riempita con la luce del Sole dell’oscurità della Terra, Luce dello Spirito, guida per voi quando il mio giorno sarà passato.
Abbandona il tuo corpo come ti ho insegnato. Passa le barriere della profondità, il luogo più nascosto. Stai di fronte ai cancelli e ai loro guardiani. Comanda il tuo ingresso con queste parole: Io sono la Luce. In me non c’è oscurità. Io sono libero dalle catene della notte. Aprite la strada del Dodici e dell’Uno, così che io possa passare al Regno della saggezza. Quando loro ti rifiuteranno, come sicuramente vorranno, comanda loro di aprire con queste parole di potere: Io sono la Luce. Per me non ci sono barriere. Aprite, Io comando, per mezzo del Segreto dei Segreti: Edom-El-Ahim-Sabbert-Zur Adom.
Quindi, se le tue parole sono state della più alta Verità, per te le barriere cadranno aperte.
Ora vi lascio, figli miei. Vado in basso, eppure in alto, nelle Sale. Vincete il cammino per me, figli miei. Certamente diverrete miei fratelli.
Con questo finisco i miei scritti. Lascia che siano le istruzioni per coloro che verranno dopo. Ma solo per coloro che cercheranno la mia saggezza, perché solo per loro io sono la chiave e la Via.
FONTE:http://www.metamorfosialiene.com/2015/12/20/le-tavole-smeraldine-o-tavole-di-thot/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
La finestra di Overton: Come rendere accettabile una idea inaccettabile
Perche’ e’ cambiata l’opinione pubblica su omosessualismo e matrimonio tra persone dello stesso sesso?
Per molti anni l’idea del matrimonio tra le persone dello stesso sesso non era considerata perchè la società non poteva accettare l’idea di matrimonio same-sex. I mass media però hanno influenzato in continuazione l’opinione pubblica, sostenendo le minoranze sessuali. I matrimoni tra persone dello stesso sesso sono diventati prima accettabili, ma con deroghe, poi come accettabili e infine come neutrali. Ora sono recepiti come “accettabili, ma con deroghe”. Tra poco, probabilmente, diventeranno totalmente accettabili. Quali sono state le tecniche di persuasione adottate per far cambiare idea all’opinione pubblica?
La risposta c’è, ed è un’abile e quanto mai sottile forma di persuasione occulta, una sorta di ingegneria civile, messa in atto dalle menti del pensiero omosessualista. Queste tecniche si basano sulla “Finestra di Overton”.
La finestra di Overton è un modello di rappresentazione delle possibilità di cambiamenti nell’opinione pubblica, descrivendo come delle idee, totalmente respinte al loro apparire, possano essere poi accettate pienamente dalla società, per diventare infine legge. La cosa più inquietante è che queste idee nascono spesso da un piccolo gruppo e a vantaggio solo di pochi, con danni per tutti gli altri
Secondo Overton, qualsiasi idea, anche la più incredibile, per potersi sviluppare nella società ha una finestra di opportunità. In questa finestra l’idea può essere ampiamente discussa, e si può apertamente tentare di modificare la legge in suo favore. L’apparire di questa idea, in quel che potremmo chiamare la “finestra di Overton”, permette il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello di un pubblico dibattito, prima dalla sua adozione da parte della coscienza di massa e il suo inserimento nella legge.
Non si tratta di lavaggio del cervello puro e semplice, ma di tecniche più sottili, efficaci e coerenti, si tratta di portare il dibattito fino al cuore della società, per fare sì che il cittadino comune si appropri di una certa idea e la faccia sua. All’inizio è talvolta sufficiente che un personaggio pubblico o politico la promuova in modo caricaturale ed estremo, e che poi il resto della classe pubblica e politica smentisca con grande foga. Ecco, l’idea è nata, e la danza dei furbetti può cominciare. Il soggetto è lanciato, e si può discuterne per il bene di tutti e sgombrare il campo dagli equivoci!
Secondo questa teoria, una finestra è l’intervallo di idee che possono essere accettate dalla società in un determinato momento e che vengono apertamente manifestate dai politici senza che questi ultimi passino per estremisti. Le idee evolvono secondo i seguenti stadi:
inconcepibile (inaccettabile, vietato)
radicale (vietato, ma con delle riserve)
accettabile (l’opinione pubblica sta cambiando)
utile (ragionevole, razionale)
popolare (socialmente accettabile)
legalizzazione (nella politica dello Stato)
L’uso della finestra Overton è il fondamento della tecnologia di manipolazione della coscienza pubblica finalizzata all’accettazione da parte della società di idee che le erano precedentemente estranee e consente l’eliminazione dei tabù. L’essenza di questo metodo sta nel fatto che l’auspicato mutamento di opinione deve perseguirsi attraverso varie fasi, ciascuna delle quali sposta la percezione ad uno stadio nuovo dello standard ammesso fino a spingerlo al limite estremo. Ciò comporta uno spostamento della stessa finestra, ed un dibattito polemico ben governato permette di raggiungere la fase ulteriore all’interno della finestra.
Dei gruppi di riflessione producono e diffondono opinioni all’esterno della Finestra Overton, per rendere la società più ricettiva verso l’idea in corso. Quando un gruppo di riflessione vuole imporre una idea considerata inaccettabile dall’opinione pubblica, utilizza la Finestra per tappe. Prendiamo ad esempio l’evoluzione del pensiero unico omosessualista: la teoria del gender. Lo spostamento della Finestra Overton in direzione di un cambiamento dell’atteggiamento verso le persone LGBT e le loro tesi può passare per i seguenti stadi:
Stadio 0 : in questo stadio il problema è inaccettabile, non è discusso nella stampa e non è ammesso dalla gente,
Stadio 1 : il tema evolve da “assolutamente inaccettabile” a “vietato ma con delle riserve”. Si afferma che non bisogna avere alcun tabù, il tema comincia ad essere discusso in piccole conferenze durante le quali degli stimati economisti, psicoanalisti e altri tecnici addentro al problema, fanno delle dichiarazioni di carattere “scientifico”. Il soggetto cessa di essere tabù e viene introdotto nello spazio mediatico. Risultato: il soggetto inaccettabile è messo in circolo, il tabù è desacralizzato, il problema non suscita più la medesima reazione, che comincia ad articolarsi in diversi gradi.
Stadio 2 : il tema del gender passa dallo stadio del radicale (vietato, ma con delle riserve) allo stadio di accettabile. Continuano ad essere citati economisti e sociologi e vengono create espressioni eleganti: non si parla più di emarginazione sociale propriamente detta ma, diciamo, di una realtà obiettiva nella quale sempre più persone LGBT hanno difficoltà a sopravvivere degnamente e che bisogna tentarle tutte pur di dare a tutti l’opportunità di vivere come pare a loro. L’obiettivo è di disconnettere il significato della parola dal suo contenuto nella coscienza sociale. Nel frattempo, reportage televisivi cominciano a mostrare che le “innaturalità” della teoria del gender non sono mai state realmente dimostrate.
Stadio 3 : La Finestra Overton si sposta, trasferendo il tema dall’ambito dell’accettabile a quello del ragionevole/razionale, ciò che deriva dalla “necessità economica”. Si afferma che l’omosessualità è un fatto naturale. Non bisogna nascondere l’informazione che ognuno è libero di essere ciò che vuole e quando vuole..
Stadio 4 : da utile a popolare (socialmente accettabile). La discussione non verte solo sull’esempio di personaggi storici o mitici, ma anche ponendo l’accento sulla durezza dei tempi in cui gli omosessuali erano ghettizzati, malmenati ed emarginati. La teoria del gender comincia a essere ampiamente discussa nei programmi di informazione, nei dibattiti televisivi, nei film, nelle canzoni e nei clip. Per rendere il tema popolare, si cita spesso ad esempio un personaggio storico celebre che a suo tempo era stato costretto all’emarginazione, prima di diventare una persona importante.
Stadio 5 : da socialmente accettabile alla legalizzazione. Il soggetto è oramai lanciato, viene automaticamente riprodotto nei media e negli show-biz, e raccoglie consensi politici. Giunti a questa tappa, “l’umanizzazione” dei fautori della teoria del gender viene utilizzata per giustificarne la legalizzazione. Possiamo davvero noi giudicare ciò che è bene per ciascun individuo? Anche se tutto questo può sembrare a qualcuno “amorale”, è necessario, perché una società funzioni, che ognuno trovi il posto che più gli è congeniale.
Stadio 6 : da tema popolare, la teoria gender e tutte le rivendicazioni LGBT diventano legali. Si crea una base normativa, compaiono delle lobbies, vengono pubblicati degli studi che sostengono il tema della legalizzazione. Un nuovo dogma appare: “per una società più equa è necessario che le persone LGBT abbiano gli stessi diritti alla famiglia o alla procreazione degli eterosessuali”. La legge è approvata, il gender diventa luogo comune nelle scuole e nei giardini di infanzia e la nuova generazione non riesce a capacitarsi di come si sia potuto pensarla in modo diverso.
Molte altre idee contemporanee sembravano assolutamente inconcepibili solo qualche decina di anni fa e sono poi diventate accettabili per la legge e agli occhi della società: aborto, immigrazioni massive, droghe “leggere”, eutanasia, pedofilia, incesto, poliamore . Non credete che questa evoluzione abbia seguito lo scenario sopra descritto? Credete davvero che queste “riforme” si siano ispirate al bene comune o non piuttosto che siano state adottate nell’interesse di qualcuno?
Fonte:https://www.amicidilazzaro.it/index.php/la-finestra-di-overton-come-rendere-accettabile-una-idea-inaccettabile/
da: http://www.cristianiperlanazione.it/
ECONOMIA
Italia insolvente? Ecco che cosa rivelano le parole di Conte sul Mes
scritto da Francesco Lenzi il 21 Marzo 2020
DRAGHI E GNOMI
Hanno fatto molto discutere le dichiarazioni rilasciate al Financial Times dal nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes o Esm nell’acronimo inglese, più conosciuto come fondo Salva-stati, ndr) è stato creato con un diverso tipo di crisi in mente, dunque adesso deve essere adattato alle nuove circostanze, in modo da poter usare tutta la sua potenza di fuoco … la strada da seguire è quella di aprire una linea di credito per tutti gli Stati membri, in modo da aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid”.
Se le ragioni che stanno alla base di tali dichiarazioni possono essere in qualche modo trovate nell’esigenza di trovare un veicolo comune europeo, che possa sollevare gli Stati dalla necessità di emettere singolarmente una parte del nuovo debito pubblico per fronteggiare l’emergenza COVID-19, va però ricordato che i prestiti Mes, le sue linee di credito agli Stati, sono comunque debito pubblico. Anche se il Mes (o Esm) si finanzia con emissione di COVID-bond/Eurobond per girarne il ricavato agli Stati che ne facciano richiesta, quell’erogazione agli Stati rimane debito pubblico dei percettori. Lo stesso debito pubblico che ciascuno Stato, se solvibile, dovrebbe essere in grado di collocare sul mercato.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Quindi se le linee di credito del Mes sono debito pubblico al pari dei normali Titoli di Stato, perché lo Stato non può continuare a finanziarsi come già sta facendo? Cosa ci vuol dire il Presidente del Consiglio nel momento in cui dichiara che il Mes dovrebbe “aprire una linea di credito per tutti gli Stati membri”? Uno si potrebbe domandare se non abbia voluto intendere la possibilità che lo Stato non dispone più della capacità di ottenere credito sul mercato per combattere l’emergenza.
Perché delle due l’una: o l’Italia è ancora uno Stato solvibile e quindi in grado di rifinanziarsi sul mercato e allora l’intervento del Mes non serve, oppure l’Italia non è più in grado di finanziarsi sui mercati, è insolvente, ed allora l’intervento del Mes, o di altre istituzioni internazionali, è richiesto per poter emettere nuovo debito a copertura di quello in scadenza e del nuovo deficit. Facendo un paragone con quello che avviene in ambito extraeuropeo, è come quando uno Stato dichiara di voler accedere alle linee di credito del Fondo Monetario Internazionale. Quando lo fa dichiara al mondo di non esser più in grado di rifinanziarsi sul mercato, di esser di fatto, in quel momento, insolvente.
Ecco, diciamocelo tra noi, che se anche fossimo (lo siamo veramente?) insolventi, o si prospetta di arrivarci nei prossimi mesi, non è un’idea così geniale quella di dichiararlo in anticipo, a meno che non sia già stato predisposto un paracadute sufficientemente ampio. Ma allo stato attuale sembra che paracaduti non ce ne siano, se non quello strutturale, e potenzialmente illimitato, della BCE.
Forse, se devono esser impiegate delle capacità politiche per costituire un fronte comune, è bene seguire la strada “classica” che vuole la banca centrale, e non altri organismi sovranazionali, a supporto del mercato dei Titoli di Stato in modo che esso possa funzionare in modo coerente con gli obiettivi di politica monetaria, evitando di dichiararsi in anticipo incapaci di collocare il proprio debito pubblico.
Twitter @francelenzi
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/03/21/mes-italia-insolvente/?fbclid=IwAR3LwyHjxeCVJTtZzQTW5rEW5asOjx9tXRzypUktgU07cXH86o5W8ylvUaY
La Scuola e l’Economia nell’epoca dell’Unione Europea – VideoIntervista
Nella quarta puntata di “Politicamente Scorretti” analizziamo la situazione italiana del sistema scolastico e di quello universitario, e ne parliamo con la dott.ssa Nadia Garbellini, ricercatrice dell’Università Cattolica di Piacenza, e con il prof. Gabriele Bastianutti, docente di Storia e Filosofia presso il “Liceo Scientifico Statale G. C. Vanini” di Casarano (Lecce).
- Oggi la Scuola riesce a formare equilibratamente gli studenti sull’oggettività del presente o vi è una propaganda surrettizia che tende a manipolare le menti dei nostri giovani?
- quali conseguenze hanno causato le riforme scolastiche dell’ultimo ventennio? E come hanno impattato i tagli al welfare che i diversi governi hanno deciso?
- Come sta affrontando la Scuola, l’emergenza sanitaria del covid-19?
E poi abbiamo toccato anche altri temi come l’importanza dell’intervento pubblico nell’economia, di “catene globali del valore”, e di tanto altro.
Non perdetevi dunque la quarta puntata di “Politicamente Scorretti”, vi aspettiamo!
VIDEO QUI: https://youtu.be/8pcUV45aS4k
https://scenarieconomici.it/la-scuola-e-leconomia-nellepoca-dellunione-europea-videointervista/
C’È UN SOLO VERO BAZOOKA ECONOMICO CONTRO IL #CORONAVIRUS
LA MONETIZZAZIONE DEI DEFICIT
Thomas Fazi – 22 marzo 2020
Si fa un gran parlare del fatto che adesso – grazie alla sospensione del Patto di stabilità e all’espansione del programma di quantitative easing (QE) della BCE – l’Italia e gli altri paesi dell’eurozona avrebbero mano libera per attuare una massiccia espansione del deficit pubblico (che improvvisamente chiedono tutti a gran voce, dopo averlo demonizzato per anni), anche nell’ordine del 10 per cento o più del PIL. Come ho sottolineato in altre occasioni, non è esattamente così: questo richiederebbe l’impegno esplicito della BCE ad agire veramente da prestatrice di ultima istanza, cioè ad intervenire in maniera illimitata e incondizionata sui mercati dei titoli sovrani per garantire che gli Stati siano sempre in grado di finanziarsi a tassi accettabili indipendentemente dal loro livello di deficit/debito pubblico, eventualmente comprando i titoli essa stessa.
Ma il problema vero è un altro: se anche la BCE si dichiarasse disposta ad offrire una garanzia di questo tipo, gli Stati vedrebbero comunque esplodere i loro rapporti debito/PIL e un domani sarebbero costretti a varare misure straordinarie di consolidamento fiscale per rimborsare i creditori privati e/o la BCE. Questo è inaccettabile: perché mai i cittadini, già stremati da una “guerra” senza precedenti – che ci auguriamo di vincere al più presto – dovrebbero essere chiamati a pagare una seconda volta, solo per ingrassare ulteriormente qualche grande banca o addirittura per ripagare la propria banca centrale, un organo che teoricamente dovrebbero essere al loro servizio?
È per questo che, come sostenuto persino in un editoriale straordinario del “Financial Times” di ieri*, serve un radicale cambio di paradigma: tutte le spese necessarie per fronteggiare l’emergenza COVID-19, invece di essere finanziate a debito, dovrebbero essere monetizzate direttamente dalle banche centrali dei rispettivi paesi, cioè non dovrebbero prevedere un rimborso futuro da parte degli Stati. Il cosiddetto finanziamento monetario della spesa pubblica viene definito nel gergo tecnico “overt monetary financing” (OMF) e può avvenire sostanzialmente secondo due modalità:
– la prima consiste nel far sì che la banca centrale soddisfi il fabbisogno del Tesoro accreditando i conti bancari dei destinatari della spesa pubblica, cioè “monetizzando” la spesa in base agli obiettivi di politica economica del governo, indipendentemente dalla posizione di bilancio dello stesso (cioè che questa sia deficitaria o meno), senza che il Tesoro emetta titoli di debito per un valore equivalente;
– la seconda consiste nell’emettere titoli di Stato a zero interessi senza scadenza che poi vengono acquistati direttamente dalla banca centrale e che in pratica non dovranno mai essere ripagati. In questo caso si tratterebbe a tutti gli effetti di un debito “fittizio” (cioè puramente contabile), che dunque andrebbe escluso dal computo del rapporto debito/PIL.
Per quanto radicale possa sembrare la proposta, essa rappresentava la prassi in molti paesi fino a qualche decennio fa. Il periodo che va dagli anni Trenta alla fine degli anni Settanta, infatti, fu caratterizzato in tutto l’Occidente da un’intensa cooperazione monetario-fiscale che includeva forme dirette e indirette di finanziamento monetario (in cui cioè il 40-50 per cento del debito pubblico complessivo era finanziato dalla banca centrale e dalle istituzioni finanziarie domestiche, che erano “obbligate” a investire una certa quantità di denaro in titoli pubblici: basti pensare al rapporto pre-“divorzio” che intercorreva nel nostro paese tra Banca d’Italia e Tesoro).
Negli ultimi anni, vari esperti – tra cui Adair Turner, William Buiter, Richard Wood, Martin Wolf, Paul McCulley e Zoltan Pozsar, Steve Keen, Ricardo Caballero, John Muellbauer e Paul Krugman – hanno rispolverato l’idea di una qualche forma di finanziamento monetario del disavanzo pubblico, indicandola come la soluzione più ottimale nell’attuale contesto delle economie avanzate, proprio perché comporterebbe un aumento del deficit, e dunque della domanda, senza far aumentare il debito pubblico.
Persino l’ex governatore della Fed Ben Bernanke ha recentemente indicato «un’espansione fiscale finanziata con la creazione di moneta», cioè la monetizzazione del deficit senza contestuale emissione di titoli di debito per un valore equivalente, come «la migliore alternativa» in quei casi in cui la domanda aggregata sia particolarmente deficiente»**.
Se questo era vero prima dello scoppio della crisi COVID-19, figurarsi ora. Possiamo stare certi che molti Stati stanno già prendendo in considerazione misure di questo tipo. Immaginare una soluzione stile OMF nel contesto europeo è, invece, veramente difficile. Ma dobbiamo gridarlo forte e chiaro: questa guerra i cittadini la stanno già combattendo in prima linea, è inaccettabile che siano chiamati anche a pagarla di tasca propria.
[*https://www.ft.com/con…/abd6bbd0-6a9f-11ea-800d-da70cff6e4d3; **https://www.brookings.edu/…/what-tools-does-the-fed-have-l…/]
https://www.facebook.com/thomasfaziofficial/?__xts__%5B0%5D=68.ARAg1NrXsabCa1-dH1O3STzMbMq1pHVKLEM9pEqCcWiCmCbz5mYlyRYJ5VyOx9wghz0CgX4HJpkEvT3vt0GGEaYeRVnUeyQhgXNmBhlDLnj19Tu35t0PK7TI39qk7mwQwW3ktbvD4VhZ2Jz6IcDsKWq4-lFUfyGrHzBPcRagZlF-WFpl0seIfk_5-YsnsyYfB4nDqIcugeV94ZTwHNTSpOfq8nNZhtm-gfZ3cx-EhHRxxPh0wsHDCvM-iv2gVOIVCpxaS9FCWfdtZCXQVz730DtiKkI0ubGGaglBCXHmkGCLGTPTcLXTWh6TBLSYgzkHlOGQ6IePVVtk5MusTPMgeY8&__xts__%5B1%5D=68.ARCSc5c0-MRBSJe9hlA967mZOxdwLSwxNi3vCXxHZaS96wfqlUu5__zlzJaa_20Vv-6bT-XFeBTkJi0vYhJZs92IvAwBMaFv3EBnkxrxYggYe9qOr_fz114QX8u-daCiymFsNsNnD5jtwt_igRini1ow-xY2jef1PDtVVlFjNwKPXVbkurvqvLM82t_xroKmu5-S0lYJQstC00eb2zDBRE2SS3j4sWqe9ME1zNgoZlkp0CbPOt0WGtOUCu1RcK8LAVOyJXXweDtd47n-G65iE1BTkdjVhfXUVdua9yu9i330mfJWulhC6OgmG2zWKv8Z86ODS4SowgizXbpvV6Rhmwo&__tn__=kC-R&eid=ARB9V2GhsuzCP15nrWCg-rCDa58_u-xFg9lSrUY_rBy2f3aJfiqBEI7km3C0fN3p8C2vCt-5ExT-pTmF&hc_ref=ARStLleHfFBu3AKk4nhggi_WVz_B1ZoQXbG70dUwL5_YEhPJhzSp-p22RMtG8vpQsKs&fref=nf
SCENARI IMMINENTI: L’IPERINFLAZIONE E L’ESERCITO
Siamo al dodicesimo anno di crisi da deflazione e chi scrive ha sempre sostenuto che l’inflazione di norma produce più benefici che danni.
Perché dunque all’improvviso mi schiero nel partito contrario, di coloro cioè che mettono in guardia contro l’aumento generalizzato dei prezzi?
Perché esiste un caso di inflazione veramente dannoso e temibile ed è quella talmente alta e catastrofica da screditare il sistema dei pagamenti.
L’effetto finale può essere un arresto di tutta la macchina organizzativa dell’economia e un subitaneo ritorno all’età della pietra, con la catastrofe umana connessa a una società fortemente urbanizzata e totalmente dipendente dal meccanismo di approvvigionamento generato dalla divisione del lavoro.
E come è possibile che siamo avviati in quella direzione?
Lo si può capire analizzando il funzionamento del quantitative easing (QE), così come è stato descritto dal centro studi della Banca Centrale inglese nel primo bollettino trimestrale del 2014.
Il QE
Il punto di partenza è che la stragrande maggioranza del denaro è prodotto dalle banche commerciali attraverso i prestiti.
L’entità complessiva dei prestiti non dipende dalle riserve (dal favoleggiato vincolo della base monetaria) ma dalle opportunità di prestiti vantaggiosi per le banche e investimenti redditizi per i debitori, e questo significa che, a seconda dei momenti ci sarà più o meno denaro nell’economia.
Poiché non esiste un sistema per determinare la massa monetaria totale, le banche centrali la influenzano indirettamente con la politica dei tassi di interesse.
Ora quando di denaro ne circola troppo, alzando i tassi si produce una frenata efficace; il vero problema sorge quando di denaro ne circola poco, perché sotto un certo tasso (la BoE definisce come limite ultimo inferiore lo 0,5%) si arrestano le possibilità di intervento dell’autorità monetaria.
Per ovviare a questo inconveniente è stata escogitata la manovra del QE, che consiste nell’acquisto di titoli (generalmente bond governativi) da istituti finanziari non-bancari.
A questo punto i venditori (tipicamente fondi pensione e compagnie assicurative) rimarranno in possesso dei depositi di nuova creazione al posto dei titoli di Stato. È probabile che […] vorranno quindi riequilibrare i loro portafogli, ad esempio utilizzando i nuovi depositi per acquistare attivi più redditizi come obbligazioni e azioni emesse da società. Ciò aumenterà il valore di tali attivi e abbasserà il costo per le aziende della raccolta di fondi in questi mercati. Questo, a sua volta, dovrebbe portare ad un aumento della spesa nell’economia.
Molto onestamente la BoE ammette (riprendendo una vecchia obiezione del premio nobel Tobin) che non sempre questo è l’esito, infatti se un percettore del nuovo denaro utilizzasse questa entrata per estinguere dei prestiti bancari, tale denaro andrebbe distrutto.
Questa via, e non quella della maggior spesa nell’economia, è sicuramente quella praticata finora, come dimostrato dalle difficoltà dell’inflazione a raggiungere il 2% nonostante anni di iniezioni da cavallo di liquidità nel sistema finanziario.
E non è per nulla difficile spiegare il perché: mettetevi nei panni di un gestore di fondi o assicurazioni, in tempi incerti e di crisi cosa preferireste fare, investimenti coraggiosi o prudenziali riduzioni dei debiti?
La domanda evidentemente è retorica e si accorda perfettamente con la realtà osservata.
Dove può ancora indirizzarsi l’investimento finanziario?
Dopo un certo numero di giri di giostra del QE gli operatori finanziari avranno consolidato i loro attivi e ridotto drasticamente i debiti.
A questo punto, quando si ritroveranno in possesso di denaro fresco dovranno decidere come investirlo, e qui peserà la situazione pregressa.
Con i tassi bassi gli investimenti istituzionali saranno poco remunerativi, molti dei mercati di titoli hanno già subito lo scoppio di numerose bolle speculative in cui molti operatori si sono scottati e nei cui confronti sono diventati diffidenti.
Se poi verrà condotta la ristrutturazione del debito italiano, assecondando le voglie franco-tedesche, si minerà la fiducia in tutto il mercato dei bond governativi, nessuno resterà al sicuro perché la situazione italiana non è diversa da quella di parecchi altri Stati europei e, anzi, in certi fondamentali è persino migliore.
Allora qualcuno inizierà a investire nel reale: commodities e immobiliare per cominciare, il resto a seguire.
Il primo aumento dei prezzi sarà il segnale che l’economia reale è tornata redditizia e la massa degli investimenti (guidati in gran parte da algoritmi e non da persone esperte e lungimiranti) seguirà a cascata.
Questo produrrebbe di per sé un’inflazione forte, ma probabilmente non ancora letale.
Il punto è che la domanda (i soldi) possono essere indirizzati in un attimo a qualunque destinazione con un click, ma l’offerta come risponderà?
Lo smantellamento sistematico delle industrie per ragioni di redditività monetaria, a prescindere dalla loro utilità, negli ultimi anni ha assottigliato costantemente i margini della capacità produttiva.
Le produzione “just in time”, i tagli agli “organici in eccesso”, l’ideologia climatica e per finire l’arresto prodotto dall’emergenza sanitaria, reale o immaginaria che sia, hanno ridotto all’osso le possibilità di risposta dell’offerta, che avrebbe bisogno di un certo tempo per adeguarsi a un’eventuale crescita improvvisa della domanda.
Anche solo una breve parziale e temporanea penuria di beni, in presenza di una forte richiesta, farebbe schizzare l’inflazione alle stelle, con effetti di panico, disordini di tutti i tipi e una situazione catastrofica che a quel punto si autoalimenta.
Indifesi grazie alla globalizzazione
La quarantena cinese per il corona virus, ha mostrato uno dei limiti mai citati della globalizzazione.
Aziende in tutto il mondo sono entrate in difficoltà perché non ricevevano semilavorati o parti di prodotto indispensabili per completare la catena produttiva.
Se si ferma un’azienda a Wuhan se ne fermano altre quindici sparse per il mondo, a Seoul, a Poznan a Detroit e cosi via.
La delocalizzazione e la concentrazione settoriale delle attività nelle regioni che possono vantare un vantaggio competitivo strutturale, ha creato un sistema che non prevede emergenze: la barca dell’economia mondiale non ha compartimenti stagni.
Non solo una crisi locale può avere ripercussioni globali, ma la divisione internazionale del lavoro (fatico a chiamarla così perché la realizzazione che se ne è fatta è una caricatura di questo concetto) ha privato gli altri soggetti (Stati, regioni e simili) degli strumenti con cui intervenire per compensare i danni di tale crisi.
In realtà, più che limite della globalizzazione è un altro dei gravi limiti dell’ideologia mercatista, in base a cui, lasciando fare agli operatori del mercato secondo la loro convenienza, si sarebbe raggiunto l’assetto di massima efficienza del sistema economico.
Secondo Hayek il mercato è fonte di scoperta e tende a ottimizzare autonomamente sia le quantità di beni da produrre, sia i metodi per produrli.
E l’economista austriaco oppone i vantaggi del mercato agli svantaggi della programmazione, alludendo evidentemente all’Unione Sovietica e ai suoi piani quinquennali.
Hayek ha abbastanza ragione finché il contesto non cambia, finché le condizioni del mercato sono stabili e finché si ragiona a breve termine: oggi la crisi sino-globale ci fa fare la scoperta, tramite il mercato, che il mercato ieri ha sbagliato, anche se i liberisti ci dicono che ieri aveva ragione oggi no per cui domani si adeguerà.
Ma i tempi e i costi dell’adeguamento, che potrebbero essere enormi, come li conteggiamo?
Li sottraiamo ai benefici di ieri? Li consideriamo (compresi i morti di fame, i suicidi etc) “investimenti” per il domani?
O si negano i problemi o si ridimensiona il ruolo del mercato.
E quanto alla programmazione, l’industrializzazione forzata dell’URSS fu condotta con metodi rozzi brutali e sanguinari, tuttavia gli storici sono stati costretti ad ammettere che senza quell’operazione Stalin avrebbe perso la guerra contro Hitler.
Alla fine la politica precede l’economia e ancora una volta si è avuta la dimostrazione di quanto sia perniciosa l’utopia di un’economia che regola se stessa e che, se lasciata libera, produrrà il migliore dei mondi possibili.
L’esercito
L’iperinflazione avrebbe effetti catastrofici, tali da insidiare seriamente la sopravvivenza della popolazione.
Ecco perché rievoco i concetti dell’economia di guerra, dei razionamenti e dell’inevitabile coinvolgimento dell’esercito.
A questo punto faccio una riflessione a voce alta che possa suonare come un appello.
Dato che l’esercito diventerà in quel momento il centro e il garante del sistema, tramite cui si distribuiranno i mezzi di sussistenza, mi chiedo, continuerà l’esercito a seguire le indicazioni di quella classe dirigente che ha causato la crisi con le sue scelte disastrosamente sbagliate?
Generali e colonnelli continueranno ad obbedire alle direttive di tecnocrati e burocrati insipienti, garantendo loro, al contempo, l’impunità?
Nella storia abbiamo avuto numerosi esempi in cui, di fronte alla crisi conclamata dell’autorità civile, l’esercito ha supplito con successo alle carenze, contraddizioni e ai disordini del potere precedente.
Senza ricorrere ad esempi dell’antichità, vorrei menzionare un caso virtuoso del secolo scorso, quello del Portogallo.
Di fronte a una crisi endemica, che non veniva affrontata da un parlamento rissoso, mutevole e irresoluto e di fronte a una terribile instabilità politica che aveva prodotto 45 governi e svariati colpi di stato in soli 16 anni, l’esercito intervenne ristabilendo l’ordine.
I generali affidarono il ministero delle finanze a un professore estraneo al circo politico (in realtà era stato eletto deputato in una delle ultime elezioni, ma dopo un giorno al parlamento aveva dato le dimissioni disgustato) che ottenne in breve risultati brillanti.
Pertanto si affidarono a lui per la stesura della nuova costituzione, successivamente alla quale vinse le elezioni come primo ministro.
Quel professore si chiamava Antonio de Oliveira Salazar, il più misconosciuto, calunniato e più grande statista del 1900.
I generali occuparono la presidenza della repubblica come garanti della costituzione.
Non sta a me giudicare la storia del Portogallo o l’operato di Salazar, ma sottolineo solo i punti salienti dell’intervento militare: presa di potere al fine di ristabilire l’ordine, contestuale esautorazione della precedente classe politica, imbelle e corrotta, generazione di un nuovo assetto politico attingendo dalle migliori forze intellettuali della nazione chiamate in assemblea costituente, elezioni a decisionalità limitata (i militari restano come garanti della costituzione).
Questa potrebbe essere una via auspicabile anche per l’Italia, quando, e purtroppo io penso tra breve, si troverà ad affrontare i marosi della catastrofe finanziaria globale.
https://scenari-imminenti-liperinflazione-e-lesercito
Quando i mercati crollano i governi trovano centinaia di miliardi
di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi su Libero, 20/03/2020
Conte: “Manovra economica da 350 miliardi, ora vogliamo che l’Europa ci segua”, “attivati 350 miliardi per emergenza”. Cosa sta succedendo? Di cosa sta parlando Conte quando parla di “350 miliardi”, quando da anni i governi italiani parlano di 8 miliardi in più o in meno nella manovra finanziaria ? Gli altri capi di governo non sono da meno. Pochi giorni fa il governo tedesco ha annunciato “550 miliardi per l’economia e le imprese”. Negli USA il Ministro del Tesoro aveva annunciato un pacchetto fiscale di 850 miliardi al Congresso e oggi lo alza a 1,100 miliardi. Il governo Sanchez in Spagna ha detto che ci sono 200 miliardi per l’economia, in Francia Macron ha parlato di 300 miliardi e così Boris Johnson in Gran Bretagna. Riassumendo, avremmo quindi, stando alle dichiarazioni e annunci degli ultimi tre giorni: Trump che promette $1,100 mld, Johnson 330 mld, Macron 300 mld, Sanchez 200 mld, Merkel 550 mld (quasi tutti di credito) e Conte 350 mld.
Per quanto riguarda l’Italia, bisogna peraltro specificare che i “350 miliardi” di cui ha parlato Conte non si sa da dove arrivino, visto che la manovra del governo è di 25 miliardi, la più modesta del mondo in proporzione al PIL, persino inferiore all’Austria che ha 8 milioni di abitanti. Salvini sveglia, datti una mossa. Conte si riferisce, probabilmente, al fatto, che le banche italiane da questo mese potranno attingere alla BCE per altri 250 miliardi. L’esperienza passata indica però che se anche lo fanno, poi tagliano il credito lo stesso alle imprese, come è successo anche negli anni di Draghi.
Questo virus sta facendo “stragi“ di vite umane ma miracoli in campo economico, dal momento che ora tutti i governi trovano centinaia di miliardi. Ma prima tutti questi soldi dove stavano?
E vi è di più. Cosa fanno le Banche Centrali? La BCE ha annunciato acquisti di titoli di stato e altri bonds societari per 120 miliardi ( “QE”), più 1,100 miliardi alle banche a tasso zero (anzi -0,2% cioè pagando qualcosa lei alle banche). In più ha ridotto i vincoli alle banche che possono ora prestare più soldi con lo stesso capitale di prima. Dato però che i BTP erano crollati lo stesso sui mercati e il loro rendimento schizzato dall1% al 3% allora oggi la BCE ha sparato l’annuncio di altri 750 miliardi di acquisti di titoli di stato e anche societari.
La Federal Reservepure riduce i vincoli alle banche e annuncia centinaia di miliardi di acquisti di bonds e mutui cartolarizzati (“QE”). La Banca di Inghilterra ha annunciato che garantirà prestiti alle imprese direttamente per 30 miliardi di sterline. Idem la Banca del Giappone per una cifra maggiore. Persino in Svezia ora la Banca Centrale comprerà titoli e anche in Polonia.
Insomma, tutti i governi e le loro Banche Centrali stanno ora facendo a gara a chi si indebita di più o stampa più moneta tramite la Banca Centrale, la quale può promettere centinaia di miliardi senza problemi, dalla Spagna agli USa alla Svezia, allo UK alla Francia alla Germania.
La situazione è così tragica, che oggi si può fare quello che sino a ieri era considerato un peccato mortale, anzi il “peccato mortale” ? E questo grazie ad un virus che in Cina e tutta l’Asia è stato sostanzialmente sconfitto e che al momento colpisce soprattutto l’Italia (e la Spagna) oltre che l’Iran ?
La risposta è amara, ma va pure detta, nuda e cruda. Nel mondo di oggi i governi e le banche reagiscono ai mercati finanziari, non a quello che succede nella società. Se c’è bisogno di soldi per infrastrutture, ospedali, disoccupati, famiglie giovani che vorrebbero fare figli, vecchi che avrebbero diritto ad una vita dignitosa, allora i governi e le banche centrali predicano l’austerità, la diminuzione del debito pubblico, il pareggio di bilancio e i limiti ai deficit. Se le borse e i bonds crollano tutto invece diventa di colpo possibile e appaiono centinaia di miliardi.
Infatti le borse europee hanno perso oltre il 40% in un mese e sono tornate ai livelli del 2012, prima che Draghi risollevasse la situazione con il “QE” da oltre 2mila miliardi. Le banche europee e americane hanno perso in borsa oltre il 50% da gennaio, quelle europee sono ora sprofondate ai livelli degli anni ’80 e hanno perso anche il 90 o 95% in borsa dal massimo. Questo è uno shock sui mercati più violento di quello del 2008 con il crac di Lehman e di quello dell’11 settembre. Questo perché i mercati sono precipitati più in fretta di allora e ora anche i bonds franano: oltre ai BTP, quelli francesi, tedeschi e americani hanno perso dal 5 al 10% a seconda delle scadenze e i bonds societari stanno tutti perdendo anche di più. Intanto il dollaro è balzato su di oltre il 12% in media, ci sono crolli sulle valute dei paesi emergenti, ma anche Australia, Canada e Norvegia hanno perso dal 15 al 20%.
I governi sono ora nel panico, non sanno se i mercati che crollano interpretano correttamente le conseguenze del coronavirus oppure sono semplicemente irrazionali. Il fatto è che i mercati reagiscono al panico generato dalla gestione dall’emergenza producendo a loro volta nuovo panico in un circolo vizioso micidiale.
Se crollano i mercati però governi e banchieri centrali “trovano” improvvisamente ovunque nel mondo – pensate persino in Italia! – centinaia di miliardi tra credito delle Banche Centrali o banche pubbliche (Germania e Cina), garanzie pubbliche e maggiori deficit da usare per sovvenzioni, sospensione e riduzioni di tasse e maggiori spese.
Dieci o venti anni di regole dell’austerità sono sparite in mese. Dove sono oggi tutti quelli che sino a ieri ci hanno scassato i cabasisi con il debito pubblico?
https://quando-i-mercati-crollano-i-governi-trovano-centinaia-di-miliardi/
Giorgia Meloni avverte Conte: «Su Mes pronti a scatenare l’inferno»
Il Presidente di Fratelli d’Italia: «Soltanto esprimere pubblicamente la volontà di essere commissariati dalla Troika accendendo al Mes espone l’Italia alla speculazione finanziaria»
ROMA – «Conte continua a dire che l’Italia deve accedere al Mes, al fondo ‘salva’ Stati che impone misure di lacrime e sangue, svendita di asset strategici e commissariamento in cambio di denari che noi stessi abbiamo versato. Soltanto esprimere pubblicamente la volontà di essere commissariati dalla Troika accendendo al Mes espone l’Italia alla speculazione finanziaria». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Non possiamo permetterci – aggiunge – di continuare a fare questi errori e su questo siamo pronti a scatenare l’inferno. Il coronavirus è un flagello che colpisce indistintamente tutta la Ue e servono misure speciali in deroga ad ogni regola o trattato: invece di chiedere un prestito al fondo ‘ammazza’ Stati il Governo deve battere i pugni in sede europea e pretendere iniezioni di liquidità che mettano direttamente soldi in tasca a famiglie e imprese o in alternativa pretendere che i soldi versati al Mes vengano restituiti agli Stati che li hanno versati», conclude.
«Golden power a settori strategici»
«Lo scorso 5 marzo abbiamo depositato in Senato un disegno di legge per mettere al riparo dalla speculazione e dalle scalate in Borsa i settori vitali dello Stato, chiedendo esplicitamente l’estensione della golden power a banche e assicurazioni. Siamo felici che il Governo stia prendendo in considerazione proprio l’ipotesi di esercitare questo potere speciale su questi e altri settori strategici. Fratelli d’Italia ha pronto un pacchetto di emendamenti al decreto legge ‘Cura Italia’ per mettere in campo sin da subito le opportune difese all’intero sistema produttivo e industriale: in questa fase di estrema difficoltà i pescecani della finanza sono attratti dall’odore del sangue. Abbiamo il dovere di intervenire tutti insieme per tenerli alla larga dall’Italia. Noi ci siamo».
Salvini: «No a intervento Mes, riaprano Camera e Senato»
«Leggo in queste ore che il presidente Conte chiede l’intervento del Mes. Assolutamente no, infilerebbe l’Italia in un tunnel di ‘lacrime e sangue’. Anche per questo chiediamo la riapertura di Camera e Senato: come parlamentari vogliamo e dobbiamo dare il nostro contributo». E’ quanto scrive in un tweet il leader della Lega Matteo Salvini.
Fidanza-Fitto: «Intervento BCE unica via»
«L’intervento straordinario da 750 miliardi annunciato ieri sera dalla Bce è l’unica via da seguire per garantire agibilità al sistema produttivo e ai suoi meccanismi di finanziamento. Si vada avanti su questa strada archiviando definitivamente la linea tedesca sposata dalla Lagarde con le sue improvvide dichiarazioni di giovedì scorso». Così in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, e il co-presidente del gruppo Ecr, Raffaele Fitto.
«A questo si devono affiancare misure nazionali incisive, più incisive di quelle previste dal decreto ‘cura Italia’ per garantire liquidità straordinaria alle imprese ed evitarne la chiusura. Altre ipotesi come l’utilizzo dell’attuale Mes o il lancio di ‘coronabond’ – sostengono Fidanza e Fitto – rischiano di avere un effetto limitato e di porre agli Stati più indebitati come l’Italia delle condizioni capestro assolutamente inaccettabili».
https://www.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20200320-546198&utm_source=onesignal&utm_medium=push&utm_campaign=friends
IMMIGRAZIONI
Coronavirus, la Francia continua a respingere i migranti a Ventimiglia
“Ma con l’emergenza vengono abbandonati senza precauzioni”
A denunciare l’atteggiamento delle guardie di frontiera transalpine è il sindaco della cittadina di frontiera, Gaetano Scullino, che mobilita la Prefettura: “Noi usiamo tutti gli accorgimenti e rispettiamo i divieti a causa della situazione sanitaria e queste persone vengono invece abbandonate in giro”
di Gianni Rosini | 21 MARZO 2020
Li hanno visti arrivare a piedi dal confine francese, senza protezioni e senza un posto dove andare. Anche in piena emergenza coronavirus continuano i respingimenti di migranti alla frontiera di Ventimiglia da parte delle autorità di Parigi. All’ultimo, nelle scorse ore, ha assistito Jacopo Colomba, consulente legale della Caritas e della Onlus We World: “Erano in sette, curdi iracheni – racconta a Ilfattoquotidiano.it – Tre di loro avevano una mascherina, segno che erano già stati presi in carico da qualcuno nelle scorse settimane, gli altri invece erano completamente sprovvisti di protezione. Mi hanno detto che avevano percorso la rotta balcanica. Li ho indirizzati al vicino campo della Croce Rossa, l’unica cosa che potevo fare”.
La notizia ha però provocato la reazione del sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, che ha mobilitato la Prefettura: “Malgrado la pandemia, le autorità francesi continuano ad accompagnare al confine italiano i migranti trovati sul loro territorio nazionale, i quali entrano poi a piedi e si disperdono in città, senza essere controllati e soprattutto senza sapere se pure loro, come noi, sono portatori del virus – ha dichiarato – Chiederò al Prefetto di intervenire per evitare che i migranti siano spinti in Italia e poi lasciati a spasso”.
La situazione di Ventimiglia, oggi, è meno esplosiva rispetto al 2015-2016, quando migliaia di persone arrivavano nella cittadina di frontiera e affollavano il campo della Croce Rossa nella speranza di varcare il confine e raggiungere i parenti in Francia o nel Nord Europa. Attualmente, sono circa 250 gli ospiti del centro, un numero che però non può crescere ulteriormente a causa delle precauzioni necessarie da prendere per evitare contagi di massa.
“Da due settimane circa – continua Colomba – le autorità italiane alla frontiera hanno smesso di identificare e prendere le impronte digitali delle persone che varcano il confine. Questo come precauzione. Ma in una situazione del genere, un rimpatrio forzato come quello a cui ho assistito lascia i migranti ancora di più abbandonati a loro stessi”. Anche perché i servizi di trasporto utilizzati in precedenza per raggiungere il centro di accoglienza o la cittadina compiono ormai pochissimi viaggi e le ong hanno interrotto le loro attività al confine con cui davano una prima assistenza a queste persone: “La conseguenza – dice il consulente – è che questi sette migranti che ho incontrato, come tutti gli altri che condividono la loro disavventura, devono compiere una decina di chilometri a piedi e poi, non potendo scomparire, si organizzano con soluzioni di fortuna. Il tutto nel bel mezzo di una grave crisi sanitaria“.
Le operazioni di espulsione, inoltre, espongono i migranti anche a maggiori rischi di contagio, visto che avvengono senza le dovute precauzioni: “Generalmente – spiega Colomba – queste persone tentano di passare la frontiera a bordo dei treni o a piedi. Se intercettati, vengono portati in dei container al posto di polizia francese dove, di solito, passano la notte, tutti nello stesso locale. Se uno di loro fosse positivo al Covid-19, capite bene che gli altri verrebbero facilmente contagiati. Poi ricevono il foglio di via e vengono rispediti oltre il ponte San Ludovico. Esattamente ciò che è successo ai sette uomini che ho incontrato”.
Twitter: @GianniRosini
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/21/coronavirus-la-francia-continua-a-respingere-i-migranti-a-ventimiglia-ma-con-lemergenza-vengono-abbandonati-senza-precauzioni/5744702/
Sindaco Ventimiglia, i francesi portano migranti
Scullino denuncia. Viminale: massima attenzione
21 marzo 2020
“Malgrado la pandemia le autorità francesi continuano a accompagnare al confine italiano i migranti, trovati sul loro territorio, i quali entrano a piedi e si disperdono in città, senza essere controllati e soprattutto senza sapere, se pure loro come noi, sono portatori del virus”. A lanciare l’allarme è il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino. “Non posso tacere – avverte – E’ inaccettabile continuare in questo modo, chi ha la possibilità di decidere si assuma le proprie responsabilità e lo faccia subito”. Conclude Scullino: “Chiederò al Prefetto di intervenire per evitare che i migranti siano spinti in Italia e poi lasciati a spasso, perché dalla frontiera, devono essere portati nel centro di accoglienza e da lì non devono più uscire”. Da parte delle autorità di polizia di frontiera “c’è la massima attenzione alla frontiera italo-francese e non sono state presentate richieste di riammissioni informali di migranti da parte delle autorità francesi”, spiega il Viminale.
http://www.ansa.it/liguria/notizie/2020/03/21/sindaco-francesi-portano-migranti_e91b3e90-3144-47f0-90f1-fd0771a59fa6.html
PANORAMA INTERNAZIONALE
Min. Economia francese: “Se l’UE lascia sprofondare l’Italia l’Europa non si rialzerà più”
Il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, ha avvertito Bruxelles circa i rischi che l’UE potrebbe correre qualora alcuni Paesi fossero abbandonati a loro stessi.
Qualora l’Unione Europea dovesse scegliere di abbandonare l’Italia a se stessa, senza sostenerla in questo momento di crisi dovuto alla diffusione del Covid-19, allora il crollo economico potrebbe rivelarsi irreversibile.
A sostenerlo è il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, come riporta il quotidiano transalpino Le Parisien:
“Se siamo al tutti per sé e lasciamo sprofondare alcuni Paesi, se diciamo, per esempio, all’Italia ‘vedetevela da soli’, l’Europa non si rialzerà”, ha spiegato Le Maire.
La situazione in Italia e in Francia
Fino ad oggi nel nostro Paese si sta vivendo la situazione più drammatica a causa dell’epidemia di Covid-19, con oltre 30.000 contagi registrati e più di 4000 vittime conclamate.Dall’11 marzo scorso in Italia è entrato in vigore il decreto “Io resto a casa”, che impone forti limitazioni agli spostamenti delle persone e allo svolgimento di attività lavorative non ritenute essenziali.
Anche il governo francese, dopo qualche tentennamento iniziale, ha iniziato ad introdurre nuove misure restrittive al fine di contenere i contagi e ha imposto la quarantena alla cittadinanza.
Nel Paese transalpino, ad oggi, si contano oltre 10.000 ammalati, con il bilancio ufficiale delle vittime che parla di 372 persone morte a causa del Covid-19.
https://it.sputniknews.com/mondo/202003208885123-min-economia-francese–se-lue-lascia-sprofondare-litalia-leuropa-non-si-rialzera-piu/
Germania proteggerà aziende domestiche da acquisizioni straniere
di Thomas Escritt e Christoph Steitz – 20 MARZO 2020
BERLINO / FRANCOFORTE (Reuters) – La Germania proteggerà le imprese nazionali da acquisizioni straniere, secondo quanto dichiarato oggi da due responsabili politici, dopo che le valutazioni delle società nella maggiore economia europea sono state ridimensionate dalla pandemia di coronavirus.
I ministri hanno già promesso alle imprese sostegno alla liquidità e hanno introdotto misure per facilitare la riduzione delle ore lavorative, anziché incentivare il licenziamento degli impiegati. Il consiglio dei ministri dovrebbe decidere lunedì su ulteriori misure di sostegno.
L’indice blue chip Dax, che comprende le 30 maggiori società tedesche quotate, ha perso più di un terzo nell’ultimo mese dopo che l’epidemia di coronavirus ha praticamente paralizzato le economie di diversi paesi.
Quesi ha aumentato il rischio che società straniere cerchino di comprare a sconto loro concorrenti.
“Non ci possono essere tabù. Deve esserci la possibilità di un sostegno statale temporaneo e limitato, così come di partecipazioni e acquisizioni” ha detto il ministro tedesco dell’Economia Peter Altmaier.
Le aziende automobilistiche sono state tra le più colpite dalle conseguenze dell’epidemia, con Daimler, Continental e Volkswagen che hanno perso tra il 44 e il 48% nelle ultime quattro settimane.
Il presidente della Baviera Markus Soeder, a capo della regione dove hanno sede pesi massimi dell’industria come Siemens e BMW, ha affermato che tutte le opzioni legali devono essere esplorate per fermare potenziali offerte d’acquisizione per le società tedesche.
“Se la maggior parte dell’economia della Baviera e della Germania finirà in mani straniere alla fine di questa crisi … allora non si tratterà più solo di una crisi sanitaria, ma di una profonda alterazione dell’ordine economico globale”, ha detto.
“Dobbiamo prepararci per questa eventualità”.
https://it.reuters.com/article/topNews/idITKBN2172CT?fbclid=IwAR3CHRVBJrdONACQ_4nl2oVAOYESA1se46ab-hMZziX-Yz6J55cLNdDmdSA
CORONAVIRUS: SAPPIAMO VERAMENTE QUELLO CHE E’ SUCCESSO IN CINA?
Ci sono dei dati preoccupanti
21 Marzo, 2020 posted by Giuseppina Perlasca
La Cina ci sta mandando tre messaggi:
- vi aiutiamo;
- il Coronavirus ha fatto meno morti che in Italia;
- non ci sono più contagi interni.
Il primo punto è un pochino peloso: ci mandano scorte, ma le abbiamo anche pagate, anche se è “Vincere facile” nei confronti di una UE che, con il MES, cerca invece di darci il colpo di grazia. Però sugli ultimi due punti qualche dubbio ci viene, e sulla base di alcuni dati fattivi.
I MORTI:
I morti in Cina Sono stati veramente meno di 4 mila?
Vi propongo questo tweet di Jennifer Zeng, una blogger di origine cinese residente negli USA, che ha riportato il numero di abbonamenti telefonici in Cina :
Nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020 sono “Scomparsi” 15 milioni di contratti telefonici mobile in Cina.
La sola China Mobile ne ha persi 8160000.
Il dato a febbraio non considera un operatore, Unicorn, che non ha ancora rivelato i dati, ma sarebbe strano che tutti i clienti fossero passati, solo a febbraio, a questo operatore. Quando si è chiusi in casa, perché cancellare l’abbonamento al cellulare, sapendo che poi si uscirà? Anche se sono a casa io, ma penso tutti voi, conservo i miei abbonamenti mobile, anche perché parenti ed amici possono chiamarmi. Non è che una fetta di questi 15 milioni di utenti che ha cancellato i propri abbonamenti è morta?
Questo è coerente con un’immagine sfuggita da uno dei crematori di Wuhan, nei giorni della crisi:
Ora se uno va in ospedale, in isolamento, si porta il cellulare, anche per mantenersi in contatto con la sua famiglia ed i suoi cari. I cellulari non possono essere inceneriti con gli abiti, perché le batterie esploderebbero, e questi sono i risultati.
Quindi siamo proprio sicuri sul numero di morti in Cina?
NON CI SONO NUOVI CASI AUTOCTONI IN CINA
The Epoch Times afferma che anche in questo caso ciò non corrisponde alla verità: davanti agli “Ospedali per stati febbrili” lo scorso 17 marzo si sono allineate lunghe file di malati in attesa di essere visitati. Ecco un video che è stato confermato essere girato il 19 marzo a Wuhan
Ora se uno va in ospedale, in isolamento, si porta il cellulare, anche per mantenersi in contatto con la sua famiglia ed i suoi cari. I cellulari non possono essere inceneriti con gli abiti, perchè le batterie esploderebbero, e questi sono i risultati. Quindi siamo proprio sicuri sul numero di morti in Cina?
NON CI SONO NUOVI CASI AUTOCTONI IN CINA
The Epoch Times afferma che anche in questo caso ciò non corrisponde alla verità: davanti agli “Ospedali per stati febbrili” lo scorso 17 marzo si sono allineate lunghe file di malati in attesa di essere visitati. Ecco un video che è stato confermato essere girato il 19 marzo a Wuhan
La stessa Zeng ha presentato un documento, una lettera circolare, in cui si avvisano gli abitanti del condominio “Golden Elegant Garden” (che bel nome..) è stato ricoverano il 15 marzo ed il 16 marzo, testato al Covid-19, è risultato positivo il giorno 17.
Questi dati non sono secondari: le nostre strategie si sono basate su quei valori, sulla possibilità di contenimento. Per ora questa non si è realizzata, soprattutto in Lombardia, e viene il dubbio che i dati sui quali si è fondata questa strategia non siano corretti o sottovalutino la contagiosità del virus.
Nel frattempo il nostro governo filocinese si è bevuto tutto…… Basta non credere agli italiani…
https:/scenarieconomici.it/sappiamo-veramente-quello-che-e-successo-in-cina-cisonodei/
CENSURA DI UN VIDEO DEL PROFESSOR DIDIER RAOULT
Rosanna Spadini – 22 MARZO 2020
IL “QUOTIDIANO DI RIFERIMENTO” FRANCESE (SIC) LE MONDE, FACEBOOK FRANCE E IL MINISTERO DELLA SANITÀ FRANCESE HANNO AVVIATO LA CENSURA DI UN VIDEO DEL PROFESSOR DIDIER RAOULT, UN INFETTIVOLOGO FRA I PIÙ REPUTATI AL MONDO, PERCHÉ, ANNUNCIANDO L’ESISTENZA DI UN PROTOCOLLO MEDICO TESTATO IN CINA CONTRO IL COVID-19 [HYDROSSYCLOROCHINA + AZITROMICINA], E CONFERMANDO DI AVERLO TESTATO CON SUCCESSO EGLI STESSO IN FRANCIA, METTEVA IN RISALTO L’INFONDATEZZA SCIENTIFICA DELLE MISURE ADOTTATE DAL PRESIDENTE MACRON.
VIDEO DEL 25 FEBBRAIO 2020 CENSURATO DAL MINISTERO DELLA SANITÀ FRANCESE.
VIDEO QUI:https://www.youtube.com/watch?v=enm5nFJOT48
https://www.facebook.com/rosanna.spadini?fref=gs&__tn__=%2CdlC-R-R&eid=ARAdzgbiKi3iMgZ8fE9VJY4-c6LEC9bC-Juf4_WjhXaiPxBDEfV-nxMVc07-CFDD3TIbR6j8mFbP7IUe&hc_ref=ARRAWEMUticgJoFnoC4WESOCiMB42fb3ACiSG1OTj6VgMa1mGoutaFc4TcW0sE8xz3w&ref=nf_target&dti=467562806766038&hc_location=group
POLITICA
LE COSE DA FARE – per non uccidere il paese
VIDEO QUI: https://youtu.be/N9eyPFUhnDE
https://maurizioblodet.it/le-cose-da-fare-per-non-uccidere-il-paese/
Il migliore dei mondi impossibili
Adesso mettiamoci seduti – che tempo ne abbiamo a iosa – e proviamo a riflettere sul futuro: sul mondo che verrà. A chiederci cosa succederà quando sarà finita l’emergenza. Come sarà il domani? Anzi, cosa “diventerà” il domani? E come saremo noi? Anzi, come saremo diventati noi, o come vorremmo diventare? Non sono domande oziose. Sono domande politiche. Di “politica” vera. Quella dove “noi” siamo davvero attori protagonisti nella “scelta” (la politica è, nella sua essenza, l’arte di “scegliere”). E non più spettatori apatici della “amministrazione” (l’amministrazione è, nella sua essenza, la tecnica del “gestire” le scelte politiche). Siamo stati abituati per troppo tempo alla “amministrazione”. Un’amministrazione “amministrata” da pseudo-politici, intellettualmente e culturalmente nani, meri esecutori seriali di opzioni politiche deliberate altrove: in altri luoghi, in separati consessi, in opache cupole sideralmente lontane non solo dal nostro vissuto quotidiano, ma anche da ciò che noi – nel nostro intimo – volevamo davvero.
Allora, mettiamoci seduti – che tempo ne abbiamo a iosa – e proviamo a immaginare il futuro che non c’è. Io vedo due scenari davanti: uno estremamente realistico e altamente credibile; l’altro assolutamente improbabile, ai limiti dell’impossibile. Lo dico subito, onde prevenire le giuste obiezioni. So già che il secondo non si realizzerà perché non lo si “vorrà” realizzare ma voglio, per attimo appena, illudermi che si “potrà” fare. Comunque sia, il primo scenario consiste nel condurre a definitivo compimento, nelle sue già manifeste direttrici, il mondo di prima.
Un mondo dove la finanza dominerà incontrastata (con un volume di “attività” virtuali cinquanta volte superiore al PIL del globo), dove gli Stati si avvieranno alla propria definitiva messa in congedo, dove si instaurerà una “Repubblica” planetaria all’insegna di un solo pensiero autorizzato e di un unico governo sedicente “democratico”, ma in effetti gestito per conto terzi; dove i padroni del vapore saranno pochissimi individui, smisuratamente ricchi e potenti, e in cui le libertà costituzionali (di espressione, di circolazione, di dissenso) saranno conculcate. Mentre la massa verrà, da un canto, “selezionata” in base a spietati criteri “malthusiani”, dall’altro “sedata” dall’anestetico mediatico e pascolata con un reddito di cittadinanza universale, con gadget digitali “ricreativi” e, soprattutto, con un controllo (sul corpo, sulle “percezioni” e sulla coscienza) poliziesco e onnipervasivo.
In definitiva, un mondo “abitato” da uomini ridotti a bestie ottuse e senza visione, o a simil-robot eterodiretti dagli algoritmi di una intelligenza digitale. Infine, al vertice, una casta di “elevati” (come li definisce un Pifferaio Magico di nostra conoscenza) contraddistinti da una “disumana” e insindacabile maestà.
Il secondo scenario, invece, è quello della scientifica, deliberata distruzione del sistema economico-sociale-finanziario della “Matrice” attuale. Con un reset completo e la riconquista della perduta autonomia, da parte di agglomerati nazionali piccoli o grandi, ma pacifici, collaboranti e indipendenti; con un recupero “popolare” della “politica” come “diritto” condiviso delle scelte.
Sarebbe la fine dell’Impero, della globalizzazione dei capitali a discapito dell’uomo, e l’inizio di un nuovo “Medioevo” (nel senso più alto e nobile del termine, per chi ha la fortuna di averlo studiato): recupero del senso di una identità – spirituale prima che materiale – di singolo, di genere, di popolo, di civiltà. Una riconversione “autarchica” in cui riacquistano un senso e una logica preziose parole come “tradizione”, “confine”, “città”, “comunità”, “valori”, “uomo”, “donna”, “bambino”, “solidarietà”, “democrazia”.
Siamo sul crinale della Storia, e dall’alto possiamo raffigurarci, possiamo “pre-figurarci”, due futuri. So che il secondo ha probabilità quasi zero, e lo ripeto. Ma oggi mi sono seduto, ho meditato, mi sono accorto di avere tempo e di avere voglia di immaginare. Ne è uscito fuori un mondo altamente “improbabile”, ma non “impossibile”. E allora mi è tornata in mente quella frase di Arthur Conan Doyle: “Una volta escluso l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, non può che essere la verità”.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
https://scenarisconomici.it/il-migliore-dei-mondi-impossibili/
STORIA
Il Gino Strada che accusa di fascismo?
E’ lo stesso che da giovane prendeva a sprangate in testa chiunque non la pensasse come lui
13 Giugno, 2018
Non tutti, anzi, pochi italiani conoscono la vera storia di Gino Strada, l’icona della sinistra che si permette di elargire patenti di razzismo a chiunque non la pensi come lui. Forse è giusto rivangare la memoria, riproponendovi un ritratto di questo personaggio che qualche anno fa fece il grande giornalista Gigi Moncalvo:
C’è uno strano caso di “silenzio stampa” in questo nostro grande paese: quello riguardante il passato violento del dottor Gino Strada. Il pacifista, la colomba, l’uomo che ama il bene e fa del bene, il missionario laico che va in soccorso degli oppressi, colui che predica col ramoscello d’ulivo in bocca, è lo stesso che faceva da “luogotenente” – insieme al futuro odontoiatra Leghissa – a Luca Cafiero il famigerato capo del servizio d’ordine del famigerato Movimento Studentesco del l’Università Statale di Milano, quello dei terribili e mai dimenticati “katanghesi”. Sì, è proprio lui: il “pacifista” Gino Strada, colui che oggi dà dei “delinquenti politici” agli esponenti della casa della Libertà e dei DS che non vogliono soggiacere ai suoi diktat di aspirante leader politico che sogna un seggio in Parlamento.
Per l’esattezza Strada, insieme a Leghissa, era il capo del servizio d’ordine di Medicina e Scienze e il suo gruppo o squadra aveva questo inequivocabile nome: “Lenin”. Rispetto ai capi degli altri servizi d’ordine – ad esempio Mario Martucci per la Bocconi e il suo gruppo “Stalin”, o Franco Origoni per la squadra di Architettura, o Roberto Tuminelli, l’erede delle famose scuole private per il recupero-anni, alla guida del gruppo “Dimitroff”, il bulgaro segretario della Terza Internazionale accusato da Hitler di aver incendiato il Reichstag – il gruppo guidato da Strada si distingueva per la più cieca obbedienza e fedeltà a quel fior di democratico e di amante dei diritti civili che rispondeva al nome di Luca Cafiero, capo supremo di tutti i Servizi d’Ordine e poi divenuto deputato del PCI, candidato a Napoli, dove superò addirittura in fatto di preferenze l’on. Giorgio Napolitano. Ora Cafiero è ritornato a fare il docente universitario alla facoltà di Filosofia della Statale. Al comando generale e assoluto di Cafiero c’erano i gruppi “Stalin”, “Dimitroff” e tanti altri – ciascuno dei quali aveva uno o più sotto-capi -, ma era il “Lenin” di Gino Strada che si distingueva per la prontezza e la capacità di intervento laddove ce ne fosse stato bisogno.
In sostanza, ancora ben lontano dallo scoprire il suo attuale animo pacifista, Gino Strada era uno degli uomini di punta di quel Movimento dichiaratamente marxista-leninista-stalinista-maoista che aveva i suoi uomini guida in Mario Capanna, Salvatore “Turi” Toscano e Luca Cafiero.
I milanesi, e non solo loro, ricordano benissimo quegli anni, e soprattutto quei sabati di violenza, di scontri, di disordini. Ma ora nessuno dice loro che ad accendere quelle scintille c’era anche l’odierno “predicatore” Gino Strada. Solo che allora non aveva dimestichezza con le colombe bianche, le bandiere multicolori, il rispetto altrui, il ramoscello d’ulivo. Ma era molto di più avvezzo ai seguenti segni identificativi: l’eskimo, il casco da combattimento, e l’obbligo di portare con sé, 24 ore su 24, le “caramelle”: cioè due sassi nelle tasche e soprattutto “la penna”, cioè la famosa Hazet 36 cromata, una chiave inglese d’acciaio lunga quasi mezzo metro nascosta sotto l’eskimo o nelle tasche del loden.
Alla “penna” – si usava questo termine durante le telefonate per evitare problemi con le intercettazioni – si era arrivati partendo dalla “stagetta” (i manici di piccone che avevano il difetto di spezzarsi al contatto col cranio da colpire), dalle mazze con avvitato un bullone sulla sommità per fare più male, e dai tondini di ferro usati per armare il cemento, ma anch’essi non adatti poiché si piegavano.
I katanghesi e il loro servizio d’ordine, Gino Strada in testa, erano arrivati a questa scelta finale in fatto di armamentario, su esplicita indicazione del loro collegio di difesa che allineava nomi oggi famosissimi come quello di Gaetano Pecorella, Marco Janni, Gigi Mariani, insieme ad altre decine di futuri principi del foro, mentre sul fronte dei “Magistrati Democratici” spiccava la figura di Edmondo Bruti Liberati.
Il “collegio di difesa” aveva dato istruzioni ben precise in caso di arresti e processi: “Negare sempre l’evidenza”, anche in caso di fotografie o filmati inequivocabili, definire come “strumento di lavoro” la scoperta eventuale della chiave inglese. Sarebbe stato difficile giustificare come tale un manico da piccone o un tondino di ferro, facilmente considerabili e catalogabili come “arma impropria”, mentre diventata più facile con la chiave inglese. “Dite che stavate andando a riparare il bagno della nonna o che vi serviva per sistemare l’auto di vostro padre”, poteva essere una delle indicazioni difensive consigliate in caso di bisogno.
“Pacifici ma mai pacifisti” era uno degli slogan ideati da Mario Capanna, ed è strano dunque che oggi Gino Strada si definisca proprio “pacifista”. Comunque – a parte la canzoncina ritmata con cui si caricavano prima degli scontri (kata-kata-katanga) – essi pronunciavano ad alta voce ben altri slogan di quelli di oggi e perseguivano ben altri obiettivi. E i loro avversari non erano solo i Tommaso Staiti sul fronte della destra, ma anche i “compagni” di Avanguardia Operaia (molti dei quali oggi sono esponenti dei Verdi), Lotta Continua (dei Sofri, Mario Deaglio, Gad Lerner, apprezzato radiocronista dai microfoni di Radio Popolare incaricato di dare le istruzioni in diretta sulle vie da evitare e sulle strade di fuga in cui fuggire) e Lotta Comunista (memorabile e indimenticabile uno scontro di inaudita violenza) e perfino coi primi gruppi di Comunione & Liberazione. Anche quelli di sinistra erano i “nemici” di Strada al pari di Tom Staiti e dei suoi.
Non c’è bisogno di scomodare la memoria del prefetto Mazza e del suo famoso rapporto, la cui rispondenza alla verità venne riconosciuta solo molti anni dopo, per affermare che il servizio d’ordine del Movimento Studentesco era uno dei corpi più militarizzati, una autentica banda armata che incuteva terrore e seminava odio in quegli anni. Si trattava di una autentica falange macedone di 300-500 persone, (Strada e Leghissa ne guidavano una cinquantina), che non arretravano di un millimetro nemmeno di fronte agli scudi del la polizia in assetto da combattimento. Semmai, purtroppo avveniva talvolta il contrario. Unico aspetto positivo è che, a differenza di Lotta Continua, l’MS non ha prodotto successivi passaggi al terrorismo. Anche se bisognerebbe riaprire le pagine del delitto Franceschi alla Bocconi e sarebbe ora che la coscienza di qualcuno che conosce la verità finalmente si aprisse.
Che si trattasse di un corpo militarizzato, in tutti i sensi, strumenti di violenza compresi, è fuor di dubbio. Così come è indubitabile la autentica ed elevata ferocia che caratterizzava quei gruppi che attaccavano deliberatamente la polizia come quando si trattò di arri vare alla Bocconi per conquistare il diritto dei lavoratori ad avere le aule per i loro corsi serali. E non possono certo essere le attuali conversioni dei Sergio Cusani, degli Alessandro Dalai, dei Gino Strada, degli Ugo Volli (considerato, senza ritengo alcuno, “l’erede di Umberto Eco”) o degli Ugo Vallardi (al vertice del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera) a far dimenticare quegli anni, quelle violenze, e quelle “squadre di propaganda” di cui faceva parte anche un certo Sergio Cofferati, in qualità di studente-lavoratore della Pirelli. Qualcuno, quando incrocia il dottor Gino Strada in qualche talk-show televisivo, vuole provare a ricordargli se ha qualche ricordo di quei giorni, di quegli scontri, di quelle spranghe, di quei ragazzi (poliziotti o studenti) rimasti sul selciato?
Che bello sarebbe poterglielo chiedere al dottor Gino Strada se rinnega il suo passato e come si concilia col suo presente. E poi, soprattutto: quale titolo ha costui per poter definire “delinquenti politici” gli altri?
SCIENZE TECNOLOGIE
ALBERT EINSTEIN IL PLAGIARIO – OVVERO COME UNA TRUFFA PUÒ CAMBIARE LA STORIA DEL MONDO
Articolo di Richard Moody Jr. comparso sul numero 52 della rivista bimestrale “Nexus new time” Edizione italiana.
L’equazione più celebre di tutti i tempi è E=mc2, convenzionalmente attribuita alla sola competenza di Albert Einstein (1905). Comunque sia, la conversione della materia in energia, e dell’energia in materia, era nota a Sir Isaac Newton (“corpi ordinari e luce sono reciprocamente convertibili….., 1704).
Relatività speciale
Jules Henri Poincaré (1854-1912) fu un grande scienziato e apporto un rilevante contributo alla teoria della relatività speciale. Il sito Internet della Encyclopedia of Philosophy riporta che Poincaré: “delineò una versione preliminare della teoria speciale della relatività”; affermò che la velocità della luce è una velocità limite (nel suo documento del 1904, Poincaré indicava “una meccanica di tipo completamente nuovo, secondo la quale l’inerzia crescente in concomitanza con la velocità della luce diverrebbe un limite e non verrebbe superata”); ipotizzò che la massa dipende dalla velocità; formulò il principio di relatività, secondo cui nessun esperimentomeccanico o elettromagnetico può distinguere fra uno stato di quiete ed uno di moto uniforme; e ricavò la trasformazione di Lorentz.
Oltre a Preston, nella storia di E=mc2 un altro dei personaggi principali che merita parte del credito è Olinto De Pretto (1904). Quello che rende il tempismo così sospetto, è il fatto che Einstein parlava correntemente l’italiano, riesaminava documenti redatti da fisici italiani ed il suo miglior amico, Michele Besso, era della Svizzera italiana; chiaramente Einstein, avrebbe avuto accesso alla letteratura, nonché la competenza per leggerla. In “Einstein’s E=mc2 was Italian’s idea” (Carroll 1999), vi sono evidenti riscontri del fatto che, nei termini della formula attribuita ad Einstein, De Pretto si trovava più avanti di lui.
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