Giovedì, 06 Novembre 2014 18:01
Pascal Ory, Grande enciclopedia del quasi niente, Elliot Edizioni, 2013, Pag. 94, € 9,00
Questo libretto di Pascal Ory, professore di storia contemporanea alla Sorbona di Parigi, è un’altra chicca che si aggiunge al ristretto numero di testi cosiddetti fantastici. Si può benissimo affiancare alle incursioni poligrafe di Borges con il suo “Manuale di zoologia fantastica”, alle “Vite immaginarie” di Marcel Schwob, per arrivare ai ragionamenti gnostici de “Il Fisiologo” scritto in Alessandria d’Egitto fra il II ed il IV secolo dopo Cristo. L’Autore naviga con perizia nel mare senza tempesta delle parole (la tempesta non è necessaria per il suo viaggio). Lo dice subito nella prefazione scritta da lui stesso: “davanti alle cose ci sono le parole”.
Altro principio che accompagna questa navigazione è quello che “la vita non vale la pena di essere vissuta se non nell’esatta misura in cui viene riempita di oggetti inutili, fatti inesistenti e verbi difettivi”. Ory tocca argomenti apparentemente slegati fra loro. In tutti però si avverte la consapevolezza che la conoscenza nasce su fondamenta di sabbia, sul provvisorio, sulla casualità . Ci si può avventurare con piacere dentro ventidue capitoli brevi che vanno dalla storia di personaggi dimenticati (il popolo degli Avari, Olibrio imperatore crudele) alle incursioni scientifiche (il Placebo, i raggi N, Xeno gas raro). Un gradevole libro di divagazioni effimere narrate con stile limpido, ma di profilo culturale alto.
Manlio Lo Presti
Pascal Ory Grande enciclopedia del quasi niente Elliot Edizioni 2013, pagg. 94, € 9,00
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