RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
9 NOVEMBRE 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Chi si fa predatore viene a sua volta depredato.
MITO DELL’OCCHIO DEL SOLE – ca 2400 a.C.
In: LA SAGGEZZA DELLANTICO EGITTO, Guanda, 1990, pag. 44
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SOMMARIO
Scenari del dopo Trump: imporranno il T.S.O. di massa
PROF SAPELLI: I FRANCESI PUNTANO AI NOSTRI RISPARMI.
PER GLI IGNORANTI CHE NON SANNO E STRAPARLANO SU TRUMP
GLI UTILI IDIOTI DEL POTERE
Il negazionismo
Nuovo paradosso del regime terapeutico
Argento in difesa delle zucche: “De Luca non sa cos’è Halloween”
Dpcm, dalle seconde case ai figli di genitori separati e ai nipoti: cosa si può fare e cosa no
Prima le attività economiche, ma adesso anche gli umani saranno inessenziali!
Conte adesso scarica Cotticelli ma è stato lui a metterlo lì
Zuccatelli, l’amico di Bersani nominato da Conte e Speranza nuovo commissario della sanità calabrese
L’IDEOLOGIA BRITANNICA. Tra eugenetica, malthusianesimo e Nuovo Ordine Mondiale.
RABBIA E BROGLI: LE ULTIME DAGLI USA, FRA PROTESTE E PASTICCI ELETTORALI
Sulle unioni omosessuali Francesco rilegga San Tommaso d’Aquino
INNAMORATI DI GIANNI RODARI: 3 LIBRI PER INIZIARE
CI LASCIANO CREDERE CHE ABBIAMO BISOGNO DI RIMANERE IN LOCKDOWN: PARLANO I MEDICI AMERICANI
Il servizio costruito ad hoc per manipolare la realtà: guardate la scorrettezza dei media!
“Le Streghe” offende i disabili? Dopo il patriarcato la nuova oppressione è il politically correct
A quale scopo la costrizione ai prestiti?
Il grande reset: la logica conseguenza della moneta debito
“Muslims for Biden”
IN VATICANO I DEMIURGHI CHE VOGLIONO RIDURCI
Si è rotta l’ambulanza alla quale sparammo addosso
La domenica porta alla riflessione.
Vaccino Covid in Italia: ecco quando potremo vaccinarci tutti
Breve storia sui brogli elettorali dei Democratici: il caso Lyndon Johnson
EDITORIALE
Scenari del dopo Trump: imporranno il T.S.O. di massa
Manlio Lo Presti – 8 novembre 2020
Genocidio spagnolo
https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_dei_nativi_americani#/media/File:Spanish_genocide1.jpg
Non è sfuggita al sottoscritto e anche ad una parte dell’opinione pubblica l’affermazione di Trump che “del covid non si parlerà più dopo le lezioni presidenziali”. Una osservazione adesso abilmente in ombra e che, invece, è il punto di partenza del ragionamento che in appresso sarà sviluppato.
Prima considerazione: il covid è stato uno strumento che ha azzoppato la corsa di Trump alla casa bianca e contestualmente:
a) alle rivolte neomaccartiste quadrisex dem esplose in varie città americane per tutta la durata della campagna elettorale;
b) al martellamento del 90% della stampa cartacea, delle reti televisive, del web, con le censure e gli ostruzionismi sfacciati di facebook, twitter ai discorsi di Trump;
c) all’uso del covid1984 come arma di azzoppamento politico pilotato dal superpretoriano Fauci.
Seconda considerazione: non immediatamente per non farla troppo sporca, sarà annunciato da televisioni di terra, di mare, di aria, dal web, dalle reti cartacee che, grazie alla stretta e fruttuosa cooperazione dei laboratori italiani con quelli USA e, perché no – ad abundantiam – neozelandesi, è stato trovato un vaccino specifico contro il morbo a diffusione televisiva!!
Partiranno decine di trasmissioni pesudo-scientifiche con maratone di 50-70 ore di seguito, aventi il proposito di elaborare lussureggianti peana sulla bontà del farmaco-arrivato-al-momento-giusto.
Terza considerazione: una volta “scoperto” il vaccino, esso va iniettato comunque a sessanta milioni di italiani. Il costo di ogni fiala? Probabilmente non meno di 100 euro ciascuna. Ricavo eventuale? 6.000.000.000 di euro, sei miliardi! Da dove arriverà questa montagna di denaro? Quasi certamente dalla creazione di una imposta patrimoniale pesante, più o meno di circa centomila euro per ogni bene immobiliare posseduto. Alcuni ipotizzano l’emissione di titoli pubblici “sanitari” pluriennali per la ridetta copertura, ma è un diversivo per abituare la popolazione alla eventualità della patrimoniale come unica via d’uscita in questa urgenza-fate-presto.
Quarta considerazione: come fare vaccinazioni di massa contro la volontà della popolazione che non crede più nemmeno ad una virgola da questi assassini seriali screditati? Semplice ma gravissimo: inserire la vaccinazione nell’elenco dei trattamenti sanitari obbligatori T.S.O. con una legge ad hoc votata dal parlamento (1) che se ne prenderebbe le pesantissime responsabilità morali, penali, anticostituzionali e di palese infrazione della normativa internazionale a partire dal Protocollo di Norimberga, in spregio alla tutela dei diritti umani…
Ma, gli affari sono affari …
Quinta considerazione: la patrimoniale colpirebbe la proprietà privata individuale dei beni immobili mediante cartelle esattoriali. Ci saranno “visite casuali” di legioni di avvocatini ai pignorati, in aperto contrasto con la riservatezza dei dati personali. Costoro, IN NOME E PER CONTO DI FINANZIARIE SVIZZERO-ANGLO-FRANCO-TEDESCHE, proporranno di pagare al posto dei proprietari attoniti con l’acquisto del loro bene al 50-60%, compreso il costo della cartella esattoriale. (2)
EDDAI, FIRMA QUI!
TANTO LA CASA ALLA FINE TE LA PRENDONO LO STESSO E DOVRAI RIMETTERCI TUTTO CON IL SEQUESTRO GIUDIZIALE E NON AVRAI PRESO NULLA E CON SPESE LEGALI A TUO CARICO.
DAI!!! FIRMA QUI …
Sesta considerazione: il covid1984 è stata una scusa per continuare a mantenere il collasso delle economie reali con il tasso a zero, nell’ossessivo tentativo di salvaguardare il valore del totale dei derivati detenuti da banche, finanziarie, Fondi sovrani, Fondi pensione mondiali.
Questo è il motivo fondante che ispira la strategia di terrorismo psicologico e di brutale depressione economica da oltre venti anni, dall’ecologismo con le treccine, dell’ossessione del macchinismo elettrico di cui viene nascosta abilmente l’entità dei morti per folgorazione in caso di incidente: NON ESISTE IN GIRO UN RAPPORTO UFFICIALE SUL NUMERO DEI MORTI FOLGORATI DALLE AUTO COLLASSATE PER INCIDENTE, ad eccezione di una dettagliatissima ricerca della compagnia assicurativa ALLIANZ (3). Un documento prezioso e illuminante beatamente e cinicamente ignorato da tutti, ripeto TUTTI I GIORNALISTI: non si deve bloccare il giro di affari elettrico. GUAI!!! (4)
TUTTO CIÒ PREMESSO
A ridosso di una pilotata e graduale chiusura della sarabanda da epidemia da virus mediatico, i piani alti otterranno, in sintesi:
- La vaccinazione di massa con ricavi stratosferici per le farmaceutiche che hanno inondato il parlamento di UNA TITANICA VALANGA di soldi, soldi e poi soldi;
- I vaccini saranno somministrati in massa, anche con la violenza e contro la volontà dei cittadini CON L’INSERIMENTO DELLA VACCINAZIONE NELL’ELENCO DEGLI INTERVENTI T.S.O. Il parlamento, ricattato al 90% dei suoi componenti, voterà senza battere ciglio l’obbligatorietà T.S.O. del vaccino.
- Nessuna azione preventiva nei confronti dei c.d. immigrati, rom e simili perché sarebbe RAZZISMO!!! Quindi libertà d’azione e sbarchi continui!!!
- La copertura dei costi vaccinali sarà effettuata con la applicazione di una pesantissima patrimoniale a carico dei piccoli proprietari di appartamenti. Conseguenza? Molti non riusciranno a pagare e partiranno i sequestri massivi delle case di proprietà dei cittadini. Le abitazioni pignorate passeranno di proprietà a finanziarie straniere, soprattutto tedesche. Si vedranno in giro legioni di loro pretoriani incaricati di indurre/forzare con il terrore i proprietari a svendere al 50%!! La procedura abbreviata europea dei pignoramenti, approvata in previsione di questa operazione ignobile soprattutto italiana, farà il resto. Sul tema, ci sono molte pubblicazioni ed articoli sull’utilizzo del decreto ingiuntivo europeo che, nelle mani delle ridette finanziarie germaniche, inglesi, francesi e svizzere,sarà un’arma di sterminio immobiliare di massa (5)
P.Q.M.
La quadratura sarà perfetta! Anche una operazione FALSE FLAG di tali titaniche dimensioni avrà portato ritorni a tutti i cospiratori.
Un inciso alla fine delle riflessioni appena riportate: abbiamo assistito, e durerà ancora, ad una folta sequenza di ignobili e servili ovazioni all’ex maggiordomo dell’Hawaiiano dem quadrisex neomaccartista globalista.
Il sistema di comunicazione planetaria, prontamente e viscidamente inneggiante al nuovo presidente USA, non ha parlato minimamente del grande assente, del primo dei diritti umani: il LAVORO.
Il delirio globalista tecnotronico non prevede il LAVORO COME PRIORITÀ, come invece aveva fatto il presidente demmerda Trump che adesso dovrà essere colpito da vendetta continua e mangiato dalle cavallette.
Ma questo è ovvio per una cricca che considera irrilevante il LAVORO, grazie al fatto che ESSI hanno tutte le leve finanziarie mondiali e la nuova robotica.
Per mantenere invariato il loro immenso tenore di vita, ESSI – una minoranza di circa 600.000 persone – basteranno circa due miliardi di umani – e anche meno – grazie alla robotica dei processi produttivi.
I 5 MILIARDI DI UMANI IN ESUBERO SARANNO OGGETTO DI UNA GIGANTESCA VELOCE E LETALE PURGA MALTHUSIANA …
NE RIPARLEREMO PERCHE’ NON È ANCORA FINITA.
TENETEVI FORTE …
NOTE
1) https://www.ccdu.org/tso/trattamento-sanitario-obbligatorio
https://it.wikipedia.org/wiki/Trattamento_sanitario_obbligatorio
4) Cfr. il mio eloquente editoriale del 27 agosto 2020 sull’assenza di statistiche sulle morti per folgorazione: https://www.dettiescritti.com/editoriale/e-la-centralinista-di-bankitalia-ivass-rispose-al-cittadino/
5) https://www.recuperocreditifacile.com/decreto-ingiuntivo-europeo/
IN EVIDENZA
PROF SAPELLI: I FRANCESI PUNTANO AI NOSTRI RISPARMI.
BIDEN, ClNA, CABALA E GRANDE RESET MALE PER NOI
L’Ignoranza, la paura e la sottomissione
Indira Fabbri, imprenditrice friulana, si è fortemente arrabbiata per l’ennesimo articolo autorazista comparso sul Fatto Quotidiano, che potete leggere a questo link, ma, mi raccomando, non dopo aver mangiato. Indira ha sentito la necessità di rispondere. Buona Lettura.
Con l’avvento dei giornali on line siamo abituati a leggere tante news, troppe, a soffermarci sul titolo e basta …ma a volta i giornalisti superano i limiti del lecito ..Così mi ha colpito un articolo dal titolo “ Coronavirus, tra le cause della seconda ondata c’è l’ignoranza e tutti ne paghiamo le conseguenze” riportato da “Il fatto quotidiano” e scritto da Fabio Manenti.
Ma come…siamo tutti ignoranti? Perché? L’ articolo parte dall’analisi del comportamento di Donald Trump per arrivare a un’analisi del comportamento di tutti noi italiani… il fatto stesso di ‘credere’ o no all’esistenza del covid 19 è indice di ignoranza :’ rifiutare evidenze scientifiche (..) è ignoranza…’
Dopo un excursus sulla storia di un programma Rai degli anni 60, il giornalista ci insegna che grazie a internet “l’anafabetismo funzionale e l’ignoranza feroce che incatena questo Paese potrebbe essere più semplice”
Conclude con un’analisi degna di un giornalista: “ il peso di chi sminuisce, nega, se ne frega, lo paghiamo tutti. E allora quanto ancora dovremo sopportare tutta questa ignoranza? Quanto a lungo dobbiamo ancora assistere al regresso di milioni di italiani pensando che la cosa non ci riguardi?”
No, questo giornalista non parla a nome mio, né a nome di tanti italiani…non parla della società in cui vivo, dove da 10 mesi tutti siamo rispettosi delle regole imposte dai DPCM.
No, questo giornalista non ha il diritto di dare giudizi da dietro una tastiera se qualcuno ha voglia di capire e conoscere la scienza, se a forza di sentire dibattiti televisivi di virologi, medici e a forza di leggere quotidiani si pone delle domande..chiama curiosità e voglia di capire!
Non parla a nome di tutti quelli che hanno fatto e fanno sacrifici chiudendo le proprie attività, con enormi problematiche nella vita quotidiana senza nessuna entrata economica e dovendo comunque adempiere agli obblighi fiscali che lo Stato impone…
No, questo giornalista si permette di dire che siamo tutti ignoranti se c’è una seconda ondata, senza analizzare le altre cause perché a priori la colpa è degli italiani, di tutti noi, di quelli che vogliono polemizzare e non seguire le regole in silenzio…
No, caro giornalista, tu non hai il diritto di dare giudizi sul popolo italiano, di scrivere un articolo senza nessuna base di fondamento, di documenti per il puro piacere di farci sentire in colpa…Certo, qualcuno può aver sbagliato, qualcuno ha pagato per questi errori, ma la maggior parte dei cittadini ha seguito le regole, senza opporsi, per il bene comune della salute di tutti…Si chiama sottomissione e grazie anche alla paura, gli italiani hanno accettato tutto in silenzio anche gli ennesimi DPCM di ottobre
Caro giornalista l’ignoranza , cioè la mancanza di conoscenza, l’assenza temporanea delle facoltà intellettuali, non è la causa della seconda ondata di covid 19, piuttosto chieda scusa al popolo italiano e anziché darci degli ignoranti, analizzi le cause e trovi delle soluzioni immediate per tutti, per il bene comune di una nazione intera. Cordiali saluti
Fabbro Indira
FONTE: https://scenarieconomici.it/lignoranza-la-paura-e-la-sottomissione-di-indira-fabbri/
PER GLI IGNORANTI CHE NON SANNO E STRAPARLANO SU TRUMP
Sardegna Today – 6 settembre 2020
● Quello che i Democratici chiamano pagliaccio della Casa Bianca ha appena negoziato quattro accordi di pace in Medio Oriente, qualcosa che in 71 anni di intervento politico e guerre interminabili non sono riusciti a produrre.
● Quello che i Democratici chiamano il giullare della Casa Bianca, è il primo presidente che non ha coinvolto gli USA in una guerra esterna da Eisenhower.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha avuto il più grande impatto sull’economia, portando posti di lavoro e riducendo la disoccupazione tra la popolazione nera e latina di QUALSIASI un altro presidente. Sempre.
● Questo buffone della Casa Bianca ha esposto la corruzione profonda, diffusa e di lunga data presso l’FBI, la CIA, l’NSA e i partiti repubblicani e democratici.
● Quel giullare della Casa Bianca ha girato la NATO e li ha fatti iniziare a pagare le loro tasse.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha neutralizzato i nordcoreani, gli ha impedito di sviluppare una capacità nucleare supplementare, ha inviato missili in Giappone e ha minacciato la costa occidentale degli Stati Uniti.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha cambiato il rapporto con i cinesi, ha riportato centinaia di affari negli Stati Uniti. USA E ha rianimato l’economia.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha ottenuto la nomina di tre giudici della Corte Suprema e circa 300 giudici federali.
● Questo stesso pagliaccio alla Casa Bianca ha ridotto le tasse, ha aumentato la deduzione standard nella sua dichiarazione IRS di de 12,500 per Casado Filing Joint a a 24,400 e ha provocato il suo mercato azionario a livelli record di più di 100 volte, colpendo positivamente le pensioni di decine di milioni di cittadini.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha accelerato lo sviluppo di una cura per il COVID; sarà disponibile tra poche settimane; non abbiamo ancora un vaccino per il SARS, l’influenza aviaria, l’ebola o una serie di malattie emerse durante le precedenti amministrazioni.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca ha ricostruito l’esercito, che l’amministrazione Obama aveva paralizzato e aveva licenziato 214 generali e ammiragli chiave nel suo primo anno di mandato.
● Questo pagliaccio alla Casa Bianca ha scoperto la pedofilia generalizzata nel governo e a Hollywood e sta esponendo il traffico sessuale di minori in tutto il mondo e portando i bambini a casa con le loro famiglie.
● Quel pagliaccio della Casa Bianca lavora gratis e ha perso più di 2.000 milioni di dollari dei propri soldi servendo, e ha fatto tutto questo e molto altro davanti all’implacabile minaccia e all’opposizione delle persone minacciate perché sanno di esserlo e saranno esposti come i criminali che sono se rieletti.
● Molti di voi lo odiano e lo disprezzano completamente. Che speciale da parte sua, perché anche se lo odi, lui sta servendo te e tutto il popolo americano.
● Cosa stai facendo oltre ad insultarlo e ridere che si è contagiato dal virus cinese?????
● E per favore torna ad educarmi su ciò che Biden ha realizzato per gli Stati Uniti nei suoi 47 anni in carica?
● Decide tra un ‘pagliaccio’ contro un bugiardo corrotto ipocrita della lingua della forchetta, che parla dolcemente.
● Per favore fatelo sapere, sono sicura che non vorranno bere una birra con lui (se bevesse, che non lo fa) o addirittura essere sua amica o amico.
● Gli USA hanno bisogno di un leader forte che non abbia paura di prendere a calci quando necessario e aiuti l’umanità.
● Non è necessaria una figura paterna, ne abbiamo già una.
● Non è necessario un bugiardo, per questo servono Hollywood, CNN, MSNBC, ABC, NBC, CBS e New York Times.
● Non ci vuole nessuno che ti aiuti, ma non vuoi nemmeno un ostacolo o un mostro della palude folle, senile e rovinato.
● Dio benedica Donald Trump, il miglior presidente degli USA e il più disprezzato della storia, ma colui che NON lascerà affondare il mondo.
#GodBlessAmerica
#SaveOurChildren
Cit. Elisa Michieletto
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2853815131572101&id=2228812944072326&anchor_composer=false
GLI UTILI IDIOTI DEL POTERE
Sono anni che mi chiedo, come sempre senza risposta, come facciano quelli che si definiscono cattolici o di sinistra, a fare il tifo isterico per tutto ciò che di sinistra o di progressismo è solo falsamente travestito. Così, acriticamente e senza una vera ragione cattolica o di sinistra.
Ecco alcuni esempi recenti legati alle elezioni americane del 3 novembre:
1) Trump è stato il primo presidente americano, dal 1916 in avanti, a non aver fatto nessuna guerra, creando le condizioni di pace in medio-oriente e con quel pazzo della Corea del Nord. Una cosa cattolica e di sinistra, si direbbe, ma i catto-comunisti strillano che Trump è fascista e guerrafondaio;
2) Biden asserisce che sia diritto di un bambino di 8 anni scegliere il sesso e che l’aborto deve essere consentito fino all’ottavo mese di gravidanza (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4714750525233183&id=100000948463435). Una cosa del tutto contraria ai principi cardine del cattolicesimo, ma per i catto-comunisti è solo una strumentalizzazione di Trump, che invece – nei fatti – ha favorito importanti politiche anti-abortiste;
3) La seconda amministrazione Obama, di cui Biden era vicepresidente, creò questo nuovo equilibrio mondiale: la Cina acquista l’ingente massa dei titoli del debito pubblico americano e in cambio l’America consente ai cinesi l’export delle proprie merci in Usa, senza dazi. Effetto: per poter competere con le merci cinesi, le imprese americane sono costrette a ridurre i salari dei lavoratori (operai e impiegati), la cosiddetta deflazione salariale. Nel 2016 arriva Trump e inverte questo paradigma con “American First“: aumento dei salari della classe media e drastica riduzione delle tasse alle imprese, ma per fare ciò impone forti dazi alle merci cinesi. Dopo qualche anno la Cina reagisce col virus, nascosto dalle autorità di Pechino per oltre cinque mesi. Insomma, le politiche economiche di Trump sembrano proprio essere di sinistra, ma pure in questo caso per i catto-comunisti è lui il vero pericolo per la libertà e la democrazia, mentre Biden una speranza per i diritti dei lavoratori e per la pace nel mondo;
4) Joe Biden, per il momento, è stato proclamato “presidente eletto” dalla CNN e da un altro paio di emittenti televisive. Trump ha presentato ricorso per il riconteggio dei voti – al fine di controllare la regolarità del voto postale – in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia. Forse lo farà anche in Arizona e Nevada. Se il riconteggio serve a fare chiarezza sulla integrità del sistema democratico, considerato che Trump aveva certamente vinto prima che arrivasse l’ondata anomala del voto per posta, uno di sinistra dovrebbe sicuramente essere contento. Democrazia e libertà dovrebbero essere i suoi precetti. E invece, pure in questo caso, le scimmie urlatrici hanno iniziato a sbraitare accusando il presidente in carica di mettere a repentaglio la democrazia, di essere un fascista che non sa perdere. Peccato che dimentichino come esattamente vent’anni fa, nel 2000, fu proprio un candidato Dem alla presidenza, Al Gore, a chiedere il riconteggio dei voti, in quel caso in Florida. Al Gore ammise la sconfitta solo il 13 dicembre (con tutti i giornaloni e i benpensanti di sinistra schierati dalla sua parte), mentre ora si pretende che Trump ammetta una sconfitta di fronte al fatto – inconfutabile – che una sua eventuale sconfitta sia dipesa esclusivamente dal voto postale. I catto-comunisti, che nel 2000 sostennero acriticamente la battaglia legale di Gore contro Bush, oggi gridano al fascismo! Davvero imbarazzante.
Questo in buona sostanza lo schema mentale di chi – dichiarandosi antifascista, cattolico e di sinistra – si veste di perbenismo, esultando e tifando per tutto ciò che – secondo le multinazionali della comunicazione televisiva – sta dalla parte “giusta”. Sono quelli del “politicamente corretto“, che poi vorrebbero passare per uomini e donne di pensiero, di cultura.
In realtà sono, come in ogni epoca, gli UTILI IDIOTI del potere.
Giuseppe PALMA
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Consigli letterari:
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, “DEMOCRAZIA IN QUARANTENA. Come un virus ha travolto il Paese“, Historica edizioni, aprile 2020.
Qui i link per l’acquisto:
- http://www.historicaedizioni.com/libri/democrazia-in-quarantena/
- https://www.ibs.it/democrazia-in-quarantena-come-virus-libro-paolo-becchi-giuseppe-palma/e/9788833371535
- https://www.mondadoristore.it/Democrazia-quarantena-Come-Giuseppe-Palma-Paolo-Becchi/eai978883337153/
- https://www.libreriauniversitaria.it/democrazia-quarantena-virus-ha-travolto/libro/9788833371535
FONTE: https://scenarieconomici.it/gli-utili-idioti-del-potere-di-giuseppe-palma/
Il negazionismo
Usare la parola NEGAZIONISMO come un’arma di odio contro coloro che hanno dubbi
VIDEO QUI: https://www.instagram.com/tv/CHVepIvCzyD/?igshid=1cex8x97smaur
Nuovo paradosso del regime terapeutico
FONTE: https://www.instagram.com/p/CHVKSyHFvmd/?igshid=1rc8nvzpva03
ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Argento in difesa delle zucche: “De Luca non sa cos’è Halloween”
Il regista risponde al presidente della Campania: “La vera pagliacciata è il Carnevale”
“De Luca non lo conosce, ecco perché lo condanna. Halloween è più divertente di Carnevale, che è una pagliacciata per bambini, mentre ad Halloween c’è uno spirito strano, trasgressivo, bizzarro”. Dario Argento, ospite di ‘Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, commenta così le parole del presidente della Regione Campania che, annunciando la decisione di chiudere tutto alle 22 nel prossimo fine settimana, ha definito Halloween (da De Luca pronunciato “Allawin”) una “immensa idiozia”.
Argento in difesa delle zucche: “De Luca non sa cos’è Halloween”. Il regista risponde al presidente della Campania: “La vera pagliacciata è il Carnevale”
Era un paio di settimane fa e il governatore della Campania, alle prese nella sua regione con una diffusione del contagio da coronavirus fuori controllo, se l’era presa con la festa delle zucche e del ‘dolcetto o scherzetto?’, costume molto caro ai bambini americani poi sbarcato, in versione più ludico-commerciale, anche da noi. “Nel weekend di Halloween, americanata che è monumento all’imbecillità, chiuderemo tutto alle 22. Sarà il coprifuoco, non sarà – aveva attaccato il presidente – neanche consentita la mobilità”. Ma Halloween, festività in origine celtica caratterizzata nella tradizione da incontri soprannaturali, con le sue zucche in cui vengono intagliati occhi e bocche, spesso a dar vita a un’espressione malvagia, è stata anche molto sfruttata nell’horror. Da qui la difesa da parte del ‘Maestro del brivido’.
“Il mio nuovo film ‘Occhiali Neri’? Ad aprile stavo per iniziare a girare ma è cominciato il lockdown ed è ancora tutto bloccato”, prosegue Argento, che confida di non aver varcato la soglia delle sale cinematografiche per paura: “Mi manca non andare al cinema. In questi mesi non sono andato per timore”. Il Covid-19 fa paura anche al re della paura.
FONTE: http://www.araldodellospettacolo.it/cinema/argento-difesa-delle-zucche-de-luca-sa-cose-halloween.php
ATTUALITÁ SOCIETÀ COSTUME
Dpcm, dalle seconde case ai figli di genitori separati e ai nipoti: cosa si può fare e cosa no
Le seconde case, i diritti dei genitori separati o divorziati, il coprifuoco: ecco le risposte di palazzo Chigi agli interrogativi suscitati dall’ultimo dpcm adottato dal premier Giuseppe Conte
di Nicoletta Cottone – 7 novembre 2020
Posso incontrare i parenti non conviventi? Si possono tenere le riunioni di condominio? Che diritti hanno i genitori separati o divorziati di vedere i figli minori? Si può raggiungere la seconda casa? Si possono svolgere i mercatini di Natale? Si può fare la spesa in un comune diverso da quello di residenza? I nipoti dai nonni? Solo per causa di forza maggiore. E il montaggio dei mobili acquistati prima delle restrizioni? Sono moltissime le domande che si pongono i cittadini nell’applicazione delle nuove disposizioni introdotte dal dpcm 3 nvembre, operative dal 6 novembre al 3 dicembre. A questi interrogativi danno una risposta le Faq predisposte da Palazzo Chigi relative ai comportamenti da tenere nelle aree rosse (Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta), in quelle arancioni (Puglia e Sicilia) e in quelle gialle (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto). Ecco, nell’ordine, le regole da rispettare nelle tre zone individuate dall’ordinanza del ministro della Salute. Prima tutte le risposte per le zone rosse, poi quelle per chi vive nelle aree arancioni e, infine, quelle gialle.
ZONE ROSSE
Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta
ZONE INTERESSATE DAL DECRETO
Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?
Sì. Dal 6 novembre 2020, le norme distinguono tre diverse aree (note come gialla, arancione, rossa), con restrizioni differenti, sulla base di parametri oggettivi relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico della zona interessata. È necessario verificare in quale area rientra il proprio Comune per identificare il quadro delle norme e delle restrizioni previste per la propria area.
PUBBLICI ESERCIZI, ATTIVITÀ COMMERCIALI,
RISTORAZIONE E STRUTTURE RICETTIVE
Con la sospensione delle attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) è possibile entrare o restare in luoghi adibiti a tali attività?
È consentito entrare solo per la ristorazione con asporto, laddove consentito fino alle ore 22, sempre con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale ed evitando assembramenti.
Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione svolte da centri culturali, centri sociali e centri ricreativi a favore del proprio corpo associativo?
La sospensione di attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi include anche la sospensione delle attività interne di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione a favore del proprio corpo associativo, trattandosi di una attività subordinata e collaterale rispetto alla attività principale.
La possibilità di continuare ad erogare oltre le ore 18 i servizi di ristorazione previsti per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade vale anche per esercizi siti in altre strade extraurbane o secondarie a lunga percorrenza?
No, possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro
La sospensione delle attività di ristorazione disposta nelle zone c.d. arancioni e rosse, si applica anche ai ristoranti negli alberghi con riferimento ai clienti ivi alloggiati?
È possibile per i clienti degli alberghi consumare i pasti presso ristoranti esterni convenzionati?I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse.Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo.
Nelle zone rosse le attività commerciali che vendono generi alimentari o beni di prima necessità (cioè quelli previsti dall’allegato 23 del Dpcm) e che quindi rimangono aperte, possono consentire ai clienti l’acquisto anche di beni non inclusi nel predetto allegato?
No. Pertanto, il responsabile di ogni attività commerciale, comunque denominata (ipermercato, supermercato, discount, minimercato, altri esercizi non specializzati di alimentari vari) può esercitare esclusivamente l’attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità ed è, quindi, tenuto a organizzare gli spazi in modo da precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano riposti beni diversi da quelli alimentari e di prima necessità. Nel caso in cui ciò non sia possibile, devono essere rimossi dagli scaffali i prodotti la cui vendita non è consentita. Tale regola vale per qualunque giorno di apertura, feriale, prefestivo o festivo.
Nelle zone rosse i negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità (cioè quelli previsti dall’allegato 23 del Dpcm e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio?
Sì, è consentita la consegna dei prodotti a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale.Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro.
Il trasporto, la consegna e il montaggio di mobili rientrano nella comprovata esigenza lavorativa che giustifica gli spostamenti?
Sì, rientrano fra le esigenze lavorative di cui all’art. 3, lettera a), del DPCM 3 novembre 2020.
Si possono consegnare e montare i mobili o gli oggetti acquistati prima dell’introduzione delle restrizioni al commercio?
Sì, le vendite di mobili avvenute in negozio prima delle restrizioni, che non si fossero ancora concluse con la consegna e il montaggio, possono assimilarsi alle vendite a distanza.
EVENTI, CERIMONIE, RIUNIONI
È consentito svolgere assemblee condominiali in presenza?
Sì. È fortemente consigliato svolgere la riunione dell’assemblea in modalità a distanza. Laddove ciò non sia possibile, per lo svolgimento in presenza occorre rispettare le disposizioni in materia di distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale.
Nella nozione delle fiere, vietate dal Dpcm, rientrano anche manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale?
Sì, tali manifestazioni, anche a carattere commerciale di natura fieristica, come nel caso dei cosiddetti mercatini di Natale, ma realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate.
SPOSTAMENTI
Quali sono le regole valide nella mia area per gli spostamenti? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? E a trovare parenti o congiunti?
All’interno dell’area rossa è vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute.Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso.Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista.È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi.Senza una valida ragione per uscire, è obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti.
Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autodichiarazione?
Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.
Posso andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità. Nel caso si tratti di persone anziane o già affette da altre malattie, ricordate però che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.
Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli minorenni?
Sì. Gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti. Tali spostamenti dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori.
È possibile spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andarli a riprendere all’inizio o al termine della giornata di lavoro?
È possibile ma fortemente sconsigliato, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da COVID-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. In tale caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. Ove possibile, è assolutamente da preferire che i figli rimangano a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi.
CONTINUA QUI: https://www.ilsole24ore.com/art/dpcm-faq-governo-nipoti-nonni-solo-forza-maggiore-vietati-mercatini-natale-ADv90v0?refresh_ce=1
Prima le attività economiche, ma adesso anche gli umani saranno inessenziali!
FONTE: https://www.instagram.com/p/CHEMiimhBfW/?igshid=9o17n6iajxo3
BELPAESE DA SALVARE
Conte adesso scarica Cotticelli ma è stato lui a metterlo lì: gli unici a dimettersi dovrebbero essere proprio il premier e il Ministro Speranza
Conte trasforma Cotticelli in un capro espiatorio e il Movimento 5 Stelle tenta di scrollarsi di dosso ogni responsabilità, ma il commissario calabrese è stato nominato proprio dal Governo grillino
Zuccatelli, l’amico di Bersani nominato da Conte e Speranza nuovo commissario della sanità calabrese: “sono positivo al Covid, sentiamoci nei prossimi giorni”
Le parole di Giuseppe Zuccatelli nominato stasera dal Consiglio dei ministri nuovo commissario ad acta per la sanità calabrese in riferimento all’emergenza Covid 19
E’ Giuseppe Zuccatelli il nuovo commissario della sanità calabrese: nel curriculum vitae vanta una lunga amicizia con Pierluigi Bersani. Ha 76 anni, è di Cesena e il duo Conte-Speranza lo aveva già nominato a dicembre 2019 come commissario dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” e l’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, inoltre per un breve periodo è stato anche commissario straordinario dell’Asp di Cosenza. Ha già gestito, quindi, di recente, alcuni tra i più importanti pezzi della sanità regionale.
Le sue prime ore da commissario non sono le migliori. Rispondendo all’agenzia Ansa che chiedeva alcune dichiarazioni sulla nomina, ha detto: “Guardi, sono risultato positivo e sto finendo la quarantena, ci sentiamo nei prossimi giorni“. Il nuovo manager straordinario chiamato a fronteggiare l’emergenza nell’unica Regione d’Italia che non ha ancora il piano-Covid e per questo motivo si trova in “zona rossa” pur con un numero di casi e ricoverati molto contenuto, non può lavorare perchè è positivo al Covid e rimanda tutto ai prossimi giorni. Da Cotticelli a Zuccatelli, al momento non ci sembra un grande salto di qualità a conferma del fatto che il problema non era tanto Cotticelli in sè quanto chi l’aveva scelto e le modalità della scelta. Che si sono ripetute evidentemente in modo analogo: scelto in fretta e furia nel giro di poche ore, premier e Ministro sapevano almeno che Zuccatelli ha il Covid, è in quarantena e quindi non può lavorare in questi giorni per l’emergenza assoluta di 2 milioni di calabresi costretti alla zona rossa solo per mancanze amministrative esclusivamente legate al Governo?
Conte adesso scarica Cotticelli ma è stato lui a metterlo lì: gli unici a dimettersi dovrebbero essere proprio il premier e il Ministro Speranza
FONTE: http://www.strettoweb.com/2020/11/zuccatelli-amico-bersani/1085734/
CONFLITTI GEOPOLITICI
L’IDEOLOGIA BRITANNICA. Tra eugenetica, malthusianesimo e Nuovo Ordine Mondiale.
di Gianluca Marletta
Chiunque abbia la ventura di leggere The Brave New World, l’allucinata ma “profetica” distopia dell’inglese Aldous Huxley, che già negli anni ’30 del XX secolo precognizzava un futuro Governo Globale dove un’umanità concepita “in provetta” (la pubblicazione del romanzo è del 1932!) e ridotta a 200 milioni di individui, viene mantenuta in “dorate catene” e totale obbedienza attraverso droga, sesso e spettacoli, non può non sospettare che la trama rifletta non solo la “fantasia” del romanziere ma anche una tendenza, uno stato di spirito, realmente presente tra le “classi alte” del mondo anglosassone (di cui Aldous era uno dei più brillanti rampolli). In effetti, quella che potremmo definire come “ideologia britannica” ha una lunga storia: si tratta di un mix di suprematismo classista, culto dell’eugenetica ed elitismo, ossessione per il controllo sociale indotto e idea fissa che l’umanità debba essere drasticamente ridotta di numero se non addirittura “ricreata”prometeicamente, che è stato un vero e proprio riferimento occulto di molte politiche anglosassoni degli ultimi due secoli, divenendo dal secondo dopoguerra “ideologia di riferimento” non più solo in Inghilterra o negli Stati Uniti ma in tutto il mondo occidentale e oltre.
Un’ideologia che rivela, a volte, suggestioni para-messianiche di rinnovamento globale e dominio del mondo ma che ha tuttavia saputo imporsi, a livello pseudo-scientifico, con le ipotesi di Malthus e Darwin, divenendo giustificazione e pilastro dell’ultra-capitalismo moderno e della sua visione del mondo. Così, ad esempio, quando si assiste, al giorno d’oggi, ad operazioni come il tentativo di estendere l’eutanasia ai bambini malati o all’incessante propaganda contro la “natalità” umana vista quale pericolo per la “madre Terra”, bisogna sempre tener conto di quali radici ideologiche si celino dietro tali politiche.
MALTHUS: DIMINUIRE LA POPOLAZIONE CON GUERRE, CARESTIE, ADULTERIO E SODOMIA
Uno degli esempi più noti di questa scienza al servizio del potere é il pastore anglicano Thomas Malthus, autore di quel An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society a cui si rifanno, ancor oggi, tutti i teorici del denatalismo e della necessità di contenere o ridurre la popolazione mondiale.
Secondo Malthus, infatti, poiché la popolazione tenderebbe a crescere in progressione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti, (che crescerebbero invece in progressione aritmetica), bisognerebbe fare di tutto per evitare il moltiplicarsi della popolazione stessa, soprattutto –vien da sé- della sua parte più povera. A questo scopo, secondo Malthus, andavano rimossi quei “sussidi per i meno abbienti” per evitare che le famiglie fossero invogliate a riprodursi eccessivamente, e bisognava anche mantenere i salari delle classi più povere ad un livello minimo di sussistenza.
Da “religioso”, naturalmente, Malthus vedeva nella castità e nella continenza il rimedio più accettabile moralmente per ridurre la popolazione, ma da “scienziato” non negava che i mezzi attraverso i quali tale limitazione si attuava in natura o nelle società fossero più spesso di carattere repressivo o preventivo. Le vie repressive contemplavano in un caso l’azione della mortalità per mezzo di epidemie, guerre, carestie, ecc.; nell’altro, una diminuzione della natalità mediante la diffusione di tutti quei comportamenti, tra cui l’adulterio, la sodomia, ecc. che causano una diminuzione delle nascite.
L’IDEOLOGIA DARWINISTA E LA “MANIPOLAZIONE CULTURALE” DI THOMAS HUXLEY
Ma se il malthusianesimo è l’antenato più o meno diretto di quei veri e propri dogmi del pensiero mondialista che saranno il denatalismo e l’eugenetica, esso è anche l’ispiratore di un altro “mito scientifico” anglosassone via via imposto a tutto il mondo: il Darwinismo. Darwin stesso ne riconobbe l’apporto, specie nell’aspetto così tipico della sua ipotesi che riguarda la lotta per l’esistenza e la sopravvivenza del più “adatto”. D’altronde, anche la vicenda dell’affermazione del Darwinismo a partire dal XIX secolo è piuttosto significativa del ruolo fortemente politico assunto dalla scienza nella cultura britannica.
Il Darwinismo, che per la nuova “ideologia scientista” doveva servire da stampella ai progetti egemonici della Gran Bretagna e di tutto l’Occidente, sarebbe stato quello che era stata la Genesi per l’universalismo cristiano dei secoli precedenti. Una “genesi atea, materialista ed esaltante il potere del più forte sul più debole che rispondeva alla perfezione al clima culturale e politico dell’epoca del Colonialismo e della Seconda Rivoluzione Industriale. E se da una parte, con la sua idea di evoluzione “casuale”, il Darwinismo estrometteva di fatto qualsiasi intervento divino sulla realtà, esso diveniva anche uno straordinario strumento per legittimare il dominio di una autoproclamata “elité” di “esseri evoluti” sul resto del mondo bollato come involuto, passatista e destinato per natura all’estinzione.
Questo, tuttavia, non significa che non ci furono resistenze. L’ascendente ancora forte che la religione aveva su una parte della società britannica e occidentale –oltre alle aporie e ai legittimi dubbi scientifici che il Darwinismo suscitava- potevano rendere difficile l’affermazione di un’ideologia così rivoluzionaria.
E’ proprio in questo frangente, in effetti, che risalta più che mai l’azione concertata di determinate “lobby culturali” che, all’atto pratico, furono determinanti nell’imporre il Darwinismo all’opinione pubblica. Stiamo parlando, ad esempio, del gruppo cappeggiato da Thomas Henry Huxley, personaggio brillante e astuto, nonno del romanziere Aldous.
Presidente della Royal Society dal 1883 al 1885, Thomas Huxley fu anche il promotore di un gruppo più ristretto ed esclusivo, l’XClub, che ebbe un influsso enorme sulla cultura britannica, spingendola all’accettazione del Darwinismo e dei suoi presupposti. Cooptando nell’XClub, uomini di cultura particolarmente in vista e potenti della società britannica dell’epoca, infatti, Thomas Huxley riuscì inesorabilmente a diffondere la fede darwinista in larghi strati dell’alta società inglese, secondo uno schema di “manipolazione della società” che ritroveremo spesso nella nascita delle “mode” moderne.
L’IDEOLOGIA BRITANNICA DIVENTA IDEOLOGIA MONDIALE
È solo a partire dal secondo dopoguerra, tuttavia, che tale ideologia verrà proposta e imposta al mondo intero. E sarà proprio uno dei nipoti di Thomas Huxley, Julian Sorel Huxley, darwinista di ferro, neomalthusiano e convinto assertore dell’eugenetica, tra i fondatori dell’UNESCO) di cui fu primo direttore, a definire pubblicamente l’immagine di un piccolo gruppo di illuminati detentori della verità che ha il diritto di “indirizzare” l’umanità verso scopi e fini ignoti alle moltitudini. Così, scrive Julian Huxley nel programma della Commissione preparatoria dell’UNESCO dal titolo Unesco its purpose and its philosophy[1]:
Il progresso non è automatico o inevitabile ma dipende dalla scelta umana e dallo sforzo di volontà. Prendendo le tecniche di persuasione e informazione e vera propaganda che abbiamo imparato ad applicare come nazione in guerra, e deliberatamente unendole ai compiti internazionali di pace, se necessario utilizzandole, come Lenin previde per superare la resistenza di milioni verso il cambiamento desiderabile. (J.S.Huxley, Unesco its purpose and its philosophy, 1946. Il testo é scaricabile in inglese su formato PDF dal sito ufficiale dell’UNESCO:http://unesdoc.unesco.org/images/0006/000681/068197eo.pdf )
Propaganda di guerra utilizzata in tempo di pace per manipolare l’opinione delle masse: questo è dunque uno degli scopi programmatici delle organizzazioni internazionali contemporanee. E l’ideologia che tali organizzazioni propongono non è altro, infondo, che l’edizione più aggiornata degli “ideali” nati in Inghilterra dal XVIII secolo in poi: controllo sociale, depopolazione, eugenetica, diffusione di quei costumi (sessualità puramente “ricreativa”, omosessualità, ecc.) che possono indurre ad una diminuzione della natalità, eliminazione dei più deboli considerati come “vite inutili”, ecc.
Senza questi presupposti, in effetti, è impossibile comprendere molti dei fenomeni che caratterizzano la storia più recente.
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BREVE BIBLIOGRAFIA
A beneficio di chi volesse approfondire il tema trattato, consigliamo:
G.Marletta-E.Perucchietti, Governo globale, Ed. Arianna
E.Pennetta, Inchiesta sul Darwinismo, Ed. Cantagalli
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/lideologia-britannica-tra-eugenetica-malthusianesimo-e-nuovo-ordine-mondiale/
RABBIA E BROGLI: LE ULTIME DAGLI USA, FRA PROTESTE E PASTICCI ELETTORALI
Nei mass media italiani, quello dorati che hanno riconosciuto Biden come presidente anche prima delle elezioni, dimenticano di parlare delle varie proteste, anche spontanee, che stanno nascendo negli USA per il sospetto dei brogli elettorali.
Basta che seguiate il thread #stopthesteal e ne troverete decine.
Comunque
Gli scrutatori del Wisconsin – uno stato che Joe Biden ha vinto con poco più di 20.000 voti – avrebbero compilato illegalmente le certificazioni delle testimonianze su migliaia di schede elettorali non valide in tutto lo stato, secondo la WISN, citando diverse fonti al “Dan O’Donnell Show”.
Secondo il rapporto, la Commissione elettorale del Wisconsin (WEC) avrebbe ordinato agli addetti ai sondaggi di “aggiungere un indirizzo del testimone mancante” allo scrutinio – mentre alcuni addetti ai sondaggi avrebbero fatto un passo avanti firmando per testimoni inesistenti. Così facendo, i lavoratori potrebbero aver invalidato migliaia di schede.
Gli impiegati della contea e del comune e gli addetti ai sondaggi in tutto il Wisconsin potrebbero aver alterato illegalmente le dichiarazioni dei testimoni su migliaia di schede elettorali in tutto lo stato, come ha appreso il “Dan O’Donnell Show
Lo Statuto 6.86 del Wisconsin prevede che uno scrutinio per assenza debba essere firmato da un testimone, che deve anche elencare il suo indirizzo. Se l’indirizzo di un testimone non è elencato, il ballottaggio è considerato non valido e deve essere restituito all’elettore per far correggere il testimone.
Invece, diverse fonti dicono “The Dan O’Donnell Show”, gli impiegati comunali e gli scrutatori di tutto lo stato hanno semplicemente compilato le firme dei testimoni. Agendo su consiglio falso e illegale della Commissione elettorale del Wisconsin (WEC), questi impiegati potrebbero aver inavvertitamente invalidato migliaia di voti assenti.
“Lo statuto è molto, molto chiaro”, ha detto il giudice della Corte Suprema del Wisconsin in pensione Michael Gableman – che ha servito come osservatore dei sondaggi di Milwaukee il giorno delle elezioni. “Se una scheda elettorale per assente non contiene il discorso di un testimone, non è valida”. Quello scrutinio non è valido”.
In caso di riconteggio quindi queste schede in assenza non sarebbero valide, e questo potrebbe cambiare il voto in uno stato chiave. Si tratta solo di uno dei vari casi che, potenzialmente, Trump o i suoi sostenitori potrebbero portare davanti alle varie corti di giustizia.
FONTE: https://scenarieconomici.it/rabbia-e-brogli-le-ultime-dagli-usa-fra-proteste-e-pasticci-elettorali/
CULTURA
Sulle unioni omosessuali Francesco rilegga San Tommaso d’Aquino
Non intendo entrare sulla questione delle dichiarazioni (che non sono atto di magistero) di Bergoglio inerenti alla necessità di una legge sulle unioni civili per le persone dello stesso sesso, sulla base di un preteso loro diritto alla famiglia (anche se pare esservi stata una smentita, da intendersi nel senso che la famiglia di appartenenza è chiamata ad accoglierle e a non emarginarle).
La Rivelazione e la Tradizione della Chiesa Cattolica, sul punto, sono chiare e non si pongono in contrasto con la capacità dell’uomo di discernere e formulare giudizi. Pertanto, come insegnava il cardinale Newman (1801-1890), “brindo prima alla coscienza (rettamente formata) e poi al Papa”.
Parto da una premessa che mi pare doverosa. Da tomista ritengo che la legge positiva debba sempre tradurre i principi della legge naturale e, nel momento, in cui questa si pone in contrasto con essi è “ingiusta”, ossia contra ius.
Ora, la ragione è in grado di dimostrare come le unioni tra persone di eguale sesso siano contro natura. L’obiezione secondo la quale questa inclinazione è presente nel mondo naturale, oppure è congenita o diffusa, non indica che essa appartenga alla natura nel senso filosofico, ma solo a ciò che attiene alla sfera naturalistica. La natura, secondo il pensiero aristotelico-tomista, è un fascio di inclinazioni che tendono ad alcuni fini, i quali, beneficiando l’uomo, vengono chiamati beni: la salute, la libertà, la ricerca della Verità, etc… La natura, pertanto, è un ordo e tutto ciò che vi contrasta è un atto dis-ordinato: uccidere, rubare, ferire.
Chi, però, ci dice che non esista anche un’inclinazione verso una persona del medesimo sesso? Una inclinazione è naturale se soddisfa due criteri:
1) La proporzionalità. L’uomo possiede per natura gli strumenti funzionali a soddisfare il fine verso il quale sperimenta questa inclinazione. La vita, ad esempio, è un’inclinazione naturale perché tutto il nostro organismo è strutturato in modo da poter sopravvivere. Anche la generazione è un fine naturale, dal momento che possediamo gli strumenti adatti, ossia proporzionali, allo scopo. Se l’omosessualità fosse “in rerum natura”, la persona dovrebbe possedere i mezzi volti a realizzare il fine attrattivo. Tale attrazione, se completa, porta ai rapporti carnali, ma quelli tra persone del medesimo sesso non sono idonei a soddisfare un fine del rapporto sessuale: l’apertura alla vita. Si potrebbe replicare che questo vale anche per le coppie sterili, ma è un’argomentazione illogica. Per queste ultime, infatti, il rapporto è patologicamente infecondo, mentre per gli omosessuali è fisiologicamente infecondo.
2) La complementarietà. La natura implica la realizzazione di alcuni bisogni, ad esempio bere per placare la sete. L’uomo cerca, quindi, quei beni dei quali è privo per perfezionarsi. L’inclinazione naturale, dunque, presuppone una mancanza, una diversità, un qualcosa di etero (di differente) e non di uguale (omo). Gli stessi apparati genitali della donna e dell’uomo non sono forse finalizzati per incontrarsi?
Questo, beninteso, non può giustificare atti di violenza, di insulto, di denigrazione, in quanto saremmo in presenza di atteggiamenti che violano la dignità della persona umana. Per questo, al di là delle dichiarazioni di Jorge Mario Bergoglio, che in un senso o in un altro non mi interessano, un cattolico, benché peccatore e bisognoso della misericordia di Dio ogni istante della sua vita, non può che rimanere ancorato all’insegnamento della Chiesa, ben espresso e sintetizzato nel Catechismo maggiore di san Pio X: la pratica dell’omosessualità (sottolineo il termine “pratica”) è un peccato impuro contro natura ed uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Rivelazione e Tradizione illuminano e ampliano l’orizzonte cui la ragione perviene.
FONTE: https://www.rivistapraesidium.it/2020/11/08/sulle-unioni-omosessuali-francesco-rilegga-san-tommaso-daquino/
INNAMORATI DI GIANNI RODARI: 3 LIBRI PER INIZIARE
Cosa si può cogliere nel discorso dell’altro, del non-adulto, del ‘discente’? Sono le ‘categorie’ ad arrogarsi il diritto di nominare – l’antropologo, il maestro, il genitore circoscrivono spazi di convenienza, ri-ordinano dati predisposti ab origine. Gianni Rodari (1920-1980) ha lottato per tutta la vita contro i luoghi comuni. La sua idea di letteratura – che è poi un’idea di mondo, condensata e potenziata – rifugge schemi e rigidi impianti, svela l’inganno del compromesso, la fragilità della mimesi.
È un errore pensarlo fermo alla ‘serie cadetta’[1], prigioniero di un mondo da lui sovvertito in nome dell’incontro fra ‘ruoli’, del rifiuto di questi. Giornalista, filastrocchiere, «collaudatore di nuove esperienze della parola»[2], Rodari è un intellettuale totale, anticipatore dell’esperienza multimediale e dei ‘generi rimescolati’ (blurred genres). Tutto, nella sua opera, rivela un’attrazione per il sabotaggio – delle convenzioni, dei rapporti uomo-uomo (o donna-uomo; o donna-donna) – e tutto è intrecciato con il rifiuto delle istanze.
Chi era Gianni Rodari?
Gianni Rodari nasce a Omegna nel 1920. Figlio di un fornaio amatissimo («L’uomo che chiuse gli occhi per non vedermi vestito da Balilla»), cresce introiettando la malinconia del Lago d’Orta, tempra il carattere nelle difficoltà familiari, in rapporti sbilanciati con una madre severa, che fa la domestica «in casa d’altri e in casa nostra». Destinato al seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso, lascia la vita (pre)ecclesiastica per iscriversi alle magistrali.
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Abbandonata la facoltà di lingue, insegna nelle scuole di Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo maturando una visione ‘atletica’ dell’infanzia, aperta all’osmosi fra contenuti ludici e pedagogici, centrata – en entier – sul carattere attivo del bambino. Esentato dal secondo conflitto mondiale, richiamato obtorto collo dalla Repubblica Sociale, diviene partigiano nel 1943 – clandestinamente impegnato nelle valli lombarde. Celebre il suo racconto del lasciapassare concesso a Sironi, firmato – nobilmente – «in nome dell’arte»:
Non dissi al comandante della brigata quelle tali cosette. Gli avevo appena consegnato John Emery, il supertraditore inglese […]. Per un Emery uno si può tenere un Sironi. […] Non c’è pittore che valga i suoi quadri.
L’iscrizione al PCI l’anno successivo segna l’approdo all’Ordine nuovo di Varese (1945) e all’Unità di Milano (1947) nella sezione cronaca, palestra d’elezione per il suo metodo ‘visivo’. La contigua esperienza a La domenica dei Piccoli getta – o piuttosto svela – le basi della sua produzione: testi come Susanna e Ciccio contengono in nuce alcuni fra i temi più cari del Rodari ‘affermato’, dall’importanza del dialogo allo svincolo da ipoteche pedagogiche. Fondatore del Pioniere nel 1950, viene scomunicato dal Vaticano dopo la pubblicazione del Manuale destinato ai bambini dell’API, rei di ricevere un’educazione sovversiva e ‘sconveniente’. Dopo una lunga seri di collaborazioni, accetta l’incarico a Paese Sera (1958) per poi occuparsi di programmi RAI e BBC, tutti ispirati alla creatività da esplorare. È in questo nucleo – nell’invenzione ‘attiva’ come pensiero divergente – che sta l’unicità della poetica rodariana.
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Profondo sovvertitore dei canoni, l’autore deve la (ri)scoperta critica al Premio Andersen del 1970, suggello definitivo di una ‘carriera’ ricchissima. Tra le opere pubblicate si pensi a: Il romanzo di Cipollino (1951), Cipollino e le bolle di sapone (1952), Le avventure di Scarabocchio (1954), Il viaggio della freccia azzurra (1954), Gelsomino nel paese dei bugiardi (1958), Favole al telefono (1962), Il libro degli errori (1964), La torta in cielo (1966). Se La grammatica della fantasia (1973) si pone come riflessione totale sulla creatività, i testi succitati disegnano un percorso a tappe, ‘teso’ sui binari della protesta civile. Intendiamo affrontarne tre, scelti per il valore di summa e il messaggio di fondo.
Per iniziare: «Il libro degli errori» (1964)
Difficile non lasciarsi scuotere da alcuni passaggi del Libro degli errori (Einaudi, 1964). Rodari confeziona un testo che parte dalla grammatica ma trascende i confini del manuale, ponendosi piuttosto come abbecedario di un’esistenza ideale. Fine osservatore dei ‘margini’ – dell’universo sociale e ambientale – l’autore si propone di «giocare con gli errori» al fine di mostrare la verità che giace al fondo delle cose. Una consonante scempia può sovvertire il mondo, ma esistono anomalie ‘reali’ sulle quali è difficile intervenire per tempo.
«Il mondo sarebbe bellissimo se ci fossero solo i bambini a sbagliare», e allora questo libro è – anche – per i «padri di famiglia», per «le madri, per i «maestri di scuola» e per tutti coloro che «hanno la terribile responsabilità di correggere […] i più piccoli e innocui errori del nostro pianeta». Se la realtà si misurasse in ortografia non avremmo bambole più ‘ricche’ dei bambini, uomini migrati al Nord per lavorare e una terra divisa in confini economici. Dall’altro lato l’errore sa essere divertente, come ogni smarginatura può conferire al reale un carattere di unicità (si pensi alla torre di Pisa). Una pronuncia errata causa certo incidenti; un ‘cane’ toscano è un mammifero senza testa, eppure «vivere senza testa / non è il peggiore dei guai: / tanta gente ce l’ha / ma non l’adopera mai». Rigettando l’idea della correzione canonica – a tratti persino punitiva – Rodari conduce i lettori in un universo di ‘strappi’, individuando nel gioco lo strumento più idoneo all’effettivo rammendo.
Per proseguire: «Tante storie per giocare» (1971)
Tante storie per giocare (Editori Riuniti 1971, Einaudi 1977) è il frutto di un’esperienza radiofonica compiuta tra il 1969 e il 1970. Presenta venti storie incomplete, sguarnite – dunque – di un finale preconfezionato, rimpiazzato abilmente da tre proposte non vincolanti. La peculiarità del testo risiede nel ‘cerchio creativo’ suggerito dall’autore: «Il lettore legge, guarda, riflette, e se non trova un finale di suo gusto può inventarlo, scriverlo o disegnarlo egli stesso». Il processo partecipativo – tanto novecentesco nel suo carattere intermediale – è certo espressione di un intento sovvertitore, retto dall’ironia e dal rifiuto del ‘già dato’.
Attraverso la ri-combinazione di temi e motivi (lettere, parole, ovvietà da smontare) Rodari propone una riflessione sul vivere civile, invita i ragazzi alla scoperta dell’altro, stimola – e ipotizza – una nuova cooperazione. Eversivo nella forma e nel contenuto (molteplici, seppur soffusi, i riferimenti alla quotidianità plumbea di allora), Tante storie per giocare è l’anello intermedio di una catena infinita, la tessera di un puzzle programmaticamente interminabile. Dietro ogni idea sta una prospettiva sul mondo, una torsione di sguardi volta allo «slancio costruttivo».
Innamorati di Gianni Rodari: «C’era due volte il barone Lamberto» (1978)
Orientato a una frammentarietà produttiva, C’era due volte il barone Lamberto (Einaudi, 1978) è «forse l’opera di maggiore impegno di Rodari»[3], densa di motivi già modulati e inespresse inquietudini. La vicenda sviluppa l’assunto di un mitico santone arabo, incontrato dal protagonista durante un soggiorno in Egitto: «L’uomo il cui nome è pronunciato in vita». Fisicamente impiantato sul Lago d’Orta, il novantatreenne Lamberto riassume le angosce di «tanti italiani dei nostri giorni»[4], stretti fra un vitalismo imperante e una certa idea di morte. L’atmosfera surreale, tramata di umorismo dell’assurdo, è il pendant di un’ambientazione che ‘tutto consente’, dove il mondo alla rovescia è espressione geografica di uno stato dell’anima: «Il Lago d’Orta, nel quale sorge l’isola di San Giulio e del barone Lamberto, è diverso dagli altri laghi piemontesi e lombardi. È un lago che fa di testa sua». L’esaltazione del pensiero libero, controcorrente come il fiume «all’insù» – «che punta dritto verso le Alpi» – si sposa con l’utopia di una vita che non finisce, con l’idea – straordinariamente commovente – che le persone sopravvivano se si continua a pensarle, a onorarle nel ricordo di chi ha saputo amarle.
Note
[1] Si fa riferimento alla letteratura per l’infanzia, a lungo considerata una ‘serie’ minore, misurata su un target preciso. Per approfondimenti si veda P. Boero, La serie B: autori contemporanei di letteratura giovanile, Genova, Edizioni della Quercia, 1980.
[2] L. Sossi, EL: metafore d’infanzia. Evoluzione della letteratura per ragazzi in Italia attraverso la storia di una casa editrice, Trieste, Einaudi Ragazzi, 1998, p. 103.
[3] P. Boero, Una storia, tante storie, Torino, Einaudi Ragazzi, 2010, p. 107.
[4] A. Faeti, Fiaba, «non sense» e «grammatica» in Rodari, in “Scuola e città”, 6-7, 31, luglio 1980.
FONTE: https://www.frammentirivista.it/gianni-rodari-guida/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
CI LASCIANO CREDERE CHE ABBIAMO BISOGNO DI RIMANERE IN LOCKDOWN: PARLANO I MEDICI AMERICANI
Un gruppo di medici americani ha tenuto qualche mese fa una conferenza davanti alla scalinata della Corte Suprema americana, a Washington. Si tratta di una secondo incontro organizzato da America’s Frontline Doctors.
Lo stesso presidente Donald Trump ha condiviso su Twitter più versioni del video della conferenza diventato subito virale in rete, tanto che Facebook, Twitter e YouTube lo hanno censurato perché: We’ve removed this video for sharing false information about cures and treatments for Covid-19, abbiamo rimosso il video per le affermazioni false espresse circa le cure e il trattamento del Covid-19.
Ma cosa sostenevano questi medici?
Byoblu ha ascoltato le dichiarazioni di questo gruppo di scienziati e ha tradotto per voi l’intera conferenza che a causa della censura che i social ormai operano su tutte le informazioni non allineate alla politica del terrore, sarà disponibile in esclusiva sull’app Davvero Tv.
Cosa hanno detto gli America’s Frontline Doctors
“America è bene che tu lo sappia: noi conosciamo come trattare questa malattia, non c’è una pandemia ma c’è una paura che nasce da questo continuo utilizzo di test Pcr che danno falsi positivi”, spiega il primo dottore ad aver preso la parola.
Gli fa eco un altro collega che si concentra poi sulla questione delle mascherine: “Finora nessuno esperto aveva mai parlato delle mascherine come mezzo di protezione dai virus, questo perché tutti sanno che solo le particelle più grandi di uno starnuto rimangono attaccate alla mascherina e sono le parti morte del virus, mentre le particelle più piccole riescono ad uscire e sono anche le uniche in grado di trasmetterlo. Nessuna mascherina le può fermare, è una falsità che vogliono farci credere, le mascherine tengono sotto controllo te non i virus”.
Un altro medico a gran voce si rivolge direttamente ai cittadini: “Possiamo tornare a scuola, possiamo tornare al lavoro, alla nostra vita, possiamo tornare ad essere americani. Non dobbiamo lasciare che la paura si impossessi della nostra libertà”.
Un altro dottore spiega di aver utilizzato nella cura dei suoi pazienti il farmaco idrossiclorochina: “Ho trattato diversi pazienti anche con patologie pregresse nella casa di riposo in cui lavoro con una cura efficace ed economica: l’idrossiclorochina. Si trattava di pazienti fragili, molto malati talvolta, e anziani che attraverso questo regime terapeutico sono migliorati. Quando invece alcuni dicono che questo farmaco fa male. Anche il Presidente degli Stati Uniti è stato curato con l’idrossiclorochina”.
A prendere la parola è anche uno psichiatra di Los Angeles: “Ho visitato centinaia di bambini impauriti. Come siamo finiti così? Oggi la paura è percepita come qualcosa di positivo, è imposta è virtuosa” – e prosegue – “Gli americani sono stati infettati da una pandemia di isteria, non sto parlando del virus, ma di una vera e propria psicosi; credono che bisogna tenere le aziende chiuse, isolarci dagli esseri umani, tenere i bambini al chiuso: ciò è falso e ci sta uccidendo fisicamente, mentalmente, psicologicamente”.
FONTE: https://www.byoblu.com/2020/11/07/ci-lasciano-credere-che-abbiamo-bisogno-di-rimanere-in-lockdown-parlano-i-medici-americani/
Il servizio costruito ad hoc per manipolare la realtà: guardate la scorrettezza dei media!
Sappiamo bene che la manifestazione di Napoli, “I funerali dell’economia campana”, ha avuto un incredibile successo. Ne abbiamo parlato in questi giorni proprio attraverso Radio Radio. Si è trattato di una manifestazione pacifica, a cui ha fatto seguito un comizio sotto la sede della Regione Campania, dove il gruppo organizzativo ha presentato le proprie proposte.
Mi duole sottolineare, però, che nessun Tg ha dato spazio alle nostre proposte, nonostante ci sia stata la conferenza stampa. Ma quello che ha fatto Formigli, ieri sera, durante la trasmissione Piazzapulita è stato di una scorrettezza senza limiti. Ha presentato infatti un lungo servizio sul corteo di Napoli, l’inviato non si è mai presentato agli organizzatori presenti.
Non ha intervistato i tanti portavoce, non ha voluto mandare in onda le immagini del comizio o la lista delle proposte. Ma su centinaia e centinaia di manifestanti, tutti rigorosamente con la mascherina, l’inviato di Formigli è riuscito ad inquadrare e rendere oggetto del proprio servizio una ragazza che si faceva il selfie senza mascherina, un manifestante con la maschera di De Luca e qualche altro che non riteneva doveroso indossarla.
Hanno dimostrato ancora una volta che ai media non importa nulla delle istanze delle categorie presenti. Neanche delle proposte redatte per superare l’emergenza. A Formigli interessava far passare i manifestanti del corteo come disobbedienti. Questo atteggiamento dei media non deve essere più tollerato. E’ la vera piaga del Paese, quella che impone il pensiero unico. Dimostra l’insostenibile ipocrisia di certi programmi della tv italiana.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo
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FONTE: https://www.radioradio.it/2020/11/il-servizio-costruito-ad-hoc-per-manipolare-la-realta-guardate-la-scorrettezza-dei-media/?cn-reloaded=1
DIRITTI UMANI
“Le Streghe” offende i disabili? Dopo il patriarcato la nuova oppressione è il politically correct
Non è corretto mostrare un personaggio cattivo che parli cinese. Non è corretto girare un film dove la strega possiede solo due dita. Non è corretto far vedere un gangster italiano. Almeno secondo i diktat contemporanei. E così, dopo decenni in cui siamo stati vittime del patriarcato più spinto, ci riscopriremo oppressi dal politically correct.
Saremo più felici? Difficile crederlo, considerando la mole oscena di disclaimer e di class action che accompagnano qualsiasi iniziativa non si allinei con il modo di pensare pedissequamente egemonico, e stupidamente ossequioso, del politicamente corretto. Difficile crederlo anche perché quella in atto non è una rivoluzione all’insegna della tutela delle minoranze, bensì la costruzione di un teatrino d’apparenza volto con maggiore interesse a compiacere la forma, inattacando (almeno secondo chi scrive) la sostanza.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito impotenti – se non drammaticamente, e inconsapevolmente compiaciuti – alle polemiche incredibili che hanno accompagnato la rilettura di grandi classici cinematografici.
Pietra dello scandalo (o del successo, secondo il punto d’osservazione) il disclaimer proposto da Hbo Max in associazione di Via col vento dove veniva riportato “nega gli orrori dello schiavismo”. Ma considerevole anche la censura dei cartoni animati più popolari: non sono rimasti indenni Peter Pan, gli Aristogatti e Dumbo (per citarne solo alcuni) che ormai vanno in onda su Disney+ con una premessa: potrebbero contenere “rappresentazioni o trattamenti negativi di gruppi di persone o varie culture”. Accompagnati da questa censura postuma del buon pensiero anche altre pietre miliari (e culturali?) come Il Libro della Giungla (che “contiene atteggiamenti superati, linguaggio e rappresentazioni culturali che al giorno d’oggi potrebbero risultare offensivi.”), ma anche Una Poltrona per Due, Colazione da Tiffany, L’Ultimo Samurai e Aliens. Mancano all’appello, per ora, disclaimer a pellicole/serie dove protagoniste sono casalinghe frustrate, americani obesi e probabilmente bifolchi che cercano di perdere peso, politici corrotti.
Credere che sia un modo per “supportare l’antirazzismo e a migliorare la diversità e l’inclusione sia dentro che fuori lo schermo” – come indicato da un noto broadcaster mondiale – ha qualcosa di inquietante. Credere che mettere una piccola frase sia una presa di coscienza, e non semplicemente quel panem et circenses utilizzati per rabbonire il pubblico una bugia catastrofica.
Intanto, la macchina del perbenismo estremo e contemporaneo avanza. Ultima puntata di questa tendenziosa osservanza alle minoranze – contestabile perché priva di senso, non per l’ovviamente condivisibile messaggio alla base – arriva naturalmente dagli Stati Uniti dove il nuovo film di Robert Zemeckis tratto dal libro di Roald Dahl, Le Streghe, è stato accusato di discriminare i disabili.
La colpa? Il personaggio cattivo interpretato da Anna Hathaway, e battezzato come la Grande Strega Suprema, avrebbe mani senza due dita. Davanti alle accuse promosse dall’atleta paralimpica Amy Marren, la Warner Bros si è scusata, ha precisato che non ci fosse alcun intento discriminatorio, e ha mandato al successo il film.
A questo punto diventa necessario interrogarsi sulla funzione di questi fazzoletti di parole per continuare a fare quello che si vuole, semplicemente accontentando lo spettatore più formale che auspica la rivoluzione dal divano.
C’è da domandarsi a chi giovi questa ossessione superficiale, dai tratti vagamente ridicoli, che arriva a violare l’essenza stessa del cinema, dell’arte, della narrativa: essere scorretta, priva di catenacci e di barriere, libera.
C’è anche da chiedersi a cosa porteranno queste battaglie di superficie se non ad annacquare le rivoluzioni vere, e ad allontanare – un po’ come sta accadendo adesso con il femminismo becero e di facciata, ossessionato più dal pop contestatore che dai valori di una società ugualitaria – persone che potrebbero popolare le barricate, non reggendosi su pellicole e disclameir ma su riflessioni e dialogo.
FONTE: https://www.huffingtonpost.it/entry/dopo-il-patriarcato-la-nuova-oppressione-sara-il-teatrino-del-politically-correct_it_5fa68e8fc5b64c88d400f468
ECONOMIA
A quale scopo la costrizione ai prestiti?
di Francesco Cappello
Dai prestiti, ai fallimenti, alle svendite, verso la disoccupazione di massa, la strada è breve
Questo governo mentre ci rinchiude in casa non sembra avvedersi dell’ennesima trappola tesa a nostro danno. Collabora, piuttosto, all’incentivazione della diffusione della miseria nel paese. Due settimane fa avevo sostenuto che non avremmo bisogno di indebitarci ulteriormente con strumenti quali il Recovery Fund e il Mes (vedi https://www.francescocappello.com/…/la-luce-in-fondo…/) e che, viceversa, avremmo tante ottime alternative (PSN) per finanziare e sostenere, in questa drammatica congiuntura, il paese e permetterne la ripresa. Tra queste, quella che risulta più consueta è l’offerta di titoli di stato a condizioni assai vantaggiose perché addirittura a tasso negativo! (Chi affida i suoi risparmi allo Stato è disposto a ricevere meno di quel che dà!). Il fenomeno dei tassi sottozero risale all’era precovid ma è recentissimo per i titoli italiani ed è stato incentivato dal programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP) della BCE. Questo però non piace perché il PEPP sta riducendo i costi di indebitamento per i paesi più fragili dell’eurozona in modo da consentirgli di evitare i prestiti capestro dell’UE sottoforma di RF e Mes, a favore della raccolta di liquidità senza limiti sul mercato obbligazionario. Senonché di recente l’agenzia britannica reuters ha rivelato che bisogna rinuncare al PEPP. Bisogna fermarlo, tornare al più consueto programma di acquisto di asset ampliato APP, meglio noto come Quantitative easing, per costringerci ai prestiti mes, RF, con tutte le condizionalità e le conseguenze negative del caso.
Conte, perciò, spera ancora nel Recovery Fund malgrado manchi l’approvazione degli altri paesi e con ogni probabilità non arriverà mai; insiste a riporre la nostra speranza di salvezza nella concessione di prestiti capestro che veicolano ricatti che ci inchioderebbero al debito, allo stesso modo dei 30 denari del Mes.
Così, mentre i paesi leader che pilotano le politiche della BCE chiedono di interrompere il programma di acquisto di titoli anti-pandemia, Gentiloni, più “realisticamente” aveva prospettato di tassare la prima casa e Visco, udite udite, di tornare alle politiche di austerità!
Tutto questo mentre la depressione economica attanaglia il paese.
Meglio falliti, ricattabili, perduti, schiavizzabili, così che la svendita del paese, iniziata negli anni ’90, possa essere portata più facilmente a compimento, insieme alla sua colonizzazione successiva.
Un conto è collaborare con altri paesi un altro cedergli le nostre infrastrutture e il loro controllo, gli asset strategici, ossia i fattori stessi della produzione.
Così è recentemente accaduto per il porto di Trieste che ambito dai cinesi quale capo linea della via della seta marittima è ora controllato per il 51% da Hhla una compagnia tedesca di logistica e trasporto di importanza strategica che gestisce tre dei quattro terminal del porto di Amburgo.
Emorragia di capitali
Incapaci di proporre modalità virtuose in grado di valorizzare i capitali di risparmio si lascia che essi prendano la via dell’estero. Almeno tre le ragioni che spingono gli italiani a trasferire capitali all’estero:
da una parte il rischio di una patrimoniale o di un prelievo forzoso dai conti correnti, dall’altra la introduzione operata dall’unione bancaria europea del bail-in che nel caso di fallimento bancario ne penalizza gli utenti.
Un rapporto di Unimpresa denuncia la ritirata dei fondi stranieri dalle spa italiane
Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale dal primo semestre 2015 al primo semestre 2019 le società per azioni hanno visto salire di oltre 60 miliardi di euro il loro valore, mentre le “quotate” hanno visto calare di 43,5 miliardi la loro capitalizzazione. “Dopo anni di scorribande, registriamo un passo indietro da parte dei soggetti esteri. Il calo appare legato più alla perdita di valore delle società quotate e non a un ritorno degli italiani. Probabilmente, complice diverse ragioni, il nostro sistema imprenditoriale e finanziario risulta meno attrattivo e i motivi sono diversi: la crescita economica è lenta e la politica non riesce a dare le necessarie risposte ovvero meno tasse, meno burocrazia, più investimenti in infrastrutture, giustizia civile velocizzata” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D’Angelo.
Crediti deteriorati
Gli effetti prodotti dallo shock economico generato dal Covid-19 vedranno una nuova crescita del tasso di default dei nuovi prestiti concessi alle imprese. I tassi di deterioramento delle imprese che avevano raggiunto un picco del 7,5% (percentuale nuovi prestiti non onorati sul totale dei prestiti) torneranno a salire dopo aver raggiunto nel 2019 i livelli più bassi (2,9%) della serie storica post-crisi finanziaria del 2017. Crescono di conseguenza gli appetiti dei fondi avvoltoio rispetto al mercato delle sofferenze bancarie, i cosiddetti non performing loans, insieme al Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) e il bank restructuring …
La stessa Borsa Italiana indossa ora abiti europei; nel tentativo di costruire un mercato finanziario europeo più indipendente dalla city di Londra e da Wallstreet, Piazza Affari, lo scorso ottobre è stata, infatti, ceduta per 4,325 miliardi di euro al mercato paneuropeo che gestisce le Borse di Parigi, Amsterdam, Oslo, Bruxelles, Lisbona e Dublino.
La Borsa Italiana è stata così acquisita da Euronext con la consulenza di JP Morgan e Mediobanca, in cordata con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti attraverso la controllata Cdp Equity.
Nell’operazione Lazard ha fornito la propria consulenza a Cdp. Il London Stock Exchange si è fatto consigliare da Barclays, Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Monte dei Paschi di Siena
Piuttosto che fare di MPS una vera banca pubblica come suggerito dal PSN, lo Stato Italiano che detiene il 68% del suo capitale, cede alla volontà degli organismi europei che gli chiedono, entro giugno 2022, di uscire dal capitale di MPS facendosi allo stesso tempo carico degli 8 miliardi di crediti deteriorati.
Affaritaliani.it intervista Giulio Sapelli che denuncia, tra l’altro, le manovre in corso da parte francese verso l’appropriazione di Unicredit e delle Generali nonché del risparmio privato degli italiani.
…anche un bambino sa che
se il lavoro dovesse essere ostacolato e/o impedito ancora a lungo, insieme alla mancata produzione di ciò che serve alla vita, avanzerebbe inesorabile la distruzione della ricchezza reale nella forma dei fallimenti e delle conseguenti chiusure delle aziende, della svendita, della privatizzazione e dell’incuria, di tutto ciò che era bene individuale e comune.
Che sia il lavoro la sorgente primaria di ogni ricchezza insieme alla fonte della sovranità che fa di ciascuno di noi un cittadino ce lo ricorda la nostra Costituzione sin dal primo articolo. Se dovessimo dimenticarlo da cittadini ci ritroveremmo sudditi, da Repubblica democratica, colonia.
FONTE: https://scenarieconomici.it/a-quale-scopo-la-costrizione-ai-prestiti/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Il grande reset: la logica conseguenza della moneta debito
VIDEO QUI: https://youtu.be/FeULyec6Bw0
Cui Prodest, sperimento Italia, 17 Marzo 2017 Perché siamo in Afghanistan, 22 Settembre 2009
FONTE: https://scenarieconomici.it/il-grande-reset-la-logica-conseguenza-della-moneta-debito/
I CONTRATTI DELL’ISLAMIC BANKING. TRA PROFIT LOSS-SHARING E NO PROFIT LOSS-SHARING
Pubblicato 9 NOVEMBRE 2020 | by Elisabetta Sini Spanu | in Contratti
Sommario: 1. La banca islamica: costituzione e funzionamento – 2. I profit – loss sharing: contratti partecipativi – 2.1. La Mudaraba – 2.2. La Musharaka – 3. I no profit-loss sharing: contratti indirettamente partecipativi – 3.1. La Murabaha – 3.2. Il finanziamento mediante locazione – 3.3. L’utilizzo degli strumenti islamici di credito nel commercio internazionale
1. La banca islamica: costituzione e funzionamento
Il mondo musulmano ha visto negli ultimi vent’anni l’emergere di una nuova disciplina accademica: l’economia islamica.
Secondo una definizione di rappresentanza, questa può essere definita come la conoscenza e l’applicazione di ingiunzioni e regole della Shari’a.
In questo consiste in generale la legge islamica, la quale impedisce l’ingiustizia per l’acquisizione e lo smaltimento delle risorse materiali, al fine di garantire la soddisfazione per gli esseri umani e consentire loro di svolgere i propri obblighi nei confronti di Allah e della società.
“Una banca islamica è un istituto finanziario le cui leggi, statuti e regolamenti stabiliscono espressamente sia l’impegno ad operare secondo i principi della shari’a, sia l’eliminazione degli interessi, ricevuti o pagati, in qualunque sua operazione.”
In questo modo, l’ Organizzazione della Conferenza Islamica ha definito la banca islamica.[1]
Tuttavia, definire la banca islamica come una “banca senza interessi” sottolinea solo uno degli aspetti dell’ Islamic Banking System.
Il carattere peculiare, invero, è costituito dalla ricerca di tipologie contrattuali alternative rispetto ai modelli proposti dalla prassi bancaria occidentale.
È doveroso porre in evidenza, che gli economisti islamici hanno effettuato un enorme sforzo per ricercare e creare nuovi strumenti contrattuali, ovvero adattare e rendere compatibili i modelli già esistenti alla base dei prodotti finanziari anche non islamici.[2]
Nonostante le dimensioni, il fenomeno vanta solo pochi decenni di storia.
La prima banca islamica, la Ghamr Savings Bank, nasce in Egitto nel 1963. La scommessa dei suoi fondatori, inizialmente incompresa (nei primi anni la banca fu salvata da fallimento dall’intervento dello Stato), ha però qualcosa di rivoluzionario: uscire dalla logica della finanza occidentale, credendo che sia possibile investire i soldi e farli fruttare secondo nuove regole e nuovi strumenti finanziari nel rispetto dei precetti islamici.
2. I profit-loss sharing:contratti partecipativi
La mudaraba e la musharaka rappresentano i prodotti principali del sistema islamico di partecipazione agli utili di una data operazione finanziaria. Questi contratti sono divenuti i principali strumenti partecipativi di credito ed investimento utilizzati nella moderna prassi bancaria islamica.
Durante il VII secolo dopo Cristo, l’economia era prevalentemente fondata sull’autofinanziamento e sul finanziamento diretto dal capitalista all’imprenditore.
Per ovviare alla pratica dei prestiti a tassi d’usura, si stipulavano contratti associativi di capitale e lavoro, denominati mudaraba. Il rapporto tra il capitalista e colui che conduceva personalmente l’affare si concludeva con la divisione dei profitti nelle quote concordate, ovvero con la sopportazione delle eventuali perdite. Questo sistema divenne la struttura portante del credito nelle attività commerciali.[3]
2.1. La Mudaraba
La mudaraba[4] è un contratto associativo di capitale e lavoro, paragonabile, in un contesto societario di tipo moderno, sia all’accomandita, sia all’associazione in partecipazione.
Questa tipologia contrattuale prevede la presenza di due parti: il capitalista o il gruppo di capitalisti e l’agente. Il primo affida il proprio capitale al secondo, affinché costui lo gestisca e lo impieghi in operazioni di commercio.
È doveroso specificare che, il rischio finanziario è sempre a carico di colui che conferisce il capitale, mentre l’agente non è tenuto al rimborso dell’intero finanziamento, in caso di fallimento dell’affare per cause a lui non imputabili.
In questo modo viene rispettato il principio della proporzionalità, in ragione della quale il capitalista subisce la perdita finanziaria effettiva, mentre l’attività svolta dall’agente rimane non remunerata.
In esso possiamo individuare sia elementi propri del mutuo, detto qard, sia del contratto di širka[5], i quali sottolineano una duplice tradizionale funzione : in primis quella di far fruttare i capitali attraverso operazioni commerciali, in secondo luogo quella di procurare un adeguato finanziamento a commercianti che non avrebbero potuto disporre di propri mezzi finanziari sufficienti.
La mudaraba si perfeziona con la consegna effettiva del capitale nelle mani dell’agente. Il contratto diviene obbligatorio solo con l’inizio dell’esecuzione da parte dell’agente. Tuttavia, questo non impedisce al capitalista di recedere dal contratto in qualsiasi momento in cui ritenga che vi siano dubbi sul risultato dell’operazione.
Il contratto si basa sulla fiducia reciproca tra le parti contraenti, detti ᶜaqd al-amana[6]. Pertanto, l’obbligo dell’agente consiste nell’agire personalmente per il compimento di tutti gli atti necessari all’adempimento dei suoi obblighi contrattuali e per il conseguimento di un profitto attraverso la realizzazione dell’oggetto del contratto.
In relazione alla libertà dell’agente è possibile distinguere una mudaraba a mandato illimitato e una a mandato limitato.
Il mandato illimitato consente all’agente la scelta dei metodi e delle tecniche commerciali che reputa idonei a garantire il profitto sperato. Pertanto è necessaria un’esplicita previsione in seno al contratto, che autorizzi l’agente (mudarib) ad agire secondo il proprio giudizio.[7]
Tuttavia, la libertà del mudarib può essere limitata dal capitalista, il quale può imporgli delimitazioni di carattere geografico, in base alle quali l’agente non può viaggiare con il capitale al di fuori di un’area esattamente delimitata. Inoltre, i limiti del capitalista possono concernere l’oggetto dell’affare, ovvero la sicurezza delle operazioni, ovvero i rapporti dell’agente con i terzi.[8]
Qualora vengano violate le condizioni stabilite dal contratto, l’agente viene considerato responsabile per la perdita del capitale, sia essa parziale o per caso fortuito. Inoltre, egli è obbligato a risarcire il capitalista di qualsiasi danno finanziario subito.
Una volta concluso l’affare, l’agente ha l’obbligo di dare un esatto rendiconto delle somme che sono state spese e dei guadagni ottenuti.
Le quote del profitto vengono calcolate sugli utili netti, e l’agente ha il diritto di imputare al capitale tutte le spese fatte nell’interesse della mudaraba, escludendo quelle volte al proprio esclusivo interesse o estranee allo scopo del contratto.[9]
È doveroso richiamare in questa sede le cause naturali che pongono fine al contratto, specificando che per il contratto in specie, non tutte le scuole vi annoverano la morte dell’agente: gli hanafiti considerano tale evento come risolutivo del rapporto fiduciario, mentre le altre scuole ritengono che il capitalista possa scegliere discrezionalmente se continuare il rapporto contrattuale con gli eredi dell’agente ovvero con una persona precedentemente designata nel contratto.
La struttura della mudaraba classica, appena esaminata, non ha comportato particolari problemi di adattamento dell’istituto alle moderne tecniche islamiche di finanziamento. La mudaraba nella prassi bancaria prevede che una parte conceda una somma di denaro all’altro contraente, il quale si impegna a gestirla con lo scopo di portare a compimento un’impresa economicamente proficua.
Il sistema della “partecipazione” fa della mudaraba uno degli strumenti più idonei per la realizzazione di un arricchimento lecito, giustificato dall’assunzione di un effettivo rischio imprenditoriale e finanziario.
In relazione al contratto di mudaraba, come per tutte le altre tipologie contrattuali, trova applicazione il principio del rebus sic stantibus , in base alla quale la banca può chiedere la risoluzione del contratto qualora sorgano dei dubbi circa la realizzazione del progetto a causa di mutamenti intervenuti nelle circostanze esistenti al momento della stipulazione.
Alla mudaraba può essere attribuita una duplice funzione: funzione di credito alle imprese ovvero di contratto a scopo di investimento. Nel primo caso la banca eroga le somme necessarie al progetto e affida l’intera gestione dell’affare all’imprenditore finanziato. Nel secondo caso, la banca raccoglie tra il pubblico i capitali da destinare all’investimento e gestisce i relativi fondi.
In conclusione possiamo enucleare alcune caratteristiche fondamentali: la divisione dei profitti tra le due parti deve necessariamente essere su base proporzionale e non può fornire una somma forfettaria o di rendimento garantito al beneficiario; il capitalista non è responsabile per le perdite al di là della somma di capitale versato; l’agente non deve condividere le perdite, tranne in relazione al tempo impiegato e gli sforzi posti in essere.
2.2. La Musharaka
Nel sistema di credito partecipativo posto in essere dalle banche islamiche, la mušaraka è una società tra la banca che eroga il capitale necessario e il cliente-imprenditore. L’obbligo di conferire quote di capitale, destinato alla realizzazione del progetto finanziato, grava su entrambi i soci, i quali beneficiano proporzionalmente degli utili e sopportano le eventuali perdite risultanti dalla gestione del finanziamento.
Pertanto, alla mušaraka è applicabile la disciplina della società contrattuale secondo l’elaborazione del fiqh classico, ed in particolare, secondo il modello della società a mandato limitato (širkat al-ᶜinan)[10], il quale insieme alla širka mufawada[11], costituisce uno dei due tipi societari fondamentali del diritto musulmano.
Così come nel diritto romano, anche nel diritto musulmano il rapporto di società ha rilevanza esclusivamente interna e non acquista una propria autonomia rispetto alle persone dei soci. La mancata elaborazione del concetto di persona giuridica e l’impossibilità di rendere autonomo il patrimonio della širka comporta la responsabilità illimitata degli stessi soci.
La širka è un contratto fiduciario in quanto le parti hanno il dovere di essere reciprocamente fedeli, e poiché in essa si verifica un trasferimento reale tra i soci del diritto di libero godimento del patrimonio sociale.
Il principio di proporzionalità riequilibra il rapporto tra conferimento, attività e responsabilità all’interno della società, rendendo invalido qualsiasi patto tra soci che alteri il necessario equilibrio tra le quote di rischio e divisione dei benefici. Questa tipologia di patto non potrebbe essere considerato come un aspetto del riba, e come tale nullo, con effetti negativi anche sulla sussistenza del rapporto contrattuale.
La combinazione di questi principi realizza un negozio idoneo a costituire la base per qualsiasi forma lecita di commercio nel rispetto delle regole discendenti dall’interpretazione del divieto coranico del riba.
La tecnica di finanziamento mediante mušaraka è omologabile a quegli strumenti di credito partecipativo che nel linguaggio della pratica vengono denominati “equity financing”. In questo modo si sottolinea lo scopo di partecipazione nel capitale di imprese già esistenti o di nuove imprese.
Nella prassi bancaria islamica, la mušaraka viene considerata un tipo di venture capital mediante il quale la banca assume partecipazioni temporanee nelle imprese finanziate[12].
Attraverso la mušaraka si possono realizzare anche operazioni di co – financing con capitale di altre banche o di organismi finanziari internazionali, in progetti in cui la banca – mušarik provvede anche al loro monitoraggio.
La valutazione della quota di partecipazione nel progetto finanziato è rimessa alle scelte politiche della banca in considerazione della situazione finanziaria della singola impresa, in relazione anche ai risultati che si intendono ottenere.
Inoltre, lo scopo della mušaraka può essere il credito all’importazione o all’esportazione di merci mediante associazione tra banca e commerciante.[13]
Il contratto di mušaraka prevede che la merce venga venduta dal cliente – socio della banca, che provvederà anche a fornire rendiconti periodici sulla situazione. Il contratto si scioglie con l’esaurimento delle merci ovvero trascorso un determinato termine dalla stipula del contratto.
È doveroso richiamare in questa sede, un particolare tipo di contratto denominato mušaraka mutanaqisa, il quale viene utilizzato nel credito a favore degli artigiani o piccole industrie[14] .
In base a questo sistema la banca partecipa al finanziamento totale o parziale di un progetto, ricevendo una quota di utili “decrescente” di anno in anno, mentre l’imprenditore che ha beneficiato del finanziamento riacquista la piena disponibilità di una quota “crescente” del capitale dell’impresa.
3. I no profit-loss sharing: contratti indirettamente partecipativi
Il fondamento dell’adozione, nella prassi creditizia islamica, di alcuni particolari contratti commutativi di proprietà e godimento, è rinvenibile nel passo Coranico 275 della sura “al-Baqara”, la quale contrappone l’illiceità del riba alla legittimità del tiğara.[15]
Come si è visto per gli accordi di credito partecipativo, anche i contratti indirettamente partecipativi si rifanno alla terminologia giuridica classica con l’intento, solo in parte ideologico, di recuperare i principi dell’Islam relativi ai rapporti contrattuali e al commercio.[16]
I giuristi classici hanno lavorato a lungo sulla disciplina dei diversi tipi di vendita mediante una speciale attenzione alle condizioni di vendita e liceità dei singoli elementi costitutivi del contratto.
Essi hanno individuato alcune caratteristiche fondamentali di queste tipologie contrattuali. In primis, è doveroso evidenziare che l’oggetto del contratto deve essere lecito per un musulmano, escludendo dal commercio le cose ritualmente impure o comunque interdette quali il vino e la carne di maiale.[17]
Inoltre, l’oggetto del contratto deve essere determinato in maniera esatta per quantità e qualità, e il venditore deve poter disporre della proprietà e della cosa al momento e nel luogo ove il contratto si conclude.
Dall’esame delle fonti giuridiche islamiche, risulta evidente il favore con cui è visto e promosso il contratto di compravendita. Tutto ciò consente al mercante di trarre un guadagno che è solo il frutto della sua attività commerciale e della sua abilità di imprenditore.
Le tipologie di vendita a credito delineate dalla dottrina classica nelle loro linee teoriche e nei dettagli pratici sono con il tempo divenute gli strumenti principali su cui si poggiavano le hyal, le cautele legali impiegate per aggirare i limiti imposti dalla proibizione del riba.
Il nucleo dell’attività islamica di merchant banking si basa sui contratti di murabaha (vendita a premio fisso), di bayᶜ mu’ağğal (vendita a rate), di bayᶜ al-istisna (contratto di “industria” per la produzione e la fornitura di un dato prodotto), di salam (la vendita anticipato praetio o con consegna successiva), infine alcuni tipi di iğara.
3.1. La Murabaha
Nella prassi bancaria, la murabaha costituisce il più diffuso strumento di credito alle imprese[18]. La denominazione completa è bayᶜ al-murabaha li -͗l-amir bi- ͗l-šira’, che letteralmente significa “vendita a profitto o premio fisso a colui che ha ordinato l’acquisto”.
Il diritto musulmano definisce questa tipologia contrattuale come la rivendita di un determinato bene acquistato su richiesta di un terzo con un patto di ribh.[19]
Con la murabaha, la banca acquista il bene richiesto dal proprio cliente ad un determinato prezzo ed in seguito lo rivende allo stesso richiedente ad un prezzo maggiore, il quale è stato preventivamente concordato al momento della stipula del contratto. Il prezzo di rivendita da parte della banca è comprensivo del profitto della banca ed è pagabile in un termine di sei o nove mesi.
La fissazione del pagamento del prezzo in un momento cronologicamente distante dalla consegna del bene crea un rapporto obbligatorio tra la banca e il cliente che ha richiesto l’acquisto e che si impegna a riacquistare il bene dalla banca, non appena questa ne abbia la disponibilità.[20]
La medesima struttura e le medesime obbligazioni sono rinvenibili nel bayᶜ al-mu’aǧǧal, tuttavia in questo caso il pagamento del prezzo avviene ratealmente.
In entrambe le tipologie contrattuali, la parte che richiede l’acquisto del bene riceve un mandato dalla banca per provvedere direttamente alla scelta e all’acquisto dei beni, in nome e per conto della stessa banca che diverrà l’iniziale proprietaria.
La proprietà dei beni venduti passano dalla banca all’altro contraente nello stesso momento in cui egli adempie all’impegni di riacquisto.
Nel rispetto dei principi sciariatici, il prezzo d’acquisto, sulla base del quale viene poi pattuito il premio spettante all’alienante, deve essere noto alla controparte acquirente.
Un ulteriore tipologia contrattuale che merita di esser analizzata è il bayᶜ al-salam, al quale si affianca il bayᶜ al-istisnaᶜ.
Queste tipologie contrattuali prevedono la vendita di un bene futuro anticipato praetio nelle quali l’alienante si impegna allo scadere di un dato termine a restituire come controprestazione una quantità determinata di beni (non ancora esistenti al momento della conclusione del contratto) diversi dalla prestazione ricevuta. Essi configurano una emptio rei speratae e non una emptio spei, in quanto quest’ultima sarebbe aleatoria e come tale illecita per la proibizione del gharar.
Tuttavia, tra i due contratti esistono delle differenze in merito alla particolare natura dei beni che ne possono essere oggetto. Il salam è una delle più diffuse forme di credito agrario. Essa nasce dalla necessità dell’agricoltore di trovare i fondi sufficienti a realizzare in tempo il raccolto.[21]
Grazie a questo contratto un commerciante può acquistare da un agricoltore il raccolto prima che questo giunga a maturazione, purché sia quantificabile.
Il bayᶜ al-istisnaᶜ costituisce, invece, un’alienazione di cose da creare o fabbricare artigianalmente ovvero industrialmente.
Questa tipologia può essere assimilata ora alla vendita, ora all’appalto, e seconda della prevalenza dei diversi elementi contrattuali.
I contratti di salam ed istisna’ hanno natura reale, in quanto necessitano che al loro perfezionamento sia effettuata la prestazione anticipata da parte dell’acquirente.
Condizioni imprescindibili di validità del contratto sono che il bene sia in esistenza al tempo del pagamento, ma non sia ancora suscettibile di consegna e che, quando questa viene effettuata, il corrispettivo sia già stato interamente versato. Il contratto è nullo nell’ipotesi in cui la prestazione dell’acquirente consista in una compensazione del debito.
Qualora, al momento della stipulazione del contratto, il bene oggetto della vendita non sia esattamente determinato soltanto per genere e per quantità ovvero il pagamento e la controprestazione promessa non siano di valore equivalente, si realizza un’operazione usuraria che invalida l’intero negozio. Inoltre, al momento della stipulazione del contratto il venditore deve avere la certezza di poter disporre, alla scadenza, del bene promesso.
Il merito al termine per la controprestazione, si ricorda che esso può essere rappresentato da una data certa ovvero da un certo avvenimento e tra le due prestazioni deve trascorrere necessariamente un tempo minimo, che i giuristi classici hanno fissato in quindici giorni.
3.2. Il finanziamento mediante locazione
Tra gli strumenti di credito impiegati dalle banche islamiche è doveroso evidenziare i contratti di locazione, detti iğara, di beni mobili ed immobili.
Tra i contratti di locazione va distinta l’iğara[22], in cui il locatore ha solo l’uso del bene, dall’iğara wa iqtina[23], in cui l’uso del bene si associa per il locatore alla facoltà di assumerne la proprietà.
Il diritto musulmano considera l’iğara come una vendita che attribuisce il diritto di godere di un determinato bene dietro un corrispettivo. Affinché il contratto di iğara non contenga elementi qualificabili come riba, è necessario che l’oggetto del contratto possa avere un uso reale e che da esso possa derivare un beneficio per l’utilizzatore.
Il corrispettivo della locazione deve essere fissato al momento del contratto e pattuito in modo da escludere elementi speculativi. Nell’attuale prassi bancaria islamica è accettato il ricorso a tabelle prestabilite da ciascun istituto, le quali devono tener conto della capacità dell’imprenditore, nonché delle possibilità di sviluppo e delle necessità del settore in cui egli opera[24].
L’iğara wa iqtina si è affermato presso le banche islamiche come strumento di credito caratterizzato dallo stesso rapporto trilaterale che contraddistingue il leasing finanziario. Il finanziatore-locatore concede all’utilizzatore-locatario l’uso del bene che quest’ultimo ha richiesto e ha scelto, in nome e per conto del finanziatore, presso un venditore-produttore. Il contratto di locazione riguarda soltanto il finanziatore, che paga e assume la titolarità dei beni, e l’utilizzatore che ne diviene locatario dietro pagamento di un canone.
È doveroso evidenziare, in questa sede, la differenza tra l’iğara wa iqtina e il bayᶜ al-mu’ağğal. La differenza risiede esclusivamente nel momento traslativo della proprietà dal finanziatore alla controparte. Infatti, nei contratti di vendita la titolarità è trasferita dalla banca al cliente non appena quest’ultimo ha preso in consegna il bene del fornitore e la prima ha ricevuto i titoli e i documenti relativi.
Oggi è molto più diffuso in contesto islamico il contratto di murabaha rispetto al leasing operativo e al leasing finanziario. In tutti questi contratti è il cliente che tratta direttamente con il venditore per la scelta del bene in funzione della sua destinazione, fissandone le caratteristiche ed eventualmente il prezzo, esonerando il finanziatore da qualsiasi responsabilità per non idoneità della merce allo scopo.
La banca, invece, nell’iğara wa iqtina sopporta il rischio di un eventuale mancato esercizio dell’opzione d’acquisto da parte dell’utilizzatore al termine del periodo di locazione, accollandosi l’onere di un’ulteriore gestione del bene o della sua vendita successiva o della sua dismissione.
Si evidenzia che la durata del contratto è coincidente con la vita economica del bene, tuttavia, si pone un problema in merito a momento iniziale del rapporto di locazione. Secondo le regole di diritto musulmano esso deve essere compreso tra il momento dell’acquisto e quello della consegna del bene al locatore.
Gli obblighi del finanziatore consistono nel consegnare il bene oggetto del contratto e nel rispettare l’eventuale impegno di vendere la cosa locata al momento pattuito.
Il locatario è tenuto a pagare il canone e conservare la cosa secondo la sua destinazione, inoltre, su di esso gravano i rischi dell’utilizzazione, il quale deve rispondere dell’inusuale deterioramento del bene.
La risoluzione del contratto presuppone il mancato adempimento degli obblighi di almeno una delle parti, oltre che la scadenza del termine.[25]
Alla scadenza del termine, oltre alla restituzione della cosa locata alla banca, i giuristi hanno individuato altre possibili soluzioni, quali la proroga o il rinnovo del contratto, ovvero l’acquisto del bene[26].
È di singolare importanza la soluzione adottata nel contratto di iğara wa iqtina della Banca Islamica per lo Sviluppo[27], in cui al termine della locazione i beni vengono trasferiti a titolo di donazione al locatario, in quanto il loro profitto e il loro valore sono stati sommati al costo totale dell’operazione e ripartiti nei canoni periodici.
Un particolare settore di applicazione del contratto di iğara è la locazione immobiliare che appare in costante espansione sia per la preferenza costantemente accordata dalle banche islamiche agli investimenti immobiliari, sia per la situazione interna del mercato degli investimenti in molti Paesi musulmani.
3.3. L’utilizzo degli strumenti islamici di credito nel commercio internazionale
Una delle principali applicazioni del contratto di murabaha è il credito nel commercio internazionale, ove la banca islamica opera per finanziare i rapporti tra esportatori ed importatori negli scambi commerciali internazionali.
Innanzitutto la murabaha è utilizzata nel credito a breve termine, anche per il credito all’esportazione. Nella prassi non islamica, in questo settore i finanziamenti sono generalmente assistiti da garanzie assicurative rilasciate da istituti pubblici specializzati.
Pertanto, la murabaha può essere utilizzata sia per il credito acquirente, con l’intervento di una banca che finanzia l’acquisto su documenti, sia per il credito fornitore, ossia il credito che nasce dalle dilazioni di pagamento concesse direttamente dall’operatore nazionale alla controparte estera.
I finanziamenti possono essere indistintamente in valuta nazionale, ovvero estera. L’insorgenza di un rischio di cambio, a causa delle fluttuazioni intrinseche del mercato delle monete, può essere attenuata con gli strumenti a ciò destinati nella prassi commerciale non islamica.
A questo fine, le parti che beneficiano di un credito islamico devono attenersi alla regola giuridica che impone che il cambio delle monete avvenga istantaneamente, e qualora venga apposto un termine, questo costituisce riba.
Gli accordi di swap destinati a compensare i rischi connessi con le variazioni dei tassi, richiedono un profondo adattamento per essere accettabili dal punto di vista islamico. Inoltre, un istituto finanziario islamico può cautelarsi contro i rischi derivanti dalla modificazione dei tassi di cambio stipulando contratti di swap, attraverso i quali gli operatori commerciali internazionali si obbligano a coprire la differenza tra il valore di una data somma in valuta estera ed il valore di cambio della stessa somma ad una data contrattualmente stabilita.[28]
Al fine di superare l’aleatorietà connaturata a questi accordi, gli istituti finanziari islamici hanno elaborato un tipo di “swap islamico”, che consiste nel concordare con un’altra banca uno scambio temporaneo di depositi di pare valore in valute differenti, dei quali ciascuna banca dispone liberamente assumendosi i rischi connessi con l’impiego della somma.
Alla scadenza concordata entrambi i depositi sono rimborsati liberi da interessi e senza alcuna maggiorazione, assicurando in questo modo una doppia operazione istantanea di cambio.
Per quanto concerne le garanzie di credito, in base a quando stabilito dal diritto musulmano sono lecite e praticabili le fideiussioni, la costituzione in pegno dei titoli rappresentativi delle merci e anche la cessione della polizza assicurativa sui beni, purchè stipulata con una società di takaful.
Prima di procedere alla stipulazione della convenzione di credito del tipo murabaha, la banca deve valutare la solidità dell’importatore, le possibilità di successo dell’operazione e la conformità di questa con i principi sciariatici.
Qualora l’esame dia esito positivo, la banca islamica autorizza la banca dell’importatore a beneficiare della linea di credito, notificandole il proprio benestare. L’accesso al finanziamento avviene attraverso le lettere di credito, definite kitab iᶜtimad.
La lettera di credito viene inviata dalla banca dell’importatore ad una banca estera sua corrispondente e della quale l’esportatore è cliente. Per poter ricevere il finanziamento, l’esportatore deve, entro il periodo di tempo stabilito dalla lettera di credito, provvedere alla spedizione delle merci all’importatore. Una volta spedite le merci, l’esportatore consegnerà i documenti rappresentativi alla banca, la quale metterà a sua disposizione l’ammontare del finanziamento.
Una volta ricevuti i documenti rappresentativi della merce, la banca dell’esportatore provvederà ad inoltrarli alla banca straniera sua corrispondente, la quale li consegnerà all’importatore dietro pagamento della somma per la quale la lettera di credito è stata emessa.
La prassi islamica distingue diversi tipi di lettere di credito: – quella aperta in base ad un operazione di murabaha;[29] – quella attraverso la quale l’imprenditore può negoziare un finanziamento mediante mušaraka; [30] – quella emessa in conformità con la wakala, ossia la rappresentanza.[31]
[1] Inoltre, questa definizione è stata ripresa dall’art. 5 dello statuto dell’Associazione Internazionale delle Banche Islamiche pubblicato in “Il sistema bancario islamico”, cit. pp. 71-77.
[2] Lo sforzo in questione viene definito iğtihād.
[3] Questo sistema divenne fondamentale negli scambi commerciali a lunga distanza. Si ricorda, infatti, che gli arabi si affacciarono e stabilirono attorno al bacino del Meditteraneo, incrementando in questo modo i loro rapporti commerciali.
[4] Il termine mudaraba deriva dalla radice araba d r b, che significa muoversi. Il termine ha anche il significato di lotta, competizione che si traduce nei termini giuridici in concorrenza, speculazione. Cfr. G.M. PICCINELLI, Digesto IV.
[5] Il contratto di širka è una combinazione tra elementi del mandato, della locazione d’opera e del deposito.
[6] Il capitalista accorda la fiducia all’agente, il quale viene considerato come fiduciario del capitale consegnatogli, e di conseguenza egli non viene considerato responsabile per le perdite subite nel corso dell’ordinario svolgimento dell’affare. Egli è responsabile solo nel caso di violazione di tale fiducia.
[7] L’agente può comprare e vendere qualsiasi tipologia di merce, può comprare e vendere in contanti (gli hanafiti ammettono, infatti, che possa comprare e vendere a credito senza l’autorizzazione del capitalista). Inoltre, l’agente può assumere aiutanti e affittare o comprare animali a seconda delle necessità.
[8] La dottrina afferma l’ammissibilità dei limiti posti dal capitalista, in quanto questi non intaccano né la natura del contratto né la libertà del gerente.
[9] L’autonomia patrimoniale che caratterizza il contratto rispetto alle ricchezze personali dei soci viene confermata dalla possibilità per l’agente di affidare a sua volta il capitale allo stesso capitalista, come se egli fosse un soggetto terzo, per porre in essere determinate attività per conto della società.
[10] Esso rappresenta la società in cui i soci pongono specifici limiti al mandato e/o all’ammontare e/o al tipo di capitale conferito, ovvero allo scopo della società.
[11] Questa tipologia contrattuale è caratterizzata da un generale mandato tra i soci, i quali devono agire nell’interesse reciproco. Inoltre, caratteristica fondamentale è il conferimento illimitato di tutto il proprio patrimonio disponibile.
[12] I titoli rappresentativi della partecipazione sono acquistati allo scopo di essere trasferiti di nuovo all’impresa ovvero collocati sul mercato nel breve o medio periodo.
[13] In questo caso, le parti aprono un conto presso la banca nella quale depositano ciascuno la propria parte di capitale, e nella quale saranno versati i proventi della vendita delle merci, che saranno successivamente divisi in base alle quote fissate nel contratto, in proporzione al capitale versato. Possiamo notare che questo meccanismo è molto simile a quello degli escrow accounts, i quali sono destinati (nella prassi occidentale) ad accantonare somme destinate a scopi specifici e fondati su un accordo generalmente trilaterale, il quale diviene vincolante solo nel momento in cui il beneficiario abbia adempiuto le condizioni ovvero concluso le prestazioni concordate.
[14] L’art. 2, nº 11 dello Statuto della Banca Islamica Giordana per il Credito e l’Investimento, stabilisce che “ la banca entra in qualità di socio finanziatore in un progetto produttivo in base all’accordo con l’altro socio, che la banca riceverà una quota percentuale del profitto netto effettivamente realizzato con il diritto di trattenere la parte rimanente, o una qualsiasi parte concordata, a restituzione di ciò che la banca ha anticipato per il finanziamento.
[15] Letteralmente significa “commercio”, anche se il significato che gli viene attribuito comunemente è “vendita”.
[16] G. M. Piccinelli, “Banche islamiche in contesto non islamico. Materiali e strumenti giuridici, Istituto per l’Oriente”, Roma 1996.
[17] Tra i beni esclusi dal commercio evidenziamo, inoltre, i beni che sono destinati al godimento comune e quelli che sono considerati non assoggettabili a un diritto di proprietà (le cosiddette res nullius, che vengono definite waqf).
[18] Per una migliore analisi si rimanda a H.A. ALKAFF, Al-murabaha in theory and practice; S.A. MEENAI, The islamic development bank.
[19] Ossia con la determinazione di un profitto per il venditore di aumento del prezzo iniziale di acquisto. La murabaha, infatti, ha la medesima radice di ribh, termine arabo con cui solitamente si è soliti indicare il profitto inteso come vantaggio patrimoniale, ottenuto da un imprenditore, tramite l’esercizio della sua impresa.
[20] Quest’istituto è largamente utilizzato sia nelle operazioni di commercio estero, sia per la fornitura di beni strumentali e macchinari industriali. Gli operatori finanziari internazionali hanno dimostrato un crescente interesse per questo strumento, in ragione del grande successo ottenuto dalla City Bank.
[21] Egli contrae un mutuo pagabile sul raccolto futuro, mutuo che si trasforma in vendita il giorno in cui il debitore soddisfa il suo impegno consegnando la quantità pattuita di derrate o altri valori.
[22] Essa è omologabile alla locazione e in particolare al leasing operativo.
[23] Questa è riportabile al leasing finanziario o al contratto di vendita con patto di riscatto.
[24] Il tasso di interesse applicato sul valore dell’operazione di leasing è sostituito da una propensione della banca per i risultati dell’attività cui il bene locato è destinato, pur mantenendo sempre il riferimento ai parametri di mercato.
[25] Si precisa che tra le cause di risoluzione del contratto si evidenziano il mancato pagamento di una rata del canone, la sub-locazione ad un terzo, il pegno del bene e la sua cessione a qualsiasi titolo.
[26] A questo proposito, la prassi islamica non prevede il pagamento di un prezzo, bensì il versamento di una somma a titolo di profitto, che ha la duplice funzione di conferma della volontà del locatario di acquisire il bene , mentre nei confronti della banca ha funzione di provvigione a fronte del trasferimento della proprietà.
[27] In merito alla qualificazione dell’opzione di acquisto nell’iğara wa iqtina, sono sorte alcune perplessità, nel momento in cui il corrispettivo del trasferimento non rappresenti il prezzo del bene o sia assente. A seconda dei casi il contratto dovrebbe essere considerato una vendita a rate con riservato dominio ovvero una locazione semplice a cui è aggiunto un patto per la donazione del bene, quasi a titolo di premio per l’esatto adempimento del contratto.
[28] L’operazione viene compiuta solitamente per il tramite di un intermediario finanziario, il quale opera un bilanciamento del rischio derivante da ogni singolo contratto con la massa dei contratti di swap stipulati.
[29] In base alle regole di questo contratto, la banca emette la lettera di credito e paga, con fondi propri ovvero utilizzando la linea di credito islamico, la somma dovuta alla banca corrispondente. Solo in seguito, il cliente potrà acquistare i beni dalla banca pagando un prezzo corrispondente al costo dei beni con l’aggiunta del margine di profitto.
[30] In questo caso, l’imprenditore deposita presso la banca una somma di denaro che rappresenta la sua quota di capitale nella mušaraka e costituisce una parte del costo dei beni che intende acquistare. La banca emette la lettera di credito per l’intero valore dell’operazione e paga la somma totale alla banca corrispondente dell’esportatore, ed infine rilascia i documenti al cliente. Questi prende possesso dei beni e li impiega secondo i termini dell’accordo. Una volta dedotte le spese di gestione sostenute dalla banca, i profitti netti derivanti dall’operazione sono ripartiti tra le parti secondo la quota di ciascuno nel capitale.
[31] Su richiesta del proprio cliente importatore, la banca emette la lettera di credito, esigendo il deposito di una somma pari all’intero valore delle merci da acquistare e importare. Il pagamento alla banca corrispondente avviene impiegando i fondi del cliente, al quale vengono poi rilasciati i documenti ed è addebitata una commissione per i servizi. In questo caso il credito sussisterà solo tra le banche corrispondenti e non tra l’importatore e la sua banca.
FONTE: http://www.salvisjuribus.it/i-contratti-dellislamic-banking-tra-profit-loss-sharing-e-no-profit-loss-sharing/
PANORAMA INTERNAZIONALE
“Muslims for Biden”
IN VATICANO I DEMIURGHI CHE VOGLIONO RIDURCI
L’ultimo è stato il principe Williams. Il primo novembre, invitato al “Gala Tusk” a Londra, si è “commosso” (così i media british) quando ha parlato di come l’umanità stia rovinando la fauna in Africa. “Nel corso della mia vita abbiamo visto la fauna mondiale più che dimezzarsi – la popolazione umana è in crescita rapida in Africa e dovrebbe raddoppiare da qui al 2050, un aumento stupefacente di tre milioni e mezzo di persone al mese.
“Rinoceronte, leone, pangolino e altre specie sono di fronte ad una minaccia esistenziale per il commercio illegale di selvatici”, ha detto mentre una lacrima gli scendeva sul viso (ci sono le foto)
“ Non c’è dubbio che questa crescita di popolazione mette la fauna e l’habitat sotto enorme pressione … un impatto tremendo a meno che non cominciamo a pianificare e prendere misure da adesso”.
Il principe Williams e sua moglie Kate stanno per avere il terzo figlio fra pochi mesi, e Kate ha detto di volerne di più. Siccome esiste sempre qualcuno più malthusiano di te, una organizzazione di San Francisco chiamata Having Kids, ha esortato pubblicamente la coppia reale di “dare l’esempio” rinunciando al terzo figlio.
Il lettore di massa, che reagisce ad impulsi emozionali immediati, sarà indotto a dar ragione al principe, tanto più che oggi siamo inondati da clandestini africani equatoriali. Sarà utile ricordare che queste idee sono nel bagaglio ideologico di persone potenti, che possono realizzare le “misure” auspicate dal principe. E’ tipica ideologia delle elites globali la riduzione della popolazione, un’ossessione storica. Qui sotto un breve elenco delle misure che vogliono prendere:
Il principe Filippo d’Edimburgo, marito di Elisabetta, co- fondatore del Fondo Mondiale per la Natura:
“Se potessi reincarnarmi, vorrei tornare come un virus mortale per aiutare a risolvere la sovrappopolazione”.
David Rockefeller: “L’impatto negativo della crescita demografica sull’insieme dei nostri ecosistemi planetari sta divenendo qualcosa di tremendamente evidente” .
Ted Turner, fondatore della CNN, vicepresidente della AOL Time Warner:
“Una popolazione mondiale compresa tra i 250 e i 300 milioni di persone, ossia un calo del 95% in rapporto ai livelli attuali, sarebbe l’ideale”.
Ezekiel Emanuel, oncologo, consigliere sanitario del presidente Obama ed uno degli architetti del progetto di sanità pubblico-privata “Obamacare”. E’ anche il fratello di Rahm Emanuel, sindaco di Chicago ed intimo amico di Obama (frequentavano lo stesso gay club).
“La società starebbe molto meglio se la gente non cercasse di vivere al di là dei 75 anni. La società e le famiglie starebbero meglio se la natura seguisse il proprio corso rapidamente e prontamente. E’ inefficace sprecare risorse mediche per persone che non possono avere una buona qualità di vita”.
John P. Holdren, fisico, consigliere di Obama per le questioni tecnologiche e scientifiche:
“Un programma di sterilizzazione delle donne dopo il secondo o terzo figlio, anche se ciò si configura come più difficile dell’operazione di vasectomia, potrebbe essere più facile da attuare che provare a sterilizzare gli uomini. Lo sviluppo d’una capsula di sterilizzazione e a lungo termine che sarà impiantabile sottopelle e potrà essere ritirata quando la gravidanza è desiderata, offre possibilità supplementari per il controllo coercitivo della fertilità. La capsula potrebbe essere impiantata nella pubertà ed essere amovibile, con un pernesso ufficiale, per un numero limitato di nascite”:
Eric R. Pianka, zoologo evoluzionista, esperto di lucertole, università del Texas.
I carburanti fossili stanno finendo: sicchè dobbiamo tagliare la popolazione fino a due miliardi, un terzo di quella che c’è attualmente». “una qualche forma di pandemia è quel che ci vuole per uccidere rapidamente miliardi di persone. L’Aids? Decisamente troppo lento.Ll’Ebola: è straordinariamente letale e uccide in giorni, non in anni. «Si diffonde per via aerea e ammazza il 90 % degli infettati. Pensateci».
Nina Fedoroff, biotecnologa, consulente Scientifica per le Segretarie di Stato Usa Condoleezza Rice e Hillary Clinton.
“Dobbiamo continuare a ridurre il tasso di crescita della popolazione mondiale; il pianeta non può sopportare molta più gente”.
Thomas Ferguson, politologo economista, consulente del Dipartimento di Stato:
“Dobbiamo ridurre il livello della popolazione. Tutti gli stati possono farlo pulitamente come lo facciamo noi [in Usa] o rassegnarsi ad avere i problemi disastrosi che ci sono in posti come El Salvador, Iran o Beirut (sic)- La popolazione è un problema politico. Una volta che la popolazione è fuori controllo, occorre un governo autoritario, anche fascista, per ridurla”
Bill Maher, scrittore, autore e presentatore televisivo, opinionista:
“Sono a favore dell’aborto, sono a favore del suicidio assistito, sono a favore del suicidio nornale…troppa gente, il pianeta è troppo ingombro e noi dobbiamo promuovere la morte”.
Jacques Cousteau, esploratore e oceanografo (scomparso nel 1997)
“Per stabilizzare la popolazione mondiale dobbiamo eliminare 350mila persone al giorno. E’ una cosa orribile a dirsi, ma è altrettanto male non dirlo”.
Francesca Minerva e Alberto Giubilini, dell’università Monash di Melbourne, sul Journal of Medical Ethics:
“Noi crediamo che quando situazioni simili a quelle che giustificano l’aborto si realizzano dopo la nascita, si dovrebbe essere autorizzati a ciò che noi chiamiamo aborto post-natale. Proponiamo di chiamarlo aborto post-natale anziché “infanticidio”, per sottolineare che lo statuto morale dell’ individuo ucciso è paragonabile a quello di un feto. Quindi dire che l’eliminazione di un neonato può essere eticamente accettabile nelle circostanze simili a quelle di un aborto. Queste circostanze comprendono il caso in cui il neonato ha la possibilità di avere una vita decente, ma il benessere della famiglia è in pericolo”
(After-birth abortion: why should the baby live?)
David Brower, ambientalista (scomparso nel 2000), direttore del Sierra Club:
“La gravidanza dovrebbe essere un crimine punibile contro la società, a meno che i genitori abbiano una licenza del governo. Tutti i genitori potenziali dovrebbero essere tenuti ad usare dei contraccettivi chimici; degli antidoti sarebbero dati dallo Stato ai cittadini scelti per procreare”:
Paul Ehrlich, biologo, che col suo libro allarmista “The Population Bomb” (1968) indusse molti governi ad attuare misure di limitazione delle nascite: “Nessuno, a mio avviso, ha il diritto di avere 12 bambini, o nemmeno tre, a meno che la seconda gravidanza non sia di gemelli”.
Siccome so già che molti lettori – ben “formati” dai media ai nuovi paradigmi – sono tentati di dare ragione a questi potenti signori, è opportuno notare che essi, come il principe Williams, progettano di ridurre i figli degli altri, i poveri, mai i propri. Sono loro che hanno il potere, quindi decidono per gli inferiori. Sono quelli che trasferiscono in Cina il lavoro degli altri, riducono i salari degli altri, peggiorano la vita degli altri, esigono l’austerità dagli altri, mai da loro.
La denatalità in Occidente è opera loro
Inoltre sono gli stessi gruppi d’elite globali che un quarantennio fa hanno promosso aborto e contraccezione per ridurre la natalità: hanno avuto successo, ma soprattutto in Europa e in Usa, dove hanno cambiato le mentalità, oltre che le leggi.
Anche in Cina il tasso di crescita comincerà a rallentare dal 2020, e nel 2030 scenderà in modo sostenuto, e il grande paese conoscerà i problemi che già noi europei conosciamo: riduzione della popolazione produttiva, peso eccessivo del sistema delle pensioni.
Adesso lorsignori, che in Europa hanno avuto “troppo” successo, sono gli stessi che promuovono la grande sostituzione con le ondate migratorie dall’Africa. Metà della popolazione del mondo vive oggi entro un tasso di natalità inferiore a 2 figli per donna, dunque diretto all’estinzione.
Nello stesso tempo, i media globalisti diffondono l’idea che la denatalità abbia lati positivi: “Meno bambini hanno bisogno di educazione primaria e secondaria, più risorse possono essere spese in istruzione di alta qualità e nel miglioramento dell’accesso alla scuola e alle università per adolescenti e giovani adulti”, si leggeva in un articolo del New York Times del 2014,: inoltre, “ bassi tassi di fecondità, sul medio periodo, portano a una maggiore stabilità sociale: nei paesi con alta natalità molti adulti faticano a trovare lavoro e a formarsi una famiglia “, (sic)”in un’era di cambiamenti climatici irreversibili e continue minacce di crisi nucleari (sic) l’umanità ha molti problemi legittimi di cui preoccuparsi. Il calo della fertilità non è uno di quelli”.
https://www.nytimes.com/2014/04/05/opinion/sunday/bye-bye-baby.html
Insomma, nonostante i danni probabilmente irreversibili che hanno prodotto , questi demiurghi non ritengono di dover rivedere in nulla la loro ideologia, e non rinunciano ad architettare le loro operazioni di ingegneria sociale più gelide. Il Gala Tusk dove il principe Willliam ha pianto sul pangolino minacciato, non ha a che vedere con il presidente della Commissione UE Donald Tusk; “Tusk” è la zanna d’elefante in inglese, l’avorio, per cui i bracconieri cacciano gli elefanti. C’è nell’ambientalismo maltusiano l’antico riflesso aristocratico per cui l’aristocrazia si riservava la caccia, e la vietava ai poveracci. Oggi William e Kate si concedono tanti figli, e vogliono vietarli agli altri, ai bracconieri del mondo che minacciano la fauna e gli rovinano le brughiere e le foreste selvagge così preziose per la caccia alla volpe. C’è il riscaldamento climatico, parbleu, per colpa dell’umanità! E c’è la crisi economica, le economie fragili non possono reggere troppi vecchi, né dare l’istruzione primaria a troppi bambini.
“Le èlites non hanno più argomenti, perciò censurano”
Capite, spero, di cosa si tratta. L’economia è fragile in Occidente perché hanno applicato le loro teorie e ideologie globaliste, il “mercato” finanziario come lo volevano loro; l’effetto è che gli europei ne sono usciti i grandi perdenti.
“Dopo il 2008 è diventato evidente che il “mercato libero” era un trucco, una ideologia zombi a causa della quale i lavoratori e le collettività sono state devastate dai predatori finanziari e le ricchezze sono state concentrate verso l’alto, verso l’1%. Le guerre senza fine sono controproducenti per gli interessi nazionali. La de-industrializzazione e i programmi d’austerità hanno impoverito la classe operaia, distrutto la borghesia, e ferito a morte l’economia”, scrive l’economista Chris Hedges, che conclude: : “Le elites al potere capiscono che la loro ideologia da padroni del mondo non ha più credibilità né morale né intellettuale. E come reagiscono? Con l’intimidazione e la censura, perché non hanno più argomenti plausibili”.
C’è di peggio. Se rileggete i propositi dei ricchissimi globalisti-ecologisti sopra citati, e dei loro intellettuali del Principe, vedete che non si ritraggono dal pensare a programmi coercitivi di Stato, all’eliminazione o sterilizzazione forzata, persino all’ “aborto post-natale”.
E’ la mentalità che hanno acquisito; ormai sentono l’umanità inferiore come un allevamento da trattare con metodi zootecnici: il governo zootecnico globale, con le sue censure, intimidazioni, eliminazioni eutanasiche delle bocche inutili e degli improduttivi, rimpiazzi di popolazioni per “rinnovare la razza”, vaccinazioni di massa, tutto sta realizzandosi sotto i nostri occhi – per lo più ignari. Temo che quell’abitudine, gliel’abbiano data noi, collettivamente, con la nostra passività e ignoranza.
Bergoglio allineato col progetto zootecnino globale
Il punto più triste è vedere che il Vaticano di Francesco si sta attivamente affiancando alle i progetti anti-natalisti (o semplicemente anti-umani) del nuovo governo zootecnico globale. In questi giorni si tiene nella Casina Pio IV nei giardini vaticani, una conferenza mondiale dal tema che tanto piace ai Soros , ai Rockefeller, ai Turner CNN: “Health of the People, Health of the Planet and our responsibility: Climate Change, air pollution, and health” suona il titolo in inglese (ovviamente). Che si traduce: Salute della gente, salute del pianeta e nostra responsabilità: cambiamento climatico, inquinamento atmosferico e salute”. Insomma tutto il repertorio della neolingua. Non stupisce sapere che sono stati invitati notevoli personalità anti-nataliste e globalisti feroci. C’è l’economista Jeffrey Sachs, vicino a Soros, che come consulente di Eltsin consigliò – ed applicò – il passaggio “immediato” della Russia sovietica all’economia di mercato. La sua ricetta, chiamata shock therapy, consisté nell’improvvisa liberalizzazione dei prezzi e abolizione del controllo sui cambi, taglio totale dei sussidi di stato, immediata liberalizzaizone, privatizzazione di tutti i beni pubblici….la mortalità della popolazione russa aumentò, in quei mesi, del 13 per cento. La povertà più che decuplicò. Le grandi aziende e cespiti furono comprati per un boccone di pane dai capitali esteri – fino al giorno che Putin bloccò il gran saccheggio.
Alla conferenza in Vaticano, a cui è stato invitato d’onore, Sachs è apparso in veste di ecologista, fautore dell’Accordo di Parigi sul Clima e dello “sviluppo sostenibile” (alla russa?). Altro ospite d’onore – anzi, è membro della Pontificia Accademia delle Scienze il professor Ram Ramanathan, di Madurai India, esperto di gas serra; un altro, Partha Dasgupta, università di Cambridge. Anche lui membro della Pontificia Accademia, è autore di di libri su economia e ambiente . In un articolo “The Population Problem: Theory and Evidence.”, Dasgupta suggerisce vari mezzi per “ridurre il desiderio delle coppie di avere figli” nel Terzo Mondo.
Tutti a favore dell’aborto; no anzi, ha tenuto a precisare infuriato Sachs al giornalista John-Henry Westen del cattolico ProLife Site News, non abortista, ma “pro-choice”, per la libera scelta. Che è poi la stessa cosa. Il giornalista ha chiesto a Dasgupta , in quanto membro della Pontificia Accademia, come i tanti invitati, tutti promotori vocali della limitazione delle nascite e dell’aborto, conciliassero queste loro vedute con quelle del Vaticano. “Non saprei risponderle”, ha detto il professore, “perché non sono esperto di Vaticano”. Ecco chi fa accademici delle sue accademie il nuovo Papa.
Dasgupta – istruttiva la scelta delle parole – ha lamentato che in paesi come le Filippine la pianificazione familiare (tradotto dalla neolingua: il controllo delle nascite) “non è un libero mercato”, perché “è appesantito da leggi restrittive, mancanza di informazione, regole non basate sulla scienza” (ossia religiose) – insomma bisogna tagliare tutti questi lacci e lacciuoli per lasciar trionfare ”il libero mercato” anche lì.
POLITICA
Si è rotta l’ambulanza alla quale sparammo addosso
FONTE: http://micidial.it/2020/11/si-e-rotta-lambulanza-alla-quale-sparammo-addosso/
Roberto Bizzarri
La domenica porta alla riflessione.
Roberto Bizzarri – 8 novembre 2020
E rifletto.
Premetto che non sono né un ottuso negazionista del covid19 né un complottista su una presunta Spectre internazionale, finanziata da Soros, Gates e tutti i dem del mondo.
Questo non mi impedisce di cercare una chiave di lettura su quello che è successo nel Mondo dal giugno 2019 ad oggi, dal come nasca il covid19 fino alla (presunta ad oggi) sconfitta di Trump.
Mettendo in fila dei fatti e non polpette.
1. Giugno 2019
I dem del mondo fanno un sondaggio riservato e con orrore scoprono che Trump, se prosegue cosi fino al novembre 2020, vince anzi stravince.
2. Luglio 2019
Trump non odia la Cina, ma l’ha messa all’angolo con dazi ed accordi commerciali che favoriscano in primis USA e poi i cinesi. America First.
3. Ottobre 2019
Biden e la Clinton presi dal panico, pappa e ciccia con i cinesi, fanno partire la campagna mediatica piu accesa di sempre verso il razzista e xenofobo presidente, con montagne di fake news. Esiti modesti. Ciuffo rosso resiste.
4. Novembre 2019
Dalla Cina iniziano a diffondersi immagini di persone che a Whuan muoiono per strada come mosche. Nasce il Covid19, ma OMS dice che è circoscritto, tutto sotto controllo. Geniale.
5. Gennaio 2020.
Gli scienziati al governo italiano cascano una mattina dal letto e infilano per decreto lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2020. Nessuno ci fa caso, invece è l’inizio del problema covid, ad oggi irrisolto, per non dire aggravato.
6. Marzo – Agosto 2020.
Il mondo è sotto attacco Covid. Trump capisce che qualcosa non quadra ed invoca al pari di Boris Jhonson l’immunità di gregge, peraltro unico vero rimedio verso i virus covid (vedi Sars e influenze stagionali annuali). Lo massacrano e si adegua ai consigli contradditori dell’enigmatico Fauci, primus inter pares tra gli scienziati USA incaricati di combattere il virus (e già che ci sono anche Trump). Covid comanda anche in USA.
7. Estate 2020
Il piano anti Trump dei Dem è partito. E i luridi utilizzano cinicamente anche la morte di Floyd peraltro accidentale (un delinquente pluripregiudicato) come asset mediatico. Il mondo lurido dei dem radical chic li segue. Tutti in ginocchio, tutti contriti. Una valanga di merda ipocrita egualmente diffusa dal mainstream globale.
8. Settembre 2020
Le legge elettorale america (fatta forse dalla Banda Bassotti…) prevede il voto postale, con controlli di attribuzione e legittimità del voto praticamente nulli. Ma importantissimo per consigliare ai votanti di utilizzate questa opzione piuttosto che, a novembre, correre il rischio di infettarsi ed andare a votare ai seggi.
9. Novembre 2020
Trump vince a mani basse con i voti ‘votati’ presso i seggi. Ma poi arrivano MILIONI di voti tramite posta che ribaltano il risultato, con dubbi immensi su presunti brogli di ogni tipo a danno del Donald.
10. Novembre 2020
Il mainstream del mondo esulta per Biden e congrega di guerrafondai al seguito. Gia prima dell esito. Preveggenti?
11. Passo indietro: settembre 2020
Trump fiuta l’inghippo e articola dei controlli elettronici nascosti sulle schede elettorali da inviare per posta. È il piano Sting ora rivelato. Ha al suo fianco alcuni settori dell’esercito, tutta la Guardia Nazionale e un piccola parte di teste d’uovo federali. Ma ha dalla sua la Corte Suprema, unico organo USA in grado di annullare le elezioni se ritenute fasulle, o di far ricontare le schede scartando quelli che non avevano diritto al voto perché… morti, espatriati o già votanti al seggio. Perché la truffa è proprio questa, grazie al covid, nato in Cina e utilizzato per detronizzare Trump. Riuscirà? Forse si.
Novembre 2020
Forse è troppo poco per adesso e Biden viene proclamato Presidente. E il covid sparirà tra 20 giorni con un vaccino miracoloso, gratis per il Mondo, prodotto da Big Farma su incarico del Biden salvatore. Governerà USA e Mondo per 20 anni, con i cinesi.
10. Novembre 2020
Resta il compito agli avvocati di Trump ed ai giudici federali e, speriamo, alla Corte Suprema, di smascherare questa truffa a favore di Biden e del deep state che ha massacrato Siria, Libia, Iraq, Afghanistan e via guerreggiando. Obama ha fatto piu guerre di chiunque altro, insieme alla cornuta Hillari, autentici guerrafondai. Noi italiani invasi a nonfinire. Trump ha inaugurato dei voli tra Tel Aviv e il mondo arabo piu radicale ed antisionista che ci possa essere. Niente Nobel però….
Fine delle riflessioni.
La domenica prosegue tra gli orgasmi televisivi (che evito con gioia da anni) dei Dem nostrani e di tutto il Mondo, verso un Biden rincoglionito e quindi ancora piu pericoloso.
Forza Donald
Testo pubblicato il giorno 8 novembre su un gruppo di discussione su whatsapp
SCIENZE TECNOLOGIE
Vaccino Covid in Italia: ecco quando potremo vaccinarci tutti
9 Novembre 2020
Il vaccino anti-Covid sarà distribuito a tutti in primavera, Speranza annuncia le possibili date: marzo o fine aprile 2021. «L’auspicio è che i controlli che l’Ema ha già avviato sulle sperimentazioni più avanzate possano avere un esito positivo anche prima».
FONTE: https://www.money.it/Vaccino-Covid-Italia-in-primavera-vaccinazione-di-massa-costi
STORIA
Breve storia sui brogli elettorali dei Democratici: il caso Lyndon Johnson
Per i Democratici USA, come per gli italici piddini, la Democrazia, quella con la “D” maiuscola, fatta di veri voti di persone vere, di conteggi verificabili, di onestà, è sempre stata una sorta di intralcio burocratico da aggirare. Quando del resto ci si sente investiti di una sorta di missione superiore il volere popolare è una formalità burocratica da aggirare in ogni modo.
Negli USA i Democratici sono stati sempre molto abili in questo tipo di attività. Un caso clamoroso, che ha influenzato profondamente la storia americana, è quello delle elezioni di Lyndon B. Johnson a senatore del Texas.
Questo super broglio avvenne nel 1948, quando LBJ si candidò per i democratici al Senato degli Stati Uniti contro il governatore del Texas Coke Stevenson, fra i più ammirati e rispettati nella storia dello Stella Solitaria.
Al primo turno elettorale Stevenson superò Johnson di 70.000 voti, ma non avendo la maggioranza assoluta dei voti, fu costretto al ballottaggio che si tenne un sabato. La domenica mattina dopo il ballottaggio, Stevenson era in testa per 854 voti.
il giorno dopo lo spareggio elettorale fu “scoperto” che non erano ancora stati conteggiati i dati di una determinata contea e la maggioranza dei nuovi voti era a favore di Johnson. Poi il lunedì, dopo due giorni, arrivarono dei dati dalla Rio Grande Valley.
Nonostante tutte queste aggiunte tardive il martedì, l’Ufficio elettorale di Stato annunciava che che Stevenson aveva vinto per 349 voti. Nulla cambiò il mercoledì e il giovedì, ma il venerdì i distretti della Rio Grande Valley apportarono “correzioni” ai loro conteggi, riducendo il vantaggio di Stevenson a 157.
Il venerdì arrivò la sorpresa: la contea di Jim Wells, che era governata come feudo personale da un potente allevatore del Sud del Texas di nome George Parr, presentò delle “correzioni” per quello che diventò famoso come “Box 13” che diede a Johnson altri 200 voti. Alla fine, Johnson “Vinse” le elezioni con 87 voti.
In seguito si è scoperto che uno degli uomini di Parr aveva cambiato il conteggio totale di Johnson da 765 a 965, semplicemente correggendo il 7 in un 9.
Da dove erano venuti i 200 voti in più?
Gli ultimi 202 nomi presenti sul registro elettorale nel riquadro 13 erano in un inchiostro di colore diverso dal resto dei nomi, erano in ordine alfabetico ed erano tutti scritti con la stessa calligrafia. Un giornalista del NYT che scriveva un libro sulla faccenda registrò una dichiarazione di Luis Salas, un giudice elettorale della contea di Jim Wells, che riconobbe la frode e ha confessò il suo ruolo nella sua realizzazione.
Naturalmente Stevenson protestò e fece indagini in cui si avvalse dell’assistenza di Frank Hamer, il Texas Ranger che aveva intrappolato e ucciso Bonnie e Clyde. Non è servì a nulla: Johnson ottenne che un giudice di stato amico emettesse un’ingiunzione per preservare lo status quo e non ci fosse riconteggio, dopo di che il comitato esecutivo democratico, con un solo voto, ha dichiarato Johnson vincitore.
Stevenson portò la questione alla corte federale, ma la Corte Suprema si astenne dal pronunciarsi, dichiarando che non aveva alcun diritto di interferire con un’elezione statale.
Pensiamo alle conseguenze di questo broglio elettorale. Se LBJ non fosse diventato senatore per il Texas non si sarebbe fatto notare a Washington, non sarebbe stato scelto da Kennedy come vicepresidente e quindi non sarebbe diventato presidente prima al posto dei John Fitzgerald, quindi facendosi eleggere. Non avremmo avuto le politiche sociali, ma probabilmente non avremmo avuto neppure neanche l’ampio intervento nel Vietnam.
L’unica vera differenza fra Trump e Stevenson è che Trump ha nominato tre giudici della Corte Suprema. Per il resto i brogli saranno anche peggiori che nel 1948.
FONTE: https://scenarieconomici.it/breve-storia-sui-brogli-elettorali-dei-democratici-il-caso-llyndon-johnson/
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