RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
1 APRILE 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
L’essere umano è un groviglio di contraddizioni irrisolte, tenute insieme dalla strana convinzione che vi sia un modo per essere felici.
SALVATORE LA PORTA, Elogio della rabbia, Il Saggiatore, 2019, pag. 39
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SOMMARIO
Perkins, dopo il terzo mondo, ora stanno depredando noi
Lista de organizaciones en el mundo que trabajan con la CIA
Pesce d’aprile, origine e storia della giornata riservata agli scherzi
… hanno già il video dei cadaveri per Covid 21?
La differenza che intercorre tra un vero essere umano e l’Homo fobicus
Unicredit, l’asso Orcel si prepara a pigliare tutto
ELICOTTERI STATUNITENSI TRASPORTANO 40 TERRORISTI DELL’ISIS
Gli americani usano Hong Kong nella guerra contro la Cina
“SPIONAGGIO MILITARE A ROMA”, DAL COPIONE DI UN FILM DI FANTOZZI
È inaccettabile! Stanno censurando tutte le voci libere: vi dico dove ci vogliono portare
L’INTRECCIO DEI GOVERNI ITALIANI CON BILL GATES NEL BUSINESS DEI VACCINI
Addio, Recovery Fund
Per le banche la mina dell’hedge fund Archegos
IN ISRAELE, INTANTO, PREPARANO L’ANTI-PASQUA
L’Iran firma un patto economico e di sicurezza rivoluzionario con la Cina
CHI È, COSA HA FATTO E COSA STA FACENDO DONALD TRUMP
L’Europa benevola e accogliente
IN EVIDENZA
Perkins, dopo il terzo mondo, ora stanno depredando noi
18.10.2016 RILETTURA
La situazione è molto peggiorata negli ultimi 12 anni, rispetto a quando pubblicai “Confessioni di un sicario dell’economia”. Gli assassini economici e gli sciacalli si sono diffusi tremendamente, anche in Europa e negli Stati Uniti.
In passato si concentravano essenzialmente sul cosiddetto Terzo Mondo, o sui paesi in via di sviluppo, ma ormai vanno dappertutto. E infatti, il cancro dell’impero delle multinazionali ha metastasi in tutta quella che chiamo la moribonda economia fallita globale.
Questa economia è basata sulla distruzione di quelle stesse risorse da cui dipende, e sul potere militare. È ormai completamente globalizzata, ed è fallimentare. Siamo passati da essere beneficiari di questa economia assassina ad essere ora le sue vittime. © AP Photo/ Matt RourkeL’America minaccia la guerra. E’ ufficiale In passato, questa economia di assassini economici era propagandata per poter rendere l’America più ricca e presumibilmente per arricchire tutti i cittadini, ma nel momento in cui questo processo si è esteso agli Stati Uniti e all’Europa, il risultato è stato una enorme beneficio per i molti ricchi a spese di tutti gli altri. Su scala globale sappiamo che 62 persone hanno ormai in mano gli stessi mezzi della metà più povera del mondo. Naturalmente in America vediamo come il governo sia paralizzato, semplicemente non funziona. Viene controllato dalle grandi multinazionali. Queste hanno capito che il nuovo obiettivo, la nuova risorsa, sono gli Usa e l’Europa, e gli orribili avvenimenti successi in Grecia, e Irlanda e Islanda, stanno ormai avvenendo anche da noi, negli Usa. Le statistiche ci mostrano una crescita economica, ma allo stesso tempo aumentano i pignoramenti di case e la disoccupazione. Si tratta della stessa dinamica debitoria che porta ad amministratori di emergenza, i quali consegnano le redini dell’economia alle multinazionali private: lo stesso meccanismo che vediamo nei paesi del terzo mondo. Quando ero un “sicario dell’economia”, una delle cose che facevamo era concedere enormi prestiti a questi paesi, ma quei soldi non finivano mai davvero ai paesi, finivano alle nostre stesse multinazionali che vi costruivano le infrastrutture. E quando i paesi non riuscivano a ripagare i loro debiti, imponevamo la privatizzazione della gestione dell’acqua, delle fognature e della distribuzione elettrica. Ormai vediamo succedere la stessa cosa negli Stati Uniti. Flint nel Michigan ne è un ottimo esempio. Non stiamo parlando di un impero degli Stati Uniti, si tratta di un impero delle multinazionali protette e appoggiate dall’esercito Usa e dalla Cia. Ma non è un impero degli americani, non aiuta gli americani. Ci sfrutta nella stessa maniera in cui noi abbiamo sfruttato gli altri paesi del mondo. © Sputnik. Sergey GuneevBloomberg: Russia e Cina stanno creando un centro di potere alternativo agli USAViaggiando attraverso gli Usa e nel mondo, vedo davvero che la gente si sta svegliando. Stiamo capendo. Capiamo che viviamo in una stazione spaziale molto fragile: non abbiamo alcuna navetta spaziale, e non possiamo andarcene. Dobbiamo risolvere la situazione, dobbiamo prendercene carico, perché stiamo distruggendo la stazione spaziale. Le grandi multinazionali la stanno distruggendo, ma queste vengono gestite da persone, e queste sono vulnerabili. Se ci pensiamo bene, i mercati sono una democrazia, se li usiamo nel modo giusto. Certo, gli accordi come il Ttip sono devastanti, danno alle multinazionali la sovranità sui governi. È ridicolo. Vediamo i popoli dell’America Centrale terribilmente disperati, cercano di uscire da un sistema marcio, in primo luogo a causa degli accordi commerciali e delle nostre politiche nei confronti dell’America Latina. E naturalmente vediamo queste stesse politiche nel Medio Oriente e in Africa, queste onde migratorie che stanno investendo l’Europa dal Medio Oriente. Questi problemi terribili sono stati creati dall’ingordigia delle multinazionali. Sono appena stato in America Centrale e quello che da noi viene definito un problema di immigrazione, in realtà è un problema di accordi commerciali. Non si possono imporre dazi a causa degli accordi commerciali — Nafta e Cafta — ma gli Usa possono dare aiuti di Stato ai loro agricoltori. Gli altri governi non si possono permettere di aiutare i propri agricoltori. Perciò i nostri agricoltori riescono ad avere la meglio sui loro, a questo distrugge le altre economie, e anche altre cose, ed ecco perché si creano problemi di immigrazione. Tre o quattro anni fa la Cia ha organizzato un colpo di Stato contro il presidente democraticamente eletto dell’Honduras, Zelaya, perché non si è piegato a multinazionali grandi, globali e con legami con gli Usa come Dole e Chiquita. © AP Photo/ Evan VucciTrump o Clinton, chi è meglio per l’Italia e la sicurezza mondiale? Il presidente voleva alzare il salario minimo a un livello ragionevole, e voleva una riforma agraria che garantisse che queste persone riuscissero a guadagnare dalla loro terra, anziché assistere alle multinazionali che lo facevano. Le multinazionali non l’hanno potuto tollerare. Non è stato assassinato, ma è stato disarcionato con un colpo di Stato, e spedito in un altro paese, rimpiazzandolo con un dittatore brutale. Oggi l’Honduras è uno dei paesi più violenti e sanguinari dell’emisfero. Quello che abbiamo fatto fa paura. E quando una cosa così accade a un presidente, manda un messaggio a tutti gli altri presidenti dell’emisfero, e anzi di tutto il mondo: non intralciate i nostri piani. Non intralciate le multinazionali. O cooperate e vi arricchite, e tutti i vostri amici e le vostre famiglie si arricchiscono, oppure verrette disarcionati o assassinati. Si tratta di un messaggio molto forte. (John Perkins, dichiarazioni rilasciate a Sarah van Gelder per l’intervista “Nuove confessioni di un sicario dell’economia: stavolta vengono a prendersi la democrazia”, pubblicata da “Yes Magazine” e ripresa da “Voci dall’Estero” il 6 ottobre 2016. Perkins è celebre per il bestseller “Confessioni di un sicario dell’economia”, ora aggiornato con una nuova edizione).
Fonte: Controinformazione.info
https://it.sputniknews.com/punti_di_vista/201610183511582-perkins-terzo-mondo-noi/
Lista de organizaciones en el mundo que trabajan con la CIA
http://jcb-cochabamba.blogspot.com.es/2009/12/lista-de-organizaciones-en-el-mundo-que.html
Os tentáculos da Central Intelligence Agency estendem-se por todo o mundo e as entidades que utiliza como camuflagem são as mais variadas possíveis.
A lista abaixo é incompleta. Mesmo assim, compreende mais de 500 agências, fundações e empresas que fazem parte da CIA ou com ela trabalham.
Na área da informação e acção contra os povos e suas organizações políticas e sociais, a actuação destas entidades é multifacética, constante e muito bem financiada.
Lista de agências de la CIA o que trabajan con esta agencia.
* A *
- AALC, see Afro-American Labor Center
- Acrus Technology
- ADEP, see Popular Democratic Action
- Advertising Center, Inc.
- Aerojet General Corporation
- Aero Service Corp. of Philadelphia
- AFME, see American Friends of the Middle East
- “African Report”
- African-American Institute
- Afro-American Labor Center (AALC) of
- American Federation of Labor/Congress of Industrial Organization (AFL/CIO)
- Agencia Orbe Latinoamericano
- Agency for International Development (AID)
- Agribusiness Development, Inc.
- AIFLD, see American Institute for Free Labor Development
- Air America Air Asia Co., Ltd.
- Air Proprietary Company
- All Ceylon Youth Council Movement
- Alliance for Anti-totalitarian Education
- America Fore Insurance Group
- American Academy for Girls
- American Association of the Middle East
- American Chamber of Commerce
- American Committee for Liberation from Bolshevism, Inc.
- American Committee for the Liberation of the People of Russia
- American Committee for the International Commission of Jurists
- American Economic Foundation
- American Federation for Fundemental Research
- American Federation of Labor/Congress of Industrial Organization (AFL/CIO)
- American Federation of State, County and Municipal Employees (AFSCME)
- American Foundation for the Middle East
- American Friends of the Middle East
- American Friends of the Russian Freedom
- American Friends Service Committee
- American Fund for Czechoslovak Refugees
- American Fund For Free Jurists
- American Geographic Society
- American Historical Society
- American Institute for Free Labor Development (AIFLD)
- American Machine & Foundry
- American Mutual Insurance Company
- American Newspaper Guild
- American Newspaper Publishers
- Association American Oriental Society
- American Political Science Association
- American Red Cross
- American Research Center in Egypt, Inc.
- American Society of African Culture
- American Institute of Cairo
- American University – Special Operations Research Office
- Ames Research Center
- D. Anderson Foundation
- ANSA (Italian Wire Service)
- Antell, Wright & Nagel
- Anti-Communist Christian Front
- Anti-Communist Liberation Movement
- Anti-Totalitarian Board of Solidarity with the People of Vietnam
- Anti-Totalitarian Youth movement
- Appalachian Fund
- Arabian-American Oil Company
- Area Tourist Association
- Ashland Oil and Refining Company
- Asia Foundation
- Association of American Geographers
- Association of Computing Machinery
- Association of Friends of Venezuela
- Association of Preparatory Students
- Assoziation ungarischer Studenten in Nordamerika
- “Atlantic Journals and Constitution”
- Atomics, Physics & Science Fund, Inc.
- Atwater Research Program in North Africa* B *
- David, Josephine & Winfield Baird Foundation, Inc.
- Bank of America
- Bank of California
- Bank of Lisle
- Bankers Trust Company
- Baylor University
- Beacon Fund (West)
- Berliner Verein (West)
- Berliner Verein zur Forderung der Bildungshilfe in Entwicklungslandern (West)
- Berliner Verein zur Forderung der Publizistik in Entwicklungslandern
- Blythe & Company, Inc.
- Boeing Company
- Boni, Watkins, Jason & Company
- Borden Trust Bories Trust
- Boy Scouts of America
- Brazilian Institute for Democratic Action (IBAD)
- Broad and High Foundation
- Brook Club
- Brotherhood of Railway, Airline and Steamship Clerks, Freight Handlers, Express and Station Employees
- Frederick Brown Foundation
- Burgerkomitee fur Au Benpolitik (SS)
- Bulgarisches Nationales Zentrum
- Burndy Corporation
- Butte Pipe Line Company* C *
- Cahill, Gordon, Reindel & Ohl
- Cahill & Wilinski
- California Shipbuilding Corporation
- Campfire Girls
- CARE, see Committee for American Relief Everywhere
- Caribean Marine Area Corporation
- (Caramar) James Carlisle Trust
- Carnegie Foundation
- John Carroll University
- Catherwood Foundation
- Catholic Labor Foundation
- Catholic University Youth Organization
- CBS Television Network
- CEDOC, see Catholic Labor Center
- (CRESS) Center for Strategic Studies
- Center of Studies and Social Action
- (CEAS) CEOSL, see Ecuadorean Confederation of Free Trade Union Organizations
- Chesapeake Foundation
- Chicago College of Arts and Sciences
- Citizens State Bank of Wausau
- Civil Air Transport (CAT)
- Clothing and Textiles Workers Union COG, see Guayana Workers Confederation
- Colt’s Patent Fire Arms Company
- Columbia Broadcasting System (CBS)
- Columbia University
- Columbian Financial Development Company
- Combate
- “EL Commercio” Com. Suisse d’Aide aux Patrgrols
- Committee for American Relief (CARE)
- Committee for Correspondance
- Committee for Free Albania
- Committee for Liberty of Peoples
- Communications Workers of America (CWA)
- Confederation for an Independent Poland
- Conference of the Atlantic
- Community Congress for Cultural Freedom
- Continental Airlines Corporation
- Continental Press
- Cooperative League of America
- Coordinating Committee of Free Trade Unionists of Ecuador
- Coordinating Secretariat of National Unions of Students (cosec), ver International Student Conference (ISC)
- Cornell University
- Cosden Petroleum Corporation
- Council on Economic and Cultural Affairs, Inc.
- Council of Foreign Relations
- Cox, Langford, Stoddard & Cutler
- CRC, see Cuban Revolutionary Council
- CROCLE, see Regional Confederation of Ecuadorean
- Coastal Trade Unions Cross, Murphy and Smith
- Crossroads of Africa
- Crusade for Freedom
- CSU, see Urugayan Labor Conference
- CTM, see Mexican Worker Confederation
- Cuban Portland Cement Company
- Cuban Revolutionary Council (CRC, Cuban Exile)
- Cummings and Seller
- Curtis Publishing Company
- CUT, see Uruguayan Confederation of Workers* D *
- Daddario & Burns
- Debevoise, Plimpton, Lyons & Gates (West)
- Deutscher Kunstlerbund
- Dominion Rubber Company
- Double Chek Corporation
- DRE, see Revolutionary Student Directorate in Exile* E *
- Eagleton Institute of Politics – Princeton University East Asian Institute
- East-West Center
- Ecuadorean Anti-Communist Action
- Ecuadorean Anti-Communist Front
- Ecuadorean Confederation of Free Trade Union Organizations (CEOSL)
- Ecuadorean Federation of Telecommunications Workers (FENETEL)
- Editors Press Service
- Edsel Fund
- Electric Storage Battery Company
- El Gheden Mining Corporation
- Encounter
- End Kadhmir Dispute Committee
- Ensayos
- Entertainment Workers Union
- ERC International, Inc.
- Enstnischer Nationalrat
- Enstnischer Weltzentralrat
- Europe Assembly of Captive Nations
- Exeter Banking Company* F *
- Farfield Foundation, Inc.
- Federal League for Ruralist Action (Ruralistas)
- Federation for a Democratic Germany in Free Europe
- Inte. des Journalistes de Tourisme
- FENETEL, ver Ecuadorean Federation of Telecommunications Workers
- First Florida Resource Corporation
- First National Bank of Dallas
- First National City Bank
- Florence Walsh Fashions, Inc.
- Fodor’s Travel Guides (Publishers)
- Food, Drink and Plantation Workers Union
- Ford Foundation
- Foreign News Service
- Foreign Press Association B.C.
- Forest Products, Ltd.
- Fortune
- “Forum” (Wein)
- Foundation for International and Social Behavior
- Foundation for Student Affairs
- Franklin Broadcasting Company
- Free Africa Organization of Colored People
- Free Europe Committee, Inc.
- Free Europe Exile Relations
- Free Europe Press Division
- Freie Universitat (FU)
- Frente Departmental de Compensinos de Puno
- Fund for International, Social and Economic Development* G *
- Gambia National Youth Council
- General Electric Company
- General Foods Corporation
- General Motors
- Geological Society of America
- Georgia Council on Human Relations
- Gilbraltar Steamship Corporation
- Girl Scouts — U.S.A.
- Glore, Forgan & Company
- Goldstein, Judd & Gurfein
- Gotham Foundation
- Government Affairs Institute W.R.
- Grace and Company
- Granary Fund
- Grey Advertising Agency
- Guyana Workers Confederation (COG)
- Gulf Oil Corporation* H *
- Andrew Hamilton Fund
- Harvard University
- Heights Fund Joshua
- Hendy Iron Works
- Himalayan Convention
- Histadrut – The Federation of Labor in Israel
- Hiwar
- Hobby Foundation
- Hoblitzelle Foundation
- Hodson Corporation
- Hogan & Hartson Holmes Foundation, Inc.
- Hoover Institute on War, Revolution and Peace
- Houston Post
- Hughes Aircraft Corporation
- Hutchins Advertising Company of Canada
- Huyck Corporation* I *
- IBAD, ver Brazilian Institute for Democratic Action
- Independence Foundation
- Independent Press Telegram
- Independent Research Service
- Indiana University
- Industrial Research Service
- Institut zur Erforschung der USSR e.V.
- Institute Battelle Memorial
- Institute of Contemporary Art
- Institute of Danubian
- Inquiry Institute of Garbology
- Institute of International Education
- Institute of International Labor Research Education
- Institute of Political Education
- Institute of Public Administration
- International-American Center of Economic and Social Studies
- International-American Federation of Journalists
- International-American Federation of Working Newspapermen (IFWN)
- International-American Labor College
- International-American Police Academy, see International Police Academy
- International-American Regional Labor Organization (ORIT)
- Intercontinental Finance Corporation
- Intercontinental Research Corporation
- Intermountain Aviation
- International Armament Corporation (INTERARMCO)
- International Catholic Youth Federation
- International Commission of Jurists (ICJ)
- International Confederation of Free Trade Unions (IFCTU)
- International Cooperation Administration (ICA)
- International Development Foundation, Inc.
- International Fact Finding Institute
- International Federation of Christian Trade Unions IFCTU, see World
- Confederation of Labor
- International Federation of Journalists
- International Federation of Newspaper Publishers
- International Federation of Petroleum and Chemical Workers (IFPCW)
- International Federation of Plantation, Agriculture and Allied Workers
- (IFPAAW)
- International Federation of Women Lawyers (IFWL)
- International Geographical Union
- International Journalists Conference
- International Labor Research Institute
- International Packers, Ltd.
- International Polaroid Corporation
- International Police Academy
- International Police Services School
- International Press Institute
- International Rescue Committee
- International Secretatiate of the Pax Romana
- International Student Conference (ISC)
- International Telephone and Telegraph Corporation (ITT)
- International Trade Services
- International Trade Secretariats
- International Transport Workers Federation (ITF)
- International Union Officials Trade Organizations
- International Union of Young Christian Democrats
- International Youth Center
- Internationale Federation der Mittel- und Osteuropas
- Internationale Organization zur Erforschung kommunistischer Nethoden
- Internationaler Bund freier Journalisten
- Internationales Hilfskomitee
- Ivy League Colleges* J *
- Jacksonville University
- Japan Cultural Forum
- Junior Chamber of Commerce (Jaycees)* K *
- KAMI
- Kentfield Fund J.M.
- Kaplan Fund, Inc.
- Keats, Allen & Keats
- Kennecott Copper Corporation
- Kennedy & Sinclaire, Inc.
- Kenya Federation of Labour
- Khmer Airlines
- Kimberly-Clark Corporation
- Komittee fur internationale Beziehungen
- Komittee fur Selbstbestimmung
- Komittee fur die Unabhangigkeit des Kaukasus
- Korean C.I.A.
- Korean Freedom and Cultural Foundation, Inc.* L *
- Labor Committee for Democratic Action
- Land Tenure Institute
- Sarah Lawrence College
- Lawyer’s Constitutional Defense Committee
- League for Industrial Democracy
- League for International Social and Cooperative Development
- Life
- Ligue de la Liberte
- Litton Industrial Company
- Lockheed Aircraft Corporation
- London American
- Lone Star Cement Corporation
- Lurgi-Gesellschaff mhB (Tochtergesellschaff der Metallgesellschaff AG)* M *
- Manhatten Coffee Company
- Manistugue Pulp & Paper Copany
- March of Dimes
- Marconi Telegraph-Cable Company
- Martin Marietta Company
- Marshall Foundation
- Massachusettes Institute of Technology, Center for International Studies (MIT-CIS)
- Mathieson Chemical Corporation
- McCann-Erikson, Inc.
- McDonald, Alford & Roszell McKesson & Robbins, Inc.
- Megadyne Electronics
- Charles E. Merrill Trust
- Metropolitan-Club
- Mexican Workers Confederation (CTM)
- Miami District Fund
- Michigan Fund
- Michigan State University
- Miner & Associates
- Mobil Oil Company
- Molden-Verlag
- Der Monat
- Monroe Fund
- Moore-McCormack Lines, Inc.
- Moral Majority Moral Rearmament
- Movement Mosler Safe Company
- Mount Pleasant Trust
- Movement for Integrated University Action
- “Ms” Magazine
- Robert Mullen Company* N *
- Narodno Trudouoj Sojus (NTS)
- National Association for the Advancement of Colored People (NAACP)
- National Academy of Sciences
- National Research Council
- National Aeronautics and Space Administration (NASA)
- National Board for Defense of Sovereignty and Continental Solidarity
- National Catholic Action Board
- National Council of Churches
- National Defense Front
- National Educational Films, Inc.
- National Education Association
- National Federation of Petroleum and Chemical Workers of Ecuador
- National Feminist Movement for the Defense of Uruguay
- National Student Press Council of India
- National Students Association (NSA)
- National Rubber Bureau
- National Union of Journalists of Ecuador
- NBC Television Newspaper Guild of America
- Newsweek
- New York Corporation
- New York Daily News
- New York Times
- New York University
- Norman Fund
- North American Rockwell Corporation
- North American Uranium, Inc.
- Norwich Pharmaceutical Company
- Norwich University* O *
- Oil Workers International Union
- Operations and Policy Research, Inc.
- Ukrainischer Nationalisten (OUN)
- ORIT, ver International-American Regional Labor Organization
- Organization of American States (OAS)
- Overseas New Agency* P *
- Pacific Corporation
- Pacific Life Insurance
- Paderewski Foundation
- Panama Cooperative Fisheries, Inc.
- Pan-American Foundation
- Pappss Charitable Trust
- Parker Pen Company
- Jere Patterson & Associates
- Pax Romana
- Peace Corps
- Peace and Freedom
- Penobscot Land & Investment Company
- Penobscot Purchasing Company
- Phoenix Gazette
- Plant Protection, Inc.
- Plenary of Democratic Civil Organizations of Uruguay
- Polaroid Corporation
- Polnisches national demokratisches
- Zentrum Pope & Ballard
- Popular Democratic Action (ADEP)
- Possev-Verlag Frederick A. Praeger, Inc.
- Pratt & Whitney
- Press Institute of India
- PREUVES
- Price Fund
- Princeton University
- Public Service International (PSI)
- Publisher’s Council* R *
- Rabb Charitable Foundation
- Radio Corporation of America (RCA Corporation)
- Radio Free Asia Radio
- Free Europe
- Radio Liberation
- Radio Liberty Committee, Inc.
- Radio Swan
- Raleigh Times
- Rand Corporation
- Reconstruction Finance Corporation
- Regional Confederation of Ecuadorean Coastal Trade Unions (CROCLE)
- Reporters Sans Frontières
- Research Foundation for Foreign Affairs
- Retail Clerk’s International Association
- Revolutionary Democratic Front (RFD, Cuban exile)
- Reynolds Metal Company
- Rockefeller Brothers Fund
- Rockefeller Foundation
- Rockefeller University
- Rubicon Foundation
- Rumanisches Nationalkomitee
- Russian and East European Institute
- Russian Institute
- Russian Research Center
- Rutgers University* S *
- Saman
- San Jacinto Foundation
- San Miguel Fund
- Paul Dispatch and Pioneer Press
- Petersburg Times
- Saturday Evening Post
- SBONR
- Schenley Industries, Inc.
- School of Foreign Affairs
- School of Foreign Service
- Scott Paper Company
- Sentinels of Liberty
- Shell Oil Company H.L.
- Sith & Company
- Social Christian Movement of Ecuador
- Sociedade Anonima de Radio Retransmissao (RARETSA)
- Society for Defense of Freedom in Asia SODIMAC
- Southern Air Transport
- Southern Regional Conference
- Scripps Howard Newspaper
- Standard Electronics, Inc.
- Standard Oil Company
- Standish Ayer & McKay, Inc.
- Stanford University
- Steuben Glass, Inc.
- Stiftelsen fur Noralisk Upprustning Victoria
- Strauss Fund
- Student Movement for Democratic Action
- Sullivan & Cromwell Sullivan & Gregg
- Sylvania Electric Products, Inc.
- Synod of Bishops of the Russian Church Outside of Russia
- Systems Development Corporation* T *
- Tarantel Press
- Thai-Pacific Services Company
- Walter Thompson
- John G. Thornton Trust
- Tibet Convention
- Time, Inc.
- Tower Fund
- Twentieth Century Fund* U *
- Unabhangiger Forschugsdienst
- Ungarischer Nationalrat
- Unification Church (the “Moonies”)
- United Fund United Methodist Church
- United Lutheran Relief Fund of America, Inc.
- S. Arms Control and Disarmament Agency
- S. News and World Report
- S. Rubber Company
- S. Steel Company
- United States Youth Council
- United Ukranian American Relief Committee
- United Way
- Universal Service Corporation
- University of California
- University of Chicago
- University of Cincinnati
- University of Houston
- University of Illinois
- University of Kentucky
- University of Maryland
- University of Miami
- University of Michigan
- University of Oklahoma
- University of Pennsylvania
- University of Utah
- University of Vermont
- University of Washington
- University of Wichita
- University of Wisconsin
- Untersuchungsausschub freiheitlicher Juristen (UfJ)
- Uruguayan Committee for Free Detention of Peoples
- Uruguayan Committee for the Liberation of Cuba
- Uruguayan Confederation of Workers (CUT)
- Uruguayan Institute of Trade Union Education (IEUS)
- Uruguayan Labor Confederation (CSU)
- Uruguayan Portland Cement Company U.S., see United States* V *
- Vangard Service Company
- Voz Universitaria* W *
- Wainwright and Matthews Joseph Walter & Sons
- Warden Trust
- Warner-Lamber Pharmaceutical Company
- Erwim Wasey, Ruthrauff & Ryan, Inc.
- Watch Tower Movement
- Weltvereinigung der Organization des Lehrberufs
- Wexton Advertising Agency
- Whitney Trust Charles Price
- Whitten Trust
- Williams College
- Williford-Telford Corporation
- World Assembly of Youth (WAY)
- World Book-Childcraft of Canada
- World Confederation of Labour
- Wynnewood Fund* Y *
- Yale University
- York Research Corporation
- Young Men’s Christian Association (YMCA)
- Young Women’s Christian Association (YWCA)* Z *
- Zenith Technical Enterprises University
- Zen Nihon Gakusei Jichikai Sorengo (Zangakuren)
- Zentrale for Studien und Dokumentation
- ZOPE
ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Pesce d’aprile, origine e storia della giornata riservata agli scherzi
È Pesce d’aprile, giornata di burle ammesse. Da dove nasce questa strana festività e perché il simbolo è un pesce? Tutte le curiosità sulla ricorrenza.
Da dove nasce la giornata del pesce d’aprile, perché come a Carnevale, ogni scherzo vale? E perché si chiama così? Sono tante le domande su questa giornata, festeggiata spesso dai più piccoli, di cui però si sa molto poco. Scherzi e bugie alimentano questa particolare festività, in cui c’è chi tenta il ruolo del burlone e chi inevitabilmente casca all’amo come un pesce.
Il primo aprile è una giornata riconosciuta a livello internazionale come “La giornata degli scherzi e delle burle”. A chi casca nel tranello viene urlato a gran voce “Pesce d’aprile”.
A questa ricorrenza si attribuiscono varie origini. Ecco quali.
Prima ipotesi: Francia del XVI secolo.
Prima del 1582, il calendario prevedeva i festeggiamenti per il nuovo anno tra il 25 marzo e il 1° aprile ma con l’avvento del calendario gregoriano, il Capodanno fu spostato al 1 di gennaio. La tradizione, troppo radicata per essere debellata, portò molti cittadini francesi a continuare a festeggiare l’inizio del nuovo anno il primo aprile. Ritenuto sciocco chi non si atteneva al nuovo calendario, tra i regali nacque l’uso di ridicolizzare con finti o inservibili. La tradizione dello scherzo arrivò fino in Inghilterra nel XVIII secolo, in cui infatti la giornata prende il nome di “April Fool’s Day”, ossia “il giorno degli sciocchi d’aprile”. Raggiunse l’Italia solo nel 1860 nella città di Genova.
Seconda ipotesi: antica Roma.
Secondo altre supposizioni, la giornata potrebbe risalire al culo romano per la dea pagana Cibele, protettrice degli animali e dei luoghi selvatici. La giornata a lei dedicata prendeva il nome di Hilaria (dal latino hilaris = “giocoso”) e durante i festeggiamenti, come per il carnevale erano concessi mascheramenti e scherzi senza essere punit
Terza ipotesi: antico Egitto.
È probabilmente la versione più romanzata. I protagonisti sono gli amanti Antonio e Cleopatra. Antonio, secondo la leggenda, durante una battuta di pesca, non avendo pescato niente, avrebbe chiesto a uno schiavo di mettere all’amo della sua canna da pesca un grosso pesce, per poter far bella figuara con l’amata Cleopatra. La regina, però, astuta, capì l’inganno e si prese gioco del romano Antonio sostituendo il grosso pesce con uno finto e minuscolo.
Perché il simbolo del pesce?
Secondo alcune ipotesi, la scelta dell’animale come simbolo sarebbe legata alla leggenda di Antonio e Cleopatra. Non si esclude, poi, la similitudine della vittima con il pesce che abbocca all’amo o il legame con il segno zodiacale dei pesci. Infine, una quarta ipotesi vuole un legame con la storia del beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia, che avrebbe salvato il Papa da una spina di un pesce rimastagli in gola. Da quel momento, ad Aquileia per il primo aprile non si mangia.
FONTE: https://catania.liveuniversity.it/2021/03/31/pesce-daprile-storia-origine/
BELPAESE DA SALVARE
… hanno già il video dei cadaveri per Covid 21?
https://twitter.com/denisdriver3/status/1376901500828549123
(non so nulla del video di cui sopra, mi è stato girato. Il dubbio è puramente mio. Ma nasce dall’avvertimento profetico del belga Michel, presidente del Konsiglio Europeo:
“Non è una questione di se, ma di quando ci sarà la prossima pandemia.”…
Michel, è il tempo di unirci e attuare una difesa globale anti-pandemie
Il presidente del Consiglio Ue lancia l’idea di un Trattato internazionale
BRUXELLES – “Non è una questione di se, ma di quando ci sarà la prossima pandemia. Dobbiamo prepararci ad affrontarla. Dobbiamo assicurare un giusto accesso a medicine e vaccini. Questa pandemia ha messo in evidenza debolezze e divisioni, è tempo di unirci e mettere in atto una difesa contro le pandemie”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha lanciato l’idea di un nuovo accordo internazionale per la preparazione e la risposta alle pandemie.
“Il Trattato è utile per tracciare una cornice internazionale per la cooperazione, a partire dallo scambio di informazioni quando affrontiamo l’inizio di una possibile pandemia, per investire nella ricerca ed avere medicine e quanto occorre per affrontare la pandemia”, ha detto Michel, spiegando il valore aggiunto del progetto, che propone “One Health approach”.
Il trattato dovrebbe portare più trasparenza per tutti sulle catene di approvvigionamento e il livello di produzione dei vaccini. Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel parlando ai giornalisti a margine del lancio del trattato. “In Europa – ha detto – abbiamo dovuto introdurre misure per avere maggiore trasparenza sulle catene di approvvigionamento, credo che un aspetto importante di questo trattato potrebbe essere la trasparenza”.
“Il momento di agire è ora. Il mondo non può aspettare la fine di questa pandemia per prepararsi a lottare contro la prossima”, ha dichiarato il capo della Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ringraziando il presidente del Consiglio europeo per aver lanciato la “potente idea” di un Trattato globale per lottare contro le pandemie. “…….
(Uno sta ancora fumando. La sigaretta)
Bloomberg . “Bisogna prepararsi per una Pandemia Permanente”, non si tornerà mai più alla normalità precedente
“We Must Start Planning For a Permanent Pandemic”
La differenza che intercorre tra un vero essere umano e l’Homo fobicus
Federica Francesconi – 31 03 2021
Unicredit, l’asso Orcel si prepara a pigliare tutto
Mps e Banco Bpm, in alternativa Mediobanca. Sono petali della margherita di Unicredit. C’è ormai il conto alla rovescia per l’insediamento di Andrea Orcel sulla poltrona di amministratore delegato di Unicredit. L’incoronazione formale sarà il prossimo 15 aprile durante l’assemblea degli azionisti, ma l’asso dell’M&A in realtà sta già lavorando sotto traccia da diverso tempo.
C’è chi lo ha descritto come il Cristiano Ronaldo dei banchieri e, almeno dalle indiscrezioni che corrono sui mercati, il debutto del nuovo numero uno di Piazza Gae Aulenti sembra essere degno delle migliori prestazioni del fuoriclasse della Juventus. Il dossier principale, infatti, è quello che risponde al nome di Mps, il gigante bancario malato che vede lo Stato come primo azionista e cerca disperatamente un partner per sopravvivere. Al di là delle magagne, Mps è tuttora uno dei più importanti gruppi bancari italiani e ha in pancia anche Banca Widiba con la sua rete di consulenti finanziari. Si è parlato di una dote fino a 6 miliardi di euro per convincere Unicredit a rilevare Mps. Il nuovo governo Draghi e l’attività di ponte svolta dal presidente Pier Carlo Padoan potrebbero facilitare un deal che sembrava annunciato, ma che fino a ora ha dimostrato di non esserlo.
Dopo Mps, tuttavia, l’appetito di Orcel potrebbe non saziarsi: ci sono voci sempre più insistenti di colloqui in corso con Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm. Il tridente Unicredit-Mps-Banco Bpm potrebbe segnare veramente una nuova fase del settore bancario, con un nuovo polo nascente in grado di controbilanciare la massa di Intesa Sanpaolo fresca di acquisizione del gruppo Ubi Banca.
Esistono, tuttavia, anche delle alternative, per ora da relegare sotto la categoria suggestioni, ma sicuramente possibili. Almeno nei numeri. Nelle scorse settimane, infatti, gli analisti di Deutsche Bank hanno definito possibile e, anzi, più desiderabile un deal con il gruppo Mediobanca, che ha in pancia un gioiellino emergente dell’advisory come CheBanca!. Qualunque sia la direzione intrapresa dalla nuova Unicredit, di certo dall’asso dell’M&A si sa cosa aspettarsi.
FONTE: https://www.bluerating.com/mercati/693022/unicredit-lasso-orcel-si-prepara-a-pigliare-tutto
CONFLITTI GEOPOLITICI
ELICOTTERI STATUNITENSI TRASPORTANO 40 TERRORISTI DELL’ISIS DALLA PRIGIONE ALLA BASE DI AL-SHADDADI: RAPPORTO SANA
da Redazione 31 03 2021
Al 31 marzo, elicotteri americani presumibilmente hanno trasportato 40 terroristi dell’ISIS dalla prigione al-Houl, est della città di Hasaka, alla loro base nella città di al-Shadadi nella parte meridionale della campagna Hasaka, come riportato dalla agenzia SANA .
“Tre elicotteri militari delle forze di occupazione statunitensi, accompagnati da tre elicotteri d’attacco, sono atterrati la sera del 30 marzo nella base di al-Shadadi e trasportavano circa 40 terroristi Daesh [ISIS] trasferiti dalla prigione di al-Houl, che è gestita dalla milizia QSD in collaborazione con le forze di occupazione ”, sono state citate fonti locali.
Inoltre, due terroristi iracheni erano tra coloro che sono stati trasportati:
Ziyad Idris detto “Abu Saif al-Iraqi”, classe 1980, responsabile della cosiddetta “Hisbah” a Mosul, dopodiché ha lavorato a Deir Ezzor;
Najdat Masoud Rida, nato nel 1979, noto come Abu Bakr al-Furati, responsabile delle operazioni d’assalto a Deir Ezzor.
Al 30 marzo ° , Forze democratiche siriane sostenuti dagli Stati Uniti (SDF) ha annunciato l’arresto di 53 persone come parte di una campagna di sicurezza senza precedenti che ha avuto inizio il 28 marzo ° contro operatori ISIS ei loro collaboratori all’interno del campo di Al-Hol.
5.000 membri delle SDF, delle Unità di protezione popolare (YPG) e delle forze di sicurezza curde (Asayish) stanno partecipando alla campagna all’interno del campo affollato con circa 62.000 persone, la maggioranza delle quali sono donne e bambini.
Le forze di sicurezza curde hanno annunciato in un comunicato “l’arresto di 53 membri dell’Isis, compresi cinque funzionari delle cellule che stavano effettuando operazioni di terrorismo e violenza all’interno del campo” dall’inizio dell’operazione di domenica.
Un corrispondente dell’Afp ha visto membri delle forze antiterrorismo nelle forze democratiche siriane, armati delle loro armi, che erano stati dispiegati alla periferia del campo durante l’attuazione delle operazioni di assalto. Ha detto che gli sfollati interni stavano davanti alle loro tende, osservando il movimento delle forze militari dispiegate.
Il funzionario dei media delle YPG, Siamand Ali, ha detto a France Press che tra i sequestri c’erano anche “coltelli, borse, vestiti militari e iPad”, alcuni dei quali sono stati “trovati in piccole trincee”.
Le Nazioni Unite hanno ripetutamente avvertito del deterioramento della situazione della sicurezza nel campo.
Il Comitato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che lavora sull’ISIS e altri gruppi militanti ha riferito in un rapporto di febbraio sui “casi di diffusione dell’estremismo, addestramento, raccolta di fondi e incitamento a svolgere operazioni esterne” nel campo, che considera “alcuni dei detenuti … gli ultimi resti del califfato. “
La situazione nel campo è piuttosto caotica.
All’inizio di marzo, un funzionario delle SDF ha contato 31 persone uccise dall’inizio dell’anno con strumenti affilati o pistole. Successivamente, le SDF hanno annunciato in un tweet che 15 persone sono state uccise nel campo solo durante il mese di marzo.
Nota: Il campo si trova sotto il controllo delle forze di occupazione USA che dovrebbero gestire la situazione. Le forze USA si occupano di arruolare gli ex membri dell’ISIS e di armarli per compiere operazioni di sabotaggio e di terrorismo contro strutture e distaccamenti dei reparti governativi dell’Esercito siriano.
Questo è stato da ultimo testimoniato da alcuni disertori che si sono arresi e consegnati alle forze siriane e, nel corso dei loro interrogatori, hanno confessato di essere stati arruolati e addestrati presso la base USA di AL Tanf. Vedi: https://www.controinformazione.info/terroristi-arrestati-nella-zona-di-palmyra-siria-confessano-di-essere-stati-addestrati-ed-istruiti-dalle-forze-usa/
Fonti: South Front – Sana agency
Traduzione e nota: Luciano Lago
FONTE: https://www.controinformazione.info/elicotteri-statunitensi-trasportano-40-terroristi-dellisis-dalla-prigione-alla-base-di-al-shaddadi-rapporto-sana/
Gli americani usano Hong Kong nella guerra contro la Cina
Foto di copertina: Da molto tempo la protesta a Hong Kong prende forme molto violente. Inutili i tentativi della polizia di calmare con idranti e gas lacrimogeni chi protesta, tra i quali c’è, ormai fin troppo evidente, un gruppo di persone che cerca a tutti i costi di costringere le forze dell’ordine allo scontro e a reazioni più violente, così da far attaccare loro gli altri cittadini scesi in strada e poter definitivamente affondare l’immagine della Cina come dello stato cattivo che calpesta i diritti umani. Non è un caso che sia la stessa strategia dei Black Block in Italia.
Da molti anni la strategia prevalente nella politica estera di Washington tende a sfruttare i punti deboli di qualsiasi stato sovrano che si azzardi a creare dei “fastidi” alla “Egemonia Americana”, sia essa politica, militare, industriale o commerciale.
Lo scopo è di minare la compattezza e l’immagine internazionale di quello stato e stimolare rivolte interne che costringano lo stato a intervenire, così da poterlo accusare davanti al mondo di calpestare i diritti umani e in tal modo isolarlo e inimicargli tutto il resto del mondo, mettendolo in difficoltà.
Poi, una volta sfruttata la “pedina”, o l’abbandonano o la sottomettono per avere un avamposto con cui colpire ogni successivo tentativo di ribellione.
È la storia di quanto è accaduto con l’ex Unione Sovietica, l’ex Jugoslavia, l’Ucraina, molti i paesi del Medio Oriente (a partire, solo negli ultimi anni, da Iraq, Syria, Lybia, ecc.), paesi Baltici e Polonia, molti paesi africani, ecc, ecc.
Ma a quanto pare nessuno ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e ribellarsi a tale evidente cinismo… o nessuno si può permettere il “lusso” di farlo.
di Sergey Rybachuk
Nel precedente articolo (clicca qui per vederlo), abbiamo esaminato le principali disposizioni della nuova legislazione sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, adottata il 28 maggio dall’Assemblea cinese dei rappresentanti del Popolo (NPC: National People Council, il “parlamento” cinese).
Dopo aver affrontato questo problema dal punto di vista legale, oggi vorremmo esaminarlo da una prospettiva diversa, non meno importante: la politica estera. Più precisamente, oggi proveremo a spiegare la necessità di una nuova proposta di legge nel contesto dell’uso statunitense di Hong Kong nella guerra economica, politica e informativa contro la Cina.
In generale, Hong Kong non smette di essere percepita dagli americani come uno dei pochi avamposti dell’Ovest in Asia orientale.
Gli Stati Uniti mantengono qualche speranza di aumentare la loro influenza a Hong Kong nonostante il ritorno della città in Cina nel 1997, dopo 156 anni di dominio coloniale britannico, durante il quale, a proposito, gli abitanti di Hong Kong non avevano libertà democratiche nemmeno vagamente vicine a quelle di oggi.
E gli americani rafforzano queste speranze con i loro legami con un’opposizione non sistemica e i manifestanti di Hong Kong, il cui movimento si è intensificato nel 2014 durante la cosiddetta “Rivoluzione degli Ombrelli“.
Questo, tra l’altro, dimostra che gli Stati Uniti hanno aggravato le relazioni con la Cina non solo per volontà del presidente Trump, che è stato eletto due anni dopo la Rivoluzione degli Ombrelli.
Piuttosto, Trump divenne il candidato alla “guerra dell’élite finanziaria e militare americana contro la crescente Cina”.
La campagna di informazione anti-cinese è iniziata negli Stati Uniti nel 2014-2016. Ciò è dimostrato dall’attivazione di media come Voice of America, Radio Free Asia, The Epoch Times e New Tang Dynasty Television in questo periodo.
E una delle principali vittime di questa campagna è stata Hong Kong.
I media americani sono poi riusciti ad accusare le autorità cinesi di violare i diritti umani per non aver soddisfatto le richieste politiche dei manifestanti, demonizzando in ogni modo il presidente della RPC (Repubblica Popolare Cinese) e il PCC (Partito Comunista Cinese).
Inutile dire che gli emendamenti cinesi sono stati duramente accolti dai massimi esponenti della cosiddetta “opposizione cinese”: Jimmy Lai e Joshua Wong.
Il primo, Jimmy Lai, è il famoso milionario di Hong Kong, un buon amico di Donald Trump, che alla fine di maggio lo ha definito “l’unico possibile salvatore di Hong Kong”.
Il secondo, Joshua Wong, è un giovane studente di Hong Kong, ampiamente supportato dai media occidentali durante le proteste del 2014. Nel 2016 ha parlato con una commissione del Congresso degli Stati Uniti che studiava le violazioni dei diritti umani in Cina.
Sulla base dei risultati delle proteste del 2019, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge sui diritti umani e la democrazia a Hong Kong, che obbliga l’amministrazione presidenziale a valutare annualmente se Hong Kong merita uno status speciale nelle relazioni economiche con gli Stati Uniti.
Inoltre, il Segretario di Stato dovrà riferire ogni anno se Hong Kong è ancora sufficientemente indipendente da Pechino, e il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti dovrà informare il Congresso se il governo di Hong Kong seguirà le normative statunitensi sulle esportazioni e le sanzioni delle Nazioni Unite.
Infine, il presidente degli Stati Uniti ha la responsabilità di imporre sanzioni alle persone che violano i diritti umani a Hong Kong.
Tutto ciò, naturalmente, a Hong Kong crea nei manifestanti l’illusione che la leadership americana si “prenda cura” del destino di Hong Kong.
In effetti, il caso di Hong Kong, come la storia dell’ex Unione Sovietica, della Jugoslavia, dei paesi del Medio Oriente, ecc., ci hanno ripetutamente dimostrato, è un altro strumento degli americani per mantenere il loro status di egemone mondiale.
Oggi gli Stati Uniti non abbandonano i tentativi di colpire la Cina attraverso Hong Kong. La legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong è stata approvata 2 giorni dopo lo scoppio delle proteste di massa negli Stati Uniti contro il razzismo e la brutalità della polizia causate dall’omicidio dell’afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto. Sembrerebbe che le autorità americane dovrebbero quindi concentrarsi sui problemi interni, ma tutto ciò non ha fermato Trump dall’usare aspre dichiarazioni d’accusa a Hong Kong e alla Cina.
Quindi, Trump ha ordinato alla sua amministrazione di avviare il processo che priva Hong Kong del suo status speciale in una serie di settori, dall’estradizione dei sospetti al controllo delle esportazioni.
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo in seguito ha affermato che “nessuna persona sana di mente può oggi affermare che Hong Kong mantenga ancora un alto grado di autonomia dalla Cina”. Il Segretario di Stato ha sottolineato che le azioni di Pechino “minano completamente l’autonomia e le libertà di Hong Kong”. E il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha riconosciuto che Hong Kong non ha più “uno status di alta autonomia”.
Il decreto del Dipartimento di Stato sulla perdita dello status autonomo di Hong Kong ha lo scopo di ricordare alla leadership della Repubblica Popolare Cinese di quanto è in gioco da un punto di vista economico.
Grazie al suo status speciale, Hong Kong ha una serie di vantaggi e facilitazioni nelle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Di ciò fanno uso le aziende in tutta la Cina, spesso usando il territorio di questa regione amministrativa per operazioni commerciali con gli Stati Uniti e altri paesi.
Pertanto, la logica di tale decisione del Dipartimento di Stato di “abbassare lo status di autonomia” di Hong Kong è la seguente: se Hong Kong fa parte della Cina, che non ha uno status speciale di fatto, allora il suo territorio in questioni commerciali dovrebbe essere considerato dal governo degli Stati Uniti come parte della RPC. Di conseguenza, non si può parlare di alcun regime commerciale preferenziale per Hong Kong.
Tuttavia, tale intimidazione non ha in alcun modo influenzato la decisione presa dal Parlamento cinese (NPC) di adottare la legislazione sulla sicurezza nazionale di Hong Kong.
Il 18 giugno, il Comitato permanente del NPC ha iniziato ufficialmente a prenderlo in considerazione, e si prevede che entro la fine di questo mese la legge entrerà in vigore, nonostante tutta la pressione esterna degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Allo stesso tempo, il disegno di legge ha delineato quattro tipi principali di crimini che la nuova legislazione sarà volta a combattere:
• separatismo,
• tentativi di minare il potere statale,
• terrorismo
• e interazione con organizzazioni o stati stranieri che minacciano la sicurezza nazionale della città.
Gli americani hanno ripetutamente cercato di commettere tutti questi tipi di crimini a Hong Kong attraverso l’opposizione controllata proprio da loro, il che spiega meglio tutti i loro tentativi di impedire l’adozione di nuove leggi.
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Sergey Rybachuk
CULTURA
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
“SPIONAGGIO MILITARE A ROMA”, DAL COPIONE DI UN FILM DI FANTOZZI
La montatura dello spionaggio russo in Italia secondo gli scribacchini di regime
Gli pseudo-scribacchini della carta stampata italiana riportano la notizia nei loro rotoli di carta stampata ; ” Arrestato capitano di fregata della Marina Italiana perche stava consegnando documenti militari top secrets di altissima rilevanza a 2 agenti russi dell’ ambasciata russa di Roma per la modica somma di Euro 5000 !!!! “
Le notizie come queste valgono quanto la carta da toilet dei servizi pubblici ma tanto è che la gente ci crede.
Da notare che viene nominato anche il KGB che non esiste più da anni ma tutto va bene quando si tratta di nominare la “minaccia russa”. D’altra parte la gente ormai crede a tutto, indossando le mascherine manca l’ossigeno al cervello.
Pochi sanno che non esiste alcun servizio segreto serio che acquisti sul mercato documenti militari top secrets per 5000 euro .Tanto meno accade che normalmente si consegnino documenti militari top secrets in un parcheggio auto, neppure nei film di Hollywood, forse in quelli di Fantozzi girati a Cinecittà.
Non esistono operazioni di spionaggio militare in cui, al ritiro di documenti segreti classificati e strategici, questi siano nella disponibilità diretta e fisica dei responsabili delle operazioni ! Questo avviene soltanto, ripetiamo, nei film di Fantozzi.
La versione reale di alcuni quotidiani del 30/03/2021 e’ la seguente : “il capitano di fregata della Marina Italiana ha finto di fare la spia contro l’ Italia ( cioe’ la super colonia anglo-amerikana !! ) giocando allo spionaggio con un funzionario diplomatico di ambasciata della Federazione Russa di Roma” .
La CIA di Langley, quella dentro l’ ambasciata USA a Roma hanno, ha preso in mano la regia della falsa operazione di spionaggio per incastrare in modo hollywoodiano i diplomatici russi e creare un caso internazionale.
In questo periodo abbondano le provocazioni contro la Russia e tutto fa brodo.
Risulta alquanto inverosimile che nel parcheggio auto il diplomatico abbia consegnato i 5000 euro , questo perchè, come minimo per dei documenti militari classificati strategici relativi alle basi NATO e degli USA in Italia, cioe’ riguardanti i veri padroni dell’ Italia , si possono pagare fino a oltre 300.000 euro .
Non si rischia un ergastolo per 5000 euro , se si e’ dei professionisti . Non si fanno le consegne di documenti strategici nei parcheggi auto che sono le trappole elementari per essere incastrati in operazioni illegali, tranne naturalmente nei film di Fantozzi. Se il fascicolo andrà in mano ad un magistrato serio, il caso si sgonfierà immediatamente ma l’importante è che adesso faccia clamore.
Nella realtà il diplomatico russo, attirato in una trappola, era andato solo per parlare , ma non per ritirare documenti strategici . Tuttavia la CIA ha ordinato ai quattro agenti dei ROS di agire tempestivamente, come se si trattasse di una consegna reale, nel momento in cui intercettavano dai microfoni addosso al militare italiano le parole del diplomatico che stava trattando una eventuale vera operazione di spionaggio . Ma per Langley bastavano quelle poche parole intercettate e registrate per creare il caso di una nuova propaganda anti-russa a Roma , in questa Italia colonizzata dove gli yankees fanno i loro comodi da oltre 75 anni .
Sarà poi un caso che i PM della specchiata Procura di Roma (“il porto delle nebbie”) hanno eseguito gli ordini di Langley fingendo di arrestare il capitano militare italiano . In realta egli non sara messo al gabbio, ma probabilmente sara espatriato negli States e la cosa finira sotto il tappeto .
Ma intanto oggi gli scribacchini italiani dei falsi media hanno potuto accusare la Russia di Putin , il vaccino russo Sputnik , le relazioni russe , il popolo russo sui rotoli di carta da toilet dei giornali nostrani …e quindi completare la nuova propaganda anti-russa promossa con forza dall’ ultimo occupante sanguinario yankee ; il sifilitico nazi-liberista Joe Biden. (Quello che accusa gli altri di assassinio ma è incapace di guardarsi allo specchio).
Il caso si completa con le dichiarazioni dell’impagabile ministro Gigino Di Maio il quale dichiara quanto avvenuto, “un atto ostile di estrema gravità”. Il piatto è servito per il gradimento della CIA e del Dipartimento di Stato USA.
FONTE: https://www.controinformazione.info/spionaggio-militare-a-roma-dal-copione-di-un-film-di-fantozzi/
È inaccettabile! Stanno censurando tutte le voci libere: vi dico dove ci vogliono portare
– Malvezzi
Oggi, a distanza di quasi 30 anni da #Maastricht, dal 1992, noi abbiamo convinto le persone che è giusto rinunciare alla democrazia. Per esempio sono riusciti a convincere a ridurre il numero dei #parlamentari, con il concetto neoliberista di spreco della spesa pubblica. Facendo leva nell’ignoranza delle persone, del fatto che quelle spese sono minimali rispetto al danno che si può fare se non abbiamo dei nostri rappresentati che ci difendono. E quindi sono riusciti a convincere il popolo che perdere rappresentanza democratica sia interesse del popolo. Queste persone sono perverse. ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: https://bit.ly/2MeYWI7 ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: https://www.radioradio.it/ E dall’altro, il fenomeno della povertà sta diventando comunemente accettato. Con il #Covid, con il #Governo Conte, noi abbiamo avuto un milione di poveri in più nelle strade. Si dirà non è colpa di Conte. Chi era al Governo? Chi faceva i #decreti? Chi poteva decidere di salvare le famiglie? Non certo io. Allora, a questo punto, perfino la censura impedisce di parlare e di criticare. Mi dispiace, io non ho fatto sconti al Governo #Conte e non li farò nemmeno al Governo #Draghi. E’ inaccettabile che in un anno ci sia un milione di poveri in più nelle strade. #MalvezziQuotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio #Malvezzi
VIDEO QUI: https://youtu.be/5TGWd70EzgE
FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=5TGWd70EzgE
L’INTRECCIO DEI GOVERNI ITALIANI CON BILL GATES NEL BUSINESS DEI VACCINI
da Libera Espressione:
Bellissimo documentario, realizzato dall’avvocato #Devetag, aiuta a capire gli intrecci con Gates e le case farmaceutiche, così pure le politiche pro vaccini che sono cambiate nel nostro Paese dopo precisi impegni presi dal nostro governo nell’ambito della Global health security agenda (Ghsa), destinata a sostenere l’attuazione del regolamento sanitario internazionale dell’Oms e che comprende undici pacchetti di misure, tra i quali la vaccinazione
Alessandra Devetag, avvocato di Trieste, nel 2017 aveva presentato un esposto contro l’allora ministro della Salute Beatrice #Lorenzin. L’ipotesi di reato era diffusione di notizie false e procurato allarme, per i dati sui morti a Londra.
Spiega di aver avuto l’idea del video dopo aver difeso tanti genitori con figli espulsi dall’asilo perché non erano vaccinati.
Nella seconda parte del video riporta alcune storie drammatiche
DIRITTI UMANI
ECONOMIA
Addio, Recovery Fund
Su Il Manifesto, vedo che Legambiente istruisce Draghi su come spendere (tutto in ecologia) “i 209 miliardi” del Recovery Fund che ci spetteranno.
Questi 209 miliardi non arriveranno mai. Venerdì 26 marzo la corte costituzionale tedesca di Karlsruhe gli ha messo sotto le ruote un ordigno esplosivo improvvisato, che esploderà a tempo debito mandando all’aria tutto.
Già a leggerla, la pronuncia di Karslruhe fa impressione: è una intimazione al presidente della federazione germanica, Steinmeier:
“Si ordina al Presidente della Repubblica Federale di rinviare la ratifica dell’atto sulla decisione del Consiglio [europeo] del 14 dicembre 2020 sul sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (…) fino alla decisione del Corte costituzionale federale.
Motivi: “Il memorandum esplicativo sarà presentato più tardi.” (sic)
L’atto che la Corte intima al presidente di non approvare, è appunto il progetto di legge che sanciva la partecipazione della Germania al Recovery Fund. Non è solo una intimazione a Steinmeier, che è un semplice figurante; è, ancor più, una lezione ad Angela Merkel, e il sintomo più grave della sua perdita di potere. E’ stata infatti la cancelliera che, venerdì scorso, ha voluto accelerare la procedura per la ratifica del Recovery Fund da parte della Camera dei Länder. Per poter far firmare al Presidente della Repubblica prima di Pasqua l’adesione della Germania al piano e mettere di fronte a un fatto compiuto la Corte costituzionale federale di Karlsruhe.
Ai giudici è piaciuta poco la forzatura, anche perché si apprestavano ad esaminare la denuncia presentata da oltre 2.000 cittadini (“nazisti” per imedia) , che ritengono il diritto concesso all’UE di contrarre debiti una violazione dei trattati europei.
Proprio lunedì 22 marzo, infatti, era stato depositato presso il Tribunale di Karlsruhe il ricorso, firmato da più di 2.000 cittadini (ovviamente euroscettici: in Germania è permesso esserlo) che sostiene che l’autorizzazione concessa alla Commissione Europea a contrarre debiti nei trattati europei era incompatibile con la normativa europea. trattati. nome dell’Unione Europea: “Non stiamo attaccando le spese, ma il loro finanziamento in violazione del trattato per mezzo di una sorta di eurobond di cui la Germania sarebbe corresponsabile”, hanno spiegato i querelanti, che aggiungono che c’è niente di sbagliato nel fatto che ogni Stato membro fornisca all’UE i fondi necessari dalla propria linea di contributo al bilancio dell’UE. “Questa sarebbe la via normale prevista dal trattato. Invece, la Commissione sta abusando dell’emergenza Corona per indebitare l’Ue “.
Invece il governo tedesco aveva, senza preavviso, presentato il voto sul testo del Bundesrat, la Camera dei Länder, inizialmente previsto per maggio. Sarebbe stato più difficile per la Corte costituzionale di Karlsruhe dare un giudizio negativo sulle modalità del piano di ripresa una volta ottenuta la ratifica tedesca. Questo è ciò che la Merkel e il suo governo hanno cercato di fare. Da qui la rapidissima reazione della Corte costituzionale, che ha avuto solo poche ore per reagire e ha rinviato a più tardi la redazione delle motivazioni.
Ora l’ordine mediatico è minimizzare, non è successo niente, il Recovery Fund sarà approvato dalla Germania il prossimo maggio… Il prossimo maggio, la Merkel – uscente e sempre più contestata – avrà ancor meno potere, e i veri sovranisti (altro che Salvini) che sono i tedeschi, più forza ancora. Il nocciolo della questione è ben spiegato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che ovviamente esulta: “Alla domanda se l’UE debba davvero utilizzare molte più risorse proprie di quanto non faccia oggi per ripagare il debito, probabilmente non è facile rispondere da un punto di vista giuridico. Ma politicamente, significa la differenza tra una confederazione e uno stato federale”.
Ecco: i tedeschi, spalleggiati palesemente dalla loro Corte Suprema, non vogliono lo stato federale europeo, con un debito pubblico messo in comune. Soprattutto non vogliono un superstato imposto dalla porticina posteriore, con la scusa dell’emergenza come sempre è stato fatto “avanzare” il fogno europeo , Certo, gongola FAZ, “ Ciò non rende le cose più facili nei paesi umidi dell’UE come l’Italia, che stanno asp
E’ la disfatta per i nostri europeisti, i nostri Draghi, Letta, PD, ma anche per Macron, che ha bisogno più di noi del Recovery Fnd, essendo la Francia diventata un paese “umido” agli occhi germanici con un debito pubblico da Covid del 120 per cento . Interessante il commento dell’economista Charles Sannat: maggio (o più probabilmente giugno)
“Sarà un momento di tutti i pericoli per l’Europa, con una Germania che da 12 anni, la crisi dei subprime, sta guadagnando tempo per pagare il meno possibile. Il momento della verità si avvicina. L’euro può esplodere, oppure l’Europa compiere il suo grande balzo federale. Sarà solo in fondo al muro che vedremo chi vincerà. Non c’è dubbio che i mamamouchis francesi sapranno vendere il nostro paese alla Germania affinché accetti di “pagare” un po ‘per noi, dopo aver massacrato la bestia Francia”. Cosa teme Sannat dai nani politici che governano il paese? “
“In questo momento siamo in lotta a coltello con i tedeschi che stanno manovrando per dissolvere l’industria francese degli armamenti. Una minaccia a lungo termine per la supremazia tedesca in Europa. E sì. Non dobbiamo essere ingenui. È solo in Francia che abbiamo abbandonato il lungo periodo della geopolitica. In Cina, Stati Uniti, Russia o Stati Uniti combattono con le unghie e con i denti per garantire la propria sovranità e indipendenza…”
Percé l’Europa è la pace.
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/addio-recovery-fund/
EVENTO CULTURALE
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Per le banche la mina dell’hedge fund Archegos
Ste. Ne.
29-03-2021
Default colpisce Nomura e Credit Suisse, mentre Deutsche Bank precisa: nostre perdite frazionali rispetto alle concorrenti
Banche internazionali sotto i riflettori per il caso del default dell’hedge fund americano Archegos.
L’evento è destinato a impattare sui conti di Nomura e Credit Suisse, mentre Deutsche Bank è venuta allo scoperto precisando che le sue perdite sono frazionali rispetto a quelle delle concorrenti. Anche Goldman Sachs starebbe rassicurando i suoi clienti.
Ignoto l’eventuale impatto della vicenda Archegos sulle banche italiane.
Il fondo che in queste ore fa tremare le banche è Archegos Capital Management, hedge fund messo in piedi dall’imprenditore cinese Bill Hwang.
Venerdì scorso il fondo è stato costretto a liquidare qualcosa come 20 miliardi di dollari di partecipazioni azionarie, generando turbolenze a Wall Street, a causa delle perdite che le sue posizioni stavano maturando, e alle richieste delle banche finanziatrici di ricostituire i margini a garanzia dei suoi investimenti.
Morgan Stanley, secondo quanto riferito da Bloomberg, ha venduto circa 13 miliardi di dollari di azioni, tra cui Farfetch, Discovery, Baidu e GSX Techedu mentre Goldman Sachs ha ceduto 6,6 miliardi di titoli di Baidu, Tencent Music Entertainment Group e Vipshop, a cui è seguita la vendita di altri 3,9 miliardi di dollari di azioni tra cui ViacomCbs e iQiyi.
ViacomCbs e Discovery sono crollate del 27% in scia al sell-off e al downgrade di analisti. Wall Street si è interrogata a lungo sull’identità dell’investitore che stava liquidando quote così consistenti, provocando scossoni ai titoli coinvolti.
Nomura oggi ha chiuso la seduta alla Borsa di Tokyo registrando una flessione record del 16,3% in scia alla possibile perdita di 2 miliardi di dollari legata a una transazione con l’hedge fund.
Credit Suisse crolla a doppia cifra sulla piazza di Zurigo dopo un profit warning sui conti del primo trimestre per le “perdite molto significative” derivanti dall’esposizione ad Archegos.
FONTE: https://finanzareport.it/news-flash/per-le-banche-la-mina-dellhedge-fund-archegos
GIUSTIZIA E NORME
IMMIGRAZIONI
LA LINGUA SALVATA
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
NOTIZIE DAI SOCIAL WEB
PANORAMA INTERNAZIONALE
IN ISRAELE, INTANTO, PREPARANO L’ANTI-PASQUA
(.. ma anche in Vaticano…)
di Gianluca Marletta
Esperimenti genetici, modificazione dei viventi, transumanesimo con un pizzico di gender: é il delirante scenario delle notizie che vengono da Israele.
Riportiamo in anteprima, per concessione dell’autore Adriano Forgione, un breve estratto del prossimo editoriale del mensile FENIX:
« Scrivo questo editoriale nel giorno della Domenica delle Palme (…). Ieri, durante il mio consueto aggiornamento quotidiano sono incappato in una notizia proveniente da Israele. Una notizia che mi ha gelato il sangue. Il quotidiano israeliano Haaretz (del 26 marzo) titolava “Questa non è fantascienza. I ricercatori israeliani hanno coltivato un embrione al di fuori dell’utero» e come sinossi all’articolo: “Nel laboratorio Jacob Hanna, presso l’Istituto Weizmann, per la prima volta al mondo, gli scienziati sono riusciti a far crescere un embrione di mammifero al di fuori dell’utero. Le implicazioni di questo risultato senza precedenti potrebbero essere enormi: dalla crescita di embrioni sintetici per impianti di organi, alla creazione di un bambino i cui genitori biologici sono due uomini”. Già questo basterebbe a far accapponare la pelle. Leggendo l’articolo si comprende che il successo di questo processo “antinaturale” è avvenuto su un topo (…). A questo si aggiungevano le entusiastiche dichiarazioni del team di scienziati sui possibili sviluppi e impieghi di questo traguardo, che fino a ieri qualcuno avrebbe definito oscuri e deliranti. Perchè l’etica imporrebbe di evitare di impiegare certe conoscenze “contronatura”. Va bene per salvare vite, ma il resto? Si sa, il materialismo, la scienza piegata al profitto, il transumanesimo e tutte le ideologie figlie di una cultura degenerata, e probabilmente di una unica forza ottenebrante, hanno oramai messo da parte il sacro e le stesse leggi di natura. Ancora più impattante, leggendo l’articolo, è stato osservare la foto del feto di un agnello, praticamente formato, all’interno di una sacca artificiale, agganciato a tubi di alimentazione in plastica accompagnata da queste affermazioni: “Nelle pecore, ciò era stato già fatto con successo con un feto verso la fine del suo sviluppo, ma ancora in una fase in cui non sarebbe sopravvissuto nel mondo esterno. Gli scienziati l’hanno coltivato in un “utero artificiale” che gli ha fornito sostanze tramite un cordone ombelicale sintetico per un mese intero”. Chi mi legge sa che la mia mente lavora in modo simbolico e osserva il mondo traendo il significato anagogico degli eventi, che poi è ciò che hanno sempre fatto tutte le società spirituali. Osservando quella foto e leggendo quelle parole non ho potuto fare a meno di pensare a un’altra foto vista qualche giorno prima, relativa a una sorridente donna incinta, con il pancione ben evidente che, sempre in Israele, si stava sottoponendo al vaccino anti-Covid. Da un punto di vista simbolico le due cose sono collegate: entrambe si riferiscono alla Terra Santa ed entrambe sono relative alla “gestazione”. Non solo, ma sia la donna incinta che l’agnello hanno un profondo significato spirituale. La prima è simbolo della Vergine partoriente, dell’anima in procinto di generare lo Spirito, il secondo è proprio simbolo del puro elemento spirituale cristico, cioè del frutto di quella gestazione. Tale forza simbolica è rafforzata ancor di più dal fatto che tali immagini sono emerse a fine marzo, quest’anno periodo della Pasqua, quando si compiono sia l’Annunciazione (25 Marzo) che il “sacrificio dell’Agnello” (Pasqua).
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/in-israele-intanto-preparano-lanti-pasqua/
L’Iran firma un patto economico e di sicurezza rivoluzionario con la Cina
Nel fine settimana Iran e Cina hanno firmato un massiccio accordo di cooperazione di 25 anni nelle aree economiche e militari.
Iran e Cina hanno firmato un accordo di cooperazione a lungo termine con una durata di 25 anni. Secondo la televisione di stato iraniana, il cosiddetto accordo di cooperazione globale è stato firmato sabato dai ministri degli esteri di entrambi i paesi, Wang Yi e Mohammed Jawad Sarif.
Il fulcro dell’accordo sono i futuri investimenti della Cina nelle infrastrutture iraniane per miliardi, che fanno parte del progetto cinese del secolo della “Nuova Via della Seta”. Il New York Times parla della durata di 25 anni per un investimento totale fino a 400 miliardi di dollari. In cambio, l’Iran vuole fornire ai cinesi petrolio e gas naturale a prezzi bassi.
Anche la cooperazione in campo militare dovrebbe far parte dell’accordo. Secondo il New York Times, ciò comporta esercitazioni e formazione congiunte, nonché ricerca, sviluppo di armi e condivisione di informazioni. Oltre all’espansione delle infrastrutture in senso stretto, sono previsti anche investimenti cinesi nel settore finanziario, telecomunicazioni, porti, ferrovie, sistema sanitario e informatica.
Il presidente Hassan Ruhani ha definito strategica la cooperazione con la Cina. “Vogliamo la Cina come uno dei principali partner commerciali dell’Iran”, ha detto Ruhani secondo il portale web dell’ufficio presidenziale. Ruhani aveva precedentemente classificato l’accordo come un progetto strategicamente importante per la crescita economica in Iran, nonché per la stabilità e la pace nella regione.
L’alleanza politica tra Pechino e Teheran, che esiste da anni, dovrebbe essere cementata in maniera massiccia dall’accordo. Ruhani ha sottolineato l’importanza della Cina come alleato del paese, ad esempio nella creazione dell’accordo nucleare tra Iran, governo degli Stati Uniti e gli europei nel 2015. Secondo il New York Times, l’accordo potrebbe causare l’ampio isolamento internazionale dell’Iran a crollare e che l’influenza politica della Cina in Medio Oriente sta crescendo. È probabile che l’aumento indiretto dell’influenza della Cina nella regione sia particolarmente evidente in quegli stati che hanno una maggioranza sciita o una forte minoranza e / o in cui l’Iran esercita tradizionalmente una grande influenza, ad esempio in Iraq, Siria o Libano.
Wang è citato dal servizio di lingua inglese di Reuters dicendo: “Le relazioni dei nostri due paesi hanno ora raggiunto il livello di una partnership strategica e la Cina sta per migliorare i suoi legami con l’Iran in modo completo. Le nostre relazioni con l’Iran non saranno plasmate dal presente, ma saranno permanenti e strategiche “.
Significativo sostegno per l’Iran
È interessante notare che l’accordo di cooperazione con la Cina è il primo importante accordo dell’Iran con un altro paese dal 2001. A quel tempo, la Repubblica islamica aveva firmato un accordo per lo sviluppo dell’energia nucleare con la Russia.
Il legame economico con la Cina è importante per Teheran, poiché l’Iran è in una crisi economica acuta a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti nel 2018, che è stata aggravata dalla pandemia della corona. La Cina è il mercato di vendita più importante per il petrolio iraniano, davanti a Corea del Sud e India. La cessazione unilateralmente annunciata del trattato nucleare da parte dell’amministrazione Trump nel 2018 e la successiva imposizione di sanzioni non solo ha minato le relazioni dell’Iran con l’UE e ha costretto le società europee a lasciare il paese, ma ha anche avvicinato l’Iran alla Russia e alla Cina.
Gli annunci del governo Biden di esaminare un ritorno all’accordo nucleare con l’Iran hanno quindi incontrato la benevolenza sia di Wang che di Ruhani. Cina e Iran chiedono il ritiro delle sanzioni imposte da Trump quando se ne è andato, un passo che Biden non ha ancora voluto fare.
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/liran-firma-un-patto-economico-e-di-sicurezza-rivoluzionario-con-la-cina/
CHI È, COSA HA FATTO E COSA STA FACENDO DONALD TRUMP
Autore: Tyler Durden – 26 03 2020
Adesso è il momento giusto per tutti di capire cosa sta facendo Donald Trump e di provare a decifrare l’ambiguità di come lo sta facendo. Il controverso presidente ha un’agenda molto più chiara di quanto chiunque possa immaginare, sia in politica estera, che in affari interni, ma dal momento che deve rimanere al potere o, addirittura, rimanere in vita per raggiungere i suoi obiettivi, la sua strategia è così raffinata e sottile che quasi nessuno può vederla. Il suo obiettivo generale è così ambizioso che deve seguire percorsi ellittici casuali per passare dal punto A al punto B, usando schemi che confondono le persone nella loro comprensione dell’uomo. Ciò include la maggior parte dei giornalisti indipendenti e i cosiddetti analisti alternativi, così come gli editori di notizie false tradizionali e una grande maggioranza della popolazione.
Per quanto riguarda la sua strategia, potrei fare un’analogia rapida e accurata con i farmaci: la maggior parte delle pillole sono progettate per curare un problema, ma presentano una serie di effetti secondari. Bene, Trump sta usando le medicine esclusivamente per i loro effetti collaterali, mentre il primo scopo della pillola è di mantenerlo al potere e vivo. Entro la fine di questo articolo, vedrete che questa metafora si applica praticamente ad ogni decisione, mossa o dichiarazione che ha fatto. Una volta capito Trump, sarete in grado di apprezzare la straordinaria presidenza che sta conducendo, al cui livello nessun predecessore si è mai avvicinato. Per iniziare, chiariamo un aspetto della sua missione che è lineare e terribilmente diretto: è il primo e unico presidente americano ad affrontare il peggior difetto collettivo dell’umanità: la sua totale ignoranza della realtà.
Poiché i media e l’educazione sono entrambi controllati da una manciata di miliardari che guidano il pianeta, non sappiamo nulla della nostra storia, che è stata distorta dai vincitori e non abbiamo idea del nostro mondo attuale.
Mentre entrava nell’arena politica, Donald rese popolare l’espressione «fake news» per convincere i cittadini americani, e anche la popolazione mondiale, che i media ti mentono sempre. L’espressione ora è diventata banale, ma vi rendete conto di quanto sia profondamente scioccante il fatto che quasi tutto ciò che pensate di sapere sia totalmente falso? Le bugie dei media non riguardano solo la storia e la politica, ma hanno modellato la vostra falsa percezione su argomenti come economia, cibo, clima, salute, su tutto.
E se vi dicessi che sappiamo esattamente chi ha sparato a JFK dalla collinetta erbosa, che la conoscenza anticipata di Pearl Harbor è stata dimostrata in tribunale, che l’effetto serra della CO2 è scientificamente assurdo, che il nostro denaro viene creato attraverso prestiti da banche che non hanno neanche i fondi o che la scienza dimostra con certezza al 100% che il 9/11 è stato un “inside job”?
Avete mai sentito di un giornalista mainstream, di un documentario o di un insegnante universitario che vi parla di questo? 44 presidenti sono arrivati e se ne sono andati senza nemmeno parlare di questo enorme problema, prima che arrivasse il 45°.
Trump sa che liberare le persone da questa insondabile ignoranza è il primo passo verso la libertà generale, quindi ha iniziato a chiamare i giornalisti mainstream e i loro editori per quello che sono: bugiardi patologici.
«Migliaia di professionisti della salute mentale concordano con Woodward e l’autore del New York Times: Trump è pericoloso.» – Bandy X. Lee, The Conversation 2018
«La domanda non è se il presidente sia pazzo, ma se sia pazzo come una volpe o pazzo come un matto.» – Masha Gessen, The New Yorker 2017
Diciamo chiaramente una cosa: per le istituzioni, Trump non è mentalmente affidabile, ma è sicuramente visto come una possibile nemesi del loro mondo.
Da quando si è trasferito alla Casa Bianca, Trump è stato raffigurato come un narcisista, un razzista, un sessista e uno scettico sul clima, carico di storie ombrose e problemi mentali. Anche se circa il 60% degli americani non si fida più dei media, molti hanno accettato la storia secondo cui Trump potrebbe essere leggermente pazzo o inadatto a governare, e la statistica sale ancora più in alto quando si esce dagli Stati Uniti. Certo, Donald non sta facendo nulla di speciale per cambiare la percezione profondamente negativa che così tanti giornalisti e persone hanno su di lui. È apertamente oltraggioso e provocatorio su Twitter, suona impulsivo e stupido per la maggior parte del tempo, agisce in modo irrazionale, mente quotidianamente e lancia sanzioni e minacce come se fossero bastoncini di zucchero dalla borsa di un elfo in un centro commerciale a dicembre.
Immediatamente possiamo distruggere un mito mediatico persistente: l’immagine che Trump sta proiettando è autodistruttiva ed è l’esatto contrario di come agiscono i narcisisti patologici, poiché prosperano per essere amati e ammirati da tutti. A Donald semplicemente non importa se vi piace o no, il che lo rende il contrario di un narcisista per la sua definizione psicologica. E questo non è nemmeno in discussione, è un fatto abbastanza semplice e innegabile.
Il suo piano generale deriva da uno dei suoi motti preferiti: «Restituiremo potere al popolo», perché gli Stati Uniti e la sua rete imperialista intrecciata nel mondo sono stati nelle mani di alcuni banchieri globalisti, industriali militari e multinazionali per più di un secolo. Per realizzare il suo piano, deve porre fine alle guerre all’estero, riportare a casa i soldati, smantellare la NATO e la CIA, ottenere il controllo della Federal Reserve, tagliare ogni legame con gli alleati stranieri, abolire il sistema finanziario Swift, demolire il potere di propaganda dei media, drenare la palude dello stato profondo che gestisce le agenzie di spionaggio e disabilitare il governo ombra che si nasconde in seno al Consiglio per le Relazioni Estere e gli uffici della Commissione Trilaterale. In breve, deve distruggere il Nuovo Ordine Mondiale e la sua ideologia globalista. Il compito è enorme e pericoloso per non dire altro. Per fortuna, non è solo.
Prima di approfondire le sue tecniche e tattiche, dobbiamo sapere qualcosa in più su ciò che sta realmente accadendo nel mondo.
Potente Russia
Sin da Pietro il Grande, l’intera storia della Russia è una dimostrazione permanente della volontà di mantenere la propria indipendenza politica ed economica dalle banche e dall’imperialismo internazionali, spingendo questa grande nazione ad aiutare molti paesi più piccoli, a combattere per mantenere la propria indipendenza. Due volte la Russia aiutò gli Stati Uniti contro l’impero britannico/Rothschild; dapprima sostenendoli apertamente nella Guerra d’Indipendenza, e ancora nella Guerra Civile, quando i Rothschild stavano finanziando i Confederati onde abbattere politicamente la nazione per riportarla nella gabbia dell’Impero coloniale britannico. La Russia ha anche distrutto Napoleone e i nazisti, entrambi finanziati da banche internazionali come strumenti per schiacciare nazioni economicamente indipendenti. L’indipendenza è nel loro DNA. Dopo quasi un decennio di oligarchia occidentale che rilevò l’economia russa dopo la caduta dell’URSS nel 1991, Putin prese il potere e prosciugò la palude russa. Da allora, ogni mossa che ha fatto mira a distruggere l’Impero americano, o l’entità che ha sostituito l’Impero britannico nel 1944, che è il nome della teoria della cospirazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Il nuovo impero è fondamentalmente lo stesso schema bancario centrale, solo con un insieme leggermente diverso di proprietari che hanno cambiato l’esercito britannico per la NATO, rendendola la loro Gestapo Mondiale.
Fino all’arrivo di Trump, Putin stava combattendo da solo il Nuovo Ordine Mondiale, la cui secolare ossessione è il controllo del mercato mondiale del petrolio, poiché il petrolio è il sangue che scorre nelle vene dell’economia mondiale. Il petrolio è mille volte più prezioso dell’oro. Le navi mercantili, gli aerei e gli eserciti non funzionano a batterie.
Pertanto, per contrastare i globalisti, Putin ha sviluppato i migliori sistemi missilistici offensivi e difensivi, con il risultato che la Russia può ora proteggere ogni produttore di petrolio indipendente come la Siria, il Venezuela e l’Iran. I banchieri centrali e il governo ombra americano sono ancora aggrappati al loro piano morente, perché senza una vittoria in Siria Israele non si può espandere, ponendo così fine alla secolare fantasia di unire la produzione petrolifera del Medio Oriente nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale. Chiedete a Lord Balfour se aveste qualche dubbio. Questo è il vero interesse della guerra siriana, una questione di vita o di morte.
Un secolo di bugie
Ora, poiché un governo ombra sta impartendo ordini diretti alla CIA e alla NATO in nome di banche e industrie, Trump non ha alcun controllo sui militari. Lo stato profondo è un rosario di funzionari permanenti che governano Washington e il Pentagono, che rispondono solo ai loro ordini. Se credete ancora che il «comandante in capo» sia al comando, spiegatemi perché ogni volta che Trump ha ordinato di ritirarsi dalla Siria e dall’Afghanistan, sono arrivate più truppe? Mentre scrivo questo testo, le truppe statunitensi e della NATO si sono ritirate dalle zone curde, sono andate in Iraq e sono tornate con attrezzature più pesanti attorno alle riserve petrolifere della Siria. Donald deve ancora drenare a fondo la palude prima che il Pentagono obbedisca davvero a tutto ciò che dice. Trump dovrebbe essere indignato e denunciare ad alta voce che il comando militare non si cura di ciò che viene loro ordinato, ma ciò darebbe origine a un caos inimmaginabile, e forse persino a una guerra civile negli Stati Uniti, se i cittadini che possiedono circa 393 milioni di armi nelle loro case dovessero scoprire che l’esercito risponde agli interessi privati. Questo conduce anche a una domanda molto semplice, ma drammatica: «Qual è esattamente lo scopo della democrazia?» Queste armi sono le recinzioni in titanio che proteggono la popolazione dal Grande Fratello totalitario.
Bisogna rendersi conto di quanti problemi l’esercito americano e le agenzie di spionaggio hanno provocato nel creare operazioni sotto falsa bandiera per più di un secolo, in modo che i loro interventi siano sempre sembrati giusti, in nome della promozione della democrazia, dei diritti umani e della giustizia intorno al pianeta.
- Hanno fatto esplodere la nave Maine nel 1898 per entrare nella guerra ispanico-americana, quindi la Lusitania nel 1915 per entrare nella Prima guerra mondiale.
- Spinsero il Giappone ad attaccare Pearl Harbor nel 1941, erano a conoscenza dell’attacco con 10 giorni di anticipo e non dissero nulla alla base hawaiana.
- Hanno inventato un’aggressione con siluranti nordvietnamita contro le loro navi nel Golfo del Tonkino per giustificare l’invio di soldati sul terreno vietnamita.
- Hanno inventato una storia di soldati iracheni che hanno distrutto gli incubatori con neonati per invadere il Kuwait nel 1991.
- Hanno inventato armi di distruzione di massa per attaccare di nuovo l’Iraq nel 2003 e
- hanno organizzato l’Undici settembre per distruggere la Costituzione del 1789, attaccare l’Afghanistan e lanciare una guerra al terrorismo.
Questa maschera totalmente falsa della virtù deve essere preservata per controllare l’opinione dei cittadini americani e del loro arsenale domestico, che devono credere di indossare i cappelli da cowboy bianchi della democrazia.
Quindi, come ha reagito Trump quando è venuto a sapere che le truppe americane stavano rientrando in Siria? Ha ripetuto più volte in ogni intervista e dichiarazione che “abbiamo messo in sicurezza i giacimenti petroliferi della Siria”, e ha anche aggiunto “Sto pensando di inviare Exxon nella regione per prenderci cura del petrolio siriano”. I Neocon, i sionisti e le banche erano elettrizzati, ma tutti gli altri si sono indignati, perché la stragrande maggioranza non capisce che Trump sta inghiottendo questa pillola solo per i suoi effetti collaterali. Su questa singola bottiglia è scritto in caratteri minuscoli che «l’uso di questo farmaco potrebbe costringere le truppe americano-NATO a uscire dalla Siria sotto la pressione della comunità mondiale unita e della popolazione americana sbalordita». Trump ha reso insostenibile la situazione di rimanere in Siria per la NATO, e il modo in cui ha ripetuto questa posizione profondamente scioccante e politicamente scorretta mostra chiaramente la sua reale intenzione. Ha distrutto oltre un secolo di false virtù in una sola frase.
Trump è un’anomalia storica
Trump è solo il quarto presidente della storia degli Stati Uniti a combattere effettivamente per il popolo, a differenza di tutti gli altri 41, che hanno principalmente incanalato il denaro del popolo in un oleodotto di dollari che finisce nelle banche private.
In primo luogo, ci fu Andrew Jackson, il quale fu colpito dopo aver distrutto la Seconda Banca Nazionale, che accusò apertamente di essere controllata dal Rothschild e dalla City di Londra.
Poi ci fu Abraham Lincoln, che venne assassinato dopo aver stampato i suoi «biglietti verdi», denaro nazionale che lo stato emise per pagare i soldati, perché Lincoln si era rifiutato di prendere in prestito denaro da Rothschild al 24% di interesse.
Poi ci fu JFK, che venne ucciso per una dozzina di ragioni che andavano principalmente contro i profitti delle banche e delle industrie militari, e ora c’è Donald Trump, che ha urlato che avrebbe «restituito l’America al popolo».
Come la maggior parte degli uomini d’affari, Trump odia le banche, per il formidabile potere che hanno sull’economia. Date un’occhiata al libro di Henry Ford, L’ebreo internazionale: un problema del mondo, per scoprire quanto fosse profonda la sua sfiducia e il suo odio verso le banche internazionali. Le attività di Trump hanno sofferto molto a causa di queste istituzioni che fondamentalmente ti vendono un ombrello, solo per riprenderselo non appena piove. Il controllo del private banking sulla creazione di moneta e sui tassi di interesse, attraverso ogni banca centrale di quasi tutti i paesi, è un potere permanente sulle nazioni, molto al di sopra del ciclo effimero dei politici.
Nel 2000, questi saccheggiatori della nazione erano a pochi passi dal loro sogno planetario totalitario, ma un paio di dettagli rimasero immobili: Vladimir Putin e 393 milioni di armi americane. Poi è arrivato Donald con la faccia arancione, l’ultimo pezzo del puzzle di cui noi gente avevamo bisogno per porre fine a 250 anni dell’impero bancario.
Tecniche e tattiche
All’inizio del suo mandato, Trump ha provato ingenuamente l’approccio diretto, circondandosi di ribelli dell’establishment come Michael Flynn e Steve Bannon, poi infastidendo tutti i suoi alleati stranieri, distruggendo i loro trattati di libero scambio, imponendo tasse sulle importazioni e insultandoli di fronte alle riunioni del G7 del 2017 e del 2018. La reazione è stata forte e tutti hanno raddoppiato l’assurdità del Russiagate, in quanto sembrava l’unica opzione per fermare l’uomo sulla strada della distruzione del globalismo. Com’era prevedibile, l’approccio diretto non è andato da nessuna parte; Flynn e Bannon dovettero andarsene e Trump rimase impigliato in una manciata di indagini che gli fecero capire che non avrebbe ottenuto nulla con la trasparenza. Doveva trovare un modo per annientare le persone più pericolose del pianeta, ma allo stesso tempo rimanere al potere e in vita. Doveva riassettarsi. Fu allora che il suo genio esplose nel mondo.
Ha completamente cambiato la sua strategia e il suo approccio, e ha iniziato a prendere decisioni assurde e twittare dichiarazioni scandalose. Minacciose e pericolose come alcune di queste a prima vista apparivano, Trump non le usava per il loro significato di primo grado, ma mirava ai veri effetti di secondo grado che le sue mosse avrebbero avuto. E non gli importava di quello che la gente pensava di lui, perché alla fine contano solo i risultati. Giocava persino a fare il buffone su Twitter, sembrava ingenuo, pazzo o decisamente idiota, forse nella speranza di sedimentare la convinzione che non sapesse cosa stesse facendo e che non poteva essere così pericoloso.
È intenzionalmente e politicamente scorretto nel mostrare la brutta faccia che si nasconde dietro la maschera degli Stati Uniti.
Il primo test sul suo nuovo approccio è stato quello di cercare di fermare il crescente pericolo di un attacco e un’invasione della Corea del Nord da parte della NATO. Trump ha insultato Kim Jung-Un tramite Twitter, lo ha chiamato Rocket Man e ha minacciato di colpire la Corea del Nord. La sua erronea sfuriata politica è andata avanti per settimane fino a quando non è entrato nella testa di tutti che quelle non erano buone ragioni per attaccare un paese. Ha paralizzato la NATO. Trump ha poi incontrato Rocket Man, e hanno camminato nel parco con l’inizio di una bella amicizia, ridendo insieme, pur non realizzando assolutamente nulla nelle loro negoziazioni, dal momento che non hanno nulla su cui negoziare.
Molti parlavano del premio Nobel per la pace, perché molti non sanno che di solito viene consegnato ai criminali di guerra come Obama o Kissinger.
Poi venne il Venezuela. Trump ha spinto la sua tattica un passo avanti, per assicurarsi che nessuno potesse sostenere un attacco al paese libero. Ha messo i peggiori neo-con disponibili sul caso: Elliott Abrams, precedentemente condannato per cospirazione nell’accordo Iran-Contras negli anni ’80, e John Bolton, famoso guerrafondaio di primo grado. Trump ha quindi confermato Juan Guaidò come sua scelta per il presidente del Venezuela; un pupazzo vuoto così stupido che non riesce nemmeno a capire quanto venga usato. Ancora una volta, Trump ha minacciato di mandare il paese in rovina, mentre la comunità mondiale ha guardato con soggezione la totale mancanza di sottigliezza e diplomazia nel comportamento di Trump, con il risultato che il Brasile e la Colombia si sono fatte da parte e hanno detto che non volevano avere nulla a che fare con un attacco al Venezuela. La strategia di Trump ha lasciato solo 40 paesi satellite in tutto il mondo, con Presidenti e Primi Ministri abbastanza morti da sostenere timidamente Guaidò, il Giullare. Donald spuntò la casella accanto al Venezuela nell’elenco e continuò a scorrere verso il basso.
Poi vennero i due doni a Israele: Gerusalemme come capitale e le alture del Golan siriane come suo possedimento confermato. Netanyahu, che non è la matita più appuntita nella scatola, saltò di gioia, e tutti urlarono che Trump era un sionista. Il vero risultato conseguente fu che l’intero Medio Oriente si è unito contro Israele, che ormai nessuno può più sostenere. Anche il loro complice storico, l’Arabia Saudita, ha dovuto disapprovare apertamente questo enorme schiaffo di fronte all’Islam. I due regali di Trump erano in realtà due pugnalate alla schiena allo stato di Israele, il cui futuro non sembra troppo luminoso al giorno d’oggi, poiché la NATO dovrà uscire dalla regione. Verificate nuovamente.
Mentre la realtà affonda
Ma c’è di più! Con la sua mancanza di controllo sulla NATO e sull’esercito, Trump è molto limitato nelle sue azioni. A prima vista, l’eccezionale moltiplicazione delle sanzioni economiche su paesi come Russia, Turchia, Cina, Iran, Venezuela e altre nazioni sembra dura e spietata, ma in realtà queste sanzioni hanno spinto quei paesi fuori dal sistema finanziario Swift, progettato per mantenere le nazioni in schiavitù attraverso l’egemonia del dollaro, e stanno tutti scivolando via dalla morsa delle banche internazionali.
Ha costretto Russia, Cina e India a creare un sistema alternativo di pagamenti commerciali basato sulle valute nazionali, anziché sul dollaro onnipotente. La realtà bipolare del mondo è ora ufficiale e, con le sue prossime sanzioni, Trump spingerà più paesi fuori dal sistema Swift per unirsi dall’altra parte, mentre importanti banche stanno iniziando a cadere in Europa. Anche nell’uragano politico in cui si trova Trump, trova ancora il tempo per mostrare il suo umorismo quasi infantile e arrogante. Guardate la sua grandiosa beffa ai danni di Hillary Clinton e Barack Obama, mentre si sedeva con i generali più schietti che riusciva a trovare, per scattare una foto nella cosiddetta «Situation Room» durante la simulazione del monitoraggio della morte di Baghdadi, proprio come i suoi predecessori criminali hanno fatto molto tempo fa con il falso omicidio di Bin Laden. Ha persino aggiunto la versione “farsa” dei dettagli di un cane che riconosce il falso califfo di Daesch annusando la sua biancheria intima. Ora che capite di cosa tratta Trump, sarete anche in grado di godervi lo spettacolo, in tutto il suo splendore e il suo vero significato.
«Abbiamo messo in sicurezza i giacimenti petroliferi della Siria». In effetti, con questa breve frase, Trump ha unito la sua voce a quella del generale Smedley Butler che scosse il mondo 80 anni fa con un minuscolo libro intitolato La guerra è un racket. Saccheggiare e rubare il petrolio non è sicuramente così virtuoso come promuovere la democrazia e la giustizia. Ciò che mi stupisce sono quei numerosi giornalisti e analisti «alternativi», che conoscono sulla punta delle dita ogni problema tecnico relativo al 9/11, o realtà scientifica sull’assurda storia del riscaldamento globale, ma non hanno ancora idea di cosa stia facendo Trump, dopo 3 anni nel suo mandato, perché credono ai media mainstream che hanno convinto tutti che Trump sia mentalmente inaffidabile.
Per coloro che continuano a nutrire dubbi sull’agenda di Trump, credete davvero che l’evidente implosione dell’imperialismo americano sul pianeta sia una coincidenza? Credete ancora che sia a causa dell’influenza russa sulle elezioni del 2016 che la CIA, l’FBI, tutti i media, il Congresso americano, la Federal Reserve, il Partito Democratico e la metà dei guerrafondai repubblicani stanno lavorando contro di lui e stanno addirittura cercando di metterlo sotto impeachment?
Come la maggior parte delle cose che provengono dai media, la realtà è esattamente l’opposto di quello che vi viene detto: Trump potrebbe essere l’uomo più indicato a mettere mai piede nell’ufficio Ovale. E sicuramente il più ambizioso e politicamente scorretto.
Conclusione
Il mondo cambierà drasticamente tra il 2020 e il 2024. Il secondo e ultimo mandato di Trump coincide con l’ultimo mandato di Putin come Presidente della Russia. Potrebbe non esserci mai un’altra coincidenza come questa per molto tempo, ed entrambi sanno che è ora o mai più.
Insieme, devono porre fine alla NATO, Swift e l’Unione europea dovrebbe sbriciolarsi.
Il terrorismo e il riscaldamento globale antropogenico salteranno nel vortice e scompariranno con i loro creatori. Trump dovrà svuotare la palude nella CIA e nel Pentagono e dovrà nazionalizzare la Federal Reserve. Insieme a Xi e Modi, potrebbero porre fine al private banking negli affari pubblici, rifiutando di pagare un solo centesimo dei loro debiti e ripristinare l’economia mondiale spostandosi sulle valute nazionali prodotte dai governi, poiché le banche private cadranno come un domino, senza più servitori tipo Obama per salvarli a vostre spese. Una volta fatto questo, la pace e la prosperità ora irraggiungibili potrebbero diffondersi per il pianeta, poiché le nostre tasse saranno utilizzate per lo sviluppo dei nostri paesi invece che per acquistare attrezzature militari inutili e pagare interessi sui prestiti di banchieri che in primo luogo non hanno nemmeno i soldi.
Se non capite ancora Donald Trump dopo aver letto quanto sopra, siete senza speranza.
Oppure potreste essere Trudeau, Macron, Guaidò o qualsiasi altro utile idiota, ignaro del fatto che il tappeto sotto i vostri piedi sia già scivolato via.
(Grazie a Adriano Cian)
POLITICA
L’Europa benevola e accogliente
Roberto Bizzarri (*)
L’Europa benevola e accogliente per i pizzaioli, mafiosi e mandolinari italici non esiste e non è mai esistita. Loro (inglesi, francesi, belgi, tedeschi, olandesi, finnici e tutta la parte occidentale) non sono come noi. E noi non siamo come loro. Siamo molto meglio. Ci odiano da sempre, da Giulio Cesare in poi.
Ci invidiano tutto: cibo, clima, storia, bellezze architettoniche e fisiche, umorismo, capacità di adattamento, spesso di sopeavvivenza. Perché noi non siamo un popolo unito, mai stato. L’unificazio nazionale decantata da statue a Garibaldi, Cavour e ai Savoia (bboni quelli…) altro non è stata che la conquista del prospero Sud da parte di una cricca nordista, al soldo della corona di Albione. Nel Ventennio hanno cercato di unire un popolo frastagliato oltreché etnicamente, culturalmente e orograficamente, con la politica, con gli slogan.
Ci sono riusciti in parte, per poi giocarsi tutto con la guerra, le rovine psichiche di un popolo tradito, come al solito (da Bruto in poi…) dai suoi stessi governanti, vigliacchi, venduti e felloni. Noi siamo italiani per forza, non per convincimento. E i cialtroni che si alternano al comando di una nazione che è l’Araba Fenice del mondo, altro non sono che un magma della pancia nazionale, un vomito incapace di diventare nutrimento.
Non abbiamo più alcuna possibilità di uscirne. Dalla UE e dalla dittatura pseudo sanitaria. È in atto una modifica epocale. Sociologica, culturale, etnica. Fatevene una ragione.
Io no, mi rifiuto.
Roberto Bizzarri – profilo
(*) Roberto Bizzarri – Roma 1958
Economista • Già docente a contratto presso l’Università di Cassino fino al 2012, dove ha svolto gli insegnamenti di Analisi Economica e Sviluppo del Territorio, Economia Eco-Sostenibile, Economia dei Mercati ed Economia dei Consumatori. • Docente nei master post-laurea in “Internazionalizzazione delle aziende” (2015-2019) presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. • Docente nella formazione aziendale rivolta al settore bancario e finanziario, presso cui svolge incarichi di consulenza, principalmente nelle ristrutturazioni aziendali e nella realizzazione di nuove strutture bancarie. • Attivo nella predisposizione, analisi e valutazione di progetti d’investimento in tutti i principali settori economici, con particolare specializzazione verso le imprese bancarie, industriali, GDO e turistico/ricettive. • Ha valutato, nel periodo 1986/2020, direttamente e/o per conto di banche ed enti finanziari pubblici e privati, progetti per oltre 4,2 €/miliardi con agevolazioni finanziarie per circa 1,7 €/miliardi.
SCIENZE TECNOLOGIE
STORIA
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