RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 3 MARZO 2022
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
l’arte nel cuore
si scopre solo ascoltando
uno spazio presente
che profuma ancora di bianco
cercando un suono
l’unico
a volte un rumore rimasto in fondo
altre un colore che affiora
Luciana Caiffa, https://www.facebook.com/1657283696/posts/10223839393366903/
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SOMMARIO
QUANDO LA NATO BOMBARDAVA BELGRADO O BAGHDAD NON CI HANNO FATTO VEDERE I MORTI!
L’UNIVERSITA’ BICOCCA CANCELLA IL CORSO DI PAOLO NORI SU DOSTOEVSKIJ
TIZIANO FERRO DIVENTA PAPÀ
C’è chi grida alla guerra in Ucraina, ma la guerra nella regione c’è da 8 anni sospinta dall’occidente
WEF del NWO o GREAT RESET, CIOE’ LO 0,00001% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
RYŪNOSUKE AKUTAGAWA
LA BICOCCA PRIMA CENSURA IL CORSO DI OSTOEVSKIJ POI CI RIPENSA
Valery Gergiev licenziato dalla Filarmonica di Monaco, anche La Scala sospende ‘La dama di picche’
OPERATO POLITICO DI DRAGHI
La Cia predilige la comicità
ASSASSINIO DI GHEDDAFI
ED ORA LA CINA
PRESENZA DELLA NATO IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
SANZIONI CHE DANNEGGIANO CHI LE FA
IN EVIDENZA
QUANDO LA NATO BOMBARDAVA BELGRADO O BAGHDAD NON CI HANNO FATTO VEDERE I MORTI!
Thomas Fazi – 2 0. 2022
Lo storico Franco Cardini: “Gli incidenti sono cominciati nel 1994, quando la NATO, sotto il comando degli Stati Uniti, ha cominciato ad attaccare la Bosnia. Non ci sono bambini che si stringono ai loro peluche o vecchiette che attraversavano la strada soltanto a Kiev. Quando bombardavamo Belgrado o Baghdad non ce li hanno fatti vedere”.
FONTE: https://www.facebook.com/thomasfazi/posts/4845865515506548
ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
L’UNIVERSITA’ BICOCCA CANCELLA IL CORSO DI PAOLO NORI SU DOSTOEVSKIJ
Thomas Fazi – 2 03 2022
Fonte: https://www.lastampa.it/cronaca/2022/03/02/news/l_universita_bicocca_cancella_il_corso_di_paolo_nori_su_dostoevskij_evitiamo_le_polemiche_lo_scrittore_in_lacrime_e_ce-2866014/
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
CONFLITTI GEOPOLITICI
C’è chi grida alla guerra in Ucraina, ma la guerra nella regione c’è da 8 anni sospinta dall’occidente
Ripropongo la precisa disamina di Enrico Vigna sul Donbass e sulla guerra vera e di disinformazione in corso da 8 anni, completamente sottaciuta dai media.
La maggior parte dei dati ve li ho comunicati a mano a mano, negli anni; ma qui il giudizio è condensato in unico testo. Mi sembra chiaro con il gioco delle parti che si ripete senza mutare minimamente alcunché da parte occidentale, la Russia potrebbe essere costretta ad entrare in territorio ucraino per far interrompere gli attacchi sul Donbass (e forse anche proseguire fino al Dniepr). L’alternativa potrebbe essere quella di inserire truppe di pace russe in Donbass, cosicché la situazione decanti e si passi all’attuazione dell’accordo di Minsk. Questo però non eviterebbe all’Ucraina di entrare nella Nato (Kiev ha messo questo fine in Costituzione) oppure di esserne inserita de Facto.
Certo è che lasciando le cose come stanno, la dirigenza Ucraina non tratterà. Lo abbiamo visto: Zelensky vuol dotarsi addirittura dell’atomica.
In definitiva, l’argomento è complesso soprattutto perché -come evidenzia Vigna – intorno ad esso, avviene una specie di “nebbia informativa” ove le notizie vengono date ma atte a complicare la percezione ovvero a uniformarla a quella di schieramento. A mio avviso tutto si semplificherebbe ragionando non in termini di schieramento ‘est ovest’ ma in termini di umanità, ed in questo bisognerebbe focalizzare l’attenzione soprattutto al benessere dei popoli. Ma forse oggi è proprio questo il giudizio di valore più difficile a reperire. (VP News)
Ucraina, rischi di guerra? Donbass: la guerra c’è già da otto anni, nell’indifferenza generale dell’occidente
di Enrico Vigna,
19 febbraio 2022
Gli ululati di guerra occidentali, da mesi hanno decretato che Putin intende invadere l’Ucraina. Ma per quale motivo dovrebbe farlo, nessuno sa dirlo. L’ex ufficiale dell’intelligence statunitense e membro di un’associazione di ex professionisti dell’intelligence e dell’utilizzazione dell’intelligence USA (VIP), Raymond Mcgovern, considera un’invasione russa dell’Ucraina, tanto probabile quanto l’arrivo tanto annunciato del sinistro “Godot” nell’opera teatrale di Beckett “Aspettando Godot ”.
In ogni caso…nella dichiarazione congiunta all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali del 2022, i presidenti Xi Jin-ping e VladimirPutin hanno sottolineato che “Russia e Cina si opporranno a qualsiasi tentativo di forze esterne, di minare la sicurezza e la stabilità in regioni confinanti e “un ulteriore espansione della NATO “!
FONTE: https://www.vietatoparlare.it/ce-chi-grida-alla-guerra-in-ucraina-ma-la-guerra-nella-regione-ce-da-8-anni-sospinta-dalloccidente/amp/
WEF del NWO o GREAT RESET, CIOE’ LO 0,00001% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
Lisa Stanton – 28 02 2022
CULTURA
RYŪNOSUKE AKUTAGAWA
Tu che passi e vai: “Non ti scordar di me” – 1 03 2022
Nel suo anniversario di nascita parliamo di RYŪNOSUKE AKUTAGAWA (Tokyo, 1º marzo 1892 – Tokyo, 24 luglio 1927) è stato uno scrittore e poeta giapponese, autore del racconto *Rashōmon* da cui è stato tratto l’omonimo film di Akira Kurosawa. La critica ha sempre cercato di classificare le opere di Akutagawa ma, a causa dell’eterogeneità dei temi trattati e dei generi utilizzati, ogni categorizzazione risulta limitante. L’unica cosa evidente è che mentre nella prima fase della sua produzione l’autore aveva preso le distanze dal genere “confessionale” preferendo dedicarsi alla fiction e al genere fantastico, negli ultimi due anni della sua vita, ad eccezione di *Kappa* pubblicato nel 1927, egli si dedica alla stesura di opere tendenti all’autobiografismo. La sua inquietudine prende il sopravvento, e le sue opere appaiono senza trama ma ricche di emozioni.
FONTE: https://www.facebook.com/172111457770492/posts/452332009748434/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
LA BICOCCA PRIMA CENSURA IL CORSO DI OSTOEVSKIJ POI CI RIPENSA
Alla fine il corso su Dostoevskij si farà: l’università milanese Bicocca ha deciso in mattinata di fare dietrofront sulla decisione presa e comunicata nelle scorse ore allo scrittore Paolo Nori di cancellare il suo corso sullo scrittore russo. Una decisione che lo stesso Nori, trattenendo le lacrime a stento, aveva comunicato in diretta nella sera del primo marzo leggendo la mail ricevuta nelle ore scorse da parte dell’università Bicocca di Milano, dove dal prossimo mercoledì avrebbe dovuto tenere un corso in quattro lezioni – «gratuite e aperte a tutti» – sullo scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij, su cui Nori ha pubblicato nel 2021 l’ultimo suo libro, “Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij”. «Sono arrivato a casa e ho aperto il pc e ho visto una mail che arrivava dalla Bicocca. Diceva “Caro professore, stamattina il prorettore alla didattica mi ha comunicato la decisione presa con la rettrice dì rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello dì evitare ogni forma dì polemica soprattutto interna in quanto momento dì forte tensione”», annuncia Nori in una diretta video su Instagram.
Ora l’ateneo comunica che ci ha ripensato: «L’Università di Milano-Bicocca è aperta al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto. Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all’interno dei percorsi “Between writing”, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L’ateneo conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell’Ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione».
Soddisfatta della retromarcia anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, che questa mattina ha contattato lo scrittore Paolo Nori e la rettrice dell’Università Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, per avere chiarimenti: «Bene che l’Università Milano-Bicocca abbia rivisto la propria decisione. È molto importante che si tengano le lezioni di Paolo Nori, con l’appoggio dell’ateneo – ha sostenuto Messa – Dostoevskij è patrimonio dal valore inestimabile e la cultura resta libero terreno di scambio e arricchimento. Il ministero promuove il fondamentale ruolo delle università come luogo di confronto e di crescita comune, ancora di più in una situazione cosi’ delicata».
Nel corso della diretta su Instagram la commozione dell’autore originario di Parma era stata evidente, così come l’incredulità e la rabbia. «Il corso sui romanzi dell’autore russo – spiega Nori – doveva cominciare il prossimo mercoledì un corso di quattro lezioni. Mi avevano invitato loro, si trattava di un’ora e mezza ciascuna, era gratuito e aperto a tutti. Io – continua – trovo che quello che sta succedendo in Ucraina sia una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi, queste cose qua, sono cose ridicole: censurare un corso è ridicolo». E aggiunge: «Non solo essere un russo vivente è una colpa oggi in Italia. Ma anche essere un russo morto, che quando era vivo nel 1849 è stato condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita lo è. Che una università italiana proibisca una corso su un autore come Dostoevskij è una cosa che io non posso credere, quando ho letto questa mail non ci credevo».
Secondo Nori, proprio ora che c’è la guerra in Ucraina bisognerebbe «parlare dì più di Dostoevskij: l’altro giorno ho presentato “Sanguina ancora” a Firenze alla Leopolda e l’interesse intorno a questo libro era altissimo». Moltissime sono state le manifestazioni di solidarietà da parte dei follower di Nori sia nel corso della diretta del pomeriggio di martedì primo marzo che nei commenti al post.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto che «la rettrice della Bicocca, Giovanna Iannantuoni, che ho sentito al telefono, mi ha detto che le cose non stanno così, che non è stato cancellato nessun corso. Ma certamente qualcuno lì ha sbagliato. Ritengo sia un errore cancellare un corso del genere».
A commento della decisione dell’ateneo milanese sono intervenuti i “Sentinelli di Milano”, associazione che si occupa di diritti civili: «La decisione della Bicocca è stupida e provinciale. Una cosa da Minculpop. Combattere Putin, comportandosi da Putin, squalifica senza appello questa decisione».
Per Giulio Cavalli, drammaturgo e regista teatrale, «la pericolosa abitudine di confondere i popoli con i loro governi è utile per infiammare il tifo ma diseduca alla complessità. Solidarietà a Paolo Nori (e a #Dostoevskij)».
VIDEO QUI: https://twitter.com/i/status/1498925059142045697
Immediate le reazioni anche della politica. L’ex leader del Pd Pierluigi Bersani si domanda stupito, su Twitter, se «non stiamo scherzando: Ma davvero è stato annullato a Paolo Nori un percorso didattico su Dostoevskij in ragione della “delicatezza” del momento? Ma stiamo scherzando?».
Mentre il leader di Italia Viva Matteo Renzi parla di «burocrati incapaci», anche lui in un cinguettio: «L’Università Bicocca di Milano avrebbe bloccato una serie di lezioni su Dostoevskij di Paolo Nori. Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in Università servono maestri, non burocrati incapaci». Renzi annuncia un’interrogazione parlamentare alla ministra dell’Università Maria Cristina Messa sulla vicenda
Per Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, «la cultura è l’antidoto più potente contro la guerra e la violenza. Fermare la cultura è una scelta stupida e violenta. Fermate subito questa giostra infernale!». Fratoianni che è vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio presenterà nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare al governo su questo surreale episodio.
Sul caso è intervenuto anche il direttore del Festival dei Diritti Umani Danilo De Biasio: «Se confermata sarebbe una decisione non solo sbagliata ma pericolosa: in un momento come questo occorre dare al contrario la massima visibilità a tutte le forme intellettuali che contestano le radici della guerra. E i grandi scrittori russi hanno scritto su questo pagine illuminanti». E ha aggiunto: «Come Festival dei Diritti Umani facciamo appello non solo a rivedere la decisione dell’Università Milano Bicocca, ma a costruire occasioni di confronto fra intellettuali, artisti, associazioni delle nazioni in guerra. Subito».
Un appello al ripensamento arriva anche da Helena Janeczek, premio Strega per “La ragazza con la Leica”, che su Twitter scrive: «Cara Bicocca, fate fare a Paolo Nori la lezione su Dostoevskij! Aggiungete altre perché proprio ora bisognerebbe conoscere la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia attraverso la sua cultura che è stata spesso dissidente o comunque specchio di una realtà non soggetta al potere».
FONTE: https://www.lastampa.it/cronaca/2022/03/02/news/l_universita_bicocca_cancella_il_corso_di_paolo_nori_su_dostoevskij_evitiamo_le_polemiche_lo_scrittore_in_lacrime_e_ce-2866014/
Valery Gergiev licenziato dalla Filarmonica di Monaco, anche La Scala sospende ‘La dama di picche’
Il Maestro estromesso da festival e teatri per non aver preso posizione contro la guerra in Ucraina. Un effetto domino che investe la lirica anche con la soprano russa Anna Netrebko, che non calcherà il palco del Piermarini
Il direttore d’orchesta Valery Gergiev – fonte: La Stampa
Le sanzioni alla Russia scattate a seguito dell’aggressione in Ucraina non scuotono solo il mondo politico ed economico. Dopo il mondo del calcio e degli scacchi, anche nelle arti e nello spettacolo si vede applicata la linea della fermezza per quanto riguarda la solidarietà e la condivisione dei valori di Pace europei. Oggi è il sindaco di Monaco, Dieter Reiter, a estromettere il direttore della Filarmonica di Monaco Valery Gergiev, che non ha preso le distanze dalla guerra di Putin entro la giornata di ieri, come gli era stato richiesto. Gergiev celebre direttore d’orchestra russo, fedelissimo di Putin, non avrebbe voluto firmare una nota contenente una presa di distanza dopo l’aggressione russa nel conflitto in Ucraina e per questo è stato licenziato.
Amico di lunga data del leader russo, Gergiev per i medesimi motivi, ha già rinunciato o ha dovuto rinunciare di recente a tutta una serie di impegni già previsti fra Italia, Francia e Stati Uniti a causa delle reazioni suscitate dall’offensiva di Mosca in Ucraina.
E infatti, sarà escluso anche dal Teatro alla Scala di Milano, dove il 5 marzo avrebbe dovuto dirigere la Dama di Picche di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Lo rende noto il sindaco Giuseppe Sala: “Non credo che ci sarà, credo che a questo punto lo possiamo escludere”. Anche il board del prestigioso teatro italiano aveva chiesto una presa di distanza dalla guerra, dopo l’aggressione all’Ucraina. Effetto domino senza precedenti nello spettacolo per che in poche ore il musicista russo si è dimesso anche dalla carica di presidente onorario del Festival musicale di Edimburgo. A renderlo noto è stata la stessa istituzione scozzese, precisando in un comunicato che le dimissioni “erano state chieste e sono state accettate”. Nel comunicato si ribadisce poi la solidarietà dell’organizzazione del festival e di tutta Edimburgo, “gemellata con la città di Kiev”, nei confronti del popolo ucraino.
Eppure Gergiev fu acclamato negli anni scorsi, alla direzione di un concerto simbolico avvenuto nell’anfiteatro della storica città siriana di Palmira, subito dopo che essa era stata liberata dall’Isis dalle forze dell’esercito di Damasco spalleggiate da militari russi.
In controtendenza ha fatto notizia anche la decisione coraggiosa, presa autonomamente, dalla direttrice del Meyerhold Center, il teatro statale di Mosca Elena Kovalskaya che il giorno dopo l’attacco in Ucraina ha presentato le sue dimissioni affermando che “È impossibile lavorare per un assassino e riscuotere uno stipendio da lui”.
Ma Gergiev non è l’unico musicista russo a essere messo da parte, è a tutta la lirica che viene chiesta un’assunzione di solidarietà contro la guerra in Ucraina. Anche la soprano russa Anna Netrebko, protagonista del Macbeth alla Prima della Scala e attesa al teatro milanese il 9 marzo per l’Adriana Lecouvrer, non tornerà a calcare i palchi del Piermarini. Lo spiega la stessa cantante dal suo profilo Facebook, definendo ‘fake news’ le notizie sulla sua assenza legata a motivi di salute. “Non verrò”, scrive in una seconda stories, precisando in un post di aver deciso perché “non è giusto costringere un’artista a dare voce alle proprie opinioni politiche e a denunciare la sua patria”.
“Mi sono presa del tempo per riflettere”, scrive la soprano. “In primo luogo sono contro questa guerra. Sono russa e amo il mio Paese ma ho molto amici in Ucraina e le sofferenze mi spezzano il cuore. Voglio che questa guerra finisca e che le persone possano vivere in pace. Questo è quello in cui spero e per cui prego”. “Voglio però aggiungere una cosa: forzare gli artisti o qualsiasi personaggio pubblico a fare sentire le proprie opinioni politiche e a denunciare la sua terra natale non è giusto. Dovrebbe essere una scelta libera”, aggiunge Netrebko ricordando di “non essere una politica” “ma un’artista il cui scopo è unire le persone dove la politcie le divide”.
Reagisce anche il mondo accademico, alcune università europee stanno espellendo gli studenti russi come reazione all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha denunciato il commissario russo per i diritti umani Tatyana Moskalkova, dopo un incontro con il ministro russo della Scienza e dell’istruzione superiore Valery Falkov. “Il ministero -ha spiegato- sta adottando misure senza precedenti per proteggere i diritti degli studenti russi che sono stati espulsi dalle università in Francia, Repubblica Ceca, Belgio e altri Stati europei in relazione alla situazione in Ucraina. Abbiamo deciso di condurre questo importante lavoro congiuntamente”, ha spiegato Moskalkova sulla sua pagina Instagram. Il ministero ha fatto anche sapere di aver offerto posti nelle università russe agli studenti provenienti dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk.
NOTIZIE DAI SOCIAL WEB
I COMUNISTI ITALIANI
Tonio De Pascali – 1 03 2022
OPERATO POLITICO DI DRAGHI
Rosanna Ruscito – 1 03 2022
La Cia predilige la comicità
Tonio De Pascali – 27 02 2022
L’agenzia s’invento’ Beppe Grillo quale leader spirituale dei 5stelle. Col comico ucraino Zelensky ha fatto lo stesso.
FONTE: https://www.facebook.com/100015824534248/posts/1162486887622118/
ASSASSINIO DI GHEDDAFI
Rosanna Ruscito 26 02 2022
Raccontatemi di nuovo la barzelletta della non ingerenza negli affari interni di uno stato sovrano
FONTE: https://www.facebook.com/1017751441/posts/10221831024257614/
PANORAMA INTERNAZIONALE
PRESENZA DELLA NATO IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
POLITICA
SANZIONI CHE DANNEGGIANO CHI LE FA
Thoma Fazi – 26 02 2022
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