IL VITTIMISMO. UNA MODA CHE NON SALVA LE VITTIME
Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza)
La notizia di Benigni che chiude l’Angelus riportata dal quotidiano La Verità del 18 maggio 2024 a pagina 1 e a pagina 13 è un’altra conferma del processo in atto che consiste nella sostituzione dell’attività selettiva della mente con la spettacolarizzazione, il sensazionalismo. Meglio diffondere la notizia sparata e ripetuta migliaia volte e rilanciata da un sito all’altro.
La Verità 18 maggio 2024 pagina 1 e pagina13
Le immagini sono sparate a mitraglia dal sistema mediatico. Una katiuscia che non lascia il tempo di pensare. Tutto è emozione selvaggia. Tutto è visualizzazione. Lo scopo è quello di asportare completamente la capacità di PENSARE, cioè di analizzare gli eventi che viviamo. Gli umani non devono più reagire ma devono unicamente accettare le trasformazioni imposte dall’alto grazie ad un insieme di comportamenti che la psicologia commerciale chiama RESILIENZA. La corrente attuale della psicologia evita l’impegno di riproporre un pensiero che intende ricreare, ricostruire, trasformare. Insomma, nessuno parla degli ARTEFICI ma solo delle vittime, dei fragili, dei poveri da sostentare con un reddito erogato con una card revocabile se l’umano indulge a comportamenti poco conformi al Pensiero Dominante. Un vittimismo peraltro improduttivo, privo di un reale interesse a salvare le vittime che devono rimanere nella condizione di ricattabilità.
La teologia attuale dell’informazione ci racconta la necessità di accogliere indiscriminatamente i cosiddetti migranti-paganti che arrivano sulle coste italiane e basta. Non c’è stata una reale pianificazione per il loro collocamento sociale mediante una assegnazione lavorativa. Il processo è lungo, richiede intelligenza organizzativa, risorse, impegno di persone, ecc. Viene percepito come un costo, mentre con i c.d. migranti si deve guadagnare come diceva un alto esponente di Mafia capitale nelle conversazioni telefoniche registrate. L’inserimento concreto degli umani sbarcati è un fattore secondario rispetto alla spettacolarizzazione e alla drammatizzazione dei morti in mare per incolpare il lurido e assassino uomo-bianco-che-deve-essere-sostituito. Si è avviata così una cultura della caccia all’uomo invece dell’accoglienza pianificata. Una cultura della colpevolizzazione coloniale di un secolo a carico dell’uomo bianco moderno, specie poi se è maschio, invece della ricerca intelligente di soluzioni dignitose per i migranti. Parole roboanti e ripetute a martello e pochi fatti, come prevede qualsiasi propaganda
Il comico buonista globalista, ecc. è un esperto sopraffino di cacce all’uomo. Un drammaturgo inglese del Seicento, di origini italiane, avrebbe scritto “Molto rumore per nulla”. Ha costruito la sua carriera buonista e dalla-parte-giusta bersagliando ossessivamente per un decennio un precedente capo di governo colpevole, soprattutto, di essere salito a Palazzo Chigi senza essere stato reclutato tra le fila della congrega dei politici-di-professione e di non essere ricattabile economicamente. Egli aveva il compito, assieme ad una torma di giornalisti teleguidati di massacrarlo. Una azione che ha avuto una durata di oltre un decennio. Nessuno ha avanzato l’ipotesi di “lite temeraria”, come previsto dal Codice di procedura civile all’artt. 96. Nessuno! Ma che forse il “sistema giudiziario” è schierato? Nooooo! Sono illazioni tendenziose, complottiste e, soprattutto, fasciste. Come da copione globalista-dalla-parte-giusta, ha perorato diligentemente la causa dell’accoglienza. Come era prevedibile, ha taciuto ipocritamente sulle donne mussulmane imprigionate in un recinto durante il Ramadan. Nel bis-pensiero mondialista genderista a comando, ci sono donne di serie A da tutelare e glorificare e donne di serie B da ignorare e abbandonare al loro destino.
L’attuale conducente – abitante a Santa Marta in Roma – ha costruito il suo percorso pastorale sui migrantes trasformando, per la prima volta nella storia, la Santa Sede in una Ong (organizzazione non governativa). Il carrozzone variopinto è stato dato in gestione ad una notissima, avvolgente e potentissima “Comunità” espressa ai massimi vertici da un loro cardinale abile e segaligno. Il capobastone evita continuamente di parlare di teologia, di pensiero cristiano delle origini e contemporaneo. Come mai? Perché non porta soldi? Meglio la cultura della lacrima a giustificazione del commovente immigrazionismo ossessivo e senza controlli? Una scelta scellerata che ha causato migliaia di morti in mare e la cui responsabilità è stata ignobilmente e ipocritamente scaricata sul nemico di turno. Cioè, sui governanti e sullo sporco e carogna uomo-bianco, ecc. ecc. ecc. Come ha detto Pierre Goldman emerge il “motivo vero”: migranti-paganti sono stati e sono tuttora un “affaire” che muove miliardi ogni giorno e, si sa, gli squali accorrono dove c’è il sangue. Ovviamente, il pontifex argentinus si guarda bene dal prendere le difese dei cosiddetti “restanti”, cioè di coloro che non hanno soldi per pagare gli schiavisti e quindi morire mangiati dagli avvoltoi: è troppo scomodo, non produce soldi e non fa audience. Il ridetto non ha mai peraltro preso le difese di milioni di cristiani massacrati, umiliati, offesi, deportati, sterminati in tutto il mondo: sono rogne diplomatiche che sono accuratamente evitate! Sono vittime di seconda fila, meglio i migranti
Ebbene, questi due personaggi in cerca d’autore si incontrano per inventare una irrisione spettacolare ai danni di uno dei più importanti passaggi teologici del cristianesimo. Ci riferiamo all’Angelus: https://it.cathopedia.org/wiki/Angelus . Parliamo dell’immenso valore simbolico e teologico delle parole della Madre di Dio. Ma oggi è politicamente scorretto parlare di madri. Il passaggio del messaggio divino è stato preso a prestito da diversi “percorsi di perfezione”. Ricorda il messaggio di Hermes e dei diaconi in Massoneria. Buttare tutto in grottesco è più facile che elaborare una riflessione decente ed interessante sull’Angelus, sul suo significato e sulle sue origini. Fa più attrazione spettacolarizzare, comicizzare e bambinizzare qualsiasi notizia. Questa coppia ci riuscirà benissimo grazie anche e soprattutto alle batterie dei notiziari di regime che organizzeranno decine di “dibbbbattiti”, articoli teleguidati, e altro. Saranno reclutati teologi che oggi sono chiamati a giustificare tutto e ogni cosa, prenderà la parola l’iperattivo rappresentante dei francescani, le Tv vaticane e globaliste. Come previsto, nessun giornale, reti televisive hanno trovato da ridire: tutti allineati e coperti. Sono occupati a glorificare il rilascio di un detenuto italiano dagli Usa, accolto dall’attuale capo del governo come risultato dell’efficacia delle azioni diplomatiche di Palazzo Chigi. Iniziative che non sono previste per la disoccupazione, per gli infangati terremotati aquilani, per il ripristino funzionale del sistema idrico e per altre amenità di secondo piano. Anche in questo caso, abbiamo la conferma di un “mondo al contrario”.
La procedura susseguente è nota: il comico sarà proposto senatore a vita, sarà ricevuto all’effervescente avatar del Colle che non potrà nominarlo Cavaliere della Repubblica, onorificenza già conferita nel 2013, sarà rapidamente convocato da una trasmissione recentemente migrata su una televisione appartenente al gruppo GEDI. Nulla è lasciato a caso, ovviamente.
Lavare il cervello agli umani da trasformare in “minus habens” è un impegno reso difficile da una sfacciata minoranza di dubbiosi – tutti fascisti in automatico – che si permettono di dissentire invece di obbedire e di incassare le prebende previste per ciascun livello di servilismo adottato…
È dal dissenso che nascono le idee migliori. Ricordiamocelo sempre.
Fonte: https://www.lapekoranera.it/2024/05/19/il-vittimismo-una-moda-che-non-salva-le-vittime/