TRUMP E L’OMBRA DI KISSINGER

TRUMP E L’OMBRA DI KISSINGER

Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche finanza)

Adesso saremo inondati di analisi, e riflessioni sul nuovo presidente Usa. Squadroni di politici dell’opposizione sparare contro, psicologi gestaltisti, antropologi, economisti, esperti di tarocchi, pretoriani di dozzine di “centri di ricerca” atlantisti, filoamericani e di università private patinate ed allineate al pensiero Dem, medici, esorcisti, attori (moltissimi), diffusori di pettegolezzi e voci di corridoio (moltissimi), esperti di moda, nani ballerine, & affini misureranno la “loro nobilitate” (Dante, Purgatorio vv. 7 – 9) in tutti i canali informativi di terra, di mare, di aria.

I nuovi squali e quelli che si sono riconvertiti bene e per tempo varranno la “loro nobilitate” sgomitando per rosicchiare una maggiore fetta di visibilità e correlati soldi. Il capofila di questa schiera di iperflessibili è il simpatico ultramediatico, ipertecnico, sesquipedale, plutocrate e visionario Elon Musk che salvaguarderà i propri affari tentando di incrementarli, come ogni affarista operante su questo pianeta. Egli non fa eccezione. Userà il 47° inquilino come un taxi, cercando di far durare una relazione operativa composta da due prime donne aventi ciascuna una volontà di molibdeno.

Trump arriva alla Casa Bianca più esperto e circondato da una squadra preparata, coesa ed agguerrita. Non ci saranno gli errori della sua precedente amministrazione e questo i Dem sconfitti lo sanno benissimo. Possono sperare in una loro affermazione nelle elezioni di medio termine al Congresso o al Senato. Attualmente Trump ha in mano Senato, Congresso, Corte Suprema. Un potere immenso che gli consentirà di restituire pesantemente le angherie subite dai Dem abilissimi ad usare il martello della via giudiziaria, come accade nella ex-italia dal dopoguerra ad oggi, e di agire contro i media che gli sono stati ostili con ossessiva pertinacia. Non sappiamo se agirà contro il mondo dello spettacolo, delle università dove si annida il pensiero “woke” immigrazionista, plurisex, inclusivo (a parole), ecologista-con-le-treccine. Dovrà muoversi con velocità e con spietatezza: i suoi avversari non ne hanno avuta tentando perfino l’assassinio. È riuscito a catturare l’insoddisfazione di gran parte degli americani precarizzati, disoccupati, impoveriti e scherniti dalla spocchia elitaria delle oscure legioni Dem annidate nelle grandi città, bersagli di titaniche ondate di immigrazioni, da un assetto finanziario che non gli sarà amico. Dovrà spostare rapidamente le risorse destinate alla produzione bellica verso le infrastrutture produttive di beni e di servizi creando nuovi posti di lavoro e salvaguardando quelli ancora in piedi. Non dovrà sfuggire una decisa azione di bonifica nelle università, nel mondo dello spettacolo e negli ambiti giudiziari.  La squadra attuale sarà in grado di realizzare questo percorso dai contenuti lineari. Rimane l’incognita di un ulteriore tentativo di assassinio dal quale dovrà continuamente salvaguardarsi.

Insomma, assisteremo ad uno spettacolo laido e ributtante che si manifesta identico da millenni, che, durante l’Impero Romano arrivò al suo apice. Trasformismo, affarismo e soprattutto conformismo. Avremo giornalisti-grandi-firme dell’area Dem (quelli istruiti ai college da ventimila euro al mese) e non la spazzatura che ha eletto Trump dalla quale hanno ostentato disprezzo, e spocchiosa lontananza) ) pro-USA, atlantisti, globalisti al caviale che hanno visto lungo e che tentano da tempo di attuare un’operazione di ri-verginità. Essi hanno cominciando a sparare critiche, non troppo decise in verità, contro coloro che li hanno resi famosi e visibili. Ci sarà l’ennesimo tentativo di eliminare, cancellare, occultare, modificare (se in rete) le notizie contro l’attuale titolare del SAIT – Sacro Americano Impero Tecnologico.

Continua l’ignobile rituale di coloro che mordono la mano di chi li ha fatti assurgere alla fama, con spazi sui media, cattedre universitarie, conferenze pagatissime, ecc. e ai soldi susseguenti. Un acutissimo scrittore quale è stato Bruno Barilli che scrisse “L’italiano vola in soccorso del vincitore”, una felice riflessione citata dall’altrettanto intelligentissimo Ennio Flaiano nel suo libro “La solitudine del satiro” e al quale il sistema informativo ha attribuito la riflessione arguta. Il gattopardismo non muore mai, e anche nel post-elezioni americane spiegherà la sua potenza mediatica e affaristica, soprattutto. Inossidabile è la saggezza popolare quando suggerisce che “Cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella”.

La gestione hollywoodiana dell’ascesa del nuovo inquilino della Casa Bianca occulterà con successo le vere linee guida della nuova presidenza. La dottrina di Trump confermerà ed amplierà le politiche di armamenti il cui costo Trump tenterà di trasferire in buona parte imponendo una quota superiore ai paesi membri della ex-europa. Ma soprattutto, riprenderà forza e vigore la dottrina post-isolazionista della priorità degli interessi americani nel mondo. Una versione riveduta e corretta (mica tanto) della dottrina Kissinger delineata nel libro “Ordine Mondiale, scritto nel 2015. Lo stesso Kissinger disse senza filtri che l’America non ha amici, ma agisce per la totale realizzazione dei propri interessi economici, finanziari e militari nel mondo. Trump piace ma dovrà essere valutato sui fatti concreti.

A livello internazionale, Trump non riuscirà a recuperare il precedente rapporto con la Russia, attualmente legata da un patto di cooperazione globale con la Cina, con l’eterno alleato che è l’India in crescita e con decine di Paesi con i quali la Russia ha intessuto nel frattempo rapporti di reciproca utilità. È infatti in corso la creazione – e non una alternativa – di un’area distante dal dollaro. Quindi, il tentativo di colpire la Cina, vero nemico di Trump presuppone una demolizione dell’architettura BRICS: un piano di realizzazione quasi impossibile che non sarebbe peraltro in grado di fornire vantaggi superiori a quelli prospettati dalla creazione di questo nuovo polo mondiale a trazione russa. Alcuni fogli spazzatura avranno il coraggio di ipotizzare una svolta neoisolazionista degli Usa ma non è credibile. Il dollaro ha le sue fondamenta e legittimità nella più estesa presenza Usa nel pianeta, anche a costo di provocare centinaia di conflitti regionali con milioni di nuovi morti fra le popolazioni civili che abitano le periferie degli imperi avversari e/o concorrenti. I genocidi e i disastri umanitari saranno considerati “danno collaterale” , come affermò in varie occasioni e con sfrontato cinismo la eccelsa ed influente segretaria di Stato  Madeleine Korbel Albright, Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America nel periodo 1997–2001.

Parlando delle conseguenze che si abbatteranno sulla penisola, il primo effetto sarà la caduta dell’attuale governo entro febbraio, dopo il totale insediamento della squadra di governo di Trump. Trump agirà su altri perimetri. La ex-italia è un governatorato di seconda linea che non rappresenta una priorità in quanto controllato da 164 basi atomiche che gli USA continueranno a mantenere a quasi totale carico dei costi di mantenimento a carico dei contribuenti della ex.italia. E’ possibile che non avrà nemmeno un ambasciatore, come accadde negli anni dello psychovairuss:  https://it.wikipedia.org/wiki/Ambasciata_statunitense_in_Italia

A testimoniare la irrilevanza del nostro Paese non alleato né colonia ma assimilabile ad un “governatorato” di seconda linea che continuerà ad essere strettamente controllato da maggiordomi filoamericani operanti nel territorio della Repubblica. Ci saranno sanguinose ripercussioni economiche sull’esportazione italiana i Usa se la nuova amministrazione deciderà di applicare pesantissimi dazi alla ex-europa oltre che alla solita Cina. Avremo effetti nefasti sui livelli occupazionali di un Paese che non ha mai varato un piano coordinato nazione di efficientamento delle strutture produttive vivendo di rendita sul un flusso elevato consolidato di export ed inviando i profitti non investiti nelle banche-ombra in Oceania.

La catena di comando di Bruxelles non subirà scossoni notevoli e la responsabile UE non sarà toccata in quanto nominata da 27 pretoriani-commissari che non rispondono a nessuno e che non tengono in minima considerazione le esigenze di 580.000.000 di cittadini europei di cui 180.000.000 sono disoccupati che saliranno ad oltre 250.000.000 con la diffusione dei processi produttivi robotici. Sarà probabile un rimpasto che risponderà ai nuovi equilibri rivenienti dal collasso del pangermanesimo in favore dei francesi e degli inglesi. In questo “gioco” la ex-italia non esiste nemmeno per sua immane insignificanza.

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”

(Tancredi, nipote del principe di Salina, Gattopardo, Tomasi di Lampedusa)

FONTE: https://www.lapekoranera.it/2024/11/07/trump-e-lombra-di-kissinger/  

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