NUOVE CONFESSIONI DI UN SICARIO DELL’ECONOMIA
Il libro Confessioni di un sicario dell’economia, Minimum Fax Editore viene pubblicato in Italia ad ottobre del 2005. Il titolo originale era Conscience of an Economic Hit Man.
Per l’importanza dei suoi contenuti, il volume non ha avuto la diffusione che meritava. L’autore, John Perkins, inizia il suo percorso professionale con la Nsa che lascia quasi subito per lavorare con i Peace Corps. Diventa un consulente economico internazionale di altissimo livello arruolato dal governo americano per svolgere il ruolo di “sicario dell’economia”. Nel retro di copertina è stato scritto “sono professionisti ben retribuiti che sottraggono migliaia di miliardi di dollari a diversi Paesi in tutto il mondo. I loro metodi comprendono il falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso e omicidi”.
John Perkins era quindi un sicario dell’economia. Il suo lavoro consisteva nel convincere Paesi di interesse strategico per gli Stati Uniti ‒ Iraq, Indonesia, Panama, Arabia Saudita, Iran ‒ ad attuare politiche favorevoli agli interessi del governo e delle aziende multinazionali americane. L’autore apparteneva ad un gruppo ristretto, ad una élite che aveva il compito di trasformare i processi di modernizzazione dei paesi in via di sviluppo in un immenso processo di indebitamento che questi Paesi non sarebbero stati in grado di rimborsare diventando automaticamente vassalli dell’impero americano.
I Paesi indebitati hanno finito per sottomettersi alle richieste delle aziende multinazionali Usa e ad altri governi occidentali. Il gruppo di economisti ha operato con azioni nascoste nell’ombra. Ha costruito l’impero economico e coloniale ancora oggi in funzione in tutto il mondo. Ha creato miliardi di umani abissalmente poveri fino alla morte per fame. L’operazione di demolizione del Paese-bersaglio iniziava con la redazione di un rapporto con dati gonfiati che rendesse plausibile un finanziamento più alto delle reali necessità del Paese-bersaglio. Le relazioni economiche riportavano previsioni altissime di sviluppo e di rendimento. In caso di obiettivo mancato della nazione indebitata oltre misura, gli Usa procedevano al sequestro dei terreni, delle case, delle strutture economiche pubbliche. Una privatizzazione brutale che ha sempre causato povertà diffusa, carestie e migliaia di morti. L’intervento degli assassini dei servizi segreti Usa si attivava per la eliminazione fisica dei gruppi di resistenza del Paese.
Il Paese-bersaglio veniva immediatamente indebitato dopo la pubblicazione dei documenti scritti dai sicari dell’economia che promettevano rendimenti superiori al 17 per cento. La prima operazione fu realizzata nella Indonesia governata da Suharto. Si è passati alla Colombia sottomessa con una rapida operazione militare del reparto “Nashville” con la morte del comandante della milizia. Venne insediato Omar Torrijos. Segue la sottomissione dell’Arabia Saudita che non aveva bisogno di prestiti grazie al petrolio. I profitti del petrolio però tornarono negli Usa. I poveri dell’Ecuador salirono al 70 per cento della popolazione. Il debito nazionale da 240 milioni era cresciuto a 16 miliardi di dollari, nonostante il 50 per cento del bilancio impegnato a “ripagarlo” e tre quarti della spesa sociale distrutta. L’applicazione dell’usura a livello di interi governi.
Per un periodo di dieci anni, John Perkins è stato uno di loro e ha deciso di raccontare tutto o quasi, considerata la possibile pressione del governo Usa a non rivelare tutti i danni che ha commesso. In questo libro autobiografico ha descritto gli aspetti più ignobili e nascosti dell’espansione della cosiddetta “globalizzazione” delle nazioni che interessavano gli Usa. Fra questi: Iraq, Indonesia, Panama, Arabia Saudita, Iran. Gli Usa hanno costretto questi Paesi a sottomettersi alle richieste e al comando delle multinazionali utilizzando metodi di sfruttamento, di minacce dirette ai governanti, di numerosi omicidi mirati e creazione di fantocci al potere.
Dopo la prima pubblicazione del testo del 2005 di circa 214 pagine, l’autore ha stampato una successiva versione aumentata del suo libro con titolo The new Confessions of an Economic Hit Man. Rispetto alla precedente del 2005, la nuova edizione comprende 383 pagine, con una quarta parte che copre il periodo dal 2004 al 2016. Il libro è quindi una radiografia delle operazioni della Nsa nel mondo per assicurare un dominio totale degli interessi economici e geopolitici degli americani. Si tratta di un saggio che si legge come un romanzo di spionaggio, con la differenza che i fatti raccontati sono tutti reali, con la consapevolezza che l’autore non ha potuto raccontare tutto. Questo racconto dall’interno, scritto per mano di uno dei distruttori di interi Paesi è sufficiente per comprendere la reale politica internazionale degli Usa realizzata in vari decenni.
A tutti noi le necessarie riflessioni dopo una attenta lettura di questo libro “scomodo”.
John Perkins, The New Confessions of an Economic Hit Man, Better-Koehler Publishers Inc., 2016, pagine 383
Fonte: https://opinione.it/cultura/2024/02/26/manlio-lo-presti-john-perkins-nsa-usa-globalizzazione-economia/