LE BANCHE CONTINUANO A FARE PROPAGANDA
Manlio Lo Presti (*)
Una banca del sistema italiano e di notevoli dimensioni, non più italiana, è affetta da improvviso managerismo comunicativo, ovviamente di fattura anglosassone.
Come riportato da comunicazioni ufficiali, gran parte del suo azionariato (88%) viene denominato con il termine ambiguo di “mercato” senza dire la quota nazionale e quella estera che compone questa voce enorme. Per legge il gruppo finanziario è costretto a dichiarare che il 5% è in mano alla gigantesca finanziaria speculatrice BlackRock Inc., causa di molti scossoni ai danni della ex-italia https://group.intesasanpaolo.com/it/chi-siamo/azionariato#
E’ doveroso evidenziare che questa azienda bancaria, per effetto di molteplici fusioni per incorporazione di altre banche minori, è azionista con oltre il 45% dell’assetto proprietario della Banca d’Italia che la dovrebbe controllare: https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/funzioni-governance/partecipanti-capitale/index.html . La pagina di Bankitalia elenca gli azionisti: https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/funzioni-governance/partecipanti-capitale/elenco_partecipanti.pdf
Sappiamo da sempre che un azionariato diffuso e polverizzato teoricamente dovrebbe proteggere dal potere di minoranze in possesso di piccoli pacchetti ma concentrati fra loro. In realtà, la polverizzazione azionaria consente un potere enorme a pochi pacchettisti liberi di fare e disfare. Nel caso di questa banca, per effetto di numerose fusioni, da sola possiede oltre il 40 percento delle azioni della Banca d’Italia che dovrebbe – invano – vigilarla!
Questa azienda si accorge che 1) i cittadini non si fidano più. La fuga dagli sportelli è quasi totale perché la gente è stata sbattuta fuori con la diffusione massiccia di plastichette, di carte di credito e dal servizio di banca in rete, 2) I clienti denunciano di più gli abusi, le scorrettezze, 3) le banche hanno perso una infinità di cause per sovraindebitamento (https://www.portalesovraindebitamento.it/ ) e per l’imposizione di costi onerosi “di pratica” e di clausole capestro e di costi per uso di prelievo automatico e per le carte di credito. Oneri fuori linea rispetto alla media europea.
Ma l’automazione e gli accorpamenti non dovevano abbassare significativamente queste spese? Falso!
Il sistema bancario e finanziario si accorge “adesso” dell’incapacità di acquisire la fiducia dei cittadini colpiti da anni da truffe, ladrocini, ambiguità comportamentali, palese servilismo ai poteri forti anche a detrimento di utili “sani” quasi sostituiti da quelli di matrice speculativa e finanziaria.
Tutto questo è accaduto alla faccia delle presunte azioni a salve di Bankitalia, Eurosistema, Consob, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Corte dei conti, le 20 inutili Associazioni di consumatori accreditate ed elencate nella pagina del ministero, la Commissione finanze e tesoro della Camera, le numerose edizioni di Basilea I, II, III, le numerose normative per il contrasto al riciclaggio, ecc., alcune trasmissioni televisive inefficaci. Una montagna di nebbia in bottiglia che non ha difeso minimamente i cittadini massacrati dai comportamenti pirateschi delle banche, delle finanziarie orientate ad indebitare tutta la popolazione italiana per poi accaparrarsi dei loro beni saccheggiandoli con l’attivazione di garanzie cosiddette “reali”.
La sequenza infernale di fusioni bancarie in questi decenni non ha prodotto le promesse-e-non-mantenute “economie di scala” che dovevano ridurre i costi a carico dei consumatori. Nulla di fatto.
Persistono e si diffondono le truffe. Sono aumentate con i canali informatici che sfruttano l’imperizia della popolazione accusata e colpevolizzata di essere disinformata. Trovare i colpevoli altrove è la strada più facile per coprire proprie inefficienze storiche, endemiche.
Non si fa nulla per mettere sul banco d’accusa i vertici delle banche autrici di comportamenti ambigui e opachi. Le banche non hanno mai ricevuto sanzioni proporzionate ai danni da loro prodotti contro la popolazione storicamente depauperata e ridotta al lastrico da continui saccheggi mediante l’attivazione delle garanzie. La lunga e triste sequenza di banche fallite o fatte fallire è una lezione che non è stata imparata. Il cimitero bancario continua ad essere dimenticato per opera di tutti: delle banche, della stampa e, soprattutto della stampa e della politica: https://www.money.it/banche-crisi-fallite-in-italia-elenco-dal-1892-ad-oggi
Non c’è controllo che possa funzionare efficacemente perché sono gestiti da personale selezionato con criteri più che discutibili. La tendenza alla collusione e alla corruzione aumenta per la inamovibilità del personale addetto ai controlli che dovrebbe essere trasferito improvvisamente e continuamente, per render inutile la dazione di tangenti per agire in modo scorretto. Il caos premeditato attuale è aggravato dalla presenza incontrollata delle criptovalute veicoli di future e dolorose truffe in stile Ponzi. Si tratta di valute esclusivamente elettroniche senza banconote. Si muovono su canali scarsamente controllati dalla attuale architettura di vigilanza nazionale, europea e mondiale. Aspettiamoci altri disastri dilatati in pochi secondi con il contributo della cosiddetta “intelligenza artificiale” spiegata e maneggiata da strani personaggi incappucciati che sembrano uscire da romanzi di Fantasy.
Il mondo bancario e finanziario vive dietro un sipario di cartone nonostante le sterili ed inefficaci campagne della Banca d’Italia, dei bollettini informativi allocati nelle agenzie di città e che sono totalmente illeggibili per il loro linguaggio ultra tecnico, autoreferenziale e logorroico.
L’azione comunicativa di questo colosso ha il sapore di una iniziativa perorata da qualche dirigente in odore di assurgere alla dirigenza centrale con questa iniziativa la cui durata sarà breve, costosissima e poi sarà dimenticata: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/mondo-imprese/668846/paschina-intesa-sanpaolo-pubblicita-comunicare-valori-credibili-vicini-simpatici-costruire-rapporto-di-fiducia-bookcity.html perché non rimuoverà affatto i sospetti e la sfiducia della popolazione bersagliata da decenni di comportamenti arroganti e scorretti autorizzate da dirigenze totalmente cooptate e non selezionate con giudizio e prudenza. Continuerà a sussistere il sospetto, diventato certezza, che questi colossi operano apertamente per i propri interessi ponendo in ultimissimo piano il beneficio dei clienti che sono quelli che pagano tutta la baracca. Ma questo è un dato incidentale e i danni sono considerati “collaterali”.
Dai contenuti della “campagna”, la popolazione deve imparare e in fretta, colpevole di farsi truffare e saccheggiare. Anche in questo caso, il comportamento protervo non cambia. Le banche non si pentono di nulla perché hanno ragione in forza della loro potenza monetaria. Non si ottiene la fiducia dei cittadini con le favolette pubblicitarie. La fiducia si ottiene con i fatti concreti. Con i finanziamenti alle aziende piccole e grandi per incoraggiare ristrutturazioni tecniche che garantiscano incrementi produttivi unitari. Il resto è favolistica dei fratelli Grimm, Andersen, Fedro, Esopo, Afanasjev.
Difficilmente correggeranno i loro comportamenti, nemmeno questa importante azienda. Non speriamoci affatto.
Forse, potrà cambiare qualcosa se muterà il sistema collusivo di cooptazione dei vertici con la immissione di esperti ed onesti amministratori che esistono ma sono stati oscurati ed emarginati.
Molto meritevole l’opera di informazione attuata da anni da un ex dirigente bancario con i suoi libri, mostrando stupore del fatto che non è stato ancora assassinato:
Come diceva un generale famoso: “la guerra continua” …
(*) Scrittore ed esperto di banche e finanza
FONTE: https://www.lapekoranera.it/2024/12/13/le-banche-continuano-a-fare-propaganda/
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