ACCORDI SEGRETI FRA PROTAGONISTI DI BIG PHARMA, GAS E GRANO

ACCORDI SEGRETI FRA PROTAGONISTI DI BIG PHARMA, GAS E GRANO

di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)

Sull’onda delle notizie “cinesi”, assistiamo in Italia ad un ritorno della propaganda vaccinista sugli schermi e sulla carta stampata. Emerge dalle decine di dibattiti televisivi come risultante di una lenta ma attenta preparazione terroristica farmaceutica. Dopo la sequenza dello psychogreen con le treccine, della follia psychoelettrica, della psychoscimmia, della psychoucraina, dello psychoiran con i capelli tagliati, adesso incombe il ritorno della psychocina versione 2.0. Se ci ricordiamo, il caos cosiddetto pandemico del 2020 è partito con la paura della Cina. Il mortale gioco farmaceutico dell’oca sta riprendendo dallo stesso punto:

https://www.nicolaporro.it/atlanticoquotidiano/quotidiano/politica/con-la-scusa-della-cina-ecco-il-colpo-di-coda-del-tremendismo-sanitario/
L’uso dello è un’arma di distrazione per coprire i danni provocati:

1) dalla ossessiva dominazione della finanza sulla produzione,

2) dalla distorsione della distribuzione di beni e servizi: dai correlati livelli occupazionali ridotti significativamente dalle espulsioni di massa create dalla robotica, in concomitanza con l’invecchiamento della popolazione occupata, come risulta dal rapporto disponibile qui:
https://oa.inapp.org/bitstream/handle/20.500.12916/3437/INAPP_Digitalizzazione_e_invecchiamento_della_forza_lavoro_nel_settore_dei_servizi_IR_25_2022.pdf?sequence=1;

3) dall’incremento delle produzioni robotiche che hanno accresciuto le espulsioni di masse ingenti di lavoratori dai cicli produttivi: https://www.lindiceonline.com/osservatorio/economia-e-politica/espulsioni-saskia-sassen/;

4) dai livelli salariali che saranno ridotti significativamente (https://www.linkiesta.it/2017/05/i-robot-non-ci-sostituiranno-perche-i-nostri-stipendi-saranno-sempre-p/) riducendo – forse – il crollo occupazionale e dalla teologia verde ecologista sostenibile con le treccine che ha avuto come conseguenza immediata la deindustrializzazione del continente europeo.
Dell’inquietante fenomeno distruttivo delle espulsioni di massa non ne parla nessuno. Non interessa, non attira.
Il senso di allarme indotto artificialmente è commisurato alla crescita del numero delle dichiarazioni che prospettano un ritorno alle mascherine, senza obblighi polizieschi vigilati da pattuglie della polizia per le strade appoggiate da sciami di elicotteri in volo e dall’urlo lacerante delle sirene nella notte. Difficile dimenticare il panorama distopico e delirante appena trascorso. Dicevamo che il timore di un brutale ritorno diventerà certezza quando i politici che hanno dichiarato la discrezionalità delle mascherine ecc. smentiranno sfacciatamente tutto. Smentiranno tutto senza vergogna. Diranno che il ritorno alla obbligatorietà delle misure sanitarie è giustificato dal rapidissimo aggravarsi del “quadro pandemico” internazionale. Il gioco è fatto! Riprende il sopravvento la regia del Sinedrio dei trecento esperti virologi scientifici in totale disaccordo fra loro per non far capire nulla al cittadino indifeso. Un film già visto! Si tratta della classica PsyOp (operazione psicologica) per alterare la percezione della realtà circostante.
Nel frattempo, casualmente e in stretta successione, esplodono tumulti di piazza in mezza Europa con un finto colpo di stato in Germania notiziato per tre giorni e poi scomparire totalmente dai radar dell’opinione pubblica. Gli elementi che fanno sospettare l’artificialità dell’attuale caos mondiale sono 1) La sincronicità dei disordini di piazza, soprattutto e guarda caso, nei Paesi che hanno osato sottoscrivere accordi con la Russia. Disordini relativi a problemi sociali esistenti al tempo delle occupazioni dei soliti angloamericani in quelle zone e che all’epoca non hanno fatto nulla per migliorare la condizione delle donne; 2) l’inflazione indotta dalle quotazioni del gas addebitata esclusivamente alla Russia che esporta il 18% del gas mondiale, trascurando abilmente il rimanente 82% che non ha avuto alcun motivo per rialzare i prezzi. (https://www.geopop.it/quali-sono-i-maggiori-produttori-ed-esportatori-di-gas-naturale-al-mondo/);

3) http://infofarine.it/ informa che su una produzione mondiale di 406 Mt di farina, la Russia produce 75 Mt, cioè il 18% scarso del totale esportandone il 35% del totale mondiale. Ma la Russia è l’unica colpevole del rialzo del prezzo globale del grano influenzato da altri produttori di cui il primo è la Cina con 137 Mt di farine. Viene volutamente omesso che la Cina ha il 34% della produzione mondiale ma esporta molto meno (http://infofarine.it/il-frumento-tenero-in-italia-e-nel-mondo/). Il sito https://ilfattoalimentare.it/ evidenzia che le importazioni di grano da Russia ed Ucraina non sono fondamentali: https://ilfattoalimentare.it/grano-e-mais-la-russia-e-lucraina-non-sono-fondamentali-per-le-importazioni-italiane-di-queste-materie-prime.html Allora come si giustificano i folli rialzi di prezzo della produzione di pasta che si credeva prodotta in Italia provocando spirali inflattive gravissime? Si tratta di pura ed ignobile speculazione che i governi precedenti, nazionali ed europei, non hanno combattuto e non risolveranno né a breve né con decisione.

Consultando direttamente le fonti statistiche e gli studi effettuati dagli organismi internazionali viene fuori una realtà totalmente diversa da quella bombardata dai media per creare allarme ed una percezione artefatta della realtà (allarmistica e terroristica). Possiamo quindi affermare che l’Italia è sotto l’attacco di una guerra ibrida in piena regola. A questo punto c’è da domandarsi: perché siamo di fronte alla più grande diffusione di notizie false mai raggiunta prima nella storia? Si fa largo il sospetto che dietro le quinte di questo copione ci sia ben altro. Che esista la sottoscrizione di un “accordo planetario riservatissimo” con assegnazione ai rispettivi attori dello scenario globale delle parti da recitare per evitare e bloccare sul nascere eventuali conseguenze fuori controllo catastrofiche e destabilizzanti. Lo fa pensare il fatto che non sia ancora esploso un conflitto di vaste proporzioni che viene continuamente paventato ma non ancora iniziato. La devastazione è assicurata, con danni simili, ma grazie alla diffusione del panico. Abbiamo una guerra psicologica in corso. Non dimentichiamo che gli USA sono stati gli unici ad usare le bombe nucleari dopo la resa del Giappone approfittando del vantaggio tecnologico. Il divario è da tempo condiviso con altre potenze militari del pianeta. Adesso sono tutti cauti nel ricorrere all’arma nucleare che non avrebbe nessun vincitore.
La guerra atomica non è praticabile perché senza vincitori. I sistemi economici devono essere vittime della depressione eterna. La disoccupazione aumenta e i robot producono per compratori sempre più rari. Se il sistema tecnofinanziario ed economico non sono esplosi sul serio, allora si fa strada il sospetto che l’attuale morfologia dello scenario mondiale sia il frutto di un accordo riservato fra le varie potenze con la regia delle dieci maggiori imprese mondiali quasi tutte angloamericane. Nulla vieta di pensare che ci siano accordi tra Cina e società farmaceutiche. La chiusura offre alla Cina l’occasione di effettuare una stretta maggiore e più brutale che assicura un fronte interno appiattito sul consenso dell’annessione di Taiwan, senza disdegnare l’incasso di masse di denaro dal big pharma. Inoltre, la pressione tecno-sanitaria cinese giustificherebbe il rimbalzo tecnosanitario repressivo in Europa. È la scusa perfetta per chiudere di nuovo tutto con le solite sceneggiate: elicotteri, polizia nelle strade, minacce e criminalizzazione degli oppositori, raffica di dpcm extraparlamentari, un maggiore collasso economico generalizzato dell’Europa, disoccupazione oltre i 100 milioni di persone ed espulsione di altri 50 mln per robotizzazione.
La guerra ucraina ha reso possibile fra Russia e società di armamenti mondiali un protocollo per svuotare i magazzini di armi obsolete, ed è anche occasione di riciclaggio di gran parte delle somme stanziate e dirottate nei soliti paradisi fiscali sui conti dei parlamentari che hanno deliberato i finanziamenti.
Esiste un ulteriore sospetto che l’accordo segreto Russia-Usa sul prezzo del gas sia un altro gigantesco canale di riciclaggio per “sovrafatturazione”. Il riciclaggio diventa la chiave di lettura degli eventi attuali: soldi destinati al finanziamento di guerre locali o per la propaganda capillare. Il 2023 sarà un anno veramente difficile. Prepariamoci!

FONTE: https://www.lapekoranera.it/2023/01/01/accordi-segreti-fra-protagonisti-di-big-pharma-gas-e-grano/