Badoglio 2.0 poderoso eppur vetusto
Manlio Lo Presti – 7 aprile 2020
L’ennesimo dispaccio del Badoglio 2.0 a reti unificate di terra, di mare, di aria trionfalmente annuncia 400 miliardi di euro. Il trionfalismo è più semantico che reale grazie all’uso indiscriminato della parola “poderoso“.
Ripetendo l’eterno gioco del gatto e della volpe, del poliziotto cattivo e quello buono, abbiamo visto il contraltare minimalista della solerte ministra ritmare il suo intervento – a chiamata di Badoglio 2.0 – inanellando ripetutamente il termine “vetusto“.
Fatto gravissimo, la ministra dell’istruzione ITALIANA, nel dichiarare (poi verranno forse i fatti) la dotazione di strumentazioni elettroniche alle scuole ha definito queste “DEVICE” un vocabolo anglosassone che significa “dispositivo”. Ancora la pessima sudditanza servile. Un ministro dell’istruzione italiana che usa UN TERMINE INGLESE: una vera bestemmia imperdonabile!!!!!
In attesa di una comunicazione ufficiale su Gazzetta del provvedimento DPCM, veniamo alle questioni trattate a volo d’angelo dall’attuale primo ministro (non uso la parola premier) :
Le banche
Come al solito, è il settore su cui si scaricano le secolari inefficienze della elefantiaca burocrazia italiana. Le banche hanno dovuto sostenere i gravosi costi della gestione:
- Basilea 1,2,3, per n. → ∞ , con relativi costi sui bilanci bancari;
- Procedure di verifiche antiriciclaggio con varianti successive, con relativi costi sui bilanci bancari;
- Procedure di gestione della riservatezza dei dati sensibili personali (con il solito inglese:privacy) e sue numerose varianti, con relativi costi sui bilanci bancari;
- I problemi enormi del passaggio dalla lira all’euro, con relativi costi sui bilanci bancari
- implementazioni operative con le disposizioni di cooperazione con Agenzia delle entrate, la Consob, ecc., con relativi costi sui bilanci bancari;
- gli adempimenti di sicurezza dello Stato da parte delle 7 polizie che caricano il peso delle ricerche sulle banche, con relativi costi sui bilanci bancari.
L’elenco sopra riportato è per difetto.
Ad eccezione di facilitazioni fiscali tempo per tempo applicate al settore creditizio, va detto che gran parte di questi costi non è stato mai rimborsato dallo Stato che avrebbe in libro paga milioni di dipendenti centrali e periferici per eseguire in proprio questi adempimenti.
Anche in questa emergenza (chiamiamolo quindi Punto 6) le banche saranno caricate di tutto il peso organizzativo della erogazione di milioni di linee di credito di cui fare, una per una, le opportune indagini se il cliente merita o meno il finanziamento, con relativi costi sui bilanci bancari e un carico di operatività notevole.
Il bollettino televisivo di Badoglio 2.o nella serata del 6 aprile 2020 ha accennato che i crediti saranno interamente coperti da garanzie emesse dalla SACE. per ogni finanziamento a soggetti economici di cui fornirà un elenco scritto.
Sulle garanzie sarà necessario chiarire immediatamente:
- che la garanzia è attivata a semplice richiesta, cioè non si attiva solo in via sussidiaria. A questo punto la domanda chiave è: la “semplice richiesta” , in caso di insolvenza del finanziato, evita l’obbligo per la banca della dimostrazione che ha fatto tutto il possibile per recuperare il credito erogato e che ha operato secondo le regole FORMALI riportate nei regolamenti SACE? Faccio riferimento a RISERVATEZZA DEI DATI, ANTIRICICLAGGIO, LEGGE BANCARIA, ACCERTAMENTI ANTIMAFIA, MODULI E CORRISPONDENZA DEBITAMENTE FIRMATA IN TUTTE LE SUE PARTI, SE LE DOMANDE DI FINANZIAMENTO SONO STATE GESTITE A REGOLA D’ARTE, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.; Insomma, la garanzia si attiva all’emergere dello stato di insolvenza del finanziato rimuovendo preventive azioni di responsabilità verso le banche? Non lo credo affatto. Le responsabilità saranno le stese di sempre…
- determinazione del tasso di interesse: fisso o variabile legato a quali parametri europei, in crescita o in diminuzione in relazione alla durata del finanziamento;
- rateizzazione mensile, trimestrale, semestrale, annuale della restituzione dei soldi erogati precisando che i finanziamenti non sono gratuiti né banconote che piovono dal cielo, come talvolta qualcuno immagina sentendo parlare di helicopter money.
La SACE – Sezione Autonoma Credito all’Esportazione
Si tratta della struttura che emette le garanzie, a semplice richiesta, per i finanziamenti effettuati dalle banche sul territorio, anche in gran parte per il finanziamento delle esportazioni.
VA CHIARITO CHE LA SACE NON FA ALTRO CHE EMETTERE GARANZIE E SOLO DOPO AVER RICEVUTO DALLE BANCHE L’INDAGINE COMPLETA CON TUTTO L’INCARTAMENTO.
Pertanto, la “semplice richiesta” scatta se tutti i pezzi di carta sono a posto prima della erogazione del credito!
Il loro funzionamento è simile in tutto alla operatività dei CONSORZI DI GARANZIA.
TUTTO CIÒ PREMESSO
Fare comunicati troppo trionfalistici ponendo in ombra la complessità degli adempimenti giuridici, di tutela dei dati personali, di regime delle garanzie, è una operazione scorretta e pericolosa sia per gli effetti distorsivi che produce sulle valutazione dei tanto conclamati “mercati”, sia sulla entità delle aspettative di una popolazione bisognosa ma in gran parte prontissima a trarre vantaggio dalla montagna di denaro che dovrebbe arrivare (il famoso detto CHIAGNE E FOTTE).
Nulla si è detto delle azioni che faranno le 8 mafie per prendersi la fetta maggiore di questi miliardi. Nessuno ha parlato di come prevenire.
Non è un argomento importante …
P.Q.M.
Con una adeguata dose di scetticismo e senza aspettative, aspettiamo di leggere i contenuti trionfalistici e poderosi dell’ennesimo provvedimento entro oggi quando saranno pubblicati in forma di DPCM sulla Gazzetta ufficiale…