BASTA ODIO E LINCIAGGIO. PARLIAMO DI LAVORO E DI CRESCITA NAZIONALE
Manlio Lo Presti 22 novembre 2022
La principale formazione politica uscita malamente da queste elezioni deve cercare all’interno le cause della propria sconfitta. Non è più intellettualmente plausibile continuare a praticare la praxeologia marxiana post hegeliana che considera errata la Realtà da modificare anche con l’odio, la diffamazione e la violenza politica laddove questa si discosta dai parametri dottrinali! Da qui la cancel culture, il movimento woke, le treccine, le sardine, i soloni plurilaureati nelle costose università USA, il lancio di sostanze contro le opere d’arte, il delirante smantellamento linguistico asteriscato, la demolizione di statue, l’uso terroristico delle epidemie da laboratorio, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Continuare a linciare i nemici usati malignamente come comoda foglia di fico per coprire le delinquenziali inadempienze, non servirà a risolvere le questioni sociali abbandonate per seguire il buonismo green, sostenibile, elettrico, oktosex pedofilo finanziario mondialista Dem. L’odio, la calunnia, la diffamazione a mezzo stampa diretta e individuale contro personaggi politici che la pensano diversamente dalla teologia-Dem-che-ha-sempre-ragione dovrà essere sostituita dalla:
- Elaborazione di programmi ben congegnati e focalizzati sui temi del lavoro e non della sussistenza stracciona elargita a pioggia;
- tutela e dal sostegno della natalità di un Paese che sta demograficamente morendo e non con una immigrazione selvaggia spinta da immensi profitti;
- autonomia decisionale e non sulla sudditanza ad uno staterello confessionale dentro la ex-italia e delle Ong che agiscono come strumenti di guerra ibrida sciamando sulle nostre coste;
- tutela dell’economia con ristrutturazioni e non con la eterna svendita dei marchi italiani all’estero;
- fine della subalternità alle banche europee, svizzere, americane, tedesche, olandesi
- tutela senza isterismi dei diritti in genere.
Se questa sinistra al caviale vuole risorgere dovrà agire sui temi sociali privilegiando la tutela degli interessi nazionali in campo economico, del controspionaggio elettronico e del controllo delle frontiere, con l’esercizio più veloce della giustizia, con lo snellimento burocratico. Azioni che gli altri Stati d’Europa fanno da sempre e nessuno li accusa di essere nazi-nippo-fascisti-segregazionisti. Da troppo tempo, qualsiasi decisione prende, la ex-italia è continuamente bersagliata anche se le azioni sono identiche a quelle di altri Paesi. È chiaro che il nostro Paese deve essere sterminato, deve diventare la sacca razziale dell’Europa, una landa deindustrializzata e indebitata.
Non facciamoci illusioni: dovremo recuperare gli spazi di libertà di nostra iniziativa contro altri Paesi che hanno tutto l’interesse a tenerci sotto botta e indebitati eterni! Dovranno essere ridefiniti i rapporti con l’invadente e potentissimo staterello teocratico trasformato in una gigantesca Ong a trazione di una titanica e pervasiva Comunità il cui smilzo ed astenico esponente comanda a bacchetta tutti i vescovi italiani. Una struttura che non cura gli interessi italiani. Anzi, è assolutamente il contrario danneggiandoli apertamente!
Questa situazione deve finire perché la ex-italia abbia la possibilità di sopravvivere e perfino di affermarsi come un Paese alla pari nella UE. Dovrà dismettere il penoso ruolo di colonia americana indebitata e ricattata. Forse, i partiti sconfitti potranno fare la loro parte con un forte recupero di dignità, se comprenderanno queste priorità.
Questi dovrebbero essere i programmi di una sinistra credibile e di un sindacato che risorge proprio quando il governo è diverso coprendosi di vergogna per la sua lunga inerzia sotto i governi mondialisti di sinistra!
Nel frattempo, i temi di sinistra li sta curando la politica di destra! Se continuano con l’odio e la diffamazione, vuol dire che costoro non sono stupidi, ma che non hanno via d’uscita perché i loro vertici sono tutti ricattati.