Convivialità, rispetto e fiducia

Convivialità, rispetto e fiducia

Digressioni semiserie

Manlio Lo Presti – 17 settembre 2020

 

Ogni cena riunisce insieme persone talvolta simili fra loro, talvolta diverse.

Il legame può essere quello della comunanza di interessi, curiosità, empatia, casualità. Esiste un gruppo di studiosi che ne hanno analizzato le caratteristiche. Primeggiano gli studi interessanti di Erwing Goffman (1) e di un gruppo di ricercatori riuniti in un testo collettivo dove sono descritti i momenti della vita sociale protocollare (2).

In aggiunta all’approccio testuale, abbiamo il primo esempio di testo e musica di derivazione popolare fuori quindi dai canoni aulici di natura religiosa, con una forte carica di gaiezza e di irrisione del potere.

Parlo dei versi del CARMINA BURANA (3).

 

In taberna quando sumus

Non curamus quid sit humus

Sed ad ludum properamus

Cui semper insudamus

Quid agatur in taberna

Ubi nummus est pincerna

Hoc est opus ut queratur

Si quid loquar, audiatur

Quidam ludunt, quidam bibunt

Quidam indiscrete vivunt

Sed in ludo qui morantur

Ex his quidam denudantur

Quidam ibi vestiuntur

Quidam saccis induuntur

Ibi nullus timet mortem

Sed pro Baccho mittunt sortem

 

Quando siamo all’osteria
di questa terra non ci importa più,
ma giochiamo in allegria
e non la smettiamo più.
Quel che si fa in un’osteria,
dove il denaro in vino si butta via
è giusto che voi sappiate,
dunque ciò che vi dirò ascoltate.

C’è chi gioca, c’è chi beve,
c’è chi malamente vive.
Chi nel gioco si accanisce
tutto nudo poi finisce.
Ma c’è pur chi si riveste
e chi di sacchi si fa una veste.
Qui nessuno teme la morte,
ma per il vino si gioca la sorte.

 

Ma indietro nel tempo, abbiamo i banchetti della civiltà romana, del Medioevo, del Rinascimento come testimoniano le opere d’arte, letterarie, ecc., se consideriamo i ceti sociali di vertice.

Non va dimenticato che la sapienza popolare ha elaborato moltissimi proverbi sulla tavola che dimostrano una profonda conoscenza della natura umana.

Il Convivio (4), apparentemente banale perché ricorsivo presenta, schematicamente, le seguenti caratteristiche:

Amicizia (5)

Rispetto reciproco (6)

Fiducia (7), lasciando il più possibile lontano l’autocensura della discorsività (8)

Scambio (8) di notizie e di esperienze

Si può, a questo punto affermare che i pilastri appena descritti sono presenti in tutti i raggruppamenti umani, qualsiasi siano le rispettive morfologie come nel caso delle società occidentali, quelle islamiche, quelle orientali, quelle africane. Sono le caratteristiche, infine, del senso di appartenenza.

Noi saremo qui a vivere cordialmente, spero, un momento di importanza assoluta che denota nella sua totalità l’aspetto comunicativo di gruppo della natura umana (9).

In taberna quando sumus …

 

Per approfondimenti

 

           http://www.testietraduzioni.com/cantanti/c/carmina-burana/in-taberna-quando-sumus.html

Interessante il contenuto dei testi: Norbert Elias, Il processo di civilizzazione, Il Mulino; Montanari, Convivio, Laterza

Anche qui, abbiamo una vasta letteratura che parte dal testo di Cicerone, De Amicitia

Il rispetto si fonda essenzialmente sulla cooperazione fra individui e gruppi. La cooperazione si fonda sulla fiducia

  • Fiducia che è un processo complesso che implica una educazione democratica alla base – formazione scolastica

Suggerisco la lettura del libro: Gambetta, Le strategie della fiducia, Einaudi – https://www.jstor.org/stable/23193294.

Il contrario della fiducia è il subdolo e spesso anche brutale esercizio di controllo delle masse descritto in modo insuperabile dal titanico libro: Elias Canetti, Massa e Potere, Adelphi (già Rizzoli)

  • Scambio, suggerisco la attentissima lettura di Ronald Laing, Nodi, Einaudi e di Michel Foucault, L’ordine del discorso. Discorso al Collège de France, Einaudi