Il caos permanente del superstato canaglia

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Il caos permanente del superstato canaglia

Manlio Lo Presti – 14 gennaio 2020

 

Guidato sagacemente da coorti di pagatissimi superesperti provenienti da Centri di ricerca, Centri Studi privati emanazioni di potentissime lobby industriali e finanziarie, Università, il superstato canaglia oltre Atlantico continua ad alimentare disordini e sovversione in tutto il pianeta. Una strategia devastante che costringe gli Stati bersagliati a giocare di rimessa, con reazioni che possono sfiorare la guerra totale se ci riferiamo alla Cina, alla Russia e anche all’India, per non contare sul un ampio numero di Stati in possesso di atomiche

La strategia eversiva planetaria viene ovviamente utilizzata come arma di contrasto contro Cina, Russia e, perché no, contro l’India per mantenere una percepita supremazia mondiale. Le “dottrine” a giustificazione e sostegno di queste pratiche sempre più conflittuali e devastanti provengono dal messianismo millenario, da una pretesa ruolo di gendarme del mondo che annovera un agguerrito stuolo di  corifei dei quali i più intelligenti, complessi e cinici sono Carroll Quigley (1) e Henry Kissinger (2), sempre tuttavia dietro e in appresso alle teorie economiche delineate da pensatori protestanti ed altresì antichissime capacità di gestione del denaro da parte di una ben precisa stirpe ancora oggi divisa fra sionismo e il suo contrario.

In prima battuta, possiamo affermare che gli Stati nemici degli USA sono quelli dove, per esempio, non operano sussidiare dei colossi finanziari e di rating

Questo immenso apparato statale, ormai simile ad un grande campo militare (3) e carcerario dove i detenuti sono in totale e in percentuale in misura superiore ad ogni Stato del pianeta, non è esente da immense forze sotterranee che sinteticamente sono definite DEEP STATE. Si tratta di pressioni che hanno lo scopo di eliminare fisicamente qualsiasi struttura sociale, Stati, ideologie, popoli, culture che possano costituire un ostacolo alla totale fluidità dei movimenti di merci, servizi, finanza e masse crescenti di esseri umani in parte usati come mano d’opera schiavistica a bassissima retribuzione e un’altra parte vengono espulsi dai processi lavorativi a causa della produzione robotizzata di beni e servizi.

Anche gli USA non sono esenti da tale processo di distruzione degli stati nazionali.

Il DEEP STATE sta utilizzando gli USA come un martello pneumatico ma cercano di minarne le fondamenta, considerate da tempo un ostacolo sempre più pesante contro il progetto di globalizzazione assoluta di tutto.

Abbiamo quindi un Superstato che utilizza sistematicamente il terrorismo planetario mediante sanzioni economiche, embarghi, operazioni militari e infine assassinii mirati, ma un una megastruttura che ha il forte rischio di disintegrarsi al sui interno grazie alle potenti forze mondialiste il cui scopo è stritolare il Paese con una crisi economica durissima, sostituzione etnica, politiche culturali che spingono all’individualismo e alla eutanasia di massa, alle politiche gender quadrisex per accelerare la disintegrazione del tessuto sociale dopo aver eliminato da Middle Class. Un ceto che era una garanzia di progresso economico e di una certa redistribuzione della ricchezza che favoriva l’ascensore sociale.

Coerentemente con tale strategia distruttiva il DEEP STATE ostacola l’amministrazione Trump che corre in altra direzione sul piano economico e finanziario interno e mantenendo tuttavia la solita politica imperiale militar-finanziaria contro i nemici del mondo.

TUTTO CIO PREMESSO

Alla instabilità mondiale provocata dagli USA, con l’abilissima regia non tanto occulta di Israele, si aggiunge l’ulteriore fattore di instabilità interna terreno di scontro sanguinoso fra due fazioni potentissime aventi ciascuna una differente visione del potere mondiale.

Il conflitto interno agli USA costituisce una pesante incognita sul futuro delle alleanze mondiali, con conseguente creazione di un vasto fronte comune mediante un più stretto avvicinamento strategico di Cina, India e Russia.  Ne sono segnali significativi la

  • crescita delle tensioni fra Taiwan e Cina,
  • fra Hong Kong e Cina, con la Turchia in Libia,
  • la Grecia pronta ad ostacolare la presenza turca in Africa,
  • la pressione sul colosso iraniano per danneggiare la Cina che intende utilizzare il recente giacimento di 53 miliardi di barili.
  • Ci sono numerosi movimenti militari negli Stati ex Unione Sovietica intorno alla Russia che continua a tacere.

Infine, l’Europa dei pretoriani di Bruxelles disarticolata e del tutto irrilevante sul piano organizzativo, istituzionale e di politica mondiale, preoccupata solamente di adottare politiche repressive bersagliando e rapinando Paesi più deboli mediante una unità di conto finanziaria a trazione germanica chiamata comunemente euro.

P.Q.M.

Di fronte alla palese inutilità delle Agenzie mondiali per la pace, delle strane strutture chiamate Caschi Bianchi e simili, della proditoria incursione di Ong, ecc. ecc. ecc., sarà un’impresa titanica se non impossibile riportare i rapporti mondiali su un piano di confronto costruttivo ed orientato alla realizzazione di obiettivi di sviluppo economico con una accettabile redistribuzione dei redditi.

Il principale motivo bloccante è la totale mancanza di interesse a farlo, a sedersi per negoziare, per ricostruire fintanto che continua a primeggiare la percezione che il potere mondiale si gestisce più rapidamente con la creazione e la perpetuazione del caos internazionale, con i conflitti, con armamenti, con mercenari sanguinari, con le politiche di sterilizzazione dei popoli, con la sostituzione etnica che è più veloce e produce schiavi e fa saltare i diritti acquisiti grazie a lunghi percorsi democratici.

Non ci sarà pace finché lo sterminio totale sembrerà il sistema di dominio più efficace.

Ne riparleremo!

 

NOTE