Il ruolo USA nel quadrante turco-siriano

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Il ruolo USA nel quadrante turco-siriano

Manlio Lo Presti – 9 ottobre 2019

L’annuncio di un consistente ritiro di truppe USA dal quadrante turco-armeno-siriano è oggetto di accurate analisi, ma il ritiro non è totale. Gli usa non abbandonano con facilità una zona ricchissima di petrolio e contigua all’Iran.

Adesso il colosso turco può liberamente bombardare i curdi, gli USA vorrebbero creare uno staterello curdo satellite a spese del territorio siriano.  Monito americano: i turchi però non devono esagerare con i massacri, pena una violentissima reazione demolitrice dell’economia turca.

Primo effetto di queste operazioni: la creazione di milioni di sfollati che andrebbero verso l’Iran fuggendo dalla Siria e dal territorio curdo. Milioni di profughi da GUERRA VERA che comincerebbero a dilagare verso i confini dell’Iraq, ma soprattutto verso i confini iraniani, mentre un’altra parte andrebbe a piedi verso i Balcani. Respinti dalle armatissime divisioni corazzate ai confini di Germania, Austria e Svizzera, si riverseranno nel territorio albanese e quindi addosso alle coste Italia.

E IL GIOCO È FATTO, con la felicità del generone mafioso (8 organizzazioni militanti), dell’asse infernale buonista immigrazionista neomaccartista quadrisex antifa ed infine e non da ultimo, il vaticano.

GLI AFFARI SONO AFFARI!

Il petrolio non è pertanto la motivazione unica ma agisce da copertura ad un più ampio riassetto del quadro geopolitico della regione. Con la scusa del petrolio gli USA hanno delegato la Turchia a provocare scossoni per investire l’Iran con una colossale marea umana affamata, disperata, impaurita.

Va bene inoltre ad Israele l’allontanamento focus del conflitto verso i confini iraniani ed iracheni della Siria.

Altro che abbandono! Tutto calcolato dunque.

Rimane da capire cosa vuole fare il convitato di pietra. Parlo della Russia che continua a tacere da classico orso siberiano.

La CSI vuole mantenere l’integrità territoriale della Siria alla quale continua a fornire leale e notevole appoggio logistico e militare. Inoltre, non è gradito al Cremlino un accrescimento della potenza turca che giustificherebbe infine una maggiore presenza degli USA nella regione che avrebbe così buon gioco nel controllo degli stati ex russi per aumentare la pressione e l’accerchiamento dell’orso russo.

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Gli USA continuano rischiosamente a fare affidamento sulla inerzia della Russia: forse grazie ad accordi sottobanco con una parte del gruppo di oligarchi che tengono in piedi Putin?

P.Q.M.

I primi e più vistosi effetti dello scontro di colossi regionali

saranno quelli di provocare l’esodo di immense masse umane

verso l’Europa per destabilizzarla ed indebolirla.

Un piano che il Vaticano persegue OSSESSIVAMENTE con la immigrazione forzata di maree di nordafricani verso le coste italiane che – in caso di sbarchi – non sono controllate dai satelliti NATO-NSA che però sono in grado di sostenere i controlli della Agenzia delle Entrate e perfino in grado di leggere i quadranti dei nostri orologi da polso!

Ecco perché si vocifera da tempo di un’asse Vaticano-Turco PER FAVORIRE ALLA MASSIMA POTENZA LA DESTABILIZZAZIONE DEL VECCHIO CONTINENTE CON ONDATE DI MIGRANTI.

Il Piano Kivunim continua (*)

 

Purtroppo, ne riparleremo molto presto.

Per ora, pensiamo a ridurre i parlamentari

mentre l’intera Italia è in fiamme …

 

 

Nota

(*) https://www.altreinfo.org/attualita/1550/il-piano-kivunim-destabilizzare-e-balcanizzare-tutti-i-paesi-arabi/

https://www.maurizioblondet.it/per-la-russia-pronto-un-piano-kivunim/

http://www.ossin.org/rubriche/206-le-schede-di-ossin/1954-il-piano-yinon-e-il-grande-medio-oriente-di-bush