Il suicidio assistito e l’interpretazione analogica ed estensiva
Manlio Lo Presti 9 08 2022
La persistente opposizione alla deregolamentazione del suicidio assistito non proviene solo dal fronte religioso e/o politico. Ci sono forti perplessità quando vengono valutate le conseguenze di un possibile uso esteso della normativa sul suicidio assistito come viene definito in maniera morbida. Si spaccia per libertà la possibilità di morire a comando, come si vuole e quando si vuole.
La posizione di partenza di questo ragionamento non nasce da una mia critica barricadiera al principio, ma valuta con attenzione il prodursi di effetti incontrollabili perché sottovalutati o messi in ombra dalla spinta ideologica del momento.
Esiste un serio pericolo che una norma sul suicidio assistito, utilizzata per motivi umani di lotta alla sofferenza, sia poi applicata per altri casi che presentino forti analogie ma con scopi diversi. Si tratta spesso di un modo per eludere la legge oppure di usare una norma in assenza di regolamentazione del fenomeno in questione avente molte analogie.
Gli strumenti giuridici a sostegno di questa strisciante mutazione di qualsiasi normativa sono quelli della interpretazione analogica e della interpretazione estensiva.
Nel caso del suicidio assistito, con una sua applicazione di massa grazie alla interpretazione analogica e alla interpretazione estensiva, potrebbe verificarsi il pericolo che la normativa vigente, originariamente utilizzata ad un settore della popolazione, sia lentamente estesa in un futuro immediato in modo strisciante a tutte le fasce sociali che una società orientata totalmente al mercantilismo. Un effetto ignobile sarebbe quello della eliminazioni di bambini affetti da malattie rare che rappresentano un costo. Non a caso, la corte inglese ha disposto d’ufficio l’interruzione delle cure ad un minore perché costava troppo ai contribuenti!!! Se non interveniamo, la strada che si sta aprendo è quella della valutazione della vita da un punto di vista mercantile, cioè dei costi.
La utilizzazione sarebbe estesa a tutte le categorie umane considerate esclusivamente un costo!
Un primo elenco condurrebbe immediatamente a queste categorie:
bocche inutili da eliminare, pensionati soprattutto;
malati di lunga degenza e malati terminali, afflitti da dementia praecox, da Alzheimer e da altre lesioni del cervello. Forse, dietro a questa scelta esiste uno studio certificato dalle solite organizzazioni mondiali dove è previsto che nell’immediato futuro una persona su tre avrà malattie degenerative del cervello, cioè 2.100.000.000 di umani!
ultraottantenni, ma anche di età inferiore;
volontari da eliminare usati per esperimenti segreti andati male e che si sono infettati: prove da eliminare rapidamente e alla chetichella;
ed infine, una volta aperto il varco e indotta la popolazione ad abituarsi al concetto, la legge estesa sarebbe applicata agli oppositori, ai dissenzienti, ai devianti.
Il passo è breve e la storia ce lo ha dimostrato!
Basta elencare in un disegno di legge che contenga nel testo una asettica lista di requisiti di morte e il gioco è fatto, con l’approvazione alle camere durante il picco dell’estate o delle feste natalizie, quando il livello di attenzione è scarso o perfino inesistente!
Una buona intenzione può quindi esporsi al rischio di diventare una nuova edizione della CONFERENZA DI WANNSEE del 1942 che stabilì l’eliminazione delle lebensunwerte Leben (cfr https://www.figlidellashoah.org/pagina.asp?id=124 cioè le bocche inutili (soldati tedeschi feriti gravemente, dementi, prigionieri politici, oppositori, omosessuali, altre etnie, età avanzata, ecc. ecc. ecc.).
Tutto questo potrebbe accadere, tra l’indifferenza della popolazione pronta a girare la testa da un’altra parte! E non sarebbe la prima volta.
Purtroppo, tutti noi siamo bombardati continuamente da centinaia di sollecitazioni e l’informazione a raffica è una di queste. Cosa fa il cervello per districarsi? Per affrontare rapidamente le numerose sollecitazioni ricevute dal mondo esterno, il cervello elabora le proprie analisi facendo ricorso a schemi mentali prestampati e di rapido utilizzo (o pre-giudizi) calibrati dalle pulsioni emotive.
Su temi di tale importanza è invece necessario riflettere di testa, analizzare, con calma, farsi aiutare dalle letture storiche, confrontare i dati raccolti. Insomma, usare il cervello.
Alcune centrali di potere, soprattutto con il supporto di tecnologi della sovversione e del terrore sociale, arruolati dai colossi farmaceutici e mercantili mondiali, continuano a predicare un sorta di eliminazione di massa controllata dell’ordine di miliardi di umani. Si tratta di un martellamento ininterrotto irrogato dall’alto mediante ben confezionate conferenze presso università, centri di ricerca, dichiarazioni di “esperti”, soffici salette del Parlamento, del Quirinale, ecc.
BELLEZZA, DOBBIAMO MORIRE … O FORSE NO, PER ORA!
LINK INTERPRETAZIONE ANALOGICA
https://www.treccani.it/enciclopedia/analogia_res-cd244bba-45f8-11e2-8bbb-00271042e8d9/
https://www.studiocataldi.it/articoli/37651-interpretazione-analogica.asp
TEMI TRATTATI
suicidio assistito, interpretazione analogica, interpretazione estensiva, opposizione alla deregolamentazione del suicidio assistito
categorie umane considerate esclusivamente un costo, bocche inutili da eliminare, malati di lunga degenza, malati terminali,
dementia praecox, Alzheimer, malattie degenerative del cervello, ultraottantenni, oppositori, dissenzienti, devianti,
volontari da eliminare usati per esperimenti segreti andati male, CONFERENZA DI WANNSEE del 1942, lebensunwerte Leben,
schemi mentali prestampati, pre-giudizi, centrali di potere, tecnologi della sovversione e del terrore sociale