La censura mondiale ha raggiunto livelli intollerabili
Manlio Lo Presti – 20 giugno 2019
Come già è avvenuto per alcuni scienziati che hanno messo in discussione i principi su cui il sistema della comunicazione ha impostato il mantra del clima che, per le loro opinioni hanno perso cattedre e partecipazioni a centri studi, anche lo scrittore gay Gareth Roberts è colpito dalla censura e dalla estromissione da ogni processo culturale.
Altro che libertà di pensiero e di libero scambio delle idee!
Lo scrittore accennato è stato accusato di aver usato un linguaggio offensivo della comunità transgender.
La casa editrice ha servilmente avviato la procedura di eliminazione dei lavori dello dell’Autore mandando subito al macero le sue opere.
La colpa? Quella di non credere ad una identità di genere.
A questo autore coraggioso perché libero, si accompagnano gli scienziati come Rubbia, Zichichi ed un nobel inglese estromesso dai suoi incarichi.
Al di fuori del contenuto delle argomentazioni, è il metodo di eliminazione di chi non la pensa secondo le linee ufficiali che non prelude nulla di buono riguardo al destino delle libertà individuali in una comunità civile dove il libero scambio delle idee è il fondamento.
Chi pensa libero viene colpito dalla scure neomaccartista-antifa-quadrisex.
Viene letteralmente sterminato, triturato, estromesso ed affamato perché privato della possibilità di lavorare.
Stiamo attraversando uno dei momenti più difficili dal quale è necessario uscire al più presto, proprio usando gli strumenti democratici di libero scambio che peraltro hanno consentito alle teorie quadrisex di affermarsi con la propria voce.
Una voce che da tempo viene negata a tutti tranne che ai neomaccartisti buonisti antifa quadrisex.
È arrivato il momento di riequilibrare, di calmare le acque, di annullare il predominio di una minoranza diventata dittatura e censura, come il trituramento-di-coloro-che-non-la-pensano-nel-modo-giusto!!!
Questa strada porterà ad un vicolo cieco e conduce inevitabilmente a nuove violenze per liberarsene: la storia insegna.
Ne riparleremo …