La Sindrome di Stoccolma e il Pifferaio di Hamelin

La Sindrome di Stoccolma e il Pifferaio di Hamelin

Manlio Lo Presti – 25 giugno 2018

Il flusso degli eventi storici presenta delle costanti che rappresentano alcuni aspetti della natura umana. I più in vista sono la violenza, lo sterminio, la prevaricazione, il servilismo, la corruzione, la doppiezza e il suo effetto: il tradimento. Ci sono altre più miserabili “qualità”. La narrazione letteraria e filosofica ha svolto compito di descriverle con eccellente efficacia.

Io mi soffermo su due costanti poco visibili, ma non meno pericolose: la Sindrome di Stoccolma (*) e il gregarismo descritto nella fiaba “Il Pifferaio di Hamelin” (**).

La Sindrome è uno stato psicologico che i dittatori conoscono benissimo e da sempre ne hanno fatto un uso sagace ed astutissimo per piegare le popolazioni ai propri fini – sempre e comunque con il sostegno nell’ombra delle cricche bancarie e industriali, prima nazionali e ora globali.

Più la popolazione è oppressa (nelle dittature vecchio stile), subornata e condizionata (nei sistemi di governo tecnetronico-mediatici contemporanei), maggiore è la loro dipendenza psicologica che si spinge fino alla giustificazione dell’operato degli oppressori sterminatori, piallatori, sadici, rapinatori.

Lo vediamo ricorsivamente nelle storie dei vari Paesi dove sono in carica governi guidati da un capo carismatico gran parlatore/venditore che induce il suo uditorio ad essere perfino contento del disastro verso il quale l’affabulatore lo sta trascinando. 

Tutti i popoli, in epoche e in contesti differenti, hanno sofferto di questa sindrome, nessuno escluso!  Il trascinamento verso il precipizio viene realizzato con la tecnica del Pifferaio, ma con la dialettica al posto del suono: sarebbe opportuno ricordare le sirene che vogliono incantare Ulisse.

La Democrazia è il difficilissimo e delicato prodotto di una popolazione che possiede una cultura medio-alta, che interpreta la propria professione come un servizio da fornire e sempre migliorabile e non come un privilegio che gli è dovuto e da difende anche a colpi di pistola, che costruisce il tessuto della convivenza sul principio della cooperazione e della condivisione.

In poche parole, la Democrazia è Fiducia e Rispetto reciproco. La Democrazia così intesa distribuisce effetti sociali, economici e psicologici positivi.

Tra Democrazia e Totalitarismo sussistono infinite sfumature, esiste un mondo dove scorrazzano piazzisti pifferai che provocano guasti economici, sociali, psicologici, disuguaglianze sociali enormi, uccisione di milioni di individui, conflitti sociali, terrorismo politico con attentati sanguinari e soprattutto spettacolari, crisi economiche prolungate ad arte per fiaccare la resistenza delle persone che hanno la sfacciataggine di opporsi, di espulsione di masse di popolazione dal ciclo produttivo per parossistica evoluzione tecnologica, non ultima, l’arma terroristica delle immigrazioni pilotate con importazione di schiavi a bassissimo costo (il tutto coperto dal ben noto “buonismo umanitario”), ecc. ecc. ecc.

L’umanità che ha la sfacciataggine di non accettare supinamente (sindrome di Stoccolma) le vessazioni della Cupola/Pifferaio, che comanda dai piani alti, verrà sterminata e annientata dalla vendetta del suonatore che si prenderà la vita dei figli/bambini trascinandoli alla morte violenta lanciati su un burrone altissimo dove saranno ridotti in poltiglia.

Ne riparleremo …

NOTE

(*) Con l’espressione sindrome di Stoccolma si intende un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto dalla Sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.

[…]

Nella stragrande maggioranza dei casi, la prima esperienza che accomuna tutti coloro che cadono sotto l’”effetto della sindrome”, è il contatto positivo con il carceriere. Tale contatto non deriva tanto dal comportamento materiale del carceriere, bensì da ciò che questi potrebbe fare e NON fa (percosse, violenza carnale, maltrattamenti in genere, ecc.). E tuttavia, alcuni ostaggi feriti dai propri carcerieri, hanno ugualmente sperimentato lo stato di “sindrome” poiché si sono convinti che le violenze patite, le ferite riportate, si erano rese necessarie per tenere sotto controllo la situazione o, ancor più, erano giustificate da una loro reazione o resistenza.

[…]

Alcune vittime di sequestri, che provarono la “sindrome”, a distanza di anni sono ancora ostili alla polizia. Le vittime della rapina alla Kreditbank di Stoccolma per lunghissimi anni si sono recate a far visita ai propri carcerieri, e una di esse ha sposato Olofsson. Altre vittime hanno cominciato a raccogliere fondi per aiutare i propri ex-carcerieri e molte si sono rifiutate di deporre in tribunale contro i sequestratori, o anche solo di parlare con i poliziotti che avevano proceduto all’arresto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stoccolma

(**) Il Pifferaio di Hamelin : Il tema della leggenda è entrato nell’immaginario popolare europeo: un borgo invaso dai topi ne viene liberato da un misterioso Pifferaio che al suono del suo strumento allontana tutti i roditori portandoli ad annegare in un fiume. Quando il compenso pattuito gli viene negato, il Pifferaio riprende in mano il suo strumento e questa volta sono i bambini a seguirlo e a scomparire. Che fine facciano bambini è oggetto di diverse varianti: annegano nel fiume anche loro, o il Pifferaio li chiude nella grotta segreta di una montagna, o li porta con sé in altri viaggi incantati.

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/folclore-ai-populismi-pifferaio-magico-non-smette-incantare-1418112.html#/ballottaggi/tempo-reale/1