LA PIETAS COMMERCIALE

LA PIETAS COMMERCIALE

Manlio Lo Presti – 7 04 2022

Niccolò Dell’Arca, Il compianto sul Cristo morto, terracotta, 1463-1490

 

Con abile teatralità, l’attuale Pontifex Argentinum esibisce pubblicamente la bandiera ucraina. Lancia anatemi. Supplica. Progetta di andare in Ucraina quando ancora, misteriosamente, non ha visitato il suo Paese di origine. Argomenta e discetta. Utilizza, sapientemente guidato dagli espertissimi gesuiti e dal suo fido direttore della prestigiosa rivista Civiltà Cattolica che, immagino, cerchi di indurlo ad una certa discrezione, ma invano.

Come avvenuto per lo psychovairuss e per la vulgata immigrazionista e infine per l’ecologia, l’uomo che ha scalzato Ratzinger con procedimenti ancora da chiarire e con la regia dei “soliti noti”, il suo tema è monocorde: Ucraina a tonnellate che va a sostituire (temporaneamente) quello dei profughi prevalentemente africani che, guarda caso, non sbarcano più nelle nostre coste da quando è esploso il caso “Ucraina”.  Considerato il suo opaco passato, forse avrebbe fatto meglio ad emettere comunicati da far leggere ai suoi emissari di fiducia, ritirandosi in un dignitoso riserbo e senza esporsi troppo.  In altri paralleli e meridiani, egli è stato testimone di massacri di civili scomparsi nel mare o sottoterra, di crimini contro l’umanità. Grazie ad un organizzatissimo servizio segreto vaticano, il Servizio Notizie Vaghe (ex Entità) allocato in un prestigioso palazzo ottocentesco in Roma, , era a perfetta conoscenza di tutti i dettagli del genocidio del regime totalitario argentino ma egli in quel caso non si è esposto o, almeno, non c’è ancora traccia ufficiale di sue azioni meritorie!

Si può obiettare che sono stati tempi difficili. Tuttavia, avrebbe potuto fare di più portando la testimonianza del suo popolo triturato da un regime appoggiato apertamente dai soliti amerregani. Invece silenzio totale, anche dopo la ingloriosa caduta del regime, un copione perfettamente identico che si è ripetuto in tutti i Paesi dove gli USA hanno creato rivoluzioni colorate e governi fantoccio. Valgano per tutti le ignobili fughe da Saigon coordinate da un abile organizzatore poi diventato ambasciatore a Roma, e recentemente con lo spettacolo indegno in Afghanistan per salvare sé stessi e la massa di collaborazionisti timorosi di essere uccisi dai restanti.

Egli ha sigillato la sua bocca per quasi mezzo secolo, da bravo allievo del fido Arpocrate! Da un certo tempo, invece, egli si scatena in profluvi comunicativi su temi intorno ai quali si scopre che sono collegati imponenti flussi di denaro. Possiamo affermare che egli ha un innato fiuto per gli affari che portano soldi. Prima i migranti con il correlato flusso di denaro intermediato da una potentissima “Comunità” che ha perfino una propria politica diplomatica con propri emissari che parlano a tu per tu con governi, istituzioni estere nazionali e mondiali, malgrado e scavalcando la S. Sede, disponendo perfino per il governo italiano!! Ora egli si accosta al dramma ucraino di cui non ha mai fatto cenno nel 2014 quando agiva la NATO, come non ha mai fiatato sui bombardamenti nella ex Jugoslavia a direzione operativa NATO né ha detto qualcosa di significativo per la macelleria afghana!

Grazie alla sua abilità di rabdomante finanziario egli indirizza le sue vicissitudini “pastorali” con ben precisi obiettivi praxeologici. Tale qualità ne fa il primo “pontifex finanziario” della storia. Egli non si cura affatto del destino di fedeli cristiani nelle terre dell’est Europa. Forse perché non fanno guadagnare granché? Forse perché sono finiti i tempi dei finanziamenti titanici a sostegno di Solidarnosc gestiti ed organizzati da un predecessore “straniero”’? Intanto, questa povera gente subirà conseguenze spiacevoli, ma saranno considerati “danni collaterali” rispetto al grande tema delle migrazioni forsennate e dell’avventura ucraina.

Di questo pontifex ricorderemo (forse) il suo globalismo monetario, immigrazionista, buonista. Non resterà traccia di una sia pure minima attività culturale e teologica di rilievo, con silenziosa indignazione degli obbedienti Gesuiti, ma anche dei prestigiosi Domenicani e delle componenti culturali ed istituzionali che non si riconoscono in questo nuovo corso. Egli non è riuscito ad operare una sintesi fraterna delle istanze delle correnti interne -alcune molto antiche- della Chiesa che ha conflittualmente e duramente soppresso o represso. Teologi e studiosi di fama mondiale sono assenti. La sua corte è costituita da un comitato d’affari che gestisce tutto, anche i 970 euro al minuto che egli ha incassato per la recentissima intervista concessa ad una nota trasmissione della Rai di prima serata (cfr: https://www.affaritaliani.it/mediatech/papa-la-rai-vende-l-intervista-a-970-al-minuto-ma-non-incassera-i-soldi-778964.html ).

Lascio alla valutazione dei lettori il valore di tale strategia. Come disse una persona che si credeva istruita: ai “POSTER” L’ARDUA SENTENZA!

Rimane attualissima, corretta ed incontestabile l’affermazione del giudice Borsellino, “seguite il danaro e avrete le giuste risposte”.

Come fanno dire a Paperon de’ Paperoni “l’oro non è tutto, c’è anche il platino”, bellezza!!!!!

 

TEMI TRATTATI

Niccolò Dell’Arca, Pontifex Argentinum, Ucraina, Civiltà Cattolica, psychovairuss, Ratzinger, vulgata immigrazionista, svolta verde, ecologia, Servizio Notizie Vaghe, USA, Gesuiti, Domenicani, amerregani, Saigon, Roma, Afghanistan, collaborazionisti afghani, Arpocrate, NATO, macelleria afghana, Serbia, ex Jugoslavia, Solidarnosc, pontifex finanziario, cristiani dell’est, Europa orientale,  Borsellino, Paperon de’ Paperoni, l’oro non è tutto c’è anche il platino