L’Italia e la megamacchina propagandistica mondiale ostile
L’Italia deve solo pagare gli interessi alle banche europee e imbarcare immigrati
Manlio Lo Presti – 11 giugno 2018
La megamacchina del caos e della disinformazione funziona a pieno regime contro il nostro martoriato Paese. I manovratori del Deep State de’ noantri, ma possiamo trovare tracce di ordini degli alti comandi internazionali del Deep State planetario, non mancano occasione di rimproverare alla ex-italia ogni minima cosa, di bacchettarla per identiche azioni che, se fatte da altri Paesi, non sono criticate . Sono pochissimi i giornali che fiancheggiano il governo in carica, mentre continua la gragnuola di colpi da parte delle megareti televisive e dei giornaloni di regime filoatlantici dove scrivono le primedonne-grandi-firme ci sbattono in faccia – a noi italioti, merdosi minus habens che non capiamo niente – che hanno studiato nei grandi e costosissimi ed esclusivi College USA.
Il Deep State de’ noantri, finanziato e pagato dalla Presidenza del Consiglio, su indicazione delle pesanti direttive dei “piani alti”, arma le fauci dei cosiddetti oppositori i quali, mitragliando la maggioranza, continuano a dire che lo fanno nell’interesse degli italiani!
Fare opposizione significa tallonare la maggioranza a risolvere i problemi del Paese in ordine di priorità ed urgenza. Problemi che, in una sana democrazia, dovrebbero essere terreno comune di tutti i gruppi parlamentari presenti. Invece, nella ex-italia, il 90percento del tempo speso dai politici è quello del killeraggio, della confusione, nello sperare che il nemico crolli anche a costo di provocare una guerra civile la cui colpa sarebbe addossata al nemico che non capisce un caxxo, ecc. ecc. ecc.
P.Q.M.
forse adesso riesce ad essere più intelligibile il caos (attivato ad arte da scienziati della sovversione annidati nelle università e arruolati con onorari stratosferici) che ora scientificamente serpeggia ovunque.
Primo. Il problema immigrazione. Se l’Italia trova da eccepire che Malta è più vicina per gli sbarchi, parte la mitraglia dei cecchini buonisti, antifa, neomaccartisti. Nulla da eccepire sulla risposta disumana e notarile di Malta: non è di nostra competenza.
Questa non è una risposta da criticare perché Malta rientra nello schieramento atlantista. Quindi Malta non viene massacrata e sterminata dalla stampa internazionale sorosiana, neomaccartista, antifa ecc. ecc. ecc.
Altro cecchinaggio intensivo parte quando l’Italia osa far presente che il regolamento di Dublino è iniquo caricando su un solo Paese le ondate dei cosiddetti immigrati. Una osservazione che viene accolta con sfacciata e carognesca indifferenza da tutta l’Unione Europea per la quale l’Italia ha il solo compito di pagare alti interessi alle banche tedesche a fronte di un debito pubblico che poi non mancano continuamente e ipocritamente di rinfacciarci, e di caricare immigrati senza rompere troppo i cabbasisi.
Trovo quindi troppo sospetta questa severità eccessiva nei nostri confronti, questo cogliere ogni occasione, sia pure minima, di bacchettare stile signorina Rottermaier non appena il nostro Paese prende decisioni autonome e del tutto legittime e sensate, ma soprattutto non servili.
Secondo. Continuare a diffondere ad arte il terrore dello spread, il cui livello è determinato da note Agenzie internazionali con pacchetti azionari di maggioranza saldamente nelle tasche di privatissime banche atlantiche e anglofrancotedesche, fiancheggiate da ben noti organismi di controllo nazionali che non hanno fatto volutamente il loro dovere con l’accuratezza del cosiddetto “buon padre di famiglia”. Anche loro tengono famiglia, appunto! La loro credibilità cadde in maniera verticale quando la Cina decise di istituire una propria agenzia di valutazione DAGONG e quando, sia pure e volutamente in ritardo, un numero crescente di giornali confermarono l’uso dello spread come mannaia politica contro coloro che hanno osato disubbidire. Inoltre, non viene mai chiarito che i cosiddetti “Mercati” sono formati da un ristretto gruppo di pazzi e probabili consumatori di pesanti sostante allotropiche che vediamo gesticolare con festinazioni schizoidi davanti a sei schermi per volta. Una scena che fanno ripetutamente vedere nelle megareti televisive o nella stampa. Tuttavia, queste immagini ormai di repertorio, non vengono associate con chiarezza al funzionamento dei cosiddetti “mercati” e ai fini eminentemente speculativi perseguiti dai robot di borsa, operanti al millesimo di secondo su n° piazze finanziarie, del tutto indifferenti degli effetti sociali che provocano ai danni di intere popolazioni o nazioni del pianeta.
A tenere a bada la crescente rabbia di questa immane massa planetaria di esclusi e di espulsi dal ciclo produttivo (*), ci pensano organizzatissime unità di assassinio superaddestrate. Legioni-ombra pronte ad agire con il solito strumentario destinato ai cosiddetti Stati-canaglia e/o troppo ribelli.
Come ho scritto in precedenti occasioni, il mantenimento della ex-italia in uno stato servile-larvale-comatoso-imbelle-strisciante è un piano ben preciso dei nostri avversari. I motivi? Presto detto: 1)All’asse criminale anglofrancotedescoUSA non interessa affatto risanare il nostro Paese per avere un poi un valido concorrente nei loro Dominions; 2) il permanere del meccanismo perverso della relazione inversa fra tasso di interesse e valutazione di solvibilità (rating) induce i nostri “creditori” a puntare sul collasso finanziario del nostro Paese – ma non al punto di portarlo alla guerra civile. Un Paese con bassa valutazione è costretto a pagare interessi ragguardevoli che vanno a formare i dividendi delle grandi banche acquirenti, in gran parte anglofrancotedeschesvizzere. Nessuno, abbastanza intelligente, uccide la gallina dalle uova d’oro, anche se trova tutte le occasioni per criticarla e farla sentire una merda e facendo notare che deve anche dire grazie strisciando, mentre nessuno fa presente che quei prestiti sono pagati profumatamente e non sono stati regalati!!!
Ne riparleremo
(*) Sul terrificante fenomeno delle espulsioni di crescenti masse di popolazioni dai cicli produttivi, ha argomentato, con drammatica chiarezza espositiva, la studiosa Saskia Sassen nel suo saggio Espulsioni. Brutalità e complessità dell’economia globale, Il Mulino, Bologna, 2015
(Colophon disponibile su: https://www.mulino.it/isbn/9788815258007)
Ne suggerisco la attentissima e paziente lettura…