RIFLESSIONI SULLA PSICO-GUERRA RUSSO-UCRAINA
Manlio Lo Presti – 4 aprile 2022
Qualcuno avrà notato che l’attuale tensione russo-ucraina è trattata ripetendo fedelmente lo schema sperimentato per l’informazione sul virus?
Nell’elenco seguente – indicativo ma non esaustivo – i passaggi operativi sono straordinariamente somiglianti:
- Al pari delle dozzine di virologi, assistiamo alla sfilata di professori universitari, di esperti in servizio presso giornali e/o strutture private di estrazione angloamericana che costituisce il fitto reticolo di “soft power” presente nel nostro Paese;
- La sceneggiatura delle trasmissioni degli esperti è identica a quella pandemica: ogni accademico e/o esperto di geopolitica, economia, spionaggio, giornalista, opinionista, ecc. esprime pareri differenti da quelli di altri. Il convenuto/a parla con una parete occupata alle sue spalle da una libreria o da una parete vuota. I filmati sono quelli di scarsa qualità tipici delle riunioni in rete, con una fonia mediocre. Questa comunicazione “spontanea” e “casareccia” conferisce un’aura di autenticità e spontaneità all’oratore invitato a vaticinare le sue riflessioni;
- Esigua presenza nei dibattiti di dissidenti dal pensiero prevalente. Di solito, il complottista dissidente è uno solo contro quattro cinque presenti allineati. Il diverso viene prontamente triturato dalla macchina dell’odio con la irrisione del suo aspetto fisico ed etichettato rapidamente come complottista, ignorante, disinformatore e filo-putiniano;
- Lancio ossessivo di filmati che riprendono edifici sventrati, di mezzi militari distrutti, di cadaveri senza il loro collegamento ad un contesto né ad una datazione;
- Profluvio abbondante di storie lacrimevoli con gente colpita dagli eventi armati: bombardamento emotivo che intende sopprimere la lucidità di una vera analisi;
- Ridurre tutto a contrapposizione manichea: buoni contro cattivi (gli altri dal momento che i buoni hanno ragione per diritto divino); ti vaccini o muori; buonisti contro coloro che sono spregiativamente e preventivamente definiti complottisti e no-vax (una induzione all’odio secondo il vangelo di Facebook, ma in questo caso “giusta” perché scatenata dai buonisti contro i dissidenti o i dubbiosi);
- Messaggi di contenuto quasi identici sparati a ripetizione dal Pensiero Dominante agli stessi orari (per rendere vano il salto da telecomando) su tutti i maggiori gruppi televisivi;
- Attivazione di almeno venti trasmissioni informative a tutte le ore della giornata;
- Fuoco di fila di notizie identiche sparate a mitraglia dalla maggioranza della carta stampata;
- Gare di solidarietà espressa in donazioni veicolate poi da reti distributive dalla morfologia non chiara ed opaca, affidata allo spontaneismo di persone di buona volontà e dal solito esercito di “volontari” privati. Le nazioni devono essere assenti da questo flusso. Considerata l’entità delle donazioni, nulla vieta di pensare che gran parte del danaro sarà oggetto di riciclaggio e convogliato in paradisi fiscali;
- Subordinazione ed allineamento rapido di tutti le forze parlamentari di tutti i Paesi europei alle direttive del Pensiero Dominante
- Irrilevanza dei partiti politici e del gioco democratico totalmente scavalcati e zittiti in nome dell’emergenza (anche in questo caso);
- Stato d’emergenza applicato alla gestione della immigrazione di ucraini, degli armamenti da fornire nonostante l’art. 78 Cost. che ripudia la guerra:
- Immigrazioni massicce (una prima ondata di 75.000 ucraini, con presenza -chissà perché- di bangladini e africani) eseguite dalla solita emergenza-senza-ostacoli-per-favore e grande impiego di organizzazioni “umanitarie private” e non piuttosto direttamente dagli Stati coinvolti. Ci sono molti soldi da spartire fra pochi “gestori” e da riciclare usando i canali “umanitari”? Nessun periodico o agenzia giornalistica indaga con serietà su questo tema. Chissà perché. Da notare che nel corso di questo conflitto non si sono verificati sbarchi dalla solita Africa con ondate di soliti bangladini. Chissà perché??? Nessuno indaga. Nessuno! Chissà perché?
- Pericolo di traffici di bambini, di prostituzione, di organi umani, di uteri in affitto (ma di questo è scorretto parlare), in assenza totale di controllo dei governi coinvolti che hanno l’ordine dagli Alti Comandi di non impicciarsi.
- Totale inerzia dell’ONU, dell’UNICEF, ma solo campo libero alle solite Ong private!
- Totale, scandaloso e imbarazzante oscuramento sulle responsabilità della NATO e del suo subordinato asse angloamericano. Qualche cenno viene fatto da uno sparuto drappello di opinionisti dubbiosi, ma sono messi all’angolo e spesso trucidati dall’incrocio dialettico delle trasmissioni “allineate”. Alcuni “dissidenti” per evitare la gogna mediatica non accettano l’invito a partecipare;
- Ripetizione del bispensiero per il quale esiste una parte “giusta” che ha sempre ragione. Le atrocità sono commesse da una parte sola (i soliti russi). Chi osa far presente che le atrocità sono presenti ovunque è letteralmente escluso dal circo e triturato seccamente dalla macchina del fango mediatico;
- Eliminazione di centinaia di migliaia di profili facebook che non sono conformi al vangelo del canale ospitante. La stessa facebook, tuttavia, lascia libertà di disprezzo e di parole d’odio contro i russi demmerda.
- Oscurate sistematicamente le immense responsabilità di atrocità umanitarie commesse dalla Nato e dai suoi maggiordomi USA e Inghilterra.
La narrazione dominante è pertanto costruita per non dare il tempo di pensare ma solo quello di introiettare acriticamente le pallottole mediatiche dentro un cervello indifeso, intimorito e immerso in una emergenza eterna.
Semanticamente, le parole d’ordine diffuse a ripetizione sono: accoglienza, sostenibilità, compassione a senso unico.
Manicheismo a tonnellate: esecrazione del mostro russo, bontà aprioristica della vittima ucraina, ecc.
Il tutto è permeato da: tensione, paura della povertà e precarietà, da sempre i fondamenti della sottomissione e del potere risultante.
E’ totalmente assente un serio lavoro di analisi storica, sociale ed economica del conflitto.
Abbiamo la sistematica demolizione delle facoltà di ragionamento e di comprensione dell’orizzonte degli eventi che è continuamente deformato da pratiche psicologiche costruite sulla paura e l’abitudine della popolazione alla fatalità delle cinquanta pandemie prossime venture e alle centinaia di conflitti imminenti.
In aggiunta, riporto i seguenti interrogativi:
- La strana obbedienza dei colossi multinazionali che sono andati via dalla Russia lasciando centinaia di punti vendita senza battere ciglio. Perché? Non è il profitto la guida unica delle strategie aziendali, oppure questo mito è falso perché il potere si basa su altro?
- Facebook registra la chiusura di quasi un miliardo di profili. I giornali dominanti dichiarano (al ribasso) enormi cali di vendite.
- Le televisioni allineate hanno spaventosi cali di ascolto. Tutto questo avviene nella calma delle imprese e/o filiere coinvolte dalla spettacolare contrazione senza fare un fiato. Senza una dichiarazione allarmata.
- Le borse si contraggono e subito dopo rialzano i listini. Un incremento che contraddice le imprese che hanno ridotto la loro presenza massiccia in Russia dove rastrellavano ragguardevoli profitti. Nessuno ne parla.
Tutti questi ragionamenti siano fonte di una riflessione fruttuosa e libera e di un pronto risveglio cognitivo …
È la psicopolitica, bellezza!