SEGUITE IL DANARO … DI MPS
Manlio Lo Presti – 30 05 2022
Molto si è detto e si continuerà a discettare sulla sfortuna di D. Rossi. Da tempo, viene da pensare che l’infausto evento sia diventato la foglia di fico utilizzata per continuare a concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’omicidio. Si sono create commissioni parlamentari, interrogazioni parlamentari, relazioni di avvocati Sono stati reclutati criminologi, taxidermisti, notomisti, psichiatri, squadre di analisti, opinionisti. Sono sorti movimenti di popolo, canali d’informazione, canali “social”, ecc. mentre il tempo passa e non si guarda “altrove”!
Concentrati tutti i riflettori sulla vicenda criminosa, nessuno, ripeto nessuno, ha voluto indagare rapidamente, seriamente, direttamente, efficacemente sulla destinazione vera dei miliardi scomparsi, dei miliardi intermediati con centinaia di bonifici. Se ne potrebbero trovare le tracce nelle evidenze contabili della banca. Nessuno lo ha ancora fatto! Perché? Eppure, i dati sono stati doverosamente trasmessi periodicamente agli organi ispettivi apicali di Bankitalia prima durante e dopo la vicenda. Erano in possesso della medesima documentazione Consob, Guardia di Finanza, Corte dei conti, Servizi segreti nazionali, vari Ministeri di competenza, la sequenza dei Governi in carica e quindi l’Eurosistema: tutti zitti!
Nessuno di questi centri di responsabilità ha detto granché. Hanno ben presente che ciò certificherebbe la loro chiamata di responsabilità in ordine al tracollo di MPS. Certificherebbe chiaramente una loro gestione a dir poco insufficiente, con chiamata diretta di tutti coloro che erano ai vertici delle ridette istituzioni all’epoca dei fatti in Italia, nella UE e oltre la UE!
Si può pensare che decine e decine di prestanome si siano accollati la marea di fango su di loro?
Se i giudici hanno lavorato con scienza e coscienza, è lecito avere dubbi, tanti dubbi?
Questa potrebbe, ripeto potrebbe, essere una chiave di lettura in relazione alle recenti assoluzioni, dopo anni di processi, dei vertici di MPS. Non sarebbe ora di ripartire alla ricerca dei veri destinatari del riciclaggio?
Non viene detto nulla sulle conseguenze, a ridosso delle vicende MPS, ai danni di varie banche intermediatrici nazionali ed estere e sull’infausto destino talvolta mortale di vari banchieri coinvolti fuori dall’Italia.
Non si è indagato sulla sorprendente lentezza di reazione della Commissario europeo per la concorrenza sulle indagini riguardanti MPS, ma che ha fatto rapidamente fallire varie banche popolari italiane risultate poi del tutto estranee e senza la conseguente rimozione della stessa Commissario europeo per la concorrenza! Nessuno ha avuto da ridire sulla BCE rapidissima a bacchettare la ex-italia su ogni minima infrazione, della banca d’Italia, tanto lesta a martellare piccole casse di risparmio ma avrebbe fatto molto di più non tacendo per un decennio sul MPS diventato un caso internazionale. MPS è un caso di cui nessuno vuole cercare veramente la soluzione perché implicherebbe il tracollo dell’impalcatura ispettiva dell’Eurosistema e delle sue sussidiarie nazionali. È questa enorme, collosa, impermeabile parete di silenzi e di ferrea omertà che fa sospettare. Ma nessuno si è fatto le domande giuste. Perché? Come in altri casi nella storia della nostra Repubblica, intanto i decenni scorrono, scorrono, scorrono … senza risposte.
Parlare della drammatica fine di Davide Rossi è doveroso ma non basta! I politici della ex-italia devono compiere il loro dovere aprendo finalmente i “cassetti” che contengono le tracce di cosa è realmente accaduto facendo emettere rapidamente decine di mandati di cattura nazionali e internazionali. Il focus del più grande scandalo bancario italiano sarebbe da orientare sugli organi di controllo in capo ai ruoli ispettivi dell’unione europea tempo per tempo in carica allo svolgimento degli atti criminosi! Anche la recente assoluzione degli esponenti di MPS fa sempre più pensare che le responsabilità siano da cercare altrove, che i beneficiari siano “altri”. Tutto questo se la sentenza è corretta. Forse il processone MPS è stato un diversivo che ha preso anni di tempo? Forse gli imputati sono stati usati come paraventi? Forse come prestanome? Forse tutte e due?
La magnitudine della somma svanita e delle successive capitalizzazioni dell’antichissimo e prestigioso istituto bancario dovrebbero sollevare decine di sospetti sullo svolgimento delle indagini nazionali e comunitarie sul problema. A nessuno è sembrato strano che, improvvisamente, i suoi dirigenti siano repentinamente diventati tutti imbecilli e incapaci di erogare correttamente il credito per conto di una banca che esiste – chissà perché – da oltre 540 anni? E, sempre improvvisamente, fino a 15 anni fa, al di fuori dei riflettori e dopo data in pasto alla macchina del fango?
Non sarebbe ora di cercare altrove, di aprire altre piste dedicate alla ricerca della destinazione effettiva della montagna di soldi scavalcando prestanomi, saltimbanchi, nani e ballerine?
Tutto questo accade e continua ad accadere perché è più facile parlare degli effetti che non delle “cause”, bellezza!
TEMI TRATTATI
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