Totò: il Maestro intramontabile
Manlio Lo Presti – 15 aprile 2019
È oggi l’anniversario della morte di Totò.
Esplorando le notizie per il web, con mia sorpresa, non ho visto commenti né commemorazioni di tale evento. Va riconosciuto che il 15 aprile 1967 non è una data ravvicinata, ma non è tale da implicare l’oblio di un personaggio che ha dato moltissimo alla cultura locale e nazionale nel campo teatrale, cinematografico e letterario.
L’oblio è una polvere finissima che si appoggia su ogni cosa. Imperi, eroi, scrittori, nazioni vengono coperti dal manto indecoroso della dimenticanza.
Voglio sperare che almeno i canali televisivi trasmettano questa sera un film o un pezzo teatrale a scelta dal suo vastissimo repertorio di oltre 50 film e di altrettante commedie, oltre alle composizioni musicali e i testi di canzoni famosissime.
Sento la mancanza dei suoi giochi di parole che sapevano dire tutto senza travalicare la rigida censura di quegli anni, la mimica del viso e del corpo che accompagnavano sagaci silenzi di fortissima espressività. Fortunatamente, esistono registrazioni di ogni sua opera e io le ho raccolte e viste con silenziosa e affettuosa metodicità.
Insomma, il Maestro ci regala una capacità acquisita con anni di gavetta accompagnata da un talento naturale nel padroneggiare la scena, catalizzando l’attenzione degli spettatori facendo sorridere e ridere diverse generazioni.
Ecco, vorrei che questo “passaggio del testimone”, che le generazioni precedenti hanno mantenuto, continuasse anche oggi e nel futuro. Si tratta di custodire una parte importante della nostra identità culturale che costituisce una parte importante della Alma Mater di un popolo e del suo bagaglio culturale e quindi la sua identità.
Totò ha toccato qualsiasi tema sociale individuale e collettivo. È stato capace di mantenere una sottile capacità di ironizzare anche su temi difficili da trattare come la politica, la vita intima o i rapporti umani condizionati da interessi e dal tornaconto che è il tema dominante della gente egoista e di vedute ristrette, che poi sono la maggioranza da sempre.
L’artista dimostra l’indulgenza che proviene dalla lunga esperienza personale umana ed artistica, ma non si concede distrazioni. Ogni evento è descritto con attenzione. Ogni particolare è posto in evidenza.
L’uomo non nasconde, non mistifica.
Le cose vanno così perché sono nella natura umana.
E lui è sempre stato disponibile a farcelo capire senza infingimenti e con maestria.