Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, 1993, Pag. 164, € 8,00
Manlio Lo Presti – 12 ottobre 2018
… parlandone un pomeriggio con Mariam Shakeri
Il testo di Calvino descrive 55 città suddivise in dieci tipologie. Ogni tipologia include 5 città che nel testo sono distribuite in 55 capitoli di lunghezza variabile che oscilla dalla singola pagina alle due pagine e mezza. E’ possibile avere una visione d’insieme osservando il prospetto Excel (**) alla fine dell’articolo.
La morfologia del testo fa pensare ad un labirinto circolare: un simbolo che ricorre spesso nelle cattedrali gotiche e possiede un notevole contenuto esoterico iniziatico.
Ma, oltre a questa importante figura, il testo cita spesso gli spazi geometrici, il Tempo sospeso, lo Spazio come estensione senza confini né limiti, i sotterranei, le geometrie dello spazio che sono la proiezione delle città. Le tipologie sono undici, un numero dai significati molto complessi. Per questo, il testo presenta un forte carico simbolico ed esoterico la cui interpretazione esige un piano di lettura diverso …
La narrazione è intercalata da dialoghi che Marco Polo intrattiene con il Gran Khan. L’Autore si avvale di tantissimi prestiti letterari fra i quali, ovviamente, IL MILIONE occupa un posto privilegiato. Ho tentato di elencare una possibile bibliografia delle influenze letterarie e culturali che hanno indotto Calvino a scrivere un testo modulare e compilato in varie occasioni, come da lui stesso rivelato nella sua Introduzione.
L’impalcatura della trama si appoggia su narrazioni corte rispettando le migliori tradizioni del racconto breve. La capacità di contenere in uno spazio narrativo una descrizione complicata è una delle preziosità di questo testo che mostra di essere un mosaico di storie composte in tempi diversi. Un arazzo multiforme che non disprezza tempistiche differenziate.
Confutando la necessità della cooperazione del lettore con l’Autore, avanzata dalla interessante teorizzazione del libro LECTOR IN FABULA di Eco, in Calvino questo legame sembra inesistente: il lettore è un navigatore virgiliano che cerca di approdare nelle coste di un territorio polimorfo che non regala certezze. Il lettore corre sulle parole come un pattinatore che può affondare in acqua nel punto dove il ghiaccio è più sottile, ma egli non sa dove e quando avverrà questo evento. Il lettore è un precario della cognizione. Deve sbrigarsela da solo, diventa un viandante e un esploratore, deve capire con mezzi propri il perché di questa costruzione ricca di anfratti mentali. Dovrà aiutarsi attivando le antenne percettive della fantasia.
Calvino esige un lettore attento e che vuole comprendere. Sono esclusi lettori di evasione. Sono esclusi tutti coloro che si fanno sedurre dal canto della sirena dei dialoghi fra Polo e il Khan. La Strada è altrove, ed è percepibile da pochissimi!
Gli equivoci interpretativi, causati dalle varie letture della sua opera, ha indotto l’Autore a scrivere una prefazione di se stesso che andrebbe letta alla fine, dopo aver attivato il lavoro interiore mentale per capire, per arrivare al punto finale che spiega tutto.
Entrando nell’architettura del testo, le undici tipologie che definiscono le città sono, in ordine alfabetico: cielo, continue, desiderio, memoria, morti, nascoste, nome, occhi, scambi, segni, sottili. Le cinque città elencate all’interno di ogni tipologia sono sparse in nove capitoli. Da notare che il primo capitolo e l’ultimo comprendono dieci città ciascuno.
Il numero 10 apre e chiude il percorso come si vede dallo schema (**). La tabella Excel evidenzia in una unica visuale, il telaio del testo. Ogni città reca una descrizione sintetica. Ordinando tipologie univoche le città sparse, notiamo una continuità dei contenuti. Distribuendo le città, lo scrittore ha voluto simboleggiare il gesto di un divertito croupier che ha smazzato le carte con abilità e ironia. L’impianto della narrazione è ricombinante e mostra un Autore esperto ma sedotto da molte correnti letterarie.
Il libro può paragonarsi ad una tela intessuta di giorno e dissolta la notte. Qui il mito di Penelope è il simbolo della eterna ricostruzione al quale è chiamata l’umanità di fronte alla irruzione del Caos. La sopravvivenza è la risultante della resilienza che cerca di sterilizzare gli effetti devastanti delle distopie.
Il lettore ha il compito di individuare il proprio percorso scegliendo sia la lettura lineare sia cercando le pagine che preferisce.
Un bel libro da leggere con attenzione, con la pazienza di Penelope, con la determinazione ad imbattersi in un dialogo serrato con la propria Ombra che vigila su ognuno di noi, ma che risponde solo a coloro che sapranno porre il Quesito giusto.
(*) Prestiti letterari e filosofici: una ipotetica bibliografia
Perec, La vita, istruzioni per l’uso, Rizzoli
Buzzati, Il deserto dei tartari, Mondadori
Kafka, Un messaggio per l’imperatore, Mondadori
Foucault, Utopia Eterotopia, Cronopio
Ballard, Condominium, Mondadori
Campanella, La città del sole, Rizzoli
Agostino di Ippona, La città di Dio, Bompiani
Gottman, Megalopolis, Einaudi
Heidegger, Poeticamente abita l’uomo, in Saggi e Discorsi, Marsilio, 1976
Borges, Il deserto e il Labirinto in: http://www.raiscuola.rai.it/articoli/jorge-luis-borges-il-deserto-e-il-labirinto/3391/default.aspx
Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, Longanesi
Canetti, Massa e Potere, Rizzoli – ora Adelphi
Marco Polo, Il Milione, Mondadori, Einaudi
Segalen, Stele, Guanda
Segalen, René Leys o il mistero del palazzo imperiale, Einaudi
Savinio, Ascolto il tuo cuore città, Adelphi
Le Mille e una notte, 4 volumi, Einaudi
Film: Matrix
Film: The Truman Show
(**) Elenco delle città raggruppate per 11 tipologie
CALVINO, LE CITTA’ INVISIBILI | ||||
Cap. | n. città | Nome città | Tipologia | Contenuto |
6 | 5 | EUDOSSIA | CIELO | Vicoli e disegni geometrici, confusione e tanti colori di un tappeto che rappresenta la città e che forse è la mappa dell’universo |
7 | 4 | BERSEBA | CIELO | Modello della città celeste, città-gioiello, città infernale sotterranea con rifiuti, città perfetta che manda rifiuti nella Berseba infera |
8 | 3 | TECLA | CIELO | Coperta da impalcature, edilizia continua, una sopra l’altra, aspirare ad una notte stellata |
9 | 2 | PERINZIA | CIELO | Struttura urbanistica costruita sulla geometria degli astri, calcoli errati tenuti nascosti hanno generato deformità e mostri |
9 | 5 | ANDRIA | CIELO | Luogo che ripete le costellazioni nelle strade e negli edifici, ogni cambiamento muta il cielo, immobile nel tempo, sicurezza e prudenza |
7 | 5 | LEONIA | CONTINUE | Ogni giorno si fa bella e scarta i suoi resti di ieri come spazzatura ritirata da angeli netturbini, gli scarti cambiano e aumentano |
8 | 4 | TRUDE | CONTINUE | Sembra già conosciuta nelle strade e dappertutto, sensazione di déja vu, tutto il mondo è come Trude |
9 | 3 | PROCOPIA | CONTINUE | Tra le foglie facce che si moltiplicano rosicchiano le pannocchie, si concentrano uno sull’altro a strati, con gentilezza |
9 | 6 | CECILIA | CONTINUE | Città uguale ad altre che tendono a mescolarsi, luoghi naturali diversi fra loro |
9 | 8 | PENTESILEA | CONTINUE | Città labirintica, enorme che è periferia di se stessa, non ha un centro, cerchi di uscirne ma sei sempre dentro |
1 | 3 | DOROTEA | DESIDERIO | Ricchezza, felicità, esuberanza, prosperità |
1 | 5 | ANASTASIA | DESIDERIO | Città bagnata, risveglia i desideri che non vanno perduti, ingannatrice, che rende schiavi |
1 | 8 | DESPINA | DESIDERIO | Città marinara, opulenta, palazzi bianchi, tra due mari |
2 | 2 | FEDORA | DESIDERIO | Città ideale, una sfera di vetro, sfere racchiudono città che non sono ancora |
3 | 1 | ZOBEIDE | DESIDERIO | Città bianca sotto la luna, strade aggomitolate,sogno di una donna che non si ripete, altri visitatri con lo stesso sogno |
1 | 1 | DIOMIRA | MEMORIA | Le lampade si accendono verso la sera di settembre |
1 | 2 | ISIDORA | MEMORIA | I desideri sono già ricordi. Città che si vede in tarda età |
1 | 4 | ZAIRA | MEMORIA | Luogo fatto a scale, antico, reti ripetutamente rammendate, un passato che va ricordato |
1 | 7 | ZORA | MEMORIA | Città della memoria, chi la ricorda è sapiente, città uguale a se stessa e poi dimenticata |
2 | 1 | MAURILIA | MEMORIA | Piccola città che diventa metropoli, memorie in cartoline che vanno lodate, nostalgia, dei sono fuggiti in silenzio |
5 | 5 | MELANIA | MORTI | Ci sono dialoghi recitati da ruoli in possesso momentaneo di gente che muore e viene sostituita da altri, i dialoganti |
6 | 4 | ADELMA | MORTI | Sul mare, con pescatori, si vede in sogno, i loro volti sono quelli di gente che si conosce a casa e che si sono uccisi, l’Aldilà non è felice |
7 | 3 | EUSAPIA | MORTI | Copie della città sottoterra, i morti vengono posizionati come se lavorassero |
8 | 2 | ARGIA | MORTI | Sommersa dall’argilla, l’umidità sfascia i corpi, di Argia si sa poco da sottoterra |
9 | 1 | LAUDOMIA | MORTI | Città tripla, dei vivi, dei morti e dei non-nati, i vivi si espandono ma interrogano i morti sul loro passato,i tre spazi sono prestabiliti |
8 | 5 | OLINDA | NASCOSTE | Visibile con la lente, cresce a cerchi concentrici, un giro di più ogni anno che è una nuova Olinda |
9 | 4 | RAISSA | NASCOSTE | luogo pieno di tensioni, liti continue, bambini che sorridono ai cani, buonumore fra persone, dietro un reticolo di fili esiste una città felice |
9 | 7 | MAROZIA | NASCOSTE | Città del topo nascosto e della rondine, fine del dominio dei topi, ogni gesto della gente viene condiviso dagli altri, le due città si alternano |
9 | 9 | TEODORA | NASCOSTE | Invasa da una sequenza di animali estinti dai precedenti, rimase da eliminare i topi a milioni eliminati dagli umani, città ripresa dagli animali |
10 | 10 | BENERICE | NASCOSTE | Nascosta la parte dei giusti con il seme dell’orgoglio di essere dalla parte giusta che vuole imporsi |
4 | 5 | AGLAURA | NOME | Immagine solida e compatta che viene meno quando ci si vive, sbiadita, casuale, la città che cresce in terra dimenticata se non nominata |
5 | 4 | LEANDRA | NOME | Protetta da due specie di Dei di piccole dimensioni che si nascondo dietro le cose delle case, sono Lari e Penati |
6 | 3 | PIRRA | NOME | Incastellata sulle pendici di un golfo, città non vista, il suo nome che si dimentica |
7 | 2 | CLARICE | NOME | Degradazione e rovine, lo splendore rimane, resti custoditi in campane di vetro per ricordare, pezzi da rimescolare varie volte |
8 | 1 | IRENE | NOME | Posta su un altipiano, rumorosa con trombe e mortaretti, nome della città da lontano che cambia con l’accivinamento |
3 | 5 | VALRADA | OCCHI | Sulle rive di un lago, città diritta e città riflessa capovolta, ogni azione deve riflettersi con nitidezza, si guardano senza amarsi |
4 | 4 | ZEMRUDE | OCCHI | La forma della città dipende dall’umore di chi la guarda |
5 | 3 | BAUCI | OCCHI | Città sostenuta da trampoli altissimi, poca gente a terra, abitanti osservano la terra in basso con cannocchiali vivono la loro assenza |
6 | 2 | FILLIDE | OCCHI | Molti ponti e canali, percorsi sospesi tra punti nel vuoto, contiene infinite cose che non si riesce a vedere per intero, si sottrae allo sguardo |
7 | 1 | MORIANA | OCCHI | Porte d’alabastro, ville di vetro, moltiplicazione di immagini, |
2 | 5 | EUFEMIA | SCAMBI | Sul mare, commercio, luogo di racconti con pronuncia di una parola, memoria dal solstizio all’equinozio |
3 | 4 | CLOE | SCAMBI | Scambio di sguardi fra passanti, incontri erotici semza parlare, nessun tocco, tutti fantasmi che vorrebbero esistere |
4 | 3 | EUTROPIA | SCAMBI | Insieme di molte città sparse su altopiano ma con lo stesso ordinamento, la gente si sposta nelle città per cambiare vita |
5 | 2 | ERSILIA | SCAMBI | Ogni strada ha fili colorati a seconda del rapporto fra persone, la città è questo intreccio, ragnatele di città scomparse |
6 | 1 | SMERALDINA | SCAMBI | Sull’acqua, con canali, le persone scelgono diversi itinerari ogni giorno, |
1 | 6 | TAMARA | SEGNI | Insegne e segnali ovunque, ogni cosa o luogo è simbolo che determina il pensiero |
1 | 9 | ZIRMA | SEGNI | I viaggiatori hanno molti ricordi della città, sono prevalentemente negri, donne cannone, pazzi sui cornicioni |
2 | 3 | ZOE | SEGNI | Città babelica, confusione, attività umane, lievemente esoterica nella sua gran quantità di segni |
3 | 2 | IPAZIA | SEGNI | Lingua che non riguarda le parole ma le cose, biblioteca con alfabeti scomparsi, lingua misteriosa dei sogni, linguaggio e inganno |
4 | 1 | OLIVIA | SEGNI | Città ricca, palazzi in filigrana, movimento e commercio, sarcasmo e chiasso, scherzi e caos |
1 | 10 | ISAURA | SOTTILI | Città dai mille pozzi, trampoli, carrucole per i pozzi, acquedotti. Dei della città sotterranei e dei appesi dentro i secchi |
2 | 4 | ZENOBIA | SOTTILI | Sorge su palafitte su terreno asciutto, sovrapposizioni successive, né felice né infelice |
3 | 3 | ARMILLA | SOTTILI | Incompiuta, solo tubature d’acqua, docce sospese nel vuoto, giovani donne che si lavano, costruita da uomini per le naiadi |
4 | 2 | SOFRONIA | SOTTILI | Due mezze città una fissa e l’altra provvisoria che viene smontata e portata altrove, poi rimontata l’anno dopo |
5 | 1 | OTTAVIA | SOTTILI | Città-ragnatela, sul vuoto e sostenuta da tiranti fra 2 montagne, ogni tanto la tela non regge |
55 CITTA’ – 9 CAPITOLI – 11 TIPOLOGIE |