Henry Kissinger, Ordine Mondiale, Mondadori, 2015, pag. 405, €28,00
Henry Kissinger continua ad essere uno dei più alti esponenti della struttura di vertice del potere statunitense. La sua biografia è impressionante. Professore universitario, capo della sicurezza nazionale e consigliere di due presidenti, consulente di politica internazionale per quasi tutte le successive amministrazioni ed infine premio Nobel per la pace. Egli ricopre un ruolo primario negli anni della guerra in Vietnam, durante la cosiddetta Guerra fredda. Riesce a gestire con sagacia i rapporti con una Cina molto pericolosa, costruisce una solida base teorica per giustificare e coordinare la politica imperiale degli USA per la tutela dei suoi interessi nel mondo di cui questo libro è la mirabile sintesi teorica racchiusa in 405 pagine scritte con chiarezza ed una ottima traduzione. Le deduzioni che sono riportate nel libro possono non essere condivisibili, ma rimane il fatto che l’Autore riesce abilmente a giustificare il crescendo del ruolo americano nel mondo come tutela della stabilità geopolitica del pianeta in nome della pace fra le Nazioni. Le pagine corrono lungo il filo della storia dell’Europa che è il luogo dove nascono, si sviluppano e muoiono idee che muovono popoli e destini continentali.
Il libro, che si intitola emblematicamente “Ordine Mondiale”, appoggia e sviluppa l’impianto concettuale di un primato USA nel mondo partendo dalla pace di Westfalia che chiude la terribile Guerra dei Trent’Anni nel 1648, con un una popolazione che è quasi dimezzata. Questa pace si impernia sul principio dell’equilibrio fra le Nazioni impedendo che una di essere possa prevalere sulle altre generando conflitti di potenza militare. Un principio che viene sagacemente utilizzato dall’Inghilterra per evitare che una Nazione possa far saltare gli equilibri europei nel proposito di minacciare i suoi interessi commerciali via mare.
Dividere e comandare è una strategia che gli USA apprenderanno dagli inglesi e sapranno utilizzare in tutti i teatri geopolitici del pianeta. Attraverso una lunga e puntuale disamina storica e politica, Kissinger spiega perché gli USA devono proteggere l’Europa dallo strapotere espansionistico della Russia, anche post marxista di Putin. Ovviamente, spiegare con quali mezzi militari, di tortura e spionistici gli USA cercano di costruire l’Ordine Mondiale, non rientra nei percorsi narrativi di questo poderoso testo. Verso la pagina 299, l’Autore scrive una lunga tirata retorica in toni messianici sul ruolo dell’America chiamata ad essere custode della pace mondiale. Il famoso Autore ha però l’intelligenza di comprendere che un tale disegno, che ricorda quello del Sacro Romano Impero, non è possibile senza il confronto serrato con altre potenze economiche e soprattutto militari, quali la Cina, l’India e purtroppo per lui, con la Russia, Paese di cui gli USA hanno timore e che non hanno mai capito fino in fondo, al pari della Cina.
Si tratta di un testo ricchissimo in informazioni storiche, geopolitiche, economiche scritte con padronanza e scioltezza che portano a valutazioni con le quali possiamo non essere d’accordo. Considerato il ruolo preminente dell’Autore su tutti i teatri geopolitici mondiali dagli anni 60 ad oggi, vale in ogni caso la pena leggerlo con attenzione per comprendere meglio cosa c’è stato e c’è oggi dietro alle strategie imperiali USA le cui ripercussioni possono lanciare il mondo verso la III Guerra Mondiale, se i meccanismi limitativi connaturati alle vere democrazie verranno meno
Manlio Lo Presti
Henry Kissinger, Ordine Mondiale, Mondadori, 2015, pag. 405, €28,00