RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 24 SETTEMBRE 2018
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Lasciatemi in pace, ché ho un capello per diavolo
Mal costume mezzo gaudio. La vita secondo Totò, Rizzoli, 2017, pag. 296
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
EDITORIALE
Lo stritolamento della ex-italia
Manlio Lo Presti – 21 settembre 2018
L’isolamento dell’Italia prosegue e il fronte ostile si sta compattando sempre di più e si estende quello internazionale.
Le ingerenze esercitate in libertà, con giudizi negativi riguardanti le decisioni prese dal nostro governo sono sempre più sfacciate e aggressive.
L’isolamento si manifesta anche nel quadrante internazionale dove il nostro Paese viene spintonato ai margini in un ruolo perfino servile.
Continua pertanto, il progetto, costruito dai Piani Alti del Deep State globalista per deindustrializzare l’Italia e ridurne IN MANIERA SIGNIFICATIVA la popolazione.
La persistenza tenace di questa strategia politica contro il nostro Paese, fornisce una chiave di lettura sul perché la politica estera nazionale è quasi inesistente.
In questa prospettiva si può infine leggere correttamente la indifferenza e la tattica dilatoria di tutta l’Unione riguardo allo spinoso tema della immigrazione disordinata dal Nordafrica che investe l’Italia, geograficamente in prima linea.
L’Unione, molto solerte ad imporre limiti di bilancio ed austerità – che fa il gioco della Germania e diffonde disoccupazione e depressione economica in tutto il continente CREANDO, PER ORA, ALMENO 50.000.000 DI DISOCCUPATI, da aggiungere ai 25.000.000 di espulsi dai processi produttivi interamente robotizzati – #celochiedeleuropa – è molto defilata sulla questione immigrazione che, a questo punto, per i motivi sopra accennati, si rivela una vera e propria arma di destabilizzazione ai danni dei Paesi bersaglio che non si allineano al diktat satanico anticiclico e sterminatorio anglofrancotedescoUSA.
L’isolamento si manifesta contro il popolo italiano che ha avuto la sfacciataggine di aver votato liberamente un governo democratico orientato, tra difficoltà sopra elencate, a
- realizzare strategie di salvaguardia della integrità nazionale evitando secessioni, doppi passaporti altoatesini e mari regalati alla Francia,
- limitare gli sbarchi,
- e perseguendo una crescita economica che faccia ripartire il nostro Paese.
Corollario: questo governo deve essere abbattuto con ogni mezzo, anche usando l’opzione di una nuova e più sanguinaria strategia della tensione creando migliaia di morti per fiaccare la resistenza della popolazione.
Se non ci svegliamo e non reagiamo con adeguate decisioni per spezzare l’assedio eccessivo e ossessivo contro il nostro Paese da parte di:
– 26 Paesi UE indifferenti alle tematiche immigrazioniste, buoniste e neomaccartiste dello scorso governo e del rifiuto di imbarchi di quello presente
– con la Germania che ci vuole sterminare seguendo il già sperimentato modello Grecia
– con la Francia che ci sta cacciando violentemente (non sappiamo se ci sono stati omicidi teleguidati di italiani) dalla Libia
– con l’Inghilterra che ha orchestrato una COVERT OPERATION gestita dalle ben note strutture TAVISTOCK per far saltare gli accordi Italia-Egitto uccidendo barbaramente l’ingenuo Regeni
– con gli USA che usano il nostro territorio come il più grande deposito di armi del mondo e come sede di una vasta e terrificante rete di postazioni utili per la guerra elettronica totale, sismica e di telecomunicazioni puntata verso l’Europa dell’est, Russia in particolare
– con oltre 500 periodici e catene televisive dell’intera Europa che sparano ogni giorno una batteria infernale ed ininterrotta di notizie negative contro la ex-italia
– con le Agenzie di rating – tutte americane, guarda caso – che aspettano e incoraggiano “sentiment” negativi sul sistema-paese, per obbligare l’Italia a pagare interessi più alti per collocare i titoli del proprio debito pubblico nel mondo. Il tutto a profitto delle istituzioni finanziarie anglofrancotedeschesvizzereUSA (sempre #celochiedeleuropa)
il nostro Paese sarà ridotto ad un deserto spopolato, sterile, collassato economicamente, che diventerà il deposito razziale di tutta l’Unione Europea.
P.Q.M.
Aspettiamoci a breve un rivolgimento – anche violento e sanguinario, se necessario – del quadro politico della ex-italia attraverso la caduta di questo governo eletto. Ci sarà la creazione del V Governo non eletto e teleguidato dal Colle, che seguirà scrupolosamente gli ordini ESECUTIVI degli alti comandi anglofrancotedeschiUSA.
Il premier è già individuato e aspetta la chiamata … Personalmente, so anche il nome, ma non lo dico.
TUTTO PREVISTO, TUTTO CALCOLATO!
Altro che manovratori cialtroni. Questi sono dei geni della sovversione abilmente guidati da oscuri pagatissimi esperti dello sterminio sociale reclutati nei centri di ricerca universitari o privati.
Lo scopo è la riduzione immediato del nostro martoriato Paese a potenza di serie C schiava degli alti comandi atlantici.
Il nuovo governo tecnico avrà il compito di:
- far diventare il territorio italiano (pena la secessione dell’intero Nord con l’aiuto efficientissimo di Austria e Germania) la SACCA RAZZIALE DELL’UNIONE avente lo scopo di assorbire il contraccolpo di 50.000-100.000 arrivi al mese per almeno due anni. Vale a dire 2.400.000 cosiddetti immigrati e profughi, ciascuno finanziato dall’UE con 6.000 euro. Il totale produce la bella somma di € 14.400.000.000 da dividere con Coop, ONG, case di accoglienza, Vaticano, mafia Capitale, Banda della Magliana, mafie di nigeriani spacciatori, violentatori ed antropofagi;
- proseguire più speditamente nelle politiche malthusiane con la creazione di ulteriori ostacoli alla natalità nazionale, estendendo il lavoro precario, pagando bassi salari, riducendo la copertura sanitaria per la eliminazione sempre più rapida della popolazione anziana considerata un insieme improduttivo e costoso di bocche da sfamare (in attauazione del Piano Rockefeller, Gates, Kissinger, Brzesinski – video qui: ROCKEFELLER ONU – DEPOPOLAZIONE MONDO https://www.youtube.com/watch?v=DkyGqweYvTo – BILL GATES VACCINAZIONI PER RIDURRE LA POPOLAZIONE MONDIALE https://www.youtube.com/watch?v=GmL8dCNx7ZE ;
- fronteggiare i disordini sociali e la criminalità indotti dalle violenze degli arrivi disordinati e di massa dei nordafricani (la mafia nigeriana sta soppiantando le organizzazioni criminali autoctone in molte regioni);
- gestire – con le solerti e lucrose forniture dei colossi farmaceutici mondiali – il picco di epidemie che riporteranno indietro la situazione sanitaria del nostro Paese agli anni 20 e 30 (tutti abbiamo visto i buonisti della Diciotti salire a bordo con i guanti e le maschere antisettiche)
- gestire il collasso economico che servirà agli anglofrancotedeschiUSA per rastrellare le ultime imprese funzionanti a prezzi stracciati;
- gestire una ondata di dimensioni bibliche di emigrazione in uscita – stavolta intellettuale – che impoverirà ancora di più l’Italia, avvitando l’economia nazionale verso una distruttiva ed irreversibile STAGFLAZIONE.
Mi auguro che qualcuno sia capace di farci sapere QUANTI SOLDI SONO STATI REGALATI ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA PER FARCI ARRIVARE AD UNA INERZIA CHE HA GLI ESTREMI DELL’ATTENTATO ALLA INTEGRITA’ NAZIONALE.
UN ATTEGGIAMENTO PUNIBILE SOLO DA UN TRIBUNALE DI NORIMBRERGA 2.0
Infine, nulla mi vieta di pensare molto male (Andreotti docet), e cioè che l’attuale governo sia tenuto in piedi dai soliti noti per avere il tempo di attuare le infauste strategie a danno della ex-italia.
Ne riparleremo PURTROPPO molto molto molto presto!!!!
IN EVIDENZA
“Ong, il cavallo di Troia del capitalismo globale”.
DA LEGGERE CON GRANDE ATTENZIONE
Il libro che mancava, finalmente c’è
Presentiamo con molto piacere un editoriale di Sonia Savioli, autrice di “Ong, il cavallo di troia del capitalismo globale”, edito da Zambon. Libro che consigliamo caldamente di leggere, rileggere e approfondire nel dettaglio. All’interno troverete molte delle risposte che cercavate.
di Sonia Savioli
Pare che un certo numero di paesi africani non voglia più i nostri abiti usati. Che ingrati! Perché voi pensavate forse che glieli regalassimo. No, non proprio. Glieli vendiamo. Ma, naturalmente, glieli vendiamo per aiutarli, come testimoniano le molto e molte benevolenti ONG che se ne occupano.
E infatti rientrano in qualche modo nei nostri “aiuti allo sviluppo”.
In che modo, se glieli vendiamo? In uno di quei modi ingegnosi e pieni di fantasia che il capitalismo globale e le sue organizzazioni sovranazionali hanno inventato perché noi comuni mortali si prendano fischi per fiaschi e si viva nella confusione perenne.
Ma cominciamo dall’inizio e cioè proprio dagli “aiuti allo sviluppo“. Che hanno il nome giusto e appropriato. Aiutano veramente uno sviluppo, quello delle multinazionali di ogni tipo, alcune delle quali si sviluppano proprio grazie a questi aiuti.
Facciamo un esempio, non troppo ipotetico, di un “aiuto allo sviluppo”. La Banca Mondiale o/e l’Unione Europea offrono a un paese africano (con una pistola in una mano e una mazzetta di banconote nell’altra, come offerte alternative al governo del non molto ipotetico paese africano) il prestito per costruire delle dighe. L’ipotetico ma non troppo governo africano sceglie la mazzetta e lo sviluppo. Una multinazionale “de noantri”, mettiamo l’Impregilo,
Continua qui:
Questa è lotta di liberazione dalla EUSOVIETICA
Maurizio Blondet 21 settembre 2018
Certamente già i lettori sanno che la Procura di Nanterre ha ordinato che venga sottoposta a perizia psichiatrica Marine Le Pen, segretaria del Rassemblement National (ex FN) e parlamentare all’Assemblea. Ciò, nel quadro di un’incriminazione per “la diffusione di messaggi violenti su Internet, articolo 706-47-1 del codice di procedura penale” francese.
La parlamentare ha commesso il delitto di aver postato foto di atrocità commesse dai terroristi islamici del’ISIS: un soldato siriano schiacciato da cingolati, il corpo del giornalista James Foley decapitato, un pilota giordano bruciato vivo.
Bisogna spiegare perché. Ciò è avvenuto nel dicembre 2015, quando la Francia è stata colpita dai sanguinosi attentati firmati da Daesh. Il giornalista della tv ebraica BFM-TV, Jean-Jacques Bourdin, ha dedicato la trasmissione alla seguente insinuazione: la crescita del Front National si accompagna alla crescita del jihadismo, “lo scopo di Daesh è di spingere la società francese al ripiegamento identitario” e al voto per il Front….
Un tipo di insinuazione mediatica che ben conosciamo. La Le Pen ha giudicato “un parallelo immondo” l’accostamento fra
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/questa-e-lotta-di-liberazione-dalla-eusovietica/
In Italia la più grande polveriera Usa. Manlio Dinucci
www.altreinfo.org – 17 settembre 2018
Alla fine della Seconda guerra mondiale le truppe alleate occuparono il continente europeo. Francia e Russia le hanno ritirate, Stati Uniti e Regno Unito invece continuano a mantenere parte delle loro forze armate in Europa. In previsione di una guerra mondiale contro Cina e Russia, il Pentagono utilizza da un anno le numerose basi statunitensi in Italia per incrementare in modo massiccio lo stoccaggio di armi in Europa, bombe atomiche incluse.
Lewis Eisenberg è ambasciatore degli Stati Uniti a Roma e sta trasformando la penisola in un arsenale USA.
L’8 agosto ha fatto scalo nel porto di Livorno la Liberty Passion (Passione per la Libertà) e il 2 settembre la Liberty Promise (Promessa di Libertà), che saranno seguite il 9 ottobre dalla Liberty Pride (Orgoglio di Libertà). Le tre navi ritorneranno quindi a Livorno, in successione, il 10 novembre, il 15 dicembre e il 12 gennaio.
Sono enormi navi Ro/Ro, lunghe 200 metri e con 12 ponti, capaci ciascuna di trasportare 6500 automobili. Non trasportano però automobili, ma carrarmati. Fanno parte di una flotta statunitense di 63 navi appartenenti a compagnie private che, per conto del Pentagono, trasportano in continuazione armi in un circuito mondiale tra i porti statunitensi, mediterranei, mediorientali e asiatici.
Il principale scalo mediterraneo è Livorno, perché il suo porto è collegato alla limitrofa base statunitense di Camp Darby. Quale sia l’importanza della base lo ha ricordato il colonnello Erik Berdy, comandante della guarnigione in Italia dello Us Army, in una recente visita al quotidiano «La Nazione» di Firenze.
La base logistica, situata tra Pisa e Livorno, costituisce il più grande arsenale Usa fuori dalla madrepatria. Il colonnello non ha specificato quale
Continua qui: https://www.altreinfo.org/attualita/20560/in-italia-la-piu-grande-polveriera-usa-manlio-dinucci/
Pensioni, Ocse all’Italia: non disfare la legge Fornero. Di Maio: non si intrometta
giovedì, 20, settembre, 2018
“Quando parliamo di riforma delle pensioni, penso sia importante non disfare la riforma Fornero”: lo ha detto la capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone, rispondendo a una domanda sull’Italia durante la presentazione dell’Interim Economic Outlook a Parigi.
“Se si tratta di ridurre l’età pensionabile – ha affermato incredibilmente – sappiamo che
Continua qui: http://www.imolaoggi.it/2018/09/20/pensioni-ocse-allitalia-non-disfare-la-legge-fornero/
Come mai, presidente? Col suo spiccato senso delle istituzioni?
Maurizio Blondet 18 settembre 2018
Imola Oggi @ImolaOggi 12 h12 ore fa
Mattarella: ‘nessuno è al di sopra della legge’
Ecco un esempio: Ubi, cancellate chiamate segrete tra Mattarella e l’indagato Bazoli. Procedura avviata da Procura di Bergamo in maniera molto riservata, senza che la notizia neppure filtrasse fuori da
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/21497-2/
Bazoli (indagato) parla con il presidente Mattarella. Intercettazioni distrutte
La procedura è stata avviata dalla Procura di Bergamo in maniera molto riservata, senza che la notizia neppure filtrasse fuori dal palazzo di giustizia. Al termine, secondo la legge, il gip, su richiesta del pm, ha disposto la distruzione delle registrazioni di alcune intercettazioni telefoniche in cui era rimasta impigliata la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Proprio come nel 2013 era già accaduto per le telefonate tra il suo predecessore al Colle, Giorgio Napolitano, e Nicola Mancino, allora indagato nell’inchiesta di Palermo sulla trattativa Stato-mafia.
Secondo quanto il Fatto quotidiano ha potuto ricostruire, nel 2015 a chiamare il Quirinale, dove era appena arrivato Mattarella, era stato Giovanni Bazoli, allora presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. In quei mesi era sotto indagine per il suo ruolo in Ubi Banca: il pubblico ministero di Bergamo Fabio Pelosi stava conducendo un’inchiesta sui vertici del terzo istituto di credito italiano, ipotizzando i reati di ostacolo alla vigilanza, per aver tenuto nascosto a Banca d’Italia e Consob un (supposto) patto occulto che ha garantito ai due gruppi che avevano fatto nascere Ubi – quello bresciano capitanato da Bazoli e quello
Continua qui:
BELPAESE DA SALVARE
Crollo Genova, “C’è un black-out nei video di Autostrade sul ponte”
17, agosto, 2018
“Ci sono stati dei problemi nelle videoregistrazioni della società autostrade.
Non posso dire che ci siano materiali di grande rilevanza o utilità. Il maltempo incideva sulla cattiva qualità delle immagini. La mancanza delle immagini vera e propria o l’interruzione delle immagini è dovuta a quanto è dato di capire a sconnessioni sulla rete dovuta al fenomeno sismico, al crollo insomma. In poche parole, un blackout”.
Lo ha detto il procuratore di Genova Francesco Cozzi al microfono del GR1 RAI sulle registrazioni delle telecamere della società autostrade posizionate sul ponte Morandi.
ASKANEWS
«Interferenze e buchi neri – ha aggiunto il magistrato – dovuti, credo, al forte maltempo che
Continua qui: http://www.imolaoggi.it/2018/08/17/crollo-genova-ce-un-black-out-nei-video-di-autostrade-sul-ponte/#comment-78492
CONFLITTI GEOPOLITICI
Perché nessuno ‘a sinistra’ condanna il nuovo attacco alla Siria?
Ma perché nessuno protesta contro l’attacco missilistico alla Siria e il conseguente abbattimento, intenzionalmente indotto dagli israeliani, di un aereo russo?
Di certo, non c’era da sperare in chissà quali manifestazioni oceaniche o in qualche comunicato della Farnesina, ma appare davvero scandaloso che (quasi) nessuno “a sinistra” si sia sentito in dovere di condannare il nuovo raid contro la Siria, condotto DOPO che si era arrivati ad un accordo per scongiurare un bagno di sangue per la liberazione di Idlib. Un attacco finalizzato a ridimensionare gli indubbi successi diplomatici di Putin, a ridare fiducia ai jihadisti ancora in Siria, a sostenere quel processo di balcanizzazione della Siria così voluto dalla Francia e, soprattutto, da Israele.
Già, ma perché, neanche su Facebook, i tanti esponenti del movimento filopalestinese o – poniamo – Potere al Popolo, che fieramente si dichiarano contro Israele, non hanno speso una sola parola di condanna contro il raid? Sostanzialmente perché, a partire dai tempi della guerra alla Libia, l’informazione non è più veicolata da sempre più screditati mas media, ma da blasonate ONG, luce degli occhi di tanti attivisti della “sinistra antagonista”. Passa così la narrazione non già di una guerra di liberazione condotta da un popolo, quello siriano, che, per non fare la fine di quello libico, chiama chi vuole in suo soccorso, ma di un “conflitto tra superpotenze” con un Putin messo sullo stesso piano di Macron, Erdogan, Netanyahu o Trump.
Di riflesso, c’è un’altra parte della sinistra antagonista (anche se, sciaguratamente, etichettata come “rosso-bruna”) che pretenderebbe una immediata rappresaglia dalla Russia e un conseguente
Continua qui: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-perch_nessuno_a_sinistra_condanna_il_nuovo_attacco_alla_siria/6119_25461/
VIDEO. “Dov’è la Comunità internazionale?” I siriani denunciano l’uso di bombe al fosforo da parte degli USA
VIDEO QUI: https://youtu.be/VE9rrSGPAbk
Una squadra di giornalisti di RT ha visitato la città di Al Mayadeen, nella provincia siriana di Deir Ezzor, teatro di duri scontri con i terroristi dell’ISIS.
I residenti della zona assicurano che l’aviazione della coalizione degli
Continua qui:
CNN: Ampio uso di armi USA contro i civili nella guerra allo Yemen
Un’organizzazione non governativa ha inviato alla CNN documenti che confermano l’uso diffuso di armi statunitensi contro i civili nello Yemen.
Secondo un’inchiesta dell’emittente CNN, Mwatana organizzazione yemenita i diritti umani ha divulgato documenti che mostrano frammenti di armi di produzione statunitense in attacchi compiuti in diverse parti dello Yemen che ha provocato morti tra i civili.
L’ONG in questione, secondo la CNN, ha raccolto prove da diversi attacchi aerei da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati e, dopo aver esaminato i resti delle bombe utilizzate con l’aiuto di esperti militari, sono state trovate un gran numero di armi prodotte in Stati Uniti
La Presidente di Mwatana, Razya al-Mutawakel, ha spiegato che in molti degli
Continua qui: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-cnn_ampio_uso_di_armi_usa_contro_i_civili_nella_guerra_allo_yemen/82_25446/
CULTURA
ESTRATTO:
Nota Introduttiva
Il Delomelanicon è il più classico dei Libri Neri, che la tradizione attribuisce alla mano di Lucifero in persona.
https://www.amazon.fr/Delomelanicon-Novem-Portis-Dark-Angel/dp/1387300237
Il Delomelanicon è un testo che nella stesura in egiziano, al tempo della IX Dinastia, più di 4.000 anni fa, si intitolava “Le Nove Porte”.
Qualche secolo dopo venne fatta la versione greca con il titolo Delomelanicon che può essere tradotto in due modi: “La Rivelazione delle Tenebre” e “L’Evocazione delle Ombre”. Infine, circa 2.200 anni fa, fece seguito la versione latina con i titoli: De Tenebrarum Regis Novem Portis (“Le Nove Porte del Re delle Tenebre”) e De Umbrarum Regni Novem Portis (“Le Nove Porte del Regno delle Ombre”). Quest’ultima versione, per quanto concerne il testo intitolato De Tenebrarum Regis Novem Portis, è un’evidente manipolazione – rispetto la versione greca – ad opera di quei circoli gnostici ebraici aperti al pensiero egiziano e greco-romano.
La stesura del libro in egiziano e la sua versione in greco andarono perdute, ma la versione in latino giunse, nel 1188, nelle mani dei Templari. In seguito, nel 1266, il libro venne consegnato a Ruggero Bacone che ebbe il compito di cambiare le nove illustrazioni del De Tenebrarum Regis Novem Portis per meglio adattarle alla sua epoca. Successivamente, nel 1592, il libro giunse nelle mani di Giordano Bruno. Il Nolano aggiunse ai due testi i frontespizi e i commenti alle loro immagini. Sui due frontespizi mise la scritta Sic Luceat Lux (Così splenda la Luce) e Cum superiorum privilegio veniaque (Con privilegio e licenza dei Superiori). Infine, alcune informazioni sul Delomelanicon – tra cui le nove illustrazioni del De Tenebrarum Regis Novem Portis – giunsero allo scrittore Arturo Pérez-Reverte che ne trasse un romanzo
Continua qui: http://www.frankripel.org/ripel-delomelanicon.html
CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE
Corbyn: web di Stato, libero e trasparente, per i cittadini
Scritto il 21/9/18
Parliamoci chiaro: uno dei grandi problemi dei nostri tempi è che la politica e il diritto non riescono a stare al passo con i progressi tecnologici, specialmente a partire dall’avvento dell’era di Internet. È accaduto infatti che, mentre alcune grandi aziende informatiche si affermavano e diventavano rapidamente monopoli, i nostri parlamenti sono rimasti perlopiù inermi, sia perché vittime dell’illusione che rappresenta Internet come il regno delle libertà, il massimo terreno di realizzazione della democrazia, sia per semplice inadeguatezza e mancanza di preparazione in materia. Si è dovuta attendere la totale scomparsa della privacy, prima di porsi il problema di come tutelarla. Si son dovuti perdere miliardi di euro in tasse, a fronte degli enormi fatturati di Google, Facebook e Amazon, prima di iniziare a discutere sulla possibilità di una “tassa del web”, da rimandare però in sede europea. I ceti politici invece inizialmente non hanno compreso le potenzialità offerte dai social network, perdendo bruscamente e a causa di ciò i loro consensi in favore di quelle nuove forze che invece ne hanno intuito i vantaggi in termini di propaganda, per poi farne, tutti insieme, un uso sistematico e spregiudicato, riducendo di fatto il loro rapporto con i cittadini ad una manciata di caratteri su Twitter (basti pensare che, a dispetto di una lunga tradizione che vedeva i candidati alla presidenza americani fare il proprio annuncio in discorsi tenuti nelle
Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/09/corbyn-web-di-stato-libero-e-trasparente-per-i-cittadini/
“Aprire gli archivi delle stragi? È l’ultimo dei depistaggi”
Promessa: apriremo gli archivi segreti delle stragi, per far emergere la verità sulla stagione nera dell’eversione italiana. Risultato: la verità non sta affatto emergendo, anzi l’operazione archivi aperti si sta trasformando nell’ultimo, definitivo depistaggio. A sostenerlo – proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Bologna – è un componente della commissione che sta lavorando sugli atti da rendere pubblici, Leonardo Grassi, che conosce bene la materia perché da giudice istruttore indagò a lungo sull’eversione nera e sulle stragi di Bologna e dell’Italicus.
La promessa fu fatta solennemente martedì 22 aprile 2014, quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi firmò la direttiva che “dispone la declassificazione degli atti relativi alle stragi di piazza Fontana (1969), Gioia Tauro (1970), Peteano (1972), Questura di Milano (1973), Brescia (1974), Italicus (1974), Ustica (1980), stazione di Bologna (1980), rapido 904 (1984)”. Aprire gli armadi, declassificare i documenti, versarli agli Archivi di Stato, finalmente a disposizione degli studiosi e dei cittadini. La “Direttiva Renzi” riguarda tutte le amministrazioni dello Stato: i ministeri, le polizie, i servizi segreti, che devono mettere a disposizione i documenti che
Continua qui: http://www.giannibarbacetto.it/2018/08/02/aprire-gli-archivi-delle-stragi-e-lultimo-dei-depistaggi/
Emmanuel Todd: “Non è successo niente in Siria, l’Occidente è perduto”
Da Redazione – 18 APRILE 2018
Un’analisi di alto livello di Emmanuel Todd sulla situazione in Siria e nell’impero dopo i bombardamenti della coalizione occidentale su Damasco.
di Pierrick Tillet
Mi sento un po’ rassicurato perché non è successo nulla. Se seguivi la stampa anglo-americana, cosa che faccio ogni mattina, ti trovavi in un’escalation anti-russa. Infatti quello che risultava dopo le vicende d’Inghilterra, che risultava nel discorso, era una sorta di crescente russofobia assolutamente misteriosa e che meriterebbe un’analisi. E gli ultimi sviluppi diplomatici sono stati che gli americani e Trump hanno tweettato minacciando un massiccio attacco, ecc. E i russi che hanno detto: State bene a sentire, se è così, useremo la nostra difesa antiaerea e questo sistema che spaventa tutti, il sistema S400 che sembra sia il miglior sistema di difesa terra-aria del mondo.
A quel punto c’era semplicemente la possibilità di una guerra più grande e di una sorta di resa dei conti, le carte scoperte alla fine di una partita di poker, dal momento che in realtà non si sa di cosa i russi sono
Continua qui: https://www.controinformazione.info/emmanuel-todd-non-e-successo-niente-in-siria-loccidente-e-perduto/
ECONOMIA
Africa – Europa: perché la nuova alleanza di Juncker non è credibile
La proposta di Juncker è l’ultimo disperato tentativo di mantenere il controllo sulle materie prime africane
di Fulvio Beltrami – 18 settembre 2018
Il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, mercoledì 12 settembre, durante l’annuale intervento sullo stato dell’Unione Europea, ha promesso una nuova alleanza con l’Africa, tramite ingenti investimenti l’obiettivo è creare 10 milioni di nuovi posti di lavoro. Questa nuova alleanza vorrebbe ridurre l’immigrazione verso l’Europa, sviluppare l’Africa, contenere l’avanzata cinese. Una alleanza che ponga nuove basi di reciproca collaborazione e benefici economici. Salutata dalla propaganda europea come una mossa vincente, nella realtà la proposta di Juncker è l’ultimo disperato tentativo di mantenere il controllo sulle materie prime africane, controllo ormai perduto grazie alla seconda ondata di indipendenza africana e alla Cina.
Gli accordi commerciali tra Unione Europea e i Paesi africani, gli Economic Partnership Agreement (EPA), sono scaduti oltre 3 anni fa. Questi accordi erano stati promossi alla fine degli anni Novanta per rilanciare l’economia africana attraverso scambi commerciali ‘equi’ che aiutassero i Paesi del continente a svilupparsi. Si prevedeva fino al 66% l’abbattimento delle barriere doganali europee per i prodotti africani. Parallelamente a questi accordi, vi fu la cancellazione di gran parte del debito contratto con l’Europa, con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Queste misure rispecchiavano gli ideali europei di solidarietà, ed erano affiancate alla promozione della democrazia in Africa, a dire degli osservatori europei.
Dietro alla fitta coltre di propaganda si celava il vero obiettivo: mantenere inalterato lo status quo di sudditanza dell’Africa verso l’Europa e l’economia coloniale. Le esenzioni doganali del 66% riguardavano quasi esclusivamente le risorse naturali: petrolio, gas metano, oro, diamanti, minerali e i classici prodotti agricoli coloniali -cacao, te, caffè-. A trarre vantaggio erano le multinazionali europee intente a sfruttare le risorse naturali in Africa e ad esportarle in Europa, godendo giustappunto delle
Continua qui: http://www.lindro.it/africa-europa-perche-la-nuova-alleanza-di-juncker-non-e-credibile/
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
Migranti e pensioni, lettera di Paolo Savona a Boeri
10, luglio, 2018
Caro Boeri,
avevo letto le tue dichiarazioni sul ruolo degli immigrati nel sistema pensionistico italiano e le avevo cercate inutilmente nella Relazione annuale dell’INPS, ma le ho trovate solo negli estratti stampa di un tuo intervento in uno dei tanti inutili e confusionari incontri che si tengono in Italia.
Conclusi che la lettura delle tue dichiarazioni poteva essere oggetto di interpretazioni positive e ho lasciato perdere. Sei tornato sul tema e ho sentito ripetere nuovamente i concetti nel corso di una trasmissione radio nella quale sostieni che il tuo ruolo all’INPS è di fornire informazioni statistiche sullo stato del sistema pensionistico; sarebbe cosa meritevole, perché quelle che fornisci non sono sufficienti e sono devianti perché le accompagni con interpretazioni che inducono a una valutazione distorta della realtà.
Tu dici che gli immigrati che hanno trovato un lavoro hanno versato oneri sociali di rilevante entità che servono per pagare le pensioni degli italiani e concludi che sono perciò indispensabili. Così presentata l’informazione induce a ritenere che ogni opposizione all’accoglienza di immigrati che non tiene conto di questo vantaggio è errata, accreditando la politica fallimentare finora seguita in materia.
La prima obiezione, che conferma la natura di interpretazione delle statistiche che rendi pubbliche, è che, se al posto degli immigrati ci fossero stati italiani, il gettito contributivo sarebbe stato lo stesso perché il sistema pensionistico italiano è basato sul metodo distributivo: i giovani lavoratori pagano per gli anziani andati in pensione e se tra essi vi sono immigrati non è
Continua qui: http://www.imolaoggi.it/2018/07/10/migranti-e-pensioni-lettera-di-paolo-savona-a-boeri/
Pensioni, Ugl: “Boeri disco rotto, i migranti non riequilibrano i conti”
4, luglio, 2018
“Un disco rotto a cui ci siamo rassegnati. Il presidente dell’Inps non è un politico, per cui ognuno rispetti il proprio ruolo, piuttosto che rendersi ridicolo. Di sicuro, non è con l’immigrazione che si possono pagare le pensioni ai nostri contribuenti. In Italia è opportuno procedere con politiche di welfare, volte a sostenere le famiglie e la natalità, in modo da ristabilire gli equilibri nei conti previdenziali”.
Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
“È necessario rivedere la riforma Fornero che
Continua qui: http://www.imolaoggi.it/2018/07/04/pensioni-ugl-boeri-disco-rotto-i-migranti-non-riequilibrano-i-conti/
PANORAMA INTERNAZIONALE
«In Argentina governa il Fondo Monetario Internazionale», intervista al giornalista Gustavo Daniel Pescetta
“Oggi pagare gas, luce o acqua equivale a pagare un affitto. Non sta governando la squadra economica di Macri, né lui, ma il Fondo Monetario Internazionale. I media sono esercito di occupazione, le voci alternative sono censurate in questo momento nella Repubblica Argentina”
di Geraldina Colotti
Intervista a Gustavo Daniel Pescetta, di Radio Futura Argentina.
“Chi fa comunicazione alternativa non ha la vita facile in questo momento in Argentina, si chiudono o si perseguitano i media comunitari”, dice Gustavo Daniel Pescetta, fondatore di Radio Futura, la più antica della città di La Plata. Compirà 31 anni a ottobre, e oggi “è gestita da un gruppo di giovani, militanti, sognatori, idealisti”. Gustavo ha un programma di politica internazionale che si chiama SOS Señales radios, ogni sabato mattina da 17 anni. Gli abbiamo chiesto un’opinione sulla situazione in Argentina, dove si moltiplicano le proteste contro le politiche neoliberiste, e su quel che accade nel continente latinoamericano, in particolare in Venezuela. Gustavo fa parte della rete CONAICOP, il Consiglio nazionale e Internazionale della comunicazione popolare, dedicato a Hugo Chavez.
Che cosa ricordi del periodo della dittatura civico-militare?
Negli anni 1980, verso la fine della dittatura, ero molto giovane, ho militato nel Partito Comunista, nell’81 ho fondato un centro di studenti nella clandestinità. A partire dal 1983, quando inizia il periodo democratico, sia mo tornati nella legalità e fino al 1986 ho militato nella Federazione giovanile comunista in Argentina. Quando sono uscito dal Partito comunista per divergenze ideologiche, abbiamo fondato Radio Futura e da allora la mia militanza si è data attraverso l’attività giornalistica. Uscire dalla dittatura non è stato facile. Ci sono 30.000 compagni scomparsi, ci sono ancora molti nipoti sequestrati a cui non è stata data un’identità e questa nuova democrazia ci è costata molto. Per fortuna abbiamo vissuto gli ultimi 12 anni con i governi di Néstor Kirchner y Cristina Fernandez de Kirchner, e siamo passati a una condizione di benessere. Il martellamento dei grandi media ha però convinto la gente a
Continua qui:
Viaggio all’ interno del mondo sciita
Si è parlato, qualche tempo fa, della volontà di fare di Qom un Vaticano sciita. Il professor Raffaele Mauriello ci spiega perché questo non è possibile
di Gianmarco Cenci – 25 maggio 2018 Speciale Iran 2017
Qualche settimana fa era rimbalzata una voce, proveniente da alcuni ambienti religiosi iraniani, secondo cui vi era l’intenzione di rendere Qom, uno dei maggiori centri del mondo sciita, una sorta di Vaticano dello sciismo: la città sarebbe dovuta quindi diventare indipendente rispetto all’Iran, possedere delle proprie sedi diplomatiche e autonomia in ambito politico, in modo da porsi come guida per lo sciismo, nella sua corrente più diffusa, quella imamita, o duodecimana, così chiamata perché riconosce la presenza di dodici imam, guide politiche e spirituali discendenti del Profeta.
Questa suggestione, così come è arrivata, se ne andata, ma non è la prima volta che un discorso di questo tipo viene intrapreso. Qualche anno fa si ipotizzò un destino simile per Najaf, probabilmente la città più importante del mondo sciita. Anche in questo caso, tuttavia, il tutto si chiuse con un nulla di fatto. Resta la possibilità di approfondire l’argomento: come mai la suggestione di un Vaticano sciita è difficilmente realizzabile? Ce ne parla il professor Raffaele Mauriello, dell’Università Allamaeh Tabataba’i di Teheran, fra i massimi esperti di sciismo al mondo.
Perché individuare un centro dello sciismo è un fatto così problematico?
È difficile, se non impossibile, individuare un solo centro per lo sciismo. Se guardiamo allo sciismo da una prospettiva cattolica, tendiamo a proiettare su di esso la nostra tradizione storica, che prevede un centro religioso, come è
Continua qui: http://www.lindro.it/viaggio-all-interno-del-mondo-sciita/
SCIENZE TECNOLOGIE
CAPIRE L’ARTIFICIAL INTELLIGENCE
NON È PIU’ UN OPTIONAL. ECCOLA SPIEGATA.
Nell’educazione politica dei cittadini va oggi inserita come prioritaria la comprensione dell’Artificial Intelligence (di seguito AI).
Così come cinquant’anni fa l’arrivo del personal computer ha cambiato ogni angolo della vita privata, professionale, economica e politica, così è oggi l’AI, solo immensamente di più. Le ‘macchine pensanti’ saranno ovunque e gestiranno quasi tutto, punto. Ma su cosa davvero sia l’AI, e cosa sarà, c’è un’enorme confusione, soprattutto a causa delle fantasie cinematografiche e dell’iperbole nei media. L’AI va quindi capita con lucidità. Ma attenti: date le sue straripanti applicazioni nella politica, economia, istruzione, lavoro e salute, oggi non saperlo non è più un optional.
Dovete iniziare da questa domanda: gli umani già posseggono l’intelligenza, frutto di un improvviso e ancora misterioso salto genetico avvenuto fra 200 e 100 mila anni fa in un ramo di primati; allora perché oggi stiamo ossessivamente cercando di crearne un’altra, quella artificiale?
Esiste solo una risposta: perché quella artificiale dovrà essere molto più potente di quella umana. Infatti, non avrebbe senso investire miliardi e lavorare decenni per riottenere delle capacità artificiali pari a quelle naturali dell’uomo. Ma qui ho appena usato un termine che è la chiave di tutta la comprensione della vera AI: “capacità”. Infatti, l’attuale AI non ha assolutamente nulla di intelligente, cioè nulla di neppure lontanamente comparabile alle funzioni cognitive del cervello umano; essa ha unicamente delle capacità computazionali prodigiose che gli derivano da istruzioni sempre più sofisticate. Fra capacità artificiali e intelligenza naturale esiste un divario di dimensioni colossali. L’aver usato Intelligence nella locuzione Artificial Intelligence ha portato a un’incomprensione enorme in tutto il mondo, e infatti la locuzione più idonea sarebbe stata Capacità Artificiale, non intelligenza artificiale.
Da più parti, in tema di AI, giungono apocalittici avvisi e scenari che ipotizzano un mondo da incubo dove super macchine capaci di pensieri e sentimenti propri potrebbero schiavizzare la razza umana e dunque conquistare il potere. O peggio: impossessarsi delle atomiche ed estinguerci. Queste sono sciocchezze, che appunto spariscono quando si ha chiara la sopraccitata differenza fra capacità artificiali e intelligenza naturale. Quest’ultima, che appartiene unicamente a noi, è, e quasi certamente rimarrà, irraggiungibile dalle macchine, ed è bene subito chiarirvi il
Continua qui: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=2081
STORIA
Basi USA in Italia: storia di una sottomissione palese.
www.altreinfo.org Simona Nasazzi – 1 novembre 2017
Da Paese uscito sconfitto dal secondo conflitto mondiale, e con una importanza geopolitica rilevante, all’Italia è stata imposta una presenza massiccia di basi militari su tutto il territorio nazionale. Con l’adesione al patto atlantico di difesa miliare NATO del 4 aprile 1949, l’Italia entra e si posiziona ufficialmente all’interno del blocco occidentale contrapposto a quello sovietico e del patto di Varsavia, diventando un’importante base logistico-militare per le truppe alleate, soprattutto per quelle americane.
Basti pensare che dal dopoguerra in poi, la presenza militare americana ha garantito a Washington un controllo capillare nel Mediterraneo, che doveva essere difeso, a detta del Pentagono, dalla minaccia sovietica. Gli americani hanno depositato un cospicuo numero di testate nucleari in Italia, che tutt’oggi rimangono attive.
Ma è soprattutto negli ultimi trent’anni che queste basi, marine, aeree e di terra si sono rivelate di grande importanza: ad esempio per le operazioni di intervento militare contro la Serbia nel conflitto Jugoslavo, nelle missioni di peace keeping nelle neonate repubbliche in quell’area o in Libia e per il rifornimento logistico navale nei due conflitti in Iraq.
La presenza USA nel nostro Paese non si è mai alleggerita, neanche dopo la fine della guerra fredda e il
Continua qui: https://www.altreinfo.org/controllo-globale/13621/basi-usa-in-italia-storia-di-una-sottomissione-palese-simone-nasazzi/
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°