NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI
13 MAGGIO 2019
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Ci fidiamo del nostro corpo?
Ci sentiamo a nostro agio dentro una continua e incessante
Manipolazione e intensificazione del nostro sentire?
Oppure avvertiamo il sospetto terribile e inconfessabile
che dietro questo teatro rumoroso do operazioni,
tese alla glorificazione e all’idolatria del corpo
si celi l’intervento
di un potere muto e sottratto alla critica?
IGINO DOMANIN, Grand hotel abisso. Bompiani, 2014, pag. 78
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.
Tutti i numeri dell’anno 2018 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
SOMMARIO
L’errore tragico delle élites italiane 1
Mimmo Lucano sale in cattedra: i due pesi e le due misure sulla libertà di espressione 1
Giulietto Chiesa: ”Così andiamo verso una guerra di sterminio mondiale” 1
Giulietto Chiesa: ”Globalizzazione devastante. La tecnologia prende il comando su di noi” 1
Crisi demografica, Bonino: invece di fare figli organizziamo il travaso di migranti 1
Da una Tv araba, Emma Bonino: servono 1,6 milioni di immigrati 1
Blitz dell’elemosiniere del Papa: sblocca il contatore agli abusivi 1
Elemosiniere di Bergoglio infrange la legge e riattiva corrente nel palazzo occupato 1
Il trasloco dei rom di Casal Bruciato? Col furgone Cgil 1
Il trasloco dei rom “griffato” Cgil 1
Leggere Pasolini contro il fascismo “antifascista” 1
È stato ritrovato il seguito del romanzo da cui è tratto “Arancia meccanica” 1
Cybersecurity, pronto il piano nazionale per difendere i servizi “essenziali” 1
Avaaz, l’ong legata a Soros che segnala a Facebook le pagine fake 1
MULTE A ONG: CI DOVREBBERO DARE 1,5 MILIARDI DI EURO. 1
Gli Usa denunciano 20 case farmaceutiche per prezzi gonfiati 1
“Non voglio essere ricco in un Paese povero” 1
Enrico Mattei e la rinascita industriale italiana 1
Guerra dei dazi, l’arma della Cina è la fuga dai bon americani
Matteo Salvini, mina sul governo: verso la crisi. 1
Zingaretti Indagato per finanziamento illecito ai partitit
Il leader islamico Piccardo: “I musulmani voteranno Cinque Stelle” 1
Casta, l’assicurazione sulla vita gliela paghiamo noi 1
Instagram inizierà a bloccare tutti i post di un determinato argomento. 1
IN EVIDENZA
Maurizio Blondet 12 Maggio 2019
Un amico mi gira questo racconto pescato sul web.
https://www.jstor.org/stable/41377571?seq=1#page_scan_tab_contents
https://en.wikipedia.org/wiki/San_healing_practices
Vivere alle spalle del parente
https://en.wikipedia.org/wiki/Arusha_Declaration
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/ubuntu-e-invidia/
L’errore tragico delle élites italiane
13 maggio 2019 di Giuseppe Masala.
Inutile dire che anche l’uscita della Gran Bretagna toglie l’unico altro appiglio che
Mimmo Lucano sale in cattedra: i due pesi e le due misure sulla libertà di espressione
di Federica Celestini Campanari – 11 Maggio 2019
del pensiero globalista, immigrazionista, antinazionale.
E se è vero che la libertà di espressione va sempre salvaguardata,
a patto che ci siano spazi per tutti,
allora chiediamo rispetto anche per un’altra parte di questa Nazione.
Giulietto Chiesa: ”Così andiamo verso una guerra di sterminio mondiale”
VIDEO QUI: i Giorgio Bongiovanni – Prima Parte
È possibile fermare la deriva? Di questo abbiamo parlato con Giulietto Chiesa,
Giulietto Chiesa: ”Globalizzazione devastante. La tecnologia prende il comando su di noi”
VIDEO QUI: https://youtu.be/54BzBuQ391U
di Giorgio Bongiovanni – Seconda Parte
E’ questo uno degli aspetti che vengono affrontati dal giornalista e
Crisi demografica, Bonino: invece di fare figli organizziamo il travaso di migranti
VIDEO QUI: https://corrieredirieti.corr.it/upload/20190402_video_14410312.mp4?_=2
Da una Tv araba, Emma Bonino: servono 1,6 milioni di immigrati
VIDEO QUI: https://www.facebook.com/omar.bassani.7/videos/10210729854674739/
Abbiamo un problema demografico, servono 1,6 milioni di immigrati
Blitz dell’elemosiniere del Papa: sblocca il contatore agli abusivi
Il palazzo occupato ha 300mila euro di debiti e rimane al buio. Ma il cardinale si cala nella centralina e stacca i sigilli al contatore per riportare la luce
Nell’ex sede dell’Inpdap di via Santa Croce in Gerusalemme, occupata abusivamente nel 2013 da Action
Elemosiniere di Bergoglio infrange la legge e riattiva corrente nel palazzo occupato
12, maggio, 2019 di Armando Manocchia
Ultimamente il Vangelo è stato spesso calpestato da
Il trasloco dei rom di Casal Bruciato? Col furgone Cgil
Il quartiere sbotta: il sindacato non si occupa più dei lavoratori italiani
di Grazia Maria Coletti – 11 maggio 2019
Il trasloco dei rom “griffato” Cgil
Un furgone con il logo del sindacato per la famiglia contestata
Elena Barlozzari – Dom, 12/05/2019
I maligni diranno che a speculare sulla miseria degli ultimi
non è solo un sindaco a cui la città è sfuggita di mano,
ma anche un sindacato in caduta libera.
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/politica/trasloco-dei-rom-griffato-cgil-1693063.html
ESPERTO USA: LA CIA E IL MOSSAD STANNO METTENDO INSIEME L’INTELLIGENCE PER SPINGERE GLI STATI UNITI IN UN CONFLITTO MILITARE CON L’IRAN
Leggere Pasolini contro il fascismo “antifascista”
Nicola Porro – Dom, 12/05/2019
«I giovani fascisti di oggi non li conosco e spero di non aver occasione di conoscerli».
È stato ritrovato il seguito del romanzo da cui è tratto “Arancia meccanica”
Fra i beni dello scrittore Anthony Burgess è stato trovato un manoscritto che funge da continuazione ideale al romanzo che ha ispirato il film di Stanley Kubrick
di Paolo Armelli – 29 APR, 2019
Continua qui: https://www.wired.it/play/libri/2019/04/29/arancia-meccanica-seguito-romanzo/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Cybersecurity, pronto il piano nazionale per difendere i servizi “essenziali”
A fine maggio parte la strategia per le aziende che offrono servizi necessari alla vita quotidiana di famiglie e imprese, come banche, mezzi pubblici, ospedali, energia e telecomunicazioni
Servizi essenziali sotto protezione
Avaaz, l’ong legata a Soros che segnala a Facebook le pagine fake
L’oscuramento delle pagine fake in Italia voluto da Facebook è arrivato dopo le segnalazioni di Avaaz, l’ong con sede a New York che ha profondi legami con il tutto il mondo progressista internazionale, Soros compreso
Roberto Vivaldelli – 12/05/2019
destra nel tuo collegio. Il quattro marzo vota con la testa”.
MULTE A ONG: CI DOVREBBERO DARE 1,5 MILIARDI DI EURO
Se fosse retroattivo, il decreto affonderebbe i trafficanti umanitari.
Medici Senza Frontiere dovrebbe all’Italia 440 milioni di Euro per gli ottantamila clandestini traghettati sulle nostre coste. raccolti in mare negli ultimi tre anni. Mediterranea Saving Humans, l’ultima in ordine di tempo al centro delle attenzioni per via del sequestro della propria nave, la Mare Jonio, nel 2019 ha già portato nei nostri porti 200 migranti e pagherebbe dunque oltre un milione di Euro
Continua qui: https://voxnews.info/2019/05/12/multe-a-ong-ci-dovrebbero-dare-15-miliardi-di-euro/
ECONOMIA
Gli Usa denunciano 20 case farmaceutiche per prezzi gonfiati
Oltre 40 Stati accusano le aziende di aver cospirato per alzare i costi del 1000%. L’attorney general del Connecticut: «Abbiamo prove forti».
12 maggio 2019
Un’enorme truffa ai danni di pazienti e cittadini americani, soprattutto di quelli più deboli e bisognosi di cure. È quella che secondo oltre 40 Stati Usa sarebbe stata portata avanti da almeno 20 case nel periodo di tempo che va tra il 2013 e il 2015.
Una sorta di cartello che avrebbe cospirato per aumentare artificialmente il costo di più di 100 medicine generiche, inclusi trattamenti per cancro e diabete, in alcuni casi di oltre il 1000%.
Una delle società accusate è la Teva Pharmaceuticals, il più grande
Continua qui: https://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2019/05/12/prezzi-farmaci-usa/231996/
“Non voglio essere ricco in un Paese povero”
Enrico Mattei e la rinascita industriale italiana
Michelangelo Morelli – 29 aprile 2019
«Noi italiani dobbiamo toglierci di dosso questo complesso di inferiorità che ci avevano insegnato, che gli italiani sono bravi letterati, bravi poeti, bravi cantanti, bravi suonatori di chitarra, brava gente, ma non hanno le capacità della grande organizzazione industriale. Ricordatevi, amici di altri Paesi: sono cose che hanno fatto credere a noi e che ora insegnano anche a voi. Tutto ciò è falso e noi ne siamo un esempio. Dovete avere fiducia in voi stessi, nelle vostre possibilità, nel vostro domani; dovete formarvelo da soli questo domani».
Il senso di orgoglio e di riscatto che traspaiono da questa frase, di un’identità che si afferma attraverso l’emancipazione da un passato di povertà – proprio e altrui -, l’idea che questa condizione di povertà non sia un destino ma possa essere mutata attraverso il lavoro e l’ingegno: queste convinzioni attraversarono l’intera esistenza di Enrico Mattei, simbolo della rinascita postbellica italiana e protagonista della cultura industriale repubblicana.
Antifascista bianco, abilissimo comunicatore, capitano d’impresa dalle doti di prima grandezza, si dimostrò in grado di intuire straordinarie potenzialità di un settore che nell’opinione prevalente era destinato ad un rapida fine. Mattei riuscì a dotare l’Italia di un’azienda forte, che sotto la sua energica guida venne messa nelle condizioni di trattare alla pari con i grandi del mondo, costruendo al contempo rapporti inediti con gli stati emergenti del terzo mondo, della cui indipendenza fu sempre strenuo difensore.
Enrico Mattei nacque il 29 aprile 1906 ad Acqualagna, in provincia di Pesaro-Urbino, da Angela Galvani e Antonio Mattei, sottufficiale dei Carabinieri originario di Civitella Roveto (L’Aquila). Conseguita la licenza elementare a Casalbordino, dove alloggiò presso la nonna materna Ester, Mattei entrò nella Regia Scuola Tecnica di Vasto e poi in quella Superiore dell’Aquila per ottenere il diploma, conseguendo però risultati scolastici deludenti. Data la scarsa propensione agli studi il padre Antonio lo fece assumere in qualità di apprendista in una fabbrica di letti metallici a Matelica (Macerata), dove la famiglia si era trasferita nel 1919: qui Enrico entrò per la prima volta in contatto con il settore dei prodotti chimici.
L’impiego presto si rivelò duro e mal stipendiato, portando così Mattei a farsi assumere come fattorino presso la conceria Fiore, la più importante fabbrica di Matelica. Qui instaurò un forte rapporto di amicizia con gli operai, da cui apprese i segreti delle operazioni chimiche della conceria, scalando rapidamente posizioni all’interno della fabbrica fino a diventare direttore tecnico nel 1926. L’anno seguente Mattei fu costretto a lasciare per sei mesi Matelica per prestare servizio militare nei Granatieri di Sardegna; al suo ritorno, date le difficoltà economiche in cui versava la conceria, decise di lasciare Matelica alla volta di Milano, dove si trasferì nel 1929.
Le conoscenze acquisite a Matelica negli anni in conceria, soprattutto riguardo alle innovazioni che in quel periodo avevano investito l’industria, fornirono a Mattei, assieme alle referenze del precedente datore di lavoro, un ottimo curriculum. Egli esordì a Milano dapprima come venditore per la Max Mayer, ditta di colori a smalto e solventi per conceria, ottenendo dopo un anno la rappresentanza italiana per la Löwenthal, un’impresa tedesca di prodotti e servizi per la medesima industria.
Parallelamente al lavoro di rappresentante, Mattei portò avanti il progetto di avviare una propria impresa, servendosi dell’esperienza maturata a Matelica e durante il soggiorno milanese. Assieme al fratello Umberto, giunto nel capoluogo lombardo nel 1930, Mattei inaugurò nell’estate dell’anno successivo una sua prima fabbrica con solo due operai, un macchinario usato e un piccolo laboratorio di emulsioni. Il tentativo di creare in Italia un nuovo mercato per quei prodotti tedeschi introvabili nel Paese ma di facile produzione riscosse un grande successo, e abbandonato il lavoro presso la Lowenthal Mattei fondò nel 1935 l’Industria chimica lombarda grassi e saponi, produttrice di vernici per concerie e composti sulfonati.
Sposatosi a Vienna nel 1936 con la ballerina Margherita Paulas, Mattei in quell’anno si trasferì assieme alla moglie e alla famiglia in un palazzetto nobiliare a Milano. Nello stesso stabile viveva Marcello Boldrini, professore universitario di statistica e in passato vicino di casa a Matelica dello stesso Mattei, che introdusse quest’ultimo negli ambienti del cattolicesimo progressista
Continua qui: https://www.pandorarivista.it/articoli/enrico-mattei-rinascita-industriale/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Conti correnti, Unicredit dice stop alla carta. L’ad Mustier: «Dal 2020 tutte le operazioni solo digitali»
di Nicola Saldutti – 11 maggio 2019
i questi tempi il mestiere delle banche è diventato molto complicato, le nuove tecnologie cambiano continuamente, oramai per un gruppo come Unicredit quasi il 96% delle operazioni sono selfservice. Risultato: «Dobbiamo essere una banca credibile, per la clientela e per le persone che ci lavorano. Il piano Transform era mirato a questo, e ora possiamo dire che gli obiettivi sono stati raggiunti. Siamo già al lavoro per il nuovo piano che presenteremo a dicembre…». Jean Pierre Mustier, 58 anni, amministratore delegato dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, in questi giorni farà il giro degli investitori, per raccontare i risultati ma soprattutto per dire cosa vuole diventare l’Unicredit.
Si era parlato di un vostro interesse per Commerzbank.
«Non ho mai commentato queste voci. Dico solo che le fusioni in Europa sono molto complicate e che noi puntiamo a una crescita su base organica. Unicredit è una banca paneuropea, in grado di offrire servizi alla clientela e alle imprese. Affiancarle nel loro sviluppo e nella loro crescita anche internazionale».
Lei è stato scelto come presidente della Federazione Bancaria Europea. Ma l’Europa è ancora fatta di 28 Paesi. 28 authority…
«Questo è il punto. L’Europa, per diventare più attrattiva per i capitali internazionali, deve essere percepita come un sistema più integrato. Negli Stati Uniti nessuno fa differenza tra la Pennsylvania e la California quando decide di investire nell’area del dollaro. Bene, nel Vecchio Continente bisogna fare lo sforzo di arrivare a questo livello di integrazione. Solo così potremo aumentare la capacità di attirare capitali. Sempre più necessari per alimentare la crescita delle imprese. Soprattutto per il tessuto fatto di aziende piccole e medie, che generano il 70% dei posti di lavoro in Europa».
Servirà a questo il vostro progetto sui nuovi capitali pazienti?
«Insieme ad alcuni importanti gestori abbiamo creato una piattaforma per un valore fino a 2 miliardi per partecipazioni di minoranza a lungo termine nelle Pmi. La trasformazione ci ha reso una banca molto più solida di prima, come ci viene ormai riconosciuto a partire dagli analisti».
C’è stata una fase di grande incertezza sulle scelte del management?
«Non direi, comunque la squadra che ho scelto è quella che ora sta lavorando per mettere a punto il nuovo piano strategico e che poi avrà il compito di realizzarlo. Ho fatto ruotare tutti, dal commerciale al corporate. Un modo per avere punti di vista nuovi e non incappare nella trappola della routine. Serviva una visione più fresca di strategie e rischi, ora ce l’abbiamo».
Per le banche sono tempi complicati, la concorrenza delle non banche è sempre più forte e i clienti non sono più disposti a sopportare servizi scadenti e costosi…
«Le racconto cosa abbiamo fatto in Turchia, dove siamo al cento per cento paperless, senza carta. In Italia entro il 2020 renderemo tutte le operazioni retail paperless, un servizio migliore e più sostenibile anche per il pianeta. Semplificare i processi significherà poter dedicare più tempo ai clienti. In Germania ci volevano 80 minuti per aprire un conto, siamo scesi a 14 minuti. Questi standard li porteremo in tutto il gruppo».
E l’Italia?
«L’Italia per noi resta centrale, siamo una banca paneuropea quotata a Milano, con il suo quartier generale a Milano. Nelle nuove tecnologie investiremo un miliardo all’anno per sviluppare nuove soluzioni. E molto riguarderà l’Italia. Personalmente continuo a visitare filiali e sedi, giro con la mia 500 rossa. Per sentire che cosa pensa la banca, vale molto di più della lettura di un report di 50 pagine».
A proposito del nostro Paese, lei resta ottimista come quando è arrivato…
«Sono convinto che l’Italia abbia molti asset. È la seconda manifattura d’Europa, non è solo lusso e food, ma industria tecnologica. È un Paese con una ricchezza finanziaria delle famiglie superiore a quella dei tedeschi. Non ha subito fratture sociali, come quelle che si stanno verificando in Francia con i gilet gialli. E ha una struttura sociale più coesa. Certo, la crescita del Pil allo 0,1-0,2% resta lenta. Ma non è un problema solo di questo Paese. Il rischio che intravedo è il rallentamento degli Stati Uniti quando si esaurirà l’impatto dei tagli fiscali, e questo avrà conseguenze sulle altre economie. Vedo uno o due clienti al giorno, e quello che percepisco è la richiesta di una banca in grado di affiancarli, su cui poter contare. Molti, nonostante tutto, continuano a investire e a puntare sullo sviluppo di nuovi mercati. Lo spirito imprenditoriale italiano resta tra i più forti nel mondo».
Questione Carige…
«Ribadisco che il nostro piano, anche in Italia, prevede una crescita su base organica. Se ci dovesse essere una necessità per il sistema bancario italiano, siamo pronti a dare il nostro supporto, con tutti gli altri operatori, su base equa e proporzionale».
Il voto europeo: ci sono molti timori di frammentazione dopo Brexit?
«Non avremo molte sorprese. Una cosa mi pare certa, però: quello che non è positivo per l’Europa non lo è neppure per l’Italia. È necessario che più capitali, in forma di prestiti o di equity, affluiscano verso le imprese. Noi vogliamo fare questo mestiere e una maggiore integrazione europea aiuterebbe molto».
Ci sono però tanti vincoli, anche burocratici…
«Bisogna far diventare l’Europa un mercato davvero domestico se vogliamo aiutare la
Continua qui:
https://www.corriere.it/economia/finanza/19_maggio_11/mustier-unicredit-dal-2020-stop-carta-conti-correnti-italia-a9ea1e54-73b3-11e9-a46f-84c039eb72db.shtml
GIUSTIZIA E NORME
Decreto sicurezza bis: maximulte a chi soccorre i profughi e il Viminale limita i poteri di Toninelli
L’ipotesi di giro di vite: il ministero dell’Interno potrà proibire il transito di navi per ordine pubblico. Stretta per i reati commessi durante le manifestazioni. C’è anche lo spazza clan: 800 assunti per notificare le condanne
MARIA ROSA TOMASELLO – 11 05 2019
ROMA
Non è solo l’ultimo e definitivo affondo di Matteo Salvini contro le (ormai rare) Ong rimaste a pattugliare con le loro navi il Mediterraneo, ma è anche un’incursione del Viminale nelle competenze del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli in materia di navigazione, quasi a suggellare con una norma quella che negli ultimi mesi era diventata prassi. Sette mesi dopo il primo decreto sicurezza, che aveva limitato le possibilità di accoglienza degli immigrati e rafforzato i poteri di sindaci, prefetti e questori in materia di ordine pubblico, il decreto bis con i suoi 12 articoli chiude quel cerchio, con una ulteriore stretta securitaria e innescando una nuova polemica con gli alleati del Movimento 5 Stelle che non lascia immaginare un passaggio agevole del testo in Consiglio dei ministri. «Oggi è una bellissima giornata per due motivi – ha detto Salvini a Napoli annunciando il varo delle nuove norme – in primis perché Noemi sta meglio e sta lottando e poi per il fatto che sono stati arrestati gli autori della sparatoria. Ci sarà il decreto sicurezza 2 che ci darà ulteriore forza».
Sanzioni stellari
Evocando una «straordinaria necessità e urgenza», il provvedimento dispone all’articolo 1 sanzioni pesantissime per le navi, da pesca o da diporto, che effettuino soccorsi in acque internazionali disattendendo le convenzioni e le istruzioni operative «emanate dalle autorità responsabili dell’area in cui ha avuto luogo l’operazione di soccorso» (quindi nella stragrande maggioranza dei casi la Marina libica relativamente alla sua area Sar), o dalle autorità dello Stato di bandiera.
La multa prevista va da 3.500 a 5.500 euro «per ciascuno degli stranieri trasportati», una ipotesi che, per esempio, nel caso di 30 persone tratte in salvo, farebbe oscillare da 105mila a 165mila la sanzione a carico dei soccorritori, cifre stellari per qualsiasi organizzazione non governativa. Non solo: nei casi «più gravi e reiterati» e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, è disposta la sospensione dell’attività da uno a 12 mesi, o la revoca della licenza.
Più poteri sugli sbarchi
Il passo successivo è la modifica del Codice della Navigazione dove, all’articolo 83, viene inserito un nuovo comma che mette nelle mani del Viminale il potere di «limitare o vietare il transito e la sosta» di navi mercantili, da diporto o da pesca nel mare territoriale «per motivi di ordine e sicurezza pubblica» o comunque nel caso in cui l’imbarcazione violi le disposizioni della Convenzione sul diritto del mare di Montego Bay relativamente al «passaggio inoffensivo» di una nave. Viene solo «informato» il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, le cui competenze, quindi, vengono limitate alle sole finalità di sicurezza della navigazione e di protezione dell’ambiente marino.
Il testo prevede anche norme meno urticanti sul piano politico. Per contrastare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina vengono stanziati tre milioni di euro in tre anni per potenziare le operazioni di polizia sotto copertura
Continua qui:
https://www.lastampa.it/2019/05/11/italia/decreto-sicurezza-bis-maxi-multe-a-chi-soccorre-i-profughi-e-il-viminale-limita-i-poteri-di-toninelli-nbg3aYMW68XlLnKnsbMJpO/pagina.html
PANORAMA INTERNAZIONALE
Guerra dei dazi, l’arma della Cina è la fuga dai Bond americani
–di Alessandro Plateroti – 12 maggio 2019
Lo scontro commerciale tra Cina e Stati Uniti è salito di livello. Dopo il via libera di Trump ai nuovi dazi contro i prodotti cinesi, la possibilità di una guerra commerciale a tutto campo sembra diventata più concreta. Ma a differenza del passato, la vera partita tra Washington e Pechino non riguarda solo le tasse sul commercio: più della soia, delle auto o dei computer, è il ruolo della Cina nel finanziamento del deficit americano ad essere entrato prepotentemente in gioco. Un’analisi del Sole 24 Ore dei dati sulla consistenza del portafoglio di T-bond americani in mano cinese conferma infatti non solo il ruolo giocato da Pechino (e dai governi alleati) nel fallimento tecnico di due aste di Titoli di Stato la scorsa settimana, ma l’esistenza di una manovra ben più vasta e insidiosa sul debito (e sui tassi) degli Stati Uniti.
Nella settimana appena conclusa, infatti, il conto di Tesoreria dei governi stranieri presso la Federal Reserve è sceso inaspettatamente di 670 milioni di dollari a 3,06 miliardi, provocando più di un nervosismo alla leadership americana: su quel conto, la parte del leone la fa la Cina, primo creditore degli Usa e primo finanziatore della politica del deficit spending di Donald Trump. Per i mercati (ma non solo), quei saldi non sono affatto occasionali: più la Casa Bianca alza la posta nello scontro commerciale e valutario con Pechino, più il governo cinese toglie il denaro dal banco. Senza proclami, e senza che nessuno se ne accorga. Salvo la Fed e il Tesoro, ovviamente.
Per rendersene conto, basta prendere le tabelle del Tesoro Usa sulla distribuzione del debito americano per Paese straniero: in 12 mesi (febbraio 2018-febbraio 2019), la Cina ha ridotto da 1.176 miliardi a 1.130 miliardi di dollari il portafoglio di T-Bond americani, con una progressione a dir poco impressionante. I dati sull’evoluzione del portafoglio straniero di bond Usa in marzo e
Continua qui:
https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2019-05-12/guerra-dazi-l-arma-cina-e-fuga-bond-americani-100050.shtml?uuid=ACTfrqB
POLITICA
Matteo Salvini, mina sul governo: verso la crisi.
Giuseppe Conte sconvolto, il ruolo di Sergio Mattarella
12 maggio 2019
Ad agitare il governo ora ci si mette il decreto sicurezza-bis presentato dalla Lega e da Matteo Salvini. “Una mina”, secondo Giuseppe Conte e grillini sulla quale potrebbe davvero cadere l’esecutivo. Luigi Di Maio infatti considera il provvedimento – con cui verrebbe neutralizzato Danilo Toninelli in tema di sbarchi e immigrazione – una sorta di
Continua qui:
https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13461230/matteo-salvini-decreto-sicurezza-bis-giuseppe-conte-sconvolto-ruolo-sergio-mattarella-crisi-di-governo.html
Zingaretti indagato per finanziamento illecito
Indagine delle Procure di Roma e Messina
19 marzo 2019
Nicola Zingaretti, proclamato appena domenica scorsa dall’assemblea nazionale del Pd segretario del partito dopo aver vinto con il 66% dei voti le primarie del 3 marzo scorso, sarebbe indagato dalle procure di Roma e di Messina per finanziamento illecito. Secondo quanto riportato dall’Espresso on line il nome di Zingaretti emerge dagli interrogatori degli avvocati siciliano Piero Amara e Giuseppe Calafiore: arrestati nel febbraio 2018 per corruzione in atti giudiziari, hanno poi patteggiato 3 e 2,9 anni a testa.
Sotto inchiesta anche Berlusconi
Sotto inchiesta ci sarebbe anche Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari su una sentenza del Consiglio di Stato che, secondo l’accusa, gli consentì di non cedere parte del pacchetto azionario di Mediolanum così come aveva invece stabilito la Banca d’Italia. Per quanto riguarda invece il neo segretario del Pd l’inchiesta è invece portata avanti dai pm Paolo Ielo e Stefano Fava e prende spunto dalle dichiarazioni di Calafiore in un interrogatorio del luglio scorso. Tra l’altro Calafiore si sarebbe detto sicuro di non essere arrestato grazie a erogazioni fatte per favorire l’attività politica di Zingaretti. Ma finora, precisa l’articolo dell’Espresso, prove di tali presunte erogazioni non sarebbero state trovate.
GUARDA IL VIDEO – Zingaretti: no correnti, Pd cambi tutto e non sia partito dell’io
Zingaretti fiducioso
Immediata la reazione di Zingaretti, che si dice estraneo ai fatti e fiducioso: «In merito all’articolo dell’Espresso sulla mia iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma per un presunto finanziamento illecito, voglio
Continua qui:
https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-03-19/zingaretti-indagato-finanziamento-illecito-193543.shtml?uuid=ABEm4yfB
Il leader islamico Piccardo: “I musulmani voteranno Cinque Stelle”
Il leader islamico alla Zanzara: “La poligamia è una battaglia giusta. Credo che i musulmani voteranno per i grillini”
Luca Romano – 01/02/2018
I musulmani d’Italia voteranno per il MoVimento Cinque Stelle. Ad assicurarlo è un esponente di primo piano della comunità islamica come Davide Piccardo, a lungo portavoce delle associazioni milanesi che fanno capo all’islam.
“Finora la maggior parte degli islamici votava la sinistra, adesso vedo che si orientano sui 5 Stelle. Anch’io voterò il Movimento”, ha dichiarato pochi giorni fa ai microfoni della Zanzarasu Radio 24.
Fra i temi del dibattito, anche una questione ormai parecchio dibattuta: la poligamia. Fra chi vorrebbe reintrodurla e chi pensa che bisognerebbe continuare a proibirla, il tema rappresenta una costante nella discussione fra ascoltatori e conduttori.
Conversando con Giuseppe Cruciani e David Parenzo, Piccardo ha tessuto un vero e proprio elogio
Continua qui: http://www.ilgiornale.it/news/politica/islamici-piccardo-ora-puntano-tutto-sui-cinque-stelle-1489485.html
Casta, l’assicurazione sulla vita gliela paghiamo noi
Polizza, la Camera spende 2,3 milioni l’anno, il Senato 2,9. Pronto un nuovo bando da 6,3. Il 50% è a carico dei contribuenti
AP APRILE 2019 – Franco Bechis
Ostentano tranquillità, nonostante il vento non proprio favorevole. E adesso si capisce pure il perché il Palazzo non traballa sotto la tempesta dell’antipolitica che sta contagiando gran parte degli elettori italiani: deputati e senatori hanno l’assicurazione sulla vita. Mentre non pochi italiani la vita se la stanno togliendo paralizzati dalle disgrazie economiche attuali e dalle incertezze sul futuro, gli onorevoli la vita se la sono assicurata dal primo giorno di legislatura.
Grazie a una superpolizza che al 50% viene pagata dalle amministrazioni di appartenenza (Camera e Senato) e quindi da tutti gli italiani, e per la restante metà è a carico dei diretti interessati grazie a un piccolo contributo versato a un fondo di solidarietà.
Proprio in questi giorni il Senato sta aspettando offerte per una polizza che assicuri infortuni e danni per tutti gli eletti e i dipendenti. Sul proprio sito ha pubblicato un bando rivolto a imprese assicurative di primissimo piano (la raccolta danni minima richiesta è di 450 milioni nell’ultimo triennio) pronte a partire su una base d’asta triennale da 6,3 milioni di euro. Cifre un po’ ribassate rispetto a un
Continua qui: https://www.liberoquotidiano.it/dossier/dossier–casta/983637/Casta–l-assicurazione-sulla-vita-gliela-paghiamo-noi.html
SCIENZE TECNOLOGIE
Instagram inizierà a bloccare tutti i post di un determinato argomento
Il social network Instagram ha deciso, da qui a breve, che inizierà a bloccare tutti i post che riguardano un determinato argomento, ecco quale
Veronica Boschi – 11 maggio 2019
La piattaforma Instagram ha deciso di prendere provvedimenti, come stanno facendo anche altri social network, per combattere la disinformazione. Inizierà con il nascondere dai risultati di ricerca tutti gli hashtag e i post che hanno come argomento informazioni false sui vaccini.
La storia dei vaccini va avanti da molti anni, quasi metà della popolazione è a favore e il resto è contro. Si tratta di un pensiero personale di ogni persona in Italia, però la piattaforma vuole oscurare tutte le informazioni false che li riguardano. Scopriamo i dettagli.
Instagram bloccherà i post sui vaccini
A partire da ieri 9 maggio 2019, la piattaforma ha iniziato a bloccare l’accesso agli hashtag che fanno risultare informazioni sbagliate, progettate proprio per cercare di dissuadere le persone dal vaccinarsi o dal vaccinare i propri figli
Continua qui: https://www.tecnoandroid.it/2019/05/11/instagram-iniziera-a-bloccare-tutti-i-post-di-un-determinato-argomento-522107
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°