NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI
13 MARZO 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Meriti la tua follia:
per la stupidità dei tuoi desideri!
PETER HANDKE, La storia della matita, Guanda, 1992, pag. 97
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SOMMARIO
Tentazione: usare l’emergenza per un golpe, incluso il Mes
Virologo: in Italia 18.000 morti di influenza, e i media zitti
Ecco cosa succede se l’Oms dichiara la “pandemia”
CORONAVIRUS TARGATO BILL&MELINDA GATES
Crollo delle borse
«Non è compito mio». Disastro Christine Lagarde: nel pieno della crisi Coronavirus fa esplodere lo spread italiano
Coronavirus, Ricciardi: ipotesi ricorso a forze armate per far rispettare norme
Lagarde votata e sostenuta dal Pd. Ascoltate!
Coronavirus: in Europa qualcosa non quadra
Rinaldi a Gualtieri: non firmi il Mes, con l’Italia in ginocchio
Decessi per influenza e per coronavirus
Siamo nel coronavirus fino al collo – ma per fortuna c’è l’Unione Europea che ci verrà a salvare
Coronavirus Italia, medici decideranno chi sopravvive
COVID-19 – Strumenti per gli anestesisti-rianimatori
Le truppe Nato in Europa
Tuoni dagli USA, “Russia e Arabia usano il coronavirus per devastare il mercato del petrolio”
INTERVISTE IMMAGINARIE: GIULIO ANDREOTTI
Prolegomeni a una filosofia della verità
Paolo Becchi smaschera il governo: “Apriranno al Mes nel silenzio generale”
GRACCHIA LA LAGARDE, S’IMPENNA LO SPREAD, CROLLA LA BORSA, GOVERNO IN SUBBUGLIO
DOPO IL CORONAVIRUS È IN ARRIVO UN’ALTRA TEMPESTA
Riunione BCE: quali conseguenze sui mutui
L’uno due pugilistico della Lagarde (presidente BCE) affonda l’Italia nel momento più drammatico. (di Primo Gonzaga)
Mille contagi ma nessun morto: mistero sul virus in Germania
VIRUS SALVA-GOVERNO E AMMAZZA-NAZIONE
Coronavirus, Mattarella: dall’Europa venga solidarietà, non ostacoli
Potenzialità, limiti e tecno-utopie dell’intelligenza artificiale
Coronavirus, perché in Italia i morti sono così tanti?
IN EVIDENZA
Tentazione: usare l’emergenza per un golpe, incluso il Mes
Scritto il 05/3/20
Il coronavirus sembra non volerne sapere dei modelli matematici fatti apposta per ingabbiarlo: le cifre crescono, e così assistiamo a una moltiplicazione dell’incertezza, mentre si consuma il balletto quotidiano dell’indecisione del governo.
Attenti: il momento è propizio per instaurare uno “stato d’eccezione”.
Lo afferma il professor Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale alla Cattolica di Milano, intervistato da Federico Ferraù sul “Sussidiario”. «L’emergenza – spiega Mangia – consente di fare infinite cose che in condizioni normali non si potrebbero fare», dalla nomina di un “commissario al coronavirus” fino alla firma del Mes, passando per l’introduzione forzata del wireless 5G. Esistono precedenti: all’indomani del terremoto di Messina del 1908, lo Stato neo-unitario inventò l’istituzione del decreto-legge. «La disciplina dell’emergenza si è sviluppata simultaneamente in tutta Europa, e se n’è fatto ampio uso durante e soprattutto subito dopo la Prima Guerra Mondiale: basti pensare a una calamità come l’influenza spagnola, che uccise soltanto in Italia quasi 400.000 persone».
Un giurista come Santi Romano diceva che l’emergenza è una fonte del diritto: «Vale sicuramente per il coronavirus. Pensiamo al decreto-legge 6/2020 appena varato dal governo e ad altro che potrebbe arrivare».
È improprio – si domanda Ferraù – evocare la presa del potere di Hitler in Germania nel 1933? No, risponde Mangia, «perché avvenne attraverso lo stato d’emergenza, dovuto alla crisi del ’29 e preceduta dall’enorme controversia sui poteri emergenziali dell’allora capo dello Stato, maresciallo Hindenburg. È quello che si ripropone, non so quanto consapevolmente, quando si chiede a Mattarella di mettere un commissario straordinario che gestisca l’emergenza al posto del governo». La tempesta dello spread – ricorda Farraù – nel 2011 portò alla caduta di Berlusconi e all’arrivo di Monti. Fu Napolitano, in quel caso, a gestire lo “stato d’eccezione”. «Nel 2011 – conferma Mangia – si era creata un’emergenza i cui presupposti mi sembrano molto meno naturali del coronavirus. E sulla base della quale si è realizzata la Seconda Grande Cesura nella storia della Repubblica, dopo Tangentopoli. Questa sarà la Terza». Siamo a un livello di gravità così elevato? Ovvio, secondo il professore: «Davvero si può pensare che, dopo questa situazione, l’Italia sarà uguale a prima? Nelle Regioni del Nord, alla sospensione dei legami sociali
Continua qui:https://www.libreidee.org/2020/03/tentazione-usare-lemergenza-per-un-golpe-incluso-il-mes/
Virologo: in Italia 18.000 morti di influenza, e i media zitti
Scritto il 12/3/20
Ogni anno, in Italia, i morti con la comune influenza stagionale sono 20 volte di più di quelli morti ad oggi con Covid-19.
Perché non intasiamo le rianimazioni ogni anno?
Ecco i dati del Covid-19 in Italia, aggiornati alle ore 18:00 del 10 marzo 2020: 8.514 casi con 631 deceduti (Iss-Epicentro). Faccio notare che questo campione è estremamente selezionato, perché i test sono stati fatti in prevalenza su persone malate. La maggioranza degli esperti, fra cui Ilaria Capua, ritiene che i casi asintomatici siano da 10 a 100 volte superiori. Perciò il tasso di letalità non sarebbe del 7,4%, ma almeno dieci volte inferiore. Sull’influenza stagionale 2017-18, risulta che 8,7 milioni di persone si rivolsero telefonicamente al medico o al pediatra di famiglia per una “sindrome simil-influenzale”. Meno di 1/4 furono visitate dal medico. Sono morte “con complicazioni influenzali” non meno di 18.000 persone, in prevalenza anziane. Di quelle 18.000, solo 173 (1 su 100) morirono in un reparto di rianimazione, e in tutto furono 764 i “casi gravi da influenza confermata in soggetti ricoverati in terapia intensiva”. Cioè, le altre 17.000 persone sono morte a casa propria, o in casa di riposo, o in un qualche reparto ospedaliero, senza diagnosi confermata di influenza.
Se i media due anni fa avessero scatenato il putiferio attuale, non meno di 75.000 malati con influenza avrebbero intasato le rianimazioni, al ritmo di 750 nuovi ingressi ogni giorno (finora in rianimazione ne abbiamo ricoverati 650 in tutto). Questi dati confermano che siamo di fronte a una epidemia di panico e che gli untori per eccellenza sono i media. Ci dicono che in Italia abbiamo il più alto tasso di letalità? I dati più affidabili vengono dalla Corea del Sud, che registra tassi di letalità attorno al 6 per mille (1/12 dei nostri). Questo si spiega perché la Corea ha fatto test a tappeto fin dall’inizio (già più di 200.000) e conferma quanto abbiamo detto sopra, cioè che le nostre statistiche usano un denominatore (persone infettate) assai ridotto e selezionato: il che ingigantisce falsamente il rapporto morti/infettati, cioè il tasso di letalità. Tra i tanti messaggi che arrivano nei social, spiccano gli appelli dei medici di rianimazione, veramente preoccupanti. Il nostro sistema sanitario pubblico collocava l’Italia ai primi posti nel mondo, con un invidiabile rapporto qualità/costi, ma a partire dal 1992 (legge-delega per
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Ecco cosa succede se l’Oms dichiara la “pandemia”
Paolo Mauri – 6 MARZO 2020
L’Oms, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, è pronta a dichiarare lo stato di pandemia in merito al contagio dal nuovo coronovirus Covid-19. Lo ha spiegato lo stesso Walter Ricciardi, dell’ufficio esecutivo dell’organizzazione, affermando che “entro sette massimo dieci giorni dalla sede di Ginevra l’Oms proclamerà lo stato pandemico” giusto il tempo di “avere i dati consolidati anche dall’Africa e dal Sud America” per quanto riguarda il numero di contagi.
Sempre secondo l’organizzazione attualmente ci troviamo a un passo dalla fase pandemica, ovvero al livello 5 – che viene definito di “allerta”- che prevede una serie di provvedimenti – già in atto – volti a contenere la diffusione della malattia attraverso misure come il tracciamento dei possibili infetti e la quarantena per i malati. “Ma stiamo già passando alla fase successiva di mitigazione, ossia quella di riduzione del danno visto che non posso più bloccare la diffusione del virus” ha proseguito Ricciardi come riportato da La Stampa.
Per il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americano, i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, Covid-19 presenta già due criteri su tre per definirsi pandemia, ed in effetti sul loro sito si può leggere che viene utilizzato proprio questo termine in riferimento alla malattia. Il virus infatti oltre a essere mortale ha anche un’alta diffusione, che se accertata
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CORONAVIRUS TARGATO BILL&MELINDA GATES
4 marzo 2020 di Gianni Lannes
Il vaccino pronto in un lampo, quando invece occorrono anni. Tutto premeditato e preconfezionato negli United States of America? Ora il tempismo è addirittura da primato planetario: «Voglio ringraziare l’intero team di Moderna per il loro straordinario sforzo nel rispondere a questa emergenza sanitaria globale con una velocità record. La collaborazione attraverso Moderna, con NIAID e CEPI ci ha permesso di consegnare un lotto clinico in 42 giorni dall’identificazione della sequenza», ha dichiarato Juan Andres, Chief Technical Operations and Quality Officer presso Moderna. L’emergenza pandemica in atto, imposta all’umanità, forse deriva da strategie politiche ed economiche di dimensioni globali?
Ecco la fantascienza che diviene realtà sociale: inverosimile, incredibile, inaudita, impensabile. Ma quale Cina. L’Italia è ormai considerata, anzi additata dalla propaganda dei mass media pilotati esclusivamente dal profitto economico accoppiato al sensazionalismo sterile (comprese le macchiette tricolori) come il paese “untore”. Per tale folle motivazione fungerà da cavia per la sperimentazione del primo vaccino contro il coronavirus? Manca solo il Decreto legge del governo Conte bis che lo imporrà – per imperscrutabili leggende sanitarie – obbligatoriamente, o meglio forzatamente a tutti, neonati inclusi? Il belpaese, grazie all’evidente inettitudine dei politicanti italidioti è nell’occhio del ciclone. Il copione già scritto – dove ognuno recita la parte assegnata – prevede la dichiarazione di pandemia da parte della World Health Organization, esattamente il 16 marzo prossimo? Nello Stivale (ed isole annesse) nessuno si preoccupa, oppure osa argomentare una sana protesta civile? Invece si gonfia l’allarmismo d’oltre oceano che piomba nello Stivale: “A che punto è l’epidemia in Italia? Non lo sappiamo: i contagiati sono molti di più dei circa 2 mila dichiarati. Forse anche oltre 100 volte tanto”, dichiara la virologa Ilaria Capua dagli Stati Uniti d’America, in un’intervista al quotidiano La Stampa. Così, continua a crescere l’epidemia coronavirus in Italia, tanto che il governo sta valutando la possibile chiusura di tutte le scuole d’Italia. Panico o follia istituzionale di chi non sa bene cosa fare, facendosi rimorchiare dagli eventi.
Non è uno scherzo, ma purtroppo la tragica realtà di uno “Stato” privo di sovranità, vergognosamente eterodiretto dall’estero, che prende ordini dall’OMS, a sua volta sul libro paga della fondazione Bill&Melinda Gates. Nessun complotto: ecco i fatti incontrovertibili.
Incredibile: non è un segreto di Stati. Filantropi? No, untori mondiali, aspiranti padroni delle nostre vite. L’operazione vaccinamondo ha lo scopo di diffondere malattie, alimentare il panico, annientare il pensiero critico, indebolire la salute, seminare la morte, trarre profitto e dominare il globo terrestre? Chi ha inventato il problema ha già in tasca il toccasana totalitario: vaccini obbligatori per tutti?
Crimini contro l’umanità per schiavizzare gli esseri umani ed annichilire la salute? Nessuna dietrologia e nessun complotto, ma giganteschi conflitti di interessi in seno alla World Health Organization (WHO): tutto previsto e pianificato da tempo nei minimi dettagli,
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Crollo delle borse
Lisa Stanton – 12 03 2020
Mentre state chiusi in casa altrimenti vi arrestano, Unicredit e MPS oggi hanno perso rispettivamente il 13 e 15 %. ma non solo; Tim perde il 20%, Fca e Leonardo in contrattazione segnano un calo del 17%.
Pare che il Governo attenda la corsa agli sportelli, il bankrun alla greca. Conte non pensa di intervenire in qualche modo e tempestivamente prima che ci crolli il sistema bancario, ci delizia col suo bollettino di guerra (biologica) mentre la Borsa crolla (Italy -15,45%), le aziende restano chiuse per non riaprire mai più e gli speculatori sono al lavoro.
Mrs Lagarde della BCE è stata chiara: “Non siamo qui per soffocare lo spread, ci sono altri strumenti ed altri attori per affrontare questi problemi“.
Reuters, che tra i media internazionali è quello meno crudele con l’Italia, ha aperto con questa pagina:
“Moriranno più persone a causa della crisi economica che per il virus stesso”.
E certifica che esiste una correlazione tra l’aumento della povertà ed il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, il che è abbastanza intuitivo.
Persino Gualtieri è costretto ad ammettere che ci sarà un crollo della produzione industriale e della domanda interna nel 2020.
Con la dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS ed il conseguente stato di polizia, l’attuale
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«Non è compito mio». Disastro Christine Lagarde: nel pieno della crisi Coronavirus fa esplodere lo spread italiano
PIOGGIA DI VENDITE
Alla prima vera emergenza, già in tanti si interrogano sulla sua adeguatezza. Gli effetti della tanto attesa risposta di Christine Lagarde alla pandemia da Coronavirus sono disastrosi
Redazione – 12 MARZO 2020
MILANO – Seduta drammatica dei titoli di Stato dell’Italia, su ci si è scatenata una pioggia di vendite mentre le Borse crollavano per la delusione delle misure introdotte dalla Bce contro il coronavirus. Già nel corso della mattina si era assistito ad alcune pressioni, ma tutto sommato in linea con quelle dei giorni passati e aumenti dei rendimenti sulla scadenza decennale dell’ordine dei 10 punti base. Nel pomeriggio il quadro è degenerato e in un tempo relativamente breve il tasso retributivo – che su queste emissioni si muove nella direzione specularmente opposta al prezzo – ha subito una impennata brutale, chiudendo in rialzo di 66 punti base all’1,89%.
Disastro Christine Lagarde
Per trovare livelli analoghi bisogna risalire all’agosto dello scorso anno, quando la crisi di governo aveva portato a fori aumenti dei tassi. Questo, a fronte di tassi sui Bund relativamente poco mossi, ha fatto ampliare enormemente il differenziale rispetto alle emissioni della Germania, lo spread che ha chiuso con un balzo a sua volta a 262 punti base. A scatenare il panico degli operatori potrebbero aver contribuito alcune frasi della presidente della Bce. Sulla crisi da coronavirus «ci saremo usando tutta la flessibilità, ma non siamo qui per chiudere gli spread», ha detto Christine Lagarde: «Questa non è la funzione né la mission della Bce, ci sono altri strumenti e altri attori per interventi su questi aspetti».
«Shock coronavirus grave ma pensiamo e speriamo temporaneo»
Lo shock da coronavirus «è grave» secondo la Bce, ma «riteniamo, speriamo temporaneo» perché «se tutti prenderanno le misure necessarie, l’economia segnerà un rimbalzo». Il rimbalzo potrebbe arrivare nel secondo semestre anche se la sua tempistica è «ancora altamente incerta» e dipende appunto dal varo di misure adeguate a tutti i livelli. Tutte le misure varate oggi dalla Bce, tra cui nuovi rifinanziamenti agevolati alle banche, mirati a sostenere l’economia reale, e l’espansione del programma di acquisti di titoli «aiuteranno ovviamente anche l’Italia, le sue banche, le sue imprese e le sue famiglie».
«Nessuno dovrebbe attendersi che sia la Bce a essere la prima linea nella risposta al
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Coronavirus, Ricciardi: ipotesi ricorso a forze armate per far rispettare norme
mercoledì, 11, marzo, 2020
Stato di polizia sanitaria
Arrivare ad imporre il rispetto delle misure decise dal governo, che prevedono la limitazione massima degli spostamenti su tutto il territorio nazionale per arginare l’emergenza coronavirus, “anche utilizzando personale civile e militare”.
È lo scenario prospettato all’ANSA da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e membro del consiglio esecutivo dell’Oms.
Continua qui:http://www.imolaoggi.it/2020/03/11/coronavirus-ricciardi-ipotesi-ricorso-a-forze-armate-per-far-rispettare-norme/
Lagarde votata e sostenuta dal Pd. Ascoltate!
12, marzo, 2020
Lagarde V (BCE) ha colpito l’Italia: Borsa Milano -17%, esplode lo spread! La Lagarde è stata votata e supportata dal Pd!
Ascoltate Irene Tinagli del Pd, Presidente Commissione problemi Economici del Parlamento europeo, mentre esprime sostegno al Suo operato.
VIDEO GRAVISSIMO QUI:
https://www.imolaoggi.it/2020/03/12/lagarde-votata-e-sostenuta-dal-pd-ascoltate/
https://twitter.com/RadioSavana/status/1238192049339457536
https://www.imolaoggi.it/2020/03/12/lagarde-votata-e-sostenuta-dal-pd-ascoltate/
Coronavirus: in Europa qualcosa non quadra
12.03.2020 Di Giulio Virgi
L’11 marzo sera il Governo italiano ha assunto nuove misure straordinarie nel tentativo di frenare la propagazione del coronavirus, che si sta avviando verso il triste traguardo delle mille vittime nel Bel Paese.
Tra le decisioni prese, vi è quella di chiudere la gran parte degli esercizi commerciali che assicurano la vendita dei beni di consumo. Sono sfuggiti alla tagliola soltanto i negozi che vendono prodotti essenziali come gli alimentari e le farmacie, nonché i servizi pubblici essenziali. Curiosamente, rimarranno aperti anche i tabaccai, in modo tale da permettere ai fumatori italiani di alleviare lo stress accendendo pipe e sigarette.
La popolazione italiana, nel complesso, accetta la nuova stretta, persuasa com’è della necessità di affrontare nel modo più deciso possibile una minaccia che ormai ciascuno, anche nelle regioni meridionali più lontane dal principale focolaio in Lombardia, percepisce come prossima, se non addirittura immediata.
È però tutto da verificare per quanto tempo questo sostegno, di cui tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione si sono fatte interpreti in Parlamento, possa durare. Il Presidente del Consiglio ha esplicitamente affermato di non attendersi un calo dei nuovi contagi nelle prossime due settimane.
L’atteggiamento potrebbe nel frattempo cambiare e la pazienza esaurirsi.
Per quanto il Governo non abbia assunto alcun drastico provvedimento nei confronti delle imprese manifatturiere, Giuseppe Conte ha precisato che potranno continuare a produrre solo le aziende che saranno in grado di assicurare ai loro dipendenti adeguate condizioni di sicurezza. Naturalmente, è giusto e doveroso. Ammesso che ciò possa essere fatto, e dovrà essere fatto, la prescrizione si tradurrà però in nuovi costi a carico dell’industria.
C’è un ulteriore elemento da valutare: per quale ragione gli imprenditori italiani dovrebbero continuare a tenere aperte le fabbriche se alla rete di distribuzione cui si appoggiano non sarà consentito di vendere i loro prodotti? A fronte dell’incremento delle uscite, si profila quindi un netto calo dei ricavi, che potrebbe mettere in pericolo l’economicità della gestione aziendale.
Il Presidente del Consiglio ha indicato una strada che può essere battuta soltanto per pochissime settimane. Facendo cenno all’opportunità di incentivare l’anticipazione delle ferie, ha rivelato che in fondo il Governo italiano spera che qualcosa di positivo accada in un arco di tempo non troppo lungo.
Ma cosa succederà se i contagi non caleranno rapidamente? Ed inoltre: la quarantena imposta all’Italia ha davvero qualche possibilità di successo se i principali partner del Bel Paese non si adeguano allo stesso registro?
Continua qui:https://it.sputniknews.com/opinioni/202003128849872-coronavirus-in-europa-qualcosa-non-quadra/
Rinaldi a Gualtieri: non firmi il Mes, con l’Italia in ginocchio
Scritto il 09/3/20
Il Mes è il classico meccanismo automatico, a cui – purtroppo – tutta la costruzione dell’Unione Europea ci ha abituato, per estraniare completamente i Parlamenti nazionali da qualsiasi processo decisionale: questa è la verità. E nel momento in cui l’Italia, l’Europa e il mondo stanno passando attraverso un’emergenza epocale, si cerca (alla chetichella, nel vero senso della parola) di approvare quest’ennesimo meccanismo automatico. Attenzione: il 16 marzo di sarà la riunione dell’Eurogruppo, e lì inizierà l’iter della ratifica. Cioè: tutti i ministri economici dei vari paesi dovranno dare l’assenso. E quindi rivolgo un appello al ministro italiano dell’economia, Gualtieri, chiedendogli di non firmare. E’ un appello accorato, in un momento in cui l’Italia è in ginocchio. Non deve assolutamente firmare. Badate bene: esistono i presupposti anche giuridici, affinché questo non avvenga. Paradossalmente, la legge 234 del 22 dicembre 2012 – voluta da Monti, pensate un po’ – dice in maniera estremamente chiara, all’articolo 5, che il governo assicura che la posizione rappresentata dall’Italia nella fase di negoziazione degli accordi «tenga conto degli atti di indirizzo adottati dalle Camere».
Nel caso in cui il governo non abbia potuto conformarsi agli atti di indirizzo, il presidente del Consiglio (o un ministro da lui delegato) «riferisce tempestivamente alle Camere». Questo non è mai avvenuto, per il Mes! Sia chiaro. Quindi, noi pretendiamo che ci sia un confronto parlamentare, dove tutte le forze politiche possano confrontarsi sul Mes. Inoltre, da un punto di vista tecnico, c’è una incongruenza palese: al Parlamento Europeo l’ho fatto presente anche in commissione Econ, di cui sono membro effettivo. In una seduta, non più tardi di un mese fa, c’era addirittura lo stesso presidente dell’Eurogruppo, Centeno, insieme a Gentiloni, commissario all’economia. Ebbene, ho sollevato un problema estremamente chiaro: nella bozza di modifica, c’è scritto – fra l’altro – all’articolo 3: «Il Mes può seguire e valutare la situazione macroeconomica e finanziaria dei suoi membri, compresa la sostenibilità del debito pubblico».
A casa mia, significa nient’altro che dare un giudizio di credito, cioè esprimere un rating. Subito dopo dice: «A tal fine, un direttore generale collabora con la Commissione Europea e la Bce». No: non può assolutamente dare un giudizio di credito. Cioè: un istituto emittente come la Bce non può dare, a un membro, un giudizio di credito. Già questo basterebbe per inficiare completamente il Mes. Invito tutti gli europarlamentari italiani, indipendentemente dal colore, a manifestare contro il Mes. Personalmente, a Bruxelles, andrò in giro con un cartello “No Mes”: per ribadire, appunto, che il Mes deve passare preventivamente dal Parlamento. Il popolo è sovrano, se lo devono mettere in testa.
(Antonio Maria Rinaldi, intervento nella diretta web-streaming “Mes, fermare
https://www.libreidee.org/2020/03/rinaldi-a-gualtieri-non-firmi-il-mes-litalia-e-gia-in-ginocchio/
Decessi per influenza e per coronavirus
di Francesco Neri
Decessi nel mondo “per” Coronavirus: 3204
Decessi nel mondo “per” Influenza stagionale: 84.490.
Quindi se per il Corona Virus bisogna stare a un metro e mezzo l’uno dall’altro, per l’influenza la distanza minima è di 39 metri.
Quindi sull’autobus bisogna scegliere: O voi, o l’autista.
La sicurezza prima di tutto!”
———————–
Valentina Tarozzi
Il “PER” è giustamente tra virgolette perché non è stato dimostrato che si muoia a causa di influenza o Coronavirus Covid-19,
come NON È DIMOSTRATO CHE, IN OCCIDENTE, SI MUOIA DI MORBILLO O ALTRE MALATTIE INFETTIVE PER LE QUALI SIA DISPONIBILE IL VACCINO
[LE MALATTIE DELL’INFANZIA, NECESSARIE ALLA CONQUISTA DEL TITOLO ANTICORPALE UTILE A PROTEGGERE L’ORGANISMO CON UNA IMMUNITA’ A VITA].
Al contrario emerge come l’influenza, il Covid-19 o il morbillo possano CONCORRERE al peggioramento di un quadro clinico già gravemente compromesso o addirittura terminale.
Non si muore pertanto “di” o “a causa” del Covid-19 ma COL covid-19 + tutti i problemi pregressi del soggetto deceduto.
Se a quel punto si dice che il malato è morto “PER O A CAUSA” del Covid-19 È SEMPLICEMENTE FALSO.
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Siamo nel coronavirus fino al collo – ma per fortuna c’è l’Unione Europea che ci verrà a salvare
12.03.2020 Di Alessio Trovato
Tema: Coronavirus, situazione in Italia (346)
E mentre la Signora Von der Leyen in buon italiano spende parole di rispetto, ammirazione e promette solidarietà, di fatto Bruxelles in segno di ‘aiuto’ per ora il massimo che ha saputo fare è stato anticipare di un mese la firma del MES, che sarà il nostro colpo di grazia. Ma tranquilli, siamo in Europa, cos’altro potrebbe andare storto?
Bhé, a dirla tutta non sono proprio poche le cose che potrebbero ancora andare storte.
Intanto potrebbe essere benissimo che il MES lo firmino proprio, così com’è. Abbiamo talmente altri problemi a cui pensare che potrebbero approfittarne quatti, quatti, per firmarlo proprio intanto che siamo girati dall’altra parte.
Poi potrebbe andare storto che il ‘nuovo fondo UE’ per l’emergenza – quei 7,5 miliardi annunciati dalla Presidentessa della Commissione Europea, la stessa Ursula von der Leyen dell’accorato, e per altro gradito appello di solidarietà agli italiani, non si rivelino altro che la possibilità di non restituire a Bruxelles fondi UE già stanziati e non ancora spesi. Non quindi nuovi fondi, come ha spiegato il portavoce della stessa Commissione Europea, Eric Mamer, ma di “una iniziativa per utilizzare fondi già esistenti”. Cioè non soldi nuovi, non solidarietà verso di noi, semplicemente la possibilità di spendere soldi già nostri non ancora spesi. Grazie.
Poi potrebbe andare storto che le aziende produttrici di ventilatori medici e strumenti per la rianimazione si rivelino tutte società private e che di fatto non esistano in Europa società pubbliche che si occupino di produzioni strategiche per i veri interessi degli europei intesi come popolo. Per cui potrebbe risultare molto difficile dare ‘ordini’ a qualcuno di produrre qualcosa semplicemente perché serve ai cittadini e perché lo ha chiesto o promesso la Commissione Europea. Ci sarà un costo, ci saranno delle condizioni, e ci si renderà conto, magari in questo caso si potrebbe dire ‘finalmente’ anche se in questa situazione pare un termine a sproposito, che una qualsiasi sovranità – se non ti piace nazionale, ce la dovrai avere comunque sovranazionale, o globale, o come ti pare ma ce la dovrai avere
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BELPAESE DA SALVARE
Coronavirus Italia, medici decideranno chi sopravvive
09.03.2020
Tema:
Coronavirus, situazione in Italia (346)
La Società degli anestesisti e dei rianimatori emana un documento duro con raccomandazioni per i medici. Nelle condizioni di emergenza scegliere il paziente con ‘maggior speranza di vita’.
Tutte le regioni italiane si preparano agli scenari peggiori. Gli ospedali hanno interrotto le visite ambulatoriali e le operazioni non urgenti per riorganizzare i reparti e creare in poco tempo delle terapie intensive dove collocare i pazienti più gravi affetti da Covid-19.
Questo non sta avvenendo solo nelle regioni con i focolai più gravi ma in tutta Italia. Ovunque si provvede ad allestire e convertire presidi ospedalieri per fare fronte all’eventuale crisi pandemica. Nel Lazio nascerà nelle prossime tre settimane il “Lazzaro Spallanzani 2”, ovvero il presidio Columbus. In Campania, a Napoli, l’ospedale Loreto Mare, in via di dismissione, subirà dei lavori straordinari per essere attrezzato in breve tempo ad accogliere casi affetti da Covid-19 che necessitano di terapia intensiva.
Ma avviene così in tutta Italia e non è detto però che basti e allora?
Gli anestesisti rianimatori si preparano a scegliere
La SIAARTI, la Società italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, ha redatto un documento, che vuole essere solo una raccomandazione per anestesisti e rianimatori, ma che parla molto chiaro:
“In una situazione così complessa, il medico può trovarsi a dover prendere in breve tempo decisioni laceranti da un punto di vista etico oltre che clinico: quali pazienti sottoporre a trattamenti intensivi quando le risorse non sono sufficienti
Continua qui:https://it.sputniknews.com/italia/202003098839500-coronavirus-italia-medici-decideranno-chi-sopravvive/
COVID-19 – Strumenti per gli anestesisti-rianimatori
Cari colleghi,
in queste settimane il nostro sistema sanitario si sta trovando ad affrontare un’emergenza senza precedenti che sta portando al collasso la nostra capacità assistenziale.
Quale potrebbe essere la soluzione più efficace in questa situazione? Avvalersi dell’esperienza dei colleghi che stanno già affrontando questa criticità, per arrivare preparati a fronteggiarla.
La dimensione internazionale del problema è valutabile in maniera attendibile dal sito elaborato dal Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins: https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6.
La realtà italiana è monitorata sul sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto), che riporta, attualmente, un’incidenza di pazienti critici ricoverati in Terapia Intensiva intorno al 10% circa.
Il tasso di mortalità rimane oggi INDEFINITO e risulta IMPARAGONABILE in maniera esatta con le precedenti epidemie influenzali. La National Health Commission of the People’s Republic of China (http://www.nhc.gov.cn/xcs/yqtb/list_gzbd.shtml) pubblica un tasso di mortalità del 4% nella città di Wuhan, dell’1,4% nella provincia di Hubei e dello 0,25% in altre provincie. Ancora, in Europa il quadro risulta e risulterà ancora più eterogeneo, con una variabilità attribuibile, non solo ad una tempistica differente, ma anche a realtà sanitarie diverse tra loro, con capacità differenti di contenimento dell’infezione, di applicazione del protocollo per le PUI (Person Under Investigation), di attingere a risorse di personale sanitario e al percorso verso le UTI.
Così, se confrontata con la SARS-CoV (Severe Acute Respiratory Syndrome) (mortalità 28%) e la MERS- CoV (Middle Eastern Respiratory Syndrome) (mortalità 65%), la COVID- 19 appare meno letale, ma occorre tenere in considerazione che
Continua qui:http://www.siaarti.it/News/COVID19%20-%20documenti%20SIAARTI.aspx
CONFLITTI GEOPOLITICI
Le truppe Nato in Europa
Gerolamo Cardano 10 03 2020
Le truppe NATO ci sottometteranno? Imporranno una dittatura militare come in Cile negli anni ’70?
Truppe di terra sul territorio europeo. Non si usano per iniziare una guerra.
La partita oggi non è in Europa ma intorno alla Siria e alle porte orientali d’Europa, Assad e i migranti al confine greco.
Le guerre interne all’occidente, di cui la Russia fa parte, non si combattono con le armi ma con la finanza.
In questo momento l’economia mondiale crolla.
Continua qui:https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=251905479167373&id=100030437685708
Tuoni dagli USA, “Russia e Arabia usano il coronavirus per devastare il mercato del petrolio”
21:05 12.03.2020
La DEPA (Domestic Energy Producers Alliance) statunitense condurrà un’indagine per rivelare se abbia avuto luogo il dumping da parte di Russia, Arabia Saudita e altri paesi sul mercato petrolifero, ha affermato un membro del consiglio esecutivo dell’ente Harold Hamm.
Hamm ha dichiarato in un’intervista a Fox Business che Mosca e Riyad “inondano” il mercato con il petrolio e in tal modo “attaccano direttamente” i produttori americani.
“Loro sfruttano i vantaggi della pandemia del Coronavirus per focalizzarsi su questo settore e devastarlo. (…) Possiamo fermarli? Certo, che possiamo”, ha detto Hamm.
Nella settimana prossima i paesi membri della OPEC+ non sono riusciti a trovare un consenso circa le modifiche dell’accordo sulla riduzione di estrazione di petrolio e la proroga di esso.
Mosca non ha accettato la proposta degli altri paesi per ridurre ulteriormente la produzione a causa della diffusione del Coronavirus, ed ha offerto di mantenere le condizioni esistenti. L’Arabia Saudita, a sua volta, insisteva su un’ulteriore riduzione della produzione di petrolio ed abolizione di tutti gli obblighi imposti in conformità con l’accordo precedente a partire dal 1 aprile.
Domenica scorsa l’Arabia Saudita ha annunciato che avrebbe aumentato
CULTURA
INTERVISTE IMMAGINARIE: GIULIO ANDREOTTI
di Mario Scaffidi Abbate – 12 marzo 2020
Premessa
Ogni giorno, dopo pranzo, mi ritiro nel mio studio e mi sdraio sulla poltrona reclinabile (la prima in assoluto, ideata e regalatami una sessantina di anni fa dalla famosa fabbrica Malatesta & Masson). Le pareti del mio studio sono tutte rivestite interamente da quattro grandi scaffalature di legno massiccio, piene di libri, che vanno dal pavimento sino al soffitto. Ma la mia biblioteca non si ferma lì: continua nel salotto, che sta di fronte allo studio, prosegue lungo il lungo corridoio, s’infila in uno stanzino ed entra nel soggiorno. La mia abitazione è dunque una grande biblioteca, di cui lo studio è la parte centrale e dominante. Ebbene, vengo alla conclusione di questa premessa necessaria, che i lettori troveranno solo in questa che è la prima delle mie interviste immaginarie che ho deciso di scrivere su politici italiani del passato, poiché ne ho già realizzate altre su due categorie di personaggi famosi, i frequentatori dei vecchi Caffè storici (sui quali ho scritto e pubblicato un libro) e sui giuristi, che vado pubblicando su una rivista giudiziaria.
Su alcuni scaffali delle quattro librerie che ricoprono le pareti dello studio, appoggiate ai libri, spiccano parecchie foto o immagini di personaggi del mondo letterario, politico, artistico e religioso, viventi e non viventi, fra cui, per citarne solo alcuni, Dante, innanzitutto, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Carlo Rubbia, Oriana Fallaci, Sri Aurobindo, Maharishi Mahesh Yogi, Sathya Sai Baba, Oreste Lionello, Luciano De Crescenzo, Indro Montanelli, Vittorio Sgarbi e una mia intera classe del liceo del Convitto nazionale di Roma. Su uno scaffale, che mi sta proprio di fronte, non manca, a dispetto di tutti i traditori o voltagabbana, una foto del Duce, che lui stesso mi regalò quando nel ‘36, all’età di dieci anni, scrissi una poesia sulla proclamazione dell’Impero, dopo averla ascoltata, vestito da balilla, dalla sua viva voce sotto il fatidico balcone.
Alle mie spalle, invece, in una grande nicchia inserita fra due scaffalature, si trovano una serie di foto di famiglia, nonché lo stemma della casata, diplomi, premi e riconoscimenti vari. Altri, non essendovi più posto, sono incollati sulla porta scorrevole dello studio, che si vedono solo quando la porta è chiusa. Ma se ne trovano anche nel salotto. Il mio studio, insomma, vi confesso, con tutto quel legno che lo avvolge spesse volte mi sembra una bara, in cui, come diceva Foscolo nei Sepolcri, il mio corpo “ha sepoltura già vivo”.
Il mio studio, dunque, oltre che un luogo di lavoro (che stranamente si è fatto più continuo, più frenetico e fecondo alla veneranda età di novantaquattro anni), è un sacrario nel quale dopo pranzo, idealmente, e spesso anche con le parole che trascrivo sopra un foglio, comunico, o più precisamente entro in comunione, coi miei fratelli “spirituali”. Quando vi metto piede alla mattina li abbraccio tutti con lo sguardo, porgendo loro il mio saluto, quindi mi siedo alla scrivania o davanti al computer, e dopo pranzo vi ritorno, mi distendo sulla poltrona reclinabile e, come scriveva Niccolò Machiavelli nella sua Lettera a Francesco Vettori, “in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli mi rispondono; e non sento alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro”.
Ebbene, la prima foto che si trova subito dopo l’uscio su uno degli scaffali alla sinistra, è quella che ritrae insieme a me Giulio Andreotti, che regge in mano il primo numero di una rivista da me diretta, Cultura (organo dell’Istituto europeo per le Politiche culturali e ambientali, di cui sono stato vicepresidente dal 2000 al 2008), la cui presentazione avvenne la prima
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Prolegomeni a una filosofia della verità
di Pavel Rizzo
In contrapposizione al nichilismo e al prospettivismo, il compito di una filosofia dell’emancipazione è quella di lottare per qualcosa: l’esistenza di una verità ne è precondizione, per orientare la guerra contro il capitale
L’articolo affronta temi che orbitano intorno alla verità e al discorso in senso Foucaultiano, partendo dall’«occultamento-svelamento» di determinati aspetti della realtà, all’utilizzo dei discorsi e delle dislocazioni delle fonti di verità nella lotta di Socrate e Platone contro i sofisti e i cinici, allo scopo e ai tipi di critica (immanente e trascendente) infine alla proposta di un maggior ascolto della realtà al fine di potersi collegare in modo più profondo ed efficace con le masse, per dare nuova vita ed energie al movimento rivoluzionario.
L’obiettivo è quello di dotare di nuovi strumenti teorico-discorsivi, come di comprensione, il movimento comunista di cui i tempi moderni hanno bisogno, per criticare il tempo presente e avere la meglio su movimenti di destra e nichilismo giovanile che si sono, in buona parte, saputi riaggiornare.
* * * *
La questione della verità
Al giorno d’oggi uno degli argomenti più bizzarri dello scenario culturale è la verità: coesistono opinioni per cui la verità condivisa non esiste (pertanto assume forma individuale, se non esiste proprio) ma la verità scientifica sì, per altri vale l’inverso, certi non si pongono il problema e altri ci pensano in maniera esclusivamente speculativa e non pratica.
Per noi il problema della verità si pone perché il movimento rivoluzionario deve innanzitutto esser capace di criticare lo stato di cose presente, di connettersi alle coscienze delle persone e di creare qualcosa di nuovo a partire da un panorama culturale storicamente dato: è importante affrontarlo per fissare i compiti più generali e le potenziali modalità con cui realizzarli.
La ricerca di Foucault nell’ambito ci aiuta molto, perché la verità e le sue “fonti” sono qualcosa di più di mera “ideologia”, o sovrastruttura inessenziale: esse riflettono la psicologia e gli equilibri di potere, i princìpi, di un’epoca; delineano una logica di tipo politico (le diverse razionalità di governo), di tipo giuridico (quali e perché applicare determinate punizioni?), di tipo antropologico (psichiatria, psicanalisi ecc.). Questi contenuti ed impostazioni sono l’armamentario teorico con il quale ci dobbiamo destreggiare per il nostro obiettivo rivoluzionario.
Come porsi il problema?
È essenziale fissare tre temi importanti che devono orientare la nostra ricerca:
- La verità come “griglia”, ovvero come “punto di vista sociale” che, quando confrontato con un altro, mostra e nasconde elementi e aspetti differenti.
- Il susseguirsi di Weltschauung(concezioni del mondo) non approssima alla verità in un’accumulazione assoluta, bensì è un percorso di rotture, di recuperi, di dimenticanze.
- La verità come comprensione dell’essere (ἀλήθεια, a-letheia, assenza di oblio, disvelamento) costituisce il terreno ideologico-psicologico fondamentale sul quale si costruisce tutto ciò che concerne la coscienza umana, diversamente dalla correttezza/precisione (ὀρθότης) nella conoscenza dei singoli oggetti.
1 – La verità come “griglia”
Cito a titolo introduttivo Michel Foucault:
A partire dal XIX secolo, nel discorso filosofico, ma anche nel discorso politico, si è sempre fatto riferimento a [la società civile] come a quella realtà che si impone, che lotta e che si erge, che insorge e che sfugge al governo, o allo stato, o all’apparato di stato, o all’istituzione. Credo, tuttavia, che si debba essere molto prudenti quanto al grado di realtà che si accorda alla società civile. Essa, infatti, non è quel dato storico-naturale destinato, in un certo senso, a fungere da fondamento, ma anche da principio di opposizione allo stato o alle istituzioni politiche. La società civile, insomma, non è una realtà originaria e immediata, ma è piuttosto qualcosa che fa parte della tecnologia governamentale moderna. Dire che ne fa parte non significa che ne sia il prodotto puro e semplice, e non vuol dire nemmeno che sia priva di una sua realtà. La società civile è come la follia, o come la sessualità. Fa parte di quelle che chiamerei delle realtà di transizione. È proprio all’interno del gioco e delle relazioni di potere, e di ciò che costantemente sfugge loro, in un certo senso nell’interfaccia tra governanti e governati, che nascono quelle figure transazionali e transitorie che, per il fatto di non essere esistite da sempre, non per questo sono meno reali, e che si possono chiamare, di volta in volta, società civile, follia e così via.
(Michel Foucault, Nascita della Biopolitica, Feltrinelli, Milano, 2015, pag. 242)
Qui Foucault ci dice che la società civile, e il suo opposto, il mercato, prima del 1800 erano difficilmente concepiti. La società civile, in breve, è l’insieme di relazioni non economiche, “non interessate”, spontaneamente emergenti nella comunità (linguaggio, cultura, relazione, amicizia, conflitto); il mercato è invece l’ambito delle relazioni economiche, “interessate” (scambio, contrattazione, concorrenza, cooperazione). Questi aspetti esistono da sempre nelle società umane, ma fino all’emersione reale del mercato e della società civile ottocenteschi non li si era mai potuti isolare in modo così organico in discipline come accade oggi con la sociologia e l’economia, per esempio. Cos’è successo, allora?
Foucault ci fornisce una spiegazione, ma non lo scrive in modo sufficientemente adatto al nostro articolo: lo sviluppo di un oggetto della realtà ha permesso la formazione di un concetto del pensiero; non è una “creazione”, quanto un “ascendere”, un “illuminarsi”, un aumento di presenza (e di dimensione) di determinati aspetti della realtà e del pensiero.
Tali “oggetti di pensiero”, o in generale “assi” della concezione di verità, sono sì reali, ma non automaticamente evidenti; ciò vuol dire che possono anche “inabissarsi” di nuovo. Questo gioco di esposizione e nascondimento mostra che la verità non è già palese, bensì che può mostrarsi, e in modi diversi. Per Hegel l’uomo conosce in modi differenti a causa della specificità della situazione e delle “difficoltà” incontrate da ciascuna forma di conoscenza (sensibile, empirica, ideale), comunque raggiungendo una forma “culminativa”, dialettica. L’oggetto di studio è la realtà nel corso della sua esposizione, contraddizioni e costante novità nel contingente, oltre cui si cela l’eterno. Per Heidegger si tratta, in modo in po’ più diverso, del “de-obliarsi” dell’Essere, un “diradamento” (Lichtung, 1 e 2) che permette di venire a conoscenza del Vero.
Hegel però non procede a considerare un “rinascondimento” dell’essere, della verità in quanto il sapere storico è qualitativamente “migliorativo”. Il sapere, inoltre, è frutto di un progressivo sviluppo del “modo di pensiero”, con la centralità dell’uomo e del modo in cui progressivamente acquista coscienza di Sé e dell’Altro, diventando sempre più capace di cogliere l’essere. Non ci sarebbe motivo per cui aspetti dell’Essere si “ritirino” e nascondano.
Anche per Heidegger il nascondimento e il rivelamento della verità sono influenzati dal porsi dell’uomo, ma sono ancor più genuinamente conseguenza dell’Essere stesso. Heidegger combatté l’umanesimo (ovvero l’”uomo misura delle cose”): la rivelazione della verità non è più dovuta, infatti, allo “svelamento” operato dall’uomo, bensì dall’”accadere” della verità-Evento (Ereignis), doppiamente un’azione attiva dell’Essere che si rende discernibile (nascita, demarcazione, emergenza di un concetto) e un cambiamento esteriore al soggetto. In altri termini, la filosofia Heideggeriana pone l’attenzione sull’oggetto e meno sul soggetto, tanto che negli ultimi anni hanno preso forma addirittura delle correnti filosofiche che si definiscono “ontologie orientate all’oggetto“.
Qui i due autori sono polarmente opposti: se per Hegel il concetto è “afferrare” la realtà (non per forza in senso violento, manuale, ma in senso mentale di “cogliere”), dal significato tedesco di Begriff (la radice greifen è infatti “afferramento”), per Heidegger è “rivelarsi”; il ruolo completamente diverso del soggetto è evidente: per Hegel attivo, per Heidegger passivo.
Un esempio di Heidegger aiuta a capire il concetto di “griglia”: una foresta tramite una lente “tecnica”, di utilizzo, diventa una riserva-stante di alberi, il terreno diventa una riserva-stante di minerali, il mondo diventa una riserva-stante di risorse; l’Essere si ritira per mostrare nel modo più chiaro l’Ente (ciò che è). E nel nostro caso, storicamente abbiamo avuto il “primo inizio”, quello della Metafisica, della disciplina dell’ente, con tutto ciò che ne è seguito, che ha causato la
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ECONOMIA
Paolo Becchi smaschera il governo: “Apriranno al Mes nel silenzio generale”
Paolo Becchi e Giuseppe Palma 11 marzo 2020
Quello stesso governo che ha chiuso l’Italia per far fronte all’ emergenza coronavirus, tra pochi giorni aprirà nel silenzio generale – siamo in stato d’ eccezione – alla riforma definitiva del Mes, il Meccanismo Europeo di stabilità. L’ economia è a pezzi e la Ue ci concede solo 7,5 miliardi di deficit in più quando ne occorrerebbero – subito – almeno 20. Ebbene in questa situazione, invece di ridiscutere il Fiscal Compact, che di per sé è già un cappio al collo (visto che prevede il pareggio di bilancio), Ue e governi pensano di legarsi ancor di più mani e piedi con la firma del nuovo Mes.
Tra pochi giorni, l’Eurogruppo è chiamato a darne l’approvazione finale. State certi non lo bloccheranno per il corona e il nostro ministro ci andrà. Poi seguirà l’iter di sottoscrizione degli Stati membri e la procedura di ratifica di ciascuno secondo le proprie norme costituzionali. Se l’iter andasse a buon fine il nuovo Mes dopo il virus, ci darà il colpo di grazia. Nella versione del 2012, che è quella ancora oggi in vigore, ciascuno Stato versa un acconto pro-quota all’ interno di tale organismo. In caso di crisi dei debiti sovrani, cioè nel caso si impennino i tassi di interesse dei titoli di stato a tal punto da mettere in ginocchio la finanza pubblica, gli Stati in difficoltà possono ricorrere al Meccanismo per chiedere soldi in prestito.
Il Mes concede il prestito a condizione che
GRACCHIA LA LAGARDE, S’IMPENNA LO SPREAD, CROLLA LA BORSA, GOVERNO IN SUBBUGLIO
CONTE IRRITATO CON LA PRESIDENTE BCE. SCATENATI PD E 5STELLE – “ARIDATECE DRAGHI”, IL LEITMOTIV CHE SI REGISTRA IN QUESTE ORE NEI PALAZZI. A QUESTO PUNTO, DOPO L’AUTOGOL(?) DELLA LAGARDE (“NON SIAMO QUI A FAR CALARE LO SPREAD”), PER L’EUROPA SI COMPLICA TERRIBILMENTE ANCHE LA PARTITA DEL MES: PER FRANCIA E GERMANIA SARÀ MOLTO PIÙ DIFFICILE OTTENERE LA FIRMA DELL’ITALIA LUNEDÌ PROSSIMO
Marco Antonellis per Dagospia – 12 MAR 2020
In queste ore meglio non nominare il nome di Christine Lagarde al (quasi sempre) mite premier italiano Giuseppe Conte. Già, perché come spiegano fonti di primo piano da Palazzo Chigi c’è stata non poca irritazione per le parole pronunciate oggi dalla neopresidente BCE, parole che in pochi minuti hanno fatto impennare lo spread italiano (manco avesse parlato il Salvini di qualche anno fa) e fatto crollare la Borsa di Milano al minimo storico di sempre.
“Aridatece Draghi”, il refrain che circolava nei palazzi del potere romani tra quei pochi ancora operativi sull’asse Colle-Palazzo Chigi. Ma c’è di più perché è stato proprio a causa delle maldestre parole pronunciate dalla francese che “Giuseppi” si è subito precipitato a mettere le cose in chiaro facendo trapelare la notizia della conversazione odierna con sua maestà Angela Merkel: “Meglio spartire subito i patti e far capire che stavolta l’Italia non ha alcuna intenzione di indietreggiare” ribadendo che la priorità dell’Europa “deve essere il virus e nient’altro”.
Il timore è che l’autogol(?) della Lagarde abbia in realtà svelato le reali intenzioni dell’Europa nei confronti dell’Italia, al di là delle rassicurazioni di facciata. E così anche i partiti di maggioranza si sono scatenati: 5Stelle e Pd sono a dir poco furenti. Ecco il responsabile Economia del Pd Emanuele Felice. “Sorprendono le parole della Presidente della Bce Lagarde. Una voce del
Continua qui:https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/gracchia-lagarde-39-impenna-spread-crolla-borsa-governo-229822.htm
DOPO IL CORONAVIRUS È IN ARRIVO UN’ALTRA TEMPESTA
di Lucio Leante – 03 marzo 2020
La crisi del coronavirus – secondo gli economisti- rischia di avvicinare l’arrivo di un’altra tempesta finanziaria ed economica, già da tempo prevista (quella dell’aumento mondiale dei tassi di interessi). L’Italia ne sarà colpita, ma il governo italiano mostra di affrontare le tempeste attuali e quelle in arrivo solo con misure congiunturali e non strutturali. Anche alcuni oppositori si limitano a criticarlo solo per la pochezza dei sussidi ai danneggiati dall’epidemia e non anche per l’assenza di un programma che cominci a risolvere i problemi strutturali dell’economia italiana.
Certo che sono pochi 3,6 miliardi! Ma che senso ha criticare il governo per la pochezza dei risarcimenti già erogati ai danneggiati dal coronavirus? Qualunque governo avrebbe fatto più o meno la stessa cosa, con le restrizioni imposte dagli obblighi e dai limiti dell’Ue liberamente assunti con gli altri soci dell’area dell’euro. Ha poco senso poi accusare il governo di lesinare, dato che ogni governo è felice di spendere soldi pubblici per elargire benefici e acquisire consensi se gli è consentito. Tanto a pagare saranno i contribuenti e le future generazioni, e cioè anche gli elettori non ancora nati. E, infatti, se l’Ue concederà ancora più flessibilità il governo italiano non mancherà di elargire altri risarcimenti. E Giuseppe Conte e compagni avranno la faccia di tolla da esultare in televisione, vantandosi per una supposta “vittoria” sui cattivi europei fautori della deprecata austerità. Come se non sapessero che quelle restrizioni non sono dovute all’iniquità dell’Europa, ma all’enormità del debito pubblico italiano! Come se non sapessero che quelle ulteriori erogazioni (certo necessarie) fossero un regalo di Bruxelles e non andassero a rimpolpare il già esorbitante debito pubblico italiano! Come se non sapessero che ogni ulteriore erogazione sia un onere che un giorno gli italiani di oggi, e soprattutto quelli di domani e dopodomani (i nostri figli e nipoti) dovranno ripagare! Sono quelle ignobili sceneggiate (del tipo “Evviva! abbiamo strappato più flessibilità all’Europa!”) che ci dovrebbero irritare e indignare perché rivelano una vecchia (e bipartisan) rimozione della vera origine (il debito pubblico) delle restrizioni dei governi italiani anche in caso di calamità come un’epidemia. Si tratta anche di una rimozione delle vere cause della recessione di fatto già in corso nell’economia italiana e che il coronavirus non crea, ma aggrava.
No. Il governo giallo-rosso deve essere, invece, criticato soprattutto perché sta rimuovendo le vere cause della recessione e sta nascondendo la sua inadeguatezza costitutiva ad affrontarle. Sta, infatti, cercando di fare passare misure congiunturali e di routine per misure “risolutive” e addirittura per una “terapia d’urto”, il che è francamente ridicolo. Il governo attuale è, per la sua stessa natura e costituzione, incapace persino di concepire un programma che includa le necessarie riforme strutturali (pubblica amministrazione, giustizia, fisco, scuola) e un altrettanto necessario risanamento strutturale dei conti pubblici italiani.
Sono invece queste le mancanze che hanno prima rallentato e poi provocato la recessione dell’economia italiana già registrata per il 4/o trimestre del 2019, quando si è segnato un -0,3% rispetto al trimestre precedente. Una recessione
Continua qui:
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Riunione BCE: quali conseguenze sui mutui
Stefano Tempera– 12 Marzo 2020
Nonostante la Banca centrale europea abbia deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, continuano a scendere i tassi Eurirs e Euribor. Cosa succederà ai mutui?
Si è appena conclusa una delle riunioni più difficili della Banca centrale europea.
La decisione più importante del Consiglio direttivo riguardava se mantenere i tassi di interesse agli attuali livelli o se seguire la scia della Federal Reserve e della Bank of England, che qualche giorno fa avevano deciso di tagliare di mezzo punto percentuale i loro rispettivi tassi di riferimento.
BCE: tassi di interesse fermi
La Banca centrale europea ha scelto di tenere invariati il tasso principale allo 0,00%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%, cogliendo di sorpresa sia gli operatori finanziari, sia tutte le borse europee che dopo l’annuncio sono crollate a picco.
In tanti, infatti, si aspettavano una risposta, come avvenuta da Fed e BoE, nei confronti dell’emergenza coronavirus, dichiarata proprio in questi giorni pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Analizzando la decisione del Consiglio direttivo presieduto da Christine Lagarde, si può dedurre che, al contrario delle altre banche centrali che partivano da un livello di tassi di interesse più alto, la BCE aveva uno spazio di manovra ridotto visto il già basso livello del tasso principale, fissato appunto a zero.
L’impatto più forte che la Banca centrale europea ha dato oggi è relativo all’incremento del Quantitative easing, attraverso il quale verranno iniettati sul mercato 120 miliardi euro nel 2020.
Inoltre, è stato annunciato un sostegno alle piccole e medie imprese stabilendo nuovi
Continua qui:https://www.money.it/Riunione-BCE-quali-conseguenze-sui
L’uno due pugilistico della Lagarde (presidente BCE) affonda l’Italia nel momento più drammatico. (di Primo Gonzaga)
12 Marzo, 2020 posted by admin
In pochi minuti il tasso di interesse sui BTP decennali è aumentato del 49% dopo le parole della Lagarde.
Per farmi capire se l’aumento fosse stabile, vorrebbe dire per lo Stato Italiano dovrebbe pagare 10 Miliardi in più di interessi (Il conto è approssimativo ma serve per farsi capire: ogni punto di interesse in più sono circa 23 Miliardi che escono dalle casse dello stato) .
Cosa ha creato questo vero disastro?
Prima il comunicato stampa della BCE e poi la risposta della Lagarde in conferenza stampa, quando ha affermato che “non siamo qui per tenere basso lo Spread”. I famosi mercati hanno preso atto che nessuno ci difende, anzi, le parole
PANORAMA INTERNAZIONALE
Mille contagi ma nessun morto: mistero sul virus in Germania
Aumentano i casi di coronavirus in Germania, ma secondo i dati diffusi dal governo tedesco i morti nel Paese da cui è partita l’epidemia in Europa sarebbero ancora pari a zero
Alessandra Benignetti – Lun, 09/03/2020
Salgono in modo esponenziale i casi di coronavirus in Germania. Ma se in Italia cresce proporzionalmente anche il numero dei decessi collegati al Covid-19, nel Paese di Angela Merkel non ci sarebbero ancora vittime.
O meglio, l’unico ad aver perso la vita dopo essere stato contagiato dal virus cinese è un cittadino tedesco di 60 anni in vacanza in Egitto. L’uomo era arrivato ad Hurgada, famosa località balneare sul Mar Rosso, da Luxor. Era risultato positivo ai test e venerdì scorso era stato ricoverato con febbre alta. A stroncarlo, domenica, è stata un’insufficienza respiratoria causata da una grave polmonite.
Lo sfortunato turista è per ora l’unico morto da coronavirus confermato dal governo tedesco, mentre il numero dei decessi in tutta Europa continua a salire. Secondo i dati registrati dall’Oms in Europa, ad esempio, nei Paesi Bassi, con 265 casi confermati, ci sarebbero già 3 vittime. In Francia, con 1.116 contagi i morti sarebbero 19 e in Spagna su 589 casi accertati i decessi ad oggi sono stati 10.
Sul territorio tedesco, invece, non ci sarebbero ancora vittime. Eppure, il numero degli infettati oggi è arrivato a 1.112. Oltre duecento in più rispetto alla giornata di ieri. Cifre che, denuncia la delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, potrebbero essere a ribasso, visto che lo scorso 20 febbraio alcune emittenti televisive tedesche parlavano del raddoppio dei casi di influenza nel giro di pochi mesi: da 40mila di inizio stagione ad 80mila, in meno di due settimane.
Come è possibile che proprio il Paese da cui sarebbe partita l’epidemia che sta mettendo in ginocchio l’Europa sia rimasto immune dalle conseguenze del virus asiatico? “Il sospetto è che anche in Germania ci si ammali e si muoia
Continua qui:https://www.ilgiornale.it/news/mondo/coronavirus-mistero-dei-morti-nascosti-merkel-1837837.html
POLITICA
VIRUS SALVA-GOVERNO E AMMAZZA-NAZIONE
di Mauro Mellini – 11 marzo 2020
Non sto a ripetere quanto ho scritto al manifestarsi di questa maledetta epidemia, al primo (che qualcuno dice non essere affatto il primo) apparire del “Coronavirus”: “Virus salvagoverno”. Un altro degli eventi, il più grave, il più pauroso, di quelli che si sono succeduti proprio mentre questo Governo sembrava sull’orlo del precipizio della sua dissoluzione e caduta.
Potremmo chiamarlo “virus salvagoverno”, ma ripugna giuocare con le parole e, sia pure per giuoco, dire che questa gente non fa che salvare qualcuno. Ma se, bene o male, per nostra gioia o per nostra disgrazia, ancora una volta un evento sciagurato prolunga la vita del Governo, ciò che oramai sostituisce l’orrore e la paura della pestilenza, sono le “misure antivirus”.
Dopo una prima scrollata di spalle che nel nostro Paese pare sia il meglio da fare
Continua qui:http://opinione.it/editoriali/2020/03/11/mauro-mellini_coronavirus-misure-governo-conte-disgregazione-m5s/
Coronavirus, Mattarella: dall’Europa venga solidarietà, non ostacoli
12, marzo, 2020
Ha parlato.
Finalmente, dopo 15mila contagi e centinaia di morti, il presidente si è deciso a parlare, ma è una triste illusione, una richiesta: “dall’Europa venga solidarietà, non ostacoli”.
Chi si aspettava qualche frase decisa, da leader, è rimasto deluso.
SCIENZE TECNOLOGIE
Potenzialità, limiti e tecno-utopie dell’intelligenza artificiale
di Benedetto Vecchi
Un lungo saggio di Benedetto Vecchi pubblicato a novembre del 2019 e rilanciato in vista della giornata di studi, organizzata ESC Atelier, Libera Università Metropolitana ed Euronomade, dedicata all’autore e alla sua ricerca sul lavoro e sulla politica nel capitalismo contemporaneo
Machine learning, predittività
Machine learning, predittività. Sono le due espressioni mutuate dall’intelligenza artificiale per indicare la radicalizzazione in atto del processo di automazione del lavoro umano. Non solo le attività manuali sono oggetto di indagine e di formalizzazione matematica da parte di ingegneri, fisici, matematici e manager per ridurre al minimo l’”interferenza” umana nel processo lavorativo; ormai anche le attività cosiddette cognitive – il lavoro impiegatizio ovviamente, ma processi di sostituzione macchinica di questo tipo di mansione sono già in corso da decenni – vedono programmi informatici, banche dati e macchine in una azione tesa a “rimuovere” la presenza umana in alcune attività, servizi e lavori che hanno avuto sempre come componente imprescindibile la capacità umana di valutare e intervenire in situazioni ritenute sofisticate dal punto di vista cognitivo o complesse. Non si tratta infatti di automatizzare lavori a basso contenuto di abilità, bensì lavori ad alto contenuto di specializzazione, come recitano i manuali aziendali o le brochure dei programmi di intelligenza artificiale ormai venduti come fossero gadget consueti del panorama aziendale.
L’umano è però ancora oggetto di desiderio e ostacolo, limite da rimuovere, come sempre quando si tratta di parlare e affrontare il sistema di macchine nel regime del lavoro salariato. Oggetto di desiderio, perché senza la sua presenza, la sua capacità di sviluppare cooperazione e di agire in accordo con le caratteristiche della specie umana – siamo pur sempre un animale sociale, meglio un essere sociale – è elemento essenziale nella possibilità di immaginare e progettare macchine che sostituiscono abilità umane.
Limite perché gli umani, cioè il lavoro vivo esprime, nonostante il potere manageriale, alterità, insofferenza e insorgenza verso l’esercizio del potere e della gerarchia che caratterizza il lavoro sotto-padrone.
Le macchine, storicamente, sono servite al capitale per spezzare questa insopprimibile resistenza. Ma in un contesto di intelligenza artificiale la linearità dell’intervento del capitale perde in capacità trasformativa, incontrando problemi di non poco conto, come ad esempio la produzione di innovazione, l’attivazione di una cooperazione sociale lavorativa adeguata al ciclo globale di una merce. Inoltre, c’è da registrare che, nonostante il machine learning e la predittività conseguente, viene comunque rinnovata la conferma di quella manifestazione empirica che attesta la perdurante sconfitta di ogni tentativo di creare macchine davvero intelligenti. Detto più pacatamente, resistenza operaia e limiti nella ricerca scientifica fanno sì che allo stato dell’arte dell’intelligenza artificiale, è impossibile progettare davvero macchine che svolgano con “creatività” mansioni lavorative umane sia manuali che cognitive. Ma si impone un po’ di ordine espositivo.
La legge della potenza
Il primo aspetto da comprendere è cosa si intende per machine learning, cioè macchina che apprende. Sono macchine che elaborano velocemente una grande quantità di dati e offrono risposte in tempi rapidi, al punto da apparire appunto “intelligenti”. La grande quantità di dati è resa possibile dall’accesso – veloce e a costi quasi nulli – alla Rete; la velocità di elaborazione deriva da potenti microprocessori e da programmi informatici sempre più sofisticati. Il primo aspetto esprime la conferma della legge detta di Moore, in base alla quale la potenza elaborativa di un computer raddoppia ogni 18 mesi, mentre il costo dei componenti si riduce con un tasso variabile di tempo che segue però a ruota quello della elaborazione. Questo significa che ogni diciotto mesi vengono assemblati e venduti computer e reti di computer con una potenza raddoppiata di calcolo e con costi talvolta inferiori ai computer della “generazione” precedente. Per le imprese significa investire in informatica, automatica, robotica a costi gestibili, di gran lunga minori di quelli del lavoro vivo. Da qui l’uso intensivo, e capitalistico, dell’hi-tech volto comunque alla
Coronavirus, perché in Italia i morti sono così tanti?
Mario D’Angelo – 12 Marzo 2020 – 21:30
Il tasso di mortalità del coronavirus in Italia è più alto di quello registrato a Wuhan. Com’è possibile?
Le morti di persone affette da COVID-19 in Italia hanno ormai raggiunto numeri davvero preoccupanti. Nelle ultime 24 ore, soltanto la Lombardia ha visto morire 135 persone, portando il numero di decessi in Italia a 631, la cifra più alta dopo la Cina.
In molti si chiedono perché proprio il nostro Paese sia stato colpito in maniera così tragica, nonostante le misure di controllo approvate sin dal verificarsi dei primi casi. La stampa specializzata e gli scienziati hanno provato a dare una risposta.
Coronavirus, più morti in Italia a causa dell’età media avanzata?
La prima causa del gran numero di morti in Italia è l’età della popolazione, una delle più alte d’Europa. È dimostrato che il coronavirus colpisce con maggior ferocia i pazienti anziani, e può essere fatale se ad età avanzata si aggiunge un quadro clinico complesso.
Secondo il New York Times, che cita i dati della Nazioni Unite, circa il 23% della popolazione italiana ha 65 anni o più. L’età media è invece di 47,3 anni, per paragone quella degli Stati Uniti è di 38,3.
Walter Ricciardi, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha spiegato che molte vittime soffrivano già per gravi malattia e che il coronavirus “le ha destabilizzate”. Molte altre, invece, erano ultraottantenni. Tuttavia, non basta l’età a spiegare l’alta fatalità del virus in Italia.
Alto tasso di mortalità del coronavirus in Italia: le ragioni
Con l’ultimo bollettino, infatti, il coronavirus dimostra di avere nel nostro Paese un tasso di mortalità del 6,2%, molto più alto della media globale del 3,4% registrata dall’OMS e oltre 6 volte maggiore del tasso registrato in altri Paesi europei e della Corea del Sud (fra lo 0,5% e l’1%).
Secondo Susanna Esposito dell’Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), la letalità del coronavirus in Italia è addirittura di 12 volte superiore rispetto ad altri Paesi. L’alto numero
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