NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 18 OTTOBRE 2018
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Chi porta il paraocchi, si ricordi
che del completo fanno parte il morso e la sferza.
STANISLAW J. LEC, Pensieri spettinati, Bompiani, 2015, pag. 122
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.
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IN EVIDENZA
Unicef: “In Italia un milione e 200mila bimbi vivono in povertà”
21 SETTEMBRE 2018
“Ci sono in Italia oltre 1 milione e 200mila bambini e ragazzi che vivono in povertà assoluta, il 12,1% del totale”.
Lo denuncia l’Unicef, spiegando che altri “2 milioni e 156mila vivono in povertà relativa”.
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Scuola: metà dei bambini italiani non ha accesso al pasto in mensa, ma fanno scalpore solo i figli di immigrati
17 ottobre 2018 Redazione TG Quotidiano
Il 49% degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia non ha accesso alla mensa. Lo dice il rapporto presentato dall’organizzazione “Save the children”. Monza è tra le città in cui si riscontra la situazione migliore.
Il rapporto “(Non) Tutti a Mensa 2018”, presentato dall’organizzazione internazionale “Save the children”, mette in evidenza le molte scuole che ancora non assicurano ai bambini e alle loro famiglie di usufruire della mensa scolastica. Quasi la metà degli alunni (il 49%) delle scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia non ha accesso alla mensa.
In Italia il servizio di refezione scolastica non si presenta omogeneo e uniforme. Tredici comuni offrono il servizio a più del 95% degli alunni: tra questi anche Monza insieme a Milano, Bologna, Cagliari, Forlì e Bolzano. Altri 15
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ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Prigione, sostantivo singolare
17 OTTOBRE 2018 – Giovanna Ferrara
Nella solita scarnezza della scena irrompe la potente essenzialità di Peter Brook. Ci regala come sempre un lavoro già in stato di avanzamento. Presuppone un pubblico già allenato alle priorità della vita. Immagina che a guardarlo siano donne e uomini che usano la vita per coglierne l’essenza al di là delle informazioni inutili, le convinzioni errate, le false credenze.
Spazza via in una discarica i parametri del successo nel post post-moderno, il passato tribale dell’Africa comincia a non avere tempo, perché in quel giro danzano i temi che nascono al nostro primo respiro. All’inizio di questa ora intensa una donna, che si «sentiva piena di oggetti inutili» parte alla ricerca di una storia. A spingerla il desiderio di ritrovare quel momento perfetto, perso nei giorni d’infanzia quando in un bosco sentivi di essere solo lì, né nel futuro né nel passato, di saper godere di quell’attimo, di sentire la vita con il suo carico di bellezza e sorriderne.
Diventerà il suo viaggio, il nostro viaggio di spettatori finalmente spogliati dal superfluo, un’indagine sulla questione centrale: è buono o cattivo l’uomo? Tutto comincia nell’imbattersi nella storia di una famiglia africana, storia di pena e colpa, storia di amore, storia di riparazione, storia di riscatto. Un uomo alla quale lei chiede cosa c’è veramente, cos’è questo «something else» che sentiamo come una luce intensa o fioca, ma sempre presente. Lui gli risponde di andare in Africa dove sulla collina del villaggio troverà un uomo che guarda una prigione. Quell’uomo è Mavuso, innamorato di sua sorella, uccide il padre che giace a letto con lei. Per lui comincia il cammino dentro di sé per
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ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
In Italia mancano 53mila infermieri. “Si gioca con la vita dei pazienti”
Roma, i sindacati denunciano il blocco delle assunzioni che ha congelato il turnover negli ospedali e negli ambulatori territoriali. Studenti contro il numero chiuso nelle ammissioni ai corsi universitari
di VERONICA PASSERI – 20 settembre 2018
Roma, 20 settembre 2018 – Mancano 53mila infermieri in Italia e i sindacati alzano la voce: «Così si gioca con la vita dei pazienti». A soffrire sono in particolare alcune regioni come la Campania dove ne servirebbero quasi 9 mila. Morale? Ogni infermiere non dovrebbe assistere più di sei malati per turno, ma in realtà ne ha in carico quasi il doppio con punte che arrivano a 17 in Campania. Inoltre secondo l’Ocse, ogni medico avrebbe bisogno di almeno tre infermieri per coprire 24 ore su 24 l’assistenza al paziente ma questo rapporto in molte regioni italiane oscilla intorno al due. E crolla, in alcune singole aziende sanitarie, fino a sfiorare la parità.
Di certo il meccanismo si è inceppato. «Quello che non funziona è il blocco delle assunzioni che da dieci anni le varie finanziarie continuano a perpetuare – spiega Michelangelo Librandi, segretario nazionale Uil-Fpl, il comparto dei lavoratori della sanità –. Al di là del numero chiuso per i corsi universitari qui non siamo in grado nemmeno di poter assumere persone per il turnover di chi va in pensione. Chiediamo al governo che il decreto concretezza della ministra Bongiorno faccia una verifica di quello che è il
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“I figli? Li fanno solo le donne ignoranti”: l’ultima gaffe di Macron
Di Elena Sempione – 17 ottobre 2018
Secondo Emmanuel Macron «solo le donne ignoranti fanno figli». La frase choc è stata rivelata dal Guardian, che ha pubblicato la trascrizione di una relazione tenuta dal presidente francese presso la Fondazione Gates. Il tema della conferenza era, più in particolare, l’Africa. Ebbene, Macron si è detto convinto che il boom demografico del Continente nero sarebbe dovuto al fatto che le donne africane generano molti figli in quanto sprovviste di istruzione: «Mostratemi una donna che ha deciso, dopo aver ricevuto una istruzione completa, di avere otto o nove figli. E poi presentatemi una ragazza che ha deciso di lasciare la scuola a 10 anni per sposarsi a 12, la seconda avrà numerosi figli, la prima no».
Qualora le donne africane fossero colte e informate – questa la tesi del presidente francese – allora non rimarrebbero incinte. Ad ogni modo, nella sua argomentazione Macron tira in ballo anche sessismo e diritti umani: «Questo
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BELPAESE DA SALVARE
L’Italia è finita, il Sud verso la resistenza
17 ottobre 2018 di Michele Eugenio Di Carlo
“L’Italia è finita” è il titolo che Pino Aprile ha dato al suo ultimo libro in via di pubblicazione.
Da lunedì 22 ottobre, l’Italia non esisterà più e questo crimine sta avvenendo nel silenzio generale, nonostante fior di economisti, docenti universitari, storici, scrittori, giornalisti, imprenditori, intellettuali, abbiano promosso un’iniziativa popolare contro il regionalismo differenziato.
Il 22 ottobre la ministra leghista Erica Stefani, su mandato del governatore veneto Luca Zaia e con il consenso pieno non solo della Lega, ma dell’intero arco dei partiti che contano nelle regioni del nord, presenterà un disegno di legge sull’autonomia del Veneto, sostenuta – non vi potevano essere dubbi – dal vicepremier Matteo Salvini.
Il fatto stesso che al Veneto – ma in seguito alla Lombardia ed all’Emilia Romagna – si permetta di avere rapporti con lo Stato come fosse un altro Stato, mettendo in secondo piano il Parlamento, attesta in maniera chiara che l’Italia, mai davvero nata, è davvero finita.
E che i partiti al governo non scherzino affatto, sostenuti fino a prova contraria dall’opposizione, lo ricorda l’attivista meridionalista salentino Crocifisso Aloisi, quando ci comunica quanto scritto a pagina 112 del DEF 2018: “Autonomia differenziata. Una priorità è costituita dall’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione concernente l’attribuzione di forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario. Sulla questione è già stato avviato un percorso con tre Regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) nel 2017 e nei primi mesi del 2018. Si tratta, quindi, di portare a compimento l’attuazione di disposizioni così rilevanti per il sistema delle autonomie territoriali del nostro Paese.”
Eppure Gianfranco Viesti, noto docente di economia dell’Università di Bari, nonché primo promotore della petizione popolare contro la cosiddetta “secessione dei ricchi” (se non l’avete sottoscritta, potete farlo cliccando qui), il 3 maggio di quest’anno, presso la
Michele Eugenio Di Carlo
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Italiana vive in auto, immigrati in B&B con piscina: accade nel rosso Mugello (video)
di Guglielmo Gatti
martedì 16 ottobre 2018
Gli esponenti di Fratelli d’Italia di Firenze Alessandro Draghi e Francesca Lorenzi, sono andati nel comune di Vicchio, nel Mugello, per aiutare una signora 50enne costretta a dormire in auto insieme con i suoi cani da una settimana. Il video dei due esponenti di FdI è diventato virale e centinaia di persone hanno offerto la propria solidarietà concreta. La signora Laura, raccontano Draghi e Lorenzi, è stata sfrattata da quella che era la sua casa e lasciata in mezzo ad una strada assieme ai suoi cani e quindi costretta a dormire in auto. “Da circa un anno, come se non bastasse, ha perso anche il lavoro.
Nessuna Istituzione si è interessata al suo caso: la sinistra locale, impegnata ad offrire “solidarietà e integrazione” alle centinaia di immigrati arrivati sul territorio in questi anni, non l’ha neanche ascoltata. Riteniamo che tutto questo sia
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Una strada per Cucchi
Ornella Mariani – 17 ottobre 2018
Aspettiamo che la signora Cucchi alleghi il proprio C/V e soprattutto quello del fratello, per capire come la Giunta Capitolina pensi impunemente ed impudentemente di intestargli una strada o altro ….
Personalmente le suggerisco di rivolgersi a Bergoglio, cui sarà più facile annoverarlo fra i Santi e/o soprattutto fra i MARTIRI del Pantheon cristiano.
Ecco la Normativa di riferimento: Legge n. 1188 del 23 giugno 1927.
La legge n. 1188/1927 che regola la materia prevede che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto previa autorizzazione del Prefetto.
Per le intitolazioni, invece, a persone decedute da meno di dieci anni che si siano distinte per particolari benemerenze, è consentita, a norma dell’articolo 4 della predetta legge, la deroga da parte del Ministero dell’Interno al divieto posto dagli artt. 2 e 3 della medesima legge.
Con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, il Ministero dell’Interno ha fornito
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La Verità, Giordano: ‘Tutti quelli che dicono che la Fornero non si tocca hanno privilegi’
Silenzi e Falsità – 13 ottobre 2018
“La cosa che mi stupisce in questo dibattito sulle pensioni è che tutti coloro che dicono che non si può toccare la Fornero, tutti costoro godono più o meno di privilegi previdenziali.”
Così Mario Giordano in un video editoriale sulla pagina Facebook de “La Verità”.
“A cominciare dal Presidente dell’Inps Tito Boeri che incasserà molto probabilmente una doppia ricca superpensione grazie ad un codicillo tra l’altro ispirato da lui medesimo” ha spiegato Giordano.
“A cominciare dall’ex mister mani di forbici Cottarelli che dice che la Fornero è sacra, lui che è in pensione da quando aveva 59 anni, prende oltre 18.000 euro dal fondo monetario nazionale e in più ci costa oltre 6500 euro ogni volta che
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Vi ricordate il mio video “La verità su AQUARIUS e SAVIANO”?
Luca Donadel – 17 ottobre 2018
Vi ricordate il mio video “La verità su AQUARIUS e SAVIANO”?
Facebook mi ha appena notificato che Fanpage.it vuole ottenere credito e proprietà su tutto il mio video per avervi mostrato i frammenti di pochi secondi in cui parla Saviano.
Nonostante il mio utilizzo ricada perfettamente nella definizione di “FAIR USE” per finalità di critica e discussione, nonostante il mio sia un utilizzo non commerciale (i miei video non sono monetizzati con ads ne qui, ne su YouTube) e nonostante i frammenti in cui parla Saviano siano una parte infinitesimale in proporzione alla durata totale del mio video.
Ho lavorato settimane per portarvi quei 7 minuti di video in cui parto analizzando il caso Aquarius, la legalità del blocco navale, i grafici ingannevoli sul numero di rifugiati e concludo criticando le dichiarazioni di Roberto Saviano. Qui su Facebook è stato
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CONFLITTI GEOPOLITICI
La lotta contro il terrorismo pretesto degli USA per restare in Siria
17.10.2018
La lotta contro il terrorismo è solo un pretesto sfruttato dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti per restare in Siria, ha affermato il rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria.
“Il rappresentante degli Stati Uniti si è interrogato sui motivi della presenza e delle azioni della Russia in Siria. Rispondo: la Russia è in Siria su invito del suo governo legittimo e l’obiettivo è assistere la Siria nella lotta contro il terrorismo internazionale, non abbiamo altri obiettivi e motivazioni. La domanda è: su quali basi gli Stati Uniti sono in Siria e quali sono le sue
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DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI
Scuola, immigrazione, integrazione: l’articolo dei lettori
16.10.2018 – Alessio Trovato
Le notizie che ci arrivano dall’Italia non sembrano molto rassicuranti. Si sente parlare di petizioni di maestre d’asilo per chiedere ai sindaci mediatori culturali per riuscire a comunicare con i genitori immigrati, alunni italiani che, finiti in minoranza, cambiano scuola perchè sono loro che non riescono più a integrarsi…
…ragazzi immigrati inseriti in classi avanzate senza conoscere neppure la lingua, litigi persino per presepi, crocefissi o mense scolastiche. Del resto, giusto per fare degli esempi, i titoli dei giornali questi sono:
Milano, boom di bimbi stranieri negli asili: babele di lingue e nessuno traduce
Milano, Sos delle maestre: “Troppi stranieri in classe qui servono i traduttori“
Fuga da scuola dove bimbi parlano arabo — Preside a Milano, “non riesco a formare le prime“
Il tema però è estremamente politicizzato e ideologizzato, con tutto il rispetto, preferiamo non fidarci troppo dei media italiani e vogliamo noi stessi indagare. Ci serve sapere se veramente i problemi stanno diventando seri, se veramente queste questioni sono così sentite. Chiediamo quindi direttamente ai nostri stessi lettori. Sarà anche una buona occasione per sperimentare una formula di informazione alternativa che ci piacerebbe sviluppare — l’informazione condivisa e reciproca. Quella in cui informazione e opinione vengono fatte dal lettore stesso. Sfruttiamo quindi il nostro gruppo di approfondimento fb di Sputnik Italia e sottoponiamo a chi ci segue la notizia della petizione al Sindaco Sala per i mediatori culturali.
“… pare sia partita una raccolta firme da parte di maestre milanesi
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Libia, quanti migranti sono pronti a partire per l’Europa
Prima di tutto la domanda centrale: quanti sono i migranti in Libia e quanti cercano di arrivare in Italia?La risposta non può essere che approssimativa, vista la situazione di caos violento in cui versa il Paese. Ma, dopo avere consultato gli inviati dell’Onu in loco oltre ai funzionari del ministero dell’interno a Tripoli, è possibile stimare circa 700.000, in maggioranza giovani uomini di età compresa tra i 18 e 30 anni provenienti dall’Africa sub-sahariana. Di questi oltre 200.000 sperano di potersi imbarcare illegalmente alla volta dell’Italia, o comunque delle coste europee, nel prossimo futuro.
La grande maggioranza non vorrebbe insediarsi nel nostro Paese, ma cerca di raggiungere Francia, Germania e i Paesi del nord Europa. Non mancano quelli che chiedono asilo politico, specie dal Sudan, Somalia e dall’Eritrea, questi ultimi spesso ammettono di essere partiti per evitare il servizio militare. La legislazione italiana si sta facendo molto più rigida nei confronti delle domande di asilo politico, quest’estate secondo i dati forniti dal Viminale era accettato tra il 7 e 9 per cento delle richieste.
Ma occorre anche registrare la presenza storica di lavoratori stranieri in Libia non necessariamente orientati a partire per l’Europa. Ai tempi di Gheddafi e del benessere generato dell’export energetico superavano i tre milioni (su meno di sei milioni di cittadini libici), con una forte componente di egiziani. Oggi i funzionari governativi del ministero della Sanità a Tripoli stimano siano sul mezzo milione, quasi tutti africani
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Migranti, vogliono trasformare Settecamini in una banlieue romana
di Carlo Marini
mercoledì 17 ottobre 2018
«Come Fratelli d’Italia oggi abbiamo manifestato contro la presenza del centro d’accoglienza per migranti a Settecamini-Case Rosse, nel Municipio IV. Ancora una volta a rimetterci è il territorio della periferia est di Roma e con il bando Sprar del ministero degli Interni continuano a proliferare gli insediamenti illegali, dove i proprietari di immobili fanno cassa con gli edifici privati in cui vengono ospitati i migranti». È quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di FdI, Fabrizio Ghera capogruppo alla Regione Lazio, Chiara Colosimo consigliere regionale alla Regione Lazio, Lavinia Mennuni consigliere capitolino, Gianni Ottaviano capogruppo nel Municipio IV e Luca Scerbo consigliere municipale.
A Settecamini mancano i servizi necessari
«Lega Nord e 5 Stelle anziché portare servizi nella zona di Settecamini-Case Rosse
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MIGRANTI INCENDIANO CENTRO ACCOGLIENZA: DEVASTATO
La polizia indaga per individuare i responsabili della violenta rivolta di oggi pomeriggio al Cpr di Torino, dove gli immigrati hanno dato fuoco a materassi e masserizie in quattro aree della struttura.
I posti andati distrutti all’interno dei moduli abitativi sono più di 30. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco e un agente di polizia è rimasto leggermente intossicato per aver respirato i fumi. Colto da malore, è stato portato nell’infermeria interna.
“L’ennesima rivolta odierna, con l’incendio coordinato di più moduli abitativi in quasi tutte le aree, ripropone il tema della carenza di personale dell’Ufficio immigrazione e di quello adibito alla vigilanza della struttura”, interviene il
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FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
USURA BANCARIA: LA SENTENZA CHE HA FATTO CHIAREZZA SUL TASSO SOGLIA.
L’ordinanza n.23192/17 della Corte di Cassazione ha messo un ulteriore freno all’usura bancaria. Chi ha acceso un mutuo bancario o ha richiesto un prestito, sa che alla somma da restituire vanno aggiunti gli interessi. Proprio in merito a questi ultimi, non è raro che si verifichino irregolarità e anomalie in fase di contratto, quasi mai evidenti al cliente. Ecco perché è sempre una buona pratica far effettuare una disamina dei documenti. Ma facciamo chiarezza sulla natura degli interessi.
INTERESSI CORRISPETTIVI E INTERESSI DI MORA
Colui che beneficia del prestito è obbligato a restituire non solo la somma ricevuta – il capitale – ma anche gli interessi corrispettivi ossia un ‘compenso’ che il creditore riceve a fronte del prestito elargito. Gli interessi corrispettivi sono sempre dovuti e vengono calcolati, salvo accordi diversi, in base al tasso legale d’interesse cioè in base a quanto stabilito dalla legge. Qualora si verificassero
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PANORAMA INTERNAZIONALE
Lo scandalo macedone di cui nessuno parla
15.10.2018 – Giulietto Chiesa
Domani in Macedonia (alias FYROM secondo la denominazione imposta a Skopje dall’Unione Europea) è previsto un voto “storico” che dovrebbe cambiare il nome della piccola repubblica balcanica, spezzone della antica ormai Jugoslavia.
Il cambio del nome è la precondizione per permettere alla ormai “ex Macedonia” di entrare in Europa e, parallelamente divenire membro della Nato.
Infatti la Grecia, (membro della Nato), avrebbe votato sicuramente contro l’ingresso nelle due organizzazioni “atlantiche” di un paese che, secondo i criteri di Atene stava “usurpando” il nome “greco” di Alessandro il Macedone. Così, per qualche decennio, l’Unione Europea cercò di salvare capra e cavoli imponendo a Skopje il nome di FYROM, che in inglese suonava ridicolmente come “Former Yugoslav Republic of Macedonia”.
Ma i tempi sono cambiati e la fretta spasmodica di estendere i confini della Nato su tutti i Balcani, ha spinto Washington e Bruxelles a cessare la commedia. Così il governo greco, in grave difficoltà interna, economica e sociale, è stato gratificato con qualche prebenda finanziaria e con la soddisfazione nazionalistica di umiliare il piccolo stato che si considera ancora “macedone”. E tutti gli sforzi si sono concentrati sulla leadership macedone affinché accettasse il nuovo nome deciso a Bruxelles e concordato dietro le quinte con Atene: “Repubblica delle Macedonia del Nord”.
Primo atto dell’operazione, in corso da due anni, è stato quello di far cadere il precedente
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https://it.sputniknews.com/opinioni/201810156630316-scandalo-macedone-di-cui-nessuno-parla/
POLITICA
Il popolo non esiste, parola di Panebianco
Le messe in guardia contro il rischio che i sistemi politici occidentali, a partire dal nostro, si trasformino in altrettante “democrazie illiberali” si moltiplicano: non passa giorno senza che politici, giornalisti e intellettuali lancino l’allarme nei talk show televisivi, sulle pagine dei giornali o sui social network. Provo a spiegare perché considero l’abuso di tale concetto particolarmente sintomatico.
Il termine democrazia illiberale allude a una separazione fra principio democratico e principio liberale che, secondo la teoria politica mainstream, troverebbero una sintesi nelle cosiddette democrazie liberali. In realtà il principio liberale – con il suo corredo di diritti individuali e civili, tutela della proprietà privata in primis, protezione della sfera privata dall’invadenza dei poteri pubblici, ecc. – nasce ben prima di quello democratico, il quale, inizialmente concepito come mero principio di rappresentanza e insieme di procedure formali necessarie alla sua applicazione (diritto di voto, ecc.) è stato a lungo appannaggio di esigue minoranze (i cittadini maschi con livelli di reddito ed educazione elevati).
Allorché, fra fine Ottocento e primo Novecento, si ebbe, sotto la spinta delle lotte operaie, una prima irruzione delle masse sulla scena politica che portò all’allargamento del diritto di voto (abbattendo le barriere di censo e, molto più lentamente, quelle di genere), la reazione di classi dominanti e caste intellettuali fu di grande preoccupazione: fu allora che nacquero le paure sulla “dittatura delle maggioranze”, la diffidenza nei confronti delle “folle” (vedi Gustave Le Bon e soci) e quelle teorie “elitiste” che, facendo buon viso a cattivo gioco
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Rispunta Prodi e denuncia il rischio di un regime: «La soluzione? Allearci con Macron»
di Monica Pucci – venerdì 5 ottobre 2018
«È un rischio che corriamo. Ci troviamo infatti nel caso in cui chi ha avuto il mandato popolare pensa di avere diritto a fare o a dire qualunque cosa. Come se l’elezione portasse in dote la proprietà del Paese».
Lo afferma l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi, in una intervista al Corriere della Sera, parlando del rischio in Italia di democrazia illiberale. «È una deviazione non solo italiana – sottolinea Prodi –. Penso alla Polonia e all’Ungheria, così vicina al cuore di Salvini. Penso alla scena dei ministri grillini affacciati al balcone di Palazzo Chigi.
Commentando e diffondendo quelle immagini Di Maio ha scritto: ‘Da quel balcone si sono affacciati per anni gli aguzzini degli italiani’. Veramente noi non ci siamo mai affacciati al balcone. Dove c’è l’istituzione non ci si affaccia al
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LE MOSCO(VICI) DEL CAPITALE
Federica Francesconi – 17 ottobre 2018
Oggi i commissari UE Oettinger e Moscovici hanno annunciato trionfalmente, grazie alle solite casse di risonanza mediatiche, che l’UE boccerà la manovra di bilanco del governo, in quanto non compatibile con i diktat strozzapopoli della loro adorata Troika, questa organizzazione di beneficenza che ha già salvato la Grecia dal disastro economico, al punto che i poveri greci in 5 anni sono triplicati. Miracoli dello scientismo europeista.
Ma torniamo ai nostri due eroi. Lo spauracchio di un possibile commissariamento dell’Italia da parte della Troika si fa sempre più concreto. Per ora fioccano minacce subdole – Oettinger ha subito corretto il tiro dopo l’intervista rilasciata al Der Spiegel: trattasi di una sua opinione personale e non di una decisione presa dalla Commissione Europea -, ma sufficienti a delineare il quadro di paranoia che in questi mesi ha preso i tecnocrati europei.
Perché la manovra di bilancio del governo giallo-verde sta provocando reazioni rabbiose all’interno dell’establishment europeista? Perché per la prima volta in 15 anni un paese membro osa rispedire al mittente le sue folli pretese. Contravvenire agli obblighi genocidi dell’élite europeista equivale e dare un calcio al decalogo dei parametri dell’Austerity. Ma disconoscere il paradigma dell’Austerity equivale a mettere in discussione l’ordoliberismo di cui è imbevuta la Troika. Il caposaldo di questo paradigma è il primato del numero sui bisogni reali delle persone. Il risanamento del debito fasullo è la priorità assoluta da perseguire a scapito della vita dignitosa di masse di persone alle quali è stato
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SCIENZA TECNOLOGIE
Gli scienziati:” il microchip sottocutaneo umano sarà obbligatorio per tutti”
10 APRILE 2018
Le tecnologie progettate specificamente per monitorare gli esseri umani sono in sviluppo da almeno due decenni.Tra queste il microchip sottocutaneo umano.
Nell’ambito virtuale, i programmi software sono ora in grado di guardarci in tempo reale, spingendoci a fare previsioni sui nostri comportamenti futuri e inviando avvisi alla stazione di monitoraggio appropriata a seconda di come un algoritmo del computer contrassegna le nostre attività. Questa è di per sé una cosa spaventosa.
Ciò che potrebbe essere ancora più spaventoso, tuttavia, è ciò che sta accadendo nel regno fisico. Secondo ricerche condotte su microchip umani integrati, è solo questione di tempo prima che questi sistemi raggiungano un’accettazione diffusa.
In alcuni Paesi molti già stanno trasportando un paio di microchip RFID sotto la loro pelle, e stanno inviando un numero di 15 cifre che li identifica. Quel numero può essere prelevato da quello che viene chiamato uno scanner conforme ISO. E sono ovunque anche loro, persino nei cellulari tramite la fotocamera digitale.
La tua reazione iniziale a questa idea potrebbe essere di incredulità. In nessun modo la società accetterebbe un simile dispositivo. Perché qualcuno dovrebbe voler impiantare questo microchip sottocutaneo nel suo corpo?
Già veniamo controllati ogni giorno
Eppure, prima o poi lo accetteranno tutti.
Basti pensare che non è possibile interagire con la società in modo
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