NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 22 MAGGIO 2018

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NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 22 MAGGIO 2018

A cura di Manlio Lo Presti

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Esergo

È una questione politica, ‘na grande presa per culo,
in questa nuova Repubblica non ci somiglia nessuno.

Antonello Venditti, Prendilo tu questo frutto amaro, 1995, Album Heinz Music

Video qui: https://www.youtube.com/watch?v=BtRVdQvMoxw

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EDITORIALE

Un capo del governo transitorio e senza “peso politico”

Manlio Lo Presti – 22 maggio 2018

La sceneggiata continua. I partiti mostrano di darsi da fare quasi sudando sette camicie. Le oltre diciassette trasmissioni televisive di contenuto politico diffuse da tutte le reti media – o presunto tale – stanno lavorando a pieno regime: è il loro momento e non se lo lasciano sfuggire!

Ricapitoliamola sequenza dei fatti avvenuti:

1)   Dalle elezioni è risultata maggioritaria la coalizione del centro destra;

2)   La coalizione maggioritaria non ha avuto la designazione dell’attuale Presidente della Repubblica, che ha aspettato la spaccatura, sapientemente pilotata, di questa coalizione. Ecco il motivo della sua “pazienza”?

3)   Con passaggi degni della migliore commedia dell’arte, il lavorio dei partiti, in corso di alleanza, riprende con sospettoso slancio dopo la scissione del centro destra. Una operazione che ricorda i ricatti fatti a Tsipras in Grecia per disattendere il voto popolare e virare su altri lidi;

4)   Il gruppo che obbedisce ciecamente alla piattaforma Rousseau-Casaleggio-Sassoon elabora un programmino chiamato “Contratto” contenente punti su cui può lavorare qualsiasi gruppo politico: un grimaldello travestito da porta girevole;

5)   Lavorare su un contratto non fa di un governo una guida politica a tutto campo e con la necessaria autorevolezza per affrontare i numerosi nemici della ex-italia in Europa e negli USA;

6)   Per scaricarsi la coscienza e non avere responsabilità politica, prevista dal loro mandato parlamentare, i partiti della pseudocoalizione fanno votare i loro iscritti con banchetti improvvisati e con reti web di cui non possiamo controllare la autenticità: insomma, una sorta di televoto (incontrollato) simile a quello usato nelle trasmissioni popolari di prima serata;

7)   Si va quindi alla ricerca del nome (già in tasca dall’inizio). Ci fanno vedere il laborioso traffico che porta al difficile mercanteggiamento (fa pensare al gioco delle tre carte nei vicoli) e scappa fuori un bravo e compassato professore di diritto di origini pugliesi (attenzione al potentato politico pugliese proprietario di oltre 12 società di intercettazione elettronica), ma con cattedra a Firenze (attenzione: di Firenze! Ci siamo capiti?);

8)   La corsa ai ministri tocca tutti i dicasteri, tranne quello dell’economia. Una sedia cruciale che da sempre viene gestita dalla rete internazionale bancaria atlantica e anglofrancotedesca: una potentissima lobby che sta facendo la voce grossa e minaccia apertamente la ex-italia alla stessa stregua di un Paese del terzo, o anche del quarto mondo;

9)   Non c’è speranza che la ex-italia sia in grado di rialzarsi né adesso né mai, perché inglesi, francesi e tedeschi non intendono consentire alla ex-italia di diventare un valido loro concorrente e alla quale rimane solo il compito di pagare immensi interessi alla loro catena bancaria e finanziaria. Tutto quanto accade si rivela pertanto una miserabile commedia per stordire la capacità di giudizio della popolazione. Una operazione di puro stampo totalitario!

10) La ex-italia non deve crescere né crepare (gli inglesi non lo consentirebbero. Mica scemi ad uccidere la gallina dalle uova d’oro che paga miliardi di interessi che costituiscono la gran parte dei dividendi delle loro banche!). Per chi continua a far finta di non capire, il compito della penisola è quello di avere un debito pubblico eterno sul quale pagare altissimi interessi a banche tedesche, inglesi, svizzere e francesi, a seconda del livello di affidabilità (il cosiddetto RATING) assegnato alla ex-italia da agenzie di valutazioni private di proprietà angloamericana. Il conflitto di interessi tanto conclamato dai buonisti in questo caso non viene nemmeno pensato!!!!!!!!!!!!!

11) Grazie al meccanismo di Basilea I, II, III, un Paese paga interessi ad un tasso che aumenta mano mano che il livello di capacità di rimborso (sempre deciso dalle ridette agenzie angloamericane) scende. Se le banche europee vogliono guadagnare oltre la decenza, punteranno sul disastro finanziario del Paese indebitato, con il risultato di tenerlo sempre sotto pressione con duplice scopo: primo: non farlo diventare un valido concorrente. Secondo: fargli pagare interessi altissimi, anche a costo di provocare guerre civili, crisi economica che dura da 12 anni, crisi sociale, suicidi, distruzione dello stato sociale, emigrazione, immigrazione volutamente incontrollata, infertilità, denatalità (come previsto dal noto PIANO GOLDMAN).

P.Q.M.

(come si dice negli atti giudiziari: Per Questi Motivi), la ex-italia continuerà ad avere governi fantoccio, ma un capo del governo occulto designato dagli angloamericani che è infatti il Ministro dell’economia (con l’inglesismo servile – del welfare).

Il ministro dell’economia è pertanto il sicario designato per la realizzazione dello sterminio economico finale della ex-italia, seguendo la scrupolosa azione demolitrice del ministro uscente, che – ricordiamolo – è stato un altissimo dirigente della Banca Mondiale, incaricato dal Dipartimento di Stato.

Aspettiamo il nome del nuovo sicario-ministro-economico per capire quale sarà la strategia di distruzione adottata ai danni della ex-italia.

In caso di complicazioni e di ribellioni di massa della popolazione, è prevista l’attuazione di una suddivisione in tre tronconi del territorio della Repubblica.

Le secessioni, sostenute al nord dai servizi segreti austriaci e tedeschi e al sud da una alleanza USA-noto Paese ultramilitarizzato del Medioriente, scatterebbero in caso alcuni partiti del centro destra fossero successivamente messi in un angolo, nonostante gli accordi presi, così ubbidendo agli articoli in materia di secessione che non sono stati cancellati dai loro regolamenti (adesso si capisce il perché della loro permanenza negli statuti dei partiti).

Infine, rimane in piedi – per coloro che fanno finta di dimenticarlo – la riapertura della stagione delle bombe, in caso la ex-italia facesse finta di non capire o se avesse un remotisssssssssimo slancio di dignità.

Si riaprirebbero i fiumi di sangue provvisoriamente chiusi!

Per la serva ex-italia non c’è scampo ….

Ne riparleremo…

 

 

 

 

IN EVIDENZA

L’Occidente affonda in un mare di sangue

Trump e Netanyahu sono tecnicamente e moralmente due terroristi guerrafondai, cioè usano i loro eserciti per uccidere persone inermi e minacciare tutti.

 

Redazione 15 maggio 2018 – megachip.info

di Giorgio Cremaschi

Due criminali assassini festeggiano la loro giornata fantastica, questa la parola esatta del tweet di Netanyahu. Gli cinguetta in risposta il socio Trump altrettanto felice. Inaugurano l’ambasciata degli USA, che in violazione dei deliberati ONU e del diritto internazionale, viene stabilita a Gerusalemme occupata. Occupata da un esercito feroce …

 

Continua qui: http://megachip.globalist.it/cronache-internazionali/articolo/2018/05/15/l-occidente-affonda-in-un-mare-di-sangue-2024298.html

 

 

 

 

Francia: “Italia rispetti gli impegni”

di  Redazione21 maggio 2018

Mentre l’Italia si prepara a conoscere il suo governo, oltre confine arrivano dichiarazioni dei francesi che chiedono al Belpaese di “rispettare gli impegni in Europa”. A loro Salvini ha replicato parlando di “un’invasione di campo”.

Mentre Di Maio ha detto: “All’Europa dico: fateci prima partire e poi vedete cosa vogliamo fare. In Italia il 50% degli elettori ha votato due forze politiche che stanno formando un governo e questo governo vuole rimettere in discussione, non con forza, alcuni trattati o regole ma con il dialogo. Però mi sembra davvero inusuale che …

Continua qui:  http://www.opinione.it/politica/2018/05/21/redazione_francia-italia-le-maire-salvini/

 

 

 

Per il leader Ppe Manfred Weber, Lega e M5s “giocano col fuoco”

di  Mino Tebaldi21 maggio 2018

 

 

Con i numeri non si scherza. È quanto sostiene Manfred Weber. Il leader dei Popolari europei attacca frontalmente il nascituro governo gialloverde. L’autorevole esponente del Ppe è convinto che le …

Continua qui:  http://www.opinione.it/politica/2018/05/21/mino-tebaldi_manfred-weber-ppe-m5s-lega-europa-governo-gialloverde-populisti-ewald-nowotny-financial-times-le-figaro-le-monde-giuseppe-conte/

 

 

 

 

ARTE MUSICA TEATRO CINEMA

Prendilo Tu Questo Frutto Amaro

Antonello Venditti – 1 luglio 1995

 

È una questione politica, ‘na grande presa per culo,
in questa nuova Repubblica non ci somiglia nessuno.
Oh yeah, prendilo tu questo frutto amaro.
Oh yeah, prendilo tu questo frutto amaro.
Oh yeah, oh yeah prendilo tu questo …

Continua qui:  http://www.rockol.it/testi/3522353/antonello-venditti-prendilo-tu-questo-frutto-amaro

 

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

COME DIVENTARE ITALIANI? ECCO IL MANUALE DEL PERFETTO PARACULO!

di REDAZIONE – gennaio 2018

 

I napoletani lo chiamano figlio ‘e ‘ntrocchia. Ma è sinonimo anche di raccomandato.

Il paraculo è colui che sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore ogni situazione o fare il proprio interesse a scapito degli altri e senza darlo a vedere. La sua esistenza ti ricorda che: sbagliare è umano ma incolpare gli altri è meglio; guadagnarsi un applauso per un lavoro ben fatto è soddisfacente, ma prendersi il merito senza …

 

Continua qui:  https://www.miglioverde.eu/diventare-italiani-manuale-del-perfetto-paraculo/

 

 

 

 

BELPAESE DA SALVARE

Crolla un’epoca di abusi, se la Torino-Lione non è più tabù

Scritto il 21/5/18

«Se proprio bisogna spendere tanti miliardi per “bucare” qualcosa, si perfori il sottosuolo di Torino per dotare il capoluogo piemontese di una vera rete metropolitana: vorrebbe dire fermare migliaia di auto, migliorare la salute della città più inquinata d’Italia e regalare ai pendolari due ore di vita ogni giorno, contro il famoso quarto d’ora che la Torino-Lione farebbe risparmiare agli improbabili passeggeri della …

 

Continua qui:  http://www.libreidee.org/2018/05/crolla-unepoca-di-abusi-se-la-torino-lione-non-e-piu-tabu/

 

 

 

 

 

Addio rondini: clima, il Sahara avanza e ferma i migratori

Scritto il 21/5/18

Vola sulle ali delle rondini il meraviglioso romanzo “Il viaggiatore notturno”, Premio Strega 2005, nel quale il poetico irundologo immaginato da Maurizio Maggiani scommette sulla memoria ancestrale della Terra: vuoi vedere che i piccoli migratori sostano ancora nel deserto algerino, dopo migliaia di …

 

Continua qui:  http://www.libreidee.org/2018/05/addio-rondini-clima-il-sahara-avanza-e-ferma-i-migratori/

 

 

 

 

 

CONFLITTI GEOPOLITICI

UMANITA’ ISRAELIANA

Maurizio Blondet 19 maggio 2018

 

VIDEO QUI : https://youtu.be/VJ4PS1LbYmw

 

Ad un giornalista irlandese che le ha chiesto come mai Israele aveva deciso di ammazzare tutti quei palestinesi, la portavoce del governo ha risposto:

 

“Era troppa gente. Mica potevamo metterli tutti in prigione”.

 

https://www.maurizioblondet.it/umanita-israeliana/

 

 

 

 

 

Un’ambasciata a Gerusalemme

Dal blog del sito Orthodox England – 14 maggio 2018

Israele è stato proclamato stato indipendente il 14 maggio 1948: esattamente settanta anni dopo l’élite impazzita degli Stati Uniti ha riconosciuto Gerusalemme come sua capitale: in un giorno solo oltre 50 persone sono morte, e 2.000 sono state ferite. Secondo Israele, è “un giorno glorioso”. Questo non include coloro che sono già morti sotto i bombardamenti illegali israeliani in Siria. C’è chi ritiene che Israele sia uno stato fantoccio degli Stati Uniti; altri ritengono che …

Continua qui:  http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=35&id=6463

 

 

 

 

Guerra fredda e massoneria nel caso Ucraina

 

Alta tensione tra Russia e USA. Sempre alto il rischio di una nuova guerra fredda.

Le agitazioni in Ucraina nacquero con le elezioni del 2004, quando il filorusso Viktor Janukovyč vinse ottenendo la carica di Presidente. Quelle elezioni furono manipolate e diedero vita ad una serie proteste passate alla storia come “Rivoluzione arancione”. Si trattava di un movimento di protesta pacifico che si stabilì in Piazza Indipendenza facendone …

 

Continua qui:  http://www.loschiaffo.org/una-nuova-guerra-fredda-e-la-massoneria/

 

 

 

 

 

DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

Cosa si nasconde dietro l’espressione “ideologia

del genere”?

Francesco Bilotta14 novembre 2014

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Interno, dinanzi alla decisione di alcuni Sindaci di trascrivere nei registri dello stato civile alcuni matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero – al fine di garantire loro una facilitazione nella prova dell’acquisito stato coniugale in tutti i contesti (ad es., i Paesi europei in cui due persone dello stesso sesso possono contrarre matrimonio) e in tutti i casi (ad es., tutte le volte in cui bisogna applicare anche in Italia norme di derivazione …

Continua qui:  http://mimesis-scenari.it/2014/11/14/cosa-si-nasconde-dietro-lespressione-ideologia-del-genere/

 

 

 

 

ECONOMIA

MENZOGNE DI “ESPERTI” PARTIGIANI, SUBITO SBUGIARDATI.

Maurizio Blondet 20 maggio 2018

Un altro pezzo copia-incolla. Per far mostrare come gli attacchi di persone influenti contro il governo Legastellato assumano un aspetto sempre più mostruoso e patologico; in cui queste persone si …

 

Continua qui:  https://www.maurizioblondet.it/menzogne-di-esperti-partigiani-subito-sbugiardati/

 

 

 

 

Borghi fatica a uscire dal parcheggio, figuriamoci dall’euro.

In compenso, gli USA ci vogliono morti

Di Mauro Bottarelli , il 21 maggio 2018

Per i più impressionabili, quelli che ancora alla parola “spread” reagiscono come Dracula di fronte all’aglio perché già vedono stagliarsi all’orizzonte il loden di Mario Monti, la giornata di oggi potrebbe rivelarsi un incubo. Perché, al netto di come sarà finita al Quirinale, sicuramente telegiornali della sera, della notte, rassegne stampa e soprattutto giornali di domani, saranno pieni di questo:

(3 grafici su : https://www.rischiocalcolato.it/2018/05/borghi-fatica-a-uscire-dal-parcheggio-figuriamoci-dalleuro-in-compenso-gli-usa-ci-vogliono-morti.html )

ovvero, il pane quotidiano del terrorismo finanziario. E se anche la Borsa patisce lo stacco delle cedole, resta il babao del rischio sul debito sovrano. Il mitologico “spread”, appunto. Faglielo capire alla gente che …

Continua qui:  https://www.rischiocalcolato.it/2018/05/borghi-fatica-a-uscire-dal-parcheggio-figuriamoci-dalleuro-in-compenso-gli-usa-ci-vogliono-morti.html

 

 

 

 

GIUSTIZIA E NORME

C’E’ UN TERZO CONTRAENTE DEL CONTRATTO CRIMINALE

Mauro Mellini – 21 maggio 2018

Resistendo anche alle sollecitazioni di alcuni Amici, non ho voluto soffermarmi troppo ad analizzare il “contratto” con il quale Leghisti e Cinquestelle hanno sovvertito, complice Mattarella, il meccanismo costituzionale della nomina del Governo e delle relative responsabilità. Perché troppo poco, direi niente, è stato detto di quanto dovuto del valore eversivo del “contratto” e di tutta la sceneggiata relativa.

E’ però indispensabile fare un rapido cenno al “contenuto” in quanto ciò è …

Continua qui:  http://www.lavalledeitempli.net/2018/05/21/ce-un-terzo-contraente-del-contratto-criminale/

 

 

 

LA LINGUA SALVATA

Incespicare

in-ce-spi-cà-re (io in-cé-spi-co)

SignInciampare, mettere il piede in fallo

composto di in- ‘dentro, contro’ e cespicare dal latino tardo caespitare ‘inciampare in una zolla di terra’.

Questa parola ci mette davanti a una curiosa opzione della lingua: per descrivere l’atto involontario del mettere il piede in fallo, si richiama volentieri ciò contro cui il piede sbatte. Vale per l’intoppare, che si riferisce al ceppo, e vale per l’incespicare, che si riferisce alle zolle di terra – anche se i riferimenti nell’uso si diluiscono fino a non essere più percepiti. (L’inciampare, invece, si riferisce alla gamba, alla zampa stessa che falla.)

Quando pensiamo al cespo ci viene in mente l’insalata, magari il cespuglio, e quindi invariabilmente qualcosa di fronzuto e verde, ma il latino caespes descriveva in primis la zolla di terra, da cui poi i nostri …

 

Continua qui:  https://unaparolaalgiorno.it/significato/I/incespicare

 

 

 

 

LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI

Lavoro: liste nere, raccomandazione e curriculum

di Girolamo Ferlito

Il lavoro è un problema generazionale che si trascina nel corso dei secoli come un’esigenza vitale.

Un’esigenza che va concretizzandosi nella ricerca di cibo, di sostentamento, nel preservare la propria salute, per godere i frutti di una vita lunga e dignitosa.  Il comma 1 dell’art. 1 della Carta Costituzionale ce lo ricorda attraverso uno dei principi fondamentali su cui si basa l’Italia, in quanto Stato: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Una repubblica, quella italiana, che si fonda indubbiamente sul lavoro degli uomini che la compongono. È però l’articolo 4, nei suoi due comma, che ci viene incontro sottolineando l’importanza del lavoro: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. E ancora il comma due recita: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”  È evidente come in queste poche frasi si concentri il concetto di statalismo e il rapporto di reciproci intenti tra cittadino e Stato così come era stato concepito dai “nostri” padri fondatori. L’evolversi delle esigenze economiche e il mercato del lavoro passano da una concezione conservatrice come l’idea stessa del “posto fisso degli anni 60-70 fino a privilegiare il bisogno di flessibilità a cui si rivolse la legislazione moderna tra gli anni ’80 e gli anni ’90 quando, una profonda crisi del mercato portò a rivedere i canoni del contratto di lavoro. L’episodio che scatenò l’esigenza di regolamentare questo “nuovo modo” di fornitura occupazionale, volto alla flessibilità, si verificò nel 1993, quando, l’imprenditore americano di Marghera (VE), naturalizzato italiano, Charles Hollomon creò una sorta di agenzia intesa a raccogliere i curricula. Questi venivano inseriti all’interno di un database messo a disposizione delle aziende che cercavano manodopera. Nel giro di poco tempo l’imprenditore registrò un incredibile successo che portò ad un’adesione record di 200.000 iscritti. Nasceva la figura dell’intermediario che collegava il lavoratore direttamente all’azienda in cerca di personale. Il nome di interinale, deriva proprio da interim, dal latino, tradotto in temporaneo).

Oggi l’Italia (ma anche il resto d’Europa), brulica di agenzie interinali che si assicurano finanziamenti europei a colpi di iscritti, attraverso metodologie al limite del legale.  Tra queste spicca “l’annuncio civetta”. Chi non è stato attirato, almeno una volta, presso agenzie interinali come: Adecco, ManPower, Umana, Randstad, ecc. grazie agli annunci di lavoro affissi sulle vetrate d’ingresso? Oppure, ancora, attraverso annunci di lavoro su internet? E dopo la prassi, che prevedeva l’inserimento nel database dell’agenzia, si è sentito rispondere: “l’annuncio è scaduto!”, oppure, “non c’è nessun profilo che corrisponde alle sue competenze”, oppure ancora, “l’azienda ha ritirato l’annuncio”, per poi scoprire dopo mesi e mesi che quell’annuncio è sempre presente sia sul web che sulla stessa vetrata dell’agenzia? Da qui la terminologia di “annuncio civetta”, giusto per attirare. Un altro fenomeno che, solcando i mari della leggenda metropolitana, si sposa con un periodo di crisi così violento come quello che sta investendo il mondo intero, è quello delle famigerate “blacklist” (liste nere).

Una sorta di elenco non ufficiale, che circola sottobanco tra le agenzie, dove vengono inseriti i nominativi dei soggetti non graditi per eventuali assunzioni. Soggetti considerati polemici, rissosi, poco avvezzi a determinati turni, che cambiano spesso lavoro, che hanno avuto diverbi con il datore di lavoro, ecc. Diversi blogger si sono confrontati in materia, molti si sono rivolti anche a sindacati o ad associazioni per la tutela del lavoratore, avendo inteso un periodo di totale assenza di colloqui di lavoro, di chiamate, nonostante curriculum corposi, come l’evidente presenza del proprio nominativo all’interno di queste liste nere. Alcune dichiarazioni di ex dipendenti di agenzie interinali pare confermino la presenza di questa prassi, discriminante e del tutto illegale, ma non c’è nulla di ufficiale.

In fondo, le agenzie interinali non sono altro che una forma legalizzata di raccomandazione; il datore di lavoro è il cliente, il lavoratore è solo una merce di scambio e come tale va sfruttata ad uso e consumo, finché serve. Nel 2009 spicca un provvedimento dell’Antitrust che ha punito, in Francia, tre note agenzie interinali (Adecco, ManPower e Randstad) per pratiche illegali e non conformi alla concorrenza sul mercato del lavoro (si parla di multe sull’ordine dei 100 milioni di euro). Una notizia clamorosamente snobbata dai principali media italiani.  Su una cosa, però, vale la pena soffermarsi e riflettere: se su 100 curricula, l’esaminatore ne individua una decina meritevoli di approfondimenti, su quella decina di carriere, apparentemente uguali, con le stesse competenze, con la stessa esperienza, qual è la “discriminante” che permette ad un lavoratore di emergere rispetto ad un altro? Il modo di vestirsi? Il fatto che sia più simpatico? O piuttosto che non sia sposato/a? O che non abbia figli? Tutte discriminanti illegali e anticostituzionali perché contrarie al principio enunciato dall’art. 4.

 

http://www.loschiaffo.org/lavoro-liste-nere-e-curriculum/

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CAPITALE E IL LAVORO AL TEMPO DEGLI ALGORITMI

Questo brano proviene dal Focus del primo capitolo del 15° Rapporto sui diritti globali, Ediesse editore

Roberto Ciccarelli, dal 15° Rapporto sui diritti globali • 7/5/2018 • Contenuti in copertina, Rapporto 2017

Questo brano proviene dal Focus del primo capitolo del 15° Rapporto sui diritti globali, Ediesse editore

 

Tra monopoli, oligopoli e “unicorni”

Tra le aziende della Silicon Valley, Google è leader delle ricerche online. Facebook è il social network più diffuso al mondo con ampi margini di sviluppo. Amazon non è più solo un’azienda che si occupa di e-commerce. È diventata la più grande rivenditrice di scarpe online, di pannolini online, di fumetti online. Ha acquisito per 400 milioni di dollari Whole Foods Market, uno dei marchi più famosi del settore, e ha aperto il servizio di consegna di cibo a domicilio Amazon Fresh. Negli Stati Uniti fa concorrenza a Walmart, Target e Bed, Bath & Beyond come rivenditore online di prodotti per la pulizia e accessori domestici. Come rivenditore di scarpe e vestiti fa concorrenza a Dsw, Foot Locker e Gap. Come distributore di musica, libri e televisione è un concorrente di Apple, Netflix e HBO. Nel 2016 ha venduto online sei volte più di Walmart, Target, Best Buy, Nordstrom, Home Depot, Macy’s, Kohl’s e Costco messi insieme. Ad Amazon è dovuto inoltre il 30% della crescita nelle vendite al dettaglio degli Stati Uniti, sia online sia fisiche. Jeff Bezos ha inoltre acquisito il “Washington Post” e si è lanciato nel campo dell’editoria, settore auto-pubblicazioni su piattaforma digitale (Mayer, 2017).

Nel luglio 2017 la News Media Alliance, un’associazione nonprofit che rappresenta duemila testate giornalistiche statunitensi, ha chiesto al Congresso USA di permettere agli editori di negoziare collettivamente con le piattaforme online dominanti (News Media Alliance, 2017). Google e Facebook possiedono il monopolio sull’accesso e la circolazione delle notizie in rete. Il duopolio digitale costringe gli editori ad adottare le loro regole per quanto riguarda il modo in cui le notizie sono visualizzate, gerarchizzate e monetizzate. Il tentativo dei media locali, supportati in questo caso da testate come il “New York Times” e il “Washington Post” (Amazon ha tutto l’interesse a modificare le regole imposte da Facebook e Google), è unificare ciò che il duopolio divide, soprattutto sulle modalità di raccolta pubblicitaria online, il settore dove Facebook e Google regnano incontrastati.

Secondo l’Ufficio federale delle statistiche, il settore del giornalismo ha perso metà degli addetti tra il 2001 e il 2016 (United States Department of Labor – Bureau of Labor Statistics, 2017). Miliardi di dollari sono stati riallocati nel settore della creazione dei contenuti posseduto dai proprietari delle piattaforme monopolistiche. Dopo 15 anni, i “creatori di contenuti” dipendono dalla pubblicità online e devono negoziare con Google e Facebook, che svolgono il ruolo di aggregatori di notizie e video, l’unica interfaccia tra l’editoria e la “nuvola” di Internet. Solo in Francia, ad esempio, nel primo semestre del 2017 il duopolio Facebook e Google deteneva il 96% della pubblicità online, il 71% di quello delle ricerche e il 68% dei social network. Agli altri attori restano le briciole (Delcambre, 2017).

La posizione monopolistica non permette agli attori tradizionali della stampa di opporsi: il potere delle piattaforme è tale da oscurare qualsiasi altra iniziativa editoriale e tecnologica. L’atteggiamento è quello della resilienza: Google e Facebook sono “frenemies”, ovvero amici-nemici. Da un lato, cercano di concedere un maggiore traffico dati ai quotidiani; dall’altro, li tengono saldamente in pugno. Senza le piattaforme, i media tradizionali non potrebbero veicolare contenuti né valorizzare la loro pubblicità online (Piquard, 2017).

Gli “unicorni” sono le multinazionali del digitale con un valore superiore al miliardo di dollari, impropriamente definite start up: Airbnb era valutata 25,5 miliardi di dollari nel 2016, Uber 62,5 miliardi. Questi giganti “disarticolano” “distruggono” (disrupt) il modo in cui lavoriamo, il modo in cui il lavoro è distribuito e organizzato, i mercati tradizionali dei beni, dei servizi, dei media, della distribuzione, della logistica, del trasporto privato urbano e di quello turismo.

L’aspirazione all’oligopolio tende a trasformarsi in monopolio.

Airbnb sta rivolgendo le sue attività verso il mercato degli affitti dopo avere modificato a fondo quello alberghiero con un’offerta di ospitalità a breve termine,

Snapchat è diventato un attore maggiore nella messaggistica istantanea ed è insidiato dalla mega-macchina informazionale di Facebook che ha acquisito WhatsApp e Instagram.

Uber è il leader incontrastato del settore per quanto riguarda il valore. Anche se il suo dominio è difficile da intaccare, altri “unicorni” come Lyft cercano di insidiarlo.

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IL 15° RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI PUO’ ESSERE ACQUISTATO O ORDINATO IN LIBRERIA, OPPURE DIRETTAMENTE ONLINE DALL’EDITORE

Scarica l’indice del rapporto

Riportare i diritti nel lavoro. Leggi qui la prefazione di Susanna Camusso al 15° Rapporto

Il vecchio che avanza. Leggi e scarica qui l’introduzione di Sergio Segio al 15° Rapporto

La presentazione alla CGIL di Roma

Qui la registrazione integrale della presentazione alla CGIL di Roma del 27 novembre 2017

Qui le interviste a Sergio Segio, Patrizio Gonnella, Marco De Ponte, Francesco Martone

Qui notizie e lanci dell’ANSA sulla presentazione del 15° Rapporto

Qui il post di Comune-Info

Qui si può ascoltare il servizio di Radio Articolo1 curato da Simona Ciaramitaro

Qui un articolo sul Rapporto, a pag. 4 di ARCI-Report n. 37

Qui un articolo sul Rapporto, da pag. 13 di Sinistra Sindacale n. 21

Qui la registrazione di Radio Radicale della presentazione del 15° Rapporto a Torino, il 31 gennaio 2018

Qui un’intervista video a Sergio Segio e Susanna Ronconi sui temi del nuovo Rapporto

Qui l’articolo di Sergio Segio “L’apocalisse e il cambiamento possibile”, da Appunti n. 23, 1/2018

 

https://www.dirittiglobali.it/2018/05/98612/

 

 

 

 

 

 

 

PANORAMA INTERNAZIONALE

Hillary-Soros, la coppia demoniaca

Philippe Grasset, Dedefensa, 13 marzo 2016

 

Grande è l’errore di credere che Soros non faccia parte dell’”arcipelago della cospirazione”, di cui Patrick Buchanan dà buona descrizione. (Ma accetta, se non conferma, la nostra ipotesi che avrebbe dovuto esserci Soros…): “…Così Breitbart.com è contento, il 9 marzo, di trasmettere la felice notizia. Ricorda l’essenza della lista di invitati, cercando invano il nome di Soros, che sembrava non essere stato invitato. Ed ecco invece un grande errore strategico“. In realtà era presente, come un’ombra ispiratrice, tale strano personaggio la cui caratteristica essenziale è ovviamente satanica e sembra ispirare tutti gli altri suoi ben noti personaggi di speculatore e manipolatore ideologico.

È vero, Clinton-Soros è ovviamente presente in questa avventura della candidata Hillary Clinton, che si può immaginarla meglio come “coppia” satanica decisa a vincere le elezioni, e soprattutto a distruggere chiunque si metta di traverso alla candidata Clinton, accusandolo di corruzione senza prove, segnandolo con scandali e minacciose accuse, carattere archetipico dipendente dal sistema spinta all’estremo da un’arroganza disastrosa, venale e allucinata da hybris affettiva. Certo, perché no un Soros candidato vicepresidente che traffica col suo certificato di nascita, scoprendo miracolosamente una nazionalità americanista poco dopo la nascita in Ungheria? Infine, se lo prevedevamo da subito, è perché vi è la tesi molto ben documentata sui disordini fomentati (prima a Chicago il 11 marzo, poi nche a Dayton e Cleveland il giorno successivo, in attesa di altri) cercando di distruggere l’azione pubblica e populista del candidato Trump, che appaino ben orchestrati da Hillary-Soros, mentre prima la responsabilità sembrava attribuibile a Bernie Sanders, dato che i manifestanti anti-Trump lo salutavano. Ecco il nodo dell’operazione…

ZeroHedge riassume il 12 marzo i commenti trasmessi da Infowars.com lo stesso giorno, su alcune osservazioni minacciose su futuri eventi fatte da Ilya Sheyman, direttore esecutivo di MoveOn.org Political Action, organizzazione finanziata da George Soros e la cui azione politica (come dice la parola?) è in gran parte orientata dallo stesso Soros. “(Sheyman) ha promesso che violenze e scontri si verificheranno nelle futuri manifestazioni elettorali di Trump”. Trump e i capi repubblicani che lo sostengono, che hanno una retorica carica di odio, sono stati avvertiti dopo gli eventi di questa sera”, dice la pagina web MoveOn, finanziata da George Soros. “A tutti coloro scesi in strada a Chicago, diciamo grazie per esservi alzati per dire basta. A Donald Trump e al GOP diciamo, benvenuti nelle elezioni generali”. La manifestazione violenta di Chicago rappresenterebbe un avvertimento sul tipo di attività che l’organizzazione svolgerebbe cercando di “spegnere” i nemici politici ed eleggere Hillary Clinton o Bernie Sanders. Venerdì sera molti manifestanti gridavano “Bernie!” portando cartelli che annunciano il loro sostegno al socialista democratico. Il gruppo agisce come facciata dei ricchi democratici, fondato con l’aiuto del finanziere George Soros che donò 1,46 milioni di dollari per creare l’organizzazione. Linda Pritzker della famiglia Hyatt diede al gruppo una donazione di 4 milioni”.

Infowars.com poi evolve in particolare sull’interpretazione nella trasmissione televisiva del direttore Alex Jones, che riceveva Roger Stone, un tirapiedi e noto investigatore del partito repubblicano. L’interesse dell’intervento di Stone è che dà un’assai sostanziata interpretazione documentata sugli aggressori anti-Trump a Chicago, che non sarebbero stati ispirati e diretti da Sanders, ma indirettamente da Clinton-Soros. Questa versione è stata completamente ripresa dallo storico Eric Zuesse sul Washington blog, sempre il 12 marzo.

Anche in questo caso, come nel caso di Jones, inizialmente si sosteneva la tesi della responsabilità di Sanders, ma l’accettazione delle valutazioni di Stone è significativa per l’assenza di pregiudizi da filiazione ideologica: Zuesse inizia dicendo che non condivide l’ideologia di Stone, che non gli piace e non gli piacciono i metodi, ma ne riconosce l’abilità investigativa. (“In altri termini: anche se non mi piace l’uomo e non sono d’accordo con la sua idea politica, rispetto le sue informazioni“). Zuesse riprende dal DVD la trasmissione di Jones, dandone una trascrizione rapida, permettendoci di capire meglio i dettagli della tesi. Secondo Stone, si tratterebbe di un’operazione montata da Clinton-Soros, la coppia pensa di far passare l’operazione anti-Trump come opera di Sanders dividendo completamente gli elettori di Sanders da quelli di Trump, per scoraggiarli dal votarlo nelle elezioni generali. (Le posizioni di Trump sul libero scambio (trattati TPP e TPIP) sono molto vicine a quelle di Sanders, soprattutto nella campagna del Michigan, facendo temere, nel campo della Clinton più precisamente, la diserzione in massa per Trump degli elettori democratici di Sanders, se si opporranno alle elezioni generali, come è probabile ora, Clinton e Trump). Ecco le note che Zuesse trascrive dall’intervista a Stone:

Stone: “Penso che tutti nel Paese ormai sappiano di queste proteste violente (al raduno di Trump) incolpandone i sostenitori di Bernie Sanders…. è una falsa bandiera. Questi manifestanti sventolano una falsa bandiera. Non sono per nulla sostenitori di Sanders. È un’operazione diretta dai sostenitori di Hillary Clinton, pagati da George Soros e Move-On, da David Brock di Media Matters for America, finanziato sempre da Soros, e anche dal miliardario solitario Jonathan Lewis. Ora Lewis è stato indicato dal Miami New Times come l”uomo del mistero’. Ha ereditato circa un miliardo di dollari dal padre Peter Lewis… (fondatore della Progressive Insurance Company). Di Jonathan Lewis è interessante notare che ha ritirato il sostegno al Comitato Nazionale Democratico per il disegno di legge sull’immigrazione che pensa sia ingiusta per i gay. In ogni caso, è un’operazione di Hillary Clinton. L’idea qui, molto chiaramente, è dividere gli elettori economici di Sanders da quelli di Trump. In altre parole, gli elettori che hanno perso il lavoro a causa del NAFTA e degli altri accordi commerciali internazionali avviati dai globalisti di questo Paese, che ora si rendono conto che questi elettori sono potenzialmente, quando Sanders sarà fuori gioco, voti per Trump, e questo è il motivo per cui si denigra Trump, definendolo razzista e bigotto; essenzialmente tutta una bufala. Si tratta di una mossa diretta, tra l’altro, da Brock. Brock era una volta mio amico e compagno di lotta per la libertà; ma si avvicinò al lato oscuro, ai Clinton, pagandolo con molti, molti, molti soldi; e questo è, purtroppo, il suo piccolo sporco trucco, purtroppo per loro vi sono fughe sulla loro operazione, le mie fonti sono tra le migliori. L’intera manovra di Chicago è un’operazione di Hillary Clinton. E, francamente, non vedo Bernie Sanders averne a che fare. Non sono d’accordo con Bernie, ma lo rispetto, e questo non è opera sua o della sua campagna.

Jones qui continua a spiegare il motivo per cui rispetta i rapporti investigativi di Stone, quindi dice: “Quando ho visto tutte queste magliette con Bernie e i sostenitori di Bernie dire ‘Attacchiamo!’ e che, si sa, sparano in aria con le pistole dicendo ‘Sosteniamo Bernie!’, chiaramente è un modo per attaccarlo, facendolo apparire un rivoluzionario radicale, e per mettere sotto buona luce Hillary, e anche far sembrare Trump un razzista, cosa su cui media giocano. Hai assolutamente ragione…. Per chiarirsi: si hanno fonti interne che dicono che ciò sia opera di Media Matters di Soros/Brock, che ammettono sia gestito dalla Casa Bianca dove hanno incontri settimanali con l’ex-capo della transizione di Obama…. Abbiamo visto la corsa alla guerra questa estate, quest’autunno, per cercare di offuscare l’intera elezione; è a questo che si vuole arrivare; è questa la salva di apertura…”

Stone: “Penso che Hillary sappia che Trump perderebbe i voti di certi dirigenti repubblicani se fosse candidato. D’altra parte, non importa, a causa della sua sovrapposizione. In questo momento in Ohio, democratici e indipendenti della valle di Mahoning, dove queste persone hanno perso il lavoro a causa dei grandi accordi commerciali globalisti, sono in coda per votare Donald Trump nelle primarie repubblicane, cosa legale in Ohio con alcuni documenti. E abbiamo visto questa stessa sovrapposizione nel Michigan. Così si c’erano sostenitori della Clinton essere elettori economici di Bernie, non tra gli elettori di estrema sinistra, dove lei non passa; ma non tifano per Hillary, sono operai che hanno solo capito di esser stati espulsi dall’economia del nuovo ordine mondiale, un bersaglio ovvio per Trump; già si vede che ne è pietrificata; così, questa piccola manovra, questo sporco trucco di David Brock risolve due problemi in una volta: aiuta ad abbattere Bernie, coinvolgendo tutte queste persone nelle violenze; e squalifica anche Trump nel voto futuro, dipingendolo come razzista o bigotto. Il tutto è una danza kabuki. E penso che sia molto importante che Trump capisca che non è la campagna di Sanders che interrompe le sue manifestazioni; è un’operazione di Hillary Clinton”.

Jones chiede maggiori dettagli… Stone continua: “Hillary Clinton ha dato mandato a certi membri del Congresso per avvicinarsi al miliardario John Lewis per fargli pagare parte di tale programma globale. Non solo a Chicago. Adesso vedremo tali dimostranti falsi, tali agenti, presentarsi in altre manifestazioni di Trump…. Questo è quanto sono pronto a dire…
Da qui si deduce che gli avversari di Trump, in questo caso e in questo senso, non si nascondo più, ma è più importante individuare con chiarezza e capirne le posizioni, e speculare sui loro obiettivi. Che sia MovOn.org o MediaMatters.org si tratta di organizzazioni del “Fronte” di Soros, dove Soros ha il segreto dell’organizzazione. Il fatto è che tali organizzazioni a malapena nascondono i loro piani per una campagna d’intimidazione che può essere definito “terrorismo”, a malapena soft. Tale sfacciataggine e tali azioni, data la popolarità di Trump, rendono difficile credere che tali istigatori possano sperare di fermarne all’improvviso la corsa alle primarie; possiamo anche considerare l’ipotesi opposta, che gli attacchi posano rafforzare la popolarità di Trump (dopo la riunione annullata di Chicago), dopo tale attacco Trump ha attirato grandi folle in Ohio (20000 persone a Dayton, 25000 a Cleveland) dandogli una copertura mediatica nazionale straordinaria. Inoltre, (gli stessi avversari) sembrano dare per scontato che Trump andrà all’elezione finale e quasi non ne nascondono la soddisfazione; quando Sheyman afferma su MovOn.org: “a Donald Trump e al GOP diamo il benvenuto alle elezioni generali” (cioè, nella fase finale delle elezioni presidenziali), sembra fare una dichiarazione di guerra più che sfidare al confronto elettorale. Così si pone la questione se il vero obiettivo, almeno di Soros, non sia un’altra guerra civile, ma certamente va oltre la competizione elettorale. (È sicuro che il campo di Trump non rimarrà a lungo senza prendere provvedimenti, che Trump lo voglia o meno; già proposte per costituire milizie per proteggere i raduni pro-Trump circolano su Internet.) Soros, dietro ogni sovversione del sistema, ha già dimostrato di saper indurire la formula iniziale (passando dalle “rivoluzioni colorate” abbastanza soft all’“istigazione” di quelle molto più hard, come Majdan); perché non dovrebbe inasprirla seguendo la formula di Kiev? A quale scopo tutto ciò? Dato che Soros è coinvolto, molte cose sono possibili, anche la mera volontà satanico-nichilistica di distruzione… finalmente si cominciano a misurare le implicazioni del grande collasso della crisi generale del sistema.

Perché George Soros ha incontrato lo zar sullo SIIL di Obama?

 

Il miliardario George Soros non si limita a interferire nella politica interna delle nazioni dell’Europa orientale, ma dice anche all’amministrazione Obama cosa fare con lo SIIL

 

Brent Scher, The Washington Free Beacon, 4 marzo 2016

 

 

Il miliardario liberale George Soros si era recato alla Casa Bianca, nel 2015, per incontrare il controverso consigliere sullo SIIL del presidente Obama, secondo il registro dei visitatori della Casa Bianca. Soros, assieme all’assistente Michelle Vachon e al politologo bulgaro Ivan Krastev, incontrava alla Casa Bianca lo zar sullo SIIL Rob Malley, nel tardo pomeriggio dell’8 ottobre 2015, all’Executive Office Building, secondo l’aggiornamento del registro. La Casa Bianca non ha risposto a una richiesta di commento sul tema dell’incontro con Malley, il consigliere del presidente per la campagna contro lo SIIL in Iraq e Siria. Anche se Malley non fu nominato zar sullo SIIL che qualche settimana dopo, la forza terroristica era quasi certamente l’argomento di discussione della riunione. Krastev, presidente di un think tank di politica estera europeo, ha pubblicato un editoriale sul New York Times il giorno prima della riunione, che analizzava la lotta di potere tra Russia e Stati Uniti in Siria. Soros è attivo sul come coinvolgere la Russia nella campagna contro lo SIIL. E’ sorprendente che Soros abbia accesso a Malley. Il miliardario siede nel consiglio di amministrazione ed è importante finanziatore dell’International Crisis Group, dove Malley fu direttore per il Medio Oriente prima di essere nominato dall’amministrazione Obama. Fu il lavoro di Malley all’ICG che lo portò ad essere licenziato dalla campagna 2008 di Obama, una volta saputo che era entrato in negoziati diretti con Hamas, classificato gruppo terrorista dal dipartimento di Stato.

Malley aveva detto al New York Times che aveva accettato di lasciare la campagna “perché era una distrazione per me e la campagna del senatore Obama, e per evitare qualsiasi errata percezione, o per meglio dire false dichiarazioni, nella posizione del candidato sul movimento islamista“. I critici evidenziarono un “pregiudizio pro-palestinese ed anti-israeliano”, evidente in molti dei suoi scritti, secondo NBC News. Nel 2006, per esempio, Malley sostenne che l’ascesa di Hamas al potere nella Striscia di Gaza “non era necessariamente una sconfitta fatale” per la diplomazia. “Anche sul fronte diplomatico, la vittoria di Hamas non è necessariamente una sconfitta fatale“, disse allora Malley. “L’approccio degli islamisti è più in sintonia con il pensiero israeliano attuale che mai col più nobile obiettivo (dell’Autorità Palestinese) di una pace permanente negoziata“. Nel 2002 sostenne che l’esercito israeliano aveva danneggiato strutture sanitarie e scuole con la scusa dei “problemi sulla sicurezza“. “La logica di tali azioni sembra avere meno a che fare con la sicurezza d’Israele che con i suoi obiettivi politici“, scrisse Malley.

Malley precedentemente era nel consiglio consultivo di J Street, una frangia liberale finanziata anche da Soros. Fu la 13.ma volta che Soros era ufficialmente ospite della Casa Bianca, secondo i registri dei visitatori. Incluse le volte per parlare con il presidente Obama nello Studio Ovale e il vicepresidente Joe Biden alla West Wing. Il miliardario di 85 anni è fortemente coinvolto nella politica liberale, versando milioni di dollari ai suoi gruppi favoriti.

 

https://aurorasito.wordpress.com/2016/03/14/hillary-soros-la-coppia-demoniaca/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

India e Cina verso l’armonizzazione delle relazioni

maggio 21, 2018

Dmitrij Bokarev New Eastern Outlook

 

Cina e India occupano rispettivamente il primo e il terzo posto nello sviluppo economico in Asia. Entrambi i Paesi hanno enormi risorse terrestri e umane, vie di accesso al mare e grandi piani di sviluppo. Non sorprende quindi che si trovino in competizione fondamentale. A parte questo, dispute territoriali di lunga durata complicano le relazioni sino-indiane. La rivalità tra attori potenti e ambiziosi come la Repubblica popolare cinese e l’India sulla scena mondiale è del tutto naturale e persino benefica finché rimane civile. Tuttavia, i conflitti del 1962 e 1967 dimostrano che il braccio di ferro sino-indiano può diventare bellico. Da allora, il mondo considera ogni nuova escalation tra i due giganti asiatici, con armi nucleari, con apprensione ben sapendo che qualsiasi conflitto su vasta scala tra India e Cina può influenzare non solo la sicurezza in Asia ma anche di altre regioni. L’ultimo incidente, che costrinse la comunità internazionale ad prevedere un nuovo conflitto sino-indiano, si ebbe nell’estate 2017, quando l’India difese l’alleato Regno del Bhutan nel disaccordo con la Repubblica popolare cinese sull’altopiano di Doklam. Sia le forze indiane che quelle cinesi si trovavano ancora una volta a una pericolosa vicinanza. Fortunatamente, il conflitto si risolse con mezzi diplomatici e le parti ritirarono le rispettive forze a fine agosto 2017. Ancora un altro motivo per la relazione tesa tra India e RPC è la collaborazione cinese col Pakistan, nemico convinto dell’India con cui aveva già intrapreso conflitti armati. Da segnalare anche la competizione sino-indiana per l’influenza nei Paesi del Sud e Sud-Est asiatico, Africa ed Oceano Indiano. Gli Stati Uniti approfittano attivamente di tale situazione in quanto vedono l’India partner strategico nella lotta al dominio cinese nella regione Asia-Pacifico. Tuttavia, è dubbio che l’India ne sia soddisfatta. La leadership indiana e quella cinese comprendono la necessità di un ampio lavoro per normalizzare le relazioni tra i due Paesi. Gli eventi del 2017 hanno dimostrato che ciò deve iniziare il prima possibile. Tuttavia, il desiderio di proteggere i propri interessi impedisce a India e Cina di risolvere i disaccordi entro un breve periodo, tuttavia alcuni passi avanti vengono presi.

Negli ultimi anni ci sono stati contatti attivi tra i due leader. Il Primo ministro indiano Narendra Modi e il leader cinese Xi Jingpin si incontravano occasionalmente partecipando a negoziati bilateralmente e ad eventi internazionali. Nel giugno 2017, l’India e il su avversario Pakistan, aderivano alla Shanghai Cooperation Organization (SCO), che conta anche Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Gli obiettivi principali della SCO sono rafforzamento delle relazioni tra gli Stati aderenti e cooperazione congiunta sulla sicurezza. Ciò potrebbe, col tempo, portare ad armonizzare le relazioni tra India e Cina, nonché Pakistan. La Russia potrebbe svolgere un ruolo d’intermediaria per le relazioni amichevoli e di lungo termine con l’India e gli sforzi per migliorare la cooperazione con RPC e Pakistan. Un altro incontro informale tra Narendra Modi e Xi Jingpin si svolse a Wuhan, in Cina, nell’aprile 2018. Il leader cinese affermò che India e Cina hanno raggiunto accordi su varie questioni importanti rafforzando la partnership negli ultimi anni. Ed anche osservava che RPC ed India sono i maggiori Paesi in via di sviluppo dalla popolazione di oltre 1 miliardo di persone.

Secondo Xi Jingpin, entrambi i Paesi sono importanti motori della crescita economica e promotori della globalizzazione economica e del multipolarismo, e le relazioni positive tra le due nazioni sono cruciali per la stabilità del mondo e lo sviluppo umano. Questo è il motivo per cui RPC ed India dovrebbero essere buoni vicini e partner, tenendo in considerazione i rispettivi interessi strategici e risolvendo i disaccordi con ogni mezzo ragionevole. In risposta, Narendra Modi espresse l’accordo con le dichiarazioni di Xi Jingpin sulla posizione che le due nazioni occupano sulla scena mondiale e sulla necessità di relazioni strategiche tra India e Cina. Secondo il primo ministro indiano, l’India è intenzionata a seguire il suo corso politico indipendente, sostenendo allo stesso tempo globalizzazione e multipolarismo, e d’essere pronta a cooperare con la RPC a vantaggio di tutte le altre nazioni in via di sviluppo. Si può dire che un importante risultato dell’incontro di aprile tra i leader indiani e cinesi era la decisione di porre fine ai conflitti sui territori contesi al confine sino-indiano.
Molti esperti concordano sul fatto che India e Cina sono sul punto di una nuova fase delle relazione. Entrambe sono attrici sempre più influenti nel mondo, con una duratura relazione amichevole tra le due potenze che le rende sempre più determinanti nella politica ed economia globale.

Tenendo conto delle posizioni raggiunte finora da India e Cina, qualsiasi conflitto tra di esse può portare a perdite insostituibili. Va anche considerato che i benefici della cooperazione a lungo termine sono abbastanza alti da giustificarne la protezione da eventuali interessi a breve termine. Ancora vi sono numerosi disaccordi tra India e Cina. Ad esempio, l’India è preoccupata per il rapido sviluppo dell’iniziativa economica e dei trasporti globale One Belt One Road (OBOR), che comprende i vicini dell’India come Bangladesh, Myanmar, Sri Lanka e Pakistan. L’India considera questo progetto una minaccia alla sua influenza nella regione.

Una base militare, stabilita dalla RPC, nella nazione africana di Gibuti, posizione strategicamente importante lungo la rotta dall’Oceano Indiano al Mar Mediterraneo, è un ulteriore motivo di preoccupazione. Il Corridoio Economico Cina-Pakistan, istituito nell’ambito dell’OBOR, è un’altra ragione dell’indignazione dell’India in quanto il corridoio attraversa il Kashmir, territorio rivendicato dall’India. Nonostante questo, India e Cina restano intenti a migliorare la cooperazione in ogni possibile ambito. Di conseguenza, nel 2017, i volumi degli scambi sino-indiani hanno raggiunto livelli record, per 84,4 miliardi di dollari. Che questo sia dovuto al lavoro politico attivo svolto dalle due nazioni da la speranza che il rapporto tra India e Cina continuerà a migliorare nel prossimo futuro.

 

https://aurorasito.wordpress.com/

 

 

 

 

 

 

 

 

POLITICA

L’Esecutore di Palazzo Chigi: 2018 Odissea nello Spazio

di Alfredo Mosca21 maggio 2018

 

 

A ricordarli leghisti e grillini quando tuonavano contro i Premier non eletti e scelti nel palazzo, viene davvero da ridere. Come viene da sorridere, al pensiero che, con tutto il rispetto, l’indicazione sia caduta su un nome praticamente sconosciuto per l’incarico probabile a Palazzo Chigi.

Ecco perché siamo molto preoccupati e critici sulla composizione del Governo a partire dal Presidente, dalla squadra e dalla maggioranza che lo sosterrà. Insomma, il problema è politico e grande, del resto se così non fosse stato non avremmo assistito al teatrino per la scelta del Premier da incaricare. Perché sia chiaro, lega e pentastellati, non hanno scelto il “Presidente del consiglio” ma un “Presidente del consiglio” tanto è vero che loro stessi lo definiscono un “Esecutore”.

La differenza è grande ovviamente, un esecutore esegue e basta, mentre un direttore d’orchestra guida, detta i tempi e stabilisce pentagramma e spartito per tutti. Insomma, siamo di fronte alla testimonianza plastica della diversità dei due schieramenti la cui unione è tutta da vedere e verificare. Del resto, lo stesso programma su cui gravano dubbi di percorribilità costituzionale e sostenibilità economica, è un fritto misto fra cose di sinistra e cose di destra.

Qui non si tratta di pessimismo ma di pura constatazione di quanto fino a poche settimane fa, leghisti e cinque stelle fossero antagonisti ed alternativi gli uni agli altri, punto.

Ecco perché il “contratto” è una elencazione barzotta di propositi tutti da verificare, nel senso che i punti del programma dovranno essere trasformati in leggi scritte e a quel punto potrebbe davvero scattare l’Odissea nello Spazio. Insomma insistiamo il problema è politico e rappresentato dalla diversità dei due schieramenti che oggi si uniscono per ragioni che staremo a vedere dove porteranno. Forse i grillini si “leghizzeranno” oppure i leghisti si “grillinizzeranno” di certo qualcosa dovrà succedere per evitare rotture e divaricazioni definitive. Del resto basterebbe pensare all’esperienza del nuovo centrodestra di Alfano che entrò al governo Renzi per portare le idee ed il peso del centrodestra ed è finito omologato e candidato nelle liste del PD.

Per farla breve avremmo preferito tutt’altro a partire dall’incarico all’unico schieramento arrivato veramente primo, il centrodestra, solo così si sarebbe esaudita la volontà popolare uscita dal voto del 4 marzo.

Al contrario ci ritroveremo con il quinto Premier non eletto è con una maggioranza fatta da movimenti che si sono scontrati all’arma bianca per tutta la legislatura scorsa, tanto basta e scusate se è poco, ad avere paura che sia davvero una Odissea nello Spazio.

http://www.opinione.it/politica/2018/05/21/alfredo-mosca_premier_conte_palazzo-chigi/

 

 

 

 

 

Il governo del cambiamento tra Trump e Rousseau

Luigi Crespi Pubblicitario, spin doctor, coach e autore cinematografico

21/05/2018

Parte il governo del cambiamento, cambio di paradigma potente, rottura dei modelli radicati negli ultimi vent’anni. Difficile trovare precedenti, non ci sono esempi, almeno in Italia. Per Salvini esiste una traccia che può darci delle indicazioni sulle intenzioni con cui si appresta ad affrontare l’avventura di governo della Lega.

Donald Trump può essere considerato un presidente disastroso ma il suo avvento è stato rivoluzionario e il suo successo non deve sorprendere perché Trump ha fatto esattamente quello che aveva promesso ai suoi elettori e francamente nessuno avrebbe puntato un solo centesimo sulla possibilità che il suo programma elettorale potesse prendere corpo nella realtà.

Se Salvini trasformerà in legge i suoi cavalli di battaglia: tasse, Fornero, clandestini etc. sarà il primo a trasformare il trumpismo in un metodo politico, cosa che può farci inorridire ma che certamente gli restituirebbe un consenso inimmaginabile.

Per quanto concerne il M5S non credo sia un caso che Luigi Di Maio parli del presidente del Consiglio come “amico del popolo” che non è un’invenzione pentastellata ma un giornale fondato nel settembre del 1789 da Jean-Paul Marat durante la Rivoluzione Francese.

Il giornale, veniva venduto all’alba per un soldo. Lo stile degli articoli, molto aggressivo verso gli antirivoluzionari e i moderati, di cui si chiedeva esplicitamente la testa. L’Ami du peuple in prima pagina recava sotto al titolo, le parole “Vitam impendere vero” (sacrificare la vita per la verità), un’espressione di Giovenale che fu anche il motto di Jean-Jacques Rousseau.

E con questo, ci siamo capiti!

Ora, il punto di forza dei pentastellati è rappresentato dalla qualità dei suoi avversari, i principali responsabili del successo del M5S e che a oggi sono i principali alleati del governo nascente.

Ma la questione centrale sarà il rapporto con l’Europa, chi come me ha ritenuto che il rigore tedesco sia depressivo per l’economia, soprattutto per quella di paesi come l’Italia, non può cambiare idea solo perché al governo si insediano Lega e M5S perché questo atteggiamento non fa che dare forza ai Gialloverdi.

Occorre comprendere la visione di paese che esce dal contratto del governo del Cambiamento, occorre costruire una “resistenza” democratica, civile, e costituzionale che selezioni il proprio corpo elettorale sui valori e non sugli interessi.

Il valore di una democrazia è dato dalla capacità selettiva della sua opposizione.

La mossa Lega/M5S crea le condizioni per generare una “opposizione del cambiamento”.

https://www.huffingtonpost.it/luigi-crespi/il-governo-del-cambiamento-tra-trump-e-rousseau-jean-jacques_a_23439639/?utm_hp_ref=it-homepage

 

 

 

 

 

 

SCIENZE TECNOLOGIE

COME I MONACI HANNO CREATO LA TECNOLOGIA

1dicembre 2017

 

tratto da Celebrazioni della Riforma con Vishal Mangalwadi )

 

Perché le donne inglesi non portano acqua nei vasi sopra la testa, così come fanno molte Indiane e Africane?” Chiesi una volta in una classe a Londra.

Ma perché sono … pigre!”, rispose uno dei miei studenti Africani.

Ma la risposta è in effetti molto più complicata. Feci quella domanda perché in Uganda avevo visto centinaia di donne e bambini portare acqua sulle proprie teste proprio nei pressi di una centrale idroelettrica alle sorgenti del Nilo. L’abbondanza di acqua ed elettricità mi fece stupire di come donne e bambini usassero ancora quel metodo mattina e sera, ogni santo giorno dell’anno. Una pratica che sprecava milioni di ore di lavoro. Peggio ancora, essa significava mangiare cibo lavato malamente da piatti lavati anche peggio, con mani sporche. Cosa che inevitabilmente infettava le persone con malattie facilmente prevenibili, a detrimento della loro energia.

Usando le loro facoltà mentali, un piccolo numero di persone può fornire acqua a milioni di case più di quanto un milione di persone che la portano sulle loro teste.

La mia esperienza in Uganda aveva platealmente confutato il celebre proverbio “la necessità aguzza l’ingegno”. Ogni famiglia ha bisogno d’acqua. Se una moglie non può portarne abbastanza, gli uomini costringeranno i loro figli a lavorare, si prenderanno altre mogli o compreranno schiavi.

Non si metteranno di sicuro a fare gli inventori.

 

 

Sono stati studiosi come il professor Lynn White Jr. della Stanford University a  documentare come la tecnologia ha avuto scaturigine dalla teologia biblica.

Ma perché i monaci Cristiani svilupparono la tecnologia?

I monaci Buddisti e Cristiani affrontavano lo stesso problema: non potevano prendere moglie  per il trasporto dell’acqua o la macina del grano. Il Buddismo richiedeva ai suoi monaci di mendicare il loro cibo, mentre la Bibbia diceva che una persona che non lavora non deve neppure mangiare (2 Tessalonicesi 3:10). Lavorare quindi era la cosa che rendeva simili a Dio, perché egli è un lavoratore, non un sognatore, un danzatore o un meditatore come nelle altre religioni.

Ma i monaci erano venuti al monastero per pregare, non per macinare il grano. La Bibbia risolse la loro tensione distinguendo tra il lavoro e la fatica. Lavorare rende simili a Dio, ma faticare era una maledizione sul peccato umano (Genesi 3:17-19).

Faticare è lavoro avvilente, ripetitivo e disumanizzante. Questa distinzione teologica tra il lavoro come devozione e la fatica come maledizione permise ai monaci Cristiani di realizzare che gli esseri umani non dovevano svolgere quello che il vento, l’acqua e i cavalli potevano benissimo fare. La ragione creativa doveva essere usata per liberare gli esseri umani dalla maledizione della fatica.

Vangelo” significa buone notizie: il peccato ci ha attirato addosso la maledizione della fatica. Ma il Salvatore prese il nostro peccato e la sua maledizione su di sé. Il Signore Gesù morì sulla croce per salvarci dal peccato e le sue conseguenze, compresa la maledizione della fatica.

Tutto questo è in stridente contrasto con ogni altra visione del mondo, per esempio l’Induismo insegna che questo mondo è Maya, illusione, mentre il Buddismo insegna che è proprio il voler impegnarsi in questo mondo la causa della sofferenza piuttosto che la soluzione.

 

Francesco Bacone elaborò a fondo questo concetto nel suo Nuovo Organo delle Scienze:

 

“Dalla Caduta, l’uomo decadde dal suo stato di innocenza e dal suo dominio sulla creazione. Ma anche in questa vita, entrambe le perdite posso essere compensate: la prima mediante la religione e la fede, la seconda tramite le arti [tecniche] e le scienze”. (Nov. Org. II – LII)

 

La Bibbia ha dato vita alla tecnologia nei monasteri. La Riforma la portò fuori dal quell’ambiente ristretto e la mise alla portata di tutti. Questo rese disponibile al mondo il grazioso dono di Dio della salvezza, compresa la salvezza dalla maledizione della fatica mediante la tecnologia umanizzante.

 

Tratto dall’episodio  8 dei primi dieci video per la celebrazione del cinquecentesimo anniversario della Riforma – la scaturigine del moderno miracolo economico.

Vishal Mangalwadi è autore del libro The Book that Made Your World, How The Bible Created the Soul of Western Civilization.  Altri articoli di Mangalwadi:

 

L’istruzione universale: l’apertura della mente occidentale.

Quando la Democrazia ha davvero funzionato

La Dignità Umana, il Grande Segreto dell’Occidente

Come l’Occidente ha Sfruttato la Sua Energia Sessuale

Perché le persone migrano in Occidente?

La Donna Dietro il successo economico dell’Occidente

Ma la Bibbia opprime le donne?
I Dieci Comandamenti: il Carattere di una Nazione
La Religione può Fare la Differenza?

 

https://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/monaci-creato-la-tecnologia-315253.html

 

 

 

 

STORIA

Disastro di Ustica: un muro di gomma

di Girolamo Ferlito – 29 LUGLIO 2017

 

Cosa accadde davvero al DC-9? Perché dopo trentasette anni non si è fatta chiarezza sul disastro di Ustica e sulla morte di 81 persone?

Sono molti gli interrogativi e i punti oscuri che emergono da quel maledetto 27 giugno 1980. Interrogativi che non trovano risposta, ancora oggi. Sono dovuti passare 7 anni dal disastro prima che il relitto dell’Itavia con sigla IH870, venisse ripescato dai fondali del Tirreno. Nessun processo ha decretato colpevoli, nessuna ipotesi certa sulle cause della strage. L’unico sviluppo ha portato a un parziale risarcimento per alcune vittime, il 28 gennaio 2013, da parte dello “Stato italiano” che di fatto ha posto fine alle dicerie che volevano tra le cause certe il cedimento strutturale. In 37 anni si è assistito a un muro di gomma senza precedenti: omissioni, morti sospette (se ne contano almeno sedici), il fallimento di Itavia (oberata da pesanti debiti), cessò le proprie attività pochi mesi dopo il disastro, silenzi lunghissimi da parte delle Istituzioni e dei soggetti coinvolti, radar non funzionanti. Un campionario di “sgarbi” o di “coincidenze” che farebbero sospettare anche il più ingenuo degli uomini. Le ipotesi ufficiali furono quattro: cedimento strutturale, abbattimento da parte di un missile aria-aria sparato da un aereo militare, collisione con un aereo militare e attentato, con una bomba piazzata dentro la toilette di coda. Scartato, dopo perizie e processi, il cedimento strutturale, si portò avanti l’ipotesi della bomba. I sospetti nacquero da due fattori: l’improvvisa interruzione delle comunicazioni, con conseguente scomparsa dell’aereo dai radar e dalla coincidenza che in quella determinata zona, e a quell’orario, doveva trovarsi un aereo simile con a bordo l’ex leader libico Mu’ammar Gheddafi, coinvolto in forti dissapori con il governo francese e possibile bersaglio di un attentato. La più accreditata, emersa fortemente dopo il recente tentativo di apertura delle forze militari francesi, resta l’ipotesi della battaglia area: il DC-9 Itavia è stato abbattuto per errore. Un aereo militare di provenienza francese, nel tentativo di colpire l’aereo di Gheddafi, ha incrociato il DC-9 abbattendolo. L’aero libico stazionava in copertura proprio sotto l’aeromobile civile di Itavia, facendosi da scudo, nel tentativo di mascherarsi all’occhio dei radar. Le implicazioni politiche, i patti con la NATO, l’eterna vicinanza storico-politica con la Libia non hanno fatto altro che aggravare la situazione rendendo la vicenda torbida e ”top secret”.  Nessun radar risultava attivo? Molti testimoni scomparvero misteriosamente, alcuni furono ritrovati morti, perfino i militari addetti alla torre di controllo morirono uno dietro l’altro, si parlò di suicidi, di incidenti, di coincidenze.

Cosa accadde davvero quella “calda” sera di fine giugno sui cieli di Ustica? Su quell’aereo potevamo esserci tutti!!!

Siamo solo “danni collaterali” per i governi mondiali?

Carne da macello?

 

http://www.loschiaffo.org/ustica-un-muro-di-gomma/

 

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