NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 22 OTTOBRE 2018

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NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 22 OTTOBRE 2018

A cura di Manlio Lo Presti

Esergo

L’ultima cosa che l’uomo scopre è se stesso.

È una verità strana, eppure universale,

che la sete umana della conoscenza

debba cominciare da quello che è più lontano

e finire con quello che è più vicino.

  1. VAN DEL LEEUW, Dei in esilio, Ediz. Alaya, 1951, Pag. 15

 

http://www.dettiescritti.com/

https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/

 

Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.

 

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EDITORIALE

Il sindaco di Lodi deve chiedere i documenti solo agli italiani, mai

ai cosiddetti immigrati!

Altrimenti si scatenano le legioni buoniste neomaccartiste antifa

Manlio Lo Presti – 20 ottobre 2018

 

Nella nota trasmissione serale politica del LA7 del 20 ottobre 2018, si è perpetrata la ennesima aggressione propagandistica buonista

neomaccartista IMMIGRAZIONISTA quadrisex antifa. Adesso il bersaglio è contro il sindaco di Lodi che ha avuto la sfacciataggine

di chiedere i documenti patrimoniali ai richiedenti la mensa, ma apertamente in favore del dubbio modello IMMIGRAZIONISTA di

Riace dove è ancora da chiarire dove finiti gran parte dei milioni PUBBLICI che hanno finanziato questo MODELLO ASSISTENZIALE,

condannato poi in altri casi simili perché hanno il peccato mortale di non essere in favore delle politiche immigrazioniste ma purtroppo a

favore di italiani bisognosi demmerda CHE DEVONO ESSERE STERMINATI!!!!!!!

Inoltre, chiedere requisiti patrimoniali e la carta di identità ai ROM diventa un atto fascista che scatena la rabbia oscura e violenta delle

legioni neomaccartiste antifa quadrisex e, secondo l’opinione dei buonisti, sprovveduti ed ingenui, prelude ai raid razzisti di stile nazista –

citando una frase che stupidamente continuano ad attribuire a Brecht che non l’ha MAI scritta …

Mentre gli italiani DEMMERDA devono essere:

Pedinati

Schedati

Sterminati da poca sanità 

Tartassati

Licenziati in massa, contagiati da malattie scomparse dal 1950 e riapparse con gli sbarchi

Sfrattati che dormono nelle auto

Oltre 14.000 suicidati per indigenza

12.000.000 di disoccupati

5.000.000 di poveri assoluti (italiani demmerda)

1.200.000 di bambini che non possono cenare!

Ecc. ecc.

Tutto questo perché alcuni partiti prendono i voti dai cosiddetti immigrati per cui gli italiani possono morire ed essere sostituiti al più

presto e – perché no – uccisi casa per casa.

 

MEDITIAMO

 

#primagliimmigratigliitalianidevonomorire.

 

Ah, dimenticavo!

 

TUTTO QUESTO #nellinteressedeglitaliani

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217617118569372&id=1520773895

 

 

 

 

 

CHETEMPOCHEFA – RAI 1

La potenza del DEEP STATE DE’ NOANTRI

Manlio Lo Presti – 20 ottobre 2018

 

L’ospitale conduttore di CHE TEMPO CHE FA ha invitato stasera sabato 20 ottobre 2018 il superpretoriano ex pezzo da novanta del FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE e che gira da un certo tempo in lungo e in largo per la penisola in attesa di una megacollocazione da parte della megamacchina USA.

Si tratta di una COVERT OPERATION, cioè una propedeutica “operazione simpatia” che possa renderlo digeribile e potabile alla popolazione italiana come unica alternativa immediata e credibile dopo il rovesciamento violento dell’attuale governo votato dal consenso popolare: in poche parole, il famoso T.I.N.A. (There Is No Alternative) di Monti e il FATEPRESTO del Sole24ore, per capirci.

 

Un ex sicario dell’economia, che stanno accreditando utilizzando la strategia del presenzialismo ossessivo e martellante, su tutti i 300 / 400 canali tv e giornali, a regia di pochi noti multimiliardari.

Da non dimenticare che costui è il proconsole degli interessi USA nella ex-italia per il destino della quale i nordamericani hanno una visione molto diversa rispetto a quella portata avanti dall’asse infernale anglofrancotedesco.

 

La penisola è un punto strategico per gli USA che continuano a premere aggressivamente sulla Russia.

 

Il maquillage del “consacrato” ha quindi il proposito di lanciarlo come prossimo presidente del consiglio del V-VI-VII governo commissariale – tecnico non eletto e riveniente dalle già utilizzate manovre di palazzo a regia del colle sempre pronto ad eseguire minuziosamente gli ordini degli alti comandi del DEEP STATE PLANETARIO.

 

Ne riparleremo!

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10217624598796373&id=1520773895

 

 

 

 

 

 

 

A proposito di Lodi e del servizio mensa

 

  1. A) a Lodi nessuno ha vietato a nessuno, tanto meno ai figli degli immigrati di andare a mensa.

 

  1. B) a Lodi, come a Reggio Calabria, Capri o Potenza, la mensa è un servizio a domanda individuale.

 

  1. C) come tutti i servizi a domanda individuale è necessario pagare, il pagamento avviene per fasce di reddito.

 

  1. D) che tu sia bianco, nero, turchese o marziano devi produrre un’Isee per ottenere le agevolazioni.

 

  1. E) per ottenere l’Isee devi produrre dichiarazione dei redditi e stato patrimoniale. Il mio stato patrimoniale in Italia è censito all’ufficio del registro e vale per tutti coloro i quali hanno beni immobili in Italia.

 

  1. F) se hai una cittadinanza estera devi provare di non avere immobili nel paese straniero.

 

  1. G) in Italia ci sono le rappresentanze diplomatiche di tutti gli Stati del mondo. Un cittadino di quello Stato può accedervi e chiedere.

 

La sinistra al caviale insorge contro il nuovo apartheid di Lodi, ovviamente non fornisce una soluzione razionale a meno che non voglia sostenere che un figlio di immigrato ha diritto al pasto gratis per il solo fatto di essere figlio di immigrato.

 

Poi dice che nessuno li vota più.

 

Post di Thomas Del Monte

 

www.facebook.com

 

 

 

 

 

IN EVIDENZA

ARRIVANO A SCUOLA I MILITARI USA E I BAMBINI LI ACCOLGONO CON L’INNO DEI MARINES

21 ottobre 2018

Corsi di educazione alimentare, ginnastica, lingua inglese, informatica, intercultura. Ristrutturazione di androni, cancelli, giardini, porte e finestre. Pitturazioni di classi e palestre. Copre ormai ogni ambito e settore l’intervento di “volontariato” dei militari USA di stanza nella base di Sigonella nelle scuole siciliane di ogni ordine e grado. Con l’avvio dell’anno scolastico 2018-19, le incursioni da parte dei militari statunitensi si sono fatte quotidiane, con tanto di distribuzione di piccoli doni: palloni, magliette, zainetti e materiale didattico vario.

E dirigenti, docenti e alunni, tutti in riga con il cappello in mano a ringraziare gli intrepidi protagonisti delle missioni negli scenari di morte di mezzo mondo.

L’evento più ignobile ce lo raccontano in prima persona i responsabili di NAS – Naval Air Station Sigonella con un post pubblicato il 18 ottobre. “Questa mattina la consegna di zainetti alla scuola De Roberto di Catania è iniziata con uno speciale benvenuto al personale volontario del Distaccamento di Sigonella”, scrivono i militari USA. “Il coro scolastico ha ringraziato gli ospiti americani intonando l’Inno dei Marines”. Eloquente il video pubblicato con il post. Un gruppo di alunni dell’Istituto Comprensivo, presumibilmente frequentanti le classi di primaria (ripresi dalla telecamera a volto scoperto e dunque riconoscibilissimi) cantano l’inno del reparto d’eccellenza della Marina Usa, sventolando bandierine tricolori e a stelle e strisce e c’è perfino una corista che mima il passo militare per raggiungere i graditi ospiti.

Continua qui: http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2018/10/arrivano-scuola-i-militari-usa-e-i.html

 

 

ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME

APRE A TORINO IL BORDELLO CON I ROBOT

08/08/2018 – Enrica Perrucchietti

«Il primo marchio al mondo ad offrire l’intrattenimento ludico-sessuale con realistiche e realistici SexDolls e ora finalmente arriva in Italia!».

 

Le prostitute robot sbarcano a Torino. Apre sotto la Mole, in una location ancora top secret, il primo bordello con ragazze robot, Lumi Dolls (https://lumidolls.com/pages/brothel). Dopo il primo bar dove un robot prepara i cocktail, arrivano ora anche le “squillo” in silicone. L’azienda Lumi Dolls, già presente all’estero (Barcellona e Mosca), proporrà questo “servizio” anche in Italia.

Saranno a disposizione sette ragazze e un modello, riproduzioni molto realistiche giovani a grandezza naturale, con i quali sarà possibile appartarsi da soli o in gruppo (es. feste di addio al celibato) per fare sesso a pagamento (si va da un tariffario di 80 euro per mezz’ora a 100 euro per un’ora, fino ad arrivare a 180 euro per due ore). I clienti saranno comunque invitati a “continuare ad usare il preservativo”. Possono anche chiedere in anticipo le bambole da usare e quali abiti far loro indossare o essere collocate in una posizione specifica (https://www.tecnoandroid.it/2017/03/12/lumi-dolls-a-barcellona-il-primo-bordello-di-bambole-robot-221414 ).

Da Blade Runner a Her, da Ex Machina a Westworld in poi il cinema, serie TV e la letteratura ci hanno abituato a questo scenario distopico di uso e abuso della tecnologia anche per scopo sessuale. Le future relazioni tra esseri umani e robot potrebbero avere questo risvolto imprevisto di cui si parla raramente, ma il cui impatto potrebbe essere significativo quanto quello in altri ambiti (lavorativo per esempio).

Se n’è parlato ad esempio in un rapporto pubblicato in Gran Bretagna dalla Fondazione per la Robotica Responsabile. Intitolato “Il nostro futuro sessuale con i robot” e ripreso anche dalla rivista «Nature» sul suo sito, il rapporto ha aperto il dibattito sugli scenari che potrebbero presentarsi già nei prossimi 10 o 15 anni in Occidente, alla luce di quanto sta già accadendo in Asia, con la

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LA DEMONIZZAZIONE DELLA GRAVIDANZA

02/08/2018 – Enrica Perrucchietti

In merito alle recenti dichiarazioni di Chiara Ferragni sull’interruzione dell’allattamento del figlio Leone (perché una madre non deve “annullarsi” per il figlio).

Senza voler giudicare lei come donna che ritengo libera di fare e pensare cosa ritiene meglio per sé e per suo figlio, mi fa riflettere una certa deriva del femminismo che si associa alla demonizzazione e conseguente ospedalizzazione della gravidanza (la gravidanza oggi viene vissuta con angoscia e dominata dalla paura, impedendo alle famiglie di vivere con serenità questo periodo) e in generale l’odierno rapporto madre/figlio.

Gli spunti sono numerosi e mi sembra di intravvedere anche qua una forma di egoismo strisciante, in cui i figli vengono trattati alla stregua di oggetti che si possono persino fabbricare e cedere/comprare, mentre il loro arrivo dovrebbe giustamente “rivoluzionare” la vita di una coppia. Stravolgerla in senso buono come si modifica e si stravolge il corpo femminile che dona la vita.

Invece la gravidanza e il parto vengono ormai equiparati a una malattia, tempo “perso” per le donne in carriera che sempre più numerose cercano di evitarne i disagi privilegiando la strada dell’utero in affitto o consegnando alle cure di tate (come un tempo c’erano le balie) i pargoli.
Per molti, bioeticisti compresi, si tratta dei traguardi del progresso, di emancipazione femminile.

Tra pochi anni ci saranno uteri artificiali che “salveranno” la donna dalla gravidanza e dal parto. Non è fantascienza.

In “Equal opportunity and the case for the state sponsored ectogenesis”, Evie Kendall, da una prospettiva che si vorrebbe “femminista e liberale” esalta l’ectogenesi e quindi l’utero artificiale come un mezzo di eguaglianza che andrebbe ad abbattere i rischi della gravidanza e del parto, liberando di fatto la donna dal dominio della natura. Kendall sostiene infatti che «Nel futuro le donne potrebbero avere la possibilità di essere liberate da questi vincoli quando desiderano una famiglia». L’utero artificiale, dunque, potrebbe offrire quella liberazione dai problemi del parto e garantire una forma di eguaglianza biologica a tutte le donne, anche a quelle sterili.

 

Tale ipotesi si è meritata persino un articolo su «Internazionale», in cui la bioeticista Chiara Lalli sciorina i gravi rischi per

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CONFLITTI GEOPOLITICI

Le Multinazionali che aiutano Israele nei massacri di Gaza

22 ottobre 2018 DI JOE CATRON

Mintpressnews.com

“L’esercito israeliano conta su una rete di multinazionali, che lo riforniscono di tutto, dai fucili dei cecchini, ai gas lacrimogeni che servono per i massacri dei manifestanti a Gaza. Consapevolmente queste compagnie appoggiano i crimini di guerra e sono complici di omicidi premeditati “— Tom Anderson, ricercatore di Corporate Occupation

Perché i soldati israeliani possano continuare a uccidere i dimostranti palestinesi disarmati, nella loro Grande Marcia del Ritorno, esiste tutta una filiera di imprese di contractors e di fornitori  che consentono queste operazioni letali, molte di queste imprese quali non hanno sede in Israele.

“L’esercito israeliano conta su una rete di multinazionali, che lo riforniscono di tutto, dai fucili dei cecchini, ai gas lacrimogeni che servono per i massacri di manifestanti a Gaza. ”  — ha detto a MintPress News, Tom Anderson, ricercatore di  Corporate Occupation . “Consapevolmente queste compagnie appoggiano i crimini di guerra e sono complici di omicidi premeditati”.

Secondo un  rapporto  del 4 ottobre dell’Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari USA nei territori palestinesi-occupati , dal 30 marzo quando è iniziata la mobilitazione , le forze israeliane hanno ucciso 205 palestinesi nella Striscia di Gaza. Ci sono stati 21.288 feriti, tra cui 5.345 feriti da proiettili esplosivi, che hanno provocato 11.180 ricoveri. Tra i morti, 38 erano bambini etra i feriti  4.250.

Un comunicato stampa che accompagna un rapporto del 25 settembre della Banca Mondiale lancia un allarme: “L’economia di Gaza sta crollando”, e aggiunge che “questo dipende dal blocco che ormai dura da dieci anni”.

Corporate Occupation e l’ American Friends Service Committee,Boycott,  Divestment and Sanctions (BDS) Movement, e Who Profits   hanno preparato degli elenchi completi di aziende, che con i loro prodotti permettono a Israele di perpetrare questi crimini contro i palestinesi.

Eccone alcune:

Caterpillar, Inc.

La Caterpillar è conosciuta  a livello internazionale per i suoi bulldozer, che servono a Israele per demolire le case dei palestinesi sia sulla West Bank occupata, che all’interno dello stesso Israele, ma anche per il ruolo svolto dai suoi caterpillar nell’uccisione di Rachel Corrie, una attivista dell’International Solidarity Movement  USA, che fu schiacciata e uccisa il 16 marzo 2003 da un mezzo pesante israeliano nella Striscia meridionale di Gaza . A Gaza, la Caterpilar è nota per il grande dispiegamento  di macchine fatto da Israele per rafforzare la sua barriera militare attorno alla Striscia, oltre che per radere al suolo tutto ciò che sorge all’interno del territorio palestinese. Con queste operazioni di livellamento  si è distrutta l’agricoltura palestinese e Gaza è diventata un mercato preso in ostaggio dai produttori israeliani oltre che una linea di fuoco aperta, dove i soldati israeliani possono sparare ai palestinesi.

Combined Systems, Inc.

Combined Systems — azienda di Jamestown, Pennsylvania di proprietà di Point Lookout Capital e cel Carlyle Group — fornisce armi leggere e attrezzature di sicurezza, come gas lacrimogeni e granate luminose, a tutti i governi che mettono in atto repressioni nel mondo. A maggio, i ricercatori di Occupation hanno avvistato un veicolo israeliano, con le insegne della polizia ma

 

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CULTURA

L’enigma Biglino e la rimozione cosciente

17 ottobre 2018

 

Oggi come non mai stiamo vivendo nella caverna platonica,

dove gli uomini scambiano per reali le immagini che scorrono loro davanti.

Oggi come non mai, infatti, confondiamo la realtà con le ombre.”

José Saramago

 

Di fronte alle esternazioni di Mauro Biglino sulla Bibbia, si potrebbe liquidare tutto come un fenomeno editoriale alla Dan Brown. Se Biglino ponesse al centro dell’attenzione la sua persona, avremmo più di un sospetto nei suoi confronti: eppure, pur utilizzando tutti i canali dell’informazione attuale, il biblista torinese non si pone come un “faro” di sapienza, e neppure instaura una sorta di “dissidio” con la Santa Sede, anche se – a dire il vero – Oltretevere non devono aver gradito l’idea che, proprio dalla Bibbia, Biglino abbia sottratto un elemento di una certa importanza, cioè Dio.

 

L’autore torinese sostiene proprio questa tesi: la Bibbia è un resoconto di “qualcosa” che avvenne fra la Mesopotamia ed il Mediterraneo in epoche lontane: il “qualcosa”, però, secondo Biglino, non ha nulla a che vedere con la Creazione e nemmeno con la figura di Dio, come attualmente viene dipinto. La storia, secondo Biglino, è un’altra: il termine “Elohim” rappresenta un essere (o più esseri) in possesso di una tecnologia superiore, i quali hanno instillato le basi della conoscenza scientifica (agricoltura, costruzioni, ecc) nei popoli che vivevano in quelle aree. Di più: essendo fatti “a nostra somiglianza”, questi esseri più evoluti si sono incrociati con la nostra razza (Biglino ipotizza l’ingegneria genetica, ma potrebbero aver usato sistemi più “semplici”) inserendosi così come “catalizzatori” nell’evoluzione umana.

 

D’altro canto, non dimentichiamo che gli antichi usavano translitterare la Storia (per loro) antica nel Mito: gli Dei che stavano sempre “in alto”, che potevano assumere le sembianze più strane…e poi, s’accoppiavano con gli umani, generando semidei. Ne hanno avuta di fantasia: era solo fantasia?

In nota troverete un colloquio critico con l’autore (1).

 

Dobbiamo riconoscere che la sua esegesi è chiara e convincente, anche se – in definitiva – il simposio è ristretto ad esperti traduttori dall’ebraico antico, dall’aramaico e dalle altre lingue mesopotamiche del tempo. E finisce per essere un cenacolo per pochi eletti: coloro che sono in grado di verificare le sue ipotesi con competenza filologica.

Biglino non asserisce che questi “Dei” fossero extraterrestri, oppure appartenenti a precedenti civiltà terrestri: si limita a sottolineare le incongruenze che ci sono nella Bibbia, “sfiorando” anche il Mahabharata e l’Epopea di Gilgamesh, dove ci sono numerosi passi un poco inquietanti.

Quindi, è inutile “parteggiare” per l’una o per l’altra parte, se non evidenziando i tanti dubbi sull’evoluzione umana. Che non mancano.

Anche il dibattito, in ambito filologico, è stato molto “soft”: certo, da parte Vaticana qualche studioso ha messo all’indice Biglino, ma senza eccedere. Insomma: è un poveraccio senza arte né parte, non facciamogli pubblicità. Anzitutto, perché non ci conviene.

 

Biglino, però, sfiora appena lo stridere fra i livelli tecnologici degli “Elohim” rispetto alla popolazione umana, perché è un traduttore: traduce letteralmente, scontrandosi (evidentemente) con una serie di problemi semantici che affondano nelle radici dell’esperienza umana. E che lui interpreta a suo modo, ovviamente.

Oggi, abbiamo persone che – pur di guadagnarsi qualche click in più su Youtube – non hanno remore a presentare la vecchia foto della nonna in giarrettiere e mutandoni spacciandola per la “vera” Mata Hari: in questo senso, i libri sono ancora più affidabili del tanto “sapere” Web. Che, a volte, ricorda i venditori di pozioni miracolose nelle piazze del Far West.

 

Mauro Biglino non s’addentra in questioni di tipo scientifico-tecnologico, le sfiora appena: verrebbe il sospetto che, non sentendosi avvezzo a dissertare su campi così distanti dalle lingue antiche, non li voglia prendere in esame.

Eppure, il sapere scientifico, oggi, è senz’altro più conosciuto e dibattuto rispetto alle lingue antiche: perciò, mi sono divertito a presentarvi alcuni fatti, comprovati da scoperte archeologiche, che tuttora suscitano sgomento.

 

Se volessimo partire da una data, una sola data che ci ponga qualche dubbio, potrebbe essere il 74.000 a.C. perché?

Poiché, anche se la presenza dell’Homo Sapiens è documentata fino a circa 2-300.000 anni or sono, in quella data esplose il supervulcano di Toba.

 

Ora, un supervulcano non è un “vulcano plus”, è qualcosa di apocalittico, che per fortuna non capita sovente: non si tratta di uno “scorreggione” come il Vesuvio, e nemmeno di un “ruttatore seriale” come l’Etna, bensì di un accumulo di materiale lavico che dura migliaia di anni e che, poi, fa saltare il tappo roccioso che lo sovrasta. Con conseguenze su tutto il Pianeta.

L’esplosione di Toba immise nell’atmosfera 3.000 chilometri cubici di materiale e la

 

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CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE

TUTTI I DRONI DI SIGONELLA

26 settembre 2018

La Sicilia è sempre più trampolino di lancio di pericolose operazioni militari. I droni sono i nuovi strumenti di guerra e Sigonella è la loro capitale mondiale.

Oltre 550 attacchi con missili a guida laser e Gps; centinaia di omicidi extragiudiziali di presunti “combattenti Isis”; top secret il numero delle “vittime collaterali”, donne, bambini, anziani rei di essersi trovati nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Questo il bilancio ufficiale delle operazioni in Libia condotte dal 2011 dalle forze armate USA con l’utilizzo dei droni killer, i famigerati MQ-9 “Reaper” (letteralmente macchina falciatrice), buona parte dei quali decollati dalla base aerea siciliana di Sigonella, ormai nota in ambito militare come la “capitale mondiale dei droni”. In quella che è da decenni l’installazione chiave per gli interventi del Pentagono e della NATO in Africa, Medio oriente, est Europa e sud-est asiatico, dal 25 marzo 2011 è operativo il 324th Expeditionary Reconnaissance Squadron dell’US Air Force, reparto d’élite che ha per motto il Veni, Vidi, Vici che Giulio Cesare pronunciò dopo aver sconfitto nel 47 a.C. l’esercito di Farnace II del Ponto a Zela, nella Turchia orientale e per sistema d’armamento i droni da ricognizione e sorveglianza Predator e quelli d’attacco Reaper.

Un mese dopo lo schieramento del 324th Squadron, la prima azione “falciatrice” a Misurata, seguita da un sanguinoso raid a Tripoli. Secondo quanto dichiarato al periodico investigativo The Intercept dal colonnello Gary Peppers, già comandante del reparto statunitense operante in Sicilia, in quella tragica primavera del 2011 gli attacchi con droni in Libia furono ben 241. D’allora, l’uso di Sigonella come piattaforma di lancio dei droni d’intelligence ed esecuzione extragiudiziale non ha conosciuto interruzioni: le operazioni si sono estese a tutta l’Africa sub-sahariana e alla Somalia, mentre solo per restare in ambito libico, la base siciliana non ha avuto rivali nell’escalation dei bombardamenti USA contro i “terroristi”.

Quando nel 2016 l’Amministrazione Obama lanciò un’offensiva contro le milizie filo-Isis presenti nella città di Sirte (operazione Odyssey Lighting), in meno di cinque mesi furono effettuati 495 raid, il 60% dei quali con i Reaper di Sigonella. Una

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DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI

La Lega e le strategie sull’immigrazione

Pubblicato: 15 Ottobre 2018

Vi sono due casi recenti – quello di Riace e quello di Lodi – che suggeriscono come la Lega possa facilmente compiere dei passi falsi nella sua strategia anti-immigrazione. E questo, a lungo termine, potrebbe danneggiare il governo intero (nel senso di una sostanziale perdita di consensi sull’argomento immigrazione).

Nel caso di Riace, l’errore sta nell’aver voluto puntare i riflettori su un sindaco che ha molti più argomenti a suo favore che non argomenti contro: per quanto lo si possa accusare, tecnicamente, di non aver seguito certe procedure di legge, il suo merito di aver creato un ottimo esempio di integrazione è innegabile. E ora che le questioni legali passano in secondo piano, quello che

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Ragazzine inglesi stuprate da bande di musulmani su “scala industriale”

di Soeren Kern – 17 marzo 2015            DRAMMATICA RILETTURA PROFETICA

Pezzo in lingua originale inglese: British Girls Raped by Muslim Gangs on “Industrial Scale”

Traduzioni di Angelita La Spada

   
  • “Tra gli abusi che duravano per giorni, gli uomini di Oxford dicevano alle ragazze che erano sorvegliate in modo da non potere fuggire. Oltre a essere stuprate in vari luoghi di Oxford, alcune ragazze venivano sequestrate in città come Londra e Bournemouth per lo stesso scopo.” – Oxfordshire Serious Case Review.
  • “Mi sono presentata alla stazione di polizia verso le due, le tre del mattino, tutta sporca di sangue che impregnava i miei pantaloni all’altezza del cavallo. Mi hanno mandato via, dicendomi che ero disdicevole, e non dovevo dare fastidio.” – Una testimonianza di una vittima, tratta dall’Oxfordshire Serious Case Review.
  • “Ho denunciato un uomo che mi ha sottratta da un centro per la protezione di minori. È stato arrestato, rilasciato ed è tornato a riprendermi per sfruttarmi.” – Una testimonianza di una vittima, tratta dall’Oxfordshire Serious Case Review.
  • “La polizia non ci ha detto dove si trovasse in modo che noi potessimo andare a riprenderla per riportarla a casa.” – Una testimonianza dei genitori di una vittima, tratta dall’Oxfordshire Serious Case Review.
  • “Lei era minorenne ma ci hanno detto che non erano affari nostri.” – Una testimonianza dei genitori di una vittima, tratta dall’Oxfordshire Serious Case Review.
  • Il report non ritiene nessuno responsabile. Si dà la colpa del mancato intervento a una “carenza di informazioni” e alle “carenze organizzative”.
  • Le autorità locali di tutta la Gran Bretagna esplicano “una significativa attività intellettuale” per trovare le motivazioni per non condurre indagini pubbliche obbligatorie sugli abusi sessuali perpetrati ai danni di minori per paura di una “pubblicità negativa.” – The Telegraph.
  • Con i nuovi piani (…) gli insegnanti, gli operatori sociali, i funzionari eletti e di polizia dovranno agire sui sospetti casi di abusi sessuali su minori o rischiano fino a cinque anni di reclusione.
  • “I fallimenti sistematici sono tollerati con il silenzio, i pasticcioni seriali sono premiati con la promozione e gli informatori vengono evitati. Perché non cambierà nulla, dopo quanto accaduto?” – Simon Kent, giornalista britannico.

Secondo un nuovo rapporto agghiacciante, si ritiene che quasi 400 ragazzine inglesi di appena undici anni siano state sfruttate sessualmente da bande di stupratori musulmani nell’Oxfordshire, nel corso degli ultimi 15 anni. Si accusano le autorità locali di aver ripetutamente ignorato gli abusi a causa di una “cultura della negazione”.

L’ampiezza degli abusi perpetrati nell’Oxfordshire, una contea dell’Inghilterra sud-orientale, trova riscontro nei racconti altrettanto scioccanti degli sfruttamenti sessuali compiuti ai danni di ragazze bianche da bande di musulmani di Bristol, Derby, Rochdale, Rotherham e Telford, e implica che il problema non è isolato, ma endemico.

Il rapporto di 133 pagine del Serious Case Review (SCR) (analisi sistematica condotta in tutti i casi di grave abuso e maltrattamento di minori in cui sono sollevati sospetti sul modo in cui i servizi coinvolti hanno gestito il caso, N.d.T.) è stato pubblicato il 3 marzo scorso, lo stesso giorno in cui il premier britannico David Cameron ha convocato il cosiddetto summit di Downing Street sugli abusi, durante il quale egli ha presentato una serie di nuove misure volte a consegnare alla giustizia un maggior numero di delinquenti.

Il documento – che rivela che esistono validi “motivi per ritenere” che 373 ragazzine sono state sfruttare sessualmente da bande dell’Oxfordshire a partire dal 2004 – focalizza l’attenzione sui racconti di sei ragazzine e sui loro contatti con le autorità.

Continua qui: https://it.gatestoneinstitute.org/5409/ragazzine-inglesi-stuprate

 

 

 

ECONOMIA

ELOGIO DEL DEFICIENTE

19 OTTOBRE 2018 – Francesco Carraro

A volte mi viene il dubbio di essere deficiente. Mi sintonizzo sulla televisione di stato, in un orario di massimo ascolto, e mi imbatto in Fabio Fazio che parla con Carlo Cottarelli. Essi mi spiegano che il problema degli italiani è il debito pubblico insostenibile accumulato in anni e anni di sprechi e, in subordine, la dannata piaga dell’evasione. Poi giro canale e mi tocca Barbara Palombelli la quale mi istruisce, grossomodo, su una singolare analogia: lo stato è come un condominio e – se le tasse non coprono le spese e ci si indebita troppo per coprirle – è logico che tutto vada a rotoli. Poi accendo la radio e mi cucco Oscar Giannino e apprendo che l’idea di monetizzare il debito pubblico, come si faceva una volta quando avevamo la famosa banca nazionale prestatrice di ultima istanza, fa ridere i polli perché non abbiamo più una banca nazionale prestatrice di ultima istanza (il lucido e sofisticato argomento fa vacillare la mia modesta facoltà di comprensione); e poi siamo inseriti in un sistema di ‘governance’ globale dove le politiche di

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LA LINGUA SALVATA

Recriminare

re-cri-mi-nà-re (io re-crì-mi-no)

SIGNRiconsiderare con dispetto o rammarico ciò che si è fatto o ciò che è accaduto; lamentarsi di ingiustizie subite o di un fatto avvenuto

voce dotta recuperata dal latino medievale recriminari ‘accusare a propria volta’, derivato di criminari ‘accusare’ (da crimen ‘accusa’) col prefisso re- ‘indietro’.

È una parola comune ma il suo uso, al di fuori di alcune locuzioni ricorrenti, è piuttosto sottile

Per capire le diramazioni del recriminare si deve sapere quale sia stato il significato con cui si è affacciato in italiano nel Seicento, ormai del tutto desueto: contro-accusare. Infatti, il latino crimen prende il significato del nostro ‘crimine’ solo in seconda battuta; a tutta prima è piuttosto l’accusa, l’imputazione – così il recriminare nasce come il rimpallare accuse (peraltro transitivo).

Oggi nel recriminare troviamo una tavolozza di colori piuttosto precisa: c’è rammarico, con una sfumatura di dispetto, c’è lamentela con tono d’insistenza, e c’è (ed è quella punta sottile di colore che fa tutta la magia) una tinta di ritardo o di durata. I rami che si dipartono da quel rimpallare accuse si sovrappongono e frusciano gli uni sugli altri: recriminare è riconsiderare ciò che

 

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PANORAMA INTERNAZIONALE

Grecia: l’austerity che uccide

7 ottobre 2018 Ilaria Bifarini

Il vero pericolo per lo stato di salute di un Paese e dei suoi cittadini non è rappresentato tanto da una crisi economica ma dalla risposta che a tale evento dà la politica. Non è la recessione in sé a provocare effetti disastrosi sulle vite umane, ma le sciagurate politiche di austerity attuate per superarla. A dimostrarlo sono due esperti di scienze mediche, D. Stuckler e S. Basu, nel libro “L’economia che uccide” ,Rizzoli, 2013.

Dalle ricerche condotte emerge come alcune popolazioni abbiano addirittura riportato un miglioramento nel livello di salute a seguito di periodi di grave crisi economica, come avvenuto ad esempio in Islanda, Svezia e Canada durante le recenti crisi e negli stessi Stati Uniti a seguito della Grande Depressione. È provato, ad esempio, che la minore disponibilità economica induce le persone a spendere meno per alcol e fumo e a preferire gli spostamenti a piedi piuttosto che in automobile, portando in alcuni casi a una diminuzione del tasso di mortalità.

Quando per far fronte alla crisi si ricorre invece alle misure di austerity, secondo quello che è il repertorio fisso della ricetta neoliberista, vengono messi in atto una serie di tagli alla spesa pubblica e alla sanità, che minano il ruolo di tutela dei cittadini da parte dello Stato. In perfetto disaccordo con la teoria keynesiana, in un momento in cui la domanda è già depressa, tagliare la spesa pubblica significa indurre i cittadini a spendere meno, avviando così un circolo vizioso in cui a un aggravarsi della depressione della domanda fa seguito un inevitabile aumento della disoccupazione. Questo è il motivo per il quale le politiche di austerity, come testimoniato dal caso del nostro Paese, anziché far diminuire il debito lo aumentano.

In un simile contesto, caratterizzato dall’alta disoccupazione e l’indebolirsi della rete di sicurezza sociale, la perdita di lavoro può trasformarsi in un problema di salute. Esiste, infatti, una relazione diretta empiricamente comprovata tra spesa in welfare e speranza di vita.

Spesa in welfare e aspettativa di vita

Come affermano i due autori:

“il prezzo dell’austerity si calcola in vite umane e quelle ormai perse non potranno più essere recuperate quando il mercato azionario tornerà a salire.”

A sostegno della loro tesi riportano analisi e testimonianze di quanto accaduto in Grecia a seguito della crisi, in Italia a partire dal governo Monti 

Dalla crisi economica la Grecia passa alla crisi dell’austerity, ovvero lo shock causato dalle misure imposte.

In Grecia il primo pacchetto di misure di austerity imposto dal Fondo Monetario Internazionale è entrato in vigore nel maggio del 2010, senza essere sottoposto ad alcuna votazione.

L’obiettivo del piano era “mantenere la spesa per la sanità pubblica al di sotto del 6% del Pil, prestando attenzione al controllo dei costi.” Si tratta di un valore decisamente basso per poter garantire la qualità della sanità pubblica: per fare una comparazione,

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POLITICA

Trasmissioni politiche in TV

Federica Francesconi 21 10 2018

Un militante di sinistra che sostiene che il sovranismo è anticostituzionale è un ignorante. Se poi costui è fisso a fare presenza nelle varie trasmissioni politiche del servizio pubblico è legittimo il sospetto che non sia solo in malafede ma che sia anche pagato per diffondere cialtronerie di quel genere. Come una certa V.C., diventata ormai la reginetta dei talk politici, la cui formazione politica nelle ultime elezioni ha preso l’1,1%.

Una nutrita schiera – nutrita non solo in senso figurato, in quanto andrebbe

 

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Mazzucco: sul web la battaglia contro la Tv delle menzogne

22/10/18

E’ saltato Skype, dice Massimo Gramellini (Rai Tre) mentre la regia sfuma vistosamente, cioè lentamente, l’audio del filosofo-antagonista Diego Fusaro, impegnato nella consueta contestazione universale del sistema, di cui lo stesso Gramellini – scuola Fabio Fazio – è un esemplare altamente rappresentativo. Si infuria, Massimo Mazzucco, in web-streaming su YouTube: com’è possibile che nel 2018 sia consentito raccontare favole così inaudite, per giunta essendo profumatamente pagati dalla televisione di Stato, cioè dai contribuenti?

Non si vergogna, l’esimio Gramellini, a trattare i suoi telespettatori come autentici deficienti? Delle due l’una, insiste Mazzucco: Fusaro sarà scomodo, ma se lo inviti poi lo lasci parlare. E se invece lo “tagli”, almeno – per decenza – non ti metti a raccontare che è caduto il collegamento, mentre tutti vedono benissimo che non è crollata nessuna connessione (semplicemente, la regia ha progressivamente silenziato l’ospite).

La vera novità? I narratori ufficiali, televisivi, stanno perdendo terreno. L’ha ammesso anche Mentana: la vera sfida, ormai, si combatte sul web. In dieci anni, la visibilità del sito di Mazzucco, “Luogo Comune”, è decuplicata. «Avanti così, e la popolazione disposta a informarsi continuerà a crescere a vista d’occhio».

Lo sa bene il commissario europeo Günther Oettinger, che ha premuto su Strasburgo per far approvare il recentissimo bavaglio al web, in vista delle prossime europee: motori di ricerca e social media eviteranno di far circolare contenuti “scomodi”.

Lo stesso Mentana, in una conferenza del ciclo “Ted”, sostiene che la battaglia per la verità ormai si svolge in Rete: un buon giornalista, dice il direttore del Tg de La7, deve saper “scendere” (testualmente) nel web, per contrastare tutte quelle voci liberamente diffuse. Se n’è accorto Mentana, a cui sta franando il terreno (televisivo) sotto i piedi: «State tranquilli che se ne sono accorti in tanti», ribadisce Mazzucco, in diretta online con Fabio Frabetti di “Border Nights”. «E’ come se Mentana dicesse: se non reagiamo sul web, fra un po’ noi informazione mainstream non contiamo più niente». Oggi, sottolinea il video-reporter, non si fanno più le manifestazioni di piazza. «Tutto avviene su Internet, dove si condividono le informazioni. E quando Mentana (simbolo del giornalismo venduto) dice una scemenza sull’11 Settembre, gli si riversano addosso 150.000 persone che lo coprono di insulti: questo è “scendere in strada”, oggi. La strada, oggi, è la Rete».

Poi, certo, esistono “finestre” televisive come quelle di Gramellini, dove – rarissimamente – la narrazione ufficiale può cedere il posto, per un attimo, a un outsider come Fusaro, costretto però in condizioni di inferiorità. «Si chiama “gioco del tre contro uno”: la voce dissonante è sempre solo una, e ha contro i tre che stanno in studio». In qualsiasi momento è possibile “silenziare” l’antagonista,

 

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Manina, mano morta, o piede di porco?

Pubblicato: 18 Ottobre 2018

Questa storia della manina comincia a diventare interessante, perchè ciascuna delle ipotesi possibili comporta un retroscena di per se devastante.

IPOTESI “MANINA”: La prima ipotesi è che veramente qualcuno della Lega abbia interpolato il testo incriminato per fare un favore all’elettorato di destra, decisamente più interessato di quello dei 5 Stelle ad un qualunque “aiutino” sul fronte dell’evasione. Che la “pace fiscale” piaccia più a destra che a sinistra non è un mistero per nessuno.

IPOTESI “MANO MORTA”: La seconda ipotesi è che Di Maio abbia fatto una sceneggiata, per far digerire al popolo 5 Stelle una misura che egli in effetti aveva concordato con Salvini, ma che non aveva il coraggio di difendere pubblicamente.

Questa ipotesi si scontra però con il fatto che lo stesso Di Maio sia apparso tassativo nella sua richiesta di rimuovere quella clausola, prima di firmare il decreto. Perchè mai inscenare uno scandalo inventato, allo scopo di far passare una misura alla

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