NOTIZIARIO STAMPA DETTI E SCRITTI 8 GIUGNO 2018
A cura di Manlio Lo Presti
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Esergo
Le Finzioni sono realtà,
infatti, per esse si paga.
STANISLAW J. LEC, Pensieri spettinati, Bompiani, 2015, pag. 122
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IN EVIDENZA
Morto che parla: le bugie di Prodi e la Repubblica senza idee
Scritto il 08/6/18
Romano Prodi, ancora lui. «Due volte presidente del Consiglio», lo presenta Simona Casalini su “Repubblica”, evitando di evidenziare le funzioni rivelatrici che ne illumiano il curriculum: privatizzatore dell’Iri, presidente della Commissione Europea e advisor europeo della Goldman Sachs, la cupola di “bankster” che ha infiltrato le economie nazionali per saccheggiarle crocifiggendole al debito, come la Grecia a cui lavorò Mario Draghi. Ma, per “Repubblica”, nel giugno 2018 – con Di Maio e Salvini e al governo – Romano Prodi è ancora il “due volte presidente del Consiglio”, l’autorevole “professore” interpellato sull’Italia come fosse un economista di Sydney, un osservatore neutrale e nobilmente estraneo al disastro italiano. Al forum “La Repubblica delle Idee”, Prodi risponde alle affabili domandine del direttore del quotidiano di De Benedetti, Mario Calabresi, affiancato dal collega de “L’Espresso”, Marco Damilano. «La gente non ha più fiducia nelle democrazie», proclama soavemente Prodi, fingendo di non sapere che in quest’Europa è stata proprio la democrazia a trionfare in Gran Bretagna addirittura con un referendum, mentre ora in Italia – sempre a suon di voti – ha mandato a casa l’ex inaffondabile euro-Pd. Se c’è una notizia è proprio la riscoperta della democrazia come …
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BELPAESE DA SALVARE
L’attacco all’acqua italiana
18 maggio 2018 Scritto da Enrico Carotenuto
Ci hanno fatto fare il referendum. Abbiamo scelto l’acqua pubblica praticamente all’unanimità.
Dopo sette anni, la situazione è addirittura peggiorata, con due società straniere in procinto di accaparrarsi tutta l’acqua del centro-sud.
Ne abbiamo parlato con l’Avv. Maurizio Montalto, presidente dell’Istituto Italiano Studi per le Politiche Ambientali, nonché autore di “La rapina perfetta – L’attacco delle multinazionali alle fonti d’acqua italiane”.
Qui il link per leggere e/o scaricare il libro dell’Avv. Montalto.
http://coscienzeinrete.net/politica/item/3185-l-attacco-all-acqua-italiana
Scanu: sovranità svenduta illegalmente all’oligarchia Ue-Bce
Scritto il 03/6/18
Dalle parole di Mattarella, protagonista dello strano veto su Paolo Savona all’economia, fermato sulla soglia di quel ministero “in nome dei mercati”, sembrerebbe che i trattati europei abbiano ridotto a zero la nostra sovranità. Ma è davvero così? Aderendo ai trattati europei – si domanda Patrizia Scanu – abbiamo ridotto a tal punto la nostra sovranità, quantomeno cedendone una parte? E soprattutto: «Se abbiamo ceduto sovranità, era possibile farlo sulla base della nostra Costituzione?». Ovvero: «La classe politica che ha firmato quei trattati era legittimata dalla nostra Costituzione ad una cessione del genere? E se così non fosse, quali sarebbero le conseguenze e le azioni future da compiere?». In prospettiva: «Come si conciliano l’esercizio della sovranità e l’esigenza di costruire quell’Europa dei popoli che è il sogno mai realizzato della mia generazione?», si chiede Patrizia Scanu, dirigente del Movimento Roosevelt. «Che nozione di sovranità è adatta ad affrontare le sfide della globalizzazione? In concreto: come ci liberiamo adesso di una menzogna criminale che ci è stata raccontata per decenni?». Il gesto di Mattarella, aggiunge la Scanu, «appare rivelativo di un contenuto non espresso chiaramente per decenni, ma di importanza capitale per tutti noi: si tratta della compatibilità fra la nostra Costituzione (così invisa, per ovvie ragioni, alle élite politico-finanziarie che …
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Il fantasma di Monti sulla democrazia gialloverde
Di Giorgio Cattaneo
06 giugno 2018 – Postato da Redazione Movimento Roosevelt
Pubblichiamo qui di seguito un penetrante e incisivo articolo di Giorgio Cattaneo, socio piemontese del Movimento Roosevelt (molto attivo nel rilancio delle attività Piemonte MR, in rinnovato fermento grazie all’impegno di Patrizia Scanu, Direttrice Dipartimento Istruzione e Formazione civica MR e candidata alla Segreteria Generale MR in lizza con il lombardo Paolo Mosca e con il sicilian-romano-cosmopolita Nino Laudani) e curatore del fortunatissimo sito Libre Idee ( www.libreidee.org ).
Scrive dunque il rooseveltiano Cattaneo:
“L’Italia è quel paese in cui l’austero professor Mario Monti è senatore a vita. E dal suo scranno, può permettersi di ammonire – retroattivamente – il popolo italiano che già stritolò nel 2011: ricordavi, avverte, di quello che potrebbe capitarvi anche nel 2018, se non righerete dritti. Nella sua visione grottesca della politica, Monti arriva a fregiarsi dell’infima gloria sinistra del gauleiter, il grigio reggente regionale che si presenta come il male minore rispetto al truce Führer: senza la mia purga sanguinosa, allora, vi sarebbe toccata quella della Troika, il nuovo potere imperiale che regna sull’Europa senza alcun mandato e dispone della vita e della morte delle economie, delle società, delle democrazie. E’ come se dicesse: io sono lo spread, la punizione biblica per voi miscredenti, non abbastanza
Continua qui: https://blog.movimentoroosevelt.com/home/1723-il-fantasma-di-monti-sulla-democrazia-gialloverde-di-giorgio-cattaneo.html
CONFLITTI GEOPOLITICI
Grossa offensiva ucraina contro il Donbass?
Maurizio Blondet 6 giugno 2018
La marina militare ucraina di Kiev ha annunciato la chiusura di spazi di mare nel Mar d’Azov, ad est ed ovest di Mariupol, in vista di operazioni militari con”lancio di missili anti-aerei e d’artiglieria”. Il fronte del Donetsk è tornato rovente da qualche settimana: violenti bombardamenti di Kiev sulla zona (separati sta) di Gorlovska nella seconda metà di maggio, adesso questo annuncio.
Da una parte, queste operazioni possono essere dirette a mettere alla prova la marina russa, che dopo l’apertura del lungo ponte di Kerch che unisce la Crimea alla madrepatria, ha dovuto essere rinforzata dopo i propositi di sabotarlo enunciati da più di un caporione ucraino (si ricorderà a metà maggio, è stato un giornalista americano, Tom Rogan sul Washington Examiner, a suggerire alla giunta di Kiev di far saltare il ponte lungo 19 chilometri).
Ma l’altra possibilità è che, nel quadro dell’offensiva attesa e prevista contro il Donbass, le zone di esclusione …
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GEOPOLITICA-SPIETATA (LUCIDA), ANALISI DI MARCO BERTOLINI
31 dicembre 2016 Giuseppe Germinario
tratto dal sito http://www.congedatifolgore.com/it/geopolitica-spietata-lucida-analisi-di-marco-bertolini/#.WGazcU58Hep.facebook
Mi pare l’ulteriore conferma che nei centri vitali dell’amministrazione del paese ci siano personaggi e forze sensibili a un recupero delle prerogative nazionali. Manca una espressione politica che possa dare loro espressione e forza
Pubblicato il 30/12/2016
GEOPOLITICA-SPIETATA (LUCIDA) ANALISI DI MARCO BERTOLINI
Sicurezza Internazionale:
Intervento del Generale Marco Bertolini
edito da http://www.atlantismagazine.it/
Sicurezza Internazionale: Intervento del Generale Marco Bertolini – ATLANTIS
Italia e “Comunità Internazionale”
analisi di una crisi
Attorno a noi, nell’area euromediterranea della quale rappresentiamo il centro, il punto nel quale dalla società romana prima e cristiana poi è nata l’idea stessa di occidente, si stanno verificando crisi di portata epocale che consegneranno ai nostri figli un mondo diverso e molto più difficile e pericoloso di quello nel quale abbiamo vissuto noi, figli della guerra e spettatori della guerra fredda.
E’ una realtà che ormai si sta imponendo alla consapevolezza generale, anche se spesso prevale la tentazione di limitarsi a una microanalisi delle singole situazioni di crisi, nell’illusione di venirne a capo. Così facendo, però, si perde la visione d’insieme di quello che continua a riproporsi come il solito scontro tra gli interessi statunitensi e russi, di antica memoria, che non ci lascia che il ruolo rassegnato delle comparse, e spesso delle vittime, delle frizioni tra i due giganti.
Questa situazione è particolarmente pericolosa per un paese come l’Italia, esposto geograficamente come nessun altro e che nonostante questo pare avere optato entusiasticamente per il rifiuto di individuare “originali” interessi nazionali da difendere. Al contrario, preferisce di norma appiattirsi su quelli di una Comunità Internazionale (CI) volubile, volatile e difficilissima da …
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CULTURA
Estetica della moda. Una nuova proposta teorica
di GIACOMO FRONZI – 1 giugno 2018
La moda è senza dubbio uno dei più rilevanti fenomeni culturali, economici e sociali della modernità. Analizzata da prospettive teoriche molto diverse, tuttavia essa non ha ricevuto dalla filosofia un’attenzione pari a quella ricevuta da altre discipline. All’interno del panorama filosofico, poi, l’estetica – che più di altri approcci dovrebbe intrattenere con la moda un rapporto privilegiato – pare aver trascurato questo fenomeno. Il recente volume Estetica della moda (Bruno Mondadori 2017) scritto da Giovanni Matteucci, con contributi di Stefano Marino e Gioia Laura Iannilli, ha proprio l’obiettivo di colmare questo vuoto teorico, fungendo da autentico apripista per qualsiasi successiva trattazione filosofica di questo tema.
Possiamo dire che Estetica della moda di Giovanni Matteucci ha un carattere inaugurale, giacché si tratta del primo libro che viene pubblicato con questo titolo. Ma non è soltanto una questione di titolo, ovviamente, ma di contenuti. La relazione tra Estetica, intesa come disciplina filosofica che si occupa delle forme della sensibilità e delle sue innumerevoli espressioni, e Moda, intesa come fenomeno e complesso di pratiche che ha a che fare in modo immediato con la visione e la visibilità, sembra apparire intuitivamente costitutiva. Partendo dal presupposto che la “moda” ricade nel perimetro dell’“estetico” (anzi, per come si legge nelle pagine scritte da Iannilli, a certe condizioni possono essere considerati sinonimi), ci accorgiamo subito che a questa evidenza non è corrisposta un’adeguata attenzione da parte dei filosofi (se non in modo episodico, per come emerge dall’attenta ricostruzione di Marino) e da chi opera nel campo teorico dell’Estetica. Impegnato da alcuni anni nell’analisi filosofica ed estetologica del fenomeno “moda”, Matteucci, con quest’ultimo lavoro, si pone un doppio obiettivo: superare una lacuna e contribuire a rendere più chiari i compiti della riflessione estetica al giorno d’oggi.
Cerchiamo ora di ripercorrere l’itinerario tracciato da questo volume, che è diviso in due parti: la prima (Per un’estetica della moda) è scritta da Matteucci, mentre la seconda (intitolata Itinerari) contiene i contributi di Stefano Marino (Filosofie della moda: una ricostruzione storico-interpretativa) e Gioia Laura Iannilli (La moda come estetica del quotidiano). Partiamo, dunque, dalla Parte prima.
La premessa dalla quale muove l’Autore è che mentre la moda è stata ed è oggetto di costante attenzione da parte di numerose discipline (sociologia, semiotica, scienze economiche, teoria dell’arte e della letteratura, ecc.) i cui contributi, nel loro complesso, possono essere inseriti nei cosiddetti Fashion Studies, il suo rapporto con la filosofia è stato rapsodico, sebbene per nulla irrilevante. È come se la filosofia avesse nel tempo maturato quella che Karen Hanson, richiamato nel testo, ha definito una “paura per la moda”, legata al fatto che tradizionalmente l’attività speculativa ha privilegiato le strutture stabili rispetto a quelle instabili, le invarianti rispetto alle variabili, la solidità rispetto al mutamento. Ancora più eclatante è la sostanziale assenza della moda nell’ambito dell’estetica, la quale, come scrive Matteucci, è come se scontasse un peccato d’origine: «essa nasce […] come “disciplina filosofica” a partire da un gesto molto radicale …
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CYBERWAR SPIONAGGIO DISINFORMAZIONE
Vademecum: la disinformazione, che cos’è e come funziona
Giuseppe Germinario – 17 gennaio 2018
Premessa generale: il linguaggio umano si differenzia da tutti gli altri perché è capace di mentire.
In questo vademecum che mi accingo a scrivere, esporrò brevemente le caratteristiche principali della disinformazione. Il tema è vastissimo, io non sono uno specialista e questo non sarà un trattato: sarà un agile e breve manualetto, appunto un vademecum, che si propone il modesto scopo di aiutare il lettore a riconoscere la disinformazione e a evitarla, insomma a non abboccare. Saranno benvenuti critiche, obiezioni, aggiunte e suggerimenti dei lettori.
Cominciamo dal principio, con una classificazione elementare dei tipi di disinformazione.
I tipi fondamentali di disinformazione sono: lo stratagemma, l’intossicazione, la propaganda bianca, la propaganda nera, l’influenza.
- Stratagemma. Esiste da sempre. Nel combattimento individuale è la finta: finti col sinistro, l’avversario si scopre per parare, colpisci col destro; nel combattimento tra formazioni è la diversione: attacchi con un reparto a est per attirare colà il nemico, colpisci con il grosso delle tue forze a ovest. I greci abbandonano l’assedio, si allontanano sulle navi (nascondendole dietro l’isolotto di Tenedo), lasciano sulla riva il cavallo di legno (farcito di armati), i troiani esultano, eccetera. Questo celebre stratagemma contiene anche un’intossicazione (v. 2) perché i greci fanno credere ai troiani che il cavallo sia un’offerta ad Atena, ciò che li persuade a trasportarlo in città.
- Intossicazione. Rifilare al nemico dei falsi segreti. Nella definizione lapidaria del colonnello André Brouillard (Pierre Nord, artista francese del controspionaggio) “consiste nel far credere all’avversario quel che dovrebbe credere per precipitare nella sconfitta, militare o politica”. Hitler fa credere a Stalin che nel corpo ufficiali sovietico si cospira con la Germania per rovesciare l’URSS: Stalin fa giustiziare metà del corpo ufficiali. Gli Alleati vogliono sbarcare in Sicilia, fanno trovare ai tedeschi, al largo delle coste spagnole, un cadavere di ufficiale inglese: nelle sue tasche, prove indiziarie di un prossimo sbarco in Grecia. Hitler sposta in Grecia una parte delle truppe e del naviglio stazionato in Sicilia. Il principio dell’intossicazione è: ingannare il nemico in merito alla …
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DIRITTI UMANI – IMMIGRAZIONI
Chi crede che dietro gli immigrati ci sia un complotto
24.04.18
Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin
L’immigrazione è uno dei temi più cari ai populismi e le fake news si sprecano. Si diffondono così false certezze su presunti complotti, che hanno il duplice pregio di individuare facili nemici e di evitare di doversi cimentare con problemi complessi.
Cos’è il “piano Kalergi”
L’immigrazione è una delle materie in cui, in molti paesi europei, la cultura populista ha introdotto innovazioni non solo sul piano dei contenuti, ma anche in quello della comunicazione. Il tema ha indubbiamente inciso pure sul risultato elettorale italiano del 4 marzo, a causa degli arrivi dei profughi che dal 2011 si sono succeduti e dei tempi lunghi delle procedure di asilo. Fatti di sangue come quello di Macerata hanno scosso l’opinione pubblica e suscitato reazioni xenofobe.
Peraltro, tutto questo non è una novità: già con le elezioni politiche del 2008 e quelle europee del 2009 si erano sviluppate dinamiche che lavoce.info aveva contribuito ad analizzare (vedi ad esempio: Tito Boeri “È l’immigrazione, bellezza!” 9 giugno 2009).
Una relativa novità è invece l’uso spregiudicato di vere e proprie fake news, che ormai sulla materia abbondano su internet, sui social network e si sono diffuse nell’opinione pubblica, fino a trovarne tracce evidenti nella campagna elettorale per le regionali …
Continua qui: http://www.lavoce.info/archives/52685/se-limmigrazione-si-riduce-a-un-complotto/
Non sarà che Alexander Dugin è in segreto un sostenitore della Teoria Queer?
7 giugno 2018 DI JOSEPH GELFER
counterpunch.org
Alexander Dugin è un filosofo e un analista politico russo noto per essere, secondo quanto scrive Foreign Affairs, “la mente di Putin.”
Un recente articolo di ThinkProgress descrive l’ascesa di Dugin e il suo allineamento con l’estrema destra americana e con i suprematisti bianchi, come Richard Spencer, che gli ha offerto una piattaforma mediatica al di fuori della Russia (si dà il caso che la moglie di Spencer, Nina Kouprianova abbia tradotto in inglese alcuni degli scritti di Dugin). Come è facile immaginare, con simili affiliazioni, le opinioni di Dugin sulle politiche di genere possono arrivare all’estremismo. In un articolo, Dugin afferma che “l’ideologia liberale cerca di distruggere l’idea stessa di uomo e donna,” e prende una posizione quasi escatologica sui diritti dei gay quando dice che “l’approvazione del matrimonio omosessuale mi ha fatto capire dove sta andando l’Europa. Raggiungerà presto il suo apice finale e poi sarà caos, guerra civile, distruzione.”
Come filosofo politico, Dugin era salito alla ribalta nel 2009, con il suo libro The Fourth Political Theory. Vale perciò la pena di dare un’occhiata a questo testo fondamentale e rendersi conto di ciò che afferma Dugin su sesso e genere nel suo momento di massima espansività. Cominciamo con il descrivere sommariamente che cosa intende Dugin con Quarta Teoria Politica. Dugin dice che gli ultimi cento anni sono stati caratterizzati da tre ideologie-chiave. La prima è il liberalismo, che, secondo Dugin, è definito dalla centralità dell’individuo. La seconda è il comunismo, che è stato una risposta al liberalismo e al suo sistema …
Continua qui: https://comedonchisciotte.org/non-sara-che-alexander-dugin-e-in-segreto-un-sostenitore-della-teoria-queer/
ECONOMIA
Le tre crisi che sincronizzeranno un collasso globale entro il 2025
8 giugno 2018DI CHARLES HUGH SMITH
charleshughsmith.blogspot.com
Avremo una dinamica globale sincronizzata, ma non sarà di “crescita” e stabilità, bensì di decrescita ed instabilità.
Per comprendere il tracollo globale sincronizzato che è in vista per il periodo 2021-2025, dobbiamo prima stabilire la relazione che intercorre tra “denaro” ed energia: il “denaro” non è altro che una rivendicazione sulla futura energia. Se non c’è energia disponibile per alimentare l’economia globale, il “denaro” avrà scarso valore.
Gli economisti convenzionali ci assicurano che l’energia è ora una piccola parte dell’economia globale, quindi le fluttuazioni dei suoi prezzi avranno un effetto limitato sulla prosperità globale. Cosa rimane però della prosperità globale quando l’energia non riesce ad incontrare la domanda attuale al prezzo che i consumatori possono permettersi?
L’attuale “comprensione economica” dell’energia e del “denaro” è un reperto di un periodo unico, in cui i combustibili fossili erano economici ed abbondanti. In economia, è quasi un atto di fede credere che l’energia diverrà sempre più abbondante ed a prezzo sempre meno caro, sol perché la polverina della tecnologia è irreversibile. Quando tra molti decenni i combustibili fossili scarseggeranno, avremo tutti generatori di fusione a freddo, o micro-centrali
Continua qui: https://comedonchisciotte.org/le-tre-crisi-che-sincronizzeranno-un-collasso-globale-entro-il-2025/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
MANCANO I DOLLARI! È la globalizzazione, ragazzi
Maurizio Blondet 7 giugno 2018
Dopo tutti i trilioni di trilioni che la Federal Reserve, la banca centrale americana, ha “stampato” in anni di allentamento, ci credereste che nel mondo, di colpo, mancano dollari? Anzi, sono “evaporati”, secondo l’espressione del governatore della banca centrale dell’India, Urijt Patel. Il motivo è essenzialmente che la Fed ha cominciato a rialzare i tassi prima bassissimi, per restringere gradualmente la sua espansione monetaria, mentre allo stesso tempo il Tesoro Usa, alle prese col debito più grande della storia, ha messo sui mercati una maggior offerta dei suoi buoni del Tesoro. Risultato: tutti i capitali roventi in dollari che irrigavano la speculazione nel mondo, si sono precipitati in Usa, risucchiati (attratti) dai rendimenti più alti e dalla maggiore offerta di titoli di debito a più alto rendimento. Anemizzando di colpo i mercati emergenti, come si dissangua un ferito a morte. Le banche centrali dei paesi emergenti cercano di tamponare la ferita alzando disperatamente i tassi …
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GIUSTIZIA E NORME
David Rossi, motivazioni dell’assoluzione della vedova e del cronista del Fatto: non dovevano neanche essere processati
Il giudice Alessio Innocenti ha depositato le motivazioni per le quali il 15 gennaio scorso ha assolto con formula piena il giornalista Davide Vecchi e Antonella Tognazzi, moglie del capo della comunicazione di Mps. Nelle 33 pagine si legge che “i reati contestati sono insussistenti” e che “il tribunale non condivide il presupposto giuridico da cui muove l’ufficio del pm né i successivi passaggi del ragionamento”
La vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, e il giornalista del Fatto, Davide Vecchi non solo devono essere assolti ma non dovevano proprio essere processati. Il giudice Alessio Innocenti ha depositato le motivazioni per le quali il 15 gennaio scorso ha assolto con formula piena Vecchi e Tognazzi. Nelle 33 pagine più che spiegare i motivi della loro assoluta estraneità ai fatti, impartisce una lezione di diritto al magistrato Aldo Natalini che li ha indagati e trascinati sul banco degli imputati. Lezione delle basi del diritto: di quella Costituzione che qualunque cittadino dovrebbe conoscere a memoria, figurarsi un magistrato. Sin dalla prima pagina dell’analisi che svolge dell’accusa formulata dal pm, Innocenti scrive: “Il tribunale è giunto a ritenere insussistente già sotto il profilo oggettivo il reato contestato”. Poco più avanti: “Il tribunale non condivide il presupposto giuridico da cui muove l’ufficio del pm né i successivi passaggi del ragionamento”. E così fino alle conclusioni, nelle quali fra l’altro scrive che, proprio volendo indagare i due, sarebbero stati …
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
Gig economy: un diritto per il lavoro nella terra di mezzo
01.06.18
Come garantire protezioni essenziali ai lavoratori delle piattaforme online? Occorre definire il lavoro cui applicare le protezioni sulla base della tecnologia utilizzata per la sua organizzazione, indipendentemente dalla qualificazione come lavoro autonomo o subordinato.
Il tertium genus tra lavoro subordinato e autonomo
Per tutto il Novecento, a tutte le latitudini e longitudini, le norme protettive emanate dagli stati si sono applicate, di regola, soltanto alle persone che svolgevano lavoro subordinato. Tecnicamente: a chi svolgeva una prestazione personale continuativa caratterizzata da un obbligo di obbedienza nei confronti del creditore. Nell’area del lavoro autonomo, salvo limitate eccezioni, si è applicato il diritto comune dei contratti. Ora si assiste, su questo terreno, a una tendenza nuova: per un verso, le nuove tecnologie informatiche e telematiche hanno l’effetto di svuotare di significato o rendere inapplicabili i vecchi criteri di distinzione del lavoro subordinato da quello autonomo; per altro verso alcuni ordinamenti statali tendono, in aree marginali ma via via più estese, a istituire protezioni inderogabili che si applicano indipendentemente dalla qualificazione del lavoro come subordinato o autonomo.
In un articolo del mese scorso ho accennato agli orientamenti più recenti della giurisprudenza d’oltremanica e d’oltreatlantico, nel senso dell’individuazione di una sorta di tertium genus tra le categorie tradizionali del lavoratore subordinato (employee) e del lavoratore autonomo (independent contractor), per riconoscere ai lavoratori delle piattaforme digitali le protezioni indispensabili: in particolare uno standard retributivo minimo e l’esenzione dal divieto di coalizione. È un po’ l’operazione che qui da noi è stata compiuta in passato per assicurare un minimo di tutela ai collaboratori …
Continua qui: http://www.lavoce.info/archives/53367/un-diritto-per-il-lavoro-nella-terra-di-mezzo/
PANORAMA INTERNAZIONALE
L’incredibile conclusione di JPMorgan: un’uscita dell’Italia potrebbe essere la migliore opzione per Roma
6 giugno 2018
FONTE: ZEROHEDGE.COM
Con l’Europa che ha avuto un attacco cardiaco la scorsa settimana, mentre i rendimenti dei bond italiani sono esplosi tra i timori che il nuovo governo populista avrebbe premuto il pulsante “uscita dall’euro” e potesse minacciare l’UE di lasciarla per ottenere concessioni di spesa da Bruxelles, la discussione sugli squilibri Target2 è riemersa dopo anni di dormienza. E con €426 miliardi, l’Italia ha il più alto deficit Target2 con l’Eurosistema (la Spagna è al secondo posto con €377 miliardi). Qualsiasi discussione sull’uscita dall’euro dell’Italia solleva preoccupazioni sui costi.
Dopotutto, come ci ricorda JPMorgan, è stato solo un anno fa, nel gennaio 2017, che in una lettera ai parlamentari del Parlamento Europeo, il presidente della BCE Draghi ha ammesso che un Paese può lasciare l’Eurozona, ma solo se salda i suoi conti pendenti, o come ha detto lui stesso: “Se un Paese dovesse lasciare l’Eurosistema, le sue passività verso la BCE dovrebbero essere saldate per intero”.
Collegando il costo dell’uscita dall’Eurozona ai saldi Target2, dove la Germania ha un credito di quasi €1,000 miliardi, Draghi “ha ricordato” ai politici populisti in Europa che un’uscita o un divorzio dall’euro sarebbero difficili e anche più costosi rispetto al passato a causa del …
Una vera squadra per l’Italia, o vince la Banca chiamata Ue
Scritto il 04/6/18
«Abbiamo mai votato, noi, sull’Unione Europea? Abbiamo votato tutti quei maledetti regolamenti che hanno fatto? Questa è la cessione di sovranità che non si deve fare».
Gianfranco Carpeoro taglia corto: l’Unione Europea non esiste. Al suo posto c’è una struttura privatistica e tecnocratica, mai legittimata da nessuna decisione democratica. Anche per questo è inaccettabile che un presidente della Repubblica ponga il veto su un ministro, solo perché critico con trattati europei non sottoposti all’approvazione popolare.
Saggista, massone ed esponente del Movimento Roosevelt, ha chiesto a Sergio Mattarella di dimettersi, dopo il veto opposto a Paolo Savona. Poi è nato il governo Conte, con Savona spostato alle politiche comunitarie. Un esecutivo di compromesso, che scommette sull’inedita alleanza tra Salvini e Di Maio. «Sulla carta, è un governo migliore di quelli che l’hanno preceduto, dato lo spessore dei suoi componenti e l’impostazione culturale keynesiana di alcuni di essi».
Reggerà? «Temo di no», ammette Carpeoro, in diretta web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”: «Ora l’Ue sta facendo la prevedibile manfrina di chi finge di legittimare il neonato esecutivo. Ma non illudiamoci: i poteri di Bruxelles si stanno preparando a uno scontro durissimo, al quale il governo Conte potrebbe sopravvivere solo in un modo, dimostrandosi una vera squadra unita e affiatata».
La premessa è nei fatti: il “contratto” di governo non può essere realizzato senza rompere le rigidità di bilancio imposte dall’oligarchia Ue dominata dalla Germania. Possibile che due personaggi come Salvini e Di Maio possano sopportare un urto così forte, contro i poteri egemoni in Europa? Carpeoro teme che, in caso di difficoltà, preferiscano imboccare l’uscita di sicurezza: «Entro i famosi “cento giorni” a partire dall’insediamento, Di Maio potrebbe scegliere le elezioni anticipate per approfittare dell’onda lunga che premia i 5 Stelle». E a maggior ragione potrebbe farlo Salvini, dato in fortissima ascesa, specie se venisse ostacolato da quella che Carpeoro considera una pericolosa opposizione interna, incarnata da Bossi e Maroni. Tutto è in bilico, niente è escluso: «Questo governo potrebbe sicuramente fare alcune cose obiettivamente positive, a una condizione: che scopra di essere un gruppo coeso, una squadra compatta».
C’è il rischio che, per mettere in crisi il nuovo governo, la “sovragestione” metta in atto una strategia della tensione ricorrendo ad attentati terroristici? «Impossibile escluderlo», dice Carpeoro, che però sottolinea come l’Italia sia stata letteralmente messa in sicurezza, sotto questo profilo: «Negli ultimi dieci anni i nostri servizi segreti e i loro referenti politici hanno svolto un lavoro eccezionale: è un onore, disporre di apparati di intelligence che hanno sicuramente salvato decine di vite umane», proprio mentre il terrorismo firmato Isis mieteva vittime nel resto d’Europa. «Speriamo che si continui così».
Col termine “sovragestione”, Carpeoro – autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo” (Revoluzione, 2016) – indica un nucleo di potere-ombra, supermassonico e reazionario, capace di utilizzare settori dei servizi segreti atlantici per realizzare attentati “false flag” mirati a destabilizzare i governi e premere per leggi speciali come quelle adottate negli Usa e poi in Francia. «Se parlo spesso di sovragestione – spiega – è proprio perché la sovragestione può svilupparsi, principalmente, quando la gente non vota»…
Continua qui: http://www.libreidee.org/2018/06/una-vera-squadra-per-litalia-o-vince-trust-ue-delle-banche/
POLITICA
Steve Bannon: “la capitale è il centro del mondo” – cosa significa?
04 Giugno 2018
In questi giorni si parla molto di Steve Bannon e del suo ruolo nelle negoziazioni che hanno portato alla formazione del governo Lega-5Stelle. Il super-consulente di Trump, nonchè ex membro del CDA di Cambridge Analytica, poi apparentemente caduto in disgrazia, non solo ha proclamato che l’accordo Lega-M5S è nato su suo suggerimento, ma ha spiegato chiaramente i perchè. Ovviamente, a chi ha orecchie per intendere. Ma chi è questa eminenza grigia, che fino a due anni fa non conosceva nessuno, e che è dietro l’ascesa del presidente USA? Per chi ci segue da tempo, è uno scherzo capirlo. Basta guardare la sua “provenienza”: Georgetown University, l’importante università gesuita di Washington, dove si forma l’elite gesuitica statunitense che stranamente finisce sempre per dettare le politiche di tutti i presidenti USA da almeno 50 anni. E’ quella infatti la “casa” che ha formato Kissinger, Brzezinski, e migliaia di altre eminenze grigie minori, i gradini visibili del potentato del così detto Papa nero. Una casa che non fa distinzioni religiose, o di credo politico. Infatti, la sua specialità è infilare i propri membri in tutte le organizzazioni che contano, dalla famosa e sopravvalutata lobby ebraica, agli altri ordini e potentati, come Opus Dei e Massonerie varie, giù fino ai partiti, indifferentemente di finta destra o finta sinistra, o estremisti. Tutti specchietti: quello che conta è che ci sia sempre qualcuno dei loro a prendere le decisioni e/o a dare i consigli “giusti” al momento giusto. L’educazione di Bannon prosegue ad Harvard, l’università “Ivy League” dove molti dei futuri “movers and shakers” dell’establishment americano …
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SCIENZE TECNOLOGIE
Il glifosato è genotossico: lo studio dell’Istituto Ramazzini
Disponibili i primi tre articoli sulla fase pilota dello studio sul glifosato che l’Istituto Ramazzini sta conducendo grazie ai finanziamenti dei soci della Onlus. I risultati appaiono chiari: gli erbicidi a base di glifosato sono capaci di alterare importanti parametri biologici, danneggiano lo sviluppo sessuale e il microbioma intestinale e mostrano genotossicità.
16 Maggio 2018
Sono disponibili online i primi tre articoli sulla fase pilota dello Studio Globale sul Glifosato dell’Istituto Ramazzini; saranno pubblicati a fine maggio dalla prestigiosa rivista scientifica Environmental Health. Lo studio pilota ha indagato gli effetti degli erbicidi a base di glifosato (GBHs) su ratti esposti ad una concentrazione di glifosato equivalente alla dose giornaliera accettabile nella dieta secondo lo US Environmental Protection Agency (cRFD) (1)– 1.75 mg/Kg/die (somministrata in acqua da bere per un periodo 3 mesi). Lo studio si è focalizzato sui possibili effetti durante il periodo e ha coinvolto diverse Istituzioni ed Università in Europa e negli Stati Uniti.
I risultati mostrano che i GBHs sono capaci di alterare alcuni importanti parametri biologici, con particolare riguardo allo sviluppo sessuale, alla genotossicità, e al microbioma intestinale. I 300.000 euro che sono stati necessari per lo studio pilota sono stati raccolti grazie agli oltre 30.000 soci dell’Istituto Ramazzini …
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