RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 11 APRILE 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Diagrammi di flusso, elaboratori; produzione a catena, metodologia tecnica.
Un endogeno rotismo di antichissime invenzioni azionato da una qualche forza agente dall’interno.
Un molino, ma niente più mugnai.
H.M. ENZENSBERGER, Mausoleum, Einaudi, 1979, pag. 48
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SOMMARIO
Mafia, euro-rigore e Covid: tramonta il paradiso dei cretini
BORGHI: VI PORTERANNO AL MES PER FAME. Un altro mese e nessun euro
Ci stanno svendendo alla troika nel modo più vile: in quarantena coatta
Grimaldi: virus e dittatura sanitaria, il vero sogno dell’élite
LE RIVELAZIONI DI BORGHI SULLE STRANE AMICIZIE DI CONTE: CLUB DI ROMA – VIDEO
CONTE PROROGA ARRESTI DOMICILIARI FINO AL 3 MAGGIO: DEMOCRAZIA VIGILATA
Digital identity, cosa fanno gli altri Paesi
Transazioni finanziarie, rischi e vantaggi della digital identity
Esclusiva. On. Fidanza: “il MES una pagina buia per l’Italia”
Coronavirus e i furbetti del diritto internazionale
LA CONFESSIONE:”COME HO FATTO I MILIONI CON GLI IMMIGRATI” – VIDEO
MALTA SABOTA BARCONE CARICO DI CLANDESTINI: “NON VOGLIAMO CONTAGIATI CORONAVIRUS”
Coronavirus, Meloni: “Conferenza Conte degna di regime totalitario”
L’UNICA POLITICA DEL PD: TASSARE. Aspettatevi poi la patrimoniale
Carpeoro: un massone tradì Mussolini, che voleva arrendersi
IN EVIDENZA
Mafia, euro-rigore e Covid: tramonta il paradiso dei cretini
Quattro mesi fa, a “Border Nights”, Gianfranco Carpeoro fece una dichiarazione clamorosa: Paolo Borsellino, assassinato a Palermo proprio mentre la Prima Repubblica stava crollando sotto i colpi di Mani Pulite, aveva fatto una scoperta sconcertante.
E cioè: da anni, Cosa Nostra finanziava politici europei di prima grandezza, alcuni dei quali tuttora in auge in paesi come Francia, Germania e Olanda. Obiettivo: contribuire all’assetto oligarchico di un’Ue progettata per sottomettere le popolazioni, spingendo i governi (costretti all’austerity) a trasformarsi in arcigni esattori. Vittima predestinata, il Belpaese.
Un grande disegno: indebolire le possibilità di tutti, tranne pochissimi. E se in tanti ormai hanno messo a fuoco la tragedia storica dell’ordoliberismo eurocratico che ha sventrato prima la Grecia e poi l’Italia, Borsellino – già all’inizio degli anni ‘90, in odore di Maastricht e tra il giubilo dei Romano Prodi di turno – ne avrebbe prima intuito e poi scoperto anche la componente mafiosa, cioè il ruolo finanziario (nella politica europea) di un player impresentabile come la criminalità organizzata. Un partner-ombra, oscuro e ambiguo quanto la catena di comando che il 19 luglio 1992 ordinò che venisse azionato il fatidico detonatore in via D’Amelio, facendo poi sparire subito la tristemente famosa “agenda rossa” da cui il magistrato non si separava mai.
Un’esternazione, quella di Carpeoro, particolarmente attuale oggi, tra le miserevoli polemiche innescate a Merkelandia da “Die Welt”, che accusa la mafia di tifare per gli aiuti europei destinati a un’Italia che Conte ha sottoposto al coprifuoco, dopo aver lasciato “scappare” in tutta la penisola migliaia di potenziali “untori” provenienti dal focolaio iniziale, lombardo. Specularità inquietanti: alla “piccola” mafia italiana corrisponderebbe la grande cupola tecno-finanziaria della galassia neoliberale europea, il cui potenziale di fuoco fa impallidire quello dei colleghi nostrani, picciotti e boss. Che poi la tre due consorterie esistesse addirittura un legame diretto e operativo, a quanto pare – secondo Carpeoro – lo scoprì Borsellino, ereditando alcune intuizioni di Giovani Falcone sul ruolo delle “menti raffinatissime” (cioè non-corleonesi) dietro alla strategia della tensione inaugurata in Italia in modo sincronico, rispetto alla devastante stagione di Tangentopoli. L’argomento naturalmente resta controverso, arduo da dipanare e letteralmente proibitivo per moltissimi cervelli politici, come quelli che hanno monopolizzato il paese nel deprimente derby a puntate degli ultimi anni, prima i 5 Stelle contro il Pd, poi le Sardine contro Salvini. E ora a fischiare la fine del match è intervenuto l’arbitro più spietato, il coronavirus.
La verminosa inflessibilità di Bruxelles – il Re Nudo che intende negare all’Italia qualsiasi vero sostegno finanziario, svincolato dal debito – oggi ammutolisce i tanti coristi del “ce lo chiede l’Europa”, che in questi decenni hanno sistematicamente applaudito lo smantellamento progressivo dell’ex quinta potenza industriale del mondo. L’ipocrisia euro-cannibale si avvale della spettacolare perfidia dell’Olanda, utilizzata come Stato-canaglia in funzione anti-italiana. L’Olanda – accusa Carpeoro – si sta rivelando la fogna d’Europa: grazie al dumping fiscale che l’Ue le consente di attuare, drena risorse strategiche proprio a quell’Italia a cui si nega risolutamente ogni aiuto, persino in mezzo alla catastrofe del Covid-19. Domanda: se ne saranno accorti, gli italiani? Lo sanno che proprio l’Olanda è una delle sedi strategiche dell’ex Fiat, il colosso industriale lautamente foraggiato per decenni dallo Stato italiano e poi involatosi verso lidi fiscali più confortevoli, senza neppure garantire il futuro degli stabilimenti della Penisola? Si rendono conto, i connazionali, del fatto che le news a loro disposizione sono amministrate da network tra cui spiccano gli alfieri di “Repubblica”, pronti a demonizzare Salvini dopo aver perseguitato Berlusconi? E’ chiaro, ai lettori, che il titolare dell’intero Gruppo Espresso oggi si chiama John Elkann?
Non fa prigionieri, la falce del coronavirus. Solo ieri, il paese era infestato da notizie funeree facenti capo a sigle come Ilva, Atlantia, Alitalia. Frantumi di un paese in via di dissoluzione, da trent’anni in avanzo primario: lo Stato costretto a incamerare, con le tasse, più soldi di quanti ne potesse fornire a famiglie e aziende, sotto forma di servizi. Uno squilibrio scandaloso, coperto dal coro del “ce lo chiede l’Europa”, con i suoi solisti – tanto simili ai simpatici tedeschi del “Welt” – sempre prontissimi a parlare solo di mafia, evasione fiscale e debito pubblico. Se quello era un tempio, un santuario di menzogne, adesso il tetto è crollato. Sessanta milioni di persone fremono, rinchiuse in casa dal protocollo “cinese” della quarantena infinita imposto dal nuovo padrone delle loro vite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Milioni di connazionali sono ridotti alla disperazione: senza soldi, e con la quasi-certezza di non poter riaprire le loro attività. Lo spettacolo è inquietante: un intero paese nelle mani di un piccolo, oscuro premier venuto dal nulla, mai eletto da nessuno, ora costretto – almeno – a cercare di salvare la pelle, tenendo testa ai famelici squali europei. Decenni di finzioni si stanno sbriciolando, giorno per giorno, grazie alla drammatica severità del momento. Si scopre, di colpo, che è perfettamente possibile erogare centinaia di miliardi, creandoli dal nulla. Non lo si poteva fare, prima? Certo, ma non lo si voleva. Non ci saranno più poltrone comode, per i coristi: a quanto pare, questo non sarà più il paradiso dei cretini.
(Giorgio Cattaneo, “Mafia, Ue, Covid: tramonta il paradiso dei cretini”, dal blog del Movimento Roosevelt del 10 aprile 2020).
BORGHI: VI PORTERANNO AL MES PER FAME. Un altro mese e nessun euro
10 APRILE 2020
Vi presentiamo il video di Claudio Borghi Aquilini nel quale si presenta la situazione attuale: il PD è già partito chiedendo nuove tasse e queste saranno lo strumento, nel breve periodo, per obbligarci ad accettare il MES, non quello incondizionale, ma quello vero, quella della troika, quello della Grecia, delle tasse , delle espropriazioni. Mentre gli altri paesi danno SOLDI, SOLDI VERI , ai propri cittadini, il nostro governo NON HA FATTO ANCORA AVERE NULLA ai propri cittadini, e non farà avere nulla ancora almeno per 15 giorni. Così dopo la crisi, potranno comprarci con un tozzo di pane. Benvenuti alla deflazione salariale.
Buon ascolto e ringraziamo Inriverente
VIDEO QUI: https://youtu.be/W9kRkbcTQk4
FONTE:https://scenarieconomici.it/borghi-vi-porteranno-al-mes-per-fame-un-altro-mese/
Ci stanno svendendo alla troika nel modo più vile: in quarantena coatta
10 APRILE 2020
VIDEO QUI: https://youtu.be/WxMbRNls1iQ
Mentre negli altri paesi offrono sussidi a tutti, cittadini, famiglie e aziende, a fondo perduto, questo è l’unico paese dove non hanno neanche sospeso le tasse, dove dicono di sospendere le rate del mutuo prima casa, ma poi scopri che non è vero o che dovrai pagare il doppio degli interessi dopo, dove continuano a torchiarci con le truffe in bolletta, dove illudono le partite iva con 600 euro come ai criceti in gabbia, dove ci stanno facendo fare un default tecnico, con il lockdown peggiore del mondo, perché qualcuno ha deciso di svenderci.
E questi continuano a parlarci di DEBITI INTERNAZIONALI, come MES, CORONABOND ECC?
Noi le soluzioni le abbiamo tutte in casa.
www.pianodisalvezzanazionale.it
FONTE:https://scenarieconomici.it/ci-stanno-svendendo-alla-troika-nel-modo-piu-vile-in-quarantena-coatta/
Grimaldi: virus e dittatura sanitaria, il vero sogno dell’élite
Non voglio dire che il Covid-19 sia il risultato di una pianificazione lucida e programmata, per quanto ci sarebbero elementi che lo farebbero pensare (perché c’è una storia di crimini programmati lucidamente, con provocazioni mondiali per raggiungere certi fini, a partire dall’11 settembre al Golfo del Tonchino). Non abbiamo la possibilità di dire al pubblico che c’è stato un criminale disegno. Però quando il coltello è capitato nelle mani di chi sa maneggiarlo, lo hanno sempre utilizzato per i propri scopi. Si dovrebbe parlare di un complotto che fa uso di un virus che sconvolga il mondo e che ridisegni l’assetto geopolitico nonché il quadro dei rapporti di classe. La storia ci dirà che questo coltello verrà utilizzato per degli scopi che si sono sempre ripromessi le élite, cioè arrivare ad un potere assoluto, totalitario. Ristabilire un nuovo paradigma sociale, che veda una riduzione dell’autonomia dell’autodeterminazione da parte delle masse, e una concentrazione di potere e di ricchezza al vertice. Al vertice vediamo nuovi protagonisti, tutti quelli che hanno il controllo della salute come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i medici, i ricercatori. Una categoria laica che sta scalando le posizioni del potere e del prestigio prendendo il posto della Chiesa, che si è sempre data per fine il controllo su vita, salute e morte delle persone.
Un’altra categoria emergente sono i militari, la polizia, gli apparati di sorveglianza sociale, soprattutto in quei paesi dove si è riusciti a coltivare una popolazione di reclusi e spaventati. Questa coalizione di forze scientifiche, religiose e militari assume oggi un ruolo fondamentale per consolidare questa nuova architettura politico-sociale, facendo 100 passi avanti contro la democrazia (per poi, magari, fare un passo indietro per dare l’impressione che si torni alla normalità, alla democrazia). Nell’Olimpo dei dominanti poi ci sono i media. Agiscono unanimemente, nessuna voce fuori dal coro. Il minimo di critica non c’è. Non si fa parlare alcuna voce dissidente. Abbiamo il caso impressionante contro la sola voce dell’unanimismo mediatico, ovvero la dottoressa Gismondo, diffidata da un trio di virologicari all’Oms, tra i quali il noto Roberto Burioni, per aver detto “stiamo tranquilli, è un’influenza come in tutte le stagioni, i dati sui morti e sui contagi sono falsificati, sono assommati in un unica lista mortuaria”, ribadendo delle cose che all’estero il grandissimo virologo tedesco Wolfgang Wodarg ha spiegato, ed è stato ascoltato. A questa straordinaria ricercatrice, direttrice del reparto di virologia dell’ospedale Sacco di Milano, ovviamente pubblico, è stata addirittura indirizzata una diffida legale. I media, quindi, consolidano questo nuovo aspetto del pensiero unico.
Decenni di politiche di austerità, hanno messo la sanità italiana in ginocchio. Anche i governi di sinistra hanno contribuito. Ora sembrano tutti contro le politiche liberiste. Gli indirizzi economici? Cambieranno in peggio. Acquisiti certi risultati che si possono dedurre dalle strade vuote, dalla popolazione intera reclusa in gabbie neanche più virtuali, le élites non rinunceranno a queste conquiste. Come i vampiri, una volta assaggiato il sangue, non sopravviverebbero se dovessero rinunciarvi. Quel coltello che gli è capitato tra le mani permetterà di recidere qualsiasi velleità rivoluzionaria, alternativa, antagonista. La crisi economica sarà spaventosa e come quella del 2008; una minoranza delle grandi banche, delle camarille degli investitori e delle multinazionali faranno guadagni spaventosi, con corrispondente ulteriore impoverimento della restante parte dell’umanità.Basta già pensare a cosa produrrà questa reclusione. Miliardi di persone chiuse in casa che ne usciranno menomate, in depressione, obese e senza difese immunitarie, dal momento che non hanno avuto il beneficio del sole che assicura la vitale vitamina D, senza movimento per settimane se non mesi, senza rapporti sociali.
E pensare che mentre la popolazione deve rinchiudersi tra quattro mura, rinunciare alla luce del giorno, all’aria pulita della natura, i carabinieri beneficiano di una direttiva che gli ordina di stare in mutande per almeno 30 minuti del giorno, al sole. Tutti noi reclusi, dietro a virtuali sbarre; e loro, che hanno il compito di sorvegliarci e di punirci, al tepore e alla luce del sole. Una discrepanza che dice già tutto sullo Stato prossimo venturo. Ci guadagneranno le case farmaceutiche, la classe medica e farmaceutica che ha perso la sua verginità (e non da oggi), ma assurge a nuovo supporto del potere grazie alla visibilità e autorevolezza che ha assunto nel dettare alla politica quanto ritiene opportuno. Un potere decisionale che passa dalla politica degli eletti ai tecnici. Avevano cominciato con Monti. Poi, certo, c’è la Cina. Tocchiamo un nodo cruciale. Il virus si è diffuso a Wuhan, una regione dove si concentra un massimo della più inquinante industria cinese, come la nostra Lombardia, con effetti spaventosi dal punto di vista della contaminazione da polveri sottili, letali per la funzione respiratoria. Wuhan è anche la regione dove si è concentrata la sperimentazione della connessione 5G che opera con onde cortissime che richiedono migliaia di antenne e satelliti che ci bombardano con onde elettromagnetiche.
(Fulvio Grimaldi, dichiarazioni rilasciate a Massimo Mazzucco per l’intervista “Il Covid-19 è un coltello che è finito nelle mani delle élite per raggiungere un loro vecchio scopo: arrivare ad un potere assoluto e totalitario”, pubblicata su “Luogo Comune” il 5 aprile 2020).
BELPAESE DA SALVARE
LE RIVELAZIONI DI BORGHI SULLE STRANE AMICIZIE DI CONTE: CLUB DI ROMA – VIDEO
CONTE PROROGA ARRESTI DOMICILIARI FINO AL 3 MAGGIO: DEMOCRAZIA VIGILATA
“Abbiamo appena predisposto un nuovo Dpcm con cui proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio”.
Lo annuncia il presidente abusivo del Consiglio, Giuseppe Conte.
Loro hanno predisposto. Era il 12 marzo quando sarebbero stati “14 giorni”. Due mesi. Questi non ci stanno capendo nulla. Qui è in gioco la democrazia. E’ in gioco la libertà, individuale e di un popolo. E la libertà vale molto più della vita.
L’invasato sta mettendo in ginocchio l’Italia dopo essersi rifiutato di mettere in quarantena i cinesi. Andrebbe portato in ceppi al gabbio.
Intanto ha svenduto l’Italia alla Merkel e spalancato i porti ai barconi. Che sbarcano clandestini contagiati che vengono però scoperti solo giorni dopo.
Prima della conferenza stampa, rinviata di ora in ora di oltre cinque ore, la riunione fiume quella del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione dei partiti di governo, è durata oltre oltre sei ore. Sul tavolo il nuovo Dpcm ma anche l’accordo raggiunto ieri sera dall’eurogruppo. A quanto apprende l’Adnkronos, discussione piuttosto accesa sul Mes.
Dal 14 aprile riapriranno solo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini. Che culo.
Conte ci sta trattando come la rana bollita. Ricordiamoci che non c’è alcuna motivazione scientifica per impedire alle persone di uscire di casa, è in atto un sopruso per motivazioni che nulla hanno a che vedere con la diffusione del virus.
Non solo. Non ci sono motivi per un provvedimento unico a livello nazionale: che senso ha prevedere gli stessi limiti per zone del Paese dove l’epidemia ha una penetrazione con differenze di 10 a 1? Nessuno.
FONTE:https://voxnews.info/2020/04/10/conte-proroga-arresti-domiciliari-fino-al-3-maggio-democrazia-vigilata/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Digital identity, cosa fanno gli altri Paesi
Vediamo qual è lo stato dell’arte dell’identità digitale in diversi Paesi del mondo
In un precedente articolo, sono stati illustrati i pregi ed i difetti della digital identity nelle transazioni finanziarie in base alle nuove raccomandazioni del Gruppo di Azione Finanziaria (GAFI-FAFT). Vediamo ora qual è lo stato dell’arte in alcuni Paesi cui tali raccomandazioni sono indirizzate.
Iniziamo ovviamente dall’Italia, ove il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) è stato lanciato nel 2016. Tale sistema consente a soggetti pubblici e privati (accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale) di offrire servizi di registrazione dell’identità digitale a persone fisiche di almeno 18 anni e di autenticare le credenziali dell’ID digitale SPID. Ciò al fine di abilitare le credenziali di una persona fisica identificata per accedere a servizi pubblici a privati. La registrazione SPID può avvenire di persona, online o utilizzando un dispositivo mobile con webcam, a seconda delle procedure di registrazione offerte da un determinato Identity provider.
Per ottenere le credenziali dell’ID SPID, un individuo può fornire a un provider un documento di identità valido (carta d’identità o passaporto), la tessera sanitaria, un indirizzo e-mail e un numero di cellulare, oppure utilizzare la propria firma digitale, la carta di identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CNS). L’accettazione di SPID è obbligatoria per il settore pubblico e facoltativa per il settore privato (commerciale e finanziario). La legislazione italiana antiriciclaggio consente, alle entità obbligate, l’utilizzo delle ID digitali per l’identificazione e la verifica dei clienti che sono persone fisiche.
In India viene utilizzato un numero ID univoco (UID). Il numero di ID univoco dell’India – o Aadhaar – è un programma che utilizza molteplici informazioni biometriche e biografiche, nonché la documentazione di identità ufficiale laddove sia disponibile, per fornire un ID digitale a tutti i residenti in India, indipendentemente dall’età o dalla nazionalità.
La Unique Identification Authority of India (UIDAI) ha rilasciato un’app mobile, m-Aadhaar, che genera un numero di “ID virtuale”, collegato ma diverso dal numero Aadhaar, per aumentare la privacy e la sicurezza. Sia il numero Aadhaar che l’ID virtuale possono essere autenticati online, rispetto al database Aadhaar, o offline, utilizzando un codice QR.
Al fine d’inclusione finanziaria, il processo di registrazione di UIDAI Aadhaar prevede requisiti di prova di identità flessibili al fine di ottenere una copertura completa in una giurisdizione in cui molte persone non dispongono di documenti di identità di base e si fonda sulla biometria per stabilire l’univocità. L’iscrizione deve essere effettuata di persona presso gli uffici pubblici autorizzati situati in tutto il paese. Misure speciali sono utilizzate per iscrivere donne, bambini, anziani, persone con disabilità, tribù nomadi e tutti gli altri gruppi emarginati / vulnerabili di persone che non hanno alcuna dimora permanente.
Ai sensi dell’Amending Aadhaar Act, adottato nel luglio 2019 per conformarsi alla decisione della Corte Suprema del 26 settembre 2018, che ha annullato alcune disposizioni dell’AAhahaar Act originale per motivi di privacy, l’uso di Aadhaar rimane obbligatorio a fini fiscali e per ricevere benefici, sussidi e servizi governativi finanziati dal Fondo consolidato dell’India, ma non è più obbligatorio aprire un conto bancario (o ottenere un numero di cellulare). Invece, l’uso di Aadhaar per la customer due diligence è strettamente volontario e deve basarsi sul consenso informato del cliente.
In Svezia, il governo, che mantiene un database centrale delle identità di tutti i cittadini svedesi e di coloro che vi risiedono, facilita l’identificazione digitale attraverso un partenariato pubblico-privato. Il governo fornisce infatti il sistema delle ID digitali mentre i soggetti privati, comprese le banche, agiscono come fornitori di servizi di ID digitali, emettendo credenziali di ID digitali e fornendo servizi di autenticazione.
Lanciato per la prima volta nel 2003 e gestito da un consorzio di 10 banche svedesi, BankID fornisce ai clienti un ID digitale gratuito, che può essere utilizzato per autenticare l’identità per condurre transazioni nel settore pubblico e privato. Nei servizi finanziari tale ID può essere utilizzato da coloro che sono già clienti di un istituto di credito. Infatti, ab initio, per ottenere un ID bancario, il soggetto richiedente deve sottoporsi ad un’attività di customer due diligence documentale da parte della banca che emette l’ID digitale. Una volta ottenuto, BankID banca può quindi essere utilizzato per aprire un conto con altri istituti finanziari. A partire dal 2016, l’identità digitale BankID ha facilitato 2 miliardi di transazioni all’anno ed è stato utilizzato da oltre l’80% dei cittadini svedesi. Ai fini antiriciclaggio l’uso dell’ID digitale per l’identificazione / verifica dei clienti è esplicitamente previsto dalla normativa AML / CFT.
In Estonia, esistono numerosi sistemi di identificazione digitale disponibili. Ad esempio:
• Carte d’identità: costituiscono il documento di identificazione principale in Estonia, sono obbligatori per tutti i cittadini e residenti e sono l’opzione di identificazione digitale più utilizzata. La carta d’identità ha una fotografia e un chip che memorizza in modo sicuro i dati di identità personale e i certificati di firma digitale, utilizzando l’infrastruttura a chiave pubblica (PKI).
• Mobile-ID è un servizio di identificazione digitale del settore privato, che può essere utilizzato tramite il telefono cellulare di una persona. L’ID mobile viene emesso da un fornitore di telecomunicazioni in relazione alla SIM e alla carta d’identità di una persona. Il servizio deve essere attivato sul sito Web del PPA (Police and Border Guard Board).
• Smart-ID è un servizio di ID digitale del settore privato che utilizza l’API Smart-ID sul telefono cellulare di una persona e il servizio del server di gestione delle chiavi Smart-ID. Lo Smart-ID può essere rilasciato a persone con un codice di identificazione personale estone. Funziona in modo simile alla carta d’identità e all’ID mobile nell’identificare e verificare un cliente.
Le soluzioni di identificazione digitale estone vengono utilizzate per l’identificazione / verifica dei clienti al momento dell’ingresso nel mondo finanziario, nonché per effettuare la c.d. strong authentication dei clienti in conformità con la seconda direttiva sui servizi di pagamento. Ai fini della normativa antiriciclaggio l’autorità estone di vigilanza finanziaria ha affermato che le soluzioni di identificazione digitale (ovvero le informazioni ottenute mediante autenticazione con ID digitale) non possono essere fonte esclusiva per verificare l’identità del cliente.
Da una lettura trasversale di quanto riportato emerge dunque che, anche se con diverse modalità, molti Stati hanno avviato l’utilizzo diffuso delle identità digitali fondamentalmente per interfacciarsi con le Pubbliche amministrazioni e favorire l’inclusione finanziaria (si pensi a quanto scritto per l’India o a quanto avviene in Cina). Ciò che preoccupa ovviamente è riconducibile ad utilizzi distorti delle nuove possibilità che tale strumento può fornire. Ma di questo ho già scritto. Molteplici però le opportunità che si aprono.
Il percorso che rimane da fare, dunque, è ancora lungo ma la strada risulta essere stata tracciata.
FONTE:https://www.infosec.news/2020/04/10/news/riservatezza-dei-dati/digital-identity-cosa-fanno-gli-altri/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Transazioni finanziarie, rischi e vantaggi della digital identity
Il GAFI ha segnalato vantaggi e criticità dell’identità digitale, ma ora tocca ai singoli Stati emettere le normative per la regolamentazione
Si tratta dunque di una sfida importante sulla quale i singoli Stati si dovranno impegnare al fine di garantire la maggior inclusione finanziaria possibile, anche con riferimento a tutte quelle persone che attualmente rimangono escluse dai sistemi finanziari e ricorrono a sistemi di finanza “alternativa”, come ad esempio i ben noti sistemi di rimessa hawala che consentono di trasferire somme di denaro attraverso movimentazioni non tracciabili per mezzo di “underground banking process”.
Quali sono dunque i vantaggi della digital identity? I sistemi di identificazione digitale hanno il potenziale per migliorare l’affidabilità, la sicurezza, la privacy, la convenienza e l’assistenza dell’identificazione delle persone nella fornitura di servizi finanziari con beneficio dei clienti, delle entità regolamentate e dell’integrità dello stesso settore finanziario.
Tali sistemi offrono infatti un vantaggio per migliorare la verifica dei clienti al momento dell’accesso al sistema finanziario, così come per autenticare la loro identità al momento dell’accesso all’account. Inoltre, le operazioni on-line consentono un’accurata identificazione del cliente in relazione alle misure di customer due diligence (adeguata verifica). Infatti:
– riducono al minimo le debolezze del controllo umano (ad esempio il confronto di una fotografia su un documento di identità ufficiale con la persona che cerca di aprire un conto);
– migliorano l’esperienza del cliente e generano risparmi sui costi (possono infatti essere aumentati i fattori di fidelizzazione della clientela così come si può giungere alla diminuzione dei costi riferibili fino al 90% nell’onboarding dei clienti stessi);
– migliorano il monitoraggio delle transazioni (tra l’altro una solida autenticazione digitale dell’ID cliente per l’autorizzazione dell’accesso al conto può facilitare l’identificazione e la segnalazione di transazioni sospette, poiché aiuta a stabilire che la persona che accede a un conto e conduce transazioni è in effetti, il cliente identificato / verificato che detiene tale account. Inoltre informazioni aggiuntive, come la geolocalizzazione, l’indirizzo IP o l’identità del dispositivo digitale utilizzato per condurre transazioni possono aiutare a meglio comprendere il comportamento del cliente stesso per determinare quando le sue transazioni finanziarie sembrano essere insolite o sospette e possono pertanto aiutare le forze dell’ordine a indagare sui reati eventualmente commessi);
– favoriscono la già richiamata inclusione finanziaria.
Ovviamente sussistono anche dei rischi. Quali sono ?
Principalmente tali sistemi di identificazione digitale comportano rischi tecnici, poiché spesso il controllo dell’identità e l’autenticazione delle persone avvengono “su una rete di comunicazione aperta (Internet). Di conseguenza, i processi e le tecnologie impiegati dai sistemi di identificazione digitale presentano molteplici opportunità di attacchi informatici tra le parti (IDSP, cliente e parte affidante)”. Nello specifico, tra l’altro, sussistono:
- rischi di gestione del ciclo di vita dell’autenticazione e dell’identità (ad esempio con un attacco informatico in cui le credenziali dell’account rubate vengono testate per corrispondenze su altri sistemi);
- rischi di phishing (raccogliendo credenziali da vittime ignote utilizzando attacchi di social engineering come e-mail ingannevoli, telefonate, messaggi di testo o siti Web);
- intercettazione man-in-the-middle, intercettando le comunicazioni tra la vittima e il fornitore di servizi;
- acquisizione e riproduzione del codice PIN;
- l’acquisizione di dati biometrici (ad esempio – in maniera molto artigianale – sfruttando le impronte digitali latenti lasciate sugli oggetti)
La maggior parte delle vulnerabilità di autenticazione viene sfruttata all’insaputa del proprietario dell’identità, ma l’abuso può anche implicare il coinvolgimento doloso di singoli utenti o IDSP (identify service provider). Ad esempio, autenticatori come le password, possono essere rubati e sfruttati da criminali, ma possono anche essere deliberatamente condivisi dal proprietario delle credenziali di identità per scopi illeciti (infatti dei prestanome possono già disporre di un account o accettare di aprirne uno in relazione alla vendita delle credenziali di identità ponendo quindi il proprio conto corrente bancario a disposizione di gruppi criminali).
In sintesi, nelle oltre 100 pagine di guida, il GAFI ha approfondito e segnalato molteplici problematiche e criticità strutturali, così come alcuni vantaggi, connessi con lo sviluppo delle identità digitali focalizzandosi, ratione materiae, sui riflessi inerenti la normativa antiriciclaggio. La palla passa ora ai singoli Stati che dovranno emettere le conseguenti normative per la regolamentazione nella rispettiva giurisdizione. I rischi sono importanti ed immanenti ma i vantaggi che potrebbero derivare sono tali che non possono non far affrontare la sfida.
FONTE:https://www.infosec.news/2020/03/30/news/sicurezza-digitale/transazioni-finanziarie-rischi-e-vantaggi-della-digital-identity/
Esclusiva. On. Fidanza: “il MES una pagina buia per l’Italia”
“È nel momento del bisogno che si riconoscono i veri amici”. Seppur scontato questo proverbio rispecchia oggi la realtà!
Davanti all’Italia stremata dall’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid-19 e con l’economia in ginocchio per l’interruzione forzata del suo apparato produttivo: la NATO è latitante e l’Unione Europea è disposta a concedere eventuali aiuti economici, con intransigenza, solo alle “proprie” condizioni, di fatto, inficiando il significato della parola stessa “aiuto”. Tutto è tranne che aiuto! Ieri sera il governo italiano ha ceduto e ha firmato il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità). Nel frattempo in Italia le persone continuano a morire d’infezione da coronavirus e l’economia senza “ossigeno” monetario affonda.
Sputnik Italia ha raggiunto l’Onorevole Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, per un’analisi della situazione.
– Onorevole dal suo privilegiato punto d’osservazione, l’Europa sta aiutando l’Italia?
– L’Europa si è voltata dall’altra parte quando l’Italia chiedeva mascherine e respiratori, ha chiuso le frontiere ai nostri autotrasportatori e ha chiesto illegittime certificazioni “virus free” sui nostri prodotti agroalimentari. Poi è arrivata la Lagarde e in un pomeriggio, con le sue dichiarazioni, ha fatto sprofondare la Borsa italiana a -17% come non avveniva da decenni. Quando la pandemia ha colpito Germania e Francia l’atteggiamento è cambiato e persino i “sacri vincoli” del Patto di Stabilità sono saltati. In generale un atteggiamento inaccettabile per quella che dovrebbe essere una Unione.
La firma dell’Italia sul MES
– Abbiamo assistito nelle ultime settimane a un estenuante balletto che ha visto l’Italia supplicare continuamente Bruxelles l’introduzione di misure economiche di sostegno. Ieri sera l’Eurogruppo ha dato il via libera al MES. Nessuno spazio invece ai “coronabond” finalizzati a finanziare misure per contrastare gli effetti della crisi; paesi europei, in primis Germania e Olanda, oppongono il loro veto. Perché, secondo Lei tanto rigore contro l’Italia?
– L’atteggiamento di Germania e Olanda (che sono però in buona compagnia) è inqualificabile. Hanno raccontato alle loro opinioni pubbliche che sono loro a finanziare i presunti vizi degli italiani. Ma l’Italia è contributore netto del bilancio Ue e ogni anno ci rimette 3 miliardi; la Germania viola da anni le regole sul surplus commerciale e ha salvato le sue banche durante la crisi greca grazie a 44 miliardi di euro degli italiani; l’Olanda è una sorta di paradiso fiscale dentro l’Ue che si arricchisce favorendo lo spostamento delle sedi fiscali di grandi aziende, molte italiane. Non accettiamo lezioni da questi Paesi. Quanto al MES, non credo alle condizioni light. Si tratta di una pagina buia per l’Italia.
– I rappresenti del governo italiano non dovrebbero mostrare un po’ più di “patriottismo” davanti a questa situazione che mette a disagio l’intero Paese?
– Si ma purtroppo abbiamo l’ennesimo governo troppo subalterno all’Europa. Da Bruxelles ci concederanno di poterci indebitare senza particolari condizioni ma solo per pagare i costi dell’emergenza sanitaria. Per la ricostruzione economica o accettiamo la “ricetta greca” o dovremo fare da soli. Noi pensiamo si debba procedere all’emissione straordinaria di titoli di stato italiani, a rendimento basso ma costante e con scadenza pluridecennale, chiamando i nostri concittadini ad una grande azione patriottica: ricomprarci il nostro debito pubblico per salvare le nostre imprese. Ma questo lo potrebbe fare soltanto un governo che è nel cuore degli italiani e di cui il popolo si fida. Non è questo.
La NATO assente
– La NATO e le forze militari USA in grado di mettere in campo sul continente europeo mastodontiche manovre militari in nome di una “presunta” “minaccia” russa con il dispiegamento di decine di migliaia soldati e di migliaia di mezzi, davanti alla “reale” (non minaccia) “pandemia” del Covid-19 non si sono mosse in aiuto dell’Italia. Al contrario, la Russia ha inviato aerei, mezzi e personale medico che come sappiamo stanno efficacemente lavorando in provincia di Bergamo fianco a fianco, rischiando la vita, coi colleghi italiani. Non è un paradosso?
– Noi dobbiamo ringraziare tutti i governi che ci hanno dato una mano, proprio mentre l’Ue ci negava solidarietà. Sappiamo che la politica degli aiuti nella storia é sempre stata anche una partita geopolitica, non siamo ingenui. Ma certamente c’è stato uno strabismo: abbiamo un governo filo-cinese che ha omaggiato la Cina in ogni modo, ha mandato le mascherine a Pechino gratis e le ha ricomprate a 209 milioni di euro. Abbiamo avuto medici cubani e albanesi di dubbie qualità accolti con tutti gli onori. I nostri alleati della NATO preoccupati per la situazione a casa loro e quindi assenti dalla solidarietà sul campo. Lo dico senza polemica, ma è un fatto. E ai russi che sono venuti in Italia senza particolari operazioni propagandistiche, mettendo a disposizione le loro capacità militari anti-batteriologiche, abbiamo riservato aggressive campagne di stampa che tradiscono una certa faziosità. Lo dico anche da lombardo, perché noi sappiamo come hanno lavorato i russi a Bergamo e di questo non possiamo che ringraziare.
– Quale lezione per il futuro? L’Italia non dovrebbe ambire a maggior autosufficienza o resettare le proprie alleanze?
– La lezione più evidente è che, dopo il coronavirus, sono saltati vecchi totem della globalizzazione incontrollata. E la solidarietà europea non esiste. Torneranno valori, identità e confini. In un mondo così l’Italia deve tornare a produrre per la propria autosufficienza, almeno per quanto riguarda quei beni che servono, la salute e la sicurezza dei nostri cittadini. Dovremo tornare a produrre italiano, comprare italiano, mangiare italiano, viaggiare italiano. Non basterà perché noi abbiamo un export eccezionale, ma a casa nostra dobbiamo saper bastare a noi stessi.
FONTE:https://it.sputniknews.com/intervista/202004108954557-esclusiva-on-fidanza-il-mes-una-pagina-buia-per-litalia/
GIUSTIZIA E NORME
Coronavirus e i furbetti del diritto internazionale
Stanno circolando video di persone che, per sottrarsi ai controlli, si definiscono ‘soggetti di diritto internazionale’. Ma tale qualifica li esimerebbe davvero dal rispetto delle norme nazionali?
In questi giorni stanno circolando numerosi video di persone che, per sottrarsi ai controlli delle forze di polizia, asseriscono di essere ‘soggetti di diritto internazionale’ e che tale qualifica li esimerebbe dal rispetto delle norme nazionali.
Ha iniziato un avvocato di Rovereto che, fermato in bicicletta da agenti di polizia, si è rifiutato di esibire documenti e ha affermato di non riconoscere le ordinanze di divieto di circolazione inerenti al Covid, in quanto ‘persona umana soggetto di diritto internazionale’ liceizzata a non riconoscere le regole italiane.
Una famigliola nel mantovano, forse volendo emulare con minor competenza e argomentazioni l’avvocato di Rovereto, si è rifiutata di mostrare l’autocertificazione ai carabinieri invocando addirittura l’immunità diplomatica derivante dall’asserita posizione di ‘soggetto di diritto internazionale’. La millantata qualifica finalizzata in questo caso al benificio dell’immunità potrebbe costare agli improvvisati giuristi sanzioni ben più severe di quelle previste per una semplice trasgressione ai divieti del momento.
Le pattuglie hanno comunque reagito in entrambi i casi con molta compostezza pur trovandosi di fronte a situazioni – al limite della provocazione – che analogalmente accadute in Francia o negli Stati Uniti sono state risolte in modo molto risoluto ed energico senza troppi approfondimenti giuridici.
E’ vero che un tempo il diritto internazionale regolava solo i rapporti tra Stati ed era indirizzato esclusivamente ad essi. Ora, con lo sviluppo del diritto umanitario e dei diritti umani esistono molte convenzioni aventi come oggetto la protezione dei singoli individui sul piano internazionale e si sono moltiplicati gli strumenti a diretta tutela degli stessi.
Con l’istituzione dei tribunali internazionali, inoltre, si è progressivamente affermato il principio della responsabilità penale personale che rende, pertanto, l’individuo perseguibile e condannabile per violazioni di norme internazionali – in particolare nel diritto dei conflitti armati – riconoscendolo quale soggetto passivo di diritto internazionale. Allo stesso tempo l’individuo leso nei propri diritti può esercitare un potere di azione diretto e personale sul piano internazionale ricorrendo alle specifiche istituzioni di garanzia giurisdizionale per ottenere giustizia in merito a violazioni subite nel proprio Stato. E questo lo configura quale soggetto attivo di diritto internazionale.
Il fatto di essere soggetti di diritto internazionale, quali di fatto tutti siamo, è ben lungi da far acquisire agli individui una qualsiasi sovranità statuale o una potestà normativa propria degli organismi internazionali e neppure esime dalla giurisdizione delle autorità governative nazionali.
Tantomeno se taluni sovrappongono la qualificazione di soggetto di diritto internazionale a quella ancor più surreale di ‘Stato-persona umana’ che consentirebbe all’individuo di autocertificare la propria identità e crearsi un microcosmo immaginario con regole proprie.
Bene fece in proposito un simpatico capitano dei carabinieri di fronte ad un tizio che, presentatosi a fare una denuncia, non voleva esibire documenti rilasciati dall’anagrafe italiana in quanto ‘persona umana soggetto internazionale’. All’insistenza di questi l’ufficiale lo invitò a presentare l’atto presso le strutture di cui avrebbe dovuto disporre lo Stato persona che sosteneva rappresentare, cioè lui stesso. Vennero poi chiamati i famigliari per farlo ragionare.
Agli agenti operanti sul territorio non può essere preteso sul posto un approfondimento giuridico di diritto internazionale. Essi sono chiamati a far rispettare le leggi tra cui quella che impone a ciascun cittadino di poter essere identificato o quella che prevede che chi è alla guida di un autoveicolo deve possedere un documento che a ciò lo abiliti. Obblighi in capo a tutti, cittadini italiani e stranieri, compresi quelli che, non si sa se per dolo o colpa, sono convinti di appartenere a fantomatici Stati-persona umana.
Gli individui-Stato riluttanti dovranno pertanto essere deferiti all’autorità giudiziaria senza troppe consultazioni e qualora non soddisfatti essi potranno presentare regolare ricorso oppure un reclamo tramite… la rappresentanza diplomatica di quello Stato che ritengono di incarnare.
FONTE:https://www.infosec.news/2020/04/11/news/novita-normative/coronavirus-e-i-furbetti-del-diritto-internazionale/
IMMIGRAZIONI
LA CONFESSIONE:”COME HO FATTO I MILIONI CON GLI IMMIGRATI” – VIDEO
11 APRILE 2020
MALTA SABOTA BARCONE CARICO DI CLANDESTINI: “NON VOGLIAMO CONTAGIATI CORONAVIRUS”
La pensa così il governo maltese. O almeno le Forze Armate maltesi che l’altro giorno hanno raggiunto un gommone a 20 miglia dall’isola e hanno sabotato il motore perché non raggiungesse Malta. Solo un passo dall’affondamento.
Malta ha avvisato: con l’epidemia in corso, non risponderà più alle richieste di ‘salvataggio’ degli scafisti, in genere passate attraverso il radiotaxi fondato dal trafficante di droga riparato in Vaticano. Troppo pericoloso gestire potenziali contagiati.
Il gommone è stato poi recuperato, secondo il governo maltese. E’ probabile che siano quelli traghettati a Lampedusa.
FONTE:https://voxnews.info/2020/04/10/malta-sabota-barcone-carico-di-clandestini-non-vogliamo-contagiati-coronavirus/
POLITICA
Coronavirus, Meloni: “Conferenza Conte degna di regime totalitario”
L’UNICA POLITICA DEL PD: TASSARE. Aspettatevi poi la patrimoniale
10 APRILE 2020
In una situazione dove la follia della visione europea del denaro “Bene scarso”, che non può essere regolato da parte della Banca Centrale secondo le necessità economiche del mondo reale, ci condurrà al disastro economico, si aggiunge la follia dell’uomo.
In una situazione di forzata recessione e di prossima depressione con una fetta consistente delle aziende che pensa di non riaprire, qual’è l’idea del PD, pare nata alla testa più pericolosa, quella di Graziano Delrio: una TASSA per i redditi al di sopra degli 80 mila euro, per la parte eccedente la soglia stessa, quindi marginale (usiamo i termini necessari) e che dovrebbe variare dalle poche centinaia di euro ad alcune migliaia.
Iniziamo a dire che più approssimativo di così si muore, e non di Covid-19. quanto si può incassare in più? Un miliardo ? Due Miliardi? previsione difficile, se non impossibile, perchè ogni dato sarebbe legato al valore dei redditi del 2020, post Coronavirus, e sinceramente non si possono fare previsioni. Certo ogni economista serio che sentisse l’idea di far ripartire l’economia con una tassa si metterebbe a ridere, ma, purtroppo, gli economisti di governo sono quelli che sono, e di solito suonano la chitarra.
Un governo che non ha, dal punto di vista economico, NESSUNA IDEA, che continuare ad andare a chiedere, pietosamente, gli Eurobond, che non avrà mai. A questo punto qualsiasi tassa, anche la più pazza, anche la “Patrimoniale sui conti correnti” di Casini diventa plausibile ed applicabile. Ogni idea meno che quella più logica: fare da se, con metodi innovativi, staccandosi dagli stupidi preconcetti economici che ci hanno portato a questo punto.
Certo che però la tentazione di imporre una bella tassazione a coloro che guadagnano più di 80 mila euro…soprattutto dopo aver visto questo grafico:
Alla fine a pagare la sovrattassa sarebbero quasi solo gli elettori Piddini, i famosi elettori della “ZTL”, cioè gli stessi elettori di Conte e di Delrio, e questa potrebbe essere una buona notzia. Peccato che potrebbero comprare meno cappuccini e brioches, o cene in catering di lusso, una volta finito il blocco, per cui, comunque, avrebbe un effetto regressivo. Quindi, comunque, è un caso stupido.
FONTE:https://scenarieconomici.it/lunica-politica-del-pd-tassare-aspettatevi-poi-la-patrimoniale/
STORIA
Carpeoro: un massone tradì Mussolini, che voleva arrendersi
Mussolini organizzò personalmente l’auto-golpe del 25 luglio, per evitare all’Italia di essere invasa dai nazisti? Archivi massonici finora rimasti top secret potrebbero gettare luce su un clamoroso retroscena della storia italiana. Figura chiave, un esponente di vertice della “libera muratoria” dell’epoca, vicino al Duce, che all’ultimo minuto avrebbe svelato al Vaticano le vere intenzioni del dittatore: simulare la sua deposizione e assegnare a Galeazzo Ciano la guida della futura Rsi, Repubblica Sociale Italiana, con l’incarico di sfilarsi dalla guerra ormai perduta e cercare di far dimenticare il fascismo, abbracciando elementi di socialismo. Una prospettiva allarmante per la Santa Sede, che avrebbe fatto fallire il piano, provocando il precipitare degli eventi – fino alla fucilazione di Ciano – dopo aver tempestivamente riferito ai tedeschi le reali intenzioni dell’entourage mussoliniano. E’ l’ipotesi alla quale sta lavorando Gianfranco Carpeoro, autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo” (Revoluzioni), già a capo della massoneria italiana di rito scozzese, quella di Piazza del Gesù, custode di archivi riservati come quello del duca-conte Carlo Alberto Di Tullio, dirigente fascista lombardo.
Capo dell’Ovra di Pavia sotto la Rsi, Di Tullio fu poi “graziato” dal tribunale partigiano presiediuto da Oscar Luigi Scalfaro: con l’aiuto della Croce Rossa – utilizzando la sua carica – il futuro “gran maestro” Di Tullio aveva messo in salvo decine di ebrei,dopo l’8 settembre 1943. Lo studio di Carpeoro, probabilmente destinato a essere condensato in un volume di prossima pubblicazione, potrebbe comprovare – documenti alla mano (nomi, date, eventi circostanziati) – quella che suona come la possibile “vera storia” del 25 luglio, con il Gran Consiglio del Fascismo al quale, a quel punto, non restò che silurare – davvero – Mussolini, il quale poi sarà confinato sul Gran Sasso e, di lì e poco, “liberato” (suo malgrado?) dai paracadutisti del Führer guidati da Otto Skorzeny. Ammesso che l’ipotetico piano di Mussolini per tentare di passare al post-fascismo fosse autentico e realistico, quanto sarebbe cambiata la storia italiana se fosse andato in porto? Il futuro governo Ciano sarebbe stato protetto dalla longa manus degli inglesi, dai quali il giovane Mussolini era stato a lungo stipendiato come loro agente?
Domande che restano nel mondo delle ipotesi, di fronte alla drammatica realtà dell’8 settembre 1943, con l’Italia in balia degli eventi dopo il proclama Badoglio, che lasciava l’esercito allo sbando, senza ordini precisi, e quindi nelle mani degli ex alleati tedeschi, prontamente trasformatisi in invasori. Sul catastrofico choc dell’8 Settembre l’Italia ha prodotto un vastissimo patrimonio di testimonianze. Tra le meno note quella di Nuto Revelli, lo scrittore del “Mondo dei vinti”. Militare di carriera (tenente degli alpini) era stato un fascista convinto, fino alla tragedia della ritirata di Russia, che concluderà a modo suo: spedendo a casa, a Cuneo, tre fucili mitragliatori, in vista della resa dei conti con fascisti e nazisti. Nel capolavoro “La guerra dei poveri” (Einaudi), il giovane Nuto – a cui la guerra fascista ha aperto gli occhi, mostrandogli la brutalità e la corruzione del regime – descrive con sgomento, in pagine memorabili, il disfacimento della Quarta Armata, tornata precipitosamente in Italia, attraverso le Alpi, dopo aver abbandonato il Sud della Francia.
Anche la “Guerra dei poveri” rivela come, in fondo, la realtà storica sia fatta anche di chiaroscuri: lo stato maggiore della Quarta Armata, pur fascista, aveva al seguito centinaia di ebrei, sottratti alla Gestapo. La loro storia, sempre Nuto Revelli la racconterà in una delle sue ultime opere, “Il prete giusto”, che dà la parola a un umile e coraggioso sacerdote, don Raimondo Viale (poi “sospeso a divinis” dalle autorità vaticane), che riuscì a mettere in salvo le famiglie ebree giunte in Italia insieme ai soldati in fuga dalla Provenza. Regione francese che poi lo stesso Revelli contribuì a liberare – altra pagina di storia poco nota – esportando oltralpe la guerra partigiana dopo aver contrastato duramente le colonne corazzate tedesche in valle Stura, sulle montagne cuneesi. La liberazione mise fine a 20 mesi di spaventosa violenza, inaugurati dall’eroico sacrificio della Divisione Acqui che, sull’isola greca di Cefalonia, rifiutò di arrendersi ai tedeschi. Un bilancio di sangue, quello della Resistenza, che secondo gli storici ammonta a decine di migliaia di vittime. Davvero le si sarebbe potute risparmiare, se non fosse stato sabotato (come ipotizza Carpeoro) il piano mussoliniano per uscire in sordina dal conflitto mondiale, abbandonando la Germania ed evitando gli orrori della guerra civile?
FONTE:https://www.libreidee.org/2017/09/carpeoro-un-massone-tradi-mussolini-che-voleva-arrendersi/
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