RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 14 SETTEMBRE 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
[L’umanità] questo mare senza requie, fuori, sciabordava contro l’approdo di demenza, si abbatteva alle dementi riviere offrendo la sua perenne schiuma, ribevendosi la sua turpe risacca.
Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti, 1963, pag. 131
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SOMMARIO
La Tessera Verde. Chi vuole il Green Pass, chi non l’ottiene…
VORREI CAPIRE
SACCENZA, SPOCCHIA ARROGANZA, MALEDUCAZIONE
La psicologia dell’arroganza
SENZA PATRIA E SENZA RADICI, I POPOLI MUOIONO.
CI STANNO GRANDEMENTE TURLUPINANDO
SCENARI/ Armi, petrolio e gas: così Putin sfida la Cina in Africa
Ministero della Difesa: le esercitazioni “West-2021” mostreranno l’inutilità di costruire forze NATO vicino ai confini della Russia
Enzo Biagi, Lubjanka
Da un libro scritto nel 1956: G. Anders
Le scuole di Mosca introdurranno un sistema di riconoscimento facciale
Ministero della Difesa: i riservisti sono stati trasferiti alle esercitazioni nella regione di Kaliningrad
Stangata senza precedenti sulle bollette: +30% per il gas, +20% per l’elettricità
«Sui migranti accuso l’Europa di crimini contro l’umanità»
CHI LAVORA?
Per quelli che “l’Europa dei popoli” …
MATTARELLA, DRAGHI, PAPA FRANCESCO: BELLI, BUONI E FEDELI AL SISTEMA
“LU IORNU A LI DIUNI”
Facciamo finta di litigare
LA STORIA SECONDO BARBERO.
IN EVIDENZA
I mezzi di comunicazione sono quasi monotematici sul green pass. Lungi dal controllare la diffusione del virus e tranquillizzare i cittadini, sta creando grande scompiglio giuridico, dimostrando inefficienze gestionali e amministrative. Nel caso dell’Italia, il dubbio che sorge è che il governo non conosca il nostro paese oppure, finga di non conoscerlo. La notizia di questi giorni riguarda, i variegati comportamenti delle persone di fronte a questo nuovo oggetto di culto: c’è chi si sente sicuro per la propria incolumità, chi lo subisce, chi lo rifiuta cercando strade alternative e chi ne fa richiesta ma non lo ottiene per mille cavilli burocratici. Attorno a questo argomento, e in ogni parte d’Italia, si accende una specie di “guerra” civile a suon di feroci invettive, fra vaccinati che ne hanno diritto e non-vaccinati che non ne hanno. Nel mondo della scuola, da cui provengo, ci sta addirittura chi vorrebbe vedere licenziati o ineffabilmente “dimissionari” quei docenti che ancora non si vaccinano, giudicati eticamente riprovevoli e indegni della professione che esercitano per minaccia e oltraggio alla professione stessa e al pubblico bene. C’è poi chi, sebbene in possesso di documentazione probante, non gli viene riconosciuta l’esenzione utile per possedere il green pass senza ricorso a vaccinazione e a tamponi invasivi, e chi, convinto che sia meglio rischiare di prendersi il virus, essendoci ormai le cure, piuttosto di sottoporsi a uno pseudo-vaccino cerca di superare gli ostacoli e le restrizioni che il governo pone a suon di decreti sempre più restrittivi delle libertà. A rendere alcuni cittadini ragionevolmente dubbiosi sono i richiami all’art. 32 della Costituzione italiana che recita “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e poi ancora…La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” . Se stiamo a quanto scritto, il governo, con una disposizione di legge potrebbe, imporre la vaccinazione “urbi et orbi”, salvo ovviamente i casi previsti di grave controindicazione specifica senza dimenticare il rispetto della persona. La cosa a questo punto è più complicata del previsto. Forse, è questo il motivo per cui il governo non prende quella decisione nonostante la Costituzione lo consenta: dovrebbe spiegare di che cosa ha paura? In primis del vaccino, per quanto lo ritengano efficace, quali sono i rischi prossimi o remoti?
Forse, teme di essere subissato da richieste di indennizzo per danni, oppure di contraccolpi di tipo elettorale a danno dei partiti di governo. Se così fosse le ragioni di tipo sanitario in prima fila nel pieno della pandemia, lasciano spazio ora a opportunismi politici preoccupati di agevolare guadagni stratosferici alle multinazionali del farmaco. E’ pur vero che la scienza medica, lo dicono clinici illustri, sconsiglia o addirittura rifiuta l’effettuazione di vaccinare durante le epidemie, perché c’è il rischio di potenziare il virus, che muta per difendersi, riducendo o vanificando il trattamento vaccinale. E’ questo il dato clinico che motiva una “coda di paglia” governativa? A questo proposito il governo avrebbe dovuto rispondere ai dubbi crescenti dei cittadini e non trattarli con sussiegosa noncuranza, se non con palese disprezzo. Invece di emanare la legge, il governo ha aggirato il problema partorendo il green pass presentato come una misura di SALUTE PUBBLICA, atta a garantire, oltre alla protezione del vaccinato, quella degli altri cittadini con cui il vaccinato interagisce. Peccato però che dalla “scienza medica ufficiale” sia stata diffusa più volte la notizia che il vaccinato può essere veicolo d’infezione e può nuovamente infettarsi a sua volta, seppure senza conseguenze gravi o letali. All’illusione, che, con due dosi vaccinali, tutto possa tornare come prima della pandemia, subentra la delusione che le cose siano molto più complesse e che il green pass con relativa vaccinazione, costituisca l’ultima spiaggia per i renitenti, i quali se sprovvisti, niente cinema, niente viaggi, niente lavoro e quindi niente stipendio. La storia passata ritorna richiamando in vita una certa “tessera” verde senza la quale, ai tempi del fascismo, nulla si poteva fare, neppure la spesa. I toni sono aggressivi e violenti fra no-vax e si-vax, diventate fazioni. Colpevolizzare i cittadini è un imperdonabile errore. Suscitare odio contro un’opinione diversa, comunque non smentita dalle leggi vigenti, è un altro errore. Un superiore convincimento etico, non bisognoso di una legge specifica, può essere fondato per alcuni, minato alle radici per altri. Dividere per creare alibi, è un cattivo esempio. Cerchiamo di ragionare e ricomporre la convivenza civile.
Vittorio Zedda
FONTE: http://www.civica.one/la-tessera-verde-chi-la-vuole-chi-non-lottiene/
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
VORREI CAPIRE
Massimo Costa 7 09 2021
Vorrei solo capire perché per la Danimarca il 71% di vaccinati è un target sufficiente per togliere l’emergenza, green pass e tutto, mentre da noi, il 69% è ancora una tragedia. Vorrei capire perché in Inghilterra dal 19 luglio è stata tolta ogni restrizione e noi stiamo andando in arancione. Vorrei capire perché il ministero della salute britannico e quello israeliano ammettono che la maggioranza dei ricoveri siano tra i vaccinati, anche ricoveri gravi, e in Italia il dato non solo sia diverso, ma addirittura in totale controtendenza. Vorrei capire perché la metà degli stati USA ha bruciato le mascherine e reso facoltativa la campagna vaccinale, e non hanno subito, (sono passati 6 mesi circa), alcuna tragedia collettiva. Vorrei capire perché a San Marino hanno fatto Sputnik e qua non vale. Vorrei capire perché in Croazia sembra di essere nel 2019. Vorrei capire perché in Russia, con il 30% di vaccinati i dati non sono peggiori dei nostri. Vorrei capire come è possibile che i dati epidemiologici siano tanto peggiorati, rispetto all’anno scorso che non c’erano vaccini. Vorrei capire perché nelle mie limitate conoscenze, so di una decina di persone vaccinate e ammalate e non conosco una persona ammalata di covid non vaccinata da almeno un anno. Vorrei capire perché nella severissima Francia, l’unica che segue l’Italia, i tamponi salivari vanno bene e qua no. Vorrei capire perché i medici tedeschi, o svizzeri, o inglesi, o americani, non solo hanno il diritto di non vaccinarsi, ma pubblicano anche articoli critici nei confronti della versione “dominante” dei fatti, e qua non solo è impossibile, ma si rischia la radiazione dall’ordine. Vorrei capire perché gli anticorpi monoclonali in Italia anziché essere dati nelle fasi precoci, come avviene all’estero, sono date solo in fin di vita, quando non c’è più nulla da fare. Vorrei capire se l’Italia ha il Ministro della Salute migliore del mondo, quello che ha capito tutto, mentre gli altri non hanno capito nulla, o se le cose stanno al contrario. Non ho risposte, solo domande.
FONTE: https://www.facebook.com/100000163204938/posts/5126279714054085/
SACCENZA, SPOCCHIA ARROGANZA, MALEDUCAZIONE
Carlo Giacchè 01 09 2021
MI CHIEDO SPESSO COME MAI CHI GESTISCE UN QUALCHE POTERE, O CHE LUI RITIENE TALE, DEBBA ESERCITARLO, CON SACCENZA, SPOCCHIA ARROGANZA, MALEDUCAZIONE E SPESSO VIOLENZA VERBALE!!
FATECI CASO!
DALL’USCIERE AL PARCHEGGIATORE, ALL’IMPIEGATO DI QUALCHE SPORTELLO PUBBLICO, BANCARIO, GIUDIZIARIO, SANITARIO E VIA VIA FINO AI MASSIMI VERTICI AMMINISTRATIVI, POLITICI E GIUDIZIARI, NON POCHI OSTENTANO AUTORITÁ E PRIVILEGI, DIMENTICANDO CHE SE STANNO A QUEL POSTO, SONO LÌ PER RACCOMANDAZIONE, TESSERA O PARENTELA INFLUENTE.
E COMUNQUE SIA, ALLA FINE SONO PAGATI GRAZIE A NOI UTENTI, PROTETTI DA UNA LOBBIE, CORPORAZIONE, CASTE VARIE E QUALCUNO ANCHE DALLA MALAVITA!
È FACILE RICONOSCERLI, SGARBATI, SBRIGATIVI, VOCE ALTA PER DIMOSTRARE AD EVENTUALI ASTANTI LA LORO AUTORITÀ!
MA QUANTO DEVONO FATICARE PER DARSI UN TONO IN PUBBLICO E MAGARI COVARE IN CASA, AL GUINZAGLIO DI MOGLIE, SUOCERI, PARENTI!
VEDIAMO DI METTERE A CUCCIA QUESTI NARCISI !!!
FONTE: https://www.facebook.com/1155219847/posts/10224865905252324/
La psicologia dell’arroganza
Perché ci teniamo tutti alla larga dagli arroganti? Chi sono gli arroganti? Perché gli arroganti hanno quasi sempre la meglio? Cosa fare per allontanare l’arrogante di turno?
Alzi la mano a chi piace relazionarsi con le persone arroganti? Nessuno. Invece ora alzi la mano a chi non piace relazionarsi con gli arroganti? Tutti!!! Insomma nessuno e tutti avete alzato la mano 🙂 Giochi di parole a parte, nonostante gli arroganti non piacciano proprio a nessuno (tranne a loro stessi ovviamente), il mondo ne è pieno e ne abbiamo a che fare tutti i giorni. Ne abbiamo a che fare dal mattino quando siamo in coda in macchina e ci tagliano la strada insultandoci fino alla sera quando prendiamo i mezzi pubblici e ci strattonano. È tutta e sola un’arroganza e, se solo proviamo a rispondere e a dire la nostra, hanno sempre e soltanto ragione loro!! Non se ne può più!!!!!!!
Ma che cosa è l’arroganza? Chi è l’arrogante? Bisogna combatterlo o è meglio lasciarlo perdere? Come prima cosa meglio partire dalla definizione di arroganza:
“Con arroganza (dal latino arrogantia) si definisce un senso di superiorità nei confronti di un altro soggetto, manifestato attraverso un costante disdegno e un’irritante altezzosità. Il termine ha origine giuridica: l’espressione ad rogare, in latino, indica la richiesta e l’appropriazione di ciò su cui non si possono vantare diritti.
Una persona arrogante manifesta dunque una sfacciata insolenza, con modi prepotenti e arbitrari, dovuta ad un’eccessiva presunzione di sé.” (daWIKIPEDIA)
Gli arroganti sono quindi coloro che fanno sempre i saccenti, cioè sanno tutto loro, e non ti lasciano mai parlare motivo per cui tutti noi tendiamo a relazionarci il meno possibile con persone del genere. Il perché cerchiamo sempre di tenerci alla larga dagli arroganti viene spiegato dalla psicologia evolutiva che evidenzia come l’essere umano tenda sempre a relazionarsi ed aiutare le persone sincere e gentili perché sotto sotto ci si aspetta che un domani anche queste facciano lo stesso per noi, ecco spiegato perché la gentilezza genera sempre gentilezza vedi articolo. Ma gli arroganti, nonostante non piacciano proprio a nessuno (a parte a loro stessi), il più delle volte traggono beneficio da questa loro caratteristica negativa; addirittura sembrerebbe proprio che i vantaggi nell’essere arroganti siano ben 5 vedi ricerca presso l’Università del Michigan che ha studiato l’arroganza in ambito lavorativo. Ma vediamoli nel dettaglio quali sono questi benefici per loro (gli arroganti) e “malefici” per chi invece come noi li dobbiamo sopportare.
1) L’arroganza esprime rabbia ed il più delle volte la rabbia intimorisce chi sta di fronte portando benefici solo a chi l’esprime e non a chi la subisce.
2) Le persone arroganti non sono gentili e quindi sono persone difficili e le persone difficili sono poco popolari ma questo gioca soltanto a loro favore, perché? Pensate all’ultima volta che avete discusso con una persona difficile. Che strazio vero? Con tali persone è sempre meglio non discutere e lasciare perdere… e si finisce quasi sempre per dargliela vinta..
3) Le persone arroganti sono dominanti e la dominanza porta sudditanza che a sua volta porta potere ed il potere porta al successo soprattutto con l’altro sesso vedi ricerca.
4) Le persone arroganti ritengono – perché ne sono convinte – di essere superiori e migliori degli altri e, auto convincendosi, saranno in grado di convincere anche chi gli sta di fronte vedi ricerca presso la Brown University.
5) Le persone arroganti quando discutono non discutono mettendo al centro il problema ma discutono attaccando direttamente chi hanno davanti. Immaginate che siete al lavoro e state discutendo di un problema e subito il vostro collega vi accusa dicendo che è colpa vostra perché non siete capaci di fare quella determinata cosa (a chi non è capitato?!?!). Questa è una vera e propria intimidazione che spaventa tutti dando ancora più potere al collega arrogante di turno.
Ma non finisce qui. Una ricerca presso la Stony Brook University di New York ha studiato l’arroganza ed ha scoperto che è quasi sempre una persona arrogante a praticare il bullismo perché è tipico dell’arrogante il voler primeggiare a discapito del più debole. Se avete intorno a voi un arrogante/bullo i ricercatori consigliano di seguire l’esempio che ci hanno insegnato i primi ominidi della storia; questi primati infatti si alleavano in gruppi, creando delle coalizioni, e solo così riuscivano a cacciare dal branco l’arrogante/bullo della situazione (che poi è anche quello che fanno tuttora gli scimpanzé).
Come abbiamo visto, nonostante l’arroganza sia una caratteristica deplorevole, spesso e volentieri porta dei vantaggi a chi la pratica perché è in grado di intimidire chi si ha di fronte andando a minare la sua autostima. Ma non per questo l’arroganza è sempre vincente perché, come sostengono i ricercatori, la si può contrastare e la prima arma che possiamo usare contro un arrogante è quella di fare gruppo ed isolarlo perché in questo caso è proprio vero il detto che “l’unione fa la forza”.
Come seconda cosa da fare i ricercatori consigliano di tenere le distanze ed evitare quindi di discutere perché lo scontro è quello che gli arroganti cercano e vogliono.
Terzo ed ultimo consiglio che danno i ricercatori della Stony Brook University è quello di avere la consapevolezza che sono loro, gli arroganti, ad avere un problema e non noi e quindi è sempre meglio lasciarli perdere e “lasciandoli nel loro brodo” oppure se proprio vogliamo rispondere possiamo rispondergli con una battuta umoristica vedi articolo.
I ricercatori concludono dicendo che con queste strategie riusciremo a sconfiggere gli arroganti perché li isoleremo in modo tale che non potranno più nuocere a nessuno!!
Se invece tu che stai leggendo, si proprio tu, ti riconosci essere un arrogante che ogni tanto sbotta e non ti piace esserlo beh allora complimenti perché:
“Il primo passo per andare da qualche parte, è decidere di non volere rimanere nello stesso posto. (John Pierpont Morgan)
e questo articolo fa proprio al caso tuo.
Buona mente!!
Massimo
Immagine Credit: Google
FONTE: https://www.audimente.it/2019/01/02/la-psicologia-dellarroganza/
BELPAESE DA SALVARE
SENZA PATRIA E SENZA RADICI, I POPOLI MUOIONO.
Francesco Berardino 8 09 2021
E’, in estrema sintesi, quello che afferma il grande filosofo Finkielkraut nel suo ultimo libro, ostico, ma nessuna cosa è troppo difficile da capire per chi sa cosa vuole capire. I più grandi nemici dei migranti sono quelli che predicano l’accoglienza indiscriminata, il cui fine ultimo è strappare i popoli dalle loro patrie e dalle loro radici per “integrarli” nel loro sistema produttivo come mano d’opera a buon mercato o sfruttarli come schiavi o arricchendosi con loschi traffici o sperando di arruolarli come adepti. L’uomo è felice se vive nel suo ambiente, nella sua patria, dove sono le sue radici, i suoi affetti. Chi opera per strapparli dal loro habitat è l’anticristo dei nostri giorni. ” Aiutiamoli a casa loro” è diventato uno slogan becero e autoassolutorio, ma è proprio quello che ci vuole per essere veramente filantropi e cristiani.
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1957512484423680&id=100004948412919
CI STANNO GRANDEMENTE TURLUPINANDO
Tonio de Pascali 7 09 2021
Speranza : sicura terza dose a soggetti a rischio.
Probabile terza dose a tutti.
Probabile nuovo lock down .
Ci avviamo ad ipotizzare la quarta dose.
Dicevano:
Il lock down sarà cancellato col vaccino.
Siamo alla quarta dose, risiamo al lock down ma il virus è sempre qui.
Di chi è la colpa? Di chi non si vaccina.
Bah.
FONTE: https://www.facebook.com/100015824534248/posts/1056198864917588/
CONFLITTI GEOPOLITICI
SCENARI/ Armi, petrolio e gas: così Putin sfida la Cina in Africa
Accordi di formazione e cooperazione militare. E poi caccia alle materie prime. È la strategia russa in Africa. A cominciare dal Centrafrica
Negli ultimi anni, la Russia è tornata alla ribalta nel continente africano. Che sia nel Maghreb, nell’Africa subsahariana, nell’Africa meridionale e centrale, l’ex potenza sovietica sta ancora una volta estendendo surrettiziamente la sua influenza attraverso accordi di cooperazione militare, contratti minerari e di gas. E non esita più, in alcuni casi, a mettere tutto il suo peso nella vita politica dei suoi “nuovi amici”. L’esempio più illustrativo di questo posizionamento della Russia nel continente è la Repubblica Centrafricana, dove Mosca ha tessuto la sua tela e non ha intenzione di muoversi.
Chiesta nel 2017 dal presidente Faustin Archange Touadéra, il cui potere stava subendo gravi interruzioni a causa delle incursioni di una serie di diversi gruppi militari ribelli, la Russia viene in suo soccorso attraverso le sue società di sicurezza private. Questo è l’inizio di una collaborazione che si consolida negli anni. Ora si estende dall’addestramento militare alla protezione della Presidenza, compresa la fornitura di equipaggiamento militare. Gli accordi tra Mosca e le capitali africane per l’invio di “consiglieri militari” sono innumerevoli nel continente. Nel Maghreb è attraverso l’Algeria, il suo più grande cliente in attrezzature militari, che la Russia si è affermata. Dal 2016 è in vigore anche una partnership strategica con il Marocco e con l’Egitto. Nella stessa regione, Mosca ha anche stretto collaborazioni in vista di petrolio e gas.
Ministero della Difesa: le esercitazioni “West-2021” mostreranno l’inutilità di costruire forze NATO vicino ai confini della Russia
20 08 2021
MOSCA, 20 agosto. /TASS/. Le esercitazioni strategiche “West-2021” indicheranno ai partner occidentali l’inutilità di costruire capacità militari vicino alla regione di Kaliningrad. Lo ha affermato il vice ministro della Difesa – capo della principale direzione politico-militare delle forze armate Andrei Kartapolov.
“Vogliono dirci che c’è una proiezione di un blocco militare per l’enclave di Kaliningrad, in modo che lo sentiamo e lo comprendiamo. Siamo pronti per questi suggerimenti e glielo abbiamo chiarito. Credo che durante le esercitazioni “West-2021″ cercheremo ancora una volta di mostrare ai nostri partner che non è necessario farlo, non c’è bisogno di disturbare l’orso russo”, ha detto Kartapolov venerdì alla stazione radio “Moscow Speaking”.
Ha osservato che il raggruppamento delle forze armate della Federazione Russa nella regione di Kaliningrad e la flotta del Baltico sono autosufficienti e in grado di svolgere compiti per lo scopo previsto. “I moderni mezzi di lotta armata che la flotta del Baltico possiede aumentano significativamente le sue capacità sia nel raggio d’azione che nella sconfitta”, ha sottolineato il generale.
Lo scenario delle esercitazioni strategiche congiunte “West-2021” non implica la specificazione del nemico. Lo ha affermato venerdì in un briefing il primo vice capo della Direzione principale per la cooperazione militare internazionale del Ministero della Difesa, il maggiore generale Yevgeny Ilyin.
Secondo Ilyin, circa 200 mila militari, circa 80 unità di aerei, fino a 760 unità di equipaggiamento militare e 15 navi saranno coinvolte nelle esercitazioni. Le esercitazioni si terranno sul territorio della Federazione Russa e della Bielorussia dal 10 al 16 settembre.
FONTE: https://tass.ru/armiya-i-opk/12183745
CULTURA
Enzo Biagi, Lubjanka
Manlio Lo Presti 14 settembre 2021
Uno dei giornalisti più importanati del dopoguerra italiano scrive un libro coraggioso sul sistema repressivo sovietico. Il tema è difficile. Il libro è stampato nel 1990. Ancora è in piedi l’equilibrio Est-Ovest . L’Autore lavora molto, Raccoglie prove, esamina una marea di documenti, legge ricordi che gli intervistati gli mostrano con fiducia. Riesce ad intervistare i sopravvissuti di una ondata di morte, smarrimento, atrocità. La macchina stalinista ha probabilmente ucciso ottanta milioni di persone. La rete dei GULAG è stato il supporto logistico di tutta l’operazione.
Tra la Seconda guerra mondiale e le infinite purghe e rastrellamenti di Stalin, sono scomparsi centomilioni di russi. Non era bastata la carestia degli anni della NEP negli anni 20 sotto la guida di Lenin. Milioni di civili sono morti per carestie ricorrenti che spazzavano via intere aree.
Biagi descrive questo inferno con impeccabile misura, ma sa essere sferzante. In un passo del libro dice chiaramentente: “Lo stalinismo non ha avuto la sua Norimberga […] nessuno si è pentito”.
L’Autore tiene una contabilità ferrea sulla vastità degli eccidi eseguiti dagerarchi sanguinari e psicopatici come Ezov, Dzeržinskij. Essi realizzano una delle più vaste e dettagliate eliminazioni fisiche di decine di migliaia di scrittori – anche premi Nobel – scienziati, fedelissimi ranghi di partito della prima ora decapitando l’intera capacità russa di pensare e il suo futuro. Non risparmia un forte atto di accusa contro il partito comunista italiano che, sotto la guida di Togliatti, cercò di nascondere le infamie staliniste.
La rimozione e l’omertà furono la base dell’atteggiamento di tutti i partiti comunisti d’Europa. Biagi è stato parte di uno sparuto drappello di giornalisti e di studiosi che cercarono di diffondere la verità, sia pure fra molti ostacoli e discredito pilotato.
Il libro ricorda tutti gli scomparsi, vittime e carnefici, e l’attentissimo e dettagliato indice analitico alla fine del testo lo dimostra.
Biagi riesce a trasmettere lo spessore buio di quegli anni di terrore, di rastrellamenti improvvisi per seminare paura e incertezza.
Lubjanka è un libro istruttivo dove si evidenzia la grandezza di un popolo che tace i cento milioni di vittime, non si lamenta, non perpetua il piagnisteo.
Solo gli scrittori come Biagi e gli scrittori russi sopravvissuti cercano di raccontare affinché la fiammella della memoria sia sempre acccesa. La narrazione prosegue con misura, evidenzia il silenzio dei parenti superstiti. Rimane come una testimonianza il dolore inestinguibile che questo popolo continua a non raccontare. Pochissimi hanno narrato l’orrore che ha superato con i GULAG il sistema dei LAGER nazisti per crudeltà, cinismo e ferocia considerato che tutto è stato eseguito ai danni del proprio popolo e non contro un nemico esterno!
Un libro da leggere con attenzione per capire, per conoscere, per non farsi raggirare dai soliti pasdaran della memoria addomesticata che sciamano ancora oggi!
Enzo Biagi, Lubjanka, Rizzoli, 1990, Pag. 251
TEMI TRATTATI
Enzo Biagi, Lubjanka, Rizzoli, equilibrio Est-Ovest, GULAG, LAGER, Nazismo, Stalinismo, Seconda guerra mondiale, Purghe, Rastrellamenti, NEP, carestia, fame, anni venti, besprizornie, Ezov, Berja, Dzeržinskij, Lenin, Stalin, Norimberga, premi Nobel, Togliatti, Piagnisteo, Memoria, Silenzio
FONTE: https://www.dettiescritti.com/letture/enzo-biagi-lubjanka/
Da un libro scritto nel 1956: G. Anders
🔺 ′′ Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna agire violentemente. I metodi come quelli di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo talmente potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.
🔺 L ‘ ideale sarebbe formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si prosegue il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi. Occorre garantire che l’accesso alla conoscenza diventi sempre più difficile ed elitario. Che il divario si aggravi tra il popolo e la scienza, che le informazioni destinate al grande pubblico siano anestetizzate da qualsiasi contenuto sovversivo.
🔺 Soprattutto niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: diffonderemo massicciamente, attraverso la televisione, intrattenimento lusinghiero sempre l’emotivo o l’istintivo. Faremo gli spiriti con ciò che è inutile e divertente. È buono, in una chiacchierata e in una musica incessante, evitare che lo spirito pensi. Metteremo la sessualità in prima fila negli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio
🔺 In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di trasformare in derisione tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard felicità umana e modello di libertà. Il condizionamento produrrà così da sé una tale integrazione, che l’unica paura – da mantenere – sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
🔺 L ‘ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello e deve essere sorvegliato come deve essere un gregge. Tutto ciò che permette di addormentare la sua lucidità è socialmente buono, ciò che minaccia di svegliarla deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto. Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve essere prima designata come sovversiva e terrorista e chi la sostiene dovrà poi essere trattato come tali.”
Gunther Anders ” L’obsolescenza dell’uomo”
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
SecondoKommersant, riferendosi al capo del Dipartimento di informatica di Mosca, Eduard Lysenko, studenti e insegnanti saranno ammessi all’interno dell’edificio scolastico solo dopo la biometria.
Il dipartimento sottolinea che le autorità stanno studiando la possibilità di introdurre un sistema di riconoscimento facciale, ma dire che sarà introdotto “ora è prematuro”.
Secondo la fonte della pubblicazione, il tema della biometria nelle scuole e in altre istituzioni educative è stato discusso nel Consiglio di sicurezza dopo che le persone sono state uccise nella palestra di Kazan.
Vale la pena ricordare che entro il 2024 la biometria sarà utilizzatain tutti i tipi di trasporto pubblico in Russia.
Ministero della Difesa: i riservisti sono stati trasferiti alle esercitazioni nella regione di Kaliningrad
06.09.2021
Leggi ria.ru in
FONTE: https://ria.ru/20210906/ucheniya-1748805367.html
ECONOMIA
Stangata senza precedenti sulle bollette: +30% per il gas, +20% per l’elettricità
Escono le prime stime sulla revisione dell’Arera in arrivo il 1° di ottobre. Un intervento del Governo può solo attenuare i rincari per i consumatori
di Jacopo Giliberto
I rincari dell’energia avranno un contraccolpo davvero punitivo in ottobre quando verranno aggiornati contratti e tariffe. La colpa questa volta non è del solito petrolio: bisogna guardare come si è spostato l’asse del settore energetico, e in particolare le speculazioni internazionali sul metano e sulle emissioni Ets di anidride carbonica, il gas accusato di scaldare il clima.
Rincari: l’analisi trimestrale dell’Enea
Già nei mesi scorsi i rincari avevano colpito: l’Enea nell’Analisi trimestrale del sistema elettrico diffusa ieri ha rilevato che già nella prima metà dell’anno in Italia erano in forte aumento i consumi di energia, i costi e anche le emissioni di CO2, diventate carissime; inoltre già il 1° luglio le bollette di luce e gas avevano avuto un aumento consistente. Ma, in attesa che il Governo dispieghi le sue decisioni per mitigare i rincari, i numeri per l’autunno sono molto seri.
Rischio aumenti tra il 20 e il 30%
Prudenza massima, le previsioni sono fumose, le scelte del Governo possono piegare in meglio gli avvenimenti, meglio aspettare dopo il secondo capoverso dell’articolo prima di scriverne, ma gli economisti dell’energia sono molto allarmati: il 1° ottobre le bollette del gas potrebbero crescere oltre il 30%, quelle della corrente elettrica del +20%. Il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha addirittura anticipato un aumento del 40% della bolletta della luce.
Il 1° ottobre l’autorità dell’energia Arera aggiornerà come ogni tre mesi le tariffe di corrente elettrica e gas, avvicinandole ai costi di produzione e ai mercati internazionali. Nello stesso giorno partiranno i contratti annuali di fornitura ai grandi consumatori e alle imprese, poiché per convenzione l’anno termico contrattuale va dal 1° ottobre al 30 settembre.
I rincari dei carburanti
Si rafforza anche il prezzo dei carburanti, ma meno. In questo caso il ruolo della materia prima, il petrolio, rappresenta appena un terzo del prezzo finale, mentre i due terzi sono rappresentati dalle penalizzazioni fiscali. Alla rilevazione condotta il 6 settembre dal ministero dello Sviluppo economico, la benzina costa in media 1,65 euro al litro, di cui 62 centesimi di costo industriale e 1,03 euro di disincentivo fiscale, e il gasolio 1,50 euro al litro di cui 61 centesimi di costo industriale e 89 centesimi di fisco.
Preoccupazioni delle imprese
Le imprese sono molto preoccupate dei rincari. Tutte le imprese; sono preoccupati i grandi consumatori elettrici per i quali l’energia è una voce primaria di costo di produzione, come la chimica, la lavorazione dei metalli, l’industria cartaria, la produzione del vetro, la ceramica; preoccupate le imprese alimentari che hanno consumi di vapore oppure la panificazione nei forni; ma anche le imprese piccole e medie, gli artigiani, i supermercati e i negozi per i banchi surgelatori, le celle frigorifere, la climatizzazione e tutte le altre applicazioni della corrente elettrica e del gas.
Ma sono preoccupate anche le aziende energetiche. Molte di essere sono espostissime, diverse si approvvigionano a prezzo pieno e potrebbero trovarsi di fronte a clienti in morosità. È uno dei temi caldi all’assemblea di Elettricità Futura in programma venerdì a Milano.
FONTE: https://www.ilsole24ore.com/art/stangata-senza-precedenti-bollette-30percento-il-gas-20percento-l-elettricita-AE1rbnh
IMMIGRAZIONI
«Sui migranti accuso l’Europa di crimini contro l’umanità»
Ginevra Bompiani 5 12 2019
Intervista di Flore Murard-Yovanovich all’avvocato Omar Shatz
Il Manifesto 26 Novembre 2019
Lo scorso mese di giugno è stato presentato alla Corte penale internazionale (Cpi) un esposto che accusa l’Unione europea e gli Stati membri di «crimini contro l’umanità» per le politiche migratorie che hanno causato migliaia di morti in mare e respingimenti in Libia. La responsabilità europea nelle morti è dimostrata in un documento di 242 pagine che analizza ogni scelta, decisione, dichiarazione pubblica dei funzionari e dei politici dei Paesi membri e delle istituzioni comunitarie. Al cuore della denuncia, che prende in esame il periodo dal 2014 ad oggi, la consapevolezza delle autorità italiane e europee nella creazione di quella che è la «rotta migratoria più mortale del mondo» e delle conseguenze letali dei respingimenti sistematici dei migranti in Libia. I reati ipotizzati riguardano l’«omissione di soccorso» – l’Ue non avrebbe intenzionalmente salvato i migranti in difficoltà in mare per scoraggiare gli altri, nella consapevolezza del crescente numero di morti a seguito del passaggio dall’operazione «Mare nostrum» a «Triton» (20142016): quasi 20.000 morti; e «crimini per procura» – dopo che le navi delle Ong sono intervenute salvando i migranti e sbarcandoli in Europa, l’Ue ha delegato alla sedicente Guardia costiera libica l’intercettazione e il refoulement dei migranti nei campi libici, commettendo – secondo gli autori dell’esposto crimini contro l’umanità di persecuzione, deportazione, detenzione, schiavitù, stupro, tortura e altri atti inumani (20162019): 50.000 i civili respinti in Libia. In particolare, vengono chiamati in causa i Paesi che hanno svolto un ruolo cruciale nella definizione della politica europea sulla migrazione, cioè Italia, Germania e Francia. Tra i nomi che compaiono negli atti d’accusa ci sono quelli dei primi ministri Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Emmanuel Macron e Angela Merkel. Ma anche quelli degli ex ministri dell’Interno Marco Minniti e Matteo Salvini. Ora l’ufficio della procura dell’Aia dovrà decidere se acquisire la denuncia, un primo passo che potrebbe portare all’apertura di una inchiesta.
Tra gli avvocati che hanno preparato il caso ci sono l’esperto di diritto internazionale dell’Istituto di studi politici di Parigi, Omer Shatz, a cui il manifesto ha rivolto alcune domande, e l’avvocato francospagnolo Juan Branco, consigliere di WikiLeaks. I due esperti discutono oggi della loro tesi alle ore 14.30 all’Università Europea di Firenze (School of Transnational Governance). Avvocato Shatz, che esito prevede potrà avere il vostro esposto alla Cpi? Il risultato non potrebbe essere più certo. Legalmente non esiste uno scenario in cui funzionari dell’Ue e degli Stati membri non possano essere processati per i crimini contro l’umanità commessi in Libia e nel Mediterraneo centrale. Se la Corte continuerà ad indagare per gli stessi crimini solo gli attori africani, lasciando ai loro omologhi europei piena impunità, sarà per sempre percepita come uno strumento colonialista e un tribunale parziale. Quindi, in un certo senso, la Cpi deve scegliere se sacrificarsi per salvare l’Ue: una scelta difficile, visto che l’Ue è il principale finanziatore e sostenitore della Corte. Che conseguenze può avere la scelta della procuratrice Fatou Bensouda di indagare solo sui crimini commessi nei centri di detenzione contro migranti e rifugiati e di perseguire solo i trafficanti di esseri umani ed alcuni esponenti libici coinvolti nel traffico?
La procuratrice sta indagando solo 3 o 4 individui, che non sono i principali responsabili, e tutti africani. Poiché la corte ha completamente fallito in otto anni di indagini, ha rinviato i suoi poteri ai singoli Stati che non hanno interesse a indagare su questi crimini; perché i governi – libici ed europei – sono i principali trafficanti di esseri umani. Infine, la Cpi ha condiviso le sue prove e informazionichiave con i principali sospettati, contaminando l’intera indagine.
L’Italia ha appena rinnovato gli accordi con la cosiddetta guardia costiera libica, l’Ue prosegue la propaganda, l’inchiesta della Cpi evita di perseguire i più alti rappresentanti dell’Italia e della Ue… Come pensate di rompere questa impunità?
Aldilà delle gravi implicazioni sulla legittimità e la credibilità di questo tribunale, se la Cpi non vuole andare avanti con le indagini sugli attori dell’Ue noi procederemo con l’azione penale nei tribunali nazionali sulla base della giurisdizione universale. Prima o poi, alla Cpi o altrove, ci sarà un secondo tribunale di Norimberga, perché per la prima volta dalla seconda guerra mondiale l’Europa è direttamente implicata in crimini contro l’umanità. Il cuore della vostra tesi è che i politici europei avessero piena consapevolezza dei loro atti e delle loro conseguenze, sia nella creazione della «rotta migratoria più letale del mondo», sia dei crimini perpetrati nei campi di prigionia in Libia. Stiamo assistendo a due fenomeni sorprendenti: il primo è il modo in cui l’Europa ha inventato dal nulla, con la disumanizzazione e la reificazione dei «migranti», una categoria fittizia di civili, solo allo scopo di colpirli. Ciò che è iniziato con la discriminazione e la criminalizzazione, è diventato poi rigetto e in ultima analisi sterminio. Questa deriva è accaduta a piccoli passi, così il processo per il quale siamo arrivati a tollerare il massacro sistematico di 20.000 bambini, donne e uomini, e il trasferimento forzato e la schiavitù di 50.000 sopravvissuti nei campi di concentramento, è quasi «invisibile». Il secondo fatto, è che descriviamo tutto questo come una «tragedia» o disastro naturale, mentre si tratta in realtà, in modo innegabile, di una decisione consapevole: una politica intenzionale, attentamente calcolata e pianificata con cura. Parliamo dei rappresentanti al più alto livello europeo, tra cui Commissionari Ue, direttori di Frontex, ex ministri dell’Interno come Marco Minniti e Matteo Salvini? Psicologicamente abbiamo difficoltà a percepire che l’Ue, una democrazia liberale, sia implicata in atroci crimini. Sono totalmente d’accordo. In risposta al nostro caso, la Commissione europea ha dichiarato che il suo «obiettivo primario è quello di salvare vite nel Mediterraneo»; ma se questo fosse vero, perché allora impediscono alle Ong di salvare vite in mare? Perché criminalizzano coloro che agiscono sulla base del diritto internazionale? Hanno anche detto che i campi in Libia devono essere chiusi e i sopravvissuti evacuati. Ma se fosse vero, perché continuano a rimandarci ogni giorno centinaia di persone? Con il suo collega Juan Branco ha letto migliaia di pagine di rapporti, fonti diplomatiche, documenti interni della Commissione europea, di Frontex: quale idea vi siete fatta della catena di comando dell’Unione europea? L’Ue è un apparato di potere molto burocratico, dove ogni parte del puzzle può razionalizzare al massimo il proprio processo decisionale. La dissonanza dell’Ue tra il suo discorso e la pratica è orwelliana, mentre si è arresa de facto alle teorie di destra populista sulla presunta «sostituzione etnica». L’Ue paga le milizie libiche per eseguire i crimini che non può commettere da sola, ad esempio il respingimento e l’internamento nei campi di concentramento; mentre paga anche l’Unhcr e l’Iom per mantenere in vita i sopravvissuti e fargli accettare di tornare nei loro Paesi; l’Unione europea finanzia l’operazione Sophia per addestrare le milizie libiche e gestire i droni per monitorare il refoulement. Abbiamo quindi a che fare con un apparato di potere molto sofisticato, che utilizza mezzi materiali, finanziari, tecnologici e simbolici per razionalizzare al massimo le proprie azioni illecite, tenerle lontane dall’attenzione pubblica ed evitare le proprie responsabilità. Infatti, dal cuore della civiltà occidentale, rimandiamo esseri umani in campi paragonabili ai Lager…. Siamo di fronte ad una chiara svolta storica: qual è il peso morale per tutti noi, cittadini di uno spazio politico dove sono commessi tali crimini? Ci siamo purtroppo abituati al modo in cui viene definita la popolazione bersaglio: i migranti come gruppo sono una invenzione degli ultimi anni. Prima parlavamo di “immigrati” o “emigranti”. A differenza degli Ebrei, Bosniaci, Uiguri, Yazidi, e Rohingya c’è poco di comune tra i membri di questo gruppo «migrante», a parte la loro caratteristica di essere in movimento: provengono da diverse nazionalità, religioni, culture e contesti socioeconomici, le loro motivazioni per il transito sono diverse. L’unico elemento comune per perseguitarli è il loro desiderio di fuggire da un’area di conflitto armato. Come scriveva Saviano, c’è una guerra tranquilla nel Mediterraneo. Ma il nemico di questa guerra non sono Stati o combattenti, ma civili vulnerabili che preferiscono «suicidarsi» in mare per non soffrire ulteriormente nei campi. Sono nato sulle rive del Mediterraneo e come padre di un bambino penso ogni giorno a come si sia trasformato questo bellissimo Mare nostrum, nel più grande cimitero del mondo, pieno di bambini morti di cui non conosceremo mai il nome. Il male radicale o banale forse significa proprio questo: non riuscire a capire come una «cortese» Unione europea, sia coinvolta in un’impresa così letale. L’ironia è che costruendo muri per proteggere i valori dell’Europa la nozione liberale di diritto dell’uomo, i principi dei diritti umani essi stessi vengano distrutti in modo irreversibile. Non c’è mai stata una «crisi migratoria» ma una «crisi esistenziale dell’Europa».
Un sogno improbabile?
Ginevra Bompiani 10 novembre 2019
Il Manifesto 28 Novembre 2019
Qualche notte fa, ho sognato che mi aggiravo per l’Aia in cerca della Corte internazionale di Giustizia. Dopo molto girovagare, finalmente, all’improvviso, mi trovavo davanti a un lungo edificio rosso, appoggiato su una fila di archi. Entravo e chiedevo di fare una denuncia. Il cortesissimo portiere mi indicava un ufficio al primo piano. Lì, una signorina dietro a un computer mi mostrava una sedia e metteva diligentemente le dita sulla tastiera.
Voglio fare una denuncia di genocidio, dicevo io.
La signorina alzava appena gli occhi, senza stupore, e scriveva in alto: GENOCIDIO.
Chi è il colpevole? Chiedeva.
Sono molti, in realtà, non so in che ordine procedere.
Proceda dai più piccoli ai più grandi, ma prima dovrebbe dirmi di che popolo si tratta.
Anche questo non è facile, dicevo, ma non vorrei essere vaga. Possiamo chiamarlo il popolo del mare, o delle sabbie, o delle macerie. Un popolo riunito dalla fuga, non dalla lingua o dal territorio, anzi, direi piuttosto dalla mancanza di territorio. Ci sono egiziani, somali, maliani, eritrei, nigeriani, siriani, curdi, bengalesi… affogati o esplosi, morti di fame o di malattie, sono tantissimi.
Genocidio di viaggiatori, scriveva. E i colpevoli?
Beh, se devo partire dai più piccoli, partirei da alcuni politici, tipo tale Minniti, tale Gentiloni, tale Salvini, tale Di Maio, poi dal governo italiano nel suo insieme, poi dal Consiglio dei Ministri del Parlamento Europeo, poi dal Parlamento..
Mi pare che basti, mi fermava. Non vorrà denunciare tutta l’Europa? E’ sicura che siano responsabili di genocidio?
Altroché! E di torture, di stupro, di fame, di sete.. E non è da dire che non lo sappiano, insomma non è un genocidio preterintenzionale.. e i responsabili non obbediscono agli ordini di qualcuno; obbediscono piuttosto agli ordini di qualcosa: voti, profitto.. Anche se, a dire il vero, questi sono morti costosissimi! Sì, perché non lo fanno personalmente, usano sicari da sterminio.
Si spieghi meglio. Ora cominciava a spazientirsi.
Le persone e gli organismi che ho indicato pagano i governi di altri paesi perché li sbarazzino di questi non-popoli, trattenendoli in apposite prigioni. Se riescono ugualmente a fuggire, su barche pagate a quelli che li dovrebbero trattenere, li lasciano in mare per giorni e giorni, a dondolare sotto il sole o la pioggia, fra i loro escrementi, finché vanno a picco. Se poi qualcuno li salva e li carica su un’altra barca, di nuovo sono lasciati a marcire finché non si buttano in acqua per raggiungere la costa a nuoto.
Ma, scusi, perché vogliono per forza raggiungere la costa di un paese che non è il loro?
Perché questi stessi che le ho nominato (e molti altri) rendono i loro paesi invivibili, e contemporaneamente mandano in giro immagini false di felicità nei propri. Per esempio, gli fanno vedere che un piatto di una certa pasta, in questi paesi fortunati, o un particolare frullino elettrico, porta la gioia a tutta la famiglia, che ride e si abbraccia in delirio. Sa, fa una certa impressione..
Dunque, cominciava a riassumere la signorina: genocidio di viaggiatori attirati con false lusinghe..
A questo punto la sua voce si faceva confusa, e poi svaniva, mentre io tornavo a galla, e aprivo gli occhi.
E come sempre faccio, guardavo il giornale prima di alzarmi e mentre scorrono i titoli, ne vedo uno che sembra raccontare il mio sogno: “Sui migranti accuso l’Europa di crimini contro l’umanità”. L’ho scritto io? mi chiedo, L’ho mandato in sogno? No, non sono io, ma una certa
Flore Murard-Yovanovitch, che non racconta un sogno, ma una vera accusa contro l’Unione Europea, gli Stati membri, i ministri e i capi di governo. E i nomi dei responsabili sono gli stessi! Ma allora non è stato un sogno.. E questo nostro mondo non è perduto.. Perché finché questi crimini non saranno percepiti e denunciati, finché non udremo di nuovo la voce dei nostri sogni, noi saremo davvero perduti.. Ma ora sono sveglia, e sento la voce dei ragazzi del Venerdì, e la bella voce ridente delle Sardine e quella di questa ragazza francese che si occupa di migrazioni e si chiama Flore, e possiamo ricominciare a sognare a occhi aperti.
FONTE: https://www.facebook.com/2025732017554267/posts/2419170724877059/
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
CHI LAVORA?
Francesco Berardino 7 09 2021
Caro amico, sottopongo alla sua riflessione alcuni dati statistici:
Abitanti in Italia 57.000.000
Abitanti con più di 65 anni 14.750.000
RESTANO PER LAVORARE 40.250.000
Abitanti con meno di 18 anni 12.120.000
RESTANO PER LAVORARE 30.130.000
Donne non produttrici di reddito 15.315.000
RESTANO PER LAVORARE 14.815.000
Universitari compresi i fuori corso 1.275.000
RESTANO PER LAVORARE 13.540.000
Funzionari di pubbliche amministrazioni 4.020.000
RESTANO PER LAVORARE
09.520.000
Funzionari parastatali e assimilati 2.810.000
RESTANO PER LAVORARE 6.710.000
Disoccupati, battifiacca, sindacalisti 1.380.000
RESTANO PER LAVORARE 5.330.000
Militari e assimilati 780.000
RESTANO PER LAVORARE 4.550.000
Ospedalizzati, alienati, vagabondi, presentatori TV, habitué degli ippodromi, tiro a volo e casinò
02.310.000
RESTANO PER LAVORARE 2.240.000
Analfabeti, giudici di premi letterari 720.000
RESTANO PER LAVORARE 1.520.000
Asceti, filosofi, artisti e assimilati 1.400.000
RESTANO PER LAVORARE 120.000
Scrocconi, ministri, deputati e senatori 119.998
RESTANO PER LAVORARE 2
E chi sono questi due? Io e Lei, caro Amico.
Questa tragica realtà deve essere per noi un segnale d’allarme, una lezione di virilità, un risveglio di energie. Dovremmo lavorare di più, soprattutto Lei, perché Io mi sono rotto i coglioni di dover mandare avanti il Paese tutto da solo!
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1956808984494030&id=100004948412919
PANORAMA INTERNAZIONALE
POLITICA
MATTARELLA, DRAGHI, PAPA FRANCESCO: BELLI, BUONI E FEDELI AL SISTEMA
Rossi contro neri e neri contro rossi, e poi rossi contro cattolici, quindi moralisti contro corrotti e via via fino a globalisti contro no-global, e pro Tav contro no Tav. Ora s’è aggiunto lo scontro tra presunti “no vax” e presunti “pro vax”, e in buona compagnia degli atavici tra disoccupati e lavoratori, sfrattati e proprietari di casa, burocrati e imprenditori. È dal 1945 che il sistema democratico italiano si regge sullo scontro tra categorie e classi sociali. Per certi versi è la situazione tipica dei Paesi colonizzati e satelliti, ovvero governarli mantenendo all’interno del contenitore un alto livello di conflittualità sociale. Del resto, usava così l’Inghilterra in India, e lo fa ancora oggi la Segreteria di Stato Usa in America Latina, finanziando gli eserciti paramilitari del narcotraffico (quelli che ultimamente hanno collaborato con la polizia colombiana a punire gli abitanti delle favelas).
È la regola del “divide et impera”, il miglior espediente per controllare è dividere: promuovendo culturalmente (oggi con giornali e tivù) la rivalità tra i cittadini. Del resto, al buon Napoleone III, che predicava “ogni giorno che passa mi dà la prova che i miei più sinceri amici non sono nei palazzi ma nei tuguri, non passano la loro esistenza sotto tetti dorati ma nelle officine e nelle campagne”, venne rimproverato dal prefetto di Parigi (quello che inventava Vidocq capo della Sureté) di non aver seguito il “diviser pour régner” di chi lo aveva preceduto.
Il potere che non fomenta le divisioni interne spesso e sovente cade sotto i colpi di barricate e occupazioni del Palazzo. E da che mondo e mondo la sicurezza di sistema ha sempre dovuto inoculare i provocatori nel malcontento popolare. Una sorta di vaccino, utile a disinnescare il coagularsi delle forze oppositorie. Una tecnica socio-politica romana, carolingia, anglosassone, asburgica… attuale: ovvero, per ottenere un risultato è necessario dividere chi s’oppone alla soluzione desiderata dal potere.
Si narra che l’adagio venne per la prima volta sussurrato a Tito Flaminio dopo la distruzione di Corinto, “διαίρει καὶ βασίλευε” (“diàirei kài basíleue”, dividi e regna, urlava Filippo il Macedone ai suoi legati d’Oriente), e Roma ne fece intelligentemente propria strategia: alternandola al lavarsene le mani, gesto pilatesco che qualche malevolo aveva tacciato come proto-democristiano (poi lo stesso si turava il naso e votava Diccì). In pratica, si trattava d’una strategia finalizzata al Governo d’una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell’opposizione. Così i governi hanno da sempre evitato che i piccoli partiti con piccolo potere potessero unirsi formando un forte centro antagonista.
Anche oggi il “sistema centrale” (Governo, Quirinale e Servizi Segreti) divide e crea fazioni, in modo che non si coaguli mai la quadra contro i detentori del potere. La tecnica del “divide et impera” permette ad un Governo esiguo nei numeri di consenso (i voti) di governare una popolazione maggioritaria nel dissenso. Alimentando vecchie rivalità di fede politica, faide e dissapori: dal religioso al sessuale, dal calcistico all’etnografico, dal reddituale al salutistico. Il deterioramento dei rapporti tra le fazioni trasforma gli oppositori in una miriade di tribù perdenti, incapaci di stringere alleanze, quindi non autorevoli politicamente al punto di minare democraticamente il potere consolidato. Frazionato il nemico, il Governo concede aiuti ricattatori, ovvero premia solo chi sta alle regole di sistema: premiato è chi possiede auto e lavatrice a norma Ue e in classe energetica, chi usa moneta elettronica, chi aggiorna il telefonino… chi è tracciato e tracciabile (Green Pass, paga solo con carta elettronica, ha contratto di domotica con multinazionale informatica). Sono gli atti di fedeltà al sistema che ci stanno chiedendo Mario Draghi, Sergio Mattarella e Papa Francesco.
Certo, questa tecnica genera conflitti sociali, ma fa parte del metodo per implementare l’odio e la diffidenza tra cittadini e tra i componenti anche dello stesso nucleo familiare. Oggi il “divide et impera” è tornato in voga perché serve a gestire la politica di globalizzazione, ieri era il cardine dell’Amministrazione degli Imperi. Questi ultimi dovevano controllare territori estesi, consapevoli che gli eserciti europei (inglesi, tedeschi, austriaci, spagnoli, portoghesi, olandesi, belgi) erano minoritari in Africa, in Asia come in America Latina. Oggi la globalizzazione impone che il “divide et impera” inizi ad operarsi all’interno delle coscienze, manovrando i social network, e per poi contaminare le varie fazioni in lotta. Fine ultimo? Persuadere il consumatore che il potere è bello e rappresenta il bene… il resto è solo infelicità, il rancore d’un deforme Dioniso che si specchia. È comunque una liturgia di potere nata con l’uomo organizzato e politico: oggi non s’usano più i metodi sanguinari per convincerci che chi regna è bello, buono e ha ragione.
FONTE: http://www.opinione.it/politica/2021/09/10/ruggiero-capone_mattarella-draghi-papa-green-pass-libert%C3%A0/
“LU IORNU A LI DIUNI”
AUGUSTO SINAGRA 29 08 2021
(Digiuni di vita, di giustizia e di verità).
Non so quanti morti, invalidati, poveri, disoccupati, emarginati, perseguitati, sofferenti, disperati, ci dovranno ancora essere prima che finisca questa oscena tragicommedia del ricatto sanitario, della invasione di clandestini, della negazione delle nostre libertà e dei nostri diritti non negoziabili, a cominciare dal diritto a vivere.
Ho la sensazione che la fine sia vicina a giudicare dalla strana e sopravvenuta “fretta” nel volere portare a termine il criminoso progetto mondialista. Gli autori, i promotori, saranno vittime di sé stessi. Essi non vi riusciranno. Vincerà la parte non corrotta e non corruttibile del Popolo italiano. I responsabili – tutti – saranno chiamati a rispondere dinanzi alla giustizia degli uomini e alla giustizia di Dio, dei crimini da loro commessi. Ne teniamo ben a mente i nomi e, tra questi, i tanti magistrati traditori del loro giuramento di fedeltà alla Costituzione e al Popolo in nome del quale essi pronunciano le loro sentenze, e con questo tradendolo. Dovranno rispondere agli uomini e a Dio anche i tanti medici traditori di Ippocrate, e i tanti “giornalisti” asserviti e pagati dai nemici interni e dallo straniero. Gentaglia che scientemente diffonde il falso o sottace il vero.
E non dimenticheremo preti e vescovi apostati traditori del “Messaggio”, a cominciare da colui che ha sporcato il nome del Gigante di Assisi, se non verrà fermato prima dalla mano di Dio perché Dio non é solo misericordia. É anche giustizia.
Verrà “il giorno degli affamati”, come annunciava il grande Ignazio Buttitta nel suo struggente “Parru cu tia”.
FONTE: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=123886256646668&id=100070758812209
Facciamo finta di litigare
Federica Francesconi 7 09 2021
Allora, facciamo il punto della situazione sul fronte politico. La Lega ha fatto sapere che ritirerà tutti gli emendamenti al DL sul Green Pass, perché non sia mai che possa correre il rischio di contare qualcosa in una maggioranza parlamentare che è da un anno e mezzo che è stata messa a cuccia a mangiare le crocchette offerte gentilmente prima da Conte e poi da Draghi.
Salvini ha fatto sapere che i 5 emendamenti presentati da alcune forze politiche della maggioranza diventeranno nientemeno che degli ordini del giorno su cui avviare una inutile discussione in Parlamento. Dunque niente voto di fiducia. Scanniamoci pure per finta tra di noi in aula, poi una volta votato compatti il DL annamose a magna’ una pizza tutti insieme. Naturalmente tenuti a guinzaglio da papà Draghi, altrimenti niente crocche.
Non sia mai che se il governo dovesse rischiare di cadere perché il Parlamento ha respinto il DL sul GP, molte mezze se**e, incluso il leader della Lega, dovranno trovarsi un lavoro serio e guardarsi le spalle quando gireranno per strada.
La politica in Italia è questa roba qui. Un migliaio di fanca**isti che sono pronti a votare decreti immondi che ipotecano il futuro del Paese per continuare a fare beatamente i fanca**isti.
P.s. Fatemi sapere cosa faranno i duri e puri della Lega, Borghi e Bagnai. Personalmente li ritengo peggiori dei vari Giorgietti. Incollati al loro scranno parlamentare, battogno i pugni, si dimenano, piagnucolano. Tutto sui Social naturalmente. Ma quando c’è da fare la scelta di prendere le distanze dal loro partito uscendo dalla maggioranza di governo, l’unica cosa che sanno fare è quella di essere dei gran mangiatori di crocchette, cagnolini addestrati a fare da comparse in una tragedia che non li scalfisce.
FONTE: https://www.facebook.com/1165264657/posts/10222759978805814/
STORIA
LA STORIA SECONDO BARBERO.
Francesco Berardino 7 09 2021
Il prof. Barbero, storico, entra a piedi uniti nel dibattito sulle Foibe allo scopo di minimizzare e giustificare quell’eccidio. Afferma che vanno inquadrate in un contesto storico di guerra, bombardamenti e stragi, mal comune mezzo gaudio sembrerebbe di capire, ma il prof. dimentica, o non sa, che quell’eccidio, iniziato nel 1943, proseguì fino al 1947, quindi a guerra ampiamente terminata. Non addebita la colpa ai partigiani comunisti ma afferma che tutti gli slavi odiavano gli italiani, e poi, anche se fossero stati i partigiani comunisti erano pur sempre i vincitori e il vincitore ha sempre ragione e non gli si deve guardare in bocca, come al caval donato. Quindi, avete capito la mostruosità? Siccome ti odio, ti sparo alla nuca e ti infoibo. E’ come se gli juventini sparassero nella nuca gli interisti e li gettassero giù da San Siro. Poi, ciliegina sulla torta, il prof Barbero ci fa capire che, in fondo, 5000 morti sono poca cosa rispetto a Hiroshima e Nagasaki, quindi va bene che si festeggi il 25 aprile, quella è la festa dei vincitori, ma se ci mettessimo a celebrare anche il sangue dei vinti, intaseremmo il calendario.
FONTE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1957094024465526&id=100004948412919
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