RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
19 OTTOBRE 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
L’animale ha memoria, ma nessun ricordo.
(Heymann Steinthal)
In: GIORGIO AGAMBEN, L’Aperto, Boringhieri, 2002, pag. 49
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SOMMARIO
Postumanesimo. L’abolizione dell’uomo?
LA PERVERSA “MORAL SUASION” DELLA CHIESA BERGOGLIANA
Le pseudo realtà – parte prima
Il caos loro e l’opportunità nostra
SU AMBRA NON SI PUO’
Draghi pronto a tagliare 6 miliardi alla sanità: la pandemia non ha insegnato nulla
Impunità per i crimini Usa in Afghanistan
MAGGIE L’INDISTRUTTIBILE
Perché?
Riccardo Bacchelli. IL MULINO DEL PO.
Barnard contro tutti: sapete qual è il vero complotto?
Terroristi con passaporti statunitensi
Caso Navalny: tutte le fake news de LA7
L’agenda verde – Perchè questa crisi energetica è diversa da tutte le altre
COME LE ÉLITE GOVERNANO IL MONDO
A cosa sto pensando? Al meraviglioso mondo che verrà.
DOMANDA CRETINA AL CAV. MARIO DRAGHI
UN FATTO ANTICO E UN FATTO NUOVO
L’ispettore generale del Dipartimento di Stato indagherà sul fallimento del ritiro dall’Afghanistan del presidente Biden
Eccoci, finalmente: ora comincia la grande diserzione
Perché il totalitarismo promuove l’odio
Il ficus di Landini
La temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita”.
Come ha fatto Astra-Zeneca a produrre il “vaccino COVID-19” nel luglio del 2018 prima ancora che la malattia fosse scoperta o nominata?
Il PCI più strano del mondo
IN EVIDENZA
Postumanesimo. L’abolizione dell’uomo?
di Roberto Pecchioli
Per analizzare con probabilità di successo ciò che accade attorno a noi, c’è bisogno di tornare al fondatore della scienza politica, Nicolò Machiavelli. Occorre guardare “discosto”, come scrisse più volte il segretario fiorentino- ovvero a distanza, per rintracciare la “realtà effettuale”, e dai fatti “trarre significazione”. Il principio fu enunciato da Gesù in una parabola. “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.” (Matteo, 7, 15-20)
L’albero dei padroni della postmodernità produce frutti tossici, geneticamente modificati nel nome di un piano di destrutturazione dell’uomo pervenuto allo stadio finale. Oltre cinquant’anni di decostruzione, culminati con l’aperta negazione del reale: uomo e donna sono costruzioni culturali; non esiste dimorfismo sessuale; la maternità non è assegnata alla donna dalla natura; la trascendenza, la spiritualità, la fede religiosa sono residui dell’ignoranza; la famiglia è una prigione; il ruolo maschile e quello femminile non esistono se non come imposizioni del potere. Scopo dell’uomo è l’utilità immediata delle sue azioni; la società di mercato è l’unica forma di organizzare i rapporti socio-economici; i malati, gli anziani, i depressi possono scegliere di morire; si ha ogni diritto di rifiutare di riprodurre la specie umana; chi vuole figli può “produrli” o commissionarli tecnicamente a qualsiasi età, senza riguardo per la presenza di un padre e di una madre, derubricati a numeri: genitore uno e due (ma anche tre e quattro, la tecnica può tutto).
Senza queste e altre menzogne che hanno profondamente mutato la visione della vita delle masse occidentali, oggi non sarebbe possibile l’immenso potere coercitivo che conduce al Grande Reset, alla dittatura tecnosanitaria, alla sorveglianza totale: la formattazione della creatura uomo secondo piani concepiti da una ristretta oligarchia. Si ha ragione di pensare – sulla base dei fatti e delle azioni– che l’obiettivo finale sia l’abolizione dell’uomo e la sua sostituzione con un tecno- Frankenstein altamente perfezionato rispetto al mostro di Mary Shelley.
Analizziamo alcune dichiarazioni di esponenti della classe di potere: per Karl Schwab, presidente del Foro di Davos, pontefice del Grande Reset, “i governi acquisiranno nuovi poteri tecnologici per aumentare il controllo sulle popolazioni, sulla base di sistemi di sorveglianza pervasivi e controllo delle infrastrutture digitali”. Non avrai nulla e sarai felice, dicono. Probabilmente perché non sarai più un essere umano. Guardiamo discosto e vediamo stagliarsi all’orizzonte lo scenario di un governo mondiale deciso ad applicare le più raffinate tecniche di controllo psicologico e fisico applicate alla repressione. Gli Stati sono il braccio secolare, i sicari di un mandante sempre più visibile: l’oligarchia universale padrona del denaro e della tecnologia, nonché della “narrazione” ad uso dei popoli.
Una cupola onnipotente come mai nella storia (non per caso materia espunta dagli studi) sta imponendo la sottomissione massima: quella che include la disponibilità del corpo fisico. Si tratta nientemeno che affidare la vita intera a una tecnocrazia che si sente autorizzata a non dare spiegazioni, sciolta dall’obbligo del dibattito razionale. Siamo i suoi burattini: vivere è una colpa. Lasciamo una scia organica; inquiniamo per il fatto di esistere; siamo potenziali virus l’uno dell’altro. Il messaggio è: umani, siete troppi e siete di troppo. Oligarchie per popoli superflui. Dal drone al pass, dal tracciamento con pretesto sanitario alla profilazione psicologica, emerge una civiltà del controllo totale. Viviamo in un clima pretotalitario.
Ci viene imposta un’identità digitale fornita di codice QR (è il fine del passaporto vaccinale, prima tappa della profilazione illimitata); dobbiamo dotarci obbligatoriamente di Spid, la chiave informatica di accesso per l’intera gamma dei servizi della vita sociale; teniamo in tasca carte magnetiche per gli usi più vari, il più importante dei quali è la sostituzione del denaro contante, che permette il controllo da remoto dei nostri soldi e dei nostri consumi. Presto passerà – per motivi sanitari lo invocheremo a gran voce – il principio che impiantare chip sottocutanei è cosa buona e giusta. Il potere è diventato biopotere, dispositivo di dominio sulla vita. L’uomo non è soltanto antiquato dinanzi al dispiegamento della potenza tecnica, ma inutile, superfluo, una creatura di cui vengono progressivamente alterate le caratteristiche ed attitudini naturali. Stiamo diventando, per volontà dei padroni universali, post umani.
I servi scaltri dell’oligarchia la chiamano pudicamente transizione digitale, senza dirci quali rischi corre l’essere umano e quali collegamenti esistono tra stato d’eccezione, restrizioni di libertà elementari a causa della crisi pandemica, ambizioni biotecnologiche e mutamento del concetto di uomo. Per Vittorio Colao, tecnocrate e ministro, “si potrà collegare tutto e avere una remotizzazione di tutti i controlli (fino) ai sistemi medici, quindi avere in tempo reale le condizioni di una persona e iniettare magari o rilasciare una sostanza medica che è necessaria per le condizioni della salute; cioè si potrà fare tutto in remoto, quasi istantaneamente. “
Roberto Cingolani, suo predecessore, aggiunge: “possiamo fare un robot che lavora dentro al corpo umano? Un anticorpo artificiale è un oggetto intelligente molto piccolo in grado di viaggiare nel corpo umano, trovare la cellula malata, sedercisi sopra e rilasciare in quella sede il medicinale che serve, o addirittura trascrivere la correzione alla sequenza genetica che vogliamo trascrivere. Quindi, è un’ambizione infinita che c’è dietro a questa tecnologia”. Stefano Panzeri, ricercatore, è ancora più chiaro: “si introducono con tecniche genetiche dei piccoli interruttori, delle proteine che si possono attivare, e quindi possono accendere o spegnere il neurone, mandando dei piccoli fasci di luce, in questo modo si inducono i neuroni a dire quello che noi vogliamo fargli dire. Siamo in grado di generare una sensazione virtuale dove non c’è veramente l’oggetto che si vuole rappresentare “. Uomo virtuale.
Questioni dirimenti, decisive per il futuro della specie non vengono più discusse. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare“. La conoscenza, la morale, la politica come scienza del bene comune sono esautorate. La post umana futura umanità ha il cammino tracciato: nessun dibattito è ammesso. Le categorie di bene e di male sono espunte. Vince quello che Martin Heidegger chiamava gestell – impianto – l’involucro onnicomprensivo della scienza e della tecnica, saperi che “non pensano”. Non perché non usino il pensiero, ma in quanto, in conseguenza del loro modo di procedere, non ragionano come il “pensiero meditante”, la cui abolizione è uno dei tratti più sconcertanti del presente.
Inquietante – avvertiva Heidegger già alla metà del secolo XX- non è solo che il mondo si trasformi in un dominio completo della tecnica. Più grave è che l’uomo non sia preparato a questo radicale mutamento, che non sia capace di raggiungere, attraverso un pensiero meditativo, un adeguato confronto con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca.
La legge di Gabor, enunciata dall’ inventore dell’olografia, insegna che ciò che si può tecnicamente realizzare, qualcuno lo metterà in pratica. Per spingere l’uomo della strada a diventare post-uomo attraverso gli impianti neurali sarà portata al parossismo la speranza di vincere le malattie e estendere il piacere. Il resto lo faranno l’ansia di profitto, la smania di potenza e la hybris, la dismisura.
Matrix è la distopia fantascientifica dei fratelli Wachowski del 1999, un tempo che sembra lontanissimo. Nel film vi è un dialogo illuminante: “Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci: il mondo com’era alla fine del XX secolo e che ora esiste solo in quanto parte di una neurosimulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix.”
E’ già, in parte, il nostro presente: incede l’Intelligenza Artificiale, la tecnologia informatica che rivoluziona il modo con cui l’uomo interagisce con la macchina, e le macchine tra di loro. L’intelligenza artificiale fornisce ad un robot qualità di calcolo che gli permettono di compiere in un baleno azioni, operazioni e “ragionamenti” complessi, fino a poco tempo fa caratteristiche esclusive dell’essere umano. L’ intelligenza artificiale renderà possibile alla macchina imparare dagli errori, svolgere funzioni fino ad oggi esclusive dell’intelletto umano. I robot fanno ormai parte del presente.
Di recente è stato presentato Tesla Bot, il robot umanoide di Elon Musk, uno dei membri dell’oligarchia tecnoscientifica. Si tratta di una macchina dall’aspetto umano alta 175 centimetri e del peso di 56 chili, in grado di camminare, trasportare carichi e sollevare pesi. Bot sarà buono, eliminerà compiti pericolosi, ripetitivi e noiosi, dice Elon Musk. Si muoverà nello spazio con quaranta motori; grazie a telecamere e sensori montati nella testa e nel busto saprà riconoscere gli ostacoli. La comunicazione tra robot e umani sarà empatica: il “volto” del robot è uno schermo su cui appare un viso umano stilizzato con la possibilità di varie espressioni, affiancate a informazioni scritte.
La scienza cibernetica lavora da tempo all’ibridazione uomo-macchina. L’acronimo IOT, Internet of the Things, Internet delle cose, identifica un mondo talmente nuovo da oscurare la Rete tradizionale : oggetti che si collegano alla Rete, lampadine “intelligenti”, portachiavi con localizzatore, sensori nel frigorifero e mille altri, a partire dalle Smart TV che possono diventare registratori.
Tutto va nelle direzione del primato della macchina e della tecnica sull’uomo, relegato a un ruolo secondario, propaggine, anello debole dell’apparato tecnico. Cambiamenti tanto rapidi e imponenti, “disruptivi” ossia dirompenti, hanno generato un’ideologia, il transumanesimo, il cui simbolo è h+ (homo plus, uomo più). Il transumanesimo è un movimento che, attraverso l’uso sistematico e illimitato delle scoperte scientifiche e tecnologiche, propugna l’avvento di un’era in cui la macchina è in grado di migliorare le condizioni fisiche e cognitive dell’uomo, fino ad abolire l’invecchiamento, la malattia e addirittura la morte, in vista di una trasformazione post umana. Il termine fu coniato da uno strano gesuita, Pierre Teilhard de Chardin, autore di uno sconcertante Inno alla materia. “Benedetta sii Tu, universale Materia, durata senza fine, etere senza sponde, triplice abisso delle stelle, degli atomi e delle generazioni, tu che eccedendo e dissolvendo le nostre anguste misure ci riveli le dimensioni di Dio. “
Il transumanesimo fu teorizzato nel 1957 da Julian Huxley in “Nuove bottiglie per nuovo vino”, per descrivere l’uomo che trascende se stesso al fine di guidare il processo evolutivo. Più di recente, è stato rielaborato da Max More come “filosofia che cerca di guidarci verso una condizione postumana “. Secondo l’esperto di intelligenza artificiale Robin Hanson è l’idea secondo cui le nuove tecnologie cambieranno il mondo a tal punto che i nostri discendenti non saranno più per molti aspetti umani.
Non si può dire che non parlino chiaro. Il post umanesimo, destinato a sfociare nel transumanesimo, è l’ideologia e l’obiettivo pratico dell’oligarchia al potere nel mondo occidentale (dai frutti li riconoscerete!). Se è vero, come scriveva Carl Schmitt sulle piste di Donoso Cortés, che ogni ideologia è una teologia secolarizzata, possiamo concludere che la teologia dei padroni della globalizzazione è il postumanesimo, un principio tecnocratico totalitario teso a trasformare l’uomo in una creatura profondamente diversa da quella che conosciamo. Temiamo che abbia colto nel segno C.S. Lewis annunciando l’abolizione dell’uomo. Alcuni uomini hanno lanciato una sfida mortale alla natura per conquistarla e assoggettarla, ma i loro successi non hanno esteso la felicità né dato potere agli altri uomini.
Il potere dell’uomo sulla natura è il dominio di pochi uomini sugli altri uomini. Scrive C.S.Lewis: “Ogni generazione esercita potere sui propri successori: ognuna, in quanto modifica l’ambiente trasmessole e si ribella contro la tradizione, resiste e pone limiti al potere dei propri predecessori. La conquista della Natura da parte dell’Uomo, se i sogni di alcuni pianificatori scientifici dovessero realizzarsi, corrisponderebbe al dominio di poche centinaia di uomini su miliardi altri uomini”.
L’umanità- Lewis scriveva nel 1943- resta in balia di una minuscola minoranza di “pianificatori” e “condizionatori, armati dei poteri di uno stato onnipotente e di una irresistibile tecnica scientifica. “Avremo una razza di Condizionatori che potranno davvero modellare la posterità nelle forme che vogliono”. Una razza a parte che si pone al di là del bene e del male, agendo in base alla volontà assoluta. Io voglio è il loro unico credo, Il risultato, la conquista finale, si rivela come l’abolizione dell’Uomo ad opera di sociopatici che “hanno sacrificato la loro parte di umanità per dedicarsi al compito di decidere quale senso attribuire per il futuro alla parola umanità.”
Se questo è vero, se l’obiettivo dell’oligarchia post umana è costruire un mondo estraneo all’ordine naturale, il loro caos, la loro distruzione creatrice sono un totalitarismo più terrificante di tutte le dittature del passato.
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/postumanesimo-labolizione-delluomo/
LA PERVERSA “MORAL SUASION” DELLA CHIESA BERGOGLIANA
16 Ottobre 2021
Dove non riesce il Governo, ci pensa la chiesa di Bergoglio a spingere gli italiani ignari ad offrire il braccio all’ago infausto del siero genico. L’ultimo appello di Bergoglio alla vaccinazione lo abbiamo sentito al meeting internazionale POPOLI FRATELLI TERRA FUTURA. Religioni e culture in dialogo, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e svoltosi a Roma il 6 e 7 ottobre 2021. È qui che il sedicente vescovo di Roma ha di nuovo auspicato «più vaccini distribuiti equamente», in un contesto alquanto surreale, che vedeva presenti il capo del Governo Draghi e il Ministro Lamorgese, personalità del mondo religioso e abortisti del calibro di Jeffrey Sachs, noto per le sue idee malthusiane sul depopolamento e sull’aborto come strumento per eccellenza per il controllo delle nascite (vedi “Commonwealth: Economics for a Crowded Planet”). Poi è arrivata in Vaticano anche Nancy Pelosi, intrepida abortista … Ma mandiamo indietro il nastro e ripercorriamo il tracciato per ordine.
Tutto comincia con l’accettazione acritica di quanto contenuto nei noti DPCM di Conte e poi di Draghi che, ricordiamo, essendo meri atti amministrativi non hanno alcuna forza di legge e, dunque, non sono cogenti. Ma scuole, chiese, ospedali, università e ogni realtà sociale, ognuno per i propri interessi, si sono mostrati sordi ai principi costituzionali, facendo finta che tali norme amministrative avessero forza di legge, pur essendo state dichiarate illegittime da alcuni tribunali. Anche molti vescovi italiani (non tutti!) si sono mostrati sordi e ciechi, accettando le interferenze illegittime dello Stato negli affari della Chiesa, in particolare permettendo allo Stato di manipolare addirittura la liturgia, imponendo il distanziamento tra i banchi, le mascherine obbligatorie, l’igienizzazione delle mani (anche del prete sull’altare), l’eliminazione dello scambio della pace e di ogni altro segno di interazione sociale, il divieto dell’uso dei sacramentali, come l’acqua santa, la comunione sulla mano obbligatoria, etc. Norme illegittime e anticostituzionali che contrastano i diritti fondamentali dell’uomo, il diritto naturale, di cui la Chiesa di Cristo si è sempre fatta portavoce. Ma la chiesa di Bergoglio sembra aver dimenticato la propria missione, anticipando, addirittura, le politiche del Governo Draghi, come, ad esempio, l’estensione del green pass a tutti i lavoratori e i residenti del Vaticano (costringendoli ad andarsene, come nel caso di alcune guardie svizzere QUI), ai chierici, ai diaconi, ai catechisti e animatori parrocchiali, pena la “scomunica” de facto. Non ti vaccini? Non entri in seminario. Non hai il green pass? Non celebri più la messa, non entri in chiesa, etc. Sia chiaro, nessun obbligo vaccinale, perché “vaccinarsi è un atto di amore” e, quindi, deve essere un atto libero. Però se non opti liberamente per l’atto d’amore sei fuori dalla chiesa, nel senso che, al momento, non ti fanno più esercitare alcuna funzione di evangelizzazione prevista dal diritto canonico. Resta, tuttavia, inteso che la chiesa bergogliana non obbliga nessuno: semplicemente “invita” a vaccinarsi e all’occorrenza trasforma le proprie chiese in hub vaccinali. Alcuni preti, poi, tra i più zelanti, non fanno entrare più nemmeno in chiesa per la messa e non somministrano i sacramenti a chi non è vaccinato o è sprovvisto di green pass. È una questione di carità cristiana – dicono – e non si può pensare di essere cristiani e contagiare gli altri. Peccato, però, che il “vaccino” non immunizzi. Non è un’opinione, ma quanto messo per iscritto dalla stessa Pfizer, che nel bugiardino scrive: «Comirnaty [il vero nome del vaccino Pfizer] è un vaccino utilizzato per la prevenzione di COVID 19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2 [N.B. prevenzione della malattia non del virus] … Comirnaty non contiene il virus per indurre l’immunità» (QUI). Diversi studi inglesi e israeliani hanno dimostrato l’inefficacia del vaccino.
Le persone vaccinate possono essere infettate e infettare con tanto di lasciapassare, oltre a sviluppare presumibilmente una sindrome da immunodeficienza acquisita (QUI). Il green pass, allora, è un “premio” per che cosa, se i vaccinati possono infettarsi e infettare? Un premio per aver partecipato al grande esperimento del Nuovo Ordine Mondiale, come ha rivelato la Public Health Chief australiana Dr. Kerry Chant durante una conferenza stampa (QUI)? A cosa servono il grafene, i superconduttori e quegli strani organismi viventi trovati nei “vaccini” mRNA (QUI)? Bergoglio e i suoi volenterosi carnefici non ne sanno nulla? Perché, nonostante gli ingenti studi internazionali, continuano a “invitare” i cattolici italiani a farsi somministrare senza alcun consenso informato un siero genico sperimentale che non immunizza e che comporta rischi altissimi per la salute (tra cui la morte)? Se non immunizza, perché promuoverlo in maniera così subdola e ipocrita attraverso il green pass, che lede i diritti fondamentali dei cittadini liberi, promuovendo presunti reati di discriminazione, estorsione, esercizio abusivo di professione, procurato allarme, violenza privata, tortura e istigazione alla tortura? Una chiesa bugiarda, ipocrita, discriminante e al servizio di uno Stato dispotico e tiranno è ancora la Chiesa di Cristo? Si è forse già realizzato quanto preconizzato dall’allora card. Ratzinger, quando affermava che la Chiesa vera, quella fedele a Cristo, sarebbe stata un piccolo resto, una chiesa ridimensionata e umiliata, costretta a “ripartire dalle origini”? Dove sono i vescovi fedeli a Cristo e capaci di alzare la voce contro ogni sopruso e sopraffazione per difendere i piccoli e i deboli dalla minaccia del Male e dagli artigli del grande Leviatano infernale? Siamo dunque giunti alla grande prova finale? Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?
FONTE: https://www.databaseitalia.it/la-perversa-moral-suasion-della-chiesa-bergogliana/
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Le pseudo realtà – parte prima
Due cose mi hanno spinto a scrivere quello che state per leggere, prima di tutto è evidente a molti che gli studi , anche avanzati di economia e di scienza politica in Italia sono poco più che una tragica barzelletta. Insegnanti svogliati, al limite del ritardo mentale e politicamente ideologizzati propinano palesi assurdità, e le spacciano per “realtà”. I pochi insegnanti in gradi di ragionare sono disgustati dagli escrementi che devono inculcare a forza nelle menti dei giovani, e cercano con avidità, i pochi spiriti liberi tra i loro studenti. Ci sono, state tranquilli, solo che come voi devono nascondersi, per non essere tacciati di “suprematismo bianco” o “, peggio, “fascismo”. Sono qui, davanti a voi, quelli in prima fila, che non parlano.
L’altra cosa è la “guerra contro la Pandemia”. ma di quello ne parleremo più avanti.
Oggi, quindi , ragazzi alziamo la linea dello scontro, cominciamo seriamente a elencare le Pazzie che ci circondano, ma non solo, parliamo anche delle vostre, di “pseudo realtà” e di come difendersi dalle nostre stesse illusioni e dalle altre, immensamente più forti , che ci circondano.
Il dubbio, è forza. Non si tratta altro che di puro, viscerale istinto di conservazione.
I primi ominidi erano divisi in gruppi, i più avventurosi, quelli che entravano spediti nella grotta sconosciuta, in cerca di riparo, gli altri, i dubbiosi, quelli che ipotizzavano, per esempio , che la cavità fosse la tana di qualche grosso animale. Poi arriva la massa , la maggioranza esseri placidi e puro spreco di ossigeno (emettitori di anidride carbonica), allora come adesso. Ogni essere umano fa parte a vario titolo di uno dei tre gruppi.
Il tema di questo scritto è la realtà. ovvero la percezione che ognuno di noi ha della realtà stessa. Vi risparmio il solito “mito della caverna” di platone, esempio sicuramente abusato, che spiega molto della realtà attuale.
Altro concetto importante è quello di realtà. Realtà che è formata dalle informazioni incomplete che ci vengono fornite dai nostri sensi, mediata dalla nostra memoria altrettanto fallace. E interpretata dagli strumenti più imperfetti di tutti, i nostri sentimenti.
Sentimenti che, come la realtà oggettiva, hanno forma, colore, dimensione, e persino sapore e odore, se ci impegniamo abbastanza. Perlomeno per i più sensibili e intelligenti, tra noi “primati evoluti”. I primi ominidi plasmavano la realtà a proprio piacimento. Chi entrava nella grotta la immaginava sicura, asciutta e spaziosa, chi temeva la presenza dell’orso in letargo in fondo alla grotta stessa visualizzava nella sua mente lo strepito che, a volte, da lì a poco sarebbe seguito. Nel tempo si affinò il linguaggio e la capacità di esprimere concetti sempre più elaborati ha dato luce ad interi universi concettuali. E alle Pseudo-realtà, che, più prosaicamente, chiamiamo religioni, ideologie e credenze.
Molti dei più grandi orrori della storia dell’umanità devono il loro verificarsi esclusivamente all’istituzione e al rafforzamento sociale di una falsa realtà. Con gratitudine al filosofo cattolico Josef Pieper e al suo importante saggio del 1970 “Abuso di linguaggio, abuso di potere” per il termine e l’idea, possiamo riferirci a queste realtà alternative come pseudo-realtà ideologiche.
Le pseudo-realtà, essendo false e irreali, genereranno sempre tragedia e malvagità su una scala che è almeno proporzionale alla portata della loro presa sul potere – che è il loro interesse principale – sia sociale, culturale, economico, politico o (in particolare ) una combinazione di più o di tutti questi. Così importanti per lo sviluppo e le tragedie delle società sono queste pseudo-realtà quando sorgono e mettono radici che vale la pena delinearne le proprietà e la struttura di base in modo che possano essere identificate e adeguatamente contrastate prima che si traducano in calamità sociopolitiche, fino a includere guerra, genocidio e persino il collasso della civiltà, che possono richiedere molti milioni di vite e possono rovinarne molti altri nel vano perseguimento di una finzione i cui credenti sono, o sono resi, sufficientemente intolleranti.
Esempi calzanti della creazione di “pseudo realtà” sono i termini utilizzati dai media. parole accuratamente scelte per tranquillizzare e addormentare gli animi. il “clandestino” diventa “migrante”. La Tunisia, paese assolutamente pacifico diventa “paese in guerra”. i Migranti, poi, palesemente maschi centrafricani in cerca di fortuna diventano “profughi libici”. E così via, più avanti elencheremo altre parole, concetti che, lentamente, stanno facendo presa in noi.
La natura delle pseudo-realtà
Le pseudo-realtà sono, semplicemente, false costruzioni della realtà. Si spera sia ovvio ai lettori che tra le caratteristiche delle pseudo-realtà vi sia la necessità di presentare una comprensione plausibile ma deliberatamente sbagliata della realtà. Sono “realtà” di culto nel senso che sono il modo in cui i membri delle sette sperimentano e interpretano il mondo – sia sociale che materiale – che li circonda. Dobbiamo immediatamente riconoscere che queste interpretazioni deliberatamente errate della realtà servono a due funzioni correlate. In primo luogo, hanno lo scopo di plasmare il mondo per accogliere piccole proporzioni di persone che soffrono di limitazioni patologiche sulle loro capacità di affrontare la realtà così com’è. In secondo luogo, sono progettati per sostituire tutte le altre analisi e motivazioni con potere.
Esempio classico è il passaggio dai “diritti sociali” ai diritti civili. I primi erano basati su di una generica ed errata presunzione di uguaglianza di tutti gli esseri umani. Premessa errata che ha portato, e porta tutt’ora alla fine del merito. se una persona arriva a posizioni superiori a quanto si merita su basi di appartenenza ad un determinato gruppo, perché darsi da fare?
La lotta per i “diritti civili” diventa potente strumento di condizionamento. da una parte permette a sparute minoranze di psicopatici di ottenere quello che ritengono sia il loro “giusto riconoscimento” dall’altra permette ai manipolatori di accattivarsi le simpatie di una altra grande minoranza, ovvero dei quelli che “si danno da fare per gli altri”. La lotta per i “diritti dei trans”, ovvero uno zero virgola qualcosa della popolazione, la lotta al “femminicidio”, ovvero poche decine di donne ogni anno uccise da malati mentali rispetto a decine di milioni di persone che abitano il nostro paese. Battaglie irrilevanti, che sostituiscono quelle universali per il diritto al lavoro, alla salute ed ad una vita dignitosa.
Le pseudo-realtà sono sempre finzioni sociali, il che, alla luce di quanto sopra, significa finzioni politiche. Cioè, vengono mantenute non perché sono vere, nel senso che corrispondono alla realtà, sia materiale che umana, ma perché una quantità sufficiente di persone nella società o crede loro o si rifiuta di sfidarli. Ciò implica che le pseudo-realtà sono fenomeni soprattutto linguistici, e dove sono presenti distorsioni linguistiche che conferiscono potere, è probabile che siano lì per creare e sostenere qualche pseudo-realtà. Ciò significa anche che richiedono potere, coercizione, manipolazione e alla fine la forza per mantenerli al loro posto. Pertanto, sono il terreno di gioco naturale degli psicopatici, coadiuvati da codardi e razionalizzatori. Ancora più importante, le pseudo-realtà non tentano di descrivere la realtà così com’è, ma piuttosto come “dovrebbe essere“, come determinato dalla frazione relativamente piccola della popolazione che non può sopportare di vivere nella realtà a meno che non sia incline a consentire le proprie psicopatologie, che sarà proiettato sui loro nemici, il che significa tutte le persone normali.
Un altro esempio calzante è il problema del cosiddetto “riscaldamento globale”. Una strana teoria , che ipotizza come unico responsabile delle variazioni di temperatura del pianeta l’attività umana. Una teoria che cozza leggermente con l’osservazione del clima attuale e il fatto che le calotte polari si siano ricoperte nuovamente di ghiaccio.
Dato che molti, presi dalla difficoltà di pagare le bollette del riscaldamento, non sarebbero in grado di capire certe finezze, la battaglia “contro il riscaldamento” diventa contro il “mutamento climatico”. Una differenza non da poco, che giustifica e giustificherà comunque immani sacrifici per molti.
Fine della prima parte.
FONTE: https://liberticida.altervista.org/le-pseudo-realta-parte-prima/
Il caos loro e l’opportunità nostra
di Roberto Siconolfi – 18/10/2021
Fonte: Roberto Siconolfi
E il disordine politico-sociale è il primo passo per l’instaurazione di un nuovo ordine!
BELPAESE DA SALVARE
Draghi pronto a tagliare 6 miliardi alla sanità: la pandemia non ha insegnato nulla
Il Covid non avrebbe dovuto insegnarci quanto fosse importante la sanità pubblica? Quante volte lo abbiamo sentito dire durante la pandemia mentre i governo di turno scimmiottavano infermieri e medici per il lavoro da “eroi?”. Bene, la verità è però un’altra, ed è il caso di dirla. I nostri eroi delle parole e dei tweet non se ne fanno nulla. Avrebbero bisogno di aumenti di stipendio, di migliorie negli ospedali e, più generalmente, maggiori fondi per la sanità. Invece il governo Draghi continua sulla solita scia ed è pronto ad indebolire ulteriormente la sanità con quasi 6 miliardi di tagli: è quanto emerge dalla Nadef, la Nota di Aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza) che è stata recentemente approvata dal Parlamento con una risoluzione di maggioranza.
Come scrive L’Indipendente, “se da un lato il documento della maggioranza prevede che il Governo si impegni a consolidare la crescita del Pil e ad utilizzare le risorse di bilancio anche per la sanità, dall’altro leggendo la Nadef si nota che in questi anni (tra il 2022 ed il 2023) si andrà a danneggiare ulteriormente il sistema sanitario con una diminuzione della spesa prevista per quest’ultimo. Dopo aver accresciuto le spese sanitarie di 6 miliardi nel 2021, con una spesa prevista di 129 miliardi, per il 2022 la cifra indicata è di 125 miliardi, mentre nel 2023 si prevede di sborsare 123 miliardi”.
In pratica, la spesa diminuirà di 4 miliardi l’anno prossimo e di altri 2 miliardi fra due anni: “Ciò significa che nell’arco di 2 anni saranno messi a disposizione della sanità 6 miliardi in meno. A poco servirà il leggero aumento di spesa messo in conto per il 2024, anno in cui si prevede di spendere 124 miliardi. Nello specifico nel documento si legge che ‘nel biennio 2022-2023 la spesa sanitaria a legislazione vigente calerà del -2,3 per cento medio annuo per via dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica’ e che ‘a fine periodo è prevista una crescita limitata, dello 0,7 per cento, ed il ritorno ad un livello del 6,1 per cento del PIL’”.
Il governo Draghi ha dunque dimostrato di aver scelto di non comprendere la lezione fornita dalla pandemia. “Il sistema sanitario nazionale, proprio a causa dei tagli effettuati negli ultimi 10 anni, non è stato in grado di fronteggiarla senza trascurare altre patologie. Il governo Draghi, però, si muove in direzione opposta, la medesima dei tagli alla sanità pubblica che hanno caratterizzato gli ultimi vent’anni”.
FONTE: https://www.ilparagone.it/attualita/governo-draghi-taglia-6-miliardi-sanita/
CONFLITTI GEOPOLITICI
Impunità per i crimini Usa in Afghanistan
A causa di “risorse limitate”, il nuovo Procuratore della Corte penale internazionale chiede l’apertura di un’inchiesta sui crimini dei Talebani e dello Stato islamico in Afghanistan, ma non su quelli degli Usa
30 set , 2021 Giuliano Battiston
Inchiesta sui crimini dei Talebani e dello Stato islamico, ma non su quelli delle truppe americane, perlomeno non ora. Lunedì Karim Ahmad Khan, il procuratore capo della Corte penale internazionale ha dichiarato di aver sottoposto ai giudici della Corte l’approvazione finale per l’apertura di un’inchiesta su presunti crimini di guerra compiuti in Afghanistan dal 2003, l’anno in cui il governo afghano ha sottoscritto lo statuto di Roma, pur avendo adottato nel 2008 una legge di amnistia e avendo scelto l’impunità come politica istituzionale. Karim Ahmad Khan, che sostituisce dal giugno scorso la procuratrice Fatou Bensouda, non ci sono le condizioni per fare luce sui crimini compiuti da tutti gli attori del conflitto.
“Consapevole delle limitate risorse di cui dispone l’Ufficio”, il Procuratore ha deciso di derubricare come secondari (“deprioritise”) i presunti crimini delle forze statunitensi e degli altri attori. Crimini su cui la stessa Corte penale aveva già raccolto testimonianze credibili, sia su abusi e torture compiuti nel Paese centro-asiatico, sia su quelli commessi nei Paesi in cui la Cia ha condotto le extraordinary renditions, i sequestri di presunti terroristi, prelevati nei loro Paesi di origine e trasferiti nelle prigioni-buchi neri, dopo l’11 settembre 2001. Secondo le indagini preliminari condotte per quasi dieci anni, la Corte aveva infatti raccolto prove sufficienti per ritenere che tutti gli attori del conflitto – forze afghane, americane, anti-governative – abbiano compiuto crimini di guerra o contro l’umanità, dalle torture agli abusi sessuali, dalle uccisioni indiscriminate di civili agli omicidi extra-giudiziali.
Con l’arrivo al potere dei Talebani, ai quali la Corte ha notificato l’intenzione di riprendere l’inchiesta attraverso l’ambasciata afghana in Olanda, per la Corte è venuta meno la plausibilità della richiesta di rinvio avanzata lo scorso 26 marzo dal governo di Kabul. Richiesta arrivata dopo un’“offensiva diplomatica” che aveva portato una delegazione guidata dall’allora ministro degli Esteri, Hanif Atmar, all’Aja, dove ha sede la Corte, per convincere i giudici che il governo afgano guidato da Ashraf Ghani aveva i mezzi e la volontà politica di condurre un’inchiesta. Non era così. Ma serviva guadagnare tempo.
Oggi il procuratore inglese Karim Ahmad Kan enfatizza proprio i tempi per giustificare la decisione: i crimini di Talebani e Stato islamico vanno avanti. “La gravità, l’entità e la natura continuativa dei presunti crimini dei Talebani e dello Stato islamico, che includono attacchi contro i civili, esecuzioni mirate extragiudiziali, persecuzione di donne e ragazze, crimini contro i bambini, richiede attenzione prioritaria e risorse appropriate”. Quanto agli altri crimini, lascia intendere, verranno esaminati una volta che le risorse del suo Ufficio lo consentiranno. Ma la decisione è criticata.
A partire dall’Aclu, l’American Civil Liberties Union, che rappresenta Khaled El Masri, Suleiman Salim e Mohamed Ben Soud, tre uomini torturati in Afghanistan. Jamil Dakwar, il direttore del programma per i diritti umani dell’Aclu, invita con forza la Corte a rivedere la decisione, “che posticipa in modo indefinito la giustizia per le vittime dei programmi di tortura degli Usa” e che “manda un messaggio preoccupante sulla capacità di fare luce sui crimini di guerra commessi dagli attori dei Paesi potenti”.
L’amministrazione Biden non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma nei mesi scorsi aveva ristabilito rapporti più equilibrati con la Corte, dopo che l’amministrazione Trump li aveva fortemente compromessi. Il 5 marzo 2020, il giudice Piotr Hofmański, presidente del Tribunale di appello della Corte penale internazionale, aveva dato ragione alla procuratrice Bensouda e sostenuto che l’inchiesta su tutti i crimini compiuti in Afghanistan andava condotta, contrariamente a un precedente pronunciamento della Corte, che riteneva l’inchiesta “contraria agli interessi della giustizia”. In quell’occasione, il dipartimento di Stato Usa aveva parlato di «un’azione scioccante presa da un’istituzione politica mascherata da organismo giuridico». Ad attaccare a testa bassa era il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che l’anno precedente aveva negato il visto degli Stati Uniti alla procuratrice Bensouda, imponendole poi sanzioni finanziarie. Oggi è la stessa Corte che esenta Washington dallo scrutinio. Solo per ora, assicura il nuovo procuratore.
Questo articolo è uscito il 29 settembre sul manifesto
FONTE: https://www.lettera22.it/impunita-per-i-crimini-usa-in-afghanistan/
CULTURA
MAGGIE L’INDISTRUTTIBILE
Margaret Bourke-White nasce nel 1904 a Stamford. Proviene da agiata famiglia borghese. Il padre è un naturalista e lei inizia gli studi di biologia e, dentro al college, frequenta anche i corsi di fotografia. Ha un carattere forte ed irrequieto, con fortissima ambizione. Nel 1925 si sposa con Everett Chapman dal quale divorzia due anni dopo. Comincia a lavorare in modo professionale nel 1927. Si traferisce nell’Ohio. Scatta fotografie di architettura. Scatta foto del mondo industriale. Conosce Henry Luce caporedattore di Time. Si trasferisce a New York per lavorare nella nuova rivista Fortune. Sono gli anni della Grande Depressione. La sua ricerca mette in stato d’accusa la feroce ricerca del successo e del potere e una fede incondizionata nelle macchine. Alla collaborazione con Fortune affianca impegni professionali, mostre, libri che gestisce con un proprio studio sui temi industriali e aziendali. Afferma in un periodico nel 1928 che l’industria “è il vero luogo dell’arte”. Scatta fotografie dai cornicioni dei grattacieli più alti. Ritrae ambienti fatiscenti, zone industriali dismesse. Le immagini sono pubblicate dalle riviste più diffuse.
Non si esime dal fissare le immagini più drammatiche di lunghissime file di disoccupati americani di colore in attesa di una scodella di cibo. Sono temi difficili in una America che vuole promuove stili di vita molto alti. Recepisce i contenuti del cubismo e del cinema espressionista. Compie alcune incursioni sulla ricerca astratta. Nel 1929 è la prima a visitare l’Unione Sovietica dove fotografa molte realtà industriali. Crea immagini murales senza un punto focale, sospese. Sua è la foto utilizzata nel primo numero della rivista Life del 23 novembre 1936. L’immagine è il compimento di una importante diga nel Montana realizzata con la spinta positiva del New Deal. È il successo. La sua foto fa il giro del mondo e rappresenta un forte elemento di affermazione delle donne nel mondo della fotografia. Nel 1937 l’aereo in volo verso l’Artico è in avaria e rimane isolata per vari giorni. Sempre nello stesso anno inizia con il marito, lo scrittore Erskine Caldwell, una ricerca sociale nel Sud che sarà il materiale su cui viene scritto il libro You Have Seen Their Faces. Le immagini danno una versione meno dura delle miserabili condizioni di vita nelle campagne americane devastate dalla siccità, dalla carestia, dalla miseria. La raccolta viene contestata da altri fotografi che invece rappresentano la crisi nella sua durezza e tragedia.
Diventa l’unica donna fotogiornalista di guerra e molto apprezzata. Realizza servizi in varie zone della Seconda guerra mondiale, l’assedio di Mosca, la guerra di Corea, le rivolte in Sudafrica. Ha la convinzione che la fotografia può creare e salvare la democrazia nel mondo. Conferma questa sua convinzione quando è presente nello scenario pericoloso delle Cecoslovacchia invasa dai tedeschi nel 1938. In varie occasioni, lei confermò che la guerra mondiale non sarebbe partita se ci fosse stato un giornalismo capillare che informasse in anticipo sull’ascesa delle dittature. Nel 1941 è con il marito nella Russia colpita dall’Operazione Barbarossa dei tedeschi. È l’unica giornalista straniera presente al violentissimo attacco delle forze tedesche. Corrispondente della rivista Life, segue le truppe americane lungo la Linea Gotica. Per il suo coraggio, la rivista Life la definisce Maggie l’indistruttibile.
È presente alla liberazione e all’apertura del campo di sterminio di Buchenwald. Sempre nel 1941 ritorna con Caldwell in Russia che ritrae come una possibile alleata contro il nazismo. Nel ‘42 la nave che la porta in Sudafrica viene silurata nel Mediterraneo costringendola a passare una notte e un giorno su una scialuppa di salvataggio. Negli anni Cinquanta si cimenta nello scatto di fotografie aeree. La sua elevata professionalità le fa dire che, ad un certo livello, non ha senso fare differenze fra donne e uomini. Si crea arte e basta. Molto famosi gli scatti che ritraggono Gandhi e Stalin. Le sue foto sono sequenze di “storie” che conferiscono un significato dinamico. La colpisce il morbo di Parkinson a quarantanove anni. Si sottopone ad una operazione al cervello per limitare i danni e di cui i giornali parleranno per molto. Non riuscirà più a fotografare e si orienta sulla narrazione scrivendo le sue memorie Il mio ritratto pubblicate nel 1963. Nel 1971 muore in seguito ad una caduta dentro la sua casa.
FONTE: https://www.opinione.it/cultura/2021/10/19/manlio-lo-presti_margaret-bourke-white-stamford-everett-chapman-henry-luce-time-fortune-grande-depressione/
Perché?
Francesca Sifola scrittrice
Perché durante i concerti, durante le partite, durante le manifestazioni manipolate dal sistema, urliamo, cantiamo, ci dimeniamo e quando dovremmo dire qualcosa a favore di qualcuno molto più vicino a noi fuggiamo come un ladro che striscia sotto i muri?
La massa ci copre, ci fà da scudo, non ci impegna, custodisce il nostro posticino tranquillo e un po’ sporco, piccolo e minimo di respiro, poca cosa, che così facendo diventa, sempre più, il “niente
scrittrice
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CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Barnard contro tutti: sapete qual è il vero complotto?
Se da una parte ci rendiamo conto che non ci è stato raccontato tutto, come facciamo oggi a fidarci di chi ci ha preso in giro? Questa è una bellissima domanda: su questo punto, la schiera di chi si sta agitando per il Green Pass e i vaccini ha assolutamente ragione. La classe politica e (in grande parte) la classe scientifica non sono per niente affidabili: non c’è da fidarsi. La legge del Green Pass in Italia è fatta coi piedi, è fatta da cani: come dice Gianluigi Paragone, è politicamente infame. Le terapie domiciliari? Sono allo studio: la scienza le sta prendendo seriamente in considerazione. Nel frattempo di chi dovremmo fidarci? Di Sgarbi, che urla in televisione che il 20% dei vaccinati sconta effetti collaterali terribili? Macché 20%: è lo 0,0027%. Io dico: manteniamo la calma. Certo, ora mi insulteranno: diranno che ho tradito la causa degli alternativi, dell’opposizione ai poteri. Non è vero, anche se ho detto che il Grande Reset non c’è, non esiste. Se uno legge quel libro, scopre che non c’è assolutamente niente di quello che la gente dice che sia il Grande Reset.
Certo che esistono, i progetti che puntano a un sempre maggiore controllo sociale: ma queste cose sono completamente disgiunte dal Covid. Io, che per primo ho denunciato in Italia quello che è stato veramente un complotto economico osceno, europeo, contro di noi e gli altri paesi del Mediterraneo (l’Ue, l’euro: un disegno partito negli anni Trenta), dico che le cose malefiche e nocive, nel mondo, compaiono “a random”. Beninteso: i complotti esistono, ma quando mai hanno davvero cambiato il corso della storia? Funziona così: prima si scatena una sciagura, poi ci sono quelli che se ne approfittano. Nel mio libro “L’origine del virus” documento come il Sars-Cov-2 sia “scappato” dal laboratorio di Wuhan, finanziato dagli Usa, nel silenzio della comunità scientifica. Quindi: “a random” è uscito il Covid, e adesso c’è chi se ne approfitta. Ma questo è normale, succede sempre. La pandemia è stata funzionale all’aumento esponenziale del controllo sociale? Certo: è stata funzionale, appunto, ma non creata apposta. E comunque: tutto quello che succede è sempre funzionale al controllo.
Pongo l’accento su una cosa: tutti questi che oggi si agitano col Covid, tutti questi nuovi paladini delle libertà individuali che ora parlano di Reset, com’è che tutti i giorni della loro vita comprano, finanziano e applaudono il più grande, micidiale Reset della storia umana, che è l’arrivo del social network? Sta demolendo la coesione umana, la nostra intelligenza, il progresso: sta demolendo tutto. Gridano contro il Grande Reset del Covid, e poi passano il tempo su Twitter, su Instagram, su Facebook, tra chat e commentini. E ancora peggio: oggi stiamo parlando della privazione delle libertà individuali in relazione al Green Pass, mentre tutta questa gente manda i bambini, generazione dopo generazione, in quel tritacarne osceno che è il sistema scolastico, che fa di tutto per distruggergli l’autostima per sempre e li rende servi obbedienti, apatici idioti incapaci di distinguere ciò che è davvero importante; quando si agitano per qualcosa, è la cosa sbagliata (vedi il Covid).
E i nostri bambini li mandiamo a milioni in questo sistema, che ci priva della libertà fondamentale di creare cittadini liberi, combattenti, con un’autostima forte, indipendenti mentalmente. E poi la privazione della libertà sarebbe il vaccino? Altro capitolo: oggi mi domandate chi è Mario Draghi? Be’, innanzitutto è uno psicopatico, in termini medico-clinici. Cioè: un uomo a cui manca totalmente la percezione degli esseri umani. E’ una macchina, è un uomo vitreo: è orrendo. Ed è un pericolo pubblico, dovunque si trovi. Naturalmente, le falci che questo psicopatico vorrebbe utilizzare sono tenute ferme dalle restrizioni di una società civile che, bene o male, ancora esiste, inclusi i cadaveri dei sindacati (ma se fosse per lui…). Draghi è un uomo che, in totale mancanza di consapevolezza, porta avanti il disegno neoliberista dell’economia neoclassica, nato dai folli disegni “random” degli ideologi della distruzione, dei governi filo-nazisti degli anni Trenta; progetto che è stato protratto fino alla costruzione europea di Altiero Spinelli (che, poveretto, non sapeva quel che faceva) e poi di tutta l’Europa dei tedeschi, quella di Padoa Schioppa.
Draghi è una pedina marcia, funzionale a questo disegno. E’ un uomo orribile, pericolosissimo, ma non è colpevole: perché non sa quello che fa. E’ indottrinato, è un ayatollah del neoclassicismo economico e del neoliberismo. E’ un esecutore, ma non di ordini: la sua è una fede. Non è che un arcivescovo prenda ordini dal Papa: ci crede, in quello che fa. E il disegno in cui crede Draghi è assolutamente micidiale. Ripeto, è un uomo pericolosissimo. Quando l’ho visto arrivare al governo, non ci potevo credere. Passino i cretini, gli incompetenti, i pazzi, i corrotti, la feccia dei Berlusconi e dei Renzi; ma questo è uno psicopatico-killer: come cavolo è arrivato qui? Ringraziamo i 5 Stelle: bravo Grillo, bravo Di Maio. Dite che il giornalismo italiano è diventato propaganda? No: è stato propaganda sempre. Il mio Vangelo del Giornalismo è questo: il giornalista dev’essere odiato da tutti. Deve molestare tutti e criticare anche i colleghi. Nessun giornalista fa questo, tutti fanno le “parrocchiette”. Non c’è mai stato, il giornalismo: non è mai esistito.
(Paolo Barnard, dichiarazioni rilasciate nell’intervista realizzata da Matteo Gracis su YouTube e anche in quella registrata con Fabio Frabetti per “Money.it”. Dopo anni di silenzio, Barnard è tornato in scena con il suo saggio sulla crisi pandemica. La sua versione: il virus è pericoloso, è frutto di manipolazione genetica, è fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan finanziato dagli Usa e si è propagato grazie all’omertà del regime di Pechino, dittatoriale quanto quello della Corea del Nord. Barnard contesta il Green Pass ma promuove i vaccini, ritenendoli capaci di minimizzare l’impatto della patologia. Il libro: Paolo Barnard, “L’origine del virus. Le verità tenute nascoste che hanno ucciso milioni di persone”. Edito da Chiarelettere, il saggio si avvale di due co-autori, Angus Dalgleish e Steven Quay, tra i più autorevoli virologi al mondo).
FONTE: https://www.libreidee.org/2021/10/barnard-contro-tutti-sapete-qual-e-il-vero-complotto/
Terroristi con passaporti statunitensi
Valerij Kulikov, New Eastern Outlook15.10.2021
A lungo non sono mancate informazioni su varie pubblicazioni e media sui legami degli Stati Uniti con ogni tipo di terroristi. La comunità internazionale condivide da tempo il forte sospetto che gli Stati Uniti utilizzino i terroristi per promuovere i propri interessi nel mondo. E il nastro trasportatore dell’addestramento speciale e dell’uso dei combattenti da parte di Washington non si è fermato come, in particolare, è chiaramente dimostrato dalle azioni statunitensi in Siria. I palesi metodi terroristici di Washington nella sua politica furono illustrati dall’assassinio nel gennaio 2020 del generale iraniano Qasim Sulaymani. Oltre a ciò, tuttavia, anche le azioni documentate specifiche dei dipendenti dell’ambasciata degli Stati Uniti con passaporti diplomatici come veri e propri terroristi sono comuni oggi. E un chiaro esempio di ciò, in particolare, si vede per la prima volta quest’anno, con azioni dei dipendenti diplomatici dell’ambasciata nordamericana a Mosca. Ad esempio, tre marines statunitensi, dipendenti dell’ambasciata USA a Mosca e con passaporto diplomatico, sono sospettati di aver rubato uno zaino a un moscovita, come riportato l’8 ottobre da Vladimir Vasenin, capo del servizio stampa del Ministero dell’Interno di Mosca. Le forze dell’ordine russe aprirono un procedimento penale su tale fatto. L’indagine ha riprese video dei nordamericani che entrano nell’edificio dell’ambasciata degli Stati Uniti con lo zaino rubato. Tali marines sono personale amministrativo e tecnico dell’Ambasciata di 21-26 anni. Rubarono denaro ed effetti personali a uno psicologo infantile. Secondo lui, andò in un bar a Mosca dopo una dura giornata di lavoro. Come affermò, oltre al denaro, c’erano un mouse per computer, una tuta sportiva e, soprattutto, il suo passaporto. “Una nota fu inviata all’ambasciata degli Stati Uniti con la richiesta di revocare l’immunità diplomatica per perseguire i tre funzionari diplomatici nordamericani in relazione alla loro identificazione come sospettati di furto di effetti personali da un cittadino russo”, affermava il Ministero degli Esteri in una nota, che aggiunse che se gli Stati Uniti si rifiutano di privare i sospetti dell’immunità diplomatica, dovranno lasciare immediatamente la Russia.
Va notato che recentemente, a luglio, il Ministero degli Esteri russo consegnò una nota all’ambasciata degli Stati Uniti per revocare l’immunità a un altro diplomatico che aveva rubato un segnale dalla stazione ferroviaria Ostashkov nella regione di Tver, mettendo così in pericolo i passeggeri dei treni che viaggiano su questo binario. La polizia russa, come deve, svolse le indagine scoprendo dalle telecamere di videosorveglianza che un uomo non identificato aveva rubato il segnale dell’incrocio e messo nel bagagliaio della sua auto, con targa dell’ambasciata degli Stati Uniti. Lo stesso giorno, l’auto fu fermata dai vigili urbani della regione di Tver per violazione del codice stradale, e un dipendente dell’ambasciata nordamericana fu scoperto alla guida dell’auto. I video delle telecamere che cattura il momento in cui il dipendente dell’ambasciata USA rimuove il segnale ferroviario fu pubblicata da NTV. Il filmato mostra l’uomo che disconnette il dispositivo, lo lascia cadere vicino ai binari, ma poi lo raccoglie e lo porta via camminando nel bosco. Secondo i media, era il diplomatico nordamericano Parker Wilson.
Una circostanza critica è che lo snodo di Ostashkov, dove avvenne il furto del segnale, è un binario piuttosto trafficato. La ferrovia è una zona ad alto rischio, e se la perdita non fosse stata rilevata in tempo, ci sarebbe potuta essere una tragedia con la morte di molti inermi. Il 13 luglio, la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova riferì dell’incidente e chiese la revoca dell’immunità diplomatica al sospettato. Tuttavia, la missione diplomatica nordamericana a Mosca scelse di far rispedirlo a casa, piuttosto che revocarne l’immunità. Pertanto, è del tutto possibile che in futuro tale “diplomatico” nordamericano ricompaia nell’ambasciata degli Stati Uniti in un altro Paese dove svolgerà simili “operazioni”. Utilizzando l’esempio del furto del segnale, il ceco Haló noviny diede ai lettori alcune informazioni su come i diplomatici statunitensi praticano terrorismo in Russia. In particolare, la pubblicazione specificava che a marzo un impiegato dell’ambasciata USA con copertura diplomatica fotografò uno snodo ferroviario militare nella regione di Tver, dove spesso vengono trasportati equipaggiamenti militari. Inoltre, non solo scattò delle foto, ma ruppe il semaforo, mettendo così in pericolo i treni successivi. Mise il semaforo rotto nella sua auto con targa diplomatica, che la polizia fermò, e fu arrestato. La spiegazione di tali è chiarita dalle intenzioni degli “esperti” nordamericani di installare un dispositivo a raggi X che catturasse l’equipaggiamento militare coperto da teli. La pubblicazione concluse l’articolo: “Questa storia conferma chiaramente quale sia veramente la politica degli Stati Uniti”.
Inoltre, confermando le azioni terroristiche degli Stati Uniti, il vicedirettore del Dipartimento per la cooperazione umanitaria e i diritti umani del Ministero degli Esteri Grigorij Lukjantsev affermò oche dal 2008 Washington conduce una seria caccia ai cittadini russi in Paesi terzi allo scopo di estradarli negli USA. “Sulla persecuzione, un esempio lampante è la pratica che gli Stati Uniti usano per dare la caccia ai nostri cittadini all’estero arrestandoli in Paesi terzi su richiesta delle forze dell’ordine degli Stati Uniti nel tentativo di estradare i nostri cittadini e consegnarli alla giustizia degli Stati Uniti. Dal 2008 furono segnalati più di 50 casi del genere e, sfortunatamente, tali casi continuano ad aumentare”. Il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov non escluse che gli Stati Uniti tenteranno anche di rapire atleti russi, che considerano una minaccia, col pretesto del doping.
Il coinvolgimento degli Stati Uniti nel cosiddetto “terrorismo di stato” dalla fine degli anni ’70 fu trattato dai famosi pubblicisti Noam Chomsky e Edward S. Herman in una serie di libri. Chomsky e Herman sostenevano che il terrore era concentrato nella sfera d’influenza degli Stati Uniti nei Paesi in via di sviluppo e documentarono le violazioni dei diritti umani commesse dagli Stati clienti degli Stati Uniti. Chomsky e Herman conclusero che l’ascesa del terrore di stato è il risultato della politica estera degli Stati Uniti.
FONTE: http://aurorasito.altervista.org/?p=20386
Caso Navalny: tutte le fake news de LA7
VIDEO QUI: https://youtu.be/lkUFVrSA1gw
FONTE: https://www.luogocomune.net/16-geopolitica/5721-caso-navalny-tutte-le-fake-news-de-la7
ECONOMIA
F. William Engdahl
journal-neo.org
Il prezzo dell’energia da fonti convenzionali sta esplodendo a livello globale. Lungi dall’essere accidentale, è un piano ben orchestrato per far crollare l’economia industriale, già indebolita da quasi due anni di ridicoli lockdown e misure correlate alla Covid-19. Quello a cui stiamo assistendo è un’esplosione dei prezzi del petrolio, del carbone e ora soprattutto del gas naturale. Ciò che lo rende diverso dagli shock energetici degli anni ’70 è che, questa volta, il mondo degli investimenti aziendali, utilizzando il fraudolento modello di politica verde ESG (Environmental, Social and Governance), sta dis-investendo nella ricerca di nuove fonti di petrolio, gas e carbone, mentre i governi dell’OCSE abbracciano una politica energetica basata su un solare e un eolico talmente inefficienti e inaffidabili che porteranno al collasso della società industriale, forse già nei prossimi mesi. A meno di un drammatico ripensamento, l’UE e le altre economie industriali stanno volontariamente commettendo un suicidio economico.
Solo pochi anni fa era assolutamente ovvio che il vero concetto di economia era assicurare un rifornimento di energia abbondante, affidabile, efficiente e accessibile. Senza un’energia di questo tipo non è possibile estrarre materie prime, produrre acciaio, cemento o qualsiasi altra cosa che sostenga un’economia moderna. Negli ultimi mesi, il prezzo mondiale del carbone per la produzione di energia è raddoppiato. Il prezzo del gas naturale è aumentato di quasi il 500%. Il petrolio va verso i 90 dollari al barile, il prezzo più alto degli ultimi sette anni. Questa è una conseguenza pianificata di quello che, a volte, viene chiamato il Grande Reset di Davos o anche la follia dell’Agenda Verde Zero Carbonio.
Circa vent’anni fa l’Europa aveva iniziato un grande spostamento verso le cosiddette energie rinnovabili o energie verdi, principalmente solare ed eolica. La Germania, il cuore industriale dell’UE, aveva guidato questa trasformazione con la mal concepita Energiewende dell’ex cancelliera Merkel e qui le ultime centrali nucleari chiuderanno nel 2022, mentre quelle a carbone vengono rapidamente decommissionate. Tutto questo ora si scontra con il fatto che l’energia verde non è affatto in grado di sopperire ad importanti carenze di approvvigionamento. La crisi era assolutamente prevedibile.
I nodi verdi vengono al pettine
Nel 2020, con i lockdown dell’industria e la drammatica riduzione degli spostamenti, il consumo di gas naturale dell’UE era sceso drasticamente. Il maggiore fornitore di gas dell’UE, la Gazprom russa, interessata ad un mercato ordinato e a lungo termine, aveva parallelamente ridotto le proprie consegne al mercato UE, anche a costo di andare in perdita. Un inverno 2019-2020 insolitamente mite aveva permesso ai siti UE di stoccaggio di raggiungere il massimo della capienza. Nel 2021, un inverno lungo e rigido aveva riazzerato il tutto.
Contrariamente alle affermazioni dei politici dell’UE, Gazprom non ha fatto pressioni sull’UE per forzare l’approvazione del suo nuovo gasdotto, il NordStream 2, verso la Germania. Quando, nei primi sei mesi del 2021, la domanda dell’UE è ripresa, Gazprom si è affrettata a soddisfarla e persino a superare i livelli record del 2019, riducendo anche lo stoccaggio del gas destinato alla Russia per il prossimo inverno.
Con l’UE attivamente impegnata in un’agenda per l’energia verde (Fit for 55), con il suo esplicito rifiuto del gas naturale come opzione a lungo termine e con la contemporanea soppressione del carbone e del nucleare, è venuta alla luce tutta l’assurdità dei modelli climatici dei think-tank per una società al 100% elettrica ma senza CO2 entro il 2050.
Dal momento che gli investitori finanziari di Wall Street e di Londra hanno intravisto la possibilità di poter trarre enormi profitti dall’agenda dell’energia verde (lavorando con il Forum economico mondiale di Davos per promuovere il ridicolo modello di investimento ESG), le tradizionali aziende del settore petrolio, gas e carbone non stanno investendo i profitti nell’espansione della produzione. Nel 2020, la spesa mondiale per il petrolio, il gas e il carbone è scesa di circa 1000 miliardi di dollari. Senza possibilità di ritorno.
Mentre BlackRock e gli altri investitori stanno boicottando ExxonMobil e le altre compagnie energetiche a favore dell’energia “sostenibile,” in Europa un inverno eccezionalmente freddo e lungo ed una grave carenza di vento nel nord della Germania, hanno provocato all’inizio di settembre acquisti di gas da panico sui mercati mondiali del GNL.
Il problema è che è comunque troppo tardi per la ricostituzione delle scorte, poiché la maggior parte del GNL reperibile negli USA, nel Qatar e nelle altre fonti dove normalmente sarebbe stato disponibile è già stata venduta alla Cina, dove una politica energetica altrettanto confusa, compreso un divieto politico sull’acquisto di carbone australiano, aveva portato prima alla chiusura di alcuni impianti e poi ad un recente ordine del governo di procurare gas e carbone “a qualsiasi costo.” Il Qatar e gli esportatori statunitensi di LNG si sono gettati sul mercato asiatico lasciando l’UE al freddo, letteralmente.
La deregulation energetica
Quello che pochi capiscono è che i mercati odierni dell’energia verde sono truccati per beneficiare gli speculatori, come gli hedge fund, o alcuni investitori, come BlackRock o Deutsche Bank, e penalizzare i consumatori di energia. Il prezzo finale del gas naturale venduto in Europa, il contratto futures TTF olandese, è stabilito dall’ICE Exchange di Londra, che specula su quali saranno i prezzi futuri all’ingrosso del gas naturale nell’UE tra uno, due o tre mesi. L’ICE è sostenuto da Goldman Sachs, Morgan Stanley, Deutsche Bank e dalla Société Générale, tra gli altri. Il mercato consiste in quelli che vengono chiamati contratti futures sul gas o derivati.
Le banche possono speculare su pochi centesimi di dollaro e, quando si era diffusa la notizia di quanto fossero bassi i depositi di gas dell’UE per il prossimo inverno, gli squali della finanza avevano fatto i salti di gioia. All’inizio di ottobre i prezzi dei futures per il gas olandese TTF erano esplosi del 300% in pochi giorni, una cosa senza precedenti. Analizzando i prezzi da febbraio è molto peggio, dato che un carico standard di GNL di 3,4 trilioni di BTU (British Thermal Units) costa ora 100-120 milioni di dollari, mentre, alla fine di febbraio, il suo costo era meno di 20 milioni di dollari. È un aumento del 500-600% in sette mesi.
Il problema di fondo è che, a differenza di quanto era avvenuto per la maggior parte del periodo postbellico, da quando è iniziata la promozione politica delle costose e inaffidabili energie “rinnovabili” solari ed eoliche nell’UE e altrove (ad esempio in Texas, febbraio 2021) i mercati delle utenze elettriche e i loro prezzi sono stati deliberatamente deregolamentati per promuovere le alternative verdi ed estromettere il gas e il carbone, con la ridicola accusa che le emissioni di CO2 metterebbero in pericolo il futuro dell’umanità, se non saranno ridotte a zero entro il 2050.
I prezzi a carico del consumatore finale sono fissati dai fornitori di energia che integrano i diversi costi in condizioni di concorrenza. Il modo in cui vengono calcolati i costi dell’elettricità nell’UE, presumibilmente per incoraggiare l’inefficiente eolico e solare e scoraggiare le fonti convenzionali, è veramente diabolico, come dice Antonio Haya, analista francese dell’energia: “l’impianto più costoso di tutti quelli necessari per coprire la domanda (impianto marginale) stabilisce il prezzo per ogni ora di produzione per tutta la produzione abbinata all’asta.” Così il prezzo odierno del gas naturale fissa il prezzo dell’elettricità idroelettrica a costo molto vicino allo zero. Data l’impennata del prezzo del gas naturale, questo sta definendo i costi dell’elettricità dell’UE. È un’architettura diabolica dei prezzi che avvantaggia gli speculatori e distrugge i consumatori, comprese le famiglie e l’industria.
Una causa aggravante fondamentale per le recenti carenze di carbone, gas e petrolio è la decisione di BlackRock e di altri fondi monetari globali di dirottare gli investimenti da petrolio, gas e carbone – tutte fonti di energia perfettamente sicure e indispensabili – verso una maggior produzione di energia solare ed eolica, grossolanamente inefficiente e inaffidabile. Lo chiamano investimento ESG. È l’ordine di marcia di Wall Street e degli altri mercati finanziari mondiali da quando, nel 2019, il CEO di BlackRock, Larry Fink, era entrato nel consiglio di amministrazione del Klaus Schwab World Economic Forum. Avevano istituito società di facciata per la certificazione ESG, che assegnano valutazioni ESG “politicamente corrette” alle società di capitali e puniscono quelle che non si conformano. La corsa agli investimenti ESG ha fatto guadagnare miliardi a Wall Street e soci. Ha anche frenato lo sviluppo futuro del settore del petrolio, del carbone e del gas naturale nella maggior parte del mondo.
La “malattia tedesca”
Ora, dopo 20 anni di investimenti folli nel solare e nell’eolico, la Germania, un tempo fiore all’occhiello dell’industria europea, è vittima di quella che possiamo chiamare la malattia tedesca. Come la malattia economica olandese, l’investimento forzato nell’energia verde ha portato alla mancanza di energia affidabile e a prezzi accessibili. Tutto per un indimostrato 1,5°C, che, secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dovrebbe porre fine alla nostra civiltà entro il 2050, se non riusciremo a raggiungere le zero emissioni di carbonio.
Per portare avanti l’agenda dell’energia verde dell’UE, i vari Paesi, con poche eccezioni, hanno iniziato a smantellare le centrali a petrolio, gas, carbone e persino quelle nucleari. Gli ultimi impianti nucleari rimasti in Germania chiuderanno definitivamente l’anno prossimo. Le nuove centrali a carbone, pur dotate di depuratori ad umido all’avanguardia, vengono demolite ancora prima di essere avviate.
Il caso tedesco è ancora più assurdo.
Nel 2011 il governo Merkel aveva adottato un modello energetico sviluppato da Martin Faulstich e dal Consiglio consultivo statale per l’ambiente (SRU) che sosteneva che la Germania avrebbe potuto raggiungere il 100% di produzione di elettricità rinnovabile entro il 2050. Sostenevano che l’uso del nucleare non sarebbe stato più necessario, né la costruzione di impianti a carbone con cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Era così nata la catastrofica Energiewende della Merkel. Lo studio sosteneva che [questa politica] avrebbe funzionato perché la Germania avrebbe potuto comprare energia idroelettrica in eccesso, prodotta senza CO2, dalla Norvegia e dalla Svezia.
Ora, dopo un’estrema siccità e un’estate torrida, in Svezia e in Norvegia gli invasi per la produzione di energia idroelettrica si sono pericolosamente svuotati e arriveranno all’inverno con solo il 52% della capacità. Questo significa che il trasferimento di energia elettrica verso la Danimarca, la Germania e ora anche verso il Regno Unito è in pericolo. E, come se non bastasse, la Svezia sta dibattendo sulla chiusura delle proprie centrali nucleari che forniscono il 40% dell’elettricità. E la Francia sta pensando di tagliare fino ad un terzo dei suoi impianti nucleari, il che significa che anche questa fonte di energia non è sicura per la Germania.
Dal 1° gennaio 2021, a causa di un phase-out del carbone imposto dal governo tedesco, erano state chiuse 11 centrali a carbone con una capacità totale di 4,7 GW. La chiusura era durata solo 8 giorni, dopodichè molte delle centrali a carbone avevano dovuto essere ricollegate alla rete a causa di un prolungato periodo di mancanza di vento. Nel 2022 verrà chiusa l’ultima centrale nucleare tedesca e altre centrali a carbone chiuderanno definitivamente, tutto per il nirvana verde. Nel 2002 l’energia nucleare tedesca produceva il 31% dell’energia elettrica a zero emissioni di carbonio.
Per quanto riguarda l’energia eolica che dovrebbe colmare il deficit energetico tedesco, nel 2022 verranno smantellate circa 6000 turbine eoliche, con una capacità installata di 16 GW, a causa della scadenza dei sussidi di alimentazione per le vecchie turbine. Il ritmo di approvazioni dei nuovi parchi eolici è bloccato dalla crescente ribellione dei cittadini e dai problemi giuridici legati all’inquinamento acustico e ad altri fattori. Una catastrofe evitabile è in pieno svolgimento.
Come tutta risposta, la Commissione UE a Bruxelles, invece di ammettere i palesi difetti della propria agenda sull’energia verde, ha raddoppiato la posta, come se il problema fossero il gas naturale e il carbone. Lo zar del clima dell’UE, Frans Timmermans, ha assurdamente dichiarato: “Se avessimo avuto l’accordo verde cinque anni prima, non saremmo in questa posizione perché avremmo avuto meno dipendenza dai combustibili fossili e dal gas naturale.”
Se l’UE continua con questa agenda suicida, in pochi anni si ritroverà in una landa desolata e deindustrializzata. Il problema non sono il gas, il carbone o il nucleare. È l’inefficiente energia verde solare ed eolica che non sarà mai in grado di offrire un’energia stabile e affidabile.
L’agenda dell’energia verde dell’UE, degli Stati Uniti e di altri governi, insieme agli investimenti ESG promossi a Davos, farà in modo che, andando avanti, ci sarà sempre meno gas o carbone o nucleare a cui ricorrere quando mancherà il vento, gli invasi delle centrali idroelettriche si prosciugheranno per la siccità o il sole sarà coperto dalle nubi. Non ci vuole uno scienziato per capire che questa è una strada verso la distruzione economica. Ma, in effetti, questo è proprio l’obiettivo dell’energia “sostenibile” dell’ONU 2030 o del Grande Reset di Davos: la riduzione della popolazione su vasta scala. Noi umani siamo le rane che vengono bollite a fuoco lento. E ora quelli che comandano stanno davvero alzando la temperatura.
F. William Engdahl
Fonte: journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2021/10/11/the-green-agenda-or-how-this-energy-crisis-is-different-from-all-others/
FONTE: https://comedonchisciotte.org/lagenda-verde-perche-questa-crisi-energetica-e-diversa-da-tutte-le-altre/
COME LE ÉLITE GOVERNANO IL MONDO
12 Ottobre 2021
Da qualche giorno è uscito “Sovranità, debito e moneta. Quello che dovresti sapere e non ti hanno mai detto”. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Da molto tempo è all’opera un processo di cancel culture nei riguardi di tutte quelle correnti del pensiero economico che non siano affini alla visione dominante. Ci dicono che l’economia è quella che dicono loro, cioè, quella marginalista, meglio conosciuta come neoliberista. Chi non si uniforma è fuori. I programmi e i testi universitari sono tutti improntati sul paradigma liberista, secondo cui il mercato aggiusta sempre tutto e rende tutti felici e contenti, e se sei disoccupato non è colpa del mercato ma è colpa tua che sei troppo “choosy”, dato che non accetti di lavorare 40 ore a settimana per 800 euro al mese, cioè, per 5€ l’ora. In tutti questi anni è stato fatto il lavaggio del cervello a intere generazioni di studenti, persuasi che per far crescere l’economia serva l’austerity, cioè, che per essere più ricchi sia necessario essere più poveri. È una guerra culturale ingaggiata dalle stesse élite. Paul Samuelson disse apertamente: «Non mi interessa chi scrive le leggi di una nazione o i suoi trattati avanzati se posso scrivere i suoi testi di economia». Se vuoi una classe dirigente accomodante e in linea con gli obiettivi del grande capitale internazionale, basta farla studiare sui libri giusti (per chi li apre) e/o mettere ai vertici istituzionali economisti di terzo o quarto ordine, reclutati in qualche università di primo ordine, informata ai principi liberisti, meglio ancora se ex dipendenti di grandi banche d’affari ben istruiti sul da farsi. Quando ero studente universitario ho avuto il privilegio di studiare l’economia in maniera critica. Vorrei che questo privilegio diventasse di nuovo un diritto di tutti.
Che cos’è che permette alle élite globali di condizionare la nostra economia?
In primo luogo l’emissione di moneta. Uno Stato che non ha più modo di stampare moneta non si può considerare sovrano e indipendente, non appartiene più al rango di superiorem non recognescentes. Il fatto che uno stato come l’Italia debba chiedere i soldi ad un ente sovranazionale come la Banca centrale europea ci fa già capire come le nostre scelte di spesa non dipendano da noi ma da altri, come ad esempio Germania e Francia. Sono loro e qualcun altro che decidono se debba crescere la nostra economia e quanto. Abbiamo perso la sovranità. Se prima il Governo aveva la sua banca, ora non ce l’ha più, è sottomesso ad un sistema di banche centrali, tra cui la sua ex banca centrale, che da servizievole ancella è diventata perfida matrigna. Se vuoi controllare un paese, basta controllare la sua moneta e il gioco è fatto. Non serve un’invasione militare. Lenin affermava che la creazione di una banca centrale costituiva il 90% della comunistizzazione di un Paese! Dello stesso tenore le parole di Mayer Amschel Rothschild: «Datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa di chi farà le sue leggi». In secondo luogo, è fondamentale che ci sia una classe dirigente costituita da persone preparate, oneste e coraggiose, il cui unico obiettivo sia quello di dare compimento ad una carta costituzionale di chiara ispirazione keynesiana.
Che cos’è la moneta?
Alfred Mitchell-Innes scriveva che la «moneta è credito e nient’altro che credito. La moneta di A è il debito di B verso di lui, e quando B paga il suo debito, la moneta di A sparisce. Questa è tutta la teoria della moneta». La moneta è un debito di Stato cedibile a terzi, un titolo di credito che il portatore vanta nei confronti di chi lo ha emesso, cioè, lo Stato. Per questo la moneta libera da ogni obbligazione, sia verso lo Stato che verso tutti gli altri, perché tutti siamo soggetti all’imposta. La moneta, dunque, è debito ed è il cuore dell’economia.
Quindi, quando ci dicono che bisogna ridurre il debito, ci stanno dicendo che dobbiamo ridurre la moneta e, quindi, la crescita economica?
In un certo senso sì. Uno Stato può stampare moneta o emettere titoli del debito pubblico. Quando lo Stato emette titoli del debito pubblico sta emettendo moneta che paga un interesse. Lo sanno bene le banche d’affari, che usano i titoli di stato come garanzia sui prestiti. Negli USA, i Treasuries, cioè, titoli del Tesoro degli Stati Uniti, sono chiamati yellow dollars e le banconote green dollars. Sono due diverse forme di moneta. Quando si acquistano titoli, aumentano gli yellow dollars sul conto di risparmio e diminuiscono dello stesso ammontare i green dollars sul conto corrente. In questo modo, percependo un interesse, siamo indotti a posticipare i consumi, dando al sistema produttivo il tempo di organizzarsi per offrire quanto richiesto dalle famiglie e dalle imprese. Uno Stato emette titoli del debito pubblico quando vuole far crescere l’economia senza innescare l’inflazione, e non perché non abbia soldi. La moneta è una creatura dello Stato. Ne può creare quanta ne vuole.
Ma troppa moneta non genera inflazione?
Dipende se la usiamo per fare acquisti o no. Purtroppo, ci hanno abituato all’idea che troppa moneta generi inflazione e che questa sia una patologia del sistema economico. Un po’ di inflazione, non troppa, non è patologica ma fisiologica. Non è che la banca centrale aumenta l’offerta di moneta e subito cresce l’inflazione. È necessario che questa moneta entri nelle tasche delle famiglie e delle imprese e poi sia spesa. D’altronde, durante tutti questi anni in cui la BCE ha creato dal nulla miliardi di euro, c’è stata deflazione. I prezzi e i salari scendevano perché la moneta si fermava sui conti delle banche, che la usavano a fini speculativi anziché concedere prestiti all’economia reale. Ora che, invece, l’inflazione sta salendo si fa finta di niente e si cerca di soffocarla in silenzio strozzando la domanda interna con le limitazioni anticovid e, a breve, con qualche nuovo lockdown, come ha auspicato Christine Lagarde. Prima mandano le economie in deflazione, distruggendone la capacità produttiva. Poi, quando la domanda riprende, per contenere l’inflazione dovuta dalla scarsità di beni e servizi disponibili, impongono misure deflattive, come il green pass e il lockdown. Ti obbligano, cioè, a non comprare e a fallire pur di non far salire l’inflazione.
Per quale motivo temono così tanto l’inflazione?
Beh, per il semplice motivo che l’aumento dei prezzi riduce la capacità d’acquisto della moneta, ne erode, cioè, il valore. Ora la BCE ha creato moneta per miliardi di euro, depositandoli sui conti delle banche, che la usano per comprare titoli, spesso rischiosi. I titoli hanno valore fintanto che sono convertibili in moneta spendibile in beni e servizi. Se i prezzi aumentano, i redditi percepiti dalle banche in termini di pagnotte, per capirsi, diminuiscono, in quanto il rendimento reale (la quantità di pagnotte) è dato dal rendimento nominale al netto dell’inflazione. In questo momento la BCE dovrebbe operare come la FED: ridurre l’acquisto di titoli del debito per rastrellare moneta, innalzando i tassi di interesse. Ma la signora Lagarde continua a ripetere che serve una politica monetaria accomodante per sostenere l’economia (soprattutto per la transizione ecologica imposta da Davos) anche dopo la cosiddetta pandemia, per cui l’unica soluzione all’inflazione resta un nuovo lockdown. La “pandemia” salva l’euro.
Verso la fine del libro, proponi “una scala per uscire dalla crisi”. È ancora possibile un’economia in crescita con maggiori livelli occupazionali?
Dipende in primo luogo dalla classe dirigente. Finché dovremmo sorbirci premier nominati e non eletti, sarà un po’ difficile vedere un cambiamento. Gli strumenti per creare liquidità ci sono e non mi riferisco alla miseria concessa dall’UE (che in fin dei conti ci presta i nostri soldi alle sue condizioni!). L’art. 117 della Costituzione ci ricorda che «lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie». La stessa BCE, ben consapevole di questo, riversa agli Stati gli interessi maturati sui titoli del debito (il cosiddetto signoraggio), in quanto sono gli Stati i titolari ultimi della sovranità monetaria, nonostante ne abbiano ceduto l’esercizio (non il diritto). Tecnicamente possiamo creare tutta la liquidità che vogliamo per rilanciare l’economia. Gli strumenti non mancano, anche restando nell’Eurozona. L’unico limite è l’inflazione, che non deve spaventare più di tanto, dal momento che i prezzi cominciano a salire solo se si domanda più di quanto si produce.
FONTE: https://www.databaseitalia.it/come-le-elite-governano-il-mondo/
NOTIZIE DAI SOCIAL WEB
DOMANDA CRETINA AL CAV. MARIO DRAGHI
AUGUSTO SINAGRA 17 10 2021
Gentile Cavaliere, io non sono intelligente come lei e vorrei chiedere una spiegazione a lei che sa tutto ed è così preoccupato della salute di noi tutti. Mi viene quasi da chiamarla “babbo”. Se il siero magico che lei promuove come un vero piazzista, é così miracoloso come lei assicura, mi spiega per quale minchia di ragione non lo si impone come obbligatorio? Oltre a salvare la vita a tutti gli italiani, farebbe felice il Generale Pennuto che potrebbe irrompere nelle nostre case armi in pugno, il pampero argentino che si occupa di profilassi epidemiche e non di Vangeli, tanti virologi da operetta a libro paga di Big Pharma e le stesse Case farmaceutiche, oltre a tanti tangentisti e merdaioli di ogni genere e specie.
C’è il precedente specifico della legge del 1966 che rese giustamente obbligatoria la inoculazione contro la polio.
Allora perché non lo fa? Il motivo non può essere il dover poi pagare risarcimenti milionari per i danneggiati da eventi avversi poiché la Corte costituzionale (non so se lei la ha mai sentita nominare) ha stabilito che il risarcimento è dovuto anche in assenza di obbligatorietà.
Allora, il motivo della non obbligatorietà (cui si preferisce il ricatto) è un altro ed è inconfessabile.
A questa mia domanda che ovviamente non avrà risposta, mi permetto di far seguire un suggerimento: lei, Speranza, Lamorgese e tutta la allegra compagnia che ci fa ridicolizzare all’estero, andatevene, fatevi dimenticare. Avete già fatto troppo male all’Italia (il “vostro Paese”, come dice lei con sincerità freudiana) e agli Italiani.
Ma andatevene di notte, protetti da quelle tenebre e ombre che hanno caratterizzato tutto il male che avete fatto.
FONTE: https://www.facebook.com/100070758812209/posts/135664815468812/
L’ispettore generale del Dipartimento di Stato indagherà sul fallimento del ritiro dall’Afghanistan del presidente Biden
PAOLO BOIS – 18 ott 2021
Diana Shaw, ispettore generale ad interim del Dipartimento di Stato, ha avviato una serie di indagini sul ritiro fallito del presidente Joe Biden dall’Afghanistan.
Diverse fonti e documenti hanno confermato al Politco l’indagine avviata.
Un memorandum d’azione inviato al Segretario di Stato Antony Blinken il 15 ottobre ha indicato che l’indagine si concentrerà su:
Programma Special Immigrant Visa del Dipartimento di Stato; Afghani processati per l’ammissione dei rifugiati negli Stati Uniti; reinsediamento di tali rifugiati e beneficiari del visto; e l’evacuazione di emergenza dell’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul “per includere l’evacuazione di cittadini statunitensi e afgani”.
In una lettera inviata lunedì, Shaw ha informato dell’indagine i leader della Commissione per le relazioni estere del Senato e della Commissione per gli affari esteri della Camera, descrivendoli come “diversi progetti di supervisione”.
“Dato l’elevato interesse per questo lavoro da parte del Congresso e le circostanze uniche che richiedono il coordinamento all’interno della comunità dell’ispettore generale, volevo informare i nostri comitati di giurisdizione di questo importante lavoro”, ha scritto Shaw.
Come ha notato Politico , la Commissione per le relazioni estere del Senato e la Commissione per gli affari esteri della Camera, così come molti altri gruppi del Congresso, hanno già avviato indagini sul ritiro fallito dall’Afghanistan. Anche altri ispettori generali avvieranno le proprie indagini. Per politico :
È probabile che anche altri ispettori generali, compresi quelli del Dipartimento della Difesa e dell’Ispettore generale speciale per la ricostruzione dell’Afghanistan, indaghino gli eventi, che molti critici sostengono sia stato in parte il risultato di un mancato coordinamento tra più dipartimenti e agenzie nelle settimane e mesi dopo che il presidente Joe Biden ordinò il ritiro completo delle forze statunitensi dal paese.
L’IG del Pentagono ha recentemente annunciato tre revisioni relative all’evacuazione: una valutazione del fallito attacco di droni a Kabul che ha ucciso 10 civili invece dell’obiettivo dello Stato Islamico; una revisione del processo di screening del Dipartimento della Difesa per gli sfollati afgani; e una verifica del sostegno del Dipartimento della Difesa per il trasferimento di cittadini afghani.
Il portavoce dell’OIG statale Ryan Holden ha respinto l’etichettatura delle sonde “indagini”. Hold ha detto a Politico:
L’OIG di Stato ha notificato oggi alle sue commissioni competenti i progetti previsti nelle aree da lei menzionate. Questo lavoro sarà condotto in coordinamento con altri membri della comunità IG. Tuttavia, è inesatto dire che questi progetti sono indagini. Abbiamo indicato al Congresso che questi progetti saranno revisioni.
Parlando con 60 Minutes di domenica, l’ex segretario alla Difesa Robert Gates ha ammesso che il presidente Biden ha commesso un “errore” quando si è ritirato dall’Afghanistan, lasciando dietro di sé una quantità incalcolabile di cittadini e alleati americani.
FONTE: https://www.breitbart.com/politics/2021/10/18/state-department-inspector-general-will-investigate-president-bidens-botched-afghanistan-pullout/
Eccoci, finalmente: ora comincia la grande diserzione
Le grandi rivoluzioni, si dice, sono sempre state progettate, innescate e dirette da formidabili élite avanguardistiche. Vero, ma poi che fine han fatto, quei rivolgimenti? Quanto alle élite, oggi sembra disastrosamente crollato il loro prestigio: persino l’oceanico astensionismo che ha rimpicciolito le ultime elezioni italiane (amministrative, per giunta: tradizionalmente partecipate) suona come una campana a morto, per chi è solito utilizzare pedine locali. Sembra un avviso rivolto non solo al super-governo del Tecnocrate, ma in fondo anche alle possibilità dell’intera politica liberale, democratica, completamente svuotata. L’arena è ormai percepita come corrotta, infiltrata, devitalizzata: nemica, addirittura. Manipolata proprio dai mediocri, impresentabili terminali di quelle stesse élite che oggi esternano il loro delirio globalista a vocazione totalitaria. Lo fanno senza più nemmeno nascondersi, dichiarando in modo esplicito i loro obiettivi apertamente zootecnici. Imperativi categorici e funesti, monotoni e minacciosi: magari inventano emergenze e pandemie, mettendo in croce i sistemi sanitari con artifici criminosi.
Ieri si sfoderava la menzogna per armare la paura e l’infamia, l’affronto delle restrizioni; oggi non si esita a ricorrere al brutale ricatto per prolungarle all’infinito, quelle restrizioni, allo scopo di ottenere la digitalizzazione forzata del gregge, occasionalmente spacciata per campagna vaccinale. Le conseguenze sono deflagranti, potenzialmente rovinose. Fa impressione il volume dell’imponente, storica diserzione che ha l’aria di essere ormai alle porte. Può ricordare, in nuce, il lampo di certe eroiche latitanze, compresa quella dei resistenti del 1943, mescolato con il furore sfocato e la passione civile degli studenti del Sessantotto e poi dei loro emuli NoGlobal massacrati al G8 di Genova, al fervore giustizialista dei giovani nelle strade di Manhattan in mezzo ai cortei di Occupy Wall Street. Destra e sinistra – le antiche maschere del Novecento, costate milioni di vite umane – nel frattempo sono cadute con ignominia, lungo la strada. Sopravvivono solo nei patetici avanspettacoli nazionali, ancora indossate da burattini manovrati da consorterie di manovratori, a loro volta pilotate, in un gioco di scatole cinesi che sembra senza fine.
Di fronte a quanto va accadendo, la stessa geopolitica rischia di ridursi a semplice fotografia laconica di traiettorie contingenti, che non raccontano niente di essenziale. Quando le autorità ti spiegano che – senza il lasciapassare, imposto in virtù di un pericolo inesistente – non potrai più nemmeno accompagnare tuo figlio all’asilo, in quell’istante crolla ogni residua disponibilità di ascolto. Viene meno la fiducia verso qualsiasi narrazione che suoni anche solo vagamente politichese (cioè sentita come cadente, difettosa, debole e imprecisa, reticente, impastata di bugie fumogene). Quando prendi a badilate in faccia milioni di persone, in quel preciso istante saltano gli schemi (etici ed estetici, cosmetici, formali e sostanziali) su cui s’era fondato il patto, sempre instabile ma mai rinnegato, tra governanti e governati. Mala tempora currunt: sintetizzando, l’economista Ilaria Bifarini spiga a quali prove si sta pensando di sottoporre l’Occidente, grazie allo stratagemma (vile, in quanto artificioso e ancora una volta insincero) della presunta emergenza climatica.
Tutto è crollato, nel frattempo: tutte le retoriche del progressismo e del sovranismo, del male necessario (“ce lo chiede l’Europa”) e dei tremuli paladini populisti. E’ scaduto il tempo dei sofisti, dei dotti discettatori: oggi il governo prende per il collo gli italiani, li tratta da animali? Esige che si pieghino, dispone che vengano emarginati i refrattari? E’ la fine di un film, durato decenni e costato sangue. E si può ben immaginare quanto poco importi, a quei 20-25 milioni di persone, chi sarà il prossimo diligente esecutore insediato a Palazzo Chigi, chi sarà il prossimo inquilino del Quirinale, se le leggi fondamentali sono diventate carta straccia. E’ stata sempre lei, l’élite apolide teatralmente bifronte, a rubare il tempo ai sudditi: ha disciolto gli orologi, ha gettato le famiglie nell’angoscia. E lo ha fatto vorticosamente, alla velocità della luce. Succede in tutto l’Occidente, e quasi solo in Occidente: nel nostro caro Occidente post-democratico (dove si viene censurati come in Corea del Nord, si viene sospesi e magari destituiti, ma – almeno per ora – si resta a piede libero).
Per contro, è come se procedesse un piano misterioso, concepito da un’impalpabile intelligenza superiore: quella che, quando scatena il peggio, forse lo fa soltanto perché si possa un giorno partorire il meglio, che fiorirà quando i dormienti – azzannati alla gola – si saranno finalmente risvegliati. Lo pensano svariate voci di questa Italia che si è scoperta intrappolata, dopo aver sopportato (come disagio accidentale, transitorio) la pessima gestione del dichiarato allarme sanitario, manipolato nel più subdolo dei modi. Ora lo si è capito: era soltanto la “fase uno” del progetto; il meglio verrà adesso. Colpisce, in questo frangente, chi maneggia la terminologia degli antropologi, parlando di speciazione: il bivio evolutivo che separerebbe, definitivamente, i sommersi dai salvati. Lo scienziato Corrado Malanga, chimico e anche “alienologo”, per 35 anni docente universitario, cita il secondo principio della termodinamica: non si può retrocedere, dal livello di coscienza acquisito; al contrario: dato che l’entropia nell’universo si espande sempre, non si potrà che progredire sulla strada della consapevolezza.
Malanga fruga nel terreno che un analista come Matt Martini definisce “esopolitica”. Ne sa qualcosa, sicuramente, anche Mauro Biglino. L’ipotesi: si può dedurre che persino l’Antico Testamento parli dell’ingerenza “aliena” nelle faccende terrestri, posto che si ammetta – stando all’interpretazione letterale del testo – che la Genesi possa anche descrivere una forma di clonazione, operata da individui non umani, per dar vita a una particolare variante del Sapiens. Che poi le religioni vi abbiano steso il loro affascinante velo di misticismo, è persino scontato (quanto la convenzionalità simbologica dell’altrettanto suggestivo esoterismo). Nulla però che impressioni un cattedratico come Egael Safran, docente di etica medica all’università di Gerusalemme: perché stupirsi della “produzione” della pecora Dolly, dice, quando è la stessa Bibbia a raccontare come fu “fabbricata” geneticamente la famosa Eva?
Un altro autorevole esponente della grande cultura che permea l’ebraismo, Yuval Noah Harari (storico dell’Università Ebraica di Gerusalemme), si permette una domanda urticante: vuoi vedere che la cyborg-élite dell’Uomo-Dio, quella che vorrebbe digitalizzare l’essere umano fino a robotizzarlo, inseguendo il sogno dell’immortalità, sarà tentata dal desiderio di archiviare anche la nostra gloriosa democrazia liberale? Ancora una voce israeliana – quella del generale Haim Eshed, insigne accademico per trent’anni a capo della sicurezza aerospaziale di Tel Aviv – un anno fa se n’è uscito con la seguente dichiarazione: da decenni collaboriamo con alieni, nell’ambito di una Federazione Galattica. Poco dopo, all’indomani delle esternazioni di Trump sulla “neonata” Space Force, il Pentagono ha sdoganato l’esistenza degli Ufo, amabilmente ribattezzati Uap. Bene: ma tutto questo cosa c’entra, con l’ignobile Green Pass? Stiamo parlando di notizie che riguardano lo stesso mondo, quello in cui viviamo tutti, o di qualche ipotetica realtà parallela?
Tranquilli: per ora non calerà dal cielo nessuna Astronave Madre, dice Michele Giovagnoli. Lui è un alchimista “selvatico”, impegnato a estrarre – dalla sapienza ancestrale del bosco – le essenze che oggi possono vivificare gli smarriti. E’ una persona straordinaria, della cui amicizia si può essere onorati. Venti mesi fa, nel marzo del 2020, s’era premurato di avvertire: ragazzi, sta per succedere qualcosa di epocale. E sarà la nostra grande occasione: riconquistare finalmente l’identità profonda, irriducibilmente umana, verso un altro mondo possibile (il nostro). Così s’è messo a battere le piazze italiane, radunando anime: a tutti ha regalato parole come quelle di cui era maestro un artefice assoluto come Guido Ceronetti, nemico del pensiero facile alleato delle comodità low cost (timeo Danaos et dona ferentes).
State fermi, raccomanda l’alchimista: restate saldi nelle vostre convinzioni. E riscoprite il vero motore che vi muove, il cuore. E’ quello che più teme, chi vorrebbe continuare – come ha fatto per millenni – a dominare sudditi impauriti, disinformati e depistati. Diciotto mesi fa, si spegneva un’altra luce: Giulietto Chiesa. Il primo a denunciare il dramma della falsificazione mediatica elevata ormai a sistema. L’ispido Paolo Barnard gli aveva riconosciuto una dote suprema: il coraggio, più unico che raro, di aver saputo mettere a repentaglio tutti i privilegi faticosamente e meritatamente conquistati, gettati al vento pur di restare al servizio della causa suprema della verità. Velo pietoso sulla montagna di spazzatura che oggi il coro ufficiale ci propina con protervia, a reti unificate. Velo pietoso sui tiepidi, su tattici, sugli opportunisti. Non c’è più tempo per le parabole ipotetiche: dal 15 ottobre, come ha stabilito il Gran Consiglio Unanime, l’umanità dovrà dividersi definitivamente. Chi accetta di piegarsi, chi affronterà il deserto.
C’è una bandiera pirata, che sventola da qualche parte. L’appuntamento con la speciazione? O forse, sarà la semplice bellezza del continuare ad abbracciarsi, liberi, rifiutando l’oscenità inaccettabile della coercizione? Noi resteremo qui, par di capire: assecondando una legge, una chiamata. L’amore per un gesto naturale e semplicissimo: testimoniare la verità, non rinnegarla. Non smettere di cercarla, mai, anche se le verità artificiali piovono dal cielo, a tonnellate, quasi sommergendoci. Niente paura: non finirà come credono i gestori dello zoo, dice Michele Giovagnoli. Certo, la diserzione avrà il suo costo: bisognerà esserne all’altezza; occorrono doti interiori, per costruire un altro mondo. Fede e speranza – sottolinea – sono bandite, nell’officina dell’alchimista. Deve bastargli la forgia di Giordano Bruno, l’ostinazione titanica di Giuseppe De Donno, l’intransigenza trasparente di Nunzia Alessandra Schilirò. Dall’altra parte, il potere alieno farà i suoi calcoli. Ma quelli, dice Michele, non sono della nostra razza: ora, almeno, sarà chiaro a tutti (ai non dormienti, s’intende). Forse ci siamo noi, adesso, sull’Astronave Madre. A bordo dell’Arca del Diluvio, su cui svetta il Jolly Roger della patria a cui ciascuno sente di avere pieno diritto, dalla nascita. Tanta tenebra, alla fine, ha generato luce. Tutto è perfetto, ora. Tutto è chiaro.
(Giorgio Cattaneo, 15 ottobre 2021)
FONTE: https://www.libreidee.org/2021/10/eccoci-finalmente-ora-comincia-la-grande-diserzione/
POLITICA
Perché il totalitarismo promuove l’odio
13 ottobre 2021
Nella parte settentrionale dello stato di New York, trenta medici sanitari del Lewis County General Hospital si sono dimessi piuttosto che sottoporsi all’obbligo di vaccinazione. Sei di coloro che si sono dimessi hanno lavorato nel reparto maternità; l’ospedale ha chiuso tale unità fino a quando non sarà possibile assumere nuove infermiere vaccinate.
Altri servizi essenziali potrebbero essere ridotti, poiché il 73% dei medici non vaccinati deve ancora decidere se dimettersi piuttosto che farsi vaccinare. L’assunzione di nuovi infermieri non sarà facile, dal momento che migliaia di posti di lavoro per infermieri nello stato di New York sono vacanti.
Queste infermiere e altri operatori sanitari non vaccinati sono il “vero nemico“, come li ha definiti un politico del partito democratico? Nella regione di suddetto ospedale, le famiglie che presto sperimenteranno la nascita di un bambino si sentiranno più sicure ora che alcuni dei loro ex-professionisti sanitari di fiducia sono stati cacciati? Alcuni dei loro pazienti si stanno chiedendo perché questi professionisti sanitari sacrificherebbero le loro carriere?
Gli obblighi sono illiberali e violano l’autonomia sul proprio corpo, oltre a peggiorare i risultati sulla salute. Allora perché i consiglieri del presidente Biden spingono affinché siano approvati? Biden ed i suoi consiglieri credono davvero che gli obblighi porranno fine alla pandemia? Se ci credono davvero, James Harrigan spiega bene l’assurdità logica di tali obblighi. O stanno consolidando il potere sfruttando la natura umana e prendendo in prestito una pagina dal copione totalitario per incrementare le differenze tra le persone?
Per comprendere le radici psicologiche delle fratture sociali, iniziamo con una storia che non riguarda l’obbligo di vaccinazione.
Il disprezzo di Larry David
Larry David e Alan Dershowitz sono stati amici intimi per 25 anni fino a quando Dershowitz è diventato uno degli avvocati nell’impeachment di Trump. Era agosto e Dershowitz stava bevendo una tazza di caffè con gli amici sotto il portico di un emporio di Martha’s Vineyard. David arrivò e iniziò ad urlare contro il suo ex-amico.
Dershowitz: “Possiamo ancora parlare, Larry”.
David: “No. No. Non possiamo, davvero. Ti ho visto. Ti ho visto con il braccio intorno a Pompeo [l’ex-segretario di Stato di Trump]! È disgustoso!”
Dershowitz: “È il mio ex-studente [alla Harvard Law]. Saluto così tutti i miei ex-studenti. Non posso più salutarli?”
David: “È disgustoso. Tutta la tua enclave… è disgustosa. Tu sei disgustoso!”
Questa non era una trovata pubblicitaria per la prossima stagione di Curb Your Enthusiasm.
Se avete visto Curb, sapete che sentimenti di disprezzo caratterizzano molti episodi. Se fosse protagonista di questa serie Larry o verrebbe definito disgustoso, o definirebbe disgustoso qualcuno o qualcosa.
Larry David ha 74 anni, ma come molti di noi non ha imparato a non gettare la sua spazzatura psicologica sul ciglio della strada. Il travolgente senso di disgusto che Larry prova per Alan è nella mente di Larry e dirlo ad Alan con rabbia non risolverà il suo problema. Larry può proiettare l’idea di disgusto su Alan, ma più la proietta, più rafforza l’idea di disgusto nella sua mente. Più Larry la proietta, più si crogiola nella sua spazzatura psicologica.
La proiezione è il nostro futile tentativo di assolverci dalla responsabilità dei nostri pensieri, sentimenti e comportamenti negando ciò che esiste in noi e trovando le stesse qualità in altre persone. Dershowitz era semplicemente un simbolo di come David vedeva sé stesso. Nel libro The 7 Habits of Highly Effective People, Stephen Covey ha scritto: “Vediamo il mondo, non così com’è, ma come siamo“.
Naturalmente il tentativo di proiezione effettuato da Larry è universale. Ciò che la nostra consapevolezza si sforza di rifiutare, ciò che non vogliamo riconoscere, lo cerchiamo di scagliare fuori. La proiezione non funziona mai; la nostra spazzatura psicologica non lascia magicamente la nostra mente quando demonizziamo gli altri. Larry potrebbe aver sentito una catarsi temporanea, ma stava perdendo, non guadagnando, la libertà psicologica. La libertà psicologica di David deriva dalla sua decisione di riconoscere che la sua mente è l’agente causale della sua esperienza della realtà.
È importante sottolineare che i politici sfrutteranno la debolezza umana per proiettarsi. Usando la propaganda, mirano ad inculcare nelle nostre menti capri espiatori su cui proiettare ciò che non vogliamo riconoscere in noi stessi. Gli individui psicologicamente liberi saranno meno suscettibili alla propaganda totalitaria.
Movimenti totalitari
Nel libro The True Believer, il filosofo sociale Eric Hoffer ha osservato: “I movimenti di massa possono sorgere e diffondersi senza credere in un Dio, ma mai senza credere in un diavolo. Di solito la forza di un movimento di massa è proporzionata alla vividezza e tangibilità del suo diavolo”.
Hoffer racconta che prima della “Soluzione Finale”, “quando a Hitler fu chiesto se pensava che gli ebrei dovessero essere distrutti, esitò: “Dovremmo inventarla la scusa. È essenziale avere un nemico tangibile, non solo uno astratto”.”.
Hoffer continua con la storia di “una missione giapponese arrivata a Berlino nel 1932 per studiare il movimento nazionalsocialista”. Il giornalista Frederick Voigt chiese “ad un membro della missione cosa pensasse del movimento. Il delegato in visita rispose: ‘È magnifico. Vorrei che potessimo avere qualcosa di simile in Giappone, solo che non possiamo, perché non ci sono ebrei’.”.
Hoffer ha scoperto che: “L’intuizione e l’astuzia degli uomini che sanno come mettere in moto un movimento di massa, o come mantenerne uno, si manifestano tanto nel saper scegliere un degno nemico quanto nel sapere quale dottrina abbracciare e quale programma adottare”.
I nazisti sostenevano che gli ebrei fossero parassiti vettori di malattie. Se pensate che la maggior parte dei tedeschi comprese lo scopo reale di quella propaganda e si limitò ad assecondarla perché erano intimiditi, vi sbagliate. I medici tedeschi affermavano “che gli ebrei erano particolarmente responsabili delle epidemie di tifo”. Infatti “pubblicarono saggi in cui si affermava che la colpa era del presunto ‘basso livello culturale’ e della ‘impurità’ del popolo ebraico”.
Il “basso livello culturale” di ieri si è trasformato nell’etichettare i non vaccinati e coloro che non sono al passo con la politica del Covid come “anti-scienza”, gente che manifesta un malvagio disprezzo per la sicurezza degli altri.
Dopo l’invasione della Polonia, “i funzionari della sanità pubblica tedeschi […] esortarono ripetutamente le autorità di occupazione ad isolare ulteriormente gli ebrei dal resto della popolazione e negare loro l’accesso alle cure mediche”.
L’antisemitismo non era necessario per sostenere i nazisti. Nel mio saggio, La sicurezza si trova nei principi, non nelle bugie, racconto questa storia:
Nel suo libro They Thought They Were Free, (Milton) Mayer racconta la storia di come i tedeschi ordinari – “noi piccole persone” come si definivano – divennero nazisti. Mayer fece amicizia con questi ex-nazisti ed esaminò anche la documentazione storica per verificare le loro storie.
Pensate al poliziotto Willy Hofmeister. Mayer racconta la storia di come nel 1938 a Hofmeister fu assegnato il compito di radunare i maschi ebrei “per la loro stessa protezione”. Hofmeister non era un criminale nazista; era educato e rispettoso, mentre portava a termine le sue azioni ufficiali ma mortali.
Mentre Hofmeister stava prendendo in custodia un uomo ebreo, gli disse che quell’azione era necessaria perché la sinagoga della città sarebbe stata distrutta quel giorno. Rispose: “L’hanno fatto saltare in aria come misura di sicurezza”.
Oggi i medici vengono licenziati come misura di sicurezza. Senza dubbio alcuni lettori saranno indignati da questo confronto storico. Willy Hoffmeister non era consapevole dei suoi paraocchi mentali; allo stesso modo i paraocchi bloccano la consapevolezza di molti oggi.
Naturalmente non tutti i politici che sostengono gli obblighi di vaccinazione hanno obiettivi totalitari, ma le loro buone intenzioni non contano. I mezzi illiberali porteranno a fini distruttivi.
Di fronte all’illiberalismo diffuso, se ci rassegniamo a pensare che c’è poco da fare, avremo i politici che ci meritiamo. Tuttavia c’è molto che possiamo fare; la comprensione della libertà psicologica annulla l’errore di proiezione.
Riflettete sulla vostra risposta alla paura
La paura guida la parte primitiva del cervello, l’amigdala. Nel suo libro, The Fundamentalist Mind, Steven Larsen scrive: “Se desiderate indurre uno stato di acquiescenza nel vostro potenziale elettorato, è chiaramente un vantaggio spaventarli. Innanzitutto indurre la risposta di paura dell’amigdala e poi offrire loro una scelta: essere salvati o essere condannati. Per dispiegare il potere coercitivo, i totalitari hanno bisogno della vostra paura.
Riprendersi le proprie proiezioni
Hoffer ha spiegato come i totalitari usino “un senso di risentimento” per spingere le persone a sottomettersi all’autorità. Sebbene possiate risentirvi per qualcosa, non scaricate questo sentimento sugli altri e soprattutto non coltivatelo. I totalitari possono solo sfruttare l’odio nella vostra mente. Per un momento, dimenticate le questioni sociali più significative: riprendetevi le vostre proiezioni personali. Imparate dall’errore di Larry David: se rimanete all’ombra delle vostre proiezioni, i politici sfrutteranno le vostre rimostranze.
Non essere prepotenti intellettualmente con le persone
Non importa da che parte vi trovate, non fare discussioni che iniziano con “Non c’è altro modo”, “Tutte le persone ragionevoli lo sanno” e simili.
Larry Cosme, il presidente della Federal Law Enforcement Officers Association, apartitica e pro-vax, ha offerto questa guida: “L’ordine esecutivo [di Biden] insulta i dipendenti per loro ragionevoli preoccupazioni ed esitazioni, e permette al governo federale di inserirsi nelle decisioni mediche individuali. Le persone non dovrebbero sentirsi a disagio per aver fatto una scelta medica ragionevole”.
Vedere l’umanità negli altri
Come ha spiegato Hoffer, quando non vediamo l’umanità negli altri, forniamo ossigeno agli autoritari. Opponetevi all’autoritarismo vedendo l’umanità in tutti quelli che incontrate.
Il filosofo viennese Martin Buber è fuggito dalla Germania dopo che Hitler salì al potere. Nella sua opera più nota, I and Thou, Buber ha osservato che vediamo il mondo in uno dei due modi fondamentali: “Io-Tu” o “Io-Esso”. Considerare gli altri quanto sé stessi è il modo “Io-Tu”; con “Io-Esso”, gli altri sono visti come oggetti inferiori che ci aiutano o ci ostacolano.
Osservate come lo schema “Io-Esso” si fa strada durante il giorno nella vostra mente. L’impiegato del supermercato che si muove più lentamente di quanto vorreste, l’addetto al servizio clienti che non risolve il vostro problema, l’autista che vi taglia la strada; osservate come la vostra mente li trasforma in “esso”. La consapevolezza dei vostri schemi di pensiero vi aiuta a fare scelte diverse.
Assumersi la responsabilità
Hoffer ha scritto: “Non si può dire a quali estremi di crudeltà e spietatezza ricorrerà un uomo quando sarà liberato dalle paure, dalle esitazioni, dai dubbi e dai vaghi movimenti di decenza che accompagnano il giudizio individuale”. Hoffer scrive:
Quando perdiamo la nostra indipendenza individuale e si perde in un movimento di massa, troviamo una nuova libertà: la libertà di odiare, prevaricare, mentire, torturare, uccidere e tradire senza vergogna e rimorso. Qui sta indubbiamente parte dell’attrattiva di un movimento di massa. Vi troviamo il «diritto al disonore», che secondo Dostoevskij ha un fascino irresistibile.
Hoffer ha insegnato che ci sono alti costi personali e sociali quando gli individui rinunciano alla responsabilità personale.
Rispettare il cosiddetto Ordine Esteso
Nel suo libro The Fatal Conceit, Friedrich Hayek ha esplorato il concetto di ordine esteso, un ordine che è il prodotto della cooperazione volontaria e umana e non un ordine progettato sulla coercizione. Hayek ha scritto: “La nostra civiltà dipende, non solo per la sua origine ma anche per la sua conservazione, da ciò che può essere descritto solo come l’ordine esteso della cooperazione umana, un ordine più comunemente noto come capitalismo, sebbene la descrizione sia un po’ fuorviante”.
Jonah Goldberg ha osservato: “Il sistema di mercato è così bravo a convincere le persone, provenienti da tutto il mondo, a lavorare insieme che ci accorgiamo a malapena di quanto stiamo collaborando”.
I residenti di Upstate New York ora hanno meno opzioni mediche. Stanno notando l’impatto di una minore cooperazione umana, poiché i controlli indeboliscono i diritti degli individui a prendere decisioni mediche personali.
La maggior parte di noi perirebbe senza l’ordine esteso; i pochi sopravvissuti tornerebbero ad un’esistenza primitiva. Pensate a quanto dipendente oggi dalla cooperazione umana per supermercati ben forniti, consegne UPS e FedEx, Internet, elettricità e così via.
I totalitari riducono la cooperazione umana. Non siate una cheerleader per i loro schemi illiberali. Coltivate la vostra libertà psicologica per essere meno suscettibili alla propaganda totalitaria. Man mano che la cooperazione umana diminuisce e l’odio aumenta, anche voi, non solo le persone contro cui sono diretti gli obblighi, soffrirete. L’ossigeno del capitalismo è la cooperazione; l’ossigeno dei totalitari è l’odio per le differenze.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
FONTE: https://www.francescosimoncelli.com/2021/10/perche-il-totalitarismo-promuove-lodio.html
Il ficus di Landini
10 ottobre 2021
Unreal City, 10 ottobre 2021
Osservo le immagini delle devastazioni nella sede della CGIL: uno scatolone gettato a terra, la consueta scrivania arrovesciata con largo e teatrale sparnazzamento di candidi e inutili brogliacci sindacalesi, un paio di piante d’appartamento brutalmente stuprate; e, last but not least, la prevedibile ricomparsa, muta e consueta in tali scenografie apocalittiche, e pregna d’una inevitabilità inevitabile, dell’icona telegiornalizia: il pugno al vetro, ovviamente; il vetro – traumatizzato ancora una volta da un colpo ferino (eccolo lì, se ne annusa la violenza anche attraverso la mediazione digitale) attorno a cui irrora l’aureola d’una terribile craquelure: a testimoniare la bestialità dell’assalto.
Da quando si è dismessa la lotta e lo scontro e il confronto aspro, e l’odio inumano, e ci si è riconvertiti alla pace, o alla stasi eterna, ogni minimo sussulto di animosità più o meno genuina è accompagnato da quel fotogramma seriale: ad ammonire il cercopiteco italiano che il ricorso alla violenza è male, anzi: il male … a volte mi son sorpreso a pensare che ci fosse un nucleo speciale della DIGOS preposto a rompere vetri … a schiantarli, si badi, in quel modo e non in nessun altro … ché la scenografia ha da essere compresa immediatamente dall’Italiano allocco … sia mai che stenti a ricollegare quella frantumaglia al male predetto … quando osservate quella ragnatela di crudeltà, insomma, vi voglion significare: vedete, cari, cosa succede a rompere le tasche alla pace e alla serenità … la violenza non reca frutti, la violenza è male … il confronto, invece, quello è bene … non il confronto cui voi partecipate direttamente, ovvio, ma il confronto delegato … delegato, mediato, intermediato, arruffianato … da opportuni paraninfi dell’accordo … come quelli sindacali, a esempio, i sensali del patto leonino …
Le gazzette, in verità, ci informano d’un altro caduto gravissimo: un quadro del 1973, opera del pittore sociale Ennio Calabria, e raffigurante “un gruppo di lavoratori che reggono dietro un enorme paracadute rosso“, ora arricchito da un bel buco; pare che le Muse non se ne siano adontate, visto il loro generale e millenario me ne frego verso le arti visive; personalmente me ne dispiace e offro, nel mio piccolo, il gratuito ristoro dell’operina (da ex artista in bolletta) nonché l’affettuoso risarcimento morale a tale trogloditica manifestazione della cancel culture.
Ma son le piante d’appartamento, signori, a impressionare in tale scenografia bosniaca: eccole lì, morte, depezzate con una ferocia inaudita … il terriccio d’intorno a significare la cruenza dell’irruzione. E sangue, infatti, vi fu, secondo i brogliacci del nulla: “Quello che salta subito all’occhio sono le tracce di sangue. Macchiano le pareti, gli stipiti delle porte, i libri gettati per terra, il marmo che lastrica l’ingresso della sede nazionale della Cgil. Si allungano sui corridoi, sembrano tracciare un percorso: quello dell’assalto al principale sindacato italiano compiuto ieri pomeriggio da gruppi neofascisti“. Ma quelle piante … quelle piante … qui opera, vien da dire, un istinto contrario a ogni dignità, persino alla dignità impiegatizia degli scribacchini della CGIL che, fra un dispaccio e una dichiarazione, completamente inutili per i lavoratori, anelano una lieta ergonomia borghese … di quella borghesia appena sfiorata da tali combattenti del proletariato, attenzione … quindi modesta, gozzaniana … da minime nappine color pimpinella …
Povere piante, insomma, povere palmette, vittime incolpevoli d’una novella barbarie … anche se, mi tocca sospettarlo, Landini non c’ha mica le palmette in camera … nella cameretta di Segretario della Confederazione Generale Italiana del Lavoro … forse lui, oltre all’inginocchiatoio e al dispenser di fregature, vanta il ficus fantozziano: “Impiegato di settima: scrivania in mogano, poltroncina in sky o finta pelle, telefono, pianta di Ficus, simbolo del potere. Impiegato di quinta: lampada di opalina, piano di cristallo, naif jugoslavo alla parete, due piante di Ficus. Impiegato di prima: quattro piante di Ficus, tre telefoni, dittafono, sei quadri naif, tappeto e moquette per terra. Era arrivato fino alla soglia della dirigenza, vale a dire: serra di piante di Ficus e poltrona in pelle umana“.
Il quasi-geometra, infatti, ha goduto di un cursus honorum d’eccezione … da progressione geometrica … come il virus da marzo 2020 in poi … 128 256 512 1024 … 65536 131072 262144 … e pensare che ha lavorato pochino, come ebbe a rilevare velenosamente Sergio Chiamparino … dai sedici ai ventitré? Ai venticinque? Poi, a partire dai primi anni Ottanta, delegato, mediatore, sensale … sindacale, ovvio … che per un confederato della confederazione del lavoro … suona, come dirlo con tatto? … non so dirlo, in effetti … diciamo che, per similitudine, il fatto rammenta, almeno a un cinefilo come me, le vantardigie del capitano Geoffrey T. Spaulding, interpretato da Groucho Marx in Animal crackers (1930). Spaulding, indomito e impavido esploratore d’Africa, arriva nella magione della signora Rittenhouse in una portantina recata da quattro negri … rifiutandosi di pagare il pedaggio, come sbagliarsi … e poi, accerchiato dagli sguardi ammirati degli astanti, prende a raccontare, come Hemingway, le durezze del vivere nelle inestricabili e perigliose giungle equatoriali: “Appena arrivati … iniziammo da subito una vita molto attiva … la prima mattina ci vide in piedi, alle sei: fatta colazione, tornammo a letto; alle sette. Andammo avanti così per circa tre mesi: fatta una certa pratica, tornavamo a letto: alle sei e mezza“.
Fare il delegato espone alle durezze del vivere? Sicuramente. A gastriti feroci, se lo si fa con passione. E però, chissà perché, tutti lo voglion fare, il delegato … basta imbonire i deleganti … e lì si ha gioco facile poiché se di una cosa l’Italia è ricca non è la bauxite, ma i cretini.
Occorre ammettere, tuttavia, che Landini il suo lavoro lo sa fare: “Abbiamo sconfitto il fascismo, non ci fanno paura“. Addirittura. Abbiamo. Id est: egli, Landini, e forse qualcun altro, sconfisse il Fascismo … probabilmente l’ha detto senza arrossire, in un’ebbrezza maiestatica non infrequente in tali soggetti … lui stesso, e forse qualcun altro, fece scappare da Roma, a gambe levate, Herbert Kappler e i carnefici di via Tasso e della pensione Iaccarino … egli, in quanto protomartire della CGIL … benché il 4 giugno 1944 la CGIL nemmeno esistesse … dacché venne fondata una settimana più tardi, mercé il nimbo di santità conferitale dal buon Bruno Buozzi, massacrato a La Storta assieme ad altri dodici apostoli … forse Maurice Landin si riferiva alla CGL … ma questa, che operava in contumacia, poteva sconfiggere ben poco. Ma lasciamogliela passare, tanto ormai a chi interessa la Storia …
Qualche anno fa mi lamentavo già dei Salvini e dei Landini come attori della sinistra e della destra … ora non c’è più nemmeno bisogno di recitare dato che la scena se la sono presa tutta, senza stare a gigioneggiare troppo … il soccorso rosso della Meloni sta a lì a dire tanto … il vittimismo, ricordiamo, è l’altra faccia della psicopatia del Potere … coniati sulla stessa medaglia falsa con cui pagheranno il Caronte che ci traghetterà all’Inferno … andate a votare, vi prego …
Per citare, rispettivamente, gli AC/DC e i boniniani Electric Wizard: Hell ain’t a bad place to be e Legalise drugs and murder … In certi giorni, non ci crederete, mi diverto ancora.
FONTE: http://alcesteilblog.blogspot.com/2021/10/il-ficus-di-landini.html
SCIENZE TECNOLOGIE
La temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita”.
Come ha fatto Astra-Zeneca a produrre il “vaccino COVID-19” nel luglio del 2018 prima ancora che la malattia fosse scoperta o nominata?
Un sacco di gente ha un sacco di spiegazioni da dare. Le scatole del vaccino COVID-19 di AstraZeneca mostrano una data di produzione del 15 luglio 2018. Ma “COVID-19” non è stato scoperto fino al 2019 e non è stato NOMINATO fino all’11 febbraio 2020.
Ecco la pistola fumante: Una scatola di vaccino COVID-19 della AstraZeneca, con la data di produzione del 15 luglio 2018 stampata sul lembo della scatola:
Data di fabbricazione: 2018.07.15
Secondo una ricerca su Google usando il termine “Quando è stato scoperto il COVID-19?” il risultato è:
Prendendo nota del nome del vaccino sulla scatola “COVID-19 VACCINE” ho chiesto a Google quando è stato chiamato COVID-19? Il risultato:
Quindi, se il COVID-19 non è diventato un’epidemia fino alla fine del 2019, e l’epidemia non è stata nemmeno chiamata “COVID-19” fino all’11 febbraio 2020, allora come potrebbe AstraZeneca aver prodotto “COVID-19 VACCINE” nel luglio del 2018???????
Facile. L’intera faccenda è stata pianificata. La malattia stessa è stata INTENZIONALMENTE RILASCIATA.
Questa prova dalla stessa AstraZeneca, la loro stessa scatola dei prodotti, dimostra che “COVID-19″ era PIANIFICATO. L’intera faccenda. L’”epidemia”, la dichiarazione di una pandemia, il NOME scelto per l’epidemia, la presunta ricerca frenetica di un vaccino . . . era tutto PIANIFICATO. Quello che il mondo sta vedendo con la situazione del COVID-19 è una vera e propria guerra biologica condotta contro i cittadini del mondo, che era pianificata.
MAGGIORI PROVE:
L’Hal Turner Radio Show ha pubblicato per la prima volta prove concrete in merito al fatto che l’epidemia era stata pianificata l’8 agosto 2021 (storia QUI). In quell’articolo abbiamo riportato e documentato quanto segue:
Sono emerse prove che dimostrano che il governo francese ha fatto stampare i cartelli pubblici per i PASSAPORTI DI VACCINAZIONE richiesti QUATTRO GIORNI PRIMA CHE LA FRANCIA AVESSE UN CASO DI COVID. I cartelli sono stati stampati il 20 gennaio 2020, ma la Francia non ha avuto il suo primo caso fino a quattro giorni dopo, il 24 gennaio 2020.
La prova che tutta questa situazione di “COVID-19” a livello mondiale non è solo una farsa, ma un attacco pianificato all’umanità, è emersa in Francia.
Il video qui sotto, preso in Francia, mostra la segnaletica pubblica che viene ora messa in Francia (domenica 8 agosto 2021) dicendo al pubblico che sono OBBLIGATI ad avere una certificazione del vaccino. Questi cartelli mostrano la data di produzione della stampa del “20 gennaio 2020”, ben quattro giorni prima che la Francia avesse un caso di COVID nel paese!
Ecco il video: https://htrs-special.s3.us-west-2.amazonaws.com/French+Health+Pass+Poster+Shows+Government+Printed+them+in+January+2020.mp4
Ecco il fermo-immagine del cartello COVID Sanitary Pass:
Ed ecco la sezione ingrandita che mostra chiaramente la data del 20 gennaio 2020:
Per la cronaca, il mese di gennaio si scrive Janvier in francese, esattamente quello che vedete nell’immagine qui sopra, e come verificato da Google Translate, mostrato qui sotto:
Ora, abbiamo fatto una ricerca che chiedeva “Quando la Francia ha avuto il suo primo caso di COVID” e i risultati della ricerca dicevano tutti “24 gennaio 2020”. Ci sono una pletora di notizie pubbliche che verificano questa data del focolaio. Anche Wikipedia (alle 6:32 PM EDT di domenica 8 agosto 2021) mostra la stessa data come si vede nello screenshot qui sotto:(LINK HERE):
Allora, come faceva il governo francese a sapere che ci sarebbe stato un Passaporto del vaccino nel paese quattro giorni prima che un’epidemia colpisse?
L’unica spiegazione possibile è che sapevano che ci sarebbe stata un’epidemia chiamata “COVID-19” perché questo è il nome della malattia stampato sui manifesti. La logica impone che l’unico modo in cui avrebbero potuto conoscere il nome specifico della malattia – prima che colpisse – è perché l’epidemia chiamata “COVID-19” ERA PIANIFICATA.
Doveva essere pianificato. In quale altro modo il governo avrebbe potuto sapere di mettere il nome della malattia sui manifesti pubblici, quattro giorni prima che la malattia colpisse il paese?
Ora, alcuni potrebbero dire che sapevano il nome perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’aveva nominato mentre l’epidemia era ancora in Cina. Non così in fretta…
. . . si scopre che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha cambiato il nome “nuovo coronavirus” in “COVID-19” fino al . . . 11 febbraio. Cioè ventuno giorni dopo che la Francia ha fatto stampare i cartelli (con il nome COVID-19)! ! ! ! ! Ecco, guardate:
Ecco il link che lo dimostra (HERE).
Ancora più importante, come avrebbe fatto il governo francese a sapere con certezza che avrebbe attuato un passaporto-vaccinale (e quindi avrebbe fatto stampare dei cartelli per il grande pubblico) . . . quattro giorni prima che la malattia colpisse il paese . . . a meno che anche questo non fosse stato pianificato?
(Osservazione di Hal Turner: Sono stati beccati. Con le mani nel sacco. Proprio qui, con questa notizia, quello che avete appena letto. Li abbiamo presi con le mani nel sacco. I governi l’hanno fatto apposta).
All’inizio, c’era la speculazione dilagante che questa epidemia di COVID-19 fosse un’arma biologica sfuggita, o rilasciata, dal laboratorio di virologia di Wuhan in Cina. Questo è stato ferocemente negato dalla Cina, e nessuno, in nessun paese occidentale, sta ufficialmente indagando su questo.
Ora, però, vediamo che il governo in Francia, e forse altrove, sapeva benissimo che questa epidemia stava arrivando e ne conosceva persino il nome, e ha fatto stampare manifesti pubblici per un PASSAPORTO VACCINALE ancora prima che la malattia colpisse!
Sembra ora, sulla base di queste prove inconfutabili, che tutta questa situazione COVID-19 sia, di fatto, un attacco con armi biologiche; ma ora sembra che l’attacco sia stato lanciato dai NOSTRI GOVERNI contro il grande pubblico.
Se questo è il caso, allora il pubblico in generale avrebbe il diritto di rispondere all’attacco per autodifesa.
USA -Vaccine MANDATES Coming . . .
Vale la pena notare che l’illegittimo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto oggi ai giornalisti: “I mandati sui vaccini sono legittimi, efficaci e basati su una scienza solida come la roccia e sulla legge costituzionale”, mentre annunciava che la sua amministrazione, compreso il Dipartimento di Giustizia, stavano cercando il modo di far rispettare un mandato legale che richiedeva a tutti i cittadini statunitensi di vaccinarsi o di affrontare pesanti sanzioni.
“Trump non è andato abbastanza lontano, ha dato alla gente una scelta in materia e questo non è il modo corretto di fare le cose”, ha detto Biden rivolgendosi ai membri della stampa.
Ha fatto questa dichiarazione nonostante i 12.242 MORTI documentati dal “vaccino” COVID nei soli Stati Uniti al 30 luglio 2021, come dimostrato dal Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) come riportato HERE
Peggio ancora, letteralmente MIGLIAIA di persone che sono completamente vaccinate, si sono ammalate comunque di COVID-19, dimostrando che il vaccino non sembra funzionare! Solo nello Stato di New York, settimane fa, il Dipartimento della Salute ha rivelato almeno 8.700 “breakthrough cases” di COVID-19 nei completamente vaccinati (Story Here).
In Massachusetts, il 74% di un’epidemia a Cape Cod, erano persone completamente vaccinate. Quasi ogni altro stato americano sta riportando malattie simili, diffuse e MOLTO SERIE in persone vaccinate. I numeri stanno salendo alle stelle ogni giorno.
Proprio questa mattina, 8 agosto 2021, una nave della Carnival Cruise Line chiamata “Carnival Vista” ha rivelato che la nave sta attualmente avendo un focolaio di COVID nonostante tutti i passeggeri e tutto l’equipaggio siano stati vaccinati! (Story Here)
Oltreoceano, in Israele, il dottor Kobi Haviv, su Canale 13 in Israele ha detto oggi: “Il 95% dei pazienti gravemente malati sono vaccinati. Le PERSONE COMPLETAMENTE VACCINATE rappresentano l’85-90% dei ricoveri. Stiamo aprendo sempre più reparti COVID. L’efficacia dei vaccini sta diminuendo o scomparendo”.
Hal Turner Opinione editoriale
Tutto questo ci riporta ai cartelli in Francia, stampati quattro giorni prima che la Francia avesse un’epidemia di COVID-19.
Qualcuno sapeva. Qualcuno sapeva abbastanza in anticipo da ORDINARE la stampa di quei cartelli. I cartelli stessi mostrano che sono stati stampati il 20 gennaio 2020. Quanto tempo di anticipo era necessario prima che la stampa fosse fatta? Ecco quanto tempo in anticipo sapevano come sarebbe andata.
Come facevano a sapere come sarebbe andata? Perché, caro lettore, LORO l’hanno pianificato. Non c’è altra spiegazione.
Questo COVID-19 è un attacco biologico pianificato dai governi contro i cittadini del mondo. È il momento di rispondere adeguatamente a questi criminali assassini.
Chiaramente i vaccini non sembrano funzionare, e il senso comune ci dice che se solo i vaccinati si ammalano gravemente, deve essere il vaccino stesso a causarlo.
Eppure, il governo ignora queste realtà, continua a mentire che i vaccini sono “sicuri ed efficaci” e continua a infilarli nelle braccia della gente. E la gente continua a morire. Per quanto tempo ancora questo modello di comportamento deve ripetersi prima che la gente comune si renda conto che siamo sistematicamente uccisi?
Ad alcune persone sembra che chiunque prenda il vaccino da questo punto in poi, si metta volontariamente in fila per essere massacrato.
Oh, e nel caso abbiate qualche dubbio che la classe politica stia deliberatamente perpetrando questo COVID-19, e la falsa politica nonostante sappia che l’intera faccenda è opera loro, date un’occhiata alla festa per il 60° compleanno dell’ex presidente Barack Obama, tenuta nella sua tenuta in Massachusetts sabato 7 agosto 2021.
Più di 500 élite politiche e NON UNA MASCHERA in vista alla festa. Oh, certo, le hanno indossate prima di entrare per le telecamere – per dare spettacolo. Ma una volta dentro, e presumibilmente fuori dalla vista delle telecamere, si sono tolti le maschere. Stanno ridendo di voi!
Hanno distrutto i vostri posti di lavoro e i vostri affari con chiusure che non sono mai state necessarie. Hanno distrutto i vostri risparmi personali mentre prosciugavate le vostre risorse per pagare le bollette mentre eravate senza lavoro o la vostra azienda era costretta a chiudere. Hanno fatto stare i vostri figli a casa da scuola per un anno e ora stanno spingendo le maschine quando torneranno a scuola l’anno prossimo. Ma per loro stessi… nessuna di queste stronzate.
I loro stipendi continuavano ad arrivare. Le loro famiglie hanno continuato a visitare. Loro continuano a fare festa.
Siamo letteralmente noi contro di loro. Ci hanno defraudato della nostra libertà. Hanno distrutto le nostre finanze personali. In molti casi hanno distrutto il nostro credito personale quando abbiamo esaurito le nostre risorse e abbiamo dovuto ricorrere all’acquisto di cibo con la carta di credito. Ed eccoli lì, nelle foto qui sopra, a far festa, senza maschere, a ridere di noi.
Ora li abbiamo beccati. Hanno stampato cartelli in Francia per un Passaporto Vaccino quattro giorni PRIMA che l’epidemia colpisse la Francia. Hanno usato il nome “COVID-19” su quei cartelli, ventuno giorni prima che la malattia fosse persino NOMINATA “COVID-19” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Questa situazione COVID è un attacco pianificato contro i cittadini del mondo da parte dei governi.
Hanno assassinato centinaia di migliaia di persone in paesi di tutto il mondo.
Il loro cosiddetto “vaccino” sta ancora uccidendo persone ogni giorno.
Hanno ferito centinaia di migliaia di altre persone in tutto il mondo; alcune in modo permanente.
L’hanno fatto deliberatamente e sapevano che l’avrebbero fatto perché hanno stampato cartelli per un passaporto del vaccino prima ancora che l’epidemia colpisse, e hanno usato il nome COVID-19 su quei cartelli 21 giorni PRIMA che l’OMS nominasse la malattia COVID-19.
Sono stati scoperti. Sono colpevoli.
Colpevoli di omicidio di massa; con la malattia che sapevano che stava arrivando perché dovevano averla rilasciata, e con il loro vaccino che non protegge e sta ancora uccidendo persone. Questi sono crimini contro l’umanità.
Sono riuniti in luoghi come la festa di compleanno di un ex presidente, senza maschere e senza distanze sociali perché sanno la verità. Stanno ridendo di noi.
Dovremmo essere noi a ridere per ultimi.
Seconda conferma video dalla Francia: https://htrs-special.s3.us-west-2.amazonaws.com/SecondFranceVideo-COVID-PASSPORT-20Jan-2020.mp4
https://halturnerradioshow.com/index.php/en/news-page/world/how-did-astra-zeneca-manufacture-covid-19-vaccine-in-july-of-2018-before-the-disease-was-even-discovered-or-named
STORIA
Il PCI più strano del mondo
Giovedì 21 gennaio, come molti (ma non tutti, purtroppo) sanno, è stato il centenario della fondazione del Partito Comunista d’Italia. Su giornali e televisioni c’è stato un discreto numero di contributi, ricordi, interventi, con la consueta dose di revisionismo e giravolte da parte di studiosi, storici e politici. Molti di quelli che alcuni decenni fa erano più rivoluzionari dei bolscevichi, oggi ci spiegano tutto il contrario, senza fare la minima autocritica; i vecchi soloni reazionari, che sono sempre stati dall’altra parte della barricata e sempre ci resteranno, hanno riproposto le solite minestre.
Io credo che quella del PCI sia una storia molto importante, da conoscere da vicino, ma con il giusto distacco ed equilibrio, nel quadro più ampio della storia italiana e internazionale. Parlando con molti miei studenti, mi sono reso conto che, al di là della mia generazione, ci sono nei giovani (poche) idee sempre più confuse e sbagliate su questa esperienza che ha segnato profondamente la storia del nostro paese e non solo.
A partire da giovedì 21 gennaio ho iniziato a pubblicare una serie di approfondimenti dedicati alla storia del Partito Comunista d’Italia: ne ho preparati circa venti e ne proporrò uno a settimana per i prossimi mesi, per accompagnarvi in un viaggio nella storia politica, sociale e culturale del partito comunista più strano del mondo.
VIDEO QUI: https://youtu.be/IRQ8eK-NLBg
Iscriviti per ricevere ogni settimane l’approfondimento dedicato al centenario del PCI più strano del mondo.
Si, perché il Partito Comunista Italiano è stato il PC più strano del mondo. Un partito che non è mai andato al governo in tutta la sua esistenza, fino alla trasformazione voluta da Occhetto, ma ha avuto un numero di iscritti ed una fortuna elettorale che non ha avuto nessun altro partito. Il PCF è stato al governo con Mitterand, il partito spagnolo ha avuto vicende contradditorie ma durante il periodo repubblicano ha partecipato al governo ed anche in Cile, ad esempio, anche se per un breve periodo, il partito fu al governo con Allende. Il PCI non è mai stato al governo.
In secondo luogo è un partito che ha passato circa vent’anni della propria esistenza, dal ‘25 al ‘43, in clandestinità e ciò nonostante è stato il quarto partito più numeroso del mondo dietro Russia, Cina ed Indonesia. Come mai dunque questo particolare “successo non successo”? Senza dimenticare registi, scrittori, intellettuali, matematici: il PCI ha avuto adesioni vastissime in ogni disciplina, arrivando ad avere un’egemonia culturale profonda e significativa a livello trasversale dal mondo della cultura a quello sindacale, da quello cooperativo a quello universitario e potremmo continuare con altri primati notevoli, ma ciò nonostante non è mai arrivato al governo.
Non solo: il PCI è stato un punto di riferimento a suo modo unico nel mondo: c’erano i filo sovietici, i filo cinesi, e poi c’erano gli euro-comunisti, che non erano altro che i filo italiani. Il partito italiano infatti era un riferimento per gli spagnoli, per i greci, per i francesi (anche se di malavoglia) ed anche in America Latina diversi partiti guardavano agli italiani come punto di riferimento alternativo. Persino diversi gruppi dell’est facevano riferimento al PCI che era veramente una sorta di partito-Stato, come dimostra ad esempio il fatto che una figura come Berlinguer, per fare un esempio, quando andava in visita all’estero, venisse ricevuto spesso dai capi di stato e di governo: un trattamento riservato solo ai personaggi più potenti ed influenti, a conferma del ruolo che il PCI ricopriva in tutto il mondo.
Questa serie di elementi, insieme a moltissimi altri, restituisce la peculiarità del PCI italiano, che cerco di ricostruire, indagare e approfondire nel ciclo di approfondimenti video che potete trovare sul mio canale, dove mi soffermo anche sulle figure più significative e carismatiche del partito in tutta la sua storia, senza tralasciare un bilancio critico e distaccato su questa esperienza di enorme valore e significato per la storia del nostro paese.
FONTE: https://aldogiannuli.it/il-pci-piu-strano-del-mondo/
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