RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
21 LUGLIO 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Vulgus … cui una rex re pubblica annona cura.
Al volgo una cosa sola interessa dello Stato: l’annona
TACITO, Pensieri, Fussi Editore, 1949, pag. 30
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SOMMARIO
PERCHÉ GLI ITALIANI NON SCENDONO IN PIAZZA
Cittadini di seconda classe
CURRICULUM VITAE DI MATTEO BASSETTI
CURRICULUM BASSETTI DAL SITO DELLA CLINICA – Pag. 11
DA UNA MINCHIATA A COSE SERIE
Un Claudio Borghi furioso da ascoltare: l’obbligo vaccinale non ha nessuna base scientifica.
Elsa Fornero torna a Palazzo Chigi
L’ULTIMO INGANNO
Intervistiamo il Prof. Sinagra, siamo vittime di un golpe?
“Pegasus”: giornalisti e politici spiati da società israeliana
L’informazione italiana
Domande e risposte – Certificato COVID digitale UE
I misteri del covid, dieci domande senza risposta
MADALYN MURRAY O’HAIR, LA DONNA PIÙ ODIATA D’AMERICA
Avvertimento in merito ai trattamenti effettuati relativamente alla certificazione verde per COVID-19
Disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52
Giudice Giorgianni: istanza ad AIFA ed EMA per revoca vaccini contro Covid-19
LA PROCURA DI GENOVA INVIA I FASCICOLI DEI DECESSI DA VACCINAZIONE A EUROJUST
“Liberté!” (In Francia. In Italia, più diritti ai sodomiti)
LA COSTITUZIONE E LA SUA EMINENZA GRIGIA
Cremaschi, prove di vacsismo
L’arbitrio e la necessità
Ragionare per comprendere: cosa pensano i cosiddetti “complottisti” del Covid
Pfizer e Moderna annullano gli studi: impossibile conoscere l’efficacia dei vaccini
EDITORIALE
PERCHÉ GLI ITALIANI NON SCENDONO IN PIAZZA
Manlio Lo Presti – 21 luglio 2021
Fonte immagine: https://www.trevisotoday.it/politica/in-piazza-per-la-liberta-conegliano-vox-italia-ottobre-2020.html
Un numero crescente di persone si stanno domandando perché l’italico medio non scende in piazza come i francesi, gli inglesi, i tedeschi, ecc., come da video di cortei infiniti che ci fanno vedere in tv? Una prima risposta potrebbe essere la notevole capacità di sopportazione; le ambiguità comportamentale di un popolo che è il prodotto storico e antropologico di ben nove invasioni; la difficilissima posizione geografica della penisola; la crisi economica permanente con ininterrotta deindustrializzazione e il progressivo impoverimento del Paese; la ininterrotta emergenza-fate-presto; la presenza sul territorio di 164 basi atomiche USA, NSA, CIA, ECHELON; l’azione di otto mafie controllate da apparati dello Stato e strutture spionistiche a trazione nazionale e anglo-USA (definite menti sottilissime da un notissimo politico pugliese del PD); il caos pilotato di circa 30 gruppi politici; centinaia di Associazioni della cosiddetta società civile che nascono come funghi, ma quando chiedi loro le fonti di finanziamento, TUTTE, ripeto TUTTE, si chiudono dietro un muro di silenzio; il collasso amministrativo e giudiziario; la precarietà, economica e lavorativa; la presenza di svariate parabole elettroniche a Niscemi ; una strana e misteriosa base NATO-NSA a Gioia Tauro; un’altra sede NATO a Brindisi, ecc. ecc. ecc.
Dopo aver riportato per difetto le cause del cosiddetto immobilismo italiano, ancora ci domandiamo perché gli italiani non si ribellano. Non vanno in piazza perché, fra i vari motivi non da poco sopra elencati, hanno una casa da difendere. Grazie alla facilitazione fiscale dell’acquisto prima casa, nella ex-italia ebbe inizio negli anni 70 una gigantesca diffusione dei mutui prima casa. Principali beneficiari furono le immobiliari del Vaticano e dei partiti di maggioranza dell’epoca. Mentre le forze di opposizione provvedevano lentamente a colonizzare lo spettacolo, la cultura, le magistrature, la scuola per desertificarla.
La ribellione della popolazione sorgerà quando le case saranno colpite da tasse patrimoniali così alte da non poter essere pagate. Seguiranno pignoramenti di milioni di appartamenti con il crollo del loro valore e arriveranno i colossi immobiliari anglofrancotedeschiebraici a razziale tutto a tre soldi. A quel punto, la popolazione si ribellerà. Per fermare la rivolta, gli ALTI COMANDI useranno i 490 capibastone mafiosi liberati da Bonafede per far partire decine di attentati da 3000 morti ciascuno a scuole, strade, treni, bus, teatri … Una “liberazione” di cui nessun gruppo politico, partiti, le ventuno trasmissioni politiche hanno parlato a sufficienza o non ne hanno parlato affatto, con una omertà superiore a quella malavitosa! ALTRO CHE BEIRUT! I “coraggiosi” ribelli degli altri Paesi si rivoltano, e non sappiamo in che misura pilotati dai soliti “Servizi nazionali ed esteri”. Si rivoltano in piazza perché non hanno la casa di proprietà e vivono in appartamenti nelle mani di colossi immobiliari di nazioni nordeuropee, sono oppressi da una crisi economica forse più feroce della nostra. Con altra strategia che stanno attuando adesso, i vertici italiani procedono allo stritolamento della popolazione 1) inasprendo la crisi, 2) aumentando la disoccupazione, 3) diffondendo terrorismo sul dilagare di n … varianti del primo PSYCHOVAIRUSS TELEMATICO DELLA STORIA, 4) nuove reclusioni della popolazione con elicotteri e sirene di ambulanze, 5) le strade desertificate, 6) l’arroganza dei controllori contro i trasgressori italiani MA MAI CONTRO I C.D. IMMIGRATI PERCHE SAREBBE RAZZISMO … 7) le spiate e la barbarie dei vaccinati contro coloro che non si sono vaccinati mediante gogne mediatiche e delazioni. La pressione sui cittadini impoveriti causerà la svendita massiva delle case … per sopravvivere! Abbiamo, ancora una volta, una ricetta già lavorata nella bassa cucina dei POTERI ATLANTICI, ma la popolazione continua a non capire o a girare la testa da un’altra parte.
IN EVIDENZA
Cittadini di seconda classe
Giorgio Agamben – 16 luglio 2021
Come avviene ogni volta che si istaura un regime dispotico di emergenza e le garanzie costituzionali vengono sospese, il risultato è, come è avvenuto per gli ebrei sotto il fascismo, la discriminazione di una categoria di uomini, che diventano automaticamente cittadini di seconda classe. A questo mira la creazione del cosiddetto green pass. Che si tratti di una discriminazione secondo le convinzioni personali e non di una certezza scientifica oggettiva è provato dal fatto che in ambito scientifico il dibattito è tuttora in corso sulla sicurezza e sull’efficacia dei vaccini, che, secondo il parere di medici e scienziati che non c’è ragione di ignorare, sono stati prodotti in fretta e senza un’adeguata sperimentazione.
Malgrado questo, coloro che si attengono alla propria libera e fondata convinzione e rifiutano di vaccinarsi verranno esclusi dalla vita sociale. Che il vaccino si trasformi così in una sorta di simbolo politico-religioso volto a creare una discriminazione fra i cittadini è evidente nella dichiarazione irresponsabile di un uomo politico, che, riferendosi a coloro che non si vaccinano, ha detto, senza accorgersi di usare un gergo fascista: “li purgheremo con il green pass”. La “tessera verde” costituisce coloro che ne sono privi in portatori di una stella gialla virtuale.
Si tratta di un fatto la cui gravità politica non potrebbe essere sopravvalutata. Che cosa diventa un paese al cui interno viene creata una classe discriminata? Come si può accettare di convivere con dei cittadini di seconda classe? Il bisogno di discriminare è antico quanto la società e certamente forme di discriminazione erano presenti anche nelle nostre società cosiddette democratiche; ma che queste discriminazione fattuali siano sanzionate dalla legge è una barbarie che non possiamo accettare.
FONTE: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-cittadini-di-seconda-classe
CURRICULUM VITAE DI MATTEO BASSETTI
Il cv di Bassetti è visionabile qui: https://www.montallegro.it/wp-content/uploads/2018/08/Bassetti-Matteo.pdf
FONTE: https://t.me/ilmilione/9248
CURRICULUM BASSETTI DAL SITO DELLA CLINICA – Pag. 11
Casa di Cura Villa Montallegro di Genova
FONTE: https://www.montallegro.it/wp-content/uploads/2018/08/Bassetti-Matteo.pdf
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Un Claudio Borghi furioso da ascoltare: l’obbligo vaccinale non ha nessuna base scientifica. Finiamola di chiedere “Sei vaccinato”?
Questa volta hanno fatto veramente arrabbiare Claudio Borghi. L’insistenza quasi neonazista dei giornalisti che continuano a chiedergli se è vaccinato oppure no ti hanno fatto veramente girare le scatole. Perché bisogna essere chiari: chi si vaccina lo fa per tutelare se stesso, non per tutelare gli altri, in quanto ci sono casi acclarati in cui i vaccinati hanno tranquillamente trasmesso l’infezione, come caduto ad esempio sulla portaerei Ark Royal della Marina britannica. Quindi smettiamola di chiedere questa cosa inutile la, come smettiamola di vantarci di esserci vaccinati, come se avessimo fatto una grande opera punto chi si vaccina l’ho fatta a tutelare se stesso il che è giusto. Però se rischi sono superiore benefici, come accade per i giovani, allora il vaccino deve essere considerato con grande attenzione e non deve essere consigliato.
BELPAESE DA SALVARE
Elsa Fornero torna a Palazzo Chigi
sarà consulente (gratuita) di Mario Draghi | Lega: “Non siamo tranquilli, il ministro Orlando spieghi il suo ruolo”
Istituita una task force economica di cui, tra gli altri, faranno parte Mauro Magatti, Silvia Scozzese, Anna Maria Tarantola e Giuseppe De Rita
Il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, su delega di Mario Draghi, ha istituito il Consiglio d`indirizzo per l’attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica. Una task force di consulenti economici che riferiranno direttamente al (Dipe). Tra i nomi degli esperti che gratuitamente daranno il loro contributo ci sono Elsa Fornero, Mauro Magatti, Silvia Scozzese, Anna Maria Tarantola e Giuseppe De Rita.
Nel comunicato che è stato pubblicato sul sito del Dipe si legge che il “sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci in forza della delega ricevuta dal presidente Mario Draghi ha provveduto a istituire un Consiglio d’indirizzo che avrà il compito, a titolo gratuito, di orientare, potenziare e rendere efficiente l’attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica presso il Dipe”.
“Tale organismo – si legge ancora – sarà presieduto dallo stesso Tabacci con il coordinamento del capo del Dipe, professor Marco Leonardi”. “Sono stati dunque nominati e ne fanno parte: Antonio Calabrò, Patrizia De Luise, Giuseppe De Rita, Elsa Fornero, Giuseppe Guzzetti, Alessandra Lanza, Mauro Magatti, Alessandro Palanza, Alessandro Pajno, Monica Parrella, Paola Profeta, Silvia Scozzese, Alessandra Servidori, Anna Maria Tarantola, Mauro Zampini”.
La Lega al contrattacco: Orlando spieghi consulenza Fornero – E non è rimasta certo a guardare la Lega che immediatamente ha fatto partire una interrogazione parlamentare sul ruolo di Elsa Fornero nella sua nuova veste di consulente, della squadra di tecnici del Consiglio d’indirizzo per la politica economica. Il partito di Matteo Salvini interroga il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, spiegando che “indubbiamente la scelta di Elsa Fornero non è – per il Carroccio – sinonimo di tranquillità e serenità rispetto ad eventuali interventi in materia pensionistica, anche alla luce della prossima scadenza della sperimentazione di Quota 100”.
Cosa fa il Dipe – Il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica è la struttura di supporto al presidente del consiglio in materia di coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici di interesse nazionale nonché di coordinamento delle politiche finalizzate allo sviluppo economico dei territori e delle aree urbane. In particolare cura l’istruttoria delle proposte provenienti dalle amministrazioni che richiedono i fondi Cipe e le delibere conseguenti all’approvazione dei lavori. Oltre a questo effettua un controllo e un coordinamento sugli investimenti pubblici. In vista dell’arrivo dei fondi Pnrr sarà dunque una struttura nevralgica per la gestione di quegli investimenti.
FONTE: https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/elsa-fornero-torna-a-palazzo-chigi-sara-consulente-gratuita-di-mario-draghi-lega-non-siamo-tranquilli-il-ministro-orl_35687366-202102k.shtml
Intervistiamo il Prof. Sinagra, siamo vittime di un golpe?
ci spiegherà se é un colpo di stato da parte del governo rinnovare lo stato d’emergenza e la sua posizione per quanto riguarda le “Inoculazioni” del siero genico sperimentale su adulti e bambini.
VIDEO QUI:
VIDEO QUI: https://peertube.it/videos/watch/3b1a0c5a-701c-4498-8a12-588533a1616e?fbclid=IwAR1_Jij1N9MPIjBNiTbixoDMjRnQ8PutY1eV3DULgxlXqkA2jbbBCFxk8j0
FONTE: https://peertube.it/videos/watch/3b1a0c5a-701c-4498-8a12-588533a1616e?fbclid=IwAR1_Jij1N9MPIjBNiTbixoDMjRnQ8PutY1eV3DULgxlXqkA2jbbBCFxk8j0
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
“Pegasus”: giornalisti e politici spiati da società israeliana
Luglio 19, 2021 posted by Leoniero Dertona
Il sito d’informazione Southfront ci informa che lo spyware di un’azienda israeliana è stato utilizzato in tentativi e attacchi riusciti di 37 smartphone appartenenti a giornalisti, funzionari governativi e attivisti per i diritti umani in tutto il mondo, secondo un’indagine di 17 organizzazioni dei media, pubblicata il 18 luglio.
Uno dei media attaccati, il Washington Post, ha affermato che lo spyware Pegasus concesso in licenza dal gruppo NSO con sede in Israele è stato utilizzato anche per prendere di mira i telefoni appartenenti a due donne vicine a Jamal Khashoggi, l’editorialista del Post assassinato in un consolato saudita in Turchia nel 2018.
Uno di loro era la sua fidanzata, e lei e l’altra donna sono state prese di mira sia prima che dopo la sua morte.
Il Guardian, un altro dei media, ha affermato che l’indagine suggeriva “un abuso diffuso e continuo” del software di hacking di NSO, descritto come malware che infetta gli smartphone per consentire l’estrazione di messaggi, foto ed e-mail; registrare le chiamate; e attivare segretamente i microfoni.
L’indagine evidenzia un abuso diffuso e continuo dello spyware di hacking di NSO chiamato “Pegasus”, che la società conferma è destinato esclusivamente all’uso contro gruppi terroristici, trafficanti di droga e di esseri umani e criminali. Peccato che evidentemente non sia così, e qualcuno lo ha usato in modo diverso.
Pegasus è un malware molto avanzato che infetta i dispositivi iOS e Android per consentire agli operatori dello spyware di copiare messaggi, foto, chiamate e altri dati, tra cui attivare segretamente microfoni e fotocamere.
Sulla base dell’indagine, la fuga di notizie contiene un elenco di 50.000 numeri di telefono che sono stati identificati come quelli di persone di interesse dai clienti di NSO dal 2016.
L’elenco include molti familiari stretti del sovrano di un paese, suggerendo che potrebbe aver incaricato le agenzie d’intelligence del paese di esplorare la possibilità di rintracciare e spiare il proprio parente.
La società, NSO Group, ha rilasciato una dichiarazione sul suo sito web negando uscita da sito di investigazione Forbidden Stories con sede a Parigi, che raccoglie i contributi di 17 grandi media.
“Il rapporto di Forbidden Stories è pieno di ipotesi errate e teorie non corroborate che sollevano seri dubbi sull’attendibilità e sugli interessi delle fonti. Sembra che le “fonti non identificate” abbiano fornito informazioni prive di fondamento fattuale e lontane dalla realtà “, ha affermato la società nella nota.
Che la stampa e la televisione italiana, Rai, Mediaset e TV7 siano come la “Corazzata Potëmkin” di fantozziana memoria, è cosa ben nota. Come è noto che nelle valutazioni internazionali l’attendibilità dell’informazione italiana si pone dopo l’Uganda, pur con tutto il rispetto per quel governo e per il nobile Popolo ugandese.
Domande e risposte – Certificato COVID digitale UE
FONTE: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/QANDA_21_2781
I misteri del covid, dieci domande senza risposta
Con la bella stagione l’Italia sta finalmente ritrovando un po’ di vita, di libertà e di fiducia. Ma restano irrisolti molti dubbi sulla pandemia che ci trasciniamo da mesi e che rischiamo di ritrovarci in futuro. Senza mettere in discussione le vaccinazioni, ci sono almeno dieci domande senza una risposta compiuta.
1. Come è nato e da dove è partito il covid?
Si fa sempre più strada la tesi che il covid non sia un errore della natura ma un errore di laboratorio; e non è fugato il sospetto che non sia un errore involontario. Dalla pandemia che ha patito in anticipo sugli altri e fronteggiandola coi mezzi efficaci di un regime totalitario e militarizzato, la Cina esce rafforzata, leader mondiale non solo nel commercio. E resta un mistero che le varianti siano identificate per nazione – variante inglese, indiana, brasiliana – mentre il virus originario non sia definito cinese.
2. Oltre il racconto dei media quali sono stati in realtà i paesi più colpiti?
Se usiamo tre parametri, ovvero il numero di vittime in rapporto alla popolazione, il rapporto tra ricoverati e deceduti e la durata dell’emergenza pandemia, dobbiamo tristemente concludere che l’Italia è tra i paesi al mondo più colpiti e più a lungo, mentre i media puntavano su Inghilterra e Stati Uniti al tempo di Trump, poi su India e Brasile. Ci evidenziano, per esempio, il numero di contagi in India ma considerando che la popolazione è 22 volte superiore all’Italia, avere – poniamo – da noi 100mila malati equivale a più a 2,2 milioni d’ammalati in India.
3. Quanti sono davvero i morti di covid?
Manca una distinzione almeno fra tre categorie di decessi: a) chi è morto a causa del covid; b) chi è morto col covid come fattore scatenante di altre gravi patologie; c) chi era già in condizioni terminali o in assoluta fragilità, e il covid è sopraggiunto al più come colpo di grazia. Più ardua e penosa sarebbe invece la domanda su quanto abbiano inciso gli errori, i ritardi, i piani e i protocolli sbagliati, le mancate cure a domicilio, tempestive ed efficaci.
4. Era proprio necessario il regime di restrizioni, i lockdown e le chiusure?
Paragonando i dati dei paesi con norme più restrittive e più a lungo vigenti e altri con norme minime e più transitorie, non c’è conferma che le restrizioni siano state più efficaci, anzi. In più si è testato un regime di sorveglianza che non ha precedenti in democrazia, con la sospensione delle libertà più elementari, dei diritti primari. Una prova generale e inquietante per eventuali dispotismi futuri.
5. Quante vittime stanno mietendo i vaccini?
Non disponiamo di studi e statistiche attendibili, conosciamo solo casi e denunce episodiche. Probabilmente sono sottostimati i dati; funziona a rovescio il meccanismo applicato per il covid: chi è deceduto dopo il vaccino per una complicanza, si attribuisce solo a quella la causa della morte, non al vaccino. Qui non vale la regola post hoc propter hoc usata per le vittime di covid.
6. Come stanno funzionando i vaccini, i contagi calano solo per questo?
Se paragoniamo i dati di ora a quelli del giugno scorso ci accorgiamo che anche l’anno scorso, senza vaccino, ci fu lo stesso drastico calo. E quindi si vorrebbe capire quanto incidano realmente i vaccini e quanto concorra il clima stagionale. Resta poi indeterminata l’incidenza e la durata d’efficacia dei vaccini, se il vaccinato può essere ancora contagioso, se il vaccino stesso innesca varianti. Non sarebbe poi necessario dopo il vaccino prescrivere il test seriologico per sapere come stiamo con gli anticorpi?
7. La gente si è davvero convertita in massa alla necessità dei vaccini?
In realtà si è rassegnata in massa a vaccinarsi, per istinto di gregge, pur diffidandone e pur sapendo di fare da cavia nel buio. Si vaccina per stanchezza, per conformarsi a un obbligo socio-sanitario, per timore di sanzioni, per levarsi quanto prima la mascherina, per disporre del passaporto, circolare liberamente e tornare alla vita normale. Pur vaccinandosi sono molti gli scettici, convinti che non serva o produca danni, soprattutto nel tempo e non ci copra da ulteriori varianti. E che saremo costretti a rifare ancora.
8. È davvero necessario vaccinare in massa anche in giovane età?
I giovani hanno un rischio molto basso di contagi e ancora più basso di un’infezione in forma pericolosa. Si usa il generico alibi che sono veicoli di contagio in famiglia e si usa il loro desiderio di avere un pass per sentirsi di nuovo liberi. Non si conoscono poi gli effetti nel lungo tempo di vaccini mai testati che potranno avere sulla loro salute, fertilità, genetica.
9. A che punto sono le cure per debellare o rendere innocuo il covid?
Proiettando tutta la profilassi e le aspettative sul vaccino, si sta trascurando la via di curare il covid con cure appropriate e tempestive, abbassando al minimo i rischi di ricoveri, complicanze e letalità. Eppure ci sono ormai medicinali e terapie che potrebbero abbattere il pericolo e mutare le strategie sanitarie.
10. Al di là del virus e delle vittime, quale effetto globale ha prodotto il covid?
Innanzitutto, più isolamento, più dipendenza e più sorveglianza; quindi una ripresa di potere dello Stato non solo sulla salute ma anche sul lavoro, il controllo e l’economia; poi di fatto ha penalizzato i governi outsider e rafforzato il modello cinese. Ha ingigantito la dipendenza dal circuito info-mediatico-sanitario e l’insicurezza. E non sappiamo ancora quante sono, e a che livello, le vittime dell’isolamento indotto dal covid, in termini di depressioni, suicidi, vite peggiorate, rapporti deteriorati e cure mancate per altre malattie gravi.
Le domande qui sollevate, circolano sparse da tempo, aprono dubbi e possibili risposte o interpretazioni. Dal covid siamo usciti più vulnerabili e più esposti ai rischi di altre pandemie; spontanee, indotte o manipolate. Ed è cresciuta l’incertezza, come dimostrano queste domande che non hanno avuto risposta.
FONTE: http://www.marcelloveneziani.com/articoli/i-misteri-del-covid-dieci-domande-senza-risposta/
DIRITTI UMANI
MADALYN MURRAY O’HAIR, LA DONNA PIÙ ODIATA D’AMERICA
È la fine delle letture coatte dei testi religiosi nelle scuole pubbliche americane. Chiamato in causa, il presidente John Fitzgerald Kennedy non osò andare contro il parere della suprema corte, e disse che non condivideva la sentenza ma che ciascuno poteva pregare in proprio. Dopo questa vittoriosa opposizione Madalyn fonda l’Associazione atei americani. La sua azione di contestazione per vie legali continua. Fa ricorso alla città di Baltimora per il suo sistema di riscossione delle tasse sulle proprietà ecclesiastiche. Agisce contro la lettura della Genesi a bordo dell’Apollo 8 il 24 dicembre 1968. Il ricorso viene respinto con l’artificio tecnico giuridico di “mancanza di giurisdizione”.
La sua corsa continua. Chiede la cancellazione della frase “In God we trust” dai dollari e dalle aule dei tribunali. L’incostituzionalità della frase sui dollari è ancora oggi oggetto di ricorsi. Inizia una serie di campagne di odio e di diffamazione contro di lei. La etichettano come nichilista e dedita al satanismo. Subisce epiteti infamanti per aver avuto figli fuori dal matrimonio. Viene diffamata perché promuove l’educazione sessuale nelle scuole. Il suo impegno raccoglie molti consensi e crescenti sostegni finanziari. Diventa una delle prime icone della laicità dello Stato anche grazie a numerose interviste televisive e contraddittori con sacerdoti cattolici e reverendi protestanti. Il governatore dello stato di Washington nel 2013 fa scrivere su una lapide appesa sul campidoglio la seguente frase: “Non ci sono divinità, non ci sono demoni, non ci sono angeli né Paradiso o Inferno. C’è solo il nostro mondo naturale. La religione è mito e superstizione che indurisce i cuori e schiavizza le menti”.
Le battaglie civili passano di successo in successo fino a quando Madalyn e la sua famiglia il 27 agosto 1995 scompaiono dalla scena assieme al prelievo di 600mila dollari. Tristemente, uno dei figli la accusa pubblicamente di aver sottratto al fisco le donazioni dei sostenitori. I poteri forti appena elencati reagiscono: la Madelyn va eliminata con tutta la sua discendenza, ad eccezione di un figlio che ha abbracciato la fede battista. Come al solito, dietro a tutta questa atroce sarabanda il bottino in ballo ci sono diciotto milioni di dollari da catturare rapidamente. Le illazioni si moltiplicano. La più accreditata è la sua fuga con i soldi in paesi esotici. Ma poi emerge nel 2001 la verità grazie alla confessione di un dipendente dell’Associazione atei che si dichiara colpevole della sua morte e di altri familiari.
Le diffamazioni diffuse durante la loro scomparsa, ritraggono una America anni Cinquanta bigotta, meschina, conformista, vittima del Maccartismo anticomunista e dello strapotere del cattolicesimo. Nonostante le infinite difficoltà, le minacce, la diffamazione, Madelyn non si ferma mai! Possiamo affermare che rappresenta l’icona della difesa dei diritti civili, del rispetto della Costituzione, della lotta agli atteggiamenti collusivi dei poteri forti atti ad eludere la tutela delle libertà civili e la Costituzione. Una donna da imitare anche in epoca odierna dove i diritti civili sono in serio pericolo. Ricordiamola leggendo molto attentamente il suo discorso pronunciato a Memphis, all’Università di Stato del Tennessee il 22 ottobre 1986.
FONTE: https://www.opinione.it/cultura/2021/07/20/manlio-lo-presti_madalyn-murray-o-hair-pittsburgh-corte-suprema-degli-stati-uniti-baltimora-causa-murray-contro-curlett-kennedy/
GIUSTIZIA E NORME
Avvertimento in merito ai trattamenti effettuati relativamente alla certificazione verde per COVID-19
prevista dal decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52. (Provvedimento n. 156). (21A02576) (GU Serie Generale n.104 del 03-05-2021)
DELIBERA 23 aprile 2021
IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Nella riunione odierna, alla quale hanno preso parte il prof. Pasquale Stanzione, presidente, la prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente, il dott. Agostino Ghiglia e l'avv. Guido Scorza, componenti, e il cons. Fabio Mattei, segretario generale; Visto il regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonche' alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE, «Regolamento generale sulla protezione dei dati» (di seguito «Regolamento»); Visto il Codice in materia di protezione dei dati personali, recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonche' alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, di seguito «Codice»); Vista la documentazione in atti; Viste le osservazioni formulate dal segretario generale ai sensi dell'art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000; Relatore il prof. Pasquale Stanzione; Premesso Con il decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, sono state introdotte misure urgenti per contenere e contrastare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 concernenti anche gli spostamenti sul territorio nazionale, le modalita' di svolgimento di spettacoli aperti al pubblico ed eventi sportivi e di fiere, convegni e congressi. In particolare, il decreto prevede che gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle regioni e delle province autonome collocati in zona arancione o rossa siano consentiti anche ai soggetti muniti delle certificazioni verdi (art. 2). Tali certificazioni inoltre possono costituire condizione di accesso a eventi qualora previsto dalle linee guida adottate dalla Conferenza delle regioni o delle province autonome o dal sottosegretario in materia di sport (art. 5, comma 4). Le linee guida adottate ai sensi dell'art. 1, comma 14, decreto-legge n. 33/2020 possono prevedere che l'accesso a fiere, convegni e congressi possa essere riservato soltanto ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi (art. 7, comma 2). Il decreto prevede che le certificazioni verdi possano essere rilasciate, su richiesta dell'interessato, al fine di attestare il completamento del ciclo vaccinale, l'avvenuta guarigione da Covid-19 e l'effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-COV-2 (art. 9, comma 2). Il decreto dispone una diversa durata della validita' delle predette certificazioni in relazione alle condizioni per il rilascio: sei mesi in caso di completamento del ciclo vaccinale e di avvenuta guarigione, quarantotto ore in caso di test con esito negativo (art. 9 commi 3, 4 e 5). Le disposizioni relative alla certificazione verde sono applicabili in ambito nazionale, fino alla data di entrata in vigore degli atti delegati per l'attuazione delle disposizioni di cui al regolamento del «Parlamento europeo e del Consiglio su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificazioni interoperabili relativi alla vaccinazione, ai test e alla guarigione per agevolare la libera circolazione all'interno dell'Unione europea durante la pandemia di Covid-19 che abiliteranno l'attivazione della Piattaforma nazionale» digital green certificate (Piattaforma nazionale-DGC) (art. 9, comma 9). Il decreto-legge prevede inoltre che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato di concerto con i Ministri della salute, dell'innovazione tecnologica della transizione digitale e dell'economia e delle finanze, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, siano stabilite: «le specifiche tecniche per assicurare l'interoperabilita' delle certificazioni verdi COVID-19 e la piattaforma nazionale per il DGC, nonche' tra questa e le analoghe piattaforme istituite negli altri Stati membri dell'Unione europea, tramite il Gateway europeo», «i dati che possono essere riportati nelle certificazioni verdi COVID-19, le modalita' di aggiornamento delle certificazioni, le caratteristiche e le modalita' di funzionamento della piattaforma nazionale - DCG, la struttura dell'identificativo univoco delle certificazioni verdi Covid-19 e del codice a barre interoperabile che consente di verificare l'autenticita', la validita' e l'integrita' delle stesse, l'indicazione dei soggetti deputati al controllo delle certificazioni, i tempi di conservazione dei dati raccolti ai fini dell'emissione delle certificazioni, e le misure per assicurare la protezione dei dati personali contenuti nelle certificazioni» (art. 9, comma 10). Dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e nelle more dell'adozione del predetto decreto attuativo, le strutture sanitarie pubbliche e private, le farmacie, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possono comunque rilasciare le predette certificazioni verdi assicurando «la completezza degli elementi indicati» nell'allegato 1 al decreto. Osserva Per i profili di competenza dell'Autorita' si osserva che il decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, non rappresenta una valida base giuridica per l'introduzione e l'utilizzo dei certificati verdi a livello nazionale. Nel progettare l'introduzione della certificazione verde, quale misura volta a contenere e contrastare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, si ritiene che non si sia tenuto adeguatamente conto dei rischi, di seguito illustrati, che l'implementazione della misura determina per i diritti e le liberta' degli interessati, e, quindi, non siano state adottate le misure tecniche e organizzative adeguate per attuare in modo efficace i principi di protezione dei dati, integrando nel trattamento degli stessi le garanzie necessarie a soddisfare i requisiti previsti dal regolamento (UE) 2016/679 e a tutelare i diritti degli interessati (art. 25, par. 1, del regolamento). In particolare, si ritiene che le disposizioni di cui al decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, presentino le seguenti criticita': 1. Mancata consultazione del Garante In via preliminare, si rileva che, in violazione dell'art. 36, par. 4, del regolamento, il decreto-legge del 22 aprile 2021, 52, e' stato adottato senza che il Garante sia stato consultato. Il tempestivo e necessario coinvolgimento dell'Autorita', previsto anche «durante l'elaborazione di una proposta di atto legislativo», oltre a evitare il vizio procedurale, avrebbe consentito all'Autorita' di indicare tempestivamente modalita' e garanzie contribuendo all'introduzione di una misura necessaria al contenimento dell'emergenza epidemiologica, rispettosa della disciplina in materia di protezione dei dati personali fin dalla progettazione. Il carattere di urgenza della norma non costituisce condizione ostativa al preventivo coinvolgimento dell'Autorita', atteso che il Garante, nell'ultimo anno, consapevole della necessita' che le disposizioni sottoposte alla sua attenzione fossero adottate tempestivamente, ha sempre reso i pareri di propria competenza sugli atti normativi predisposti in merito all'emergenza sanitaria in tempi molto ristretti, fornendo, laddove necessario, il proprio parere anche d'urgenza a firma del Presidente (cfr. ex multis parere sulla proposta normativa per la previsione di un'applicazione volta al tracciamento dei contagi da Covid-19 del 29 aprile 2020; Parere su uno schema di disposizione normativa volta a consentire indagini di sieroprevalenza sul SARS-COV-2 al Ministero della salute e all'Istat per finalita' epidemiologiche e statistiche del 4 maggio 2020; Autorizzazione al Ministero della salute ad avviare il trattamento relativo al Sistema di allerta Covid-19, di cui all'art. 6 del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 20 del 1° giugno 2020; Parere su schema di decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della salute, relativo ai trattamenti di dati personali effettuati tramite il Sistema tessera sanitaria nell'ambito del sistema di allerta Covid 19 di cui all'art. 6, comma 1 del decreto-legge n. 30 aprile 2020, n. 28 del 1° giugno 2020; Parere d'urgenza del Presidente al MEF sulla ricetta elettronica dematerializzata del 19 marzo 2020, ratificato dal Collegio il 26 marzo 2020). Al riguardo, si evidenzia che, gia' in data 8 aprile u.s., il Presidente dell'Autorita' aveva rappresentato alla Commissione affari costituzionali del Senato della Repubblica la necessita' di un coinvolgimento preventivo dell'Autorita' nel processo legislativo, in relazione all'introduzione dei passaporti vaccinali, richiamando la proficua collaborazione istituzionale fornita con riferimento anche al sistema nazionale di allerta Covid (Memoria del Presidente del Garante - Profili costituzionali dell'eventuale introduzione di un «passaporto vaccinale» per i cittadini cui e' stato somministrato il vaccino anti SARS COV-2 dell'8 aprile 2021). Nell'imminenza dell'adozione del predetto decreto legge, il Presidente ha inoltre inviato una nota al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute proprio in merito al necessario coinvolgimento dell'Autorita' in fase di adozione dell'atto normativo in materia di passaporti vaccinali (note del 21 aprile 2021). Si segnala inoltre che l'introduzione della certificazione verde, quale misura volta a contenere e contrastare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, determinando un trattamento sistematico di dati personali, anche relativi alla salute, su larga scala, che presenta un rischio elevato per i diritti e le liberta' degli interessati in relazione alle conseguenze che possono derivare alle persone con riferimento alla limitazione delle liberta' personali, avrebbe reso sicuramente opportuno effettuare una preventiva valutazione di impatto ai sensi dell'art. 35, par. 10 del regolamento. Cio', in particolare, in quanto la misura, prevista dal decreto legge, entra in vigore sin dal giorno successivo alla sua pubblicazione. 2. Inidoneita' della base giuridica Come anzidetto il predetto decreto-legge non rappresenta una valida base giuridica per l'introduzione e l'utilizzo dei certificati verdi a livello nazionale in quanto risulta privo di alcuni degli elementi essenziali richiesti dal regolamento (articoli 6, par. 2 e 9) e dal codice in materia di protezione dei dati personali (articoli 2-ter e 2-sexies). In via principale, l'impianto normativo non fornisce un'indicazione esplicita e tassativa delle specifiche finalita' perseguite attraverso l'introduzione della certificazione verde, elemento essenziale al fine di valutare la proporzionalita' della norma, richiesta dall'art. 6 del regolamento , anche alla luce di quanto affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 20 del 21 febbraio 2019, secondo cui la base giuridica che individua un obiettivo di interesse pubblico deve prevedere un trattamento di dati personali proporzionato rispetto alla finalita' legittima perseguita. Come rappresentato dal Presidente dell'Autorita' nella citata memoria, soltanto una legge statale puo' subordinare l'esercizio di determinati diritti o liberta' all'esibizione di tale certificazione. Alla luce di cio', si palesa, in primo luogo, l'indeterminatezza delle finalita' della disposizione relativa alla introduzione delle certificazioni verdi, determinata dalla mancata individuazione puntuale delle fattispecie in cui possono essere utilizzate con esclusione dell'utilizzo di tali documenti in altri casi non espressamente previsti dalla legge. La mancata specificazione delle finalita' per le quali possono essere utilizzate le predette certificazioni assume infatti particolare rilievo con riferimento alla possibilita' che tali documenti possano successivamente essere ritenuti una condizione valida anche per l'accesso a luoghi o servizi o per l'instaurazione o l'individuazione delle modalita' di svolgimento di rapporti giuridici, allo stato non espressamente indicati nel decreto-legge (es. in ambito lavorativo o scolastico). L'assenza di una puntuale indicazione delle finalita' non consente neanche una valutazione in ordine alla compatibilita' delle predette certificazioni con quanto previsto a livello europeo, tenuto peraltro anche conto che il loro utilizzo sembrerebbe essere temporaneo in attesa dell'adozione delle analoghe certificazioni individuate dall'Unione europea. Al riguardo, si rileva che la norma risulta anche priva dell'indicazione delle motivazioni in forza delle quali si rende necessario introdurre, in via provvisoria, le predette certificazioni verdi, stante la prossima adozione della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul certificato verde digitale (2021/0068 (COD) del 17 marzo 2021), con riferimento alla quale sono state fornite indicazioni dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) e dall'European Data Protection Supervisor (EDPS) nel parere congiunto reso il 31 marzo 2021 (EDPB-EDPS Joint Opinion 04/2021 on the Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council on a framework for the issuance, verification and acceptance of interoperable certificates on vaccination, testing and recovery to facilitate free movement during the Covid-19 pandemic (Digital Green Certificate). La mancata indicazione delle motivazioni che hanno indotto il Governo all'adozione provvisoria delle predette certificazioni, in attesa degli analoghi documenti previsti a livello unionale, non permette infine di valutare se lo stesso abbia tenuto in debita considerazione i rischi di eventuali disallineamenti in merito alle caratteristiche e alle funzionalita' dei due documenti. Si evidenzia poi che le previsioni secondo cui, nelle more dell'adozione del previsto decreto di attuazione, e' ammesso l'utilizzo delle certificazioni verdi redatte sulla base di quanto indicato nell'allegato 1 al decreto e dei certificati di guarigione rilasciati dalle strutture sanitarie, prima dell'entrata in vigore del decreto legge, non risultano conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali, in quanto tali documenti risulterebbero essere rilasciati in assenza delle misure che saranno individuate con il decreto delegato indicato nell'art. 9, comma 10 (art. 9, commi 4 e 10). 3. Principio di minimizzazione dei dati Il decreto-legge viola il principio di minimizzazione dei dati secondo cui gli stessi devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalita' per le quali sono trattati (art. 5, par. 1 lettera c) del regolamento ). In particolare, atteso che, in virtu' di quanto disposto dagli articoli 2, 5 e 7 del decreto, gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle regioni e delle province autonome collocati in zona arancione o rossa sono consentiti anche ai soggetti muniti delle certificazioni verdi e che la partecipazione a determinati eventi e manifestazioni aperte al pubblico puo' essere condizionata all'esibizione di tali certificazioni, si ritiene che le stesse debbano riportare esclusivamente i seguenti dati: dati anagrafici necessari a identificare l'interessato; identificativo univoco della certificazione; data di fine validita' della stessa. Tali dati si configurano infatti quali necessari a consentire ai soggetti preposti ai controlli di verificare che la persona che esibisce la certificazione si trovi in una delle condizioni indicate dal decreto (vaccinazione, guarigione o test negativo) per usufruire della certificazione verde (in tal senso cfr. anche la posizione espressa dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) e dall'European Data Protection Supervisor (EDPS) nel parere congiunto reso il 31 marzo 2021). Alla luce del predetto principio di minimizzazione, si ritiene infatti che non sia pertinente indicare sulla certificazione ulteriori informazioni e che non sia necessario l'utilizzo di modelli di certificazioni verdi diversi a seconda della condizione (vaccinazione, guarigione, test negativo) in forza della quale le stesse sono rilasciate, atteso che il decreto non prevede ipotesi diverse per il relativo utilizzo. La verifica sulla validita' della certificazione, in funzione della diversa durata di validita' della stessa, puo' essere utilmente effettuata sulla base dell'indicazione nella certificazione della data di fine validita' della stessa, campo attualmente non previsto tra quelli indicati nell'allegato 1 al decreto. In conformita' al richiamato principio di minimizzazione del dato, tali informazioni sarebbero sufficienti a consentire la verifica dei documenti senza far conoscere, al soggetto deputato al controllo, la condizione, anche relativa a vicende sanitarie dell'interessato, in funzione della quale la stessa e' stata rilasciata. Cio' stante, la previsione di tre differenti modelli di certificazioni verdi in funzione della condizione in cui versa l'interessato e l'indicazione sulle stesse di numerosi dati personali, anche relativi alla salute, espressamente elencati nell'allegato 1 al decreto, si pongono in contrasto con il citato principio di minimizzazione dei dati. 4. Principio di esattezza Il decreto-legge del 22 aprile 2021, 52, si ritiene violi anche il principio di esatezza dei dati secondo cui gli stessi devono essere esatti e, se necessario, aggiornati e devono essere adottate tutte le misure ragionevoli per cancellare o rettificare tempestivamente i dati inesatti rispetto alle finalita' per le quali sono trattati (art. 5, par. 1, lettera d) del regolamento). Considerato che, secondo quanto indicato nel decreto, l'utilizzo delle predette certificazioni costituirebbe una delle condizioni per consentire gli spostamenti dalle regioni e province autonome collocati in zona arancione o rossa, ovvero per limitare la liberta' di spostamento individuale, nonche' per poter partecipare ad eventi e manifestazioni aperte al pubblico, e' necessario che le stesse siano redatte sulla base di informazioni esatte e aggiornate. Il requisito di esattezza dei dati si pone infatti come essenziale nella valutazione della proporzionalita' della limitazione e della idoneita' della misura di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. La previsione transitoria secondo cui, nelle more dell'adozione del decreto attuativo che istituisce la piattaforma nazionale DGC, sia consentito l'utilizzo delle certificazioni di guarigione rilasciate prima dell'entrata in vigore del decreto-legge e delle certificazioni verdi redatte sulla base dell'allegato 1 al predetto decreto appare in contrasto con il principio di esattezza dei dati, ponendo inoltre significativi rischi in ordine alla reale efficacia della misura di contenimento e alla compromissione indebita dei diritti e delle liberta' fondamentali dell'interessato. Il predetto sistema transitorio non consente infatti di verificare l'attualita' delle condizioni attestate nella certificazione, perche' non puo' tener conto, in assenza della piattaforma, delle eventuali modificazioni delle condizioni relative all'interessato (sopraggiunta positivita') successive al momento del rilascio della stessa (art. 9, comma 4). 5. Principio di trasparenza Il decreto-legge viola il principio di trasparenza non indicando in modo chiaro le puntuali finalita' perseguite, le caratteristiche del trattamento e i soggetti che possono trattare i dati raccolti in relazione all'emissione e al controllo delle certificazioni verdi (articoli 5, par. 1, lettera e) e 6, par. 3, lettera b) del regolamento). Il decreto infatti, oltre a non individuare in modo puntuale le finalita', non indica i soggetti che trattano le predette informazioni e che possono accedervi, nonche' quelli deputati a controllare la validita' e l'autenticita' delle certificazioni verdi. Al riguardo, si rappresenta che il decreto-legge non specifica la titolarita' dei trattamenti effettuati ai fini dell'emissione e del controllo delle predette certificazioni verdi e in particolare di quelli posti in essere attraverso la «Piattaforma Nazionale DGC» per l'emissione e validazione delle certificazioni verdi digitali Covid-19. Tale piattaforma, secondo quanto indicato nell'art. 9 del decreto, costituirebbe il sistema informativo nazionale per il rilascio e la verifica e l'accettazione di certificazioni Covid-19 interoperabili a livello nazionale ed europeo. In particolare, si rileva che il decreto-legge non individua l'Ente presso il quale sara' istituita la predetta piattaforma e non specifica la connessa titolarita' dei trattamenti dei dati personali effettuati attraverso tale sistema informativo. L'assenza di indicazioni in ordine alla titolarita' del trattamento non consente pertanto agli interessati di esercitare i diritti in materia di protezione dei dati personali previsti dal regolamento (articoli 15 e ss. del regolamento). 6. Principi di limitazione della conservazione e di integrita' e riservatezza Le disposizioni del decreto violano anche il principio di limitazione della conservazione, secondo cui i dati devono essere conservati in una forma che consenta l'identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalita' per le quali sono trattati (articoli 5, par. 1, lettera e) e 6, par. 3, lettera b) del regolamento). Cio' assume particolare rilievo tenuto conto che le disposizioni sembrerebbero introdurre misure temporanee, destinate a essere sostituite da quelle individuate in sede europea. Si rileva inoltre che le disposizioni del decreto non forniscono adeguata garanzia rispetto al principio di integrita' e riservatezza, atteso che non sono indicate le misure che si intende adottare per garantire un'adeguata sicurezza dei dati personali, compresa la protezione, mediante misure tecniche e organizzative adeguate, da trattamenti non autorizzati o illeciti e dalla perdita, dalla distruzione o dal danno accidentali (articoli 5, par. 1, lettera f) e 32 del regolamento). Ritenuto Alla luce delle rilevanti criticita' sopra illustrate, occorre rilevare che la disciplina della certificazione verde delineata dal decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, risulta pertanto non proporzionata rispetto all'obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito, in quanto non individua puntualmente le finalita' per le quali si intende utilizzare la certificazione verde e, in ossequio ai principi di privacy by design e by default, le misure adeguate per garantire la protezione dei dati, anche appartenenti a categorie particolari, in ogni fase del trattamento, e un trattamento corretto e trasparente nei confronti degli interessati (articoli 5, 6, par. 3, lettera b), 9, 13, 14, 25 e 32 del regolamento). Considerato che l'utilizzo della certificazione verde e' operativo a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto-legge e', quindi, urgente l'esigenza di intervenire al fine di tutelare i diritti e le liberta' degli interessati. Il regolamento attribuisce al Garante, tra gli altri, il potere di rivolgere avvertimenti al titolare o al responsabile del trattamento sul fatto che i trattamenti previsti possono verosimilmente violare le disposizioni del regolamento (art. 58, par 2, lettera a)). Attesi i rischi elevati per le liberta' e i diritti degli interessati, risulta, pertanto, necessario avvertire tutti i soggetti coinvolti nel trattamento e, in particolare, i Ministeri della salute, dell'interno, dell'innovazione tecnologica e della transizione digitale, dell'economia e delle finanze e degli affari regionali e la Conferenza delle Regioni o delle Province autonome del fatto che i trattamenti di dati personali effettuati nell'ambito dell'utilizzo delle certificazioni verdi di cui al decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, in assenza di interventi correttivi, possono violare le disposizioni del regolamento di cui agli articoli 5, 6, par. 3, lettera b), 9, 13, 14, 25 e 32. Il Garante ritiene altresi' di comunicare il presente provvedimento al Presidente del Consiglio dei ministri, per le valutazioni di competenza, rendendosi disponibile a istaurare prontamente un dialogo istituzionale volto al superamento delle predette criticita'. Tutto cio' premesso, il Garante a) ai sensi dell'art. 58, par 2, lettera a), del regolamento avverte tutti i soggetti coinvolti nel trattamento e, in particolare, i Ministeri della salute, dell'interno, dell'innovazione tecnologica e della transizione digitale e dell'economia e delle finanze, degli affari regionali e la Conferenza delle regioni e delle province autonome del fatto che i trattamenti di dati personali effettuati in attuazione delle disposizioni di cui al decreto-legge del 22 aprile 2021, n. 52, sulla base delle motivazioni espresse in premessa, possono violare le disposizioni del regolamento di cui agli articoli 5, 6, par. 3, lettera b), 9, 13, 14, 25 e 32; b) trasmette copia del presente provvedimento al Presidente del Consiglio dei ministri per le valutazioni di competenza; c) ai sensi dell'art. 154-bis, comma 3, del codice, dispone la pubblicazione del presente provvedimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 23 aprile 2021 Il presidente e relatore: Stanzione Il segretario generale: Mattei FONTE: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/05/03/21A02576/sg
Disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52,
recante «Misure urgenti
per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione
dell’epidemia da COVID-19».
TESTO: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2021/06/17/143/sg/pdf
Giudice Giorgianni: istanza ad AIFA ed EMA per revoca vaccini contro Covid-19
Continua la battaglia del Segretario dell’OMV, Angelo Giorgianni, contro l’Idra tentacolare che vuole vaccinare tutto e tutti.
L’approvazione del Green Pass (termine tra l’altro inventato e costruito per il volgo) è l’ammissione conclamata che siamo davanti a un regime. Non si può non capire che non si tratta di salute. Ora ci si divide in chi ha capito e chi fa finta di non aver capito. Punto.
L’applicazione dei “Certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla Covid-19” (per il popolaccio il Green Pass) resta ancora un mistero. Che cosa succederà? Si vieterà l’ingresso ai supermercati a milioni di persone? Come si giustificherà questo?
Noi ne abbiamo già parlato abbondantemente:
Il mio compito è di lasciare degli indizi. Non vi voglio raccontare la realtà. Anche perché sarebbe estremamente complesso e forse anche impossibile.
Voi dovete connettere i punti che qui su MittDolcino sapientemente vi mettiamo a disposizione.
Vi invito a seguire l’Organizzazione Mondiale per la Vita. Di seguito troverete un loro articolo.
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Di Silvia Pedrazzini (OMV)
L’ Associazione L’ Eretico ed OMV hanno presentato all’ EMA e all’ AIFA istanza di revoca in autotutela dell’autorizzazione all’ immissione in commercio condizionata dei vaccini contro il Covid-19.
Il Presidente dell’ Associazione l’ Eretico nonchè Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita Angelo Giorgianni unitamente agli Avvocati dell’Eretico e di OMV in particolare dell’ Avv. Maria Gioffrè, hanno presentato all’EMA e all’AIFA istanza di revoca in autotutela dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata dei vaccini anti Covid-19. L’istanza si basa sull’analisi di vari punti che mettono in luce l’esigenza di tale richiesta di revoca.ù
Continua a leggere:
FONTE: https://www.mittdolcino.com/2021/07/20/giudice-giorgianni-istanza-ad-aifa-ed-ema-per-revoca-vaccini-contro-covid-19/
LA PROCURA DI GENOVA INVIA I FASCICOLI DEI DECESSI DA VACCINAZIONE A EUROJUST
RICORSO VACCINI EUROPEO – STUDIO LEGALE AVV. MAURO SANDRI
santalex.eu
Eurojust è l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale. La Procura di Genova, come altre procure italiane ed europee, metteranno a disposizione gli elementi raccolti in questi mesi di indagini sugli effetti avversi conseguenti alla vaccinazione. Il coordinamento ha il compito di indagare “per capire l’estensione del fenomeno e i vari provvedimenti giudiziari adottati”.I magistrati italiani si erano già interfacciati con l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, a cui avevano segnalato i decessi e le informazioni relative. I carabinieri del Nas hanno già sequestrato molte cartelle cliniche e le schede anamnetiche e anche la documentazione dell’Ema e dell’Aifa oltre alla lettera del Cts alle Regioni sugli open day. Un mare magnum di documenti ed elementi che Eurojust dovrà esaminare per trarre le ovvie conclusioni che avevamo previsto. Questo esito è il primo concreto risultato ottenuto in questi mesi in materia di vaccini. Farà seguito l’azione alla Corte di Giustizia che verrà presentata come causa collettiva il 25 luglio con richiesta di sospensione IMMEDIATA dell’autorizzazione provvisoria al commercio dei vaccini. Sostenere queste cause è essenziale per la libertà concreta di ciascuno di noi. Per aderire https://santalex.eu/ricorso-vaccini-europeo
FONTE: https://santalex.eu/ricorso-vaccini-europeo
PANORAMA INTERNAZIONALE
“Liberté!” (In Francia. In Italia, più diritti ai sodomiti)
“A seconda della valutazione della situazione, dovremo porci la questione della vaccinazione obbligatoria per tutti i francesi” (Macron)
Cesare Sacchetti:
Personalmente, sono abbastanza scettico sull’applicazione pratica del pass verde in Francia. In teoria, è richiesto per entrare nei bar e nei supermercati ma nella vita quotidiana è praticamente impossibile chiedere prova di un tampone per prendere il caffè al bar tutti i giorni. La sensazione è che questo non sia altro che un enorme bluff da parte del regime di Macron e della cabala mondialista. E’ un bluff per spingere le persone a farsi il vaccino. La maniera migliore però per smascherare un bluff è quello di andarlo a vedere. Vai pure avanti, Macron. Mostraci come riuscirai ad applicare questa assurda “regola” nella vita quotidiana. Il tuo bluff andrà in mille pezzi molto presto.
Annonces de Macron : mobilisations en France et consternations à l’étranger
Lo critica anche Libération…
Pass sanitaire: Emmanuel Macron, monarque absolu en CDD
Les restrictions sans précédent des libertés publiques ont toutes été décidées par un homme seul : le Président.
par Jean Quatremer, correspondant à Bruxelles (UE)
La transformation du «certificat sanitaire», permettant de voyager entre les pays européens, en «pass sanitaire», conditionnant l’accès à une série de services, ce qui revient à imposer en catimini une obligation vaccinale, a été décidée par Emmanuel Macron seul, lundi, dans le secret de son bureau avant d’être annoncée aux Français le soir même. Certes, le matin il a consulté le «Conseil de défense», version moderne du cabinet du roi, à la composition variable et au fonctionnement opaque, court-circuitant comme toujours le Conseil des ministres constitutionnellement encadré. Mais c’est tout : les forces vives du pays ont été tenues à l’écart, tout comme les responsables politiques de la majorité et de l’opposition. Et l’Assemblée nationale, contrôlée par LREM et ses vassaux, ratifiera …
POLITICA
LA COSTITUZIONE E LA SUA EMINENZA GRIGIA
La Costituzione italiana fu redatta in 139 articoli dall’Assemblea costituente, con 18 disposizioni transitorie, la quale fu approvata il 22 dicembre del 1947 e poi promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre del 1947, per poi entrare in vigore il 1 gennaio del 1948.
Le caratteristiche fondamentali della Costituzione italiana sono rappresentate dal fatto che è scritta, in quanto redatta in atto solenne da un organismo appositamente convocato per tale scopo; votata, in quanto eletta democraticamente dall’Assemblea costituente; rigida, perché modificabile solamente tramite un procedimento legislativo aggravato e non tramite le leggi ordinarie; lunga, in quanto disciplina in modo dettagliato la struttura dello Stato, insieme ai doveri e ai diritti dei cittadini; garantista, poiché tramite le riserve di legge, tutela e garantisce in modo esteso i diritti del cittadino; programmatica, perché delinea i programmi e gli obiettivi a cui deve tendere l’attività della Repubblica; progressiva, perché tende al graduale raggiungimento dei suoi principi, come la sovranità popolare, l’uguaglianza, la libertà e la solidarietà, tramite la legiferazione di leggi ed atti normativi.
Dopo la succinta descrizione storico-giuridico della Costituzione, non si può non evidenziare quanto realmente sia stata disattesa o violata nella storia della Repubblica italiana e insieme ad essa il suo Stato di diritto, che dalla nostra Costituzione trae origine. Per ragioni di equilibri geopolitici sovranazionali e per ragioni, cosiddette, di Stato, nella storia della Repubblica italiana sono esistite delle “eminenze grigie” ai limiti della legalità, che in nome della salvaguardia della stessa Repubblica e del suo Stato democratico hanno plasmato la struttura organizzativa dell’Italia, forzandola con atti che violavano la sua stessa Costituzione ed il suo Stato di diritto.
Solo di recente si è preso atto di quanto una di queste “eminenze grigie” fosse stata rilevante, ovvero l’Uar (Ufficio Affari riservati) e del ruolo fondamentale che esso ha svolto durante gli anni della “Guerra Fredda”. L’Uar è stato l’organismo fondamentale e responsabile di un’attività e di una strategia di infiltrazione nella società italiana dell’epoca, all’interno dei partiti politici, dei sindacati e dei movimenti estremistici ed extra parlamentari.
L’Ufficio Affari riservati ha esercitato la sua attività in modo non legittimo, operando come un servizio segreto, senza esserne giuridicamente autorizzato, attraverso una polizia parallela, che operava in modo autonomo e non ortodosso, assoldando informatori in tutti i settori della società. L’aspetto più sconcertante risiede nel fatto che nessun mezzo di comunicazione e di stampa dell’epoca si preoccupò di indagare e denunciare la suddetta attività illegittima dell’Uar.
A capo di questo ufficio fu protagonista Federico Umberto D’Amato il quale, per quanto non sia mai stato reso noto all’opinione pubblica, fu il vero “deus ex machina” dell’Uar e delle sorti dell’Italia, per un periodo cha va dall’inizio degli anni ’60 fino alla metà degli anni ’80. Durante questo periodo D’Amato esercitò tutto il vasto potere a sua disposizione, consentendogli di “nominare” i ministri dell’interno dei vari governi succedutisi, condizionandone anche le loro scelte politiche. Inoltre, D’Amato limitava e gestiva i vari poteri dello Stato insieme ai loro rappresentanti, tramite un archivio personale, in cui venivano custoditi i segreti e gli “scheletri dell’armadio” di coloro che gestivano la “cosa pubblica”, “mutatis mutandis”. Egli fu una sorta di John Edgar Hoover di matrice italiana, poiché entrambi condizionarono, spiando, l’ordine costituito delle rispettive nazioni. Un archivio che non è stato mai realmente ritrovato nella sua completezza, ma solo in alcune sue parti, quelle che D’Amato ha voluto che fossero rinvenute dopo la sua morte.
Nell’Uar e nel suo apicale e carismatico protagonista risiedono i principali segreti della Repubblica italiana dal Dopoguerra fino agli anni ’80 e la riprova di quanto la Costituzione italiana sia stata, almeno in quel periodo storico, più una nobile e formale ambizione valoriale e giuridica, che una materiale ed effettiva applicazione dei suoi principi e dei suoi dettami, nonché delle sue previsioni costituzionali.
A tal punto che è stato detto che Federico Umberto D’Amato “sapeva quasi tutto di tutti e quello che non sapeva, tutti pensavano che lo sapesse” e per questo motivo tutti ne avevano timore. Era temuto dai suoi detrattori perché lo consideravano il vero guardiano della Repubblica e dai suoi estimatori perché lo consideravano il più grande genio dell’intelligence che l’Italia avesse mai avuto nella sua storia, nonché stimato a livello internazionale come il più rilevante esponente dei servizi segreti italiani.
A prescindere da quello che furono realmente l’Uar e il suo capo D’Amato, ciò che appare inconfutabile è quanto la società italiana ed il suo Stato di diritto fossero stati eterodiretti ed indotti da certi poteri, che andavano oltre il rispetto dei principi fondamentali previsti dalla Carta costituzionale e quanto queste violazioni non siano state mai considerate e denunciate, probabilmente, proprio per quelle ragioni insindacabili che gli autorevoli storici e politologi definirebbero “ragioni di Stato”, a causa della “Guerra Fredda” e per la salvaguardia del nostro sistema democratico… turbari sine ventis non solet aequor (il mare di solito non si muove senza l’impulso del vento).
FONTE: https://www.opinione.it/politica/2021/07/20/fabrizio-valerio-bonanni-saraceno_costituzione-eminenza-grigia-stato-diritto-d-amato/
Cremaschi, prove di vacsismo
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Pensavamo di averle viste tutte. Landini in piazza il Primo Maggio con Confindustria? Fatto. Sindacati allineati sul Job’s act? Fatto. Quelli del Manifesto in ammirazione dei bicipiti nerboruti del ragazzone della Plaka, intenti a riformare l’Europa in senso socialista? Fatto. Antichi dirigenti del Pci che redigono leggi repressive di ordine pubblico per tutelare il decoro minacciato da straccioni e immigrati? Fatto.
Credevamo di averle viste tutte. Macché, doveva capitarci di molto peggio. La combattiva ragazza rossa numero 2 che insieme a altri venerabili maestri depositari dei valori della sinistra che firma in calce l’appello del “quotidiano comunista” in appoggio al miglior governo che potesse toccarci durante una emergenza, per esempio. O l’ex sindacalista resiliente e impenitente che su twitter con la stessa burbanza rozza e spericolata di quelli che mettono sullo stato la frequenza alla street university, se la prende con chi non vuole assoggettarsi al green pass: chi vi si oppone, scrive, dovrebbe coerentemente opporsi a patente di giuda, tessera sanitaria, carta d’identità, certificato di residenza, ogni altra simile diavoleria della dittatura comunista. Svalvolati di sicuro, ma anche semplicemente fascisti allo stato brado”. Ah, dimenticavo, “hastag Potere al Popolo”.
Ecco qua. Non è un caso che certi apparenti voltafaccia nascondano una coerenza militata per anni nelle file della resa incondizionata la pensiero liberista, della felice constatazione che è un sollievo che come diceva la signora Thatcher non ci sia alternativa allo status quo, così si è legittimati a non fare nulla, se non qualche candidatura nelle file del voto “inutile” grazie a loro, qualche comizio e qualche sciagurato tweet per sentirsi giovani e nativi digitali.
Il fatto che si tratti di defezioni di vegliardi famosi, consegnati a quella autorevole forma di demenza, ridanciana come nel Cavaliere o minacciosa come in Biden, fa pensare che l’attaccamento alla vita delle personalità in vista e prossime a far pace con Dio e guerra con la gente comune, e dunque l’attribuzione del primato assoluto alla salute del corpo secondo un diritto concesso a chi gode di laute pensioni intoccate dalla professoressa Fornero, come se fossero un tesoro esclusivo e un patrimonio che va salvaguardato per i posteri altro non sia che la normale evoluzione di un egoismo narcisista che si manifesta una volta caduti, come accade, certi freni inibitori.
Perché di una cosa possiamo stare certi, dei posteri, delle generazioni a venire, a certe figurine del nostro album di famiglia, non gliene deve mai essere importato un bel niente guardando le loro carriere, il festoso assoggettamento ai poteri forti, denunciati in pubblico ma adulati e frequentati in privato, l’annessione senza remore all’ideologia totalitaria che combina modernismo futurista “incontrastabile” e antichi sfruttamenti, l’acquiescenza mostrata nell’accettare i più indegni teoremi e i più vergognosi paradigmi: la mobilità fa bene al lavoro, il sacrificio della dignità è doveroso in tempi di crisi, o, perché no? la bandiera delle nazionalizzazioni cara appunto al nostro eroe dell’antifascismo vaccinale, come se Draghi, il marinaretto del Britannia potesse essere una garanzia del nuovo ruolo dello Stato in economia.
Sarà l’età, o Freud che lavora durante il sonnellino pomeridiano, che gli ha fatto citare le diavolerie da dittatura comunista: voleva farci pensare a una sottile ironia alla Woody Allen, ma il sospetto è che, ultimo insieme a Berlusconi, ci creda e da quando è in pensione dal ruolo conservatogli dalla nomenclatura sindacale tema, succede che si manifestino manie di persecuzioni prodotte da un certo isolamento, dal fatto che nessuno ti stia a sentire, che davvero i “rossi” se non gli “opposti estremismi” gli tolgano prerogative e privilegi.
Certo siamo proprio malmessi se il green pass è diventato il patentino dell’antifascismo al suono di Bella Ciao dal balcone, quando chi è morto per la libertà e il riscatto da sopraffazione e sfruttamento oggi si ribellerebbe a un “documento” che condanna all’emarginazione, alla discriminazione, all’ostracismo una parte dei cittadini meritevoli di uguali diritti e doveri. Se si confonde la giustizia con sentimenti di conformismo legalitario, se si spaccia la tutela di interessi personali per responsabilità, se il senso civico viene esibito per autorizzare rivincite, vendette e repressione.
Pensavamo di averle viste tutte, ma ci mancava il rovesciamento della parabola di Arbasino, con i venerati maestri che si rivelano per soliti stronzi.
FONTE: https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/20/153200/
L’arbitrio e la necessità
Giorgio Agamben – 12 febbraio 2021
La questione se i governi si servano consapevolmente della pandemia per dichiarare uno stato di eccezione che rafforza i loro poteri al di là di ogni limite o se essi non avessero altra scelta che l’emergenza è mal posta. Quel che avviene oggi, come in ogni crisi storica decisiva, è che le due cose sono entrambe vere: l’uso dello stato di eccezione come uno stratagemma e l’impossibilità di governare altrimenti che attraverso di esso coincidono. Il sovrano, pur agendo in modo assolutamente arbitrario, è nello stesso tempo costretto alla decisione incessante sull’eccezione che ne definisce in ultima analisi la natura. L’epoca che stiamo vivendo è, cioè, quella in cui l’illegittimità dei poteri che governano la terra appare in piena luce: poiché essi hanno perso ogni possibilità di configurarsi in un ordine simbolico riconoscibile, essi sono obbligati a sospendere la legge e i principi costituzionali che potrebbero definirlo. Lo stato di eccezione diventa in questo senso lo stato normale e chi governa non può in nessun caso governare altrimenti. È forse possibile che lo stato di eccezione sia formalmente revocato: ma un governo di salvezza nazionale come quello che si sta configurando, in cui ogni opposizione cessa, è la continuazione perfetta dello stato di eccezione. La nostra diagnosi di un definitivo tramonto dell’età delle democrazie borghesi è in ogni caso confermata. Resta da vedere fino a quando la sospensione della politica e l’emergenza come paradigma di governo potranno durare senza assumere una forma diversa dal terrore sanitario su cui si sono finora fondate.
Ragionare per comprendere: cosa pensano i cosiddetti “complottisti” del Covid, dei vaccini e, soprattutto, di quello che si cela dietro la grande spinta mediatica a vaccinarsi
17 LUGLIO 2021 DI MITTDOLCINO
Dopo aver largamente parlato degli aspetti economici legati al Covid, dopo aver ospitato degli esperti sia favorevoli che contrari ai vaccini, è arrivato il momento di spingerci oltre, cercando di capire come la pensano i cd. complottisti anti-Vax.
Premesso che noi NON siamo anti-Vax — anzi, il fondatore di questo sito si è dovuto recentemente vaccinare anche per la pertosse (…), pur non essendo certo un bambino — vanno capite le ragioni delle parti in causa.
Chi accetta il vaccino per il Covid fa opera di fede nella scienza, nello stato e nel sistema visto che le normali procedure di sicurezza previste dall’EMA e dall’FDA non sono state portate a termine (come indicato chiaramente dalla stessa EMA).
Di conseguenza, s’immola per la scienza testando il vaccino su se stesso, pur correndo il rischio — speriamo in modo consapevole — di un nuovo caso Talidomide.
Comprendere i cd. complottisti, di norma più profondi nei loro ragionamenti, è invece un affare complesso. Proviamoci insieme (l’immagine sopra è tratta dal seguente paper scientifico, pubblicato sul sito del governo britannico, a questo LINK).
In buona sostanza, i cd. complottisti sembrano intravedere un fine ultimo diverso da quello di voler combattere la malattia. Rilevano che, ad esempio, il virus non stia quasi facendo più vittime e che esistono medicine in grado di combatterlo efficacemente.
Stigmatizzano che il fine ultimo sia più quello di vaccinare che di curare il virus.
Pensano — così sembrerebbe — che i vaccinati con due dosi si ammalino di Covid più dei non vaccinati, soprattutto della “variante Delta” — vedasi immagine sopra.
Valutano parimenti il fatto che paesi come la Svezia, la Russia e il Giappone — che non hanno fatto campagne vaccinali estensive/non hanno usato particolari precauzioni anti-Covid — non stiano avendo rilevanti e mortifere epidemie.
Ovvero, non sembrerebbero in condizioni peggiori rispetto ad altri paesi che hanno fatto il contrario (la stessa Svizzera — patria d’adozione di Klaus Schwab — non ha attivato misure particolarmente repressive).
Va infatti notato che, se è vero che la vaccinazione massiva sia stata perseguita principalmente nella vecchia Europa (con riferimento anche alla sua popolazione, per lo più anziana), è anche vero che i sistemi economici che l’hanno accettata sono tutti vicini al collasso, con debiti enormi sia espliciti (ad esempio quelli dello Stato) che impliciti, ovvero quelli delle future pensioni.
Parimenti, va evidenziato che, ultimamente, sono state portate avanti dissertazioni pubbliche in grado di dinamitare la base stessa della società storica occidentale (la stessa che è indebitata fino al collo), proponendo teorie che svariano dall’LGBT allo sdoganamento di certe pratiche sessuali — fino al supporto all’immigrazione selvaggia di una parte della classe dirigente, la stessa che (come ad esempio la famiglia Von der Leyen) approfittò a suo tempo del lavoro schiavile della popolazione di colore in America (…).
Il tutto, a fronte di un Papa che sembrerebbe spingere per una riforma radicale del conservatorismo occidentale che annienterebbe di fatto la Chiesa Cattolica tradizionale.
Chiaramente, tutto questo non succede per caso.
Non è certo un caso che quanto sopra coincida con l’indebolimento finale del dominus storico, gli Stati Uniti che, alcuni (dagli avversari sconfitti nella WWII al newcomer, la Cina), vorrebbero ridimensionare.
Chiaramente, gli USA si portano dietro Londra che, fino a ieri l’altro (con Cameron), era pappa e ciccia con Bruxelles (…).
La galassia che rifiuta il “vaccino Covid” sembrerebbe farlo sulla base non tanto della sua inutilità (la malattia uccide poco rispetto alle grandi piaghe del passato), quanto del “principio di massima precauzione”, vista l’impossibilità di valutare gli effetti collaterali, con particolare riferimento al vaccino mRNA (una tecnologia d’immunizzazione assolutamente innovativa e dunque poco conosciuta nei suoi effetti collaterali di lungo termine), visto che le 3 fasi canoniche del test di accettazione non sono state portate a termine — mettendo potenzialmente a rischio chi si vaccina.
Parallelamente a quanto sopra, lamenta la grande spinta per far arrivare migranti a rotta di collo nei paesi colpiti dalla pandemia, quasi servissero a sostituire i residenti destinati — chissà — a morire … non si capisce bene se di Covid o di vaccino (…).
Elaborazioni STATISTICHE, si noti bene, STATISTICHE, arrivano a pubblicare ipotesi di probabilità condizionale come sopra indicato, al LINK
Quello che possiamo portare a supporto sono le parole di Luc Montagnier, Nobel per la Medicina, che ha riaffermato la prassi scientifica secondo cui, durante un’epidemia, non si fanno vaccinazioni (non si può certo includere il Prof. Montagnier tra i complottisti).
Aggiungiamo, citando il Nobel di cui sopra, che il rischio è di sviluppare forme di Covid più letali come conseguenza di tali vaccinazioni (Montagnier ha detto che non si vaccinerà contro il Covid).
(Fare click sull’immagine SOPRA per il video)
Dunque, secondo una certa corrente di pensiero, sembrerebbe che il vaccino anti-Covid vada a danno, paradossalmente, di chi si è vaccinato, visto che l’immunizzazione che provoca è totalmente diversa da quella naturale, che genera svariati anticorpi da parte di quella macchina perfetta che è l’uomo — ovvero del suo sistema immunitario (…).
La scienza che vediamo in TV, naturalmente, dice cose diverse anche se, chi leggesse con attenzione il “consenso informato” sui vaccini Covid, troverebbe che la situazione non sia così rassicurante sulle possibili conseguenze.
Il vaccino Moderna usato in USA (ma non quello usato in EU) presenta la scritta sulla confezione che “il vaccino va usato nei termini di un’autorizzazione emergenziale” concessa dall’FDA — ovvero in deroga, perché non ha completato i test di sicurezza standard previsti dall’FDA per ogni medicamento
Va peraltro notato che in Toscana, patria di Matteo Renzi, stanno nascendo importanti strutture di ricerca sugli anticorpi monoclonali.
Sto parlando di stabilimenti, già di proprietà italiana, che sarebbero stati venduti — leggete bene — alla GSK, nata per fusione dalla stessa azienda che pagò a Poggiolini et al. la famosa tangente del “puff pieno di soldi” per introdurre il vaccino sull’epatite B in Italia.
Lo stesso vaccino al cui riguardo sembrerebbe sia in corso uno scontro giuridico in Francia, come conseguenza di un aumento statisticamente significativo di casi di Sclerosi Multipla, che qualcuno vorrebbe legati all’uso di tale vaccino — così sembrerebbe da varie pubblicazioni.
Bene, tali anticorpi monoclonali anti-Covid esistono di già (ad esempio la ticinese Humabs. Non si capisce perché l’EMA, LINK, in una situazione d’emergenza, non utilizzi un medicamento già esistente che funziona ed è autorizzato negli USA, invece di crearne altri), e potrebbero servire per combattere le forme gravi di Covid che, si presume, potrebbero insorgere in futuro — ad esempio a danno dei vaccinati che hanno forzato l’immunizzazione su un solo segmento del virus, ovvero sulla proteina spike (con particolare riferimento ai vaccini attuali, soprattutto gli mRNA).
Bene, ragioniamo per meglio comprendere. Analizziamo cosa pensano i cd. “complottisti” del Covid, dei vaccini e, soprattutto, di quello che si celerebbe dietro la grande spinta mediatica a vaccinarsi.
Chiaramente, queste sono analisi ex ante che devono essere verificate dai fatti.
Il cd. complottismo parte ovviamente da ipotesi non provate e in questo sta la sua debolezza (di solito è il tempo che fa da arbitro e, dunque, chi è complottista oggi non è detto che non possa essere un eroe, o un martire, magari solo fra qualche mese).
Chiaramente, il complottismo si alimenta di asimmetrie e, in effetti, l’utilità assoluta dei vaccini Covid oggi non è assolutamente garantita — basta leggere il consenso informato.
I grandi media, in tale contesto, fanno da cassa di risonanza perché la loro proprietà coincide con la parte élitaria della società e, quindi, sono interessati non a informare, ma a propagandare i progetti delle élites.
Il tempo, in ogni caso, ci dirà.
Resta sullo sfondo il reato che sembrerebbe alcuni giudici stiano paventando (e solo questo, per inciso): epidemia dolosa o qualcosa di correlato.
Sarebbe giustificabile, nell’eventualità, solo nel momento in cui si riuscisse a dimostrare (ipotesi davvero ardua) che ci sia stata correlazione tra l’insorgere della pandemia di Covid e gli effetti successivi — magari a fronte della conoscenza, anche solo teorica, degli effetti avversi che sembrerebbero attesi.
Soprattutto (ed è questa la big picture), le società occidentali, in particolare quelle colpite con maggior forza dal Covid (dove più si sta spingendo per la vaccinazione di massa), sono in crisi mortale, sature di debiti e senza crescita del PIL.
Tali società vedranno certamente un aumento esponenziale delle proteste, sia per motivi economici — consequenziali ai blocchi imposti dal Covid, senza il quale la parabola implosiva sarebbe stata più lenta — che conseguenti alla pandemia.
Non è infatti da escludere che la morte di un gran numero di persone non produttive, nella testa di qualcuno, possa essere addirittura auspicabile per “salvare” la società moderna.
O meglio, per salvare i privilegi di una parte della società, visto che — libri di storia alla mano — tutte le volte che sono stati raggiunti certi limiti sistemici a rimetterci sono stati chi possedeva tanto, non chi possedeva niente e che, quindi, non aveva nulla da perdere.
Tutto questo senza tirare in ballo la solita litania sull’eccessiva popolazione del pianeta, unitamente alle rilevazioni scientifiche sugli attesi cambiamenti climatici (che molti tra i climatologi più stimati contestano, quanto meno nella loro componente antropogenica), che porterebbero a una riduzione dei raccolti agricoli — il che giustificherebbe prese di posizione, diciamo così, estreme.
La storia — che per definizione non è complottista, ma matrigna — ci sta dicendo che siamo CERTAMENTE davanti a un cambiamento epocale, dato dall’instabilità strutturale del sistema attuale (soprattutto in Occidente) e, forse, dal raggiungimento dei limiti strutturali del capitalismo, per come sono stati indicati da Keynes (su tutto, l’incapacità di controllo della disoccupazione come conseguenza dell’accumulo di ricchezza in mano di pochi).
Ben sapendo che la società è divisa tra qualcuno che vuole il cambiamento e qualcuno che, invece, lo detesta. Forse, siamo arrivati al punto in cui la vita di ciascuna delle due fazioni dipenderà dalla vittoria della propria schiera rispetto all’altra.
In tale contesto, coloro che (secondo una certa teoria socio-economica — follow the money) avrebbero pieno interesse a perseguire una deflagrazione controllata (utile ad esempio a ridurre la popolazione mondiale) per ridurre i debiti e innescare la crescita, sarebbero gli stessi che impongono la vaccinazione di massa per mantenere i propri privilegi, questa volta senza rivolte.
Noi ci fermiamo qui, non prendiamo posizione su cosa posa essere vero e su cosa possa essere falso. Senza arrabbiarci, restando assolutamente freddi nelle nostre analisi.
Abbiamo riportato solo quello che è stato detto e scritto da altri.
L’essenziale è far capire come suonano le due campane. Ai lettori la scelta su cosa fare e, soprattutto, su cosa credere.
MD
FONTE: https://www.mittdolcino.com/2021/07/17/ragionare-per-comprendere-analizziamo-come-pensano-i-cd-complottisti-cerchiamo-di-capire-come-intepretano-il-covid-i-vaccini-e-su-cosa-secondo-loro-si-celerebbe-dietro-la-grande-spinta-med/
SCIENZE TECNOLOGIE
Pfizer e Moderna annullano gli studi: impossibile conoscere l’efficacia dei vaccini
Sia Pfizer che Moderna hanno fatto sapere di aver annullato lo studio sull’efficacia dei vaccini per il Covid 19: infatti è arrivata notizia che i gruppi placebo, ovvero quelli a cui era stata iniettata solo acqua distillata , sono già stati vaccinati. Davvero strana tutta questa urgenza di fronte a malattia così lieve da avere un indice Cfr dell’ 01 % e un Ifr, calcolato con i criteri dell’Oms, quindi largamente pro pandemia, inferiore a 0,005%. Anzi no è assolutamente normale in questo mondo rovesciato perché in tal modo viene meno qualsiasi possibilità di scoprire quale sia la vera efficacia di questi vaccini che è può essere accertata davvero solo con studi di lungo periodo. Quindi non solo si è tollerato che gli studi presentati da queste due multinazionali del farmaco non fossero effettuati a “doppio cieco” come avrebbero dovuto essere rendendo così possibile ogni errore e ogni manipolazione anche involontaria, ma adesso, firmati i contratti per miliardi dosi, i due giganti fanno cucù e a sostanzialmente annunciano di non voler procedere oltre su uno studio sull’efficacia che potrebbe portare a scoperte inquietanti per loro, ma anche per chi ha avallato misure di restrizione delle libertà, messo in mora le costituzioni, alterato elezioni e costretto la gente a una vaccinazione di massa a fronte di un’influenza.
Per la verità la decisione non giunge come un fulmine a ciel sereno perché già da gennaio sia Pfizer che Moderna avevano fatto capire che alla fine di marzo avrebbero vaccinato il gruppo placebo o comunque chi tra loro lo avesse chiesto il che comunque avrebbe inficiato la validità dei dati raccolti. Ma poi andandosi a leggere il progetto di studio presentato da Pfizer (vi sconsiglio di scaricarlo perché prima o poi sparirà o verrò sostituito alla chetichella) si scopre che in realtà nella fase 2/3non si puntava a scoprire quale fosse la reale efficacia del vaccino, ma soltanto a stabilire se il preparato avesse un’efficacia almeno del 30 per cento con una certezza del test al 90%. Dunque un’obiettivo minimo e già in sé piuttosto deludente per una vaccinazione che si vorrebbe universale e obbligatoria. E tuttavia anche questo punto minimo presenta non pochi problemi visto appunto che tali studi, secondo le linee rese note da Pfizer non avrebbero dovuto svolgersi in doppio cieco che è lo standard per queste ricerche non si dovrebbero svolgere in doppio cieco, ma qui si trova un altro “punto debole”: a pagina 93 si dice che “Entro 7 giorni da ogni vaccinazione, i potenziali sintomi di COVID-19 che si sovrappongono a specifici eventi sistemici (ad esempio febbre, brividi, dolori muscolari, diarrea, vomito) non dovrebbero innescare potenziali casi di COVID-19 “ detto in soldoni se ti ammali dopo il vaccino noi non lo consideriamo come caso covid, cosa che manda all’aria anche quell’efficacia al 95% per cento che era stata più che altro ipotizzata in fase 1 giusto per strappare un’autorizzazione di emergenza.
Non c’è dunque alcuna sorpresa che le apripista vaccinali dell’occidente nascondano la mano dopo aver lanciato il sasso. Quanto sono davvero efficaci questi vaccini che peraltro appaiono anche i più pericolosi di tutti tempi? Quelli che li producono dopo aver dato una risposta sostanzialmente scorretta eliminando i casi che avrebbero messo in luce i problemi adesso dicono che per “ragioni umanitarie” (vaccinare quei fortunati che avevano ricevuto solo il placebo) si tirano indietro e se ne fregano. Francamente è davvero difficile trovare nel passato un atteggiamento così cinico e ipocrita, forse perché è anche la prima volta in cui un’intera costellazione di potere ha agito in maniera coordinata per ottenere l’effetto pandemia e per imporre cose che in altre situazioni non sarebbero mai passate. Non riesco a capire chi mai possa accettare di fare da cavia e di farsi iniettare un vaccino di cui ora è sconosciuta l’efficacia persino in via ufficiale. Però disgraziatamente esistono.
FONTE: https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/05/stop-a-studi-su-efficacia-vaccini-152734/
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