RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 22 APRILE 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Oggi ciò che è perfetto ritarda
PAUL VALERY, Cattivi pensieri, Adelphi, 2006, pag. 40
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SOMMARIO
La sorveglianza totale e il libro Cuore 2.0
Garavelli, primario: la quarantena uccide l’Italia, non il virus
Come funziona il MES “senza condizionalità”. Tra un anno ci faranno a pezzi
Crollo ponte e incendi
Meno democrazia, grazie alla paura: è il disegno di Conte
L’ORA DELL’INFAMIA?
ECCO DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI RACCOLTI DALLA PROTEZIONE CIVILE
RIPRESA OMS IN ITALIA
Giù le mani dagli anziani
Anpi esclusa da celebrazioni per il 25 aprile. I partigiani rosicano e minacciano il governo
L’Organizzazione Mondiale della Malasanità governa l’Italia
Il “sorprendente” piano di Soros sul futuro dell’Ue e della Bce
Lo schiavo e l’uomo libero
E ORA IL SACRILEGIO
SU MICHELE MARI: I PALLONI COME LE PAROLE
La fenice e i tecnosudditi
Si scrive Rai, si legge TelePechino. Se il servizio pubblico parla cinese (troppo?)
LA BILANCIA NON HA UN SOLO PIATTO: PICCOLA INDAGINE SUL TERMINE DELLA SALUTE
Pistoia: raccolte oltre 200 firme per chiudere il centro d’accoglienza di Don Biancalani
Rixi (Lega): “Governo paga € 1,5 milioni a traghetto per quarantena migranti. Compresi menù etnici”
NON MANDATE PIU’ UN SOLO EURO ALLA PROTEZIONE CIVILE!
ROM SFONDANO PORTA DI CASA DEI RICOVERATI PER CORONAVIRUS: “ORA È NOSTRA”
Bellanova (Iv): “Siamo noi ad aver bisogno dei migranti, non loro di noi”
Tulipani, prostituzione, mulino, stupefacenti, paradiso fiscale, riciclatori
VOI CHIUSI IN CASA MA L’ANPI PUÒ MANIFESTARE IN PIAZZA PER IL 25 APRILE
Recenti iniziative del Governo per fronteggiare l’emergenza da COVID-19
Violazione delle libertà civili
A grande richiesta, le Task Forces!
Da Pomezia a Londra, via ai test sull’uomo del vaccino anti Covid-19
I RISCHI DI BOLLIRE E RIBOLLIRE L’ACQUA
EDITORIALE
La sorveglianza totale e il libro Cuore 2.0
Manlio Lo Presti – 22 aprile 2020
Diminuisce il numero dei decessi causati dalla epidemia covid19 di cui non conosciamo i fattori scatenanti, la provenienza, il suo processo di ingegnerizzazione e/o di creazione, se è nata come un’arma batteriologica. Accade all’interno di un rimpallo di responsabilità, depistaggi, mezze notizie diffuse più per ricattare chi le legge piuttosto che per informare pareri discordanti di eserciti di sanitari “esperti” chiamati a spiegare. L’esito? Quello di provocare maggiore confusione.
Si distinguono pochissimi scienziati che hanno rilasciato teorie controcorrente rispetto a quella imperante di impronta vaccinistica a regia Bill Gates e sue tentacolari ramificazioni planetarie. Gli “autonomi” continuano a dire che i vaccini non servono a niente, che vanno fatti i tamponi, che il virus ha una vita massima di 70 giorni, che con il calore estivo si estinguerà. Queste persone stanno ricevendo censure sul web che fa sparire i filmati delle loro interviste. Stanno ricevendo diffamazioni dai giornaloni di regime, dalle reti tv di terra, di mare e di aria, dal web profondo che blocca e devia i flussi informativi. Infine, anche con l’internamento in un manicomio germanico di una esperta di cui non si sa più nulla.
Sono ritornati (o forse non sono mai finiti) i beati tempi:
- della DIVISIONE CANCRO narrata impietosamente da Solgenitsin,
- degli internamenti in PRIGIONI IPERTECNOLOGICHE USA CHE GALLEGGIANO SUL MARE APERTO, stile USA.
Insomma, la nostalgia per gli strumenti persuasivi riesumati a supporto del nuovo e terrificante CAPITALISMO DI SORVEGLIANZA edificato:
- sulla razzia indiscriminata dei dati personali e sanitari di intere nazioni. Sorgono interrogativi drammatici sul loro uso da parte delle assicurazioni e delle banche. Queste organizzazioni potranno calcolare con esattezza maggiore la durata della vita degli umanai per collocare polizze vita ad hoc e per eliminare i titolari di polizze che vivono troppo a lungo con l’uso dell’eutanasia non terapeutica di massa notturna negli ospedali e nelle cliniche private, grazie alla collaborazione ben pagata del personale sanitario. Avremo il ritorno in grande stile della eugenetica: AKTION T4 (1), Gulag, Unità 731 (2), il genocidio cinese del figlio unico (3);
- sul controllo facciale costruito sulla morfologia dei volti catalogati in archivi di massa per attivare un ossessivo e pervasivo controllo sociale oggi esistente con le normali telecamere disposte su strade, corridoi, stanze, androni, chiese, stadi, tribunali, negozi, incroci stradali, autostrade, ospedali, cinema, ambulatori, caserme, collegi …;
- sulla valutazione comportamentale delle vite individuali attribuendo punti bonus e malus che vanno ad incidere sugli acquisti, sulla fruizione di servizi pubblici, sanitari, sociali, sui percorsi di carriera e la formazione aziendale, sul diventare oggetto di esecrazione sociale, ecc.;
- sui dispositivi elettronici impiantati con la forza ai corpi: braccialetti elettronici, microchip sottopelle, programmi-spia sui cellulari, nano-robot iniettati nelle vene, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.; (4)
All’interno di questo quadro ameno – esistente e non futuribile – vengono diramati in Italia bollettini di guerra sul totale dei morti da COVID19 fino a poco fa quotidiani e ora diradati per disorientare la gente e per continuare a diffondere numeri alti, sia pure come risultante della somma di più giorni.
I tecnologi del terrore sociale che sono dietro a questo panorama distopico e minaccioso, comunicano numeri alti che comprendono recentemente anche giovani. La morte di giovani e bambini ha lo scopo di mantenere alto il livello di compassione (i vecchi, alla fine, hanno fatto la loro vita) e di paura. In queste condizioni, la plebe-anima-bella è disponibile – come dovere civico e piena di compassione e di sensi di colpa per gli inquinamenti ecc. ecc. ecc. ecc. – a restare chiusa dentro i recinti senza protestare, per ora.
Gli osservatori più attenti noteranno che le comunicazioni martellanti sui telegiornali delle catene televisive hanno una precisa sequenza fenomenica:
- elenco drammatico dei morti come apertura dello “spettacolo”;
- esposizioni scientifiche ed organizzative vestite di razionalità
- utilizzo di voce monotòna e non troppo alta per rendere il contenuto più asseverativo e plausibile;
- dibattito a domande chiuse stabilite ex-ante e focalizzate su fatti privi di importanza;
- giovani vittime in misura crescente (che commuovono rispetto ai vecchi che, in fondo, hanno fatto la loro vita);
- utilizzo di immagini finto caserecce scattate con cellulari;
- sequenze brevi: mascherine dei sanitari, riprese di gambe nude di corpi anonimi a volto coperto su letti ospedalieri, della gente comune, dei militari (accentua la gravità della situazione);
- si conclude con la narrazione di commoventi episodi edificanti di bambini che disegnano dentro casa, gente che canta e suona strumenti (ora non più), di poliziotti buoni (quello cattivo non è dimenticato ma sarà utilizzato al momento opportuno!), di nonnette salvate, dello studente volontario che si ammala ma poi guarisce, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Tutto è scientificamente programmato e confezionato da abilissimi registi pubblicitari e/o cinematografici.
Altro che Dickens! Qui abbiamo camionate di libro Cuore – versione melassa collosa e obnubilante – avente lo scopo di rendere “giusto” il confino sine die …
Una situazione concentrazionaria e antidemocratica che, tuttavia, Badoglio 2.0 sa di non poter mantenere a lungo per due fattori:
- non può più sottomettere le regioni del nordest che intendono attivarsi il 4 maggio per non perdere clientela export orientata a rivolgersi al primo dei Paesi che riapre. Per non perdere la faccia, il leguleio bifronte sta pilotando la fase discendente dei decessi – guarda caso – in concomitanza di tale data;
- non può permettersi di essere disarcionato all’approssimarsi della pioggia di miliardi quanti non se ne vedevano dai tempi degli ambasciatori-corruttori usa Claire B. Luce, G. Martin (quello del disastro di Saigon), Bartholomew e successori;
- le nomine di oltre 400 posti di vertice nelle aziende pubbliche, industrie, ecc.
Vedremo se però i pupari decideranno di cambiare cavallo nominando l’ennesimo TECNICO-FATE-PRESTO finto neutrale e ingegnerizzato nelle solite consorterie:
Opus Dei,
McKinsey,
Rothschild,
Bocconi,
Bilderberg,
Luiss,
Cambridge,
Harvard,
LSE,
Princeton,
M.I.T.
Link Campus,
SIOI
e tantissimi altri.
Parliamo di strutture del SOFT POWER USA operanti in Italia, bracci armati della difesa, dei servizi nostrani di tutti quelli che risiedono nelle oltre duecento ambasciate accreditate presso l’Italia e il vaticano, per non parlare dei pretoriani ai vertici di imperi multinazionali industriali ma soprattutto finanziari. Basta leggere i profili dei 450 “esperti” assegnati alle varie “cabine di regia” che avrebbero il compito di governare il nostro Paese malgrado e oltre il Parlamento, malgrado la Costituzione.
In presenza del plateale esautoramento (volontario) di un Parlamento imbelle, dell’eclisse e perfino dell’oltraggio della Costituzione, quali sono le linee strategiche dell’effervescente Avatar del Colle?
Parlo di un conoscitore della legge e della Costituzione oggi così oltraggiata.
Parlo del comandante in capo di un esercito usato nelle piazze per imprigionare la popolazione-spazzatura con la scusa dell’emergenza sanitaria.
Assistiamo ad una violazione continua dei diritti civili e della libertà personale che non è giustifica da una dichiarazione presidenziale di STATO D’EMERGENZA DA ATTI DI GUERRA (Art. 78 Cost) ma bensì facendo comicamente riferimento alla normativa “strade sicure” che prevedeva l’uso dell’esercito per il contrasto alla criminalità.
Vuol dire che gli italiani sono criminali?
È questo il loro messaggio?
Il ridetto Avatar è capo del Consiglio Superiore della Magistratura, è custode dell’unità nazionale sotto l’egida della Costituzione irrisa e calpestata.
Perché questo atteggiamento – che non può essere casuale – considerata l’eccezionale prudenza del felpatissimo Morphing quirinalizio?
Perché questo silenzio assordante?
Perché costui si risveglia solo per andare contro i populisti-spazzatura da eliminare?
Perché spende parole per l’accoglienza – secondo i copioni predisposti da EL PAMPERO?
Tutta l’Italia guarda al Colle inerte.
La gente che ha votato, guarda al Parlamento assente e impossibilitato a riprendersi le redini del destino italiano. Forse perché oltre il 95% dei suoi componenti ha scheletri nell’armadio e quindi subisce ricatti per motivi innominabili: soldi, pedofilia, cocaina, riciclaggi di armi, traffico di organi umani, armamenti, evasioni fiscali, ecc.?
Ad aggravare la situazione di inerzia, abbiamo una imbarazzante quota significativa di parlamentari che ha ricevuto onorificenze straniere (solo francesi?), cattedre universitarie italiane ed estere, rettorati, posti dirigenziali per parenti e loro sodali, ecc. ecc. ecc.
¿QUIEN SABE?
Intanto, il Paese sta morendo. Deve essere preso per fame e costretto a strisciare per chiedere 35 miliardi senza condizionalità che potranno essere reinserite arrogantemente e unilateralmente dall’asse nordeuropeo teleguidato dal pangermanesimo totalitario anticiclico depressivo distruttivo. E senza che nessuno abbia la forza di opporsi!!!
Sarebbe più onesto e corretto parlare di CONTAGIO e non di pandemia, perché non ha raggiunto percentuali significative in rapporto all’intera popolazione di riferimento. Non a caso l’organizzazione mondiale della sanità ha parlato di PANDEMIC SITUATION)
Le esternazioni dell’O.M.S. hanno scatenato la fantasia e la creatività tecnotronica dei pretoriani per l’applicazione massiccia di una tecno-sorveglianza di massa contro gli italiani-spazzatura mediante:
- DRONI a bizzeffe;
- SQUADRONI DI AGENTI minacciosamente posizionati su autostrade, incroci, campagne, ecc.;
- BRACCIALETTI ELETTRONICI di cui sarebbe corretto diffondere il nome dei produttori, la loro nazionalità, il loro Consiglio di amministrazione per valutare casi di CONFLITTO DI INTERESSI e, infine, gli incassi conseguenti;
- PROGRAMMI- SPIA DI LOCALIZZAZIONE da installare sui cellulari, attualmente in via volontaria. Nel frattempo, stanno studiando un apposito REGOLAMENTO
- DPCM – E NON UNA LEGGE, che renda obbligatoria l’installazione di massa (Costituzione permettendo e se non viene buttata nel cesso anche questa volta), CON IL SILENZIO DEL PARLAMENTO E DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE NON DOVREBBE PIU’ FIRMARE;
- MULTE E SANZIONI ADDIRITTURA CARCERARIE;
- MINACCE E URLA ai cittadini nelle strade da parte di pattuglie di agenti incoraggiati dai battimani dalle finestre di cittadini beoti e sottomessi;
- DISPOSITIVI SOTTOCUTANEI da inoculare in massa;
- VACCINAZIONI da imporre con la forza e con le minacce di esclusione sociale e lavorativa per coloro che non acconsentono. I costi titanici dell’operazione saranno caricati alla sanità pubblica (che in questo caso i liberisti non contesterebbero: pubblici costi e privati profitti riservati alle multinazionali farmaceutiche che hanno affogato di miliardi tutti i preposti ai gangli importanti delle strutture decisionali!
- FILMATURA DILAGANTE di cittadini dissenzienti che sono fatti passare per delinquenti e criminali: un trattamento che si sarebbe dovuto applicare in larga scala nei confronti di clandestini spacciatori violentatori ladri e fomentatori di disordini nelle città;
Stiamo assistendo al dispiegamento di una articolata e micidiale architettura di sorveglianza elettronico-satellitare-vaccinica-militaristica-poliziesca dalle dimensioni mai viste finora e dirette totalmente contro la popolazione-spazzatura italiana che ha la colpa di esistere e che non deve azzardarsi né avere la forza di opporsi quando, risparmi, abitazioni di proprietà e aziende di valore saranno saccheggiati dall’asse anglo-franco-tedesco-UE.
Ovviamente, alle anime belle neomaccartiste buoniste globaliste non è venuto in mente che tale dispiegamento di sorveglianza doveva prioritariamente essere impiegato per frenare la cosiddetta accoglienta di
MIGRANTI-PAGANTI-VOTANTI-RISORSE-INPS
(una volta chiamati “geometri”) liberi di sciamare dappertutto, di spacciare stupefacenti, di minacciare e aggredire persone in strada, senza essere oggetto di una immigrazione programmata in precedenza. Ma gli affari sono affari: bisognava e bisogna tuttora fare arrivare gente caoticamente su barconi Ong con creazione di titanici profitti a favore della filiera dell’accoglienza pelosa ONG-COOP-VATICANO-CASE-FAMIGLIA-MAFIE-PARTITI.
Nella mente di questi serial killers buonisti globalisti cattocomunisti, qualsiasi controllo sulle risorse-INPS costituisce un atto di razzismo. CONTROLLI CHE POSSONO INVECE ESSERE INFLITTI SENZA LIMITI ALLA POPOLAZIONE-SPAZZATURA ITALIANA …
Il controllo e la vessazione di milioni di cittadini, contro ogni previsione di legge in vigore in Italia e con la scusa di una epidemia-non-pandemia, invece non è razzismo al contrario! Non è demofobia contro la propria cittadinanza sulla quale è stata scaricata la colpa delle inefficienze di una classe politica marcia, corrotta, spietata ma non incapace, come piace pensare ad una ben precisa compagine politica per lavarsi la propria coscienza!
La COVERT OPERATION sarebbe giustificata dalla emanazione di circa 200 regolamenti DPCM ILLEGALI, dei quali solo uno è stato ratificato dal Parlamento!
Non sarebbe il caso che l’effervescente Avatar e il Parlamento tutto avessero uno scatto di orgoglio e di dignità agendo SUBITO per la rimozione rapida di queste derive autoritarie che si stanno moltiplicando trasformandoli in vero e proprio COLPO DI STATO???
Una situazione illegale denunciata da un crescente numero di giuristi coraggiosi e onesti.
Mi auguro che questo sparuto gruppo di persone oneste possa agire efficacemente prima che le oscure legioni neomaccartiste quadrisex globaliste buoniste corrotte dalle big pharma li facciano assassinare:
- con casuali incidenti stradali,
- con perdita di equilibrio dalle finestre del settimo piano,
- con cibi guasti,
- con assunzione notturna di farmaci letali con etichetta bianca priva di indicazioni,
- con spruzzi di cianuro in faccia mentre viaggiano in treno o in aereo …
Ne riparleremo, spero, in tempo!
P.S.: A fine epidemia, nulla vieta a questi criminali assassini di avvelenare i pozzi e di reinfettare la popolazione con l’aiuto di esperti agenti della sovversione, di cecchini professionisti e altri “cugini di Teresa di Calcutta” …
NOTE
1) http://www.figlidellashoah.org/pagina.asp?id=124
2) https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/2018/06/unita-731-lorrore-dei-campi-di.html
4) https://www.lswn.it/robotica/nanorobot-a-forma-di-elica-penetrano-corpo-vitreo-degli-occhi/ ;
IN EVIDENZA
Garavelli, primario: la quarantena uccide l’Italia, non il virus
Quanto può durare, un paese bloccato in una quarantena? Colleghi psichiatri mi dicono che la gente comincia a soffrire. Forse, Covid farà più morti per le patologie psichiatriche (omicidi, litigi in famiglia e tra vicini) e per la crisi sociale e la fame che indurrà, che di per se stesso. Dobbiamo affrontare il toro per le corna: se le misure quarantenarie non dimostrano di funzionare, e se il virus non finisce la sua corsa per ragioni climatiche, allora bisogna pensare a qualcos’altro. Non bisogna bloccare il paese: abbiamo strumenti di chemioterapia e di chemioprofilassi analoghi a quelli a disposizione dell’India per contrastare la malaria. Abbiamo un farmaco come il Plaquenil (l’idrossiclorochina) che si sta dimostrando assolutamente efficace, e non solo per il trattamento delle forme acute in fase iniziale, determinando nella maggior parte dei casi lo sfebbramento in terza giornata e soprattutto riducendo il Covid e quindi la pressione sugli ospedali. Soprattutto: essendo un farmaco di lunga durata (22 giorni), che si concentra nelle cellule dell’alveo respiratorio, e che ha una larga tradizione d’impiego nella profilassi della malaria, con il Plaquenil potremmo anche fare una politica “coloniale”, come quella inaugurata in India dagli inglesi nei confronti della malaria. Abbiamo il coraggio di fare queste scelte?
Altrimenti, dalla segregazione non usciremo più (specie considerando che la speranza in un vaccino si sta allontanando sempre di più). Spero siano infondate, le perplessità che nutro nei confronti della vaccinazione per il coronavirus: io credo nei vaccini, incluso quello per l’influenza stagionale (la compresenza di influenza e Covid non è augurabile a nessuno). Ma dobbiamo prendere il toro per le corna. Ora abbiamo questa medicina preziosa. Probabilmente, in futuro, la farmacopea ce ne darà altre, a nostra disposizione. La malaria non siamo riusciti a vincerla: è tuttora endemica in molte zone del mondo, e altre ne ha conquistate. Per la malaria ci sono diversi vaccini, sperimentati da anni, che però non offrono un risultato risolutivo. Ma i paesi alle prese con la malaria – mezzo mondo – non si sono chiusi nella quarantena: affrontano il problema, lo vivono, e hanno medicine assolutamente efficaci, che curano i fatti acuti dei residenti e “profilassano” chi visita quei paesi per poco tempo. Questo è quello che abbiamo a disposizione. Dobbiamo essere realisti e affrontare il problema, non fare guerre sui singoli prodotti o sofismi sugli effetti collaterali (sappiamo benissimo che nessuna medicina è assolutamente “safe”, sicura, e infatti questi prodotti devono essere somministrati dai medici di base, che conoscono bene i loro pazienti).
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, su 14.000 decessi, solo l’1,2% erano persone sotto i 50 anni (è evidente che il pericolo si concentra sulla popolazione anziana). Covid è molto diffusibile, ma Ebola o il vaiolo sono assai più letali: nel caso di Ebola, muore anche un paziente su due. Da un punto di vista infettivologico – lo dico con un certo cinismo – il vaiolo e Ebola sono virus “seri”. Covid è un virus influenzale che ha un’unica disgrazia: è estremamente diffusibile. Fare tamponi a tutti? Ma in che tempi avremmo la risposta? E poi: vogliamo separare ulteriormente le famiglie, come propone qualcuno nell’Oms, creando campi di concentramento per contagiati? Chiudere il mondo per il Covid? Il mondo soffre malattie infettive come la tubercolosi, l’Aids nei paesi in via di sviluppo, la malaria e il morbillo infantile che provocano milioni e milioni di morti. Nei confronti di queste malattie, in quesi paesi si può fare poco o nulla. Eppure nessuno di loro ricorre alla quarantena, continuano ad avere milioni di morti – e parliamo anche di economie emergenti, che fanno impallidire quella italiana.
Nonostante il Covid, secondo l’Istat, nel primo trimestre del 2019 sono morti di polmonite più italiani rispetto a quelli deceduti del primo trimestre 2020? Evidentemente, la popolazione quest’anno è più salda. Ad esempio: è stata vaccinata di più e meglio nei confronti dell’influenza, che in questo periodo ha causato meno mortalità rispetto agli anni precedenti (e poi è arrivato il Covid). Ma mi sembra un po’ tutto sottostimato: gli asintomatici, i malati, i morti nelle case di riposo. Stando però ai numeri globali, la mortalità di Covid non è così allarmante: sembra inferiore all’1% (cioè: molto meno delle normali polmoniti batteriche stagionali, la cui mortalità è del 4-5% senza mettere in quarantena nessuno). La sfida a Covid non si vince negli ospedali, ormai al collasso e oltretutto non idonei. Si vince sul territorio, così come – da sempre – si vince la sfida contro la malaria.
Il caso della Svezia? Sembra dimostrare una tendenza diffusa in moltissimi governi: prima annunciano l’intenzione di controllare il fenomeno mettendo nel conto alcune vittime, poi si spaventano di fronte ai timori dell’opinione pubblica e così attuano misure di contenimento, essenzialmente per far vedere che stanno facendo qualcosa per limitare i danni, nell’immediato. Ma se poi avremo altre ondate pandemiche, largamente annunciate, il protrarsi della segregazione peggiorerà ulteriormente il bilancio, con il collasso socio-economico e la comparsa di strane dinamiche politiche. Poi, certo, è evidente l’assoluta sovrapponibilità tra la diffusione più acuta di Covid e le aree a maggiore diffusione di inquinanti come le polveri sottili. E’ una conferma grave e visiva: le polveri sottili determinano un’infezione cronica dell’alveo respiratorio (fino alla bronchite cronica ostruttiva). Un organo infiammato cronicamente può reagire in modo eccessivo all’infezione (come avviene in Covid-19).
Il vero problema è l’enorme diffusibilità di Covid. Se lasciato libero di correre, c’è il rischio che infetti 30-40 milioni di italiani. Visto che produce patologie nel 10% dei contagiati, vuol dire 4 milioni di italiani che si ammalano, potenzialmente 2 milioni di malati ricoverati in ospedale, di cui teoricamente un milione di questi in terapia intensiva, e – sempre potenzialmente – attorno al mezzo milione di morti. Dal punto di vista statistico, Covid non è poi un granché. L’80-90% della popolazione si infetta in modo asintomatico o “paucisintomatico”, il 10% si ammala, il 5% si ammala in modo grave e l’1% decede. E’ l’enorme diffusibilità a motivare i grandi numeri. Questo spaventa, di Covid: non la gravità della patologia in se stessa, ma i numeri che può scatenare. Lo stiamo vedendo: Covid-19 prosegue la sua corsa folle, nel mondo, che lascia dietro di sé una striscia di malati e di morti. Covid è ormai una patologia diffusa ovunque (quindi, possiamo definirla pandemia) con il maggior numero di casi – e di vittime – negli stessi Stati Uniti d’America. Al momento, quindi, pare un “cavallo pazzo” che sta correndo libero nelle praterie, nonostante tutti i tentativi di contenimento messi in opera, che evidentemente stanno rallentando – ma non bloccando – questo cavallo.
I tentativi di contenimento possono funzionare per patologie da contatto, come Ebola, dove tutti i diffusori sono sintomatici e quindi facilmente identificabili. In Ebola io identifico i malati (che poi sono anche quelli che infettano); dato che il contagio avviene per contatto, io li confino in quarantena e limito la malattia. Covid invece è un problema: è una patologia a trasmissione prevalentemente respiratoria, ma non solo. C’è il grande iceberg del sommerso: l’80-90% dei casi sono soggetti antistomatici, che verosimilmente possono trasmettere l’infezione. Soprattutto, nei confronti di Covid il sistema immunitario pare non essere così efficace. Di recente sono state descritte delle riattivazioni in pazienti ritenuti precedentemente guariti (circa il 10%), così come – potenzialmente – sono possibili delle re-infezioni. Quindi si va a ragionare di una patologia che magari dà un’acuzie, ma magari può dare anche delle recidive, e soprattutto può infettare cronicamente le nostre fosse nasali e di lì uscire in modo transitorio, continuando a determinare fonti di contagio, ben al di là delle misure di contenimento.
Picco e discesa? L’incremento dei casi è dovuto al fatto che vengono effettuati sempre più tamponi. Quanto ai tamponi, noi abbiamo pazienti francamente Covid che allo screening col tampone sono risultati negativi, pazienti positivi che non riescono a “negativizzare” e pazienti inizialmente con tampone positivo che poi diventa negativo: tutto dipende dal fatto che Covid viene eliminato a intermittenza, dal cavo rino-faringeo, e questo condiziona la risposta ondulante dei tamponi. E comunque, quello che cerco, trovo: più tamponi effettuo, e più casi trovo. Motivo: il sommerso è un numero enorme, stimato da diversi istituti prestigiosi. Si parla di milioni di italiani infettati da Covid: se facessimo i tamponi all’intera popolazione, troveremmo milioni di casi (e così in tutto il mondo). Una volta che finirà la quarantena, bisognerà vedere quanta popolazione si è infettata. E’ chiaro che un virus con questa diffusione potrebbe aver infettato, per dire, il 50-60% o anche il 70% della popolazione. Si tratterebbe quindi di proteggere quella parte di popolazione che non è stata infettata. E’ il concetto, vituperato, della cosidetta “immunità di gregge” del povero Boris Johnson.
Il problema però è un altro: questo ragionamento andrebbe bene se fossimo in presenza di una patologia che, una volta contratta (in modo più o meno sintomatico), desse un’immunità duratura, per il resto della vita. Ma, ahimè, ci sono grossissime preoccupazioni: una patologia che va incontro a riattivazioni, e probabilmente anche a re-infezioni, garantisce un’immunità per tutta la vita? Oppure: per quanto tempo la garantisce? O non la garantisce affatto? E se l’infezione naturale non garantisce un’immunità duratura, quanto la può garantire la vaccinazione, che “mima” l’infezione naturale ma è meno efficace? Il rischio è di trovarci, nel giro di mesi o anche di anni, di fronte a successive ondate pandemiche. La speranza allora è una sola: dato che questo virus è “tracimato”, manifestando in pieno la sua aggressività e contagiosità (forse un po’ meno la sua mortalità), visto che dal punto di vista ecologico tende ad adattarsi all’uomo, potrebbe ridurre la sua aggressività (che poi si estrinseca fino alla mortalità) e trasformarsi nel tempo in un banale agente del raffreddore – come lo sono gli altri coronavirus, suoi parenti stretti. Avverrà questo? E’ un auspicio, validato da tante evoluzioni di virus. Quanto tempo impiegherà, però, solo il buon Dio lo può sapere.
Da pandemico, il virus sta diventando endemico? Dovremo conviverci a lungo? Pare proprio di sì, ma non lo dico solo io. Molti colleghi infettivologi si stanno rassegnando a questa idea. Faccio un esempio semplice. Ci sono nazioni in pieno sviluppo economico che convivono con determinate malattie endemiche, forse anche più letali di Covid. La malaria, per esempio. E’ presente stabilmente in certe aree del Brasile, del Messico e dell’India. Nonostante ciò, questi paesi (in pieno sviluppo, come l’India) non applicano nessuna quarantena. Semplicemente, applicano vecchie misure coloniali, di buon senso, dettate loro dagli inglesi. Se la permanenza di uno straniero è di breve durata, si fa una profilassi farmacologica settimanale. Se invece nella regione malarica si vive a lungo, si trattano i fenomeni acuti. In India e non solo, si ritiene che ogni episodio febbrile sia dovuto in primis alla malaria. In quel caso si fa un ciclo di terapia breve per la malaria: se è malaria, va via; se non è malaria, dopo si penserà ad altro.
Questa pratica potrebbe essere assolutamente estesa anche a Covid: o Covid si estingue per conto suo, perché ha finito di infettare la popolazione o perché le condizioni climatiche non ne consentono più la trasmissione, se non si trova un vaccino non possiamo bloccare il paese in una quarantena infinita. E allora dovremo pensare a politiche di chemioterapia precoce, trattando i casi iniziali acuti – come si fa in molti paesi del mondo, economicamente emergenti, senza bloccarli affatto. In paesi come il Belgio, ai cittadini, si sta concedendo molta libertà: segno forse che le autorità stanno ragionando nei termini da me proposti. D’altronde, gli italiani come reagirebbero di fronte all’imposizione di un altro mese di segregazione? Bisogna essere realisti: io temo che la gente finirà per uscire lo stesso, e ci saranno disordini sociali. Pensiamo a quanti danni economici, psichici e sociali induce, questa quarantena. Forse quello che pavento è uno scenario da fantapolitica: ma temo che alla fine la gente uscirà per le strade, e il governo dovrà fare di necessità virtù (a meno di non schierare l’esercito, ma a quel punto non so più cosa potrebbe capitare).
(Pietro Luigi Garavelli, dichiarazioni rilasciate nella diretta web-streaming “I silenzi e la cura”, condotta su YouTube da Fabio Frabetti di “Border Nights” l’8 aprile 2020, con la partecipazione di Gianfranco Carpeoro. Il professor Garavelli, virologo clinico, dirige il reparto malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Novara).
Come funziona il MES “senza condizionalità”. Tra un anno ci faranno a pezzi
Domani si terrà il Consiglio europeo che deciderà, partendo dal documento dell’Eurogruppo del 9 aprile, le misure alle quali gli Stati potranno ricorrere per far fronte alla crisi sanitaria ed economica.
Ormai i giochi sono fatti:
– Sure
– Bei
– RecoveryFund
– MES (senza condizionalità nei limiti del 2% del Pil)
Gli eurobond, cioè la condivisione del debito sui titoli di nuova emissione, non ci saranno. La Germania e i Paesi del Nord hanno definitivamente detto di no. I giochi potrebbero riaprirsi? Può darsi, ma personalmente credo sia improbabile.
Successivamente, saranno in ogni caso gli Stati a decidere quali di queste misure attivare. Sì spera, senza i soliti ricatti europei: letterine, spread o minacce varie.
In Italia, due partiti su quattro della maggioranza parlamentare si sono già detti d’accordo ad attivare il MES (Partito democratico e ItaliaViva).
Il MES, dunque, farà parte del pacchetto. Lo ha confermato ieri pomeriggio in Senato lo stesso Presidente del Consiglio. Sul punto, De Angelis dell’Huffington Post 👇 https://www.google.com/amp/s/m.huffingtonpost.it/amp/entry/lavvocato-del-mes_it_5e9f3f2bc5b6a486d0804f0c/
Detto ciò, riporto qui di seguito una mia spiegazione – già pubblicata pochi giorni fa su Scenarieconomici – di cosa significa e come funziona il “MES SENZA CONDIZIONALITÀ“, cioè il cosiddetto Mes light.
Per non farvi prendere in giro, leggete con ATTENZIONE questi dieci punti:
1) il Mes è stato introdotto nel 2012 con un trattato tra i Paesi dell’eurozona, sottoscritto per l’Italia da Mario Monti il 2 febbraio 2012. Il trattato fu ratificato dal Parlamento italiano nel luglio 2012 (favorevoli PD, PdL, Udc e Futuro e Libertà di Fini);
2) Prima di questo passaggio, le istituzioni europee modificarono nel marzo 2011 l’art. 136 del TFUE (trattato sul funzionamento dell’Unione europea), grazie alla cui modifica fu possibile istituire un meccanismo di stabilità sottoposto a rigide condizioni (terzo comma art. 136 TFUE);
3) quel trattato del 2012 NON è stato modificato. Pertanto, giuridicamente, è quello – e solo quello – che trova applicazione. Per modificare un trattato serve un’ampia intesa tra gli Stati firmatari, ma soprattutto occorrono anni;
4) l’accordo individuato all’Eurogruppo del 9 aprile, dove per l’Italia ha partecipato in videoconferenza il ministro Gualtieri (PD), prevede un intervento pari al 2% del PIL per ciascuno Stato che ne facesse richiesta. Per l’Italia circa 35 miliardi. L’accordo prevede che, qualora lo Stato ne facesse richiesta, il denaro potrà essere utilizzato per le sole spese mediche e sanitarie, “senza condizionalità”;
5) per capire cosa significa “senza condizionalità“, occorre sapere prima quali sono le condizionalità. Un qualsiasi Paese che facesse ricorso al Mes non è sottoposto ad alcuna condizione se il suo rapporto debito pubblico/Pil fosse non superiore al 60%. Se invece questo rapporto fosse più alto, il Paese richiedente è sottoposto alla condizione di ristrutturazione del debito pubblico: cioè tagli selvaggi alla spesa pubblica e consolidamento fiscale (alias massacro di imprese e partite Iva);
6) se l’Italia, in questa situazione, ricorresse al Mes nei limiti del 2% del PIL (i 35 miliardi), per effetto degli accordi sinora intrapresi non sarebbe in teoria sottoposto alla pesante condizionalità della ristrutturazione del debito. Da tenere conto, tuttavia, che semplici accordi politici non sono sufficienti a superare le disposizioni di un trattato;
7) IMPORTANTE: “senza condizionalità” non significa che quei soldi non vadano restituiti. Tra due anni, se non addirittura già dall’anno prossimo, bisogna iniziare a restituirli, con gli interessi;
8) la cifra di 35 miliardi di euro equivale pressappoco a circa 9 punti percentuali di IVA. Nella fase di restituzione ciascun governo dovrà ogni anno trasferire una consistente fetta del gettito fiscale al MES. Questo vuol dire che lo Stato aumenterà la pressione fiscale per coprire quella “fetta” destinata al MES. In altre parole, consolidamento fiscale e inasprimento degli strumenti di accertamento;
9) sostanzialmente, l’assenza di condizionalità – dal punto di vista giuridico – non esiste. Ciò che Conte potrà ottenere al Consiglio europeo del 23 aprile è, al massimo, la totale assenza di condizionalità come semplice “promessa politica”, ma le criticità di cui sopra restano invariate. Anche perché il trattato non è stato modificato;
10) il “MES light” o “senza condizionalità” è semplicemente un cavallo di Troika rinviato di qualche anno.
Riuscirà nuovamente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a prendere in giro i 5Stelle e il Paese?
FONTE:https://scenarieconomici.it/come-funziona-il-mes-senza-condizionalita-tra-un-anno-ci-faranno-a-pezzi-di-giuseppe-palma/
Crollo ponte e incendi
Federica Francesconi 8 04 2020
Il crollo di oggi del ponte in provincia di Massa Carrara e il rogo alla casa di Mario Draghi nella notte sono due eventi impregnati di una valenza simbolica strettamente connessa. Il mondo è costellato di segni e simboli che non si manifestano mai casualmente. Per chi sa decifrarli essi rimandano a precisi messaggi provenienti da un altro piano di comprensione, e quindi, anche da un altro piano di esistenza. Tra ieri e oggi sono in atto le trattative per l’accorso sul MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, che se dovesse essere firmato dal governo italiano stringerà ancora di più il cappio al collo degli italiani. Brucia la casa di uno dei superburocrati più convinti dell’intoccabilità dell’UE. Cade un ponte, il terzo in pochi mesi, evento disastroso che è la fotografia del crollo economico, sociale e psichico di un paese e di un popolo, provato e martirizzato oltremisura da anni di Austerity. Il tutto avviene in un clima psicosi collettiva e di Stato di polizia, in cui a dettar legge sono burocrati disumani votati o al tecnicismo dei parametri europeisti o allo scientismo più fanatico. Siamo in mano a una scienza e a un’economia disumane, che hanno ridotto l’essere umano a un numero quantificabile secondo cifre, algoritmi e percentuali. Chi sono i nuovi stregoni 2.0? Sono loro, i burocrati di Bruxelles, con le loro operazioni magiche controiniziatiche finalizzate alla distruzione di Stati, identità etnico-cuclturali e coscienze di popolo. Brucia la villa di Draghi; brucia la coscienza sporca e l’anima nera di un tecnocrate che qualcuno ora vorrebbe piazzare a Palazzo Chigi. Cade un ponte, l’ennesimo; cade il mito del paradigma economicista dell’Austerity presentato dai suoi adoratori come perfetto, eterno e quindi intoccabile. Lo stesso paradigma in nome del quale in Italia è stato smantellato lo Stato sociale, la sanità in primis, per essere accettati come Paese nel cerchio magico degli stregoni ammazzapopoli. In nome dello stesso paradigma oggi 60 milioni di italiani sono agli arresti domiciliari. L’UE, l’OMS e le multinazionali del farmaco lo vogliono. E in nome dello stesso paradigma un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ventila l’ipotesi di creare una task force per combattere la disinformazione sul Corona Virus. Settantasettesimi nella classifica di ques’anno sulla libertà di stampa. Questo il posto occupato dall’Italia, scavalcata persino dal Burkina Faso, il paese più povero del mondo. Ma c’è chi pensa a mettere il bavaglio a chi non si genuflette all’idolo del Paradigma di inciviltà di cui loro sono i sacerdoti, o meglio maghi neri.
Segni e simboli, dicevo, vanno letti con una mente libera da preconcetti e con uno spirito che tenga insieme realtà empirica e realtà spirituale. L’occhio della mente razionalista è inadeguato a leggerli. Occorre riattivare ed allenare il terzo occhio, quello che tiene insieme realtà e metarealtà, spirito e materia, sacro e profano. Il simbolo unisce aspetti o piani di un’unica realtà in cui siamo immersi e che al tempo stesso ci sovrasta. Ma chi, oggi, è ancora capace di leggere i simboli e i segni tra le pieghe deviate di una storia e di una scienza che hanno cancellato dall’orizzonte della conoscenza contemplativa l’altra metà dell’Essere, che è il vero Essere?
Come denunciato da Julius Evola con una bellissima immagine evocativa, oggi Cartagine si prende la sua rivincita. Cartagine, impero economico, simbolo nell’antichità del primato del denaro sui valori della Tradizione, ha sconfitto Roma e Atene. Ma noi italiani non siamo Cartagine. Le nostre radici sono Roma, il diritto, e Atene, la filosofia e in generale il sapere. E’ ora che Roma e Atene risorgano come luoghi ideali, cioè come luoghi dello spirito e dell’anima.
Agli psicotici che in questi giorni denunciano i vicini perché vanno a fare una corsetta, a quelli che vorrebbero Draghi come Presidente del Consiglio per salvare la Patria, dico: tenetevi pure la vostra arida mente distorta e manipolata. Io mi tengo la conoscenza contemplativa e la forza del simbolo.
FONTE:https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10218905814734121&id=1165264657
Meno democrazia, grazie alla paura: è il disegno di Conte
Il problema è l’uso politico della paura. Perché oggi, padrona incontrastata della scena pubblica e dei sentimenti privati, è la paura della pandemia, del contagio, di questo nemico invisibile e feroce che si può nascondere dovunque e d’improvviso può assalirti e condannarti in poche ore a una morte atroce, solo come un cane. Una paura di tutto un popolo (e di quasi tutto il mondo) come mai si era vista serpeggiare fra la gente. Ma, attenzione, c’è un’operazione politica in corso in Italia che fa leva proprio su questa ansia collettiva. La tentazione del potere di usare la paura c’è sempre stata, come spiegava anni fa Zygmunt Bauman: «Di sicuro la costante sensazione di allerta incide sull’idea di cittadinanza nonché sui compiti ad essa legati, che finiscono per essere liquidati o rimodellati. La paura è una risorsa molto invitante per sostituire la demagogia all’argomentazione e la politica autoritaria alla democrazia. E i richiami sempre più insistiti alla necessità di uno stato di eccezione vanno in questa direzione». Queste parole di Bauman fanno pensare all’Italia oggi alle prese con l’epidemia da coronavirus. Ieri un insigne giurista, Claudio Zucchelli (fino a pochi mesi fa presidente della sezione normativa del Consiglio di Stato), in un suo intervento, giudicava «molto dubbia» la «costituzionalità» dei Dpcm e delle ordinanze emanate a causa del Covid-19, «avendo essi limitato diritti fondamentali costituzionali».
Infatti si può incidere su quei diritti «in caso di emergenza purché le limitazioni scaturiscano dal rispetto delle forme cioè della sovranità popolare» che si esprime nel Parlamento. È vero che – dopo molte critiche in questo senso – «il governo ha presentato al Parlamento un decreto legge (n. 19 del 2020) con il quale ha creduto di aggiustare la situazione». In realtà, spiega Zucchelli, «nulla è cambiato, perché il Dl enumera e descrive tutte le misure restrittive già contenute nei precedenti Dpcm, ma non le adotta, delegandole al presidente. È questi che decide sulla esistenza o no dello stato di eccezione, non il Parlamento. Ma chi ha il potere di decidere lo stato di eccezione e sospendere il diritto, possiede la sovranità, e dunque la sovranità si sposta dal popolo al presidente». Zucchelli spiega: «Questa è la violazione avvenuta in questa contingenza perché sono stati accentrati nelle mani del governo il potere normativo e quello esecutivo. Situazione dalla quale metteva in guardia Montesquieu. Il drammatico dubbio è quindi che con il pretesto della emergenza, si tenti di cambiare il volto stesso della democrazia occidentale, andando verso una democrazia autoritaria, ossimoro che cela una nuova forma di Stato autoritario».
Proprio per la paura dilagante in queste settimane tutto un popolo ha accettato senza la minima obiezione qualcosa che sarebbe stato impensabile fino a pochi giorni fa: la forte limitazione della nostra libertà personale, la rinuncia ai nostri legami sociali e addirittura la prospettiva prossima del baratro economico. Il paese vive questa generale condizione di paralisi come ipnotizzato. Senza ancora rendersi conto precisamente di cosa sta accadendo. Ma perché Conte ha deciso quella forzatura? La via naturale sarebbe stato un serio dibattito parlamentare con il coinvolgimento di tutte le forze politiche nel governo per avere l’unità del paese e renderlo più forte in questa battaglia terribile. Ma questo avrebbe significato rimettere in gioco il centrodestra (che è maggioranza nel paese) e Salvini (che Conte detesta) e probabilmente avrebbe portato pure all’accantonamento di Conte. Perciò l’attuale premier – che sta a Palazzo Chigi senza legittimazione popolare – con i suoi strateghi ha scelto la via opposta, intravedendo in questa emergenza nazionale la grande occasione per darsi un’immagine da leader.
Ha dunque varato una sorprendente operazione politica. Si è preso un ruolo esorbitante invadendo Tv e altri media e diventando l’unico attore sulla scena, non avendo voluto neanche nominare un Bertolaso per l’emergenza (pure il Consiglio dei ministri è evaporato). È diventato un uomo solo al comando e si è proposto come il Grande Rassicuratore della gente impaurita dall’epidemia. Gli errori fatti da lui e dal suo governo da fine gennaio, quando è scattato l’allarme, nella gestione dell’emergenza, sono davvero grandi (da quelli sulla Lombardia, alle preziose settimane di febbraio perse senza far nulla, dalla mancanza di attrezzature di protezione, perfino negli ospedali, fino alla carenza di cure a domicilio per i positivi). Ma paradossalmente e inspiegabilmente tutto questo non sembra suscitare (ancora) indignazione. Perché fra la gente la ragione critica è oggi totalmente soffocata dalla paura. Infatti – nonostante questi errori – nei sondaggi pare che il consenso attorno a Conte e questo governo – al momento – sia cresciuto. Perché? E perché l’opposizione – che ha cercato di dare il suo contributo critico evidenziando gli errori del governo, viene – a quanto – pare penalizzata?
Lo ha spiegato bene Marco Gervasoni nel suo pamphlet, “Coronavirus: fine della globalizzazione” (con Corrado Ocone): «Quando c’è la paura – e l’epidemia è uno dei fattori che più la scatena – l’essere umano è pronto a rinunciare a tutto, pur di salvare la vita. Quando l’uomo ha paura ha bisogno sì di un capo. Ma di un capo che lo rassicuri, non che crei ulteriore paura o ansia… quando l’uomo ha paura di morire si affida a chi può dargli maggiore certezze. Per questo inevitabilmente, sul breve periodo (che però non sappiamo quanto potrà essere lungo) la crisi mondiale favorirà chi al potere già ci sta». Il bisogno collettivo di rassicurazione si vede bene nel successo del più sciocco slogan del secolo: “Andrà tutto bene”. Si contano i morti a migliaia ogni giorno, ma la gente ha bisogno di qualcuno che – come ai bambini – ripeta: non preoccuparti, andrà tutto bene. Contro ogni evidenza, perché questo non è il momento della razionalità. Conte si è inserito in questa ondata di paura, per rispondere a tale bisogno di rassicurazione, come unica autorità in campo (sostenuto da Mattarella e Bergoglio) e lo ha fatto ostentando appunto paterna protezione. Così è cresciuto in popolarità. Il suo progetto politico punta al Quirinale. Ma è difficile che un governicchio così debole e minoritario possa superare l’enorme scoglio rappresentato dal crollo della nostra economia (a fine aprile arriveranno i primi dati e saranno terrificanti).
Di fronte a quella situazione drammatica s’imporrebbe la necessità di un governo di unità nazionale, che fosse largamente maggioritario in Parlamento e nel paese, ma sicuramente si accamperanno le solite scuse: «Non si può fare una crisi di governo in questa situazione di emergenza e tanto meno si possono fare le elezioni». Allora potrebbe saltar fuori dal cilindro l’idea di un direttorio di illuminati che affiancherebbero il premier per “salvare” il paese dal tracollo totale. Nei giorni scorsi una falsa notizia attribuita all’Ansa (che ha subito fatto denuncia), parlava di colloqui fra le alte istituzioni su una «task force per la ricostruzione» e si facevano i soliti nomi di Draghi, di Cassese e di Amato. «Notizia falsa, ma in fondo verosimile», ha commentato “Lettera 43″. Chi l’ha fabbricata potrebbe aver orecchiato idee che circolano nell’aria. Qualcuno sospetta che alcuni di quei nomi siano stati fatti per essere “bruciati”. Se si percorresse quella via sarebbe una sorta di commissariamento della Repubblica, che forse passerebbe in modo indolore fra la gente attanagliata dalla paura e – anche – dal dramma economico. La paura e l’emergenza permettono tante cose. In fondo le prove generali sono appena state fatte in questi giorni. Il rischio, come scrive Zucchelli, è che «con il pretesto della emergenza, si tenti di cambiare il volto stesso della democrazia occidentale, andando verso una democrazia autoritaria».
(Antonio Socci, “Meno democrazia e più paura, così il premier prova a diventare leader”, da “Libero” del 5 aprile 2020).
L’ORA DELL’INFAMIA?
22 04 2020
Rilancio con grande piacere lo spettacolare intervento del senatore BAGNAI che dice la semplice e tremenda verità, siamo governati dal un novello governo di Vichy che sta con ormai piena evidenza per il nemico del paese e dei cittadini italiani, cioè quella parte della U.E. Nord Europea a trazione nettamente tedesca che ha usato la U.E. e l’Euro come arma di distruzione di massa e di dominio coloniale del Sud Europa.
VIDEO QUI: https://youtu.be/qPyhc7Qxh_A
Bagnai sta diventando un vero faro con altri ottimi tecnici come Borghi e Rinaldi per una speranza di rinascita e salvezza nazionale.
Allego l’ottima analisi complessiva di 7+, Vitangeli ha superato se stesso e incasella in modo perfetto e con un ottima esposizione la situazione reale e gravissima che stiamo vivendo con questo governo di Vichy sorretto in massima parte da quelli che si erano presentati come novelli “partigiani” contro il nazismo economico tedesco, cioè i 5 stelle che si sono rivelati come l’arma segreta occulta delle élites della finanza speculativa Teutonica!!
VIDEO QUI:https://youtu.be/gk851EVtf6c
Allego inoltre la bella analisi del direttore di Limes che spiega in ottimo modo le spinte geopolitiche che sta generando il Coronavirus, in particolare nel conflitto ormai aperto fra USA e CINA.
VIDEO QUI:https://youtu.be/u54dGV9vvd4
Ottima l’analisi di Fabbri su come gli USA stanno affrontando la crisi da Coronavirus e sulle conseguenze di una sanità privata, costosissima e basata solo sul massimo profitto.
Segnalo a Lega e Fratelli d’Italia che l’unico modo per salvare il paese è dare ai 5 stelle una via di fuga dal PD, nel cui abbraccio mortale sta soffocando e profondando nell’IGNOMINIA ma non molleranno la poltrona dorata da “Onorevoli”, quindi le élites teutoniche avranno 3 anni per depredare e spolpare definitivamente il nostro paese.
Quindi caro Salvini e cara Meloni mirare solo alle elezioni (che in questo momento non si potrebbero fare sia per problemi sanitari che di SPREAD) è criminale verso l’interesse collettivo del paese in questo momento!
Serve un’alternativa e una via di uscita per la creazione di un GOVERNO DI SALVEZZA NAZIONALE che faccia quello che va fatto, cioè Mini-bot, Certificati di credito fiscale, Stato-note, ecc., ecc., ecc. UNA SVOLTA EPOCALE FREGANDOSENE ALLEGRAMENTE DELLE “NORME” EUROPEE CHE LA GERMANIA IN TESTA VIOLA TRANQUILLAMENTE DA DECENNI.
Il punto cruciale della storia è adesso, siate all’altezza, i 5 stelle sono solo “ragazzi”, SPESSO SENZA ARTE NE PARTE CHE NELLA POLITICA ON LINE HANNO GIOCATO LE LORO CARTE (chi smanettava meglio e sapeva fare “cordate”) e si sono trovati miracolati con stipendi e privilegi da favola e non ci vogliono rinunciare a qualunque costo, sono stati “allevati” con cura a loro insaputa (salvo i leader) proprio per portarli a tradire, per proprio interesse personale, l’interesse nazionale e a diventare gli strumenti della macelleria sociale in arrivo.
L’Italia non può aspettare 3 anni per toglierci dai ……… i traditori del paese piddini che ormai tengono per gli attributi i 5 stelle, DATEGLI UNA VIA DI FUGA!
FONTE:https://scenarieconomici.it/lora-dellinfamia-di-marco-santero/
ECCO DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI RACCOLTI DALLA PROTEZIONE CIVILE
17/04/2020 Alan Kurdi, al via il trasbordo dei migranti su una nave della Tirrenia.
L’imbarcazione della Ong Sea Eye è al largo di Palermo. I migranti saranno sottoposti a tampone.
Invece per 146 migranti a bordo della nave Alan Kurdi sono in procinto di essere trasbordati sul traghetto Rubattino della Tirrenia, dove saranno sottoposti al tampone dal personale della Croce Rossa e resteranno in quarantena in attesa di essere poi redistribuiti tra i paesi dell’Unione europea. Le due navi sono a circa un miglio dal porto di Palermo, in attesa del via al trasbordo. I dettagli dell’operazione sono stati decisi nel corso di un incontro tra il prefetto di Palermo, il sindaco, i responsabili della Croce Rossa, dell’Asp e della Protezione Civile.Secondo il quotidiano La Verità, l’imbarcazione potrebbe avere un costo di quasi 1 milione ogni 15 giorni. Ma le navi potrebbero non bastare: “Il governo cerca alberghi per l’accoglienza degli immigrati”.I migranti in isolamento su una nave. È questa l’ultima idea per mettere in quarantena chi sbarca nel nostro Paese con mezzi propri o con l’aiuto delle Ong.
Ma il prezzo per mantenere le imbarcazioni potrebbe essere molto alto. La Verità, infatti, ha stimato una spesa di circa 1 milione di euro per le due settimane, e la scelta sarebbe caduta su di una nave traghetto. E per citare il grande Totò: ” E noi paghiamo”
FONTE:https://www.facebook.com/sisto.ceci.94?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARAOQY_14W4XbyoqydffdEYtn3dG86PksZSer3hCI4QaCnHnxzAIuapgBbm_zVI-NL-2bNEqVrSMTTt0&hc_ref=ARSFUUovqYfiGTIVPMmuxhKX9fsqPhFnxIRvvoKy8JOus2rECeyBl_7FQXNc3UCjQg0&fref=nf
RIPRESA OMS IN ITALIA
Federica Francesconi 8 04 2020
Un cerchio magico di mercenari al soldo delle case farmaceutiche vorrebbe imporre all’Italia l’agenda delle riaperture e dettare legge su quanto far durare le restrizioni sulle libertà dei cittadini. Pazzesco! L’OMS pretende di trasformare l’Italia in una Cina in miniatura, cioè in un paese autoritario dove per fare i propri bisogni si dovrà chiedere il permesso ai fantomatici “comitati tecnico-scientifici”, longa manus dell’OMS.
Già avevo notato nei giorni scorsi che ai timidi segnali del governo di una graduale riapertura delle attività il cerchio magico degli scienziati-divinità aveva reagito alzando il tiro del terrorismo psicologico diretto verso la popolazione italiana.
A chi obbediscono Ricciardi, Arcuri e gli altri? Non certo alla Patria.
Essi rispondono all’OMS, la quale è fortemente compromessa, per non dire ammanicata, con le multinazionali del farmaco. Per questi esemplari della scienza senza coscienza dovremmo stare reclusi a casa fin quando lo stabiliscono loro. Osservate con attenzione i tratti somatici di Ricciardi: vi sembra la faccia di una persona in buonafede che ha a cuore il popolo italiano? La fisiognomica è scienza esatta. Non mente mai.
Eccola, in tutto il suo splendore, l’immagine della scienza contemporanea: arrogante, disumana, autoritaria.
Mi auguro che i governi rispediscano con la coda tra le gambe questi burocrati-scienziati che si atteggiano a padreterni dal non luogo da cui provengono, cioè dall’anonimato e dal nulla cosmico.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10218909689910998&id=1165264657
ATTUALITÀ SOCIETÀ COSTUME
Giù le mani dagli anziani
Articolo uno delle fasi due, tre, quattro e successive: giù le mani dagli anziani. Non provateci neanche a relegare per un tempo indefinito i vecchi nelle loro case, non pensateci neanche ai vecchi al semiergastolo domiciliare. Tutti fuori e gli over 70 chiusi a chiave fino a settembre? Archiviatela come una battuta. In Italia, per fortuna, c’è una Costituzione che vieta le discriminazioni di interi gruppi, in blocco, colpiti per il solo fatto di esistere? Possibilità di arrivare in manette domiciliari fino a Natale, come ha ipotizzato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (che tra l’altro ha 62 anni, e sta sempre fuori di casa)? Una barzelletta macabra, nulla di più. Da notare che i vecchi — chiamiamoli così, i vecchi, come quelli finiti nell’ecatombe delle Rsa — non sarebbero nemmeno i contagiatori, gli «untori» da tenere isolati in quarantena, ma i contagiati, i fragili da tenere chiusi nello sgabuzzino per consentire agli altri di muoversi sena preoccupazioni. Dunque, basta, chiuso il discorso: i vecchi potranno uscire quando potranno uscire tutti gli altri, la Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge non verrà strappata.
Resta la sensazione che il virus abbia anche fortemente intaccato il nostro senso della libertà. Stiano vivendo un sacrificio mostruoso, che ci serve per contrastar la pandemia. Stiamo rinunciando, e non si può fare altrimenti, a libertà fondamentali come la libertà di movimento, di lavorare, di istruirsi, di pregare nei luoghi di culto liberamente scelti, di scambiarsi affetti e consuetudini sociali, persino di divertirsi malgrado i profeti del nuovo Medioevo penitenziale, ma non dobbiamo abituarci mentalmente e culturalmente alla fine della libertà. Stiamo per rinunciare con i tracciamenti telefonici a un valore essenziale della grande civiltà borghese oramai al lumicino, la libertà della vita privata, ma con spirito di sacrificio. Giù le mani dai vecchi, dunque. Anche perché i loro persecutori predicano la clausura come un esperimento, visto che non sanno nemmeno quale potrebbe essere il vantaggio di queste misure discriminatorie. La società libera ha bisogno degli anziani e infatti le distopie totalitarie, come La fuga di Logan, prevedono lo sterminio di chi supera una certa età. Viva i vecchi, liberi.
Anpi esclusa da celebrazioni per il 25 aprile. I partigiani rosicano e minacciano il governo
Il grido di dolore dei partigiani
Il grido di dolore dei pochi partigiani ancora viventi e dei tanti ragazzotti che infoltiscono le fila della fu associazione reducistica è stato immediatamente raccolto da Repubblica e compagnia. Immaginiamo che a breve scoppierà anche una polemica politica, il cui esito più probabile sarà quello di un compromesso che permetta all’Anpi di partecipare. Staremo a vedere, in ogni caso per il momento l’indignazione dei partigiani è forte: “La Presidenza e la Segreteria Anpi Nazionali esprimono incredulità e rammarico di fronte ad un atto di indifferenza e scortesia del governo Conte, che mai si sarebbero aspettati. Si tratta di questo: nella giornata del 25 aprile p.v., al mattino, in moltissime città e paesi italiani sono previste celebrazioni con la deposizione di un fiore o di una corona al monumento o altro luogo significativo della Resistenza locale. Ebbene, quest’anno sarà impedito al rappresentante dell’Anpi o di altra organizzazione partigiana o resistenziale, di deporre quel fiore. Potranno farlo soltanto i signori Prefetto e Questore e, ma non è ancora chiaro, il Sindaco”.
Il “pretesto” degli assembramenti
Niente “fiore del partigiano” quest’anno, almeno per il momento. La lamentela dell’Anpi nella seconda parte del comunicato pubblicato si appella direttamente a Fraccaro: “Gli ricordiamo che l’argomento di evitare assembramenti è, in questo caso, assolutamente pretestuoso, perché si tratterebbe di una persona sola e ovviamente dotata di ogni presidio di protezione sanitaria. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile. Mentre il governo si accinge a far riaprire varie industrie, vieta ai partigiani e agli antifascisti di portare un fiore sulla tomba dei propri morti. Tutto ciò potrebbe denotare, in ultima analisi, o malafede politica o completa ignoranza della storia patria”.
Il grido di dolore dell’Anpi si conclude poi con una serie di passaggi retorici sull’importanza del 25 aprile etc che poco hanno a che vedere con la polemica in sé, ma che servono ovviamente a chiamare a raccolta tutti quegli esponenti del mondo politico e culturale, a cui sostanzialmente l’Anpi si appella per fare pressione sul governo. Staremo a vedere come andrà a finire. Se le sale scommesse fossero aperte punterei sul fatto che alla fine l’Anpi sarà accontentata, come sempre.
FONTE:https://www.ilprimatonazionale.it/politica/anpi-esclusa-da-celebrazioni-per-il-25-aprile-i-partigiani-rosicano-e-minacciano-il-governo-153965/
BELPAESE DA SALVARE
L’Organizzazione Mondiale della Malasanità governa l’Italia
Ha fatto scalpore l’annuncio di Trump di tagliare i fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ma tra l’inquilino della Casa Bianca e l’ente di Ginevra non corre buon sangue già da un po’. L’accusa è quella di non aver operato tempestivamente nella comunicazione del diffondersi del coronavirus dall’epicentro cinese di Wuhan, dove il patogeno sembra essersi manifestato già da fine 2019. Il 30 dicembre il medico cinese Li Wenliang, poi morto a causa del virus, aveva lanciato l’allarme tra della diffusione dell’epidemia, ma le autorità locali lo avevano censurato, tacciandolo di divulgare menzogne e di arrecare «un grave disturbo dell’ordine sociale». Il 31 dicembre Taiwan, che non fa parte dell’Oms in quanto non viene riconosciuta repubblica indipendente dalla Cina ma sua provincia, aveva informato l’istituzione internazionale di possedere le prove della trasmissione umana del Covid-19. Per tutta risposta, due settimane dopo l’Oms dichiara in un tweet: «Le indagini preliminari condotte dalle autorità cinesi non hanno trovato prove chiare riguardo alla trasmissione da uomo a uomo».
Solo successivamente l’istituto che dovrebbe garantire la salute della popolazione mondiale prende atto del contagio umano. In visita a Pechino, il presidente Tedros Ghebreyesus elogia il modello cinese e la sua velocità di risposta all’epidemia. Unostudio condotto dell’Università di Southampton prova come il numero dei casi di coronavirus avrebbe potuto essere ridotto del 95% se la Cina si fosse mossa solo tre settimane prima per attuare il contenimento del virus. Non è un caso se il viceministro giapponese ha definito l’Oms «l’organizzazione cinese della sanità». La condotta ambigua e poco trasparente dell’istituto sanitario mondiale non è nuova né lo è quella del suo direttore generale. Nel ruolo precedente di ministro della sanità in Etiopia, Tedros Ghebreyesus è stato accusato di nascondere tre grandi epidemie di colera, falsificando i casi. Ha inoltre presieduto il Fondo globale per la lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria, di cui la Fondazione Bill e Melinda Gates è cofondatrice, che è stato coinvolto in scandali di frode e corruzione.
Una volta assunto l’incarico di direttore generale nel 2017, ha tentato di collocare il dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe come “ambasciatore di buona volontà” presso l’Oms stessa. Un curriculum non proprio impeccabile! La stessa Oms in fatto di scandali sembra avere un certo trascorso. Oltre all’affaire “spese folli” per viaggi, che più volte l’ha riguardata – fino al 2013 la spesa media sfiorava addirittura gli 800 milioni annui – è stata responsabile di procurato allarme per falsa pandemia. Nel maggio 2009 l’istituto di Ginevra ha annunciato una pandemia di influenza suina H1N1, per cui l’allora presidente Margaret Chan aveva invitato le case farmaceutiche a produrre «nella migliore delle ipotesi 4,9 miliardi di vaccini contro l’influenza all’anno». In realtà non si è verificata alcuna pandemia di H1N1 e molti governi occidentali si sono ritrovati con scorte inutilizzate di farmaci e vaccini contro il virus, acquistati a un carissimo prezzo, con un giro d’affari delle case farmaceutiche stimato dalla Jp Morgan tra i 5,8 e gli 8,3 miliardi di euro.
A dir poco inadeguata è stata poi la gestione dell’emergenza Ebola, in cui l’Oms ha dovuto ammettere, in un documento interno del 2014, di aver commesso «sviste e sottovalutazioni», reagendo con grave ritardo per arginare l’epidemia in Africa. Il prezzo è stato quello di migliaia di vite umane in territori già martoriati da fame ed epidemie. Potremmo indagare ancora oltre sulla scarsa trasparenza e affidabilità dell’Oms, ma questo ci basta per porci una domanda cruciale: possiamo consegnare non solo la tutela della nostra salute, ma addirittura l’ordine economico e democratico del nostro paese, come sta avvenendo oggi, a questo organismo?
(Ilaria Bifarini, “Oms, Organizzazione della Mala Sanità”, dal blog della Bifarini del 17 aprile 2020).
FONTE:https://www.libreidee.org/2020/04/lorganizzazione-mondiale-della-malasanita-governa-litalia/
CONFLITTI GEOPOLITICI
Il “sorprendente” piano di Soros sul futuro dell’Ue e della Bce
DI MAURO BOTTARELLI
ilsussidiario.net
Alla vigilia del Consiglio europeo di domani è arrivato un intervento di George Soros che chiede l’emissione di bond perpetui Ue.
Premessa doverosa di questi tempi. Ovvero, sgombriamo subito il campo da complottismi o dietrologie da quattro soldi: non credo affatto che il protagonista dell’articolo di oggi sia il deus ex machina della Spectre mondiale, ne una sorta di Prescelto che nel tempo libero pratica strani rituali con sacrifici umani, tanto per rompere la routine fra una sobillazione e un colpo di Stato. Penso però che sia uno speculatore della peggior risma, un pescecane senza scrupoli che avendo fiutato l’aria e capito che la vasca in cui nuotava – con gli anni e il progresso tecnologico – si stava popolando di esemplari più feroci di lui, ha scelto la strada di un dorato pensionamento anticipato, dandosi una bella ripulita alla coscienza e re-inventandosi filantropo. Insomma, una strategia diversa per ottenere il medesimo risultato di quando speculava. Ma con minori rischi. E, anzi, garantirsi uno status quasi da benefattore dell’umanità che spalanca porte politiche e stende tappeti rossi diplomatici.
Non serve un campione di Indovina chi? per capire che sto parlando di George Soros, l’uomo che con i suoi magheggi muove pedine più o meno inconsapevoli sugli scacchieri internazionali, utilizzando i diritti umani e civili (leggi Ong, università e centri studi) come piede di porco per aprire le porte e favorire gli interventi dell’artiglieria di turno. Il caso del’Ucraina, in tal senso, fa scuola. Non a caso, in mezzo al grande can-can golpistico insediatosi nella ex Repubblica sovietica, ha sguazzato un figlio dell’establishment Usa come Hunter Biden. Insomma, George Soros non è l’Innominato, ma, certamente, nemmeno una dama di San Vincenzo. Frequenta la gente che conta. E difficilmente, a differenza di filantropi social come Bill Gates, tende a sovra-esporsi.
Capite quindi che quando, come mi è accaduto ieri, ci si imbatte in un suo consiglio pubblico all’Ue alla vigilia del Vertice spartiacque di domani, uno drizza le antenne. Non per cercare e svelare complotti, bensì per leggere fra le righe di quelle parole apparentemente zuccherine verso i destini dell’Europa. George Soros, infatti, ha pubblicato un intervento su Project syndicate , una syndication appunto che pubblica interventi di politici, intellettuali, scienziati, economisti (fra cui, Nouriel Roubini) e che si autoproclama nientemeno che la World’s opinion page, dal titolo che si presta a poche interpretazioni: The EU Should Issue Perpetual Bonds. Ovvero, l’Ue dovrebbe emettere perpetual bonds. Come foto di copertina, i quattro principali referenti dell’oligarchia comunitaria, fra cui David Sassoli.
I contenuti? Partendo dalla proposta di Ursula Von der Leyen di un Recovery fund da un triliardo di euro di controvalore, George Soros propone che il finanziamento dello stesso avvenga appunto attraverso l’emissione di bond perpetui, il cui costo per l’Unione – garantendo un coupon fisso dello 0,5% – sarebbe a suo dire di soli 5 miliardi di euro l’anno, meno del 3% del Pil comunitario. Inoltre, anche a livello tecnico, questa formula garantirebbe un facile assorbimento di mercato, poiché a fronte di un controvalore troppo ampio per essere “digerito” da investitori che oggi non sono proprio allo zenit della fiducia verso l’Ue e il suo futuro, si potrebbe appunto rateizzarne l’emissione gradualmente, senza bisogno di creare una nuova obbligazione ogni volta. Poi, la perla, ciò che mi ha davvero fatto drizzare le antenne. Per il filantropo, infatti, uno strumento simile sarebbe enormemente attrattivo per terminare nella platea di collaterale destinato agli acquisti della Bce in seno ai programmi di stimolo, visto che un perpetual bond – per sua stessa definizione – ha sempre medesima scadenza, quindi non richiederebbe alla Bce un ribilanciamento temporale del portfolio di investimento, come mostra questo screenshot dell’articolo.
Ma guarda un po’: quello che viene dipinto come il Gran Visir di tutti i complotti massonico-giudaico-plutocratici vorrebbe – alla fine della fiera e tagliando la materia con l’accetta – la Bce come prestatore di ultima istanza e acquirente marginale perfetto e designato del veicolo di finanziamento e pre-mutualizzazione dell’Unione europea per rispondere alla pandemia da Covid-19. Guarda caso, proprio ieri da fonti della Commissione Ue arrivava una dichiarazione netta, relativamente all’agenda prevista per il Vertice di domani: il Recovery Fund non è all’ordine del giorno dei lavori. Chi pensate che lo abbia tolto dall’agenda, forse l’Italia o la Spagna? O più facilmente quei cattivoni di tedeschi, i quali saranno anche rigoristi con la testa quadrata e il surplus commerciale esorbitante, ma una fregatura la fiutano lontano un miglio, essendo mal fidati di natura. E quando uno come George Soros aspetta la vigilia del Vertice Ue più importante degli ultimi anni per lanciarsi nell’endorsement palese di una mossa come l’emissione congiunta di debito perpetuo, giustamente fra Berlino e Francoforte i telefoni si fanno bollenti. E i diktat fioccano, con la finalità preventiva.
Ora, per capire cosa intendo, meglio spiegare più nel dettaglio cosa siano i perpetual bonds e quale sia il meccanismo tecnico che li governa. Questo strumento è entrato in Italia con la riforma Vietti del 2004, ma nel mondo anglosassone è noto da centinaia di anni, tanto che il Regno Unito lo utilizzò con il nome di Consols per finanziare le Guerre napoleoniche e poi per l’emissione di bond di guerra (war bonds) legati alla campagna del Primo conflitto mondiale: per capirci, la redenzione di quelle obbligazioni si è tenuta a Londra solo nel 2015, anno fino al quale hanno avuto corso legale. Gli stessi Usa, negli anni fra il 1870 e il 1880, utilizzarono questo tipo di bonds per consolidare le obbligazioni federali esistenti e continuarono poi con emissioni di Consols da parte del Treasury su diretto ordine operativo del Congresso. Insomma, roba esotica per l’Europa renana.
E qual è la principale caratteristica di quella carta? La sua natura ontologicamente ibrida, un po’ azione e un po’ obbligazione. Certo, paga un tasso di interesse fisso (come le obbligazioni, appunto) per un tempo determinato e normalmente a un valore più alto di quello di mercato, ma, come i titoli azionari, dal punto di vista di rimborso e scadenza non presenta specificità, né vincoli contrattuali. Ed ecco che, alla luce della natura particolare del mezzo di finanziamento proposto da George Soros, mi si è illuminata la lampadina del dubbio, come immagino sia accaduto in Germania.
Nei perpetual bonds, infatti, il pagamento di interessi – in verità – non è davvero perpetuo, perché in onore delle proverbiali clausole scritte in piccolo e piè di pagina, si stabilisce che l’emittente può unilateralmente decidere di rimborsarlo, cosa che in genere accade dopo un certo periodo di tempo. In caso di fallimento dell’emittente, però, il prestito irredimibile ha rischi superiori a quello di altri debiti, perché la legislazione lo considera un debito subordinato, stabilendo che sia rimborsato solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri creditori. Insomma, George Soros vorrebbe che l’Ue emettesse quello che di fatto – stante la natura di puzzle impazzito dell’Unione a livello fiscale e di fondamentali macro – è un’obbligazione ad alto rendimento, i cui rischi connessi sono comunque assorbiti da un principio cardine: visto che lo strumento mostra profilo di interesse e profittabilità di investimento, la Bce offrirebbe de facto una sua garanzia implicita come prestatore di ultima istanza, pronta a sobbarcarsi i rischi – ad esempio, un’implosione tutt’altro che impossibile dell’eurozona stessa – contabilizzandoli a bilancio e a fondo perduto. Gli piace vincere facile!
Non vi ricorda qualcuno, questo atteggiamento alla Ricucci nel cercare continuamente e in maniera quasi maniacale, degna di Dustin Hoffman in Rain man, la spalla della Bce, ancorché con tecnicalità diverse di intervento? Che strane convergenze parallele che saltano fuori, quando la finalità ultima è quella di far pagare ad altri i debiti altrui o, come nel caso di George Soros, lanciarsi come ai vecchi tempi nel prossimo big short, la grande scommessa di un’Ue che salta in aria del tutto.
Attenzione a cosa accadrà domani a Bruxelles, perché in gioco c”è molto. Moltissimo. E lo spiega un’altra tecnicalità. La proposta di George Soros, infatti, implica anche una netta e ulteriore revisione dei criteri di acquisto e accountability della Be, la quale per statuto oggi non può acquistare bond con maturazione superiore ai 31 anni. Qui, invece, si parla di perpetual bonds (e non pensate che quella in cui pare incorso George Soros sia una gaffe dovuta all’ignoranza, perché significa non conoscere e sottovalutare il personaggio). I quali, appunto, richiederebbero per la loro applicazione, un cambio di governance non da poco all’Eurotower, di fatto una suo inizio di morphing, di mutazione, nella versione europea della Fed.
Non vi ricorda anche questo qualcosa e qualcuno? Proprio vero che, spesso e volentieri, gli opposti si toccano. Ricordate sempre il mantra de La regola del sospetto: niente è ciò che sembra. Nemmeno i sovranisti. E per restare in ambito cinematografico, ricordate anche quando Peppone giocò al Totocalcio e, per celare la vincita al partito, anagrammò il suo nome in Pepito Sbazzeguti? Don Camillo lo smascherò con la storica frase, Gratta il Pepito e trovi il Peppone. Ecco, per gli adoratori del Dio laico del denaro facile e senza costi, per le vestali dell’helicopter money, vale lo stesso principio.
Datemi retta, teniamoci stretta la Bundesbank e il suo rigore. Perché l’alternativa è quella di cedere alle lusinghe di filantropi come George Soros, magari travestiti – paradossalmente e inconsapevolmente – da strenui difensori di confini e moneta. Il fine è uguale, diverso il mezzo: uno spensierato e irresponsabile mondo di debito.
Mauro Bottarelli
Fonte: www.ilsussidiario.net
Link: https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-il-sorprendente-piano-di-soros-sul-futuro-dellue-e-della-bce/2012808/
22.10.2020
FONTE:https://comedonchisciotte.org/il-sorprendente-piano-di-soros-sul-futuro-dellue-e-della-bce/
CULTURA
Lo schiavo e l’uomo libero
Gianfranco La Grassa – 22 04 2020
lo schiavo o accetta la sua situazione senza pensieri o si concentra sulla possibilità di liberarsi. L’individuo già libero non sa spesso che fare per dare senso alla sua vita. Nella stragrande maggioranza dei casi vive alla guisa della foglia secca che cade dall’albero, impiega più o meno tempo a volteggiare cadendo a terra e poi lì resta dimenticata; a meno che non si debbano spazzare via molte foglie secche per camminare meglio, uscendo di casa.
Purtroppo, la maggioranza di coloro, che pur ammirano i veri pensatori rivoluzionari come Lenin, si concentra sulle frasi meno significative, dette nei momenti di necessaria propaganda appunto per le “masse” che non pensano, hanno solo bisogno di sfogare rabbia e malcontento. Ma bisogna fare un lavoro un po’ più complesso per ristabilire chi era veramente Lenin, non un banale agitatore di poveri sprovveduti. Non per colpa loro, ma semplicemente per mancanza di cultura e possibilità di dedicarsi a pensare e a non solo agire (anche abilmente) con le mani.
Un conto è avere molte capacità pratiche nella vita quotidiana, un altro è essere realisti nelle situazioni complesse che uno vive in date fasi storiche. Nel primo caso, il cervello umano si concentra su un piccolo, limitatissimo, spicchio della realtà esistente intorno a sé. Nel secondo bisogna spaziare in vastità non facilmente sondabili e dove le diverse “parti” di una “realtà” non appaiono evidenti di per sé nella loro articolazione e nel loro trasformarsi anche rapidamente. Rinvio a più tardi la visione di un ben diverso Lenin, che pensava e non si dedicava soltanto all’“agitazione di massa”
FONTE:https://www.facebook.com/gianfranco.lagrassa?sk=wall&__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARDikVCkGcM8z7jdGXokXgn6XXGzO7Tk7tp88rMlgnT2-DxFCh1NfZ8RipK2DmyOC7W5pCf6Eicd-5_e&hc_ref=ARQZimkBdoeP9ROfC65Mfa_RDrVX-S3WxwKP_Jd-_k7Xy5rvXIk93vcoJ2oORaNLwc4&fref=nf
E ORA IL SACRILEGIO
Augusto Sinagra – 22 04 2020
Domenica 19 aprile nella Chiesa di San Pietro Apostolo a Gallignano, frazione di Soncino (Cremona) Don Lino Viola celebrava la Santa Messa alla presenza di 13 persone che, in uno spazio di più di 300 mq, erano largamente distanziate l’una dall’altra e munite di mascherine, guanti e quant’altro.
Al momento della celebrazione eucaristica quando il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Cristo, due Carabinieri osano arrivare all’Altare ingiungendo al Celebrante di porre fine alla Messa. Ovviamente, Don Lino Viola ha garbatamente allontanato gli sgherri e ha concluso la celebrazione (poi è stato successivamente multato).
Questi i fatti cui ha fatto seguito l’inerzia e il silenzio del Vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Evidentemente un seguace del pampero argentino che intende la sua funzione universale di “Pastore” nel senso corrente della parola. Certo sarebbe imbarazzante sentire dal Signor Antonio Napolioni pronunciare il nome di Cristo o la parola dei Vangeli. Solo il Cardinale Angelo Becciu ha fatto sentire la sua voce.
Non rileva considerare che in questa tragica emergenza che viviamo sono Caduti non solo più di 140 medici, non solo più di 30 infermieri, ma anche più di 100 Sacerdoti che fino all’ultimo hanno dato assistenza spirituale agli infermi contagiandosi essi stessi.
Non importa ricordare che in guerra (che è più grave di un’epidemia) le Messe al Campo non vengono “disturbate” dal nemico. Reciprocamente. Non importa ricordare che al momento della Elevazione le Bandiere si inchinano, i Militari assumono la posizione dell’attenti e vengono presentate le armi.
Non saranno due poco dotati e mal comandati Carabinieri di Soncino a impedire di rinnovare la nostra preghiera: “Cristo, precedi con la tua Croce il Labaro della mia Legione”.
Questo per quello che riguarda la Chiesa cattolica. Altro riguarda l’Arma dei Carabinieri la cui storia è segnata da sacrifici, coraggio e atti di eroismo puro. Basta solo un nome: Salvo D’Acquisto. Ma è anche una storia di pagine oscure e tra queste il vigliacco assassinio nella Pineta di Fregene a Roma, la notte del 23 agosto 1943, del Soldato più decorato al mondo: il Col. Ettore Muti. Penso anche a quel Maresciallo dei CC di Predappio (siciliano come me) trasferito per punizione per avere posto nel 1957 una Guardia d’Onore di due CC armati accanto alle spoglie del Duce restituite alla famiglia, essendo stato il defunto legittimo Capo del Governo italiano per 21 anni. Quello che è accaduto a Gallignano è un’altra pagina deplorevole nella storia dei CC.
Non importa ricordare l’illegittimità della inarrestabile produzione decretizia del Conte Tacchia, non occorre ricordare, come pure ha fatto Vittorio Sgarbi, l’art. 19 della Costituzione che alla libertà di ogni Culto pone il sole limite del “buon costume”.
Non occorre ricordare l’ammonimento di Cicerone “Summum ius summa iniuria”: non ne capirebbero il significato né i CC di Soncino e né molti Generali che affollano il Comando Generale dei CC in Viale Romania a Roma.
Quello che va denunciato è, in alternativa, la stupidità di chi ha impartito e di chi ha eseguito l’ordine sacrilego o la inadeguatezza della formazione. I vecchi Marescialli dei CC di una volta avevano saggezza, esperienza e buon senso. Oggi abbiamo giovani Marescialletti che alla impreparazione aggiungono l’inesperienza e la sconoscenza del Regolamento Generale dell’Arma.
Dunque, la responsabilità è di chi non ha assicurato adeguata formazione e preparazione a questi giovani Carabinieri.
Ma anche dal Comando Generale il silenzio è fragoroso quanto miserevole e la domanda è perché non venga trasferito per punizione il Comandante della Stazione di Soncino come avvenne ingiustamente per l’onesto Maresciallo dei CC di Predappio.
“Le fedi spente, le guerre vinte, le date storiche”, tutto per niente?
FONTE:https://www.facebook.com/profile.php?id=100009182787667&__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARD5VWvyRWh3FksQlepgk7X3H0mSsDZ8KAVOE6LWouaKVkl02hjTRRoswK4QJiflwgUFpJImEV_aVQL3&hc_ref=ARRjgEjq5X2cDyQ-aIAjTAP_Yv7oI-TnfnrjTvYH-YJ_0-wEbNWNnuYKT1dOs9sIHJE&fref=nf
SU MICHELE MARI: I PALLONI COME LE PAROLE
Se ci si imbattesse per la prima volta in un libro di Michele Mari, e lo si leggesse anche distrattamente, di certo balzerebbe all’occhio una peculiarità lampante della sua prosa. Si noterebbe nella sintassi, nelle scelte lessicali, persino nella morfologia delle parole, una certa veste antiquata, una patina vetusta. Il discorso di Mari, infatti, è infarcito d’una larga quota di iperletterarietà. Egli si inserisce, con lodevole capacità istrionica, nella nostrana tradizione di manipolatori linguistici. Insomma, è quel tipo (singolarissimo) di manierista la cui penna si esprime in modo naturale più con la lingua settecentesca e ottocentesca che non con il neostandard – al quale ricorre, di contro, bisogna dirlo, la maggior parte dei nostri scrittori viventi. In ossequio ad un orgoglioso anticonformismo, disprezza la massa e la sua lingua:
«La letteratura non dovrebbe avere mai nulla a che fare con l’uso. Può ricorrere talvolta, o anche spesso, a forme d’uso, ma sempre seguendo leggi proprie per cui l’uso stesso – essendo assunto come ingrediente, come possibile ingrediente – diventa letterarietà o vi partecipa»
Ma perché tanta acredine nei confronti della lingua di tutti i giorni? Bisogna comprendere che Michele Mari ha della letteratura una concezione sacra e un senso liturgico, rituale. Tutto ciò che ha a che fare con un’iniziazione misterica – come la letteratura – necessita di una lingua appropriata, anzi, di una lingua altra. Non si può ricorrere, certo, al parlato ordinario per un oggetto extra-ordinario, magico. Mari, come ha tenuto a dichiarare, ha un senso diacronico della lingua, non sincronico: il suo interesse è volto alle parole di tutte le epoche passate. Egli ama la parola lontana in quanto metonimia o traccia d’un intero mondo ormai scomparso. La sua prosa, con il desiderio di riportarli in vita, instaura un rapporto (spesso feticistico) con oggetti e ricordi del passato.
Sorge una domanda: così facendo, parlando ad esempio come un uomo d’altri tempi, egli non corre forse il rischio di risultare poco autentico e spontaneo? È notevole, certo, qualcuno potrebbe sostenere, la capacità di intrecciare nel textus la propria voce con riferimenti e citazioni dei giganti della letteratura. Però, diamine, questo adoperare ostinatamente forme antiche e anacronistiche delle parole non può che produrre un senso di inverosimiglianza. Per esempio nel racconto La legnaia (in Euridice aveva un cane, 1993), un padre, al figlio terrorizzato da notturni mostri immaginari, si rivolge in questa bislacca maniera:
«‘sti lucertoloni e ‘sti uomini-lupo del cacchio, già già, buoni per passarci mezzo pomeriggio, po’ basta però, eh? Basta! Ma… ma ma tu frigni! Intollerabil davvero […]. Senti Sebastianino Sebastanello Bellino, sai cosa faremo? Faremo una prova. Stanotte, debitamente ignudo, senza conforto di lume, n’andrai solo soletto alla legnaia, traversando il prato tenebricoso e umidiccio»
Ovviamente il lettore non potrà che constatare la scarsissima realisticità del dialogo. Nessun padre, oggi, concepirebbe un tale rimbrotto al figlio lagnoso. Né mai nessuno, d’altronde, in passato. Infatti, l’intento di esprimersi facendo riecheggiare, entro la propria, la voce di mille letterature, ha suscitato in alcuni critici il giudizio d’una certa artificialità. L’autore di Di bestia in bestia risponde così: «I miei libri sono stati spesso ricondotti a una poetica del falso, però è anche vero che non si dà per me la possibilità di essere “autentico” se non attraverso quella presunta falsità». La verità è che quanto più Michele Mari narra con mezzi espressivi imbevuti di letterarietà – ora esplicita, ora implicita – tanto più egli sente di riuscire in sincerità e veridicità. La veste iperletteraria è la chiave che apre la porta a quei «grumo-nodi irrisolti, nella mia vita, che voglio lasciare irrisolti», come scrive in Leggenda privata (2017, acquista), secondo Andrea Cortellessa il più bel libro negli ultimi quindici anni.
C’è di più. Questo tipo artificio di prosa permette lui di affrontare argomenti scabrosi e privati:
«per esempio, ho scritto tre volte di argomenti sessuali […] In tutti e tre i casi ho fatto ricorso a una prosa neoclassica, perché altrimenti non avrei potuto toccare quegli argomenti»
Al proposito leggiamo un brano del racconto In virtù della mostruosa intensità (dalla raccolta sopracitata). Il protagonista – il personaggio-leggenda Michele Mari – visita un appartamento per un possibile acquisto. Gli capita di posare lo sguardo sul gabinetto dei vecchi proprietari, lasciandosi scivolare in lugubri paranoie mentali:
«immaginavo dunque la quantità complessiva di escrementizia matesi che dovea aver ricevuto negli anni: […] suggestiva montagna bruna, fumigante, animata da piccoli smottamenti, da discrete slavine che ne diceano i più che chtonî chimismi».
Poi, con sgomento, si sofferma sul letto della stanza matrimoniale:
«trito talamo antiquo, consunta piazza di amplessi smagati che si ripetevano davanti a me come uno spettacolo senza ragione né fine […] io lo vedevo scomposto, polluto, mi sembrava perfino, a prestare un po’ più di attenzione, di vederci svolazzar sopra i loro sogni, tante tristi speranze, tante estasi orrende».
L’argomento è dei più bassi, eppure Mari nobilita il linguaggio rivestendolo di quella letterarietà usa a edulcorare il tutto. Ciò produce un effetto assolutamente dissonante e straniante: i vari “dovea”, “diceano”, “antiquo” – solo per citarne alcuni – cozzano, e non poco, se accostati a un tema così disdicevole.
Tuttavia, non va sottovalutato un altro aspetto centrale: quello già accennato dell’ironia. L’effetto dissonante suscita, infatti, o può suscitare, un certo sorriso sghembo. Il già citato passo del padre che si rivolge al pavido figliolo, per esempio, può essere letto in questa chiave. Ma prendiamo un altro racconto, L’orrore dei giardinetti (dal celebre Tu, sanguinosa infanzia, del 1997). Qui l’autore, anche con autoironia, gioca con l’attitudine misantropa che lo contraddistingue sin dall’infanzia. Si descrive una traumatica giornata al parco giochi, dove il piccolo Michele è sconvolto dallo “scatarracchio” (gli sputi) degli altri bambini:
«che in controsole tu vedi come un’aspra cometa seguita da una scia di goccioline minori, e intanto ti chiedi come si possa, sì, tu che solo nel lavandino, e solo a perpendicolo direttamente nel buco dello scarico, e solo in privato, e solo per fondati motivi, e anche allora con una certa vergogna […] e addirittura, taluno, anticipatamente annunziarla con incivile arrotolamento di flegma, o piuttosto di dense salive che vogliono spaccarsi per esso flegma, tanto più giallastro e verdastro, si pretende, quanto più scrosciante è quel raschio»
Il senso opprimente, scaturito delle ossessive idiosincrasie del bimbo, si va ad amalgamare con l’ironia di chi scherza con i difetti del proprio carattere. In questo modo il lettore oscilla tra il prendere sul serio la psicosi infantile del protagonista e il liberarsi in un sorriso sdrammatizzante. Se ripensiamo ai passi dei racconti finora citati, possiamo notare un minimo comun denominatore: l’attenzione volta all’infanzia. Ciò che viene dopo, afferma Mari, «non è un tema letterariamente interessante per me». Patricia Peterle ha visto la scrittura di Mari come un invito a entrare in un mondo particolare (la puerizia) fatto di reminiscenze e rovine.
A questo proposito, I palloni del signor Kurz (da Euridice aveva un cane) può essere preso come esempio. Qui lo scrittore milanese ci narra della vita noiosa di alcuni ragazzi in collegio. Noiosa sì, ma con l’eccezione d’un ritaglio di tempo benedetto, ieratico: la partita di pallone. Del calcio – come la letteratura – Michele Mari ha una concezione sacra. Purtroppo, con costanza ciclica, durante il magico evento dei fanciulli, capita che il pallone voli di là d’un muro che recinta la proprietà d’un tal signor Kurz. In questo modo gli oggetti sferici vengono smarriti per sempre. Mai nessuno, in tanti anni, è riuscito a recuperarne uno, nemmeno le insegnanti. La frustrazione che deriva dalla brusca interruzione della fatidica partitella porta alla sospensione di tutte le rivalità interne. I collegiali, ora, vivono gli stessi sentimenti e avvertono un comune ed unico nemico: il signor Kurz. Una notte Bragonzi, uno dei ragazzi, decide di lanciarsi al hazard e oltrepassare quel fatale muro. Riuscito nell’impresa di scavalcarlo, il ragazzo finalmente poggia i piedi sul terreno del vicino. Qui scopre qualcosa che nessuno mai era giunto a conoscere: il misterioso Kurz conservava, da epoche lontane, i loro amati palloni. Le sfere, come reliquie, nota, sono poste sopra dei vasi sotto i quali è riportata una scritta che indica la data d’ingresso nella serra. Il primo risale al 1933, poi, custoditi in ordine cronologico, ve ne sono di tutti gli anni, fino a quelli più recenti. E, di seguito, mira una «fila di vasi vuoti, pronti ad accogliere i nuovi arrivati…». Bragonzi comprende che il suo pallone, l’ultimo ospite della serra, allo stesso modo del primo, quello del ’33, era stato sottratto alla distruzione:
«E molti anni dopo, quando tutti quei bambini sarebbero scesi nelle loro tombe, quel pallone sarebbe stato più vivo di loro, e sarebbe stato la memoria delle partite di un tempo».
Così il ragazzo torna in collegio senza riappropriarsi dell’oggetto amato, con il fine di salvarlo. Un giorno viene a trovarlo suo padre con un regalo: un nuovo pallone, molto costoso, e più bello dell’ultimo smarrito. Tuttavia il giovane, acquisita nuova consapevolezza dall’ultima esperienza, decide di lanciarlo oltre il muro per sottrarlo al tempo che lo avrebbe spazzato via dal mondo. Solo così qualcosa di loro, dei collegiali, potrà continuare a vivere quando, ormai, non saranno più vivi. Grazie alla rinuncia dell’oggetto salvifico, egli può innalzarlo a santa vestigia, contenitore del passato: proprio come le parole antiche della letteratura. Il ragazzo travasa la sua vita nel pallone per garantirgli un futuro, e quella dei collegiali, le memorie, gli attimi più belli. Allo stesso modo le parole, le citazioni, i riferimenti, come fossili letterari e frammenti di memorie, racchiudono tutto un mondo colmo di significazioni: la vita passata.
Paolo Di Piramo
FONTE:https://www.frammentirivista.it/su-michele-mari-i-palloni-come-le-parole/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
La fenice e i tecnosudditi
comedonchisciotte.org
“Offri al popolo gare che si possono vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari … Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente ben informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi” (Fahrenheit 451 Ray Bradbury)
Ieri sono uscita dal bunker dopo quasi due settimane di autentica clausura, non per Covid ma per via di una brutta infezione all’occhio.Il dolore intenso e la visione ciclopica non mi hanno impedito di continuare a frugare,fra perniciose nanopolveri e nanotesla che inondano e demielinizzano le sinapsi,in cerca di frammenti di verità, con sempre troppe angolazioni da sviscerare e approfondire, di qui il diritto-dovere alla complessità di lettura del reale proprio quando gli occhiali forniti dal regime come mascherine monovalenti sono quelli dell’ipersemplificazione, della barbara voluttà della cultura del frammento incapace di decodificare più di un cinguettio per volta:
“Immagina tu stesso: l’uomo del diciannovesimo secolo con i suoi cavalli, i suoi cani, i suoi carri, carrozze, dal moto generale lento. Poi, nel ventesimo secolo, il moto si accelera notevolmente. I libri si fanno più brevi e sbrigativi. Riassunti. Scelte. Digesti. Giornali tutti titoli e notizie, le notizie praticamente riassunte nei titoli.”(Capitano Beatty, ibidem)
L’infantile e primigenia commozione e la semi-vertigine provate nel ritrovarmi all’esterno della gabbia in cui mi ero ulteriormente e forzatamente autoconfinata mi hanno restituito una volta di più la misura della libertà che ci è tolta (oltre che della psico-neuro-endocrino-immuno-depressione imposta per legge) e della profondità dello strapiombo che ci guarda in visione zenitale dove noi siamo le caviette in caduta per mai più risalire, giacché dalle misure di emergenza (vedi post 9/11) non si torna indietro.
App di tracciamento (in questo video si illustravano le inquietanti specifiche tecniche della App poi scelta dal governo fra 300 per il contacttracing, quella fornita dalla Bending Spoons sotto il programmatico nome “Immuni”), tatuaggio quantico sottopelle, soppressione di ogni diritto e di ogni carta per una libertà costata sangue e morti e che ora sacrifichiamo per altro sangue ed altre morti. Isn’titironic?
Così, con un occhio solo e una serie di casualità (o sincronicità junghiane) mi sono ritrovata a vedere l’altra sera il Fahrenheti 451 di Ramin Bahrani presentato a Cannes nel 2018, dove il finale truffautiano con gli epici uomini-libro rifugiati nella foresta diventa un po’ tristemente l’Omnis, un frammento di DNA inoculabile geneticamente dove racchiudere tutti i testi da salvare (non solo cartacei ma anche quelli censurati dal “vecchio 9” cioè Internet, oltre a film e spartiti musicali),affidandoli poi a un uccello che liberi nuovamente questa coscienza collettiva ovunque nel mondo.Quando la realtà supera la fiction…
Apologia dell’infanzia: bambini maligni amplificatori biologici
In questa dittatura di algoritmi (a Bubu piace il suono di ‘logaritmi’) e big data cui ci stiamo più o meno pavlovianamente assoggettando,sino a livelli di dis-umanità degni di un regime dispotico/distopico fondato su censura e delazione, bulli come questo(bocciato a concorsi pubblici per cattedra di Camerino , Roma e Catanzaro) forse ce le meritiamo (come ci meritavamo una ministra della salute senza laurea e senza lode che confondeva virus e batteri[1]favoleggiando di Agata Christie[2]e spargendo impunemente fake news di stato su 470 bambini morti di morbillo[3]mentre consegnava l’intera popolazione infantile italiana alla GSK su mandato USA):
I figli sono gioie, felicità etc. ma anche maligni amplificatori biologici che si infettano con virus per loro quasi innocui, li replicano potenziandoli logaritmicamente e infine li trasmettono con atroci conseguenze per l’organismo di un adulto. (un tweet di Burioni di qualche tempo fa)
Come ci meritiamo una Azzolina (ministra dell’istruzione accusata di aver copiato la tesi di laurea) che nella celebrazione di una scuola digito-liquefatta a vantaggio delle società creatrici delle piattaforme di e-learning, sembra dimenticarsi insieme agli entusiasti dello smart-working (peraltro applicabile a una minuscola fetta della popolazione) che da un lato i bambini non sono soprammobili o cagnolini cui basta la presenza fisica di un adulto, dall’altro i bambini e i ragazzi sono davvero figli di un dio minore e questo non è un paese per bambini. Come è possibile non pensare a loro? Ripartenze, riaperture, fase 2 da presa per i fondelli mentre la scuola, la fonte di quell’ex-ducere il cui sommo compito è o dovrebbe essere trarre l’Uomo futuro dal bambino, la Scuola tace.
Mascherine per tutti e bavaglio alla stampa
Questa in estrema sintesi la ricetta del borioso allergico ai bambini e ad ogni confronto, contro la quale si è pronunciata la FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), lui che poche settimane fa diceva in TV, sua seconda occupazione dopo i social dove passa più tempo che in laboratorio (ne avrà mai visto uno? sarà mai stato in corsia? Né medico né scienziato, insultatore di professione insomma e Grande Inquisitore per decretazione d’urgenza):
Il virus in Italia non c’è e quindi è più giusto preoccuparsi dei fulmini, delle alluvioni…Io non me la sono comprata [mascherina]: qui in Italia [uno] che si alza al mattino e dice: mi voglio contagiare, non può farlo! [Merlino conclude]: Impossibile suicidarsi con il coronavirus, dice Burioni, sappiatelo. Altri metodi ma non con il coronavirus
Una stampa che però si fa megafono di fake news di stato su fantasiosi aumenti del 20% della mortalità (sino a fantasiosi 195%), dato poi rettificato da un comunicato stampa Istat ma ormai ampiamente diffuso dai cani da salotto del sistema che sono i media mainstream e sappiamo bene che nonostante le ‘rettifiche’ ciò che resta impresso nella mente delle masse è la prima notizia, il primo dato sbattuto sulla faccia ebete del tecno-suddito medio che tutto si beve dopo la massiccia ipnopedia huxleyana.
PRIMUM NON NOCERE: IL TERRENO E L’EVIDENZA DEL DOLLARO
Summit UE per il vaccino e i Professori con la P
Intanto l’UE si prepara ad ospitare la conferenza internazionale conferenza internazionale per finanziare il fantomatico vaccino, lo ha annunciato il presidente della Commissione Ue Ursula von derLeyen, quel vaccino che sarà inutile viste le mutazioni (già evidenziate in una ricerca islandese di inizio marzo, ma con particolare riferimento a questo studio che riporta la recente scoperta di una significativa mutazione), inutile anche secondo il prof Giulio Tarro:
“Per quanto mi riguarda, credo che per il Sars Cov2 il vaccino sia completamente inutile. Gli antivirali e la terapia immunologica sono più che sufficienti a contrastare la diffusione di questo virus.”
Non sarà un mondo di plexiglass (“soluzioni idiote”) e bavagli (“…ora siamo diventati produttori di mascherine. Quindi vuole che non le si utilizzi a tutti i costi? Usiamole pure, ma sapendo che poi le mascherine migliori per tutti quanti noi saranno il sole e il clima”) a fermare il contagio secondo Tarro, che ribadisce (come del resto Montanari e altri) la dannosità delle misure di reclusione e privazione di aria aperta, sole e movimento (e relazione) che hanno debilitato ulteriormente le persone e soprattutto i bambini e i ragazzi, sottolineando che nella cosiddetta fase 2 più che inutili e lucrosi vaccini serviranno: “buon senso, aria aperta e il clima stagionale di questo momento. […] Non a caso le latitudini africane, come dimostrato da studi scientifici recenti, non consentono una diffusione massiccia ed estesa del Sars Cov2”.
Parliamo di Giulio Tarro, non un televirologo soubrette cinguettante che vorrebbe mettere le mascherine soprattutto all’informazione ma un vero scienziato, candidato al Nobel nel 2015, checché questo logori l’ego ipertrofico del Bubu-bullo che ha l’indecenza di scriverne in questo modo su twitter “Se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia.” Del resto dopo le bieche e livorose offese alla Gismondo, è chiaro che per questo campione di protervia qualunque voce fuori dal coretto del Patto per la Scemenzaè da sedare. Vi invito caldamente ad ascoltare l’intervento del Prof di Bella su radioradio in merito alla inattaccabilità scientifica e morale del Prof Tarro e del Dottor Shiva (si riferisce a questa intervista di qualche giorno fa in cui il dottor Shiva Ayyadurai, laurea in ingegneria e informatica al MIT e due master e un dottorato di ricerca in ingegneria biologica, noto come l’inventore delle Email, accusa senza mezzi termini il Deep State :“La diffusione del panico da coronavirus da parte del Deep State entrerà nella storia come una delle più grandi frodi per manipolare le economie, reprimere il dissenso e spingere per rendere i farmaci obbligatori). Ecco cosa dice Di Bella:
“Ho sentito la magnifica intervista del dottor Shiva che è di un interesse estremo, perché puntualizza gli aspetti fondamentali e l’altissima autorità morale, scientifica e culturale del professore.I concetti sono quelli, cioè la base è quella di rimanere radicati sul piano scientifico e per fare questo bisogna veramente essere illuminati dalla coscienza e dall’onestà intellettuale, che sono gli aspetti gravemente carenti nella nostra società. In tal proposito è stata particolarmente brillante anche l’intervista al professor Tarro, due personalità unite dal fatto che hanno una base logica inattaccabile, un criterio logico consequenziale e matematico. Non per nulla Tarro ha avuto una candidatura al Nobel e ha meriti scientifici importantissimi.”
“Noi sentiamo pontificare con una certa supponenza personaggi che ci vengono riproposti ossessivamente. Se si ascoltano il professor Tarro o il Professor Shiva si nota che non vogliono imporre determinate scelte, c’è sempre una certa prudenza e una certa cautela in quello che dicono e tutto è sempre documentato e verificabile.”
Parlando di complessità della biologia, di omeostasi versus l’instabilità del patogeno e dellanecessità di sostenere l’immunità aspecifica (quell’insieme di meccanismi biochimici di difesa cellulare volti a prevenire, a combattere e a distruggere gli agenti infettivi attraverso le barriere anatomiche, le proteine del sistema che controlla l’infiammazione, il sistema dei macrofagi, le cellule NK e le citochine, ndr), il professore non fa altro che sottolineare ciò che qualunque medico e scienziato dovrebbe sapere, ciò che Pasteur ribadì in punto di morte, la priorità del terreno sul germe:
Béchamp avait raison, le microbe n’est rien, le terrain est tout (L. Pasteur)
La vera prevenzione quindi è igiene di vita per rafforzare il terreno[4] e non guerra al germe[5] attraverso la vaccinazione. A tal proposito ricordiamo una volta di più ai ciechi adepti del dogmaonto-vaccinista che oltre ad incidere in maniera nefasta ed imprevedibile sull’epidemiologia delle malattie aumentandone morbilità e mortalità grazie al mutante di fuga, e al netto della mancanza di sicurezza, anche l’efficacia è un mero atto di fede:vaccinazione NON coincide con immunizzazione (come dimostrano peraltro gli esami anticorpali effettuati su soggetti vaccinati che risultano completamente scoperti e, per contro, bambini con immunità anticorpali senza alcuna vaccinazione -ne ho prova di prima mano),i vaccinati possono quindi contrarre la malattia e diffonderla a tutte le fasce di popolazione e, fra queste, i bambini non vaccinati hanno mostrato di cavarsela sempre meglio nonostante i tentativi di censura degli studi che lo provano. La vera prevenzione è lo stile di vita atto a creare condizioni sfavorevoli sia al tumore che all’infezione, prevenzione che include l’uso farmacologico (antinfettivo o antitumorale) e non fisiologico delle vitamine come “traduttori di energia in materia e viceversa” (come le definisce Di Bella), che agiscono sulla capacità globale di affrontare eventi avversi in una visione più globale (in linea con gli studi ortomolecolari).
ELECTROCRAZIA, LE NANOCOSE e L’EVIDENZA DEL DOLLARO
NobelMontaigner: Covid-19bio-arma favorita dal 5G
Un altro scienziato, nientemeno che il premio Nobel LucMontaigner,oltre a parlare delle mutazioni e delezioni riscontrate, ha confermato in questa intervista la teoria già avanzata a gennaio dal team indiano che aveva analizzato il genoma del virus (scoperta[6],che avrebbe forse potuto risparmiare molte vite se non fosse stata ritirata dopo 24 ore evidentemente dopo pressioni ai ricercatori indiani – degna di nota la contestazione nostrana via facebook da parte dell’imprenditore bio-farmaceutico Enrico Bucci su Open di Mentana) secondo laquale il coronavirus sarebbe frutto di una manipolazione sfuggita al laboratorio di Wuhan per un ipotetico vaccino anti-aids e in cui la parte che muta e sembra non procedere più è proprio quella legata alla introduzione di queste sequenze (in altri termini, l’origine non naturale ma ingegnerizzata del virus è la causa della sua super-patogenicità, che scomparirà con la scomparsa di questo plus che le è stato attribuito, un’arma batteriologica più o meno accidentalmente man made insomma):
“Non siamo stati i primi, un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra il genoma completo di questo virus che ha all’interno delle sequenze di un altro virus, quello dell’Aids. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino”. […] “La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, anche se purtroppo dopo molti morti”
Tuttavia, la parte più interessante dell’intervista a Montaigner, che fa notare pacatamente la sua possibilità di lavorare in modo indipendente e senza pressioni in quanto premio Nobel (diversamente da altri ricercatori, è banale ricordare che ogni ricerca ha bisogno di fondi e che la maggior parte della ricerca è comprata e che si tratta di DBM DollarBased Medicine più che di EBM?[7]), è a mio parere la seguente:
“Con l’aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze – ha spiegato – e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molti mezzi a disposizione”.
Questo è il campo della medicina futura e passata, dell’omeopatia, della fisica quantistica e della memoria dell’acqua (non a caso tema caro a Montaigner). E per gli omeoscettici a digiuno di meta-analisi (ricordando che la Svizzera rimborsa le cure omeopatiche, la Bundesverbandder Pharmazeutische Industrie la “Farmindustria” tedesca riconosce l’omeopatia come efficace anche “in prima scelta”, mentre in Inghilterra dove la famiglia reale che potrebbe avere accesso a qualunque medicina si cura con l’omeopatia con risultati evidentemente eccellenti ed esiste un intero ospedale omeopatico), permettetemi di rappare alla Gil Scotto-Heron
“La rivoluzione non è al di qua di Avogadro, fratello…”
I detrattori ignorano o fingono di ignorare la farmacologia delle microdosi, la low-dose medicine, per cui ad esempio inuna diluizione 5CH di un medicinale omeopatico si agitano miliardi di molecole di principio attivo nonostante le sparate grulline post-verità, ma esistono conferme scientifiche di attività anche per i medicinali ultralow o privi di molecole (che i negazionisti delle nanomolecole siano gli stessi che negano le nanopatologie sena alcun fondamento di EBM?).
Del resto, come diceva Bertrand Russell, “la resistenza alle idee nuove aumenta in ragione del quadrato della loro importanza”
The resistanceto a new ideaincreases by the square of itsimportance.
Lo scienziato parla delle onde elettromagnetiche in cui siamo immersi e dei pericoli del 5G che avrebbe favorito la diffusione del virus e la sua patogenicità indebolendo le nostre difese immunitarie. Questo fattore (insieme al già citato[8] ruolo dei PM10 come carrier del virus, delle estese e insensate campagne vaccinali con antinfluenzale e antimenigococcico nel bergamasco e delle errate strategie e diagnosi che rendono probabilmente 9 morti su 10 semi-iatrogene fra ignoranza delle tromboembolie e sovraccarico delle terapie intensive[9]) è talmente rilevante che il solo citarlo mette a rischio di bavaglio, proprio per questo riporto di nuovo il più completo documentario sul 5G 5G- APOLCALYPSE -The Extinction Event di Sacha Stone, che invito a guardare integralmente giacché nessuno vi dirà mai e così chiaramente ciò che vi è illustrato e documentato.
Aggiungo che i medici dell’ISDE (International Society of Doctors for Environment) hanno recentemente denunciato in una dettagliata lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Ambiente che fra le pieghe del Decreto legge “Cura-Italia” si faciliterebbe la realizzazione del programma 5G[10], in articolare nell’art. 82 dove si autorizzano le Compagnie di telecomunicazioni allo“svolgimento di ogni utile iniziativa per potenziare le infrastrutture di comunicazioni elettroniche…”. Tale autorizzazione assume il significato che si sta concedendo un potere illimitato alle multinazionali delle telecomunicazioni che non potrà che facilitare la realizzazione del programma 5G.
Ricordiamo inoltre che qualsiasi sperimentazione sull’Uomo senza consenso rappresenta una violazione del Codice di Norimberga, e a questa associazione risulta che siano già stati depositati esposti basati su tale ultima considerazione presso le competenti autorità sovranazionali proprio in ambito di inquinamento da standard “5G”.
Dal summit UE al summit Rockfeller
Tornando al summit del 4 maggio, fra i temi che saranno trattati: Populism in Europe, The inequality challenge, The future of work, Artificial intelligence, The US beforemidterms, Free trade, US world leadership, Russia, Quantum computing, Saudi Arabia and Iran, The “post-truth” world, Current events. Non so se sia più preoccupante l’avvallo del Mini Ver orwelliano sotto la falsa dicitura de “Il mondo delle post-verità”, il “Populismo in Europa” o le due questioni più diabolicamente intrecciate all’attuale distopia antropofaga: AI e Quantum computing. A proposito di database genomici e di informazioni sanitarie che dovrebbero essere protette ricordiamo l’accordo segreto di vendita dei nostri dati sensibili alla IBM fatta da Renzi a Boston nell’ambito del mirabolante progetto Watson Health (Big Brother della salute, parliamo di una incredibile mole di dati dei cittadini lombardi concessi senza consenso).
Fra gli ospiti invitati: Global Preparedness Monitoring Board, Wellcome Trust, Gavi,CEPI e ovviamente la Fondazione Bill and Melinda Gates. Un Bill Gates alla quinta potenza, o la quintessenza di Bill Gates, come ci segnala con la solita pacata ironia Marcello Pamio:
Ricapitolando e riassumendo, le cinque organizzazioni invitate alla conferenza internazionale per finanziare il vaccino sono: Bill Gates, Bill Gates, Bill Gates, Bill Gates e infine Bill Gates.
Quindi un unico e pericoloso individuo è praticamente in mezzo a tutti i gruppi e organizzazioni che lavorano per sfornare un vaccino che sarà poi inoculato a miliardi di persone in tutto il mondo!
Altro summit interessante è quello del gruppo Builderberg che,incurante della pandemia e a testimonianza della sovra (o sotto…di sicuro DIS)- umanità dei suoi membri, quest’anno si terrà come se nulla fosse a Torino fra il 7 e il 10 giugno (a queste elite piace proprio l’Italia) e vedrà fra i partecipanti Vittorio Colao, ex CEO Vodafone membro della lobby europea “Round Table of Industrialists” nata con i poco filantropici interessi delle multinazionali e…..a capo della task force che ci guiderà dal baratro della fase 1 al barato della fase 2.
E allora, alla vigilia di una festa della liberazione in catene, se questi si armano di cherosene e droni-segugio, noi ci armeremo di conoscenza perché:
“Comandante Beatty, la nostra Carta” -quella dei Padri Costituenti, ma anche la fibra di cui sono fatti i pensatori resistenti alla dittatura del Pensiero Unico –“la nostra Carta è più spessa: non ha ancora preso fuoco!”
LIBERTÀ!
NOTE
[1]“la pertosse sarebbe un virus; la pertosse sarebbe un male incurabile e che i bambini li si ricovera e si darebbe loro “quel che si trova”; per curare i virus si userebbero gli antibiotici” ipse dixit
[2] Perle dall’inopportuno intervento all’interno del festival dell’economia di Trento dove la nostra parlava di carenza di cultura scientifica in Italia, ironicamente divenendone tronfio quanto inconsapevole esempio , “se sei una donna incinta e ti becchi la rosolia perdi il bambino o rimane menomato (anche la grammatica non è un’opinione) “se sei un adulto e prendi gli orecchioni, cari uomini, rimanete sterili, se va bene” ma “se sei un adulto e prendi il morbillo, finisci in ospedale“; perché se a te ti hanno insegnato alle medie c’è un vaccino come funziona poi non ti fai questo problema quando c’hai un figlio” anche e soprattutto quando c’è “questa specie di epidemia che non è un’epidemia“.
[3] La smentita alla più clamorosa e reiterata fake news della ex ministra arrivò dal sito ufficiale «Public Health England» del ministero di Salute Pubblica inglese, il quale pubblicò i dati epidemiologici della mortalità da morbillo dal 1980 al 2013 evidenziando che nel 2013 ci fu un solo morto adulto (25 anni) per complicanze polmonari (non per morbillo).
[4] E in cosa consiste l’igiene di vita? In primis, come dovrebbero sapere anche i sassi ormai, di cibo vero e sano, possibilmente integro (non raffinato) e biologico (non depauperato delle sostanze nutritive, non conservato, lucidato, conservato, adiuvato e spruzzato di glifosato per essere poi avviluppato in pellicole con distruttori endocrini quali ftalati e bisfenoli), più vegetale che animale (più alcalinizzante che acidificante), pochi zuccheri (ma riconoscete ed evitate vi prego gli edulcoranti nelle bibite dei bambini quali acesulfame K e sucralosio, cancerogeni teratogeni e neurotossici certi), niente tablet e cellulari ai bambini, movimento all’aria aperta ed esposizione solare contro la carenza endemica di vitamina D (immunomodulante chiave), perciò acqua e aria pulita, ma anche pensieri puliti, più alcalini che acidi (cosa difficile ora più che mai).
[5] La teoria igienica ci ricorda che i germi sono non solo fondamentali ai fini di un sano microbioma intestinale (l’intestino è sede del GALT primo fronte immunitario ma è anche il “secondo cervello”, un vero e proprio sistema nervoso con il 90% di messaggi chimici che vanno dalla pancia al cervello ) ma proprio per la formazione di un sistema immunitario efficiente, ne è la palestra e la troppa igiene a partire dagli anni 70 è stata certamente concausa del picco di allergie e di malattie autoimmuni anche e soprattutto nei nostri bambini.
[6]«Abbiamo trovato 4 inserimenti nella spikeglycoprotein (S) che sono unici per il 2019-nCoV e non sono presenti in altri coronavirus. È importante sottolineare che i residui di aminoacidi in tutti e 4 gli inserti hanno identità o somiglianza con quelli dell’HIV-1 gp120 o dell’HIV-1 Gag. È interessante notare che, nonostante gli inserti siano discontinui sulla sequenza di aminoacidi primaria, la modellazione 3D del 2019-nCoV suggerisce che convergono per costituire il sito di legame del recettore» scrissero i due scienziati nell’Abstract della loro ricerca supportata da alcuni studenti della blasonata Scuola di Biologia di Kusuma ma poi misteriosamente ritirata.
[7]“Non è semplicemente più possibile credere a gran parte della ricerca clinica che viene pubblicata, o fare affidamento sul giudizio dei medici di fiducia o delle linee guida mediche autorevoli. Non ho nessun piacere nel giungere a questa conclusione che ho raggiunto lentamente e con riluttanza durante i miei due decenni come Direttore della rivista medica New England,Marcia Angell, medico ed ex direttore del New England Journal of Medicine.Altri direttori di riviste scientifiche hanno denunciato l’asservimento della scienza all’industria e ai governi.
[8]https://comedonchisciotte.org/the-revolution-will-not-be-televised-brother/ si vedano gli studi linkati nella parte relativa al divieto di dubitare dei decessi
[9] Come sottolinea questo interessante contributo interessante contributo: I morti di covid sarebbero morti per insufficienza respiratoria dovuta non a polmonite virale interstiziale, quanto piuttosto a “trombo-embolia” innescata sempre dalla risposta infiammatoria eccessiva del sistema immunitario. Si sta infatti adesso sperimentando la cura con l’eparina, noto fluidificante del sangue, in combinazione con il cortisone (anti-infiammatorio) che sta avendo ottimi risultati in molti ospedali anche nelle situazioni più compromesse. In questo caso però, osservano i medici che hanno fatto questa scoperta, la terapia intensiva, l’intubazione ed i respiratori non solo sarebbero stati inutili, ma addirittura letali contribuendo significativamente al decesso dei pazienti (9 morti su 10 ricoverati in terapia intensiva). Avremmo risparmiato molte morti e si sarebbe evitato di sovraccaricare inutilmente il sistema sanitario e le terapie intensive dei vari ospedali. E quindi ci avrebbero tenuti a casa per cosa?
[10]https://www.isde.it/decreto-cura-italia-tra-le-pieghe-del-provvedimento-si-facilita-la-realizzazione-del-programma-5g/?fbclid=IwAR11596_ro8KGXLYlaIbs23ey-laQ47tM64uYR0rqnfV1EFUpmo0D6_b3J8#_ftn1
FONTE:https://comedonchisciotte.org/la-fenice-e-i-tecnosudditi/
Si scrive Rai, si legge TelePechino. Se il servizio pubblico parla cinese (troppo?)
L’opinione pubblica italiana è passata in pochissime settimane dall’essere bollata come razzista verso i cinesi all’essere filocinese come mai. Almeno a giudicare dalle ultime rilevazioni Swg per il telegiornale de La7 da cui emerge che il 36% degli intervistati risponde Cina alla domanda “Per sviluppare le proprie alleanze internazionali al di fuori dell’Europa, l’Italia dovrebbe guardare di più a chi?”. Solo il 30% indica gli Stati Uniti d’America.
Siamo dunque passati dal presunto razzismo anticinese (la stessa definizione che i diplomatici di Pechino hanno spesso utilizzato per respingere le accuse sui ritardi delle autorità) all’entusiasmo per il pugno di ferro contro il coronavirus e per un modello, quello Wuhan, che non ha ancora riscontri empirici anche soltanto per via della mancanza di trasparenza da parte delle autorità cinesi sulle cifre di contagiati e vittime.
Perché questo cambiamento? Non soltanto perché, come denunciato da Formiche la scorsa settimana, è stata messa in moto una propaganda a suon di bot. O ancora perché, sempre come spiegato su Formiche, la macchina della propaganda cinese è penetrata nei media italiani. Ma anche perché Pechino ha potuto godere di un sostengo del tutto particolare, una grandissima e una “sproporzionata” visibilità televisiva.
L’arrivo degli aiuti cinesi all’Italia per affrontare la pandemia di coronavirus ha avuto oltre il triplo della visibilità su televisioni e radio Rai rispetto all’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di inviare assistenza per 100 milioni di dollari al nostro Paese. E più di due volte e mezza quella assicurata al cargo russo giunto a Pratica di Mare.
Formiche ha chiesto a DataStampa, agenzia storica che cura la rassegna di molti e rilevanti enti e organismi pubblici italiani, di fornire i passaggi audiovisivi presenti nella sua banca di dati nei giorni successivi all’arrivo degli aiuti per affrontare il Covid-19 da parte delle tre potenze. Per la Cina il 13 e il 14 marzo visto che il 12 un Airbus A-350 della China Eastern proveniente da Shanghai era atterrato all’Aeroporto di Fiumicino con a bordo nove medici specializzati cinesi dall’Hubei e trenta tonnellate di materiale sanitario. Per la Russia il 23 e il 24 marzo dopo che il 22 era giunto a Pratica di Mare il primo aereo di aiuti inviati da Mosca: quello al centro dello scontro tra la Difesa russa e La Stampa. Per gli Stati Uniti, il 30 e il 31 marzo, i giorni successivi la dichiarazione dalla Casa Bianca (del 29) con cui il presidente Donald Trump aveva annunciato l’invio di strumenti e prodotti sanitari per 100 milioni di dollari all’Italia.
Queste le emittenti che compaiono nell’analisi della banca dati di DataStampa: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, LA7, Rai News 24, TGCOM 24, Sky TG24, TV 2000, Class Cnbc, TeleRoma 56, Rai Radio Uno, Rai Radio Due, Radio 24, RTL, Radio Capital.
Ecco i numeri. Si tratta in totale (radio e tv pubbliche e non) di dieci servizi per gli Stati Uniti, undici per la Russia e 42 per la Cina. Per quanto riguarda le emittenti Rai, nei loro due giorni gli aiuti cinesi hanno goduto da parte delle televisioni e delle radio del servizio pubblico di 1.904 secondi di visibilità, cioè oltre mezz’ora. Quelli russi, invece, 741 secondi, cioè poco più di 12 minuti. Infine, quelli statunitensi meno di 10 minuti, ossia 589 secondi.
Guardando alle sei televisioni e radio della Rai si nota l’ampia visibilità data agli aiuti cinesi. Addirittura Rai News 24, l’emittente che ha garantito più spazio (560 secondi, cioè oltre 9 minuti) è anche l’unica, assieme a Rai Radio Due a non aver dedicato alcun servizio né agli aiuti russi né a quelli statunitensi.
Considerando, invece, anche le televisioni e le radio private il dislivello aumenta. Gli aiuti cinesi hanno avuto 9.026 secondi, cioè oltre due ore e mezza; quelli statunitensi scavalcano quelli russi, attestandosi rispettivamente a 1.204 secondi (poco più di 20 minuti) e a 969 secondi (poco più di 16 minuti). In particolare, a garantire agli aiuti cinesi oltre sette volte la visibilità di quelli statunitensi sono due lunghi speciali di TGCOM 24 da oltre mezzora ciascuno (andati in onda entrambi il 13 marzo), i 745 secondi (oltre 12 minuti) di LA7, i 659 secondi di Sky TG 24 (quasi 11 minuti) e i 560 di Rai News 24 (oltre 9 minuti).
Meritano un’ultima considerazione alcuni programmi e interventi. Per quanto riguarda l’annuncio degli aiuti statunitensi, su dieci stringhe, soltanto due programmi hanno deciso di dare spazio ai ringraziamenti del ministro degli Esteri Luigi Di Maio agli alleati storici per la loro solidarietà. Nel caso, invece, degli aiuti russi, su undici stringhe, troviamo due dichiarazioni del capo della Farnesina e una sua intervista.
Grande spazio a commenti e analisi è stato, al contrario, garantito – in particolare dal servizio pubblico – agli aiuti cinesi con interviste e dichiarazioni del ministro Di Maio, di Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa italiana, di Yang Huichuan, vice presidente della Croce Rossa cinese, di alcuni dei medici cinesi giunti in Italia oltre che di Chao Ming dell’Angi (Associazione nuova generazione italo-cinese). In una trasmissione del 13 marzo (Cinque giorni sui mercati) Class Cnbc ha ospitato il direttore delle relazioni istituzionali di ZTE Italia, una delle aziende che ha donato aiuti all’Italia ma anche una di quelle, con Huawei, nel mirino del Copasir. Si è parlato degli aiuti cinesi anche in un servizio di 2.07 minuti all’interno del programma La vita in diretta su Rai 1, programma condotto da Lorella Cuccarini e Alberto Matano.
La gratitudine verso la Cina ci sta. La domanda è: il servizio pubblico non ha per caso, un filino, esagerato?
FONTE:https://formiche.net/2020/04/telepechino-rai-aiuti-cinesi/
GIUSTIZIA E NORME
LA BILANCIA NON HA UN SOLO PIATTO: PICCOLA INDAGINE SUL TERMINE DELLA SALUTE
Leggendo l’editoriale COVID-19. Un’emergenza destinata a protrarsi. Appunti per il “dopo” della rivista di diritto amministrativo comparato Federalismi, viene ad intuito comprendere come la tematica del covid-19 non possa essere decisa solo dalla medicina e non sia una tematica solamente nostrana. Come scrive Panzani sulla rivista: “In occasione del Legal Forum 9 ½ Rule of Corona, organizzato dalla Russia in questi giorni, Dimitri Medvedev vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha affermato che la pandemia pone rischi per i diritti umani e K. Shanmugam, ministro della Giustizia di Singapore, ha parlato di una sfida per il diritto, aggiungendo che sono prevedibili altre pandemie, con la conseguenza che occorre maggior unità nelle risposte a livello internazionale, un international framework. Va sottolineato che il Legal Forum, con i suoi 20.000 esperti collegati in contemporanea, rappresenta una sede di dibattito importante, quanto inusuale, perché vede come attori paesi che sovente non sono considerati dai nostri mezzi di informazione”.
Dunque non solo le varie riviste italiane si pongono la principale domanda come confrontarsi con la pandemia. Un confronto che il mondo della politica ha implicitamente scelto verso una preminenza del diritto alla salute, sancito dall’art 32 cost . Mentre gli altri diritti sono lasciati in seconda fila.
Giorgio Lattanzi ha sottolineato che “È vero che la libertà di circolazione può essere limitata «per motivi di sanità o di sicurezza» (art. 16, comma primo, Cost.), ma nel nostro caso più che una limitazione è avvenuta una soppressione. Il diritto di riunirsi può incontrare un divieto «per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica» (art. 17, terzo comma, Cost.), ma solo se le riunioni avvengono in luogo pubblico mentre sono state rigorosamente vietate anche tutte le riunioni in luoghi privati. Si è giunti a non consentire l’esercizio in comune, sia in pubblico che in privato, della fede religiosa e sono state prese misure che hanno impedito il lavoro e l’attività economica. Anche la libertà personale è stata limitata, sia con l’«applicazione della misura della quarantena precauzionale ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva o che rientrano da aree, ubicate al di fuori del territorio italiano» (art, 1, comma 1, lett. d del d.l. 25 marzo 2020, n. 19), sia con il «divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus» (art. 1, comma 1, lett. e d.l. n. 19 cit.). E inoltre con l’art. 14 d.l. 9 marzo 2020, n. 14 sono state introdotte una serie di deroghe significative alla normativa sul trattamento dei dati personali”.
Tuttavia non si può parlare di una singola via ma di una pluralità di azioni atte ad equilibrare i diritti. Bilancia che pesa sui diritti specialmente confronto a terzi .Sulla rivista questione giustizia nell’articolo Le restrizioni alla libertà di movimento ai tempi del Covid-19 , i giuristi Caprioglio e Rigo ripercorrono lo sbilanciamento attuale ,richiamando alcune sentenze di varie corti ,come di seguito: “il 18 marzo 2020, il Tribunale di Trieste ha emesso un provvedimento, per certi versi analogo a quello del foro romano, in cui l’organo giudicante non ha convalidato il trattenimento di un richiedente asilo trattenuto presso il Cpr di Gradisca d’Isonzo. Anche in questo caso, nel motivare la mancata convalida del trattenimento, il giudice fa riferimento ai provvedimenti adottati a livello nazionale nel quadro dell’emergenza sanitaria in corso. Diversamente dalla decisione di Roma, il Tribunale di Trieste non opera una valutazione delle condizioni di sicurezza per la salute del trattenuto all’interno del centro di detenzione né un bilanciamento tra le norme in materia di contrasto dell’immigrazione irregolare e quelle sulla tutela del diritto alla salute dei cittadini stranieri”.
E seppur vero che le difficoltà di attuazione dei vari procedimenti, è anche vero come il mondo della giustizia si dimostra debole, malgrado come evidenziano i giuristi: “in punto di diritto le argomentazioni dei giudici sono solide e ben motivate, non si può fare a meno di rilevare come richiamino alla mente un paradosso che l’attuale emergenza da Covid-19 mette in luce con brutale evidenza. Le restrizioni alla mobilità transnazionale che oggi colpiscono tutti noi, in tempi normali segnano quotidianamente le esistenze delle e dei migranti, producendo la condizione di irregolarità che, in molti casi, si traduce in misure detentive e rimpatri. Eppure, è proprio la generalizzazione dei limiti alla mobilità transnazionale ad aprire, nella crisi attuale, uno spiraglio per chi è ingiustamente trattenuto perché privo di un titolo di soggiorno. Quasi un monito a ricordarci quanto, nel governo delle migrazioni e dei confini, a essere in gioco sia l’uguaglianza”.
Ammettendo la superiorità del diritto alla salute come recentemente ammesso dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2020 sull’azione coordinata dell’UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (2020/2616(RSP) approvata dal parlamento europeo in data 17/04/2020 dove al punto 16 viene cosi sancito il principio One Health.
Il principio “One Health” che riflette il fatto che la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente sono interconnesse e che le malattie possono essere trasmesse dalle persone agli animali e viceversa; sottolinea la necessità di un approccio “One Health” alle pandemie e alle crisi sanitarie, sia nel settore della salute umana che nel settore veterinario; sottolinea, pertanto, che le malattie devono essere affrontate sia nell’uomo che negli animali, tenendo anche in particolare considerazione la catena alimentare e l’ambiente, che possono essere un’altra fonte di microrganismi resistenti; sottolinea l’importante ruolo della Commissione nel coordinare e sostenere l’approccio “One Health” per ciò che riguarda la salute umana, la salute animale e l’ambiente nell’UE.
Dunque come si può intuitivamente comprendere il diritto alla salute comprende una serialità di sfaccettature che non si basano esclusivamente sulla visione plastica di parametri biologici. Ma in una estensione più ampia, come confermato anche dalla definizione del 2011 data dall’OMS, il quale afferma che la salute è intesa come la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive. Inoltre l’ampiezza del diritto alla salute non è riconducibile solo alla sfera privata e nelle sue plurime sfaccettature, ma anche negli effetti scaturenti nei confronti della popolazione. A tal riguardo l’art.32.2 della costituzione ne evidenzia il contenuto sociale della parola salute.
Dunque il contenuto della parola salute non è solo riconducibile al benessere psicofisico della persona, ma anche nei confronti della popolazione. La principale conseguenza degli effetti sociali devono influenzare l’agire del giudice inteso in previsione delle condotte attuabili da parte dei migranti. In conclusione la salute è un diritto fondamentale dell’ordinamento ma che viene attuato grazie anche agli altri diritti sanciti dalla carta costituzionale e dalle norme internazionali che proteggono l’individuo da esso stesso e dal prossimo.
FONTE:http://www.salvisjuribus.it/la-bilancia-non-ha-un-solo-piatto-piccola-indagine-sul-termine-della-salute/
IMMIGRAZIONI
Pistoia: raccolte oltre 200 firme per chiudere il centro d’accoglienza di Don Biancalani
Rixi (Lega): “Governo paga € 1,5 milioni a traghetto per quarantena migranti. Compresi menù etnici”
“Mentre migliaia di marittimi italiani aspettano in porti di mezzo mondo di essere riportati a casa, il ministero dei Trasporti pubblica un bando per il reclutamento di navi passeggeri per la quarantena dei migranti. Un costo di circa 1,5 milioni di euro a traghetto, con indicazioni precise sul numero delle cabine singole con servizi, cucine per menù etnici differenziati, dispositivi di sicurezza e regolamenti scritti in dieci lingue”.
Lo ha dichiarato ieri a Liguria Notizie il deputato genovese e responsabile federale Infrastrutture e Trasporti della Lega Edoardo Rixi.
“Nessuna difficoltà – ha spiegato Rixi – sembra esserci per il Governo quando si tratta di portare nei nostri porti, specie quelli delle regioni del Sud con un sistema sanitario già fragile, traghetti da 250 passeggeri, che potrebbero avere necessità di ricoveri in terapia intensiva e soccorso da parte della sanità marittima”.
“Inoltre, stupisce che il Pd in Liguria si scandalizzi per i costi della nave-ospedale allestita dalla Regione per i pazienti di media intensità Covid-19, ma taccia sul bando della ministra Paola De Micheli. Il trasporto marittimo nazionale ha subìto perdite incalcolabili in questi mesi di lockdown e chiusura delle rotte. Il Governo si affretti a elaborare un piano strutturale di supporto a un comparto indispensabile per il sistema logistico nazionale: non è con la messa a gara di navi da quarantena che i nostri armatori potranno dare lavoro e servizi al Paese”.
FONTE:https://stopcensura.org/rixi-lega-governo-paga-e-15-milioni-a-traghetto-per-quarantena-migranti-compresi-menu-etnici/
NON MANDATE PIU’ UN SOLO EURO ALLA PROTEZIONE CIVILE!
Paola Giacobbi – 16 04 2020
Guardate cosa ci sta combinando il capo della P. Civile Borrelli. Con la complicità della ministro Lamorgese e su richiesta della ministro De Micheli ha firmato un provvedimento disponendo che i 156 migranti soccorsi dalla nave ONG tedesca Alan Kurdi ,da giorni al largo della Sicilia, fossero trasferiti su un’altra nave e messi in quarantena. Saliranno a bordo di una imbarcazione della GNV, la Azzurra, appositamente attrezzata.
Dovrebbero Poi andare subito in Germania! UNA PALLA COLOSSALE. Ma allora perché la Alan Kurdi non li ha portati direttamente in Germania visto che un mese fa proprio la Lamorgese ha confessato che tutti gli immigrati che dovevano essere redistribuiti in Europa , sono rimasti tutti in Italia perché nessuno li voleva?
Questo provvedimento firmato da Borrelli , nonostante il decreto interministeriale approvato il 7 aprile che ha chiuso i nostri porti alle navi straniere che soccorrano profughi nel Mediterraneo, SI ESTENDERÀ ANCHE AI PROSSIMI CASI E CONSENTIRÀ DI ACCOGLIERE TUTTI I NAUFRAGHI IN ARRIVO, COME SE LA PANDEMIA NON ESISTESSE!!
SARANNO QUINDI INUTILI TUTTE LE PRECAUZIONI PRESE CHE ORA VALGONO SOLO PER GLI ITALIANI.
NON DATE PIÙ UN SOLO EURO ALLA PROTEZIONE CIVILE !!!
QUESTI SOLDI NON VENGONO SPESI PER GLI ITALIANI MA PER MANTENERE GLI IMMIGRATI !!!!
FONTE:https://www.facebook.com/profile.php?id=100008391255279&__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARCecUudWL0sBAAWtwySh68IUl-MavoDp6TyNxEg2kZbTFS6YeCfXU_a_NHj48es_XIquWJ1hTx5cg4H&hc_ref=ARR6rT1A9hveOsU9cSP0FJdok87XptZP9afiGllKtQK53wCUMw-A_a6KlQTO6MZwP40&fref=nf
ROM SFONDANO PORTA DI CASA DEI RICOVERATI PER CORONAVIRUS: “ORA È NOSTRA”
In Sardegna, dove c’è omogeneità etnica, la folla scende in strada e caccia i Rom. La polizia arriva e li salva dal linciaggio. A Milano, dove in questi palazzi è ormai una babele, i pochi italiani chiamano la polizia: che ovviamente non arriva. La differenza, enorme, è tutta qui.
VIDEO QUI: https://vod02.msf.cdn.mediaset.net/farmunica/2020/04/590178_1719ec344f57d2/1719ec344f57d2-19_0.mp4?_=1
Allora, qui la cosa la risolvi solo in una maniera: con rastrellamenti militari e rimpatri di massa. Abbiamo visto in questi mesi di quarantena che le capacità ci sono, eccome. Manca la volontà di dare mano libera.
FONTE:https://voxnews.info/2020/04/22/rom-sfondano-porta-di-casa-dei-ricoverati-per-coronavirus-ora-e-nostra-video/
Bellanova (Iv): “Siamo noi ad aver bisogno dei migranti, non loro di noi”
Stanno accelerando, a sinistra. Vogliono la sanatoria a tutti i costi. Porti spalancati, clandestini regolarizzati. Usano tutti lo stesso slogan: “In piena emergenza Coronavirus, l’Italia ha bisogno degli immigrati“. Ogni giorno spunta un esponente del variegato mondo piddino-renziano, con l’aggiunta dei soliti noti. Aveva cominciato Teresa Bellanova, con la frase, diventata famosa, «gli immigrati non sono nemici, siamo noi ad aver bisogno di loro». E la stessa ministra dell’Agricoltura ora ci riprova. Lo riporta Il Secolo d’Italia.
La scorciatoia si chiama regolarizzazione degli immigrati nei campi. “La sostengo per togliere dalle mani del caporalato la vita di queste persone”, spiega la Bellanova, in collegamento con Agorà su Rai3. “Bisogna farli lavorare con permessi stagionali in modo regolare”. Poi però spuntano le cifre: sono 600mila gli immigrati irregolari nell’agricoltura. Un numero di per sé consistente.
FONTE:https://stopcensura.org/bellanova-iv-siamo-noi-ad-aver-bisogno-dei-migranti-non-loro-di-noi/
PANORAMA INTERNAZIONALE
Tulipani, prostituzione, mulino, stupefacenti, paradiso fiscale, riciclatori
Lisa Stanton 5 04 2020
Ieri tutti gli europeisti imprecavano contro uno Stato grande come la Puglia, famoso per i tulipani ed i mulini a vento, ma conosciuto al grande pubblico per la prostituzione, il traffico di stupefacenti ed i vantaggi fiscali che lo rendono un paradiso per gli evasori/elusori di tutta l’Europa.
Eppure, non si deve mai generalizzare, qualcosa di buono viene anche dall’Olanda: questo documentario è stato realizzato dalla ricercatrice e autrice Janet Ossebaard dei Paesi Bassi
VIDEO QUI: https://www.youtube.com/watch?v=Q-u3DBCEcqg&fbclid=IwAR29WFpDMMFGjUL2b3nDZFwgHJ6Fs1CoYBWHVU7U0OaI5o2vYZUcc0cG_Bk
FONTE:https://www.facebook.com/100000248554468/posts/3111273515557570/
POLITICA
VOI CHIUSI IN CASA MA L’ANPI PUÒ MANIFESTARE IN PIAZZA PER IL 25 APRILE
A questo punto, il 25 Aprile tutti al mare. Scrivete ‘Anpi’ sull’autocertificazione. E anche un ‘Conte vaffanculo’, che non fa mai male.
Per quale motivo gli iscritti ad un’associazione privata dovrebbero avere dei privilegi rispetto agli altri cittadini?
FONTE:https://voxnews.info/2020/04/22/voi-chiusi-in-casa-ma-lanpi-puo-manifestare-in-piazza-per-il-25-aprile/
Recenti iniziative del Governo per fronteggiare l’emergenza da COVID-19
(Roma, martedì 21 aprile 2020)
Gentile Presidente, onorevoli senatrici, onorevoli senatori,
l’odierna informativa mi consente di offrire al Parlamento un quadro compiuto delle più recenti iniziative che il Governo ha adottato sul piano interno e un aggiornamento sulle iniziative che, a livello europeo, sono in programma per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Questo passaggio viene compiuto nella chiara consapevolezza – di chi vi parla ma anche dell’intero Governo – della necessità di coinvolgere appieno il Parlamento in particolare in una fase in cui l’azione del Governo (per il carattere straordinario e la portata pervasiva dell’emergenza che stiamo affrontando) rileva direttamente su beni primari delle persone: la salute, la libertà, l’iniziativa economica, il lavoro.
Veniamo alle iniziative adottate sul piano interno.
Sulla legittimità e sulla ragionevolezza degli strumenti ai quali si è fatto ricorso, come sapete, è in atto un dibattito molto articolato, che riflette un variegato panorama di posizioni.
Non entro in questa discussione, anche se non rimango affatto indifferente a tutte le questioni da essa sollevate.
Desidero tuttavia ribadire, in quest’Aula, che la pandemia ha costretto a misure di estrema urgenza adottate sempre nel rispetto dei principi di massima precauzione e di proporzionalità.
In ogni più delicato passaggio, ho sempre avuto la massima premura affinché fosse preservato il delicato e complesso equilibrio fra i molteplici valori coinvolti, tutti di rango costituzionale, e affinché fosse assicurato che i diversi organi costituzionali, ciascuno espressione di irrinunciabili garanzie, fossero coinvolti nella misura più ampia possibile, soprattutto a tutela del principio supremo di democraticità che informa di sé l’intero ordinamento giuridico.
Sotto il profilo della risposta sanitaria all’emergenza, il Governo ha elaborato, in queste ultime settimane, una strategia che possiamo sintetizzare in cinque punti:
1 – mantenere e far rispettare, a tutti i livelli, le misure per il distanziamento sociale e promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale, fino a quando non saranno disponibili una specifica terapia e un vaccino.
2 – rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus. A questo riguardo, il Governo si sta adoperando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali, con particolare attenzione a case di cura e residenze sanitarie assistenziali, ove si è verificata, purtroppo, un’esplosione incontrollata dei contagi, specialmente in alcune aree del Paese.
3 – intensificare, in tutto il territorio, la presenza di “Covid hospital” come strumento fondamentale della gestione ospedaliera dei pazienti. La presenza di strutture dedicate esclusivamente al Covid-19 riduce notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari e per i pazienti ricoverati per altre malattie.
4 – uso corretto dei test, sia di quelli molecolari (banalmente il tampone), che oggi sono l’unico strumento certo di identificazione del virus, sia di quelli sierologici (per intenderci, le analisi del sangue), utile strumento di indagine e conoscenza epidemiologica, anche al fine di predisporre un piano nazionale che potrà fotografare efficacemente lo stato epidemiologico del nostro Paese. Al riguardo, il 17 aprile è stata indetta dal Commissario Arcuri, su richiesta del Ministero della salute, una gara in procedura semplificata e di massima urgenza per la fornitura di kit reagenti e consumabili per l’effettuazione di 150.000 test finalizzati ad un’indagine campione sulla diffusione dell’infezione nella popolazione italiana, con possibile successiva estensione per l’effettuazione di ulteriori 150.000 test. La gara pubblica si concluderà in tempi strettissimi (entro il 29 aprile ci sarà la sottoscrizione del contratto), all’esito comunque di una procedura trasparente e rigorosa.
5 – rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti (contact tracing) e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’immediatezza nella individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento sono cruciali per evitare che singoli contagiati possano determinare nuovi focolai. Per questo, un’adeguata applicazione informativa direttamente disponibile su smartphone è uno strumento essenziale per accelerare questo processo. Questa applicazione sarà comunque offerta su base volontaria e non obbligatoria e faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione nei movimenti o altri pregiudizi.
Un team composto dal Ministero dell’Innovazione, dal Ministero della Salute e da esperti in sicurezza cibernetica sta affiancando il Commissario Arcuri al fine di implementare questa applicazione nel migliore dei modi e con le più elevate garanzie.
Ho dato indicazioni affinché i capigruppo, di maggioranza e di minoranza, siano costantemente informati su questo processo applicativo. Io stesso mi riservo, in una fase più avanzata, di riferire puntualmente alle Camere sui dettagli di questa applicazione, nella consapevolezza che il coinvolgimento del Parlamento deve essere pieno e stringente, essendo coinvolti diritti costituzionali fondamentali, come la dignità della persona, il diritto alla riservatezza e all’identità personale, come pure la tutela della salute pubblica e, non ultima, l’esigenza di proteggere un asset informativo di primaria importanza nella logica degli interessi strategici nazionali.
Per quanto concerne la distribuzione di dispositivi sanitari e di protezione personale, comunico che, tramite il sistema “Analisi Distribuzione Aiuti (ADA)”, aggiornato in tempo reale, sono disponibili – sui siti Internet della Presidenza del Consiglio, del Ministero della Salute e della Protezione civile – informazioni puntuali su dispositivi, apparecchiature e distribuzione che ogni giorno il Commissario Arcuri invia alle Regioni e alla Province autonome per fronteggiare l’emergenza.
Vi fornisco solo qualche dato riassuntivo per comprendere lo sforzo compiuto in un periodo in cui vi è una forsennata competizione di buona parte dei Paesi ad accaparrarsi questi materiali.
Al 19 aprile risultano distribuiti alle Regioni: circa 3.900 ventilatori per le terapie, 105 mila tubi endotracheali, 117 milioni di mascherine di varie tipologie.
Con riguardo, invece, alle più generali misure contenitive adottate dal Governo fin dall’inizio dell’emergenza epidemiologica e sulle quali ho riferito diffusamente nell’informativa resa alle Camere il 25 marzo scorso, ricordo che – in queste ultime settimane – sono stati adottati due ulteriori decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, entrambi volti sostanzialmente a prorogare il regime restrittivo già in vigore.
Con il dPCM del 1° aprile è stata prorogata, fino al 13 aprile 2020, l’efficacia delle disposizioni dei decreti del Presidente del Consiglio dell’8, del 9, dell’11 e del 22 marzo, nonché l’efficacia delle disposizioni previste in ordinanze ministeriali.
Si tratta, come è noto, delle misure riguardanti il distanziamento sociale, il divieto di spostamenti (salvo comprovate esigenze), la chiusura delle scuole e di altri luoghi di aggregazione, nonché la sospensione delle attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle che erogano servizi di pubblica utilità o servizi pubblici essenziali.
Successivamente, il 10 aprile, quelle stesse misure, sempre con dPCM, sono state prorogate, quindi veniamo al regime di disciplina vigente, fino al 3 maggio.
La decisione di prorogare ulteriormente quello che è comunemente denominato come lockdown è stata assunta alla luce dei dati epidemiologici delle ultime settimane, con particolare riguardo all’andamento dei contagi. Questi dati hanno confermato l’efficacia delle misure di contenimento adottate e, contestualmente,
Continua qui:http://www.governo.it/it/articolo/covid-19-informativa-del-presidente-conte-al-senato/14500
Violazione delle libertà civili
Federica Francesconi 9 04 2020
Che i prossimi decreti del governo allenteranno o prorogheranno la gravissima violazione delle libertà civili in atto, io il il 4 maggio inizierò ad uscire di casa, tutti i giorni e all’ora che mi garba, e non solo per fare la spesa. Non metterò oltre la mia vita in mano a quattro farabutti dell’OMS. Prenderò delle multe? Mi rifiuterò di firmare il verbale. Poi farò ricorso. Li voglio vedere i tribunali sommersi di cause e ricorsi tra 6 mesi prendere in mano centinaia di migliaia di cartelle di reati amministrativi per violazione della quarantena. Fa già solo ridere così. Le cestineranno tutte o andranno in prescrizione.
Invito gli italiani dopo il 3 maggio alla disobbedienza civile. Si rischia il collasso del Paese. Hanno già fatto intendere che prima di metà maggio, se non a fine maggio, non ripartirà niente, perché il comitato tecnico-scientifico non vuole. Quel comitato composto da loschi figuri prezzolati come Ricciardi, compagno di merende di Mario Monti, candidato non eletto del suo partito Scelta civica, che nel 2014 augurava agli italiani, che secondo lui erano degli ingrati verso il “salvatore” della Patria Mario Monti, di soffrire le pene della Grecia. Dichiarazioni all’epoca riportate dalla stampa. Riporto fedelmente la folle dichiarazione di Ricciardi: “Credo che come per Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, sia opportuno che gli Italiani sperimentino sulla loro pelle quello che “salvatori” come Amato Ciampi e Monti gli hanno finora evitato. Solo provando quelle sofferenze potranno capire”. Capito nelle mani di chi il governo ha messo il destino degli italiani? Non fate gli struzzi ma riflettete per una buona volta.
Nel frattempo molte persone potranno morire di fame e diverse attività chiudere definitivamente baracca, grazie a uno Stato assente.
L’Italia è stretta nella morsa di due poteri forti: l’UE, che in quesi giorni sta decidendo quanto il cordone del cappio dovrà essere stretto intorno al collo degli italiani, e l’OMS, organizzazione profit che da quando è nata, solo per fare un esempio, non ha mai voluto, pur essendo dotata di ingenti risorse finanziarie, debellare veramente nel mondo l’IHV e la malaria. Troppi interessi economici in ballo. Gli stessi che spingono verso una gestione liberticida del Coronavirus. La Spagna, che evidentemente non ha ceduto ai ricatti dell’OMS, ha annunciato che il 26 aprile allenterà le restrizioni verso i cittadini e riaprirà diverse attività industriali e commerciali. Eppure ha un numero di morti per Coronavirus di poco inferiore all’Italia ma un numero di contagiati superiore. L’unico paese che protrarrà la quarantena chissà fino a quando è il nostro. Preferisco mille volte morire di fame ma libera piuttosto che morire di disperazione chiusa in casa, impossibilitata a fare qualcosa per l’amata Patria.
Iniziate a infrangere le norme di quarantena dopo il 3 maggio. Sono anticostituzionali e dettate dall’arroganza di un comitato di burocrati che si atteggiano a divinità in terra. Meglio morire da ribelli che da imbelli scimiette ammaestrate.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10218917127816941&id=1165264657
A grande richiesta, le Task Forces!
Lisa Stanton – 20 04 2020
In pratica Gonde ha aperto una terza Camera. Ora è chiaro perchè i pdini 5S volevano ridurre i parlamentari eletti da voi: volevano nominarseli loro!
Vi meravigliate? Niente di nuovo: “A condurre lo Stato sarà un senato composto da 200 personalità, scelte direttamente dal dittatore tra l’élite del Paese, essi forniranno consulenza e supporto al governo.” (Joseph Goebbels, Der Nazi-Sozi, 1927)
Secondo il Sole24h, i 600 Espertoni aggiungeranno soltanto ulteriore caos. Ma poi, su cosa dovrebbero pronunciarsi se non hanno neanche dati corretti ed aggiornati?
A parte l’assenza di un denominatore affidabile sui casi di Convid19, un centro di statistica ha svolto analisi indipendenti che hanno concluso indicando lo stesso risultato: i dati dei decessi che ci fornisce nel suo Bollettino quotidiano la Protezione Civile arrivano con un ritardo sistematico di 8 giorni rispetto ai dati ISTAT.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-i_dati_sui_mort…/…/
Sui dati della Protezione Civile, definendoli “surreali”, si era già pronunciato il virologo Giulio Tarro, quello che ieri ha messo in riga Burioni.
Insomma, se qualcuno spera ancora nella riapertura del 3 maggio, gli consiglio di far sentire la sua voce e partecipare alla protesta nazionale del 25 aprile ore 17,00.
SCIENZE TECNOLOGIE
Da Pomezia a Londra, via ai test sull’uomo del vaccino anti Covid-19
di Massimiliano Gobbi
22 Aprile 2020
Il ministro della Sanità britannica Matt Hancock
Partiranno domani i primi test sperimentali sull’uomo per il vaccino anti Coronavirus prodotto dallo Jenner Institute dell’università di Oxford e dalla Irbm di Pomezia. Ad annunciarlo ieri sera Matt Hancock, ministro della Sanità britannica, nella conferenza stampa di Downing Street sull’emergenza Covid-19.
Il ministro Hancock ha annunciato che prenderà il via la sperimentazione sui 550 volontari sani che sono stati selezionati in base alle candidature inviate da coloro che hanno età comprese fra 18 e 55 anni.
I volontari cui verrà iniettato il “ChAdOx1 nCoV-19“, il nome scientifico del candidato vaccino, riceveranno 625 sterline ciascuno, ossia 706,94 euro a testa: una somma che servirà come una sorta di “ricompensa” per aver voluto dare un contributo al progresso scientifico.
“Il team ha accelerato il processo di sperimentazione – ha dichiarato il ministro della sanità britannico – collaborando con il regolatore MHRA, che ha fatto un lavoro brillante. Di conseguenza, posso annunciare che il vaccino del progetto Oxford sarà testato sulle persone da questo giovedì in tempi normali il raggiungimento di questa fase richiederebbe anni e sono molto orgoglioso del lavoro svolto finora”.
L’amministratore delegato del laboratorio di Pomezia Advent-Irbm, Piero Di Lorenzo, aveva dichiarato che “si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo in Inghilterra ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.
“Una volta che la fase del test sugli esseri umani sarà conclusa – ha aggiunto Matteo Liguori, managing director della Irbm – si partirà con una campagna vaccinale sulle persone più esposte al rischio, come gli operatori sanitari e le forze di polizia”.
FONTE:https://www.iltempo.it/cronache/2020/04/22/news/vaccino-coronavirus-test-uomo-pomezia-advent-irbm-londra-1318854/
I RISCHI DI BOLLIRE E RIBOLLIRE L’ACQUA
Il rischio di ribollire l’acqua esiste, ma non tutti ne sono a conoscenza. Spesso capita di accendere il bollitore per prepararsi il tè e poi dimenticarsi di spegnerlo una volta raggiunta l’ebollizione perché si è indaffarati in altre faccende. In apparenza può sembrare un’operazione di routine, ma nessuno è stato mai avvertito degli effetti avversi a cui si va incontro. Per non mettere in pericolo la propria salute ecco quello che occorre sapere. Quando l’acqua comincia a bollire la sua composizione chimica subisce delle variazioni. Diversi composti volatili vengono rilasciati nell’aria e l’acqua bollita può essere bevuta.
Quando l’acqua continua a ribollire i composti chimici cambiano, ma in peggio. Il rischio di ribollire l’acqua è reale, perché alcune sostanze invece di sciogliersi si accumulano in quantità più concentrata diventando pericolose per l’organismo come i nitrati, l’arsenico e il fluoruro. Ne sono un esempio i sali di calcio: in quantità concentrate possono produrre calcoli renali e biliari. I nitrati portati ad alte temperature diventano tossici con il potenziale di causare alcune forme di cancro come la leucemia, il linfoma di Hodgkin, il tumore della vescica, della tiroide, del colon, del retto del pancreas e dello stomaco.
La qualità del cibo è importante per la salute, l’accumulo eccessivo di arsenico nell’organismo può causare stati di intossicazione e provocare diversi problemi di salute tra cui malattie cardiovascolari, infertilità, diverse forme di cancro, problemi neurologici. Secondo i dati raccolti presso l’Università di Harvard anche il troppo fluoruro può avere effetti negativi in particolare sullo sviluppo neurologico e cognitivo dei bambini.
Quindi accertato che il rischio di ribollire l’acqua c’è, bisogna soltanto evitare di lasciare il pentolino sulla fiamma a bollire per lungo tempo, così si evita la concentrazione di sostanze chimiche nocive che vengono ingerite piuttosto che eliminate nel processo di ebollizione.
Se proprio per una distrazione l’acqua ribolle, si consiglia di buttarla e ricominciare daccapo. C’è però un’eccezione dove la ribollitura dell’acqua non comporta effetti indesiderati ed è quando si utilizza l’acqua deionizzata, comunemente conosciuta come acqua distillata che viene utilizzata principalmente per alimentare il ferro da stiro a vapore o altri elettrodomestici che rilasciano vapore.
RISPOSTA
AD HARVARD HANNO UN PO’ SCOPERTO L’AMERICA
Le affermazioni e i dati raccolti all’università di Harvard non mi sorprendono affatto. La cottura di qualsiasi sostanza, soprattutto se ad alte temperature e soprattutto se di lunga durata, producono effetti deleteri e pericolosi nel senso che trasformano gli elementi chimici contenuti nelle sostanze stesse. Sono del resto cose risapute. Se ad Harvard si fossero dati la pena di contattare qualsiasi centro igienista americano, avrebbero scoperto che queste cose si conoscono a memoria da almeno un secolo.
OGNI DIVERSA ACQUA PRESENTA LE SUE PROBLEMATICHE
In questo caso si parla dell’acqua. Ovvio che ci sono 1000 diversi tipi di acqua a seconda da dove essa proviene. In teoria, se abbiamo un’acqua distillata naturale priva di minerali, il danno da cottura potrebbe essere minimo, visto che nella formula H2O c’è soltanto idrogeno e ossigeno che sono due gas e che possono solo evaporare, più che subire significative trasformazioni chimiche.
LE ACQUE DA RUBINETTO NORMALMENTE SONO ACQUE DURE E IN PIÙ GLI VIENE AGGIUNTO IL CLORO
Per le acque di rubinetto, non filtrate o purificate da appositi congegni, e quindi contenenti minerali vari oltre al cloro ivi aggiunto come antibatterico, il caso è diverso. C’è il grave danno del cloro riscaldato che rilascia vapori velenosi e che diventa sostanza simile alla diossina, e c’è pure il danno relativo ai vari minerali contenuti in quell’acqua generalmente dura e pesante, come nitrati, fluoro, bromo, nichel, arsenico, calcio, che già sono di per sé non assimilabili nei tessuti ma solo incrostabili nel sistema e pertanto velenosi, ma con la cottura diventano ancora più concentrati e più tossici.
NON FACCIAMOCI METTERE NEL SACCO DAGLI SPOT TELEVISIVI
Nel caso delle acque minerali in commercio, più residuo fisso hanno e più minerali hanno, e più vale il medesimo discorso appena fatto sulla dannosità. La gente si lascia gabbare da pubblicità fuorvianti. I minerali delle acque sono sempre e comunque inorganici e pertanto non assimilabili dal corpo. Sono equiparabili agli integratori minerali, per cui fanno solo danni.
Non esistono al mondo acque ferruginose che ti regalano ferro utile-assimilabile, o acque solforose che ti regalano zolfo-assimilabile o acque alcaline che ti regalano calcio-assimilabile e che ti rinforzano le ossa. Mi spiace per Del Piero e per il suo uccellino.
Esistono acque alcaline ma non alcalinizzanti. Se vogliamo contrastare l’acidità del nostro corpo l’unico mezzo sono frutta cruda e verdure crude, oltre che movimento fisico ed esposizione solare.
QUALI ACQUE SCEGLIERE E QUANTA ACQUA BERE
Nel caso di acque minerali commerciali, preferire quindi quelle più leggere e prive di minerali. Mi spiace per la Bonaqua della Cocacola, ma non rispetta tali regole e va addirittura nella direzione opposta. Vanno bene tutte le acque di sorgente scorrevole in quanto cariche di energia elettromagnetica. Chi va in bicicletta e suda fa bene a rifornire la sua borraccia nelle varie sorgenti di acqua corrente non inquinate. Ho comunque parlato dell’argomento in maniera più approfondita in questo articolo.
Normalmente, chi si alimenta di dieta vegan-crudista tendenziale corretta non beve troppa acqua ma si limita a un paio di bicchieri al giorno. Se uno invece mangia tanto cibo cotto e cibo carneo, il discorso cambia, ma non di molto.
DUE PAROLE SULLA ORGANICAZIONE DEI MINERALI
Gli unici minerali buoni stanno nei succhi freschi di frutta e nelle verdure crude, dove i minerali inorganici del suolo sono stati assorbiti dalle radici e trasportati alle foglie e a i fiori della pianta la cui linfa li ha debitamente masticati e con l’aiuto del sole e della fotosintesi clorofilliana gli ha conferito una speciale e magica proprietà chiamata organicazione.
Questi sono i soli minerali che possiamo acquisire ed assimilare. Tutti gli altri sono del materiale tossico-estraneo di ingombro che il corpo cerca in continuazione di smaltire, a volte riuscendoci e altre no.
È per quello che la Health Science Igienistica è decisamente contraria agli integratori sintetici, alle vitamine sintetiche, agli ormoni sintetici (tipo la melanina). L’uomo vive solo di materiale vivo e organicato del regno vegetale, o anche di azoto N che si trova sovrabbondante nell’aria (80%, con ossigeno al quasi 20%).
PIÙ SI CUOCE E PIÙ SI DANNEGGIA
I danni della cottura sono proporzionali al grado di temperatura e alla durata della cottura stessa. Questo vale anche per i brodi di verdure, le minestrine, i cereali, i caffè, i tè, le cioccolate calde e le tisane. Le cotture al micro-onde sono ancora più dannose della cottura ad alte temperature.
IL DISCORSO VALE PER TUTTI I CIBI
Dal momento poi che tutti i cibi contengono pure dell’acqua, i danni delle alte temperature si ripercuotono su ciascuno di essi. Alcuni cibi tipo i vegetali amidacei resistono meglio, sempre entro certi limiti, al danni del calore, e questo vale per patate, carote, rape, cavolini, cavolfiori, carciofi, asparagi, verdure saltate in padella, soprattutto nelle forme di cottura prudenti e limitate, avendo sempre cura di cuocere senza sbucciare e di non stracuocere. Per i cereali conviene ricorrere all’intenerimento nell’acqua per alcune ore al fine di accorciarne i tempi di cottura.
QUALCHE TRASGRESSIONE È AMMISSIBILE
Alla fine tutte le strade portano a Roma. Ogni tipo di cottura (escluse quelle appena citate) rappresentano una perdita vitaminica, una perdita ormonale, una perdita e una turbativa minerale. Evitare pertanto il più possibile la cottura dei cibi e delle bevande. Evitare il più possibile i cibi e le bevande pastorizzate e devitalizzate, e anche i cibi inscatolati o in lattina.
In ogni caso, in mancanza di meglio, si può ricorrere a cibo cotto o in scatola, ma sempre preceduto da terrina di verdure crude ben masticate, valide ad attenuare i danni del cibo cotto.
STIAMO SUL CRUDO E COMPLETIAMO CON UN PIATTO MINORITARIO DI SOSTANZE COTTE
Dare dunque assoluta priorità e preferenza a spremute e succhi di frutta e di carote, meloni e angurie e uve a volontà (a stomaco vuoto) e cibo crudo in abbondanza a sazietà, a pranzo e cena, completato da un piccolo secondo piatto di vegetali amidacei cotti (o legumi cotti o cereali cotti o zuppa-verdure o gnocchi o pasta o pizza) intesi solo come completamento calorico.
Le uniche e autentiche sostanze costruttive stanno nel crudo, nel vibrante, nell’acquoso, nel fibroso e nel vitale. L’unico forno che cuoce senza distruggere rimane l’energia solare.
Valdo Vaccaro
FONTE:https://www.valdovaccaro.com/i-rischi-di-bollire-e-ribollire-lacqua/
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