RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
25 AGOSTO 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Diffido di tutti i sistematici e per la strada li evito.
La volontà di sistema è una mancanza d’onestà.
FRIEDRICH NIETZSCHE, Crepuscolo degli idoli. Sentenze e frecce, OPERE, VOL. VI, Tomo III, Adelphi, 1986, pag. 59
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SOMMARIO
ESSI … gli animalisti doppiopesisti
Chi è Naval’nij?
APPELLO ALLA PIAZZA: CONTRO CONTE
Verona e il fascismo antifascista
Membri Italiani della commissione italiana a Giugno 2020
BURIONI MINACCIA I NOVAX? TUTTI VACCINATI E CHI NON È D’ACCORDO SARÀ MESSO IN CONDIZIONI DI NON NUOCERE
Essi Vivono: 30 anni per il capolavoro anti-consumista di John Carpenter [recensione]
Il dito medio di Vasco rossi
Monopattini: nuova strategia, così ci si fa male
Dottor Restani ci scrive in privato: “La gente non sa cosa sta per accadere”
Tarro: «Non credo all’ignoranza, queste sono cose fatte in malafede»
Lukashenko e le doppie verità dell’Europa
Il governo ci mente coi numeri per restare a depredarci. E accontentare gli amici
QAnon non solo teorie complottiste la verità emerge e i media si stanno allineando
Voto per Coerenza…
Matteo Salvini e Nello Musumeci denunciati
Musumeci vieta gli sbarchi ma Ong tedesca punta l’Italia con 200 clandestini a bordo
Musumeci: Hotspot di Pozzallo si svuota, ma governo omissivo
Puglia, le priorità di Emiliano: soldi per il “turismo islamico”
Migranti in Sicilia, Lamorgese: “Li trasferiremo su tutto il territorio nazionale”
Giornalista italo-arabo: “Perché la Sicilia non può essere invasa dai migranti?”
BIDEN: “IMPORRE OBBLIGO DI MASCHERINA NEGLI USA”
Notizia incredibile ! dagli USA preparano intervento in Italia!
Donald junior: “Biden e la sinistra radicale vogliono toglierci il diritto alla parola”
Obamagate e Nuova Tangentopoli in arrivo – Intervista all’avvocato Marco Della Luna
JORGE BERGOGLIO NELLA DITTATURA IN ARGENTINA
La scusa del Covid per rimandare le elezioni
Bill Gates, l’Oracolo di Seattle: “milioni di morti per la pandemia”
Su cosa tacciono i media occidentali: il Lend-Lease era un programma commerciale degli USA
EDITORIALE
ESSI … gli animalisti doppiopesisti
Manlio Lo Presti – 25 agosto 2020
Ho avuto nel corso del tempo cani, gattoni siamesi, un Giaco cenerino del Congo, una tartaruga. Ma in questo caso si evidenzia la ripugnanza della DOPPIA MORALE BUONISTA NEOMACCARTISTA QUARISEX DEM che si scatena con odio violaceo ogni volta che è possibile contro Salvini da sterminare e da far divorare dalle cavallette, dopo lunga e sanguinolenta messe di scudisciate.
Moralismo ad intermittenza quando TACE SUI MIGRANTI CHE SI MANGIANO CANI, GATTI E DISSANGUANO CARCASSE DI ANIMALI LUNGO I MARCIAPIEDI DELLA STRADA…. Può darsi che la notizia dei c.d. immigrati che si mangiano i gatti sia falsa o, peggio ancora, parzialmente vera.
Rimane il fatto che le abitudini alimentari africane e orientali sono troppo cruente per gli occidentali.
E’ certo che spesso la macellazione avviene fuori dalle regole igieniche occidentali e, se costoro vivono in Occidente, sono tenuti a rispettare le regole dei Paesi ospitanti.
Da notare il silenzio assordante delle associazioni animaliste che sulle infrazioni dei c.d. migranti tacciono, ma con solerzia ossessiva, sparano a zero contro l’uso del calesse per portare i bambini a scuola (https://www.italiaoggi.it/news/rivolta-contro-il-calesse-che-porta-i-bimbi-a-scuola-2417714 ).
Le ridette associazioni tacciono sulla importazione online di carne di impala, una specie africana protetta (https://www.italiaoggi.it/news/premiata-macelleria-safari-2470760 ).
L’elenco delle imbarazzanti e furbesche omissioni degli animalisti è lunghissimo, ma nessuno ne parla: meglio essere allineati don il BISPENSIERO DOMINANTE.
Cosa accade invece? Accade che i c.d. immigrati non sono sanzionati per evitare la critica di razzismo e perché costoro appartengono ad una cultura diversa: una scusa che agisce come foglia di fico universale che copre le malefatte e le violenze fisiche che i c.d. MIGRANTI perpetrano contro i “RESTANTI” che sono la stragrande maggioranza della quale non frega una BEATA a nessuno perché, peraltro, non portano soldi come la titanica catena affaristica della c.d. immigrazione…
Questo DOPPOPPESISMO È VERAMENTE IGNOBILE.
ESSI, I BUONISTI GLOBALISTI possono farlo senza freni né vergogna.
ESSI hanno una missione autoassegnata da compiere!
ESSI, gli animalisti-buonisti-della-parte-giusta, intraprendono solerti ed occhiuti interventi contro coloro che sono dalla parte sbagliata, qualsiasi cosa facciano!!!
ESSI sono gli ONUSTI (http://www.treccani.it/vocabolario/onusto/) DELLA VERITA’ RIVELATA mentre gli altri BIFOLCHI TERRAPIATTISTI DEMMERDA che dissentono sono da rinchiudere IN APPOSITI CENTRI DI RICONDIZIONAMENTO MENTALE (Padellaro dixit in una puntata di OTTOEMEZZO condotta dalla ben nota CONDUTTRICE FILOFRANCESE SCHIERATISSIMA GLOBALISTA DEM NEOMACCARTISTA QUADRISEX ANTIFA).
ESSI, I BUONISTI DEM GLOBALISTI AUTORAZZISTI lo fanno sempre NELL’INTERESSE DEGLI ITALIANI CONTINUAMENTE CONTROLLATI, MULTATI MINACCIATI, TERRORIZZATI, IMPOVERITI, PRECARIZZATI, OFFESI, UMILIATI… ovviamente!!!
IN EVIDENZA
APPELLO ALLA PIAZZA: CONTRO CONTE, MONTI E COLAO, COMBATTERE LA TIRANNIA SANITARIA E FINANZIARIA
La sensazione è che questi esponenti del Deep State intendano usare l’emergenza Covid-19 per garantire la grande spoliazione del Belpaese, il saccheggio dei patrimoni italiani da parte di multinazionali e grandi speculatori (…)
(…) E tra tutti questi motivi sfido chiunque a non trovarne uno buono e giusto per andare il 5 settembre in piazza.
di Ruggiero Capone
La manifestazione di piazza del 5 settembre vedrà la partecipazione di tutti gli italiani liberi. Deve essere considerato come primo appuntamento per il dissenso contro un governo ed un sistema avverso al popolo.
La recente nomina di Monti all’Organizzazione mondiale della Sanità ha preceduto di soli pochi mesi quella di Vittorio Colao a capo della “task force”: due uomini oggi graditi a Giuseppe Conte e 5Stelle, ma per prendere il potere i grillini si dicevano lontani dai mondi di Colao e Monti.
Invece oggi li considerano riferimenti, amici del governo ma non degli italiani.
La sensazione è che questi esponenti del Deep State intendano usare l’emergenza Covid-19 per garantire la grande spoliazione del Belpaese, il saccheggio dei patrimoni italiani da parte di multinazionali e grandi speculatori.
E, come in tutte le truffe degli ultimi anni, indorano la pillola amara infondendo nel Paese, tramite la stampa di regime, il senso d’ottimismo da calo dello spread.
Sappiate che si tratta d’una valanga sovrumana di chiacchiere fritte (e fossero almeno quelle di carnevale con su lo zucchero a velo), l’Italia è già sul tavolo della spartizioni internazionali.
E solo un combinato disposto di cacciata dell’attuale governo, uscita dal sistema Euro, abolizione delle norme Ue sulle produzioni artigianali ed agricole, fine dello “stato d’emergenza” ed azzeramento dei debiti degli italiani può far tornare l’Italia nel novero degli stati liberi e democratici.
Diversamente Giuseppe Conte ci sta conducendo ad una sorta di libanizzazione e venezuelizzazione del Paese.
L’esame d’un campione di dieci imprenditori di medie e piccole dimensioni rivela la condizione economica dell’Italia: un risposta unanime e priva del benché minimo appiglio a malintesi, ovvero “non ci sono le condizioni per assumere e contrattualizzare qualsivoglia prestazione d’opera, in questa situazione mancano i margini d’impresa per remunerare il lavoro”.
Infatti è in arrivo una nuova ondata di licenziamenti, che dovrebbe far aumentare la disoccupazione di altri tre punti percentuali entro l’autunno: e il governo non ha più risorse per scongiurare la chiusura d’attività e licenziamenti.
E questo perché dall’Ue dicono che, causa Covid, l’Italia non può assolutamente più abbandonare la politica del rigore.
Parole che l’ex ministro tedesco delle finanze, Wolfgang Schäuble, aveva già pronunciato circa otto anni fa.
Ed ecco che torna Mario Monti per coniugare sanità e stretta finanziaria, l’uomo che Jens Weidmann (presidente della Bundesbank) aveva definito nel 2013 “utile a non permettere che l’Italia aggiri i paletti tedeschi sul debito sovrano”.
E siccome i frugali dicono che “Bruxelles non ha mai promesso flessibilità sui conti ed elasticità nell’ottemperare ai tanti obblighi dell’Ue”, Mario Monti garantirà la giusta pressione sulle politiche italiane affinché l’Italia venga bloccata economicamente e mantenuta in “stato d’emergenza” sino a terminata spoliazione patrimoniale.
Monti ha già detto che necessiterà pigiare su “ulteriori sacrifici da parte del popolo italiano”. “Sacrifici e riforme”, la ricetta Colao. Con Mario Monti nuovamente in sella, l’Ue ormai è certa che non si potrà chiudere un occhio sulle regole pur di consentire una ripresa economica dell’Italia.
Va anche detto, con questo assetto emergenziale a nessun presidente del consiglio di qualsivoglia paese povero dell’Ue sarebbe mai consentita una flessibilità sulle regole europee in materia di bilancio e sanità.
L’obiettivo di Monti-Colao-Conte è una spending review nello stato come nei bilanci delle famiglie: ovvero “povertà sostenibile” per tutti, mettendo il Pil italiano sullo stesso livello di Albania, Cipro e Portogallo.
Così, con la scusa del Covid, l’austerità viene necessariamente mantenuta se non aumentata.
In materia d’ordine pubblico, al ministro Lamorgese (Interni) viene permesso di consigliare la rassegnazione a disoccupati e nuovi poveri, onde evitare che polizia ed esercito applichino regole da coprifuoco.
In questa sintesi la gravità d’un situazione che trova paragoni storici solo in quel ‘500 che vedeva l’Italia saccheggiata e difesa solo dai vari Alberico da Barbiano, Giovanni Acuto, Angelo Tartaglia, Braccio da Montone, Muzio Attendolo, Francesco Sforza, Federico da Montefeltro, Bartolomeo Colleoni, Giovanni delle Bande Nere, Vespasiano Colonna, Piero da Correggio, Scaramuccia da Forlì, Guidoriccio da Fogliano… condottieri e comandanti di ventura che cinque secoli prima di Fabrizio Quattrocchi ebbero a dirci “vi faccio vedere come muore un italiano”.
E perché, a cospetto della codardia istituzionale, solo nella gente può sbocciare il germoglio del riscatto, della ventura, d’una novella storia.
E tra tutti questi motivi sfido chiunque a non trovarne uno buono e giusto per andare il 5 settembre in piazza.
Chi è Naval’nij?
Luca Leonardo D’Agostini – 16 aprile 2018
Appare piuttosto evidente a tutti che l’occidente ha a cuore le sorti di questo indubbio personaggio, ma al contempo per via di una stampa occidentale asservita, pochissimi sanno in realtà chi sia questo losco individuo. Nel corso dell’articolo approfondiremo tutti i punti che ora sommariamente tocchiamo solo come introduzione per capire chi abbiamo di fronte. Iniziamo con il dire che Naval’nij si autodefinisce più ucraino che russo e che in occasione della convalida dell’esito del referendum in Crimea, che ha sancito il ritorno della penisola alla Madre Russia, ha chiesto all’occidente di perseguire il Presidente Putin ed il popolo russo con le sanzioni. Ok, lo so che già vi è scappato un sorriso e che sarebbe sufficiente fermarsi qui!
Ma proseguiamo, ricordando che una cugina di Naval’nij è una deputata ucraina e che Naval’nij stesso iniziò la sua carriera politica insieme a due donne: la prima è l’attuale consigliere del presidente ucraino e l’altra è una giornalista moldava alla quale è stato legittimamente impedito l’ingresso in Russia.
Proseguiamo ancora con il dire che Naval’nij intrattiene stretti legami con gli Stati Uniti dove ha studiato per un periodo di tempo e dove addirittura è stato ospitato come relatore niente di meno che al Congresso degli Stati Uniti.
Conitnuiamo considerando che Navaln’ij è un finto perseguitato politico, colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici, a causa della quale è stato condannato a 5 anni di reclusione.
Teniamo bene a mente che non si tratta del leader dell’opposizione come in modo ipocrita lo definiscono i media occidentali, mal celando le loro meschine speranze che questo ambiguo e sopravvalutato personaggio, possa effettivamente in qualche modo scalfire la popolarità ed il carisma del Presidente Putin. Naval’nij non è altro che il capo di un partitino con percentuali centesimali, finanziato da una fondazione statunitense e largamente ignorato dalla quasi totalità del popolo russo. Ed il motivo per cui viene ignorato consiste nel fatto che egli ripropone quelle ricette occidentali eltsiniane degli anni ’90 che tanto dolore e tanta sofferenza hanno procurato alla Russia ed al suo popolo.
Vediamo allora in modo più dettagliato ed analitico chi è Naval’nij. Molti di voi si saranno già fatti un’idea, ma vi assicuro che c’è dell’altro.
Aleksej Anatol’evič Naval’nij è nato il 4 giugno 1976 a Butin, un villaggio abitato da sole di 11 persone esituato nella Regione di Mosca.1 2 Il padre Anatolij è ucraino mentre la madre Ljudmila proviene dalle campagne della Regione di Mosca.
Naval’nij è sposato con Julija Borisovna Naval’naja (nata Abrosimova) con la quale ha due figli: Darija e Zachar.3
Nel 2013, in una intervista in onda sul canale televisivo ucraino “Inter”, Naval’nij ha dichiarato di essere metà russo, metà ucraino, sottolineando che “probabilmente più ucraino per via delle sue radici e della sua genetica“. Ha anche dichiarato che la maggior parte dei suoi parenti vive in Ucraina e che da bambino trascorreva tutte le estati nella regione di Kiev. La cugina di Naval’nij è Marina Naval’naja, una giornalista e deputata ucraina.4
Naval’nij ha iniziato la sua attività politica insieme a due donne: l’ucraina Marija Gaidar la quale attualmente è Consigliere del Presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko e la giornalista moldava Natalia Morari, legata alle fondazioni di Soros e condannata a 4 anni di divieto di ingresso nella Federazione Russa. Questi sono i “compagni di merende” con i quali Naval’nij ha mosso i primi passi in politica. Abbastanza eloquente!
Nel 2005 è stato co-fondatore del movimento politico “Alternativa Democratica”.
Il 30 novembre del 2006, dall’ambasciata statunitense a Mosca viene inviato a Washington un documento classificato come “Riservato”. Il documento è stato redatto da Colin Cleary, allora Capo dell’Unità politico-militare dell’ambasciata. Cleary è un diplomatico affidabile e attento studioso delle dinamiche politiche; non a caso si è specializzato al Rockfeller College of Pubblic Affair dell’Università di Albany, centro di formazione e consulenza per i governi federali e stranieri. Il suo report è un resoconto accurato ed analitico dei movimenti politici giovanili attivi in Russia raggruppati per macro categorie: gruppi con base ideologica (nazionalisti, comunisti), gruppi xenofobi (skinheads e organizzazioni estremiste), gruppi sponsorizzati dal Cremlino e gruppi da lui definiti “democratici”, cioè quelli maggiormente attenzionati nel suo report, poiché utilizzabili per una “rivoluzione arancione”. Tra questi ultimi, l’apprezzamento maggiore è stato rivolto da Cleary nei confronti proprio di “Alternativa Democratica” e di Naval’nij.5
Così negli Stati Uniti, Naval’nij viene identificato come l’uomo adatto per essere plasmato al fine da fungere come futuro leader ammaestrato, ossequioso ed obbediente all’amminastrazione statuitense. Negli anni successivi viene attenzionato ancora maggiormente finché non riceve un invito per una borsa di studio negli Stati Uniti.
Qui la storia comincia a farsi molto interessante e vi invito a prestarvi particolare attenzione.
Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Mosca, Naval’nij nel 2010, ha trascorso 6 mesi all’Università di Yale, negli Stati Uniti, in quanto come accennato poco fa, invitato per una borsa di studio.6 Naval’nij è stato invitato dall’Università di Yale quale “fellow” (membro selezionato) del “Greenberg World Fellows Program”, un programma creato nel 2002 per il quale vengono selezionati ogni anno su scala mondiale appena 16 persone con caratteristiche tali da farne dei “leader globali”. Essi nelle intenzioni statunitensi fanno parte di una rete di “leader impegnati globalmente per rendere il mondo un posto migliore”, composta attualmente da 291 “fellows” di 87 Paesi, l’uno in contatto con l’altro e tutti collegati all’Università di Yale.7
Attenzione però, fermiamoci un attimo poiché rischiamo di correre troppo con l’analisi dei fatti e dei nomi. Poco fa avete letto che Naval’nij è stato selezionato da un programma di borse di studio che si chiama “Greenberg World Fellows Program”. Avrete certamente continuato a leggere le righe successive senza soffermarvi su questo nome, anche perchè in Italia, alla stragrande maggioranza delle persone, il nome di quel programma di borse di studio non dice assolutamente nulla. Allora è il caso di accendere un riflettore!
Greenberg è il cognome di una persona. Cioè colui che ha ideato, propone e gestisce questo programma di borse di studio, si chiama Maurice Raymond Greenberg. Vediamo chi è questo personaggio! Nella sua brillante carriera è stato: amministratore delegato del gigante assicurativo American International Group (AIG), direttore della Federal Reserve Bank, fondatore del Centro Maurice Greenberg per gli Studi Giudaici, candidato alla posizione di direttore della Central Intelligence Agency (CIA), partecipante abituale del club Bilderberg, membro del Council of Foreign Relations (CFR), capo della Commissione sulla politica degli Stati Uniti nei confronti della Russia.8
Nel 1983 sul New York Times, l’allora Direttore della CIA William Casey, rivelò che Greenberg era uno dei consiglieri ombra di sua fiducia; cosa che lo mandò su tutte le fuori perché il suo ruolo è sempre stato quello di operare dietro le quinte dove il vero potere agisce. Questo fu il motivo per cui Greenberg rifiutò la direzione della CIA offertagli da Ronald Reagan.5
Nel 2005, il signor Greenberg è stato costretto a lasciare la sua posizione in AIG a seguito di un’indagine da parte dell’ufficio del procuratore di New York per falso in bilancio. Il Council of Foreign Relations (CFR) si è mosso in difesa di Greenberg, così come il signor Henry Kissinger. Grazie a questi aiuti, Greenberg è stato in grado di evitare una pena detentiva, mentre AIG ha pagato 1,64 miliardi di dollari di multa. L’indagine ha rivelato vari schemi di off-shore, che sono stati utilizzati per il travaso di denaro all’estero. L’avvocato di Greenberg è riuscito ad accedere all’ufficio AIG sulle isole Bermuda ed è riuscito a distruggere 80 scatole di documenti sensibili e rilevanti. Queste sono le “persone perbene” che hanno l’ardire di insegnare la politica internazionale e le relazioni con la Russia, sono quelli che finanziano i “movimenti contro la corruzione” in Russia.8
Nel novembre 2010, la Commissione di Helsinki del Congresso degli Stati Uniti, guidata dal senatore Benjamin Cardin, ha tenuto delle udienze il cui tema era la corruzione in Russia. Uno dei relatori russi alle udienze è stato proprio Naval’nij.9
Insomma la vicinanza degli Stati Uniti si fa sentire a tal punto che il movimento “Alternativa Democratica” beneficia di finanziamenti da parte della National Endowment for Democracy (NED), potente “fondazione privata non-profit” statunitense, ricevente fondi anche dal Congresso degli Stati Uniti, che finanzia, apertamente o sottobanco, migliaia di organizzazioni non-governative in oltre 90 paesi con la scusa di sostenenre la democrazia.7
Nel febbraio del 2012 Aleksandr Lebedev (proprietario del 15% di Aeroflot), nominò Naval’nij membro del Consiglio di Amministrazione ma l’anno successivo, nel febbraio 2013, Naval’nij non venne riconfermato e quindi non detiene più alcuna carica in Aeroflot.10 11 12
Naval’nij è statao imputato per una serie di casi penali ed amministrativi e dall’esito di taluni di questi processi, sono risultate sentenze di condanna.
Nel 2013, Naval’nij e suo fratello Oleg, sono stati condannati rispettivamente agli arresti domiciliari e a tre anni e mezzo di reclusione nell’ambito del caso “Yves Rocher”, per frode ed appropriazione indebita di denaro.
Il 18 luglio 2013, il tribunale ha riconosciuto Naval’nij colpevole di appropriazione indebita (250 mila euro) nella gestione della società pubblica “Kirovles”, famosa per la produzione di legname da costruzione e lo ha condannato a 5 anni in una colonia penale, ma concedendo allo stesso tempo una sospensione della pena.13 14 15 16
Nel 2013, quale candidato del Partito della Libertà Popolare (PARNAS), si candidò alle elezioni per la carica di sindaco di Mosca, piazzandosi al secondo posto con il 27,24% dei voti, perdendo nettamente il confronto con l’attuale sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin, che fu eletto sindaco con il 51,37% dei voti.17
Da novembre 2013 è Presidente del partito politico “Partito del Progresso”.
Dopo l’entrata in vigore della sentenza del “Caso Kirovles”, il 16 novembre 2013, la Camera dei Procuratori di Mosca ha privato Nalval’nij dello status di avvocato.18
Il 20 marzo 2014, durante la crisi di Crimea susseguente al colpo di Stato avvenuto in Ucraina, il New York Times pubblicò un articolo di Naval’nij, in cui chiedeva ulteriori sanzioni contro gli uomini vicini al Presidente Putin.19
All’inizio di febbraio del 2017, in virtù della sentenza di condanna penale del caso “Kirovles” ed in funzione del fatto che la legge russa impedisce ad un condannato di partecipare alle elezioni presidenziali, la commissione elettorale ha precluso a Naval’nij la possibilità di presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali del 2018.
Il 27 marzo 2017, per decisione del tribunale di Mosca, è stato sottoposto ad arresto amministrativo per 15 giorni per disobbedienza agli agenti di polizia durante la detenzione e multato di 20.000 rubli (260 euro) per aver organizzato un evento di massa non autorizzato.20
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha dichiarato: “Si è trattato evidentemente di una provocazione e sappiamo con certezza che gli organizzatori della manifestazione, tramite internet hanno promesso denaro a tutti coloro avessero aderito alla manifestazione non autorizzata ed in un luogo vietato alle manifestazioni. Ciò ha avuto effetto principalmente su ragazzi minorenni.“
Il 12 giugno 2017, Naval’nij è stato arrestato di fronte l’ingresso della propria abitazione e sottoposto ad arresto amministrativo per 30 giorni (poi ridotto a 25), in quanto aveva postato su Internet chiamate per un’adunanza di protesta non autorizzata su una delle principali vie di Mosca, Corso Tverskaja, diverso dal luogo concesso per la manifestazione dall’autorità municipale.21 22 23 24
Per la manifestazione infatti era stato concesso il Parco Sokolnik, uno spazio enorme sempre pieno di gente il fine settimana e capace di contenere anche un milione di persone oppure in alternativa Academician Sakharov Prospect. Gli organizzatori della manifestazione sapevano benissimo che Corso Tverskaja non sarebbe mai stato concesso, per semplici ragioni di sicurezza e viabilità, perché quattro idioti non possono bloccare l’arteria centrale e quindi tutto il centro della città proprio la prima domenica di primavera quando tutte le famiglie sono in giro per la città a festeggiare la settimana di vacanze concesse dalle scuole di tutti gli ordini e gradi. Appunto per questo gli organizzatori avevano chiesto Corso Tverskaja (con neanche una settimana di preavviso), perché non gliela potevano concedere, e proprio per questo hanno svolto la manifestazione lì anche dopo la conferma ufficiale della mancata autorizzazione da parte delle autorità di pubblica sicurezza.7 Naturalmente, questo tipo di considerazione non è stata riportata da nessuno dei “geni” del giornalismo occidentale, capaci solo di far inutile rumore come anatre starnazzanti.
Nonostante le autorizzazioni siano necessarie in tutto il mondo per manifestare, pena il carcere o multe salate, dagli ambienti internazionali non si sono fatti attendere commenti alquanto critici nei confronti di Mosca: “Un affronto ai valori democratici fondamentali“, lo ha definito il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che ha richiesto, non si capisce bene a quale titolo, fermamente il suo immediato rilascio e quello di tutti gli altri fermati. Anche Federica Mogherini, Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Unione Europea, ha condannato il governo russo perché secondo lei “impedisce l’esercizio delle libertà fondamentali di espressione, associazione e assemblea pacifica“.7 Veramente senza logica tali dichiarazioni! Vorrei sapere quale sarebbe stata la risposta delle autorità di fronte ad una qualsiasi manifestazione non autorizzata sulla Quinta Strada di New York oppure a Via del Corso a Roma. Qualora foste curiosi riguardo tale tipo di reazione da parte delle autorità, non vi invito a provarci!
Ciò che risulta comunque incomprensibile è che istituzioni statunitensi e dell’Unione Europea, ritengano di avere giurisdizione su uno Stato come la Federazione Russa. E’ una concezione di diritto molto ipocrita quella che queste istituzioni nutrono. Si ritengono depositarie non solo di legalità, ma anche di altissimi comandamenti morali, così eccelsi ed indiscutibili da essere validi oltre ogni confine.
Il 29 settembre 2017, Naval’nij è stato nuovamente arrestato mentre stava per partecipare ad una manifestazione non autorizzata a Nižnij Novgorod.25 26
In risposta a questi arresti, Naval’nij si appellò ai Paesi occidentali per congelare beni finanziari e confiscare proprietà di grandi uomini d’affari russi.27
Insomma, credo che ora siamo in grado di avere una cognizione maggiore sul fatto di chi sia Naval’nij. Rimane lo sconcerto misto al disprezzo nei confronti dei media occidentali. Infatti come il giornalista britannico Peter Hitchens ha scritto sul suo blog: “i media occidentali presi dal loro odio nei confronti di Putin, sono accecati davanti ai difetti dei suoi avversari.“28
Fonti
(1) Навальный
(3) НАВАЛЬНЫЙ АЛЕКСЕЙ АНАТОЛЬЕВИЧ
(4) я больше украинец по своим корням и генетике
(6) Yale
(7) Analisi critica
(8) Tentativo rivoluzione colorata
(9) Российская коррупция дошла до конгресса
(11) Аэрофлот
(13) Навальный приговорен к пяти годам лишения свободы
(14) Суд приговорил Навального к пяти годам колонии
(15) Суд приговорил Навального к пяти годам в колонии общего режима
(16) Video YouTube
(17) Ой, Вань, гляди, какие выборы
(18) Кировлес
(19) Навальный призвал Запад направить санкции
(20) Суд арестовал Навального за сопротивление полицейским на митинге
(21) Алексей Навальный получил 30 суток административного ареста
(22) Навальный получил 30 суток ареста
(23) 30 суток ареста
(24) Мосгорсуд сократил срок ареста Навального с 30 до 25 суток
(25) Алексея Навального задержали перед митингом в Нижнем Новгороде
(26) Naval’nij
(28) Hitchens
FONTE: http://www.madrerussia.com/chi-e-navalnij/
Verona e il fascismo antifascista
Un collega (si fa per dire) di Repubblica, tale Paolo Berizzi, ieri ha scritto che il nubifragio di Verona è una giusta punizione divina per una città ad alto tasso di fascisti
L’assoluta irrilevanza professionale del Berizzi, non nuovo a questo tipo di cretinate, non meriterebbe attenzione se non fosse la spia di che aria davvero gira nel quotidiano che si picca di essere il tempio del riformismo italiano. Si potrebbe obiettare al Berizzi che lavora nel giornale fondato e plasmato dal più fascista dei fascisti dei giornalisti italiani, quell’Eugenio Scalfari che nel suo recente libro di memorie ricorda, con la libertà che hanno solo gli ultranovantenni, che lui fu convintamente fascista e che a un certo punto prese le distanze dal regime perché lo riteneva diventato meno fascista di quanto lui desiderasse.
Povero Berizzi, che si deve fare per avere un po’ di notorietà e pure una scorta in quanto «antifascista» che gli tocca giustificare e provare a rinnovare dando del fascista a chiunque gli passi a tiro. Odiare per essere odiati è una tecnica che funziona quando si è mediocri e non si hanno idee o valori da proporre. È quello che fanno gli estremisti di destra e di sinistra, ma anche giornalisti e pseudo intellettuali. Qualcuno deve spiegarmi che cosa vuol dire: «Verona è fascista» e quindi da punire. Forse che la grandine distingue tra fascisti e non fascisti? E poi perché mai un fascista dovrebbe morire sotto un diluvio divino?
Secondo me a Dio gli stanno più sulle palle quei cretini alla Berizzi che i fascisti tutti e quelli veronesi in particolare. E se i fascisti veronesi non si offendessero direi che l’unico fascista di questa storia è il piccolo führer Berizzi con il suo sogno di punire, forse sterminare, la razza veronese in quanto impura.
Ma non cadiamo nella trappola del Berizzi, al cui cospetto il più stupido e invasato di CasaPound è un sincero democratico. Il problema è il fascismo dell’antifascismo, la violenza di chi si proclama antiviolento, l’immoralità di chi si professa morale.
In altre parole è il virus della peggiore cultura di sinistra che la Repubblica, Berizzi dopo Berizzi, diffonde da oltre quarant’anni in questo Paese. Urgono mascherine e distanziamento.
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/verona-e-fascismo-antifascista-1885426.html
Membri Italiani della commissione italiana a Giugno 2020
Ecco la lista degli italiani presenti nella commissione Trilaterale a giugno 2020 per emergenza Covid 19.
Fonte Wikileaks
Buona lettura
http://trilateral.org/download/files/TC-MEMBERSHIP-LIST-(MASTER-9-JUNE-2020).pdf
FONTE: https://telegra.ph/Membri-Italiani-della-commissione-italiana-a-Giugno-2020-08-12
BURIONI MINACCIA I NOVAX? TUTTI VACCINATI E CHI NON È D’ACCORDO SARÀ MESSO IN CONDIZIONI DI NON NUOCERE
La scienza non è democratica e chi non concorda deve essere messo nelle condizioni di non nuocere. Sono queste le incredibili affermazioni di Roberto Burioni, che qualche mese fa gli sono valse segnalazioni all’ordine dei medici. Un medico che è convinto che chi non è d’accordo con le sue opinioni deve essere neutralizzato (magari in maniera definitiva…) oltre a suscitare dei seri dubbi sulla sua attendibilità, anche scientifica, inquietano poiché non è ammissibile che un medico, il quale dovrebbe avere come obiettivo la cura della salute, ritenga o sia convinto che le sue conoscenze scientifiche non debbano o possano essere messe in discussione. Tutto ciò fa rabbrividire, a ben vedere e richiama tristi epoche storiche
FONTE: https://www.rassegnastampa.eu/vaccini/burioni-minaccia-i-novax-tutti-vaccinati-e-chi-non-e-daccordo-sara-messo-in-condizioni-di-non-nuocere/
ARTE MUSICA TEATRO CINEMA
Essi Vivono: 30 anni per il capolavoro anti-consumista di John Carpenter [recensione]
FONTE: http://www.anonimacinefili.it/2018/11/04/essi-vivono/
ATTUALITÁ SOCIETÀ COSTUME
Il dito medio di Vasco rossi
Ilaria Bifarini – 23 08 2020
Sono cresciuta anche io col mito di Vasco Rossi, come tanti miei coetanei e non. Vedere il suo video di oggi in cui, con occhiali specchiati con insegna luminosa che riporta il suo nome (elogio al narcisismo) e il suo solito stile da fattone, inveisce a caso contro “negazionisti e terrappiatisti” mi delude molto. Era già chiaro da parecchio quale fosse il suo orientamento politico, lui della rossa Bologna, più volte condannato per droga e per spaccio. Ma vederlo prono al sistema, che in questi giorni sta cercando disperatamente di tenere viva una narrazione catastrofista ormai infranta dalla realtà, lo trovo davvero desolante. Con quale vita spericolata ci ha illuso? Quella di chi non rispetta se stesso ma si inginocchia ai diktat di chi lo ha portato al successo?
FONTE: https://www.facebook.com/729905041/posts/10158324140035042/
Monopattini: nuova strategia, così ci si fa male
di Geronimo la Russa, presidente di Aci Milano
Stiamo vivendo una situazione delicata e preoccupante a causa dei tanti incidenti che hanno visto coinvolti, a Milano, i monopattini.
Come affermiamo da tempo, è necessario porre in essere interventi di prevenzione e repressione per evitare che incidenti, oggi gravi, si trasformino in tragedie.
Occorre una nuova strategia che coinvolga tutti gli attori interessati per porre in essere azioni mirate a implementare la sicurezza stradale per chi usa il monopattino (che non è un gioco!), ma anche per chi si muove in auto, in bicicletta o a piedi.
One response to “Monopattini: nuova strategia, così ci si fa male”
BELPAESE DA SALVARE
Dottor Restani ci scrive in privato: “La gente non sa cosa sta per accadere”
Il dottor Stefano Restani è un medico con trent’anni di esperienza che ha scritto in privato a Oltre Tv. Data l’importanza delle sue osservazioni, abbiamo deciso di pubblicare l’email.
Da sempre la mia professione mi impone eticamente di seguire varie regole. Le due che ritengo imprescindibili sono: primum non nocere (per prima cosa non nuocere) e desiderare che le persone godano di buona salute.
Ecco perché ciò che stiamo vivendo con la “pandemia” mi amareggia oltremodo. Vedo calpestare entrambe le regole da parte di persone sotto l’egida della “Scienza”.
Si sta puntando al vaccino, ce ne siamo accorti tutti. Premetto che non sono no-vax a prescindere ma ho molti dubbi che devono essere chiariti su questo vaccino.
Non credo che la gente abbia perfettamente compreso cosa sta per accadere. Per la prima volta a livello globale sarà consentito l’impiego di un vaccino totalmente diverso da quelli che conoscevamo fino ad ora.
Il vaccino tradizionale, quello che abbiamo sempre utilizzato, nasce da questo meccanismo: individuo l’agente patogeno, di questo individuo la parte che maggiormente è capace di sollecitare una buona ed efficace risposta immunitaria, faccio studi sulla sicurezza ed efficacia e alla fine lo inietto nella popolazione.
L’organismo comincerà a produrre anticorpi che, nel momento in cui dovesse incontrare davvero il virus o il batterio specifico, avrà già armi (gli anticorpi) per reagire efficacemente all’attacco.
Quindi non ho alterato le cellule del corpo, ho solo accentuato la normale funzione delle cellule del sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Questi vaccini hanno dato risultati anche strepitosi, in passato, basti pensare all’eradicazione del vaiolo.
Il dottor Restani descrive i vari vaccini contro la Covid
Gli approcci vaccinali convenzionali non sono stati altrettanto efficaci contro agenti patogeni in rapida evoluzione e mutazione come l’influenza o come le malattie da virus Ebola o Zika e potrebbero non esserlo verso il Sars CoV-2.
Il vaccino che avremo sul mercato per il Sars CoV-2 sarà molto probabilmente un vaccino a vettore virale. La ditta AstraZeneca è già stata incaricata di fornire agli stati membri della UE centinaia di milioni di dosi.
Esistono anche altre ditte in corsa per il podio per il vaccino migliore (o il più venduto), come il vaccino Pfizer/BioNTech BNT162b1 e Moderna mRNA-1273, vaccini definiti a “mRNA” e che probabilmente saranno venduti oltre Oceano.
I vaccini a RNA funzionano introducendo una sequenza di mRNA, la molecola che dice alle cellule cosa costruire che è codificata per un antigene specifico della malattia. La produzione dell’antigene avviene quindi all’interno del corpo, non è iniettato dall’esterno come nei tradizionali vaccini.
Torniamo ai vaccini a vettore virale. In pratica si prende un virus utile allo scopo (per esempio quello utilizzato nella sperimentazione dell’Università di Oxford è un virus della famiglia degli Adenovirus, come il virus del comune raffreddore), reso meno aggressivo e incapace di replicarsi (per non rischiare di causare un’infezione nell’individuo vaccinato), che funge da cavallo di Troia a cui vengono inserite “informazioni genetiche”. Dopo la vaccinazione aumenta la risposta immunitaria nel soggetto inoculato con produzione di anticorpi specifici.
Ma qui sta il punto cruciale che i non addetti ai lavori potrebbero non cogliere. Le “informazioni genetiche” non creano da sole l’aumento della risposta immunitaria. Per farlo queste informazioni (software) devono interagire con le nostre cellule (hardware), devono modificare la cosiddetta espressione genica della cellula. Sono impartite informazioni che modificano la normale vita e metabolismo delle cellule.
I dubbi sulla manipolazione delle informazioni genetiche
La domanda sorge spontanea: ci potrebbe essere qualche danno in questa sorta di manipolazione da parte di informazioni genetiche?
Una parziale risposta ce la dà l’articolo “mRNA vaccines – a new era in vaccinology” pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature. I numeri tra parentesi sono alcuni dei riferimenti bibliografici citati nell’articolo.
«I potenziali problemi di sicurezza che potrebbero essere valutati in futuri studi preclinici e clinici includono l’infiammazione locale e sistemica, la biodistribuzione e la persistenza dell’immunogeno espresso (cioè della sostanza capace di stimolare le reazioni immunitarie), la stimolazione di anticorpi auto-reattivi (auto-immunità) e potenziali effetti tossici di eventuali nucleotidi non nativi (ciò che non è facente parte dell’organismo e che è stato iniettato dall’esterno) e dei componenti del sistema di rilascio (gli eccipienti della fiala del vaccino).
Una possibile preoccupazione potrebbe essere che alcune piattaforme vaccinali basate su mRNA (54,166) inducano potenti risposte all’interferone di tipo I, che sono state associate non solo all’infiammazione ma anche potenzialmente all’autoimmunità (167,168). Pertanto, l’identificazione di individui a maggior rischio di reazioni autoimmuni prima della vaccinazione con mRNA può consentire l’adozione di precauzioni ragionevoli.
Un altro potenziale problema di sicurezza potrebbe derivare dalla presenza di RNA extracellulare durante la vaccinazione con mRNA. È stato dimostrato che l’RNA extracellulare “nudo” (RNA che non arriva a “un bersaglio” e che rimane fuori dalla cellula) aumenta la permeabilità delle cellule endoteliali e può quindi contribuire all’edema (169).
Un altro studio ha mostrato che l’RNA extracellulare promuove la coagulazione del sangue e la formazione di trombi patologici (170)».
Qui si potrebbe obiettare che in Italia sarà usato il vaccino a vettore virale. Ma il succo è sempre che con entrambi i metodi (a vettore virale o a mRNA) si agisce fornendo dall’esterno informazioni genetiche.
Dottor Restani sul vaccino mRNA Moderna
Un altro importante articolo è “An mRNA Vaccine against SARS-CoV-2 – Preliminary Report“, uno studio sul vaccino Moderna RNA-1273.
45 soggetti volontari sani testati sono stati suddivisi in tre gruppi. Hanno sottoposto ogni gruppo a una determinata dose di vaccino: bassa (25 μg gruppo 1), media (100 μg gruppo 2), alta (250 μg gruppo3). Due dosi di vaccino distanziate di 28 giorni l’una dall’altra.
«Gli eventi avversi che si sono verificati in più della metà dei partecipanti includevano affaticamento, brividi, mal di testa, mialgia e dolore al sito di iniezione (nota mia: sono in definitiva effetti trascurabili).
Gli eventi avversi sistemici erano più comuni dopo la seconda vaccinazione, in particolare con la dose più alta, e tre partecipanti (21%) nel gruppo con dose da 250 μg hanno riportato uno o più eventi avversi gravi.
Il vaccino mRNA-1273 ha indotto risposte immunitarie anti-SARS-CoV-2 in tutti i partecipanti e non sono stati identificati problemi di sicurezza limitanti lo studio. Questi risultati supportano l’ulteriore sviluppo di questo vaccino».
Qualche dubbio sulla veridicità delle righe appena lette io ce l’ho. E c’è un altro punto su cui vorrei attirare l’attenzione. I soggetti volontari sani sono stati selezionati secondo criteri di esclusione (se il soggetto era idoneo per poter essere arruolato nello studio).
È corretto porre criteri di esclusione negli studi. Ma un domani che il vaccino sarà sul mercato, ogni persona sarà sottoposta ad attenta anamnesi?
Risvolti economici e le parole di Bill Gates
E se una donna fosse in stato di gravidanza precoce, senza ancora saperlo? Un criterio di esclusione è la gravidanza e le donne in età fertile devono avere un test di gravidanza su siero o urine negativo entro 24 ore prima di ogni vaccinazione. Si escluderanno gli obesi?
Prima di sottoporre una persona a vaccinazione si controlleranno ogni volta gli esami del sangue recenti, datati con meno di 90 giorni prima dell’inoculazione? Valutazioni di laboratorio di screening clinico: globuli bianchi (WBC), emoglobina (Hgb), piastrine (PLT), alanina transaminasi (ALT), aspartato transaminasi (AST), creatinina (Cr), fosfatasi alcalina (ALP), bilirubina totale, lipasi, tempo di protrombina (PT) e tempo di tromboplastina parziale (PTT).
Tutto ciò comporta importanti aumenti di tempo e costi sanitari e non vorrei che per “risparmiare” si saltassero alcuni passaggi.
C’è anche un risvolto economico in tutto ciò. In un’intervista rilasciata a CNBC, Bill Gates ha affermato: «I governi dovranno essere coinvolti perché ci sarà qualche rischio (danni post vaccinazione) e saranno necessari dei risarcimenti prima che si possa prendere una decisione».
Già ora con la legge 210/1992 e successive modifiche è lo Stato a dover risarcire per i danni documentati e creati dai vaccini. I produttori non hanno alcuna responsabilità per lesioni, salvo in caso di dimostrazione certa di lotto difettoso di fiale di vaccino. In pratica: paga lo Stato e non la ditta che produce vaccini.
Voglio anche riportare una frase detta da Bill Gates, visto che le cose dette dal filantropo si sono puntualmente avverate e lascio a voi le considerazioni:
«La mia speranza è che il vaccino che avremo tra 18 mesi sia il più vicino possibile al perfetto. Anche se non lo sarà, continueremo a lavorare per migliorarlo. Ottenuto ciò, suppongo che il vaccino COVID-19 diventerà parte del programma di vaccinazione neonatale di routine».
Considerazioni conclusive del dottor Restani
In Italia la legislazione ostacola l’utilizzo sul territorio nazionale di alimenti che abbiano subito tecnica OGM sostenendo che possano essere pericolosi (e non vi è certezza unanime riconosciuta su questo) ma un vaccino che va in qualche modo direttamente a interagire sulla cellula impartendole di produrre qualcosa va bene?
Io, come medico, considero molto meno rischioso incontrare il virus per strada che farmi iniettare qualcosa che ancora non conosciamo a sufficienza come potenziale pericolo nel lungo periodo. Non mi preoccupano il dolore nel punto di iniezione, un po’ di mal di testa, questi si supererebbero o, mal che vada, si gestirebbero con un farmaco sintomatico. Ma una potenziale auto-immunità, o forse altro, no grazie, passo.
Non è che “aspetto e spero”. Lavoro costantemente per cercare di mantenere in buono stato il sistema immunitario e la letteratura è ricca di articoli che dimostrano che è possibile fare ciò, ricordando, come disse Claude Bernard, coevo di Pasteur, che «il terreno (il nostro organismo) è tutto, il microbo (l’agente eziologico, microbo, virus o altro) è nulla».
Se mi dovessi ammalare, sceglierò le terapie che riterrò più performanti e mi affiderò a colleghi preparati, per fortuna ancora tanti nel nostro Paese.
Chimica appassionata di rimedi naturali e tutto quello che riguarda la salute in generale. Interessata ai metodi educativi dolci che lasciano libertà al bambino. Amante della cucina.
Fare buona informazione è il suo scopo primario.
E-mail: baldidenise1982@gmail.com
FONTE: https://www.oltre.tv/dottor-restani-scrive-privato-gente-accadere/
Tarro: «Non credo all’ignoranza, queste sono cose fatte in malafede»
Giulio Tarro, dopo gli interventi in Parlamento, ha continuato a pubblicare aggiornamenti sulla pandemia e sulle informazioni che ogni giorno vengono date in pasto agli italiani.
La scorsa settimana il professor Tarro ha scritto: «Ormai i decessi si contano sulle dita di una mano, i contagi sono naturali, le terapie intensive vuote e invece di guardare le cose con ottimismo si sta rovinando anche il mese di agosto con allarmismi ingiustificati».
Il 12 agosto ha pubblicato un tweet in cui accusava le autorità di limitare sempre più le libertà dei cittadini attraverso un terrorismo mediatico senza alcuna base scientifica.
Anche nel messaggio di ieri non lascia spazio a interpretazioni. «Ci terrorizzano senza alcuna tesi scientifica! Dietro l’emergenza solo interessi politici. Ignoranza e malafede sarebbero gli elementi alla base di questo comportamento che ruota intorno all’informazione sulla diffusione del virus».
L’altro ieri il virologo è stato ospite in radio di Stefano Molinari e Fabio Duranti con cui ha parlato dei media, della seconda ondata e del governo.
Giulio Tarro e le menzogne sul virus
Hanno iniziato l’intervista commentando la proroga dello stato di emergenza e i diversi modi di affrontare il virus in Europa.
Secondo il professor Tarro la scelta della Svezia su come gestire il virus è stata la migliore: «Isolare gli anziani e far circolare il virus tra i giovani».
Anche gli altri stati Europei, come Francia e Germania, dopo il picco hanno riaperto il Paese. Invece per il virologo la scelta italiana non è comprensibile e ha portato a un crollo dell’economia.
Tarro ha spiegato che la gestione del virus in Italia è stata del tutto diversa, basata solo su questioni politiche. Infatti ha rimarcato il fatto che non siano stati seguiti neanche i consigli degli esperti del Comitato tecnico scientifico.
Sulla proroga ha commentato: «Parlare di una seconda fase autunnale è inutile. Abbiamo prolungato la nostra fase di emergenza fino a ottobre senza un solo motivo scientifico».
Ha continuato contro il governo: «Questi soggetti che hanno governato male fino adesso sono gli stessi che hanno detto bugie a morire. Sono ignoranti, nel senso buono del termine, perché non sono all’altezza della situazione, dei posti che ricoprono».
Giulio Tarro ha infine commentato l’operato della stampa: «Io non lascio credito e adito all’ignoranza. Queste sono cose fatte in malafede. Informazione fatta con una malafede proprio radicata». Foto: YouTube
Chimica appassionata di rimedi naturali e tutto quello che riguarda la salute in generale. Interessata ai metodi educativi dolci che lasciano libertà al bambino. Amante della cucina.
Fare buona informazione è il suo scopo primario.
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CONFLITTI GEOPOLITICI
Lukashenko e le doppie verità dell’Europa
Quando in piena campagna elettorale sbatteva in galera i rivali – tra cui il marito della candidata Svetlana Tikhanovskaya – accusandoli di essere al soldo di Mosca Bruxelles taceva.
Ora che il presidente bielorusso, minacciato dalle proteste di piazza, tenta di tornare nel naturale alveo russo e chiede la protezione di Mosca l’Ue lo dipinge come un suddito del Cremlino.
Per l’Europa e l’Occidente i “dittatori” sono come il pane. Buoni e fragranti se accettano di farsi portare al loro tavolo. Secchi e da buttare quando il pranzo è finito. Così sta andando anche con Alexander Lukashenko.
Alla vigilia delle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto, destinate nelle previsioni a concludersi con la sesta scontata riconferma di un presidente in sella da 26 anni l’Europa, sembrava pronto ad assolverlo da ogni peccato. O perlomeno a considerarlo un male minore. L’apparente disponibilità delle democrazie europee era il frutto dei segnali anti-russi lanciati dal presidente della Bielorussia durante la campagna elettorale. Tra questi anche l’arresto di Serghey Tikhanovski, il blogger candidato alla presidenza il cui posto – all’indomani dell’incarcerazione – è stato preso dalla moglie Svetlana Tikhanovskaya.
Fuggita in Lituania dopo aver accusato Lukashenko di averla sconfitta grazie a brogli e scrutini manipolati Svetlana è diventata la nuova icona dell’opposizione. Un’icona rappresentata dai media europei come l’indomita Giovanna d’Arco di una rivolta capace di sottrarre la Bielorussia all’influenza russa. Una narrazione quanto meno discutibile se si analizzano i complessi retroscena dell’arresto di Serghey Tikhanovski.
La principale accusa rivolta al marito di Svetlana subito dopo il suo fermo era infatti quella d’essere un falso candidato manipolato da un oligarca vicino al Cremlino. Un’accusa subito corroborata dalla notizia del ritrovamento nel divano di casa di un milione di dollari provenienti da Mosca. Nello stesso periodo, come rivelato dal New York Times, i diplomatici di Minsk accreditati in Europa giustificavano l’arresto del candidato-blogger e di altri dissidenti con la necessità di fermare le interferenze di Mosca. Il tentativo di Lukashenko di prendere le distanze dal Cremlino e guadagnarsi se non i favori almeno l’indifferenza dell’Europa e dell’Occidente è confermato il 18 giugno dall’arresto di Viktor Babariko, l’ex direttore di una banca controllatata dal gruppo russo di Gazprom. Anche in questo caso la principale colpa di Babariko è quella d’essersi proposto come candidato dell’opposizione. Stavolta ad alludere ad un complotto di Mosca è lo stesso presidente. “Abbiamo fatto cadere le maschere delle marionette che stanno qua e quelle dei burattinai che stanno fuori da qua” – spiega Lukashenko in un discorso tenuto solo 24 ore dopo aver sbattuto in galera Babariko.
Dietro quelle accuse c’è – oltre al tentativo d’ingraziarsi l’Occidente – anche il desiderio di rivalsa nei confronti di Gazprom e di Mosca colpevoli d’aver interrotto, dopo il crollo del greggio, le forniture di petrolio a prezzi di favore. Quel “niet” ha inasprito ed evidenziato le difficoltà di Minsk sul fronte economico contribuendo a incrinare i consensi di Lukashenko. Ma il tentativo di scaricare le colpe su Mosca non è stata una grande idea. Prendendo le distanze da una Russia che rappresenta il suo naturale alveo geopolitico della Bielorussia senza nel contempo poter contare sul pieno appoggio di Europa e Stati Uniti Lukashenko ha offerto l’immagine di un sovrano isolato e solitario incoraggiando un’opposizione, fin lì debole e divisa, a vincere la paura e a scendere in piazza. Consapevole dell’errore Lukashenko cerca ora di riparare correndo a Canossa e pregando il Cremlino di salvarlo. Mosca fin qui non gli ha detto di no. Ma non gli ha neppure garantito quell’esplicito sostegno politico e militare che l’uomo forte di Minsk sostiene di aver ricevuto nel corso dei due colloqui telefonici intercorsi con il presidente russo. E non solo perchè Putin non si fidi di lui, ma piuttosto per il timore che “Babbo Lukashenko” – come lo chiamano i suoi sostenitori – abbia perduto la fiducia del proprio popolo.
FONTE: https://it.sputniknews.com/opinioni/202008179434042-lukashenko-e-le-doppie-verita-delleuropa/
CULTURA
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Il governo ci mente coi numeri per restare a depredarci. E accontentare gli amici
Numeri passati ad arte, per farci paura. Per soggiogarci
Eccoli, i numeri. Quelli che non hanno bisogno di commenti, quelli che ci tengono furbescamente nascosti.
Data | Positivi | Tamponi | Percentuale |
11 ago | 412 | 40642 | 1,01 |
12 ago | 481 | 52658 | 0,91 |
13 ago | 528 | 51188 | 1,03 |
14 ago | 574 | 46723 | 1,23 |
15 ago | 629 | 53123 | 1,18 |
16 ago | 479 | 36807 | 1,30 |
17 ago | 320 | 30666 | 1,04 |
18 ago | 403 | 43976 | 0,92 |
19 ago | 643 | 71095 | 0,90 |
Che cosa da questi numeri? Per prima cosa che il virus esiste, non c’è dubbio. Poi vediamo quello che loro vogliono farci credere: che i contagi siano in aumento.
Poi, se apriamo gli occhi, che i nuovi contagi in relazione al numero dei tamponi fatti, è immobile. Siamo sempre intorno all’1%. Non stanno aumentando i nuovi positivi, stanno aumentando i tamponi, con la percentuale di nuovi positivi invariata.
Di conseguenza NON c’è un’impennata dei contagi. E i due numeri più importanti, decessi e ricoverati in terapia intensiva, sono sempre gli stessi. 5-8 morti al giorno, aggravati da altre patologie, non sono una cifra da allarme bomba.
Ma così facendo, con la connivenza dei giornalisti quelli veri, il governo ci ha già imposto di metterci nuovamente il bavaglio (loro lo chiamano mascherina), tra poco aggiungeranno qualche altra restrizione, fino alla chiusura delle scuole per poi rimandare le elezioni.
I 5S non resisterebbero alle elezioni e sparirebbero nell’oblio. Le camere, se Mattarella facesse il suo lavoro, dovrebbero essere sciolte.
Giuseppi è scaltro: manteniamo alto il livello del terrore, così possiamo perpetuare lo stato di emergenza. Per i comodacci loro.
Stato di Emergenza, e spreco del NOSTRO denaro
Evitando di parlare dei banchi a rotelle, che bisognerebbe vedere chi andrebbero a ingrassare, sono velenose le righe che compongono il decreto 104. Tutta roba che all’Italia fa male e che questo governo riesce a fare passare come emergenza. Con numeri taroccati.
Assunzioni dirette, aumenti contributivi, un nuovo ente per la Laguna di Venezia (come se mancasse qualche ente in Italia). Il diritto di dare incarichi individuali a tempo senza bisogno di concorso! Basta solo essere di “comprovata esperienza”… E io pago, diceva Totò.
Il governo di certo non si vergogna. Ingrassa che è un piacere. E gli italiani rincoglioniti da numeri sparati ad arte, si mettono il bavaglio anti covid e fanno come San Gaudenzio. Che lo prese nel c… e fece silenzio.
La “dittatura democratica” che ha bisogno dei complici della carta stampata. Che ci mette il bavaglio delle mascherine, che ci rendono tutti uguali, ci spersonalizzano, ci demoralizzano e ci rendono più facili da soggiogare.
Leggi anche: La scusa del Covid per rimandare le elezioni
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FONTE: https://www.adhocnews.it/il-governo-ci-mente-coi-numeri-per-restare-a-depredarci-e-accontentare-gli-amici/
QAnon non solo teorie complottiste la verità emerge e i media si stanno allineando
FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=YGq8Cga3bDI&feature=youtu.be
GIUSTIZIA E NORME
Si è aperta la campagna elettorale per il 20 settembre – significativa questa data – con il referendum costituzionale, le regionali e le comunali. In Veneto stanno accadendo cose molto importanti: il filosofo-politico-democratico M.Cacciari è giunto alla conclusione, leggendo i quattro articoletti della riforma costituzionale, che non è una riforma, è solo un taglio, per giunta fatto male, mentre i sondaggi stimano i Grillini intorno al 4,7% per le regionali venete. Il primo partito nell’attuale Parlamento ha già provveduto a tagliarsi i voti. A sinistra – Anpi, Arci ecc..-sembrano avere aperto gli occhi su una Riforma che contiene tanti e tali errori formali e sostanziali, che appare quasi impossibile che sia arrivata fino a questo punto, senza che qualcuno abbia tirato fuori la penna rossa e corretto lo striminzito componimento sostenuto dai Grillini.
Una parola che si sente spesso rimbalzare riguardo il referendum è “coerenza”. La Repubblica riporta che in settimana al Meeting di Rimini Di Maio, ha provato a rassicurare: “È solo l’inizio di un percorso. Seguiranno le modifiche ai regolamenti parlamentari, una legge elettorale approvata a larga maggioranza“, ha spiegato. “Non dobbiamo fossilizzarci sul taglio, non guardare ai numeri, non alla quantità ma alla qualità“. Appunto, la qualità è pessima come abbiamo già scritto, anche in passato qui; Felice Besostri nei ricorsi alla Corte costituzionale l’ha dimostrato ampiamente, per cui alcuni giudici, per coerenza politica con il governo, hanno dovuto inventare una nuova giurisprudenza per bloccare l’ammissibilità dei ricorsi.
Va detto che il M5S non ha la pseudo-riforma nel programma elettorale presentato nel 2018 agli elettori. Si trova, invece, in quelli della Lega, FI e FdI. I partiti di centro destra hanno il taglio dei parlamentari nel programma di governo 2018, quindi complimenti per la promessa mantenuta. Il leader della Lega, Matteo Salvini, conferma “SI” al referendum, rivendicando la sua coerenza, per aver sostenuto e votato in Parlamento la riforma per quattro volte e attacca Zingaretti e Renzi per il cambio di posizione dei loro partiti.
Anche la leader di FdI Giorgia Meloni rivendica la coerenza:“Non mi sfugge che un eventuale successo del No potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza, ma non baratto una cosa in cui credo con l’utilità di un momento“.
Aveva ragione Oscar Wilde quando diceva che “La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione”. Se ti accorgi che stai andando fuori strada con quel modo di guidare, come ora, non ti appelli alla coerenza, bensì al buon senso o alla fantasia, per cambiare guida ed evitare guai peggiori.
DVC
FONTE: http://www.civica.one/voto-per-coerenza/
Matteo Salvini e Nello Musumeci denunciati
“Tre accuse gravissime”, il gioco sporco della sinistra sui migranti
“Non mi bastavano i processi per sequestro di persona: la sinistra mi ha denunciato, insieme al governatore Nello Musumeci, per procurato allarme, abuso d’ufficio e diffamazione”. Matteo Salvini prende le tre denunce e se le mette al petto come se fossero medaglie: il capogruppo di Italia Viva al Senato lo ha denunciato insieme al presidente della Regione Sicilia. “Noi abbiamo detto basta agli sbarchi – ha dichiarato il segretario della Lega – con il traffico degli esseri umani e con il virus che arriva dall’altra parte del mondo. E cosa succede? Un’altra denuncia. Renzi sta bene? Conte e Lamorgese dove sono? Invece Di Maio non va disturbato perché domani ospita in pompa magna il ministro degli Esteri cinese, chissà che non porti qualche monopattino elettrico per Toninelli e qualche banco a rotelle per la Azzolina”. Salvini dovrà già andare a processo a Catania il 3 ottobre per sequestro di persona: “Adesso grazie a questo governo raccolto altre tre denunce. Io ho semplicemente difeso i confini, la sicurezza, la salute, le leggi e l’orgoglio del mio paese. E continuerò a farlo”.
FONTE: https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/24313442/matteo-salvini-nello-musumeci-denunciati-tre-accuse-gravi-gioco-sporco-sinistra-migranti.html
IMMIGRAZIONI
Musumeci vieta gli sbarchi ma Ong tedesca punta l’Italia con 200 clandestini a bordo
Musumeci dice stop all’invasione per difendere l’isola e l’Italia: “Il governo ci rispetti”. L’Ong tedesca se ne infischia, la Sea Watch 4 carica 200 clandestini e fa rotta verso l’Italia. “Il governo vieterà l’ingresso nelle acque territoriali a Sea Watch 4 o pensa di concedere l’ennesimo sbarco?”. Così Matteo Salvini mette pressione all’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte e in particolare alla ministra Luciana Lamorgese dopo l’annuncio della Ong che si avvicina con oltre 200 immigrati a bordo.
“Il Viminale – aggiunge il segretario della Lega – è stato rapidissimo a trasformare la Sicilia in un campo profughi e in un lazzaretto, ma tace sui ricatti delle ong. Perfino i sindaci siciliani di Pd e 5 Stelle chiedono la chiusura dei porti. Ci sono notizie della redistribuzione negli altri paesi europei? L’accordo di Malta che fine ha fatto? Questo governo minaccia la Sicilia e mette in pericolo tutta Italia”.
Poi Salvini chiede al governo di avere almeno un sussulto di responsabilità: “Vieti l’ingresso delle Ong nelle nostre acque, applicando il decreto sicurezza, e dimostri agli italiani che il tanto celebrato accordo di Malta funziona davvero”. Infine l’affondo a Conte ed ai giallorossi: “Raccontano di essere credibili, allora ci aspettiamo la notizia dell’immediata redistribuzione dei presunti profughi in altri paesi europei. La verità è che questo governo mette in pericolo l’Italia”. Lo scrive l’Adnkronos.
FONTE: https://stopcensura.org/musumeci-vieta-gli-sbarchi-ma-ong-tedesca-punta-litalia-con-200-clandestini-a-bordo/
Musumeci: Hotspot di Pozzallo si svuota, ma governo omissivo
Musuemci annuncia che l’hotspot di Pozzallo è in fase di sgombero, e intervistato da Sky TG24 annuncia che presto la Regione Siciliana si rivolgerà alla magistratura.
“Da stamattina, a quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l’HotSpot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l’idoneità dei locali. I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità.”
Lo ha scritto questa mattina Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana in merito all’ordinanza con cui ha disposto la chiusura degli hotspot e dei Centri di accoglienza nell’isola.
“Il governo centrale, che ha avuto notificato il provvedimento, non ha ritenuto di dover dare disposizioni alle forze dell’ordine e alle Prefetture per poter sgombrare i centri d’accoglienza in Sicilia, ma al tempo stesso entro le 48 ore non ha provveduto a impugnare l’ordinanza.”
Ha detto Musumeci poco fa durante l’intervista rilasciata a Sky Tg24, ed aggiungendo che “ci troviamo davanti a una palese omissione” perché, spiega, le precedenti ordinanze le prefetture le avevano rispettate.
L’immigrazione riguarda solo la Sicilia
Il nostro non era un ultimatum, spiega Musumeci a Sky Tg24, una ordinanza deve avere un tempo di attuazione e abbiamo dato 48 ore per poter liberare “quei luoghi squallidi e poter ricollocare quegli esseri umani che ci sono dentro, circa 2.000”.
E poi se la prende anche con l’Europa e vorrebbe che i 2mila migranti venissero ridistribuiti “in Stati membri che in questo momento si girano dall’altra parte, perché sembra che il problema dell’immigrazione debba riguardare soltanto la Sicilia”.
Ci rivolgeremo alla magistratura
Musumeci annuncia a Sky Tg24 che a breve la Regione Puglia si rivolgerà alla magistratura per far rispettare l’ordinanza emanata.
“Ed è triste e disarmante – dice – constatare come due articolazioni dello Stato, governo centrale e governo regionale, debbano ricorrere alla magistratura per riaffermare un diritto sacrosanto che è il diritto alla salute.”
Musumeci ribadisce che non vuole occuparsi del tema migranti, di cui è consapevole si tratta di una materia di competenza dello Stato. Ribadisce che lui è “l’autorità sanitaria in Sicilia” ed è il “soggetto attuatore dell’emergenza Covid”.
Siamo sempre stati collaborativi
E non ci sta il governatore della Sicilia a passare per poco collaborativo. “Abbiamo operato oltre 11mila interventi sui migranti”, ricorda, ed offerto “ampia disponibilità”.
Ma se i migranti scappano io non li posso fermare e allo stesso tempo i siciliani hanno paura perché nei fatti non conosciamo “lo stato di salute” di questi soggetti fuggitivi, spiega Musumeci.
Infine rivolge ancora un appello al governo.
“Spero nel buonsenso del governo centrale. Speriamo che non ci siano né vinti né vincitori”.
FONTE: https://it.sputniknews.com/politica/202008259458138-musumeci-hotspot-di-pozzallo-sgomberato-ma-governo-omissivo/
Puglia, le priorità di Emiliano: soldi per il “turismo islamico”
La Regione Puglia di Emiliano (Pd) ha pubblicato un bando per finanziare le strutture turistiche “che tolgono i simboli cristiani” e diventano Muslim friendly: “Così ci facciamo islamizzare”
L’avviso pubblico prevede un budget complessivo di ben 90mila euro Iva inclusa, per progetti di promozione che devono realizzarsi tra il primo ottobre e il 18 novembre 2020; contestualmente dovranno includere pernottamenti, visite guidate, pacchetti turistici e ristorazione. Alt, però. C’è una condizione principale da rispettare: bisognerà tenere conto “delle particolari esigenze dei turisti musulmani, che da recenti ricerche di settore risultano numericamente in costante crescita, oltre ad avere delle peculiarità che li rendono anche qualitativamente molto interessanti per il territorio pugliese“.
“Ci facciamo islamizzare”
Il tutto è stato denunciato da Giorgia Meloni, che sui propri profili social ha reso noto il bando (clicca qui per leggerlo) con il quale vengono finanziate le strutture turistiche “che tolgono i simboli cristiani“, diventano “Muslim friendly” e si rendono più accoglienti nei confronti dei musulmani. “Tra le prescrizioni, piscine separate tra uomini e donne (ma il genere sessuale non era stato abolito dalla sinistra?), babysitter e personale vestito in modo consono (niente minigonna, meglio il burqa), e una serie di altre regole imbarazzanti. Insomma, ora paghiamo pure con risorse pubbliche per farci islamizzare“, è stato il duro commento del leader di Fratelli d’Italia.
Ciascuna proposta progettuale inclusa all’interno del Piano di promozione Puglia “Muslim friendly” sarà acquisita dal TPP per un corrispettivo minimo pari a 3mila euro (incluso Iva) fino a un massimo di 10mila euro (incluso Iva). La notizia ha provocato la reazione anche di Matteo Salvini: il leader della Lega ha fornito una spiegazione ironica prendendo in considerazione la raffica di sbarchi che continua a interessare l’Italia. “Effettivamente una priorità… Vista la moltiplicazione di sbarchi di barchini, barconi e persino velieri sulle coste più belle del Salento direi che sono sulla buona strada… Povera Puglia, questa sinistra è una disgrazia: il 20 e 21 settembre li mandiamo a casa, ci state?“, ha scritto l’ex ministro dell’Interno. In serata, dopo le polemiche, il Teatro Pubblico pugliese ha deciso di ritirare il bando Puglia Muslim Friendly spiegando che il bando “è necessario sottoporlo a valutazione della Giunta regionale”.
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/politica/adesso-sinistra-investe-sul-turismo-islamico-i-simboli-1885402.html
Migranti in Sicilia, Lamorgese: “Li trasferiremo su tutto il territorio nazionale”
Giornalista italo-arabo: “Perché la Sicilia non può essere invasa dai migranti?”
25 Ago 2020 Redazione
“Un giornalista italo-arabo che scrive per il Fatto Quotidiano, Hamady Shadi, afferma stamane: “La Sicilia non può essere invasa dai migranti ma dai mafiosi sì. È evidente che il Coronavirus non sia solo un virus ma uno strumento utilizzato per fini politici. L’ultimo ad adoperare il virus è Musumeci”. È quanto scrive Francesca Totolo sul suo profilo Twitter.
“La #Sicilia non può essere invasa dai #migranti ma dai mafiosi sì. È evidente che il #COVID19 non sia solo un virus ma uno strumento utilizzato per fini politici. L’ultimo ad adoperare il virus è @Musumeci_Staff” afferma @HamadiShady. https://t.co/o3dNQBzM1v
— Francesca Totolo (@francescatotolo) August 25, 2020
La reazione degli utenti: “Sono clandestini. In Italia si entra in modo legale. Punto”. “È davvero vergognoso. Ma chi cavolo è adesso questo cretino?”. “Ah ecco ora cominciano ad affermare che il Coronavirus è uno strumento utile per fini politici. Quindi il Governo sta abusando di questo strumento, limitando le libertà personali!”. “Scusa chi sarebbe Hamadi Shady? Il mio presidente Musumeci è una persona di grande correttezza e competenza amministrativa. Qui la Sanità funziona molto bene grazie al nostro personale sanitario eccellente. Al contrario, il numero degli immigrati irregolari infetti è ingestibile”.
FONTE: https://stopcensura.org/giornalista-italo-arabo-perche-la-sicilia-non-puo-essere-invasa-dai-migranti/
PANORAMA INTERNAZIONALE
BIDEN: “IMPORRE OBBLIGO DI MASCHERINA NEGLI USA”
Joe Biden ha lanciato un appello per un obbligo nazionale ad usare la mascherina contro il coronavirus. “Ogni americano dovrebbe indossare una mascherina quando è fuori per i prossimi tre mesi come minimo”, ha dichiarato il candidato dei democratici alla Casa Bianca. “Ogni governatore dovrebbe renderla obbligatoria”, ha aggiunto. “Siate patrioti, proteggete i vostri concittadini, fate la cosa giusta”, ha esortato.
FONTE: https://www.rassegnastampa.eu/estero/biden-imporre-obbligo-di-mascherina-negli-usa/
Notizia incredibile ! dagli USA preparano intervento in Italia!
#GiuliaeMarco
Donald junior: “Biden e la sinistra radicale vogliono toglierci il diritto alla parola”
dalla nostra inviata ANNA LOMBARDI –
NEW YORK – “Joe Biden è il mostro di Loch Ness della Palude”. Il “First Son” Donald Trump Jr., sì, il figlio maggiore del presidente, definisce proprio così l’avversario politico del padre, in un discorso apocalittico e accalorato.
D’altronde non esita a chiamare il candidato democratico pure con un altro nomignolo caro al padre: “Beijing Baiden”, il signor Pechino, pronto a “distruggerci con una piattaforma economica che ci farà dire addio alle fabbriche. Vuol far entrare milioni di clandestini. Vuole aumentare le tasse”.
Contrariamente agli altri interventi, Don Jr. apre la parata dei Trump – che nei prossimi tre giorni continueranno a decantare le lodi del loro congiunto – parlando in diretta. Intervenendo poco dopo la sua fidanzata: la latina Kimberly Guilfoyle che aveva messo in guardia il pubblico dalla “agenda socialista di Biden e Harris”.
È un’appassionata difesa delle politiche del padre, quella pronunciata da Don: “Avevamo registrato ili tasso di disoccupazione più basso di sempre prima che arrivasse il virus cinese”, proclama. “Ma quando mio padre ha chiuso i voli con la Cina, Biden lo ha definito “xenofobo”, preoccupandosi più del politicamente corretto che della situazione reale”.
FONTE: https://www.repubblica.it/dossier/esteri/elezioni-usa-2020-presidenziali-biden-trump/2020/08/25/news/donald_junior_biden_e_la_sinistra_radicale_vogliono_toglierci_il_diritto_alla_parola_-265415736/
Obamagate e Nuova Tangentopoli in arrivo – Intervista all’avvocato Marco Della Luna
VIDEO QUI: https://youtu.be/FrkGpB0c8AI
FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=FrkGpB0c8AI&feature=youtu.be
JORGE BERGOGLIO NELLA DITTATURA IN ARGENTINA
DI
HORACIO VERBITSKY
rebelion.org
Il ruolo del Cardinale Bergoglio nella scomparsa dei sacerdoti e nell’appoggio dato al regime dittatoriale è confermato da cinque nuovi testimoni. Parlano un sacerdote e un ex sacerdote, un teologo, un laico di una fraternità laica che denunciò al Vaticano quello che succedeva in Argentina nel 1976 e un laico che fu sequestrato insieme a due sacerdoti che non ritornarono. La reazione rabbiosa di Bergoglio, che incolpa il governo per aver spulciato i suoi documenti.
Cinque nuove testimonianze, si sono presentate spontaneamente a seguito dell’articolo “Su pasado lo condena”, e confermano il ruolo del cardinale Jorge Bergoglio nella repressione del governo militare sui ranghi della Chiesa cattolica che oggi presiede, tra cui la scomparsa di sacerdoti . Chi sta parlando sono una teologa che per decenni ha insegnato catechismo nelle scuole della diocesi di Morón,l’ ex Superiore di una Confraternità sacerdotale che è stata decimata dalle sparizioni forzate e un laico della stessa Confraternità, che denunciò i casi in Vaticano, un sacerdote e un laico che furono entrambi rapiti e torturati.
Teologa in minigonna
Due mesi dopo il colpo di stato militare del 1976, il Vescovo di Morón, Miguel Raspanti, ha cercato di proteggere i sacerdoti Orlando Yorio e Francisco Jalics perché temeva che fossero sequestrati, ma Bergoglio si oppose. Questo è quanto dichiara l’ex insegnante di catechismo della scuola della Diocesi di Morón, Marina Rubino, che in quel periodo stava studiando teologia al Colegio Maximo de San Miguel, dove viveva Bergoglio. Per questo fatto li conosceva tutti e due. Inoltre era stata un’ allieva di Yorio e di Jalics e conosceva il rischio che correvano entrambi. Marina ha deciso di testimoniare dopo aver letto un articolo sul libro che scarica da qualsiasi responsabilità Bergoglio.
Marina Rubino vive a Morón da sempre. Nel Collegio del Sacro Cuore di Castelar insegnava catechismo ai ragazzi e formava i genitori, cosa che le sembrava ancora più importante. “Una volta al mese ci incontravamo con loro. Era un bel lavoro. Questa esperienza durò quindici anni. ” Inoltre tenne corsi di introduzione alla Bibbia in tutti i luoghi non-turistici dell’ Argentina. Preparavamo un foglietto con i commenti sulle letture della domenica e volevamo che in questo modo le comunità trovassero cose su cui riflettere “. Da quando è andata in pensione, insegna tessitura nei centri culturali, nei centri di recupero o nellecase.
Non volle entrare nel seminario di Villa Devoto, perché non le interessavano le letture, ma solo la Bibbia. Nel 1972 iniziò a studiare teologia presso la Universidad del Salvador e fece la sua carriera scolastica al Colegio Maximo de San Miguel. Nel primo anno studiò con il Professor Francisco Jalics e nel secondo con Orlando Yorio. Mentre studiava, coordinava il catechismo nel Collegio del Sacro Cuore di Castelar, dove viveva anche la religiosa francese Suor Leonie Duquet .
“I tempi erano duri. Per aver fatto, nel collegio, una scelta per i poveri perché avevamo preso sul serio il Concilio Vaticano II e la riunione del CELAM di Medellin , avevamo perso la metà degli studenti. Ma continuammo per questa strada per educare le persone ad avere una mente più aperta alla realtà e all’impegno per i più bisognosi, sostenevamo che la fede deve rafforzare questi atteggiamenti e non il contrario. ”
Il Vescovo era Miguel Raspanti, che allora aveva 68 anni ed era stato ordinato nel 1957, negli ultimi anni del papato di Pio XII. Era un uomo ben intenzionato che fece ogni sforzo per adattarsi ai cambiamenti del Consiglio, a cui partecipò. Dopo il movimento di protesta del 1969, il “Cordobazo” cominciò a ripudiare le strutture ingiuste del capitalismo e a chiedere l’impegno per “la liberazione dei nostri fratelli che hanno bisogno.”
Ma il problema più grave che vidi a Morón era l’aumento delle tasse sulle piccole imprese e sui proprietari della classe media. “Molte volte abbiamo dovuto discuterne e parlare di questi problemi nella diocesi e il vescovo Raspanti di solito alla fine dell’incontro ci chiedeva se ci avessimo pensato bene, che dovevamo fare questo o quello e che, se fossimo convinti di quello che volevamo fare, lui ci avrebbe sostenuto”, dice Marina. Le sue parole sono seguite con attenzione dal marito, Joe Godino, un ex sacerdote di Santa María, a Córdoba, uno di quelli che hanno aderito al Movimento dei Sacerdoti per il Terzo Mondo.
Marina stava studiando teologia al San Miguel dalle 8.30 alle 12.30. Non aveva preso una borsa di studio perché donna, ma perché coordinatrice della catechesi in una scuola del vescovato, Raspanti intercedette e riuscì a far sobbarcare i costi dei suoi studi ad un ente tedesco . Nemmeno vollero darle il diploma quando finì gli studi nel 1977. Il direttore del teologado, José Luis Lazzarini, disse che c’era un problema, non si erano resi conto che era una donna. Allora Marina andò a cercare chi l’aveva ricevuta quando era entrata, il gesuita Victor Marangoni:
–La prima volta che mi ha visto, non si è accorto che ero una donna?
– Sì, certo, perché? Rispose imbarazzato il rettore a quella furia in minigonna.
-Perché Lazzarini non mi vuole dare il diploma.
Marangoni si occupò di risolvere queste sciocchezze. Marina ha un diploma ma nessuno glielo ha mai consegnato ufficialmente.
La De-protezione
Un pomeriggio, alla fine delle lezioni, “Incontrai Monsignor Raspanti in piedi, da solo, in mezzo all’atrio. Non so perché stava aspettando lì. Era in silenzio e gli chiesi se stesse aspettando qualcuno e lui disse sì, che aspettava il Padre provinciale Bergoglio. Aveva un volto tirato, pallido, ho pensato che fosse indisposto. L’ho salutato, gli ho chiesto se si sentiva bene, poi l’ho invitato a sedersi nel salotto accanto al corridoio. ”
-No, non mi sento male, ma sono molto preoccupato – rispose Raspanti.
Marina dice di avere quel giorno stampato nella memoria, parla con voce calma, ma si vede tutto il suo coinvolgimento nei suoi occhi grandi ed espressivi. Pepe la guarda teneramente.
“Sono rimasta scioccata nel vedere Raspanti da solo, di solito era sempre accompagnato dal suo segretario,” dice.
Marina sapeva che i suoi insegnanti Jalics e Yorio con un terzo gesuita , Luis Dourron, che lavorava con lei nel Collegio di Castelar, avevano chiesto il trasferimento alla Diocesi di Morón. Yorio, Jalics, Dourron ed Enrique Rastellini, che era anche lui gesuita, avevano vissuto insieme nella comunità fin dal 1970, prima a Ituzaingó e poi a Quarter Rivadavia, vicino alla Gran Villa di Bajo Flores, e questo lo sapevano e l’avevano approvato tutti i padri provinciali della Compagna del Gesù che si erano succeduti, Ricardo-Dick O’Farrell e Bergoglio.
“Gli dissi che sia Orlando che Francisco erano stati miei insegnanti e che Luis lavorava con noi nella diocesi, che erano irreprensibili e che non dubitavo che li avrebbero accettati. Tutti erano in attesa di sapere che sarebbe successo a Morón. Nessuno che conosceva la situazione aveva mai avuto qualcosa da ridire. Raspanti disse che era venuto a parlare con Bergoglio proprio di questo. Luis era già stato accettato, ma gli serviva una lettera di Bergoglio che autorizzasse il trasferimento di Yorio e Jalics. ”
Marina comprese che si trattava di una mera formalità, ma Raspanti le spiegò che la situazione era più complicata. “Con le pessime referenze che gli aveva mandato Bergoglio non potevano essere accettati nella diocesi. Era molto preoccupato perché in quel momento né Orlando né Francisco dipendevano da nessuna autorità ecclesiastica :
– Non posso lasciare che due sacerdoti in questa situazione e non posso nemmeno accettarli con la relazione che mi ha mandato. Vengo a chiedergli che semplicemente li autorizzi e che ritiri questa relazione che dice cose molto gravi.–
Chiunque aiutasse a pensare era un guerrigliero, dice Marina. Accompagnò il suo vescovo da Bergoglio che lo ricevette e poi se ne andò. Quando uscì vide che nel parcheggio non c’era nemmeno l’auto di Raspanti. “Deve essere venuto in autobus, per non essere seguito. Voleva che la cosa restasse tra loro due. Stava facendo tutto il possibile per dare loro rifugio. ”
La teologa dice di essere stata colpita dall’angoscia di Raspanti, “che anche se non potrebbe essere definito un vescovo progressista, ci aveva sempre difeso, aveva difeso i sacerdoti della diocesi, si portava a dormire nella casa episcopale tutte le persone che correvano un rischio e non ci proibì di fare o dire qualsiasi cosa che consideravamo frutto del nostro impegno cristiano. Come un buon salesiano si comportava come una chioccia con i suoi sacerdoti e con i laici, li metteva al riparo e li curava anche se non era d’accordo con loro. C’erano diversi punti di vista, ma lui sapeva ascoltare e accettare molte cose. ” Uno di questi sacerdoti era Luis Piguillem, che era stato minacciato. Tornava in bicicletta quando si imbatté in un blocco di polizia che impediva il passaggio. Insistette che voleva passare, perché la sua casa era dentro il barrio e un poliziotto gli disse:
– Bisogna aspettare perché stiamo facendo un’operazione in casa del prete –
Piguillem girò la bicicletta e se ne andò senza voltarsi indietro. Da lì se ne andò al vescovado di Moron dove Raspanti gli diede rifugio. L’esercito disse che si era nascosto sotto le gonne del vescovo. Ma non osarono cercarlo lì.
– Raspanti era consapevole del rischio che correvano Yorio e Jalics?
-Sì. Disse che aveva paura che scomparissero. Due sacerdoti non possono restare sospesi in aria, senza un responsabile gerarchico che li protegga. Qualche giorno dopo abbiamo saputo che li avevano portati via.
Da Cordoba a Cleveland
Un’altra testimonianza presa in seguito alla pubblicazione di domenica è il sacerdote Alejandro Dausa, che è stato rapito il 3 agosto 1976 a Cordova quando era seminarista nell’Ordine dei Missionari di Nostra Signora de La Salette. Dopo sei mesi in cui di torture della polizia nel Dipartimento dell’Intelligence Cordoba D2 ha potuto partire per gli Stati Uniti, dove era già arrivato il responsabile del seminario, il sacerdote statunitense James Weeks, per il quale si era interessato il governo del suo paese. Quest’anno si terrà a Cordoba il processo per quell’episodio, il cui principale imputato è il generale Luciano Menendez. Adesso Dausa vive in Bolivia e racconta che sia Yorio che Jalics gli dissero che Bergoglio li aveva consegnati.
All’arrivo negli Stati Uniti, apprese da organizzazioni per i diritti umani che Jalics si trovava a Cleveland, a casa di una sorella. Dausa e altri seminaristi che stavano iniziando il noviziato, fu invitato a condurre due ritiri. Entrambi furono tenuti nel 1977, uno a Altamont (stato di New York) e l’altro a Ipswich (Massachusetts). Ricorda Dausa: “Naturalmente, abbiamo discusso sui rispettivi rapimenti, dettagli, caratteristiche, storia, segnali precedenti, persone coinvolte, ecc. In quelle conversazioni ci disse che Bergoglio li aveva consegnati o denunciati. ”
Nel decennio successivo, Dausa ha lavorato come sacerdote in Bolivia e ha partecipato al ritiro annuale di La Salette in Argentina. In uno di essi gli organizzatori invitarono Orlando Yorio, che a quel tempo lavorava a Quilmes. “Il ritiro fu a Carlos Paz, a Córdoba, e anche in quel caso si parlò della esperienza del sequestro. Orlando disse la stessa cosa di Jalics sulle responsabilità di Bergoglio. ”
Gli Assunzionisti
Yorio e Jalics furono rapiti il 23 maggio 1976 e portati alla ESMA, dove li interrogò uno specialista in affari ecclesiastici che conosceva l’opera teologica di Yorio. In uno degli interrogatori gli chiese dei seminaristi Assunzionisti Carlos Antonio Di Pietro e Raul Eduardo Rodriguez. Entrambi erano compagni di Marina Rubino al Teologato di San Miguel e svolgevano un lavoro sociale nel famoso quartiere La Manuelita di San Miguel, dove vivevano e curavano la cappella di Gesù Obrero. Da lì furono sequestrati dieci giorni dopo i due gesuiti, il 4 giugno 1976, e portati nella stessa casa operativa di Yorio e Jalics. A metà mattina Di Pietro telefonò al Superiore Assunzionista Roberto Favre e gli chiese del sacerdote Jorge Adur, che viveva con loro nella Manuelita.
-Abbiamo ricevuto un telegramma per lui e dobbiamo consgnarglielo – disse.
In questo modo riuscì a mettere in moto l’Ordine. Il Superiore Roberto Favre presentò un ricorso per habeas corpus, che non ebbe risposta. Adur riuscì a lasciare il paese con l’assistenza del Nunzio Pio Laghi, e andò in esilio in Francia. Tornò clandestinamente nel 1980, come un sedicente cappellano dell’ ” Ejército Montonero “: fu catturato e scomparve mentre andava verso il Brasile, dove voleva incontrare Papa Giovanni Paolo II.
La stessa strada per l’esilio seguì uno degli arrestati durante la razzia nel barrio La Manuelita, l’allora studente di medicina e oggi medico Lorenzo Riquelme. Quando tornò in libertà la confraternità dei Piccoli Fratelli del Vangelo lo ospitò nella casa porteña della calle Malabia. Nelle comunicazioni dalla Francia con chi era allora il superiore dei Piccoli Fratelli del Vangelo, Patrick Rice, Riquelme disse che chi lo aveva denunciato era un gesuita del Collegio di San Miguel, che era al tempo stesso il cappellano militare. E’ convinto che questo sacerdote abbia assistito alle sue torture che crede avvennero a Campo de Mayo.
L’ammorbidente
Anche a seguito della nota di domenica ha accettato di raccontare quello che conosce sul caso uno dei fondatori della Fraternità secolare dei Piccoli Fratelli del Vangelo Charles de Foucauld, Roberto Scordato.
Tra fine ottobre e inizio novembre 1976, Scordato si riunì a Roma con il cardinale Eduardo Pironio, che era prefetto della Congregazione vaticana per i Religiosi, e gli disse il nome e cognome di un sacerdote della comunità dei Gesuiti di San Miguel che partecipava alle sessioni di tortura a Campo de Mayo con il ruolo di “ammorbidire spiritualmente ” i detenuti.
Scordato gli chiese di dirlo al Superiore Generale Pedro Arrupe, ma non sa quello che fece, se fece qualcosa. Consultato per questo articolo, Rice che anche lui fu rapito e torturato quell’anno, ha detto che questo non sarebbe stato possibile senza l’approvazione del padre provinciale. Rise e il gesuita Scordato credono che il nome di quel gesuita fosse Gonzalez , ma a 34 anni di distanza, ma non lo ricordano con certezza.
Irascibilità
Come ogni volta che il suo passato lo raggiunge, Bergoglio attribuisce la divulgazione dei suoi atti al governo nazionale. Questa settimana ha reagito furiosamente, durante la sua omelia a una Messa per gli studenti. In quello che il suo portavoce ha descritto come “un messaggio al potere politico”, ha detto che “non abbiamo il diritto di cambiare l’identità e l’orientamento alla patria“, se non per “proiettarla nel futuro in una utopia che sia la continuità con ciò che ci fu dato “, che i bambini non hanno nessun altra prospettiva se non comprarsi una cartina di bruscolini all’angolo della scuola e che i capi cerchino di arrampicarsi, di riempire la cassa e di promuovere gli amici.
Horacio Verbitsky
Fonte:http://www.rebelion.org
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=165295
FONTE: https://www.altrainformazione.it/wp/2013/03/18/jorge-bergoglio-nella-dittatura-in-argentina/
POLITICA
La scusa del Covid per rimandare le elezioni
La paura di perdere è alta. Ci manderanno a votare? Io credo proprio di no
Rimandare le elezioni – Siete pronti? L’ora che volge al desio è quasi arrivata. Finalmente tra un mesetto si va a votare. Finalmente la cabina elettorale e la matita appuntita. E invece mi sa di no.
Qualcosa mi dice che il governo giocherà nuovamente la carta del rimandare le elezioni. Causa ufficiale: motivi di sicurezza sanitaria Covid-19. Causa ufficiosa: se si va a votare PD e 5S prendono una legnata e poi il governo crolla.
E questo i capoccioni che dovrebbero gestirci non se lo possono permettere. La caduta del governo è una non opzione. Sarebbe la rovina e la potenziale ascesa dei fascioleghisti (per dirla con Enrico Rossi).
Questi signori hanno talmente tanta paura di finire nell’oblio dell’anonimato che sono capaci di chiudere nuovamente tutta l’Italia con lo spauracchio della malattia, pur di non perdere le elezioni. E la cosa sembra molto probabile, specialmente in Puglia, Veneto e Liguria. Ma anche in Toscana le certezze stanno cominciando a scricchiolare.
E si sa, perdere la Toscana per il PD equivarrebbe ad una crisi senza precedenti e Mattarella dovrebbe fare il Presidente della Repubblica per davvero, una volta tanto.
I numeri fondamentali del Covid che ci vengono nascosti
Ogni giorno infatti veniamo bombardati di notizie di nuovi contagi. Ma del fatto che i decessi sono sempre intorno ai 5, o che le terapie intensive siano vuote, nessuno ne parla.
I contagi sono numericamente in crescita, così come i tamponi effettuati. Ieri ad esempio sono stati 71.000. Ma nessuno, nuovamente, ne parla. Sarebbe bello sapere qual’è la percentuale tra tamponi fatti e risultati positivi. E qual’è pure l’andamento rispetto a aprile e maggio. Ma mi sa che non lo sapremo mai. Altrimenti non potremmo stare silenziosi sotto il giogo.
Poi aggiungiamo pure che tra i positivi, vengono conteggiati anche i migranti, che vengono fatti scappare dai centri. Tutto fa brodo.
Gli italiani, finché avranno il loro assegnuccio dallo Stato staranno buoni, ma la coperta è corta. L’elastico è ormai logoro, e alla fine si spezzerà. E non sarà una cosa piacevole, per nessuno.
Leggi anche: Il ritorno dei fascioleghisti
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FONTE: https://www.adhocnews.it/la-scusa-del-covid-per-rimandare-le-elezioni/
SCIENZE TECNOLOGIE
Bill Gates, l’Oracolo di Seattle: “milioni di morti per la pandemia”
L’oracolo di Seattle ha dato l’ennesimo responso, ovviamente nefasto!
“Ci saranno ancora milioni di morti, prima della fine della pandemia di Covid-19”, ha detto Bill Gates in un’intervista al The Economist, settimanale di proprietà dell’Impero dei Rothschild, quindi non un giornaletto qualunque.
Il diversamente-filantropo ha devoluto più di 350 milioni di dollari alla lotta contro la pandemia (anche se ha incamerato diversi miliardi), però specifica che “la maggior parte di quelle morti non sarebbe causata dalla malattia in quanto tale, ma dal sovraccarico dei sistemi sanitari, e di economie già stressate e soprattutto nei Paesi poveri e in via di sviluppo”.
Quindi la colpa del prossimo olocausto non sarà del SarsCov-2 ma dei sistemi sanitari nazionali.
Sistemi sanitari che sono stati devastati prima da tagli e poi da una gestione assurda dell’emergenza.
Se qualcuno non ha ancora compreso che Gates è un filantropo alla rovescia, ricordiamo che a giugno 2020 il GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization organizzazione creata da Bill Gates nel 2000) ha racimolato grazie a donazioni ben 8,8 miliardi di dollari per il Covid.
Incassare 9 miliardi e investirne 350 milioni non è proprio filantropia…
La seconda Centuria di NostraGates però è ancora più interessante: “per la fine del 2021 sarà avviata la produzione di massa di un vaccino abbastanza efficace, rendendo immune una quota dell’umanità sufficiente a bloccare la pandemia. Ma non basta: dobbiamo tutti spendere miliardi per ottenere il vaccino, per evitare i trilioni di danni che la pandemia sta facendo all’economia”.
Qui le cose si mettono maluccio.
Bill Gates è assatanato di denaro e ogni occasione è buona per reclamare soldi, e lo fa minacciando e paventando trilioni di danni. Dimenticando però che i danni all’economia sono stati creati da governi fantoccio che hanno gestito un virus influenzale come fosse ebola ingegnerizzato!
Preoccupa infine la previsione del vaccino per fine 2021 che sarà secondo lui “abbastanza efficace”. Significa per caso che i vaccini che stanno sfornando in questo periodo non sono efficaci per nulla? Ma allora a cosa servono?
Gates sta profetizzando che il mondo avrà a che fare con la pandemia per molti anni e non solo nel 2020 o 2021…
Fonte intervista
https://www.economist.com/international/2020/08/18/the-covid-19-pandemic-will-be-over-by-the-end-of-2021-says-bill-gates
FONTE: https://disinformazione.it/2020/08/20/bill-gates-loracolo-di-seattle-milioni-di-morti-per-la-pandemia/
STORIA
Su cosa tacciono i media occidentali: il Lend-Lease era un programma commerciale degli USA
Stalker Zone, 23 agosto 2020
Spesso nei media anglofoni e persino nelle pubblicazioni scientifiche, s’incontra l’opinione che la vittoria degli alleati nella seconda guerra mondiale fu possibile solo grazie agli Stati Uniti, i cui soldati e ufficiali cambiarono il corso della guerra con lo sbarco in Normandia. Qui ci troviamo di fronte a un giudizio sull’importanza della cosiddetta assistenza lend-lease, che “permise all’Unione Sovietica di resistere” nella lotta agli invasori fascisti tedeschi. Naturalmente questo è lontano dalla verità: quindi quasi tutti gli studenti dell’ex-Unione Sovietica sanno chi sconfisse la Germania nazista, chi liberò l’Europa e prese Berlino. Tuttavia, pochi anche in Russia pensano alle condizioni con cui gli alleati aiutarono l’Unione Sovietica ed effettuarono le forniture di cibo, armi e attrezzature. Probabilmente è una questione di mentalità. Un russo (sovietico) non può nemmeno immaginare che denaro sia chiesto per gli aiuti umanitari, esattamente come Washington pensò lend-lease; i cittadini statunitensi, al contrario, hanno una visione diametralmente opposta: è difficile per un normale nordamericano spiegare perché una persona o un Paese non abboa il diritto di chiedere un risarcimento per il trasferimento di certi beni. Questo spiega anche la puntualità con cui le autorità nordamericane mantennero i registri delle merci consegnate. Ad esempio, grazie ai resoconti del dopoguerra emessi da Washington, si apprende che durante la guerra 257723498 bottoni furono consegnati all’esercito sovietico. Ritornando alla questione del ruolo del lend-lease nella vittoria sul nazismo, gli storici moderni ritengono che abbia solo leggermente accelerato l’avanzata dell’esercito sovietico verso ovest. Inoltre, secondo Mikhail Mjagkov, dottore in scienze storiche, la fornitura di armi e materiale avrebbe potuto non essere affatto necessaria se Stati Uniti e Gran Bretagna avessero aperto il secondo fronte tempestivamente.
Quanto costò questa “azione umanitaria” al governo sovietico?! Già nei primi anni di guerra, l’Unione Sovietica iniziò a pagare regolarmente le bollette dovute agli alleati, trasferendo manganese, oro e legno in cambio di cibo… Durante la guerra, la leadership sovietica non ritenne importante valutare le merci fornite agli alleati, comprendendo chiaramente che nel 1942 era molto più importante nutrire l’esercito in guerra che riempire i magazzini di lingotti d’oro. Questo era solito per gli affaristi nordamericani, alcuni definirono direttamente la seconda guerra mondiale “guerra buona” : in un momento in cui l’Armata Rossa combatteva disinteressatamente contro gli occupanti fascisti tedeschi, gli industriali statunitensi aumentarono le fortune di più volte e le autorità nordamericane sconfissero disoccupazione e crisi socio-economica scoppiata nel Paese nel 1929. Nonostante le regolari forniture di risorse naturali, pietre preziose e metalli dall’URSS, subito dopo la guerra, il 21 agosto 1945 Washington chiese alla leadership sovietica di compensare le spese degli Stati Uniti, pagando, tra le altre cose, i famigerati bottoni. L’importo totale da pagare dell’URSS superò i 2,6 miliardi di dollari.
Il capo di Stato sovietico Josif Stalin respinse nettamente le pretese delle autorità nordamericane, affermando che “l’Unione Sovietica ha pagato cil sangue i debiti del lend-lease”. Tuttavia, Washington non rinunciò a chiedere alcun risarcimento all’URSS per le “azioni umanitarie” rese in futuro. Nel 1972, Mosca e Washington decisero un importo di 722 milioni di dollari, che avrebbero dovuto essere ricevuti dagli Stati Uniti entro il 2001. Dopo un’altra crisi nelle relazioni sovietico-statunitensi, connessa all’adozione dell’emendamento discriminatorio Jackson-Vanik che limitava il commercio coll’URSS, Mosca sospese i pagamenti, ripresi solo da Mikhail Gorbaciov nel 1990. In conclusione, va notata una sfumatura interessante: per la prima volta in forma di ultimatum, Washington chiese al governo sovietico di pagare il lend-lease nel 1945, quando il paese che sconfisse il nazismo sperava nella sincerità degli alleati e nel loro aiuto nella ricostruzione del Paese, e poi gli Stati Uniti chiesero soldi all’URSS nel 1990, in un momento in cui la popolazione sovietica viveva, per usare un eufemismo, un periodo storico difficile…
FONTE: http://aurorasito.altervista.org/?p=13427
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Caro Geronimo, e due parole sulle demenziali piste ciclabili tracciate con la vernice bianca che tolgono una delle carreggiate nelle vie milanesi ?
Corso Venezia, via Pola, la circonvallazione esterna ?
Sala ed i suoi accoliti sono nemici giurati degli automobilisti e fanno di tutti per aumentare la congestione del traffico sempre più in diminuzione in città cosi da giustificare l’infame Area C.
L’ACI dovrebbe fare qualcosa perché chi tace , acconsente.