RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
25 GENNAIO 2021
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Gli adulatori son valletti di prospera fortuna
Epicuro, Frammentie testimonianze, Laterza, 1986, pag. 89
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SOMMARIO
Fenomenologia horror della “stanza degli abbracci”
Arriva Biden, e gli USA tornano potentemente in Siria. Nuovo “Nobel per la Pace” in arrivo
Bill Gates: il dio-programmatore del mondialismo e le anomalie di Matrix
DIEGO FUSARO: E se ora fossero i commercianti a richiedere il patentino vaccinale pur di riaprire?
BRAVE NEW WORLD
PERCHE’ LILIANA SEGRE VIENE ODIATA
Il segreto? Meno è meglio: fai solo le attività essenziali
LA SATIRA: Pfizer giustifica i ritardi: “Stiamo esaurendo i microchip da inserire nel vaccino”
La lettera. La crisi pandemica mette in ginocchio le piccole imprese, simbolo dell’intraprendenza italiana
An Hour After Joe Biden Is Sworn In, WHO Admits Their Testing Grossly Overstates Individuals Testing Positive for COVID
I terroristi possono sfruttare il coronavirus?
Immagina di essere nato nel 1900.
Mauro Scardovelli su Youtube vs Byoblu: “La POLIZIA SEGRETA oggi sono gli algoritmi”
Russiagate, processo alla lobby che usò Friedman e Prodi
Roma senza negozi, nel 2020 persi 40.000 posti di lavoro. E nel 2021 raffica di chiusure
Vi dicono che senza Mes e Recovery Fund andremo a scatafascio: falso! Ve lo dimostro…
Flussi di denaro dall’estero per i Titoli di Stato USA. Ricominciano gli acquisti.
RESPONSABILITÀ DEI PROFESSIONISTI: IN PARTICOLARE L’ATTIVITÀ MEDICA E LA CAUSA IGNOTA
Avvocati in pericolo nel mondo, Masi (Cnf): «Sotto attacco i diritti di tutti»
GERMANIA, SENTENZA ESPLOSIVA: “LOCKDOWN INCOSTITUZIONALE E CATASTROFICAMENTE SBAGLIATO
“Vi rendete conto? Stanno facendo miliardi con questa tragedia e li chiamano filantropi”
La presidenza Biden ha già firmato 17 Ordini esecutivi
Bild segnala primi licenziamenti tra operatori sanitari contrari a vaccinarsi in Germania
La Spagna deve riformare le pensioni per il Recovery Fund. Ecco come si presenta il nuovo “Bastone” europeo. Per l’Italia “La Patrimoniale”
NASCE IL NUOVO PARTITO DI TRUMP. FINITA LA CORPORATION DEI DEM E DEL GOP
Gismondo replica a Burioni: «Sono disgustata, io curo le persone, non i profili social»
EDITORIALE
Fenomenologia horror della “stanza degli abbracci”
Manlio Lo Presti 24 gennaio 2021
Con il martellamento mediatico ogni evento e ogni ragionamento diventano un’altra cosa. Si producono significati addirittura contrari, la semantica si deforma, viene detto il contrario di tutto.
Come avviene tale trasformazione alchemica inversa?
Avviene con l’uso sagace della post-verità e del bis-pensiero di matrice gesuitica e di gran moda nella totalità dei circoli Dem neomaccartisti globalisti quadrisex che si vantano di seguire un pensiero laico attribuendosi e arrogandosi il compito messianico di agire per il bene dell’umanità (chi ha chiesto loro di farlo???)!!!
Ad esempio, una immagine violenta e/o disdicevole viene descritta nel suo contrario:
Si realizza con il tambureggiamento, con la diffusione ossessiva (cfr: https://www.crescita-personale.it/articoli/relazioni/famiglia/fattore-assillo-nei-bambini-come-gestirlo.html l’assillo dei figli per indurre i genitori a comprare) di contenuti misurati sul tema da inculcare con le buone. Se il messaggio non passa, i piani alti ricorrono a sistemi di persuasione sempre più frontali, con un crescendo di azioni che arrivano ad esercitare la violenza di massa contro la popolazione.
L’uso della cosiddetta pandemia covid 1984 rientra in questa fattispecie. Il terrorismo mediatico intorno a questa patologia, volutamente gonfiata per utilizzarla come occasione di riassetto dei sistemi sanitari, sociali ed economici del pianeta, non fa eccezione!
Va notato che le tecniche pubblicitarie sperimentate durante la psicosi pseudo-pandemica stanno cambiando repentinamente allineandosi alla situazione psicologica generata dalla paura diffusa che provoca l’effetto “io-minimo” (Molto significativo il libro di Ch. Lasch, L’io minimo. La mentalità della sopravvivenza in un’epoca di turbamenti, Feltrinelli, 1987). La situazione mentale attuale somiglia sempre più agli universi concentrazionari descritti dal padre della biopolitica Michel Foucault (cfr Sorvegliare e punire; Sicurezza, territorio, popolazione; Tecnologie del sé oppure Erving Goffmann, Il comportamento in pubblico, Einaudi, 2006). Rimanda ad alcune scene agghiaccianti del film di Ingmar Bergman, L’uovo del serpente (cfr: https://www.taxidrivers.it/35109/rubriche/kinoglaz-luovo-del-serpente-lunica-cosa-che-funziona-e-la-paura.html; https://cambiailmondo.org/2016/09/21/luovo-del-serpente/ ) dove possiamo vedere scene di persone torturate con farmaci e i cui effetti della devastazione psicologica e comportamentale sono osservati da un vetro segreto della stanza accanto da una squadra di medici.
L’uso sapiente e congiunto di una comunicazione linguistica mirante alla destrutturazione delle capacità comunicative e quindi cognitive della popolazione viene accompagnato da una comunicazione televisiva, dalla stampa e da internet esorbitante, eccessiva, martellante e, soprattutto, dai contenuti in netto contrasto fra loro. Come più volte affermato dallo studioso Franceschetti (cfr https://comedonchisciotte.org/alcune-considerazioni-da-paolo-franceschetti/ ). Si tratta di una covert operation congiunta di terra, di mare e di aria per la quale i PIANI ALTI spendono cifre enormi e arruolano i migliori dei rispettivi campi di azione e per questo, non possono permettersi di sbagliare.
Fin qui, tutto sembra normale: ESSI pagano e gli assoldati eseguono.
In questo circuito negoziale dai contorni asetticamente logici e lineari aleggia un convitato di pietra. Si tratta della MORALE, dell’ETICA (che Borges efficacemente definisce l’incerto impero dell’Etica). Parlo della liceità e della necessità di rifiutare di fornire prestazioni professionali apparentemente condivisibili ma dai reconditi fini ignobili quali il terrorismo psicologico fondato sulla paura delle epidemie! Insomma, i prescelti, i reclutati, i convocati potrebbero benissimo esercitare il diritto di diniego (Bartleby insegna ancora molto con la sua affermazione “preferirei di no” (cfr https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2019/04/04/news/preferisco-di-no-1.333369 ).
Ma l’illustre regista non ha detto di no e non si è tirato indietro! Si è prestato all’ignobile gioco ben noto ai tecnologi della sovversione allievi di Goebbels. Ma l’illustre regista onusto della verità non si sente complice e colluso avendo la propria coscienza cloformizzata da intenti buonistici, progressisti, messianici di colui-che-è-dalla-parte-giusta, ecc. ecc. ecc. ecc. Tuttavia, costui ha tutte le possibili coordinate culturali per avere totale scienza e coscienza di concorrere in pieno e senza scusanti ad una operazione spregevole! La rigorosa e ben confezionata prestazione professionale aconfessionale, apartitica, apolitica (ricorda la scena di Petrolini dove si sente la sequenza: apolitico, apartitico, si sente replicare dal popolo: anfàme) è sapientemente accompagnata dalle note di un notissimo compositore di musiche da film, anch’egli affetto da surgelamento coscienziale (cfr https://www.treccani.it/enciclopedia/epoche/ ).
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=8fj17Vumv5c
POTENZA DELLA PECUNIA INODORE…
Emblematico il caso del filmato pubblicitario di ottima fattura, dai tempi perfetti, dai silenzi ben confezionati, dall’uso psichiatrico del bianco e nero per dare intensità al pathos della situazione straziante degli affetti amputati da un morbo feroce di cui volutamente, non si percezione di un termine. La proiezione, sadicamente, lo occulta dando una impressione di eternità, di atto sospeso in una brodazza eterna.
Adesso, il popolo sarà in spasmodica ed intrepida attesa attendendo delle prossime tre puntate (qui il primo filmato: https://www.youtube.com/watch?v=8fj17Vumv5c ).
Non posso evitare di immaginare i sadici commenti degli uomini aventi funzioni autorizzative e deliberative del ministero che hanno approvato la diffusione del ridetto filmato. Avranno sghignazzato e brindato alla faccia di una popolazione stremata dalla disoccupazione, dall’incertezza e un generico collasso il cui scopo è quello di far svendere i beni italiani ad acquirenti stranieri che hanno preventivamente comprato e quindi ricattato la nostra classe politica in blocco. E ciò spiegherebbe la stupefacente inattività dei ridetti politici per contrastare tale disgustosa colonizzazione e brutale sottomissione del nostro martoriato Paese. Un immobilismo criminale da punire con tribunale internazionale per aver consentito una danse macabre di tali dimensioni allo scopo di far guadagnare un bottino di svariati miliardi ad un ristretto numero di farmaceutiche.
Alla fine, dietro ogni evento socioeconomico, c’è sempre – nascosto e coperto da motivi umanitari – un movimento di danaro: GLI AFFARI SONO AFFARI
TUTTO CIO’ PREMESSO
Per chi non se ne fosse ancora accorto, gli ALTI COMANDI stanno alzando il tiro reclutando tecnologi della persuasione di gamma superiore, più pervasiva e più persuasiva …
ESSI si sono accorti che la diffusione del terrore martellante battente, ininterrotto, continuativo, ripetitivo, ossessivo, autistico, per 76 ore al giorno via terra via mare via aria, INVECE DI CREARE UNA POPOLAZIONE DI AMEBE DISTRUTTE E PRIVE DI REAZIONE DA MANIPOLARE A PIACIMENTO ac perinde cadaver , ha avuto l’effetto inaspettato di accrescere esponenzialmente il sospetto e la paura fra la popolazione, sempre più insospettita da una insistenza che ha raggiunto e ha oltrepassato i limiti della tollerabilità umana e della decenza!!!
P.Q.M.
Come ripetuto monotonamente e ripetutamente da tempo e da vero rompiscatole:
DOVREMO RIPRENDERCI LE NOSTRE LIBERTA’ CIVILI DA SOLI, CON LE NOSTRE MANI!
I POLITICI NON CI SALVERANNO
TEMI TRATTATI
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IN EVIDENZA
Arriva Biden, e gli USA tornano potentemente in Siria. Nuovo “Nobel per la Pace” in arrivo
La colonna era compost da almeno 40 mezzi, mentre si parla di altri 200 soldati trasportati da elicotteri sempre nella stessa zona. Alla fine del 2020 il presidente Trump aveva ordinato un progressivo ritiro delle truppe americane dalla zona ed un loro ridispiegamento in Iraq, lasciando il presidio a stelle e strisce ridotto al minimo. Ora invece c’è un potente ritorno in forze nell’area. Si tratta di una zona piuttosto ricca di risorse petrolifere che gli USA condividono con le milizie curde che controllano gran parte dell’area.
Siamo quindi passati da un presidente che voleva alleggerire e, progressivamente, risolvere il problema della presenza USA nel Medio Oriente, ritirandosi e mantenendo solo una presenza minima, ad uno che or invece interviene pesantemente in un altro paese, occupando la zona più interessante dal punto di vista energetico e ficcandosi in uno scacchiere che li metterà in contatto diretto con le forze russe. Una polveriera di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Bill Gates: il dio-programmatore del mondialismo e le anomalie di Matrix
Federica Francesconi – 23 settembre 2020
Qualche giorno fa il quotidiano La Stampa ha pubblicato una tanto strana quanto rivelatrice intervista al magnate Billes Gates, riciclatosi negli ultimi anni in pseudofilantropo e grande tessitore di tele mondialiste. Rivelatrice rispetto a che cosa? Nel corso dell’intervista il multimiliardario americano ha snocciolato una serie di dichiarazioni che rivelano la convinzione che nutre rispetto a se stesso e alla sua “missione” di essere una sorta di dio-programmatore del destino dell’umanità. Ma procediamo con ordine. Nell’incipit dell’intervista il guru della religione tecno-scientifica esordisce con una profezia catastrofista sul peggioramento della pandemia, annunciando che, se entro sei mesi non verrà prodotto e diffuso in tutto il globo il vaccino anti-Covid, “la prossima primavera avremo il doppio dei morti” rispetto al 2020. La soluzione alla catastrofe dietro l’angolo? Naturalmente il vaccino da lui stesso prodotto e finanziato: “servirebbe che lo facesse [il vaccino, n.d.A] almeno il 60% della popolazione, ma sarebbe meglio l’80 o il 90%”. Le previsioni di Gates rispecchiano senz’ombra di dubbio una concezione “leibniziana” della vita e dell’universo. Il filosofo tedesco aveva infatti elaborato nelle opere Monadologia e Il migliore dei mondi
possibili un sistema in cui non vi era posto per l’imperfezione, fisica e metafisica: Dio crea il migliore dei mondi possibili, cioè il migliore di quelli da lui pensabili. Addentriamoci per un momento nella visione di Leibniz. Per il filosofo di Lipsia le cose, i fenomeni, sono così e non in un altro modo perché il loro modo contingente di essere è il migliore modo possibile di essere. Ed è il miglior modo possibile di essere perché fonda la sua ragion d’essere in Dio, l’unico essere che ha in sé la ragione della sua esistenza (cioè l’unico essere in cui essenza ed esistenza coincidono). Dio non trae la ragione della sua esistenza da altre cose contingenti, ma la trae da se stesso. Da questa premessa ne deriva il postulato della perfezione di Dio: Egli, perfetto perché recante in sé la sua “ragione sufficiente”, non può non aver creato il migliore dei mondi possibili tra quelli che, pur essendo pensabili, o co-possibili, poteva creare. La perfezione, proprio perché pensabile, deve necessariamente esistere. Ora, proprio perché Dio è il solo essere a poter concepire la perfezione, Egli necessariamente crea un mondo perfetto. Da questa concezione della divinità deriva anche un’aporia del pensiero di Leibniz: tutte le azioni umane sono eventi previsti e quindi predeterminati da Dio ab aeterno. Cosa significa in concreto? Significa che la libertà umana di poter scegliere e decidere è mera illusione. Fare il bene o il male non sono vere scelte. Essere un Pol Pot o un San Francesco non sono vere scelte ma solo un fascio di pensieri e azioni previste da Dio dal principio del tempo. Dio contiene in sé l’idea dell’azione futura di diventare un Pol Pot. In questa prospettiva, la libertà umana per Leibniz non esiste. Ma allora, come conciliare il principio della perfezione del mondo pensato e creato da Dio con l’imperfezione delle cose contingenti, in particolare con le azioni umane così impregnate di imperfezione e malvagità? Dio, come davvero pensava Leibniz, è il più buono e il più giusto tra i monarchi? Leibniz non riuscì mai a superare l’aporia, insita nel suo pensiero, della coesistenza della perfezione del mondocon il Male ad esso connaturato. E non vi riuscì perché respinse l’idea della libertà umana. Ora, il lettore si chiederà che cosa ha a che fare la filosofia di Leibniz con i deliri di un miliardario che gioca a fare il filantropo e il salvatore del mondo. Ad una attenta analisi delle dichiarazioni di Gates, non può non saltare all’occhio l’idea che egli ha di se stesso di essere una divinità, del tipo concepito da Leibniz, cioè di un monarca perfetto che non lascia spazio alla libertà umana. Gates, infatti, prevede che la pandemia finirà entro due anni. Prevede che la prossima primavera, se non si riuscirà ad implementare un vaccino, ci sarà un’ecatombe di morti da Covid. Infine, prevede che la pandemia solo se all’80% della popolazione mondiale verrà somministrato entro sei mesi il vaccino anti-Covid da lui finanziato.
In poche parole, Gates pensa di essere un dio che pensa il migliore dei mondi possibili (le soluzioni da lui pensate non ammettono alcun dubbio sulla loro effettiva efficacia), il più perfetto, di conseguenza vorrebbe crearlo. Nessuna esitazione, nessun ripensamento: il mondo immaginato da Gates è il migliore, il più perfetto rispetto a quelli possibili,quindi va creato, a costo di eliminare la libertà di quasi 8 miliardi di esseri umani. Siamo distanti anni-luce dall’imperativo scolpito sul frontone del tempio di Apollo a Delfi: “conosci te stesso”. Conoscere se stessi significa conoscere la propria libertà. Ci si conosce solo attraverso la mediazione delle idee che condividiamo con gli altri. Diventiamo individui nel vero senso della parola solo se arriviamo a capire che il nostro intelletto è finito. Abbiamo sì una volontà infinita, anche di compiere il male, come capì molto bene Cartesio, ma il nostro intelletto ha dei limiti evidenti. Per tale motivo nessun essere umano è capace di concepire con il proprio intelletto un mondo perfetto. Nessun essere umano può pensare di se stesso di essere Dio, l’unico essere dotato di un intelletto infinito. In ciò sta l’essenza, e io penso anche la bellezza, dell’essere umano: una finitudine connaturata che ci pone in relazione con l’altro e ci fa scoprire i nostri limiti invalicabili. Se io riconosco di avere un intelletto finito, quindi imperfetto, la mia volontà, questa sì per sua natura infinita, non può non convincersi di piegarsi all’intelletto dopo averne riconosciuto l’intrinseca limitatezza.
Se io riconosco la libertà dell’altro non posso non realizzare dentro di me l’ingiunzione dell’oracolo di Delfi “Gnothi seautòn”. La libertà, in questo senso, non è un’idea astratta ma un’azione concreta, e parte dal riconoscimento della finitudine dell’intelletto. Traducendo queste premesse dal piano teoretico al piano metafisico, ciò significa che l’essere umano è impotente: il suo intelletto è per natura finito. L’essere umano non può pensare tutto e non può nemmeno fare tutto. Gates, da bravo mago nero quale egli è, è ben al di là dall’afferrare tale verità metafisica. Ecco perché può tranquillamente essere considerato un controiniziato che fa di se stesso un dio, una creatura di per sé finita che si atteggia a creatura dotata sia di volontà che di intelletto infiniti. In ciò sta l’assoluta pericolosità del personaggio. E’ inquietante la somiglianza tra Gates e uno dei personaggi meglio riusciti della storia del cinema. Mi riferisco alla figura dell’Architetto del film-capolavoro Matrix. Che cos’anno in comune il falso filantropo americano e l’Architetto creatore di Matrix? Entrambi credono nell’ “armonia di precisione matematica”, come la chiama l’Architetto, concetto, questo, che richiama molto da vicino la nozione leibniziana di “armonia prestabilita”, cioè l’idea che tutti gli eventi sono prefissati da Dio sin dall’inizio del tempo e che la libertà umana non esiste. Tuttavia, sia l’Architetto che Gates sono consapevoli dell’esistenza nel sistema di “anomalie” che, spiega l’Architetto, “nonostante i miei sforzi, sono stato incapace di eliminare”. Tali anomalie creano imprevedibili deviazioni dalla programmazione: “pericolose fluttuazioni, anche nella più semplice equazione” spiega l’Architetto. Neo, il protagonista della saga di Matrix, è una di queste. Quando nel corso dell’intervista Gates ridicolizza le accuse che il movimento “No Vax” gli muove con queste parole “non so come abbiano scoperto il mio complotto […]. E’ una storia così bizzarra che quasi dovrei trattarla con umorismo. Però è un problema molto grave, perché se ci accusi di fare cose diaboliche, limiti il nostro lavoro”, non è una velata ammissione dell’esistenza di un’anomalia sistemica? Si faccia in particolare attenzione all’ultima frase: “se ci accusi di fare cose diaboliche, limiti il nostro lavoro”. Qui emerge in tutta la sua trasparenza, questa sì diabolica, l’idea che Gates ha di se stesso di un essere onnipotente. Gli altri, i “No vax”, i “negazionisti della pandemia”, non possono limitare il suo lavoro. Questa mistificazione, tradotta in termini operativi, significa negare la libertà di pensare diversamente dal dio-programmatore e, di conseguenza, di agire diversamente. Perché? Semplice, il dio-programmatore non può non concepire un mondo perfetto. L’anomalia, pertanto, va eliminata. Neo non ha diritto di cittadinanza in Matrix. Per Gates l’intelletto umano può tranquillamente lavorare senza essere coadiuvato dalla libertà, in quanto un sistema fondato sulla precisione matematica non può ammettere l’esistenza di falle prodotte dall’esercizio della libertà, cioè dal dispiegarsi della volontà umana. Le anomalie non sono prevedibili, perciò in un sistema brutalmente razionale come quello immaginato dall’intelletto di Gates, non c’è spazio per le manifestazioni di libertà, siano esse di pensiero o di azione. Il sistema è necessario perché fondato sulla perfezione: produci, vaccinati e crepa. La libertà non può rientrare nel campo della necessità. Ecco come Gates applica al suo folle progetto, naturalmente secondo modalità deviate, cioè controiniziatiche, la filosofia di Leibniz, che pur ha avuto il merito di superare il meccanicismo dei filosofi razionalisti suoi contemporanei con una visione più vitalistica dell’universo fondata sul concetto di monade. Dunque, quale soluzione per uscire dall’impasse in cui ci ha rinchiusi il nichilismo mondialista? Come accennato sopra, la soluzione è sempre la stessa da millenni: conosci te stesso. Riconosci che, a fronte di un intelletto finito, hai una volontà infinita. La volontà di scegliere di non far parte di Matrix, la volontà di rifiutare le soluzioni “miracolose”, il Santo Graal-vaccino che un volgare programmatore miliardario pretende di imporre all’umanità. Ma per poter “volere” l’essere umano deve prima avviare un dialogo muto con la propria anima. L’Ego spinge verso l’accettazione passiva di Matrix, l’Anima verso la ribellione e la
resistenza.
Volere significa diventare delle anomalie del sistema su cui gli architetti del NWO non possono esercitare alcun controllo, almeno per ora. L’anomalia vuole volere, gli architetti del mondialismo non possono concepire la libertà fondata sulla volontà umana, questa sì infinita, perché concepiscono gli esseri umani come automi. Non si discute con un automa, lo si domina e lo si schiaccia. La salvezza consiste nello scegliere continuamente di volere. Là dove gli architetti del mondialismo sono prigionieri della loro credenza di essere degli intelletti infiniti, cioè di autoconcepirsi come divinità che concepiscono e creano mondi perfetti, quando invece la loro visione del mondo e dell’essere umano è profondamente malata e ingiusta, perché fondata si di una scienza e di una tecnologia che fanno di se stesse la fonte di ogni verità, l’essere umano che decide di diventare un’anomalia del sistema, mette il proprio intelletto finito al servizio della sua volontà, aprendosi così un varco sulla strada della libertà. L’unica fonte della verità siamo noi: siamo liberi di voler essere liberi o di non volerlo. Di fronte alla libertà, che è la vera essenza dell’essere umano, perché così è stato concepito da Dio sin dalla notte dei tempi, nessun messia deviato, nessun falso profeta può sperare di piegare sia il nostro intelletto che la nostra volontà alle sue mistificazioni deviate. Nella post-modernità non è più Prometeo l’eroe di riferimento, come voleva Marx, e nemmeno Dioniso, come voleva Nietzsche. E’ lo scienziato, il tecnocrate, il falso filantropo miliardario grande sacerdote della nuova religione atea e nichilistica del mondialismo. Oggi, più che sfidare gli dèi, come Prometeo fece nel mito greco, un essere umano che non vuole rinunciare alla sua libertà deve sfidare i falsi profeti della scienza e della tecnologia disumanizzate e disumanizzanti e il loro dispotismo. Ma per poterli sfidare bisogna prima avere il coraggio di rovesciare l’idolatria di cui si ammantano. Rovesciare l’idolatria tecnoscientifica, che sta portano il mondo verso il baratro, è possibile a patto che prima se ne sveli l’ideologia, laica, liberaldemocratica e politicamente corretta. Ognuno cerchi dentro se stesso gli strumenti e le risorse per resistere all’idolatria nichilistica di Matrix, di cui Gates è uno dei sacerdoti, e la sfidi. Come dice Platone nel celebre Mito di Er, con cui si conclude La Repubblica, quando spiega la libertà delle anime reincarnatesi di scegliere il proprio destino, “Non sarà il demone e scegliere voi, ma voi il demone […]. La responsabilità, pertanto, è di chi sceglie. Il Dio non ne ha colpa”. Voler scegliere continuamente, ecco il destino a cui è chiamata ciascuna anima.
FONTE: https://www.ereticamente.net/2020/09/bill-gates-il-dio-programmatore-del-mondialismo-e-le-anomalie-di-matrix-federica-francesconi.html
FONTE: https://www.facebook.com/100005142248791/posts/1759346717580053/
ATTUALITÁ SOCIETÀ COSTUME
PERCHE’ LILIANA SEGRE VIENE ODIATA
Franco Marino
Le personalità che sono di sinistra o ad essa piacciono, normalmente sono di una sgradevolezza che meriterebbe solo randellate nell’arcata dentaria. La cosa non si applica a Liliana Segre che mi è umanamente simpatica.
Una volta vidi immagini non di repertorio dove si vedeva la signora incontrare un giovanissimo militante di destra col quale si intratteneva in uno scambio di vedute vivace ma civile. Ad un certo punto la Segre distensivamente gli dice “Posso darti un bacio? Potrei essere tua nonna” e il ragazzo: “Ma certo signora!”.
Non so se sia stata una captatio benevolentiae ma quel gesto distensivo della Segre se venisse applicato dai tanti spocchiosi di sinistra – che dimenticando come “persuadere” abbia la stessa radice di “soave”, cercano di colpire le ragioni dell’avversario a colpi di cancel culture, ovviamente ottenendo l’effetto opposto – sicuramente seminerebbe molti più dubbi.
Fino a prova contraria, finchè non giungano notizie del contrario, Liliana Segre è sicuramente una persona perbene e rispettabile che, come tantissimi ebrei, è stata vittima di un tremendo sopruso che non ha riguardato solo la sua persona ma quella di un intero popolo.
Certo poi ci si dovrebbe chiedere come mai la Segre, notoriamente euroscettica e una sovranista, sia divenuta l’icona della sinistra filoebraica che usa la Shoah come ricatto morale contro il sovranismo per poi inneggiare alla Palestina contro Israele. Ma è un’altra storia
Questa è una doverosa premessa perchè occorre separare il piano personale da quello politico.
Politicamente, la sua nomina come senatrice a vita va contro i dettami della Costituzione che, con chiarezza, prescrive che essa sia conferita a coloro che abbiano “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Per questi stessi motivi, la carica di senatore a vita si sarebbe potuta dare tranquillamente a personalità ebree e nel contempo italianissime, che la patria italiana l’hanno illustrata eccome. Vittorio Gassman, Arnoldo Foà, Elio Toaff, sacrosanta è stata la nomina della Montalcini, figura di grande rilievo. E chissà quanti se ne dimenticano.
Ebbene, tali meriti non si vedono nella Segre, senza che questo nulla tolga al fatto che sia una brava persona.
Quale sarebbe il merito? Di essere testimone della Shoah? Facciamo senatori a vita tutti i sopravvissuti? Dov’è la logica?
Quel che i criminalizzatori dell’odio – che a volte imbrattano molto di più i muri rispetto agli odiatori effettivi – proprio non riescono a recepire è che la Segre non viene insultata perchè ebrea ma perchè è l’ennesimo dei tanti simboli di un potere calato dall’alto, senza alcuna legittimazione elettorale e che, in quanto tale, costituisce per se stesso una sottrazione alla libertà dei cittadini di autodeterminare i propri diritti politici. E questo, ne siamo convinti, ben oltre le effettive responsabilità della Segre che è, di tutta evidenza, una signora perbene e nel contempo così ingenua da non rendersi conto di essere strumentalizzata da gente che usa l’immane tragedia di cui lei e la sua famiglia sono state vittime, per perseguire fini assai meno nobili.
Questo è il punto, questa è la questione.
Nient’altro.
FRANCO MARINO
Il segreto? Meno è meglio: fai solo le attività essenziali
Meno è Meglio! Concentrati sulle attività essenziali
Sottrarre è molto più efficace che aggiungere. Non si tratta di fare di più, ma di occuparsi delle attività essenziali.
DIRE DI NO molto più spesso di quanto dici sì è una delle basi del sistema PRODUTTIVITA’ 300%.
Aggiungiamo continuamente alla nostra vita, già così piena: impegni, progetti, idee, persone, partnership, lavori ecc.
Come dei bambini che non si accorgono di non poter gestire con soddisfazione così tante cose, continuiamo ad accumulare impegni finché non abbiamo più tempo libero e iniziamo a rimpiangere i ‘vecchi tempi’, quando eravamo ragazzi e potevamo fare quello che volevamo della nostra vita.
Poche attività ma essenziali, vere, importanti, strategiche, ad alto potere di leva.
Questa è la filosofia che funziona!
Come riconoscere le attività essenziali?
Le attività essenziali, sono quelle attività strategiche che più corrispondono al tuo Tep®: ai tuoi talenti, alle tue eccellenze e ai tuoi punti di forza.
Tep® è una sigla che uso per indicare l’insieme di talenti (doni naturali con cui ognuno di noi nasce), capacità e competenze che negli anni abbiamo sviluppato fino a trasformarle in aree di eccellenza.
Leggi bene: lo spreco più grande delle nostre capacità è quando lavoriamo sui nostri punti deboli (sentendoci, peraltro, degli incapaci e minando la nostra autostima) invece che perfezionare i nostri punti di forza, trasformandoli in eccellenze.
Infatti sono le nostre aree di eccellenza che ci distinguono dal resto del mondo (e a livello professionale sono quelle che ci permettono di guadagnare di più e di ottenere risultati migliori).
PS Se vuoi approfondire il sistema “Produttività 300%”, ecco qui 3 video gratuiti in cui puoi vedermi in azione
Autore: Max Formisano
Classe 1970, dopo la maturità classica e la laurea in Giurisprudenza prese a Bari, dal 1996 si butta tutto alle spalle trasferendosi a Roma per lavorare esclusivamente nel campo della formazione. Fonda nel 2003 la Max Formisano Training , oggi la Scuola n1 in Italia per imparare a parlare in pubblico, a fare formazione a livelli eccellenti e a triplicare la propria produttività ed i propri risultati (e godersi anche la vita nel frattempo).
FONTE: https://www.instagram.com/p/CKZnQbcnaqb/?igshid=1r9ok9wdixlfb
BELPAESE DA SALVARE
La lettera. La crisi pandemica mette in ginocchio le piccole imprese, simbolo dell’intraprendenza italiana
La ricostruzione della crisi del settore firmata da Ferdinando Parisella, imprenditore laziale
La protesta dei ristoratori a Milano
La libertà. La vedo così. Se vi pare.
Piccole imprese. E in Italia sono oltre quattro milioni, con circa sedici milioni di lavoratori. Capito? Una caratteristica tutta italiana, nel bene e nel male. La vera spina dorsale della Nazione. Circa il 90% del totale delle aziende italiane tutte. Cosa rappresentano in effetti? La libertà. La libertà di intraprendere, cioè scalare montagne, quindi rischiare. E con i loro mezzi. Addirittura familiari. Cioè i loro azionisti e lavoratori al tempo stesso.
Sono piccole, anzi piccolissime. Tre, quattro dipendenti ognuna. Potere decisionale immediato. Ecco perché libere, libere, libere. Geniali a volte. Assolutamente straordinarie e capaci di intraprendere battaglie epocali con chiunque. Anche con i gruppi multinazionali. Comprese le piattaforme digitali. Questa è l’Italia, non da oggi, nel bene e nel male. L’unica libertà che non hanno, è quella di spostare le loro sedi legali in Olanda, Irlanda, Lussemburgo. Vallo a dire al ristoratore di Scheggino, nella Val Nerina in provincia di Terni.
E veniamo al mio “la vedo così”. Sì, c’è una novità in questo anno di “strana pandemia”. Questi signori, queste piccole imprese, da sempre divise, ora parlo di quelle delle ristorazione, dal mese di aprile si sono messe in moto, una sorta di “Quarto Stato” con gli abiti da chef e da camerieri. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, Governo degli abusivi in primis. Ma questi, invece, si sono messi in moto, si sono uniti per la prima volta, hanno iniziato a marciare su Roma, si sono organizzati al punto che oggi sono attivi in tutte le regioni italiane, una struttura vera e propria capillare e organizzata, completa di consulenti, addetti stampa. A cui si sono aggiunti albergatori, b&b, agriturismi, palestre, piscine e chi più ne ha, più ne metta. Comprese le loro filiere.
Hanno conquistato la visibilità dei media, con serietà pazienza e tenacia. Tutti li avete visti in piazza tante e tante volte. E li vedrete chissà quante altre volte. Incredibile, quelli che da giovani, chiamavamo i “bottegai”, sono in piazza da mesi. Strangolati, senza prospettive e ricavi non hanno avuto scelta. E loro, abituati ad agire, finalmente si sono messi in moto. Per la loro libertà, non solo d’impresa, ma nel senso totale del significato. Libertà. Libertà di lavorare. Libertà di non essere controllati come ai tempi della Stasi nella Germania comunista. Eccerto, di questo si tratta. Libertà di lavorare per la propria famiglia anche 14 ore al giorno. E cosa fanno in queste 14 ore di lavoro al giorno? Eccellenza.
Eccellenza e qualità della nostra Italia. Una filiera lunghissima che parte dal ristorantino di Asti o di Trevignano Romano e arriva fino al produttore di carne chianina di Arezzo, fino all’agricoltore di zucchine della campagna romana, fino al pescatore del mar Tirreno, e risale fino alle montagne di Norcia. Una catena infinita di migliaia e migliaia di piccoli, piccoli, ma da sempre agguerriti e che riescono addirittura ad esportare in tutto il mondo. Ad esempio il pecorino dop di Nepi. E i vini? Tutto e di più. Liberi, liberi, il mondo del fare.
Eppure a questo mondo del fare, si oppone, anche violentemente, il mondo dei garantiti. Cioè quello che finora non ha perso nulla. Fatelo un piccolo semplice conto degli ultimi dieci mesi. Fatelo per Diana. Fatelo un conto populista. Ahhh…uno che percepisce 600,00euro di reddito di cittadinanza, meglio di nullafacenza mese, fa 6mila euro. Un dipendente pubblico da 1.200,00euro mese, fa 12milaeuro. Un buon insegnante da 2.200,00euro mese, fa 22milaeuro. Un dirigente pubblico da 3milaeuro mese, fa trentamila euro. Un alto funzionario da 10mila euro mese, fa 100mila euro. Un parlamentare da 15mila mese, fa 150mila euro. Un giornalista Rai da 20mila mese, fa 200mila euro. Fino ai boiardi di stato che superano i 60mila euro mese, fanno 600mila euro. E potrei continuare all’infinito. Dall’altra parte i non garantiti, tutti, piccole imprese e loro lavoratori, invece nel baratro. Ma questi ultimi nella loro vita, non hanno mai avuto, voluto o concepito, contributi pubblici. Hanno solo lavorato per la libertà…e, se non riusciranno più a contribuire, con le tasse perché non possono più, anche l’altro mondo prima o poi, ne pagherà le conseguenze…a cominciare dai pensionati, di lusso compresi, tipo Giuliano Amato.
Non è più tempo di sofismi o controaccuse citando il famoso nero, che se è nero, gli scienziati del mondo dei garantiti, mi spiegassero come fanno a quantificarlo. Ridicoli. La libertà, il mondo del Fare, che per alcuni di noi fu da giovanissimi, una via obbligata. Senza lumi in paradiso. E so bene di cosa parlo. Tralascio, ma lasciando immaginare, che su questo tasto nessuno si senta assolto, capito “politici della mia area?” I piccoli borghi, come i piccoli di ogni cosa, sono le nostre infinite tradizioni, che il mondo ci invidia. E che quando siamo noi ad andare nel mondo, diventano successo d’impresa.
Ma perché dobbiamo essere obbligati a lasciare l’Italia? Perché? Io voglio restare qui e girare il mondo “chatwinamente”, come faccio da oltre cinquanta anni.
In conclusione dovete sapere che, tutta questa RIVOLUZIONE ROMANTICA, è partita da un ristoratore di Viterbo, ma tu pensa, dagli occhiali bianconeri, anche se lui è laziale, Paolo Bianchini e ha travolto tutta l’Italia, con il MIO Movimento Imprese Ospitalià. Sì ospitalità, il nostro Dna. In difesa della libertà, meglio delle libertà. Ecco perché non saremo MAI DOMI.
*Ferdinando Parisella 65 anni, che orgogliosamente deve oggi correre come ne avesse trenta. Alè.
CONFLITTI GEOPOLITICI
Biden giura, e tutto d’un tratto, l’OMS riconosce che i tamponi creano falsi positivi. Non esiste una “pandemia”. Esistono dei test manipolati per creare dei positivi che in realtà non esistono. L’OMS ha riconosciuto che i tamponi hanno creato una falsa pandemia.
An Hour After Joe Biden Is Sworn In, WHO Admits Their Testing Grossly Overstates Individuals Testing Positive for COVID
Surprise, Surprise – Literally one hour after Biden was sworn in, the World Health Organization admitted that PCR testing produces high amplification rates and results and a huge number of false positives.
The WHO released a report today saying that their COVID testing overstates the number of false positives:
literally one hour after Biden takes the oath, the WHO admits that PCR testing at high amplification rates alters the predictive value of the tests and results in a huge number of false positives pic.twitter.com/iDtXmappRw
— Andy Swan (@AndySwan) January 20, 2021
The WHO has hid the truth about the COVID pandemic from the start. We reported in March 2020 that the WHO was reporting bogus numbers grossly overstating the mortality rate of COVID. We were right.
There are so many problems with the reporting, projections and protocol related to COVID, how can these entities ever be trusted again?
I terroristi possono sfruttare il coronavirus?
Negli ultimi mesi, in concomitanza con l’emergenza sanitaria globale causata dal Covid-19 e i rispettivi lock-down, parziali o totali e messi in atto nei vari Paesi, in molti tra giornalisti e analisti si sono chiesti se la pandemia potesse essere in qualche modo sfruttata a proprio vantaggio dai vari gruppi jihadisti ed eventualmente con quali modalità. Dibattiti e riflessioni sono risultati prevalentemente speculativi e basati sull’ipotetico, visto che nei fatti, almeno per quanto riguarda l’Europa, si è registrato un evidente calo degli attacchi nel periodo che va da marzo a luglio 2020, con appena quattro casi, due in Francia e due in Gran Bretagna, per mano di soggetti attivatisi in proprio (i cosiddetti “lone wolves”). Tra questi, l’attacco di Reading del 20 giugno per mano di un profugo libico che ha causato la morte di tre persone e quello di Roman sur-Isere del 4 aprile, perpetrato da un profugo sudanese e con un bilancio di due morti. A questi quattro attentati se ne va ad aggiungere un quinto, verificatosi a Barcellona il 20 marzo quando due cittadini albanesi hanno lanciato la propria auto contro uno dei terminal dell’aeroporto. Le autorità locali hanno subito escluso la pista terroristica, ma sul fatto restano molti dubbi.
Se si pensa che nei primi due mesi del 2020, in fase pre-pandemia, in Europa si erano registrati ben nove attacchi, (di cui quattro nei primi dieci giorni di gennaio) inclusa la sparatoria del 19 febbraio ad Hanau, perpetrata da un suprematista bianco, che aveva causato la morte di dieci persone, risulta evidente come vi sia stato un calo degli attentati durante i mesi della crisi epidemica.
Sul piano extra-europeo spicca invece un incremento degli attacchi jihadisti del 37%, nel periodo tra metà marzo e metà aprile 2020, per quanto riguarda l’Africa sub-sahariana, l’Iraq e la Siria, come indicato in un report del Consiglio di Sicurezza dell’Onu del giugno 2020 (The impact of the Covid-19 pandemic on terrorism, counter-terrorism and countering violent extremism). Il report indica però come sia difficile stabilire se l’incremento sia effettivamente dovuto alla pandemia o meno.
L’utilizzo della pandemia per fini terroristici, cosa si intende?
Nonostante si senta molto parlare del possibile utilizzo della pandemia da Covid-19 da parte del jihadismo internazionale, spesso le potenziali dinamiche restano ben poco chiare. Del resto è evidente come il Covid sia un virus che non guarda in faccia a nessuno e dunque estremisti e jihadisti sono vulnerabili al contagio esattamente come tutti gli altri. Non a caso diversi gruppi tra cui al-Qaeda, la sua branca siriana Hayyat Tahrir al-Sham e Hezbollah si sono attivati con direttive e misure per cercare di contenere il diffondersi del virus nelle proprie zone.
In che modo i jihadisti potrebbero dunque utilizzare il Covid-19? Per il momento la questione è prevalentemente da ricollegare all’attività propagandistica, con una serie di narrative che vanno dalla diffusione dell’idea che il Covid sia la risposta di Allah alla disobbedienza ed ai peccati dell’umanità nonchè un segno di un prossimo arrivo del giorno del Giudizio Universale, fino alla versione della punizione divina contro i non-musulmani, come se invece i musulmani fossero immuni dal Virus.
Non mancano poi le teorie complottiste che indicano come responsabili dell’epidemia oscuri poteri in mano a Israele, al sionismo e agli Stati Uniti. L’Isis aveva poi parlato anche di “punizione di Allah” nei confronti della Cina che perseguita i musulmani uiguri: “Il potere di Allah si abbatte sulla Cina che ha dichiarato guerra all’Islam, ai musulmani, perseguitando i nostri fratelli uiguri”, come illustrato da Shai Shaul, ricercatore presso l’International Institute for Counter-Terrorism di Herzliya.
La propaganda via web durante il lockdown
L’emergenza pandemica e i lockdown hanno generato tutta una serie di difficoltà socio-economiche e uno stravolgimento della vita quotidiana per milioni di persone. Una situazione che ha portato in molti casi a problematiche psicologiche che vanno da un incremento dell ansia fino a un certo livello di paranoia che in certi casi può generare comportamenti auto-distruttivi, come illustrato da Gary Ackerman e Haylay Peterson in uno studio sugli impatti del Covid sul terrorismo. I due ricercatori illustrano come il processo di radicalizzazione sia facilitato da una serie di elementi come frustrazione, paura di perdite personali, richiamo alla morte e i predicatori di odio offrono spesso soluzioni semplicistiche con tanto di utili capri espiatori per attirare a sè seguaci.
Se si considera poi che durante i mesi di lockdown il web è risultato essere l’unica “finestra” sul mondo per milioni di persone, ciò ha offerto un’occasione senza precedenti per i radicalizzatori e i predicatori di odio. Il già citato report dell’Onu parla chiaro: “L’incremento della presenza di utenti sul web ha offerto ai gruppi terroristici l’opportunità di esporre un gran numero di persone alla propria ideologia…”
Una propaganda che potrebbe tra l’altro proseguire, incrementare e intrappolare numerosi soggetti potenzialmente sensibili a tale retorica anche in una fase successiva, quando le conseguenze economiche causate dalla pandemia inizieranno a farsi sentire sulla popolazione a livello globale. E’ del resto oramai noto che il jihadismo fa breccia dove le condizioni socio-economiche sono precarie e dove vi è scarsa presenza istituzionale.
L’utilizzo del Virus come arma biologica
E’ già stato inizialmente evidenziato come in Europa sia stato registrato un chiaro decremento degli attacchi nel periodo tra marzo e luglio 2020 e ciò può essere ricollegato a una serie di fattori tra cui i vari lockdown, l’incremento di controlli per imporre il rispetto delle norme e dunque la difficoltà di muoversi sul territorio, ma anche l’assenza di obiettivi da colpire a causa della mancanza di assembramenti e dunque di potenziali target da colpire.
Si è però anche ipotizzato un possibile utilizzo del Virus stesso da parte del jihadismo; del resto una delle strategie chiave del terrorismo è quella di seminare panico tra la popolazione ed infliggere il maggior danno possibile, sia sul piano fisico che psicologico, oltre a creare seri problemi ai rispettivi governi. Le armi biologiche e bio-chimiche fanno gola ai jihadisti, questo è ben noto negli ambienti del contro-terrorismo. Utilizzare il Covid come arma risulta però ben più complicato di quanto si possa pensare e in certi casi può addirittura diventare controproducente per gli stessi jihadisti che rischiano di ritrovarsi il Virus a mietere vittime in casa propria.
E’ vero che sono stati segnalati casi in Gran Bretagna, Italia, Belgio, Francia, Stati Uniti e Australia, di soggetti che hanno tossito o sputato addosso ad agenti di polizia o che hanno leccato alimenti nei supermercati con lo scopo (a loro dire) di diffondere il Covid, ma il fenomeno non è risultato direttamente riconducibile al jihadismo.
E’ però altrettanto vero che sono stati registrati diversi richiami da parte di network jihadiste prevalentemente riconducibili all’Isis dove si invitava a diffondere il Virus nelle “terre dei miscredenti” e tra le forze di sicurezza. Il 16 aprile 2020 in Tunisia veniva inoltre arrestato un islamista che stava pianificando la diffusione del Virus tra polizia e militari.
Ackerman e Peterson mettono però in evidenza un fattore chiave per quanto riguarda l’utilizzo del Virus come arma e cioè la possibilità di dimostrare che un eventuale picco epidemico sia effettivamente stato causato da un atto terroristico piuttosto che da cause naturali dovute alla mobilità sociale.
Per il momento dunque l’effettivo utilizzo del Covid da parte di gruppi jihadisti appare limitato alla semplice propaganda, con tutta una serie di narrative radicalizzanti ma che di fatto non hanno prodotto particolari risultati sul piano pratico. Ciò ovviamente non toglie che nel medio-lungo termine la situazione possa cambiare, del resto il terrorismo è in continuo mutamento ed è diventato nel tempo ampiamente adattabile alle nuove condizioni che si presentano e dunque imprevedibile.
FONTE: https://it.insideover.com/terrorismo/i-terroristi-possono-sfruttare-il-coronavirus.html
CULTURA
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Mauro Scardovelli su Youtube vs Byoblu: “La POLIZIA SEGRETA oggi sono gli algoritmi”
VIDEO QUI: https://youtu.be/6hhVwqnmaw0
FONTE: https://www.byoblu.com/2021/01/23/mauro-scardovelli-su-youtube-vs-byoblu-la-polizia-segreta-oggi-sono-gli-algoritmi/
Russiagate, processo alla lobby che usò Friedman e Prodi
4) Prodi sapeva che il giornalista Alan Friedman era pagato per la sua attività in favore dell’Ucraina e perché gli faceva vedere i suoi articoli sul tema prima della pubblicazione?
Prodi percepisce una lauta pensione dall’Ue, come ex presidente, e gli spetta (anche se ha scritto due volte alla Camera per rifiutarlo) un vitalizio dal Parlamento italiano. Agli onori (anche economici) per le sue funzioni passate si devono accompagnare oneri di trasparenza.
Le domande sorgono dopo avere letto gli articoli della stampa (quasi solo estera) e i documenti dell’inchiesta del procuratore Usa Mueller nei confronti dell’uomo che nel 2016 ha guidato la campagna elettorale di Donald Trump. Il processo a Paul Manafort si è aperto ieri. Il giudice T.S. Ellis sa che deve tenersi alla larga da Trump e Putin nel processo ma non è detto che non si parli di Friedman e di Prodi.
Il processo non riguarda la campagna americana del 2016. Manafort rischia più di 300 anni per reati che vanno dal riciclaggio alla frode fiscale e bancaria. Tutte le accuse sono datate 2006-2015 e sono legate alle sue attività di lobbista per l’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich, e per i partiti che lo sostenevano.
Nelle carte del processo, appare, anche se non è indicato per nome e non è indagato, il giornalista americano di nascita ma ormai italianizzato, professionalmente, Alan Friedman. La società di Friedman, FBC, avrebbe svolto un ruolo nell’attività di lobby di Manafort in favore dell’ex presidente filorusso. Secondo il Guardian, la FBC avrebbe siglato un contratto per peggiorare l’immagine della bionda rivale di Yanukovich: l’ex primo ministro Yulia Timoshenko dopo che Yanukovich aveva vinto le elezioni 2010. Sarebbe stato prodotto dalla FBC anche un video virale anti- Timoshenko.
La campagna sarebbe stata orchestrata da Manafort con fondi di oligarchi ucraini filorussi. E, sempre secondo l’accusa, Manafort avrebbe incassato circa 75 milioni di dollari per poi riciclarne negli Usa una trentina. Un paio di milioni di dollari sarebbero finiti invece lecitamente a importanti politici europei. Manafort e Friedman avrebbero creato un gruppo di pressione filo-ucraino, “gruppo di Hapsburg”. Il regista sarebbe stato l’ex cancelliere austriaco socialdemocratico Alfred Gusenbauer. Secondo Politico.eu, in un memo Friedman stesso avrebbe proposto di pagare 25 mila-30 mila euro al mese per questo suggerendo che i pagamenti agli altri politici (incluso Romano Prodi) sarebbero stati fatti da Gusenbauer “so as to be quite indirect” in modo da essere indiretti. Prodi ha ammesso di avere preso soldi da Gusenbauer ma non ha offerto dettagli sulla cifra e sulla precisa causale del pagamento né sui conti interessati. Probabilmente non ci sarà nulla da nascondere ma non si possono lasciare ombre una vicenda simile.
Anche perché sul New York Times del 30 luglio è apparso un altro episodio. Il 20 febbraio 2014 il New York Times pubblica un articolo a firma Romano Prodi: “Come salvare l’Ucraina”. Ora lo stesso New York Times, sulla base dei documenti presentati dal procuratore Mueller, ricostruisce i retroscena di quell’articolo. Friedman scrive a Prodi chiedendogli di “rivedere” (“please review”) l’articolo che sarebbe per il NYT. Friedman poi scrive a sua volta a Rick Gates, socio di Manafort, che Prodi qualche cambiamento “nell’ultima frase”. Una portavoce di Prodi spiega che l’articolo è stato scritto direttamente dall’ex premier che “al massimo può aver chiesto un aiuto a Friedman sulla forma, Friedman è stato soltanto l’intermediario con il giornale”. E Prodi non sapeva di essere usato da Friedman e Gates nelle loro operazioni di lobbying a favore del governo filo-russo di Kiev.
C’è però una stranezza, rivela oggi il cronista del New York Times Jason Horowitz: quando i redattori vogliono chiedere le evidenze a sostegno di alcune affermazioni, secondo una pratica di accurato fact checking, non scrivono nè a Friedman né a Prodi stesso, ma a Glenn Selig, presidente della Selig Multimedia. Selig era uomo di Gates, di cui poi diventerà portavoce. Nel gennaio 2018 è stato ucciso a Kabul dove si trovava per un progetto di contrasto all’estremismo “per un’agenzia governativa”, scrive il New York Times. Perché il giornale si rivolge a un personaggio così equivoco per correggere l’articolo a firma Prodi? La portavoce dell’ex premier oggi non sa spiegarlo, ma ribadisce che il professore ha scritto quell’articolo sostenendo le stesse posizioni di sempre e senza essere coinvolto in alcuna cospirazione. Resta il fatto che intorno a quell’articolo si affaccendano ben due uomini della galassia di Manafort, Selig e Friedman, quest’ultimo lautamente pagato proprio per sostenere la causa filo-russa mobilitando politici di livello come Prodi. Quanto al convegno con Gusenbauer, la portavoce specifica che l’attività convegnistica del professore “all’estero è di norma pagata, mentre in Italia non accetta compensi, e i ricavi sono regolarmente riportati in dichiarazione dei redditi”. Sull’Ucraina, nei suoi interventi, Prodi ha sempre sostenuto una posizione moderata: Kiev deve conservare legami con l’Ue ma senza andare allo scontro con Mosca.
FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2018/08/01/russiagate-processo-alla-lobby-che-uso-friedman-e-prodi/4530131/
ECONOMIA
Roma senza negozi, nel 2020 persi 40.000 posti di lavoro. E nel 2021 raffica di chiusure
L’allarme lanciato dal Commissario della Confcommercio di Roma e dal manager Giancarlo Cremonesi
E’drammatica la situazione del commercio a Roma. La pandemia sta disegnando uno scenario apocalittico, con posti di lavoro che saltano a causa della chiusura dei negozi. Una Capitale che rischia di ritrovarsi senza negozi, con un panorama lunare. A lanciare l’ennesimo allarme è l’incontro incontro digitale “Oi dialogoi” che ha visto protagonisti Pier Andrea Chevallard, Commissario della Confcommercio di Roma e il manager Giancarlo Cremonesi, organizzato dall’Associazione Il Timone e dedicato alla crisi del commercio.
Sono “Quarantamila posti di lavoro persi nel 2020 nel settore del commercio a Roma. E per il 2021 saranno diverse migliaia le imprese destinate a chiudere”, ha detto Pier Andrea Chevallard, Commissario della Confcommercio di Roma. “Gli imprenditori del commercio sono molto preoccupati – ha spiegato Chevallard – le misure restrittive assunte dal Governo, la totale caduta dei flussi turistici, il ricorso alla smart working, e ora anche la grande incertezza dovuta ad un Governo che, da ieri, appare più debole di prima, creano una situazione assolutamente drammatica. E il rischio usura è dietro l’angolo per la crisi devastante di liquidità: abbiamo già avuto numerosi casi di vendite a prezzi stracciati di ristoranti e bar, soprattutto nel centro storico di Roma”.
Chevallard ha poi aggiunto: “I cosiddetti “ristori” del Governo sono stati e sono misure assolutamente insignificanti per le esigenze delle imprese. Piccoli segnali di solidarietà che non hanno nessuna capacità di coprire gli effetti della caduta vertiginosa dei ricavi”.
Per quanto riguarda i saldi, ad una settimana dall’inizio delle vendite ribassate a Roma, il Commissario della Confcommercio di Roma conferma: “Il calo si aggira intorno al 40%, e la percentuale è più alta nel centro storico. Non aiuta l’introduzione incomprensibile della Ztl, una decisione dell’amministrazione comunale che non comprendiamo. Ma d’altra parte, con questa amministrazione l’interlocuzione non è mai stata semplice e continua a non essere semplice”.
Nel corso dell’incontro Giancarlo Cremonesi, Presidente dell’Associazione il Timone, ha spiegato: “Serve un piano di interventi serio che programmi il futuro e le fasi di recupero. Non bastano gli “aiutini”, ci vuole programmazione. Per quanto riguarda Roma, è necessario sostenere i negozi di vicinato, che sono un baluardo non solo per il tessuto commerciale ma anche per la sicurezza dei nostri quartieri con misure mirate: diminuire il costo dell’energia elettrica, riduzione mirata dell’Imu e della Tari, creazione di una piattaforma il per i commercio on line dedicato ai negozi di vicinato e per le consegne”.
FONTE: https://www.romatoday.it/economia/roma-allarme-chiusura-negozi.html
Vi dicono che senza Mes e Recovery Fund andremo a scatafascio: falso! Ve lo dimostro…
Ieri ragionavo sul fatto che tutti quelli che mi spiegano che la crisi è dovuta al cigno nero, al Covid e via discorrendo… Non la raccontano giusta. Probabilmente si prendono troppo sul serio, almeno in parte. In altra parte, più preponderante, non accettano l’idea di considerare l’economia un’ancella della filosofia e di dibattere di epistemologia. Coinvolgendo nel dibattito, a monte delle scelte, tutti coloro che sono portatori di un’idea di giustizia, compresi coloro che discutono di morale.
Quello che sto dicendo è che il grave problema di oggi è che tutto il mondo politico si è accartocciato a parlare di finanza. Molti non hanno mai visto un’azienda, anche gli economisti hanno studiato sui libri all’università ma pochissimi sanno come funziona un’azienda, non hanno mai lavorato in una piccola impresa quindi non capiscono i problemi pratici dei piccoli imprenditori e dei liberi professionisti. E allora tutti a parlare delle grandi soluzioni finanziarie: il Sure, i Coronabond, il Recovery fund, il Mes e via discorrendo. Discorsi di finanza per la finanza.
Io sto cercando in questa rubrica di spostare il piano della discussione: dalla finanza, che Aristotele definiva crematistica appunto “l’arte del discutere di moneta” a una roba diversa che è l’economia dove invece si parla di produrre delle cose. Il secondo ambito di spostamento culturale di pensiero è non politico ma di persona che cerca di suggerire una diversa chiave di lettura delle cose e parlare di morale.
Perché? Perché quelli che vi dicono “si fa così perché non si può fare così” o “se non prendiamo il Mes il mondo va a scatafascio” sono quelli che vi danno delle spiegazioni tecniche con dei dogmi dicendo che l’economia è così perché è così.
Ma non è così: l’economia è un’ancella della filosofia. Quello che loro si rifiutano perché se l’economia la metto sotto la filosofia e, in particolare, alla filosofia morale che si pone dei problemi non di efficienza ma di giustizia, cambierebbero le scelte politiche e di quello che dovrebbe stare sopra. E allora noi avremmo che sopra tutto c’è la morale, sotto la politica poi l’economia e, da ultimo, la finanza.
Oggi la scala dei valori è rovesciata. Ecco perché ci sono i poveri e ci sono tanti poveri e pochissimi straricchi.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’economia con Valerio Malvezzi
FONTE: https://www.radioradio.it/2021/01/mes-recovery-fund-crisi-covid-economia-malvezzi/
FINANZA BANCHE ASSICURAZIONI
Flussi di denaro dall’estero per i Titoli di Stato USA. Ricominciano gli acquisti.
Nonostante i timori inflazionistici, anche dopo la nomina della Yellen al tesoro Usa e l’annuncio di potenti politiche di aiuti, c’è molto fermento e interesse nel mercato dei titoli di Stato a Stelle e Strisce.
Iniziando con gli operatori privati c’è stato un forte afflusso di capitali che sono stati investiti
Anche le banche centrali hanno comprato titoli di stato americani, ma lo hanno fatto per quattro mesi di fila prima di novembre, mentre a novembre hanno alleggerito la propria esposizione:
Cosa hanno fatto i due grandi possessori orientali di debito americano: Giappone e Cin. Con una certa sorpresa si sono comportati al contrario di quanto possiate pensare:
La Cina ha invertito una tendenza alla vendita che proseguiva da molto tempo ed ha ricominciato a acquistare un po’ di titoli di stato americani.
Bisogna ricordare che i titoli di stato servono anche a stabilizzare la valuta. L’acquisto cinese potrebbe essere stata anche una mossa per evitare una eccessiva rivalutazione dello Yuan.
Diversa la posizione del Giappone:
Il Giappone nel 2020 ha invece alleggerito la propri posizione in dollari. Timori di una eccessiva svalutazione delle Yen? Operazioni sul mercato aperto? Timori per una svalutazione del dollaro.
Comunque i titoli di stato Usa sono tutt’altro che fuori dal mercato.
FONTE: https://scenarieconomici.it/flussi-di-denaro-dallestero-per-i-titoli-di-stato-usa-ricominciano-gli-acquisti/
GIUSTIZIA E NORME
RESPONSABILITÀ DEI PROFESSIONISTI: IN PARTICOLARE L’ATTIVITÀ MEDICA E LA CAUSA IGNOTA
Michela cimino – 25 gennaio 2021
La responsabilità per inadempimento di un’obbligazione svolge una funzione compensativa- riparatoria di ciò che il creditore avrebbe dovuto ricevere. Si inscrive nella categoria della responsabilità contrattuale ed è disciplinata dall’articolo 1218 c.c.È un’obbligazione secondaria che si innesta sull’obbligazione principale che intercorre tra le parti. Il debitore risponde di inadempimento per o la mancata esecuzione della prestazione o l’inesatta esecuzione. Nel primo caso, si parla di inadempimento totale; nel secondo, parziale. Può essere imputabile o meno al debitore a seconda di circostanze sopravvenute che possono incidere sulla riuscita dell’esatta esecuzione della prestazione. L’ inesatta esecuzione della prestazione coincide con la negligenza del debitore nel soddisfare la pretesa del creditore. L’articolo 1176 c.c. richiede che il debitore esegua la prestazione secondo la diligenza del buon padre di famiglia. Il soggetto passivo va esente da responsabilità se dimostra di aver usato la normale diligenza nell’eseguire la prestazione; in caso contrario, si presume la responsabilità a titolo di colpa perché si presume l’inadempimento ai sensi dell’articolo 1218. Quello che rileva è l’elemento soggetto cioè il comportamento diligente del debitore. Ma l’articolo 1218, invece, prevede l’elemento oggettivo: l’inadempimento non è imputabile al debitore se è stato determinato da causa sopravvenuta. L’apparente contrasto tra l’articolo 1218 e 1176 deve essere letto in modo unitario, privilegiando il dato soggettivo perché si presume la responsabilità per colpa del debitore, a meno che non riesca a dimostrare le cause sopravvenute che hanno impedito l’adempimento e che abbia tenuto un comportamento diligente. Dall’altra parte, il creditore dovrà allegare l’inadempimento e i fatti che costituiscono il fondamento del suo diritto.
Vi sono casi in cui la regola della presunzione di colpa subisce delle eccezioni: infatti, rilevano modelli di responsabilità oggettiva o attenuata. Un caso particolare è quello dell’attività del professionista. Inizialmente per spiegare la sua responsabilità, la dottrina faceva riferimento alla distinzione tra obbligazione di mezzi e di risultato. Si ha la prima quando oggetto dell’obbligazione è la diligenza; le seconde, quando oggetto è il risultato che si vuole conseguire. Diverso è anche l’onere probatorio: nelle obbligazioni di mezzi sarà il creditore a dover dimostrare il comportamento non diligente; in quelle di risultato, sarà il debitore. Si faceva riferimento a questa distinzione per sottrare il professionista dalla responsabilità di cui all’articolo 1218. Ma, anche in questo caso, la diligenza richiesta è sempre quella dell’articolo 1176 c.c. solo che è qualificata cioè improntata alle regole tecniche, specifiche per l’attività svolta. Rilevanza assume, sotto questo profilo, l’articolo 2236 c.c. il quale riconosce una responsabilità attenuata del prestatore d’opera solo in casi di dolo e colpa grave, escludendo dunque, la colpa lieve.
Anche qui il contrasto tra articolo 1176 e 2236 c.c. viene risolto in un rapporto di regola-eccezione: l’articolo 1176 c.c. assume rilevanza non solo la colpa grave e il dolo, ma anche la colpa lieve. Nel 2236 c.c. viene esclusa la responsabilità per colpa lieve perché da una parte non si vuole mortificare l’attività del professionista contro ritorsioni del cliente in caso di insuccesso, dall’altra si vogliono evitare danni per inerzia del prestatore d’opera verso il cliente. Quindi l’articolo 2236 c.c. è una norma eccezionale applicabile solo in determinati casi: a) quando rileva la perizia del professionista, b) per risolvere problemi di ampia difficoltà tecnica.
L’attività del professionista, ad esempio avvocato, notaio, medico, rileva quando viene violata la diligenza intesa come perizia specifica. L’imperizia attiene alla cattiva applicazione delle norme tecniche, delle conoscenze particolari richieste in base all’attività lavorativa svolta. È una responsabilità attenuta per colpa grave o dolo. Il comportamento del medico deve essere confrontato con quello dell’agente modello cioè di colui che, in base alla situazione che ha di fronte, adotta tutte le misure cautelari richieste dal caso concreto.
Particolare rilevanza ha assunto l’attività del medico presso la struttura sanitaria.
La L. n. 24 del 2017 detta anche Leggi Gelli-Bianco disciplina la nuova responsabilità del medico, introducendo un doppio binario di responsabilità: contrattuale ed extracontrattuale. Se il paziente ha stipulato un contratto con il medico per eseguire una determinata prestazione, l’attività del medico rileva ai sensi dell’articolo 1218. Il paziente deve allegare l’inadempimento del medico e dimostrare il nesso di causalità materiale tra la violazione della regola di diligenza e il danno, anche attraverso presunzioni. Dall’altro canto, il medico dovrà indicare l’assenza del nesso eziologico e che l’aggravamento del quadro clinico è avvenuto per cause eccezionali. Ai fini della responsabilità, non ha importanza se l’operazione era di facile o complessa gravità perché questo parametro verrà usato per indicare il grado di colpa. La contrattualizzazione della responsabilità medica ha aumentato i casi di medicina difensiva visto che l’aumento dei gran numeri di azioni contro i medici e il difficile onere probatorio. Perciò, sopperisce a ciò, la disciplina prevista in assenza di contratto tra il medico e paziente. In questo caso, si applicherà la responsabilità ex art. 2043 c.c. All’interno di quest’ambito, il professionista andrà esente da responsabilità dichiarando di aver seguito le linee guida e le buone pratiche cliniche-sanitarie; mentre, per il paziente, sarà più difficile dimostrare quanto il medico si sia discostato dalle linee guida adottate per disciplinare il caso pratico. Si vuole limitare la responsabilità del medico e, di conseguenza, l’aumento delle polizze assicurative. Il rapporto tra medico e paziente, però, è più complicato del previsto perché parte terza nel rapporto è anche la struttura sanitaria in cui il dottore è chiamato a svolgere la sua prestazione. Tra struttura sanitaria e paziente intercorre un contratto atipico di spedalità per cui la struttura sarà responsabile, in modo indiretto, della responsabilità del medico. Si avvale dell’attività del professionista per curare la patologia del paziente. In caso di azione per il risarcimento dei danni dal danneggiato verso il medico o la struttura sanitaria, questo ne risponderà ex articolo 1218 se legato al paziente da contratto; altrimenti, ex art. 2043 con il diritto di avvalersi della garanzia assicurativa di cui è dotata la struttura sanitaria. Quest’ultima, avrà diritto di rivalsa verso il medico solo per dolo o colpa grave; diritto che potrà essere esercitato anche dal P.M. presso la Corte dei conti per l’azione di responsabilità amministrativa sempre in caso di dolo o colpa grave. Ai sensi dell’articolo 12 della L. n. 24/2017, resta salvo il diritto del danneggiato di rivolgersi contro le compagnie che prestano copertura assicurativa alla struttura sanitaria, sia pubblica sia privata.
Quale essa sia il tipo di responsabilità del medico, il paziente deve dimostrare il nesso di causalità tra l’evento e la violazione della regola di diligenza. Dovrà provare sia la causalità materiale sia la causalità giuridica; quest’ultima attiene al collegamento tra l’evento e il danno. L’accertamento avviene combinando la regola del “più probabile che non” e “la prevalenza relativa della probabilità”. Per la prima, tra le prove allegate, il giudice dovrà scegliere quella che ritiene sul piano logico essere la più plausibile; per la seconda, tra le prove disponibili, scegliere quella che ha ricevuto il maggior grado di conferma. Nel caso di danno derivante da causa ignota, cioè da una causa che è difficile da identificare, l’onere probatorio può ricadere sia sul paziente sia sul medico.(Ordinanza Cass. n. 26907/2020)
Il paziente dovrà dimostrare la causa dell’evento danno; il professionista la causa che ha determinato l’impossibilità sopravvenuta della prestazione.
FONTE: http://www.salvisjuribus.it/responsabilita-dei-professionisti-in-particolare-lattivita-medica-e-la-causa-ignota/
Avvocati in pericolo nel mondo, Masi (Cnf): «Sotto attacco i diritti di tutti»
Minacce, arresti, uccisioni: difensori nel mirino dei regimi. L’evento del Consiglio Nazionale Forense in occasione della Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo che ricorre il 24 gennaio
Esprimere solidarietà agli avvocati che sono oggetto di minacce e violenze, ingiustamente perseguiti, arrestati e condannati al termine di processi iniqui, celebrati in violazione dei diritti della difesa e dei principi del giusto processo, portare a conoscenza della pubblica opinione le loro storie, organizzare azioni di sostegno anche materiale per coloro che sono costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alle ritorsioni presentando domanda di asilo, fare pressione sui governi autoritari che attaccano gli avvocati per reprimere il dissenso, non è solo un dovere morale ma significa difendere i nostri diritti e le nostre libertà.
In occasione della Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, il 24 gennaio di ogni anno, l’avvocatura si mobilita a livello internazionale, accendendo i riflettori su quanto accade in uno degli Stati (purtroppo non c’è che l’imbarazzo della scelta) dove gli avvocati sono perseguiti a causa del libero esercizio della loro professione. E’ quanto accade in Azerbaijan, cui è dedicata l’edizione di quest’anno.
Il Consiglio Nazionale Forense, che a livello nazionale ha il compito di tutelare la libertà e l’autonomia degli Avvocati, è consapevole della necessità di un impegno costante su questi temi, in un periodo storico caratterizzato, purtroppo, dall’aggravarsi delle violazioni dei diritti umani. Lo testimoniano le vicende, tristemente note, di due avvocate, Ebru Timtik e Nasrin Soutodeh.
Due contesti diversi, due storie differenti eppure emblematiche di questi nostri tempi così difficili. Ebru, una giovane avvocata turca, molto preparata ed attiva professionalmente nel difendere casi considerati “sensibili” dal governo turco ed allo stesso tempo colta e piena di interessi, ha visto la propria vita stroncata nel fiore degli anni, per le accuse ingiuste che hanno condotto prima al suo arresto, poi ad una lunga carcerazione, in condizioni di totale isolamento in una cella molto piccola, ed alla sua condanna a 13 anni e sei mesi di reclusione all’esito di un processo caratterizzato da gravi violazioni del diritto di difesa e dei principi dell’equo processo. Ma Ebru non si è arresa, ha continuato a chiedere con lo sciopero della fame il rispetto dello stato di diritto, delle regole processuali, dell’indipendenza della giurisdizione.
Lo ha fatto per tutti coloro che si trovano nelle sue condizioni, tra i quali centinaia di avvocati turchi condannati a pesanti pene detentive. E’ morta in stato di detenzione nel mese di agosto 2020, per il rigetto di tutte le istanze di scarcerazione dei difensori, motivate dalle sue gravissime condizioni di salute e degli appelli in suo favore del CNF e di tutte le rappresentanze dell’avvocatura internazionale. Nasrin, avvocata iraniana, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate, si è sempre battuta in favore dei diritti umani in Iran. Ha difeso diverse donne arrestate per non avere indossato il velo in pubblico, per protesta contro l’obbligo introdotto per legge. Il 2 dicembre scorso è tornata in prigione meno di un mese dopo il suo rilascio temporaneo. Già arrestata e condannata in passato era stata nuovamente condotta in prigione nel 2018. Adesso si teme nuovamente per la sua salute.
Il Consiglio Nazionale Forense continuerà, pertanto, la sua azione di sostegno agli avvocati che si battono per il libero esercizio della professione di avvocato, condizione indispensabile per l’effettiva applicazione dei diritti fondamentali e dei principi contenuti nelle convenzioni internazionali, con riferimento al diritto di difesa ed all’ equo processo, da parte di Stati che, dopo averli sottoscritti, ne negano l’applicazione, anche attraverso l’azione espletata in seno al Consiglio degli Ordini Forensi europei (CCBE) ed all’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo (OIAD), organismi di cui è componente.
Occorre rafforzare l’azione internazionale di sostegno non solo ai singoli avvocati ma anche agli ordini forensi, in quanto i Governi autoritari minano l’indipendenza degli ordini proprio per colpire più facilmente gli avvocati, come avviene ad esempio in Azerbaijan, ma anche in Iran ed in Turchia, dove lo scorso hanno è stata approvata una riforma del sistema elettorale degli Ordini forensi proprio alla scopo di indebolire quelli più grandi, mettendo a tacere anche le ultime voci dissenzienti.
FONTE: https://www.ildubbio.news/2021/01/25/avvocati-in-pericolo-nel-mondo-masi-cnf-sotto-attacco-i-diritti-di-tutti/
GERMANIA, SENTENZA ESPLOSIVA: “LOCKDOWN INCOSTITUZIONALE E CATASTROFICAMENTE SBAGLIATO…UN ATTACCO ALLE FONDAMENTA DELLA SOCIETÀ”
Un tribunale distrettuale tedesco ha dichiarato incostituzionale il rigoroso blocco imposto dal governo dello stato centrale della Turingia la scorsa primavera, assolvendo una persona accusata di violazione del lockdown.
Un caso banale su un uomo che viola le rigide regole di blocco tedesche festeggiando un compleanno con i suoi amici è finito con una decisione che i media tedeschi hanno descritto come “politicamente esplosiva”.
Un tribunale distrettuale della città di Weimar non ha solo assolto l’imputato, ma ha anche affermato che le stesse autorità hanno violato la legge fondamentale tedesca.
La chiusura primaverile della Turingia è stata una “decisione politica catastroficamente sbagliata con conseguenze drammatiche per quasi tutte le aree della vita delle persone“, ha detto la corte, giustificando la sua decisione. Ha condannato in particolare una restrizione che limita le riunioni private tra membri della stessa famiglia.
Era questo il regolamento che un uomo del posto ha violato ospitando una festa alla quale hanno partecipato i suoi sette amici. Tuttavia, il giudice ha affermato che lo stesso governo regionale ha violato la “dignità umana inviolabilmente garantita” assicurata dall’articolo 1 della legge fondamentale tedesca in primo luogo imponendo tali restrizioni.
Secondo la corte, il governo non aveva motivi legali sufficienti per imporre le restrizioni poiché non c’era una sussistente e reale “situazione epidemica di importanza nazionale” in quel momento e il sistema sanitario non correva il rischio di crollare. Il giudice ha inoltre stabilito che il governo regionale non aveva il diritto di introdurre misure di tale portata poiché spettava ai legislatori farlo.
Il blocco imposto in Turingia ha rappresentato “la più completa restrizione dei diritti fondamentali nella storia della Repubblica federale di così vasta portata”, la corte ha definito le misure un attacco alle “fondamenta della nostra società” , che è stato “sproporzionato”.
La decisione, tuttavia, ha effetto solo su questo caso specifico, che ha visto l’imputato assolto e liberato dalla necessità di pagare una multa di € 200 ($ 243). Quando si tratta di considerazioni più ampie, la sentenza non è giuridicamente vincolante, sebbene ogni tribunale tedesco possa emettere un giudizio sulla costituzionalità degli ordini emessi da qualsiasi autorità diversa dal Bundestag o dal Landtag (un parlamento regionale).
Tuttavia, la decisione ha suscitato molto scalpore tra alcuni funzionari e organi di stampa locali poiché la Germania ha attualmente un blocco rigoroso abbastanza simile in vigore che è stato imposto dal governo federale a novembre e ripetutamente esteso e rafforzato da allora.
Questa settimana, il gabinetto del cancelliere Angela Merkel ha esteso la restrizione fino a metà febbraio.
L’ufficio del pubblico ministero regionale della Turingia ha già presentato un reclamo contro la sentenza del tribunale emessa mercoledì chiedendo che fosse riesaminata e possibilmente ribaltata con la consegna del caso a un altro giudice. La decisione deve essere “rivista per sviluppare ulteriormente la legge e garantire una giurisdizione unificata” quando si tratta di blocco e la sua violazione, ha detto ai media locali un portavoce della procura, Hannes Gruenseisen.
Il blocco è stato un argomento controverso in Germania, poiché la nazione ha ripetutamente assistito a proteste contro la misura in varie città durante l’autunno e l’inverno 2020.
FONTE: https://www.databaseitalia.it/germania-sentenza-esplosiva-lockdown-incostituzionale-e-catastroficamente-sbagliato-un-attacco-alle-fondamenta-della-societa/
PANORAMA INTERNAZIONALE
“Vi rendete conto? Stanno facendo miliardi con questa tragedia e li chiamano filantropi”
Duranti
La beffa del covid-19. Nell’anno della pandemia, del lockdown indiscriminato e del blocco dell’economia reale, i più ricchi della Terra hanno incrementato il loro patrimonio. I nomi, come da tempo, sono sempre gli stessi: Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk, Mark Zuckerberg e tutti coloro che hanno conquistato il mondo con le loro tecnologie.
E il resto del mondo? Conosciamo solo in parte i danni che la crisi ci riserverà. C’è già chi sta facendo i conti con i mesi di chiusure, mentre per le future generazioni sono i debiti creati oggi che preoccupano.
Ma nonostante l’evidente stato di disparità tra l’1% della popolazione mondiale che detiene il 99% della ricchezza e i “comuni mortali”, i primi vengono elogiati per le loro azioni di beneficenza e solidarietà a favore dei secondi. Su questo paradosso che tuttora stiamo vivendo sono intervenuti Fabio Duranti e il professor Enrico Michetti, in diretta ai microfoni di Francesco Vergovich.
Ecco il loro pensiero esposto a “Un giorno speciale”.
Duranti: “Aiutassero loro che guadagnano migliaia di miliardi”
“Ci sono imprese che hanno accumulato migliaia di miliardi e poi vengono a chiedere a noi di dare soldi in beneficenza. Ma come? Vi rendete conto? Ci sono società che hanno approfittato di una disgrazia facendo somme di denaro immense e non pagando le tasse qui in Italia. E poi ci vengono a chiedere i soldi.
Bild segnala primi licenziamenti tra operatori sanitari contrari a vaccinarsi in Germania
In Germania diversi operatori sanitari sono stati licenziati per aver rifiutato la vaccinazione contro il coronavirus, scrive il quotidiano Bild.
Il direttore del centro infermieristico Rene Willmer e sua moglie sono stati vaccinati contro il coronavirus ed hanno esortato lo staff a seguirne l’esempio.
Tre di loro hanno rifiutato di farsi vaccinare e quattro non avevano ancora deciso. Willmer ha parlato con loro ed ha distribuito opuscoli informativi sulla vaccinazione. Dopodiché ha fissato una scadenza di due giorni per la scelta definitiva. Dopo la scadenza del termine, le dipendenti contrarie al vaccino sono state licenziate.
Willmer ha spiegato che le collaboratrici non hanno mostrato rispetto, non l’hanno ascoltato ed alcune si sono addirittura rifiutate di somministrare il vaccino. Tuttavia un’ex dipendente ha spiegato che il direttore ha ignorato le loro preoccupazioni ed ha paventato la minaccia del licenziamento a chi non si fosse vaccinato.
“Non sono contro la vaccinazione. Volevo solo qualche giorno in più per pensare. È un peccato se qualcuno mi fissa una scadenza per una questione così personale”, ha detto.
Il tabloid ha anche spiegato che la donna licenziata intende fare causa al suo ex capo. Allo stesso tempo la maggior parte delle sette dipendenti licenziate ha già un nuovo lavoro.
Willmer ora sta cercando nuove infermiere e vuole che il suo staff venga vaccinato contro il coronavirus. Ha spiegato la sua posizione con il fatto che sta facendo di tutto per proteggere i pazienti.
La Bild ha anche notato che l’uomo riceve minacce, anche di morte, dai no-vax.
In Germania sono stati rilevati più di due milioni di casi di coronavirus, oltre 47mila persone sono morte. La vaccinazione contro il Covid-19 è iniziata il 27 dicembre. Più di 1,2 milioni di tedeschi sono stati vaccinati e 25mila hanno già ricevuto una seconda dose. Le vaccinazioni sono attualmente in corso in Germania con i preparati Pfizer/BionTech e Moderna.
La priorità è data alle persone con più di 80 anni, ospiti e dipendenti di case di cura ed operatori sanitari.
FONTE: https://it.sputniknews.com/mondo/2021012410042716-bild-segnala-primi-licenziamenti-tra-operatori-sanitari-contrari-a-vaccinarsi-in-germania/
La Spagna deve riformare le pensioni per il Recovery Fund. Ecco come si presenta il nuovo “Bastone” europeo. Per l’Italia “La Patrimoniale”
Non ci sono pasti gratis, soprattutto se provengono da Bruxelles, anzi dalla capitale europea arrivano solo cavoletti amari. Come sottolineato anche dal FT il Recovery Fund non è altro che uno strumento per forzare le “Riforme” di austerità volute dal Nord, quindi la recessione permanente per il Sud.
Questa trappola, nella quale vari governi, fra cui il nostro stanno facendo cadere i rispettivi popoli, sta scattando sulla Spagna e rischia di far saltare il governo di Pedro Sanchez, anche se poi c’è sempre il “Trucco” nell manica dell sinistra. Bruxelles, in cambio dell’approvazione del Recovery Fund, ha chiesto una riforma delle pensioni a Madrid, ritenendo il sistema attuale eccessivamente generoso per gli spagnoli. Peccato che la coalizione di governo attuale veda il PSOE alleato con Podemos, il partito di sinistra di Iglesias che ha fatto della tutela delle pensioni uno dei propri cavalli di battaglia.
La riforma proposta dal PSOE era piuttosto semplice: aumentare il periodo su cui calcolare le pensioni da 25 anni a 35 anni, una mossa che, nei calcoli stessi del governo, avrebbe ridotto le pensioni del 6,3%. Praticamente si mandano in prospettiva i pensionati un po’ più sul lastrico, per il futuro, per avere dei soldi ora.
Iglesias a parole ha rifiutato il piano di Sanchez e del ministro competente Escrivà, ma questi ha avuto la fortuna di aver comunicato a Bruxelles la mossa, non l’entità della stessa. Quindi probabilmente, un aumento del periodo di calcolo delle pensioni ci sarà, ma non saranno i 10 anni della prima proposta. Anche fossero tre, comunque, vi sarebbe una riduzione delle pensioni.
Bruxelles da noi vuole la patrimoniale sulla casa. Quindi, cari italiani, sapete già quale sarà il costo per avere il “Recovery Fund”. Un fondo che, alla fine , è finanziato dalle vostre tasse (dette “Mezzi propri”) che verserete direttamente a Bruxellees. Gualtieri non ve lo ha ancora detto, ma le vostre case la pagheranno cara.
FONTE: https://scenarieconomici.it/la-spagna-deve-riformare-le-pensioni-per-il-recovery-fund-ecco-come-si-present-il-nuovo-bastone-europeo-per-litalia-la-patrimoniale/
POLITICA
Come ampiamente previsto negli articoli precedenti, uno su tutti quello in cui spiegavo la concretezza del TEXIT (https://www.databaseitalia.it/il-texit-spacchera-lamerica-in-due-piu-del-giuramento-di-biden/ ), oggi 24 Gennaio è stato appena inserito nel registro ufficiale del FEC ( Federal Election Commission ), lo Statuto dell’Organizzazione Politica del PATRIOT PARTY ( FEC-1489852) con sede a Grovetown ( GA ), registrato dalla DONALD J. TRUMP FOR PRESIDENT, INC.FOTO
La Banca Depositaria è la USAA di San Antonio, in Texas
Vi avevamo anticipato anche che gli Stati appartenenti alla Repubblica Costituzionale e non alla Corporation USA, Società non più registrata alla SEC ormai in liquidazione, si uniranno in un processo costituzionale di indipendenza e sovranità mai avuta fino ad oggi.
L’apertura del Vaso di Pandora (https://www.databaseitalia.it/il-vaso-di-pandora-si-sta-aprendo-e-in-fondo-troveremo-il-trumpismo/ ) con l’Impeachment a Biden che si abbatterà su tutte le figure dei vari schieramenti politici DEM e GOP non solo per Alto Tradimento ( frode elettorale per esempio ), ma anche crimini verso l’umanità, puliranno la strada per il consolidamento di una nuova Federazione di Stati, finalmente slegati dal cappio corporativistico del debito infinito.
Quando questo schema diabolico sarà pubblico agli occhi del Mondo Intero, anche gli usurpatori italiani, saranno costretti loro malgrado, a scendere dalle sedie di Amministratori Delegati, all’interno della sede Parlamentare della Corporation Italia, e spiegare ai loro concittadini come mai non lo abbiano fatto prima.
Ma per velocizzare il tutto, l’Italia ha bisogno che il Popolo si desti dal sonno di chi dorme ancora, e dall’arroganza e la saccenza di chi dice di essere sveglio.
Di certo non lo farà la finta opposizione collusa con questo enorme schema Ponzi.
FONTE: https://www.databaseitalia.it/nasce-il-nuovo-partito-di-trump-finita-la-corporation-dei-dem-e-del-gop/
SCIENZE TECNOLOGIE
Gismondo replica a Burioni: «Sono disgustata, io curo le persone, non i profili social»
La responsabile di Microbiologia clinica, e virologia dell’ospedale Sacco risponde al noto virologo che l’aveva invitata a «riposarsi» per aver “minimizzato” la gravità del Coronavirus
«Sono stanca e disgustata. Il mio lavoro non è curare un profilo Facebook , ma la salute della gente. Non seguirò né risponderò a commenti. Lascio ad altri questo hobby. Non posso permettermi di sprecare tempo. Il concetto rimane lo stesso. Anziché seguire diatribe seguite i siti ufficiali di Oms e ministero. La calma e l’educazione sono i migliori condimenti».
Lo scrive su Facebook Maria Rita Gismondo, responsabile della Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, protagonista ieri di una polemica sui social con il virologo Roberto Burioni. «Il concetto rimane lo stesso», ribadisce la Gismondo, che ieri aveva definito, sempre su Facebook, «una follia» scambiare «un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale», con Burioni che aveva invitato la collega a «riposarsi» accusandola di aver minimizzato la gravità del virus.
FONTE: https://www.ildubbio.news/2020/02/24/gismondo-replica-burioni-sono-disgustata-io-curo-le-persone-non-profili-social/
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