RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI
27 AGOSTO 2020
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
Il senso dell’umorismo è un senso delle proporzioni
KHALIL GIBRAN, Aforismi, Barbera Editore, 2008, pag. 15
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SOMMARIO
EDITORIALE
E la centralinista di BANKITALIA/IVASS rispose al cittadino …
Manlio Lo Presti – 27 agosto 2020
Oggi, 27 agosto 2020, alle ore 8,59 chiamo l’IVASS al numero 06/421331 e mi risponde la Banca d’Italia.
Chiedo di avere un contatto con l’ufficio studi dell’IVASS. Attendo 2 minuti e 38 secondi. La centralinista riprende la chiamata e mi dice che non è riuscita a trovare il ridetto ufficio.
A parte lo stupore per la mancata risposta da un organo di vigilanza prestigioso (oggi forse meno di una volta), cosa volevo sapere dall’introvabile ufficio studi dell’IVASS?
Alquanto allarmato dalla ricerca di 13 pagine in Pdf effettuata dalla ALLIANZ GLOBAL CORPORATE & SPECIALITY
volevo sapere l’incidenza media ponderata dei morti da sinistri con auto elettriche, PRIMA DI COMPRARNE UNA.
Nel documento la Allianz esprime più di una perplessità sui pericoli mortali indotti dalle pesantissime batterie in dotazione a queste vetture.
La ricerca ha il pregio di esporre con chiarezza e senza troppi tecnicismi né giri di parole né incomprensibili ed impronunciabili acronimi, che esiste un serio problema sulla efficacia della protezione del passeggero dalla folgorazione e/o intossicazione di batteria che fuoriesce dal suo alloggiamento quando, in caso di collasso strutturale da collisione, va a contatto con parti di lamiere conduttrici di shock elettrico omicida e in caso di fuoriuscita dei liquidi contenuti.
Dopo l’esito surreale della chiamata all’IVASS/BANCA D’ITALIA, ma per nulla scoraggiato, provo a chiamare l’ANIA allo 06/3626881 alle ore 10,50. L’operatore mi rimanda ad un altro numero (0277/64444) fornendo gentilmente una correlata e-mail (sportelloauto@ania.it ).
Il ridetto operatore ANIA, mi avverte che tali riferimenti sono operativi dal primo di settembre 2020, perché il personale è in ferie nella sua totalità!!! Trovo sorprendente che un organismo che rappresenta l’importantissimo settore assicurativo non faccia rotazione del suo personale. Peggio di quando accade nelle pubbliche amministrazioni centrali, regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali! E poi stupidamente c’è qualcuno che afferma che il privato è più efficiente del pubblico…
Inizio una ricerca veloce in rete.
Trovo oltre quaranta collegamenti ma IN NESSUNO DI QUESTI è possibile trovare i dati disaggregati del numero dei morti da incidente in auto elettrica.
Qualche sito riferisce che le tariffe assicurative delle auto elettriche sono più alte. Forse i calcoli della probabilità attuari inducono ad una tariffazione più altra o, perlomeno, differenziata anche per Casa automobilistica produttrice?
Ad una prima lettura, la differenza al rialzo dei premi assicurativi (probabilmente diversi per Compagnia) sembra che sia dovuta:
- agli altissimi costi di riparazione del veicolo incidentato;
- agli altissimi costi dei ferimenti quasi tutti gravissimi;
- alla percentuale di morti.
Ma sono prime impressioni di un cittadino che vuole saperne qualcosa di più preciso su un tema così delicato.
TUTTO CIÒ PREMESSO
I dati non ci sono e si incontra un muro di gomma, SEMPRE NELL’INTERESSE DEGLI ITALIANI E IN NOME DELLA TRASPARENZA E DELLA SEMPLIFICAZIONE: tutte parole!
A detta del gentilissimo operatore, gli uffici dell’ANIAsono chiusi per vacanza estiva di tutto il personale!!!!!!
I centralini dell’ex istituto centrale non sono stati in grado di dare indicazioni né riferimenti per avere informazioni utili per contattare un Ufficio studi per avere i dati.
P.Q.M.
Mi sorgono delle domande:
- perché non esistono dati di facile consultazione, sia pure riportati nei siti di settore e di categoria?
- Perché, ad un mio primo esame, nessuna associazione di consumatori ha proceduto ad una ricerca specifica sulla incidenza della mortalità da auto elettriche?
- Perché i giornali non ne parlano apertamente?
Effetto silenzio dovuto alla titanica magnitudine delle somme investite sulle auto elettriche per migliaia di miliardi e che, quindi, non va disturbato il manovratore?
Ovviamente, tutto sopra riportato in buona fede da un cittadino intenzionato ad acquistare un’auto elettrica che oggi è più diffidente che mai!
MA………. GLI AFFARI SONO AFFARI
SEMPRE NELL’INTERESSE DEGLI ITALIANI, OVVIAMENTE!
IN EVIDENZA
PROFILASSI CONCENTRAZIONARIA – dovunque
Scuola, Guerra (Oms): “Da medie e licei più rischi coronavirus”
21/08/2020 17:20
“L’Italia è molto avanti” verso la riapertura della scuola. “Sono stati fatti passaggi importanti, sia all’interno del Comitato scientifico sia dalla Pubblica istruzione e dalla Salute, i due ministeri fondamentali per la gestione del protocollo“. Lo ha detto Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ospite a ‘SkyTg24’.
[…]
“Attualmente sappiamo che i bambini fino a 10 anni circa si contagiano, hanno una carica virale, ma sembra che tramettono in maniera inferiore rispetto ai ragazzi di età maggiore” ha spiegato il direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità….”Per i ragazzi dai 10 ai 12 anni – ha continuato Guerra – c’è una ‘montata’ di contagiosità, fino ad arrivare intorno ai 14-16 dove la carica virale e la capacità di contagiare sono equivalenti rispetto all’adulto. Questo è un elemento importante per le misure di contenimento: per esempio l’uso di mascherine, distanziamento, cautele con cui bisogna gestire le diverse tipologie di scuola. E’ evidente che scuole medie superiori e licei rappresentino un rischio maggiore da questo punto di vista,
Le norme anti-covid in Australia: “rimozione” dei bambini per proteggere dal virus i loro genitori.
Allontanamento dei bambini
(1) Senza derogare alla sezione 25, un ufficiale autorizzato può, al fine di garantire il rispetto di qualsiasi direzione in quella sezione, rimuovere un bambino da qualsiasi locale, luogo, veicolo o nave fino al luogo di residenza del bambino o in un ospedale o in una struttura di quarantena, come il
il funzionario autorizzato ritiene opportuno (e può, in tal modo, utilizzare tale forza ragionevolmente necessaria).
(2) In questa sezione – bambino indica una persona di età inferiore a 18 anni; luogo di residenza comprende, nel caso di un bambino che si trova in la custodia, o sotto la tutela, del capo Dirigente sotto l’infanzia e i giovani (sicurezza). Act 2017, qualsiasi luogo diretto da quell’amministratore delegato.
Strutture di quarantena collettiva in Polonia – dati raccolti dal Mediatore
Data: 22/05/2020
- Secondo l’Art. 33 comma. 7 della legge del 5 dicembre 2008 sulla prevenzione e la lotta contro le infezioni e le malattie infettive nell’uomo (Journal of Laws of 2019, item 1239, come modificato), il voivode è responsabile di garantire le condizioni di quarantena fornendo stanze appropriate.
- Il 28 aprile 2020, il difensore dei diritti umani ha chiesto a Voivodes di fornire un elenco di luoghi di quarantena collettivi attivi e preparati. Sono luoghi di privazione della libertà ai sensi dell’art. 4 del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti. Le persone che vi soggiornano dovrebbero pertanto essere fornite di condizioni di vita adeguate ei loro diritti dovrebbero essere rispettati in conformità con gli standard internazionali.
- Il Voivode di Opole, pur ricordando lettere e conversazioni telefoniche con la segreteria, non ha ancora informato il Difensore dei luoghi designati per la quarantena collettiva.
KMP.071.5.2020
Allegati:
Italia: La Toscana ha fatto un bando riservato ai proprietari di strutture alberghiere per poterle mettere a disposizione come “alberghi sanitari”.
In Sardegna hanno già destinato due strutture (una è a Macomer, un posto allucinante in provincia di Nuoro) ai “positivi”.
FULVIO GRIMALDI E LO STRANO CASO DELL’AUMENTO DEI POSITIVI IN PROSSIMITÁ DELLE ELEZIONI
Intervista a Fulvio Grimaldi, giornalista, scrittore e conduttore televisivo che in aperta polemica con la maggior parte dei Mass Media attacca l’operazione “terroristica mediatica”.
Intervista di Byoblù da non perdere assolutamente.
Per rimanere aggiornati sulle notizie che i Mass Media non vi dicono scarica l’ APP di DAVVERO TV
Stefano Becciolini
https://www.facebook.com/100652334681130/posts/319795396100155/
MASS MEDIA SPAGNOLI ED ITALIANI , STESSA LINEA EDITORIALE ED UNITI NELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE
VIDEO QUI: https://youtu.be/IAD7bqJgqKo
Silver Nervuti commenta e traduce un’intervista ad un medico spagnolo da parte di una giornalista sull’emittente televisiva nazionale La1 (di RTVE). Il medico Louis de Benito…….
https://www.facebook.com/100652334681130/posts/319926502753711/
Il video di Nervuti viene censurato da Whapp:
A CHI DAVA FASTIDIO IL VIDEO DAL TITOLO
: PANDEMIA I CONTI NON TORNANO* ?
Pochi minuti fa ho ricevuto un messaggio WhatsApp da un mio utente che mi chiedeva il perchè avevo tolto da Facebook il video di SILVER NERVUTI . Ho immediatamente controllato e mi sono accorto con mia sorpresa, che il video in questione dopo avere totalizzato 111.300 visualizzazioni, dalla sua pubblicazione avvenuta la sera del 20/08/2020, è ora solo visibile a me, quindi sembra cancellato e la motivazione non solo è ridicola ma assolutamente idiota;
Motivazione: ” IL TUO VIDEO CORRISPONDE PER 29 SECONDI DEL VIDEO DI PROPRIETÁ MBC ….”.
Non voglio spendere nemmeno un secondo in più per commentare questa idiota e assurda motivazione.
L’asse Trump-Putin contro i “cinesi” Soros, Obama e Merkel
Se Donald Trump verrà rieletto, grazie alla maggioranza silenziosa degli americani (oltre il 60%, secondo i nostri sondaggi), sicuramente aiuterà l’Italia a liberarsi della tirannide burocratica dell’Unione Europea a guida franco-tedesca. Già ora le relazioni tra Usa e Germania sono gelide, come dimostra la decisione della Merkel di non partecipare al G7 negli Stati Uniti. Da decine di anni, i tedeschi usano i soliti sistemi finanziari per ingabbiare l’Italia: hanno sempre ingarbugliato i conti per far sembrare solvente la Germania, mentre le banche tedesche (soprattutto la Deutsche Bank) sarebbero già fallite dieci volte, se fossero state italiane; ma il governo tedesco e i suoi pupazzetti all’Ue continuano a mettere un salvagente sopra l’altro, per aiutare le banche tedesche. Penso che la fine del “Quarto Reich” sarà soprattutto una fine economica, così come quella della Cina comunista. Prima di abbandonare la Casa Bianca, Barack Obama disse: «Lascio ad Angela Merkel il testimone della difesa dell’ordine liberale». Al di là delle etichette (lui di sinistra, lei di destra), Obama e Merkel fanno parte della stessa squadra. Nonostante la censura in atto, il web è pieno di documenti che comprovano i legami di Obama e Merkel con George Soros.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Ungheria finì nelle mani dei sovietici, George Soros smise l’uniforme delle SS e passò con i comunisti, facendo carriera nei servizi segreti ungheresi. Dopodiché passò al Kgb, dove conobbe una certa Angela Merkel, che nell’allora Germania Est lavorava a sua volta nei servizi segreti: quelli della Ddr, la famigerata Stasi. I due divennero amici. Poi Soros emigrò negli Usa, divenne americano e, fra l’altro, finanziò un certo Barack Obama. Nessuno sapeva chi fosse, Obama, e ancora oggi non si sa bene cosa abbia fatto da giovane (prima in Africa, poi in Indonesia). Si sa solo che era un grande amico di Soros. Obama, Soros e Merkel sono un trio: si conoscono molto bene. Anche sui media italiani, si è scatenata una guerra contro Trump: ogni giorno, il “Corriere della Sera” attacca il presidente americano, mentre “Repubblica” elogia la Merkel. Il “Corriere”, purtroppo, fu infiltrato da gente di Soros già ai tempi di Berlusconi. La propaganda contro Trump è orchestrata a livello internazionale, da elementi filo-cinesi che magari hanno fabbriche in Cina o comunque controllano giornali e televisioni.
Gli stessi media, poi, demonizzano Putin come dittatore e invece trattano coi guanti bianchi Xi Jinping. La ragione è la stessa che spinse Hillary Clinton, nelle presidenziali 2016 e anche dopo, con il Russiagate, a criminalizzare Mosca. La sinistra, ormai controllata dal partito comunista cinese, non può immaginare neanche lontanamente la possibilità che gli Stati Uniti e la Russia si stringano la mano e comincino a cooperare. Se queste due superpotenze dovessero cominciare a collaborare, quella tigre di carta che è la Cina di oggi (tigre di carta economica e propagandistica) crollerebbe in pochi mesi. I russi conoscono bene George Soros, ma anche l’ex agente della Stasi Angela Merkel e tanti altri, che sono infiltrati negli Stati Uniti e in altri paesi, compresa l’Italia. I russi hanno in mano tutti i file del vechio Kgb: informazioni che potrebbero passare agli amici americani, se Trump dovesse rimanere presidente. E’ per questo che la Cina, e tutti gli elementi pro-cinesi, stanno facendo una guerra all’ultimo sangue, contro Trump, per fare in modo che gli Usa di Trump e la Russia di Putin non si mettano d’accordo e non comincino a condividere informazioni sulla Cina. Il sistema di potere che ha costruito questa globalizzazione infame sta per crollare. Faremo di tutto, intanto, per aiutare Trump a essere rieletto.
(George Lombardi, dichiarazioni rilasciate a Francesco Toscano nella diretta web-streaming di “Vox Italia Tv” del 6 luglio 2020, su YouTube. Noto imprenditore italoamericano, Lombardi è uno stretto collaboratore di Trump).
FONTE: https://www.libreidee.org/2020/08/lasse-trump-putin-contro-i-cinesi-soros-obama-e-merkel/
BELPAESE DA SALVARE
Soldi ai rom, indaghi la Corte dei Conti
Ancora polemiche sullo sgombero del campo nomadi di via Germagnano. Questa volta a contestare è il capogruppo dei Moderati Magliano: “Il Comune ammette di aver messo in conto la truffa. O sono incapaci o qualcuno si deve dimettere”
“Ci aspettavamo che qualcuno dei nomadi facesse di testa sua”, dichiara Alberto Unia per nulla sorpreso che alcuni rom dopo aver intascato l’incentivo di mille euro per abbandonare il campo abusivo di via Germagnano si siano poi accampati poco distante, in un’area oltre lo Stura. Affermazioni, quelle dell’assessore della giunta Appendino, che “non lasciano dubbi”, accusa Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Sala Rossa: “A questo punto, delle due l’una: o qualcuno è incapace o qualcuno deve dimettersi. Questa è materia da Conte dei Conti”. Per l’esponente di opposizione “quella che si sta configurando è una truffa bella e buona ai danni dei cittadini e la giunta non pensi di nascondersi dietro il fatto che il terreno del nuovo insediamento è privato. Con quelle decine di migliaia di euro si sarebbero potute sostenere tante famiglie e imprese torinesi messe in ginocchio dalla crisi” aggiunge Magliano per il quale è inoltre “stata gravissima e inaccettabile la scelta, consapevole e politica, di agire nelle settimane di non attività del Consiglio Comunale. Chiederemo conto alla sindaca in occasione della prima seduta utile”.
L’affondo del consigliere dei Moderati arriva dopo le dure critiche espresse dal centrodestra che nel contestare la violazione al protocollo d’intesa siglato in passato ha portato l’assessore leghista Fabrizio Ricca a mettere in discussione il contributo economico che la Regione avrebbe dovuto erogare. “Poiché l’idea di Appendino di superamento dei campi rom è toglierne uno per crearne due nuovi, staccando assegni ai nomadi ogni volta che rioccupano abusivamente per convincerli con le buone ad andarsene – gli fa eco il collega Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia – è importante per il centrodestra poter rivendicare l’assoluta estraneità da queste responsabilità imbarazzanti”. Per la compagna di partito Augusta Montaruli “lo spreco del Comune sa di danno erariale da circa 100 mila euro e chiederemo alle autorità competenti di accertarlo. Era ovvio infatti che il Comune sarebbe stato beffato. Noi l’avevamo previsto e denunciato fin dal primo giorno. “La deputata ha anche annunciato la presentazione di una interrogazione in parlamento “per chiedere che si proceda immediatamente allo sgombero di ogni nuovo insediamento”.
FONTE: http://lospiffero.com/ls_article.php?id=54056
CONFLITTI GEOPOLITICI
La Cina potrebbe invadere Taiwan in tre giorni
GUERRA /
Un’invasione di Taiwan da parte della Cina si concluderebbe in tre giorni con gli Stati Uniti che non avrebbero il tempo per difendere lo Stato alleato, anche a causa dell’impasse politica che si creerebbe. Un worst-case scenario analizzato dall’ammiraglio in pensione James Winnefeld -vice capo dello Stato Maggiore congiunto dal 2011 al 2015- e Michael Morell -due volte direttore ad interim della Cia- e pubblicato sulla rivista Proceedings dello US Naval Institute. Un articolo che serve principalmente per rimarcare la necessità per il Pentagono, ma in generale per la politica statunitense, di iniziare a preparare un piano efficace e condiviso per scongiurare un’invasione cinese di Taiwan.
L’invasione e le ripercussioni
Nello scenario creato viene immaginato come la Cina a gennaio 2021 possa approfittare dallo stallo politico negli Stati Uniti -creatosi a seguito della lunga riconta dei voti ordinata dalla Corte Suprema- per porre fine all’indipendenza della Repubblica di Taiwan. Un’azione rapida che metterebbe in mostra tutta la forza militare e diplomatica di Pechino che, attraverso una campagna politica e mediatica, creerebbe incertezza in Occidente. A due giorni dall’inizio dell’invasione, nello scenario ipotizzato, negli Stati Uniti il Consiglio per la sicurezza nazionale (National Security Council) sarebbe spaccato in due: chi vorrebbe inviare truppe allo scopo di difendere l’indipendenza di Taiwan e chi sarebbe disposto ad accettare l’invasione. Una divisione che lascerebbe carta bianca alla Cina che potrebbe così concludere l’operazione, rendendo -in tre giorni- inutili decenni di politica e di investimenti a sostegno del governo dell’isola di Taiwan.
Le ripercussioni, però, non sarebbero solamente locali, ma avrebbero presto una ricaduta sulla scena internazionale. Gli Stati Uniti vedrebbero, infatti, crollare la loro reputazione nelle cancellerie dei Paesi alleati, i quali si sentirebbero in pericolo da eventuali aggressioni estere essendo potenzialmente privi del sostegno di Washington. Al tempo stesso, però, un intervento militare a sostegno di Taiwan potrebbe essere comunque vano a causa della velocità dell’invasione cinese, che metterebbe gli Stati Uniti di fronte al fatto compiuto; comportando il rischio di una lunga guerra tra le due superpotenze.
Uno spunto per il futuro
Ovviamente lo scenario proposto dai due autori non ha lo scopo di fare una previsione, piuttosto è volto a proporre spunti di riflessione affinché sia possibile prepararsi a qualsiasi evenienza. Allo stato attuale delle cose è impensabile anche che la Cina sfrutti queste potenziali incertezze, avventurandosi in una campagna militare che potrebbe avere ripercussioni e reazioni diverse da parte degli Stati Uniti. Il rischio di uno scontro diretto con Washington è troppo elevato, soprattutto per via della presenza di truppe in Giappone e nelle vicine isole del Pacifico. La reazione statunitense potrebbe essere veloce e, soprattutto, con pesantissime ripercussioni a livello politico-socio-economico, andando a colpire anche la popolazione cinese.
Al tempo stesso agli Stati Uniti viene suggerito di “non sedersi sugli allori” in un’ottica di lungo periodo, continuando a mantenere una potenza militare sufficiente e appropriata nel Pacifico e in Estremo Oriente, dissuadendo così la Cina dall’intraprendere qualsiasi operazione bellica nella zona. Politica perseguibile solo e soltanto se dalla Casa Bianca rimarrà la volontà di difendere anche tramite l’uso della forza l’integrità territoriale e l’indipendenza degli alleati della regione.
FONTE: https://it.insideover.com/guerra/la-cina-potrebbe-invadere-taiwan-in-tre-giorni.html
CULTURA
Cesare Pavese e la poesia della solitudine. A 70 anni dalla morte
FONTE: https://oltrelalinea.news/2020/08/01/tradizione-e-o-nichilismo-evola-per-chi-lotta-contro-il-mondo-moderno/
IL PARLAMENTO DELLA LEGALITÀ PREMIA STEFANIA CACCIANI
Al via il quarto convegno del “Parlamento della legalità internazionale”, tra i partecipanti premiati c’è la collaboratrice de L’Opinione Stefania Cacciani (psicologa, psicoterapeuta, criminologa e autrice di saggi). L’appuntamento è per il 5 settembre a Monreale, in provincia di Palermo, presso il Centro Maria Immacolata Poggio San Francesco, il titolo di quest’anno è “Dovere, Legalità, Gratitudine, Quando le persone normali diventano eroi”: è organizzato dal professor Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della legalità internazionale.
L’evento è patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il contributo del S.E. Mons. Michele Pennisi (arcivescovo di Monreale guida spirituale del Movimento per la legalità) che premierà le personalità impegnate nella ricerca della verità e della correttezza in più ambiti, dal legale al sociale: tutti professionisti e portavoce di cultura e fratellanza, ma anche persone comuni che per il loro impegno quotidiano e di gran cuore, possono essere considerati gli eroi nella vita di tutti i giorni.
Il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri (l’utilizzo del prestigioso logo di Palazzo Chigi) è segno d’importante riconoscimento culturale e morale, incoraggia il cammino culturale del “Parlamento della legalità internazionale”. Il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri denotano l’importanza e la serietà dell’appuntamento, oltre che l’indiscussa credibilità e incisività che il Parlamento della legalità internazionale gode in tutta Italia: “sempre al servizio degli altri” per usare le parole del professor Mannino. L’istituzione è presente in tutta la Penisola con 40 Ambasciate culturali, una anche all’estero al Cairo (Egitto). Il generale di corpo d’armata Carmine Lopez (comandante interregionale dell’Italia sud occidentale della Guardia di Finanza) è presidente onorario del Parlamento della legalità internazionale, e durante un incontro con il professor Mannino ha detto “ottimo tutto il cammino culturale svolto, ma il meglio deve ancora arrivare”: lo sguardo dell’istituzione è rivolto alle personalità del Vaticano del settore scuola, e ai familiari di vittime di mafia che già hanno confermato la partecipazione al Convegno di Monreale del 5 settembre.
Presenzieranno tanti ospiti illustri, e avranno anche il privilegio di ricevere il premio. A presentare l’evento Massimo Coserini, che sarà affiancato dalla brava e giovane attrice Denise Sardisco (emergente di origine siciliana).
E tra i premiati, a cui verrà rilasciato l’attestato di socio onorario, la dottoressa Stefania Cacciani (romana d’adozione, psicologa e criminologa) impegnata da anni in battaglie contro la violenza su donne e minori, promotrice di sportelli antiviolenza e di importanti convegni sul tema violenza di genere e femminicidio, opinionista televisiva, radiofonica e collaboratrice della rubrica “L’Opinione risponde” (a cura di Federica Pansadoro).
Stefania Cacciani da anni è impegnata a contrastare le discriminazioni sociali verso anziani ed emarginati, abusati nella loro integrità psicofisica e considerati spesso uno scarto sociale. Durante il convegno verrà presentato il libro “Insegnami ad amarmi” scritto dal presidente, professor Nicolò Mannino, e dal vice presidente del Parlamento della legalità Internazionale Salvo Sardisco.
Presente all’appuntamento anche il presidente della “comunità egiziana per gli affari esteri” (EOCBA) Basem Salama Ibrahim, che donerà a Maria Madre del Carmelo, in segno di fratellanza tra i popoli, una collana con croce in micro mosaico su base in argento: gioiello sacro commissionato da Ibrahim e realizzato per l’occasione dall’artista Annalise Cali.
FONTE: http://www.opinione.it/cultura/2020/08/27/redazione_convegno-parlamento-della-legalit%C3%A0-internazionale-l-opinione-stefania-cacciani-nicol%C3%B2-mannino-se-mons-michele-pennisi/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Su Briatore. Ma la Commissione contro le Fake News esiste solo per “gli altri”
Di Enrica Perucchietti
Dopo una giornata di insinuazioni, articoli pubblicati sui maggiori media italiani e poi ripresi a cascata da tutti gli altri – fino al New York Times[1] – insulti e dibattiti, si scopre che Flavio Briatore è ricoverato al San Raffaele per una prostatite.
«Ho solo una prostatite forte», ha confermato a Candida Morvillo del Corriere della sera, spiegando che è arrivato in ospedale la sera di domenica 23 agosto[2].
L’imprenditore dice di essere ancora in attesa dell’esito del tampone, e non può ovviamente escludere il contagio al Coronavirus, ma non è quello il motivo del suo ricovero.
[Ora risultato “positivo” al tampone, dopotutto. I tamponi non negano un positivo nemmeno alle papaie, figurarsi a Briatore, ndr.]
Eppure, i media di massa ieri hanno diffuso notizie sfacciatamente false dichiarando che Briatore era stato ricoverato in “condizioni serie” per Covid, poi che le sue condizioni erano “stabili”.
Poi dall’Espresso e dal Fatto quotidiano era partita la versione per cui avendo pagato Briatore aveva avuto accesso a un reparto non Covid in maniera quindi privilegiata. Pertanto tutti a catena a riprendere e distorcere la notizia, come nel telefono senza fili, accreditando la pista del “complotto” per cui si starebbe nascondendo la malattia di Briatore al mondo.
Infine la smentita e la versione corretta della storia: infiammazione alla prostata.
Era stata già ieri sera Daniela Santanché, amica dell’imprenditore, intervenendo a In Onda su La7, a dichiarare che Briatore era stato ricoverato per una recidiva di prostatite: «Positivo al coronavirus? Chi lo dice? In questo preciso momento posso affermare che è stato ricoverato per infezione alla prostata recidiva, l’ha avuta 3 mesi e 6 mesi fa. Io ad oggi non nessuna evidenza sull’esito del tampone e sono una delle sue migliori amiche. In condizioni serie? Una fake news»[3].
Per i colleghi del Fatto quotidiano, invece, la Santanché avrebbe vaneggiato, mettendo in discussione la versione “ufficiale” dei media mainstream… e sulla prima pagina del quotidiano di oggi va in scena lo sfottò contro i cosiddetti negazionisti: “Quelli che il Covid NON ESISTEVA“[4].
Premesso che non è mia intenzione difendere Briatore o esprimere simpatia nei suoi confronti, qua si tratta di essere obiettivi e analizzare lo stato dell’informazione nel nostro Paese.
È evidente il motivo della propaganda sporca che è andata in scena ieri: ridicolizzare l’imprenditore che ha criticato duramente le misure prese dal governo contro il contagio, far sembrare che fosse stato “punito dal karma”[5] e che si fosse ammalato. Dall’altro continuare la narrazione catastrofistica che sta andando in scena in queste settimane di terapie intensive vuote per demonizzare i giovani e mantenere alto il clima di paura.
Già, perché in queste settimane i professionisti dell’informazione hanno diffuso una sequela di notizie false, senza prendersi la briga di controllarle. Nessuna verifica, come nel caso appunto di Briatore.
Vediamo alcuni casi eclatanti.
Il falso allarme di Lopalco
Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo capo della task force in Puglia, candidato alle Regionali, il 14 agosto 2020 in un’intervista all’Ansa[6] aveva lanciato l’allarme riguardo al ricovero di cinque ragazzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni in “condizioni severe”: «Hanno delle polmoniti provocate dal Covid-19 e per questo è stato necessario il ricovero»[7].
I dati ufficiali, però, mostravano altro: nel Bollettino Epidemiologico Regionale, fornito ogni giorno dalla Regione Puglia, si trovavano infatti solo due ospedalizzazioni: quella di una donna 63enne ricoverata nell’unità di Malattie Infettive di Bisceglie l’11 agosto e quella di un uomo 83enne ricoverato in Rianimazione al Policlinico di Bari il 12 agosto.
Nessuna traccia, insomma, dei cinque ragazzi in “condizioni severe”.
Le altre fake news sul ricovero di giovani dopo le folli notti in discoteca
Negli stessi giorni è stata diffusa la notizia che una ragazza rientrata a Palermo da Malta[8] avesse contratto il coronavirus e fosse stata ricoverata in terapia intensiva[9].
La direzione sanitaria competente dell’ospedale Cervello, raggiunta telefonicamente dai senatori Lello Ciampolillo e Carlo Martelli, ha invece smentito la notizia, dichiarando che «la terapia intensiva del reparto Covid è vuota»[10].
Stessa dinamica per la notizia diffusa ad agosto relativa al ricovero in terapia intensiva di una ventenne romana[11] dopo essere stata per una settimana in Sardegna e aver frequentato con le amiche alcuni famosi locali di Porto Cervo come il Billionaire, il Just Cavalli club, la discoteca The Temple e il Canteen di Poltu Quatu[12].
I quotidiani, come nei casi precedenti, hanno condiviso la notizia sottolineando l’emergenza contagi tra i giovani che, dopo le “folli notti in discoteca”, sarebbero rientrati a casa infetti alla fine delle vacanze[13], con l’evidente intento di trattare i ragazzi come “irresponsabili” e “criminali”[14], facendone l’ennesimo capro espiatorio.
Lo Spallanzani ha dovuto diffondere un comunicato per «smentire categoricamente qualunque falsa notizia relativa alla presenza di una “ventenne romana” in terapia intensiva».
Un’altra fake news riguarda la notizia del ricovero a Padova in terapia intensiva di una bambina di soli 5 anni, positiva al Covid.
Dopo aver terrorizzato l’opinione pubblica sdoganando l’idea che si sia abbassata l’età dei contagi portando proprio questo caso a esempio, il governatore veneto Luca Zaia è intervenuto per chiarire che «la patologia che l’ha portata all’interno del reparto di terapia intensiva non è il coronavirus bensì tutt’altro», parlando di una “malattia rara” di cui sarebbe affetta la piccola.
Il problema è che, come nei casi precedenti appena elencati, anche questa notizia falsa non è stata smentita dai media di massa, se non da pochissimi che hanno riportato le parole di Zaia, preferendo pertanto continuare a terrorizzare le persone.
Lo stato dell’informazione in Italia
Da quando le indiscrezioni e i pettegolezzi sono diventati notizie e si diffondono bufale, storie inventate senza verificarle?
Da quando la propaganda è ormai indistinguibile dall’informazione?
Il paradosso è che sull’ondata dell’emergenza sanitaria si è avuto il pretesto per oscurare quei contenuti sul web che non si allineano alla narrativa mainstream e si sono battezzate e istituite task force ed è stata approvata la Commissione parlamentare sulle fake news.
Queste misure repressive evidentemente non si applicano però a tutti: gli esperti dell’informazione ne sono immuni.
Siamo cioè di fronte a un bipensiero, tanto ipocrita quanto schizoide, che riecheggia il motto dei maiali ne La fattoria degli animali:
Tutti gli animali sono uguali,
ma alcuni sono più uguali degli altri.
Anche in questo caso, alcuni membri della comunità sarebbero “più uguali degli altri”: a loro sarebbe permesso manipolare l’opinione pubblica e, in particolare, coloro che sono considerati “semplici spettatori”, ossia quel gregge che va orientato nelle proprie scelte in modo che non si svegli e, soprattutto, non esprima il proprio pensiero in modo libero e critico.
[1] https://www.nytimes.com/aponline/2020/08/25/sports/ap-car-briatore-virus.html
[2] https://www.corriere.it/cronache/20_agosto_26/flavio-briatore-intervista-prostatite-770e8488-e712-11ea-9502-8f5d7befe48e_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=oN3IeLwf&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fcronache%2F20_agosto_26%2Fflavio-briatore-intervista-prostatite-770e8488-e712-11ea-9502-8f5d7befe48e.shtml
[3] https://www.la7.it/in-onda/video/daniela-santanche-flavio-briatore-e-stato-ricoverato-per-uninfiammazione-alla-prostata-25-08-2020-337033
[4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/25/santanche-a-la7-mette-in-dubbio-la-positivita-al-covid-di-briatore-e-parte-un-surreale-botta-e-risposta-in-studio-il-video/5910501/
[5] https://www.ilgiornale.it/news/cronache/flavio-briatore-ricoverato-covid-condizioni-serie-esplode-1885541.html
[6] https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/08/14/covidpuglia5-giovani-condizioni-severe_36740bc6-a8fc-4317-a13f-5d66ca4177d8.html
[7] https://www.ilgiornale.it/news/cronache/lopalco-lancia-l-allarme-nei-bollettini-nessuna-traccia-dei-1883796.html
[8] https://www.palermotoday.it/cronaca/coronavirus-ragazza-positiva-viaggio-malta.html
[9] https://www.globalist.it/news/2020/08/15/la-ragazza-di-palermo-che-ha-contratto-il-virus-a-malta-ora-e-in-terapia-intensiva-2063155.html
[10] https://www.facebook.com/CarloMartelliSenato/photos/a.810826818945557/3691766047518272/
[11] https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_agosto_19/covid-20nne-romana-ricoverata-spallanzani-ritorno-porto-cervo-6f205892-e225-11ea-a4fa-66caaba57e85_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=-3BovD3e&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Froma.corriere.it%2Fnotizie%2Fcronaca%2F20_agosto_19%2Fcovid-20nne-romana-ricoverata-spallanzani-ritorno-porto-cervo-6f205892-e225-11ea-a4fa-66caaba57e85.shtml
[12] https://tg24.sky.it/roma/2020/08/19/coronavirus-roma-focolaio-sardegna
[13] https://www.ilmessaggero.it/roma/news/covid_ragazza_sardegna_ricoverata_spallanzani_selfie_instagram_ultima_ora_20_agosto_2020-5413006.html
[14] https://www.nicolaporro.it/caro-porro-ho-21-anni-e-non-sono-un-criminale/?fbclid=IwAR3vWKA43uTPKr72Cjy_mRD-8K60v95HYgk_JjUhahtfGkmLF6v_TnsWuA8
FONTE: https://www.maurizioblondet.it/su-briatore-ma-la-commissione-contro-le-fake-news-esiste-solo-per-gli-altri/
HUAWEI E ITALIA: MA PUO’ UN DPCM ESSERE SEGRETO?
Si è sentito parlare tanto del veto (come quello americano e inglese) all’utilizzo degli apparati Huawei nelle reti di telecomunicazioni occidentali.
Si è sentito parlare poco del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui Conte avrebbe trovato una sorta di scappatoia per i dispositivi cinesi che altrove sono stati messi al bando per ragioni di sicurezza nazionale.
Il Decreto in questione – almeno stando ai titoli di qualche quotidiano – sarebbe segreto, circostanza che suonerebbe strana visto e considerato che i provvedimenti normativi di quel calibro dovrebbero avere dignità di stampa sulla Gazzetta Ufficiale della nostra Repubblica.
Il DPCM in questione è datato 7 agosto 2020. Proviamo diligentemente a cercarlo collegandoci al sito www.governo.it. Clicchiamo sulle tre righe in alto a sinistra così da aprire il menu e selezioniamo “governo”. Sulla successiva tendina scegliamo “provvedimenti”, guadagnando visibilità sulle norme appena sfornate.
Nella data del 7 agosto si scoprono tante iniziative che evidenziano la solerzia e l’operosità di chi lavora per il cittadino, ma del DPCM nessuna traccia.
I più ardimentosi esploratori del web trovano un decreto di quel tipo proprio in quella data e il testo è presente sia sulla Gazzetta Ufficiale sia sul sito della Presidenza del Consiglio. Non siamo stati bravi noi nella nostra caccia?
Niente affatto. Il provvedimento “pubblico” è quello che riguarda “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, abbastanza lontano dalle tematiche che possono interessare gli appassionati di tecnologie e i soggetti legittimamente preoccupati dal futuro delle telecomunicazioni e della loro sicurezza.
Prendendo per buono quel che pubblicano i giornali il Premier ha dato segnale verde all’installazione e alla messa in esercizio di apparati Huawei (già in larga parte funzionanti da anni) ribaltando su Telecom Italia l’onere di verificare la rispondenza di quei dispositivi ad una serie di prescrizioni innescate dal decreto legge 15 marzo 2012 n. 21 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012 n. 56, in tema di “Golden Power”.
Sulle attività di competenza di Telecom Italia (o TIM come si presenta ora sul mercato) torneremo a parlare con calma e con il piacere di guardarne da vicino i dettagli e la loro percorribilità, riflettendo sul ruolo di spettatore riservato all’intelligence e ad un neo istituito Comitato di Monitoraggio (“stavamo scarsi a task force…” direbbe qualcuno con tono canzonatorio).
Vorrei insistere sulla segretezza del DPCM e sulla introvabilità del testo ufficiale.
Non di rado certi segreti vengono violati da chi in immediata prossimità a chi firma i documenti. Invece di costringere la stampa più aggressiva a fare scoop e a pubblicare con clamore documenti che dovrebbero essere alla portata di tutti, perché non scegliere un pochino di trasparenza e magari accettare le critiche di chi – piaccia o non piaccia – certe cose potrebbe conoscerle e avere opinioni difformi dalle scelte governative?
FONTE: https://www.infosec.news/2020/08/25/editoriale/huawei-e-italia-ma-puo-un-dpcm-essere-segreto/
Che fine han fatto gli oltre 40 verbali Covid mai desecretati?
Volete la dimostrazione che quello italiano è un popolo di coglioni? E’ facile. Solo un mese fa eravamo tutti qui a discutere dei famosi verbali del Comitato Tecnico-Scientifico. Se ne parlava dappertutto, sui giornali, nei talk show, sui telegiornali, nelle strade e nei bar. Tutti volevano sapere che cosa mai ci fosse di così imbarazzante in quei benedetti verbali da tenerli secretati. La pressione pubblica cresceva, e l’opposizione arrivò addirittura a spiegare in Parlamento uno striscione con su scritto “che cosa avete da nascondere?”. Poi i famosi verbali furono desecretati, e l’attenzione pubblica fu immediatamente convogliata su quello che contenevano: il Cts diceva di non chiudere l’Italia, ma il governo lo ha fatto lo stesso. Perchè lo ha fatto? Oppure, il Cts diceva di chiudere le zone di Nembro e Alzano, ma il governo non l’ha fatto. Perchè non l’ha fatto? Eccetera eccetera. Dopo tre giorni era tutto finito. Le polemiche ovviamente portarono ad un nulla di fatto, e l’attenzione si spostò altrove.
Nel frattempo pochissimi si erano accorti che i verbali desecretati erano solo cinque, su un numero minimo di 49. Noi chiedemmo di vederli tutti, ma noi siamo piccoli e non contiamo nulla. I grandi media invece fecero finta di niente, einiziarono a parlare d’altro. E così gli italiani dimenticarono presto di essere stati presi per il culo. Quando un popolo è così facilmente ingannabile, e così facilmente manipolabile, allora lo si può definire un popolo di coglioni. Se un fatto simile fosse accaduto negli Stati Uniti (o in Inghilterra, oppure in Germania), la faccenda si sarebbe trascinata fino al giorno in cui tutti verbali fossero stati rilasciati, dal primo all’ultimo (credetemi, questa gente avrà altri difetti, ma non amano essere presi in giro). Ma da noi no. Da noi basta che i “padroni del discorso” del mainstream spostino l’attenzione su qualcos’altro, e il popolo gli va dietro come un branco di sardine.
Il nostro è un popolo di coglioni. Gente che urla e sbraita se qualcuno al supermercato si abbassa per un attimo la mascherina, ma che si dimentica regolarmente di chiedere conto ai governanti delle proprie azioni. Se io fossi un politicante, adorerei l’idea di governare gli italiani. Non esiste popolo che sia più facile da prendere in giro; e con la complicità criminale dei nostri giornalisti, farlo da noi è un gioco da ragazzi.
(Massimo Mazzucco, “Che fine hanno fatto i verbali secretati?”, da “Luogo Comune” del 24 agosto 2020).
FONTE: https://www.libreidee.org/2020/08/che-fine-han-fatto-gli-oltre-40-verbali-covid-mai-desecretati/
Oscurato Rand Paul, che smaschera il guerrafondaio Biden
Il potere della propaganda è ormai fenomeno globale, sia nelle dimensioni che nella pervasività. Quello che abbiamo notato a casa nostra in questi terribili mesi di verità imbavagliata e proibita, di menzogna strillata e travestita di autorevolezza, non accade ovviamente solo in Italia. A casa nostra abbiamo assistito alla roboante, autoreferenziale propaganda da parte di autonominatisi alfieri della scienza – ormai trasformata in un dogma dalle caratteristiche messianiche – mentre tutte le voci discordanti (peraltro anch’esse sostenute da autorevoli uomini di scienza) sono state, quando non è stato possibile ignorarle per via della fama del ‘dissidente’ di turno, sdegnosamente bollate di negazionismo e antiscientificità. Poi, naturalmente, come nel caso del recente sdoganamento da parte di Trump e del Fda della cura del plasma iperimmune per il Covid-19, abbiamo visto lo squallido, miserevole voltafaccia di chi fino a ieri lo voleva proibire, mentre oggi si gonfia di orgoglio per la ‘italianità’ della terapia. Uno spettacolo talmente disgustoso che chi sta scrivendo fatica a non correre al bagno a dare di stomaco.
Per noi e per tutti coloro che hanno cercato in questi mesi apocalittici di rettificare le evidenti menzogne ripetute a macchinetta da una stampa ormai ridotta a megafono del sistema è stato come urlare a perdifiato da un chilometro di distanza mentre i ‘custodi della verità’ utilizzavano un impianto di altoparlanti di 10.000 watt. E questo è ormai il loro paradigma, ripetuto globalmente. Se le verità scomode non sono funzionali all’agenda del potere le si ignora, se non le si può combattere apertamente. Ultimo episodio di una gravità eccezionale – anche se poco apprezzabile dal lettore italiano che non conosca le dinamiche della politica americana – è stato il ‘silenziamento’ del discorso del senatore Rand Paul (Rep-Kentucky) alla Convention nazionale repubblicana da parte del mainstream media, con la “Cnn” che l’ha tagliato del tutto e la “Fox” che ha sostituito la parte contro la guerra con un’intervista.
Il senatore Rand Paul, invero uno dei pochi politici americani di spessore e intelligenza, non è sempre andato d’amore e d’accordo con il presidente Donald Trump, il cui carattere e le cui improvvide esternazioni non lo rendono invero particolarmente gradevole a molti – anzi, lo ha combattuto duramente quando entrambi erano in lizza per le primarie repubblicane nella corsa alla presidenza del 2016. Paul dunque, nel suo intervento, pur ammettendo di non essere sempre d’accordo con il presidente – e questo non può che andare a suo merito, come espressione di libertà di pensiero e di parola – ha affermato che il desiderio di Trump di porre fine alle “guerre infinite” compensa alla grande le differenze tra loro due: «Sto sostenendo il presidente Trump perché egli crede, come me, che un’America forte non può combattere guerre infinite; non dobbiamo lasciare il nostro sangue e le nostre risorse nel pantano del Medio Oriente», definendo Trump «il primo presidente, in una generazione, a cercare di porre fine alla guerra, piuttosto che iniziarne una».
Paul ha continuato ad attaccare quello che ha definito «il disastroso record di Joe Biden», ricordando come il senatore Biden abbia a suo tempo votato per appoggiare la scelta del presidente George W. Bush di usare la forza in Iraq: «Temo che Biden sceglierebbe di nuovo la guerra. Ha sostenuto la guerra in Serbia, Siria, Libia. Joe Biden continuerà a versare il nostro sangue e sciupare le nostre risorse». Ma questo messaggio contro la guerra, come si è detto, non è stato reso disponibile ai telespettatori della “Cnn”, mentre “Fox News”, che ha snobbato la maggior parte della prima notte della Convention, ha sostituito parti del discorso di Paul con il presentatore Tucker Carlson che ha intervistato Donald Trump in diretta. La “Msnbc” ha intervallato il discorso di Paul con le considerazioni della conduttrice Rachel Maddow, che ha tentato di contraddire l’affermazione di Paul che Trump stava «riportando a casa i nostri eroi».
Maddow ha affermato che il numero totale di personale dispiegato all’estero è cresciuto sotto la presidenza Trump, mentre Paul si riferiva principalmente agli schieramenti di truppe nei punti caldi nel Medio Oriente in conflitto. Come si vede, dunque, anche in questo caso, il paradigma è perfetto; nessuna voce dissenziente rispetto a quella del Ministero della Verità di orwelliana memoria è ormai consentita e, se colui che la espone è troppo in alto per venir eliminato o aggredito, la sua voce viene semplicemente silenziata. Penso sia dunque evidente a tutti come questa scelta di propaganda e di censura globali non possa che essere considerata appartenente ad una emergenza bellica, in cui ogni garanzia democratica e costituzionale – a livello globale – di espressione del proprio pensiero e parola sia stata sospesa.
(Piero Cammerinesi, “Come ti silenzio il senatore”, da “Libero Pensare” del 26 agosto 2020).
FONTE: https://www.libreidee.org/2020/08/oscurato-rand-paul-che-smaschera-il-guerrafondaio-biden/
DIRITTI UMANI
Al marzo ’98 i minori dichiarati scomparsi erano 1419, di cui 796 sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine.Per farsi una pallida idea di quanto è grave il fenomeno basti sapere che, nel 1997, “Il Giornale” (15 Marzo 1997) titolava un lungo pezzo: <Dal ’90 quadruplicati i ragazzi spariti>. Oggi sono molti di più. Un calcolo, anche approssimativo, è impossibile. Il quotidiano, tra l’altro, denunciava: <Cresce il numero dei giovani, soprattutto tra i 15 e i 18 anni, che svaniscono nel nulla. Le piste: droga, sette religiose, voglia d’avventura e mercato degli schiavi> e, come vedremo, altro ancora. Nel mondo la situazione è molto più allarmante. Solo negli Stati Uniti ogni giorno scompaiono 2200 bambini. Tra questi <desaparecidos> tanti sono, anche, i bambini al di sotto dei dieci anni. E’ un problema grave, molto sentito in Europa, ne fanno fede la “Raccomandazione” (n.R-79-6) in relazione alle “Missing Persons” stabilita dal Council of Europe e la pubblicazione della Oxford Up. “The dictionary of national biography: missing person”.Se molti di questi giovani vengono ritrovati, di altri non se ne saprà più nulla. Alcuni di loro finiscono nella rete della prostituzione, della pornografia, della pedofilia, altri nel sottobosco criminale dei devoti di Satana. Il giornale “La Stampa” (8/2/87) riporta la notizia di una setta satanica che reclutava bambini. Ecco quanto scrive il quotidiano: <<La setta, “Gli scopritori” (Finders), fondata a Washington da un <<santone che oggi ha 66 anni, Marion Pettie, si serve dei piccoli per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su pratiche sessuali. …La scoperta dell’organizzazione, sorta dai resti di una comune di hippies degli Anni Sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti>>.
Ciò che più lascia sconcertati di questa setta è che, secondo Ted Gunderson, dirigente dell’FBI di Los Angeles fino al pensionamento nel 1979 e, da allora, investigatore privato e consulente per la sicurezza, è, a quanto scrive la rivista “Nexus. New Times”, n. 23 (edizione italiana), la sua affermazione: <<La mia conferenza relativa ai ‘bambini scomparsi’ documenta che i Finders (Scopritori, N.d.T.) di Washington, DC, sono un’organizzazione di facciata della CIA; si tratta di un’operazione coperta coinvolta nel traffico internazionale di bambin>>. Egli, commenta Uri Dowbenko, autore dell’articolo sulla citata rivista, si riferisce ad un rapporto del Servizio Dogana U.S.A. che asserisce che il caso della setta Finders deve essere chiuso per il motivo che è <<un affare interno della CIA>>.
Uri Dowbenko scrive ancora nel n. 23 di “Nexus”: <<Bambini scomparsi, violenze sessuali su di essi e pedofilia a livello mondiale puntano tutti verso il coinvolgimento di una rete organizzata di criminali di alto livello che controllano di nascosto il sistema legale. L’ex agente del FBI ed investigatore privato Ted Gunderson si trova d’accordo. Egli sostiene che “esiste una considerevole sovrapposizione di vari gruppi e organizzazioni, tuttavia la forza trainante è rappresentata dal movimento del culto satanico odierno”>>.
L’avvocato John W. DeCamp, nel suo agghiacciante libro-denuncia: “The Franklin Cover-up”, che tratta di pedofilia nelle alte sfere del potere, scrive: <<Le droghe non rappresentano il livello più profondo del male sponsorizzato dal governo; io ritengo che il livello più infimo dell’Inferno sia riservato a quelli che hanno evocato e attuato il ‘Monarch Project’. ‘Monarch’ fa riferimento a giovani che in America sono stati vittime di esperimenti di controllo mentale eseguiti da agenzie del governo USA come la CIA oppure agenzie di intelligence militare>>. Il giornalista investigativo Anton Chaitkin, più volte citato nel libro di John W. DeCamp, spiega che questi esperimenti sono all’origine di una <<produzione di un’orda di bambini la cui anima viene frantumata, il cui scopo sarebbe spiare, prostituirsi, uccidere e suicidarsi>> (“Nexus”, n.23, cit.).
Jean Dagorno, docente di Analisi storiosociologica del quarto arrondissment dell’ “Ecole Superieur” di Parigi, eletto come indipendente a Bruxelles e famoso a livello mondiale per aver fatto esplodere la “bomba” Echelon (nella sua ormai famosa interrogazione sull’esistenza di un sistema di controllo delle comunicazioni, telefoni, fax, cellulari, ecc.) ha recentemente pubblicato un altro articolo-dinamite.
Il professore sulla rivista francese “Etudes Storiosociologues (XV, nouvelle sèrie, page 14 et seguentes), nel suo saggio dal titolo: “Pourquoi moi?”, denuncia che i serial killer potrebbero essere il risultato di incredibili esperimenti e di ciò accusa la CIA. A sostegno della sua inquietante tesi si chiede, tra l’altro: <<Cosa faceva, nel 1959 Aldous Huxley, in compagnia dell’antropologa Margaret Mead e del lisergico Timothy Leary, nella cella di Charles Manson, il prototipo dei serial killer, lo pseudosatanista che avrebbe confessato la torbida verità nascondendola nell’autoaccusa di aver partecipato ai riti di The Process? Cos’era, infatti, The Process se non una setta organizzata dalla CIA, per reclutare i soggetti più labili sui quali sperimentare le “terapie” di Huxley, della Mead e di Leary?>>. Secondo Dagorno queste particolari terapie venivano effettuate iniettando, nei soggetti cavia, le sostanze dalle quali, venti anni dopo, si sarebbero ricavati i principi attivi degli psicofarmaci di terza generazione. Oggi gli psicofarmaci sono le medicine più consumate nel mondo.
Ebbene la grave accusa consiste nell’ipotesi che gli psicofarmaci, in soggetti particolari, inibirebbero ogni tipo di freni morali trasformandoli in serial killer. Se Dagorno dovesse avere ancora ragione, come per Echelon, sarebbe davvero terribile.
Per quanto concerne le accuse fatte, da più parti, alla CIA di produrre assassini programmati, è di grande interesse quanto scrive Maurizio Blondet sulle scoperte di un’antropologa, Karen Steinherz. La studiosa ha, infatti, incontrato seri ostacoli in una sua particolarissima indagine e, racconta Blondet, alla fine: <<la Steinherz è giunta alla conclusione che il caso Manson (il guru malefico che spinse alcuni suoi seguaci ad uccidere persone che non conoscevano neanche, tra cui l’attrice Sharon Tate e altre 8 persone, N.d.R.) non sia un’esplosione “accidentale” della violenza “latente in ogni società avanzata”, ma che invece possa configurarsi come un caso di manipolazione e di controllo di una personalità psicopatica da parte di “scienziati sociali” identificabili>> (M. Blondet, Complotti I – Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano 1995).
Tutto ciò è gravissimo. Riporto, per rendere più chiaro quanto affermato dalla studiosa, un piccolo brano di un’interessante conversazione del giornalista Blondet con un enigmatico personaggio <esperto di un genere assai speciale>>. Quanto segue è in relazione a certi fatti inerenti all’attentato subito dal presidente Reagan il 30 marzo del 1981 e di cui fu accusato uno squilibrato, John Warnock Hinckley. Il misterioso interlocutore esordisce: <<Come hanno fatto a convincere Lee Oswald a sparare a Kennedy? E Alì Agca a tirare al Papa? E’ la vecchia storia degli assassini solitari. Un pazzoide arriva dal nulla e bang-bang. (…). …bisogna scegliere uno squilibrato. Uno squilibrato è facile da ossessionare. (…). Ma è una cosa lunga in ogni caso, complicata. La preparazione può durare anni. Per questo in ogni momento i servizi hanno in preparazione psicologica una mezza dozzina di squilibrati da trasformare in assassini solitari al bisogno>> (M. Blondet, Gli <<Adelphi>> della dissoluzione, Ediz. Ares, Milano 1994).
Esperimenti diabolici su esseri umani. Giovanissimi devastati da “apprendisti stregoni” travestiti da scienziati. Una drammatica testimonianza di questi orrori viene da un giovane recluso, Paul Bonacci, che è detenuto al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead, ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero.
Bonacci racconta: <<Ero nelle mani di un gruppo denominato Namba (North American man – Boy Love Association) che mi portava in riunioni a New York o a Boston. All’età di 9 anni, fui portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell’estate del 1985, Larry King (leader del progetto repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, N.d.R.) mi portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel Colorado, in California per girare un film. …c’era un ragazzo in gabbia. (…). Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo Tarzan e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella gabbia. Ci dissero di picchiarlo. (…). Arrivò un uomo e iniziò a sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una pistola, gliela puntò in testa e sparò… (Bonacci poi fa i nomi di alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui, N.d.R.) Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato Barney Franks, a Washington. (…). …nel 1984 mi portarono al ranch South Fork, a Dallas, nel Texas, in corso la Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei party-pedofili>> (“Avvenimenti”, settimanale, 17 luglio 1991).
Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti: <Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: ‘Satana è il Signore…’>> (DeCamp J., The Franklin Cover-up, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992).
Le persone legate a King, leader del progetto Repubblicano di aiuti alla comunità nera tramite la “Credit Union” e il “National Black Repubblican Council”, erano dedite a <<rapimenti di bambini da impiegare nella prostituzione, produzione di snuff-film (film con morti in diretta) e party-pedofili. Dopo l’avvio delle indagini della Commissione Franklin, numerosi “incidenti” hanno allontanato la data del processo contro di lui. Dan Ryan, socio di King, è stato trovato strangolato nella sua macchina. Bill Baker… partner del vice-presidente del “National Blak Repubblican Council” nel business della pornografia, è stato ucciso con un colpo alla nuca. Curtis Tucker… si è “gettato” da una finestra dell’Holiday Inn. Charlie Rogers, amante di King, si è “fatto saltare” la testa con un colpo di pistola. Bill Skaleske, ufficiale del Dipartimento di Polizia di Omaha che dirigeva le indagini su King, è stato trovato morto… Joe Malek, altro socio del mercante di bambini e proprietario del Peony Park, dove si svolgevano i party dei pedofili, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di pistola: la polizia ha archiviato il caso come suicidio. Molti testimoni sono restii a presentarsi… Mike Lewis, 32 anni, incaricato di proteggere le vittime-testimoni, è stato trovato morto per un attacco di diabete. La commissione Franklin si è poi definitivamente arenata quando l’investigatore incaricato delle indagini, Gary Caradori, è morto in un misterioso incidente aereo, dopo aver informato il suo ufficio di avere informazioni sensazionali: “è dinamite…”>> (“Avvenimenti”, settimanale, cit.).
In quasi tutta l’America si celebrano culti satanici, che praticano feroci cerimonie e, in non pochi casi, sacrifici umani. Dowbenko, sempre su “Nexus” n.23 (cit.) scrive: <<Secondo John Coleman, autore di Conspirators’ Hierarchy: The Committee of 300: “La setta degli Illuminati è viva e vegeta in America… Poiché tale setta è anche nota come satanismo, ne deve conseguire che la CIA, mentre Dulles ne era a capo, veniva controllata da un satanista; lo stesso dicasi per George Bush (membro dell’Ordine dei Teschi e Ossa)”>>. L’ex presidente americano George Bush, infatti, sarebbe stato iniziato nel 1943, alla setta “Skull and Bones” dell’Università di Yale, fondata nel 1832. La “Skull and Bones”, assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese “Economist” (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli “Illuminati di Baviera” di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830). Bush, tra l’altro, è anche un 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, lo ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana, al quotidiano “La Stampa” (23 marzo 1990).
Gli Illuminati di Baviera furono, secondo alcuni, i continuatori delle trame Templari e del grande disegno del governo del mondo. Serge Hutin scrive che gli Illuminati di Baviera erano in realtà <una società segreta… la quale perseguiva veramente, tra i suoi fini, quello della progressiva distruzione del vecchio regime (monarchico e religioso)>> (S. Hutin, La frammassoneria, in “Storia delle religioni”, Laterza, Bari 1981). Essi, dopo l’annientamento del loro Ordine, si nascosero nella Massoneria ufficiale. Kenneth Grant, a tal proposito, conferma: “L’Ordine degli Illuminati fu soppresso nel 1786, ma Weishaupt ed un’intima cerchia di adepti continuarono ad operare in segreto dietro il paravento della Libera Massoneria, con cui l’Ordine si era collegato nel 1778” (Kenneth Grant, Il risveglio della magia, Astrolabio, Roma 1973). La setta degli Illuminati, fu la più pericolosa deviazione della Massoneria iniziatica.
Quanto ho raccolto in questo dossier, in relazione a certe efferatezze orripilanti, è tuttavia solo la punta di un iceberg di impensabili proporzioni. Nell’incredibile indifferenza dei mass media le stragi di innocenti continuano. A Los Angeles, in 22 comuni della contea, gli inquirenti stanno investigando su un gran numero di casi di pedofilia a sfondo rituale. In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a Satana. Ecco una terribile conferma: <<Satana ha preso piede anche in Sudafrica con tutti i raccapriccianti aspetti del suo culto, quali il sacrificio di bambini sgozzati sull’ “altare” del principe delle tenebre… riunioni orgiastiche dove giovanissimi sono obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, i simboli più oleografici di Lucifero>> (“Corriere della Sera”, 20 maggio 1990).
Le indagini vengono, quasi sempre, insabbiate, vi è come una congiura del silenzio, coperture misteriose. Ted Gunderson, per quanto riguarda gli Stati Uniti, ha affermato: <Ho quattro testimonianze particolareggiate di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah, che mi hanno confermato l’esistenza di cinquantamila-sessantamila casi annuali di sacrifici umani. (…). Sono stati ritrovati numerosi cimiteri in tutto il Paese, con decine di cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo…>> (“Avvenimenti”, settimanale, cit.).
I crimini satanici sono in espansione in tutto il mondo. Per quanto concerne l’Inghilterra, Dianne Core, responsabile dell’Istituto Childwatch (Associazione di assistenza e protezione dei minori), ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono a coprire le loro efferatezze. La dott.ssa Core ha, tra l’altro, affermato: <>.
Pedofili satanisti sono presenti anche a Londra. Il “Corriere della Sera” del 18 marzo 1990, denuncia: <>.
L’inglese Dianne Core, il 19 gennaio del 1998, alla cerimonia di fondazione del “Tribunale Internazionale Martin Luther King” denunciò che in Inghilterra nel mese di Aprile sarebbe iniziato un processo per stupro nei confronti di una giovane della quale disse: <Purtroppo non abbiamo ancora individuato il vertice della gerarchia che controlla il satanismo in Gran Bretagna. …godono di protezioni ad altissimo livello>>.
Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l’infanzia hanno lanciato il messaggio che, più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della pedofilia sono gestiti da sètte sataniche. Telefono Arcobaleno, l’associazione contro la pedofilia il cui direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto e denunciato un sito satanista che mostra terribili foto di sacrifici umani a Satana e le vittime sono giovanissimi. Di Noto ha affermato: <Londra. Bambini torturati e violentati nel corso di riti satanici, feti estratti a forza dal ventre di madri minorenni e immolati… Ai confini della realtà suonano, infatti, i racconti di bambine e adolescenti offerte agli alti sacerdoti di una setta e ai loro adepti per essere violentate. Una volta gravide, le piccole verrebbero costrette ad abortire e il feto di quattro mesi sacrificato per la purificazione dei satanisti che ne berrebbero il sangue o se ne ciberebbero. …Un’inchiesta condotta da 66 gruppi di ricerca della “Società nazionale per la prevenzione della crudeltà contro i bambini” nel Regno Unito conferma l’esistenza di tali pratiche…>> (“Gazzetta del Sud”, sabato 1 Luglio 2000).
In Inghilterra un bambino ha fatto rivelazioni allucinanti. Il quotidiano “Il Giorno” (15/9/90) scrive: <<Nei suoi racconti confusi emergono truculente storie di uccisioni di neonati, di tombe aperte di notte, di cannibalismo e di riti misteriosi con diavoli e fantasmi e bambini costretti a bere pozioni misteriose prima di venir violentati e chiusi in gabbia. Le rivelazioni erano state fatte dal piccolo e da sua sorella in marzo, con l’aiuto di bambole e disegni>>. >. Misfatti, che sembrerebbero godere di protezioni ad alto livello.
Il giornalista Maurizio Blondet, nel corso di un’intervista (apparsa su “Teologica”, settembre/ottobre 1996), mi disse: <<Certi personaggi praticano strani riti su un’isola vicino a Washington. Sono personaggi di alto livello, si riuniscono, in notti di luna piena, e celebrano dei riti molto particolari. Naturalmente nessuno vuole indagare su questo perché si tratta di gente molto potente. Sono cose che si sussurrano. Allo stesso modo in certi “entourage” politici di alto livello si dice, molto sottovoce, che vengano stuprati dei bambini. Il tutto avviene in un sottofondo rituale di magia nera. Non sono persone comuni che fanno queste cose, si tratta di gente che ricopre altissime cariche, funzionari del Pentagono, etc.>
Orrori su orrori, che si intersecano in quella terra buia degli adoratori del diavolo. Ecco quanto scrive ancora “Il Corriere della Sera” (28/7/90): <<Orrore a Londra dopo la scoperta di un mercato di pellicole per pedofili con riprese dal vero>> e più avanti <<Scotland Yard teme che almeno venti bambini, scomparsi senza lasciare traccia negli ultimi sei anni, abbiano fatto una fine orribile. Una squadra speciale è stata formata per indagare nel lurido mercato dei video pornografici “snuff” destinati a pedofili sadici. La parola “snuff” in gergo significa “morire, spegnersi” e in questi video le piccole vittime sono riprese dalle telecamere mentre sono torturate e uccise dopo avere subito violenze sessuali. La polizia è convinta che almeno sei bambini siano morti in questo modo a Londra e nella contea del Kent. L’Inghilterra… ha appreso con orrore che in seno alla società circolano mostri pronti a filmare i tormenti, l’agonia e la morte di bambini per soddisfare il piacere perverso di tanti altri mostri pronti a pagare dieci milioni per una copia del film>>.
E’ una tragedia immane, che dilaga sempre di più ovunque. Le stime esatte delle giovanissime vittime sono impossibili e non esistono dati certi sull’entità del fenomeno, tuttavia, non meno di 250 milioni di copie di videocassette sono commercializzate in tutto il mondo, solo negli Stati Uniti sono stati venduti 20 milioni di video. Film sempre più ‘forti’, spesso, con torture seguite dalla morte del bambino. Ogni anno, nel mondo, un milione di minori di 18 anni è vittima dei commerci più turpi, che vanno dal sesso perverso nelle sue più svariate forme: prostituzione, turismo sessuale, pedofilia, pornografia, sadismo, etc., fino all’omicidio. Fatti orribili accadono in ogni parte di questo nostro pianeta. Sono recentissime le efferatezze compiute in Belgio. Fatti che, giorno dopo giorno, emergono identici a quelli appena narrati. Orrori, come quelli che sarebbero stati compiuti dal pedofilo criminale Marc Dutroux, ribattezzato il <<mostro di Marcinelle>>. Fatti truci e sconvolgenti, che la dicono lunga sulla diffusione di questo raccapricciante fenomeno.
Nei video del Dutroux <<si vedrebbero – scrive la “Gazzetta del Sud” del 23 novembre 1996 – bambine violentate fino ad essere uccise. La denuncia è stata fatta ieri durante le manifestazioni organizzate a Parigi in occasione della prostituzione minorile e a dare l’incredibile notizia è stata la signora Sophie Wirtz, a capo della sezione belga del “Movimento del nido”>>. Più avanti altri fatti terribili: <<Non si è ancora toccato il fondo dell’orrore in questa tragedia – ha detto la signora Wirtz – da due anni continuiamo a dire che le cassette video che fanno vedere la morte in diretta di bambini circolano in Belgio e temo che nell’affare Dutroux ci si orienti proprio verso questo genere di nefandezze>>. La Wirtz afferma che, dall’inizio dei fatti accaduti in Belgio, le video cassette di pornografia minorile sequestrate sarebbero 600. La presidente del “Movimento del nido”, nell’intervista pubblicata dal quotidiano, spiega che la pedofilia: <<non è un rapporto affettivo anzi è l’espressione del dominio sul bambino e lo stadio estremo di questo dominio è proprio la morte>>. Parole che bruciano come fuoco.
Nell’affare Dutroux c’è di tutto: pedofilia, omicidi, necrofilia, snuff-film e personaggi dell’alta società belga, del mondo dell’alta finanza, della politica, etc. Questa è almeno l’opinione dei cittadini belgi. E’ anche strano che ad oggi l’inchiesta non abbia portato ancora a nulla circa i complici del Dutroux, anzi, sembra essersi arenata. Sono tanti i misteri. E’ vero che le piccole vittime sono molto di più di quanto è stato detto? I cittadini belgi sono sgomenti. Orrori dell’Europa, che fa scempio dei bambini. Così, mentre in Belgio oltre 350 mila persone manifestavano in piazza contro il mostro di Marcinelle e i tanti misteri che circondano quei crimini, in Svizzera calava il più stretto silenzio sul magnate elvetico arrestato, in Sri Lanka, con l’accusa di aver violentato mille e cinquecento bambini.
Il fenomeno, si è visto, è mondiale. La zia di una delle due ragazzine assassinate da Mark Dutroux, il mostro di Marcinelle, ha fatto gravi dichiarazioni: <<Il mercato dei video porno che coinvolgono minori ha tentacoli in tutta Europa, in Olanda, in Germania e in Svizzera>>. Mostruosità di un mondo che abusa dei bambini, li stupra, li sevizia, li uccide brutalmente. Non è estraneo a questa efferatezza il revival dei culti satanici, che sono tornati in auge.
Dal quotidiano fiammingo “Der Standaard”, infatti apprendiamo, che almeno quattro poliziotti farebbero parte della setta satanica “Abrasax”, sospettata di aver comprato bambine, dal killer-pedofilo Dutroux, per i loro riti. Si è arrivati a questa sconcertante scoperta grazie ad una lettera (un <<buono di comando>> si è detto) trovata durante una delle perquisizioni successive alla scoperta dei corpi di Julie e Melissa, nella casa di Bernard Weinstein, sepolto vivo dallo stesso Dutroux. In questa lettera firmata <<Anubis>> si chiedeva a Weinstein di <<non dimenticare di ricordargli che la grande festa si avvicina e noi attendiamo il regalo per la grande sacerdotessa>>. Evidentemente Weinstein doveva <<ricordare>> la promessa a Dutroux.
In più è stato trovato, anche, uno strano documento, nel quale, si faceva presente la necessità di trovare il prima possibile <<otto vittime da uno a 33 anni>>. <<Anubis>> è, al secolo, Francis Desmedt che è anche <<gran maestro>> della cosiddetta <<vieille religion>>, una specie di associazione internazionale di streghe. E la grande sacerdotessa ha anche lei un nome? Certo, si chiama Dominique Nephtys, anche lei un pezzo da novanta della <<chiesa belga di Satana>>. Chi sono gli altri membri di questa <<chiesa satanica>> rimasti segreti? E su quali protezioni hanno potuto contare?
Personaggi insospettabili continuano a fare scempio dei bambini e, spesso, rimangono impuniti. Recentemente il console aggiunto israeliano a Rio de Janeiro, Arie Scher, è stato accusato di pedofilia e traffico di minorenni è ed fuggito dal Brasile rifugiandosi in Israele. Scher sarebbe riuscito a scappare dal Brasile prima che le forze dell’ordine riuscissero a diffondere le sue generalità ai posti di frontiera. La polizia brasiliana ha raccolto, tra l’altro, le dichiarazioni di una ragazzina di tredici anni. La bambina <<avrebbe partecipato a varie festicciole “a luci rosse” nell’appartamento del console nell’elegante quartiere di Ipanema. La stessa ragazzina appare nuda, abbracciata al diplomatico, in una foto tra le numerose sequestrate nell’appartamento. Secondo la polizia, Scher e il suo complice, il professore di ebraico George Schteinberg, mantenevano nove siti Internet di pornografia e pedofilia>> (“Gazzetta del Sud”, 7 Luglio 2000).
Ma c’è di peggio. il settimanale “Diario” (anno V numero 15. Da mercoledì 12 aprile a martedì 18 aprile 2000) pubblica un servizio davvero pauroso: <<Dopo la terribile denuncia dell’eurodeputato Olivier Dupuis al congresso radicale, ‘Diario’ è andato a vedere che c’é di vero riguardo ai minori inseguiti e uccisi a fucilate per divertimento>>. L’inchiesta dal titolo: “La caccia ai bambini in Belgio” è firmata dal giornalista Gianluca Paolucci. Ecco un piccolissimo brano di quanto si legge: <<
Il percorso che ha portato a Place Fontenas è partito da Roma, dove, durante il congresso del Partito radicale, l’europarlamentare belga Olivier Dupuis ha lanciato una serie di affermazioni che hanno letteralmente gelato la platea. Ha raccontato che nel suo Paese c’é stato un periodo nel quale alcuni bambini venivano costretti a subire violenze di ogni tipo, dove alcuni di questi bambini venivano perfino uccisi, come conigli, durante delle partite di caccia “alle quali partecipano nobili, finanzieri, notabili e funzionari dello Stato”>>.
Nella nostra società il satanismo è un pericolo dilagante di cui, spesso, non se ne parla abbastanza, oppure lo si fa nel modo sbagliato. Gli adoratori del diavolo sono in aumento anche a Roma. Il quotidiano “Avvenire” del 5 settembre 1996 scrive: <<Tremila adepti, 5 milioni per iscriversi…>>. Il fatto che più <<lascia stupiti – dissero gli inquirenti – è l’apparente insospettabilità di molte delle persone indagate…>>. Si è anche appreso che: << sembra, che la congregazione contasse anche l’affiliazione di noti nomi del mondo dello spettacolo…>>.
In Inghilterra spariscono, ogni anno, circa centomila giovani. Scotland Yard, a Londra, deve occuparsi ogni giorno della sparizione di ben 2500 teenagers. I più vengono rintracciati, di alcuni non se ne saprà più nulla. Il giornalista Alfio Bernabei riporta altri fatti terribili accaduti a Londra: <<Carni di bambini e di feti umani sono state mangiate da uomini e donne che hanno preso parte a riti cannibalistici in Inghilterra in questi ultimi anni nel quadro di un sinistro revival di cerimonie sataniche. Alcuni bambini sono stati sacrificati su altari dopo aver subito torture e sevizie sessuali…>> (“L’Unità”, 9 agosto 1990). Sembra un’umanità impazzita.
Negli Stati Uniti questi orrori sono ancora più frequenti. E’ Modesto, <<la cittadina californiana che detiene il record nazionale Usa di chi sparisce nel nulla>>. <Non è chiaro perché, ma questo fazzoletto di California a est di San Francisco, detiene il record per il più alto numero di persone sparite nel nulla in America. I mancanti all’appello sono ben 1.500, soltanto negli ultimi sei mesi.
Il fenomeno è davvero preoccupante, enorme: negli Stati Uniti, ogni anno, viene compilata una lista di circa 100 mila nomi>> (“Diario della settimana”, n.17. Da mercoledì 28 aprile a martedì 4 maggio 1999).
Gli investigatori, almeno per alcuni di questi casi, puntano il dito sul mondo variegato e misterioso delle sètte sataniche. Questo è anche il pensiero di Fay Yager, dirigente il “Centro per la difesa dei bambini” (Children of the Underground). Il giornalista Giorgio Medail, nella trasmissione televisiva “Arcana”, trasmessa su Canale 5 (1989) affermava che negli Stati Uniti, secondo fonti attendibili, ogni anno vengono uccisi nel corso di riti satanici 50.000 persone, per lo più giovanissimi.
L’ex direttore dell’FBI di Los Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione “Arcana”, che le vittime vengono torturate e poi uccise. Gunderson, tra l’altro, denuncia: <<Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere… Sì, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di “snuff-film”… Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni. Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici, bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute?>> (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, in “Avvenimenti”, 17 luglio 1991).
Il perché questi orrendi crimini, nella stragrande maggioranza dei casi, restano impuniti e si fa poco a livello di indagini sarebbe dovuto al fatto, sempre secondo Gunderson, che manca la volontà politica. La legge non è severa, perché questi gruppi hanno protezioni ad alto livello. Negli USA si <> (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.).
Ci si può chiedere, a questo punto, come fece il giornalista Giorgio Medail, nella trasmissione televisiva “Arcana”, andata in onda su Canale 5 (1989): <>.
Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga e delicata indagine affermò: <<discute su due scandali legati alla prostituzione infantile: droga-party con la partecipazione di bambini ed uccisioni in diretta per produrre snuff-film, che hanno coinvolto politici… molto vicini alla Casa Bianca. I servizi segreti, che dipendono direttamente dal presidente, sono intervenuti insabbiando le indagini, le vittime sono finite in prigione e i testimoni sono scomparsi e morti in strani incidenti o suicidi>> (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.).
Ci si può chiedere, a questo punto, come fece il giornalista Giorgio Medail, nella trasmissione televisiva “Arcana”, andata in onda su Canale 5 (1989): <<Perché il governo non fa nulla? Perché giornali e televisione non denunciano il massacro? E, allora, ecco che l’ombra di una lobby satanica ai vertici del potere è plausibile, necessaria per coprire le attività del movimento…>>.
Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga e delicata indagine affermò: <<Sono riuscito a provare che personaggi legati alla Casa Bianca e ai servizi gestivano una rete di ragazzi di vita, ho trovato molti documenti che provano il coinvolgimento di Craig Spence – probabile ex agente della CIA, legato agli ambienti dei servizi della Casa Bianca, ex direttore dello staff di George Bush e figura chiave nello scandalo Iran-Contras – nell’organizzazione di party gay e di pedofili. Dalle prove emerge il nome di un altro deputato, Barry Franks. Ci abbiamo lavorato in quattro per oltre un anno e le informazioni raccolte sono agghiaccianti. L’FBI è stato estromesso dalle indagini e del caso si sono occupati i servizi segreti che dipendono direttamente dalla Casa Bianca. E tutto ciò è molto strano. La rete criminale aveva legami sia con esponenti repubblicani che democratici e si estendeva da New York alla Pensilvania, dal Nebraska alla California. Il reclutamento dei ragazzi avveniva in molti modi, alcuni venivano rapiti per strada e poi detenuti in fattorie particolari. E’ un business imponente, prendono i bambini scappati di casa, negli istituti di adozione, nei campeggi…>> (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.).
Rodriguez editorialista del “Washington Times”, ha svolto indagini per alcuni mesi, prima di sparare in prima pagina del suo giornale articoli di fuoco su una rete di ragazzi “di vita” che coinvolgeva deputati e vip legati a Ronald Reagan e George Bush. <<Sesso in vendita in un appartamento di un deputato>>, <<Il servizio segreto insabbia l’inchiesta sui prostituti dei vip>>, <<Ragazzi di vita portati in un tour di mezzanotte alla Casa Bianca>>: questi i titoli del “Washington Times”>>. (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, cit.). Dopo alcuni articoli Rodriguez mollò misteriosamente l’indagine.
Vi è, addirittura, anche un mercato di <<pezzi di ricambio>> umani. Vengono inviati ai possibili clienti veri e propri cataloghi di organi, che dovrebbero servire o come feticci umani per riti satanici o, in altri casi, per corroborare il traffico internazionale clandestino dei trapianti. <<Centinaia di minorenni, maschi e femmine, spariscono ogni anno. Molti finiscono all’estero, nel mercato delle adozioni clandestine. Molti finiscono nel circuito della pedofilia e della pornografia>> (“Visto”, 8/11/1996). Così ha denunciato la parlamentare Rosario Godoy de Osejo, fondatrice di un “Comitato per i bambini scomparsi” e prosegue: <<Ho il sospetto che la ragione della scomparsa possa essere il prelievo di giovani e sani organi da vendere nei paesi ricchi. Se le cose stanno così, è facile capire che fine fanno questi bambini una volta ‘esportati’>>. Fatti allucinanti.
Un pozzo di orrori che sembra non avere mai fine. <<Anche Baby Doc, l’ex dittatore di Haiti, si sarebbe arricchito commerciando cadaveri freschi e organi congelati. Coloro che ricevevano gli organi da trapiantare erano cliniche statunitensi e istituti americani universitari o di ricerca. (…). Anche in Guatemala vi è stato un traffico di bambini venduti agli USA per trapianti (“Corriere del Ticino”, 6 marzo1987. “Gente”, 20 marzo1987) mentre quanto accaduto in Honduras è stato confermato dalle agenzie di stampa (Agenzie ATS, ANSA, APP, e “Corriere del Ticino”, 5 gennaio 1987). In Colombia i bambini vengono rapiti mentre giocano sulla strada, portati in laboratori dove vengono loro estirpati gli occhi e poi rimessi in libertà dopo opportuna medicazione (Agenzia AGI-EFE, giugno 1987). In una colonia tedesca del Cile alcune sperimentazioni mediche, soprattutto manipolazioni genetiche, sarebbero praticate su bambini e adolescenti… (“Libération”, 7 dicembre 1987)>> (Milly Schar-Manzoli, Manuale di difesa immunologica, Meb, Padova 1988).
Se è pur vero che il sistema mediologico non serve a far sapere la realtà, ma a creare un rumore di fondo omologante (la logica omologante presiede alla globalizzazione del mondo) in cui tutti pensino allo stesso modo e a far credere alla gente che viviamo in un mondo trasparente, pulito, dove non c’è nulla da nascondere, di tanto in tanto, tuttavia, nella baraonda delle notizie, appiccicate alla rinfusa sui quotidiani, emergono fatti tremendi: <<Piccole cavie. Gran Bretagna, 28 bambini uccisi per sperimentare un ‘nuovo trattamento’>>. Ecco quanto pubblica “Il Manifesto” del 9 Maggio 2000. In breve l’agghiacciante notizia: <Neonati prematuri alla stregua di porcellini d’india, utilizzati per sperimentare un nuovo ventilatore da incubatrice: tutto questo è accaduto in Gran Bretagna, in un ospedale del nord del paese. Risultato: 28 bambini deceduti, altri 15 con danni cerebrali permanenti, su un totale di 122 bambini sottoposti al ‘nuovo’ trattamento. Questo tremendo bilancio emerge dal rapporto di una speciale commissione d’inchiesta ordinata dal ministro della sanità britannica, per indagare sui fatti avvenuti nel North Staffordshire Hospital di Stoke-on Trent tra il 1989 e il 1993>>.
Ci sono anche i traffici di organi e chi indaga muore. Nel maggio 1996 il giornalista francese Xavier Gautier de “Le Figaro” viene trovato impiccato alle Baleari, nella sua residenza estiva. Una morte avvolta nel più fitto mistero. Gli investigatori spagnoli, poi, parleranno di suicidio. Gautier, prima di partire per le vacanze, aveva lavorato ad una lunga inchiesta su un presunto traffico di organi dalla Bosnia ad una nota clinica dell’Italia del nord.
L’ex ministro per la Famiglia Antonio Guidi aveva avvisato: <<Il fenomeno è mondiale. Ma l’Italia, così com’è stata ed è un luogo di passaggio delle droghe, adesso è un punto di transito di bambini a rischio… Arrivano dai Paesi in guerra dell’Est, da quelli poveri dell’Africa. Parecchi di loro – chi può individuarne il numero? – sono destinati ad essere carne di riserva per i ricchi. Piccoli depositi di organi per i figli di chi ha denaro>>. Guidi alla domanda se alcuni di questi bambini venivano mutilati, per conseguenti trapianti in Italia, aveva risposto: <<In Italia, no. E’ impossibile. Ma attraversano le nostre terre come uccelli migratori, il cui destino è di essere abbattuti>> (“Il Giornale”, 4 settembre 1995).
Eppure l’Italia, scrive Giangiacomo Foà, è stata denunciata <<dall’autorevole quotidiano La Nacion di Buenos Aires che in un articolo di fondo si fa eco delle accuse di don Paul Baurell, professore di Teologia dell’Università di San Paolo, e delle denunce fatte il primo agosto 1991 a Ginevra da René Bridel, rappresentante nelle Nazioni Unite dell’Associazione internazionale giuristi per la difesa della democrazia. (…). All’articolo di fondo de La Nation ha fatto eco O Globo di Rio che ci definisce “i maggiori importatori di bimbi brasiliani”. Il corrispondente di O Globo a Roma afferma: “L’Italia è il più importante compratore di bambini…”. (…).
Anche in Perù la stampa ci accusa. Da mesi il quotidiano La Repubblica di Lima denuncia, con nome e cognome, coniugi italiani che sono arrivati in Perù per comprare bambini di pochi mesi o di pochi anni. Negli ultimi tempi avremmo <<importato>> 1.500 piccoli peruviani, molti dei quali – secondo la stampa di Lima – sarebbero stati poi assassinati per asportare i loro organi per trapianti>> (“Corriere della Sera”, 7 settembre 1991).
Quello dei bambini rapiti, schiavizzati, violentati, costretti a prostituirsi, immolati a Satana o uccisi per espiantare i loro organi è un orrore su scala planetaria. Eppure si continua a fare poco o nulla. Giornali e televisione non denunciano il problema in tutta la sua reale gravità. Ne parlano poco e male, di tanto in tanto. I pericoli per i giovanissimi, come si è visto, vengono da più fronti, non ultima è la constatazione che, sul nostro pianeta, aumentano sempre di più le sètte dedite al culto del diavolo. Lo stesso Guidi aveva avvertito: <<Alle soglie del 2000 si sta addirittura registrando un aumento di riti ‘religiosi’, mi raccomando le virgolette, che prevedono anche il sacrificio umano di bambini>> (“L’Italia settimanale”, 15 settembre 1995).
Giuseppe Cosco
STREGONERIA E POTERE POLITICO E MILITARE
Forse il nostro mondo è totalmente diverso da come lo immaginiamo e la realtà lontanissima da ciò che si vuole far credere.
La stregoneria è stata ed è utilizzata ampiamente, anche se oggi ha assunto nomi diversi. Si è appreso che diversi servizi segreti hanno selezionato degli individui “predisposti” e li hanno addestrati perché sviluppassero certe facoltà che, nel medioevo, erano punite con il rogo. Tra queste la telepatia, la bilocazione, l’attacco psichico, ecc. La notizia è certa. L’americano Richard D’Amato, esperto di spionaggio del Senato, ha dichiarato al “Washington Post” (2/12/95) che: <>. L’esperto non ha voluto dire se anche i servizi segreti italiani abbiano usato e usino la stregoneria come arma. Il cervello è ancora, in gran parte, un mistero fitto fitto. Il prof. Leonid L. Vasiliev, accademico delle scienze di Mosca, ha ammesso: <>.
La stregoneria, a dispetto di quanto comunemente si pensa, è più viva che mai ancora oggi. Si celebrano oscure pratiche, in luoghi asettici come laboratori scientifici top secret, rituali tenebrosi come quelli praticati nei sabbath medievali. Sembra incredibile, eppure, è proprio così. Il giornalista Maurizio Blondet, nel corso di un’intervista (apparsa sulla rivista “Teologica”, settembre/ottobre 1996), mi confidò: <>.
Per quanto possa sembrare assurdo si svolgono nel nostro pianeta, segretamente, rituali spaventosi che, in alcuni casi, sono espressione di pratiche ancora più orripilanti, come la <>. Esperimenti terribili, sulla falsariga di quello descritto in un introvabile libro, sono segretamente attuati: <<…si sono appropriati dei corpi di…>>. Per chi non avesse ancora capito qui viene insegnato l’omicidio magico, infatti, il mago continua: <<…come ho più volte insistito, intendo esporre lo -Yoga per non morire-, i metodi tantrici per trasferirvi alla fine dei vostri allenamenti… in un altro corpo fisico…>>. (Tommaso Palamidessi, Lo yoga per non morire, Ediz. Grande Opera, Torino 1949). Si ossessionano e si uccidono le persone magicamente.
Un ex maggiore, il quarantunenne David Morehouse, ha raccontato la sua personale esperienza di mago al servizio della Cia. Egli, tra l’altro, ha detto al “Corriere della Sera” (3/12/95): <> e alla domanda sul perché decise di andarsene via ha così risposto: <>.
Il lettore potrà pensare che si tratta di storie fantasiose ma non è affatto così. Leggete ancora quanto il ten. Col. John Alexander, scrisse su “Military Review” (n. 12, dicembre 1980), la rivista specializzata dell’Esercito americano: <>. L’articolo molto lungo si intitolava: “The New Mental Battlefield” (La nuova strategia mentale). Nella nostra società postmoderna, sono attive sfere oscure dedite ad ogni genere di ritualità tenebrosa e dionisiaca, tutte protese alla ricerca ossessiva dei poteri senza curarsi da dove questi provengano.
Apprendiamo, pure, che i servizi di intelligence non sono estranei a certe pratiche. Michael Rossman aveva avvertito: <>. Per essere chiari questa tecnologia, a cui lo studioso si riferisce, non è altro che la magia. Anche i militari sono stati molto espliciti al proposito. Una realtà inimmaginabile si apre agli occhi di chi era convinto di vivere in un mondo laico e aperto, secolarizzato e democratico, sottoposto alle leggi dell’economia e alle scoperte delle scienza, dove tutto ciò che viene chiamato “magia” sembrava essere irrilevante nel guidare l’azione politica. Invece non è affatto così.
Ci informa ancora Blondet: <> (M. Blondet, Gli <> della dissoluzione, Ediz. Ares, Milano 1994). Potrebbe aver ragione J. Finley Hurley quando nel suo “Stregoneria” (Armenia, Milano 1986) scrive: <>. Questa oligarchia misteriosa potrebbe essere molto addentrata nella conoscenza di queste antiche pratiche maledette, e tenerle in gran conto, e utilizzarle più di quanto si possa lontanamente immaginare. Forse il nostro mondo è totalmente diverso da come lo immaginiamo e la realtà lontanissima da ciò che si vuole far credere.
La stregoneria è usata nella politica e, pare, con ottimi risultati. Tra i tanti esempi che si potrebbero fare riporto, solo, quanto ha scritto il settimanale “Megapolis-Express” e, cioè, che Boris Eltsin si è servito più volte di uno stregone, camuffato da deputato, capace, tra l’altro, di controllare psichicamente i suoi colleghi parlamentari. Sarebbe stato lui a impedire un’opposizione decisiva dei parlamentari all’intervento russo in Cecenia. Lo stregone del Presidente Eltsin è, secondo la rivista, in grado di provocare la morte delle sue vittime. Egli vanta, in qualità di sensitivo, una lunga collaborazione con il Kgb. Viene ora naturale chiedersi se è mai stato dimostrato scientificamente la possibilità che una mente possa interagire con un’altra, anche a lunga distanza.
Il dott. Milan Ryzl, fisico cecoslovacco, da tempo trasferitosi in America, ha effettuato esperimenti del genere. Ha causato, tramite un soggetto agente che si concentrava su sintomi di soffocamento, attacchi di asma ad un ricevente, lontano molti chilometri (M. Ryzl, Parapsicology in Communist Countries of Europe, International Journal of Parapsychology 10: 3, 1968). Jule Einsenbud, psicanalista, affermò che: <>. Ryzl osservò che per via telepatica si potevano trasmettere anche stati depressivi e violente cefalee. Nel 1959 pochi capirono la portata di resoconti di studi, effettuati nella ex Unione Sovietica, sulla trasmissione telepatica.
Negli anni ’20 e ’30 su direttive dello scienziato russo V. M. Bekhterev furono condotti interessanti esperimenti di suggestione mentale telepatica. Il direttore dell’Istituto per lo studio del cervello e dell’attività nervosa superiore di Leningrado, V. P. Osipov, nel 1932 diede l’incarico allo scienziato Leonid L. Vasiljev di eseguire un programma di ricerca sulla “suggestione mentale”, che fu portato avanti fino al 1938. Vasiliev era già uno dei componenti la commissione scientifica operante fin dal 1922 e composta dagli psicologi A. K. Borsuk, N. D. Nikitin, V. I. Rabinovich, dai medici ipnotisti V. N. Finne, N. A. Panov, dal fisiologo, V. M. Karasik, dai fisici V. A. Poderni, A. A. Petrovskij e da altri. Questi studiosi condussero ricerche su “La suggestione mentale in esperimenti sull’uomo” e “L’azione psicofisiologica del campo magnetico sull’ipnotizzato”.
I risultati furono definiti molto interessanti da V. M. Bekhterev, fondatore e allora direttore dell’Istituto per lo studio del cervello che <> (L. Vasiliev, Esperimenti di suggestione mentale, Oscar Mondadori, 1978). Il prof. Vasiliev più tardi, nel 1943, passò all’Università di Leningrado e nel 1959 fondò, nel dipartimento di fisiologia che dirigeva, un centro di ricerche sperimentali sulla suggestione mentale. E’, tuttavia, da osservare che altri studiosi, soprattutto francesi, come lo psichiatra P. Janet, il notissimo fisiologo Charles Richet, il prof. Julij Ochorovicz, il dott. J. H. A. Gibert, ecc. avevano effettuato con successo esperimenti di suggestione telepatica a distanza.
Ad esempio, il prof. Janet nel 1878 addormentò una sua paziente che si trovava lontano da lui e la costrinse ad uscire da casa e ad andare in un preciso posto. Nel 1869 erano stati fatti altri esperimenti dal dott. Dusart che li descrisse dettagliatamente e concluse che è possibile influenzare telepaticamente soggetti anche lontani diversi chilometri dall’agente. A dimostrazione di ciò furono effettuati sorprendenti esperimenti e <> (L. Vasiliev, op. cit.).
Questi resoconti, davvero sconcertanti, provano come sia realmente possibile influire mentalmente sui propri simili, il che avvalora e rende, oltremodo, terrificante l’utilizzo di certi poteri. La realtà dell’azione mentale è stata dimostrata scientificamente e, se si nutrono ancora dubbi in proposito, per fugarli del tutto, occorre solo avere la pazienza di leggersi, per intero, i protocolli delle ricerche effettuate, in questo campo, da questi e altri seri studiosi e apprezzati scienziati. E poi, perché meravigliarsi se un individuo “dotato” può interagire con la mente profonda di un’ignara e inconsapevole persona, piegandola ai suoi voleri? Si legge, sempre più frequentemente, sui giornali, di gente (cassieri di banche, di supermercati, negozianti, ecc.) ipnotizzata da strani personaggi, in pochi secondi e, poi, rapinata.
Questi casi sembrano potersi spiegare solamente con l’ipotesi del fluido magnetico. A tal riguardo riporto quanto scriveva, sul numero 222 del “Giornale dei Misteri”, il professore Emilio Servadio: <>. Una volta questa capacità era detta stregoneria.
Con la forza della mente è possibile trasmettere a chicchessia tutto il bene del mondo o ogni specie di male. Il grande Paracelso si disse convinto di ciò esclamando: <>. Studiare questi spaventosi poteri indusse gli scienziati, forse per timore di ricevere critiche, ad inventare asettiche sigle come “Esp”, “Psi” e “Pk”. Essi, tuttavia, sapevano bene quanto afferma Ehrenwald e cioé che: <>. Viviamo, invero, in un mondo dominato dalla magia.
Per quanto li si continui a negare, certi strani poteri continuano ad essere usati nella nostra società moderna. Non è assurdo, a questo punto, credere che queste oscure tecniche siano tenute in grande considerazione anche da parte di “scienziati sociali” identificabili. I risultati di alcune antichissime conoscenze occulte possono essere inauditi, micidiali. Anche l’ipnotismo, o magnetismo che dir si voglia, può diventare un’arma molto pericolosa perché, scrisse ancora Servadio: <>. Inquietante.
E’ pure provato che i servizi segreti hanno particolarmente a cuore l’ipnosi e che, in questo settore, hanno fatto passi da gigante. Su certi possibili usi criminali della particolarissima tecnica ne parla G. H. Estabrooks nel suo libro “Ipnotismo”.
L’autore è, come lui stesso scrive, un ipnotista che presta la sua opera nei laboratori militari Top Secret degli USA.
Lì vengono condotti esperimenti segretissimi relativi, anche, all’applicazione dell’ipnosi in vasti settori politico-militari. Ecco la domanda che Estabrooks si pone nella sua opera: <<…(l’ipnotismo, nda) può essere usato per indurre qualcuno a commettere un delitto?>>. Il super esperto non ha dubbi al proposito e afferma: <<…la risposta è sì>>.
Vengono i brividi.
La maggior parte delle persone non ha la più pallida idea di ciò che si può attuare con certe particolari tecniche in mano ad “apprendisti stregoni”. La gente comune non sa neppure che un soggetto può essere portato in trance profonda, senza saperlo e anche contro la sua stessa volontà e, come è stato dimostrato, costretto ad uccidere o a suicidarsi.
( da by dr mendels Friday, Jun. 04, 2004 at 10:12 AM mail )
Mercoledì 5 Novembre 2008
FONTE: http://www.lagiustainformazione2.it/sociale/287-abuso-sui-minori/198-orrori-sui-bambini-e-imperialismo-satanico
Sangue e lavoro minorile nelle batterie delle auto elettriche
Volkswagen e Daimler non sono in grado di evitare che il cobalto estratto dai bambini in condizioni disumane sia utilizzato nelle loro auto elettriche
Non volevate saperlo, ma quella che chiamiamo sostenibilità ha spesso una faccia oscura. È il caso delle batterie al litio, nuova mecca della tecnologia di consumo, presenti in miliardi di dispositivi, dagli smartphone alle auto elettriche. Un nuovo rapporto di Amnesty International e Afrewatch, pubblicato oggi, rivela che i principali marchi dell’elettronica – tra cui Volkswagen e Daimler – non sono in grado di escludere il cobalto estratto dai bambini nelle miniere in Repubblica democratica del Congo dai loro prodotti.
Vi è qualcosa di raccapricciante nel pensare alle vetrine dei negozi di tecnologia o alla retorica green che circonda la mobilità elettrica e agli enormi buchi nel terreno, dai quali emergono ragazzini vestiti di stracci con la schiena ricurva sotto il peso di un sacco pieno di pietre.
«Milioni di persone godono i benefici delle nuove tecnologie, ma raramente si chiedono come sono prodotte – ha dichiarato Mark Dummett, ricercatore di Amnesty per l’area imprese e diritti umani – È ora che i grandi marchi si prendano una parte delle responsabilità per l’estrazione delle materie prime che compongono i loro prodotti».
Il rapporto documenta come i commercianti acquistino cobalto da zone dove il lavoro minorile è diffuso, per venderlo alla Congo Dongfang Mining (CDM), una controllata del colosso minerario cinese Zhejiang Huayou Cobalt Ltd. In Congo viene estratto il 50% del cobalto mondiale e buona parte del commercio è in mano alla CDM. La Huayou Cobalt ricava il 40% di questo minerale proprio dalle miniere di questo Stato.
Tramite i documenti degli investitori, Amnesty è riuscita a provare che le due imprese processano il cobalto prima di venderlo a tre produttori di componenti per batterie in Cina e Corea del Sud. Il passaggio successivo è la vendita a fornitori di tecnologia e accumulatori a multinazionali del calibro di Apple, Microsoft, Samsung, Sony, Daimler e Volkswagen.
Amnesty International ha contattato 16 multinazionali che si riforniscono da Huayou Cobalt e dalla controllata CDM, ma solo 4 di esse sono state in grado di confermarlo. Le altre hanno negato o hanno dichiarato di non avere le prove.
FONTE: https://www.rinnovabili.it/ambiente/sangue-lavoro-minorile-batterie-auto-elettriche-333/
Vietata la grande manifestazione contro il lockdown di Berlino Sabato 29
Ruggero Arenella
Comedonchisciotte.org
Sabato 29 Agosto il gruppo Querdenken 711 ha organizzato una seconda manifestazione dopo quella del 1 Agosto dal titolo: “La fine della pandemia – Giornata della libertà“, che ha visto una grande partecipazione di cittadini tedeschi e persone arrivate da tutto il mondo, unite nella protesta contro la dittatura del lockdown.
I giornali italiani hanno così titolato i loro articoli sulla manifestazione del 1° Agosto:
- La Stampa: “A Berlino la marcia dei negazionisti: “Le mascherine sono inutili””
- Repubblica: “Berlino, negazionisti in piazza a migliaia contro le restrizioni anti-Covid: la polizia scioglie il corteo”
- Corriere: “Coronavirus, a Berlino 15mila negazionisti in corteo contro le misure anti-Covid”
- Il Fatto: “Berlino, migliaia di negazionisti (senza mascherine) in piazza per protestare contro le restrizioni anti-Covid: “Corona, falso allarme””
- Messaggero: “Coronavirus, a Berlino sfilano negazionisti. In Italia è scontro tra Conte e Salvini”
- Ansa: “Negazionisti sfilano a Berlino, noi seconda ondata”
Oltre alla parola chiave “negazionisti”, altre parole chiave erano onnipresenti negli articoli, quali: “complottisti”, “neonazisti”, “gruppi di estrema destra”, ecc. La stampa mainstream ha inoltre sottolineato come la presenza effettiva dei mnifestanti fosse di 17-20mila persone, secondo i numeri dati dalla questura. Per gli organizzatori erano 1 milione e trecentomila. E’ difficile farsi un’idea chiara, ma secondo questo video (che riprende solo il corteo), sono almeno diverse decine di migliaia.
Insomma, la macchina del fango e la notizia passata sotto traccia ci avevano fatto pensare che questa manifestazione fosse realmente, potenzialmente, pericolosa per gli interessi di chi ci governa.
Avevamo deciso di andare alla manifestazione di Sabato come redazione di Comedonchisciotte, e riportare i fatti coi nostri occhi, fare un reportage video, interviste ai manifestanti, agli organizzatori, ecc.
E’ notizia di stamattina purtroppo, che la città di Berlino ha vietato qualsiasi manifestazione per sabato.
Michael Ballweg, fondatore dell’iniziativa QUERDENKEN-711, è scioccato dal divieto di manifestazioni. “È stato confermato il mio timore nell’aprile 2020 che nel contesto della pandemia i diritti fondamentali non siano solo temporaneamente limitati”. Riporta il sito, che aggiunge: “Azione legale presso la Corte costituzionale federale. Le manifestazioni si svolgeranno.”
Eravamo contenti che qualcosa si stesse muovendo, che i tedeschi si fossero svegliati e avessero preso coscienza e organizzato una mobilitazione popolare per far sentire la propria voce. Forse era troppo sperare che questo avvenisse in Italia, ma sulla scia tedesca, magari qualcosa poteva sorgere anche qui.
C’è una sola immagine che mi toglie la frustrazione e mi da qualche speranza, la sede di Atlanta della CNN presa a pietrate dai manifestanti:
FONTE: https://comedonchisciotte.org/vietata-la-grande-manifestazione-contro-il-lockdown-di-berlino-di-sabato-29/
ECONOMIA
VIRUS ECONOMY
“Soltanto una crisi – reale o percepita- produce vero cambiamento… il politicamente impossibile diventa politicamente inevitabile”: è la celebre affermazione di Milton Friedman che racchiude la logica della shock therapy, al cuore della politiche di intervento neoliberiste.
Ci sono cambiamenti così radicali e destabilizzanti che per essere imposti alla società, senza che questa opponga resistenza, devono essere introdotti con immediatezza e tempestività: una situazione di forte crisi e disagio da parte della popolazione rappresenta la soluzione ideale perché vengano accettati.
Dal colpo di stato di Pinochet in Cile nel ’73, dove le redini economiche del Paese vennero immediatamente prese dai Chicago boys e dal loro maestro, Milton Friedman in persona, fino alla ricostruzione post tsunami in Thailandia, affidata ai grandi investitori internazionali, alla privatizzazioni selvagge nelle cosiddette Tigri asiatiche durante la crisi finanziaria del 1997-1998, passando per le riforme repentine e drastiche imposte alla Russia post sovietica: sono infiniti gli esempi di questa metodologia di governo, come ci racconta la scrittrice canadese Naomi Klein nel suo Shock Economy. Se questi casi così emblematici sono circoscritti su scala territoriale, oggi stiamo assistendo all’incredibile e inedita applicazione del metodo friedmaniano su scala planetaria. Lo stato di panico diffuso tra la popolazione mondiale per un virus sconosciuto proveniente dalla Cina, sebbene non così pericoloso e letale come le grandi pestilenze del passato, ha creato quell’humus ideale per introdurre cambiamenti sostanziali, che altrimenti troverebbero una radicata e inevitabile resistenza.
La rinuncia ai diritti fondamentali
Forse senza precedenti nella storia dell’umanità, o quantomeno nella nostra memoria, abbiamo abdicato ai diritti considerati finora inalienabile per l’umanità, come quello alla mobilità e a esercitare il proprio lavoro; addirittura si è rinunciato ad assistere i propri cari nel momento del trapasso, alla loro commemorazione funebre, da sempre segno distintivo della spiritualità umana. In una situazione di tale accondiscendenza verso ogni imposizione liberticida che promettesse l’incolumità dal minaccioso virus, ogni novità introdotta sul piano tecnologico e di organizzazione lavorativa è passata in secondo piano, se non accolta con entusiasmo. Anche l’homo consumens ha accettato il cambiamento imposto al plusgodimento, apparentemente sospeso ma di fatto in cerca di una nuova conformazione.
Se durante il confinamento sono crollati i consumi tradizionali, ad eccezione della grande distribuzione alimentare, con una perdita incommensurabile per i settori dell’abbigliamento, della ristorazione, dell’attività sportiva, del turismo e di tutte quei comparti legati alle relazioni umane reali, a crescere è stato il già fiorente settore dell’e-commerce, della tecnologia e della farmaceutica.
Oltre ai tanti commercianti e liberi professionisti che hanno riportato perdite irrecuperabili alle proprie attività, alcune delle quali non riusciranno più a riaprire, ci sono infatti i grandi vincitori di questa crisi. Si tratta dei giganti dell’economia, la cui capitalizzazione raggiunge cifre pari a quelle dei Pil di interi Stati. A riportare maggiori utile sono, in ordine, oltre al solito Amazon (che per ora continua a tener testa al concorrente cinese AliBaba), la Microsoft, che in un solo giorno ha visto triplicare gli utenti della sua app di videochiamate Teams, e Tesla, altro gigante tecnologico. Hanno fatto affari d’oro anche la piattaforma di comunicazione Zoom Video e la cinese Tencent, attiva nel comparto delle chat e dei giochi online, che durante il lockdown hanno tenuto impegnati centinaia di milioni di giovani e non.
A vincere è stata l’economia digitale a scapito di quella reale e, come sempre nel sistema neoliberista, i giganti a scapito dei piccoli, i più ricchi a scapito dei più poveri, con un ulteriore acuirsi di una già insostenibile disuguaglianza.
Intanto, per sopravvivere le aziende che hanno potuto hanno dirottato la produzione verso il suo nuovo business: perché non siamo passati a un’economia green e ascetica, ma abbiamo solo dirottato i consumi. Così le imprese del tessile si sono riciclate nella produzione di mascherine e tute mediche, mentre la cosmetica ha virato verso i gel disinfettanti. E ancora, ventilatori polmonari, caschi, barriere in plexiglass, nuovi banchi scolastici… L’iperconsumo dannoso per l’ambiente non si è certo fermato, anzi, ha persino registrato un’impennata, se pensiamo solo ai milioni, milardi di mascherine monouso che vengono utilizzate ogni giorno.
Smart working
Dal lavoro in ufficio si è passati al cosiddetto smart working (anche se in realtà si tratta di home working), da tanto tempo decantato e sempre difficile da applicare. Una soluzione sotto molti punti di vista ottimizzante, che permette al lavoratore di guadagnare tempo perso negli spostamenti, da poter dedicare ai propri hobby e alla famiglia, e al datore di lavoro di risparmiare sui costi dell’immobile, sull’erogazione dei buoni pasti e degli straordinari. Un circolo apparentemente virtuoso, ma a ben guardare nasconde numerosi rischi. Da quello sempre più incombente di bolla immobiliare, dovuta alla possibilità per il lavoratore di spostarsi fuori dalle aree urbane, all’ingente perdita di fatturato, con rischio licenziamenti e chiusura, del settore della ristorazione legato agli uffici.
Se da un punto di vista meramente economico si è creata una scossa destabilizzatrice, che necessiterebbe di un accurato piano di riorganizzazione e di un processo di accompagnamento, sostenuto da investimenti produttivi e capaci di generare lavoro, sul piano umano la rottura è ancora più insanabile.
Può l’uomo, animale sociale per antonomasia, rinunciare alle relazioni lavorative (anche se non sempre idilliache, per una serie di fattori, spesso di natura organizzativa e malagestione dirigenziale) che lo inseriscono in una rete, una comunità con più attori? Cosa ne è del confronto e della generazione di nuove idee? Chi vive in situazioni di isolamento sarà privato dell’unico contatto umano? E le famiglie che sono costrette a dividere uno spazio domestico limitato e una rotazione degli strumenti lavorativi, aggravato dalla didattica a distanza?
La risposta a queste interrogativi dipende da quanto la crisi, reale e percepita, durerà ancora.
FONTE: https://scenarieconomici.it/virus-economy-di-ilaria-bifarini/
BAGNAI: ITALIA DEFRAUDATA PER SALVARE TEDESCHI E FRANCESI.
Sapete che il M5s ha già votato SI al MES?
Per quanto riguarda le banche come sono stati fregati, e continueranno ad esserlo, gli italiani? Prima della crisi del debito del 2011/12 le banche tedesche e francesi erano state salvate da potenti iniezioni di capitali pubblici. Fu salvato tutto l sistema delle Sparkasse tedesche, oltre a 3 su 4 delle maggiori banche olandesi. Allora , dopo, , su protesta dei cittadini, si decise che le banche dovevano salvarsi coi soldi dei risparmiatori, come se cittadini e risparmiatori fossero due categorie separate e distinte. Bisognava fare un esperimento di questo straordinario modello di incapacità progettuale e chi ne ha fatto le spese? I risparmiatori di Etruria, Banca Marche e delle popolari venete che sono stati azzerati. Ora, visto l’esperimento, allora si pensa di tornare indietro, magari per salvare ancora le banche tedesche.
Quale sarà il risultato di tutto questo? Che noi saremo bloccati dal SURE e dal MES, mentre gli altri monetizzeranno i fondi del Recovery Fund. Buon ascolto !
VIDEO QUI: https://youtu.be/ODOzZrrTZY8
FONTE: https://scenarieconomici.it/bagnai-italia-defraudata-per-salvare-tedeschi-e-francesi-sapete-che-il-m5s-ha-gia-votato-si-al-mes/
GIUSTIZIA E NORME
Contact tracing “fai da te”? Il Garante dice stop
Il chiarimento dell’Autorità sullo sviluppo di applicativi di tracciamento
L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato un chiarimento relativo allo sviluppo di applicativi di contact tracing, rilevando le iniziative che su più fronti sono portate avanti da parte di soggetti pubblici e privati in modo autonomo e, la maggior parte delle volte, con disomogeneità.
Il principale punto in argomento riguarda lo stato di emergenza da COVID-19, il quale è sì una situazione di fatto grave ed incontrovertibile ma che non può costituire una valida giustificazione da invocare in ogni momento per legittimare lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività di trattamento di dati personali. Inoltre, poiché il contact tracing è attività di monitoraggio particolarmente invasiva e di impatto nei confronti degli interessati, è necessario svolgere un bilanciamento fra finalità perseguita e tutela dei diritti e delle libertà degli interessati e tale bilanciamento, ad oggi, è operato soltanto da una norma di legge nazionale. In tal senso, infatti, puntualizza il Garante: “gli unici trattamenti di dati personali che, allo stato, possano vantare un’adeguata base giuridica, sono esclusivamente quelli che trovano il proprio fondamento in una norma di legge nazionale”.
Da ciò deriva che ogni trattamento di contact tracing che sia svolto su tale base giuridica espressamente indicata è svolto in violazione del principio di liceità, a prescindere che sia svolto da soggetti pubblici o privati.
Dal momento che un trattamento di dati personali svolto mediante applicativi di contact tracing richiede una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (ai sensi dell’art. 35 GDPR), il (mancato) riscontro di una base giuridica adeguata è un’evidenza che certamente dovrebbe essere saltata agli occhi (anche su segnalazione del proprio DPO) di quei titolari del trattamento che hanno avuto intenzione di progettare tale misura. Viene da domandarsi pertanto come mai sia potuta giungere all’attenzione del Garante (anche tramite segnalazioni) la notizia sul “proliferare di applicativi di contact tracing da parte di istituzioni pubbliche e soggetti privati”. Le prime risposte che possono venire in mente rivelano una situazione piuttosto sconfortante riguardante lo stato dell’arte della protezione dei dati: non solo non è stata svolta dai titolari del trattamento alcuna valutazione d’impatto, ma all’atto della progettazione non è stato considerata la garanzia riguardante il principio di liceità.
Appare opportuno sottolineare che ritenere l’invocazione dello stato d’emergenza come un Jolly spendibile in ogni momento per giustificare attività su dati personali, prescindendo totalmente dal rispetto dei principi del GDPR, è tutt’ora una malpratica tristemente diffusa.
Purtroppo, una corretta cultura e percezione del valore della protezione del dato personale ancora deve radicarsi tanto nell’operato delle istituzioni che nel pensiero dell’uomo comune.
FONTE: https://www.infosec.news/2020/08/26/news/riservatezza-dei-dati/contact-tracing-fai-da-te-il-garante-dice-stop/
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
Lavoratori pagati per autoisolarsi, 14 euro al giorno dal Governo: al via il progetto pilota
27 Agosto 2020
Il Governo britannico pagherà i lavoratori che dovranno mettersi in auto isolamento e non potranno lavorare da casa. Al via il contributo in forma sperimentale nelle zone più colpite dal coronavirus.
Per il momento si tratta di un progetto pilota che verrà sperimentato in alcune zone del nord ovest del Regno Unito, e sebbene non sia ancora partito ha già ricevuto numerose critiche tra cui quelle del sindaco di Greater Manchester, Andy Burnham, il quale ha affermato che si tratta si una cifra irrisoria e troppo bassa.
Lavoratori in isolamento pagati dal Governo
I lavoratori positivi al virus che dovranno mettersi in isolamento domiciliare potranno ricevere un indennizzo da parte del Governo pari a 13 sterline al giorno, per un totale di 14 giorni. Il progetto inizierà a Blackburn e in altre zone vicine in via del tutto sperimentale, il segretario della Sanità britannico, Matt Hancock, ha specificato che si tratta di una misura rivolta ai residenti che vivono nelle zone più colpite dall’epidemia, in cui si registrano molte infezioni.
Se l’iniziativa avrà successo verrà, con molta probabilità, estesa anche ad altre zone vessate dall’epidemia, ha fatto sapere il Dipartimento della Salute. Secondo i dati diffusi ad inizio di agosto, sono circa 5,5 milioni i cittadini inglesi che stanno beneficiando di un contributo durante l’epidemia, segnando un aumento dell’81% rispetto allo scorso marzo, poiché, come ha ricordato Hancock, “l’auto isolamento se si è risultati positivi al test Covid-19, o se si è entrati in contatto con qualcuno che lo ha fatto, rimane vitale per tenere sotto controllo le epidemie locali”. Hancock ha aggiunto che i pagamenti sono stati introdotti dopo il suggerimento del NHS Test and Trace, che traccia i contatti delle persone infette, precisando che in questo modo le persone non avranno una perdita economica, comportandosi nel modo corretto.
Il tracciamento dei contatti nel Regno Unito
In Inghilterra si è quasi raggiunto l’80% del tracciamento dei contatti ha detto la segreteria della Sanità, dopo che erano piovute critiche sulla gestione del tracciamento delle persone che avevano avuto contatti stretti con persone infette e a cui era stato chiesto di mettersi in auto isolamento. Saranno incentivate le squadre sanitarie pubbliche locali a partire dalla fine del mese di agosto, andando a tagliare approssimativamente 6.000 tracciatori provenienti dal servizio nazionale.
Adesso probabilmente, con l’introduzione di questo nuovo sostegno, la situazione epidemiologica potrà essere tenuta maggiormente sotto controllo. Hancock ha inoltre aggiunto che l’obiettivo del programma è quello di far arrivare i soldi alla gente rapidamente, all’inizio del loro isolamento. Il Governo da parte sua provvederà con lo svolgimento dei controlli per assicurarsi che i richiedenti del sussidio effettivamente non possano lavorare da casa.
FONTE: https://www.money.it/Lavoratori-pagati-per-autoisolarsi-14-euro-giorno-governo
Occupazione: la Germania stanzia (altri) 10 miliardi, l’Italia chiede Sure
26 Agosto 2020
Difendere i posti di lavoro ed evitare il collasso dell’occupazione con la crisi COVID: obiettivi comuni in Europa. Se, però, la Germania stanzia altri 10 miliardi di euro per i lavoratori, l’Italia deve ricorrere ai prestiti Sure.
Occupazione e lavoro in primo piano nei programmi anti-crisi dei Paesi europei.
In questa estate ancora colpita dal coronavirus e, soprattutto, dagli effetti economici della pandemia, le nazioni UE cercano di correre ai ripari per scongiurare tassi di disoccupazione preoccupanti e ondate di licenziamenti.
Come? Ogni Stato sta facendo i conti con la sua realtà e con le risorse a disposizione. Se, infatti, l’Italia si è vista costretta a richiedere i finanziamenti Sure della cassa di integrazione europea, la Germania ha appena ampliato il suo piano di sostegno al lavoro con altri 10 miliardi di euro.
Germania: per il lavoro altri 10 miliardi dalla Merkel
La Germania ha esteso il piano nazionale che ha impedito a milioni di persone di perdere il lavoro, stanziando altri 10 miliardi di euro a sostegno della sua economia.
La coalizione della cancelliera Angela Merkel ha approvato nuovi sussidi per preservare l’occupazione fino alla fine del 2021. La misura, nota in tedesco come Kurzarbeit e originariamente valida per un anno, serve per pagare la maggior parte degli stipendi e consentire alle aziende di trattenere i lavoratori durante la crisi causata da pandemia e chiusure delle attività.
Il ministro delle finanze Olaf Scholz ha quindi annunciato l’estensione del piano con altri 10 miliardi che saranno presi dal bilancio federale del prossimo anno, aggiungendosi ai 1.200 miliardi di euro che la Germania ha messo a disposizione per sostenere l’economia durante l’epidemia
L’obiettivo tedesco è di stabilizzare il quadro economico interno.
La Germania ha già utilizzato il programma di compensazione per prevenire licenziamenti di massa, aiutando il Paese a superare la crisi finanziaria poco più di dieci anni fa, quando Scholz era ministro del lavoro.
Secondo l’Istituto di ricerca economica Ifo di Monaco, circa 5,6 milioni di persone hanno beneficiato dei sussidi a luglio, rispetto ai 7 milioni di maggio.
Il pacchetto di benefici fa parte di un enorme pacchetto di spesa volto ad aiutare il Paese a uscire dalla peggiore crisi dal dopoguerra e l’estensione indica che un rimbalzo potrebbe richiedere più tempo di quanto inizialmente previsto. Le imprese tedesche, comunque, stanno mostrando maggiore ottimismo.
Occupazione: l’Italia chiama l’Europa
Il piano dell’Italia contro la disoccupazione si appoggia innanzitutto allo strumento della cassa di integrazione europea, noto come Sure.
Il Governo Conte ne ha fatto richiesta e ora la Commissione ha proposto al Consiglio UE le quote da destinare ai Paesi che vogliono attivare il finanziamento. Allo Stato italiano andrà la somma maggiore: 27 miliardi di euro (si tratta di prestiti agevolati).
Soddisfazione è stata espressa dal ministro Gualtieri:
“Grazie a questo finanziamento, realizzato attraverso l’emissione di titoli comuni europei, il risparmio per le casse dello Stato nell’arco dei 15 anni di maturità può essere stimato in oltre 5 miliardi e mezzo di euro”
La lotta alla disoccupazione resta una priorità e per questo l’Italia esulta per le risorse UE. La Germania, intanto, garantirà il lavoro senza – al momento – ricorrere ai prestiti europei.
FONTE: https://www.money.it/occupazione-germania-10-miliardi-italia-chiede-sure
PANORAMA INTERNAZIONALE
Merkel nei guai: un esercito di imprese zombie minaccia l’economia tedesca
27 Agosto 2020
Un grande pericolo si nasconde nel piano della Merkel per sostenere l’economia tedesca. La moratoria sulle procedure di insolvenza sta creando numerose imprese zombie.
La Germania ha messo in campo un ulteriore strumento contro la crisi per evitare i fallimenti delle aziende, una mossa che secondo alcuni critici causerà degli enormi problemi in futuro per l’economia numero uno d’Europa, come riporta Bloomberg.
Una moratoria che sospende le dichiarazioni di insolvenza rappresenta un campanello d’allarme: il rischio è che possa esplodere un’ondata di bancarotte contemporaneamente al termine del provvedimento. Potrebbe anche creare un sottobosco di società zombie che per forza di cose rallentato su investimenti e innovazione, drenando così le risorse dell’economia tedesca.
Germania: gli aiuti alle imprese creano un esercito di zombie
«Era una misura appropriata durante la fase acuta della crisi del coronavirus», ha affermato Ulrich Keil, fondatore del registro delle insolvenze Insolvex. «Ma il rischio che un’estensione crei aziende zombie è grande».
La sospensione delle procedura di insolvenza rimarrà ora in vigore fino alla fine dell’anno.
In tutta Europa, provvedimenti simili hanno salvato aziende e posti di lavoro, ma ora i Paesi sono chiamati a comprendere come bilanciare tale “protezione” dedicata alle aziende, così da permettere alle relative economie di ristrutturarsi e tornare a crescere.
Il fatto è che aiuti del genere non fanno altro che permettere la sopravvivenza di imprese non redditizie, ritardando inevitabilmente il cambiamento tanto necessario per rende l’economia competitiva a livello globale.
L’Associazione delle Camere di Commercio e dell’Industria tedesche (DIHK) ha accolto con favore la decisione di sospendere le procedure fallimentari, ma ha anche sottolineato come «stiano nascendo delle preoccupazioni sul fatto che le insolvenze protratte possano innescare pericolose reazioni a catena».
La colpa non è solo del COVID
Nel caso della Germania, alcuni problemi vanno ben oltre gli effetti del COVID-19. Anche prima della pandemia, molte aziende erano alle prese con cambiamenti radicali, in particolare quelle appartenenti al settore automobilistico.
La situazione è di difficile gestione: sul lungo termine è economicamente efficiente preservare i posti di lavoro in aziende che hanno un futuro, ma è economicamente inefficiente preservare posti di lavoro in aziende che difficilmente sopravviveranno ai cambiamenti strutturali dovuti alla crisi economica in corso.
Insieme alle garanzie sui prestiti e sui crediti, la proroga delle scadenze fiscali e il sostegno ai salari, la sospensione dei fallimenti in Germania ha aiutato le aziende a corto di liquidità a superare gli ultimi mesi. Secondo un recente sondaggio Ifo, una società su cinque ha affrontato il rischio di fallimento a causa della pandemia.
Una reazione a catena che getta ombre sulle elezioni Germania 2021
Prolungare la “vita” delle imprese ormai indebolite può anche avere ripercussioni sui flussi di capitale in tutta la catena aziendale. I fornitori, in particolare nell’industria chimica e dei beni di prima necessità, hanno registrato ritardi più lunghi nei ricevere i pagamenti rispetto allo scorso anno.
Il ministero della giustizia tedesco ha però specificato che sul tema dei pagamenti in ritardo non c’è da preoccuparsi, affermando che la moratoria distingue tra società insolventi e società sovraindebitate.
Si ricorda che in Germania le elezioni sono previste nel 2021 ed è impossibile non leggere una scelta politica in quest’ultima novità voluta dal governo Merkel. Di certo la salute dell’economia, delle imprese e dell’occupazione giocherà un ruolo importante nella campagna elettorale.
FONTE: https://www.money.it/Merkel-guai-esercito-imprese-zombie-Germania
La nascita di una nazione globale
La visione illuminata di Strobe Talbott e degli studenti della Rhodes Scholar
Di Matthew Ehret, Canadianpatriot.org
Nel mio precedente articolo, ho discusso il ruolo del fondatore del Brookings Institute Strobe Talbott come parte integrante del puzzle dietro il Russiagate e anche il suo indottrinamento come Rhodes Scholar a Oxford insieme al suo compagno di stanza Bill Clinton nel 1966.
Ho affrontato l’ascesa del Rhodes Trust nel 1902 come think tank progettato esplicitamente per sabotare la diffusione di un modello multipolare di repubbliche sovrane applicando “pratiche di sistema americano” di protezionismo, banche nazionali e miglioramenti interni nell’era successiva alla guerra civile.
In questo articolo, vorrei approfondire la struttura filosofica più profonda della visione del mondo di Rhodes Scholar così come si è espressa nel manifesto del Time Magazine del 1992 di Strobe Talbott “The Birth of a Global Nation” che ha scritto in preparazione per la nuova fase della sua carriera alla Casa Bianca con dozzine di altri studiosi di Rodhes che cercavano di definire le condizioni della nuova era unipolare.
Tutte le citazioni di Talbott in questo testo sono tratte da questo manifesto del 1992.
“La nascita di una nazione globale”
In piedi all’apice della disintegrazione dell’Unione Sovietica e dell’ascesa di un’era unipolare nel 1992, Talbott non poté fare a meno di celebrare la dissoluzione delle nazioni sovrane e la creazione di un governo mondiale affermando che entro il prossimo secolo “la nazione come noi la conosciamo sarà obsoleta; tutti gli stati riconosceranno un’unica autorità globale … “
Ignorando il fatto che gli stati nazione sovrani sono stati creati come strumenti per proteggere i cittadini dagli imperi, Talbott definisce falsamente il nazionalismo nei seguenti termini: “Tutti i paesi sono fondamentalmente accordi sociali, adattamenti alle mutevoli circostanze. Non importa quanto permanenti e persino sacri possano sembrare in un dato momento, in realtà sono tutti artificiali e temporanei. Nel corso dei secoli, c’è stata una tendenza generale verso unità più grandi che rivendicano la sovranità e, paradossalmente, una graduale diminuzione di quanta vera sovranità ha effettivamente un paese “.
Questa falsa definizione di nazionalismo (divenuto egemonico nel mondo accademico nelle ultime generazioni) pone poi una serie di falsi problemi che egli procede a “risolvere”.
Nel sistema hobbesiano del pensiero a somma zero che Talbott impone alla storia del mondo, si presume che gli stati nazione siano la naturale conseguenza dell’egoismo, dello sfruttamento dei deboli e della guerra. Qui Talbott ignora completamente tutte le prove che le guerre della storia sono state manipolate artificialmente da un’élite finanziaria transnazionale e invece caratterizza la guerra come lo stato naturale dell’essere dell’umanità, richiedendo così una sorta di risoluzione di un leviatano o forza globale di élite illuminate dall’alto:
“Il grande ha assorbito il piccolo, il forte il debole. Il nazionale potrebbe rendere internazionale il diritto. Un mondo del genere era in uno stato di guerra più o meno costante … forse la sovranità nazionale non era una grande idea, dopotutto.“
Descrivendo poi l’auspicata era del governo mondiale che crede essere un’utopica età futura, Talbott elenca la creazione delle meravigliose innovazioni del 20 ° secolo della Società delle Nazioni, della NATO, del FMI e della Globalizzazione.
Talbott descrive la NATO come “l’esercizio di sicurezza collettiva più ambizioso, duraturo e di successo della storia” e poi celebra il Fondo monetario internazionale. Talbott ha detto che “il mondo libero ha formato istituzioni finanziarie multilaterali che dipendono dalla volontà degli Stati membri di rinunciare a un certo grado di sovranità nazionale. Il Fondo monetario internazionale può virtualmente dettare le politiche fiscali, includendo anche quante tasse un governo dovrebbe imporre ai suoi cittadini “.
Prevedendo il protocollo Blair-Cheney R2P che avrebbe presto giustificato i bombardamenti umanitari di Kosovo, Iraq, Libia e Siria, Talbott ha sostenuto la distruzione della sovranità nazionale resa possibile dall’invasione del Kuwait nel 1991 dicendo che “gli affari interni di una nazione erano off limits per la comunità mondiale. Ma il principio dell ‘”intervento umanitario sta guadagnando consensi”.
Neoconservatori straussiani contro studiosi di Rhodes
Finora, se la visione del mondo di Talbott è abbastanza simile a quella del tuo tipico neocon, non essere sorpreso.
Gli obiettivi di un imperialista neoliberista studente di Rhodes e di un imperialista straussiano neoconservatore sono essenzialmente gli stessi. Entrambi i tipi alla fine cercano un ordine mondiale post-stato nazionale governato da un’oligarchia finanziaria e dai loro gestori alfa tecnocratici, ed entrambi definiscono il “potere” in termini di “forza” assolutamente nietzschiani.
Ci sono tuttavia molte differenze importanti che possono sembrare superficiali ma è importante capire se si desidera evitare le trappole “sinistra contro destra” nel pensare ciò molti analisti ben intenzionati sono inclini a cadere.
Una differenza principale è che mentre i neocon di una varietà Kagan-Cheney-Bolton sono molto più disposti ad accettare il fatto (almeno tra di loro) che il loro ordine mondiale ideale necessita di stati costanti di “guerre eterne” asimmetriche di uno contro tutti, gli imperialisti di sinistra della mentalità di Talbott preferiscono promuovere una narrativa più pacifista che non ho dubbi che alcuni di loro – compreso lo stesso Talbott – credano effettivamente essere vera. Il loro è un fascismo arcobaleno “illuminato” con una faccia democratica e una patina verde malthusiana che Aldous Huxley una volta descrisse come “un campo di concentramento senza lacrime”.
La via verde al governo mondiale
Ritornando al manifesto di Talbott, viene introdotto il percorso verde verso il nuovo ordine mondiale che differenzia un neocon dal neo liberale insieme alla sua ammirazione per l’uomo potente: “Il vertice della Terra del mese scorso a Rio ha significato l’accettazione da parte dei partecipanti di ciò che Maurice Strong, il principale impresario dell’evento, ha definito ‘la sovranità trascendente della natura’: poiché i sottoprodotti della civiltà industriale attraversano i confini, così deve l’autorità trattare con loro.”
In un saggio del 1992 intitolato “From Stockholm to Rio: A Journey Down a Generation”, Maurice Strong (che Talbott ha sempre venerato) ha scritto:
“Il concetto di sovranità nazionale è stato un principio immutabile, anzi sacro, delle relazioni internazionali. È un principio che cederà solo lentamente e con riluttanza ai nuovi imperativi della cooperazione ambientale globale “.
Due anni prima, Strong ha rilasciato un’intervista in cui descriveva un “libro di narrativa” che stava fantasticando di scrivere e che ha descritto nel modo seguente:
“E se un piccolo gruppo di leader mondiali concludesse che il rischio principale per la Terra deriva dalle azioni dei paesi ricchi? E se il mondo vuole sopravvivere, quei paesi ricchi dovrebbero firmare un accordo per ridurre il loro impatto sull’ambiente. Lo faranno? La conclusione del gruppo è “no”. I paesi ricchi non lo faranno. Non cambieranno. Quindi, per salvare il pianeta, il gruppo decide: non è l’unica speranza per il pianeta che le civiltà industrializzate crollino? Non è nostra responsabilità realizzarlo? “
Proprio come la sua controparte sociopatica George Soros, l’intera carriera di Strong era stata dedicata alla causa di un governo mondiale verde dai suoi primi giorni come asset canadese dei Rockefeller e vicepresidente di Power Corporation, fino al suo ingresso nel nuovo governo liberale di Lester Pearson nel 1963. Fu qui che Strong creò la Canadian International Development Corporation che contribuì ad accelerare la 3 ° schiavitù del debito mondiale (concessione di prestiti alle nazioni povere a condizione che aderissero alle condizioni del FMI / Banca Mondiale che le tenevano per sempre sottosviluppate e colonizzate). La grande innovazione di Strong durante questo periodo fu la sua applicazione dell’idea di “tecnologie appropriate” che le nazioni povere ci si aspettava che investissero in una “tecnologia sporca” piuttosto che in quella avanzata come l’energia nucleare che “modificava troppo gli ecosistemi tribali naturali”.
In molti modi, Maurice Strong insieme al principe Filippo (che era presidente del World Wildlife Fund mentre Strong era vicepresidente del WWF nel 1977) e Laurence Rockefeller (la mano di controllo dietro sia il movimento di conservazione americano che il movimento di divulgazione sugli UFO ), sono stati i fondatori del Green New Deal che viene attualmente spinto come “soluzione” all’imminente collasso economico.
“Uno e molti”
Un importante concetto filosofico deve essere affrontato da tutti i truth seeker per apprezzare appieno i giochi e le manipolazioni imperiali che hanno definito la nostra storia collettiva così come il nostro futuro collettivo. Sebbene questo concetto possa essere formulato in molti modi, la sua espressione più semplice è “il paradosso dell’Uno e dei Molti”.
Il paradosso in tre brevi passaggi:
TUTTI i processi che sono ponderabili esistono simultaneamente come “uno”, “molti” e “infiniti”.
Secondo le regole della logica, una cosa può essere “A” o “Non A”, ma non può mai essere sia “A” che “Non A”
Quindi, come potrebbe qualcosa essere simultaneamente uno, molti e infinito?
Usciamo per un secondo dal regno astratto guardando un esempio concreto.
Un essere umano può essere concettualizzato come uno (cioè una persona con un corpo e una identità), ma anche come molti (cioè: la somma totale di arti, organi, cellule, ossa ecc…). Può anche essere definito come un’entità infinitamente suddivisa di atomi e sottoparticelle all’infinito. Lo stesso vale per un edificio, una sedia, un albero, un cane, una poesia, un dipinto o anche l’UMANITÀ stessa.
Nel suo bellissimo dialogo di Filebo (su come giudichiamo “Bene / Male”), Socrate descrive la scoperta di questo carattere a tre ante di tutta la realtà come un dono prometeico che deve poi essere imbrigliato responsabilmente:
“Un dono del cielo, che, come immagino, gli dèi gettarono tra gli uomini per mano di un nuovo Prometeo, e con esso un lampo di luce; e gli antichi, che erano migliori e più vicini agli dei di noi, tramandavano la tradizione che qualunque cosa si dica sia composta da una e molte, e abbia il finito e l’infinito impiantato in esse: vedere, quindi, che tale è l’ordine del mondo, anche noi dovremmo in ogni indagine iniziare con l’idea di ciò che è oggetto di indagine; questa unità la troveremo in ogni cosa. Dopo averlo trovato, possiamo procedere a cercare due, se ce ne sono due, o, in caso contrario, tre o qualche altro numero, suddividendo ciascuna di queste unità, finché alla fine l’unità con cui abbiamo iniziato è vista non solo essere uno e molti e infiniti, ma anche un numero definito; non si deve permettere che l’infinito si avvicini ai molti finché non sia stato scoperto l’intero numero delle specie intermedie tra l’unità e l’infinito, – allora, e non fino ad allora, possiamo astenercidalla divisione, e senza preoccuparci ulteriormente degli infiniti individui possiamo lasciali cadere nell’infinito. Questo, come stavo dicendo, è il modo di considerare, imparare e insegnarsi l’un l’altro, che gli dei ci hanno tramandato “.
Come per mettere in guardia i futuri studiosi di Rhodes dalla mentalità pigra che preferiscono saltare i passaggi nella loro comprensione del sistema di umanità che desiderano gestire politicamente- dice Platone: “Ma i saggi del nostro tempo o sono troppo veloci o troppo lenti nel concepire la pluralità nell’unità. Non avendo metodo, fanno comunque il loro uno e molti, e dall’unità passano subito all’infinito; i passaggi intermedi non gli vengono mai in mente “.
Si pone quindi la domanda: come definiamo il rapporto dell’infinito con i molti e dei molti con l’uno? Quello è semplicemente una somma totale di parti? O è qualcosa di più?
Un empirista (o uno che ha ridotto in schiavitù le proprie capacità metafisiche per percepire le regole percettive) dovrebbe concludere: Sì.
Poiché nozioni metafisiche come Giustizia, Bontà, Anima, Scopo, Creatività, ecc … non hanno parti, non sono delimitate da vincoli temporali o spaziali (non puoi tagliare una “Giustizia” a metà e condividerla) e quindi non sono soggette a percezione sensoriale: l’empirista afferma che non possono effettivamente esistere in alcun modo significativo. Come le Callicole di Platone presenti nel dialogo di Gorgia o il brutale Trasimaco nel Libro uno della Repubblica , tali concetti “astratti” sono solo convenzioni sociali (come gli “stati nazione” di Talbott), usati per ragioni utilitaristiche di gestione della società ma mai presunti per essere veri da una master class “illuminata”.
Prendi qualsiasi dialogo platonico e incontrerai trattamenti rigorosamente dialettici di questo problema da una moltitudine di angolazioni. Vale la pena fare esercizio.
Gli studiosi di Rhodes, gli straussiani e altri imperialisti nel corso dei secoli sono sempre stati e saranno sempre molto consapevoli di questo paradosso. Tutti gli imperialisti che riducono in schiavitù i loro poteri di ragionamento alla percezione dei sensi soffrono tutti della stessa incapacità di risolvere i paradossi ontologici di cui Socrate ci ha messo in guardia nel Dialogo di Filebo sopra … Vogliono governare senza prima essersi presi il tempo di conoscere la natura della specie che desiderano governare, l’universo in cui desiderano governare.
Questo piccolo soggiorno filosofico ci riporta al manifesto di Talbott del 1992.
La soluzione fallita di Talbott all’uno e ai molti
Talbott conclude il suo trattato con un’intuizione significativa della “falsa risoluzione” oligarchica al paradosso dell’Uno e dei Molti: descrivendo il processo di balcanizzazione che presto sarebbe stato imposto all’Unione Sovietica e la più ampia diffusione dei movimenti separatisti di suddivisione in tutto il mondo, afferma Talbott che sono un “fenomeno fondamentalmente positivo: una devoluzione del potere non solo verso l’alto verso gli organismi sovranazionali e verso l’esterno verso i commonwealth e i mercati comuni, ma anche verso il basso verso unità di amministrazione più libere e autonome che consentono a società distinte di preservare le proprie identità culturali e di governarsi. Questo viene definito a livello locale, regionale e globale allo stesso tempo “.
Definendo la società “a livello locale, regionale e globale”, Talbott delinea un’infinità [suddivisibile localmente], molte [nazioni regionali sempre più balcanizzabili] e una ineludibile [la comunità globale].
Poiché questa configurazione è radicata nella convinzione che “interi = la somma delle loro parti”, la gente di Talbott sceglie di promuovere forme di “federalismo mondiale” che impongono l’ordine dall’alto alla società.
Se l’umanità può essere socialmente ingegnerizzata per pensare localmente, suddivisa in base alla razza (vedi: Black lives Matter), credo religioso, micro stati, generi (anche infinitamente suddivisibili), ecc … allora gli schiavi possono votare felicemente per qualsiasi signore della guerra CHAZ locale o parlamentare sulla loro piccola sezione del gioco da tavolo come meglio credono. Alla fine la loro scelta non avrà molta importanza poiché le regole del sistema di gioco mondiale sarebbero per sempre fuori dalla loro sfera di influenza “democratica”.
Questo mondo utopico suddiviso in micro-democrazie sarebbe “armonizzato” da un ordine globale di ingegneri sociali non eletti ed élite illuminata che gestirebbero scientificamente i rendimenti decrescenti delle risorse da destinare agli inutili mangiatori in questo Brave New World. La nuova religione mondiale avrebbe una tinta decisamente verde, la moralità si ridurrebbe al nulla liberale di “tollerare opinioni e generi infinitamente suddivisi” e la visione di Orwell sarebbe completa.
L’unico problema era l’Alleanza Multipolare
Siamo stati introdotti alla falsa risoluzione dell’Uno e dei Molti a cui hanno aderito imperialisti e tecnocrati. Vediamo ora una soluzione più sana al paradosso che è stato adottato dai leader dell’Alleanza Multipolare che ha assunto un carattere potente con l’annuncio di Xi Jinping del 2013 della Nuova Via della Seta e l’ingresso di Putin in Siria nel 2015. Dal 2015, sia l’Unione economica eurasiatica guidata dalla Russia, lo sviluppo artico e la Nuova Via della Seta (che ha visto aderire 135 nazioni) si sono integrate in un sistema unificato insieme a un’architettura finanziaria multipolare alternativa, sempre più indipendente dalla manipolazione oligarchica occidentale.
La riaffermazione della sovranità nazionale legata a questa alleanza multipolare fa infuriare tecnocrati come Talbott e altri profondi statisti imperiali britannici fino ai confini della terra per la semplice ragione che non si basa su “controlli strutturali dei molti” in stasi, ma su progresso scientifico e tecnologico. Questo principio di cambiamento creativo è la risoluzione del paradosso ontologico sollevato in ogni dialogo platonico. Quando si tiene conto della ragione creativa e dei suoi frutti come caratteristica distintiva dell’umanità come Uno, allora arriviamo a riconoscere che l’umanità sarà sempre più della somma delle sue parti. L’umanità, è una specie auto-perfezionabile capace di scoperte sconfinate di principi dell’universo,
Poiché questo sistema aperto / carattere creativo è intrinsecamente incontrollabile e causa di disequilibrio, gli studiosi di Rhodes e i neocon ossessionati dal controllo divino non possono fare altro che odiarlo e temerlo.
Il ritorno degli impulsi nazionalistici in America nel 2016 dopo decenni di controlli neocon / Rhodes Scholar ha rappresentato la più grande paura del Deep State e per questo motivo è stato elaborato un dossier disperato e sciatto per annullare le elezioni a tutti i costi.
Fortunatamente, i controlli quasi assoluti di cui l’oligarchia ha goduto nel 1992 per celebrare il Nuovo Ordine Mondiale sono rapidamente svaniti e il jig, come si suol dire, è sempre più alto.
Oggi, gli stati nazione (inclusi gli stessi Stati Uniti) hanno la prima possibilità da decenni di salvarsi da una nuova dittatura dei banchieri globali saltando a bordo di un nuovo sistema di cooperazione vincente sia sulla terra che, sempre più nello spazio .
Il primo punto all’ordine del giorno deve essere l’immediata accettazione della richiesta del presidente Putin per un vertice di emergenza a cinque nazioni seguito subito dopo da un nuovo sistema economico guidato da grandi progetti, crescita a lungo termine e CAMBIAMENTO CREATIVO.
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Matthew Ehret è l’Editor-in-Chief della Canadian Patriot Review , un esperto BRI sui discorsi tattici , ed è autore di 3 volumi della serie di libri “Untold History of Canada” . Nel 2019 ha co-fondato la Rising Tide Foundation con sede a Montreal . Può esserecontattato al seguente indirizzo: matt.ehret@tutamail.com
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Fonte primaria – http://canadianpatriot.org/the-birth-of-a-global-nation-what-makes-a-modern-rhodes-scholar/
Link fonte (traduzione italiana) = La nascita di una nazione globale: Gli studenti e la filosofia di Rhodes – https://www.databaseitalia.it/la-nascita-di-una-nazione-globale-gli-studenti-e-la-filosofia-di-rhodes/
Scelto e pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
FONTE: https://comedonchisciotte.org/la-nascita-di-una-nazione-globale/
POLITICA
La memoria corta di Azzolina: quando sabotava coi sindacati
Prima di fare politica era attivista dell’Anief e contestava il governo sui precari. Poi il voltafaccia
Monta inarrestabile la protesta contro una ministra dell’Istruzione tanto arrogante quanto incompetente, indifendibile dall’inizio del mandato e rivelatasi inadeguata oltre ogni immaginazione.
L’ultima è l’attacco scomposto e irresponsabile, che ha indignato perfino l’alleato democratico, portato ai sindacati, e ai presunti sabotatori al loro interno, nell’intervista di ieri a Repubblica: remerebbero, secondo la Azzolina, contro la riapertura settembrina delle scuole. A parlare è peraltro un’ex sindacalista, un tempo paladina dei precari. L’11 luglio 2018 Azzolina, in una riunione congiunta delle settime Commissioni di Camera e Senato, in risposta a un’audizione del ministro dell’Istruzione di allora (Marco Bussetti), dichiarava in aula: «Abbiamo tante di quelle emergenze: abbiamo docenti da stabilizzare, abbiamo vincitori, idonei di concorso, Gae storici, diplomati magistrali, docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado». Due mesi dopo, in un video postato su YouTube (20 settembre 2018), la scena si ripete: l’onorevole, partita lancia in resta contro la Buona Scuola, difende a spada tratta la stabilizzazione dei precari della scuola, per dare una «prospettiva ai lavoratori che per tre anni hanno profuso il loro impegno all’interno delle scuole italiane. Non accadrà più. D’ora in poi il nostro impegno andrà nella direzione di rendere il contratto a tempo indeterminato la regola, non l’eccezione». Ora, da quando è ministra, Azzolina quei precari li disprezza.
Maestra nell’arte dello scaricabarile, la ministra è sbocciata sindacalmente nell’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief), una onlus fondata nel 2003 a Palermo (per tutelare, in particolare, proprio i precari scolastici), e lì si è data parecchio da fare, militando prima in Piemonte e poi in Lombardia. Il 10 novembre 2009 Marcello Pacifico, il presidente nazionale dell’associazione (tuttora in carica), in un’intervista a un quotidiano on line (www.ilsussidiario.net) aveva annunciato trionfale l’esito positivo del ricorso fatto al Tar dal suo sindacato, contro il decreto Gelmini, in difesa di più di 8.000 precari (degli oltre 20.000 ricorrenti totali). Cinque anni dopo Lucia Azzolina compare come relatrice sulla locandina di un seminario di studi Anief (La legislazione scolastica, Chieri, I.C. Chieri I, 14 novembre 2014) organizzato all’interno di un corso diretto dallo stesso Pacifico (La buona scuola. Facciamo crescere il Paese). Il suo nome riaffiora poco più di un anno dopo, quando è relatrice di un altro seminario Anief in tema di riforma scolastica: La «Buona Scuola» e le nuove norme sulla mobilità tra organico dell’autonomia e ambiti territoriali (Milano, I.C. R. Pezzani, 16 febbraio 2016). Nel 2107 Azzolina torna a insegnare, lasciando il sindacato fondato da Pacifico. Avrebbe poi detto: «Per un po’ ho lavorato all’Anief, esperienza che mi ha fatto capire, purtroppo, come funziona il sindacato»: www.tpi.it, 28 dicembre 2019).
Dopo l’elezione a ministra l’Anief di Novara-Biella-Vercelli ha diramato un comunicato (31 dicembre 2019), firmato dal presidente locale, Giuseppe Faraci, di congratulazioni all’ex affiliata. Nel comunicato si diceva «oramai scaduto il tempo perché possano trovare soluzione definitiva le annose questioni legate al mondo del precariato come ad esempio la stabilizzazione dei precari . Non sono più tollerabili atteggiamenti discriminatori, docenti di ruolo e docenti a tempo determinato hanno stessi doveri e non possono non avere stessi diritti . Tutte queste ed anche altre rivendicazioni, negli anni scorsi, le abbiamo urlate insieme al neo ministro Azzolina e noi ne siamo fieri!» Dimettetela.
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/politica/memoria-corta-azzolina-quando-sabotava-coi-sindacati-1884840.html
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