RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 9 MAGGIO 2019
A cura di Manlio Lo Presti
Esergo
L’esperienza è il fantino, ma la cultura è il cavallo.
(Doris Day e Clark Gable nel film Dieci in amore)
https://www.facebook.com/Detti-e-Scritti-958631984255522/
Le opinioni degli autori citati possono non coincidere con la posizione del curatore della presente Rassegna.
Tutti i numeri dell’anno 2018 della Rassegna sono disponibili sul sito www.dettiescritti.com
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SOMMARIO
Il grande raggiro alle popolazioni d’Europa
Moscovici apre la campagna elettorale del PD
DITTATURA DEL PENSIERO UNICO.. 1
Salone del Libro, l’editore Polacchi indagato per apologia del fascismo. 1
Corradino Mineo: “Preparatevi alla guerra mondiale nel Mediterraneo”. Scenario inquietante. 1
Bolzano, quindicenne violentata mentre torna da scuola: fermati e rilasciati i due sospettati 1
La mafia nigeriana, storia delle cosche venute dall’Africa Nera. 1
“Ti ammazziamo se Aldo Moro diventa Santo”. 1
Il Corriere della Sera si schiera: «L’islamismo uccide la nostra civiltà». 1
Moretti da barzelletta: “Per colpa di Meloni e Salvini mi insultano tutti. Li denuncio” 1
PUTIN, XI, ASSAD E MADURO, TUTTI CONTRO L’EGEMONIA AMERICANA 1
I falchi di Washington puntano all’Iran e al Venezuela. 1
GUERRA ALL’IRAN – SI PREPARA UN FALSE FLAG?. 1
Adesso Papa Francesco perdoni l’eretico Buonaiuti 1
Giallo a Parigi, funzionario italiano dei Servizi segreti trovato morto in hotel 1
Mare Jonio: infrange ordine della Guardia costiera
La Cassazione: «Non si neghi l’asilo a chi torna e rischia la vita». 1
Risparmiometro: partono i controlli selettivi sui conti correnti 1
LA STRATEGIA DI GUERRA FINANZIARIA AMERICANA.. 1
«Non siamo qui per scrivere la storia ma per fare un processo». 1
Prelievo forzoso sulle pensioni. Conguagli e tagli sugli assegni 1
La posta in gioco nel restauro di Notre-Dame. 1
L’Iran si ritirerà parzialmente dall’accordo sul nucleare. 1
La Didattica e la Geopolitica. 1
A pezzi l’amicizia Germania – USA
Brexit, il Regno unito voterà alle europee
Delegano ai Pm pure l’antifascismo. 1
Tra CasaPound e NoTav, a Torino il Salone dell’Ipocrisia. 1
Scenari per il dopo Conte: Giorgetti premier e Cottarelli all’Economia. 1
Esperimenti gender sui bimbi, in Gran Bretagna si dimettono 5 medici 1
74 anni fa finiva la Seconda Guerra mondiale in Europa. 1
Ecco che atmosfera si respirava nella sala dove fu firmata la resa dei nazisti 1
EDITORIALE
Il grande raggiro alle popolazioni d’Europa
Manlio Lo Presti – 9 maggio 2019
Il rumore mediatico politico continua ad aumentare a ridosso del 26 maggio, giorno della votazione per il “nuovo” Parlamento europeo.
Come per moltissime altre vicende politiche, la sarabanda in corso è focalizzata per la elezione di un Parlamento che – unico al mondo – non ha poteri legiferativi. Una funzione, così importante e delicata che è l’essenza della democrazia e frutto di lunghissimi studi teorici dal Settecento ad oggi, è del tutto assente nella democrazia della cosiddetta unione europea.
La legiferazione e quindi la attuazione degl’indirizzi politici, economici e strategici del vecchio continente è demandata alla Commissione europea che determina la linea politica dell’unione (1)
I 28 commissari (2) – uno per ogni Paese membro – gestiscono in piena autonomia decisionale il destino di 741 milioni di cittadini (3). Sono nominati dal Parlamento europeo e quindi non hanno legittimità proveniente dalla elezione diretta da parte dei popoli europei. Si tratta quindi di superburocrati che agiscono in totale estraneità con il comune sentire dei cittadini. Si tratta quindi di una cittadella fortificata dedicata in modo totale alla salvaguardia della stabilità dell’euro mediante azioni restrittive e mai propulsive e di sviluppo economico che hanno avuto il risultato di provocare la morte di migliaia di persone, come nel caso Grecia, e il tracollo economico di Paesi prevalentemente a sud del continente (4).
Tutto ciò premesso in estrema sintesi
la lotta e il trambusto mediatico e circense intorno alla conquista di una struttura elefantiaca senza poteri democratici che difficilmente potrà essere riformata finché non avrà ripreso in mano il potere legislativo, appare in tutta la sua inutilità.
Le popolazioni europee saranno totalmente escluse da qualsiasi processo decisionale finché non potranno eleggere direttamente i propri rappresentanti. Un’assemblea che sarà finalmente in grado di formare governi democraticamente eletti che avranno il compito di formare governi di reale indirizzo politico, gestionale ed economico.
Non facciamoci illusioni, la megamacchina comunitaria non muterà. I 28 commissari saranno assediati e foraggiati da oltre 3.000 gruppi di pressione (lobby) che tireranno la loro giacchetta per avere normative favorevoli i cui costi COLOSSALI continueranno a ricadere pesantemente sulle popolazioni d’Europa.
I 28 commissari saranno debitamente indirizzati a perseguire politiche depressive di tutela dell’euro:
- agiranno con operazioni verticistiche di palazzo, perché al di fuori da pressioni del consenso democratico;
- continueranno a sterminare intere popolazioni di Paesi più deboli economicamente con politiche depressive, Mai pensare ad una idea di sviluppo armonico del sistema economico della intera UE;
- useranno l’arma dello spread ogni volta che qualche paese non ha votato nel modo giusto – alla faccia delle elezioni democratiche;
- l’amministrazione della cosiddetta unione europea continuerà ad essere sovragestita dall’asse anglo-franco-tedesco-USA che non ha alcun interesse a far sviluppare altri Paesi che diventerebbero ulteriori concorrenti;
- le politiche repressive da gendarmeria e non legittimate da consenso condiviso delle popolazioni-bersaglio provocheranno l’aumento dissennato della disoccupazione oggi stimata intorno alle 50.000.000 di unità destinato a superare gli 80.000.000 con le imminenti robotizzazioni del lavoro;
- estensione ulteriore di precariato e salari bassissimi compatibili con quelli che saranno erogati ai 50.000.000 di neoschiavi immigrati forzosamente dall’Africa: una nuova edizione titanica del caporalato planetario travestito da motivi “umanitari” pubblicizzati dalle “anime belle” di marxiana memoria;
- in caso di Paesi difficilmente gestibili, il Sinedrio dei 28 provocherà una serie di secessioni pilotate, nella considerazione che staterelli piccoli sono più gestibili e malleabili in quanto più bisognosi di finanziamenti capestro della BCE (5)
P.Q.M.
Le popolazioni d’Europa saranno ancora una volta
raggirate,
distratte,
umiliate,
offese,
stordite,
spaventate,
gabbate,
impoverite,
sostituite progressivamente con imponenti piani di importazione forzosa di 50.000.000 neoschiavi africani pagati 2/3 euro al giorno,
sottopagate
spinte ad indebitarsi in massa con prestiti al 17% di tasso e oltre per sostenere i propri consumi,
precarizzate con occupazioni temporanee,
ipermedicalizzate (“amorevolmente” curate dai colossi farmaceutici con vaccinazioni di massa, sospinte da abili campagne di puro terrore),
orientate in massa davanti ad una tastiera (cellulare, tablet, pc, ecc) dalla quale sono da tempo possibili controlli e dossieraggi di massa,
trasformate da dispositivi cibernetici di tracciamento e di condizionamento iniettati in parti del corpo (aziende svedesi già hanno imposto questo ai propri dipendenti).
Non credo che si realizzeranno migliorie per i popoli d’Europa che devono restare nel recinto, felicemente androidi dediti al consumo e con paghe da fame.
Punto …
Ne riparleremo dopo il 27 maggio 2019 e oltre, quando il sole sorgerà ancora …
NOTE
1) https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-commission_it#composizione
2) https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-commission_it
3) https://it.wikipedia.org/wiki/Europa
4) http://www.imolaoggi.it/2014/11/17/chi-governa-realmente-nellunione-europea/
5) la strategia di frantumazione di Stati troppo grandi e “ribelli” è confermata da tempo dalla parcellizzazione delle nazioni dell’Est, i tentativi separatisti in Spagna, le prossime spinte separatiste in Italia che sono iniziate con le ampissime autonomie regionali. Gli staterelli poi, sono troppo piccoli per amministrarsi e finiscono nella trappola infernale della BCE che li finanzia con la tattica eversiva e ben sperimentata del Fondo Monetario Internazionale che ha provocato migliaia di morti per indigenza in Sudamerica e in Grecia (la solita ricetta di questi sicari è la seguente (elenco non esaustivo) : a) eliminazione dello stato sociale, b) salari bassi, c) sanità trasferita alle assicurazioni private, d) predominio dei colossi farmaceutici per imporre vaccini e la medicalizzazione ossessiva dei cittadini terrorizzati, e) svendita delle imprese funzionanti, f) politiche di immigrazione incontrollata come caos per fiaccare le resistenze, g) politiche LGBT per frantumare le solidarietà familiari, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.)
IN EVIDENZA
Moscovici apre la campagna elettorale del Pd. M5s: “Ecco perché Bruxelles ci contrasta”
Polemica sulla partecipazione del commissario europeo all’evento organizzato a Roma da Roberto Gualtieri. L’eurodeputato Pedicini: “A Renzi permettevano tutto, doppiopesismo vergognoso”
Redazione Bruxelles – 7 maggio 2019 17:35
Moscovici apre la campagna elettorale del Pd. M5s: “Ecco perché Bruxelles ci contrasta”
Sarà presente anche il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, all’apertura della campagna elettorale del Partito democratico. All’evento, organizzato a Roma dal parlamentare europeo in corsa per la conferma, Roberto Gualtieri, parteciperà anche l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’annunciata presenza sul palco del socialista francese, protagonista delle tensioni tra Bruxelles e il Governo gialloverde, ha scatenato le polemiche di chi vede nel “tifo” di Moscovici per la lista democratica una conferma del suo “doppiopesismo” nelle valutazioni sui conti pubblici italiani.
Moscovici apre la campagna elettorale del Pd. M5s: “Ecco perché Bruxelles ci contrasta”
“Il commissario europeo Moscovici getta la maschera”, attacca l’europarlamentare del Movimento 5 stelle Piernicola Pedicini. “Ecco per chi tifano i commissari europei ecco perché Moscovici si è opposto con tutte le sue forze al varo della manovra del cambiamento”, scrive riferendosi alla legge del bilancio 2019, sulla quale pende un giudizio negativo dello stesso commissario che ha criticato il reddito di cittadinanza
Continua qui: https://europa.today.it/attualita/moscovici-campagna-elettorale-pd.html
È più difficile capire o parlare? Parlare è oggi diventato pericoloso? Un aspetto sgradevole che trattiene dal parlare quelli che hanno incominciato a “capire” è la quasi certezza di non essere creduti e di essere ridicolizzati
Di Francesco Lamendola – 7 MAGGIO 2019
Domenica scorsa, 5 maggio 2019, il papa, in Bulgaria, invece di assolvere alla sua missione spirituale ha iniziato il suo tour pre-elettorale in vista delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ha lanciato, da Sofia, l’ennesima crociata a favore dei migranti, dotati di uno speciale permesso divino per essere accolti incondizionatamente nei Paesi europei, e ha presentato se stesso come l’uomo del dialogo e della pace e come araldo di un nuovo modo d’interpretare e di vivere il Vangelo. Peccato che non un solo prelato ortodosso si sia presentato all’appuntamento: cosa che, ovviamente, i nostri mass media si son guardati bene dall’evidenziare, o anche solo dal riferire. C’erano solo un rappresentante del protestantesimo, uno dell’islam, uno del giudaismo, più un vescovo armeno. Insomma, è stato peggio di un flop: è stato un segnale. Le Chiese ortodosse non hanno raccolto il suo invito; nel cuore di un Paese ortodosso, nessuno ha voluto accoglierlo, se non il presidente della Repubblica, che è dubbio di quale credito goda in casa sua; peraltro, il Patriarca cattolico bizantino ha da tempo scomunicato il sedicente papa Francesco, e anche la Chiesa cattolica ceca lo ha dichiarato eretico, annunciando che la sede di San Pietro è attualmente vacante.
Il papa, in Bulgaria, invece di assolvere alla sua missione spirituale ha iniziato il suo tour preelettorale in vista delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo,
e ha lanciato, da Sofia, l’ennesima crociata a favore dei migranti!
Questa è la situazione nell’altra metà dell’Europa, nel mondo ortodosso e fra i cattolici di rito orientale: le fanfaronate del signore argentino, i suoi gesti enfatici, le sue reiterate esortazioni al dialogo fra i popoli e le religioni, con tanto di bacio delle scarpe ai capi di Stato, non incantano proprio nessuno: solo nell’Europa occidentale il trucco funziona, perché qui i mass media, anche quelli laici e laicisti, sono tutti massicciamente schierati della sua parte e sono più che mai impegnati a nascondere gli abusi, gli scandali, le eresie che contraddistinguono questo pontificato. In particolare, il suo continuo abuso della propria funzione spirituale per veicolare un’incessante, ossessiva propaganda mondialista e immigrazionista, così come i suoi silenzi assordanti e le sue omissioni per quanto riguarda i grandi temi etici e la persecuzione che i cristiani, specie i cattolici, soffrono nel mondo, nell’Europa orientale semplicemente non vengono più accettate; così come non vengono accettate le nuove indicazioni in ambito pastorale, come il via libera alla Comunione per i divorziati risposati a partire dalla pubblicazione di Amoris laetitia.
Nelle democrazie occidentali vige un controllo silenzioso ma ferreo sull’informazione, la cultura, la scuola e l’università: non c’è un vero contraddittorio, non c’è un’offerta diversificata, ma tutto è riconducibile a un’unica regia il cui scopo è appiattire le coscienze, spegnere il senso critico e veicolare una versione strumentale delle cose, un quadro volutamente distorto della realtà.
Questa situazione ci conduce a delle curiose riflessioni. Noi europei occidentali siamo fieri della nostra democrazia e ci vantiamo di avere un sistema sociale basato sul pluralismo, il rispetto e la tolleranza della diversità: eppure tutto sta a mostrare chel’informazione è sostanzialmente taroccata e che anche gran pare del sistema culturale e scolastico non versa in condizioni migliori. Si può passare da un giornale all’altro, da un canale televisivo all’altro, ma non si riesce mai ad avere una informazione realmente spassionata e completa: è come se vigesse una censura molto efficiente, anche se non dichiarata, che s’incarica di eliminare o addomesticare tutte le notizie che potrebbero gettare una luce diversa sulla realtà, e quindi aprire spiragli di consapevolezza e di autentico senso nei cittadini. Tornando a Bergoglio, il pubblico che seguiva la Messa pasquale dalla televisione non ha potuto vedere la sua omissione liturgica, il rifiuto d’inginocchiarsi al momento dell’elevazione, perché le telecamere si sono spostate sui cardinali che si inginocchiavano, il che ha dato a credere che anche il papa stesse facendo lo stesso. Questo è solo un esempio; e non vale solo per ciò che riguarda il tristo personaggio che si fa chiamare papa e che parla sempre di dialogo e ascolto, ma non dialoga mai con alcuno, perché troppo occupato a farsi incensare e idolatrare, e che si rifiuta di ascoltare le richieste dei cattolici, al punto da rispondere col più totale silenzio alla richiesta di chiarimenti su questioni di fede che gli vengono da cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli. Se
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Salone del Libro, l’editore Polacchi indagato per apologia del fascismo
di Andrea Giambartolomei – 8 maggio 2019
Alla vigilia dell’apertura del Salone del libro, la procura di Torino ha aperto un fascicolo di indagine su Francesco Polacchi, coordinatore di Casapound in Lombardia e fondatore della casa editrice Altaforte, la cui presenza alla fiera dell’editoria ha suscitato polemiche e un dibattito molto acceso. L’inchiesta è stata avviata dopo la presentazione di un esposto curato dagli
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L’Anpi chiede di perseguire chi va a Predappio alla tomba del Duce. E gli innocenti trucidati dai partigiani?
mercoledì 8 maggio 16:48 – di Antonio Pannullo
Negano la storia, negano la verità: e soprattutto si disperano perché la pubblicistica da anni sta mettendo in luce le zone d’ombra della ferocia partigiana compiuta su persone inermi.
E per sfogare la loro rabbia chiedono di perseguitare chi va a onorare i defunti: oggi la presidente dell’Anpi, Carla Nespolo, ha scritto al procuratore capo di Forlì, Maria Teresa Cameli, chiedendo una “risposta giudiziaria” alle molte commemorazioni che si svolgono a Predappio, città natale di Benito Mussolini, ultima in ordine di tempo quella del 28 aprile scorso, anniversario della morte del duce. “A fronte dell’ennesimo sfregio dei valori rappresentati dalla nostra Costituzione – scrive Carla Nespolo – l’Anpi evidenzia l’esigenza di una pronta risposta da parte dell’Autorità giudiziaria all’allarmante fenomeno rappresentato dai neofascismi che, con sempre maggior frequenza, pongono in essere pubblicamente condotte di apologia del fascismo, oltre a offendere la memoria delle migliaia di vittime del passato regime”.
La presidente dell’Anpi ricorda i casi precedenti, tra cui la manifestazione del 28 ottobre scorso, per celebrare l’anniversario della marcia su Roma, per la quale l’Associazione aveva presentato un atto di denuncia-querela, “evidenziando come l’aver autorizzato o l’aver partecipato a una simile manifestazione costituisca un’evidente violazione della XII disposizione di attuazione della Carta costituzionale che vieta la riorganizzazione del partito fascista”.
L’ignoranza è tanta: la costituzione, scritta peraltro in periodo di guerra civile e certamente con gli animi non sereni, vieta la ricostituzione del disciolto Partito fascista, ossia proprio quel Partito fondato da Mussolini, e non tutti i partiti che secondo qualcuno sono “fascisti”. E chi lo decide? Lo scorso 28 aprile, a giudizio dell’Anpi, “si è trattato dell’ennesima sfilata di camerati in
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Corradino Mineo: “Preparatevi alla guerra mondiale nel Mediterraneo”. Scenario inquietante
7 Maggio 2019
“Il nazionalismo della superpotenza ci può portare a rischi straordinari, rischi di guerra vera”.
Corradino Mineo, ospite di Serena Bortone ad Agorà, su Raitre, traccia uno scenario internazionale inquietante che potrebbe scatenare in poco tempo “una guerra mondiale nel Mediterraneo“.
“Sono molto preoccupato, le notizie vanno guardate bene. Non c’è solo la questione dei dazi, ci sono manovre militari nel Mar cinese, ci sono le minacce di Donald Trump all’Iran, prima l’embargo poi le
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Bolzano, quindicenne violentata mentre torna da scuola: fermati e rilasciati i due sospettati
La ragazza è in ospedale sotto choc, è stata aggredita sotto la pista ciclabile lungo la passeggiata del fiume Isarco, nei pressi dello stadio. Secondo la testimonianza fornita dalla giovane alla polizia, ad aggredirla sarebbero stati due ragazzi di origine africana
7 maggio 2019
BOLZANO. Stava tornando da scuola, la ragazzina di 15 anni, che lunedì 6 maggio è stata violentata a Bolzano lungo la passeggiata del fiume Isarco, nei pressi dello stadio Druso.
Erano da poco passate le due del pomeriggio quando l’adolescente è stata spintonata tra i cespugli, aggredita e violentata sotto la pista ciclabile in una zona centrale della città, a due passi dalla questura. La giovanissima è stata soccorsa da alcuni passanti che avrebbero sentito le richieste di aiuto della quindicenne provenire dai cespugli lungo il fiume.
Secondo la testimonianza fornita dalla giovane alla polizia, ad aggredirla sarebbero stati due ragazzi di origine africana: un uomo con i capelli rasta l’avrebbe colpita al volto, mentre l’altro l’avrebbe trascinata verso la sponda del fiume, dove sarebbe avvenuta la violenza. Gli agenti avrebbero isolato il dna dei due che sono ora ricercati. Gli uomini della squadra mobile coordinati dal dirigente Giuseppe Tricarico hanno fermato e rilasciato i due uomini sospettati della violenza sessuale. Gli investigatori non avrebbero avuto riscontri in merito al loro coinvolgimento.
La giovane si trova in ospedale ancora in stato confusionale Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda e, al momento, il fascicolo dell’inchiesta è a carico di ignoti.
Questa mattina il procuratore, Giancarlo Bramante, ha convocato una conferenza stampa assieme al dirigente della Squadra mobile, Giuseppe Tricarico, per fare il punto sulle indagini e – ha spiegato il capo della Procura di Bolzano – “perché è nostra intenzione evitare notizie che non hanno riscontro concreto e perché non vogliamo che queste possano in qualche modo
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BELPAESE DA SALVARE
La mafia nigeriana, storia delle cosche venute dall’Africa Nera
Alleanze con Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra. Apparato gigantesco, gerarchia rigida. Un libro spiega come è cresciuta la mafia nigeriana
06 maggio 2019
La mafia nigeriana non è leggenda metropolitana, ma una realtà criminale presente nel nostro come molti altri paesi, eppure quando se ne parla senza conoscenze, quando il racconto viene strumentalizzato per criminalizzare gli immigrati, ci si allontana pericolosamente dal comprenderne la reale portata. Anche per la mafia nigeriana vale la regola aurea: parlarne in maniera superficiale è il più grosso favore che le si possa fare.
Oggi, chi volesse approfondire, potrà leggere il libro di Leonardo Palmisano, “Ascia Nera”, edito da Fandango. Palmisano ci presenta una mafia che non è affatto minore, ma un’organizzazione criminale che parte dal delta del Niger e trova terreno fertile ovunque decida di estendere le proprie attività. E avverte: guai a ritenere la mafia nigeriana dedita unicamente alla tratta degli esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione, ha in realtà la capacità di entrare anche in altri mercati, grazie alle consorterie che è stata in grado di creare con le mafie autoctone.
I punti di riferimento di Black Axe sono rintracciabili nella predicazione antischiavista, derivata strumentalmente dalle Black Panther. Agli esordi l’egemonia di Ascia Nera si determina grazie alla massa di giovani istruiti, studenti universitari che imbracciano le armi a Benin City, nel 1977. Nasce come confraternita studentesca (Neo Black Movement), ma si distingue subito per l’adesione al cultismo e alla pirateria. Nel libro di Palmisano gli Aye (African Youth Empowerment), i picciotti, rivelano la lunga trama degli affari e delle affiliazioni, l’evoluzione di un apparato gigantesco. Dalle grandi città universitarie nigeriane, si sono spostati nel mondo occidentale, prima governando la tratta delle donne, poi entrando nello spaccio di piazza, nella gestione partecipata del narcotraffico transcontinentale, nel riciclaggio di denaro sporco nelle banche svizzere, nella compravendita di armi e di pietre preziose sul mercato olandese e di Dubai. L’affidabilità del sistema è garantita da una gerarchia rigida e molto ben strutturata, un’organizzazione che ha preso a modello le mafie italiane. Palmisano trova similitudini tra la stratificazione interna di Ascia Nera e le gerarchie ’ndranghetiste e anche la suddivisione del territorio, come i processi
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“Ti ammazziamo se Aldo Moro diventa Santo”
Minacce di morte, il postulatore della causa di beatificazione lascia l’incarico. Ufficialmente è per “motivi personali”
di NINA FABRIZIO
Ultimo aggiornamento il 8 maggio 2019
La beatificazione di Aldo Moro è un affare che scotta. Non c’è solo la figlia Maria Fida che chiede che il Papa fermi la causa addirittura parlando di un processo trasformato in una guerra tra bande. Adesso in Vaticano c’è preoccupazione perché il postulatore della causa, cioè una specie di avvocato che porta avanti l’iter studiando i documenti ed esaminando le testimonianze, ha ricevuto minacce anonime di morte. Un avvertimento? Una voce legata al passato brigatista? Un mitomane? Le minacce finora sono state ignorate ed è molto difficile approfondire la loro natura, perché su questo vige una riservatezza fittissima. La causa di beatificazione è al suo momento iniziale, cioè è alla fase diocesana. Tutto però si è bruscamente fermato.
Il postulatore, padre Gianni Festa, che è anche postulatore dei domenicani e al quale il dossier era stato affidato perché Moro era terziario domenicano, ha rinunciato a portare avanti il lavoro. Nessuna comunicazione ufficiale al riguardo. Solo, circola negli ambienti della diocesi di Roma, dove è incardinato il processo, che si tratta di “motivi personali“. La morte di Moro è una pagina oscura della storia italiana, ma con tante ombre anche in quella vaticana.
È avvenuta davvero, proprio nel covo delle Brigate Rosse, l’ultima confessione di Moro a don Antonello Mennini, allora parroco sulla Trionfale, amico di Moro e diventato un referente di Valerio Morucci e Adriana Faranda, i postini delle Br? Don Mennini non ha mai detto una parola a riguardo. Dopo la morte di Moro fu avviato alla carriera di nunzio nelle ambite sedi
Continua qui: https://www.quotidiano.net/cronaca/aldo-moro-beatificazione-1.4579568
Il Corriere della Sera si schiera: «L’islamismo uccide la nostra civiltà»
lunedì 23 aprile 14:38 – di Mario Aldo Stilton
Alla fine, è solo una questione di rispetto. Reciproco. E non solo tra di noi e l’Islam. Perciò l’analisi, nient’affatto ottimista, del rapporto con i cittadini di religione islamica che vivono in Italia, proposta dalle colonne del Corsera dal professor Angelo Panebianco, centra la questione. Perché, con la solita pacatezza, pone il problema nei suoi termini reali: ovvero, il sopravvento del multiculturalismo (fenomeno negativo) sulla multietnicità (che invece può essere una opportunità). Un sopravvento in forza del quale la nostra identità stessa è messa a serio rischio. Provocato da un «incubo multiculturale» -figlio, diciamo noi, di una sinistra vetusta e orfana del proletariato delle fabbriche – questo rischio, nota Panebianco, quasi ci obbliga a promulgare deroghe e trattamenti speciali per quanti accogliamo nella nostra terra. Ne discende la fine dell’uguaglianza dinnanzi alla legge e, quindi, l’inizio della fine della nostra civiltà. Il problema con l’islamismo, così come col buddismo o l’induismo o qualsiasi altro credo, è che non possiamo snaturare noi stessi e i pilastri del nostro vivere civile per non rischiare di snaturare la
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Moretti da barzelletta: “Per colpa di Meloni e Salvini mi insultano tutti. Li denuncio”
domenica 5 maggio 11:16 – di Giovanni Pasero
VIDEO QUI: https://youtu.be/0LxiuxeDaqY
Un tempo, nel Pd, la chiamavano Lady Like, in contrapposizione all’accigliata e monastica Rosy Bindi. Nella politica liquida anche gli appellativi durano poco. Adesso Alessandra Moretti è diventata bersaglio degli haters, ma anche di molti elettori (anche del Pd) che non condividono certe sue prese di posizione.
https://www.nextquotidiano.it/alessandra-moretti-tendine/
La Moretti: “Le croci da velare? Mi avete frainteso”
Dichiarazioni che lasciano basiti, come quelle rilasciate sull’ipotesi di coprire i simboli religiosi nei cimiteri. La consigliera regionale Pd ha commentato in diretta tv la proposta di un Comune bolognese, sempre amministrato dal Pd, con frasi che lasciavano intendere una sua condivisione dell’iniziativa. Anzi, a tutti, come potete vedere da questo video che anche il Secolo d’Italia ha condiviso, è sembrata una vera e propria dichiarazione in favore della scellerata scelta di coprire le croci.
Ma il video della Moretti a Rete 4 parla chiaro
La Moretti non poteva però immaginare che sarebbe successo un putiferio. Tanto che si è praticamente rimangiata quelle dichiarazioni, sostenendo di essere stata fraintesa. Poteva dire le classiche due parole: “Ho sbagliato”. Ma Lady Like ha preferito scegliere il metodo più ridicolo. Annunciare querele a tutto spiano.
“Gli haters? Colpa di Meloni e Salvini”
Ecco che cosa ha scritto sulla sua pagina Facebook, dopo la campagna web che l’ha letteralmente sommersa di insulti. «Basta odio in rete e basta minacce di stampo fascista. Basta subire il fango delle bugie, veicolato da un esercito di troll
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Filippo Facci contro Roberto Saviano e Gomorra: “Ha riqualificato l’immagine della camorra”
Il giornalista, ospite della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, contesta il prodotto di Sky sostenendo che abbia contribuito alla rinascita del mito della camorra, soprattutto tra i bambini: “Se parli con forze dell’ordine, con i magistrati, gli avvocati, ti dicono tutti la stessa cosa. A negarlo ci è rimasto solo Saviano”.
NEWS 8 MAGGIO 2019 – di Andrea Parrella
La quarta stagione di “Gomorra – La Serie” si è conclusa pochi giorni fa, ma mentre si pensa già ai risvolti possibili della quinta e alle possibili sorprese che regalerà “L’Immortale”, il film spin off in uscita a dicembre dedicato al personaggio interpretato da Marco D’Amore, non si placa la polemica classica relativa alla spaccatura nell’opinione pubblica rispetto alla possibile influenza che il prodotto di Sky possa avere sulla realtà. Dibattito rinvigorito anche dai fatti di cronaca napoletana degli ultimi giorni, assurti
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CONFLITTI GEOPOLITICI
L’ex esperto ONU de Zayas afferma che la CIA potrebbe uccidere il golpista Guaido per giustificare un attacco al Venezuela
La CIA – i potenti servizi segreti degli Stati Uniti – potrebbe assassinare il golpista Juan Guaidó per giustificare un intervento militare da parte di Washington in Venezuela, avverte un ex funzionario delle Nazioni Unite.
Il tentato golpe, sostenuto dagli Stati Uniti, contro il Venezuela è sbagliato, perché le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) e alti funzionari del paese sudamericano continuano a sostenere il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha affermato l’ex esperto indipendente dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Alfred-Maurice de Zayas.
In un’intervista con l’agenzia di stampa russa Sputnik, de Zayas ha notato che a causa del fallimento dei tentativi di golpe, Washington potrebbe ricorrere ad un’operazione di false flag, in base al quale la Central Intelligence Agency (CIA) ucciderebbe Guaidó – l’autoproclamato “presidente ad interim” della Repubblica Bolivariana – e lo userebbe come pretesto per invadere il Venezuela.
D’altra parte, l’esperto ha indicato che gli Stati Uniti, da diversi mesi, stanno offrendo grandi somme di denaro a qualsiasi militare per smettere di sostenere il chavismo.
“Senza dubbio, hanno finanziato ognuno dei tentativi di colpo di Stato, compresi
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PUTIN, XI, ASSAD E MADURO, TUTTI CONTRO L’EGEMONIA AMERICANA
7 Maggio 2019 di Ted Galen Carpenter
Nella politica estera americana l’ultima preoccupazione di Blob è che il governo di sinistra radicale del Venezuela sta raggiungendo il Medio Oriente per sostenere la crescente pressione di Washington.
In particolare, il presidente Nicolás Maduro sta cercando di stabilire ampi legami politici e finanziari con il presidente siriano Bashar al-Assad e il suo alleato in Libano, Hezbollah . Quest’ultimo ha ripetutamente condannato la politica statunitense nei confronti di Maduro , e sembra già avere legami economici oscuri con Caracas. Ci sono indicazioni che il regime di Maduro potrebbe utilizzare Hezbollah per riciclare fondi dal commercio illegale di droga.
La paura di Washington è che, in agguato dietro un’alleanza Assad-Hezbollah-Maduro, ci sia l’arcinemico americano, l’Iran, che ha stretti rapporti sia con Assad che con Hezbollah. L’obiettivo apparente di Teheran sarebbe quello di rafforzare il regime venezuelano, aumentare il sentimento antiamericano nell’emisfero occidentale e forse acquisire alcuni soldi riciclati da un’operazione congiunta di Maduro-Hezbollah per alleviare il dolore delle sanzioni economiche statunitensi reintrodotte dopo il ripudio dell’amministrazione Trump dell’accordo nucleare.
Sebbene Iran, Assad e Hezbollah continuino a preoccuparsi principalmente degli sviluppi nella propria regione, la paura che vogliano minare il potere di Washington nel proprio “cortile di casa” non è infondata. Ma i leader statunitensi dovrebbero chiedersi perché queste diverse fazioni stiano raggruppando le forze fra loro per raggiungere quell’obiettivo.
Non è il solo esempio di questo che è emerso negli ultimi anni, e la causa principale sembra essere la politica eccessivamente belligerante e aggressiva di Washington. Questo approccio sta facendo convergere insieme regimi che hanno poco in comune tranne la necessità di resistere alla pressione degli Stati Uniti. La posizione minacciosa di Washington mina piuttosto che rafforzare la sicurezza americana, e specialmente in un caso, provocando un’intesa sempre più salda tra Russia e Cina, che rappresenta un grave pericolo per il dominio USA.
L’attuale flirt tra Caracas e le fazioni antiamericane in Medio Oriente non rappresenta il primo caso in cui i leader americani si preoccupano della collaborazione tra avversari eterogenei. Le agenzie di intelligence degli Stati Uniti e gran parte della comunità politica estera hanno avvertito per anni sulla cooperazione tecnologica tra l’Iran e la Corea del Nord nell’approntamento in corso di missili sia a capacità nucleare che balistica. Durante la Guerra Fredda, una successione di amministrazioni statunitensi aveva espresso frustrazione e rabbia per l’alleanza di fatto tra l’Unione Sovietica totalitaria e l’India democratica. Eppure, la causa alla base di quell’associazione non era difficile da capire. Entrambi i paesi si sono opposti al primato globale degli Stati Uniti. L’India era particolarmente a disagio per l’appoggio militare e diplomatico di Washington con il Pakistan, nonostante la storia del governo dittatoriale e dell’aggressione di quel paese.
L’alienazione dell’India era una politica profondamente imprudente. Allo stesso modo, è stata l’ossessione di Washington per l’indebolimento e l’isolamento dell’Iran e della Corea del Nord. Questi due paesi non hanno quasi nulla in comune, ideologicamente, politicamente, geograficamente o economicamente. Uno è uno strano regime dell’Asia orientale basato sullo stalinismo dinastico, mentre l’altro è una teocrazia islamica reazionaria del Medio Oriente. Senza l’incentivo che l’implacabile ostilità Stati Uniti forniscono, ci sarebbero poche ragioni per credere che Teheran e Pyongyang sarebbero alleati. Ma la veemente politica antinucleare di Washington nei confronti di entrambi i regimi e le brutali sanzioni economiche che sono seguite hanno contribuito a cementare un’alleanza di fatto tra due bizzarri compagni di letto.
Sembra che i leader iraniani e nordcoreani abbiano concluso logicamente che il modo migliore per scoraggiare i leader statunitensi dal prendere in considerazione il cambio di regime forzato verso i loro paesi era quello di cooperare per rafforzare i rispettivi programmi nucleari e missilistici. Le guerre di cambiamento del regime di Washington, che hanno soppiantato Saddam Hussein in Iraq e il Moammar Gheddafi in Libia – e il tentativo fallito di rovesciare la Siria con asserzioni assurde – hanno rafforzato tali timori.
Il caso più inquietante e potenzialmente letale in cui il comportamento aggressivo degli Stati Uniti ha spinto insieme due alleati improbabili è l’approfondimento delle relazioni tra Russia e Cina. Le pattuglie di “libertà di navigazione” di Washington nel Mar Cinese Meridionale hanno antagonizzato Pechino, che ha ampie rivendicazioni territoriali all’interno e intorno a quella zona di mare. Le proteste cinesi sono cresciute sia in numero che in intensità.
Le relazioni bilaterali sono anche peggiorate a causa del crescente atteggiamento aggressivo di Pechino nei confronti di Taiwan e del crescente sostegno di Washington all’indipendenza di fatto dell’isola. La guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina ha solo contribuito all’animosità. I leader cinesi considerano la politica americana come una prova della determinazione di Washington a continuare il suo status di primato nell’Asia orientale e cercano modi per indebolirlo.
Le rimostranze della Russia contro gli Stati Uniti sono ancora più pronunciate. L’espansione della NATO ai confini della Federazione Russa, il ripetuto calpestamento degli interessi russi nei Balcani e nel Medio Oriente da parte di Washington, l’imposizione di sanzioni economiche in risposta all’incidente della Crimea, il ritiro dell’amministrazione Trump dal trattato delle Forze armate intermedie, Stati Uniti le vendite di armi in Ucraina e altre provocazioni hanno portato a una nuova guerra fredda. La Russia si è mossa per aumentare la cooperazione diplomatica, economica e persino militare con la Cina. Pechino e Mosca sembrano coordinare le loro politiche su una serie di problemi, complicando le opzioni di Washington.
La stretta cooperazione tra Russia e Cina è tanto più notevole, data l’estensione dei loro interessi in competizione con l’Asia centrale e altrove. Una reciproca paura e rabbia nei confronti degli Stati Uniti, tuttavia, sembra aver messo in ombra tali potenziali conflitti, almeno per ora.
Sembra persino esserci una “grande collusione” di più avversari statunitensi che si stanno formando. Sia la Russia che la Cina stanno aumentando i loro legami economici con il Venezuela e anche il coinvolgimento militare della Russia con il regime di Maduro è in aumento. Il mese scorso, Mosca ha inviato due bombardieri strategici a Caracas insieme a circa 100 militari. La missione del secondo contingente era di riparare e ristrutturare il sistema di difesa aerea del Venezuela alla luce della minacciosa retorica di Washington. Questa mossa ha suscitato una forte risposta da parte del presidente Trump.
Anche la politica di Mosca nei confronti del governo di Assad, Teheran e Hezbollah è diventata sempre più attiva e di supporto militare e strategico. In effetti, l’intervento militare della Russia in Siria, a partire dal 2015, è stato un fattore cruciale nel far cadere la guerra a favore delle forze di Assad, che ora hanno riacquistato il controllo su gran parte della Siria. Washington sta quindi assistendo alla Russia che si trova dietro a due dei suoi principali avversari: il Venezuela e una coalizione guidata dall’Iran in Medio Oriente.
Questo è un classico esempio di comportamento equilibrato da parte dei paesi
Continua qui: https://www.controinformazione.info/putin-xi-assad-e-maduro-tutti-contro-legemonia-americana/
I falchi di Washington puntano all’Iran e al Venezuela
Pierre Haski, France Inter, Francia
7 maggio 2019
Il 4 marzo il Washington Post riportava che Donald Trump ha raccomandato al suo consulente per la sicurezza nazionale John Bolton, con tono ironico, di non scatenare nessuna guerra.
Eppure questo bizzarro presidente che vorrebbe a tutti i costi sganciarsi dalle guerre che ha ereditato – una in Medio Oriente, l’altra in Afganistan – permette a una parte della sua amministrazione di giocare pericolosamente con il fuoco in due paesi chiave, il Venezuela e l’Iran.
La settimana scorsa gli Stati Uniti sono sembrati gli artefici del fallimentare tentativo di colpo di stato a Caracas. Questa settimana è stato il turno dell’Iran.
A danno dei riformatori
John Bolton ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno un contingente aeronavale guidato dalla portaerei Abramo Lincoln a seguito di minacce iraniane non meglio precisate. “Gli Stati Uniti non cercano la guerra con il regime iraniano ma sono pronti a rispondere a qualsiasi attacco”, ha precisato Bolton.
L’amministrazione Trump è convinta di poter fare cadere il regime iraniano senza combatterlo direttamente. Le sanzioni petrolifere stanno per essere rafforzate e priveranno Teheran della sua principale fonte di reddito.
Gli europei sono inermi davanti ai preparativi di guerra
Washington spinge l’Iran verso l’errore e la manovra sembra funzionare. Il mese scorso Donald Trump ha inserito i guardiani della rivoluzione, braccio armato del regime, tra le organizzazioni terroriste, rafforzandone il ruolo a Teheran
Continua qui: https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2019/05/07/falchi-washington-iran-venezuela
GUERRA ALL’IRAN – SI PREPARA UN FALSE FLAG?
Maurizio Blondet 7 Maggio 2019
Domenica John Bolton, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha minacciato l’Iran di “forza inesorabile” annunciando lo spiegamento dell’USS Abraham Lincoln Carrier Strike Group e di una task force per i bombardieri nella regione del Golfo Persico, un messaggio “chiaro e inequivocabile” al regime iraniano.
La dichiarazione di Bolton ha fatto riferimento a un “numero crescente di indicazioni preoccupanti” dall’Iran. A rincalzo, la corrispondente del Pentagono della CNN Barbara Starr ha precisato che gli USA sono al corrente “specifiche e credibili” minacce iraniane contro le forze e i beni degli Stati Uniti in Siria, Iraq e in mare.
La fonte di queste informazioni? L ‘intelligence israeliana.
Il corrispondente della Casa Bianca di Axios, Barak Ravid, riferisce :
Israele ha passato informazioni su un presunto complotto iraniano per attaccare gli interessi statunitensi nel Golfo verso gli Stati Uniti che è la ragione per cui il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton
Continua qui: https://www.maurizioblondet.it/guerra-alliran-si-prepara-un-false-flag/
CULTURA
Adesso Papa Francesco perdoni l’eretico Buonaiuti
Fu l’esponente più importante del modernismo, scomunicato dalla Chiesa e privato della cattedra dal fascismo. È l’ora del
Paola Caridi, Ilide Carmignani, Mattia Carratello, Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Giorgio Gianotto, Alessandro Grazioli, Loredana Lipperini, Giordano Meacci, Eros Miari, Francesco Pacifico, Valeria Parrella, Rebecca Servadio, Lucia Sorbera, Annamaria Testa, Christian Raimo.
Questi sono i consulenti culturali facenti parte del comitato editoriale del Salone del libro. Senza rischiare di cadere nell’approssimazione, non è un errore collocarli più o meno tutti in quell’area politica di sinistra che va dal globalismo al comuni
Scorrendo la lista, c’è Ilide Carmignani che scriveva per il Manifesto, c’è Alessandro Grazioli che ritwitta messaggi antisalviniani come questo: “…il Paese in cui vivo, dove #Salvini impone politiche che varcano le soglie del fascismo”, c’è Giordano Meacci che nel 2011 considerava “la Lega un partito neonazista col quale non si deve scendere a patti e che non deve essere legittimata”, c’è Valeria Parella che in una intervista a Micromega del febbraio 2014 si definiva “comunista”
Continua qui: http://blog.ilgiornale.it/ferrara/2019/05/08/il-minculpop-rosso/
Ma davvero le idee fanno ancora paura? È mai possibile che si sia così ideologizzati da voler estromettere un editore dal Salone del Libro di Torino solo perché questo si definisce “sovranista” e edita scrittori, opinionisti e saggisti di destra? È drammatico, ma sì. L’editore Altaforte ha avuto l’ardire di mettere piede nel regno rosso dell’editoria e farsi un suo stand al Lingotto scatenando l’odio e le ripicche dell’intellighenzia di sinistra.
7 maggio 2019
la presidente dell’Anpi Carla Nespolo,
gli scrittori Michela Murgia e Christian Raimo
e qualche parlamentare in cerca di visibilità.
I toni sono da Anni di Piombo. “Mi è impossibile pensare tre giorni seduto a pochi
Continua qui: http://blog.ilgiornale.it/indini/2019/05/07/i-fascisti-del-libro/
CYBERWAR SPIONAGGIO INFORMAZIONE DISINFORMAZIONE
Giallo a Parigi, funzionario italiano dei Servizi segreti trovato morto in hotel
Mare Jonio infrange ordine della Guardia Costiera: “Pattugliamo la Libia”
Di Eugenio Palazzini – 7 Maggio 2019
“Pattuglieremo le coste libiche”
La Cassazione: «Non si neghi l’asilo a chi torna e rischia la vita»
Diego Fusaro bastona Mario Monti: “Una bella patrimoniale? Per chi avesse ancora dubbi…”. Prof sbugiardato
E Diego Fusaro, che degli “eurocrati” come il professore è nemico giurato, non
Risparmiometro: partono i controlli selettivi sui conti correnti
C’è l’ok del ministero del Tesoro, la nuova superanagrafe dei conti correnti è pronta a partire
LA STRATEGIA DI GUERRA FINANZIARIA AMERICANA
6 Maggio 2019 di Alasdai Macleod
Continua qui: https://www.controinformazione.info/la-strategia-di-guerra-finanziaria-americana/
«Non siamo qui per scrivere la storia ma per fare un processo»
Damiano Aliprandi – 30 aprile 2019
LAVORO PENSIONI DIRITTI SOCIALI
Prelievo forzoso sulle pensioni. Conguagli e tagli sugli assegni
Da giugno scattano gli adeguamenti sulle pensioni su due fronti: da un lato il taglio (pesante) su quelle alte, dall’altro il prelievo per le rivalutazioni
La posta in gioco nel restauro di Notre-Dame
RETE VOLTAIRE | DAMASCO (SIRIA) | 28 APRILE 2019
L’incendio della cattedrale di Notre-Dame
L’Île de la Cité e l’industria del turismo
Continua qui: https://www.voltairenet.org/article206341.html
L’Iran si ritirerà parzialmente dall’accordo sul nucleare
E ha detto che ricomincerà ad arricchire l’uranio, se entro 60 giorni non verranno negoziate nuove condizioni per il resto dell’accordo
Continua qui: https://www.ilpost.it/2019/05/08/iran-parziale-ritiro-accordo-nucleare/
Scritto da Giuseppe Gagliano – 7 MAGGIO 2019
Passiamo adesso alla riflessione fatta da Berrechid Yasmin.
-La ricerca di confini facilmente difendibili per mettere in sicurezza persone e beni.
Queste tre forti motivazioni, sono condizionate dalla geografia del territorio
Continua qui: http://www.aldogiannuli.it/la-didattica-e-la-geopolitica/
“A pezzi” l’amicizia tra Germania e USA per giornalista tedesco
Allo stesso tempo Brössler ritiene che la politica estera americana di Trump
Brexit, il Regno Unito voterà alle europee. Ecco cosa cambia
Un terremoto politico in arrivo?
Le conseguenze sull’Europarlamento (e la Bce)
Delegano ai Pm pure l’antifascismo
La polemica al Salone di Torino, Appendino denuncia CasaPound
Continua qui: https://ildubbio.news/ildubbio/2019/05/08/delegano-ai-pm-pure-lantifascismo/
Tra CasaPound e NoTav, a Torino il Salone dell’Ipocrisia
Scenari per il dopo Conte: Giorgetti premier e Cottarelli all’Economia
Secondo i rumors il governo cadrà dopo le Europee. I transfughi grillini garantirebbero una nuova maggioranza a trazione leghista. Fino al voto nella primavera 2021.
LA FINE DEL GOVERNO CONTE DOPO LE EUROPEE
LO SCHEMA PREVEDE GIORGETTI PREMIER
Esperimenti gender sui bimbi, in Gran Bretagna si dimettono 5 medici
Il Gender Identity Development Service è finito nella bufera. Gravi preoccupazioni sul trattamento dei bambini vulnerabili che arrivavano in clinica
74 anni fa finiva la Seconda Guerra mondiale in Europa.
Ecco che atmosfera si respirava nella sala dove fu firmata la resa dei nazisti
- La Germania nazista si arrese finalmente agli alleati all’inizio del maggio del 1945, ponendo così la parola fine alla Seconda Guerra Mondiale sul suolo europeo.
- L’incontro tra i due nemici nella capitale tedesca devastata fu caratterizzato dal carico fisico ed emotivo di sei anni di combattimenti brutali.